Costozero Giugno/Luglio n.3/2016

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L’accertamento catastale deve essere motivato L’atto con cui l'Agenzia del Territorio attribuisce d'ufficio un nuovo classamento ad un’unità immobiliare a destinazione ordinaria deve chiaramente specificare a cosa sia dovuto il mutamento

di Maurizio Villani e Alessandra Rizzelli Studio Villani | Avvocati tributaristi in Lecce www.studiotributariovillani.it - avvocato@studiotributariovillani.it

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ome noto, l’art. 7 della Legge n. 212/2000, rubricato “Chiarezza e motivazione degli atti”, al comma 1 espressamente prevede: «Gli atti dell'amministrazione f inanziaria sono motivati secondo quanto prescritto dall'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente la motivazione dei provvedimenti amministrativi, indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione». Detto articolo, pertanto, ha inteso assecondare e fare propria una nozione di motivazione, comprendente non solo le ragioni di diritto, ma anche i presupposti di fatto, e soprattutto, i passaggi logici che conducono dalle acquisizioni istruttorie alla decisione finale dell’Amministrazione. In particolare, giova sottolineare che il Legislatore, con l’approvazione della legge 27 luglio, n. 212 del 2000, contenente le disposizioni in materia di Statuto dei diritti del contribuente, ha inteso mettere or-

dine e venire incontro alle difficoltà interpretative in cui si imbatteva chiunque avesse a che fare con il complesso apparato normativo fiscale, composto da una molteplicità di fonti legislative e regolamentari. Secondo quanto affermato, al primo comma, dell’articolo 1, le disposizioni dello Statuto, emanate in attuazione degli articoli 3, 23, 53, e 97 della Costituzione, «costituiscono principi generali dell’ordinamento tributario e possono essere derogate o modificate solo espressamente e mai da leggi speciali». In quanto norme a valenza costituzionale, perché attuative di principi costituzionali, le norme dello Statuto dei diritti del contribuente devono trovare, quindi, diretta e immediata applicazione in materia tributaria. Tanto premesso, è evidente che la motivazione dell’avviso di accertamento si rende necessaria anche nel caso di accertamento di variazione della rendita catastale da parte dell’Agenzia del Territorio.

Al riguardo, la Corte di Cassazione con sentenza n. 11370 del 6 luglio 2012 ha stabilito che: «è illegittimo l’atto di attribuzione di nuova rendita catastale se l’Agenzia del Territorio nel motivarlo utilizza formule “generiche e stereotipate” adattabili a qualsivoglia immobile». Con altra recente pronuncia, la Suprema Corte (sentenza n. 7056 del 25 marzo 2014) ha avuto modo di affermare: «In realtà, l'obbligo di motivazione dell'atto impositivo "persegue il fine di porre il contribuente in condizione di conoscere la pretesa impositiva in misura tale da consentirgli sia di valutare l’opportunità di esperire l'impugnazione giudiziale, sia, in caso positivo, di contestare efficacemente l'an e il quantum debeatur. Detti elementi conoscitivi devono essere forniti all'interessato, non solo tempestivamente (e cioè inserendoli ab origine nel provvedimento impositivo), ma anche con quel grado di determinatezza e intelligibilità che permetta al medesimo


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