Tesi su Celle Sorrento

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CAPITOLO I Quadro introduttivo

1.1 Celle di San Vito: la storia e le origini Circa otto secoli fa Carlo I D’Angiò, figlio di Luigi VIII Re di Francia, fu chiamato da Papa Clemente IV in Italia. Il Papa era turbato perché i territori della Chiesa erano minacciati dal re normanno Manfredi. Clemente IV propose a Carlo D’Angiò di affrontare Manfredi e, in caso di vittoria, egli sarebbe stato incoronato Re del Sud Italia. Piuttosto facilmente Manfredi venne sconfitto dalle milizie francesi e Carlo fu incoronato re nel gennaio 1265 in Piazza San Pietro a Roma. In realtà, Carlo D’Angiò non era ancora in grado di esercitare una piena sovranità sul suo regno: un gruppo di Saraceni aveva infatti occupato l’antica colonia romana di Lucera e da lì continuava a saccheggiare la zona. I Saraceni rappresentavano l’ultimo ostacolo da abbattere prima che il neo incoronato Carlo D’Angiò potesse davvero considerarsi re di tutto il Sud Italia. Carlo D’Angiò, però, non riuscì a piegare i Saraceni così facilmente e nell’inverno del 1269 fu costretto a pianificare un lungo assedio a Lucera. Furono militarizzati i villaggi vicini (Castelluccio Val Maggiore e Troia) per impedire ai Saraceni qualsiasi tipo di approvvigionamento e via di fuga. Il re mandò anche duecento soldati francesi a presidiare un antico forte chiamato originariamente Crepacordis, l’odierno San Vito. Il forte era situato sull’antica Via Traiana. Nato come stazione di sosta costruita dai Romani secoli prima, esso era divenuto in seguito un avamposto dei Cavalieri di Malta i quali garantivano la praticabilità del cammino ai pellegrini. Crepacordis era in una posizione strategicamente perfetta per poter tenere sotto controllo i movimenti dei Saraceni nella pianura sottostante, sorgendo su un’altura a quasi 1000 metri d’altezza. Il 27 agosto 1269, Carlo sconfisse i Saraceni e diventò Re del Sud Italia a tutti gli effetti: “coi piedi scalzi, con le corde al collo, sparsi i capelli di cenere, nel fango, s’inginocchiarono all’angioino arrendendosi a discrezione”1. Ci sono diverse ipotesi sulla nascita di Celle di San Vito e Faeto (comune contiguo a Celle da cui dista 1,8 km): secondo una di queste Carlo I D’Angiò, 1

Gifuni 1937: 16.

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