Corriere Vicentino ottobre 2016

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Copia omaggio / anno XVI / ottobre 2016

La rinascita di Medio Chiampo Intervista a Pierpaolo Bisoli News dal Distretto della Pelle

La nuova vita di

Alte


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OPINIONI

ELISABETTA BADIELLO

CAOS IN TRENO

GIANFRANCO SINICO

SVAMPITE ED EBETI

S

e mai c’è stata una guerra fra i sessi nella pubblicità, preferivo di gran lunga la celebrazione dell’eterno femminino: in quel fascino seduttivo e nel sorriso ammiccante non vedevo certo l’oca, ma la donna conscia dei propri talenti, traboccante di promesse che si sarebbero rivelate solo un gioco, qual è appunto la pubblicità. Ricordate Charlize Theron e la minigonna impigliata nella sedia che si riduce sempre più mentre si allontana? Mi sembra che, abbandonata l’iconografia della presunta svampita, l’approccio con certe tipologie maschili non sia del tutto tenero con i maschietti. Avete presente nello spot di una nota compagnia telefonica il moraccione che in spiaggia corre incontro alla biondina sopravanzando un pallavolista sgraziato e “lentissimo”? Il testimonial, in fondo, è lui, il bel modello bruno, non la ragazza. Sarà che anch’io sono un lentissimo come il bruttone in canottiera, ma mi sembra che il filmato ci presenti stereotipi già visti e vituperati dall’altro versante. E guardate quale scempio siano riusciti a fare i pubblicitari di icone come Antonio Banderas, costretto a scoprire l’acqua calda aumentando lo spessore delle fette biscottate. Per non parlare di quando l’hanno messo a discutere con una gallina. Da girare canale. Ho qualche dubbio che l’indimenticabile Zorro abbia visto le registrazioni dopo il montaggio. Forse volevano suggerire la figura di un mugnaio affabile, ne è uscito (secondo me) un garzone un po’ tonto. E cosa sono riusciti a combinare per l’incontenibile Bruce Willis, eroe di tanti film d’azione? Ce lo presentano alla romana (“Sei de coccio”), abbarbicato su per pareti (“Qui prende… qui non prende…), insomma uno che non ci arriva. Ma sì, alla fine è un gioco. Anche perché Fibra non è con la B come Bruce. Fibra, lo sanno tutti, è con la Effe. Effe come… Ferilli…

“S

ì, viaggiare...”, così cantava Lucio Battisti. Ma sul treno Frecciargento Verona-Roma un martedì, carrozza 3, il viaggio può diventare tutt’altro che dolce. Quattro bambini, due adulti, un inferno. Schiamazzi, urla, il corridoio utilizzato come rampa di lancio. Il dirimpettaio aggancia una conversazione al cellulare della durata Verona-Bologna. Mica male, poi dicono che sono le donne a flirtare al telefono! La coppia di fianco innesca polemi-

che accendendo i toni. Per dare un senso a tutto questo delirio e cercare di arrivare a destinazione senza grossi danni al sistema nervoso, mi faccio i fatti altrui e ascolto. Ciascuno inanella comportamenti schizofrenici che collettivamente diventano una babele. Più che una carrozza ferroviaria sembra di essere in piazza Jemaâ El Fna, a Marrakesh, tra incantatori di serpenti e ambulanti. Le voci seguono un’onda in un crescendo collettivo. Sorprendente come l’essere umano riesca a disconoscere ogni regola sociale nel delirio di uno spazio angusto mentre una voce, che sembra provenire da un altro mondo, inonda l’ambiente con tono suadente, invitando ad abbassare la conversazione e il tono della suoneria del cellulare nel rispetto dei viaggiatori. Ma a soffrire non è soltanto l’udito bensì il senso di civiltà, di cui in tutto ciò non è rimasta traccia alcuna.

C

iao a tutti. Come avete passato le vacanze? Io, alla grande! Mi sono fatto un sacco di nuovi amici e ho girato mezzo mondo. Qualche esempio? Beh, Belen Rodriguez era a Ibiza assieme al compagno del momento e al figlioletto, quella birba matricolata di Santiago. Anche per Melissa Satta, relax in un’isola spagnola - Formentera stavolta - e anche lei a correre dietro allo scatenato Maddox, veloce nei recuperi come papà Prince Boateng. Eh, sì. Perchè la moda dell’estate sono stati i figli, esibiti e fotografati in barba alle strampalate direttive del garante della privacy. Alessia Marcuzzi, pendolare tra la Sardegna, Disneyland e le isole Cicladi, non ha lasciato per un attimo la piccola Mia, deliziosa e allegra come il papà Francesco Facchinetti; la nostra quasi-paesana Heather Parisi non si è mossa da Hong Kong e, assieme ai gemellini Elizabeth e Dylan, è andata alla scoperta del misterioso Oriente; Elisabetta Canalis ormai vive a Los Angeles e si è fatta delle gran vasche su e giù per Rodeo Drive assieme alla piccola Skyler

SA-MEDIA MAS

VACANZE INSTAGRAM

LINO ZONIN

Eva, un vero tesorino. Più riservate Alba Parietti, Sabrina Ferilli, Vanessa Incontrada e altre che tralascio di nominare per non tirarmela troppo. Loro, tranquille: vacanza vicino a casa, profilo basso, giusto qualche selfie per non annoiarsi. Come dite? Pochi amici maschi? Avete ragione, quest’estate ha dominato il rosa. Fa eccezione - ma neanche tanto - quella pazza scatenata di Alfonsino Signorini che ha ravvivato la scena di Cortina ingozzandosi di polenta e formaggio di malga. Comunque, anche per i maschietti, parola d’ordine: sobrietà. Escluso quel matto di Gianluca Vacchi. Insomma, tutto bene. Non mi credete? È tutto su Instagram. Guardate per credere, noiose che non siete altro. Io? Non mi sono mosso da Lonigo, son mica matta!

3 CORRIERE VICENTINO | OPINIONI

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IL POTERE DELLE DONNE

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n casa mia comando io e faccio quello che pare e piace a mia moglie!”. Dice bene Giovannino Guareschi, l’inventore di Don Camillo, a cui ho rubato la citazione. Le donne sanno benissimo come convincere gli uomini. Non che io sia uno che si fa fregare facilmente… però mi accorgo sempre più che finisco la maggior parte delle volte a fare quello che vuole mia moglie… Prendiamo come esempio la Madonna, la massima espressione del “genio femminile” per i cattolici: quando alle

RT E DINTORN I SPO

nozze di Cana, nel noto episodio evangelico, avverte Gesù che gli sposi non hanno più vino per gli ospiti, il Figlio (nonché Dio) prima le risponde “Che ho da fare con te, donna?”, poi però compie il miracolo… A Maria è bastato rivolgersi ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Insomma, è stato Gesù a “comandare” ma Maria a suggerirgli cosa fare… E questo talento, se utilizzato per fini buoni, può fare la differenza in una coppia e nella società. Il problema sorge agli estremi: quando gli uomini mettono a tacere le donne magari per paura del loro genio femminile, o quando le donne abusano di questa loro capacità per dominare gli uomini.

SUPER ATLETI

STEFANO CANOLA

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e Paralimpiadi di Rio hanno regalato ampia ribalta a personaggi già noti o meno al grande pubblico. Le medaglie della schermitrice Beatrice Vio, del ciclista Alessandro Zanardi e degli altri azzurri in gara hanno trovato spazio sui media e creato grande entusiasmo. Se lo meritano questi super atleti: vengono da storie di lunga sofferenza, hanno superato ostacoli che noi “normali” neanche immaginiamo, hanno trovato nello sport una maniera splendida per mostrare quello che riescono a fare.

Bebe, Alex e gli altri (ci sono eccellenti esempi anche nel vicentino: Valeria Zorzetto, Giovanni Bruttomesso e Silvana Valente solo per citarne alcuni) e con loro l’iceberg di “diversamente abili” di cui rappresentano la punta, sono frenati dai muri di gomma di amministratori ottusi, che impiegano mesi per sistemare la rampa sterrata di una pista ciclabile o anni per adattare il seggiolino d’una altalena. O dall’inciviltà di chi parcheggia sui marciapiedi e nei posti riservati. Ma non si danno per vinti, mai.

INTERNO 8

ALBERTO FABRIS

OLIO DI PALMA

SO

k, succede: mi è sfuggito solo perché alle sei e trenta del mattino i riflessi non sono ancora ai massimi livelli e la presa non è ferrea come vorrei. Splash, un frollino con farina di riso e latte fresco - ma niente olio di palma - precipita da un’altezza di dieci centimetri circa nella mia tazza di Soya drink, gusto vaniglia, senza glutine, privo di OGM. Mentre alcune gocce prive di OGM rigano le lenti dei miei occhiali, intravedo il volto deformato dal drink gusto vaniglia del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. E che mi racconta il Pier Carlo? Che il governo prevede per il 2017 una crescita all’1% del PIL. WOW! L’interno 8 mi pare improvvisamente l’1% più luminoso e accogliente, ma non finisce qui, il Pier Carlo mi spiega anche come avverrà questo miracolo: con tre pacchetti tre. Competitività, Sviluppo, Sociale. Il tutto senza olio di palma! Bravo Pier Carlo! che ci tiene a precisare come soprattutto un macro indicatore gli infonda fiducia: la produzione industriale del mese di agosto è cresciuta dell’1,7%! Il fatto che le industrie ad agosto siano quasi tutte chiuse non pare scalfire la ventata di ottimismo. Ma le coperture? Nessun problema, sono pronte: “aumenti permanenti di gettito”, “entrate Iva”, “spending review e tagli” e, udite udite, ”ulteriori coperture”. Ecco, Pier Carlo, non per sfiducia nei tuoi confronti ma, come dire, c’è un che di vago e indeterminato in tutto questo e, come cittadino e contribuente, mi sento leggermente inquieto. Guardo il mio frollino galleggiare e disfarsi nel latte di soya attraverso le gocce solidificate sulle lenti degli occhiali. No, non contiene olio di palma…

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OPINIONI


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È l’1 settembre del 1998 quando Roberto Turato e il socio Andrea Luise inaugurano Spazio Auto ad Arzignano. Entrambi provengono dalla Concessionaria BMW a Vicenza. Roberto ha già alle spalle una quindicina di anni di esperienza in Mercedes, da Trivellato. Andrea, più giovane, sono già dieci anni che lavora nel mondo BMW. Un po’ alla volta la sede di Arzignano cresce. Cominciano ad aggiungersi altre persone e si inizia a collaudare quello stile famigliare ma anche altamente specializzato che ancora oggi caratterizza la squadra di Spazio Auto. Nel 2014 la società si amplia ulteriormente e oggi è a tutti gli effetti un’officina autorizzata BMW e MINI, con un personale qualificato e in continua formazione per effettuare qualsiasi tipo di intervento. I meccanici sono tecnici direttamente certificati da BMW Group attraverso specifici corsi di specializzazione e sono in grado di effettuare riparazioni, pacchetti manutenzione, revisioni, tagliandi e controlli in garanzia secondo i più severi standard della casa madre. Tutte le analisi diagnostiche sono sviluppate in contatto diretto con i tecnici di Milano e Monaco di Baviera.

In Spazio Auto si trovano qualità e sicurezza ma anche continue novità, come il Servizio di Valore BMW che consiste nell’insieme degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dedicati unicamente a ogni cliente, oppure la promozione MINI REGENERATION, per prendersi cura della propria MINI in modo che sembri sempre come il primo giorno.


OPINIONI

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DI CASA COSE

MATTEO CONTE DARIO FERRARI

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

I

Nome Alice Parise Età 25 Vive a Vicenza Lavoro Studia moda Situazione sentimentale Single Aspirazioni Lavorare nel mondo della moda e delle sfilate Film preferito Midnight in Paris

lavori di ristrutturazione in casa non piacciono a nessuno, soprattutto se si è costretti ad una convivenza forzata con il cantiere. Le raccomandazioni più comuni sono quelle di affidarsi ad un professionista e ad una impresa di fiducia, avere un progetto dettagliato e farsi fare un contratto chiavi in mano, ma tutto questo spesso non basta, per cui ecco alcuni consigli utili: 1. In edilizia le scadenze non vengono praticamente mai rispettate e qualunque sia la causa di un ritardo la colpa verrà spesso e volentieri scaricata su chi è passato prima. Facendo presente il vostro disappunto, cercate di non agitarvi e fatevi fare una nuova stima al rialzo delle tempistiche. Prendetela con filosofia se volete uscirne vivi! 2. Mantenete un buon rapporto di amicizia e cordialità con gli operai. Offrite loro un buon caffè ogni giorno, saranno disposti ad ascoltarvi con maggiore attenzione nei momenti di difficoltà e faranno di tutto per aiutarvi in caso di imprevisti. 3. Fate le scelte e ordinate la merce con largo anticipo. Se per qualsiasi motivo il materiale non arriva, il cantiere si ferma, per cui meglio tenersi un margine di sicurezza.

LA BUFALA

QUESTIONE DI SCIE

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FRANCESCO MENEGHINI

uccede che, quando una bufala apparentemente innocua riesce a uscire dai bar di paese ed entrare nei convegni, nei libri e nelle istituzioni, qualcuno debba prendersi la briga di alzarsi e dire “ragazzi, seriamente: basta”. Così è stato per quella ridicola credenza secondo cui qualcuno (i massoni, la Spectre o GargamelMensile d’informazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 Bericaeditrice s.r.l. Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Mario Piotto, Carlo Calcara, Davide Ghiotto. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafica Alice Molon.

la) starebbe usando aerei per spruzzare nell’atmosfera qualcosa (malattie, nuvole artificiali o misteriosi veleni) sotto forma di scie. Pare che della cosa che ho scritto qui sopra siano convinte due persone su dieci (compreso un certo numero di parlamentari italiani e non). Una prestigiosa rivista scientifica ha quindi deciso di impiegare tempo e risorse per pubblicare uno studio (il primo al mondo sull’argomento) che ha interpellato sulla faccenda 77 (settantasette) tra esperti chimici dell’atmosfera e geochimici, che hanno letteralmente scoperto l’acqua calda, trattandosi infatti di scie di condensa. Emblematica la dichiarazione di uno degli scienziati autori: “Non vogliamo illuderci di aver convinto i veri cospirazionisti”.

Stampa: CENTROOFFSET MASTER S.R.L. Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicità: Alberto Faccin 335 5319350 Alex Bertacche 345 2718927 Federico Hanard 335 5293582

© 2015 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.

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OPINIONI

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A DOMANDA RISPONDO

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LO PSICOLOGO

L’ A V V O C A T O

L’ O R T O L A N O

MARCO PAGLIAI

ENNIO RANCAN

MANUEL DULMIERI

COME AIUTARE I FIGLI SENZA ESAGERARE?

COSA SI INTENDE PER NEGOZIAZIONE ASSISTITA?

COME COLTIVARE L’ORTO IN AUTUNNO?

Aiutare i figli è una sana propensione genitoriale, ma occhio a non esagerare: quanto più si ridurranno le loro difficoltà, tanto più cresceranno incapaci di fronteggiarle. Purtroppo questa modalità è di gran lunga la più diffusa oggigiorno. Il figlio è elevato a simbolo dell’intero nucleo familiare: il suo modo di essere qualifica o squalifica il genitore, che così non potrà non intervenire nella sua vita. Così facendo però non risolverà le problematiche del figlio, anzi. La sovrabbondanza di cure, infatti, veicola una sottile squalifica: “faccio tutto per te perché forse da solo non ce la faresti”. I figli si ritroveranno quindi all’interno di un circolo vizioso: più chiederanno aiuto e più lo otterranno, andando così a confermare l’idea che ciò sia indispensabile. Gli inglesi hanno coniato un nuovo termine per questi genitori: snowplough parents, “genitori spazzaneve”, perché ripuliscono ogni cosa davanti ai figli. Il che si traduce in bambini iperprotetti e incapaci di affrontare un fallimento. Dal troppo amore alla dannosa compassione, insomma, il passo è breve. Seguendo allora l’antico stratagemma cinese di “lanciare il mattone per avere indietro la giada” potremmo iniziare a boicottare volontariamente un’azione protettiva, affinché i nostri figli possano costruirsi le proprie risorse e la personale capacità di resilienza, fino a rendere virtuoso questo circolo di aiuti.

Vincere una causa porta sicuramente grandi soddisfazioni ma anche ansia e “mal di pancia” durante il suo svolgimento. L’alea del giudizio è un vero e proprio peso. Il Ministro della Giustizia ha ultimamente introdotto l’istituto della negoziazione assistita. In sostanza, se non è già prevista per un certo tipo di controversia la mediazione, si deve procedere alla negoziazione assistita. Le parti e gli avvocati si incontrano e verificano se vi sono i presupposti per conciliare la vertenza e quindi, se possibile, formano un verbale che ha valore di legge ed evita di spendere migliaia di euro, patimenti d’animo e tempo in tribunale. La grande novità è l’obbligatorietà di questa procedura, che, nella mia diretta esperienza, da quando è stata introdotta, ha permesso di evitare decine di cause in tribunale. In questo tipo di procedure non vi sono lati negativi per il cliente se non doversi trovare faccia a faccia con il proprio avversario e discutere del problema. La negoziazione assistita è uno strumento molto potente che impone però che i clienti abbiano la reale voglia di risolvere la questione e che gli avvocati siano intenzionati ad aiutare in questo i propri assistiti con un risparmio di denaro piuttosto consistente.

Un ortolano non deve mai stare fermo. Chi ha piantato in estate radicchi, cavoli, broccoli e finocchi, in autunno li dovrebbe avere in piena vegetazione. È proprio in questo periodo che malattie, insetti e arvicole li possono colpire. Per le arvicole la soluzione ecologica è armarsi di zappa e sarchiare frequentemente la terra attorno alle piante, buttandoci magari una manciata di pannello di ricino una volta al mese. Un po’ di rame e zolfo possono tener lontani l’oidio e i marciumi dei radicchi. Ideali anche le innaffiature con microorganismi antagonisti dei marciumi radicali, come il Bacillus Subtilis, i Trycoderma ed il Clonostachys. Pomodori e altre piante estive sono in esaurimento. Ormai le si possono tranquillamente estirpare e avviare al compostaggio. Al loro posto, si può seminare il sovescio invernale che ha alcune proprietà: tiene difeso il suolo dalle forti piogge autunnali, impedisce lo sviluppo di altre infestanti, ostacola lo sviluppo di certi parassiti e soprattutto apporta una notevole quantità di sostanza organica. E infine le semine! Cosa si può seminare? Sicuramente cipolle, aglio e piselli. Seminate in autunno, inizieranno a svilupparsi e, dopo la dormienza invernale, partiranno in primavera con grande vantaggio. Se poi magari avanzasse spazio, qualche bulbo di narciso attorno all’orto per tenere lontani i roditori.


OPINIONI

STUDENTI DERUBATI

AGGRESSIONI INVENTATE

Il torrione di Piazza Castello a Vicenza è all’asta dopo il fallimento dell’azienda proprietaria dell’immobile. È una mail scritta da un consigliere di opposizione ad avvisare l’Amministrazione comunale di Vicenza della bella occasione di accaparrarsi lo stabile. La torre, alta circa 30 metri suddivisi su 9 piani, costituisce uno dei monumenti più caratteristici della città e il prezzo è davvero allettante. L’offerta minima si aggira infatti attorno ai 400mila.

INAUGURATO PONTE TIBETANO Il ponte tibetano a Valli del Pasubio vede finalmente la luce. Il 17 settembre è stata inaugurata la passerella ideata per collegare l’Ossario Bellavista e Campogrosso dopo la frana della strada che li univa avvenuta nel 2008. L’opera è stata realizzata interamente in acciaio, ha una lunghezza di 105 metri e nel punto centrale raggiunge l’altezza di 35 metri dal suolo.

UNTIZMIE EINSBEREDVIE NO

-DI DAVIDE GHIOTTO-

SCOPERTA MAXI FRODE FISCALE

Denunciato per procurato allarme e simulazione di reato il vicentino vessato da un presunto ladro. Avevano avuto molto risalto le peripezie di Emanuele Marin e del malvivente che secondo la sua ricostruzione avrebbe tentato varie volte di rubare nella sua abitazione e l’avrebbe addirittura ferito gravemente. Le indagini più approfondite dei Carabinieri hanno però hanno portato alla luce la verità, ovvero che Marin si era inventato tutto solo per ottenere visibilità e fama.

Sono scattati numerosi arresti da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza per una maxi frode fiscale. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce un giro di fatture per operazioni inesistenti per un importo di 930 milioni di euro. Molte le aziende coinvolte: si tratta di società nazionali ed estere utilizzate per eludere i controlli e non versare all’erario circa 130 milioni di euro. I provvedimenti hanno interessato, oltre che la provincia di Vicenza, gran parte del terri-

torio italiano, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Campania al Piemonte. Diciotto le persone finite in carecere, undici quelle agli arresti domiciliari e più di duecento quelle iscritte nel registro degli indagati. Un’operazione investigativa imponente durata circa tre anni quella portata avanti dalla Guardia di Finanza che si è avvalsa di speciali software di indagine e del lavoro di decine di militari impegnati in intercettazioni telefoniche e perquisizioni su tutto il territorio nazionale.

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CORRIERE VICENTINO | NOTIZIE IN BREVE

Brutta disavventura quella capitata a due fratelli di 12 e 14 anni di Vicenza che avevano deciso di non presentarsi a scuola preferendo ai banchi una passeggiata per il centro città. I due giovani hanno conosciuto due studenti più grandi e hanno passato con loro la mattinata a Parco Querini finché, con una scusa, sono stati derubati dei telefonini. Dopo una bella ramanzina, sono stati accompagnati dai genitori a sporgere denuncia ai Carabinieri.

ALL’ASTA IL TORRIONE DI PIAZZA CASTELLO


COSE DELL’ALTRO MONDO

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FALSO ALLARME

Un allarme suicidio ha movimentato le amicizie virtuali di una cinquantenne vicentina. In un post su Facebook aveva infatti dato il suo addio a tutti e molti dei suoi conoscenti avevano avvisato i Carabinieri che si erano subito messi sulle sue tracce. La donna, raggiunta nella sua abitazione dalle forze dell’ordine, ha spiegato che il suo era un addio al suo profilo Facebook e non un avviso di suicidio imminente.

SALTA LA TRANSUMANZA La classica transumanza di Asiago non si è tenuta a causa dell’azione di un fastidioso insetto. Si tratta di un piccolo moscerino in grado di trasmettere un virus che provoca nei ruminanti una forte febbre catarrale e in alcuni casi portare alla cianosi delle mucose linguali. Il virus è infatti comunemente chiamato “virus della lingua blu”. Nonostante in caso di contagio risultino minimi i rischi per l’animale, l’organizzazione ha ritenuto inutile rischiare il benessere e la salute dei bovini.

MA CHE SORPRESA!

Si è rivolta al pronto soccorso a causa di forti dolori associati al periodo premestrule. Qui Marilisa Scuccato, di Bressanvido, ha scoperto di essere alla quarantesima settimana di gravidanza. E così con assoluta sorpresa e senza nessuna avvisaglia nei mesi precedenti, è nato il piccolo Mattia, sano come un pesce e probabilmente molto più tranquillo degli altri bambini costretti a 9 mesi di controlli periodici e visite stressanti.


11 CORRIERE VICENTINO | INCHIESTA

Giovedì 6 ottobre, ore 11

La nuova vita di Alte Dopo l’apertura della nuova bretella, addio alle lunghe code al semaforo di via Battaglia. Abbattuto il transito dei mezzi pesanti. E i cittadini tornano a respirare. di Davide Ghiotto e Carlo Calcara

LA RINASCITA DI UN QUARTIERE Dal 21 luglio scorso Alte non è più la stessa. Si è infatti conclusa una delle epopee più lunghe e ingarbugliate della storia di Alte Ceccato e di tutto il territorio montecchiano: la celebre bretella ha visto finalmente la luce. Era l’opera più attesa da cittadini e commercianti che per quasi due decenni hanno sperato nella diminuzione del traffico in transito per via Battaglia e viale Stazione verso il casello dell’autostrada A4. L’obiettivo dell’opera era infatti quello di deviare il flusso di automobili e camion verso la grande rotatoria della SR11 senza dover passare per il centro cittadino. A due mesi dalla tanto agognata apertura la situazione ad Alte sembra radicalmente cambiata e la bretella sembra funzionare a pieno regime. Ad essere più coinvolti in questo cambiamento sono ovviamente le attività che si affacciano su via Battaglia. “Prima i camion

che passavano facevano tremare le vetrate del negozio - spiega la negoziante Michela Peretto -, ora invece sia l’inquinamento che il rumore sono diminuiti notevolmente e la zona è molto più tranquilla”. Dello stesso avviso è Paolo Tedesco: “I clienti che devo-

I clienti vengono qui molto più volentieri.

Gabriella Passatutto - negoziante

no raggiungerci arrivano lo stesso. Nonostante il drastico calo del traffico, gli affari non hanno subito rallentamenti ulteriori a quelli dovuti alla crisi economica”. Il punto cruciale di quest’opera sembra quindi l’abbattimento del flusso dei mezzi pesanti che, oltre a rallentare il normale traffico cittadino, provocavano forti disagi alle persone che frequentano abitualmente quella zona di Alte. Gabriella Passatutto e Alessandro Zucchi oltre ad essere proprietari di due attività storiche sono anche residenti ad Alte e possono quindi permettersi una doppia analisi della situazione post-bretella: da cittadini e da negozianti. La prima è molto soddisfatta sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista “civico”: “La bretella non ha per nulla influito sugli affari del mio negozio, anzi i clienti vengono qui molto più volentieri. Credo anche che


CORRIERE VICENTINO | INCHIESTA

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Il calo del traffico non ha interferito con le entrate delle nostre attività. Alessandro Zucchi - negoziante

Alte non sia poi un posto così degradato come pensano molti”. Un po’ diversa è la versione di Zucchi, che rimane molto soddisfatto dell’opera come residente di Alte, ma aggiunge: “Per noi negozi storici questo calo del traffico non ha interferito con le entrate delle nostre attività, perché ormai la gente ci conosce e sa dove trovarci. Credo però che se una persona decidesse di aprire un negozio in questa zona incontrerebbe più difficoltà”. La bretella sembra incon-

trare anche il plauso di tutti i residenti che vedono ora un’Alte totalmente cambiata, liberata finalmente dalla morsa dei mezzi pesanti e degli ingorghi interminabili. Michela Dalla Vecchia parla dei risultati finora ottenuti come ottimi e insperati, soprattutto per quanto riguarda la situazione della cosiddetta rotatoria del cavallo, anche se “ci vorrà ancora del tempo perché la gente si abitui a non imboccare più la strada che passa dal centro di Alte”.

I SINDACI: “E ORA IL NUOVO CASELLO” Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio Maggiore: Dai nostri contatti e confronti con i cittadini e i commercianti di Alte, ma anche con le categorie di industriali e artigiani, notiamo una generale soddisfazione per il cambiamento viabilistico che ha coinvolto Alte. È sotto gli occhi di tutti la notevole diminuzione dei volumi di traffico, in particolare dei mezzi pesanti. I benefici sono altissimi in termini di sicurezza e di abbattimento dei livelli di rumorosità e di inquinamento. Come ho avuto modo di dire nella cerimonia di inaugurazione, si è trattato di una svolta storica non solo per Alte, ma per l’intera città e la mobilità dell’Ovest Vicentino. Come Amministrazione comunale abbiamo voluto e inseguito con tenacia il progetto della bretella fin dall’11 novembre 2011, quando organizzammo il pullman con a bordo 16 sindaci dell’Ovest Vicentino e i rappresentanti delle categorie econo-

miche che raggiunse la sede veronese della società autostradale per chiedere il via ai lavori. Da allora non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo e il 21 luglio, quando la bretella è stata aperta al traffico, è stata una grande giornata di festa per tutta la città. Ma non ci fermiamo, perché chiediamo che sia realizzato in breve tempo il nuovo casello autostradale, che determinerà il decisivo cambiamento della viabilità nell’Ovest Vicentino, migliorando ulteriormente la qualità della vita ad Alte. Renato Ceron, sindaco di Brendola: Gli effetti della bretella si sono visti fin da subito. La riduzione del traffico statico è stata notevole, con conseguente riduzione dei tempi necessari per l’attraversamento dello svincolo. Oggi passano ancora molti mezzi, e dico, per fortuna: quando c’è movimento significa che c’è lavoro per aziende e attività commerciali. L’importante è ridurre le attese, e questo obiettivo la bretella lo ha già raggiunto. Il traffico an-

che nelle ore di punta è scorrevole. Per i miei impegni attraverso lo svincolo anche tre o quattro volte al giorno, e posso assicurare che se prima impiegavo anche un quarto d’ora, adesso non ci metto più di un paio di minuti. Brendola si è interessata fin dagli inizi a questo progetto, e io mi sono dato molto da fare a fianco del sindaco Milena Cecchetto. Questo perché la rivoluzione viabilistica nell’area era ed è la risposta indispensabile da dare alle attività produttive, ma prima ancora ai cittadini dato che la riduzione dell’inquinamento ha portato alla limitazione dei tempi di fermata delle auto in transito. Attenzione: il traguardo oggi è più vicino, ma c’è ancora strada da fare. Dobbiamo arrivare allo spostamento del casello, naturalmente. Ma prima ancora dobbiamo completare tutti i servizi complementari alla nuova arteria, che possano renderla ancora più funzionale. Già oggi comunque anche le aziende di Brendola hanno notato una riduzione dei tempi di attraversamento.


Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo: La bretella è ottima per quanto riguarda il miglioramento della vita dei cittadini di Alte.

Per ora non ha avuto ripercussioni sul traffico della valle del Chiampo ma credo che non appena saranno terminati i lavori per l’apertura del nuovo casello tutta la situazione dell’ovest vicentino ne gioverà.

LE CATEGORIE ECONOMICHE: “IMPATTO IMMEDIATAMENTE POSITIVO” Plauso all’opera da parte di Ruggero Camerra, presidente di Confartigianato Montecchio Maggiore: “L’impatto dell’opera è stato immediato – spiega Camerra –, sia per la viabilità interna che per il rumore. Ci tengo a sottolineare la collaborazione tra i vari rappresentanti delle categorie, che ne chiedevano da tempo la realizzazione. Ora con la deviazione del traffico veicolare i negozianti si troveranno ad affrontare una nuova sfida, ma sono già al vaglio alcune proposte. Ovviamente manca ancora la ricollocazione del casello dell’autostrada per completare l’opera”. D’accordo su questo punto anche Roberto Callegari, presidente del mandamento

Ovest vicentino di Apindustria. “Siamo sicuramente soddisfatti della sua realizzazione – dice Callegari - anche perché la bretella è un’infrastruttura che aspettavamo da anni. Sicuramente il trasporto su mezzi pesanti ne ha beneficiato. Ora però l’attenzione rimane alta su un’altra opera che attendiamo e che sarà fondamentale per il problema del traffico, ossia lo spostamento del casello di Montecchio. È un punto su cui stiamo insistendo molto, e che una volta compiuto andrà a completare il piano di riduzione del traffico veicolare della zona”. Stessa linea per la presidente del raggrup-

pamento Ovest vicentino di Confindustria Vicenza, Silvia Bravo: “La bretella è un’opera che come industriali chiedevamo da anni – afferma Bravo -. Dalla sua apertura si è già notato un certo decongestionamento del centro di Alte, che era l’obiettivo prioritario. I lavori sono ancora parziali, presentando comunque dei disagi. Ci auguriamo che si concludano quanto prima, per poter sentire davvero tutti i benefici dell’opera. Quanto al nuovo casello di Montecchio, è un’opera che va vista alla luce degli sviluppi che si avranno con la conclusione dei lavori della Pedemontana”.

Pedemontana, incertezza sui pedaggi.

Regione, datato 11 aprile 2014 e ancora presente sul sito istituzionale, confermava il 100% dell’esenzione, quando in realtà la Giunta veneta, a fronte dell’aumento dei costi dell’opera, nel dicembre 2013 aveva rimodulato i pedaggi, garantendo l’esenzione totale solo agli studenti fino ai 23 anni e ai pensionati over 65 e definendo un’esenzione del 50% per il resto dei residenti per i primi 14 anni. Ebbene, le infor-

mazioni sarebbero state comunque errate, perché nel frattempo le cose sono nuovamente cambiate. A settembre, infatti, il Consorzio SIS, concessionario dell’opera, ha proposto di abbassare del 15% i pedaggi, in modo da favorire l’aumento della circolazione, le cui stime sono state ridefinite al ribasso. Insomma, per avere una visione chiara e certa… la (super)strada sembra ancora lunga.

Nello scorso numero del Corriere Vicentino abbiamo erroneamente scritto che la Superstrada Pedemontana Veneta prevede per i primi 12 anni l’esenzione al 100% del pedaggio per un tratto di 21 km dal casello più vicino per i residenti in 8 Comuni dell’Ovest Vicentino. L’errore è dovuto al fatto che un comunicato stampa della

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Ad ogni modo continua il nostro monitoraggio dell’area, per garantire all’infrastruttura la massima efficienza anche nei tempi a venire.


CORRIERE VICENTINO | FOCUS

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Un vicentino a Dubai Manuel Munari, una nuova vita nella terra dove si scrive il presente guardando al futuro di Mario Piotto

P

artire con un biglietto di sola andata, portare con sé la fidanzata (diventata nel frattempo sua moglie), abbracciare un altro mondo per lingua, abitudini cultura ma soprattutto opportunità. Questa in estrema sintesi è la storia di Manuel Munari, vicentino oggi 37enne, a cui 9 anni fa il destino professionale ha offerto l’occasione della vita: mollare tutto e trasferirsi a Dubai.

COME CI SEI FINITO DA QUELLE PARTI? Lavoravo per un’azienda italiana seguendo i rapporti con quella che in gergo si definisce regione MENA (Middle East & North Africa, Medio Oriente e nord Africa). Gli Emirati Arabi Uniti e in particolare Dubai, rappresentano un hub per tutta l’area, quindi ero spesso da queste parti. Durante una fiera ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio nuovo capo, che cercava una figura stabile che sviluppasse l’export con base a Dubai. Ci ho pensato su, e poi ho deciso: si parte!

@mariopee8 COM’È LA TUA GIORNATA TIPO? Sveglia alle 7, viaggio di 35 km per arrivare in ufficio nella Business Bay (una distanza lavorativa “normale” da queste parti), rientro alle 7 di sera. La giornata vola tra meeting e conference call con colleghi in altre parti del mondo. Nel business globalizzato e multimediale è normale lavorare in team composti da persone basate ovunque. Quando non sono in ufficio sono in viaggio oggi in Arabia Saudita, domani in Europa dove abbiamo la sede centrale e dopodomani in Africa, giovane continente che sta rapidamente crescendo.

CHE FAI NEL TEMPO LIBERO? Nonostante le settimane siano piene e “business oriented”, amo fare sport con mia moglie. Di solito alla sera vado a correre e al mattino prima dell’ufficio, a fare surf quando ci sono onde. Dubai sta cambiando e ci sono sempre possibilità di fare molte attività. Un posto speciale spetta agli amici, che lontano da casa diventano un po’ la tua seconda famiglia.

PREGI E DIFETTI DELLA VITA A DUBAI RISPETTO ALL’ITALIA Dubai mi è sembrata subito una città vibrante, dove si lavora e si vive per scrivere il presente guardando al futuro. Gli Emirati Arabi sono un Paese giovane, e la città rappresenta la sua dinamicità. L’esperienza degli anziani conta comunque ancora molto, in un mix che ha certamente pro e contro. La religione per esempio condiziona tanto diversi aspetti della vita in un modo a volte incomprensibile. Ma è poi così diverso da com’era da noi fino a non molti anni fa?

COM’È LA GENTE DEL POSTO?

COS’È CHE TI HA SPINTO A CAMBIARE VITA ALL’IMPROVVISO? La voglia di mettermi in gioco e vedere cosa c’era al di la del solito orizzonte. Si può vivere in un luogo meraviglioso ma quanti luoghi meravigliosi possono esserci spingendosi un po’ oltre? Never stop exploring…

Quanti luoghi meravigliosi possono esserci oltre l’orizzonte? Never stop exploring...

Gli emiratini sono riservati, ma anche socievoli e curiosi superata una certa barriera. Attenzione, i “nativi” qui sono in netta minoranza. L’83% dei residenti degli UAE sono stranieri che vivono qui per vari motivi. Siamo un grande melting pot di culture e religioni che spinge a confrontarsi con culture a volte diametralmente opposte.

CHE MESSAGGIO VUOI LASCIARE A CHI LEGGERÀ QUESTA INTERVISTA?

L’Italia ha delle potenzialità e delle capacità enormi. Noi dobbiamo seguire questa evoluzione apportando il nostro contributo di fantasia, flessibilità e saper fare le cose bene, nonostante mille difficoltà. Non lamentiamoci della politica ma facciamo capire alla politica dove vuole andare l’Italia reale. Un messaggio speciale per i giovani: studiate, studiate, studiate. Imparate bene più lingue. L’inglese ormai è un “must” ma non basta più, sapere una lingua è capire un’altra cultura e questo significa nuove opportunità.


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Uomo di campo, uomo di montagna. Di lavoro e sentimenti. Una vita da mediano, con le maglie di Cagliari, Empoli, Perugia e Brescia, in una lunga carriera da giocatore. E poi da allenatore sulle panchine di Cesena, Cagliari, Bologna, ancora Cesena e Perugia. Pierpaolo Bisoli di Porretta Terme, 50 anni a novembre, è il tecnico a cui il Vicenza Calcio ha affidato le redini della squadra. Dopo l’esonero di Franco Lerda, che lo scorso anno ha centrato una salvezza miracolosa, ma che in questo torneo non è riuscito a trovare la rotta per guidare la barca biancorossa. Pierpaolo Bisoli ha iniziato con un pareggio casalingo. Soddisfatto dalla sua “prima” a Vicenza. Consapevole che il lavoro da fare sarà ancora lungo. Parlata schietta “Mi avete visto in giacca alla presentazione, d’ora in poi mi vedrete sempre in tuta” ha detto appena arrivato a Vicenza, ha usato parole come rispetto e rapporti umani sui cui, spiega, ha costruito la sua vita di uomo prima che di allenatore. Da tecnico ha raccolto le soddisfazioni migliori a Cesena: cinque anni importanti, due promozioni in serie A. “Il momento più bello è stato arrivare in A – racconta – soprattutto quando parti ad allenare in promozione nei dilettanti e scali tutte le categorie fino alla massima serie. La prima panchina in A è stata in Palermo-Cagliari. Ricordo ancora

PIERPAOLO BISOLI tutto. Ho fatto tanta gavetta ma la serie A ancora pienamente non me la sono gustata. Sono contento però di quello che ho fatto. Ho portato sei giocatori in nazionale. E ho costruito rapporti umani importanti. Io rispetto tutte le persone, l’allenatore è uguale al magazziniere o alla signora che ti porta la tuta lavata. Il momento più brutto? L’esonero a Bologna dopo 4 partite. Sapevo di aver costruito, e l’ho fatto da solo, una buona squadra. Ma dopo il pari con la Juve e la sconfitta con l’Inter sono stato esonerato. Quella squadra però ha fatto 51 punti alla fine”. Da giocatore si è tolto soddisfazioni importanti, soprattutto a Cagliari, ed è lì che è iniziata la svolta da uomo di calcio. “Devo dire grazie a Mazzone. Sono stato 7 anni con lui. Quando sono arrivato a Cagliari dalla C2

SARÒ SEMPRE IN TUTA mi ha detto: se ascolti i miei consigli ti faccio diventare un giocatore da serie A. Da quella prima partita ho fatto 11 anni di A. E’ l’allenatore che mi ha segnato. Ma per il modo in cui allenava a livello calcistico avrebbe ancora molto da dire oggi, più di altri. Un tecnico all’avanguardia. Certe cose le faceva già nel 1993/94 quando siamo arrivati in Uefa con il Cagliari. Però nel calcio di oggi farebbe fatica, per il costume che c’è intorno: già allora non sopportava di vederci con gli auricolari, figuriamoci oggi con i calciatori con le cuffie in testa e i pantaloni strappati”. Per ripartire

a Vicenza Bisoli ha parlato di piramide, in cui contano tutti per fare squadra, e dell’importanza del tifo. Quello biancorosso lo aveva conquistato già da avversario, quando la scorsa stagione ha chiuso proprio al Menti il campionato con il suo Perugia. “Ricordo la felicità del pubblico per aver conquistato la salvezza, spero di ritrovare quell’entusiasmo” ha detto alla presentazione. Sottolineando di non essere venuto qui per svernare, ma con l’obiettivo di ripetere il ciclo di successi di Cesena. A Vicenza ha portato il suo entusiasmo, la voglia di rimettersi in gioco. “Un vero martello” dicono i suoi giocatori. E l’intensità del lavoro è decisamente un segno che lo contraddistingue. L’impresa a Vicenza non sarà facile. Con una squadra che deve ritrovare una propria identità, che deve superare le paure e recuperare condizione e fiducia. Ma alla città Pierpaolo Bisoli si è già affezionato. “Mi è piaciuta subito tantissimo. E poi ci sono le montagne. Mi sono informato subito sulla possibilità di andare a sciare. Una passione che ho ritrovato una volta chiusa la carriera di giocatore, a 40 anni”. Insomma, uomo di montagna davvero. Anche se in realtà la famiglia Bisoli vive al mare, a Cesenatico, dove il tecnico abita con la moglie Rita e i figli Dimitri, giocatore del Brescia, e Davide, 20 anni, e con due amati barboncini. “Davide viene da un brutto infortunio. Così in questi mesi gli sono stato vicino. Abbiamo fatto tanti allenamenti insieme. Sta recuperando bene. Dimitri invece con il Brescia lo affronterò da avversario a breve. Finora è capitato una sola volta in amichevole: lui al Santarcangelo in C1, io a Cesena. E mi ha pure fatto gol”.

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VICENZA BIANCOROSSA DI LUISA NICOLI


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LA RINASCITA DI MEDIO CHIAMPO DI STEFANO COTROZZI Da più di due anni Giuseppe Castaman è il presidente di Medio Chiampo, la società che gestisce tutto il sistema di depurazione e di acquedotto per la bassa valle del Chiampo. Me lo ricordo bene quel giorno, era proprio a ridosso del mio compleanno, ma non è stato un regalo così semplice da accettare… Perché? In quel momento la società stava vivendo delle grosse difficoltà gestionali e finanziarie. Più che un regalo la definirei una scommessa fatta con me stesso, con i sindaci proprietari della società e con il personale che ci lavora. Era consapevole della situazione? Quando accetti impegni di questo genere pensi alla complessità del sistema, per fortuna non sono più un ragazzino e so che ci vuole molto coragggio, quello di creare una squadra compatta all’interno che ci ha permesso di superare tutte le difficoltà. Eravamo consapevoli che era l’ultima

occasione per Medio Chiampo, che non ce ne sarebbe stata un’altra... Che azienda è Medio Chiampo? Il nostro è un impianto sufficiente per gestire la depurazione di due grandi città come Verona e Padova. Stiamo parlando di una popolazione superiore al mezzo milione di abitanti, sono numeri importanti che spesso non si riescono a cogliere all’esterno. Grande impianto e grandi problemi? Sì, lo abbiamo trovato con grosse problematiche. Era in ritardo nella programmazione, negli investimenti e trovare le risorse per portarsi alla pari è stato uno sforzo di autofinanziamento. Siamo partiti risolvendo aspetti minimali per poi poter affrontare quelli più importanti. Quanto avete investito? In questi due anni circa due milioni di euro e questo ci permette oggi di avere un impianto che funziona, efficiente.


Il periodo più brutto? Per noi e per le aziende è stato l’autunno del 2015 quando ci sono state settimane molto, ma molto difficili da gestire. In tanti vi davano per spacciati Eravamo già morti… siamo risorti, non al terzo giorno ma in quasi due anni. Oggi siamo in grado di camminare con le nostre gambe, non è più la quotidianità che ci assorbe, adesso lavoriamo su una progettualità di ampio respiro. Cosa avete fatto di concreto? Non voglio farle un noioso elenco, ma chi lavora nell’ambito sa che il solo cambiamento dei prodotti chimici nelle concerie crea un refluo difficile da gestire. E poi la nuova cabina elettrica, la nuova centrale termica, il diffusore per aumentare l’efficienza, una nuova caldaia per aumentare le temperature delle vasche durante il periodo invernale e poi.. Ok fermiamoci e andiamo ad un tema che rende sensibili i cittadini: i cattivi odori! L’abbattimento non riguarda solo noi ma anche le aziende conciarie, siamo tutti coinvolti. Andremo a costruire le coperture per tutte le nuove strutture e useremo nuovi prodotti che, visti i risultati già ottenuti, sono sicuramente ottimi anche per l’impianto esistente al fine di abbattere l’impatto odorigeno. Ci sarà un’unione con Acque del Chiampo? Questo non c’è nella nostra mission. C’è stata

una delibera nel consiglio di bacino del 2015 con un pronunciamento chiaro: il nostro affidamento durerà fino al 2029, noi abbiamo l’autonomia decisionale come previsto dal piano d’ambito. Ciò non toglie che all’interno del distretto conciario ci siano sinergie, confronti e collaborazioni. Fanghi, cosa pensate di fare? Abbiamo fatto una scelta importante a settembre 2015: non si portano più fanghi in discarica a Zermeghedo, la cui capacità residua è conservata per le emergenze, ma li conferiamo altrove attraverso un sistema di bandi. In ogni caso vogliamo perseguire due strade alternative. Quali? Innanzitutto togliendo alcune sostanze, questa è la filosofia, si potrebbero riutilizzare i fanghi. La seconda via è quella di andare a valutare il sistema dei termovalorizzatori che già esistono nel nord Italia e trovarne uno che possa utilizzare i nostri fanghi. Cosa si può fare per il futuro? Sicuramente aumentare la ricerca. Confidiamo nelle attività del Distretto della Pelle, della Stazione Sperimentale e nella collaborazione con l’Unic per recuperare e migliorare il fango. Dobbiamo investire nelle attività di ricerca! Parliamo di Pfas... Fortunatamente la nostra rete acquedottistica non è interessata al problema, abbiamo introdotto un sistema di analisi in entrata e in uscita all’impianto per controllarne i valori. Ci sono dei pozzi privati sui limiti fissati, sono casi isolati e quindi non si ravvisa il caso di dover chiudere le aziende.

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Questa primavera è stato il nostro punto di svolta perché da allora abbiamo sempre lavorato a pieno regime e non c’è stata più nessuna criticità all’impianto.


ARZIGNANO

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La viabilità infinita FRA SEGNALI PROVVISORI, ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI PERCORRENZA E DISORDINE GENERALE LA NUOVA VIABILITÀ DI ARZIGNANO NON HA CONVINTO I CITTADINI DI DAVIDE GHIOTTO

L

a viabilità è ormai da parecchi anni una fastidiosa compagna di vita per i cittadini e i negozianti di Arzignano. I primi stanchi delle continue modifiche che li obbligano a cambiare abitudini e tragitti per arrivare ad alcuni punti della città, i secondi del calo del lavoro dovuto alla maggior difficoltà che hanno i clienti a raggiungere i loro negozi. Una delle zone più colpite dalle continue modifiche della viabilità è sicuramente il quartiere Mantovano, che negli anni è passato per infiniti cambiamenti fra sensi unici, doppi sensi e divieti vari. “Per arrivare al mio negozio - spiega Maria Biasin - sono costretta a fare 15 km in più e a fine mese il conto della benzina si fa sentire. Si nota una situazione di disordine generale, a partire dai corrieri che sbagliano le consegne per colpa di navigatori non aggiornati fino alla presenza di segnali stradali ancora provvisori anche se i lavori sembrano conclusi. Tutto questo va a influire negativamente sul giro di affari della mia attività”. Altro proble-

Incrocio tra Via G. Zanella, Via Cisalpina e Via Castellana

ma è quello rilevato da una negoziante che ha voluto restare anonima, la quale assiste spesso alla poca dimestichezza che hanno i guidatori che frequentano quella zona: “Mi è capitato più di qualche volta di vedere moto, automobili o addirittura furgoni imboccare Via Zanella in senso contrario.

Il caos è assoluto”. Anche Elisa Zulian ha notato delle differenze: riscontra infatti più difficoltà a raggiungere la sua attività ogni giorno ed è costretta ad allungare il percorso. Per quanto riguarda il flusso di clienti, invece, “non ha subito nessuna influenza negativa dalla viabilità. Credo perché le persone ormai ci conoscono e, nonostante le continue modifiche, sanno come trovarci”. Molti residenti si lamentano dei continui cambi e del fatto che oramai bisogna andare a recuperare gli amici perché non sanno più come arrivare a casa loro. Di altra opinione l’Assessore alla Viabilità Angelo Frigo: “Tutte le opere che abbiamo finora portato avanti avevano la finalità di aumentare la sicurezza stradale e fluidificare il traffico. I nostri riscontri positivi ci portano a pensare che gli obbiettivi siano stati raggiunti appieno, per esempio per quanto riguarda la nuova rotonda di Via Kennedy o l’eliminazione del pericoloso incrocio fra Via Castellana e Via Rio Torto”. L’assessore ritiene così conclusi e definitivi i lavori cominciati nell’arco dello scorso anno e puntualizza che “per il momento abbiamo deciso di lasciare al loro posto i classici blocchi provvisori bianchi e rossi, perché nelle zone dove non sono presenti alcuni utenti della strada sembrano non fare caso alla segnaletica stradale creando quindi disagi alla circolazione”. Altro terreno di scontro è la zona industriale, di cui è stata ridisegnata la viabilità nell’agosto 2015. Alcune imprese hanno infatti sottolineato una serie di gravi criticità all’amministrazione comunale, la quale si vede ora costretta a rivalutare completamente la situazione: “In zona industriale il problema risulta più complicato data la

Via Trento

compresenza di automobili e mezzi pesanti. Stiamo facendo le nostre valutazioni per apportare ulteriori modifiche all’attuale piano viabilità”. Ai cittadini non resta quindi che abituarsi a nuovi percorsi e inventarsi nuove strade per spostarsi con facilità per Arzignano, sperando che i navigatori si aggiornino al più presto.

Via Mantovana

Assessore Angelo Frigo


ARZIGNANO

L’uomo delle novità

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DI GIUSEPPE SIGNORIN

I

bambini lo ricordano nel mese di dicembre vestito da Babbo Natale con chili di caramelle fra le mani da distribuire. Gli adulti alla cassa con l’immancabile penna sull’orecchio. Sergio Roccoberton lo conoscevano un po’ tutti. Quando ci ha lasciati il 15 luglio la famiglia ha ricevuto centinaia di testimonianze - lettere, messaggi attraverso internet, telefonate - su quanto fosse stato importante Sergio per molte persone del nostro paese. Nato nel 1933 a Brogliano, si era trasferito nella seconda metà degli anni 50 ad Arzignano, dove aveva inaugurato la sua attività in un piccolo negozietto di alimentari a Villaggio Giardino, nella stessa zona in cui ancora oggi c’è la sede del Centro Acquisti Sergio. L’8 settembre del 1959 ha sposato la sua Teresa, con cui è stato insieme 57 anni e che le ha dato i due figli Mauro e Fabrizio. L’attività e il negozietto gradualmente si sono ingranditi con l’aggiunta dei reparti giocattoli e casalinghi fino a raggiungere le dimensioni attuali. “Una poesia letta da Bepi De Marzi in chiesa, il giorno dei funerali - ci racconta il figlio Mauro - sintetizza

Sergio con la moglie Teresa e la mamma Isetta

Il primo alimentari fra gli anni 50 e 60 esattamente dove ora si trova il Centro Acquisti Sergio. bene chi fosse mio padre: l’uomo delle novità. È sempre stato avanti rispetto ai tempi e il tipo di supermercato che è riuscito a mettere in piedi ha delle caratteristiche uniche, perché è riuscito a fargli mantenere una dimensione umana anche quando è diventato più grande. Il clima famigliare che si respira ancora oggi è merito suo, era il suo desiderio”. Lavoratore instancabile e devotissimo alla Madonna, Sergio è ricordato da molti per la generosità che ha dimostrato in particolare durante alcuni momenti difficili per Arzignano, come quando hanno chiuso la Pellizzari e molte famiglie si sono trovate in difficoltà. In quella come in altre occasioni sappiamo oggi che non si è tirato indietro, ma ha dato una mano a più persone che poteva. “Alle 4 era già al lavoro…

Io lo raggiungevo alle 5 e anche i nostri figli si sono sempre dati da fare - ricorda non senza commozione la moglie Teresa -. Ora che è andato in Cielo abbiamo scoperto tante cose che non sapevamo di lui. Ci ha scritto molta gente raccontandoci quanto fosse stato di aiuto in diverse circostanze. Tante opere buone non le diceva neppure a me. Poi io e lui non eravamo mica dei santi, delle volte si bisticciava pure, ma ci siamo voluti bene”. “Era un papà di altri tempi - ancora Mauro -. Quando col benessere trenta o quarant’anni fa sono arrivate anche le droghe, noi eravamo abituati a regole ferree. Era severo perché ci voleva insegnare i giusti valori per vivere, ma era anche molto buono. E poi sempre col sorriso, scherzoso. Ha detto di stare bene fino agli ultimi tempi, quando alcuni problemi di cuore l’avevano indebolito parecchio.” Un pezzo di storia di Arzignano se n’è andato ma possiamo essere sicuri che il suo ricordo, così radicato nelle tante persone che lo hanno conosciuto, non finirà.

CORRIERE VICENTINO | PAESI

SONO PASSATI APPENA POCHI MESI DA QUANDO SERGIO ROCCOBERTON CI HA LASCIATI, MA TANTISSIMI AD ARZIGNANO NE CONSERVANO VIVA LA MEMORIA


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Vent’anni di Nazionale DI GIUSEPPE SIGNORIN

zione… Ho voluto approfondire e nel giro di poco tempo abbiamo deciso di trasfeestire un bar non è un mestierirci. Il giorno prima dell’inaugurazione la re come gli altri. Significa non preoccupazione si è trasformata in entusiastaccare mai, vivere in simbiosi smo e quell’entusiasmo non è più passato”. con il proprio lavoro. Lo sa bene Entusiasmo sembra proprio la parola Flavia Pellizzaro, per vent’anni il volto di più adatta per descrivere il suo spirito. uno dei locali più storici di Arzignano, il Ho amato quel bar fin dal primo giorno. Nazionale, che il 9 giugno di quest’anno Siamo stati accolti benissimo, le persoha interrotto una storia cominciata il 13 ne dicevano di sentirsi come a casa e nel ottobre del 1996… tempo si sono instaurati anche rapporti di “Vivevo con la mia famiglia a Lonigo, dove amicizia. Io ho sempre cercato di ricambiada qualche anno gestivamo un bar pasticre con il sorriso e facendo al meglio il mio ceria. Con tre figli ancora piccoli ero termestiere. Ringrazio tutta la gente di Arzirorizzata all’idea di cambiare paese… Non gnano per il calore che mi ha trasmesso. leggevo mai il Giornale di Vicenza, eppure Ha fama di essere una lavoratrice instanun giorno, quasi per caso, mi sono messa cabile… a sfogliarlo e l’occhio è caduto su un’inserI miei figli mi prendono ancoFlavia Pellizzaro con il figlio Leonardo ra in giro per questo. Lavoravo davanti al Nazionale 24 ore al giorno, quasi tutti i giorni. Ma non mi sentivo mai stanca, anche alle 3 di notte, quando capitava… Una passione trasmessa anche ai figli. Non ho parole per descrivere quello che hanno fatto i miei figli. Francesca ed Emanuele, i più grandi, sono stati fantastici fin dal momento in cui hanno iniziato ad aiutarmi. Nei momenti più difficili sono stati loro a darmi forza. E poi, da un punto di vista lavorativo,

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EMERGENZA CHIESETTA DI SANTA MARIA

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n vero peccato vedere la storica chiesetta di S. Maria completamente imbrattata di scritte e disegni blasfemi. Situata a sud del recinto murato dell’ex convento di S. Maria delle Grazie - abitato per tre secoli dai francescani minori osservanti e chiuso per disposizioni delle leggi napoleoniche nei primi decenni del XIX secolo - la chiesetta versa oggi in condizio-

ni pietose. L’auspicio è che qualcuno prenda l’iniziativa e si attivi, perlomeno per dare una mano di colore e renderla più decorosa, e cercando magari di evitare che la situazione possa ripetersi attraverso l’installazione di una telecamera di sorveglianza nella zona.

sono diventati nel tempo una vera e propria macchina da guerra… Anche Leonardo, il più piccolo, si è dato molto da fare quando è arrivato il suo momento. Più di una volta hanno insistito perchè andassi in vacanza a riposarmi e se la sono sempre cavata benissimo da soli. Non finirò mai di ringraziarli per il sostegno! I momenti più difficili? Sicuramente il 1999 quando le strade fra me e mio marito si sono separate e ho dovuto portare avanti l’attività da sola. Nel 2006, poi, abbiamo restaurato il locale. È stato un altro periodo complicato, ma il risultato ha ripagato tutta la fatica. All’inaugurazione non si passava dalla gente... Qualche aneddoto? Sono passati diversi vip: Sgarbi, la Mussolini, Ron, la Gardini, Cacciari… In particolare Lucio Dalla, continuava a ringraziarci per il servizio che stavamo facendo. È stato gentilissimo. A giugno di quest’anno la chiusura. I miei figli avevano altri progetti e anch’io sentivo il bisogno di staccare. Per me è stata una scuola di vita, quasi una laurea in psicologia tanta è l’esperienza che mi sono fatta con le persone. Ma era il momento di fermarsi. Ora continuo a vivere ad Arzignano, faccio sport, mi godo la casa e il tempo libero, come non ho mai potuto fare prima. Spero che riaprano presto, però: il Nazionale è una parte di storia di Arzignano e non è bello vederlo chiuso.


ARZIGNANO

È

stato presentato a inizio settembre “Restena. Una comunità in cammino”, libro scritto da Landino Filippi Farmer e realizzato da Berica Editrice, attraverso cui viene ricostruita con parole e immagini la storia della parrocchia nata nel 1961 nella frazione di Arzignano e arrivata a tagliare il traguardo dei 55 anni. Un documento prezioso con più di 250 fotografie e un racconto dettagliato

di tutte le realtà del paese e di tutte le tappe che hanno portato alla nascita di una comunità attraverso la costruzione di una chiesa fra le più belle della zona e gremita in occasione della presentazione. Sono intervenuti all’evento don Pietro Savio, il parroco che dopo 10 anni ha da poco lasciato il suo incarico; don Giovanni Imbonati, parroco di Tezze che subentra nel contesto della nuova Unità pastorale; Landino Filippi Farmer, l’autore; Alice Molon, che si è occupata della selezione delle fotografie (insieme a Nadia Santacà)

e della veste grafica del libro; Giuseppe Signorin, curatore dell’edizione. Durante la presentazione ha avuto luogo anche la performance del coro “Amici della Montagna” di Trissino, il quale ha eseguito diversi brani del proprio repertorio, in particolar modo quelli dedicati alla Madonna a cui è dedicata anche la parrocchia. Al termine dell’incontro la comunità ha organizzato un rinfresco all’aperto e un’esposizione, nella piazzetta di fronte alla chiesa, di 20 fotografie scelte fra quelle presenti nel volume e realizzate su pannelli di grandi dimensioni da Berica Editrice. (m.p.)

“Un prezioso testamento che offre a tutti noi e alle generazioni future la ricchezza di un modo di vivere comunitario, che ci ricorda come la nostra gente, grazie alla fede in Gesù, ha trovato le motivazioni, l’impegno e la volontà per collocare al centro del proprio territorio il luogo più importante: la chiesa.” – dall’introduzione di don Pietro Savio.

Vince un racconto sull’anoressia

S

i sono tenute giovedì 13 ottobre le premiazioni della terza edizione del concorso “Nella mia Città“, rivolto agli studenti del Liceo “Da Vinci” e dell’ITIS “Galilei” e organizzato dall’associazione “Il Grifo e il Leone” insieme all’Amministrazione comunale. Ad aggiudicarsi il primo premio e un lettore e-reader è stata una studentessa del Galilei, Giulia Bastianello, con il racconto “Un nuovo inizio”. La giovanissima autrice, invitata come tutti gli altri studenti ad affrontare il variegato tema del cibo, focus di quest’anno, ha deciso di indagarne uno degli aspetti più delicati, l’anoressia. Berica Editrice ha realizzato per l’occasione una pubblicazione con i racconti selezio-

nati da una giuria arricchita dalla presenza di Mauro Pasquali, presidente di Slow Food Veneto, insieme a Stefano Cotrozzi, direttore del Corriere Vicentino, Alberto Fabris, opinionista del Corriere Vicentino e Giuseppe Signorin, direttore editoriale di Berica Editrice. (c.c.)

I VINCITORI 1° “Un nuovo inizio” di Giulia Bastianello 2° “Pane rosso sangue” di Alberto Verza, Anna Brandellero e Tommaso Maniero 3° “Amore nascosto” di Arianna Sartori e Giorgia Tomasi

CORRIERE VICENTINO | PAESI

Un libro sulla storia di Restena

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ARZIGNANO

CORRIERE VICENTINO | PAESI

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SPORT

FRAZIONI

È ARRIVATA LA STATUA DELLA MADONNA A RESTENA

L’

8 settembre, in occasione dei festeggiamenti per il 55° anniversario della sua fondazione, la parrocchia di Restena si è arricchita di una nuova presenza. Una statua di quasi due metri in bronzo raffigurante la Madonna di Monte Berico, a cui la chiesa è dedicata, è stata collocata nell’area verde tra le due scalinate di accesso. Un bel regalo per l’anno giubilare della misericordia, di cui è madre proprio la Madonna, come ha spiegato il parroco don Pietro Savio, da poco trasferitosi a Tezze sul Brenta.

L’

istituto comprensivo “Parise” di Arzignano conta circa 1500 studenti fra scuole materne, elementari e medie. Il dato rilevante è che per ogni classe ce ne sono di media un paio con problemi di dislessia, in linea con il trend presente in tutte le scuole dell’Ovest Vicentino. Per questi ragazzi non sono previsti insegnanti di sostegno, il cui numero a quanto pare scarseggerebbe, ma dei piani personalizzati condivisi con Ulss5 e genitori.

UNIVERSITÀ

AUGUSTO FRACASSO, LA VOCE DEGLI STUDENTI

I

l seggio riservato ad un rappresentante degli studenti nel Presidio di Qualità della didattica dell’Università “La Statale” di Milano va ad un vicentino. Si tratta di Augusto Fracasso, arzignanese classe ’94, iscritto al quarto anno della magistrale in Giurisprudenza. Presso l’ateneo meneghino Augusto però non si accontenta del ruolo di mero osservatore, come solitamente avviene per questo tipo di carica. Lui, nominato a maggio con la lista di Unilab Unimi, nella prima riunione consuntiva si è subito fatto notare, entrando attivamente nel gruppo

È

stata inaugurata il 12 settembre la nuova pista di atletica allo stadio Dal Molin, per realizzare la quale è stata sostenuta una spesa complessiva di 410.000 euro. “La vecchia era obsoleta e in evidenti condizioni di usura e perciò necessitava di un intervento”, ha commentato Michele Bruttomesso, delegato allo Sport. Il taglio del nastro è stato inserito all’interno dell’evento Mennea Day, organizzato dall’Atletica Arzignano su disposizione della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera), per ricordare lo storico primato mondiale sui 200mt.

SCUOLA

EMERGENZA DISLESSIA

NUOVA PISTA DI ATLETICA

di lavoro che si occupa dei questionari destinati agli studenti per la valutazione della didattica, e non solo. Infatti anche per la revisione dei corsi di laurea ha importanti progetti, frutto dello studio di eccellenti esempi esteri, che una volta sottoposte al rettorato della facoltà hanno raccolto riscontro positivo. Insomma, una figura che si fa… sentire! Forse questione di cognome.


ARZIGNANO

Campionessa di Endurance

A

nnamaria Chiarello ha una vera passione per le due ruote e dopo le moto ora pedala, decisamente a lungo! Come nasce questa passione? “Faccio sport da sempre. Da piccola facevo molta attività fisica, anche se la mancanza di strutture era una bella difficoltà, che però aiutava ad aguzzare l’ingegno. Alla bici mi sono avvicinata solo da adulta, otto anni fa precisamente, è stata un regalo di mio marito.” Un dono ben sfruttato? “Ho iniziato con il cross-country, avvicinandomi poi al mondo dell’endurance. Per due anni consecutivi mi sono piazzata al secondo posto nella categoria ‘Lady’ del 24H Italian Challenge (si, avete capito bene, 24 ore in bici! ndr), riuscendo quest’anno a vincere il titolo italiano. La mia grande soddisfazione però è legata al mio reale obiettivo, quello di migliorarmi

sempre. Non mi interesso troppo degli allori. In realtà partecipo senza alcuna velleità di classifica, non voglio avere aspettative, mi diverto e basta. Mi piacciono le sfide, e assecondo un mio bisogno, quando cresci arriva un momento in cui insegui degli obiettivi solo per te stesso.” Come affronta questo tipo di gare? “Ovviamente c’è una rigorosa preparazione dietro: dieta, attenzione meticolosa al fisico e allenamento rigoroso. È il mio credo fare le cose bene, e per questo non lascio nulla al caso, anche perché non sono più giovanissima quindi devo stare particolarmente attenta al mio fisico.” È importante l’appoggio della famiglia? “Di più, è fondamentale! Non riuscirei a fare quello che faccio senza l’appoggio di familiari, amici e non solo. Quello che mi riempie particolarmente di gioia è rendere fieri i miei figli. Tutto quello che faccio lo faccio per loro, per essere loro d’esempio, perché imparino a non mollare mai, anche

nelle difficoltà!” Un messaggio importante per i giovani. “Certo, ai giovani serve avere un esempio da seguire, oltre che l’essere incoraggiati a conseguire un obiettivo. È per questo che rifiuto gli sponsor e dico loro di investire sulle giovani promesse. Io al massimo posso essere una promessa della terza età!” I suoi prossimi obiettivi? “Non lo so ancora, non faccio programmi. Mi piacerebbe provare a cimentarmi con le corse a tappe e con l’ultracycling. A giugno 2017 ci sarà il mondiale di Endurance a Finale Ligure, su un tracciato che ho già affrontato quest’anno, una sfida con i professionisti magari, chi lo sa…”

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CORRIERE VICENTINO | PAESI

DI CARLO CALCARA

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ARZIGNANO

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Real Futsal, ricomincia la sfida DI STEFANO TESTONI

S

u il sipario sulla terza stagione in serie A2 del Real Futsal Arzignano che ha svelato il suo nuovo volto nel suggestivo giardino di Villa Lanierini, polmone verde del centro cittadino arzignanese. Tante le novità in campo, in una stagione dove l’obiettivo sarà quello di migliorare il sesto posto ottenuto lo scorso anno, e molte anche fuori dal rettangolo di gioco, con un nuovo sponsor solidale e una dirigenza rinforzatasi in estate per soddisfare ogni esigenza della prima squadra e del settore giovanile. SPONSOR. Maglie giallo-blu per onorare al meglio la partnership con la MB Conveyors, azienda leader mondiale nella produzione di nastri trasportatori, sempre presente in prima fila nelle sfide casalinghe. Assieme alla MB saranno due quest’anno gli sponsor solidali: conferma per i Carciofi di Marana coltivati dai ragazzi della Cooperativa Agrimea, mentre new entry per la fondazione Onlus SIC58 che dal 2011, anno della scomparsa del centauro Marco Simoncelli, opera nel mondo sociale per aiutare chi ne ha bisogno. Una sponsorizzazione nata quasi per caso tra il presidente onorario Mirco Rossetti e Paolo, il papà di Marco. “Siamo orgogliosi di avere sulle nostre maglie anche il simbolo della fondazione intitolata al Sic - spiega Rossetti -. Una volta

in più confermiamo la nostra volontà nel sostenere cause importanti a livello sociale che esulano dal mondo del calcio a 5 ma che devono avere l’attenzione di tutti. Sarà un onore per noi portare questi sponsor sulle nostre maglie”. DIRIGENZA. Il numero uno Vladimiro Sgaggero non sta nella pelle e vuole vedere in azione i suoi ragazzi sul campo. Una squadra, quella di quest’anno, allestita in massima sintonia col tecnico, il riconfermatissimo Cristian Stefani. In società il volto nuovo è quello di Marco Munari che andrà a ricoprire il ruolo di direttore sportivo. Figura conosciuta del mondo del futsal: nelle ultime stagioni è stato presidente prima del Trissino e poi del Thiene-Zanè. Nelle alte sfere vicepresidenza e segreteria rispettivamente a Mario Chiarello e Stefano Temolo (responsabili del vivaio), con tesoriere Stefano Boschetto, una spalla importante della dirigenza.

tutti i nuovi arrivati. Tanti i volti nuovi ma con una certezza: quella di far crescere e dare sempre più spazio anche ai giovani under 21 come Negro, Rosa, Houenou e il portiere Marzotto, rimasti per volontà congiunta di tecnico e società. Tra i nuovi bis in entrata dalla Spagna, Canto e Javaloy, che arrivano dal Jumilla e dai quali ci si aspetta ottime cose anche in biancorosso. Una scommessa sarà quella di Moscoso, al debutto in serie A2 dopo tante esperienze tra C e cadetteria. Conferma attesa invece da Santana che la serie A2 l’ha già vinta qualche anno fa in quel di Zanè. Rinforzo importante sarà anche quello di Felipe Manzalli, giocatore piccolo di statura ma dotato di gran corsa e tecnica importante.

TORNEO PERETTI

SQUADRA. Nove le conferme rispetto allo scorso anno. Tutti in fila dietro ai due capi saldi, capitan Marcio e bomber Amoroso, colonne portanti di una squadra e di una società che li ha adottati a tutti gli effetti. Con loro Urbani, Yabre e Major, che faranno del loro meglio per accogliere ed integrare L’Atalanta si riconferma squadra campione nel 7° Torneo internazione riservato alla categoria Giovanissimi “Memorial Graziano Peretti”, svoltosi tra Arzignano, Trissino e Tezze gli scorsi 26, 27 e 28 agosto. Grande mattatrice del torneo è stata anche la formazione dell’Union ArzignanoChiampo che dopo un brillante torneo si è dovuta inchinare alla fortissima squadra bergamasca solo nella finalissima.


ARZIGNANO

Iron Mimmo

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al “divano agonismo” al concludere 4 km a nuoto, 180 in bici e 42 di corsa in 11 ore e 49 minuti nell’arco di soli 7 anni. Ecco la storia di come Michele Mimmo, 43 anni assicuratore di Arzignano, è diventato un uomo di ferro. “Non mi era mai piaciuto correre. Da giovane quando partecipavo alle campestri ero sempre l’ultimo! Il mio unico sport era starmene seduto sul divano magari sgranocchiando qualcosa, e qualche volta due calci al pallone con gli amici. Proprio il calcetto mi ha dato il là per iniziare a correre un po’, giusto per fare un po’ di fiato, ma non ho più smesso. Nel 2010 ho addirittura deciso di fare la mia prima maratona, a Venezia, una scelta che poi ho capito essere sbagliata, perché non ero ancora pronto per un evento come quello. Alla maratona

ci si deve arrivare. Nel 2013 poi ho dovuto mollare la corsa per un po’ a causa di un infortunio, così ho iniziato a nuotare e andare in bici. È così che mi sono avvicinato prima al triathlon e poi alle tappe di avvicinamento all’Iron Man. Ho iniziato la preparazione per Klagenfurt a novembre dello scorso anno. Sono stati mesi impegnativi, durante i quali la parte più dura non è stata svegliarsi presto la domenica per passare ore in sella o di corsa, ma non poter trascorrere quel tempo con la mia famiglia. Il giorno della gara ero sicuro che sarei riuscito ad arrivare fino in fondo, perché mi ero preparato bene. Nella frazione di nuoto, non sono andato proprio benissimo, ma la mia attenzione era focalizzata sulle mie gambe. Dopo la frazione di bici la mia unica domanda era: a che chilometro della corsa mi si sarebbe spenta la luce? Ma non è mai successo! È stata una giornata

CORRIERE VICENTINO | PAESI

DI CARLO CALCARA

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perfetta, dove tutto sembrava fattibile. Una volta all’arrivo mi sono anche tolto la soddisfazione di vincere una piccola scommessa con un amico, facendo un piccolo salto al traguardo. Lui diceva che ci non sarei riuscito. Devo ammettere che due lacrime in quel momento le ho fatte, eh! Credevo fosse qualcosa di impossibile, e invece sono convinto che nello sport come nella vita se vuoi puoi! Poi appena è passato il momento dell’emozione avevo già fissato il successivo obiettivo: una birra fresca!”.

Hero-Parise, vola in sella a 44 anni DI ANGELA PASQUALOTTO

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ntonio Parise, classe ’72, di Arzignano, ha vinto lo scorso giugno la Sellaronda Hero 2016, classificandosi primo nella categoria Master M3. La Sellaronda Hero è considerata la gara di mountain bike più dura al mondo e Antonio, a 44 anni, è riuscito a posizionarsi 45esimo nella classifica generale con un tempo di 5 ore e 50 minuti circa. Il suo rapporto con la mountain bike inizia dieci anni fa quando, dopo la nascita della figlia, decide di abbandonare il mondo delle moto. Nato come un semplice hobby, dopo poco tempo si trasforma in qualcosa in più. Parise decide allora di unirsi al team Punto Bici di Arzignano e inizia così la sua carriera da agonista.

Quali sono i segreti per diventare un hero a questa età? È quasi tutta una questione di testa. Un atleta può allenarsi molto ma se non è in grado di affrontare psicologicamente questo tipo di gare, molto dure sia per i percorsi che per la durata, difficilmente riuscirà a vincere. Come si prepara a imprese come questa? Ogni anno il mio allenamento è diverso perché si focalizza su un particolare aspetto, dal fisico all’alimentazione, e così via. Ho dedicato un anno ad allenare solo la parte psicologica, aiu-

tandomi con libri di fama mondiale usati anche da atleti olimpici. Penso sia questo il mio vero punto di forza. Se si vanno a guardare le posizioni a metà gara ero centesimo; solo alla fine, quando normalmente la stanchezza e il dolore iniziano a prendere il sopravvento e gli atleti iniziano a cedere, io do il meglio perché è proprio qui che subentra il fattore psicologico. Naturalmente anche un buon allenamento è necessario: io mi alleno cinque o sei volte alla settimana. Conclusa la stagione lavoro in palestra con il personal trainer Antonio Frighetto, ma già da gennaio comincio con la mountain bike in vista delle gare estive. Progetti futuri? Per quest’anno la stagione è finita. Trascorrerò l’inverno praticando la mia seconda passione, lo sci, con i miei figli. Per la nuova stagione non ho programmi, deve ancora venirmi l’ispirazione...


MONTECCHIO

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Il futuro urbanistico della città IL DOCUMENTO DEL SINDACO TRACCIA LE LINEE GUIDA DELLO SVILUPPO CHE FUNGERÀ DA BASE PER IL PIANO DEGLI INTERVENTI

DI MARIO PIOTTO

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@mariopee8

ome sarà il volto urbanistico di Montecchio Maggiore nel prossimo futuro? Punterà ad una crescita equilibrata del centro e delle frazioni, privilegiando però la trasformazione e la riqualificazione dell’esistente, e vedrà la ricucitura fisica e funzionale dell’asse Alte Ceccato – Piazza Carli – Piazza Fraccon – centro di Montecchio. Sono queste alcune delle linee guida indicate dal Documento del Sindaco per i prossimi 5 anni redatto dall’Amministrazione comunale: da qui si parte per progettare il Piano degli Interventi (PI) in linea con il Piano di Assetto del Territorio (PAT) approvato nel maggio 2014 e per costruire il confronto con i cittadini, le categorie economiche e i diversi portatori di interessi. “Il Documento del Sindaco – spiega il primo cittadino Milena Cecchetto – è un atto programmatorio molto importante, perché funge da base per le future scelte che interessano l’intera città. In pratica è il primo passo da cui partire per disegnare la

Montecchio Maggiore di domani”. “Puntiamo a limitare al massimo il consumo del territorio attraverso il recupero dell’esistente – afferma il vicesindaco e assessore all’urbanistica Gianluca Peripoli -, ma anche a governare il nuovo assetto che la città avrà in seguito alla realizzazione di importanti opere viarie di carattere sovracomunale, con un’attenzione particolare alla ricucitura tra centro storico e parte sud della città e alla riqualificazione urbanistica, che significa anche sociale e commerciale, di Alte, la scommessa più grande di questo Piano degli Interventi. È un documento improntato al massimo equilibrio tra esigenze di sviluppo e tutela del territorio”. Saranno proprio le nuove grandi infrastrutture a permettere il ripensamento dal punto di vista urbanistico della città, soprattutto della parte sud. Nuova bretella di Alte, Superstrada Pedemontana, nuovo casello autostradale e nuova tangenziale est come opera complementare della TAV produrranno una diminuzione dei flussi di traffico lungo la SR11, la direttice che oggi

di fatto divide il centro di Montecchio da Alte. Una volta depotenziata la Strada Regionale, sarà dunque possibile pensare ad interventi urbanistici che diano continuità ai due centri abitati e che mirino alla riqualificazione di Alte anche in termini sociali, commerciali e dell’arredo urbano. Stando alle indicazioni del Documento del Sindaco, il Piano degli Interventi dovrà anche definire regole e azioni per il miglioramento della qualità urbana delle aree produttive esistenti, riequilibrare il rapporto tra i cittadini e le strutture di pubblica utilità e studiare il rapporto tra il sistema della mobilità e quello insediativo. Comprenderà inoltre al suo interno anche la definizione di una serie di studi e valutazioni a supporto e a complemento del piano urbanistico: studio di microzonazione sismica locale, studio sulle aree di attenzione geologica, studio sul patrimonio immobiliare locale, Piano delle Acque per la individuazione e soluzione delle criticità idrauliche del territorio e valutazione del Rischio di Incidente Rilevante inerente la presenza di industrie a rischio.


MONTECCHIO

DI DAVIDE GHIOTTO

N

ella Sala Consigliare del Comune di Montecchio si è tenuta l’ormai tradizionale e scaramantica presentazione della Volley Castellana Sol Lucernari Montecchio Maggiore. Questa volta però la tradizione dovrà portare più fortuna del solito perché la squadra montecchiana si appresta ad affrontare per la prima volta il campionato di serie A2. “L’Amministrazione comunale darà pieno appoggio alla Volley Castellana - ha spiegato il vicesindaco Gianluca Peripoli - soprattutto per rendere regolamentare per la serie A il nostro impianto del PalaCollodi che al momento è privo di specifiche tecniche adatte a disputare un campionato di massimo livello. Entro febbraio abbiamo l’obbiettivo di far nascere il PalaVolley, impianto che sarà totalmente dedicato alla pallavolo montecchiana. Nel

frattempo desidero ringraziare il comune di Brendola per essersi reso subito disponibile a concedere alla squadra il proprio palazzetto per le partite in casa”. L’approdo in serie A2 significa cambiare totalmente la natura della società come sottolinea il presidente Giovanni Vencato: “Accedendo alla Lega Volley abbiamo dovuto organizzarci in un modo più articolato ad esempio con un ufficio stampa e abbiamo dovuto affrontare la gestione dei diritti televisivi, ma dopo un periodo iniziale di difficoltà siamo riusciti in pochi mesi a risolvere tutti i problemi e ora siamo pronti a portare il nome di Montecchio in giro per l’Italia e per il mondo”. Dal punto di vista tecnico la squadra ha mantenuto lo zoccolo duro di atleti vicentini, affiancati da giovani del vivaio e nuovi arrivi tra i quali l’esperto Mario Mercorio, classe ’83, capitano e leader della squadra:

Dal Montecchio alla Spal DI DAVIDE GHIOTTO

A

lla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” una buona percentuale di bambini risponderebbe senza pensarci due volte: “Il calciatore!”. Si comincia dai primi calci e si tenta di salire la china; ciò che spinge questi ragazzini a dare sempre il massimo è il desiderio di potercela fare. Manuel Lazzari e Tommaso Equizi quel desiderio l’hanno realizzato. Il primo, classe ‘93, comincia la sua carriera nel Trissino ma il suo talento non passa inosservato e infatti viene subito acquistato dal Vicenza . “Dopo la parentesi con il Vicenza – spiega Lazzari – vengo ceduto al Montecchio Maggiore. Qui passo l’ultimo anno di allievi e finalmente faccio il mio esordio in serie D”.

L’anno seguente, all’età di 17 anni, viene chiamato da un’altra squadra di serie D, il Delta Porto Tolle, e inizia una nuova esperienza lontano da casa nella provincia di Rovigo. Il sacrificio viene subito ripagato perché nel 2012-2013 a puntare su di lui è la Giacomense (ora Spal) ed entra definitivamente nel mondo dei professionisti in Seconda Divisione. “Il momento più bello di tutta la mia carriera l’ho vissuto proprio qui a Ferrara l’anno scorso quando siamo riusciti a vincere il campionato di Lega Pro e approdare in Serie B”. Per Lazzari il primo gol nella serie cadetta deve ancora arrivare ma sa già a chi sarebbe dedicato: “Lo dedicherei a me stesso e a tutti i sacrifici che hanno dovuto affrontare la mia famiglia, la mia fidanzata e tutte le persone che mi sono

sempre state vicino”. Tommaso Equizi, 4 anni più giovane di Lazzari, ha una storia simile che comincia a 6 anni nella squadra del suo paese, Castelgomberto. Nel 2007 passa al Montecchio e trascorre qui 4 anni importanti che lo lanceranno definitivamente. A 14 anni infatti si trasferisce a Parma e con i gialloblù passerà dai Giovanissimi alla Primavera, vincendo anche il campionato Allievi nazionali: “Il ricordo più bello dei miei anni trascorsi a Parma”. Nel settembre 2014 un infortunio al crociato lo costringe a stare fermo sei mesi ma l’anno successivo viene acquistato dall’Inter: “Da questa stagione sono in prestito qui alla Spal. Ho fatto il ritiro estivo con la prima squadra ma non ho ancora fatto il mio esordio in serie B, per il momento penso a sfruttare al meglio questa stagione in Primavera”.

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La Castellana e la serie A2

“Da nuovo arrivato ho notato subito che più che una società la Castellana sembra quasi una famiglia. Questa caratteristica è sicuramente un’arma in più perché prima un atleta riesce ad ambientarsi e prima può esprimersi al meglio sul lato sportivo.” Tocca a mister Marconi definire gli obbiettivi di questa prima storica stagione in serie A2: “Se l’anno scorso ciò che ci eravamo prefissati era di raggiungere la cima della classifica e rimanerci, quest’anno l’obiettivo sarà totalmente diverso. Dobbiamo affrontare ogni partita col coltello fra i denti e dobbiamo essere pronti a vedere ogni match come una finale per conquistare la salvezza”.


MONTECCHIO

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Compagni per sempre DI PIERO MASSIGNAN

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inquant’anni dopo, ancora insieme al professore montecchiano Giuliano Menato. La Classe Quinta B Chimici Tintori dell’Itisvem di Valdagno si è ritrovata a mezzo secolo dalla maturità e non mancava il docente castellano di lettere che la condusse fino a quell’importante traguardo. È stato un incontro conviviale, a conferma che le distanze, il tempo trascorso dopo la maturità, gli impegni di lavoro e personali non hanno affossato il piacere di riscoprire un’amicizia nata sui banchi di scuola. L’appuntamento ha preso il via nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Vittorio Emanuele Marzotto” di Valdagno con il discorso di benvenuto del preside, che ha voluto esprimere ai presenti i complimenti per i tanti risultati conseguiti nel campo lavorativo, contribuendo a far crescere l’e-

conomia regionale in un periodo decisivo per uno sviluppo indirizzato verso importanti traguardi. Di Menato gli ex studenti ricordano ancora quando si presentò in classe il primo giorno di lezione per prendere posto sulla cattedra: fuorviati dalla sua giovane età, tutti pensarono che fosse uno studente capitato per errore in quell’aula. Invece era proprio il docente di lettere e di storia dell’arte, che poi si sarebbe pure distinto come esperto critico d’arte. Quella classe non era proprio semplice da gestire in quanto contava più di trenta alunni, fra i quali alcuni ripetenti. Ma quel professore, benché ancora giovane studente universitario alla prima esperienza dietro la cattedra, sfoderò un carattere deciso, una profonda competenza e

CRONACA

FUGGE ALL’ALT, DENUNCIATO PER DUE COLTELLI

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n uomo di 37 anni del Bangladesh, residente nell’Alto Vicentino ma di fatto senza fissa dimora, è stato denunciato dalla Polizia Locale dei Castelli per il porto abusivo di due coltelli. L’uomo li teneva nascosti nello scooter con cui ha eluso un posto di controllo degli agenti in Piazza Carli a Montecchio Maggiore. Il ciclomotore è stato inseguito e bloccato da due pattuglie poco distante. La fuga è costata al conducente una multa di 5500 euro, più il fermo del mezzo per tre mesi.

una grande capacità di coinvolgimento che conquistò tutti. Il prof. Menato, confermando i sentimenti di amicizia instaurata con i suoi allievi di un tempo, ha accettato di buon grado l’invito per questo incontro, conclusosi con un pranzo a Brogliano e incorniciato con la foto di rito della Classe Quinta B a 50 anni dalla maturità, conseguita il secolo scorso nel 1966. Giuliano, i tuoi alunni ti ringraziano vivamente per la tua disponibilità e ti attendono al prossimo appuntamento!

SCUOLA

MEETING ITALO-TEDESCO SULL’INCLUSIONE A SCUOLA

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li studenti gemellati di Passau (Germania) hanno svolto la tradizionale visita in Municipio a Montecchio Maggiore, ma stavolta con loro c’erano anche il dirigente della Wirtschaftschule di Passau Robert Lindner, il dirigente della Fachoberschule di Landshut Georg Aigner e il dirigente di tutti i presidi della Bassa Baviera, Ronald

Ilg. L’incontro con il sindaco Milena Cecchetto, l’assessore alla scuola Maria Paola Stocchero e la dirigente dell’Istituto Ceccato Antonella Sperotto è servito a dare il via all’organizzazione del meeting italo-tedesco, in programma nell’autunno 2017 proprio a Montecchio, per studiare il modello di inclusione scolastica dei diversamente abili applicato dagli istituti vicentini con cui gli istituti bavaresi sono gemellati.

TURISMO

IL GIRO DEL MONDO... IN POLTRONA

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a preso il via a Montecchio Maggiore la diciottesima edizione di “Turisti in poltrona”, affermata rassegna di racconti di viaggio.

Fino al 9 novembre i viaggiatori condurranno il pubblico in Indocina, Guatemala e Chiapas, Stati Uniti, Giappone e Cuba. Tutti gli incontri si terranno in Sala Civica Corte delle Filande.


Nuovi volti in giunta DI VALERIO LUISON

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ra arrivato il momento della svolta. Il sindaco Renato Ceron lo ha fatto senza giri di parole: di fronte a rapporti personali non più come prima all’interno della squadra amministrativa- e davanti ai rischi paralisi per molti progetti in cantiere - il primo cittadino ha cancellato la lavagna procedendo al rimpasto. Nuova Giunta molto più giovane (età media 40) e più rosa, con la conferma dell’assessore Barbara Tamiozzo e la “promozione” della consigliera Alessia De Santi, a fianco della new entry Luca Rossi, assessore esterno in arrivo da Gambellara. Conosciamo i “nuovi”.

“Ho scelto di impegnarmi perché voglio dare un contributo al mio paese. È giusto mettersi in gioco: io credo nelle persone e nella politica del “fare”, slegata da appartenenze politiche di comodo.

ALESSIA DE SANTI, 34 anni, bibliotecaria. Deleghe: Istruzione, cultura e biblioteca

Aspetti più impegnativi? “Il ruolo di assessore richiede grande impegno. Per una donna giovane la vita politica è una salita, lo so bene. Il tempo è poco e nonostante tutto quello che riesci a fare sono subito pronti a contestarti. Anche questo deve cambiare: ai nostri giovani dobbiamo spiegare che la politica non è avere tanto tempo a disposizione, ma saperlo mettere a frutto con impegno e abnegazione”.

Da sempre molto attiva nella vita amministrativa brendolana, per oltre dieci anni ha lavorato nel comitato attività culturali, di cui è stata vicepresidente. Già consigliere comunale, è mamma da poco e divide il suo tempo tra impegni familiari e amministrativi.

Primi appunti in agenda? “Raccolgo l’eredità dell’assessore Barbara Tamiozzo, passata ad altre deleghe. Avendone seguito da vicino l’operato anche in passato, proseguirò nel solco tracciato. E poi voglio concentrarmi sulla formazione dei nostri ragazzi, con iniziative e laboratori per avvicinarli all’arte, alla storia e alla natura”.

UNA DELEGAZIONE BRASILIANA IN COMUNE Ha fatto tappa a Brendola una delegazione di 11 membri del direttivo di SiCredi, società di credito cooperativo attiva in tutto il Brasile. Il gruppo, parte del CDA del mandamento di Ibiraiaras (Rio Grande do Sul), era in viaggio tra le eccellenze del territorio vicentino e veneto per uno scambio di conoscen-

ze imprenditoriali e cooperativistche. Tra gli appuntamenti è stata inserita la visita a Brendola perché terra d’origine di molti migranti verso il Brasile nel secolo scorso. “Siamo orgogliosi di accogliere questi nostri fratelli arrivati da lontano - ha evidenziato il sindaco Renato Ceron -; loro sono la prova che oggi siamo cittadini del mondo”.

LUCA ROSSI, 44 anni, architetto Deleghe: Urbanistica e edilizia privata Consigliere per il Comune di Gambellara dal 2006 al 2016, nell’ultimo mandato (2011-2016) ha ricoperto l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici, all’edilizia Privata e all’urbanistica. Ama impegnarsi in prima persona in tutto quello che fa, per poter migliorare il mondo in cui vive. Cosa si aspetta da questa esperienza? Sono entrato subito nel ruolo, e carne al fuoco ne ho trovata molta. Ho entusiasmo e voglia di fare, per ripagare la fiducia del sindaco e soprattutto dei cittadini di Brendola. L’impegno è notevole ma non mi spaventa: ho ritrovato anzi gli stimoli giusti. Come imposterà il suo lavoro? Essere un “estraneo” rappresenta in qualche modo un vantaggio, perché mi consente una visione oggettiva. In questi giorni ho girato molto, e penso che Brendola debba continuare a tutelare il proprio valore ambientale. Ho in mente di elaborare un Piano Paesaggistico, in modo che il territorio non venga depredato del potenziale che ha.


Foto Ruggero Zigliotto

Il mondiale di trial si chiude a Chiampo LA TAPPA CONCLUSIVA DEL MONDIALE DI TRIAL 2016 HA VISTO ASSOLUTI PROTAGONISTI LO SPAGNOLO TONI BOU E L’ENTUSIASMO DEI CITTADINI DI CHIAMPO DI DAVIDE GHIOTTO

I

n un weekend di fine estate Chiampo è entrata nella storia del trial mondiale. Fra il 3 e il 4 settembre, infatti, la ValChiampo ha ospitato l’ultimo GranPremio del mondiale di Trial Outdoor 2016, competizione che è tornata in Veneto dopo ben 27 anni di assenza. La gara, che si è tenuta fra i comuni di Chiampo e San Pietro Mussolino, ha sancito la vittoria nel campionato dello spagnolo Toni Bou, atleta che ha monopolizzato il mondo del trial degli ultimi 10 anni vincendo venti titoli fra indoor e outdoor. Se dal lato sportivo non sono arrivate grandi sorprese, ciò che resterà vivo nella

memoria di tutti è il grande coinvolgimento che ha visto partecipi la cittadinanza e le numerose associazioni che hanno reso possibile questa manifestazione. Chiampo è da sempre molto attiva nell’ambito dei motori e del trial in particolare, cosa che ha indotto l’Amministrazione comunale e il Moto Club ValChiampo a candidarsi per ospitare la tappa italiana del tour mondiale. “La nostra candidatura avvenuta nel 2015 era rivolta al campionato 2016/17, ma la Federazione Internazionale Motociclismo ci ha chiesto di anticiparla di un anno e noi ci siamo fatti trovare pronti - spiega il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti -. Il risultato finale è andato ben oltre le nostre

più rosee aspettative. Lo sforzo della cittadinanza è stato commovente ed è ciò che ha reso speciale questo evento. Dai negozianti che hanno decorato a tema le loro vetrine ai più di 500 volontari che si sono resi disponibili ad aiutare nella gestione delle migliaia di persone che si sono presentate in piazza e lungo il circuito”. Massiccia anche la presenza di appassionati sia italiani che stranieri che hanno seguito la carovana mondiale appostandosi lungo il tragitto o in piazza fin dalle prime luci del mattino. Un successo sotto tutti i punti di vista che, come sottolinea il sindaco, “ha portato Chiampo al centro del mondo per un weekend”.

Foto Francesco Brasco


CRESPADORO

DI STEFANO COTROZZI un’avventura che parte da lontano quella di Giampietro Dalla Costa, che affonda le sue radici nel ‘95 quando, giovanissimo, venne chiamato da Luciano Roncari, all’epoca sindaco di Crespadoro, come assessore del paese dell’Alta Valle del Chiampo. E in quel Municipio Giampietro c’è stato come sindaco e vice sindaco fino allo scorso giugno, quando a subentrargli è stata la neo eletta Emanuela Dal Cengio. Come mai nel ‘97 si è candidato sindaco? Roncari, a solo un anno dall’elezione, per motivi personali decise di dimettersi e ci siamo ritrovati senza guida in Comune. Il gruppo di cui facevo parte mi ha chiesto di candidarmi e con una buona dose d’incoscienza è nata questa mia avventura. Un sindaco “bocia”… Abbastanza.. specialmente all’epoca, quando eravamo nel periodo post Democrazia Cristiana e sindaci giovani in giro non ce n’erano. Però ci siamo difesi bene con la mia squadra. Primo ricordo da sindaco? Gli anziani che si toglievano il cappello in piazza dicendomi buongiorno signor sindaco. Facevo fatica a non sorridere, era

È

un’epoca in cui c’era grande rispetto per la figura del primo cittadino. Cosa significava per un ragazzo diventare primo cittadino? Dare corpo alle idee che uno aveva. Il “mi piacerebbe fare” si trasformava in un “posso farlo”. Il “mi piacerebbe” che le ha dato maggiore soddisfazione? Non uno ma una serie di cose. Principalmente avere dato una vita al Comune, cosa che si è riversata su tanti fronti: dall’avventura calcistica alla festa del tartufo, dalla Carbonara alla Camencasa, fino all’osservatorio. Iniziative che ci facessero conoscere fuori dai nostri confini e andassero oltre la visione limitata del Comune impegnato ad occuparsi del lampione o della buca da coprire. Il momento più brutto? Il dispiacere degli ultimi anni in cui non abbiamo avuto spazi per lavorare. Ho avuto la fortuna di fare l’amministratore in anni in cui eravamo liberi di fare del nostro meglio, adesso stiamo diventando esattori fiscali per conto degli altri. La sua vita da oggi che non è più sindaco? Farò sempre quello che ho fatto fino ad oggi e cioè lavorare. Mi piace il mio lavoro

ed ho sempre cercato di crescere professionalmente, prima con sacrifici perché Crespadoro mi toglieva tempo. Adesso avrò più tempo a disposizione per farlo. Perché non ricandidarsi? Perché dopo 20 anni è giusto uscire del tutto, altrimenti dai l’impressione di volerci essere per forza. È giusto che ci siano nuove forze che si possano sprigionare, anche se cercherò di rimanere nell’attività civile e sociale. L’ultimo consiglio comunale? È inutile nasconderlo, è stato un momento forte. Mi sono sentito in dovere di ringraziare tutte le persone che mi hanno dato una mano, che mi hanno accompagnato in quest’avventura. La nuova sindaca? È una persona completamente nuova al mondo della politica e porta tutto il suo entusiasmo e quello della sua squadra. In questo ruolo l’entusiasmo è un elemento fondamentale che la aiuterà a fare il bene di Crespadoro.

Più attenzione sul sentiero DI ANGELA PASQUALOTTO

I

l sentiero che parte dal rifugio Bertagnoli e porta al passo della Scagina è stato negli ultimi tempi teatro di numerosi incidenti. L’ultimo lo scorso agosto, quando una 51enne di Albettone è morta precipitando in un canale dopo essere scivolata. In precedenza, una lunga lista di episodi analoghi, per fortuna non sempre finiti in tragedia. Benché le cadute non siano avvenute tutte nello stesso punto, un tratto del sentiero in particolare,

lungo una cinquantina di metri, sembra accomunarle. Il sentiero parte con una strada molto ampia che, dopo una decina di minuti di cammino, si stringe drasticamente con tratti esposti e ripidi. Benché ci siano cordini d’acciaio in funzione di supporto, la distrazione, sommata ad un po’ di inesperienza, può comportare incidenti gravi. Il sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio ha incontrato il Cai di Arzignano per cercare di trovare una soluzione. “Troppo spes-

so - spiega - le persone affrontano questo sentiero senza conoscerne il grado di difficoltà. Bisogna essere esperti, avere l’abbigliamento adatto e soprattutto utilizzare i supporti messi a disposizione, come i cordini di acciaio”. In progetto l’installazione di nuovi cartelli che invitino alla prudenza.

CORRIERE VICENTINO | PAESI

La nuova vita di Giampietro Dalla Costa

33


NOGAROLE

CORRIERE VICENTINO | PAESI

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L’ossario torna all’antico splendore DI MARCO ALESSANDRI

C

hi arriva in centro a Nogarole da qualunque direzione rimane colpito da un capolavoro di arte neogotica, ora riportato al suo candido aspetto originale. È il monumento ai caduti, uno dei pochissimi in Italia che conservano anche le salme di alcuni caduti della Grande Guerra. “Questo sacello-ossario, inaugurato nel febbraio del 1931, venne eretto per volere del parroco don Genesio Albanello completamente a sue spese – racconta il sindaco Romina Bauce –. Per i figli della sua comunità caduti al fronte non gli bastava una fredda lapide di marmo: setacciando per anni cimiteri di guerra e campi i battaglia riuscì a portare a casa le salme di dieci soldati, che ancora oggi riposano all’interno della piccola cripta, nel cuore del nostro paese. Ed è un capolavoro, se pensiamo alla povertà dei tempi in cui è stato realizzato”. In occasione della ricorrenza del centenario del conflitto in cui l’Italia entrò nel 1915, l’Amministrazione comunale ha deciso di riportare il sacello all’antico splendore, con la preziosa collaborazione della Parrocchia, dell’associazione Combattenti e Reduci e di un gruppo di volontari. “L’ultimo restauro, promosso dal Comune e dal Gruppo Alpini, risaliva al 1994-1995. Tuttavia gran parte della struttura è in pietra bianca di

Vicenza, pertanto periodicamente richiede pulizia e una accurata manutenzione. Ovunque troviamo lapidi e monumenti che riportano scolpiti i nomi dei poveri caduti nei due conflitti mondiali, ma il nostro è anche un ossario: una rarità che possono vantare pochissimi paesi in tutta Italia, e per noi riportarlo all’antico splendore è un dovere ma anche un orgoglio”. L’opera di restauro verrà ricordata in una cerimonia domenica 13 novembre coinvolgendo la popolazione, le associazioni combattentistiche e anche i bambini della scuola elementare.

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MONTEBELLO

Illuminazione a basso impatto DI GUIDO GASPARIN

N

uova luce su Montebello Vicentino. Eh sì, perché il Comune ha pronto un piano per l’efficientamento energetico dell’intera illuminazione pubblica. A partire dal prossimo gennaio, per un arco di tempo di circa sei mesi, saranno sostituiti tutti i 1450 punti luce presenti in paese. Le lampade a led prenderanno il posto di quelle vecchie, molto dispendiose dal punto di vista energetico, garantendo un risparmio del 10% sulla spesa

annua che il Comune deve sostenere per l’illuminazione. “Ogni anno – spiega il sindaco Dino Magnabosco – spendiamo circa 215 mila euro compresivi di Iva. Gli interventi programmati ci consentiranno quindi di risparmiare oltre 20 mila euro l’anno”. Le nuove lampade rispondono alle norme contro l’inquinamento luminoso e sono tecnologicamente molto efficienti. L’illuminazione sarà adeguata al carico di traffico nelle diverse strade del paese: più illuminazione

dove transitano più auto e meno dove non serve. Saranno sostituiti anche i pali della luce, saranno sistemati i quadri elettrici e alcune linee verranno interrate allo scopo di migliorare il decoro urbano. Un piano dunque molto importante dal punto di vista del risparmio energetico ed economico, che riguarderà tutto il territorio di Montebello, frazioni collinari comprese.

40 anni di Pro Loco DI GUIDO GASPARIN

L

a Pro Loco di Montebello spegne 40 candeline, quarant’anni al servizio della comunità del comune della Valchiampo. Un avvenimento che verrà festeggiato in pompa magna il prossimo 19 novembre, quando sarà in programma una cena di gala a invito. Per l’occasione la Pro Loco si sta attivando per raccogliere materiale fotografico, affidandosi alla buona volontà oltre che agli archivi di immagini di tutti coloro che in quasi mezzo secolo hanno prestato servizio presso l’associazione locale. Ma questo particolare festeggiamento è anche un modo per tracciare un bilancio della attività svolte negli anni e per presentare il programma di quelli in arrivo nei mesi a venire. Ce ne parla il presidente, Dennis Tognolo: “Il gruppo si occupa come da statuto della promozione culturale del nostro comune, con un grande appoggio da parte dell’Amministrazione comunale e in sinergia con le altre associazioni. All’interno del programma delle attività annuali della nostra Pro Loco un ruolo principale lo ricopre l’organizzazione della tradizionale Festa di San Giovanni, la sagra del paese che si tiene alla fine di giugno. Un altro degli appuntamenti principali del nostro calendario è quello con il rogo della Stria,

una tradizione folkloristica molto suggestiva. Sicuramente un vantaggio nell’organizzazione degli eventi è la possibilità di poter usufruire di una struttura fissa, cosa che riduce molto il lavoro di allestimento. Con l’autunno che è cominciato si rinnoverà l’appuntamento con la festa di Halloween. Sabato 29 ottobre sarà interamente dedicato all’intaglio delle zucche, mentre nella sera di Ognissanti verrà preparato uno stand gastronomico ‘da brividi’, con musica per grandi e piccini, proprio presso la nostra struttura. E naturalmente con le festività natalizie torneranno tutti i classici appuntamenti del periodo, come i vari concerti, l’incontro con Babbo Natale e il brindisi al gusto di cioccolata calda, panettone e vin brulè della vigilia. E poi ancora le serate di cabaret, come quelle con Andrea Pucci e Max Cavallari dei “Fichi d’India”, la decora-

zione delle uova pasquali, e la minimarcia dedicata ad uno dei padri fondatori dell’associazione, Antonio Danieli, arrivata alla sua trentatreesima edizione. Ma Pro Loco non vuol dire solo questo. Vuol dire anche essere attenti al prossimo, vedi la cena con gli amici dell’associazione Noi Come Voi, che si occupa delle persone disabili, oppure gli incassi delle già citate serate di cabaret, andate a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Per i soci poi c’è sempre la possibilità di poter prendere parte alle diverse uscite culturali nel corso dell’anno, come quella a Venezia dello scorso giugno, oppure quella dal Papa lo scorso 8 settembre. Siamo un gruppo volenteroso, che punta anche all’inserimento di forze fresche per avere quella spinta a fare che è la linfa vitale della nostra associazione”. La Pro Loco con Max Cavallari dei “Fichi d’India”


CORRIERE VICENTINO | PAESI

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Salvati i servizi in paese DI GUIDO GASPARIN

S

cuola e sanità, due servizi essenziali, soprattutto se si parla di una piccola comunità come Zermeghedo di circa 1400 abitanti. Il paese rischiava di perderli, ma l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Albiero è riuscita nella missione di assicurarli anche quest’anno. “C’era il pericolo di non poter avviare la prima classe della scuola primaria per carenza di iscritti – spiega il primo cittadino -, perché al di sotto dei 15 bambini si rischia la soppressione, ma grazie alla riproposizione delle 40 ore settimanali e alla relativa autorizzazione del Ministero siamo riusciti a raccogliere i 15 iscritti, 13 dei quali sono di Zermeghedo. È un servizio più appetibile rispetto all’orario classico, soprattutto per quelle famiglie in

cui lavorano entrambi i genitori, e la scelta concordata con l’Istituto Comprensivo di Montebello di cui la nostra scuola fa parte si è rivelata vincente”. Quindi anche quest’anno a Zermeghedo è stato avviato il tempo prolungato gratuito (si paga soltanto la mensa scolastica), che si affianca al doposcuola per la terza, la quarta e la quinta (facoltativo, a pagamento e gestito dalla cooperativa Moby Dick). L’Amministrazione comunale si è spesa anche sul fronte del mantenimento in paese del servizio del medico di famiglia.

ZERMEGHEDO - MONTORSO

Il dott. Mario Zanella ha confermato la sua presenza, continuando quindi l’attività intrapresa a Zermeghedo nel 2009. Questo grazie ad uno studio attrezzato messo a disposizione dal Comune nelle ex scuole elementari. “Anche in questo caso – afferma il sindaco Albiero – assicuriamo un servizio che rischiava di traslocare altrove. Sia per la scuola che per l’ambulatorio medico abbiamo fatto un gioco di squadra che ha prodotto ottimi risultati per il bene della nostra comunità”.

Scuola materna più sicura DI MARIO PIOTTO

P

@mariopee8

rima fase per le verifiche mirate alla progettazione degli interventi antisismici nelle scuole di Montorso Vicentino. L’Amministrazione comunale di Montorso Vicentino è partita dalla scuola materna parrocchiale “Caduti di Guerra ’15-‘18”, che ha sede in un edificio comunale e che in quest’anno scolastico accoglie 91 bambini. Le indagini sono state affidate ad uno studio di ingegneria specializzato ed hanno già prodotto i primi interventi, realizzati durante i mesi estivi. I solai in laterizio del piano superiore (due aule, corridoio, vano scale e bagni) e della sala mensa al piano terra sono stati sostituiti con controsoffitti in cartongesso, che sono meno pesanti e quindi meno pericolosi in caso di crollo. Sono inoltre rispondenti alla più restrittiva normativa antincendio. Per sostenere il

cartongesso è stato realizzato un reticolo di travetti in alluminio che rende la struttura più stabile ed omogenea. “La manutenzione e la sicurezza nelle scuole – afferma il sindaco Antonio Tonello – sono sempre state punti fermi dell’Am-

ministrazione comunale, perché abbiamo a cuore il bene di tutti i nostri ragazzi. Il programma delle verifiche per la progettazione di interventi antisismici proseguirà prossimamente con i controlli nelle scuole elementari e medie”. Complessivamente, tra indagine e lavori, il Comune ha investito alla scuola materna 59.000 euro, cui sono da aggiungere gli interventi di rifacimento dell’impianto elettrico, che fanno parte della manutenzione ordinaria dell’edificio. La scuola si è invece occupata della sostituzione in due aule delle vecchie lampade con nuove lampade a led a risparmio energetico e dell’implementazione dell’illuminazione complessiva, mentre un gruppo di genitori si è occupato di liberare le stanze dal mobilio prima dei lavori e di risistemarle a lavori conclusi, pronte per essere utilizzate dagli alunni.


MONTORSO

Premi al merito

37 CORRIERE VICENTINO | PAESI

DI DAVIDE GHIOTTO

I

l merito prima di tutto. È questo l’unico criterio che il Comune di Montorso Vicentino ha scelto di applicare alla graduatoria che stabilirà gli studenti meritevoli delle borse di studio. I premi, che tengono quindi conto delle medie dei voti, sono riservati agli iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado per ciascuno degli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016 e ai laureati nel periodo che va dal 1° agosto 2014 al 31 luglio 2016. Le borse di studio vanno dai 100 ai 250 euro. “Come annunciato quando abbiamo approvato il relativo regolamento – commenta l’assessore alle politiche giovanili Annalisa Zordan – abbiamo deciso di

premiare gli studenti unicamente in base al merito. In questo modo valorizziamo l’impegno sui banchi di scuola e quindi incentiviamo i nostri ragazzi a fare sempre del loro meglio”. “È un bando molto importante – spiega il sindaco Antonio Tonello – perché abbraccia moltissimi giovani, rivolgendosi agli anni che vanno dalla scuola media all’università. È un aiuto concreto ma soprattutto uno stimolo per i ragazzi ad essere volenterosi, responsabili e ad esprimere al meglio i loro talenti”. Un’altra iniziativa riguarda esclusivamente i laureati. L’Amministrazione comunale, al

fine di valorizzare la formazione scolastica e l’impegno degli studenti, ha infatti istituito in biblioteca un’apposita sezione in cui raccogliere le tesi degli studenti residenti a Montorso discusse tra l’1 novembre 2014 e il 31 luglio 2016. A tutti coloro che aderiranno all’iniziativa, l’Amministrazione farà omaggio di un abbonamento annuale ad una pubblicazione di loro interesse da scegliere tra quelle di un apposito elenco. Insomma, dalla cultura nasce altra cultura.

Obiettivo sicurezza idraulica DI DAVIDE GHIOTTO

U

n intervento a favore della sicurezza idraulica, in vista della stagione autunnale che è spesso caratterizzata da piogge abbondanti. È questo l’obiettivo dei lavori che nei giorni scorsi Vi.Abilità ha eseguito lungo il Rio Rodegotto a Montorso Vicentino. Si è trattato di interventi di pulizia dell’alveo, in corrispondenza della rotatoria tra la provinciale 31 e via Da Porto e in particolare sotto il ponte lì posizionato. Il tutto per evitare la tracimazione del torrente in caso di precipitazioni intense e per salvaguardare il territorio, le abitazioni e le aziende poste a valle del corso d’acqua. I lavori eseguiti da Vi.Abilità si sommano agli interventi di sfalcio lungo tutto il tratto comunale del torrente eseguiti sempre nei giorni scorsi dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta.


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39 CORRIERE VICENTINO | SPECIALE

SEGNALI POSITIVI IN UNO SCENARIO COMPLESSO IL MOMENTO DI ACCELERARE A PROPOSITO DI CHIMICA THE PERFECT TANNERY IL GRUPPO GIOVANI UNIC DALL’ESTERO PER STUDIARE IL DISTRETTO


SEGNALI POSITIVI IN UNO SCENARIO COMPLESSO Nel cuore di una congiuntura complessa e in un contesto di rallentamento dei principali eventi fieristici del prodotto fashion, LINEAPELLE si è posta in netta controtendenza, accogliendo 21.184 visitatori da 110 Paesi del mondo: il 9% in più rispetto al 2015. Una crescita che si accompagna al record di espositori: 1.241 (+6%). La prossima edizione si svolgerà a Fieramilano Rho dal 21 al 23 febbraio e presenterà tendenze e campionari dell’estate 2018. Prima sono in agenda le preview a Londra e New York, rispettivamente il il foto Lineapelle

24 gennaio e l’1 e 2 febbraio.

COME STA ANDANDO IL SETTORE? L’industria conciaria italiana si conferma leader internazionale di settore sia sul piano qualitativo che in termini di fatturato (65% del totale UE, 19% a livello mondiale) ma chiude la prima parte del 2016 in flessione, con una lieve perdita stagionale di produzione pari al 4,1% in valore e al 4,6% in volume. Tutti i principali distretti italiani - Veneto, Toscana e Campania - mostrano risultati riflessivi, con l’unica eccezione del comprensorio toscano che, in virtù della parziale ripresa delle

foto Lineapelle

pelli di vitello, chiude il periodo in sostanziale stabilità. Il distretto veneto, primo polo nazionale per valore

(-6%) che l’export (-2,8%). Cedono soprattutto le spe-

della produzione, cresciuta del 40% nel quinquennio

dizioni verso Cina (-9%), Germania (-7%), Paesi iberici

successivo alla crisi del 2009, conferma la congiuntura

(Portogallo -7%, Spagna -10%), mentre tengono quelle

complessivamente fragile dell’anno passato, mitigata

verso USA (+11%), Francia (+18%), Romania +19%) e

però dalle persistenti buone performance delle produ-

Vietnam (+6%).

zioni per automotive, seppur leggermente meno bril-

L’area campana presenta situazioni differenziate, ten-

lanti che nel recente passato. Il fatturato delle concerie

denzialmente legate alla fascia della clientela di riferi-

venete risulta complessivamente in calo del 3,5% nel

mento, ma in generale soffre il complicato momento

primo semestre dell’anno rispetto allo stesso periodo

di mercato del segmento ovicaprino. Situazione simile

del 2015. La flessione riguarda sia il mercato interno

anche in Lombardia.

APERTE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO Si sono aperte il 27 settembre a Milano le trattative per

ottobre 2016. Interessante ricordare che quello della

il rinnovo del contratto 2016-2019 del settore con-

concia è l’unico settore in cui si è sempre arrivati al

cia che interessa oltre 22.000 lavoratori, dipendenti

rinnovo con una evidente collaborazione tra parti sin-

da 1900 imprese. Il contratto è in scadenza al 31

dacali e datoriali.


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il futuro non ti fa aspettare


43

D

i fronte a un’analisi con-

possibilità di accedere ai bandi di fi-

rantire ai consumatori prodotti tessili e

giunturale che mostra ri-

nanziamento. Abbiamo progettato un

in cuoio amici dell’ambiente e ci im-

sultati in leggero calo, quali

corso ITS (Istituto Tecnico Superiore),

pongono capitolati tecnici sempre più

finanziato dalla Stazione Sperimen-

restrittivi. Questo rende più difficile il

tale, ma non siamo riusciti a trovare

nostro cammino. Tuttavia rappresenta

“Siamo in una fase di flessione e il

un’intesa con le istituzioni regionali e

un’opportunità: possiamo dimostrare

2017, stando alle previsioni, non por-

nazionali della formazione. Nonostan-

al mondo che l’industria della Valle del

terà a un’inversione di tendenza - os-

te la buona volontà, il sistema paese

Chiampo, non solo ha smesso di in-

serva il presidente del Distretto della

rende davvero difficile la corsa al cam-

quinare, ma è in grado di affrontare il

Pelle e della Stazione Sperimentale

biamento. Nel frattempo i clienti ci

debito ambientale ereditato dal ‘900.

Paolo Gurisatti - tuttavia non mi pre-

chiedono prodotti e processi sempre

occupo tanto dei problemi congiuntu-

più sostenibili.

scenari si aprono per il settore?

Quali soluzioni propone il Distretto della Pelle?

rali, quanto delle sfide di lungo termine. Il Distretto della Pelle è nato con

Si riferisce ai problemi recenti

Dobbiamo rendere trasparente e cer-

una precisa strategia: dimostrare nei

emersi a proposito dei PFAS?

tificato il processo nella filiera, in modo

fatti che la produzione industriale, an-

Non solo PFAS. Il distretto della concia

da evitare il gioco del cerino delle

che in un settore come la concia che

c’entra poco con le sostanze chimiche

sostanze indesiderate e dobbiamo

impiega molti prodotti chimici, può es-

che MITENI (ex RI-MAR) ha disperso

avviare progetti di ricerca, con l’aiuto

sere compatibile con la preservazione

nelle nostre falde per molti decenni. È

delle nostre università, per risolvere i

dell’ambiente. È una sfida importante,

parte lesa, come altre attività industriali

problemi tecnologici lasciati sospesi

che sta trasformando la nostra valle in

e agricole del territorio. Il problema è

negli anni passati (sostanze indeside-

un laboratorio di interesse globale. La

che i clienti globali, da tempo riuniti

rate e fanghi a fine ciclo). Il Governo

situazione è eccellente per dimostrare

nel cartello ZDHC (Zero Discharge of

si è detto disponibile a investire qua-

che noi veneti siamo in grado di vince-

Hazardous Chemicals), vogliono ga-

si 100 milioni di euro, con il nuovo

re questa sfida. Ma dobbiamo

Accordo di Programma. Le

accelerare con la ricerca. Mi

risorse dunque ci sono e dob-

preoccupa la lentezza con cui

biamo passare ai fatti. Ripeto:

investiamo su nuovi processi

la situazione è eccellente. Ma

di produzione e depurazione”.

non dobbiamo farci rallentare e intimidire dal sistema pae-

Quali sono i problemi e i ri-

se. Come sistema distrettuale,

schi che vede?

come filiera, dobbiamo avan-

Quelli che derivano dai vincoli

zare proposte indipendenti:

posti dai nostri clienti e dalla

oltre alla certificazione, possia-

farraginosità del nostro siste-

mo impegnarci a promuovere

ma amministrativo. Siamo stati

processi selettivi di raccolta

riconosciuti un anno fa, dalla

dei reflui e nuovi metodi di va-

Regione Veneto, come interlo-

lorizzazione degli scarti, in linea

cutore per un accordo di pro-

con la prospettiva dell’econo-

gramma sull’innovazione, ma

mia circolare.

non abbiamo ancora avuto la

CORRIERE VICENTINO | SPECIALE

Il momento di accelerare


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i è tenuto il 13 ottobre, pres-

applicate dalle griffe alle concerie loro

concentrazione di sostanze chimiche

so la sede centrale di UNIC

fornitrici, al fine di censire quali sono

sulle pelli, fino ai temi dei confini della

a Milano, il secondo incon-

le migliori pratiche già in uso nell’in-

responsabilità della conceria sulla vita

tro del progetto CLEAR (Confidence

dustria della moda e della concia e

chimica del prodotto in pelle e del rap-

in Leather Analysis Results), gruppo

svilupparne di nuove per quegli ambiti

porto con i laboratori d’analisi in caso

di lavoro, creato prima dell’estate, che

dove invece ancora non ne esistono.

di controversie su “materiali non con-

riunisce concerie italiane, griffe della

Dopo aver completato il monitoraggio

formi”.

moda e altri player dell’industria mani-

e la valutazione, sarà il momento di

Il prossimo incontro avrà luogo a gen-

fatturiera della pelle (pelletterie, calza-

redigere il documento che definisca

naio 2017.

turifici, ecc.).

metodi e criteri di analisi condivisi,

L’obiettivo del progetto è definire una

nonché le linee guida per poter tra-

piattaforma di idee e strumenti in

durre le procedure condivise in articoli

modo che, quando si discute di chi-

contrattuali vincolanti.

mica, tutti i settori che compongono la

Gli argomenti su cui si sono con-

filiera pelle del fashion system possa-

frontati i partecipanti sono moltepli-

no parlare la stessa lingua. A tal fine, si

ci: gestione del campione, metodi di

stanno raccogliendo protocolli, proce-

analisi e interpretazione dei risultati,

dure e linee guida esistenti, spesso già

rivelabilità e quantificazione dei limiti di

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un’idea di Gaetano Castellini Curiel, a

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glie l’esperienza dei fotografi e la storia

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San Paolo e Comune di Arzignano.

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Una riflessione identitaria di respiro in-

La mostrà sarà visitabile negli spazi

ternazionale condotta da due garndi maestri della fotografia, Stuart Franklin e Mark Power, entrambi membri di Magnum Photos, che hanno dato vita al racconto tra passato e presente, tra tecnologia e ambiente, di un’eccellenza italiana e del territorio che la ospita. Il progetto ha avuto il patrocinio del Distretto della Pelle, della Regione Veneto e dell’Italian Trade Agency; a promuoverlo sono state alcune tra le prin-

styling: Beatrice Rossetti - photo: Piero Gemelli

cipali aziende della filiera della concia

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dell’artista sul processo di conserva-

Affascinato dall’antico processo della

Tanneries

zione del paesaggio naturale. Il lavoro

concia delle pelli, ha creato un per-

di Franklin si snoda lungo una serie di

corso che accompagna il visitatore in

Stuart Franklin, fotoreporter di fama

immagini evocative, dalla forza di un

una vera immersione nella realtà delle

internazionale, ha focalizzato la sua

fiume in piena alle provette di labora-

concerie. Non si tratta tuttavia di un

indagine sull’acqua, come elemento

torio, fino alle ombre delle tubature del

lavoro sulle concerie ma ispirato alle

naturale del territorio e nel suo fon-

depuratore che si intrecciano tra loro

concerie, in grado di tradurre il pro-

damentale utilizzo industriale per il

come i fili di una ragnatela.

cesso conciario in immagini artistiche, destinate a durare nel tempo. Sono

distretto. Il fotografo diventa così testimone di una cooperazione millen-

Mark Power, fotografo e professo-

volti di lavoratori, macchinari industria-

naria tra uomo e ambiente, esplicitata

re di fotografia presso l’Università di

li, dettagli delle pelli lavorate, ampie

anche attraverso l’inclusione della fo-

Brighton, ha colto nei suoi scatti le

panoramiche degli stabilimenti: foto-

tografia di un fossile di pesce angelo,

nuove tecnologie industriali e l’umani-

grafie che parlano al visitatore di un

reperto che ha stimolato la riflessione

tà attiva del distretto.

paesaggio industriale quanto umano.

POM2016143G1756 © Mark Power / Magnum Photos

FRS2016012Z00014/33 - FRS2016012Z00014/26 © Stuart Franklin / Magnum Photos

Genius Loci è il lavoro del fotografo Luca Peruzzi. Nato ad Arzignano, Peruzzi ha costruito un confronto tra la città negli anni 70 e quella di oggi, ispirandosi a una serie di fotografie di denuncia che mostravano il forte impatto dell’industria conciaria sul territorio. Gli accostamenti fotografici presentano il progresso e la decontaminazione della valle avvenuta nel corso degli ultimi decenni, a partire dalla creazione dell’impianto di depurazione. Genius Loci © Luca Peruzzi

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Giovani UNIC Nasce anche nel vicentino il gruppo dei giovani imprenditori

T

ra le iniziative dell’UNIC, lega-

presso Nice srl, e membro del neona-

mi ha fatto entrare a far parte del grup-

te in particolare alla crescita

to gruppo giovani - Il mio rapporto con

po dei giovani imprenditori di UNIC – ci

del settore nel campo dell’in-

UNIC è una naturale conseguenza del-

spiega Finco – Il primo confronto con

novazione e della comunicazione, è

la partecipazione attiva di mio padre

gli altri giovani imprenditori dei distret-

nato il gruppo dei giovani imprenditori.

all’interno del gruppo. L’obiettivo che

ti produttivi di Toscana e Campania,

Si tratta di un’occasione per le nuove

ci prefiggiamo noi giovani è quello di

avvenuto in concomitanza con Linea-

generazioni del comparto della pelle di

diventare un gruppo capace di portare

pelle, è stato positivo, sottolineando

far sentire la propria voce, nell’ottica di

un contributo di idee e di innovazione

un’unione d’intenti tra le varie figure

riuscire a portare un contributo con-

comunicativa all’UNIC stesso.”

anche sulle tematiche più delicate. Ora

creto al settore. Il gruppo è già piutto-

ci sarà un nuovo incontro, che si spera

sto attivo nel distretto conciario tosca-

Anche Rocco Finco, che rappresen-

possa dare un’impronta più concreta

no, ma anche il distretto vicentino può

ta la 6ª generazione di conciari legati

al lavoro del gruppo, a partire dalla

ora vantare la nascita di un suo gruppo

all’azienda fondata da Bernardo Fin-

questione legata alla comunicazione e

giovani, anche se ancora a livello em-

co, fa parte del gruppo giovani. Il suo

a tutti i pregiudizi legati al mondo della

brionale.

percorso di studi ha seguito la strada

produzione conciaria. Ovviamente uno

dell’economia aziendale, prima alla

degli obiettivi è quello di ampliare la

“Noi giovani imprenditori rappresentia-

Bocconi di Milano e poi in Inghilterra,

partecipazione alle tante figure tecni-

mo il nuovo che avanza in un settore

ma una volta messo piede in azienda

che e imprenditoriali di nuova genera-

molto difficile per le complessità legate

la sua curiosità nei confronti della com-

zione, nell’ottica che sia l’unione a fare

all’innovazione del comparto, oltre che

plessità del processo produttivo l’ha

la forza del gruppo. Tutto ciò per dare

alla difficoltà di una comunicazione

spinto ben oltre. “È il desiderio di par-

un’immagine sempre positiva e chiara

mediatica efficace – racconta Luca

tecipare in maniera sempre più attiva e

del grande impegno ambientale e cre-

Balsemin,

consapevole alla vita dell’azienda che

ativo del comparto conciario italiano.”

direttore

commerciale

Finco e Balsemin (terzo e quarto da destra) con il gruppo giovani UNIC assieme alla direttrice Fulvia Bacchi.


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Dall’estero per studiare il distretto

A

l’inizio dell’estate il Distret-

de del distretto conciario,

to della Pelle ha ricevuto la

la Ma.Bo.Pell di Chiampo

visita di una delegazione di

dove Adriano Boller, consi-

funzionari del Ministero per lo Sviluppo

gliere del Distretto e titolare

Economico e Industriale del Kosovo.

dell’azienda assieme al fra-

La delegazione è stata accolta dal di-

tello, ha illustrato le diverse

rettore del Distretto della Pelle Chiara

fasi del processo di produ-

Carradore e dal presidente Paolo Gu-

zione e delle dinamiche di

risatti che ha presentato gli obiettivi del

filiera.

Distretto della Pelle e gli elementi fondamentali per la nascita di un modello di distretto: il numero sufficientemente elevato e l’eterogeneità delle aziende, la prospettiva a lungo termine del progetto, la suddivisione del lavoro tra i diversi soggetti coinvolti e l’impegno collaborativo di parte pubblica e privata a partire da un’idea comune. Il programma è proseguito con una visita guidata all’interno di una delle azien-

V

enerdì 23 settembre il Di-

del mercato alla sostenibilità ambien-

stretto della Pelle ha ospitato

tale della produzione. Su quest’ultimo

invece una rappresentan-

aspetto, in particolare, gli imprenditori

za di una ventina di imprenditori del

hanno potuto seguire una spiegazione

comparto conciario proveniente dalla

tenuta dal presidente Paolo Gurisatti,

Thailandia. La delegazione è arriva-

per poi proseguire la visita alla con-

ta nel nostro paese grazie al Diparti-

ceria Dani. Un tour che ha suscitato

mento per gli scambi internazionali del

grande interesse per l’impegno co-

Ministero del Commercio del paese

stante che l’azienda ha profuso negli

asiatico per approfondire argomenti

anni nel campo della sostenibilità am-

di particolare interesse, dalle tendenze

bientale delle proprie lavorazioni.


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