Trentino Industriale ottobre-novembre 2023

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TRENTINO

5.0

Le risposte alle sfide della transizione in atto Presentati gli esiti del progetto di Confindustria Trento “Duemilatrentino: Futuro Presente” SPECIALE

Complessità e prospettive del settore vinicolo

ASSOCIAZIONE

Inaugurata “II T Quotidiano Arena”

GIOVANI

Sguardi verso il futuro

OTTOBRE-NOVEMBRE 2023 ANNO 64 - N°05

E V O L U Z I O N E



Resilienza. Sostenibilità. Il futuro degli impianti, per noi è già il presente. Centrali produzione e trasformazione energia Impiantistica industriale Co-trigenerazione Vapore ed olio diatermico Teleriscaldamento Food & Beverage Terziario ed alberghiero

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sommario

03

aziende

editoriale 7

Decisioni improrogabili per il futuro del Trentino

48

Venticinque anni di LeMur

51

Mezzo secolo al servizio delle imprese

associazione

il punto 9

L’evoluzione è Trentino 5.0

copertina

rubriche

Il CPI stimola il confronto elettorale

55

Contratti energetici: affrontare l’impraticabile?

56

Agevolazioni alle imprese: approvati i nuovi criteri

57

Inaugurata «il T Quotidiano Arena»

10

Proposte per una società “Trentino 5.0”

11

Una visione per il futuro

13

Industria trentina: sfide e prospettive

16

Quale futuro per l’Italia? Riflessioni e prospettive

18

Un premio ai nuovi capitani d’impresa

19

L’omaggio ai pionieri dell’industria trentina

21

Nozze d’oro in Confindustria Trento

22

5.0: Youth in action!

60

I rischi dell’internazionalizzazione

23

Un modello di eccellenza dell’industria sostenibile

61

Dogane più accessibili per le imprese

62

La nuova frontiera dell’export trentino

26

Distillati di visione e concretezza

10 copertina

29

Almax: decisioni strategiche e rivoluzionarie

39 speciale vendemmia

31

Il successo trentino di Sandri Autotrasporti

34

Baldo Trasporti: storia di connessioni europee

36

Novurania: 50 anni di progresso nell’industria

48 aziende

54

54 associazione

speciale vendemmia

59 giovani 60 internazionalizzazione

39

Complessità e prospettive del settore vinicolo

63 economia

42

Vendemmia in Trentino tra difficoltà e eccellenze

giovani 59

Sguardi verso il futuro

internazionalizzazione

economia 63

Perché sbirciare le carte


04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 64 | N. 5 Ottobre-Novembre 2023

Direttore Responsabile

Alessandro Santini

TRENTINO

Comitato di Redazione

5.0

Le risposte alle sfide della transizione in atto Presentati gli esiti del progetto di Confindustria Trento “Duemilatrentino: Futuro Presente” SPECIALE

Complessità e prospettive del settore vinicolo

Redazione

Silvia Bruno Stefania Cipriani

E V O L U Z I O N E

Illustrazione ed elaborazione: Vitamina

Martina Togn Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga

ASSOCIAZIONE

Inaugurata “II T Quotidiano Arena”

GIOVANI

Sguardi verso il futuro

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

OTTOBRE-NOVEMBRE 2023 ANNO 64 - N°05

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Progetto grafico

La pubblicità su Trentino Industriale significa:

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6 mila copie ogni numero;

Stampa

invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche, commerciali e di servizi;

Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti, commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

Editore

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

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Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

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POSIZIONE

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

INFORMATIVA Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

www.trentinoindustriale.com il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it

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editoriale

07

Decisioni improrogabili per il futuro del Trentino Fare rappresentanza, negli anni Venti del Duemila, non significa più soltanto portare le istanze di una categoria ai tavoli dei decisori pubblici, dei player economici, delle parti sociali. Rappresentare gli interessi delle imprese significa anche concorrere alla definizione dell’identità di un territorio, contribuendo fattivamente alla sua costruzione. È per questo motivo - lo abbiamo detto in più occasioni – che un’associazione di categoria come la nostra ha scelto di lavorare all’idea di una Società Trentino 5.0. Operando per un Trentino a misura di persona, ma anche con l’intento di favorire condizioni di contesto favorevoli al lavoro, che è - in ogni sua declinazione - tra le massime espressioni delle aspirazioni e delle volontà di affermazione del sé da parte di ogni individuo. Abbiamo consegnato i risultati del nostro impegno a chi si candidava a governare la nostra Provincia. Oggi, ad elezioni avvenute, ci attendiamo che alle grandi sfide poste da questa fase di enormi, inevitabili cambiamenti, l’amministrazione provinciale sia pronta a rispondere facendo accadere le cose. Vi sono decisioni oramai improrogabili, che richiedono velocità e chiarezza di intenzioni. Penso ai grandi investimenti, alle infrastrutture e alle opere da sempre dibattute, al nuovo ospedale e al servizio sanitario in generale, alla chiusura del ciclo dei rifiuti: il Trentino si merita il miglior progetto in assoluto, che va realizzato rapidamente e nel modo più giusto. Ci aspettiamo che il nuovo governo provinciale, lavorando in continuità con la precedente legislatura, possa essere immediatamente operativo e provvedere a quanto rimasto in sospeso a causa delle fasi emergenziali che hanno contraddistinto il quinquennio appena trascorso. Speriamo di ritrovare quella coerenza d’azione tra assessorati che aveva favorito l’interlocuzione con la Provincia, e confidiamo nel fatto che i nuovi e certo più delicati equilibri tra i partiti della maggioranza non generino discussioni e indugi, di cui non abbiamo per nulla bisogno. Buon lavoro, dunque, al presidente Fugatti e alla sua Giunta. Affinché sappiano far leva sull’Autonomia per affrontare le sfide globali che impattano ormai con forza anche sulla dimensione territoriale: credo che questa sia la chiave del buon governo che il Trentino si attende per il prossimo futuro. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

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EVENTI

DODICESIMA EDIZIONE

TRENTO 2-7 DICEMBRE

2023 FESTIVAL DELLA

FA M I G L I A Lo spread tra “ famiglia reale” e “ famiglia desiderata”

Quali le politiche da attuare partendo dall’autonomia dei giovani e dal sostegno all’occupazione femminile

www.festivaldellafamiglia.eu


il punto

09

L’evoluzione è Trentino 5.0 Nel 2021 abbiamo annunciato che per tre anni avremmo lavorato a un progetto di valore per la comunità. Con la presentazione in assemblea del terzo Position Paper di Duemilatrentino dedicato alla nostra idea di “Società Trentino 5.0”, abbiamo restituito alla comunità i risultati emersi dall’analisi dell’esistente. Spiegando cosa c’è da fare, a nostro avviso, per assicurare al Trentino e ai trentini il migliore dei futuri possibili. Non ci siamo accontentati di tracciare ipotesi d’azione di massima, ma abbiamo elaborato un corpus di ben 47 proposte concrete, in risposta alle sfide trasformative che anche il nostro territorio deve affrontare. È un programma ad ampio raggio: il migliore che potevamo immaginare. Crediamo fortemente nell’opportunità di perseguirlo, forti anche della competenza messa in campo con il coinvolgimento di uno fra i maggiori think tank al mondo, The European House Ambrosetti. Alcune proposte richiedono necessariamente un contributo collettivo, e massimamente l’azione di chi governa la nostra Provincia, che auspichiamo celere ed efficace. Dal canto nostro ci adopereremo, come abbiamo fatto fin qui, per concorrere alla realizzazione dei progetti che interessano direttamente le nostre imprese, o nei quali il nostro settore, che traina l’economia locale realizzando un terzo del pil prodotto in Trentino, può giocare un ruolo di primo piano. Essere al fianco delle imprese nella transizione verso un futuro sostenibile e innovativo: parla di questo il nuovo mood “Evoluzione Trentino 5.0” che prende lo spazio della copertina di questo giornale. Una farfalla, che è allo stesso tempo simbolo del nostro territorio e della trasformazione che è in corso, insieme alle parole chiave che sono l’ossatura e la traiettoria del suo cambiamento. Di fatto, un catalogo essenziale dei contesti nell’ambito dei quali l’Associazione può assistere le imprese per traghettarle verso i paradigmi di questa “Società Trentino 5.0”. Impossibile raccontarli in queste poche righe… mi accontento di anticipare qui che si tratta di misure concretissime: dagli interventi per l’autoproduzione di elettricità all’adeguamento delle competenze dei lavoratori, dalla risposta alla domanda di figure professionali specializzate alle misure a supporto della maternità, dalla soluzione delle questioni relative all’alloggio dei lavoratori alla definizione di progettualità concrete in settori e Paesi target specifici… per dire solo alcune delle occasioni di collaborazione, fattiva, pratica, reale, a vantaggio della crescita non solo delle nostre imprese, ma di tutto il sistema trentino. Non smetteremo, nel frattempo, di studiare i segni del presente: non cadremo nell’errore di credere che l’idea di futuro che abbiamo disegnato sia valida anche per il futuro di domani. Se mai sarà necessario, aggiusteremo, insieme, la rotta. Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10

copertina

copertina

Proposte per una società “Trentino 5.0” In occasione dell’Assemblea Annuale, Confindustria Trento ha lanciato la sua visione per un Trentino più equo, sostenibile, inclusivo e prospero.

UN migliaio tra rappresentanti

delle istituzioni e della società civile, imprenditori e manager associati hanno partecipato questa sera all’Assemblea annuale di Confindustria Trento, ospitata al Centro Congressi di Riva del Garda e aperta, nella parte pubblica, alla partecipazione degli stakeholder dell’industria trentina. Con loro, e con i prestigiosi ospiti che hanno preso parte all’appuntamento, Confindustria Trento ha condiviso la propria visione per il Trentino di domani. Le proposte per la costruzione di questa “Società Trentino 5.0” sono contenute nel position paper omonimo, apice del lavoro condotto dall’Associazione nell’ambito del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, aperto oltre due anni fa da uno studio sulla “Centralità dell’individuo e della qualità della vita” e focalizzato, lo scorso anno, sui temi della “Transizione Sostenibile”, a livello ambientale, economico e sociale. A presentare gli esiti del lavoro di analisi degli scenari e di ascolto del territorio svolto dall’Associazione è stato in prima battuta Lorenzo Tavazzi, partner e responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2023

Ambrosetti, che ha supportato il percorso condotto da Confindustria Trento. Tavazzi ha illustrato il lavoro svolto nell’ambito del progetto, che ha portato alle proposte contenute nel Position Paper. Il Presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana ha portato dunque l’attenzione sulle principali evidenze del lavoro dell’Associazione: priorità e valori che hanno animato anche il confronto tra Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy e Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico. Gli spunti sono stati di stimolo per l’intervento di Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento. Di sinergia di sistema per la crescita del territorio aveva parlato nel suo saluto anche Nicola Calabrò, direttore generale e amministratore delegato di Sparkasse, main partner del progetto. L’Assemblea annuale di Confindustria Trento si è aperta come di consueto con la parte privata riservata ai soli associati, nel corso della quale l’Assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2022 illustrato dal direttore generale Roberto Busato: l’esercizio si è chiuso con un risultato positivo. L’Assemblea di Confindustria Trento si è svolta anche grazie al contributo di ITAS Mutua, Umana Spa, Dorigoni, WTW, Vendor Srl Società Benefit, Centro Congressi Riva del Garda.


11 copertina

Una visione per il futuro “Società Trentino 5.0”: un paradigma di sviluppo per affrontare le nuove esigenze di trasformazione del territorio. di LORENZO TAVAZZI, partner e responsabile Area Scenari e Intelligence, The European House - Ambrosetti

vita, registrando ad esempio un indice di soddisfazione della propria vita da parte dei suoi abitanti superiore di 12,4 punti percentuali rispetto alla media italiana. Anche in materia di sostenibilità, il Tableau de Bord elaborato nella seconda edizione dell’iniziativa ha messo in luce la leadership del Trentino in Italia per buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

35,7

Campania

Puglia

Abruzzo

Toscana

41,8

Basilicata

Lazio

45,2 44,7 44,4 44,2 42,6

Sicilia

Italia

Liguria

Friuli V.G.

Molise

Calabria

Veneto

Emilia R.

Umbria

Piemonte

Sardegna

48,7 48,7 47,5 46,9 46,8 46,5 46,2 46,1 45,9

Marche

+12,4 p.p. 52,6 50,8 50,1 49,9

Lombardia

58,4

P.A. Trento

65,3

Valle d'Aosta

trasformazione socioeconomica che oggi stiamo vivendo comporta una crescente consapevolezza circa la necessità di dover ridefinire i tradizionali modelli di sviluppo a livello territoriale per coniugare gli obiettivi di crescita, sostenibilità ed inclusione, in un contesto in cui il nostro Paese è stato il “vagone” più lento d’Europa, con una crescita del Pil nazionale ferma allo 0,2%, anche a causa di una bassa produttività. Il modello della “Società 5.0”, grazie al suo approccio centrato sul benessere umano, sull’equità, sulla sicurezza e sulla sostenibilità, rappresenta il paradigma ideale per guidare questa transizione. Oggi il Trentino, grazie alle sue caratteristiche, è nelle condizioni di adottare questo approccio, rendendo concreta la “Società Trentino 5.0”. Infatti, questa evoluzione deve basarsi sui principi di sostenibilità, imprenditoria responsabile e innovazione, ovvero valori già intrinsecamente presenti nel territorio e che devono diventarne effettivi tratti distintivi. Come emerso nelle due precedenti edizioni di “Duemilatrentino”, il Trentino si distingue rispetto agli altri territori italiani per un’elevata qualità della

P.A. Bolzano

LA profonda

Indice di soddisfazione della propria vita nelle Regioni e Province autonome italiane (per 100 persone di 14 anni e più), 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Istat, 2023

Tuttavia, per gestire efficacemente le sfide connesse alla Società 5.0, il territorio deve concentrarsi su 3 macro-ambiti: lavoro e capitale umano, welfare ed inclusione e transizione ecologica e digitale. Innanzitutto, il Trentino deve impegnarsi a promuovere l’imprenditoria femminile. L’incidenza di imprese femminili (18,1% sul totale delle imprese registrate) posiziona il territorio tra le ultime 10 Province italiane: se si azzerasse il gender gap nell’occupazione (assumendo il raggiungimento nel segmento femminile dello stesso tasso di occupazione della popolazione maschile) si potrebbero generare fino a 1,7 miliardi di Euro di V.A., pari al 9% del Valore Aggiunto provinciale. Vi è poi la necessità di formare e attrarre nuovo capitale umano, alla luce dell’alto tasso di difficoltà di reperimento dei lavoratori (7,4 p.p. in più rispetto alla media italiana) e di una delle più basse presenze di laureati in discipline STEM in Italia (2,5 p.p. in meno rispetto alla media italiana). Nell’area del welfare e dell’inclusione, occorre ribilanciare le

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12 copertina

NUOVA GLOBALIZZAZIONE •

CAMBIAMENTO

Promuovere la comprensione dei nuovi scenari e adattare l’organizzazione e i modelli territoriali e aziendali

Aumentare la quota di aziende esportatrici e la propensione all’ecommerce

Promuovere la mobilità sostenibile in logica integrata di territorio

Adeguare l’organizzazione e i modelli produttivi delle aziende per affrontare i nuovi scenari ed equilibri geopolitici

Sviluppare modelli di turismo sostenibile

Implementare nuovi modelli di produzione e di consumo per tutelare la risorsa idrica e valorizzare la transizione energetica

Valorizzare l’ecosistema dell’innovazione e della ricerca per promuovere l’applicazione delle nuove tecnologie

Prevedere misure di accompagnamento e incentivi per l’ammodernamento e la conversione del sistema produttivo locale

36,8%

35,3%

35,0%

34,4%

33,7%

Sicilia

Campania

Lazio

Puglia

Basilicata

Investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze

Calabria

38,3%

38,0%

Sardegna

Difficoltà di reperimento dei lavoratori nelle Regioni e Province autonome italiane (percentuale di lavoratori mancanti sul fabbisogno totale), 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti e Confindustria Trento su dati Unioncamere – banca dati Excelsior, 2023

tro, il potenziamento delle infrastrutture digitali deve essere un fattore essenziale per garantire la crescita di imprese e famiglie, in particolare nelle valli interne. Alla luce di questi punti d’attenzione, Duemilatrentino ha quindi elaborato un portafoglio di 47 proposte articolate in 7 macro-aree di intervento che rispondono alle nuove sfide trasformative del territorio: nuova globalizzazione, cambiamento climatico, disruption e convergenza tecnologica, nuovi stili di vita e lavoro, invecchiamento demografico, inclusione sociale ed economica. Trasversalmente a tutte le macroaree precedenti, si rende necessaria la costruzione delle competenze per il futuro, che deve puntare sulla nuova formazione e sull’orientamento di studenti e famiglie.

DISRUPTION E CONVERGENZA TECNOLOGICA

CLIMATICO

37,1%

40,5% Italia

disuguaglianze economiche nel territorio: la Provincia mostra un’alta disuguaglianza economica territoriale (anche se si registra una diminuzione del 5% rispetto ai valori del 2014) e deve aumentare i livelli di inclusione, anche della popolazione straniera. Non è un caso che la quota di imprese straniere sul totale delle imprese registrate, posizioni il Trentino tra i 10 peggiori territori italiani (2,8 p.p. al di sotto della media italiana). Infine, una priorità per il Trentino riguarda la gestione della transizione ecologica e digitale: da un lato, nonostante il ruolo di traino della produzione di energia idroelettrica (2° posto in Italia), devono essere potenziate anche le altre fonti rinnovabili, in quanto al netto dell’idroelettrico, il Trentino è al terzultimo posto (dietro a Liguria e Valle d’Aosta) per produzione di energia da fonti rinnovabili alternative. Dall’al-

Molise

41,0%

40,8% Abruzzo

41,8% Liguria

Lombardia

42,9%

41,9%

Marche

43,3% Piemonte

Toscana

45,4%

44,2%

45,4% Valle d'Aosta

Emilia R.

46,3% Umbria

Veneto

48,3%

47,9%

Friuli V.G.

P.A. Trento

P.A. Bolzano

52,5%

+7,4 p.p.

NUOVI STILI DI VITA E DI LAVORO •

Promuovere nuovi modelli di welfare, anche aziendale, e potenziare l’offerta di servizi alle famiglie (in primis, nelle valli) Favorire la partecipazione di donne e giovani nel mondo del lavoro e la loro rappresentanza in enti e organismi pubblici

INVECCHIAMENTO

INCLUSIONE

DEMOGRAFICO

Promuovere politiche per invertire il fenomeno della denatalità e gestire la carenza di lavoratori

Implementare nuovi modelli per le cure sanitarie (es. telemedicina, assistenza domiciliare)

Sviluppare servizi per la Silver Economy

SOCIALE ED ECONOMICA

Fronteggiare l’aumento della povertà e delle disuguaglianze

Favorire l’integrazione degli immigrati (in particolare di quelli extracomunitari)

Favorire la dignità retributiva

Promuovere un «manifesto per la qualità e la sicurezza del lavoro»

COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE PER IL FUTURO, NUOVA FORMAZIONE E ORIENTAMENTO DI STUDENTI/FAMIGLIE Le 7 sfide trasformative fondamentali che il Trentino e le sue imprese devono affrontare. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti e Confindustria Trento, 2023

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13 copertina

Industria trentina: sfide e prospettive In occasione dell’Assemblea Annuale, il Presidente Manzana ha illustrato le grandi sfide che le imprese trentine devono superare per crescere e affrontare i mercati.

DALLA nuova globalizzazione,

al cambiamento climatico, alla disruption e convergenza tecnologica, passando per i nuovi stili di vita e di lavoro, l’invecchiamento demografico, fino all’inclusione sociale ed economica. Queste sono le sfide individuate dal Presidente Fausto Manzana con le quali il Trentino si deve confrontare. Sfide cruciali che richiedono un approccio proattivo e strategie integrate da parte

della Provincia autonoma di Trento per prepararsi a una nuova fase di globalizzazione. In un territorio come il Trentino, l’elemento preponderante che emerge in relazione alla difficoltà di crescita è la dimensione delle imprese. “Con oltre 40mila imprese attive che danno lavoro a poco più di 175mila addetti e poco più di 2200 imprese che da sole ne impiegano quasi 100mila, la necessità di sostenere le imprese per favorirne la crescita diventa evidente”, ha affermato il Presidente Manzana. Di conseguenza, il tema della dimensione comporta gravi difficoltà in relazione all’innovazione, soprattutto nei settori più esposti alla competizione internazionale. Diventa quindi fondamentale per le piccole e medie imprese trentine avvicinarsi ad altre eccellenze del

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2023


14 copertina

territorio come l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Edmund Mach per intraprendere un percorso di crescita. Altro tema rilevante analizzato dal Presidente Manzana è l’internazionalizzazione. In Trentino - con un gap di 12 p.p - la situazione è decisamente peggiore rispetto alla media italiana (32,5%), con solamente 100 imprese che esportano l’80% dell’export provinciale. La collaborazione tra enti pubblici e associazioni di categoria, la formazione e un’organizzazione aziendale adeguata risultano indispensabili per affrontare i mercati internazionali. “Il nostro obiettivo è quello di raddoppiare, nell’arco dei prossimi anni, le aziende che esportano e il volume dell’export” ha dichiarato Manzana. Strettamente collegata alla crescita delle imprese è la questione del credito e delle garanzie. Il ruolo delle banche, l’assunzione di un unico Confidi e il coinvolgimento dei patrimoni locali - dalla Fondazione Caritro a Itas, dalle Casse Rurali a Laborfonds - sono aspetti fondamentali per sostenere finanziariamente le imprese più piccole e incentivarne la crescita. Inoltre, secondo il Presidente Manzana “una funzione importante per la crescita delle imprese può continuare a svolgerla Mediocredito TrentinoAlto Adige, perché soltanto attraverso la cooperazione con le istituzioni finanziarie ci sarà possibilità di crescita”. Un’altra questione fondamentale affrontata dal position paper è quella della situazione lavorativa. Partendo dall’analisi della produttività emerge un dato preoccupante: il Trentino, come tutta Italia, deve confrontarsi con una bassa produttività, strettamente connessa alla crescita limitata del PIL pro-capite. Nel corso degli ultimi due decenni, il Trentino-Alto Adige ha perso posizioni rispetto ad altre regioni italiane ed europee, scivolando dalla posizione 11 alla 37 nella graduatoria europea. Ulteriormente, la discussione sui salari e la carenza di competenze della forza lavoro emergono come elemento cruciale. Il Trentino presenta infatti un deficit di competenze del 2,1% rispetto al

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Nord-Est e del 2,8% rispetto alla media nazionale. Il mismatch tra le competenze richieste e quelle disponibili è un problema in 13 dei 14 settori esaminati, con un focus particolare sull’istruzione tecnica superiore e sui laureati STEM, settori in cui la carenza supera la media nazionale. Oltre alle sfide legate alle competenze, il Trentino si trova ad affrontare il tema dell’occupazione femminile, esposto a rischi di disparità salariale e che richiede interventi specifici. Aiutare i neogenitori a conciliare famiglia e lavoro, introdurre incentivi per servizi per l’infanzia e supportare le madri nel rientrare nel mondo del lavoro sono alcune delle strategie proposte. L’Autonomia che caratterizza il nostro Trentino, che è stata il motore dello sviluppo della nostra regione, non è solo una realtà giuridica, ma un fondamentale orizzonte su cui costruire il futuro della comunità. Nell’attuale contesto di cambiamenti dinamici, è cruciale adottare un approccio pratico per sollevare il Trentino, richiedendo una collaborazione intensificata tra governo, imprese e comunità. Affrontare le sfide con una visione integrata, focalizzata sulla dimensione d’impresa, l’innovazione, l’internazionalizzazione e il benessere delle persone, guiderà la Provincia verso una crescita sostenibile ed equa. (sc)


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yota way e del lean thinking, separare i flussi ripetitivi da quelli saltuari all'interno di un processo ed eliminare sprechi inutili standardizzando i processi sarà un gioco da ragazzi. I veicoli a guida automatica (AGV), per esempio, sono ideali per movimentazioni ripetitive.

A ciascuna delle esigenze elencate corrisponde la soluzione automatizzata più adeguata: dal trasportatore pallet automatizzato ai carrelli da magazzino automatici, dal traino automatico convogli alle navette semi-automatiche sino alle soluzione logistiche integrate grazie alle quali disporre di un supporto dalla Per prima cosa, però, è opportuno dalla progettazione all'implementamettere a fuoco le proprie priorità e zione di progetti completi chiavi in decidere da dove vorreste iniziare mano. il vostro percorso di automazione: merce in ingresso e stoccaggio, Per informazioni contattare ri-approvvigionamento, trasporto il numero 0461 961320 punto-punto, movimentazione di o visitare il sito: www.cemiat.com pallet vuoti, prodotti finiti in uscita.

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Quale futuro per l’Italia? Riflessioni e prospettive Un dibattito appassionato tra Adolfo Urso ed Elly Schlein sulle sfide dell’occupazione, dell’immigrazione, dell’industria e della sanità in Italia.

MODERATI ed

efficacemente incalzati da Rosalba Reggio, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – in collegamento video perché trattenuto a Roma – e la Segretaria nazionale del PD Elly Schlein, presente in Assemblea a Riva del Garda, si sono confrontati su alcuni dei dossier più caldi del momento. Con il recente arrivo di migliaia di migranti sulle coste di Lampedusa, il dibattito ha naturalmente preso avvio dal tema dell’immigrazione. Il Ministro Urso ha ricordato le misure adottate dal Governo per consentire di trattenere sul territorio nazionale i migranti irregolari fino a 18 mesi e la creazione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio in ogni regione. In questo frangente l’Italia ha ricevuto il pieno sostegno della Commissione europea, con l’obiettivo di incrementare i flussi migratori regolari e insieme di contrastare nettamente i trafficanti dell’emigrazione clandestina promuovendo insieme all’Europa un grande Piano Mattei per l’Africa che permetta all’Italia di partecipare al processo di crescita del Sud del pianeta. Elly Schlein ha constatato, in primo luogo, la crisi demografica nel

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nostro Paese, sottolineando la necessità di forti misure di sostegno alla natalità (assegno unico familiare, investimenti nelle infrastrutture educative dei nidi e congedi paritari di tre mesi anche per i padri, come in Spagna). Quanto alla questione degli immigrati, politiche migratorie meno ideologiche passano inevitabilmente dal superamento dell’ipocrisia del Regolamento di Dublino (solo cinque Paesi su ventisette hanno affrontato l’85% degli ingressi), dall’apertura di vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi d’Europa con revisione della legge Bossi-Fini e da un rilancio della cooperazione allo sviluppo con i Paesi africani. Un altro tema affrontato in dibattito si è focalizzato sull’occupazione. Alfonso Urso ha evidenziato i primi segni positivi dell’impegno del Governo nell’incrementare l’occupazione nel nostro Paese: l’Italia oggi attrae più investimenti internazio-


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nali di Germania e Francia mentre la Borsa di Milano è cresciuta del 35% dall’insediamento del nuovo governo segnando il massimo incremento tra tutte le Borse europee. Inoltre, ha sottolineato che dall’ultima revisione del PNRRRepowery EU sono stati stanziati ulteriori quasi otto miliardi che saranno destinati in larga misura alla transizione ecologica e digitale delle imprese. Diversamente, la segretaria del PD Schlein ha sottolineato l’importanza di investire nelle competenze e nella trasformazione digitale per invertire il trend che rende l’Italia poco attrattiva per i giovani. In un Paese con oltre 4milioni di piccole imprese, promuovere la trasformazione digitale significa in primo luogo creare un “business friendly environment” e la conversione ecologica va resa conveniente per le imprese tramite il ricorso all’economia circolare e all’efficientamento energetico. Prima la pandemia, poi la guerra sui confini dell’Europa, infine la ripresa dell’inflazione e la discutibile politica dei tassi della BCE hanno messo in luce una straordinaria resilienza delle imprese italiane. Elly Schlein ha poi introdotto il tema dei salari e dell’occupazione femminile: sarebbe, a suo avviso, necessario rafforzare gli effetti dei contratti collettivi nazionali più rappresentativi evitando il continuo scivolamento verso il basso (dei diritti e delle garanzie) dei contratti-pirata. Si tratta di creare occupazione di qualità e di promuovere una buona impresa. Si pensi che una riduzione del gender gap potrebbe portare ad un recupero potenziale di Pil del 10%: i giovani e le donne sono stati infatti i primi a pagare la crisi. Anche il Ministro Urso ha concordato sulla necessità di incrementare l’occupazione femminile ed in generale ha sostenuto l’opportunità di “promuovere una cultura della natalità”. La discussione ha affrontato anche il tema del cuneo fiscale e della politica industriale. Secondo il Ministro Urso per aumentare i salari occorrerebbe procedere con il taglio del cuneo fiscale, come il Governo ha già iniziato a

fare con le manovre del dicembre 2022 e dello scorso maggio. Inoltre, il Ministro ha affermato che al momento la congiuntura internazionale si presenta particolarmente complessa con la Germania in recessione da quasi un anno e la Cina in crisi, mentre la politica di rialzo dei tassi adottata dalla BCE costituisce una zavorra su una ripresa già difficile. Oggi l’imperativo per le imprese è quello di accorciare le filiere nel continente. Alla considerazione di Schlein che si chiede se il Governo abbia un piano industriale perché nulla ci impedisce di costruire in questo paese le filiere che ci mancano, Urso risponde che il Piano nazionale sulla microelettronica è già in atto. Infine, il dibatto si è concentrato sulla sanità pubblica e l’inclusione sociale. Il Ministro Urso ha indicato nel taglio del cuneo fiscale, nella sanità, nella scuola e nel sostegno alle pensioni più basse le quattro priorità fondamentali del Governo. Schlein dal canto suo ha posto l’accento sulla situazione allarmante della sanità pubblica con molte regioni che hanno iniziato a tagliare servizi essenziali: nel nostro Paese emerge sempre più nettamente un tema di inclusione sociale che richiede un sostegno al potere d’acquisto, in particolare delle fasce più fragili della popolazione.

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Un premio ai nuovi capitani d’impresa Confindustria Trento ha introdotto il nuovo “Futuro Presente”: un riconoscimento pensato per celebrare i protagonisti di un passaggio generazionale di successo.

SI è celebrata per la prima volta sul palco del Palacongressi di Riva del Garda la cerimonia di consegna del nuovo premio “Futuro Presente”: prima edizione del riconoscimento pensato per valorizzare le competenze di leader e capitani d’impresa che hanno saputo potenziare più di

altri la crescita aziendale. Il premio è andato a: Elena Andreolli, consigliere delegato dell’Azienda Consorziale Terme di Comano e a Francesco Orefice, coamministratore di Dial Funghi Srl.

Elena Andreolli, consigliere delegato Azienda Consorziale Terme di Comano

Francesco Orefice, Coamministratore Dial Funghi Srl

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L’omaggio ai pionieri dell’industria trentina Come da tradizione l’Assemblea di Confindustria Trento ha celebrato gli imprenditori over 75 ancora in attività. Premiati i presenti Ghezzi, Giori, Lunelli, Pinter e Piergiorgio Sandri, Sandri Autotrasporti Srl.

Ezio Ghezzi, Trafileria Punteria Ghezzi di Ghezzi Ezio Sas

Mauro Giori, Gilsa Giori Srl

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Mauro Lunelli, Ferrari F.lli Lunelli Spa

Claudio Pinter, Almax Mori Srl

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Nozze d’oro in Confindustria Trento L’Associazione ha celebrato, nel corso della parte privata dell’Assemblea, le imprese iscritte da oltre cinquant’anni: si tratta di Baldo Trasporti Spa e Novurania Spa.

Baldo Trasporti Spa

Novurania Spa

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5.0: Youth in action! Anche per quest’anno, Confindustria Trento ha coinvolto gli allievi di scuole elementari, medie e superiori: premiate le migliori riflessioni sui temi al centro dell'azione dell'Associazione.

“Rifiutiamoci… di sporcare per un ambiente pulito” Istituto Comprensivo Levico Terme con Adige Spa – BLM Group

“Societa’ 5.0 Impatto Zero” Istituto Comprensivo di Borgo Valsugana

A cocktail for the improvement of human lives CFP ENAIP Ossana con Bertagnolli G. Distilleria Srl

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Un modello di eccellenza dell’industria sostenibile La transizione verso l’energia verde, la riduzione delle emissioni, l’impegno a utilizzare materie prime da mercati di riciclo contraddistinguono l’approccio di Trafileria Punteria Ghezzi.

NEL panorama aziendale con-

temporaneo, in cui la sostenibilità ambientale è diventata una pietra angolare per il successo a lungo termine, alcune realtà emergono come veri e propri pionieri. La Trafileria Punteria Ghezzi sas è una di queste aziende, che ha ridefinito il concetto di produzione industriale attraverso un approccio ecologicamente responsabile. Questo articolo esplorerà in dettaglio l’evoluzione e gli sforzi sostenibili dell’azienda, alle certificazioni ambientali, alla collaborazione con consorzi per l’energia verde. La Trafileria Punteria Ghezzi sas è una realtà italiana che ha saputo adattarsi alle sfide del XXI secolo, riconoscendo l’importanza di un approccio sostenibile nella produzione industriale. L’azienda è situata in trentino, con diverse sedi sul territorio, tra cui la storica a Tuenno, frazione di Ville d’Anaunia in Val di Non. L’azienda è specializzata nella produzione di componenti in metallo tramite processi di trafilatura. La sua storia è un esempio di crescita, innovazione e adattamento, con un costante focus sulla sostenibilità. Si dice che l’azienda sia nata con il suo titolare, Ezio Ghezzi, nel

1948, ma la memoria della storia di quella che oggi è la Trafileria Punteria Ghezzi si perde agli inizi del secolo scorso. L’ingresso di Sofia Ghezzi nell’azienda segna l’arrivo della quinta generazione all’interno del gruppo familiare, portando con sé una fresca prospettiva e un profondo impegno per il futuro dell’azienda. Sofia, figlia di Matteo Ghezzi e nipote di Ezio Ghezzi, sta continuando una tradizione familiare che dura da generazioni, portando avanti l’eredità di eccellenza e dedizione al settore metalmeccanico. La sinergia tra le tre generazioni di esperti che lavorano insieme rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’azienda, testimoniando la sua capacità di adattamento e la continuità familiare nell’ambito imprenditoriale. Uno dei principali punti di forza della Trafileria Punteria Ghezzi sas è l’ottimizzazione ambientale dei suoi stabilimenti

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di produzione. La direzione dell’azienda ha riconosciuto che per essere un attore di successo nel XXI secolo, è essenziale ridurre l’impatto ambientale della propria attività. Questa consapevolezza ha spinto l’azienda a investire in tecnologie all’avanguardia, mirate a ridurre il consumo di risorse naturali e le emissioni inquinanti. La transizione verso un modello energetico sostenibile è un passo cruciale per qualsiasi azienda che si prefigge di ridurre il proprio impatto ambientale. La Trafileria Punteria Ghezzi sas ha abbracciato questa sfida investendo in impianti fotovoltaici installati in tutti gli stabilimenti presenti sul territorio Trentino. Questi impianti sfruttano l’energia solare per generare l’elettricità necessaria all’azienda, riducendo così la dipendenza da fonti energetiche fossili e le relative emissioni di CO2. Oltre all’energia solare, l’azienda ha implementato un moderno cogeneratore. Questo dispositivo produce simultaneamente energia elettrica e termica, ottimizzando l’utilizzo dell’energia prodotta e riducendo gli sprechi. La combinazione di impianti fotovoltaici e cogeneratore ha permesso alla Trafileria Punteria Ghezzi sas di ridurre in modo significativo il suo impatto ambientale, migliorando la sua efficienza energetica. I risultati dell’azienda nella riduzione delle emissioni di CO2 e nell’adozione di fonti energetiche rinnovabili sono confermati con il Marchio 100% Energia Pulita Dolomiti Energia, il quale assicura che l’energia elettrica di Dolomiti Energia sia certificata dal gestore dei servizi Energetici con Garanzie d’Origine (GO), che ne traccia e ne attesta la provenienza italiana e l’origine rinnovabile. Con questo marchio l’azienda ha certificato che nel 2022 sono stati evitati 593,654 tonnellate di Co2. Questi certificati rappresentano un riconoscimento tangibile degli sforzi compiuti dall’azienda per diventare un modello di sostenibilità nell’industria. Un aspetto fondamentale della strategia di sostenibilità dell’azienda è l’acquisto di energia

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elettrica verde. Questa collaborazione permette all’azienda di accedere a fonti di energia rinnovabile certificate, contribuendo così a sostenere ulteriormente la produzione di elettricità pulita. La visione a lungo termine della Trafileria Punteria Ghezzi sas si basa su un obiettivo ambizioso: entro il 2025, l’azienda si propone di acquistare tutte le sue materie prime da mercati di riciclo. Questa mossa rappresenta un passo cruciale verso la riduzione della dipendenza da risorse vergini, spingendo l’azienda a cercare materie prime provenienti da fonti rinnovabili e già esistenti. Questo approccio promuove l’economia circolare e contribuisce alla salvaguardia delle risorse naturali. Un altro pilastro della strategia sostenibile della Trafileria Punteria Ghezzi sas è il riciclo e il riutilizzo dei residui di lavorazione. Invece di considerare questi materiali come rifiuti, l’azienda li gestisce in modo responsabile, cercando costantemente opportunità per riciclarli vendendo anche egli scarti della produzione come sottoprodotto. Questa pratica non solo riduce gli sprechi, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale globale dell’azienda. La Trafileria Punteria Ghezzi sas si propone come un modello di eccellenza nell’industria sostenibile. La sua transizione verso l’energia verde, la riduzione delle emissioni di CO2, la collaborazione con consorzi per l’energia verde e l’impegno a utilizzare materie prime da mercati di riciclo dimostrano un approccio olistico alla sostenibilità.


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Distillati di visione e concretezza Lungimiranza e senso pratico guidano da tre generazioni la strategia della Giori Distillati Trentini. La sede produttiva di Volano è anche un elegante luogo di incontro per degustazioni e acquisti. di SILVIA BRUNO, responsabile Comunicazione Istituzionale, Confindustria Trento

NASCE a Rovereto nel 1946, ma fin dagli anni

Settanta, dalla zona industriale di Volano, saluta i viaggiatori che percorrono la strada statale, in sinistra Adige. Non tutti sanno che proprio lì, dove la Giori Distillati Trentini produce grappe e liquori destinati ai mercati di tutto il mondo, la proprietà è felice di ricevere chiunque desideri conoscere, degustare e acquistare i prodotti dell'azienda, in qualsiasi momento della giornata. Al piano superiore dello stabile, un ampio e confortevole showroom mette in mostra, infatMauro Giori (a sx) con il Presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana

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ti, il frutto di oltre settant'anni di attività: dai cavalli di battaglia a quelli che oggi nel marketing si definiscono i cavalli da corsa, come ad esempio il Deer Gin. "Perché - spiega Marella Giori, terza generazione con il fratello Alessandro - un'impresa come la nostra non può mai smettere di sperimentare e lanciare nuove soluzioni, per solleticare la curiosità di un pubblico che è sempre più acculturato e per accompagnare le nuove abitudini del consumatore". Molto è cambiato dai tempi in cui la grappa era associata soltanto al digestivo di fine pasto


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o al consumo in alta quota. Oggi è un prodotto ricercato che si è fatto spazio anche nella regalistica, come omaggio o come presente. Di conseguenza si sono arricchite anche le confezioni e il packaging”. Da sempre, Giori cura qualità e immagine dei prodotti: un’attitudine che le viene riconosciuta da premi nazionali e internazionali e dalla fedeltà manifestata dal cliente. Visione, lungimiranza e concretezza sono la mescola che ha contraddistinto fin dalla fondazione la strategia dell’azienda: “Ultimo di nove figli – racconta Marella – mio nonno Ferruccio ha saputo precorrere i tempi ed è riuscito a soddisfare le esigenze del mercato prima che il mercato fosse maturo: questo atteggiamento gli ha permesso di avere successo. In gioventù, Ferruccio aveva gestito bar e spacci di generi alimentari. Quando ha capito che il mondo degli alimentari sarebbe stato cannibalizzato dalla grande distribuzione ha venduto tutto ed è diventato un produttore”. In un primo tempo, Ferruccio insedia l’attività in uno spazio sotto casa. Nel 1972, con i primi riconoscimenti da parte del mercato, cerca nuovi ambienti e costruisce la sede di Volano”. Con l’ingresso, in azienda, dei figli del fondatore, Morena e Mauro, l’azienda esplode. Sul fronte commerciale, Mauro, che dal padre ha ereditato dinamismo e sesto senso, apporta un impulso importante, internazionalizzando la Giori Distillati Trentini e diversificando la produzione. Giori fonda la Goice, azienda che produce materie prime e semilavorati per gelateria e pasticceria. “Una vera sentinella del mercato” lo descrive Marella: “Fra i primi pionieri del mercato tedesco, quando ancora in Germania non sapevano nulla della grappa, mio padre ha saputo cogliere in anticipo i bisogni dei mercati stranieri, elaborando strategie per soddisfarli immediatamente. Ancora oggi, la nostra azienda fattura quasi il 50% grazie all’export”. Rimane ben saldo il radicamento sul territorio: “Siamo molto orgogliosi di essere trentini e crediamo fortemente nel legame con la no-

Alessandro, Mauro e Marella Giori

stra terra - continua Marella -. Viviamo in una regione vocata alla produzione, che ha cultura, tradizione, conoscenze, capacità e buone materie prime: da ottimi vini arrivano anche ottime grappe. Ci piace promuovere il brand del territorio insieme al nostro”. Un territorio del quale Giori si prende cura anche attraverso iniziative dedicate, come il sostegno alla cooperativa sociale Amalia Guardini e alla Curva Gislimberti. La terza generazione ha il pregio, tra le altre cose, di avere introdotto un approccio manageriale: “Anche grazie al supporto di Confindustria Trento, fondamentale nell’accesso a contributi e agevolazioni, abbiamo potuto promuovere diversi investimenti: in ricerca e sviluppo, nella promozione e nella partecipazione a fiere ed eventi, nella costruzione di un ambiente sicuro e confortevole, nella formazione - tecnica ma anche trasversale - dei nostri ventidue dipendenti e nella valorizzazione delle relazioni interne all’azienda”.

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RICERCA DI FIGURE APICALI

Boom o fuoco di paglia? In un contesto macroeconomico caratterizzato da molteplici fattori di incertezza come l’inflazione, la guerra in Ucraina, le difficoltà sul PNRR e il rialzo dei tassi, il Triveneto si presenta come un territorio in controtendenza. Secondo i dati dell’osservatorio di Adhoc, una delle principali società di Temporary management del Triveneto, nel 2023 le aziende del triveneto hanno fatto registrare una vivace attività di ricerca di figure apicali ed in particolare di temporary. Rispetto al 2021 la società Adhoc ha avuto il 30 % in più di contatti e trattative, che hanno portato ad un aumento del 20% dei contratti stipulati. A rispondere ai quesiti Stefano Fontanari, Presidente di Adhoc. Questa vivacità del mercato del lavoro rappresenta la coda di una ripresa declinante o indica invece il rafforzamento permanente delle aziende sopravvissute e rinvigorite dalla bufera covid? È difficile dare una risposta univoca a questa domanda. Da un lato, è possibile che la forte domanda di figure apicali sia stata solo la reazione dopo un periodo di crisi, in cui a seguito del quale le aziende hanno dovuto rafforzare la propria struttura per far fronte alle nuove sfide. Dall’altro lato, è anche possibile che si tratti di un segnale di consolidamento delle aziende, che stanno investendo nel rafforzamento del proprio management per consolidare la crescita.

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INTERVENTI MANAGERIALI DAL 2012 TEMPORARY MANAGERS PER IL TRIVENETO

contrario, ho l’impressione che l’imprenditore trentino, più legato ad un rapporto tradizionale, faccia fatica a distinguere tra assunzione stabile e inserimento temporaneo di una risorsa. Cosa si sente di suggerire agli imprenditori trentini? I dati del nostro osservatorio indicano un Triveneto salute, che sta investendo nel proprio futuro. È ancora presto per dire se questa tendenza si consoliderà nel tempo, ma è un segnale positivo per l’economia di questo territorio. Crediamo che gli imprenditori trentini dovrebbero cogliere questa opportunità per rafforzare la propria struttura manageriale. La richiesta di figure apicali è in forte crescita e le aziende che sapranno investire in questo ambito saranno in una posizione di vantaggio per affrontare le sfide future.

Quali sono le figure più richieste? Le figure più richieste sono in area amministrazione e controllo, sia i classici profili di direttore amministrativo, sia figure con una formazione in multinazionale chiamate a supportare pmi acquisite da gruppi stranieri. Perché le aziende venete sono più propense a rivolgersi a società di Temporary management rispetto a quelle trentine? Probabilmente questo dipende da una maggiore dinamicità dell’imprenditore veneto, che nel momento del bisogno non esita ad avvalersi di un temporary manager, visto quasi come un bene strumentale da utilizzare per un limitato periodo. Al ADHOC Interventi Manageriali è nata a Trento da oltre dieci anni ed oggi conta oltre 180 soci, tutti qualificati professionisti I nostri partner con un’ampia esperienza aziendale in ruoli direttivi e, grazie alle loro competenze, può intervenire in modo qualificato e tempestivo in tutte le aree aziendali. Dalla sua fondazione Adhoc ha portato a termine oltre 500 incarichi spaziando dall’inserimento in azienda di manager aI nostri tempo,partner a studi di riorganizzazione aziendale, al supporto di nuove iniziative imprenditoriali. ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI TRENTO

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Almax: decisioni strategiche e rivoluzionarie Investimenti in lavorazioni, software e tecnologie 4.0 hanno fatto dell’azienda di Mori l’eccellenza trentina che è oggi. L’obiettivo è di “essere sempre un passo avanti agli altri”. di GENNY TARTAROTTI

LA voce dall’altro lato del te-

lefono arriva chiara, senza la minima interferenza, come se l’interlocutore si trovasse nell’edificio accanto. Invece Claudio Pinter, proprietario insieme al socio Pietro Mario Locatelli di Almax, si trova in Polonia. “Sono qui per lavoro – precisa –. Stiamo investendo molto all’estero. Al momento stiamo ampliando la controllata Almax Service e stiamo pensando anche a Turchia e USA. Sono paesi dove è possibile trovare investimenti importanti”. L’azienda, con sede a Mori, progetta e produce matrici per l’estrusione di profilati di alluminio. “Materiale molto richiesto soprattutto nel settore automotive – spiega –. Esportiamo l’85% dei pezzi che produciamo. In Italia nella meccanica siamo i migliori e il rischio che all’estero riescano a riprodurre la nostra tecnologia c’è, ma lo correremo. L’obiettivo è di continuare a crescere a livello tecnologico in modo da essere sempre un passo avanti agli altri”. L’innovazione di prodotto e di processo è infatti l’asset strategico su cui Pinter e Locatelli hanno sempre puntato e ciò che ha permesso ad Almax di diventare ciò che è oggi. Un’eccellenza trentina dal fatturato pari a 18

Riccardo e Claudio Pinter

milioni di euro (stima 2023). “Nel 2004, quando abbiamo iniziato – racconta Pinter – il fatturato è stato di 6 milioni. Ciò che ci ha permesso di crescere così sono stati i costanti investimenti in lavorazioni, software e tecnologie 4.0. Abbiamo 3 ingegneri dedicati esclusivamente allo sviluppo e alla personalizzazione dei nostri software tra i quali, fiore all’occhiello, un’applicazione, sviluppata grazie ad un progetto di ricerca, al quale ha contribuito anche la PAT, che ci permette di simulare i risultati del nostro lavoro”. Se la tecnologia all’avanguardia è lo strumento che ha aperto e continua ad aprire ad Almax le porte dei mercati, fondamentali sono stati, specialmente in fase iniziale, il know-how e le esperienze dei suo fondatori. Con una solida preparazione tecnica, Pinter inizia a lavorare nel 1965 alla Coster di Milano. In quegli stessi anni l’Almax, la cui casa madre si trovava in Olanda con succursali in Inghilterra e Italia, a Zingonia vicino a Bergamo, produceva matrici che vendeva in tutta Europa. Nel 1986 gli investimenti verso l’Italia iniziano a calare e si fa avanti Alumix, società che gestiva l’alluminio italiano. L’obiettivo è quello di produrre internamente le matrici e a questo scopo viene individuato lo stabilimento della ex Montecatini

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a Mori. Alumix e Almax fondano una società, assumono una quarantina di persone della ex Montecatini iscrivendoli a scuola per imparare la meccanica. Chiamano alcuni esperti da Bergamo e propongono a Pinter, che all’epoca lavorava come dirigente per la Grundig, di unirsi a loro. Quando nel 1996 l’alluminio cessa di rappresentare un metallo strategico, inizia l’epoca della privatizzazione. La società viene acquisita dall’americana Alcoa e Pinter diventa dirigente all’interno del Gruppo. Se gli americani erano molto attenti al welfare aziendale e all’ambiente, Nel 2004 Alcoa lascia l’estrusione. Iniziano anni gli investimenti li interessavano molto meno. difficili fino a quando nel 2004 Pinter, insieme a Locatelli, che nel frattempo aveva fondato Alumat, formano una società e acquistano l’Almax di Mori. “Abbiamo subito iniziato a fare investimenti – racconta Pinter – . In 15 minuti decidevamo se comprare o meno un macchinario. Prima invece dovevo lavorare per giorni alle relazioni necessarie per approvare un investimento”. Lo snellimento dei processi guidato da una strategia e l’attenzione al benessere e alla soddisfazione dei collaboratori, anche con premi risultato e meriti, hanno fatto il successo di Almax. Oggi in azienda è entrata la seconda generazione. I figli di Pinter, Tommaso e Riccardo e quelli di Locatelli, Giulia e Filippo. “Il passaggio generazionale rappresenta sempre una fase delicata e il nostro è doppio – scherza –. Ci stiamo impegnando per svolgerlo al meglio in linea con l’attenzione alla continuità che ci ha sempre caratterizzati. I nostri concorrenti stanno vendendo ai Fondi. Anche noi stiamo ricevendo diverse richieste, ma ci rifletteremo bene”.

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Il successo trentino di Sandri Autotrasporti Da piccola impresa a eccellenza industriale: la straordinaria crescita dell’azienda, guidata dalla famiglia Sandri. Piergiorgio, seconda generazione, è diventato Pioniere dell’industria trentina.

"LE origini della nostra fami-

glia non sono benestanti. Sappiamo cosa sono le difficoltà e questo ci ha dato la carica per affrontare le situazioni difficili. Forse se il nostro vissuto fosse stato più agevole, non saremmo arrivati dove siamo oggi”. Lucio Sandri racconta con chiarezza di visione e precisione di dettaglio la storia dell’attività della sua azienda che, come spesso accade, s’intreccia indissolubilmente con quella della famiglia. Un’impresa importante nel panorama trentino che oggi rappresenta un’eccellenza dell’autotrasporto locale. Con i suoi 10 milioni di fatturato annuo la Sandri Autotrasporti, azienda di Villa Agnedo fraz.

di Castel Ivano, è specializzata nel trasporto di materiali per l’edilizia. Promuove nel 1997 l’aggregazione di altre aziende dello stesso settore fondando S.T.S. SRL Società Consortile trasporti sfusi, con l’obiettivo di unire diverse competenze e territori. Attualmente le aziende di trasporto sono 10 con 130 mezzi trainanti e oltre 20 milioni di fatturato, con sede sempre a Castel Ivano. Della gestione di STS si occupa mio fratello Renzo. STS dispone di mezzi tecnologicamente avanzati e a basse emissioni, rispettosi dell’ambiente. STS dispone anche di varie unità locali nel Nord Est: Belluno, Verona, Brescia, Trento, Sarche di Calavino, dove gli autisti possono fare rifornimento e fruire dei servizi necessari alla persona. “Non dobbiamo dimenticare – sottolinea Lucio – che sui camion ci sono delle persone”. Un insegnamento ereditato dal padre, Silvio, uomo concreto abituato a lavorare fin da bambino Rimasto orfano di padre a 8 anni, secondo di sei figli, Silvio Sandri ha dovuto iniziare a lavorare da giovanissimo. La bassa Valsugana era allora una zona molto povera e le opportunità erano poche. Silvio trova impiego come boscaiolo, impara l’arte di questo mestiere e intuisce che, essendo un

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territorio ricco di legname è proprio quello il settore su cui puntare. Acquista una piccola segheria e continua a lavorare sodo fino a quando nel 1965 decide di acquistare un camion usato in una concessionaria di Trento. “Ricordo perfettamente quel giorno – racconta Lucio –. Ed è così che è iniziata l’avventura nel trasporto di legname. “L’alluvione del 1966 segna un punto di svolta. La richiesta di cemento aumenta in modo considerevole e così Silvio decide di puntare anche su questo tipo di trasporti. Il cemento è ancora oggi il core business dell’azienda a servizio dei maggiori produttori del Nord Italia, Ora dell’azienda ci occupiamo Piergiorgio, compresi coloro che forniscono le grandi opere Renzo ed io – prosegue – e anche Mariangela, come il Tunnel del Brennero o il Bypass ferro- la più giovane dei fratelli, che oggi, grazie alle viario. “Infrastrutture indispensabili – com- sue capacità professionali, rappresenta la nomenta Lucio – che fanno parte di un progetto di stra spina dorsale. sviluppo europeo, senza le quali gran parte del In azienda è entrata anche la terza generazioterritorio trentino diventerebbe invivibile. Vi ne con l’ingresso del figlio di Lucio, Giacomo immaginate per esempio, cosa significherebbe e le due figlie di Renzo, Stefania e Francesca. il transito, sempre maggiore, di treni attraverso “questo è una evoluzione che ci rende ottimisti la città, anziché tramite il bypass? per il futuro, poiché portatori di energie nuove La stessa cosa vale anche per la Valsugana. Noi e innovazione, sappiamo tutti l’importanza del ci troviamo sul tratto a due corsie della statale passaggio generazionale per un’azienda. I nostri della Valsugana, ma ne servirebbero quattro. Il figli ci rendono orgogliosi, stanno imparando in cambiamento fa quasi sempre paura, ma è indi- fretta, e saranno certamente pronti ad assumere spensabile se si vuole andare avanti”. la direzione della nostra azienda. (gt)

Piergiorgio Sandri: “Il merito non è solo mio” Nato nel 1948, Piergiorgio Sandri inizia a lavorare nella segheria del padre Silvio a 15 anni, gestendo da solo diversi operai. Si diploma all’Istituto Commerciale di Borgo, acquisendo le conoscenze e competenze necessarie per proseguire nell’attività di famiglia e, dopo aver ottenuto la patente di guida per gli automezzi pesanti, aiuta il padre anche come autista. Appassionato di agricoltura, nel 1978 crea una azienda agricola prima zootecnica e successivamente frutticola, utilizzando una parte dei terreni di famiglia, dedicandoli alla coltivazione di mele. Nonostante questa attività, non ha mai smesso di dare il suo importante contributo all’azienda di trasporto. Umiltà e determinazione nel lavoro sono i suoi punti di forza e, dopo l’Onorificenza al merito della Repubblica Italiana, conferitagli nel 2017, gli sono valsi quest’anno il riconoscimento come Pioniere dell’Industria Trentina. “Questo premio è una bella soddisfazione. Ma il merito non è solo mio – ha detto Piergiorgio – . Se sono riuscito a realizzare tutto questo è grazie a mia moglie Nadia e ai miei figli Gianpaolo e Silvia che mi hanno sempre sostenuto”.

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Baldo Trasporti: storia di connessioni europee L’azienda Baldo Trasporti, da cinquant’anni associata a Confindustria Trento, esemplifica tradizione e modernizzazione, abbracciando innovazione e sostenibilità.

“CONTINUIAMO a fare questo

lavoro con lo stesso entusiasmo; una passione tramandata di padre in figlio, che ci ha premesso di arrivare alla quarta generazione, con l’ingresso in azienda dei pronipoti”. Pamela Baldo, terza generazione al comando, riassume così lo spirito d’impresa e la rinnovata energia che anima Baldo Trasporti Spa, da quasi cento anni protagonista in Trentino nel settore dei trasporti.

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Tullio Baldo, il fondatore, aveva avviato l’attività a Nomi negli anni Trenta del secolo scorso, quando, con un unico mezzo a gasogeno, cominciò a trasportare legna in tutto in Trentino. Interprete di una lunga storia, l’azienda festeggia nel 2023 i cinquant’anni di associazione a Confindustria Trento. Dopo i primi anni di attività, l’impresa si costituiva come Spa alla fine della Seconda guerra mondiale specializzandosi nel trasporto refrigerato, in modo particolare per import ed export con la Germania. “A seguito di questa spinta – racconta Pamela – l’azienda trasferiva la sua sede presso un nuovo capannone con annesso uno spazioso magazzino e un ampio parcheggio. Nel nuovo stabilimento, facendo fronte al crescente giro di affari e al costante aumento delle commesse, abbiamo ampliato i nostri servizi costruendo un’officina interna (che lavora anche per assistere mezzi di aziende terze), posizionando una nuova pesa e installando un moderno impianto di lavaggio. Grazie alla solida esperienza e alla capillare rete di rapporti internazionali, a quasi novant’anni dalla sua fondazione Baldo Trasporti Spa è oggi un’azienda moderna ed efficiente, sinonimo di garanzia e professionalità, un punto di riferimento nel settore”. Sotto la guida di Armando Baldo, figlio di Tullio, che oggi governa l’impresa con il figlio Nicola e con i nipoti Pamela e Alessandro, la ditta conta 45 dipendenti: “Siamo una grande


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famiglia”, sottolinea Pamela. “Lavoriamo d’intesa nella condivisione di obbiettivi comuni per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Ci occupiamo di trasporti refrigerati di frutta e verdura, surgelati e alimentari, ma anche di farmaceutici e prodotti chimici a temperatura controllata”. Un forte legame con il territorio orienta le politiche aziendali di Baldo. Dove possibile, i dipendenti sono della zona. Ciò vale soprattutto per il comparto impiegatizio, mentre per autisti e meccanici Baldo occupa personale proveniente dall’Europa dell’Est (serbi e rumeni) e dal Marocco. I mercati di riferimento coprono tutta Europa, con particolare attenzione alla Germania, che resta ancora la piazza principale per Baldo Trasporti. Per soddisfare le richieste dei clienti tedeschi e per raggiungere tutte le altre destinazioni in Europa, dove l’azienda lavora per i più importanti player internazionali, Baldo muove ogni giorno 50 automezzi: questo il parco macchine complessivo. “I nostri automezzi – prosegue Pamela – sono tutti Euro 6, recentemente acquistati negli ultimi 2 anni. Poniamo grande attenzione allo stato di salute della nostra flotta. Ogni quattro anni cambiamo i mezzi per avere sempre il meglio di quanto offre il mercato”. Ad accompagnare il rinnovo dei veicoli anche una piccola rivoluzione tecnologica: “Siamo impegnati nel collaudo e nell’implementazione di un nuovo sistema software che ci permetta di dare nuovi servizi ai nostri clienti e di miglio-

rarne altri già in uso. Vogliamo potenziare il monitoraggio dei nostri mezzi durante il viaggio per dare la possibilità ai nostri partner di sapere sempre dove si trovano. È questo un servizio che stiamo già offrendo, ma che doteremo di importanti novità, con una App dedicata ai nostri clienti per smartphone e tablet. Il sistema a cui stiamo lavorando permetterà inoltre di istruire tutte le pratiche burocratiche e cartolari afferenti alla spedizione e al trasporto merci, così da velocizzare e snellire i tempi di lavoro. Lo stesso sistema, infine, fornirà informazioni utili all’autista per individuare in tempo reale il percorso più rapido e opportuno per giungere a destinazione”. Al passo con i tempi, la famiglia Baldo sta anche cambiando il volto della propria azienda verso un’economia green per l’approvvigionamento di energia. “Abbiamo dotato il nostro stabilimento di un impianto fotovoltaico – conclude Pamela Baldo – che utilizziamo per alimentare gli impianti refrigeranti dei nostri mezzi quando sono in casa”. (adb)

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Novurania: 50 anni di progresso nell’industria L’azienda trentina Novurania festeggia mezzo secolo di successi, puntando sull’innovazione, la sostenibilità e la tradizione familiare, continuando a stupire con la sua visione di un futuro sostenibile. di ALESSANDRO DE BERTOLINI

UN legame che compie mezzo

familiare. Ricerca e sviluppo, diversificazione di prodotto e di secolo, quello tra Novurania e mercati, innovazione e customizzazione sono i punti di forza. Confindustria Trento. L’azienda “Operiamo in nicchie di mercato con tecnologie e soluzioni trentina, leader nella realizza- fortemente innovative a basso impatto ambientale, privilezione di compositi avanzati per giando materiali riciclabili, con la massima attenzione alla utilizzi industriali, ha festeggia- sicurezza e alla salute dei nostri lavoratori e di tutte le parti to nel 2023 i cinquant’anni di interessate”, spiega Mirco Pellegrini, titolare assieme alla soassociazione agli Industriali del rella Flavia di Novurania. “La nostra mission è soddisfare le Trentino. Fondata negli anni ’50 esigenze del cliente, anche quelle inespresse, per migliorare e da Adelmo Pellegrini e Pietro ottimizzare il processo produttivo delle aziende che si rivolCaresano, l’azienda è cresciuta gono a noi”. attraverso una fortissima inter- Il core business di Novurania, continuano Mirco e Flavia, nazionalizzazione passando nel- consiste nel “risolvere i problemi di chi deve inserire un comle mani della famiglia Pellegrini, posito di gomma e tessuto all’interno del proprio prodotto: che ancora oggi governa l’im- i nostri prodotti vengono utilizzati in moltissimi settori nel presa nel segno della tradizione campo dell’energia, dei trasporti e della mobilità individua-

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le e pubblica, del packaging e della stampa di immagini, per prodotti gonfiabili, guarnizioni, membrane, pneumatici e per tessuti protettivi militari e civili”. Così Novurania è presente sui mercati di tutto il mondo. A Tione, dove si trovano gli stabilimenti produttivi e gli uffici di Novurania, lavorano oltre cento collaboratori altamente specializzati e formati su una vastissima gamma di prodotti. L’azienda è infatti custode di un esclusivo know-how che ha implementato nel tempo, maturando una lunga esperienza a stretto contatto con i più svariati settori dell’industria. “Non c’è nessuna scuola – sottolineano Mirco e Flavia – che prepara a questo lavoro: formiano direttamente il nostro team cercando persone fortemente motivate”. La specializzazione dell’azienda di Tione è tale da renderla quasi unica in Italia. Si contano sulle dita di una mano i diretti competitors di Novurania in tutta Europa. “Lavoriamo in un mercato – precisano i titolari – costituito da pochi grandi player internazionali. Per questo dob-

biamo confrontarci quotidianamente con una concorrenza spietata dove operano i maggiori protagonisti del settore. Facciamo la differenza garantendo ai nostri clienti una grande affidabilità e velocità nella consegna, la progettazione e produzione di prodotti totalmente su misura, la qualità e l’innovazione delle nostre soluzioni”. Nel corso degli ultimi 15 anni, fanno sapere dall’azienda, Novurania ha sempre investito più del 10% dei propri ricavi in ​​ricerca e sviluppo, un’attività mirata sia ai prodotti che alle tecniche di produzione: “Ciò ha reso Novurania l’azienda più innovativa nel suo settore”. Nel segno dell’innovazione anche le strategie verso una produzione sostenibile: “Molti prodotti sono realizzati senza solventi, mentre i due sistemi di recupero solventi rappresentano lo stato dell’arte tecnologico”. Di proprietà esclusiva della famiglia Pellegrini, Novurania sta già pensando al futuro della società. Sono infatti già entrati in azienda i figli di Mirco e Flavia Pellegrini, la terza generazione.

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Complessità e prospettive del settore vinicolo Intervista a ELIO PISONI, presidente della Sezione Alimentazione di Confindustria Trento.

PRESIDENTE Pisoni, lo scorso

anno è stato caratterizzato da un grande difficoltà da parte di tutti i produttori dovuta alla scarsità di vetro per le bottiglie, di cartone per gli imballaggi, di tappi e di tutti gli altri componenti necessari per l’imbottigliamento e la conservazione dei vostri prodotti. Questo ha determinato un considerevole aumento dei costi di produzione e la necessità di riempire i magazzini di scorte, cosa a cui non si era più abituati. La situazione ora è migliorata?

Sicuramente la situazione è migliorata, anche se non ancora tornata alla completa normalità pre-Covid19. Purtroppo, registriamo due trend diversi per quanto riguarda tempi di con-

segna e costi delle materie prime. Se i tempi di consegna si sono ora ridotti tornando ad una quasi normalità, altrettanto non possiamo dire per i costi che sono lontani dai livelli prepandemia. L’incertezza che ha caratterizzato le policy di approvvigionamento degli ultimi mesi ha portato le aziende ad aumentare gli stock di prodotto in giacenza, per non rischiare di compromettere la produzione e non poter evadere in modo regolare gli ordini. Ciò si è tradotto in un maggior impegno finanziario e economico, che purtroppo ha inciso anche sui listini aziendali. Lo scenario geopolitico internazionale rende ancora più complessa la gestione degli approvvigionamenti energetici e questo influisce inevitabilmente sui costi di produzione, in particolare per aziende energivore come le distillerie. Un altro fattore che incide pesantemente sui costi finanziari è il livello raggiunto dal costo del denaro che fa aumentare i costi di produzione, e i piani di investimento, con un rallentamento di progetti di crescita ed espansione. Quali sono le sue previsioni in merito all’andamento del mercato? Prevede un rallentamento anche nel vostro settore o ci sono segnali che lasciano presagire che la domanda si manterrà su buoni livelli e che le imprese conseguiranno risultati soddisfacenti? Ci sono differenze tra il contesto italiano e quello internazionale? Nel 2023 l’economia mondiale si è avviata su un percorso di marcato rallentamento rispetto ai dati storici. L’attività economica sta frenando sia negli Stati Uniti sia nell’Eurozona, dove l’aumento dei tassi di interesse comprimerà la domanda interna. Penso che il mercato tedesco, che per noi rappresenta un mercato molto importante, soffrirà maggiormente vista la scarsa propensione al rischio del consumatore tedesco, il quale – quando percepisce aria di crisi – riduce al minimo i consumi per viaggi, ristoranti, beni voluttuari, come i prodotti alcolici. Per quanto riguarda la nostra Sezione mi sento di dire che tutto sommato le cose stanno andando ancora abbastanza bene e

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i numeri stanno tenendo; la lunghissima estate ha fatto sì che la stagione turistica si sia prolungata per tutto il mese di settembre, specialmente nella zona del Garda. La prossima stagione invernale 2023-24 è caratterizzata da incertezza legata soprattutto al contesto economico generale, sia nazionale che estero. Come sempre gli imprenditori sono mossi da un inscalfibile ottimismo di fondo, che ci fa sempre vedere il bicchiere mezzo pieno. Quali sono le principali sfide che il comparto vini dovrà affrontare nel prossimo futuro? Su cosa sta lavorando la vostra Sezione? Per il presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi “Il mondo che consuma vino non costruirà più la sua crescita sul volume, ma sul valore evocativo espresso dalle bottiglie: dal gusto all’esperienza, dal concetto di sostenibilità, al lifestyle”. In questa affermazione ritengo sia concentrato un concetto molto chiaro e importante: i consumi pro capite si ridurranno, sarà indispensabile ampliare il perimetro del mercato, puntando sempre più sui mercati esteri e, per quanto riguarda i vini del nostro territorio, non prescindere mai da un concetto di qualità e sostenibilità.

Il vino sarà sempre più bene edonistico, conviviale ed esperienziale, piuttosto che un bene di consumo alimentare come lo è stato in passato. Negli anni è cambiato molto l’approccio al consumo consapevole e responsabile di vino, diminuisce il quantitativo, ma aumenta la conoscenza, la cultura enoturistica, la conoscenza del prodotto vino, della sua origine e del suo forte valore simbolico, nell’accompagnare momenti importanti, di festa, di ricorrenze e convivi. Sul fronte normativo e legislativo si avvicina un’importante scadenza per il mondo vinicolo: con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2021/2117 le etichette dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, a partire dall’8 dicembre 2023, dovranno obbligatoriamente recare l’indicazione dei valori nutrizionali di riferimento, oltre all’elenco degli ingredienti ivi contenuti. Non è un passaggio semplice per le nostre aziende; il portato della norma è notevole e impattante sull’organizzazione aziendale, per quanto riguarda l’etichettatura delle bottiglie. Saranno obbligatoriamente importanti investimenti in termini di formazione, consulenza e ristampa etichette. La Sezione, in occasione dell’ultima riunione a Molina di Fiemme, presso il Pastificio Felicetti, ha trattato l’argomento. La normativa è ancora in evoluzione.

Imprese dell'Alimentazione in visita al Pastificio Felicetti La Sezione Alimentazione di Confindustria Trento ha organizzato il 26 settembre scorso una visita al Pastificio Felicetti Spa nello stabilimento di Molina di Fiemme. Accompagnati dal presidente Pisoni e dal direttore generale Roberto Busato, gli imprenditori hanno visitato i reparti produttivi, guidati da Riccardo Felicetti, titolare e amministratore delegato dell’azienda. Al termine della visita si è svolta la riunione della Sezione: occasione per gli imprenditori presenti di confrontarsi sull’andamento del settore. Uno speciale focus è stato dedicato all’illustrazione delle nuove regole dell’etichettatura del vino e alla presentazione del nuovo servizio di Confindustria Trento, in collaborazione con Itas Mutua, per l’assessment del rischio in azienda.

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Vendemmia in Trentino tra difficoltà e eccellenze I direttori e i titolari delle aziende del settore trentine elogiano il raccolto: produzione leggermente inferiore ma uva di alta qualità. Il settore vitivinicolo si conferma solido e promettente.

QUELLA del 2023 è stata una vendemmia complessa per i viticoltori trentini. Le precipitazioni, la grandine e le giornate calde hanno ridotto la produzione rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le temperature più calde diurne e più fresche notturne hanno favorito una maturazione graduale delle uve, migliorandone la qualità. Complessivamente, le condizioni meteorologiche sono state notevolmente superiori rispetto all’anno precedente grazie alle precipitazioni in maggio e giugno che hanno cambiato in positivo lo scenario vitivinicolo. Stefano Fambri, Direttore Nosio Spa-Gruppo Mezzocorona Registriamo un calo produttivo rispetto allo scorso anno, che va ricordato era stato abbastanza abbondante, ma la qualità delle uve bianche e rosse è rimasta elevata. Il Gruppo Mezzacorona ha ottenuto, per l’ottava volta, la Certificazione ministeriale SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata), confermando il nostro impegno per la sostenibilità. Voglio anche segnalare con soddisfazione che si è confermato il grande successo dei nostri Trentodoc Rotari e AlpeRegis e che il Rotari Flavio ha ottenuto il premio dei 3 Bicchieri del Gambero Rosso per la decima volta consecutiva. Il grande impegno in campagna e nella produzione ha permesso di completare il “Progetto Musivum” del Gruppo Mezzacorona, con la prestigiosa collezione di sei vini top del territorio, con Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva, Marzemino Trentino Doc Superiore, Pinot Grigio Trentino Doc Superiore, Müller Thurgau Trentino Doc Superiore, Chardonnay Alto

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Adige Doc e Gewürztraminer Trentino Doc Superiore. Come azienda, la situazione commerciale è soddisfacente ma nonostante i costi di produzione, dei materiali (bottiglie, etichette, tappi), dei costi energetici e dei trasporti si stanno solo adesso e in parte abbassando. Inoltre, a livello nazionale e internazionale l’aumento dei tassi di interesse bancari sta mettendo in difficoltà le famiglie e i consumatori in generale, erodendo ancora di più il potere d’acquisto. Si confida che la situazione economica migliori nei prossimi mesi per favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese. Il settore vitivinicolo è comunque un comparto solido e ben strutturato per cui guardiamo al futuro con prudenza ma anche con fiducia, forti anche dei riconoscimenti internazionali dei nostri vini e del successo del Trentodoc. Elio Pisoni

Elio Pisoni, Distilleria F.lli Pisoni La vendemmia 2023 non sarà ricordata tra le migliori degli ultimi anni, ma – nonostante la primavera piuttosto fredda e umida – il bel tempo delle settimane precedenti l’epoca vendemmiale hanno permesso di avere una completa maturazione, con una buona gradazione zuccherina. La nostra zona è stata risparmiata dalla grandine, fenomeno che purtroppo ha colpito in modo violento alcune zone del Trentino e del Veneto. Trovandoci in una zona piuttosto ventilata, non ci sono stati particolari problematicità circa la salubrità delle uve. Però due abbondanti eventi piovosi hanno complicato non poco il lavoro degli agronomi durante la fase vendemmiale, tra la raccolta delle basi spumante e le altre uve. La maturazione non è stata uniforme per zona e nemmeno per vigneto, rendendo complesso il lavoro di raccolta. Il grande calore ha reso le bucce un po’ più sottili, mancando così un po’ di croccantezza dell’acino, ma il grande lavoro nel vigneto e la vocazione territoriale hanno consentito di conseguire comunque un buon livello qualitativo. La vendemmia delle uve bianche ha avuto un ritardo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno, mentre quella delle uve rosse è stata in linea con gli anni precedenti ma con quantità leggermente inferiori rispetto al 2022. La stagione distillatoria è invece ancora in corso e risente in modo diretto dell’andamento vendemmiale per quanto riguarda la quantità di prodotto disponibile. Si prevede quindi una leggera diminuzione quantitativa, mentre la qualità del prodotto rimarrà elevata. Il Trentino vanta una lunga tradizione nell’arte distillatoria e tutte le distillerie si sono dotate di impianti moderni ed efficienti che permettono una distillazione molto tempestiva delle vinacce che arrivano dalle varie cantine. Pertanto, la distillazione – che una volta si protraeva anche oltre dicembre – termina poche settimane dopo la fine della vendemmia, producendo distillati particolarmente fruttati e morbidi. Marcello Lunelli, Ferrari - Trento La vendemmia 2023, tra le più complesse degli ultimi anni, ha come parola chiave resilienza. L’andamento stagionale ha richiesto numerosi interventi e tutta la nostra esperienza per giungere a una raccolta manuale selezionata, che possa incontrare i nostri elevatissimi standard d’eccellenza. Abbiamo iniziato con lo Chardonnay a quote più basse per proseguire con il Pinot Nero, salendo via via in quei terreni in cui le viti beneficiano di una maggiore variazione termica tra

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Un turismo a quattrostagioni Qualità - Accoglienza - Sostenibilità

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l turismo, soprattutto nelle località di montagna come il Trentino, si sta confermando come un tassello fondamentale del sistema locale, capace non solo di creare un significativo indotto per tutti gli altri comparti, ma anche una “stabilità” economica in grado di resistere più di altre attività produttive ai cicli dell'economia mondiale. Ecco perché, oggi più che mai, diventa fondamentale investire con più determinazione su questo settore: non solamente «ampliando» l'offerta ricettiva (oramai vicina al massimo delle sue potenzialità) ma «allungando» in maniera significativa la durata della “stagione turistica”.

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La destagionalizzazione, quindi, rappresenta una delle priorità per lo sviluppo del sistema turistico. Per raggiungere questo obiettivo è però necessario lavorare su più livelli: da una parte è fondamentale effettuare un'evoluzione di senso e di significato sul quale è “crescita” l'immagine di una località turistica, ampliandone la missione e il ruolo; dall'altra parte è impres c i n d i b i le i m p l e m e n t a re u n a c u l t u ra dell'accoglienza che sia capace di andare oltre le fruizioni consolidate nel tempo e intercettando bisogni o esigenze che caratterizzano il turista globale contemporaneo. La XXIV edizione di Bitm – Le Giornate del

Turismo Montano – intende quindi indagare, in una formula rinnovata che punta anche alla formazione degli operatori, i temi e gli aspetti di un auspicabile processo di destagionalizzazione del Trentino. Lavorando su alcune domande: quali possono essere i processi che innescano un allungamento della stagione turistica? Quali sono le potenzialità dei territori ancora da sviluppare? Quali sono quei turismi che possono essere di attrattiva nelle nostre località e le buone pratiche sperimentate altrove che possono essere attuate anche in Trentino? Quali sono i soggetti che possono attivare politiche di sviluppo in questa direzione?

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sificazione delle attività di gestione del verde, l’impiego dei sovesci con essenze che nutrono e migliorano la permeabilità dei suoli, il mantenimento della biodiversità nei terreni, la lavorazione dei filari secondo una logica di massimo equilibrio vegetativo. L’impegno in ogni passaggio, dalla vigna al calice, che contraddistingue Ferrari Trento da 121 anni, si concretizza sempre più nella grande attenzione ai temi della sostenibilità, confermati dalla certificazione Biodiversity friend nel 2015, biologica di tutti i vigneti di proprietà nel 2017 e nella richiesta agli oltre 700 conferenti di rispettare il protocollo di viticoltura di montagna salubre e sostenibile “Il Vigneto Ferrari”. In tale visione a lungo termine, rientra anche l’aver investito in terreni differenziati per altitudine ed esposizioni che mira a mantenere costante la qualità dei Ferrari Trentodoc: le “bollicine di montagna” per eccellenza. Marcello Lunelli

Martina Togn

Martina Togn, titolare del Gruppo Gaierhof e di Vinicola il giorno e la notte. Questa è la Valdadige Srl caratteristica, unica del territo- La vendemmia del 2023 è stata molto complessa con cali a rio di montagna, che garantisce livello quantitativo per quanto riguarda le basi per spumanl’acidità delle uve necessaria per ti Chardonnay, Pinot Nero e altre varietà. Ritroviamo invece bollicine di qualità. quantitativi simili all’anno scorso per la produzione di Pinot Si raccolgono i frutti di un la- Grigio. voro quotidiano in vigna, fatto Negli ultimi anni, quantomeno in Trentino, c’è stato indubbiadi pratiche virtuose a garanzia mente uno sviluppo tecnologico che ci ha permesso di gestire della sanità delle uve: l’inten- le sfide naturali, anche se i costi sono da qualche anno molto più elevati. Questo è un problema delle ultime annate: un po’ per correre dietro al tempo, un po’ per necessità siamo costretti a fare delle lavorazioni che hanno un costo maggiore che però permettono di produrre uva sana, di avere dei vini aromatici, profumati e di ottima qualità. In un momento in cui siamo di fronte a un aumento vertiginoso dei costi energetici e dei prodotti vitivinicoli, che si usano tanto in campagna quanto in cantina, avere un prodotto che costa di più non è sicuramente facile per approcciarsi a un mercato che è in continua contrazione. È importante sottolineare, che questo mercato sta diventando sempre più intenditore, intelligente e disposto a scegliere prodotti più costosi e di maggior valore rispetto al vino generico. Per far fronte ai maggiori costi subiti, sarebbe necessario aumentare le quotazioni dei vini, ma è una misura che non percorreremo: per questo ad oggi è complicato valutare la situazione economica di questa vendemmia. (sc)

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aziende

Venticinque anni di LeMur In Trentino per due giorni le più importanti realtà italiane ed estere dei vari settori di riferimento del proprio network di clienti, per rafforzare i rapporti con l’impresa e con il territorio.

MOLTO più che la celebrazione di un anniver- Mario Dorighelli e dal direttore Thomas Klotz,

Mario Dorighelli e Thomas Klotz consegnano il "Partnership Award" a Marco Desilvestri

sario: l’appuntamento organizzato da LeMur per il suo venticinquesimo anno di vita è stato l’occasione per consolidare la trama di relazioni che ruotano intorno all’azienda trentina. Quelle con i partner - pubblico privilegiato dell’evento - e quelle tra i partner stessi, la comunità locale e trentina in generale, i suoi rappresentanti istituzionali. L’impresa ha ospitato a fine settembre in Trentino le più importanti realtà italiane ed estere dei vari settori di riferimento del proprio network di clienti, per una celebrazione dei traguardi raggiunti, ma anche del territorio in cui essa è nata e cresciuta. Agli ospiti, accolti e accompagnati per due intense giornate dall’amministratore delegato

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LeMur ha infatti proposto un ricco programma di iniziative, alternando momenti di approfondimento legati alla propria attività industriale a proposte di carattere culturale e ricreativo, per dare valore a quanto accade all’interno dello stabilimento lagarino come pure nell’ambiente circostante: “Un modo - spiegano Dorighelli e Klotz - per fare dei nostri partner gli ambasciatori, nel mondo, del brand della nostra impresa e del nostro territorio. L’evento ha offerto un’opportunità unica per socializzare la condivisione di un gioco di squadra che è la cifra della nostra alleanza e dei nostri successi”. Cuore della due giorni, la visita allo stabilimento di Ala. Attraverso la conoscenza degli ambienti in cui l’azienda fa ricerca e sviluppa idee innovative, l’esplorazione dei luoghi di produzione e l’esperienza diretta dei processi i partner hanno potuto toccare con mano le nuove tecnologie di filatura e le innovazioni apportate al parco macchine spiralatura. Soprattutto, hanno percepito in presa diretta il valore aggiunto dell’industria, in termini di qualità e di diversificazione, rafforzando la fiducia che li ha portati a consegnare a LeMur la propria capacità di competere. Per dare conto degli esiti di venticinque anni di attività, l’azienda ha riposto particolare cura nell’allestimento di uno spazio espositivo, negli ambienti di Castel Pietra, ove si è dato risalto anche alle applicazioni più innovative dei filati prodotti nello stabilimento di Ala grazie alle relazioni strette nel tempo. Una vetrina dell’ampia gamma di produzioni possibili, che ha presentato ai partner dell’azienda le potenzialità commerciali e produttive di LeMur, aprendo la


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La consegna del riconoscimento da parte di Fausto Manzana

strada a nuovi progetti e collaborazioni. In mostra, calze e collant, per raccontare dell’impiego nei mercati tradizionali di Calzedonia e Falke; l’abbigliamento protettivo di Thedolf Fritsche, le scarpe sportive di Diamant e Nike, fino alle applicazioni avveniristiche di Apple Inc. Il percorso espositivo ha ricostruito inoltre la storia di LeMur, dalla costituzione di Alafil fino al lancio di Muriel: passando attraverso il muriel med, utilizzato per la chirurgia estetica, il muriel food (un filato elastico sviluppato per cotture ad alte temperature) fino al muriel mf (filato elastico con proprietà ferromagnetiche). A margine della visita agli spazi produttivi di Ala, LeMur ha organizzato una serie di momenti pensati per promuovere il suo radicamento sul territorio e il patrimonio culturale locale: una rievocazione storica, presso la residenza nobiliare di Palazzo De Pizzini, una passeggiata enogastronomica a Borgo De Posseri. A Castel Pietra, a Calliano, i partner si sono ritrovati in serata per cena, raggiunti dalle autorità. Tra queste, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’Assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, gli ex assessori all’industria Marco Benedetti e Alessandro Olivi, il sindaco di Ala Claudio Soini, il presidente di Confindustria

Trento Fausto Manzana, che ai vertici dell’azienda ha consegnato una targa commemorativa dell’importante traguardo raggiunto. La serata è stata l’occasione per la celebrazione dei partner storici e dei clienti che nel corso degli anni si sono distinti non solo per il volume degli acquisti ma anche per la continuità della collaborazione e per l’introduzione di importanti progetti legati all’innovativo filato siliconico Muriel. “Si è creata - continuano i vertici di LeMur - un’atmosfera di sincera e lieta condivisione, certamente favorita anche dalle attività di svago proposte durante la giornata. Un torneo di tiro con l’arco, ad esempio, organizzato in collaborazione con l’APD Kosmos di Rovereto, che ringraziamo insieme all’Associazione Vellutai e al Comune di Ala”.

Mario Dorighelli con Marco Benedetti

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Mezzo secolo al servizio delle imprese Radici locali, connessioni globali, Assiconsult guarda al futuro con la terza generazione. Da piccola impresa a leader assicurativo, l’impresa ha festeggiato 50 anni di eccellenza.

DA cinquanta anni Assiconsult, broker assicu-

rativo con sede a Bolzano, accompagna le aziende della Regione nel loro percorso di sviluppo, crescendo al loro fianco, dai primi passi mossi sul mercato locale fino al raggiungimento del successo sul piano internazionale. Alcuni dei primi clienti di Assiconsult si trovano infatti oggi tra gli “hidden champions” sui mercati mondiali. Una premessa è doverosa per spiegare il percorso compiuto dagli anni Settanta ad oggi: nato come un “one-man business” Assiconsult è divenuto uno dei principali broker a conduzione familiare in Italia con 110 dipendenti, 5 sedi e un volume di premi intermediato di quasi 90 milioni di euro. Le somme pagate alle imprese per indennizzi e/o risarcimenti ammontano mediamente ad oltre 33 milioni di euro all’anno. La fondazione risale al 1973, periodo nel quale in Alto Adige i broker erano ancora considerati elementi “esotici” nel panorama assicurativo sul territorio rimase limitata per diverso tempo, Alberto Gasperi, della e la loro professione era in gran parte scono- anche a seguito dell’introduzione dell’albo pro- Presidente Sezione Servizi sciuta. La sfida iniziale è stata proprio portare fessionale all’inizio degli anni ‘80, che mise un alle Imprese, in evidenza la differenza tra agente e broker, e ostacolo significativo all’ingresso nel mercato Engineering trasmettere la vocazione del secondo ad agire di nuove società e professionisti del brokerag- e Finanza di Confindustria nell’interesse delle aziende clienti, il suo orien- gio assicurativo. Trento, omaggia tamento all’analisi del rischio specifico, l’attività Una svolta importante arrivò nella seconda Gregor Stimpfl di esplorazione del mercato che lo contraddi- metà degli anni ‘80: il “miracolo economico” nastingue, in cerca delle migliori soluzioni spesso zionale si esprimeva con un crescente benessere e molte aziende si stavano gradualmente prepa“tailor made”. I vantaggi che poteva portare avvalersi della rando a vendere i propri prodotti all’estero. Per consulenza del broker si diffusero così rapida- servire le imprese del territorio in particolare mente anche in Alto Adige: “Si chiamava As- dopo l’avvio del mercato unito dell’UE nel 1993, siconsult «il broker locale», in quanto i nostri Alfred Stimpfl decise di lavorare alla costruzioconcorrenti avevano le loro sedi lontane, spar- ne di una rete di partner internazionali. Numese nelle metropoli italiane”, racconta Alfred rosi incontri e discussioni con broker esteri di Stimpfl, fondatore dell’azienda. La concorrenza simile livello portarono nel 1987 alla nascita

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Nella foto, Gregor Stimpfl, presidente di Assiconsult, e Danilo Potenza, vicepresidente, assieme a Elena Sacchetti, responsabile di Eurorisk a Trento

della United Brokers Association (UNIBA) con sede a Bruxelles e della quale attualmente fanno parte 75 broker indipendenti. Questa collaborazione internazionale, ad oggi più che mai attiva, si è rivelata un vantaggio competitivo e fondamentale per la crescita di Assiconsult e del suo servizio per l’imprenditoria regionale. Nel 2003 Gregor Stimpfl, figlio di Alfred, prese il timone di Assiconsult come Presidente. Uno dei suoi primi progetti è stato l’apertura della nuova filiale a Milano, dedicata in particolare all’assicurazione del credito. L’obiettivo era proteggere le aziende dai crediti inesigibili, assicurando le fatture non pagate per insolvenza del cliente. La scelta di Milano come “quartier generale” per la gestione di questo rischio specifico – data la vivacità economica e imprenditoriale della città – si è rivelata nel tempo vincente. Un ulteriore grande passo avvenne poi nel 2005/2006, quando il broker fu scelto come partner italiano nella rete internazionale delle compagnie assicurative di credito (ICBA). Attualmente, la filiale conta circa 10 dipendenti. “Per noi di Assiconsult, l’ufficio di Milano ha avuto un grande valore strategico. Abbiamo potuto diversificare le nostre attività mentre l’assicurazione del credito ci ha aperto la strada verso nuovi clienti interessanti in Lombardia”, spiega Gregor Stimpfl. Milano è stata una tappa importante, ma non l’unica nella strategia di espansione di Gregor Stimpfl: nel 2006 viene aperta la filiale di Innsbruck e Assiconsult diventa così l’unico broker assicurativo dell’Euregio a prestare i suoi servizi anche oltre i confini nazionali. Nel 2009, Assiconsult apre un ufficio a San Candido e nel 2016 viene inaugurata la quinta, e ad oggi ultima, filiale a Trento. Nell’autunno del 2018 si unisce ad Assiconsult il broker di Bolzano Alps Optima. Un altro importante traguardo viene raggiunto nel 2019 con l’acquisizione di Eurorisk, affermato broker trentino. Con questo passo Assiconsult trova il modo di offrire ai propri clienti una gamma ancora più ampia di servizi e conoscenze. L’integrazione di Eurorisk ha contribu-

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ito a consolidare la presenza e la reputazione nel panorama assicurativo regionale. L’unità e la sinergia tra le due aziende hanno portato a una crescita continua e a una migliore capacità di servire al meglio le esigenze dei clienti, sia a livello locale che internazionale. Gregor Stimpfl ha trasformato gradualmente l’azienda paterna in un moderno broker a conduzione familiare, con un approccio manageriale e una riorganizzazione interna. La crescita esponenziale evidenziata in questi anni è stata esito di una decisione consapevole, orientata a non perdere l’indipendenza e a non convertire la Società in un potenziale candidato da acquisire da parte dei Gruppi internazionali sempre più presenti in Italia: “Chi non raggiunge una dimensione significativa nel settore assicurativo viene inglobato o scompare perdendo la sua identià. La dimensione è importante anche nelle trattative con le compagnie: chi è troppo piccolo non è oggetto di seria considerazione dai grandi conglomerati assicurativi multinazionali con cui ci sediamo al tavolo, il che va a svantaggio dei clienti”, spiega Stimpfl. In breve: “Assiconsult non è mai cresciuta per il solo piacere di espansione, ma per poter vivere e resistere a lungo come partner locale per l’economia nella Regione.” Nonostante le evoluzioni e gli inevitabili cambiamenti, i valori fondamentali dell’azienda sono rimasti gli stessi: “Essere aperti alla tecnologia e orientati all’innovazione, offrire servizi di alta qualità e formare in maniera continuativa i collaboratori, sono valori presenti nel DNA di Assiconsult. Allo stesso modo lo è l’impegno ad essere un datore di lavoro attraente”, sottolineano Alfred e Gregor Stimpfl all’unisono. In occasione di un evento festivo presso la sede di Assiconsult a Bolzano, gli Stimpfl, insieme a partner commerciali, clienti, colleghi e buoni amici, hanno fatto un bilancio dei primi 50 anni dell’azienda. Con l’annuncio che anche la terza generazione entrerà presto in azienda, la famiglia Stimpfl ha dato un chiaro e forte segnale per il futuro del Gruppo Assiconsult.


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Il CPI stimola il confronto elettorale Maurizio Fugatti trionfa alle elezioni provinciali mentre cresce la polarizzazione tra Nord e Sud nella regione, con un confronto tra candidati presidenziali sul futuro delle imprese.

NELLA giornata di domenica 22 ottobre, gli elettori delle Province Autonome di Trento e Bolzano si sono recati alle urne per l’elezione del nuovo presidente e il rinnovo dei consigli provinciali. I risultati delle elezioni hanno riconfermato Maurizio Fugatti nel ruolo di presidente. Fugatti, esponente della Lega e leader di una coalizione di orientamento di destra, ha ottenuto un ampio consenso, conquistando il 51,8% dei voti, in netto aumento rispetto al 46,73% raggiunto nel 2018. Francesco Valduga rappresentante della coalizione di centrosinistra ed ex sindaco di Rovereto, ha invece ottenuto circa il 37,4% dei voti. La rielezione di Fugatti era ampiamente prevista, in parte grazie ai sondaggi condotti nelle settimane precedenti alle elezioni. Anche se, nonostante la sua vittoria, la Lega ha perso consensi rispetto alle elezioni di cinque anni fa, quando aveva ottenuto il 27% dei voti. Attualmente, il partito si attesta al 13%, posizionandosi al secondo posto, dietro al Partito Democratico che ha superato il 16,5% (rispetto al 13,9% ottenuto nel 2018). L’affluenza alle urne in provincia di Trento è stata inferiore rispetTRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2023

to alle elezioni precedenti, con il 58,39% degli aventi diritto che ha partecipato al voto, in calo di sei punti percentuali rispetto al 2018, quando avevano votato il 64,78% degli aventi diritto. In particolare, si è registrato un significativo calo dell’affluenza nella città di Trento, dove ha votato il 57,24% degli aventi diritto, in contrasto con il 64,78% delle elezioni precedenti. Durante la giornata di lunedì 25 settembre, il Coordinamento Provinciale Imprenditori — a cui aderisce Confindustria Trento — aveva chiamato a raccolta i candidati alla Presidenza della Provincia che si sarebbero presentati alle elezioni provinciali di questo ottobre. Un dibattito con sei dei sette pretendenti alla presidenza provinciale, complice l’assenza di Elena Dardo per Alternativa, che ha posto l’attenzione sulle necessità più importanti ed urgenti del mondo delle imprese. Il confronto, moderato dal giornalista e direttore del quotidiano “Il T” Simone Casalini, si è focalizzato sui contenuti del documento elaborato dal Coordinamento per presentare le proprie visioni e proposte a chi si sarebbe candidato a governare il Trentino per i prossimi cinque anni. (sc)


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Contratti energetici: affrontare l’impraticabile? Nel mercato energetico in rapida evoluzione, dove i prezzi oscillano tra estremi, l’equilibrio tra contratti a lungo termine e la realtà del presente crea incertezza per le imprese che, per il 2024, cercano condizioni migliori. di FEDERICO DE COL, Confindustria Trento e Assoenergia

IL mercato dell’energia si è pro-

fondamente evoluto negli ultimi anni. Prima la pandemia ha fatto crollare i prezzi, poi la ripresa economica li ha portati a valori mai visti in precedenza. Infine, sabotaggi, nuove provenienze delle materie prime e guerre varie hanno fatto letteralmente impazzire borse, mercati, analisti e stakeholders. Il numero dei cambiamenti è stato più elevato del numero di anni che li hanno contenuti. Purtroppo, sappiamo che i contratti di fornitura possono essere sia annuali che pluriennali, sicuramente non modificabili a piacimento. Risulta quindi molto complicato effettuare dei paragoni tra le condizioni contrattuali alle quali si è soggetti rispetto alle condizioni puntuali del mercato in un preciso momento. Nel 2022 ad esempio i prezzi medi erano elevatissimi ma i contratti di fornitura stipulati due anni prima da Assoenergia o Confindustria Trento permettevano di risparmiare ingenti somme di denaro. Il problema si è posto importante dopo la metà del 2022 al momento della stipula dei contratti 2023 con la difficoltà di trovare un fornitore disposto a non lasciare senza gas ed energia elettrica le imprese andando però

ad imporre condizioni (spread, cauzioni, garanzie) più pesanti rispetto al passato. Tali condizioni al contorno si sarebbero pagate durante il 2023 con i mercati nuovamente mutati e con prezzi di base tornati ai livelli di settembre 2021. Si vuole quindi rassicurare le imprese che il lavoro che si è fatto e si fa tutt’ora è ottenere condizioni migliori per il 2024, anno che a nostro avviso non sarà ancora totalmente tranquillo. Alcuni fornitori potrebbero presentare condizioni migliori per cercare di guadagnare clienti per il futuro, sempre in base al concetto spiegato sopra e paragonando magari qualche bolletta recente alla loro proposta. C’è però da chiedersi dove fossero questi soggetti mentre le nostre strutture lavoravano per non far chiudere le aziende per mancanza di propulsione.

Convegno “MOBILITÀ SOSTENIBILE Quali modelli e quali competenze per il futuro. Scenari, Testimonianze, Storie di formazione” Fondimpresa Trento organizza il Convegno “MOBILITÀ SOSTENIBILE Quali modelli e quali competenze per il futuro. Scenari, Testimonianze, Storie di formazione”. L’appuntamento è per lunedì 27 novembre p.v. a Palazzo Benvenuti. Protagonisti dell’incontro Emilio Rossi EC ZF Group e numerosi testimoni del mondo aziendale e della ricerca che si confronteranno su infrastrutture, nuova mobilità e competenze, con la conduzione di Alessandro Garofalo. Le adesioni saranno raccolte su invito, per informazioni attrento@fondimpresa.tn.it

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Agevolazioni alle imprese: approvati i nuovi criteri Dopo un intenso lavoro di confronto tra Provincia e Associazioni di categoria iniziato nell’autunno 2022, sono stati approvati i criteri attuativi della L.P. n. 6/2023 di GIANLUCA FEDRIZZI, Area Economia d'Impresa, Confindustria Trento

DURANTE un incontro svoltosi lo scorso lu- metodologie e strumenti necessari a misurare

glio tra le Associazioni di categoria trentine e alcuni vertici provinciali, l’Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro comunicava l’avvenuta approvazione della nuova legge provinciale sugli incentivi alle imprese che prendeva il posto dell’ormai vetusta “Legge 6”, dopo quasi venticinque anni di operatività. In quell’occasione, Spinelli esordiva con tono scherzoso, ma soddisfatto, facendo presente che per i “nostalgici” la nuova legge si chiamerà ancora “Legge 6”, ma del 2023, per un puro caso di numerazione assegnato durante le procedure di approvazione. Si rendeva quindi necessario provvedere a semplificare e armonizzare il contesto normativo delle agevolazioni alle imprese, introducendo anche nuove tipologie di aiuti. Rispetto al 1999, infatti, lo scenario è cambiato radicalmente, così come le caratteristiche delle imprese e le loro esigenze in un contesto internazionale sempre più complesso e sfidante. Le crisi recenti pongono nuove sfide che necessitano di nuovi strumenti. Venendo alle misure adottate, i nuovi criteri introducono aiuti per favorire l’adozione di

Lo Statuto strumento di crescita Collocare lo statuto delle società in una luce diversa da quella tradizionale: non più un testo cristallizzato e immobile, quanto piuttosto uno strumento che accompagna l’evoluzione e la crescita dell’impresa. Con questo obiettivo, Confindustria Trento ha organizzato, in collaborazione con il Consiglio Notarile e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trento e Rovereto, un seminario dal taglio pratico per rispondere alle esigenze del sistema economico locale. A partire da casi concreti e situazioni tipiche e ricorrenti nei percorsi aziendali – dall’uscita del socio al blocco decisionale interno - attraverso il dialogo con le Associate, gli esperti coinvolti hanno tracciato risposte possibili a misura di imprenditore. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2023

e rendicontare le performance di sostenibilità economica, sociale, ambientale, di governance e di maturità digitale delle imprese (quali, ad esempio, carbon e water footprint, LCA, rating ESG, Società Benefit, Bilancio di Sostenibilità, introduzione del Modello organizzativo 231). In merito ai progetti di ricerca e sviluppo, per le nuove procedure “valutative con patto” (ex negoziali), è prevista la sottoscrizione di un patto tra Trentino Sviluppo e l’impresa, in cui sono condivisi obiettivi e obblighi di sviluppo del territorio. Saranno consultate le organizzazioni sindacali, ma non sarà più richiesta la loro sottoscrizione. Per quanto riguarda gli aiuti per la transizione energetica e la tutela dell’ambiente, sono introdotte agevolazioni rivolte anche alle grandi imprese per impianti a biomassa legnosa, teleriscaldamento, cogenerazione ad alto rendimento, riqualificazione profonda dell’involucro produttivo, cogenerazione a biogas, idrogeno rinnovabile, impianti fotovoltaici e investimenti per la tutela dell’ambiente. Le nuove misure di aiuto dovrebbero essere operative da gennaio 2024. Nei prossimi mesi verranno adottati i restanti criteri riguardanti gli investimenti fissi, la finanza d’impresa e la procedura automatica, completando così il nuovo quadro normativo delle agevolazioni provinciali. Segnaliamo, infine, l’importante lavoro di confronto svolto dal gruppo tecnico delle Associazioni di categoria trentine che per circa un anno ha lavorato fianco a fianco con le strutture provinciali per assicurare l’approvazione di un pacchetto di misure agevolative all’altezza del mondo produttivo.


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Inaugurata «il T Quotidiano Arena» A poco meno di un anno dalla fondazione del giornale, il T Quotidiano presta il proprio nome al Palazzetto dello sport di Trento. Manzana: “Un segno tangibile della nostra presenza”.

DAL 1° settembre scorso la casa

dello sport trentino ha cambiato nome. Ora «il T Quotidiano Arena» è stata inaugurata. A ottobre il taglio del nastro da parte di Franco Ianeselli, sindaco di Trento, e Barbara Fedrizzi, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Synthesis, l’ente non profit che controlla al 100% l’omonima società che edita il T. La Fondazione Synthesis è nata infatti ad aprile 2022 da un’iniziativa congiunta di Confindustria Trento, Federazione trentina della cooperazione, Associazione albergatori e imprese turistiche dalla provincia di Trento, Associazione trentina per l’edilizia-Ance Trento, Associazione artigiani trentini e Confesercenti del Trentino. Tutti i presidenti delle categorie erano presenti al taglio del nastro. “Questo naming vuole essere un segno tangibile della nostra presenza - ha detto il presidente di

Confindustria Trento, Fausto Manzana, alla guida della Fondazione Synthesis -. Siamo particolarmente felici di poter dare il nome ad un’arena che non è solo per la città di Trento, ma è per tutto il Trentino. Le associazioni di categoria sono determinate nel portare avanti questa iniziativa editoriale. Avanti, quindi, con lo sport e con un giornale di approfondimento, fatto dai trentini e per i trentini”.

Stefano Pedot è il nuovo Presidente della Sezione Trasporti e Logistica L’Assemblea della Sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Trento, riunita a Palazzo Stella, ha eletto il suo presidente, a seguito delle dimissioni di Andrea Gottardi, candidato alle elezioni provinciali. Stefano Pedot, Autotrasporti Pedot Srl, reggerà la presidenza fino al termine del quadriennio di riferimento, dunque fino al 2024.

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Il Gruppo GI di Confindustria Trento in Val di Fiemme in visita a due realtà territoriali focalizzate sulla cooperazione, sul benessere comune e sulla responsabilità sociale.

"CI avete raccontato la vostra

storia, ma da quello che ci avete fatto vedere la state anche scrivendo”. Queste le parole di Martina Togn, presidente dei Giovani imprenditori al termine della recente visita in Val di Fiemme che ha visto partecipare un folto gruppo di associati del Gruppo GI di Confindustria Trento insieme a una delegazione dei GI Ance. Una visita “particolare” quella di chiusura mandato dell’attuale consiglio direttivo perché, rispetto ad altri appuntamenti, non ha visto come destinazione una singola impresa ma bensì la conoscenza di due realtà territoriali: Fondazione FiemmePER ETS e la Magnifica Comunità di Fiemme. “La Fondazione - come ha spiegato il presidente Mauro Gilmozzi - è una realtà nata ad ottobre 2021 su iniziativa di soggetti privati e collettivi del territorio e che si occupa di progetti a impatto positivo e rivolti al bene comune”. Segretario di FiemmePER è Andrea Ciresa, ex manager d’azienda: “Le fragilità di questo tempo – ha raccontato – indicano una strada nuova per le imprese, ovvero la necessità di cooperare tra di loro per contribuire al benessere, alla qualità della vita, in ul-

timo all’attrattività dell’area in cui sono insediate”. Tutti i soci fondatori hanno profondi legami territoriali e hanno saputo fare della responsabilità ambientale e sociale elemento distintivo della loro attività. Attraverso la Fondazione si intende infatti dialogare con le istituzioni pubbliche, l’università, la scuola, gli istituti di ricerca, con il fine di rafforzare una logica di sistema di area vasta. Vuole essere un’esperienza aperta alla condivisione dei saperi con altre realtà che lavorano sul piano dell’intraprendenza di comunità, con particolare riferimento alla dimensione alpina e più in generale delle montagne. Fra i soci fondatori troviamo Magnifica Comunità di Fiemme, La Sportiva, Pastificio Felicetti, D.K.Z., Eurostandard, Starpool, Bioenergia Fiemme, Al.Be.G., Studio Bortolotti & Conci; Qsa; Paigem; Cassa Rurale Val di Fiemme e le Famiglie Cooperative di Cavalese e Val di Fiemme. A questi si aggiungono quaranta soci sostenitori, provenienti da tutta la provincia. La visita è terminata con un momento culturale alla scoperta del Palazzo della Magnifica Comunità, cuore della storia e dell’identità di Fiemme.

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Sguardi verso il futuro


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I rischi dell’internazionalizzazione Pagamenti, trasporti e crediti sono tre aspetti dell’internazionalizzazione che, se non gestiti correttamente, presentano particolari pericoli: a Palazzo Stella il seminario.

FORNIRE, alle

imprese che operano con l’estero, consigli e soluzioni su come e con quali strumenti sia opportuno minimizzare i rischi connessi ai pagamenti, ai trasporti e ai crediti internazionali. Questo l’obiettivo del convegno “I rischi dell’internazionalizzazione: pagamenti, trasporti e crediti”, organizzato a Palazzo Stella da Confindustria Trento in collaborazione con Trentino Export, Assoimprenditori Alto Adige, Eurorisk e Assiconsult, a vantaggio delle imprese trentine e alto-atesine che operano sui mercati esteri. Ad aprire l’incontro i direttori generali delle due Associazioni confindustriali, Roberto Busato e Josef Negri, oltre a Elena Sacchetti, Responsabile dell’Ufficio di Trento di Eurorisk Srl. Le conclusioni sono state affidate alla Presidente di Trentino Export, Barbara Fedrizzi, che è anche Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento. “Con Assoimprenditori Alto Adige, Trentino Export, Eurorisk e Assiconsult – ha detto Busato – abbiamo costruito questo convegno con l’obiettivo di fornire alle nostre imprese un approfondimento tecnico su tre aspetti dell’internazionalizzazione che presentano particolare

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rischio, se non gestiti correttamente: il credito, i pagamenti e i trasporti, che tanto impegnano le nostre imprese all’atto dell’esportazione. Per farlo, abbiamo coinvolto ottimi ed esperti professionisti che sapranno fornire spunti e consigli pratici utili alle imprese. Sarà un’occasione di confronto che permetterà di analizzare aspetti essenziali per la sicurezza dell’Imprenditore. Ciò, unito alla recente firma del Protocollo di Intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, rientra nella strategia di Confindustria Trento di supporto tecnico a più ampio respiro nei processi di internazionalizzazione dell’Industria trentina”. “Dopo un biennio di crescita ininterrotta – ha concluso Fedrizzi – l’economia italiana mostra segni di rallentamento, che vogliamo scongiurare attraverso una sempre più spinta internazionalizzazione delle nostre imprese. Il convegno di oggi affronta accorgimenti tecnici e professionali che le aziende devono prendere per evitare di inficiare i benefici dell’internazionalizzazione, anche economici. Inoltre, le aziende devono strutturarsi e incrementare la loro presenza sui mercati esteri, anche con l’aiuto di Trentino Export e dei suoi 30 referenti sparsi in tutto il mondo. Le opportunità risiedono non solo nei mercati tradizionali, quali la Germania purtroppo in recessione, ma anche in mercati nuovi, quali Arabia Saudita, Corea del Sud, Canada, Vietnam e Nigeria, su cui il Consorzio sta lavorando molto”. Antonio Di Meo, specializzato in pagamenti internazionali, crediti documentari, garanzie ed Incoterms® con Studio a Padova, è intervenuto per fornire utili indicazioni su termini di resa e pagamenti. Valentina Collantin, manager esperta della nota compagnia assicurativa statunitense Chubb, ha invece fornito un inquadramento sugli utenti del trasporto, i limiti di risarcimento, i limiti temporali per elevare le riserve e le lettere di credito, per poi approfondire le polizze Cargo Domestic e Cargo Multinational. Danilo Potenza, vicepresidente di Assiconsult, ha trattato infine la gestione del rischio credit export, portando esperienze e fornendo soluzioni assicurative sofisticate e innovative sul tema.


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Dogane più accessibili per le imprese Confindustria Trento e l’Agenzia delle Dogane per agevolare le relazioni commerciali delle imprese con i mercati internazionali. Una partnership per semplificare le procedure doganali.

IL 4 ottobre, l’Agenzia delle

Manzana, dichiara: “Siamo molto lieti di firmare con l’Agenzia Dogane e Confindustria Trento delle Dogane e dei Monopoli questo Protocollo di intesa, che hanno stipulato un Protocollo porterà beneficio e vantaggio alle imprese industriali trentid’Intesa finalizzato alla realiz- ne. Infatti, come possiamo osservare anche dagli ultimi dati zazione di uno strumento per rilasciati dalla Camera di Commercio di Trento, ormai oltre rispondere alle richieste delle un quarto delle esportazioni trentine sono dirette verso paeimprese che operano sul ter- si extra-europei: soprattutto gli USA, ma anche Asia, Africa e ritorio Trentino. Il Protocollo Oceania. È evidente lo sforzo che le imprese devono fare per semplifica i rapporti con l’uten- muoversi all’interno dei corretti e numerosi adempimenti norza, facilita l’accesso ai servizi in mativi che l’esportazione extra-UE comporta, primi fra tutti gli materia doganale, e prevede una adempimenti doganali. Va considerato, poi, che il commercio collaborazione permanente fra internazionale si complica per le crescenti difficoltà e costi delConfindustria Trento e l’Agenzia la logistica, e dalle restrizioni e sanzioni derivanti dal confitto delle dogane. Questa collabora- ucraino che colpiscono i nostri ex partner russi e che l’Induzione si articola in tre principali stria trentina sta affrontando con serietà e attenzione”. aree di attività. In primo luogo, “Il protocollo sottoscritto con Confindustria – prosegue Stefasarà costituito un team speciali- no Girardello, Direttore Territoriale di Bolzano e Trento – è stico di funzionari ADM al qua- particolarmente significativo in quanto la competitività di un le Confindustria Trento potrà territorio è determinata anche da un efficace e virtuoso rapfare riferimento per affrontare porto di collaborazione tra le istituzioni. La partnership che e risolvere i quesiti doganali che nasce oggi darà agli operatori economici la possibilità di miriceverà dalle imprese associate. gliorare la propria proiezione internazionale favorendo un apIn secondo luogo, la collabora- proccio più consapevole ai mercati esteri facilitando l’accesso zione prevede l’organizzazione ai servizi doganali”. di eventi formativi e informativi per raccogliere le osservazioni delle imprese e fornire informazioni sulle questioni operative e normative in materia doganale. Infine, le due strutture lavoreranno insieme per fornire assistenza su misura alle imprese garantendo procedure doganali semplificate e rapide per sviluppare strategie efficaci per competere con successo nei mercati esteri. A questo proposito, il Presidente di Confindustria Trento, Fausto TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2023


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La nuova frontiera dell’export trentino Trentino Export favorisce le connessioni tra Trentino e Nigeria, rendendo accessibile a ogni realtà imprenditoriale del nostro territorio un mercato dalle grandissime potenzialità. di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

LA Nigeria è il principale part-

ner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana dopo il Sud Africa e con oltre 218 milioni di abitanti rappresenta il principale mercato per le nostre esportazioni. La popolazione, in forte e costante crescita, raggiungerà, secondo le proiezioni dell’ONU, i 400 milioni di abitanti entro il 2050. Nel 2021 – secondo l’Istat - le importazioni italiane dalla Nigeria sono state pari a 1.033 milioni di euro (+29,6% rispetto al 2020); le esportazioni sono state pari a 938 milioni di euro (+69,6% rispetto al 2020). Con la pandemia di coronavirus prima e il conflitto russo-ucraino poi, l’economia italiana e provinciale stanno vivendo una stagione di grande incertezza, con il settore industriale che deve fronteggiare anche un’inflazione galoppante. In questo quadro di contesto, molte imprese italiane, dopo aver puntato su Middle e Far Est, stanno tracciando la rotta verso sud e iniziano a guardare con interesse al continente africano, merito del dinamismo di questi mercati e della progressiva crescita demografica dell’area. Punti di forza del mercato nigeriano sono il rilancio dell’agricoltura e dell’agro-industria, grandi opportunità offerte dal fabbisogno

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di infrastrutture e di energia elettrica e la notorietà delle eccellenze italiane in Nigeria. Ottime prospettive però vi sono anche nei settori degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, della chimica e dell’arredo design, nonché per tutte le eccellenze trentine nei settori di nicchia ad alto valore aggiunto. Focus particolare è da dare al settore agroalimentare e vitivinicolo italiano al momento non ancora sviluppato adeguatamente. Molto ricercati sono i vini italiani (dei quali si auspica una penetrazione più di qualità ed eccellenza), gli aperitivi e i liquori, nonché i formaggi e i prodotti dolciari italiani. La grande distribuzione locale ne offre ancora una selezione decisamente limitata e una fornitura spesso irregolare. Sono in questo campo da tenere però presenti le restrizioni alle importazioni, e i dazi, che il Governo applica su certi prodotti, ad esempio su alcune tipologie di pasta di grano, la cui importazione è al momento vietata. Particolarmente articolata l’obbligatoria registrazione presso la National Agency for Food and Drug Administration and Control dei prodotti alimentari. Macchinari e attrezzature per l’agricoltura invece rappresentano la voce più importante delle esportazioni italiane verso la Nigeria. Per aiutare le aziende del territorio Trentino Export si è già dotata di un proprio referente a Lagos, in modo tale che le aziende trentine interessate a questo mercato possano muoversi con un sostegno professionale a 360°. Nell’ultimo anno il Consorzio ha avviato con successo tre progetti sul campo. L’obiettivo di Trentino Export è quello di agevolare la creazione di connessioni tra Trentino e Nigeria, rendendo accessibile a ogni realtà imprenditoriale del nostro territorio un mercato dalle grandissime potenzialità. Trentino Export offre alle PMI trentine le competenze tecniche e linguistiche con cui sfruttare le nuove opportunità di business offerte dalla Nigeria.


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Perché sbirciare le carte Dotarsi di una cultura previsionale è fondamentale per affinare le strategie aziendali, in termini di pianificazione delle attività. Le organizzazioni che compiono questa scelta godono di numerosi vantaggi. di STEFANO FAIT, analista previsionale e consulente strategico

I MEGATREND sono mutamenti a lungo ter- una generazione fa, pare che stiamo tornando

mine a livello economico, sociale e tecnologico che possono avere un impatto significativo sulle imprese, le industrie e le società. Prevederli è impegnativo, poiché spesso emergono inaspettatamente e possono essere influenzati da una vasta gamma di fattori, tra cui lo sviluppo tecnologico, economico, sociale, ambientale e politico. In un mondo in rapida evoluzione occorre saperli riconoscere quando emergono e comprendere il loro potenziale impatto. La rivoluzione digitale e l’informatizzazione di massa sono un esempio di un megatrend che è iniziato negli anni ‘70 ed è esploso negli anni ‘90, con la diffusione di Internet e la proliferazione di personal computer e dispositivi mobili. Questa tendenza ha avuto un profondo impatto sul modo in cui le persone vivono, lavorano e comunicano, e ha dato origine a innumerevoli nuove imprese e industrie. Oggi il trend continua a evolversi, con i progressi nella tecnologia dell’intelligenza artificiale e dell’automazione che si prevede trasformeranno molte industrie. Un altro esempio è l’impatto disinflazionistico globale dell’ascesa dell’economia cinese e del sud-est asiatico, che è in corso dagli anni ‘80. Le politiche monetarie associate alla crisi finanziaria globale del 2008 e a quella da lockdown sono un altro esempio di un megatrend che ha avuto un impatto significativo. Oggi siamo in piena transizione demografica. L’agricoltura sedentaria del neolitico è stata accompagnata da un calcolo in base al quale le madri hanno cambiato strategia, investendo nella quantità della prole piuttosto che nella qualità, per aumentare così la loro idoneità riproduttiva. Ora, in un processo avviatosi oltre

al periodo precedente, più bilanciato, e sta succedendo a livello mondiale. Nessuno sa spiegare perché. Il tasso di fertilità mondiale sarà al di sotto del livello di sostituzione (2,1 bambini per madre) entro pochissimi anni per la prima volta nella storia. Siamo sotto la soglia del 2,3 e nel 2012 eravamo a 2,55. Le proiezioni demografiche delle Nazioni Unite sono in ritardo di almeno 5-6 anni. Il tasso di natalità dell’Africa sta diminuendo più velocemente del previsto. La natalità nei Paesi nordici del welfare avanzato sta crollando tanto quanto altrove. La popolazione mondiale potrebbe perfino scendere a 6,3-6,8 miliardi entro il 2100. Inevitabilmente, l’immigrazione rallenterà. L’aumento della ricchezza individuale nelle economie emergenti sarà associato a una diminuzione del tasso di natalità e di quello dell’emigrazione. Quanti immigrati torneranno in patria? Le nazioni si contenderanno le “risorse umane” del globo come si fa con le “terre rare”, oppure l’automazione sarà il rimedio ai nostri futuri guai? Questo nuovo corso significa che le imprese trentine, che fanno fatica a trovare manodopera adeguatamente qualificata sul territorio, dovranno richiedere sempre più quote di lavoro stagionale per lavoratori extracomunitari, eccedendo in misura sempre più marcata quelle previste. Diversamente, la carenza di personale spingerà, per esempio, molti alberghi e ristoranti a limitare i servizi o a ridurre le ore di lavoro, con un impatto negativo sul servizio ai clienti, sulla produttività e sui profitti.

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Salari più alti e benefit migliori potrebbero aiutare a diventare più attrattivi, ma ciò potrebbe essere insostenibile senza che i prezzi più alti facciano ricadere i costi sui clienti. L’automazione dei compiti ripetitivi e il miglioramento della tecnologia potrebbero compensare in parte la necessità di manodopera, ma al momento non sono applicabili a tutte le attività. Contemporaneamente si leveranno le voci di chi, come in Alto Adige, ribadisce che l’immigrazione dev’essere mirata e qualificata per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro; e nulla di più. D’altra parte, anche gli immigrati che si trapiantano in Europa registrano un forte calo della natalità. Quindi il tentativo tedesco o canadese di far affluire centinaia di migliaia di immigrati all’anno per compensare il calo delle nascite serve solo a guadagnare tempo e a sostenere il mercato immobiliare. Manca la comprensione del motivo per cui le nostre società e stili di vita sono arrivati a favorire bassi tassi di natalità e del perché l’immagine di certe occupazioni si è deteriorata a tal punto da richiedere costose campagne di marketing mirato, programmi di sviluppo della carriera e partnership con le scuole. Non è questa la sede per approfondire ulteriormente queste problematiche. Però è fuori di dubbio che, di questi tempi, dotarsi di una cultura previsionale è fondamentale per affinare le strategie aziendali, in termini di pianificazione delle attività in funzione dei cambiamenti socioculturali e di valutazione dei rischi e delle opportunità di crescita, o delle soluzioni innovative, tecnologiche e non. Le organizzazioni che compiono questa scelta godono di numerosi vantaggi, tra cui una maggiore resilienza ai fattori ambientali esterni, una maggiore competitività, un ambiente più eccitante per i dipendenti e un costante ciclo di apprendimento. È come fare una partita a carte con la realtà, avendo la possibilità di dare una sbirciata a cosa ha in mano.

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Grazie Michele! A seguito dell’accordo di collaborazione siglato con Anffass, nei mesi scorsi Confindustria Trento ha ospitato il tirocinio di Michele Paternoster. Al termine di un percorso svolto con precisione e competenza, Michele ha voluto lasciare a Palazzo Stella una serie di disegni da lui realizzati. Pubblichiamo questa riproduzione, per ringraziarlo della collaborazione oltre che del suo dono.


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Periodico bimestrale di informazione e cultura | Poste italiane S.p.A. | Sped. in a.p. | D.L. 353/2003 /conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Trento | Diffusione gratuita | Contiene I.R.


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