Trentino Industriale febbraio marzo 2024

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Occhi puntati sulle s de dell’hi-tech per una crescita sostenibile

Dall’intelligenza arti ciale alla cybersecurity, Con ndustria Trento tra disruption e convergenza tecnologica

ASSOCIAZIONE

NEVE

I dati per compiere scelte strategiche Verso uno sci più accessibile e sostenibile

FINANZA

“Piccole Imprese, Scelte Grandi”

AI’S WIDE OPEN

ANNO 65 · N°01 FEBBRAIO MARZO 2024
Cassa di Trento si unisce alla Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia.
competenza, affidabilità da
60
innovazione. Sostenibilità. Innovazione,
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rubriche

10 copertina

24 associazione

33 speciale neve

44 aziende

58 finanza

59 internazionalizzazione

61 economia

63 cultura

64 webook

editoriale

7 Impegno, lealtà e condivisione il punto

9 L’innovazione responsabile copertina

10 Disruption e convergenza tecnologica

13 Una collaborazione strategica

14 Il Trentino dell’innovazione a Cannes

19 “Cybersecurity talks”: Baldoni a Palazzo Stella

21 IPSP: un decennio di successi

associazione

24 I dati per compiere scelte strategiche

27 Trento Capitale europea del Volontariato 2024

28 Insieme per le donne vittime di violenza

29 Tempo di scegliere… a catalogo!

31 Un “nuovo” protagonista: il Clima

speciale neve

33 Verso uno sci più accessibile e sostenibile

35 Un inverno dolomitico

38 Dolomiti, un inverno tra esperienza e sostenibilità

39 Verso un’altitudine sostenibile

41 I custodi della montagna

aziende

44 Fiemme Tremila: l’evoluzione in Società Benefit

46 Essere sostenibili è un obiettivo possibile

48 Un’alleanza vincente nel settore idroelettrico

51 Un nuovo concept ridisegna l’hr

53 Uno spazio innovativo per Roverplastik

55 Trent’anni di BM Group

finanza

58 “Piccole Imprese, Scelte Grandi”

internazionalizzazione

59 Il manifatturiero trentino in Polonia

60 CBAM: nuove norme per le imprese economia

61 La corsa al ribasso dell’Occidente cultura

63 Milano Cortina 2026: al via “Anelli di Congiunzione” webook

64 we|b|ook

sommario 03

Direttrice Responsabile

Silvia Bruno

Comitato di Redazione

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Roberto Busato

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Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77

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Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000

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N. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

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TRENTINO INDUSTRIALE

Anno 65 | N. 1 Febbraio - Marzo 2024

PUBBLICITÀ

La pubblicità su Trentino Industriale significa: 6 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche, commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti, commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale; articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

www.trentinoindustriale.com

il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it

I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 04
illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI
Assoservizi Srl T. 0461 360000 via Degasperi, 77 | Trento AI’S WIDE OPEN ANNO 65 N°01 FEBBRAIO MARZO 2024 Occhi puntati sulle s de dell’hi-tech per una crescita sostenibile Dall’intelligenza arti ciale alla cybersecurity, Con ndustria Trento tra disruption e convergenza tecnologica ASSOCIAZIONE NEVE FINANZA dati per compiere scelte strategiche Verso uno sci più accessibile e sostenibile “Piccole Imprese, Scelte Grandi” TARIFFE POSIZIONE 1 uscita fino a 3 uscite oltre 3 uscite SECONDA DI COPERTINA I ROMANA | CONTROSOMMARIO € 1.500 € 1.300 € 1.100 TERZA DI COPERTINA € 1.350 € 1.150 € 1.100 QUARTA DI COPERTINA € 1.800 € 1.530 € 1.350 FRONTE COLOPHON, FRONTE EDITORIALE € 1.400 € 1.200 € 1.000 PAGINA INTERNA € 1.000 € 850 € 750 PAGINA DOPPIA € 1.400 € 1.200 € 1.000 PUBLIREDAZIONALE € 1.000 € 850 € 750 INSERTO (formato massimo 21x28, stampa esclusa) € 1.900 € 1.600 € 1.400

Anelli di Congiunzione

2024\25\26

Interconnecting Rings

Dal 06.02.2024

Da martedì a domenica ore 10:00‑18:00

Ingresso libero

Anelli di congiunzione

Un percorso espositivo di tre anni che attraverso linguaggi diversi, dal data storytelling alle postazioni esperienziali, permette di immergersi nel mondo dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

Records

Al centro di questa prima mostra il tema delle misurazioni. “Records” racconta la storia dello sport attraverso le trasformazioni delle discipline e dei corpi. Parla di tempo e di velocità, di come questi abbiano plasmato la storia dei Giochi.

Time/ Speed/ Body

La prestazione sportiva si sviluppa nel rapporto fra tempo, velocità e corpo. Il tempo fissa i limiti e attraverso l’allenamento permette di superarli. Con la velocità, cifra della contemporaneità, gli atleti si devono misurare. Il corpo è il fondamento su cui si costruiscono le competizioni sportive

Le Gallerie

Non un museo tradizionale ma un laboratorio e un luogo di partecipazione. Uno spazio culturale gratuito e accessibile nato dal riuso di due ex tunnel stradali: qui i diversi linguaggi dialogano per promuovere la conoscenza della storia, suscitare curiosità e far sorgere nuovi interrogativi.

Impegno, lealtà e condivisione

Qualche settimana fa, ricevendo gli azzurri del Tennis al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto una considerazione che ho trovato, nella sua delicatezza, molto opportuna. “Tutti si attenderanno che lei vinca ovunque – ha detto rivolgendosi al campione Jannik Sinner –. Certo giocherà al meglio… ma l’importante è l’impegno con cui ci si cimenta, la lealtà, il senso sportivo, i sacrifici prima di ogni partita, questo è quello che conta”.

Il risultato, nello sport come nella vita – lo sappiamo – non è mai garantito. E proprio per questo ciò che conta davvero è la perseveranza nell’impegno, anche fuori dai campi da tennis, nel rispetto dei traguardi che ci siamo dati, partendo da dove ci troviamo, con le risorse che abbiamo. Non avere l’equipaggiamento migliore è un pretesto al quale ricorrono spesso i meno allenati. Eppure, a ben guardare, siamo ricchi: chi di energie, chi di tempo, chi di competenze, chi di possibilità economiche. Ma siamo certi di usare ciò che possediamo nel modo giusto? Di indirizzare i nostri sforzi nella giusta direzione?

Di esserci alleati tra noi valorizzando le complementarità, costruendo un tutto che superi, necessariamente, la forza delle singole parti?

Per il migliore dei risultati possibili non vedo alternative, oggi, all’introduzione di modelli di condivisione e di circolarità. E con questa consapevolezza credo che dovremmo agire anche quando intendiamo perseguire la stabilità delle nostre società. È una riflessione, questa, che stiamo facendo in maniera sistematica affrontando alcuni temi cruciali anche per il nostro Trentino. Penso al welfare e alle soluzioni che andiamo cercando, insieme ad altri attori del nostro sistema, per favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro. Penso alle relazioni tra profit e no profit, alla luce del dialogo avviato con il mondo del terzo settore e in particolare con i soggetti che operano nel volontariato sociale, nello sport, nella cultura.

Lavorare sull’efficientamento, sul risparmio e sull’uso attento delle risorse, sul mantenimento e sulla conservazione non significa rinunciare alla crescita. Condividere le risorse non significa perdere ricchezza ma concorrere a un benessere diffuso. In nome della lealtà e del “senso sportivo” citati poco più sopra dal nostro Presidente Mattarella. È difficile? Sì. Impossibile? Non credo. Non avremo certezza del risultato. Ma non possiamo esimerci dall’impegno.

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 editoriale 07

EVOLUZIONE Trentino 5.0

Al tuo fianco nella trasformazione. Portiamo le imprese trentine verso un futuro sostenibile e innovativo. La nostra visione? Un Trentino 5.0 costruito insieme. Perché la trasformazione è un viaggio e noi siamo al tuo fianco ad ogni passo. Confindustria Trento: il tuo alleato, oggi e domani.

L’innovazione responsabile

Il ritmo di questo nuovo anno è stato sostenuto fin dal principio. Insieme agli altri attori della rappresentanza del sistema economico locale, la nostra Associazione è stata impegnata nei passaggi di un confronto necessario, animato dalla Provincia sul nodo dei salari e sulla produttività delle imprese trentine. Si è evidenziato che le aziende che hanno una produttività più elevata possono erogare stipendi più alti per i propri collaboratori. In qualunque modo la si veda, porre al centro il potere d’acquisto delle famiglie significa andare al cuore del dibattito sul futuro che vogliamo per il nostro territorio, dunque ragionare di identità, attrattività, strategie per lo sviluppo, con tutto ciò che vi sta dentro.

È un dibattito al quale portiamo volentieri il nostro contributo, forti anche e soprattutto del lavoro intrapreso da tre anni a questa parte nell’ambito del progetto Duemilatrentino, che ci ha portato a disegnare la nostra idea di Società Trentino 5.0, dove le nuove tecnologie possono essere poste al servizio della persona e della società, per definire i contorni di un progresso tecnologico orientato alla crescita del Paese.

Abbiamo scelto dunque di dedicare la copertina di questo numero di Trentino Industriale al tema dell’innovazione, che si dà il caso sia anche il filo conduttore di una serie di appuntamenti di prestigio promossi in queste settimane da Confindustria Trento o per i quali ci siamo spesi con particolare riguardo. Mi riferisco all’intervento di un ospite di eccezione qual è Roberto Baldoni, già Direttore Generale e attuale Direttore Operativo dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, a Palazzo Stella a inizio gennaio; alla partecipazione al World Artificial Intelligence Cannes Festival 2024 della delegazione guidata dall’Associazione che anche quest’anno ha proposto al pubblico internazionale il lavoro delle imprese trentine sull’intelligenza artificiale; al lancio del decennale degli Industrial Problem Solving with Physics, la competizione che dal 2014 vede alleate industria e ricerca universitaria.

Se l’innovazione è stata da sempre tra le priorità delle politiche degli Industriali trentini, nell’ambito del progetto Duemilatrentino ha assunto un ruolo codificato: “Disruption e convergenza tecnologica” è il nome di una delle sette sfide trasformative con cui crediamo che debba fare i conti chiunque abbia l’onere e l’onore di contribuire alla pianificazione dell’idea di società che desidera per la propria comunità.

Si tratta di una sfida speciale, perché comporta la gestione di un enorme potere – pensiamo anche soltanto al dibattito internazionale sorto proprio intorno alle potenzialità, e ai rischi, dell’intelligenza artificiale – dunque di un’enorme responsabilità. Quella di concorrere a un benessere diffuso, in un contesto ispirato alla sostenibilità dei comportamenti, all’inclusione e all’equità sociale.

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 il
09
punto

Disruption e convergenza tecnologica

Nella costruzione del modello di Società Trentino 5.0 promosso nell’ambito del progetto “Duemilatrentino”, l’innovazione occupa uno spazio strategico per il suo impatto sulla vita di cittadini e imprese.

"DISRUPTION

e convergenza tecnologica” è il nome con il quale la nostra Associazione, nell’ambito del progetto Duemilatrentino, ha identificato una delle grandi sfide trasformative che i decisori della comunità politica e imprenditoriale del Trentino dovranno affrontare.

Per gestire questa sfida nell’ottica di una “Società 5.0”, gli ambiti di focalizzazione sui quali le aziende trentine dovranno concentrarsi sono tre: la promozione dell’applicazione di nuove tecnologie ad alto potenziale di sviluppo per il business, come ad esempio intelligenza artificiale e realtà virtuale, la progressiva conversione delle produzioni industriali nei settori in cui la trasformazione è già in atto, infine l’aggiornamento delle competenze dei loro lavoratori. Quest’ultimo aspetto è necessario alla luce del livello di skill mismatch riportato dalle aziende trentine, soprattutto in alcuni settori, com’è il caso dei servizi avanzati di supporto alle imprese e delle utilities. Inoltre, rispetto ad altri territori, in Trentino la quota di laureati in discipline STEM è ridotta.

Affrontare il nuovo scenario connesso all’evoluzione tecnologica richiede la definizione

di un piano di formazione delle competenze, con particolare focalizzazione sulla digitalizzazione e sull’applicazione di soluzioni tecnologiche per guidare la transizione sostenibile in Trentino. Inoltre, nonostante l’ancora ridotta quota di laureati in discipline STEM e la bassa incidenza della spesa in R&S da parte delle imprese trentine (pari allo 0,6% e in riduzione nel periodo 2011-2020 di 0,15 punti percentuali), nel territorio non mancano importanti enti pubblici e privati dell’ecosistema dell’innovazione e della ricerca, anche se le dimensioni medio-piccole delle imprese locali spesso tendono a frenare le collaborazioni con questi enti.

In considerazione della presenza di queste eccellenze nel campo della ricerca, per cogliere appieno le opportunità derivanti dall’evoluzione tecnologica, Confindustria Trento ha steso una serie di proposte concrete.

In primo luogo, crediamo che sia necessario rafforzare la collaborazione tra il sistema delle imprese e quello dell’Università e della ricerca sulle opportunità della transizione tecnologica, con un programma strutturato di tavoli di confronto e la partecipazione congiunta a progetti di ricerca europei.

10 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 copertina copertina

Sul fronte dell’istruzione secondaria di secondo grado, appare certamente opportuno integrare i curricula delle scuole superiori secondo un approccio interdisciplinare e multisettoriale, con particolare attenzione verso gli ambiti “Nuove tecnologie per il Made in Italy”, “Efficienza energetica” e “Mobilità sostenibile”. Promuovere un incremento di iscritti (e quindi del numero di laureati) a corsi di discipline STEM in Trentino, attraverso misure di orientamento rivolte alle famiglie e agli studenti. Sempre in tema di formazione, ma sul piano del lifelong learning, rimane fondamentale avviare un percorso diffuso tra le imprese trentine per l’aggiornamento e adeguamento delle competenze dei lavoratori, in particolare dei profili più senior.

Nell’ambito delle ricerche svolte nel corso del -

la lavorazione del Position Paper Società 5.0, è emersa inoltre l’opportunità di fare aderire il Trentino al “Partenariato per le competenze nell’ecosistema digitale” promosso dalla Commissione europea e sottoscritto da associazioni, imprese, organizzazioni, sindacati, università, erogatori di formazione e federazioni nazionali dell’UE. Tra le proposte lanciate contestualmente, anche l’incentivo alla nascita di nuove start-up, al fine di mantenere la leadership del Trentino (prima Provincia in Italia, con una densità di 6,53 start-up innovative sul totale delle nuove società di capitali al primo trimestre 20238) e favorire la collaborazione ed eventualmente anche il loro innesto nelle aziende esistenti per favorirne la crescita dimensionale e supportare le imprese locali nelle strategie di innovazione tecnologica e organizzativa.

Lo sviluppo e la riforma del sistema ITS Academy in Trentino

Nel 2021, al lancio del primo dei tre Position Paper realizzati con la collaborazione di The European House Ambrosetti e il supporto di Sparkasse, Confindustria Trento aveva suggerito l’oppportunità di innovare il sistema educativo in Trentino attraverso un approccio di filiera che allineasse la formazione ai nuovi trend del mercato e ai bisogni delle imprese. In linea con la proposta di “costruire una filiera terziaria professionalizzante” avanzata nel primo position paper di “Duemilatrentino”, Confindustria Trento ha supportato la riforma della formazione terziaria non universitaria, biennio professionalizzante post-diploma con praticantato, oggi rappresentato in provincia dall’Alta Formazione Professionale. Ferma la gestione della transizione dall’attuale sistema, sulla scia della riforma nazionale approvata nel 2022 e della successiva modifica della legge sulla scuola, vigente in Trentino, sarà costituita una “Its Academy Trentino”: una fondazione di partecipazione con imprese, scuole ed enti di ricerca, che proporrà i percorsi più idonei a colmare il gap esistente tra il fabbisogno di professionalità delle imprese trentine e la loro disponibilità sul territorio. Il via è previsto per l‘anno accademico 2024/2025. I percorsi formativi si basano sulla raccolta del fabbisogno del territorio e sulle implementazioni modellate su tale fabbisogno. Tuttavia, sul territorio nazionale, in generale, non si riesce ancora ad attirare un significativo numero di studenti orientati puntualmente verso questi percorsi. La maggioranza degli ITS sconta ancora una scarsa conoscenza del filone formativo da parte delle famiglie, anche a causa della mancanza di riconoscibilità da parte dei dirigenti e dei delegati all’orientamento delle scuole superiori. Per incentivare la scelta degli ITS da parte dei giovani, necessiterà dunque una più incisiva azione di orientamento da parte del Ministero e delle Istituzioni regionali e provinciali, a cui potranno fornire utile supporto anche le aziende.

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Nuovo ciclo di assessment per il DIH

Confindustria Trento e Fondazione HIT inseriscono una nuova risorsa per potenziare la ricerca, il trasferimento tecnologico e il legame tra imprese sul territorio trentino.

DALL'

inizio del 2024 il Digital Innovation Hub trentino si avvale di un esperto di trasformazione digitale e trasferimento tecnologico. Si tratta di Stefano Gallinaro , che lavorerà per il Dih, costituito da Confindustria Trento e da Fondazione Hit, al fine di rinsaldare ancora di più il legame tra il tessuto imprenditoriale trentino e i principali centri di ricerca della provincia.

La stretta collaborazione con HIT, ancor più che negli anni scorsi, consentirà alle aziende che vorranno usufruire dei servizi di assessment di far leva non solo sulle soluzioni 4.0 esistenti ma anche sul potenziale di ricerca e innovazione di alcune riconosciute eccellenze del territorio come Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach e Università di Trento.

Tra le prime azioni in agenda spiccano i servizi di assessment di maturità digitale e di livello di sicurezza informatica, che saranno portate avanti appunto nell’ambito del Digital Innovation Hub. “L’ingresso di Gallinaro all’interno dell’Area Innovazione e Digitalizzazione

dell’Associazione – spiega il Direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato - non solo va a rinforzare un’area sempre più strategica per il supporto alle imprese associate, ma consolida anche il ruolo di Confindustria nel Digital Innovation Hub provinciale e la collaborazione con Fondazione Hub Innovazione Trentino”.

In questo contesto ben si colloca la scelta di Gallinaro da parte di Confindustria Trento e Fondazione HIT. Gallinaro, infatti, oltre ad aver collaborato in progetti di industria 4.0 e intelligenza artificiale con alcune delle principali realtà manifatturiere italiane vanta una solida esperienza nel mondo del trasferimento tecnologico e dell’open innovation, avendo in passato lavorato per Unismart – Fondazione per il trasferimento tecnologico dell’Università di Padova, e Almacube, incubatore e acceleratore dell’Università di Bologna e Confindustria Emilia Centro.

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Stefano Gallinaro

Il Trentino dell’innovazione a Cannes

Protagonisti al Festival Internazionale dell’Intelligenza Artificiale: BlueTensor, Consorzio Trentino.ai, Dedagroup, GPI, Optoi, Social IT, Trentino Sviluppo, Fbk, il DISI, EIT Digital, guidati da Confindustria Trento.

UNA

delegazione di imprese e istituzioni guidata da Confindustria Trento ha rappresentato anche quest’anno il sistema trentino dell’innovazione al World Artificial Intelligence Cannes Festival.

Dopo il favorevole debutto dello scorso anno, anche per il 2024 il Trentino è fra i protagonisti di una tra le più importanti fiere al mondo sull’intelligenza artificiale. A inizio febbraio il Palais des Festival di Cannes ha ospitato i maggiori player internazionali dell’AI, che si sono confrontati in una tre giorni di workshop, incontri B2B e conferenze. Un evento unico che ogni anno fa sintesi di tutte le maggiori novità legate all’Intelligenza artificiale in ambito business e non solo.

All’interno dello stand Trentino hanno avuto spazio le iniziative di alcune aziende associate:

BlueTensor, Consorzio Trentino.ai, Dedagroup, GPI, Optoi e Social IT. Presenti anche gli enti territoriali di riferimento sul tema, ovvero, insieme a Confindustria Trento e al DIH, il Digital Innovation Hub del Trentino-Alto Adige: Trentino Sviluppo, Fondazione Bruno Kessler, il DISI, il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione di Università di Trento e EIT Digital, European Institute of Innovation and Technology.

Roberto Busato

Direttore generale Confindustria Trento

“L’intelligenza artificiale appare un game changer, che ha ripercussioni non solo sulle nostre abitudini, ma anche sul nostro modo di produrre valore nelle attività industriali. Le tecnologie di base sono mature e disponibili a costi accessibili. Tuttavia, occorre un approccio progettuale per introdurre l’AI nei processi. Se fino a dieci anni fa le barriere

Il WAICF 2024, oltre ad ospitare quasi 300 aziende specializzate nello sviluppo di tecnologie AI-oriented, ha proposto anche un denso programma di eventi formativi e workshop interattivi che indagano le più svariate applicazioni dell’AI che coinvolgono i settori produttivi. Di seguito i volti e le voci della delegazione trentina. all’introduzione delle imprese erano legate alla mancanza di strumentazione, o di capacità analitiche inadeguate, il tema oggi non è tecnologico, ma principalmente culturale e di competenze specifiche. Il nostro territorio è da sempre pioniere d’innovazione. La nostra Associazione ha assunto negli anni competenze specifiche, oltre che un ruolo chiave nella promozione dell’avanzamento tecnologico del sistema industriale trentino, a tutti i livelli e su tutti i fronti”.

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BlueTensor

“L’Intelligenza Artificiale e l’innovazione sono il core business di BlueTensor. La nostra partecipazione al World AI Cannes Festival anche nel 2024 è una testimonianza della nostra dedizione a rimanere all’avanguardia nel settore e questo evento è cruciale per noi per diversi motivi. L’’Innovazione e l’ispirazione con l’opportunità di scoprire le ultime novità nell’AI, il Networking di alto livello e infine, Conferenze e Workshop. Sia io che il nostro Cto, Federico Lucca , siamo intervenuti anche per presentare i nostri nuovi prodotti: Eyerus, una piattaforma no code di Computer Vision per il controllo qualità e Linguanalysis, per la gestione intelligente delle informazioni, potenziata da funzionalità di Generative AI.

Il WAICF per noi significa anche essere protagonisti, ispirando innovazione continua in ogni settore.”

Ceo

Consorzio Trentino.ai

“Il palcoscenico del WAICF 2024 di Cannes vede anche la nostra partecipazione per testimoniare il nostro impegno nel promuovere l’eccellenza delle aziende trentine nel campo dell’Intelligenza Artificiale a livello internazionale. In collaborazione con la delegazione trentina guidata da Confindustria Trento, portiamo il nostro contributo nel far conoscere le nostre competenze in questo settore. In particolare, abbiamo mostrato le nostre soluzioni di AI su temi come il demand planning nel manifatturiero, il CRM optimization e le

tecnologie abilitanti per data platform e LLM. Partecipare a WAICF 2024 è un’occasione per condividere, apprendere e favorire opportunità di collaborazione nell’ambito dell’AI. La nostra presenza mira a consolidare il ruolo del Consorzio Trentino.ai come attore di riferimento nell’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale”.

Dedagroup-Ors

“Negli ultimi tempi si è parlato molto di intelligenza artificiale, delle sue potenzialità e degli scenari che apre. In Deda pensiamo che la tecnologia, guidata e potenziata dall’intelligenza umana, sia uno strumento chiave per contribuire allo sviluppo della nostra società. Questo vale anche, e soprattutto, per l’AI: se verticalizzata, calata sulle esigenze

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Jonni Malacarne Ceo Davide Piazza

del business e unita a una solida cultura del dato, può abilitare efficienza ed efficacia e favorire la crescita. Per questo, momenti come WAICF sono fondamentali per ampliare il nostro presidio in questo ambito tecnologico: grazie alla connessione e al confronto con aziende, istituzioni, investitori, startup che si occupano di AI e che la utilizzano, partecipiamo alla costruzione di un’intelligenza artificiale che sia un alleato prezioso e che, al tempo stesso, tenga conto dei temi etici e sociali inevitabilmente collegati alla sua diffusione”.

Federico Menna

Ceo

EIT Digital

“L'intelligenza artificiale sta trasformando intere industrie, e c'è urgente bisogno di professionisti e studenti con competenze in materia. EIT Digi -

tal sta coordinando molteplici sforzi europei su più fronti per sviluppare talenti pronti per questo cambiamento. Siamo alla guida del progetto europeo EMAI4EU, che fornisce una formazione specializzata in Emotion AI ad oltre 1.000 studenti e professionisti per applicazioni nel campo della sanità, della finanza, della sostenibilità e altro ancora. Siamo inoltre coinvolti in numerosi altri progetti europei di AI. Tra questi, TANGO, che si concentra sullo sviluppo di soluzioni AI "umano-centriche", e la piattaforma AI-ondemand. Coordiniamo anche la AI Community dell'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia. La nostra rete di Master School, composta da 16 università di alto livello, combina corsi accademici avanzati con una formazione imprenditoriale, per preparare i laureati all'economia dell'AI. Aiutiamo anche i professionisti a riqualificarsi in ruoli incentrati sull'intelligenza artificiale. Le nostre ricerche e i nostri report dimostrano la nostra leadership di pensiero in materia di etica, politica e tecnologia dell'AI".

“L’intelligenza artificiale rappresenta già da tempo un ele -

mento chiave per la strategia di GPI. Utilizziamo l’AI per sperimentare l’impiego delle caratteristiche vocali come mezzo diagnostico, al fine di rilevare modelli e biomarcatori che possono segnalare particolari malattie o condizioni di salute. Nel contesto One Health, un approccio che collega la salute umana, animale e ambientale come elementi interdipendenti, l’AI gioca un ruolo fondamentale nell’analisi dei dati, contribuendo a individuare schemi e pattern innovativi per migliorare sia l’accessibilità che la qualità delle cure. Il nostro lavoro si concentra anche sull’uso dell’AI nell’ambito della semantica ontologica, che ci permette di esaminare e decifrare vasti insiemi di dati testuali, e sullo sviluppo di modelli predittivi. Per noi, AI è sinonimo di innovazione tecnologica nei settori più critici del panorama sanitario mondiale”.

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Alfredo Maglione

Ceo

Optoi

“Optoi è un’azienda italiana con sede a Trento che sviluppa e produce componenti microelettronici e sensori smart dal 1995.

La nostra azienda ha il completo controllo sulla tecnologia produttiva dalle fette di silicio ai sensori prodotti nella nostra camera bianca ISO6. Partendo dalla progettazione e dalle simulazioni produciamo sensori microelettronici ed elettronici smart per varie applicazioni nei settori: industriale, mobility, biomedicale e delle energie rinnovabili. I nostri sensori smart possono essere integrati con l’AI per ricavare ed elaborare informazioni affidabili e accurate su molti parametri di misurazione. Optoi produce sia sensori standard che sensori

custom basati sulle specifiche richieste dei clienti. Optoi è presente al WAICF 2024 per presentare sensori smart che abbinati all’AI creano soluzioni innovative”.

Maurizio Gianordoli

Ceo

Social IT

“In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale guida la trasformazione digitale, il nostro impegno è plasmare il futuro con tecnologie all’avanguardia. La nostra partecipazione in progetti di ricerca di respiro internazionale e l’impegno costante nello sviluppo di soluzioni innovative ICT riflettono la nostra dedizione. Con orgoglio, portiamo avanti la nostra missione di agire nel presente per anticipare le sfide del futuro. Crediamo che l’intelligenza artificiale debba essere non solo avanzata, ma an -

che accessibile a ogni settore e dimensione aziendale. Ed è proprio con questa vision che partecipiamo a questo evento, fianco a fianco con Confindustria Trento e i nostri partner Trentini, per condividere idee, apprendere dalle esperienze degli altri e costruire ponti per un futuro digitale intelligente e inclusivo.”

Monica Carotta

Direttrice Attrazione Imprese

Trentino Sviluppo

“Trentino Sviluppo supporta le imprese che investono nei settori chiave dell’innovazione, quali le società che utilizzano l’AI per lo sviluppo di prodotti e servizi, attraverso l’organizzazione di percorsi di accelerazione, partecipazione a fiere di settore, incontri B2B e B2C, sviluppo di competenze e ricerca di finanziatori. Supporta le imprese nella ricerca delle professionalità

17 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 copertina

collegate a questo settore ed organizza attività di divulgazione delle ultime tecnologie di intelligenza artificiale.

Sostiene attraverso bandi ad hoc gli investimenti delle imprese che sviluppano progetti originali ed innovativi.

Trentino Sviluppo supporta i processi di digitalizzazione delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni attraverso percorsi di open innovation e di scouting di tecnologie nel panorama italiano ed internazionale”.

FBK - Fondazione Bruno Kessler

“Da oltre 30 anni, la Fondazione Bruno Kessler si posiziona in prima linea nella ricerca internazionale sull'Intelligenza Artificiale. FBK è un attore

fondamentale nel panorama scientifico, con un'impronta significativa anche in diversi settori di applicazione dell'IA, tra cui l'industria, la sanità, la pubblica amministrazione, la cybersicurezza e le "città intelligenti. Partecipare al WAICF 2024 rappresenta un'opportunità unica, poiché siamo interessati ad approfondire la nostra comprensione partecipando attivamente nel mondo dell'IA. Quest'occasione offre un networking di alto livello e la possibilità di scoprire le ultime tendenze nell'IA, aprendo potenziali opportunità di business, soprattutto con le aziende territoriali presenti allo stand di Confindustria Trento. Inoltre, si aprono possibilità di sviluppo di nuovi progetti con partner internazionali.”

Marco Formentini Professore Associato DISI, Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione di Università di Trento

“Il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento si è presentato al World Artificial Intelligence Cannes Forum 2024 con un ampio portafoglio di attività di ricerca, innovazione e didattica nel contesto dell’intelligenza artificiale. Il Dipartimento è caratterizzato da molteplici

competenze nel campo dell’AI, e ricopre un ruolo da protagonista all’interno di diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali incentrati sul tema. A livello di didattica, Il Master in Artificial Intelligence Systems offerto dal DISI permette agli studenti di sperimentare esperienze di apprendimento innovative, anche grazie al coinvolgimento di attori industriali e lo sviluppo di progetti educativi dedicati (ad esempio, la Industrial AI Challenge). In questo momento di vertiginosa crescita dei temi legati all’AI, il DISI si dimostra pronto alle nuove sfide.”

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Vittorio Guarnieri Research Liaison Officer

“Cybersecurity talks”: Baldoni a Palazzo Stella

Un seminario per fare il punto sulle minacce informatiche, partendo dalla necessità di creare una nuova cultura della cybersecurity, tenendo conto di globalizzazione, geopolitica e intelligenza artificiale.

di STEFANIA CIPRIANI, Comunicazione Istituzionale, Confindustria Trento

corso del primo semestre del 2023, si sono verificati globalmente 1.382 attacchi informatici gravi, di cui il 9,6% ha coinvolto l’Italia: questi sono i dati che emergono dal rapporto relativo alla prima metà del 2023 redatto dall’Associazione Italiana per la Sicurezza informatica. Questo trend allarmante si sviluppa in un contesto globale sempre più complesso, caratterizzato da instabilità geopolitica e dall’adozione diffusa di nuove tecnologie. È importante sottolineare che molti di questi attacchi non colpiscono solamente gli Stati ma, sempre più frequentemente, anche le aziende. Per questo motivo, l’11 gennaio si è tenuto a Palazzo Stella il primo incontro del ciclo di seminari

“Cybersecurity talks” con Roberto Baldoni , professore, direttore generale e attuale direttore operativo dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. L’obiettivo è proprio quello di sensibilizzare le aziende su questi rischi. A inizio 2023, infatti, Confindustria Trento, Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler hanno stipulato un accordo in cui si impegnavano a creare un osservatorio permanente sulla sicurezza informatica per promuovere la consapevolezza e la

preparazione delle imprese di fronte alle minacce. Il problema centrale, secondo Baldoni, è la scarsa consapevolezza aziendale riguardo la protezione dei dati. Anche in regioni come il Trentino, si registrano sempre più segnalazioni di attacchi informatici che colpiscono le imprese: “le aziende sono attaccate con maggiore frequenza: è fondamentale capire che esistono diverse minacce e nuovi modi di fare concorrenza. Sarà necessario creare una nuova cultura della cybersecurity in tutte le imprese”, ha spiegato il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato . Secondo Busato la consapevolezza sul tema potrebbe essere in aumento a seguito degli eventi internazionali, come la guerra in Ucraina. Le aziende stanno infatti iniziando ad investire nella sicurezza informatica, ma Baldoni ha avvertito che non è sufficiente affidarsi solo a un antivirus. È necessario introdurre un piano sistematico di difesa informatica, specialmente per le aziende di piccole dimensioni che fino a pochi mesi fa non consideravano la sicurezza informatica come una priorità. A questo proposito, Baldoni ha enfatizzato il fatto che ogni azienda deve compren -

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NEL

dere di essere un possibile obiettivo nella guerra cibernetica e, di conseguenza, deve adottare strategie di difesa adeguate. Nel suo intervento ha gettato luce sui numerosi rischi informatici che le aziende devono affrontare oggi, sottolineando che la tecnologia è solo una parte di questi pericoli, che sono legati anche a fenomeni come la globalizzazione e la geopolitica. Un aspetto critico emerso durante il suo intervento è la mancanza di competenze nel settore della sicurezza informatica. Attualmente, nel mondo mancano circa 2 milioni di esperti di sicurezza, ma questa carenza potrebbe crescere a dismisura, raggiungendo gli 80milioni entro dieci anni. La collaborazione tra industria e università diventa essenziale per colmare questa lacuna che potrebbe portare alla creazione di un mercato altamente competitivo, con la proliferazione di figure capaci di vendere le proprie competenze al miglior offerente, mettendo a rischio la sicurezza delle aziende. Baldoni ha anche evidenziato il ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale come minaccia potenziale. In un contesto in cui modelli generativi avanzati, come chat GPT, sembrano capaci di rispondere a qualsiasi domanda, l’incertezza riguardo alle decisioni prese da tali sistemi po -

trebbe portare a sfide significative. La crescente presenza dell’intelligenza artificiale richiederà un adattamento delle infrastrutture per garantire decisioni sicure. Anche il Ceo di OpenAI, Sam Altman , ha recentemente esposto le criticità potenziali di questa tecnologia davanti al Congresso Americano, evidenziando la necessità di adottare un approccio più cauto. Il panorama descritto da Baldoni evidenzia la complessità dello scenario attuale, ma suggerisce anche possibili interventi per mitigare i rischi. Aumentare la compliance alle leggi sulla cybersecurity, investire nella formazione dei dipendenti e investire sempre di più nel recupero - che viene spesso trascurato - sono tutte azioni cruciali per le aziende. Baldoni ha inoltre sottolineato che la minaccia cibernetica va oltre gli hacker che cercano di compromettere i sistemi e che sarà necessario prepararsi a fronteggiare una varietà di minacce sempre più ampie e devastanti.

La consapevolezza aziendale sulla sicurezza informatica è ancora in fase embrionale, ma è essenziale per affrontare le sfide emergenti. Il futuro competitivo dipenderà non solo dalla capacità di produrre e innovare ma anche dalla difesa efficace contro le minacce cibernetiche sempre più sofisticate. La formazione, la consapevolezza e la creazione di piani sistematici di difesa saranno fondamentali per garantire un ambiente digitale sicuro per le imprese.

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Ipsp: un decennio di successi

L’Industrial Problem Solving with Physics compie dieci anni: un ponte di successo nel collegare la ricerca scientifica alle sfide industriali.

RICORRE

nel 2024 il decennale di Industrial Problem Solving with Physics: un anniversario che rappresenta un traguardo significativo nella collaborazione tra il mondo accademico e quello industriale. Organizzato congiuntamente dal Dipartimento di Fisica, dal Corso di Dottorato in Fisica e dalla Divisione Valorizzazione e Impatto della Ricerca dell’Università di Trento, in collaborazione con Confindustria Trento, Trentino Sviluppo e Hub Innovazione Trentino, Ipsp è diventato il punto di incontro per la convergenza di menti scientifiche ed esigenze aziendali. “Ipsp è molto più di un progetto di Open Innovation; è un motore di problem solving e innovazione concreta che ha dimostrato l’efficacia della collaborazione tra imprese e il mondo accademico – ha dichiarato Alfredo Maglione , presidente della Sezione informatica e tecnologie digitali di Confindustria Trento, intervenuto all’evento di lancio del decennale -. In otto edizioni, oltre venti aziende hanno sperimentato questo modello di cambiamento attraverso soluzioni innovative, rafforzando questa sinergia tra università, ricerca e aziende. Per questo motivo Confindustria Trento

persiste con crescente convinzione nel suo impegno, sostegno e promozione del progetto tra le imprese industriali trentine, consapevole che questa collaborazione risulta essere da dieci anni tra le migliori per stimolare l’innovazione del territorio”. L’obiettivo di Ipsp è creare un ponte efficace per il trasferimento di conoscenze tecnologiche e risorse umane tra l’Università e le aziende del territorio. Ogni anno tre aziende e fino a trenta cervelli (tra studenti, studentesse e laureati, laureate di laurea magistrale, studenti e studentesse di dottorato, assegnisti e assegniste di ricerca, ricercatori/ricercatrici e borsisti/ borsiste) under 35, provenienti da diverse discipline scientifiche, vengono selezionati per lavorare in gruppi appunto multidisciplinari sotto la guida di esperti del Comitato Scientifico. L’obiettivo è quello di risolvere i problemi tecnologici proposti dalle aziende, sfruttando le conoscenze, le risorse e le strutture offerte dal Dipartimento di Fisica. Cinque giorni di gara a squadre per trovare le soluzioni più innovative a tre problemi tecnologici delle aziende, ma anche per imparare a lavorare in squadra e a gestire il cosiddetto “sconforto sperimentale”, ovvero la necessità di non abbattersi davanti a quei fallimenti che sono parte naturale del processo di ricerca e innovazione. La sfida ha come obiettivo quello di promuovere

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le professioni scientifiche e la connessione tra il mondo della ricerca e quello delle imprese. Tra le nove edizioni di Industrial Problem Solving with Physics celebrate negli anni scorsi, varrà la pena di ricordare in questa occasione almeno le performances dell’appuntamento dello scorso 2023, che ha segnato un altro capitolo di successo nella storia dell’evento. Tre squadre di giovani talenti hanno lavorato per una settimana senza sosta per risolvere i problemi industriali e tecnologici di altrettante imprese del territorio. Tutte e tre le squadre hanno superato brillantemente il compito, rispondendo

con competenza alle sfide stimolanti presentate da Girardini Srl di Tione, Elixe Srl e Sepr Italia Spa di Mezzocorona. Ad aggiudicarsi l’edizione la squadra che ha operato per conto di Elixe, un’azienda di Spini di Gardolo attiva nel settore dei macchinari di produzione per il rivestimento e il trattamento di tubi di acciaio, proclamata vincitrice dal comitato scientifico per avere affrontato lo studio di un sistema di irraggiamento Uv all’interno di un cilindro per la realizzazione di rivestimenti organici per la protezione di metalli.

Presentato il piano di mandato di Fbk

È delle scorse settimane la presentazione del Piano di mandato 2024-2027 della Fondazione Bruno Kessler.

Missione e obiettivi della Fondazione sono stati illustrati dal suo Presidente Ferruccio Resta in una prima occasione, presso il Palazzo della Provincia a Trento, e in un secondo momento a Milano, nella sede di Borsa Italiana. “In un contesto segnato da fenomeni quali cambiamento climatico, invecchiamento della popolazione europea, digitalizzazione, instabilità internazionali e mobilità giovanile – ha detto Resta – l’impegno che oggi la Fondazione si assume pubblicamente è quello di garantire una ricerca di qualità, interdisciplinare, internazionale, in grado di rinnovare tecnologie e modelli esistenti e offrire soluzioni nuove. Intendiamo affrontare l’era dell’Intelligenza artificiale con qualità, saggezza e rigore scientifico, aiutando la società a governarne gli impatti”. Intervenuto, insieme alle altre Associazioni, all’anteprima di Trento, il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana ha espresso apprezzamento per gli obiettivi fissati, anche con gli indicatori numerici, e per la costituzione di aree dedicate al trasferimento tecnologico e alle relazioni con le imprese, anche su impulso dell’Associazione.

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Da sempre abbiamo scelto di essere presenti in modo capillare in tutto il Trentino. A Trento, per offrirti il massimo confort, ci puoi trovare in 3 punti: nella storica sede di Viale Verona; in centro storico nella filiale di via Mazzini e ora anche più a nord nella filiale di Largo Nazario Sauro, aperta tutti i giorni con orario 09:00 /12:30.

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PIL per lavoratore (EUR2015, PPP), fonte: OCSE

I dati per compiere scelte strategiche

Il 2024 sarà un anno di grandi cambiamenti in tutto il mondo e anche per il Trentino è giunto il momento di scelte strategiche, con un occhio analitico al passato e idee chiare e condivise sul futuro.

QUEST'ANNO

il 51% della popolazione mondiale andrà al voto e cambierà o rinnoverà la guida dei propri timoni. Dagli Stati Uniti alla Ue, sarà un anno di grandi scelte strategiche per lo sviluppo economico globale, nel bene o nel male. Anche il nostro Trentino si trova in una nuova fase, con una legislatura appena iniziata e tante sfide da affrontare. Quando si devono prendere grandi decisioni sono due gli elementi fondamentali da mettere sul tavolo: i dati e la visione.

Partendo dai dati e con un occhio attento al nostro territorio, gennaio è stato un mese ricco

di appuntamenti e analisi su tematiche economiche centrali, come la produttività, i salari, gli investimenti e, più in generale, sulla nostra competitività come territorio. È utile in questo senso una cronistoria e una sintesi dei principali indicatori che hanno aperto le porte a nuove riflessioni di sistema. La prima analisi emersa è quella della Cgia di Mestre che, su dati Istat, racconta di un’industria italiana che negli ultimi 15 anni è crollata in termini di valore aggiunto (-8,4%) tra il 2007 e il 2022, con un Nord-Est che invece resiste (+5,9%) e un Trentino-Alto Adige al secondo posto del podio (+15,9%). A questi dati, apparentemente da festeggiare, susseguono però quelli del rapporto sulla produttività realizzato dalla Provincia in collaborazione con l’Ocse. E qui i medesimi dati cominciano a raccontare una situazione meno idilliaca, confrontandoci con regioni similari in tutta Europa. Il primo dato che è emblematico è sicuramente quello del Pil pro capite che in Trentino cala del 4,7% nel corso degli ultimi 15 anni, contro una crescita media del 20% delle altre regioni. E la produttività dell’industria? Effettivamente è cresciuta in Trentino, ma

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con un ritmo talmente lento che il gap con le altre regioni è passato dal 33% al 49% tra il 2001 e il 2019.

Ai dati sulla produttività si integra il tema dei salari che ci restituisce un Trentino che cerca faticosamente di mantenere la media nazionale, arrancando sulle posizioni dirigenziali, perdendo però il confronto con l’Alto Adige. Un tema quello dei salari che è stato al centro del tavolo, convocato dalla Provincia, per trovare delle soluzioni condivise insieme alle diverse associazioni di categoria.

Ultimo indicatore emerso negli scorsi giorni è quello degli investimenti, con un Alto Adige che cresce più rapidamente rispetto al Trentino negli ultimi 15 anni. Ampliando l’orizzonte dell’analisi abbiamo però constatato che il rapporto “investimenti per addetto” ci restituisce il medesimo livello tra le due Province e una crescita simile negli ultimi 5 anni.

Da tutti questi dati cosa emerge? Sono due i principali elementi che ci vengono restituiti: il manifatturiero è il settore più produttivo e con i salari più alti e le “dimensioni” contano. Sì, perché i dati, al netto di sterili classifiche e comparazioni, ci dicono sempre qualcosa.

È a questo punto che entra in gioco la visione. Cogliere i suggerimenti che i dati ci forniscono e calarli in un territorio, creando strategie di sviluppo condivise è ciò che possiamo considerare visione. La visione di un Trentino che diventa attrattivo per studenti e lavoratori, con salari competitivi che si affiancano a una struttura di welfare, pubblica e privata, all’avanguardia.

Un Trentino attento allo sviluppo locale ma con un orizzonte globale, che punta al mercato internazionale con un approccio nuovo, posizionandosi come eccellenza su settori e paesi target strategici. E per internazionalizzazione non si parla solamente di esportazioni e investimenti all’estero, fisiologicamente più ad appannaggio del manifatturiero, ma anche aumentando per esempio la quota di turisti stranieri. Aprirsi al mondo per far crescere l’economia locale.

Un territorio che stimola la crescita dimensionale delle proprie imprese, in qualsiasi settore, per renderle più competitive sia a livello nazionale che internazionale. E la competitività non si ferma meramente alle logiche delle vendite di prodotti e servizi, ma abbraccia la sfida dell’attrazione: di talenti, di nuove imprese, di investitori. Se statisticamente le imprese più grandi sono più produttive e in grado di concedere salari più alti, il nostro ecosistema ne deve permettere una crescita.

La visione però è anche capacità di leggere i dati, comprenderli e trasformarli in azioni che siano realmente percorribili e giuste per un determinato contesto. E questa capacità va necessariamente di pari passo con quella di mettere insieme obiettivi apparentemente diversi e quasi contrapposti, per farne una sintesi virtuosa. È questa la grande sfida che, come Trentino, dobbiamo affrontare: unire le forze per raggiungere obiettivi comuni.

I dati e le classifiche possono essere usati in due modi: per vantarsi o piangersi addosso, a seconda della propria posizione, o per guardare al futuro con la volontà di arrivare in cima e restarci. Tra le due la seconda è quella che ci può aiutare a cambiare le cose ed è senza dubbio la più stimolante.

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Comprendere il mercato per conquistarlo

Accanto alle aziende ambiziose per differenziarsi, attrarre talenti e fidelizzare i clienti

In un mercato altamente competitivo e in continua evoluzione, come identificare e raggiungere obiettivi di sviluppo concreti, di lunga durata e sostenibili?

La riconoscibilità di un marchio è intimamente legata al suo successo commerciale, perciò diventa fondamentale per le aziende acquisire gli strumenti integrati di marketing e branding con cui costruire paradigmi di crescita adeguati.

Il brand rappresenta un insieme di valori e azioni, le strategie e operazioni per rafforzarlo vanno assimilate quindi a quelle del marketing con l’obiettivo comune di ampliare e concretizzare il successo commerciale.

In questo modo si raggiunge il duplice fine di differenziarsi dalla concorrenza senza rinunciare alla coerenza del marchio.

La professionalità di Ovum Design e la competenza nel settore del branding si uniscono alle risorse e abilità maturate nel marketing da ExVoid: da questo connubio nasce un approccio per le aziende orientato al progresso.

Elisa Giovannini, co-founder ExVoid: «Il nostro metodo nasce dall’intima collaborazione con gli imprenditori del territorio, per dare una risposta innovativa ed efficace alle sfide del momento. Dal supporto alle aziende nel momento del cambio generazionale, all’attrazione di talenti, il tutto focalizzando la crescita non solo nell’ampliamento del prospect dei clienti ma guardando anche alla

fidelizzazione di quelli attuali». «Con l’unione di Branding e Marketing abbiamo dato forma al BrandKeting, un approccio strutturato, diverso e unico nella regione, per le aziende che intendono distinguersi ed evolversi», prosegue Alessandro Boschet, co-founder Ovum Design, «Ciò si fonda su una conoscenza radicata del tessuto della regione e delle dinamiche che lo animano e caratterizzano». L’imperativo che stimola lo sforzo sinergico di ExVoid e Ovum Design è quello di offrire alle aziende un investimento nello sviluppo disponendo di un team di

professionisti altamente qualificato, competitivo ed accessibile. La formula del BrandKeting è agile, vicina alle PMI che non contano su risorse interne dedicate e alle aziende strutturate che cercano una squadra puntualmente preparata e aggiornata per supportare i propri reparti con iniziative strategiche. «Nel tempo, il nostro impegno con gli imprenditori ha ottenuto e continua a portare risultati concreti e positivi» conferma Elisa «ecco il punto di partenza per conoscere il nostro approccio e iniziare un progetto di comunicazione aziendale».

26 informazione pubblicitaria TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 www.ovumdesign.it info@ovumdesign.it Via Piave 26, Trento www.exvoid.it info@exvoid.it Via Piave 26, Trento

Trento Capitale europea del Volontariato 2024

Confindustria Trento sostiene “Trento capitale europea del volontariato 2024” promuovendo sostenibilità e solidarietà tra le imprese che operano sul territorio Trentino.

SABATO

3 febbraio è stato inaugurato a Trento l’anno del volontariato con una cerimonia che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella . Ad accogliere il

Capo dello Stato una “T Quotidiano Arena” gremita con oltre 1200 volontari e 400 studenti, assieme ai rappresentanti delle istituzioni provinciali, regionali e degli enti locali. All’evento hanno preso parte anche molti ospiti internazionali, tra cui Andrij Sadovyj, Andriy Moshkalenko e Serhiy Kiral , rispettivamente sindaco e vicesindaci di Leopoli, la città che aveva concorso al titolo di Capitale europea del volontariato assieme a Trento.

Durante la cerimonia il Presidente Mattarella ha sottolineato come Trento Capitale europea e italiana del volontariato sia “un

riconoscimento alla cultura della sua gente, alle esperienze attuali di solidarietà e di partecipazione che continuano a sostenere la crescita della comunità. Essere Capitale è anche una grande occasione di incontro, di ricerca in comune, di riflessione, di conoscenza. Il volontariato è tra le risorse più preziose di una società”.

La nostra Associazione, partner dell’appuntamento, si fa promotrice di un impegno sempre più spiccato a sostenere la solidarietà e il benessere dell’essere umano con un approccio di sviluppo integrato tra aziende e territorio, in linea con gli obiettivi sviluppati nell’ambito del progetto Duemilatrentino. In questo senso, l’impegno dell’Associazione è un impegno che passa per il sostegno diretto, nella forma più tradizionale della donazione; per le varie forme dell’adesione, dalle occasioni di sponsorizzazione e partnership alla prestazione di servizi; infine, ancora troppo poco, per il volontariato d’impresa, che è certamente la più matura e sfidante frontiera che il mondo economico deve immaginare di potere cogliere. Queste sono solo alcune delle molteplici modalità attraverso le quali le imprese possono contribuire positivamente alla società, sfruttando al massimo le intelligenze e le risorse già disponibili. Il territorio trentino potrebbe diventare un laboratorio sperimentale e può avere un ruolo cruciale nell’implementazione di pratiche innovative di condivisione di risorse, tempo e competenze per contribuire alla costruzione di una comunità più solidale e sostenibile.

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Insieme per le donne vittime di violenza

Anche Confindustria Trento, insieme al Coordinamento Imprenditori, ha aderito alla raccolta fondi a supporto del lavoro del Centro Antiviolenza di Trento e del progetto “La violenza non è un destino”.

TRA

le sfide trasformative descritte all’interno del position paper di Confindustria Trento “Società Trentino 5.0”, l’inclusione della popolazione femminile all’interno del sistema sociale ed economico del territorio occupa uno spazio privilegiato.

Nel documento si propone in particolare di definire e lanciare un “crash program” volto ad azzerare il gender gap nel breve termine. Numerose le proposte: dall’implementazione delle politiche a supporto della neogenitorialità, all’adozione di misure rivolte alle imprese per la crescita e la tutela dell’occupazione femminile, fino al sostegno all’imprenditoria femminile, passando per l’incentivazione di analisi approfondite sul gender gap nelle organizzazioni e la

promozione dell’accesso delle imprese alla certificazione di parità di genere prevista dal Pnrr. Nelle scorse settimane, l’Associazione ha inoltre aderito alla proposta del Coordinamento Provinciale Imprenditori, che ha deciso di partecipare alla raccolta fondi in favore delle donne vittime di violenza inserite in percorsi di assistenza sul territorio. All’iniziativa si può contribuire donando sul conto corrente IT10V0538701801000004003812, entro giovedì 29 febbraio.

I fondi saranno gestiti dal Centro Antiviolenza di Trento e dal progetto “La violenza non è un destino” per supportare le donne, dal punto di vista economico, nel loro percorso di emancipazione da chi le maltratta. Ricordiamo con l’occasione che il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri promuove il servizio pubblico del 1522, un numero gratuito e attivo 24 ore su 24, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Aquafil al fianco di Alba Chiara APS

Trasformare il dolore in speranza. Questo è quello che stanno facendo i genitori di Alba Chiara Baroni , vittima di femminicidio a Tenno, nel 2017.

Dopo la tragedia, Massimo e Loredana hanno fondato l’Associazione Alba Chiara APS, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale sul tema della violenza contro le donne.

Nel 2022, Aquafil ha avviato una collaborazione con l’associazione, unendo le forze in una serie di progetti per diffondere la consapevolezza soprattutto verso le nuove generazioni, dare un sostegno tangibile alle donne e, in ultima analisi, evitare che storie di questo tipo si ripetano. Nel concreto, con il supporto dell’azienda, sono stati organizzati tre eventi per decostruire gli stereotipi di genere e generare discussioni sane sull’argomento.

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Tempo di scegliere… a catalogo!

Dagli incentivi alle imprese alle soft skills, passando per il marketing, gli acquisti, i mercati esteri… una serie di appuntamenti per offrire competenze tecniche e strumenti per affrontare al meglio il mondo del lavoro.

NELL'ERA

della rapida evoluzione tecnologica e delle mutevoli dinamiche del mercato del lavoro, è l’importanza della formazione continua a emergere come una necessità imprescindibile per chiunque voglia rimanere competitivo e adattarsi alle sfide del mondo moderno. Non solo permette di equipaggiare con le conoscenze e le abilità necessarie per affrontare le sfide attuali, ma insegna anche a essere flessibili e adattabili di fronte a futuri cambiamenti. Questa mentalità porta con sé maggiore resilienza e prontezza a cogliere le opportunità che possono sorgere anche nelle situazioni più impreviste.

Il Catalogo Formativo 2024 di Assoservizi abbraccia questa visione, offrendo una varietà di corsi e percorsi sulle più diverse tematiche, al fine di accompagnare le persone e, di riflesso, le aziende e le organizzazioni, nella loro crescita professionale e umana. Dalle agevolazioni e incentivi alle imprese alle soft skills, passando per il marketing, la comunicazione, gli acquisti, l’amministrazione del personale, la finanza, i mercati esteri… una serie di appuntamenti formativi nati dalle esigenze reali delle imprese che sempre più necessi -

tano di personale preparato non solo per quanto riguarda le competenze tecniche ma anche capace di fare i conti con le criticità, le emozioni e lo stress che spesso l’ambiente lavorativo porta ad affrontare. Saper lavorare in team, saper gestire efficacemente il proprio tempo, essere felici al lavoro, per esempio, sono elementi fondamentali per creare ambienti lavorativi sani: investire sul capitale umano è senza dubbio una delle attenzioni maggiori che un’impresa deve avere per stare al passo coi tempi.

Le proposte formative di Assoservizi non si limitano a of -

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frire semplicemente conoscenze teoriche, ma puntano sempre più sulla metodologia esperienziale e pratica. Molte delle attività proposte includono simulazioni, giochi di ruolo, l’uso della metodologia Lego® Serious Play®. Questo approccio consente ai partecipanti di mettere in pratica ciò che imparano, acquisendo competenze concrete e sviluppando una maggiore consapevolezza: rappresenta un’opportunità per promuovere lo sviluppo personale e professionale, stimolando la creatività, la curiosità e la capacità di problem solving.

La formazione qui proposta come interaziendale, poiché riunisce professionisti provenienti da diverse aziende e settori, può trasformarsi in un potente strumento per promuovere lo sviluppo del personale e alimentare la crescita all’interno delle mura della propria organizzazione.

E qualora un’azienda, o una sua risorsa, volesse approfondire ancor più specifiche tematiche è possibile confezionare gli interventi formativi

su misura, in base alle esigenze e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Se da una parte la formazione interaziendale, oltre che a trasferire le competenze che il corso si prefigge, permette infatti l’importante interscambio tra i partecipanti e le diverse esperienze e realtà presenti in aula, dall’altra la formazione customizzata consente all’azienda di approfondire determinate tematiche in maniera personalizzata, andando a colmare le reali esigenze aziendali, massimizzando l’impatto e l’efficacia dell’intervento formativo. (ab e fd)

Per informazioni

Stefania Trenti formazione@assoservizi.tn.it 0461 935050

La via della Sostenibilità 2024

A partire da quest’anno, per lasciar trasparire l’attenzione che l’Associazione intende investire sulla sostenibilità, tutte le iniziative che Confindustria Trento e Assoservizi proporranno sul tema saranno facilmente individuabili con lo slogan “La via della Sostenibilità 2024”.

Per il 2024, Assoservizi ha immaginato di individuare due stagioni di formazione per il mondo della sostenibilità, accomunate da uno stesso format: un primo webinar gratuito di scoperta dei corsi a catalogo e valutazione di alcuni argomenti trattati nelle giornate di formazione; un secondo webinar gratuito di approfondimento di due delle tematiche di cui si comporrà l’offerta formativa; un corso per neofiti “go to sustainability – corso base” per imparare i concetti di comprensione e costruzione della sostenibilità; un corso per esperti “go to sustainability –corso avanzato” per imparare i concetti di concretizzare e comunicare la sostenibilità; un corso verticale su una tematica specifica.

La formazione primaverile inizierà con i due webinar “I 6 key point della sostenibilità in azienda” (22 febbraio) e “Pillole di sostenibilità” (5 marzo), per poi partire con il corso base il 20 marzo (12 h online), il corso avanzato il 17 aprile (12 h online) e il corso verticale l’8 maggio (8 h online). La formazione autunnale proporrà diversi contenuti dei webinar, mantenendo inalterati i corsi, con un inizio indicativamente dai primi di ottobre. Come suggerisce anche lo slogan, le stagioni di formazione sono da viversi come un’unica offerta formativa (accedendo anche a un prezzo agevolato). Sarà sempre possibile l’iscrizione ai singoli pacchetti. (gs)

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Un “nuovo” protagonista: il Clima

Le temperature miti di questo autunno-inverno comportano un minor consumo per il riscaldamento. Con il rallentamento economico in Europa centrale, il prezzo potrebbe raggiungere il minimo tecnico.

di FEDERICO DE COL, Referente tecnico Energia e fonti rinnovabili Confindustria Trento, Assoenergia

prezzi delle due principali commodities energetiche, energia elettrica e gas, hanno chiuso il 2023 con valori medi più che dimezzati rispetto al 2022. Il PUN è passato da 304 €/MWh a 127. Il gas da 1,29 €/Smc a 0,5. Il 2024 è partito con un trend ribassista perdendo un ulteriore 15% gennaio su dicembre 2023. Gli avvenimenti geopolitici iniziati con la guerra Russo-ucraina avevano causato forti scossoni e rialzi ai prezzi che avevano poi faticato a trovare un equilibrio. Nell’ultimo anno le successive instabilità mondiali non

hanno invece causato forti shock. Basti pensare che l’aumento dei prezzi gas dovuto allo scoppio delle ostilità tra Israele e Palestina è durato poco più di un mese nonostante i timori dell’allargamento del conflitto. Il mercato gas è oggigiorno talmente interconnesso che risulterebbe difficile bloccare tutte le vie di approvvigionamento, specie via mare tramite metaniera, al continente europeo. Ma il vero protagonista di questi ultimi mesi si è dimostrato essere il clima. Abbiamo vissuto l’autunno-inverno più caldo da quando si è iniziata la raccolta dei dati ed alcune analisi rilevano che il trend potrebbe non mutare. Più caldo (febbraio con 4 gradi sopra la media del periodo) significa minor consumo per il riscaldamento e complice il forte rallentamento economico in Europa centrale, il prezzo potrebbe raggiungere a breve il minimo tecnico che si stima attorno ai 26-27 €c/Smc. Un 2024 dove quindi governerà il meteo e nel quale si dovrà impostare la nuova strategia per il 2025.

Confindustria nomina i tre “saggi”. A rappresentare il Nord-Est c’è

Ilaria Vescovi

Il Consiglio generale di Confindustria ha individuato i membri che costituiranno la commissione incaricata di designare il successore di Carlo Bonomi alla guida degli industriali italiani. Tra i nominati figura anche Ilaria Vescovi , Presidente di Confindustria Trento dal 2007 al 2011. Attualmente, Vescovi è contitolare del Gruppo Tecnoclima e ricopre la carica di Presidente della finanziaria della Curia trentina, Isa. Oltre ai suoi incarichi nel Trentino, ha guidato la Federazione regionale degli industriali e ha fatto parte della Giunta di Confindustria.

Il nome di Ilaria Vescovi è stato estratto insieme a quelli di Mariella Enoc e Andrea Moltrasio , mentre Luciano Vescovi è stato designato come riserva nel caso di indisponibilità di uno dei tre saggi. La commissione avrà il compito di valutare le candidature e consultare la base associativa in vista del voto di designazione del consiglio generale, il 4 aprile 2024. L’elezione avverrà poi in assemblea, il 23 maggio dello stesso anno.

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Verso uno sci più accessibile e sostenibile

Intervista a LUCA GUADAGNINI, Presidente della Sezione Impianti a fune di Confindustria Trento

di

Responsabile Marketing e Relazione con gli Associati, Confindustria Trento

PRESIDENTE

Guadagnini, quest’anno la stagione dello sci è iniziata sotto i migliori auspici, grazie alla nevicata di fine novembre che ha imbiancato tutte le aree sciabili trentine. Come sta andando?

In effetti quella nevicata è stato un meraviglioso biglietto da visita per i primi sciatori che hanno raggiunto le nostre località, anche se non è risultata sufficiente a limitare gli interventi per la preparazione delle piste da parte delle società funiviarie. Possiamo affermare con soddisfazione che nonostante la congiuntura difficile e i molti problemi che tutti conosciamo, lo sci resta uno sport estremamente amato e un fattore di attrazione imprescindibile per l’economia delle nostre valli. Per citare un dato, il Ponte dell’Immacolata, che segna tradizionalmente l’apertura di tutte le aree sciabili, ha visto la presenza di oltre 200mila sciatori in tutto il Trentino, con una media del + 9% di primi ingressi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri importanti, non solo per le aziende funiviarie, ma anche per tutto il mondo della montagna, in quanto il ruolo degli impianti è strategico anche per il successo di tutte le altre categorie di operatori.

I vantaggi per i territori non si limitano agli incassi diretti derivanti dalle presenze turistiche, ma anche all’indotto connesso alla vostra attività.

È corretto, da analisi ormai ben note, risulta che l’indotto generato dalle società funiviarie è pari a 5 – 7 volte il fatturato diretto (a seconda delle aree). Solo nell’anno 2023 in Trentino abbiamo realizzato investimenti per un valore superiore ai 75milioni di euro, distribuiti su

25 aziende. Questi sono finalizzati non solo al mantenimento di posizioni di leadership sul mercato, ma anche al costante miglioramento della sicurezza, dell’efficienza e del comfort a vantaggio degli sciatori e anche dell’ambiente nel quale operiamo (maggiore efficienza comporta minore consumo di risorse e migliori risultati). Ma non investiamo solo in infrastrutture e macchinari. Oltre alle somme già citate, mi piace ricordare i notevoli investimenti nella digitalizzazione dei processi (vendita skipass,

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speciale neve
Luca Guadagnini

controllo impianti, innevamento, ecc) e nel rafforzamento delle competenze del nostro personale, da sempre caratterizzato da altissima professionalità e specializzazione tecnica. Insomma, oltre alle entrate dirette e al valore garantito all’intera filiera turistica, vi è anche un costante coinvolgimento delle imprese e dei lavoratori locali, in un processo virtuoso di moltiplicazione finanziaria, che genera benefici sia in termini di introiti per le casse della Provincia che di benessere sociale.

Si parla di cambiamento climatico e di possibile crisi dello sci. Voi siete preoccupati? Le modifiche in atto nelle condizioni meteo sono certamente un fattore importante da considerare, ma, come detto, l’evoluzione tecnologica ci consente di garantire, anche in questo nuovo scenario, un servizio eccellente con standard di sicurezza in costante aumento, risparmiando al contempo energia elettrica e risorse naturali e migliorando quindi il nostro impatto sul contesto territoriale in cui operiamo. A titolo d’esempio posso citare la realizzazione dei bacini di accumulo dell’acqua che non intaccano gli interessi di altre categorie, ma sono invece concepiti fin dalla loro progettazione per coprire diverse funzioni, come l’antincendio e l’approvvigionamento agricolo. La risorsa idrica, infatti, viene “utilizzata” in un periodo dell’anno in cui in agricoltura serve meno e viene restituita al circolo naturale quando ce n’è più bisogno, nel momento del risveglio primaverile, in maniera totalmente pulita e contribuendo talvolta a sopperire periodi di siccità. È importante per il settore ribadire che non è corretto parlare di “consumo” di acqua con un’accezione di spreco, né tantomeno di danno, in quanto per la produzione neve non vengono utilizzati additivi, ma solo energia, acqua e aria compressa.

Quali sono gli ambiti strategici sui quali dovrete lavorare in futuro e sui quali chiedete la collaborazione della politica e degli stakeholder territoriali

Le sfide aperte sono molte. Anche se lo sci rimane – e rimarrà in futuro – il fulcro del nostro business, tutte le skiarea trentine stanno investendo per costruire un’offerta sempre più destagionalizzata e trasversale a diversi target. Per noi è importante puntare su una clientela “informata” capace di scegliere la destinazione valutandone la qualità, i valori e l’impegno nella sostenibilità intesa a 360°, ovvero ambientale, economica e sociale. Non cerchiamo quindi solo il cliente con alta capacità di spesa, ma soprattutto quello disposto a fidelizzarsi con noi, perché riconosce quanto abbiamo investito – non perché imposto, ma perché gli impiantisti sono i primi a crederci e a riconoscerne l’importanza – in materia ambientale, nell’accessibilità ai disabili, nella tutela dei minori e nella cultura del rispetto, tipica dei veri sportivi. Indubbiamente molto si deve ancora fare, e su questo chiediamo l’aiuto della Giunta Provinciale e in particolare dell’assessore al Turismo Roberto Failoni, che da sempre ci ha garantito un dialogo aperto e franco. Pensiamo all’accessibilità delle nostre valli, sia in termini di arrivo a destinazione che di mobilità interna. Sono necessarie infrastrutture e servizi extraurbani per rendere piacevole, fluido e sostenibile il raggiungimento delle località abbattendo al contempo l’impronta di Co2 legata a chi, soprattutto per mancanza di valide alternative, le raggiunge con mezzi privati. È anacronistico, per fare un esempio, pensare che un turista straniero riesca a raggiungere l’aeroporto a noi più vicino in poche ore, per poi trovarsi in forte disagio per percorrere gli ultimi 50 chilometri. Accessibilità poi significa sicuramente anche connessione, ovvero la necessità di implementare tecnologie come fibra, gps, servizi di digitalizzazione, che sui nostri territori hanno ancora ampi margini di miglioramento. Inoltre, serve una politica industriale a lungo termine. Le società di impianti vivono e ragionano con prospettive progettuali almeno ventennali, ma tali progettualità necessitano del sostegno e della collaborazione anche degli operatori del territorio.

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Dolomiti Superski apre la stagione sciistica 2023-2024 con i preparativi per la 50° stagione e importanti cambiamenti che delineano una transizione verso un futuro più sostenibile nella regione alpina.

Un inverno dolomitico È

una stagione di “transizione”, quella del 2023-2024, che ha visto diversi interventi in vista dei festeggiamenti per la prossima, la 50° di Dolomiti Superski. Per il prossimo anno sono previsti infatti considerevoli lavori di rinnovamento o sostituzione totale di diversi impianti strategici, anche nelle valli centrali delle Dolomiti in provincia di Trento. Iniziata il 25 novembre 2023 nei primi comprensori, la stagione invernale ha ufficialmente preso il via dal 5 dicembre per il ponte dell’Immacolata, con l’apertura della gran parte dell’offerta globale di Dolomiti Superski. Un inizio di stagione che si è rivelato promettente anche grazie alle condizioni meteo che sono state tali da permettere di approntare le piste e l’infrastruttura tecnica almeno una settimana prima dello scorso anno, portando anche una certa tranquillità in tutto il comparto turistico alpino. Si diceva una stagione invernale di transizione in quanto, durante l’estate scorsa, gli impiantisti si sono concentrati prevalentemente sull’aspetto dell’innevamento programmato, sempre più importante per garantire l’inizio puntuale della stagione turistica. Se gli impianti di risalita nuovi o rinnovati saltano subito

all’occhio degli appassionati e possono essere provati di persona, gli investimenti in sistemi di innevamento non sono così visibili ai non addetti ai lavori. Molti elementi sono interrati e pertanto non visibili agli utenti finali, oppure ubicati in luoghi non centrali o lontani dalle piste e con ciò fuori dal campo visivo dei visitatori. Ciò nonostante, gli investimenti realizzati per la stagione invernale 2023-24 in tutto il Dolomiti Superski ammontano a 110milioni di euro, due terzi dei quali appunto, relativi all’innevamento programmato.

Inoltre, in termini di prezzi degli skipass, per la stagione in corso sono stati praticati degli aumenti dell’8% per le tessere giornaliere e plurigiornaliere, un po’ meno del 4% per gli abbonamenti stagionali, onde tenere il passo con l’inflazione. Questa continua a tenere in ostaggio le società funiviarie in quanto classificate come “energivore”, dato che i costi dell’energia e dei carburanti inizia solo adesso a dare dei segni di cedimento. L’avvio di stagione ha però fatto registrare un aumento dei primi ingressi nei confronti della stagione precedente, il che ci suggerisce la comprensione degli utenti per l’adeguamento dei prezzi dovuto all’inflazione. Per ammorbidire un tantino questa situazione, anche quest’anno, Dolomiti Superski supporta gli acquisti di skipass online con uno sconto immediato del 5%, se le tessere vengono acquistate almeno due giorni prima dell’inizio della loro validità. Strettamente legata a questa promozione è, da quest’anno, la campagna di sensibilizzazione per spingere sul riutilizzo dei supporti skipass ricaricabili My Dolomiti Card. Conservando questa tessera anche per sciate e visite future, gli sciatori contribuiscono alla riduzione del materiale plastico delle tessere usa e getta. La stagione invernale 2023-24 terminerà ufficialmente il 7 aprile 24, mentre alcuni singoli comprensori chiuderanno prima o dopo, per finire il 1° maggio a Faloria sopra Cortina d’Ampezzo.

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Carica la tua grande voglia di sciare!

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Pronti, via! E sei già con gli sci ai piedi. L’attesa è finita. È tempo di ripartire alla grande e goderti le spettacolari discese della SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta, mai così vantaggiosa e facile.

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L’ABC dell’inverno

Voglia di neve? Desideri trascorrere una giornata sugli sci davvero indimenticabile? Allora devi proprio provare le piste da sci della SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena. Parti preparato. Impara l’alfabeto della SkiArea!

C come Centocinquanta

Sono i chilometri di piste collegate sci ai piedi fruibili con un unico skipass. La SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta è la più ampia del Trentino con 42 piste blu, 37 piste rosse e 21 piste nere, servite da 60 modernissimi impianti di risalita. Percorsi e tracciati tra i più belli e suggestivi delle Dolomiti, adatti davvero a tutti: dal principiante allo sciatore più esperto.

D come Dolomiti di Brenta

Con le loro guglie frastagliate che svettano nel cielo, regalano un panorama da favola. La SkiArea è il luogo ideale per vivere emozioni intense sugli sci, fare sport all’aria aperta e riconnettersi con la natura! E perché no?

Trascorrere ore liete di relax e divertimento in uno dei tanti rifugi e ristoranti in quota della zona.

F come Family Park

Sono tre: a Marilleva, Folgarida e Daolasa. Qui i bambini possono correre, giocare con scivoli, gommoni, giostre, tapis roulant e imparare a muovere i loro primi passi sulla neve sotto gli occhi vigili di animatori professionisti. Sono il regno dei più piccoli che vivranno magici momenti sulla neve.

G come Green

La SkiArea si può raggiungere anche lasciando a casa la macchina. Senza dover pensare al traffico, al parcheggio o al maltempo lungo il tragitto. A Folgari-

da Marilleva, infatti, si può arrivare utilizzando il Dolomiti Express, l’unico trenino elettrico in Italia che da Trento porta, in poco più di un’ora, all’impianto di risalita di Daolasa. E da qui è un attimo arrivare sulle piste da sci.

I come Innevamento programmato

Le piste sono sempre ben innevate grazie a un efficiente sistema di innevamento programmato che con 1.600 generatori di neve alimentati da 3 grandi bacini di accumulo dell’acqua garantisce la produzione della neve necessaria a imbiancare tutti i tracciati della SkiArea fin da inizio stagione.

N come Novità

La più grande della stagione 2023-2024 riguarda la realizzazione della nuova telecabina a 10 posti Prà Rodont – Doss del Sabion con le rinnovate stazioni “ipogee” di monte e di valle e il nuovo e più ampio Rifugio – Ristorante Bar Doss del Sabion, in zona Pinzolo.

P come Prezzi dinamici Nella SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta i prezzi sono dinamici. Il costo dello skipass giornaliero e plurigiornaliero, infatti, è variabile in base alla stagionalità, all’utilizzo e al momento dell’acquisto del ticket. Se si acquista in anticipo e online sul sito SKI.it, lo skipass avrà un prezzo vantaggioso, scontato fino al 20% rispetto al ticket comprato in biglietteria il giorno stesso dell’utilizzo.

S come Starpass

Con Starpass, la tessera Pay Per Use, si può sciare nelle stazioni sciistiche della SkiArea: Folgarida Marilleva, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Pejo. Si accede direttamente agli impianti senza passare dalla biglietteria e a fine gior-

nata viene addebitata la miglior tariffa in base a quanto sciato. Se si utilizza la tessera più volte durante la stagione invernale, una volta raggiunta la prima soglia di spesa, è applicato lo sconto dell’80% a partire dalle sciate successive. Al raggiungimento del secondo traguardo, si potrà sciare gratis fino a fine stagione. Starpass è quindi una valida alternativa allo skipass stagionale, non richiede di anticipare l’intero importo a inizio stagione ma offre la garanzia del massimale di spesa per l’intera stagione invernale.

T come Tre

Tre sono le meravigliose località di montagna che potrai scoprire scegliendo di sciare nella

SkiArea: Folgarida Marilleva per condividere meravigliose avventure con i tuoi figli, Madonna di Campiglio per vivere momenti di glamour assoluto e Pinzolo per un vacanza a ritmo lento, in totale relax.

U come Ursus Snowpark

L’Ursus Snowpark, in zona Grostè a Madonna di Campiglio, è una delle migliori aree per il freestyle delle Alpi. Ma snowboarder e rider possono contare su altri tre Snowpark presenti nella

SkiArea: lo Snowpark Marilleva, il Brentapark a Pinzolo e, per i più piccoli, il Mini Ursus Snowpark in zona Pradalago.

W come Wow

È la parola che continuerai a ripetere se verrai a trovarci. Perché nella SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta la vacanza è davvero WOW!

Allora cosa aspetti? Trova tutte le informazioni su SKI.it e programma subito la tua giornata di sci nella SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta.

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024
Nella SkiArea Campiglio Dolomiti di Brenta tutto il meglio per giornate sugli sci da sogno

Dolomiti, un inverno tra esperienza e sostenibilità

Investimenti green e novità negli otto comprensori del consorzio Skirama. Il presidente Fabio Sacco: “La sfida è trovare un equilibrio tra rispetto dell’ambiente montano ed esigenze del mercato turistico”

e sostenibilità. Le diverse novità proposte per la stagione invernale 2023/24 dalle località dei comprensori inseriti nel consorzio Skirama Dolomiti Adamello Brenta non potevano prescindere da questi due elementi: innovazioni studiate per migliorare ancor di più l’esperienza sulla neve, mirando a una piena convergenza tra il rispetto dell’ambiente montano e un ser-

vizio adeguato alle aspettative del mercato del turismo. “Raggiungere un punto di equilibrio tra i due fattori è una sfida stimolante, che deve tener conto di dinamiche in continua evoluzione, dai cambiamenti climatici ai desiderata e alle esigenze dei viaggiatori. È fondamentale conoscere a fondo e saper analizzare questi fenomeni per predisporre azioni adeguate. Solo così si può essere sempre competitivi e attrattivi”, sottolinea Fabio Sacco , presidente di Skirama Dolomiti, carosello sciistico attivo da 31 anni e che conta 8 località (Madonna di Campiglio, Pinzolo, Folgarida-Marilleva, Pejo3000, Pontedilegno-Tonale, Paganella Ski, Monte Bondone, Alpe Cimbra: Folgaria-Lavarone) inserite tra le cime delle Dolomiti di Brenta (Patrimonio Unesco) e i massicci dell’AdamelloPresanella e dell’Ortles-Cevedale per 380 km totali di piste (di cui quasi il 90% coperte da innevamento programmato), servite da 150 impianti con un unico skipass. Sicurezza e sostenibilità si ritrovano pienamente nelle scelte dei diversi comprensori. Qualche esempio: alla Paganella, la storica biposto Laghet è stata affiancata da una moderna cabinovia da dieci posti che va incontro alle esigenze degli sciatori principianti ed è stata potenziata la pista di rientro “Olimpionica I”. Sono stati inoltre installati tre impianti fotovoltaici, che produrranno il fabbisogno elettrico degli impianti di risalita durante la stagione estiva. A Pinzolo, al posto della seggiovia da 4 posti che collegava Prà Rodont alla sommità del Doss del Sablon, è stata realizzata una nuova telecabina, per un totale di 53 gondole da 10 posti. Sia la stazione a monte sia quella a valle sono completamente ipogee: una soluzione finalizzata a ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico, coerente con il percorso che unisce tutte le località di Skirama Dolomiti, dove ogni anno si registrano quasi sette milioni di presenze. Merito della combinazione di piste versatili e di qualità, di un’offerta ricettiva di livello, di impianti di risalita efficienti e di svariate proposte (sportive e non) legate alla neve. Il tutto in un contesto di impagabile bellezza, generata dai paesaggi naturali del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco Naturale Adamello Brenta.

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SICUREZZA

Verso un’altitudine sostenibile

L’inaugurazione della moderna telecabina segna un traguardo per Funivie Pinzolo Spa, consolidando le strategie d’impresa orientate al rispetto ambientale e all’efficienza energetica.

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

L'APERTURA

della nuova telecabina a 10 posti da Prà Rodont a Doss del Sabion rappresenta per Funivie Pinzolo Spa un punto di arrivo e il coronamento di nuove strategie d’impresa finalizzate alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Non è un caso se l’impianto, entrato in funzione lo scorso mese di dicembre nella Ski area Campiglio Dolomiti di Brenta, è stato inaugurato contestualmente alla comunicazione da parte del board aziendale del bilancio di sostenibilità per il biennio 2022/2023. “La telecabina – precisa Gianni Baldessari , direttore di Funivie Pinzolo Spa – è il risultato e il coronamento delle scelte fatte e dei percorsi che abbiamo intrapreso nel segno del rispetto ambientale, dell’impegno sociale e della responsabilità di una gestione economica del nostro business che sappia creare valore per i nostri stakeholder con ricadute positive su tutto il territorio. Consapevoli del rapporto profondo che ci lega con il territorio, abbiamo adottato strategie di crescita che uniscono obiettivi di incremento del valore economico d’impresa a obiettivi di sviluppo sociale e tutela ambientale”.

Un percorso iniziato da lontano,

questo, se è vero che Funivie Pinzolo aveva già ottenuto nel 2004 – prima società di impianti a fune in Italia – la certificazione ambientale, impegnandosi in azioni concrete nel segno della sostenibilità.

La costruzione del nuovo impianto così come la sostituzione del precedente lo dimostrano. La nuova telecabina è stata realizzata al posto della vecchia seggiovia 4 posti ad agganciamento automatico entrata in servizio nel 1988. Durante i lavori, i pali da sostituire sono stati smontati e conferiti in acciaieria certificata (economia circolare) per il riciclo. Le strutture in cemento armato sono state rimosse e si è proceduto alla rinaturalizzazione delle aree occupate e alla piantumazione parziale della vecchia linea funiviaria. A parità di consumo energetico, il nuovo impianto installato ha una maggiore portata oraria, che significa un risparmio di energia per ogni cliente/passeggero trasportato. Comporta meno sostegni e meno vetture/cabine in linea, quindi un maggior inserimento ambientale. Progettato dalla Leitner Spa, opera con un motore concepito senza alcun meccanismo di trasmissione con un funzionamento estremamente silenzioso e oneri di manuten -

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zione molto più bassi garantendo un risparmio energetico del 10%. Inoltre, i pali di sostegno per la fune sono la metà: si è passati dai 22 del vecchio impianto agli attuali 11. Grazie alle 53 cabine complessive, con una velocità di risalita di 6 metri al secondo e la capacità di superare un dislivello di quasi 600 metri in 4,2 minuti (contro i 6 e mezzo del precedente), la telecabina consente infine una portata oraria di 2.800 persone contro le 1.800 della vecchia seggiovia. Grande attenzione alla sostenibilità è stata posta anche sulla costruzione delle nuove stazioni a monte e a valle dell’impianto. “Le tipologie costruttive delle stazioni di partenza e arrivo della telecabina – fanno sapere dalla società –

rispettano un ideale contemporaneo di antropizzazione dei luoghi, per far vivere la montagna nel rispetto dell’ambiente e al contempo cercando di fornire un servizio all’altezza delle aspettative del mercato attuale del turismo”. Concretamente, per entrambe le stazioni (a Prà Rodont e a Doss del Sabion) sono state scelte costruzioni di tipo ipogeo, al fine di riqualificare a livello ambientale tutto il parterre attuale, eliminando di fatto l’ingombrante presenza della parte meccanica, che scompare a favore di un verde estensivo naturale.

“La scelta di avere stazioni ipogee – sottolinea il direttore – è coerente con il percorso di sostenibilità intrapreso dalla nostra società. La rinaturalizzazione di sedimi occupati, l’inserimento ambientale e paesaggistico delle strutture e dei volumi emergenti enfatizzano la sostenibilità dell’opera”. Le strutture interrate consentono di avere ambienti riscaldati con minor consumo di energia/combustibile a parità di temperatura interna, fungendo da catalizzatori dei servizi di base e consentendo di gestire al meglio la raccolta e smaltimento dei rifiuti, oltre ad abbattere i rumori di fondo durante l’esercizio di attività.

In linea con quanto emerge dal bilancio di sostenibilità, Funivie Pinzolo ha condotto parallelamente una politica aziendale dal forte impegno sociale. “A fronte di un elevato numero di assunzioni a tempo determinato, il 90% dei dipendenti stagionali ritornano da un anno all’altro, a dimostrazione di un buon ambiente di lavoro che tiene conto della formazione e del benessere delle proprie persone”. Il biennio 2022/2023 ha inoltre visto un incremento del 47% delle assunzioni giovanili in azienda (personale con meno di 30 anni), molte delle quali di provenienza dalla Val Rendena e dalle aree circostanti.

Con questi presupposti, grazie alla nuova telecabina diventata fiore all’occhiello della Ski area Campiglio Dolomiti di Brenta, Funivie Pinzolo guarda al presente e al futuro nel segno della sostenibilità. (adb)

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I custodi della montagna

Uno studio di FBK quantifica il contributo di Alpe Cermis Spa all’economia del territorio in cui opera e gli effetti di alcuni possibili interventi di ampliamento. Il risultato? Più che positivo.

COME

sarebbe oggi la Val di Fiemme senza gli impianti di risalita delle Funivie Alpe Cermis Spa e i 70 ettari di piste che ogni inverno ospitano più di 300mila sciatori?

A rispondere a questa domanda uno studio commissionato dalle Funivie Alpe Cermis all’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche della Fondazione Bruno Kessler (FBK-IRVAPP), allo scopo di valutare il ruolo e l’impatto di Alpe Cermis nell’economia della Val di Fiemme. “Abbiamo voluto questo studio, curato da un ente super par-

tes – commenta Giulio Misconel , presidente di Funivie Alpe Cermis Spa – , per quantificare il contributo economico di Alpe Cermis alla Val di Fiemme e per stimare l’impatto di alcuni interventi di ampliamento che vorremmo realizzare. Desideriamo operare con la massima trasparenza per il bene del territorio e nel pieno rispetto dell’ambiente. Per questo prima di pianificare gli investimenti abbiamo voluto realizzare un’analisi che ci permettesse di misurarne tutti i possibili effetti”. Da un lato quindi, l’indagine ha simulato il default della Spa dimostrando, dati alla mano, come questo comporterebbe non solo un azzeramento del fatturato della società, ma anche un sensibile calo del fatturato delle imprese strettamente interconnesse al funzionamento degli impianti sciistici. Cosa che, nell’arco di cinque anni, determinerebbe una riduzione del Pil del territorio pari a 68,4 milioni di euro. Dall’altro, ha analizzato gli effetti legati ad una serie di progetti finalizzati a potenziare l’offerta turistica, dimostrando come l’aumento

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ph Mattia Rizzi

della spesa turistica, derivante da tali investimenti, garantirebbe nel corso di alcuni anni un’espansione dell’economia locale maggiore delle somme investite. “L’importo stanziato dalla società è pari a 61,4 miliardi di euro – prosegue Misconel – , dei quali 44,4 sono destinati a opere che verranno realizzate da imprese locali.

Ipotizzando che i 44,4 milioni di euro vengano interamente sborsati nel 2024, si otterrebbe nei successivi cinque anni un effetto moltiplicativo cumulato sul PIL pari a 61,5 milioni di euro”.

Ovviamente, in seguito a questi investimenti, aumenterebbero anche i ricavi di Alpe Cermis e di tutte le aziende dell’indotto. Le imprese attive nel settore del turismo in Val di Fiemme costituiscono, mediamente, il 14,1% del totale, occupando circa un quarto della forza lavoro mentre la sola Alpe Cermis impiega più di 200 persone tra stagionali e fissi.

“Gli interventi che vorremmo realizzare – spiega – prevedono la ristrutturazione di alcuni

rifugi, l’ampliamento di un bacino artificiale, la progettazione e costruzione di un villaggio/ campeggio nel fondovalle, l’ammodernamento della stazione a valle con un noleggio sci di un certo livello e un ristorante. Bisogna sfatare il mito che gli impianti a fune rovinano l’ambiente. Noi siamo i custodi della montagna. I nostri interventi di cura e manutenzione del paesaggio contribuiscono alla salvaguardia dell’ecosistema alpino con ricadute positive, ad esempio, sull’allevamento del bestiame. Gli animali infatti, durante la stagione estiva, possono pascolare liberamente sui prati curati che in inverno si trasformano in piste da sci”.

Il rapporto non lascia spazio a dubbi. Gli investimenti pianificati da Alpe Cermis migliorerebbero significativamente l’offerta turistica del territorio, determinando un notevole sviluppo economico, con un significativo innalzamento del Pil e importanti ricadute sull’occupazione e le entrate comunali.

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Fiemme Tremila: l’evoluzione in Società Benefit

L’azienda trentina, eccellenza nel legno biocompatibile, chiude l’anno del trentesimo anniversario aprendo un nuovo capitolo come Società Benefit.

20 dicembre 2023, Fiemme Tremila ha attraversato una significativa trasformazione giuridica, acquisendo ufficialmente lo status di Società Benefit.

Questa transizione rappresenta l’apice di un percorso iniziato trent’anni fa, sottolineando l’impegno costante dell’azienda trentina nel plasmare un modello d’impresa orientato non solo alla produzione di qualità, ma anche al benessere delle persone, dell’ambiente e della comunità. Fin dalla sua fondazione nel 1993, Fiemme Tremila si è de -

dicata con passione e dedizione alla produzione di pavimenti, rivestimenti e arredamenti in legno biocompatibile. Ora, con la nuova denominazione di Società Benefit l’azienda ha formalizzato ulteriormente la volontà di operare in modo responsabile, trasparente e il più possibile sostenibile. Il nuovo statuto delinea chiaramente gli obiettivi di beneficio comune che includono la promozione del benessere abitativo tramite la realizzazione di prodotti naturali, sani e biocompatibili; il rispetto dell’ambiente e delle persone mediante investimenti in tecnologie ed energie sostenibili e attraverso lo sviluppo di processi e design di prodotti a minor impatto; la conservazione del patrimonio locale e lo sviluppo positivo del territorio e la costruzione di un ambiente di lavoro positivo.

Nel 2023, Fiemme Tremila ha celebrato il suo 30º anniversario con un annuncio significativo: l’azienda ha raggiunto l’indipendenza energetica da combustibili fossili grazie a un considerevole investimento nel campo delle energie rinnovabili. Per esempio, una caldaia a cippato da 500 kWp, alimentata principalmente dagli scarti della produzione e dagli scarti della foresta della Val di Fiemme, ha sostituito la caldaia a gas. Parallelamente, un nuovo impianto fotovoltaico da 350 kWp produce 380.000 kWh di energia verde, eccedendo il 169% del fabbisogno annuo.

La svolta verso l’indipendenza energetica rappresenta solo uno degli aspetti dell’impegno di Fiemme Tremila verso la sostenibilità. L’azienda ha intensificato gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale, adottando esclusivamente legni certificati Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) e Fsc® (Forest Stewardship Council). L’abete rosso, elemento centrale della struttura in Triplostrato® dei prodotti fiemmesi, proviene da boschi gestiti in maniera responsabile dal 1111 dalla Magnifica Comunità di Fiemme. Fiemme Tremila ha anche abbracciato l’idea di economia circolare, trasformando la sfida rappresentata dalla tempesta Vaia del 2018 in un’opportunità. L'azienda ha recuperato materiale danneggiato per creare l'essenza "Fior d'Anima" della collezione "Fior di Fiemme".

44 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 aziende
Marco Felicetti
aziende
DAL

Inoltre, la ricerca condotta nel 2017 dal CnrIvalsa (ora Cnr-Ibe), l’istituto nazionale di ricerca nel settore foresta-legno, ha certificato la salubrità dei prodotti di Fiemme Tremila e la loro capacità di migliorare la qualità dell’aria indoor. Inoltre, l’azienda ha dimostrato un impegno continuo per l’economia circolare, collaborando con BioEnergia Fiemme e la cooperativa sociale agricola Terre Altre per creare “Magnifica Essenza”: una Società Benefit che recupera ogni piccolo scarto del bosco, incluso gli aghi degli alberi, per estrarre un pregiato olio essenziale con proprietà benefiche.

Fiemme Tremila è anche tra i soci fondatori di FiemmePER, una fondazione che promuove una visione integrata di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio, riunendo le imprese della Val di Fiemme.

Il fondatore e ceo di Fiemme Tremila, Marco Felicetti , afferma: “Ci siamo sempre impegnati affinché la nostra impresa avesse un impatto positivo su ciò che ci circonda. L’evoluzione in

Fiemme Tremila Srl Società Benefit è il naturale compimento di un percorso iniziato 30 anni fa, l’ufficializzazione della presa in carico di responsabilità che condividiamo da tempo”.

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FiemmeTremila l'impianto fotovoltaico

Essere sostenibili è un obiettivo possibile

G&A Group Srl diventa Società Benefit: un passo importante che segna l’impegno verso il raggiungimento della certificazione B Corp, un obiettivo costruito assieme ai suoi collaboratori.

un periodo storico in cui l’attenzione sull’ambiente è sempre più diffusa, un numero crescente di aziende si sta orientando verso l’acquisizione di certificazioni e riconoscimenti ambientali. In mezzo a questa crescente frenesia, il tessuto economico trentino, in molti aspetti all’avanguardia, dimostra di essere pronto ad affrontare questa sfida.

Un esempio tangibile di questa proattività è rappresentato dalla società di consulenza G&A Group, con sede a Lavis. Per la società, così come per tante altre realtà, il passaggio di statuto a Società Benefit è una delle tappe più importanti del percorso necessario al raggiungimento della certificazione B Corp. Una certificazione impegnativa, che però G&A Group ha affrontato con il coinvolgimento attivo dei suoi collaboratori. “Rispetto al nostro settore, la nostra società di consulenza è di medie dimensioni. Nonostante questo, non possiamo permetterci di creare un reparto ad hoc che si occupi dell’ottenimento della certificazione” ammette Davide Gabrielli , amministratore delegato della società. Le risorse, è chiaro, sono preziose e non è possibile investirle in un reparto

di questo tipo. Ecco perché G&A Group ha dovuto trovare un escamotage che le permettesse di portare a termine le tante incombenze legate al processo di certificazione. “Ormai più di un anno fa abbiamo organizzato un meeting aziendale. Abbiamo parlato ai nostri collaboratori, dichiarando i nostri obiettivi. Ma ci siamo anche messi a nudo, ammettendo che senza di loro non saremmo mai arrivati a raggiungerli. Impegnarsi in un percorso di questo tipo non è uno scherzo: occorre molto impegno perché si va a sommare alle mansioni che già normalmente gravano sull’azienda. Ecco perché abbiamo voluto essere il più sinceri possibile. Se fossero stati con noi in questo viaggio, allora avremmo avuto una possibilità di farcela. Se così non fosse stato, non lo avremmo neppure iniziato”, racconta Gabrielli. Questa approfondita collaborazione ha generato uno spirito di squadra prezioso, portando l’azienda a superare questa prima, significativa tappa.

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IN
Davide Gabrielli

Per chi non lo sapesse, una società benefit è un tipo di impresa che si impegna legalmente per raggiungere obiettivi sociali e ambientali positivi, oltre che economici. Questo significa che, nella rendicontazione di fine anno, non saranno solo i numeri a determinare il successo degli ultimi dodici mesi. “Credo che il nostro possa essere un esempio positivo per tante realtà che desiderano intraprendere questo percorso, ma che non sentono di averne la forza. La verità è che questo viaggio non può e non deve interessare solo la governance perché, se un’azienda vuole potersi dire sostenibile ci devono credere tutte le persone che ne fanno parte. A quel punto sarà naturale impegnarsi nel raggiungimento dell’obiettivo, contribuendo ciascuno nel portare avanti questo lavoro”.

“A fare la differenza è stata soprattutto la cultura che abbiamo creato all’interno della nostra

azienda. Parlo per esperienza, lo vediamo ogni giorno con i nostri clienti. Per quanto ci riguarda, io non ho scritto una sola riga del nostro Codice Etico. Eppure, quando l’ho preso in mano, mi è sembrato scritto da me” ha concluso Gabrielli.

G&A Group non è l’unica azienda a intraprendere questa strada. Ad accompagnarla c’è Doman Srl Società Benefit, la società trentina punto di riferimento per le tematiche Esg. Claudio Cont , amministratore delegato di Doman Srl Società Benefit: “Siamo lieti di supportare G&A Group in questo percorso significativo. La trasformazione in Società Benefit è un primo passo a dimostrazione della volontà concreta dell’azienda di fare la differenza e siamo entusiasti di essere stati parte integrante di questo processo di cambiamento e di crescita sostenibile.”

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G&A Building, head quarter dell'azienda a Lavis

Un’alleanza vincente nel settore idroelettrico

La fusione tra Tamanini Hydro e Tecnoenergia Srl rafforza la leadership nel settore idroelettrico, promuovendo soluzioni all’avanguardia per affrontare le sfide del futuro dell’energia sostenibile.

TAMANINI

Hydro e Tecnoenergia Srl si sono fuse per potenziare l’eccellenza nel settore idroelettrico. Progettano, gestiscono e controllano centrali idroelettriche di piccole, medie e grandi dimensioni. Con più di 260 realizzazioni chiavi in mano e 650 milioni di kWh/annui tele eserciti, sono l’unica società privata della regione Trentino-Alto Adige ad amministrare un centro di telecontrollo approvato da Terna per la categoria “impianti rilevanti”, grazie alla gestione della centrale idroelettrica Sant’Antonio (Bolzano) dalla potenza complessiva pari a 90

MW. “Il nostro obbiettivo – spiegano il legale rappresentante Gabriele Degol e l’amministratore delegato Stefania Tamanini – è la soddisfazione del cliente e la partecipazione ai suoi successi; il nostro impegno risiede nel corrispondere a questa esigenza con qualità, innovazione tecnologica e costante sviluppo di prodotti e servizi”. Alle spalle della fusione, la lunga esperienza di Tecnoenergia Srl, specializzata nella gestione operativa e manutenzione di impianti idroelettrici, e Tamanini Hydro, un’azienda con oltre 40 anni di storia nella progettazione, produzione e installazione di turbine idrauliche e impianti idroelettrici. Tecnoenergia nasce nel 2004 grazie all’esperienza maturata negli Anni Ottanta dai titolari con la gestione di centrali idroelettriche ex Sit e la partecipazione alla costruzione di nuove centrali in Trentino, come quelle di Roncone, Tione, Caldes, Ossana, Vermiglio, San Mauro, Canazei, Pergine Valsugana e Zivertaghe. Una significativa svolta è stata l’ingresso nella società di Eisackwerk Srl (famiglie Frasnelli e Pichler, rinomati in -

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dustriali altoatesini) nel 2019, che ha affidato a Tecnoenergia la gestione dei loro impianti San Antonio e Diga Val D’Auna (90 MW di potenza installata) e Rio Pusteria, 20 Mw potenza installata. Ora l’azienda può contare su un team di professionisti con competenze specialistiche sull’Operation and Maintenance di centrali idroelettriche.

La Tamanini Hydro, azienda metalmeccanica operante in Trentino dai primi del ’900, si è invece specializzata negli anni ’60 nella prototipazione e costruzione di turbine idrauliche. Nel 1965, la ristrutturazione della centrale di Vermiglio, con la costruzione di due giranti Pelton, aveva introdotto a pieno titolo l’azienda tra i costruttori di turbine. Tra i punti di forza di Tamanini Hydro, che crebbe con sede a Mattarello, lo sviluppo di un team di progettazione e gli investimenti continui nella ricerca meccanica e idraulica. Grazie a un lungo percorso maturato con professionalità, l’azienda è giunta a installare propri prodotti nei mercati italiani e internazionali.

Con il percorso di fusione, formalmente concluso nel dicembre scorso, le due società si sono così affiancate per operare in sinergia garantendo al cliente un servizio completo a 360 gradi. Per capacità, competenze e completezza di servizi il sodalizio non ha competitors nel settore privato. “La fusione di queste due realtà storiche del settore idroelettrico del Trentino – spiegano Tamanini e Degol – ridefinisce gli standard del settore, abbracciando la tradizione e l’innovazione per affrontare le sfide del futuro. La fusione permette di offrire soluzioni integrate, coprendo l’intero ciclo di vita degli impianti idroelettrici, dalla progettazione all’operatività continua. Inoltre, l’esperienza combinata delle due aziende potrà influenzare positivamente lo sviluppo di tecnologie sempre più innovative nel settore. Questa collaborazione dimostra come l’unione di competenze e visioni possa creare un impatto positivo nel mondo dell’energia sostenibile”.

Fiore all’occhiello è il servizio di telecontrollo.

“Tramite la nostra postazione di telecontrollo unificata (PTU) – sottolineano – monitoriamo e gestiamo le centrali idroelettriche 24 ore su 24 grazie a tecnici e operatori esperti che si alternano su 3 turni. Il servizio fornisce un numero unico di assistenza telefonica e pronto intervento attivo h24. Il monitoraggio e la registrazione continuativa dei dati ci permette di verificare lo stato dell’impianto e di prevenire eventuali malfunzionamenti”. Ciò significa poter massimizzare la produzione dell’impianto, controllare gli eventi di allarme operando sulle regolazioni e prevenendo la comparsa di ulteriori problemi, intervenire sul software da remoto per una risoluzione immediata delle criticità, avvisare e coordinare gli operatori locali per un primo intervento, gestire tutta la manutenzione ordinaria e straordinaria e redigere report periodici.

Il personale, una quarantina di collaboratori, opera su due sedi, a Spini di Gardolo e a Mattarello. Si tratta di un team altamente specializzato, con professionalità che vanno dalla progettazione alla manutenzione, in grado di gestire situazioni di ogni tipo su territori differenti. “Operiamo in tutto l’Arco alpino – concludono Tamanini e Degol – con l’obbiettivo di espanderci maggiormente nella aree a ovest”. (adb)

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Eurorisk e Assiconsult: un'unione per il futuro dell'assicurazione nell'Euregio

Con grande entusiasmo annunciamo la conclusione della fusione tra Eurorisk e Assiconsult, segnando così un passo fondamentale verso un nuovo inizio per entrambe le aziende e per il panorama assicurativo nell’Euregio. Nel 2019, Eurorisk e Assiconsult hanno sottoscritto un accordo strategico per costituire il principale gruppo di brokeraggio nell’Euregio. Oggi, questa visione si è concretizzata, dando vita a un’azienda unificata che fonde l’esperienza consolidata di Eurorisk con la vocazione all’innovazione di Assiconsult.

Una visione comune per affrontare le sfide del mercato assicurativo

La dinamica evoluzione del mercato assicurativo richiede una razionalizzazione e concentrazione degli operatori. La fusione non rappresenta solo una trasformazione aziendale, ma un progetto orientato al futuro. L’unione delle forze crea una solida base per affrontare con maggiore efficacia le sfide del mercato.

Un’azienda familiare a conduzione manageriale Assiconsult, con la sua gestione familiare, incarna l’armonia tra tradizione e innovazione nel settore assicurativo. La fusione amalgama il meglio di entrambi i mondi, garantendo un servizio ancor più professionale e orientato al cliente.

Strutture unificate per un successo duraturo

Le nuove strutture aziendali unificate consentiranno di erogare servizi di alta qualità in modo rapido ed efficiente, ottimizzando le relazioni con il mercato e offrendo condizioni più vantaggiose ai clienti.

Il marchio Eurorisk continua a rappresentare l’eccellenza Nonostante la fusione, il marchio Eurorisk rimarrà una parte integrante della nostra identità aziendale. Questa decisione è un omaggio alla solida eredità e alla reputazione che Eurorisk ha costruito nel corso degli anni, garantendo ai nostri clienti la fiducia e l’esperienza che esso incarna.

Guardando al futuro con una visione comune

Guardando al futuro, le aziende fuse, sotto la guida di Elena Sacchetti come responsabile di Assiconsult Trento, affronteranno congiuntamente sfide e

opportunità. Il nostro team dedicato sarà motore di ulteriore innovazione, migliorando i servizi per adattarci alle mutevoli esigenze del mercato. La missione rimane invariata: fornire soluzioni assicurative di alta qualità ai nostri clienti e creare un ambiente di lavoro stimolante per i nostri collaboratori.

Ringraziamo tutti coloro che hanno condiviso questo viaggio con noi e non vediamo l’ora di condividere ulteriori opportunità ed eccitanti sviluppi in questa nuova fase della nostra storia aziendale.

50 informazione pubblicitaria TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024

Un nuovo concept ridisegna l’Hr

Un approccio metodologico di ricerca e selezione del personale seguito interamente dalle titolare. È questo a fare la differenza e a decretare il successo di LinkLab.

DUE

socie e un importante bagaglio professionale. Francesca Zinetti con una lunga esperienza in una multinazionale americana, seguita da un “Graduate Certificate in Business Administration concentration in human resource management” conseguito negli Stati Uniti e oltre 10 anni alla guida di una società che occupa 250 lavoratori nel ruolo di presidente e direttore generale e Graziana Pisetta con un percorso decennale nel

campo delle risorse umane: negli anni novanta ha contribuito, infatti, ad aprire le prime filiali Adecco in Provincia e successivamente è stata Consulente Aziendale per l’Agenzia del Lavoro.

Ad accomunarle ad un certo punto della loro carriera, oltre alla passione per le risorse umane e un’amicizia che dura da sempre, è stato l’aver capito quanto il fattore umano sia il più importante fra i fattori critici di successo di un’organizzazione. “Questo, – spiega Francesca – unitamente alla consapevolezza di voler offrire al tessuto imprenditoriale provinciale un servizio specializzato e altamente professionale, ci ha portato a sederci a tavolino e a dare corpo alla nostra idea. Così è nata Linklab, Società di Ricerca e Selezione del personale, che si rivolge prevalentemente ad aziende manifatturiere

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Da sin.: Francesca Zinetti e Graziana Pisetta

e dei servizi e che da due anni rappresenta un punto di riferimento in provincia di Trento con centinaia di inserimenti già al proprio attivo e un ottimo success rate di candidati andati a buon fine di oltre 98,5%.

A fare la differenza è il concept su cui si basa, che vede la gestione dell’intero processo di ricerca e selezione seguito e supervisionato dalle titolari: dalla definizione con il cliente del profilo del candidato ideale, alla ricerca, le successive interviste, la presentazione in azienda e conseguente inserimento, che avviene secondo i più rigorosi criteri di professionalità e senso di responsabilità.

“ È la nostra peculiarità – spiega – Graziana. È l’approccio metodologico che abbiamo elaborato grazie alla nostra esperienza, know how e maturità e soprattutto la consapevolezza che dal nostro lavoro dipenderà in parte il successo dei nostri clienti.

Le esperienze maturate – prosegue –mi hanno dato, infatti, un imprinting fortissimo insegnandomi a ‘leggere’ il candidato”. Un meto -

do accurato, sistematico, quasi scientifico, che consente di valutare in modo approfondito sia le competenze tecniche che quelle, forse ancor più importanti, umane, le cosiddette soft skills. A questo si affianca un altrettanto accurata strategia per analizzare le necessità delle aziende, coniugando così domanda e offerta.

“Dieci anni di direzione aziendale con 250 dipendenti mi hanno permesso di vivere in prima persona le difficoltà connesse alla ricerca del profilo ideale – aggiunge Francesca. Trovare la persona giusta per ogni ruolo è un’impresa tutt’altro che semplice, eppure ha un impatto enorme sulle performance aziendali. Per questo è essenziale riuscire a stabilire un rapporto di fiducia con le imprese e comprenderne appieno la cultura aziendale.”

All’immancabile domanda sugli obiettivi futuri Graziana e Francesca non hanno dubbi: consolidare la società, perseguendo una continua ricerca della qualità e creando connessioni destinate a far crescere le persone, le aziende e l’intero territorio. (gt)

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Uno spazio innovativo per Roverplastik

LAB Roverplastik è I ‘inedito showroom inaugurato nella storica sede di Volano, dove i clienti possono vivere tutta l’esperienza dell’azienda. Uno spazio rivoluzionario che va oltre l’esposizione di prodotti.

, azienda leader nelle tecnologie legate alla costruzione del foro finestra, da sempre proiettata nella ricerca di innovazioni tecniche che consentano all’utente finale un miglioramento del livello di comfort abitativo, ha annunciato l’apertura agli inizi di gennaio del nuovo LAB Roverplastik, uno spazio multifunzionale all’interno della storica sede a Volano (Trento) dell’azienda. “LAB Roverplastik è un inedito concept di showroom che si pone nei confronti del cliente assumendone il punto di vista, senza più limitarsi a una esposizione di prodotti, ma offrendo uno spazio nel quale condividere la conoscenza”, commenta Alessandra Festi , Proprietaria di Roverplastik. “Nasce dal nostro odierno approccio al mercato, frutto di un rovesciamento di prospettive che crea una forte discontinuità con il passato. Se prima l’obiettivo era realizzare il miglior prodotto possibile da lanciare sul mercato, oggi vogliamo assumere il punto di vista del cliente: osserviamo il prodotto con le sue modalità facendo in modo che, analizzandolo e giudicandolo, alla fine vi ritrovi sé stesso e la soddisfazione delle proprie esigenze, pro -

fessionali ed estetiche”, conclude Festi.

Allo scopo di realizzare uno spazio fisico che in ogni sua area rifletta la nuova filosofia di approccio al mercato, la struttura di LAB Roverplastik è divisa in quattro aree in cui l’azienda si racconta e incontra le diverse professionalità alle quali si rivolge la sua offerta articolata.

La prima area è costituita da un’aula attrezzata, destinata alle attività didattiche e formative per esplorare e approfondire le tematiche legate al foro finestra.

Il cuore dello showroom, la seconda area del LAB Roverplastik, è un laboratorio interattivo in cui i clienti possono testare e interagire con il prodotto dal vivo, consentendo loro di comprendere appieno le caratteristiche del prodotto e integrarlo nella propria offerta. Il laboratorio, ed è questa la sua peculiarità, è stato concepito come uno spazio dinamico, di volta in

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volta configurato e allestito a seconda dell’interlocutore con i prodotti che più lo interessano in modo da potergli spiegare la loro realizzazione, le normative di riferimento e le prestazioni, consentendogli poi di testarli dal vivo. La terza area accoglie uno spazio espositivo nel quale il cliente può apprezzare diversi prodotti finiti, realizzati grazie alle soluzioni Roverplastik, offrendo una visione completa delle soluzioni per vari contesti e tipologie di clienti. Sono presenti: porte finestre e finestre nei diversi materiali (legno, legno alluminio, PVC e alluminio) che ospitano monoblocchi e cassonetti destinati sia alle nuove costruzioni sia agli interventi di riqualificazione; un portoncino da esterni e una porta interna, entrambi di nuova concezione.

Completa il LAB Roverplastik uno spazio vendite, completamente rinnovato e progettato per accogliere tutti i clienti, dal privato, al serramentista e al posatore. I diversi interlocutori dell’azienda vi possono trovare tutti i prodotti di consumo abitualmente utilizzati (ad es. avvolgitori, schiume, materiali di posa, barriere), suddivisi in base alle necessità professionali, e una parte espositiva con zanzariere, tende da esterni e tutti i prodotti tradizionalmente acquistati dai privati.

All’interno dello spazio vendite sono disponibili quattro isole interattive, ognuna dotata di uno schermo che illustra un particolare sistema e in cui sono presenti i singoli componenti del sistema stesso, in modo che il cliente possa toccarli con mano.

La grande novità dello spazio vendite è la presenza di zone, diverse a seconda dell’interlocutore: la singola unità, di dimensioni contenute, può essere acquistata e ritirata direttamente al banco. Sul retro, invece, è stato adibito uno spazio più ampio per il ritiro di materiali richiesti o precedentemente ordinati, di diversi tipi e dimensioni. Inoltre, per il posatore che ha la necessità di ritirare materiale fuori dall’orario di negozio, è presente un’area, con accesso esclusivo tramite codice, per il ritiro h24 dell’ordine precedentemente effettuato e preparato appositamente per lui.

Lo spazio accoglie pure una zona per il servizio post-vendita in cui i tecnici Roverplastik sono a disposizione degli artigiani per eseguire riparazioni veloci su prodotti già acquistati, in modo che la clientela possa ridurre al minimo i tempi di attesa, a ulteriore conferma della visione dell’azienda: quella di progettare prodotti e servizi avendo sempre bene in mente le reali esigenze del cliente.

Top Employers Italia 2024: nella lista anche tre Associate

Il Top Employers 2024 è un riconoscimento rilasciato dl Top Employer Institute che conferisce un prestigio indiscusso a 147 aziende impegnate nella definizione e nell’adozione di strategie e programmi di eccellenza in ambito delle risorse umane, volte a creare un ambiente lavorativo positivo e orientato al benessere del personale.

A far parte di questa selezionata lista ci sono anche tre aziende associate a Confindustria

Trento: Bonfiglioli, Dana Italia e Saint-Gobain Italia . Tre realtà che attraverso il loro impegno, hanno dimostrato un costante focus sul miglioramento delle condizioni di lavoro e sulla promozione delle migliori pratiche HR, rendendole grandi esempi nel panorama aziendale trentino.

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Trent’anni di BM Group

BM Group celebra 30 anni di eccellenza industriale. Una visione avveniristica che integra automazione, energie rinnovabili e la sfida della transizione digitale.

innovazione, sostenibilità, territorio: sono questi i valori di BM Group, che quest’anno festeggia trent’anni di attività. Nel 1993, i fondatori Mirko Bottini e Walter Panelatti fondarono BM Elettronica, un’impresa destinata a crescere e a imporsi nel panorama nazionale come uno dei principali integratori di sistemi di automazione. L’ingresso successivo di Andrea Tonini e Alex Bottini nella compagine sociale segna una tappa importante: da piccola azienda nella Valle del Chiese, BM Group comincia a conquistare una posizione di prestigio tra i principali integratori di sistemi di automazione nazionali, grazie a progetti pionieristici nel settore siderurgico e investimenti coraggiosi nella ricerca di soluzioni robotizzate che proiettano l’azienda verso il futuro, tracciando un percorso che intreccia lo sviluppo di automazione e robotica con la progettazione e la costruzione di impianti energetici da fonti rinnovabili.

La convinzione pioneristica dei soci, che identificavano innovazione e sostenibilità come le chiavi per plasmare l’industria del futuro, è stata ampiamente confermata dai risultati di busi -

ness ottenuti nel corso degli anni. Oggi, con 27 società e oltre

340 collaboratori, BM Group è una realtà internazionale con sedi negli Stati Uniti, in Messico, in Brasile e in Corea del Sud, mantenendo al contempo radici salde a Borgo Chiese. Per festeggiare il 30º anniversario, sono state organizzate numerose iniziative, tra cui una serie di “Open Day” che hanno aperto le porte degli spazi produttivi a studenti, associazioni e alla comunità locale.

L’evento ufficiale del 16 dicembre ha visto la presenza di oltre 700 invitati e ha lanciato la convention “Inspiring Innovation”, focalizzata su decarbonizzazione, idrogeno e industria 5.0. Francesco Bettoni , Amministratore Delegato di BM Group, ha aperto i lavori, seguito da tre tavole rotonde con ospiti illustri dell’industria, della formazione e della ricerca.

La prima sessione, “L’integrazione delle energie rinnovabili per la decarbonizzazione dell’industria”, ha delineato gli aspetti che rendono la transizione energetica nell’industria una mossa strategica. Intervenire su settori ad alta intensità energetica, come produzione e manifattura, consente la riduzione significativa delle emissioni. L’installazione di impianti

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PERSONE, Mirko Bottini

Oreste Bottaro, Vicepresidente di Confindustria Trento, consegna alla proprietà la targa celebrativa.

solari ed eolici direttamente sulle strutture industriali offre un approccio integrato e incentivi fiscali mirati possono accelerarne l’adozione, rendendo il passaggio alle fonti rinnovabili sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. La digitalizzazione è emersa come elemento fondamentale in questo contesto, con tecnologie avanzate di monitoraggio e ottimizzazione, come l’analisi dei dati energetici in tempo reale, capaci di massimizzare l’efficienza e ridurre gli sprechi.

Nella seconda sessione, “La sfida energetica sull’idrogeno green”, si è evidenziato il ruolo cruciale dell’idrogeno ottenuto da elettrolisi con energia rinnovabile nella riduzione delle emissioni di carbonio. Tuttavia, sono state sottolineate le sfide connesse alla creazione di un’infrastruttura completa di produzione, distribuzione e stoccaggio dell’idrogeno green, richiedendo investimenti mirati e una collaborazione globale. Migliorare l’efficienza dei processi e ridurre i costi di produzione sono aspetti cruciali per rendere l’idrogeno green competitivo nei settori critici come l’industria e i trasporti. Affrontare la sfida energetica sull’idrogeno green è più di una transizione tecnologica; è un investimento per un futuro energetico sostenibile e privo di emissioni di carbonio.

La terza sessione, “Industria 5.0: l’uomo protagonista della transizione digitale”, ha messo

in luce come l’avvento dell’Industria 5.0 rappresenti una vera rivoluzione, collocando l’essere umano al centro della transizione digitale. Contrariamente alle concezioni precedenti, dove l’automazione sembrava relegare l’uomo in secondo piano, l’Industria 5.0 enfatizza il suo ruolo centrale, promuovendo l’integrazione tra tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, e le competenze umane. Questa fase industriale non si limita all’efficienza produttiva, ma abbraccia la creatività e l’ingegno umano.

Sono seguiti poi i saluti istituzionali dell’Assessore provinciale Roberto Failoni , assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca, che ha voluto esprimere il suo augurio e complimentarsi con la proprietà e con tutti i collaboratori per il successo di questi trent’anni, e del sindaco del Comune di Storo

A Francesco Bettoni , amministratore delegato di BM Group da quasi dieci anni, l’onore di esporre i numeri e le prospettive del gruppo: il percorso continua, con lo spirito di intraprendenza costantemente rinnovato e stimolato, che caratterizza BM Group.

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“Piccole Imprese, Scelte Grandi”

Confindustria Trento e Banca d’Italia insieme in un percorso formativo volto ad accrecere la consapevolezza sulle tematiche finanziarie, soprattutto fra i giovani imprenditori e le piccole imprese.

di ARIANNA MONTEROSSO, Finanza d'Impresa, Assoservizi

LA

cultura finanziaria aiuta chi fa impresa a prendere decisioni migliori, a dialogare in modo costruttivo con gli istituti di credito, generando ricadute positive in termini di solidità del tessuto produttivo e di crescita economica: da questa convinzione nasce l’impegno di Confindustria Trento volto ad accrescere la consapevolezza sulle tematiche finanziarie, soprattutto fra i giovani imprenditori e le piccole imprese. Proprio a questi si rivolge l’iniziativa di educazione finanziaria promossa da Banca d’Italia “Piccole imprese, scelte grandi”, alla quale anche Confindustria Trento ha deciso di aderire.

Un progetto importante che ambisce a fornire ai piccoli imprenditori gli strumenti per rafforzare le proprie competenze finanziarie, in uno scenario in rapida evoluzione, sul piano della regolamentazione (si pensi, ad esempio, ai crescenti obblighi formativi in materia di sostenibilità, che presto potrebbero interessare anche le piccole imprese) e della tecnologia.

Il progetto prevede una formazione suddivisa su quattro diversi moduli di lavoro, tra febbraio e maggio: il rapporto con la banca; la gestione delle difficoltà fi -

nanziarie; la Centrale dei Rischi, i pagamenti e gli strumenti di tutela; la finanza per la piccola impresa. Per ogni modulo, i partecipanti avranno la possibilità di affiancare i corsi online, realizzati da Banca d’Italia con un linguaggio semplice e con un approccio concreto, agli incontri dal vivo. In questi ultimi, gli iscritti avranno come interlocutore Luca Ribaga , responsabile dell’Area Finanza di Confindustria Trento, e saranno un’importante occasione di confronto e approfondimento, scambio d’esperienze, anche attraverso la presentazione di case studies ed esercitazioni.

L’iniziativa, riservata alla Piccola Industria ed al Gruppo Giovani Imprenditori, ha preso il via il 2 febbraio con un breve webinar di presentazione dell’iniziativa, in cui Confindustria Trento ha raccolto le iscrizioni al programma. La prima giornata di incontro, che offrirà una panoramica sugli aspetti più rilevanti da considerare nella relazione con la banca, si terrà a Palazzo Stella in data 14 febbraio, dalle ore 15.

Scopri il servizio di Confindustria Trento dedicato ai grandi progetti di investimento

Aiutiamo le imprese a realizzare i loro progetti di sviluppo. Una consulenza completa, che inizia con la redazione del piano industriale, da parte dell’Area Finanza d’Impresa, ricerca le agevolazioni applicabili, in collaborazione con il servizio Finanza Agevolata, e aiuta le imprese a trovare le migliori fonti di copertura dell’investimento in ambito bancario ed extra-bancario.

Negli ultimi due anni, abbiamo supportato le imprese nella realizzazione di alcuni dei più grandi progetti di investimento realizzati sul nostro territorio:

- realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo di mq 4.000 e acquisizione di una nuova linea produttiva con tecnologie green;

- realizzazione di nuovo stabilimento produttivo mq 16.000 con trasferimento della produzione e inserimento di nuovi macchinari;

- acquisizione di nuove linee produttive per efficientamento della produzione con tecnologie green.

58 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 finanza finanza

Il manifatturiero trentino in Polonia

Polonia e Italia consolidano uno scambio record nel 2022, aprendo nuove prospettive commerciali. Trentino Export guida le imprese trentine verso il successo nel promettente mercato polacco.

di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

LA

Polonia è ormai uno dei principali attori dell’Unione Europea sia dal punto di vista politico che economico, guadagnando un ruolo centrale nell’ambito dei Paesi dell’Europa centrorientale. I già ottimi e storici rapporti commerciali con l’Italia si sono rafforzati a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. Negli ultimi tre decenni, l’Italia si è affermata come secondo partner commerciale della Polonia tra i Paesi Ue (dietro alla sola Germania) e nel 2022, l’interscambio complessivo tra Roma e Varsavia ha raggiunto i 32,6 miliardi di euro (fonte GUS: Główny Urząd Statystyczny). A livello globale, l’Italia è il quarto fornitore della Polonia, che nel primo trimestre del 2023 ha ricevuto il 3% dell’export italiano, attestandosi al decimo posto tra i mercati più importanti per l’export italiano. Questi dati confermano un rapporto commerciale in costante crescita, una dinamica inevitabile considerata l’importanza della Polonia nel contesto economico europeo. Con oltre 38 milioni di abitanti, la Polonia è il più grande mercato dell’’Europa centro-orientale. Massicci investimenti di società multinazionali insieme all’utilizzo ottimale dei Fondi Europei

hanno dato luogo a una forte e sostenuta crescita economica. In questo modo, il Paese è riuscito a ridurre progressivamente il gap con i principali partner occidentali dell’Unione Europea. Il mercato polacco grazie all’emergere di una nuova classe media e medio alta e a importanti investimenti in infrastrutture, ha grandissime potenzialità e una continua crescita della domanda sia di beni di investimento che di consumo. Grazie a questo sviluppo così significativo, che ha consentito al Paese di cambiare volto, è cresciuto il potere d’’acquisto dei cittadini e si sono affermati nuovi modelli di consumo. Una consistente domanda interna e una rete estesa di Pmi, sono fattori che contribuiscono a creare oggi uno scenario davvero favorevole per il nostro export. I nostri prodotti sono fortemente apprezzati in questo mercato: non solo i macchinari, che sono la principale voce dell’export italiano in Polonia, ma anche autoveicoli, prodotti chimici, farmaceutici e della metallurgia, agroalimentare, abbigliamento, trovano nel mercato polacco uno sbocco naturale. Trentino Export, sì è dotato, ormai da 4 anni di una referente per la Polonia con sede a Varsavia. Il nuovo collaboratore della Cooperativa vanta una lunga esperienza nel campo dell’internazionalizzazione e della ricerca di clienti in Polonia, anche per Piccole e Medie Imprese del Nord Italia. Con il collaudato metodo che a una prima fase di sondaggi di mercato e organizzazione di incontri Business to Business, affianca il sostegno alle aziende nella fase post B2B e l’assistenza nello start-up, Trentino Export si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso la Polonia. Le continue difficoltà dell’economia nazionale impongono alle imprese trentine la continua ricerca di nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti. Trentino Export in virtù di queste esigenze, cerca, grazie alle sue competenze ed alla sua esperienza, di dare risposte e soluzioni professionali e specializzate. La Polonia in questo scenario apre spazi inediti per il Trentino.

59 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB - MAR 2024 internazionalizzazione internazionalizzazione

CBAM: nuove norme per le imprese

Il recente webinar organizzato da Confindustria Trento, Confindustria Alto Adige e Trentino Export offre un quadro sulle implicazioni e le opportunità previste dal nuovo regolamento europeo CBAM.

di NICOLÒ ANDREINI, Coordinatore Mercati esteri e Dogane, Confindustria Trento

IL

Regolamento (Ue) n. 2023/956, entrato in vigore nel maggio 2023, ha istituito a livello europeo il Carbon Border Adjustment Mechanism, meccanismo il cui obiettivo è evitare che le produzioni di materiali che generano importanti emissioni di gas a effetto serra siano delocalizzate in Paesi dove non si applica il sistema dell’emission trading – Ets, ossia acquisto di quote di emissione pari alle quantità di gas a effetto serra prodotte.

Il Regolamento si applica all’importazione nel territorio doganale dell’Unione Europea di energia elettrica e dei materiali riconducibili alle seguenti categorie di beni: cemento, concimi, ghisa, ferro, acciaio, alluminio e idrogeno. Il Regolamento definisce un periodo transitorio di adeguamento, che si concluderà il 1°gennaio 2026, con la piena entrata in vigore e l’obbligo di acquisto da parte degli importatori europei di cosiddetti certificati Cbam, ovvero quote di emissione corrispondenti alle quantità, in tonnellate, di gas serra generatisi nel paese terzo per la produzione dei materiali importati. Fino al 31 dicembre 2025, invece, sono previsti solo obblighi di rendicontazione trimestrali. In particolare, entro il 31 gennaio 2024 gli importatori europei di merci Cbam sono tenuti a presentare alla Commissione Ue, su apposito portale europeo, una prima relazione trimestrale, relativa al periodo ottobre-dicembre 2023, in cui siano specificati: la quantità totale di ciascun tipo di merce Cbam importata nel trimestre; le emissioni di gas serra incorporate in tali merci; e gli eventuali costi sostenuti nel Paese di origine in relazione a tali emissioni, se in tale Paese è attivo un sistema simile all’emission trading.

La Commissione europea controllerà i dati della relazione. Per le dichiarazioni incomplete o inesatte sarà prevista una sanzione che sarà irrogata dall’Autorità dello Stato competente.

Il 18 gennaio Confindustria Trento, Confindustria Alto Adige e Trentino Export hanno organizzato un Webinar sulla tematica, a cui hanno assistito 100 partecipanti per 72 aziende del Trentino-Alto Adige.

Obiettivo del Webinar è stato quello di fornire alle imprese un inquadramento tecnico e normativo sul nuovo Regolamento Cbam e indicazioni pratiche sulla procedura di calcolo e la compilazione delle relazioni trimestrali.

Durante l’incontro è intervenuto  Fabrizio Dematté , membro dell’Ordine dei Chimici e Fisici del Trentino-Alto Adige, che ha identificato le categorie di beni soggetti agli adempimenti previsti dal Regolamento.

Stefano Comisi , avvocato specializzato in diritto tributario e che presta la sua professione presso Studio Armella & Associati, è poi intervenuto sugli obblighi dichiarativi e di compilazione delle relazioni trimestrali Cbam. Nei prossimi mesi, in vista delle successive scadenze del 30 aprile e del 31 luglio 2024, l’Associazione si propone di organizzare ulteriori momenti di approfondimento sul Regolamento Cbam.

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Per informazioni: Nicolò Andreini n.andreini@confindustria.tn.it T: 0461 360092 M: 345 8300131

La corsa al ribasso dell’Occidente

Dagli anni Settanta, le società occidentali hanno virato al pessimismo: non saremo più la locomotiva dell’economia mondiale ma il pendolo tornerà a oscillare verso il sorriso anche per noi.

di STEFANO FAIT, analista previsionale e consulente strategico

“LA

lotta per il futuro è una lotta tra la crescita guidata dalla tecnologia e il declino gestito. Il percorso di crescita presenta rischi e sfide intrinseche insieme ai suoi fantastici vantaggi, mentre il percorso di declino garantisce un disastro a lungo termine. La stasi è un mito. Un tentativo errato di stasi porta anche a essere rapidamente sorpassati dalle società che scelgono la crescita”. Sam Altman , amministratore delegato di OpenAi.

Negli anni Venti, ci ricorda la Bbc (“What the ‘future histories’ of the 1920s can teach us about hope”, 12 gennaio 2024) catastrofi globali come la Prima guerra mondiale e la pandemia di influenza spagnola diedero vita a un’ondata di narrativa distopica. Tuttavia, il pessimismo non era dominante perché coesisteva con la convinzione che la tecnologia (raggi X e radioattività) potesse liberare l’umanità.

Saggistica e narrativa non si limitavano a criticare il presente, ma esploravano nuove possibilità.

Due articoli usciti sul Financial Times a gennaio (“Is the west talking itself into decline?”, 5 gennaio; “Two centuries of vibecessions”, 9 gennaio) documentano cosa è andato storto, due generazioni dopo, e il suo impatto sull’imprenditorialità e l’amministrazione pubblica in Occidente.

Milioni di articoli di giornale pubblicati nell’arco di 170 anni mostrano una crescita del pessimismo sulle aspettative economiche negli ultimi 50 anni.

Un’analoga analisi di milioni di libri digitalizzati in inglese, francese e tedesco degli ultimi 60 anni rileva una diminuzione del 25% dei termini legati al progresso/futuro, mentre quelli a

minacce/rischi sono raddoppiate nello stesso arco di tempo.

Stesso fenomeno nella letteratura fantascientifica: dall’ottimismo degli anni Cinquanta e Sessanta al pessimismo distopico dei nostri giorni.

Esaurito il miracolo economico del dopoguerra, intorno agli anni Settanta, le società

occidentali hanno virato verso il pessimismo e l’avversione al rischio, trascinandoci in una “corsa al ribasso” che deprime imprenditoria e investimenti pubblici e privati.

Questa diffusa sfiducia contrasta nettamente con l’entusiasmo e positività che si respira al di fuori dell’Occidente.

Nel 2021 si diffuse in Occidente la diceria che in Cina si stava costruendo una macchina del tempo, un “dispositivo sperimentale per la generazione di tunnel spazio-temporali”. Era una fandonia, ma la Cina stessa e il corridoio eurasiatico che collega Istanbul a Giacarta – 3,6 miliardi di persone con una crescita annua dell’1% della popolazione e del 5% del reddito –, sono comunque diventati una vetrina del fu -

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economia

turo. Visitare la Cina oggi significa compiere un viaggio nel tempo.

Pensiamo, ad esempio, ai progressi cinesi nel campo delle navi portacontainer a propulsione nucleare, ai taxi volanti, alla costituzione di una colossale alleanza di enti pubblici e aziende private per lo sviluppo dell’energia di fusione. Pechino ha istituito diverse zone dimostrative nazionali per la guida autonoma, zone pilota per i veicoli intelligenti e ha aperto oltre 22mila km di strade per i test di veicoli autonomi per le consegne, robotaxi, autobus urbani, taxi e camion.

spazioporto. Dubai è diventata un punto di riferimento internazionale per la finanza, per il turismo e per il lavoro a distanza.

Il baricentro dell’economia globale, secondo una ricerca di McKinsey, ha iniziato a spostarsi dall’area euro-atlantica all’Asia-Pacifico negli anni Ottanta e non si è più fermato.

I fiorenti ecosistemi dell’innovazione in Cina e India ci ricordano il periodo del nostro miracolo economico, quando anche da noi c’era una maggiore disponibilità ad accettare l’incertezza per perseguire il progresso.

Non tutto è perduto, però. Molti segnali mostrano che le economie occidentali non hanno alcuna intenzione di rassegnarsi alla stagnazione, rinunciando a competere con le regioni più dinamiche del mondo.

Non abbiamo peraltro scelta: siamo tutti sulla stessa barca. Infatti, il mondo non si sta deglobalizzando ma riglobalizzando selettivamente, con una particolare enfasi sull’autonomia strategica nei settori vitali di ciascuna nazione e blocco economico.

La riglobalizzazione passa, tra gli altri, per Vietnam, Polonia, Messico, Marocco, Turchia e Indonesia: Paesi “connettori” tra blocchi economici.

La Polonia si posiziona come hub manifatturiero per l’Europa (mobili ed elettrodomestici).

Il Messico è la porta cinese per USA e Canada (auto ed elettronica).

Il Marocco è specializzato nella produzione automobilistica, aerospaziale ed elettronica (Renault, Boeing e Airbus).

Non c’è solo la Cina. L’Asia adotta molte nuove tecnologie con diversi anni di anticipo rispetto all’Occidente.

In India i contadini hanno iniziato a usare ChatGPT a pochi giorni dal lancio nel loro Paese.

L’Arabia Saudita ha inviato la prima donna araba nello spazio, sulla Stazione spaziale internazionale, fa progressi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha lanciato il Progetto Genoma Saudita e porta avanti una ricerca avanzata contro l’invecchiamento.

Gli Emirati Arabi Uniti collaborano con la NASA per la prima base lunare, programmano la prima colonia su Marte e preparano il loro

L’Indonesia segue la stessa traiettoria e punta molto sull’Unione europea.

In futuro non saremo più la locomotiva dell’economia mondiale ma, inevitabilmente, il pendolo tornerà a oscillare verso il sorriso anche per noi.

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Milano Cortina 2026: al via “Anelli di Congiunzione”

Aperta a Trento la mostra “Records”, che esplora il patrimonio storico dei Giochi Olimpici. Nel frattempo anche il Trentino si prepara ad accogliere l’appuntamento con progetti necessari e concreti.

due anni esatti dall’inaugurazione dei Giochi invernali olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026, martedì 6 febbraio è stata inaugurata alle Gallerie di Piedicastello, a Trento, la mostra “Records”, nell’ambito del progetto “Anelli di congiunzione”. Questo spazio sarà destinato a riflettere sull’importanza dei Giochi Olimpici e Paralimpici, analizzando il significato storico di tali eventi e il loro impatto sul territorio. Il focus sarà particolarmente rivolto ai Giochi invernali, considerando la posizione strategica della regione. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino, per conto della Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione e il supporto della Fondazione Milano Cortina 2026 e del Museo Olimpico di Losanna.

Ben 14 le sezioni della mostra che permetteranno ai visitatori, lungo i 300 metri della Galleria Nera, di addentrarsi e conoscere ogni aspetto dei Giochi: dall’intuizione di proporre un grande festival sportivo a inizio ‘900 alla figura di Pierre De Coubertin, dall’intreccio tra i Giochi e la politica agli ideali dell’olimpismo tradotti in azioni concrete, dalla storia delle Olimpiadi

e delle sue telecronache e radiocronache fino alla parte più prettamente legata alla parte sportiva. Nella sezione “Time” si illustra il cronometraggio come miglioramento di sé stessi e la registrazione dei risultati, in “Speed” si misurano i vari tipi di velocità, Body shape” mette in mostra il fisico degli atleti tra genetica e allenamento e, infine, “Body” spiega come la scienza della performance non sia universale ma deve essere adattata alle particolarità di ogni atleta. Il Trentino si sta nel frattempo preparando a ospitare l’appuntamento olimpico attraverso lo studio e la realizzazione di progetti necessari e concreti, a livello infrastrutturale. “Mi aspettavo – ha detto il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana – che sarebbero stati effettuati investimenti mirati a favore di impianti che in un secondo momento potessero essere sfruttati appieno dalla comunità, e così è successo”. Dal canto suo, Confindustria Trento ha colto l’occasione delle Olimpiadi invernali 2026 per proporre un modello di mobilità sostenibile sulle Dolomiti, realizzato in collaborazione con Confindustria Alto Adige e Confindustria Belluno. Il progetto si basa sul completamento del ring ferroviario che corre lungo i piedi delle Dolomiti attraversando le province di Trento, Bolzano e Belluno e su una combinazione di trasporto alternativo sostenibile (funivia, car sharing, mobilità elettrica, ecc.) per raggiungere le vette, dove dovrebbero essere istituite zone a traffico limitato.

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Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia

di Carlo Cottarelli

Feltrinelli, 2023

192 pagine, 17 Euro

Non ce ne accorgiamo, ma la nostra vita quotidiana è sempre più influenzata da potenti forze economiche di cui sappiamo troppo poco. Sono forze che hanno operato negli ultimi decenni più o meno rapidamente, ma che tutti noi dobbiamo cercare di capire se vogliamo contribuire, attraverso le nostre scelte personali e politiche, al loro governo. Quali sono queste forze? Come operano? Come le rappresentano i media? E cosa dobbiamo fare per evitare che causino danni a noi e alle generazioni future? Nel suo nuovo libro Carlo Cottarelli racconta sette grandi sogni, portati avanti da riformisti visionari, uomini e donne capaci di avere la volontà di cambiare il mondo. Idee geniali che, messe a confronto con la realtà, hanno preso la direzione sbagliata: qualcosa è andato storto. È ancora presto per concludere se, nel lungo periodo, i risultati saranno pari alle aspettative. Lo scopriremo solo vivendo. Eppure, il confine tra sogno visionario e utopia irrealizzabile è spesso sottile.

Effetto domino. Come il mondo globale influenza le nostre tasche

di Mariangela Pira

Chiarelettere, 2023 208 pagine, 17,60 Euro

Siamo intrinsecamente legati. Tutti. E non è possibile tornare indietro. Siamo più vicini o più lontani? La globalizzazione è agli sgoccioli o si è presa solo una pausa di riflessione e quel che accade in paesi all’apparenza distanti continua a ripercuotersi a cascata su tutti gli altri, in un effetto domino? Come si spiega altrimenti che la chiusura dei porti in Ucraina faccia aumentare il prezzo della carta in Italia e provochi sommosse in Sri Lanka. Che l’aumento della siccità in Sicilia modifichi la viticoltura in America. Che le minacce della Cina verso Taiwan scateni l’emergenza microchip in Europa. O che dalle nostre auto elettriche dipenda la sorte del Congo? Servendosi dell’antropologia economica e del contributo di studiosi e professionisti intervistati sul campo, con la consueta efficacia Mariangela Pira ci fornisce gli strumenti per districarci tra crisi delle materie prime e delle catene del valore, guerra del clima e transizione verde: questioni complesse ma che incidono fortemente sulla nostra quotidianità. Che si tratti della macchina o del cellulare, del pane, dell’aspirina o del caffè, tutto intorno a noi ci racconta di quanto il mondo sia più piccolo di quel che immaginiamo e fino a che punto le nostre scelte, oggi più che mai, richiedano responsabilità.

Il tirocinio della democrazia. Una genealogia per la scuola del presente

di Vanessa Roghi

Il Margine (Trento), 2023 104 pagine, 10 Euro

«Sapere a memoria la Costituzione, sapere come funziona il parlamento, sapere in ogni suo regolamento come funziona la repubblica democratica non basta a fare di una persona una persona educata alla democrazia». Il 2 giugno 1946 l’Italia cambia forma di governo passando da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare e democratica. Quel che molti dimenticano è che la scuola italiana fino ad allora era stata liberale, nazionalista, patriottica e, durante il Ventennio, fascista, antisemita e razzista. Non era mai stata democratica. Eppure, si dava per scontato, allora come oggi, che dovesse essere proprio la scuola a dare le prime indicazioni a ragazzi e a ragazze circa la sostanza dell’essere cittadini consapevolmente democratici. Ci vorranno invece anni di battaglie, come ci rammenta Vanessa Roghi, per adempiere ai dettati costituzionali che prevedono una scuola plurale e per tutti. Quel che risulta evidente è che la democrazia la si fa praticandola, facendola diventare un tirocinio costante, che prevede un allargamento dei soggetti di diritto, sia a scuola (alunni e alunne) sia fuori (famiglie), in uno sforzo relazionale continuo. L’alternativa alla democrazia sappiamo quale è, e non è detto che non ci riattenda in un prossimo futuro.

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