Agevolazioni fiscali 2023: Guida per le imprese

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A cura dell’Area Fisco e Diritto d’Impresa Nazionale e Internazionale Aggiornata a giugno 2023
AGEVOLAZIONI FISCALI 2023: GUIDA PER LE IMPRESE

Al fine di orientare le aziende associate nell’utilizzo delle agevolazioni fiscali ad oggi disponibili, l’Area Fisco e Diritto d’Impresa Nazionale e Internazionale ha elaborato una guida che riassume i principali crediti d’imposta destinati all’imprese. Nella parte finale è disponibile una tabella che riepiloga i codici tributo ad oggi disponibili per ciascuno dei crediti d’imposta che si andranno ad illustrare.

Agevolazioni a supporto degli investimenti

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

La legge di Bilancio 2021 aveva introdotto nuovi crediti di imposta sugli investimenti in beni strumentali effettuati a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 30 giugno 2023.

L’obiettivo è di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

La legge di Bilancio 2022 ha poi prorogato e modificato, per i periodi d’imposta successivi al 2022, le agevolazioni in commento.

Le novità riguardano gli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, con l’ulteriore estensione al 30 giugno 2026 con le regole consuete della prenotazione (ovvero a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione).

La legge di Bilancio 2023 non ha invece apportato ulteriori cambiamenti. Pertanto, dal 1° gennaio 2023 sono operative le aliquote del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 e immateriale 4.0 previste dalla legge di Bilancio 2022. Inoltre, per il 2023, non sarà più utilizzabile il credito beni strumentali materiali non Industria 4.0 e il credito beni immateriali non Industria 4.0.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra guida contenuta nella comunicazione n. 101244/2023

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato i crediti d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative.

Possono accedere ai crediti tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che effettuano investimenti in una delle seguenti attività:

• ricerca e sviluppo;

• innovazione tecnologica;

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• design e ideazione estetica;

indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

Sono escluse dall’ambito di applicazione del beneficio fiscale:

• le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o in altre procedure concorsuali (anche nel caso in cui i procedimenti per la dichiarazione di una di tali situazioni siano ancora in corso);

• le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.

Per le imprese ammesse al beneficio, la fruizione dell’agevolazione è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento dell’obbligo di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Attività di ricerca e sviluppo

Per le attività di ricerca e sviluppo, il credito d’imposta è riconosciuto con le seguenti misure:

• per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 viene confermata la percentuale del 2021 e quindi il beneficio sarà pari al 20%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro;

• per i periodi d’imposta successivi, dal 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, sarà fruibile un credito d’imposta in misura pari al 10%, della relativa base di calcolo nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

Attività di innovazione tecnologica

Per le attività di innovazione tecnologica previste, il credito di imposta viene determinato nel seguente modo:

• fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, per un importo pari al 10% della base di calcolo (quindi nella stessa misura del 2021) assunta nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro;

• per i periodi d’imposta successivi, fino a quello in corso al 31 dicembre 2025 la misura dell’agevolazione viene ridotta al 5%, mentre la base di calcolo viene considerata sempre nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta viene riconosciuto:

• fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, nella misura del 2021, pari al 15%, della base di calcolo assunta nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro;

• per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% con una base di calcolo massima annuale di 4 milioni di euro;

• per i periodi d’imposta successivi e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale della base di calcolo di 4 milioni di euro.

Attività di design e ideazione estetica

Il credito d’imposta viene determinato:

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• fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, nella misura del 10% della base di calcolo assunta nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, in linea con il beneficio 2021;

• per i periodi d’imposta successivi e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5%, della base di calcolo assunta nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

I già menzionati crediti sono utilizzabili esclusivamente in compensazione nel modello F24 in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione. Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra guida contenuta nella comunicazione n. 100827/2023.

Sanatoria per l’indebita fruizione del credito Ricerca e Sviluppo

Il Decreto Fiscale ha introdotto la disciplina che consente di regolarizzare gli indebiti utilizzi in compensazione del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, senza irrogazione di sanzioni e applicazione di interessi.

La legge di Bilancio 2023 ha concesso ai contribuenti un ulteriore mese per poter aderire alla sanatoria.

L’Agenzia delle Entrate ha poi pubblicato un provvedimento che fissa le modalità e i termini per l’accesso alla procedura di regolarizzazione.

Il contribuente potrà regolarizzare gli indebiti utilizzi in compensazione, alla data del 22 ottobre 2021, del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, maturato nei periodi di imposta a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019. Inoltre, i soggetti si devono trovare in almeno una delle seguenti condizioni:

a) hanno realmente svolto, sostenendo le relative spese, attività in tutto o in parte non qualificabili come attività di ricerca o sviluppo ammissibili nell’accezione rilevante ai fini del credito d’imposta;

b) hanno effettuato attività di ricerca e sviluppo su commessa di società estera non in conformità alla norma di interpretazione autentica;

c) hanno commesso errori nella quantificazione o nell’individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di pertinenza e congruità;

d) hanno commesso errori nella determinazione della media storica di riferimento.

La procedura non può essere utilizzata per il riversamento dei crediti il cui indebito utilizzo in compensazione sia già stato accertato con un atto di recupero crediti o con altri provvedimenti impositivi, divenuti definitivi alla data del 22 ottobre 2021.

Gli atti o provvedimenti sono definitivi in quanto non più soggetti ad impugnazione o definiti con il pagamento o con altra forma di definizione oppure oggetto di pronunce passate in giudicato.

La regolarizzazione è in ogni caso esclusa nei casi in cui il credito d’imposta utilizzato in compensazione sia il risultato:

• di condotte fraudolente;

• di fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate;

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• di false rappresentazioni della realtà basate sull’utilizzo di documenti falsi o di fatture che documentano operazioni inesistenti;

• della mancanza di documentazione idonea a dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili al credito d’imposta.

Nel caso in cui gli Uffici accertino in capo al contribuente una o più condotte appena descritte, il contribuente decade dalla procedura e la richiesta non produce effetti. Le somme già versate si considerano acquisite a titolo di acconto sugli importi dovuti.

Il contribuente che intende avvalersi della procedura di regolarizzazione deve presentare entro il 30 novembre 2023 il modello di domanda approvata con il provvedimento.

Il modello è reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito internet. Per un maggior approfondimento si rinvia alle nostre comunicazioni n. 99366/2022 e 100618/2023.

Credito d’imposta per investimenti pubblicitari

La legge di Bilancio 2021 ha prorogato il credito d’imposta per investimenti pubblicitari per gli anni 2021 e 2022. L’agevolazione rimane confermata per tutto il 2023 seppur con delle modifiche.

Il credito d’imposta è riconosciuto:

• alle imprese, a prescindere dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal regime contabile adottato;

• ai lavoratori autonomi, incluse le professioni regolamentate;

• agli enti non commerciali.

Dal 2023, il credito d’imposta spetta nella misura unica del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line, nel limite massimo di spesa di 30 milioni di euro in ragione d’anno.

Ne consegue che, non possono richiedere il credito di imposta i soggetti che:

• nel 2023 registreranno un incremento degli investimenti pubblicitari inferiore all’1% rispetto a quelli effettuati nel 2022;

• nel 2023 registreranno un decremento degli investimenti agevolabili rispetto a quelli effettuati nel 2022;

• che inizieranno la loro attività nel corso dell’anno 2023.

Il credito è riconosciuto per investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali, effettuati sui giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea ovvero editi in formato digitale, registrati presso il competente Tribunale, ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione (ROC), e dotati del Direttore responsabile.

Sono ammessi anche gli investimenti pubblicitari effettuati sui siti web delle agenzie di stampa purché la testata giornalistica sia registrata presso il competente Tribunale civile, ovvero presso il ROC, e sia dotata della figura del direttore responsabile.

Si sottolinea nuovamente che non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali, come previsto per gli anni 2020, 2021 e 2022.

L’effettivo sostenimento delle spese deve risultare da apposita attestazione rilasciata dai

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soggetti legittimati a rilasciare il visto di conformità dei dati esposti nelle dichiarazioni fiscali, ovvero dai soggetti che esercitano la revisione legale dei conti.

L’importo da considerare ai fini dell’agevolazione è costituito dall’ammontare delle spese di pubblicità, al netto dell’IVA se detraibile.

Le spese si considerano sostenute alla data in cui le prestazioni stesse sono ultimate; non rileva quindi il momento in cui viene emessa la fattura o viene effettuato il pagamento.

Per accedere all’agevolazione i soggetti interessati devono presentare:

• dal 1° al 31 marzo di ciascun anno, la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” contenente i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nell’anno agevolato;

• dal 1° al 31 gennaio dell’anno successivo, la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, resa per confermare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta, presentata in precedenza, sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti richiesti.

La comunicazione e la dichiarazione sostitutiva devono essere presentate al Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, e potranno essere presentate direttamente, da parte dei soggetti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia, tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario, oppure tramite gli intermediari abilitati (professionisti, associazioni di categoria, CAF, ecc.).

Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile:

• esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, con codice tributo “6900”, da presentare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate;

• a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi. Il provvedimento sarà pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento stesso dopo la chiusura del termine per il ricevimento della “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”.

In assenza di specifiche disposizioni in senso contrario, il credito d’imposta si configura come un contributo tassabile ai fini IRPEF, IRES e IRAP. L’agevolazione potrebbe quindi configurarsi come un contributo in conto esercizio.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100880/2023.

Credito d’imposta sponsorizzazioni

La legge di Bilancio 2023 ha prorogato il bonus per le sponsorizzazioni sportive agli investimenti pubblicitari effettuati dal 1° gennaio 2023 al 31 marzo 2023.

Con riferimento al credito d’imposta, si ricorda che per l’anno 2020 era stato introdotto con l’obiettivo di incentivare gli investimenti in campagne pubblicitarie (incluse le sponsorizzazioni) in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche.

Successivamente, la misura è stata prorogata per le spese sostenute durante l’intera annualità 2021 e per gli investimenti pubblicitari effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022.

L’agevolazione può essere richiesta dalle imprese, dai lavoratori autonomi e dagli enti non commerciali che effettuano investimenti pubblicitari in favore di:

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• leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nelle discipline olimpiche;

• società sportive professionistiche operanti in discipline olimpiche;

• società ed associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro CONI operanti in discipline olimpiche.

È stabilito che le società sportive professionistiche e le società ed associazioni sportive dilettantistiche certifichino di svolgere attività sportiva giovanile.

Sono ammissibili al credito d’imposta:

• le spese di pubblicità sostenute in forza di un contratto a prestazioni corrispettive, la cui causa va ricercata nell’obbligo della controparte di pubblicizzare (a fronte della percezione di un corrispettivo) il marchio e/o il prodotto dell’impresa al fine di stimolarne la domanda;

• le spese di sponsorizzazione sostenute in forza di un contratto a prestazioni corrispettive, ove lo sponsor si obbliga ad una prestazione in denaro nei confronti del soggetto sponsorizzato che, a sua volta, si impegna a pubblicizzare il prodotto, il marchio, i servizi, o comunque, l’attività produttiva dello sponsor.

Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 50% degli investimenti in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, effettuati tra il 1° gennaio 2023 e il 31 marzo 2023, e non può essere comunque superiore a 10 mila euro.

L’agevolazione è riconosciuta in regime de minimis.

Il credito d’imposta è utilizzabile, previa presentazione di un’istanza diretta al Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, esclusivamente in compensazione nel modello F24.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100866/2023.

Credito d’imposta quotazioni PMI

La legge di Bilancio 2023 ha prorogato, per tutto il 2023, il credito d’imposta sui costi di consulenza relativi alla quotazione delle PMI.

Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI, così definite:

• “piccola impresa” - un’impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;

• “media impresa” - un’impresa che occupa meno di 250 persone e realizza un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Sono ammissibili al credito d’imposta i costi relativi alle seguenti attività di consulenza:

• attività sostenute in vista dell’inizio del processo di quotazione e ad esso finalizzate (quali, tra gli altri, l’implementazione e l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, l’assistenza dell’impresa nella redazione del piano industriale, il supporto all’impresa in tutte le fasi del percorso funzionale alla quotazione nel mercato di riferimento);

• attività fornite durante la fase di ammissione alla quotazione e finalizzate ad attestare l’idoneità della società all’ammissione medesima e alla successiva permanenza sul mer-

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cato;

• attività necessarie per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione;

• attività finalizzate a supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche o prospettiche e nella conseguente preparazione di un report (due diligence finanziaria inclusa);

• attività di assistenza della società emittente nella redazione del documento di ammissione e del prospetto o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati o per la produzione di ricerche;

• attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattualistiche strettamente inerenti alla procedura di quotazione (quali, tra gli altri, le attività relative alla definizione dell’offerta, la disamina del prospetto informativo o documento di ammissione o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati, la due diligence legale o fiscale e gli aspetti legati al governo dell’impresa);

• attività di comunicazione necessarie a offrire la massima visibilità della società, a divulgare l’investment case, tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Le spese possono consistere in un importo previamente pattuito in misura fissa oppure parzialmente proporzionato al successo dell’operazione di quotazione.

Sono ammessi i costi direttamente connessi allo svolgimento delle attività sopracitate e prestate da consulenti esterni purché siano servizi non continuativi o periodici e diversi dai costi di esercizio ordinari (come, ad esempio, quelli relativi alla consulenza fiscale, legale o alla pubblicità).

L’effettivo sostenimento dei costi e l’ammissibilità degli stessi dovranno risultare da apposita attestazione rilasciata:

• dal presidente del collegio sindacale;

• da un revisore legale iscritto nel Registro dei revisori legali;

• da un professionista iscritto nell’albo dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Il credito d’imposta può essere riconosciuto nella misura massima del 50% dei costi complessivamente sostenuti dall’1.1.2018 fino alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, entro il 31.12.2023. L’importo massimo del credito è di 500.000 euro.

I soggetti interessati all’ottenimento del credito d’imposta devono inoltrare un’apposita istanza al MISE, in via telematica, all’indirizzo PEC Dgpicpmi.div05@pec.mise.gov.it nel periodo compreso tra il 1° ottobre dell’anno in cui è stata ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24codice tributo “6901” - da presentare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, a decorrere dal decimo giorno lavorativo del mese successivo a quello in cui è stata comunicata la concessione. Dovrà inoltre essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso alla data della comunicazione della concessione e nelle dichiarazioni dei redditi per i periodi d’imposta successivi fino al completo utilizzo del credito stesso.

Il credito d’imposta in commento non è soggetto:

• al limite annuale di utilizzazione dei crediti d’imposta da quadro RU;

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• al limite generale annuale di compensazione nel modello F24.

In merito alla rilevanza fiscale, il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini IRES, né della base imponibile IRAP, non rileva ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi.

Si ricorda che le domande relative ai costi sostenuti entro il 31 dicembre 2022 potevano essere presentate fino al 31 marzo 2023 e dovevano essere inviate telematicamente all’indirizzo e-mail Dgpiipmi.div05@pec.mise.gov.it

Entro 30 giorni dalla scadenza per la presentazione della richiesta, il ministero dello Sviluppo Economico, verificati requisiti e costi, determina sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate per ciascun anno e l’ammontare complessivo dei crediti richiesti, la percentuale massima del credito d’imposta e comunica alle PMI il riconoscimento o il diniego dell’agevolazione e, nel primo caso, l’importo effettivamente spettante.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101210/2023

Incentivi fiscali per Start-up e PMI innovative

Agevolazione ordinaria IRPEF/IRES

Il nostro ordinamento prevede una normativa di favore che consente ai soggetti IRPEF e ai soggetti IRES di detrarre o dedurre le somme investite in imprese start-up innovative. La disciplina fiscale è stata successivamente modificata e resa permanente dal 2017.

In particolare, è prevista:

• per le persone fisiche, una detrazione IRPEF del 30% della somma investita nel capitale sociale delle start-up innovative, fino ad un investimento massimo di 1.000.000 di euro annui;

• per le persone giuridiche, una deduzione IRES del 30% dell’investimento, con tetto massimo di spesa annuo pari a 1.800.000 euro.

Le agevolazioni spettano fino ad un ammontare complessivo dei conferimenti ammissibili non superiore a 15.000.000 di euro per ciascuna start-up innovativa; ai fini del calcolo di tale ammontare massimo, rilevano tutti i conferimenti agevolabili ricevuti dalla start-up innovativa nei periodi di imposta di vigenza del regime agevolativo.

Dal 2015 queste agevolazioni fiscali vengono applicate anche agli investimenti nelle PMI innovative.

Detrazione IRPEF al 50% nei limiti del regime “de minimis”

In alternativa alla detrazione ordinaria, è riconosciuta una detrazione IRPEF (non si applica a soggetti IRES) pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più start-up innovative o di PMI innovative.

La detrazione di maggior favore è riconosciuta in relazione agli investimenti effettuati successivamente al 1° gennaio 2020 e a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. L’investimento agevolato può essere effettuato dall’investitore anche indirettamente tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investono prevalentemente in start-up innovative o PMI innovative.

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Il soggetto investitore in ciascun periodo d’imposta:

• può detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 50% dell’investimento effettuato fino ad un massimo di 100.000 euro, per un ammontare di detrazione non superiore a 50.000 euro nel caso di investimento in start-up;

• può detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 50% dell’investimento fino ad un massimo di 300.000 euro, per un ammontare di detrazione non superiore a 150.000 euro in caso di investimento in PMI innovative.

Qualora la detrazione fosse di ammontare superiore all’imposta lorda, l’eccedenza potrà essere portata in detrazione dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche dovuta nei periodi di imposta successivi, non oltre il terzo periodo, fino a concorrenza del suo ammontare.

L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni, pena l’obbligo di restituzione della detrazione con i relativi interessi.

L’agevolazione fiscale si applica ai conferimenti in denaro iscritti alla voce del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo delle azioni o quote delle start-up innovative e delle PMI innovative, nonché agli investimenti in quote degli organismi di investimento collettivo del risparmio.

Per accedere all’agevolazione fiscale è necessario trasmettere una domanda al Mise, tramite l’apposita piattaforma, disponibile all’indirizzo https://padigitale.invitalia.it/, prima dell’effettuazione dell’investimento nell’impresa beneficiaria.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101823/2023.

Credito d’imposta per le start-up innovative

La legge di conversione del Decreto Bollette ha introdotto, per il solo anno 2023, un nuovo credito d’imposta a favore delle start-up innovative che investono in attività di R&S finalizzate alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei consumi energetici.

I soggetti beneficiari sono le start-up innovative, costituite a decorrere dal 1° gennaio 2020, operanti nei settori dell’ambiente, dell’energia da fonti rinnovabili e della sanità.

L’agevolazione consiste in un contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino a un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo volte alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumenti e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici, nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023.

Il credito d’imposta in commento è utilizzabile esclusivamente in compensazione. Non si applicano i limiti di compensazione.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base imponibile IRES e IRAP, non rileva ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi .

L’agevolazione è riconosciuta in regime de minimis

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Con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, saranno adottate le disposizioni di attuazione necessarie, anche al fine del rispetto del limite di spesa autorizzato, nonché le modalità di verifica e di controllo dell’effettività delle spese sostenute, le cause di decadenza e di revoca del beneficio e le modalità di restituzione del credito d’imposta fruito indebitamente.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101971/2023.

Agevolazioni energia elettrica e gas

Credito d’imposta per le imprese a forte consumo di energia elettrica

Sono previsti dei crediti d’imposta a favore delle cosiddette “Imprese energivore”.

III trimestre 2022

25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel terzo trimestre 2022

Ottobre e novembre 2022

40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022

Dicembre 2022

40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di dicembre 2022

I trimestre 2023

45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel I trimestre dell'anno 2023

Il trimestre 2023

20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel II trimestre dell'anno 2023

dicembre 2023

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Imprese energivore Periodo Percentuale del credito Codice tributo Utilizzabile
6968 Entro il 30 settembre 2023
6983 Entro il 30 settembre
2023
6993 Entro il
30 settembre 2023
7010 Entro il 31
dicembre 2023
7015 Entro il 31

Le imprese sono ammesse al credito se:

• per il III trimestre 2022, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del II trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del III trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per il I trimestre 2023, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del IV trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per il II trimestre 2023, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del I trimestre 2023 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa.

Le imprese energivore dovranno eseguire il calcolo del credito come segue:

• per il III trimestre 2022, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel III trimestre 2022;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022;

• per il I trimestre 2023, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel I trimestre 2023;

• per il II trimestre 2023, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel II trimestre 2023.

Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione oppure può essere ceduto. In caso di compensazione in F24, non si applicano i limiti di compensazione.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base imponibile IRES e IRAP, non rileva ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi.

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni sui medesimi costi, a condizione che tale cumulo non determini un superamento del costo sostenuto.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101815/2023

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Credito d’imposta per imprese a forte consumo di gas

Sono previsti dei contributi straordinari anche a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale.

Si considerano tali quelle che operano in uno dei settori nell’allegato del Mite (allegato 1 al decreto Mite 21 dicembre 2021 n. 541) e hanno consumato, nel primo trimestre 2022, gas naturale per usi energetici in misura non inferiore al 25% del volume di gas pari ad 1 milione di kWh/anno, al netto dei consumi di gas impiegato in usi termoelettrici. Per l’anno 2023, si precisa che le imprese gasivore si considerano tali se iscritte nell’elenco per l’anno 2023 pubblicato dalla CSEA.

Imprese gasivore

III trimestre 2022

Ottobre e novembre 2022

25% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel terzo trimestre solare del 2022

40% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nei mesi di ottobre e novembre 2022

6969

Entro il 30 settembre 2023

6984

Entro il 30 settembre 2023

Dicembre 2022

40% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel mese di dicembre 2022

I trimestre 2023

45% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel I trimestre 2023

Il trimestre 2023

20% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel II trimestre 2023

Le imprese sono ammesse al credito se:

6994

Entro il 30 settembre 2023

7012

Entro il 31 dicembre 2023

7017

Entro il 31 dicembre 2023

• per il III trimestre 2022, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al II trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al III trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

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Periodo Percentuale del credito Codice tributo Utilizzabile

• per il I trimestre 2023, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al IV trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

• per il II trimestre 2023, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al I trimestre 2023, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

Le imprese gasivore dovranno eseguire il calcolo come segue:

• per il III trimestre 2022, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato (non per uso termoelettrici) nel III trimestre solare dell’anno 2022;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, il credito d’imposta è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel IV trimestre 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici;

• per il I trimestre 2023, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato (non per uso termoelettrici) nel I trimestre solare dell’anno 2023;

• per il II trimestre 2023, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato (non per uso termoelettrici) nel II trimestre solare dell’anno 2023.

Le caratteristiche del credito per le imprese gasivore sono le stesse di quello spettante alle imprese energivore, ovvero:

• può essere utilizzato in compensazione oppure può essere ceduto;

• non si applicano i limiti di compensazione;

• non concorre alla formazione della base imponibile IRES e IRAP;

• non rileva ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi;

• è cumulabile con altre agevolazioni sui medesimi costi, a condizione che tale cumulo non determini un superamento del costo sostenuto.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101815/2023.

Ulteriori crediti d’imposta per l’energia elettrica e il gas naturale

Imprese diverse da quelle energivore

Sono ammesse al credito d’imposta le aziende, diverse da quelle definite energivore, dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

Per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022 e per il I e II trimestre 2023, sono ammesse all’agevolazione anche le imprese diverse da quelle energivore dotate di contatori di potenza disponibili pari o superiore a 4,5 kW.

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III trimestre 2022

Ottobre e novembre 2022

Imprese non energivore

15% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel terzo trimestre 2022

30% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022

Dicembre 2022

30% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di dicembre 2022

I trimestre 2023

35% della spesa sostenuta per l'acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel I trimestre 2023

Il trimestre 2023

10% della spesa sostenuta per l'acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel II trimestre 2023

Le imprese sono ammesse al credito se:

6970

Entro il 30 settembre 2023

6985

Entro il 30 settembre 2023

6995

Entro il 30 settembre 2023

7011

Entro il 31 dicembre 2023

7016

Entro il 31 dicembre 2023

• per il III trimestre 2022, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del II trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del III trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per il I trimestre 2023, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del IV trimestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa;

• per il II trimestre 2023, i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del I trimestre 2023 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa.

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Periodo Percentuale del credito Codice tributo Utilizzabile

Le imprese non energivore dovranno eseguire il calcolo come segue:

• per il III trimestre, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 15% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel III trimestre 2022;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 30% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022;

• per il I trimestre 2023, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 35% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel I trimestre 2023;

• per il II trimestre 2023, il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, è pari al 10% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel II trimestre 2023.

Imprese diverse da quelle gasivore

III trimestre 2022

25% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel terzo trimestre solare del 2022 6971 Entro il 30 settembre 2023

Ottobre e novembre 2022

40% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nei mesi di ottobre e novembre 2022

Dicembre 2022

40% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel mese di dicembre 2022

I trimestre 2023

45% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel I trimestre 2023

Il trimestre 2023

20% della spesa sostenuta per l'acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel II

trimestre 2023

Le imprese sono ammesse al credito se:

6986 Entro il 30 settembre 2023

6996 Entro il 30 settembre 2023

7013 Entro il 31 dicembre 2023

7018

Entro il 31 dicembre 2023

• per il III trimestre 2022, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al II trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al III trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato

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Imprese non gasivore Periodo Percentuale del credito Codice tributo Utilizzabile

Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

• per il I trimestre 2023, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al IV trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;

• per il II trimestre 2023, il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al I trimestre 2023, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

Le imprese diverse da quelle gasivore dovranno eseguire il calcolo come segue:

• per il III trimestre 2022, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato (non per usi termoelettrici) nel III trimestre solare dell’anno 2022;

• per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, il credito d’imposta è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel IV trimestre 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici;

• per il I trimestre 2023, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato (non per uso termoelettrici) nel I trimestre solare dell’anno 2023;

• per il II trimestre 2023, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato (non per uso termoelettrici) nel II trimestre solare dell’anno 2023.

I crediti appena descritti sono:

• utilizzabili in compensazione entro il 30 settembre 2023, se relativi al terzo e quarto trimestre 2022, ovvero entro il 31 dicembre 2023, se relativi al primo e al secondo trimestre 2023;

• non soggiacciono ai limiti di compensazione;

• non concorrono alla formazione della base imponibile IRES e IRAP, non rilevano ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi;

• sono cumulabili con altre agevolazioni sui medesimi costi, a condizione che tale cumulo non determini un superamento del costo sostenuto;

• non sono più subordinati al regime de minimis.

I crediti d’imposta sono cedibili dalle imprese beneficiarie:

• entro il 30 settembre 2023 se relativi al terzo e quarto trimestre 2022 ovvero entro il 31 dicembre 2023 se relativi al primo e al secondo trimestre 2023;

• solo per intero (l’utilizzo in compensazione tramite modello F24, da parte del beneficiario, non consente a quest’ultimo di effettuare la cessione di quel determinato credito);

• ad altri soggetti (inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari), senza facoltà di successiva cessione;

• con possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di soggetti “qualificati” (banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia).

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Prima di procedere alla cessione l’impresa beneficiaria (cedente) dovrà munirsi del visto di conformità sulla documentazione attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto ai crediti d’imposta oggetto della cessione e tale documentazione (visto di conformità e giustificativi di spesa) dovrà essere conservata al fine di poter essere esibita in caso di verifiche fiscali.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101815/2023.

Agevolazioni per il Sud e nelle ZES

Credito d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali nuovi per le imprese con strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno

Per tutto il 2023 sarà possibile usufruire di un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.

La misura consiste in un credito d’imposta commisurato alla quota del costo complessivo dei beni, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, pari a 3 milioni di euro per le piccole imprese, a 10 milioni di euro per le medie imprese e a 15 milioni di euro per le grandi imprese.

L’intensità massima dell’aiuto è pari:

• al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie imprese, al 25% per le grandi imprese per le Regioni Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Basilicata, Sardegna e Molise;

• al 30% per le piccole imprese, al 20% per le medie imprese e al 10% per le grandi imprese, per la Regione Abruzzo.

I soggetti che intendono avvalersi del credito d’imposta devono presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

L’agevolazione può essere utilizzata esclusivamente in compensazione con F24, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito in oggetto. È prevista la possibilità di cumulare il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno con il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100565/2023.

Credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo per le imprese del Mezzogiorno

Con lo scopo di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese del Mezzogiorno, è stato previsto, per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo effettuati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, per i periodi di imposta 2021, 2022, e 2023 una maggiorazione del credito di imposta rispetto alle ordinarie attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design ordinario.

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In particolare, la misura del credito d’imposta è pari al:

• 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è pari ad almeno 43 milioni di euro;

• 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;

• 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.

Le spese agevolabili e le modalità di funzionamento del credito d’imposta sono quelle previste per il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design ordinario.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100565/2023.

Credito d’imposta e riduzione dell’aliquota IRES per le imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica nelle ZES

Le nuove imprese, e quelle già esistenti, che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nelle c.d. ZES, possono usufruire di rilevanti agevolazioni.

Ciascuna ZES è istituita con D.P.C.M. da adottare su proposta del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno. Attualmente sono state istituite le seguenti ZES: ZES Abruzzo, ZES Calabria, ZES Campania, ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise, ZES Sicilia Orientale, ZES Sicilia Occidentale, ZES Sardegna.

La documentazione che attiene all’istituzione di ciascuna ZES e i piani di sviluppo è disponibile sulla pagina dedicata del MISE

Per le imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica nelle ZES, l’imposta sul reddito derivante dallo svolgimento dell’attività nella ZES è ridotta del 50%, con decorrenza dal periodo d’imposta nel corso del quale la nuova attività è intrapresa e per i 6 periodi d’imposta successivi.

Per fruire di tale agevolazione le imprese beneficiarie, pena la decadenza dal beneficio e l’obbligo di restituzione di quanto già fruito:

• devono mantenere la loro attività nella ZES per almeno dieci anni;

• devono conservare i posti di lavoro creati nell’ambito dell’attività avviata nella ZES per almeno dieci anni;

• non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.

L’agevolazione è riconosciuta in regime de minimis

In aggiunta, si applicano alle ZES le disposizioni fiscali in tema di credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno previste dalla legge di Bilancio 2016.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta spettante nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, ovvero del 25% per le grandi imprese situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise e del 10% per le grandi imprese situate in determinati comuni della regione Abruzzo. Tali percentuali possono essere maggiorate di un massimo di 20 punti per le piccole imprese ovvero di 10 punti per

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quelle di medie dimensioni, arrivando alle percentuali già indicate in precedenza.

I soggetti che intendono avvalersi del credito d’imposta devono presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, tramite un modello aggiornato (identico a quello da utilizzare per gli investimenti nel Mezzogiorno) aggiornamento che dovrà essere utilizzato per le comunicazioni da trasmette nel periodo compreso tra l’8 giugno 2023 ed il 31 dicembre 2024 (si vedi in merito la nostra comunicazione prot. n. 101988/2023

Il credito di imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione con F24, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito in oggetto.

In relazione agli investimenti effettuati nelle ZES, il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2023 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Infine, il credito d’imposta è esteso all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100565/2023

Credito d’imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud

Il Decreto Energia ha introdotto un credito di imposta per le aziende che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’agevolazione è finalizzata ad ottenere una migliore efficienza energetica ed a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili. A tale scopo viene istituito un credito di imposta per gli investimenti effettuati fino al 30 novembre 2023 nella misura massima consentita dalla Commissione Europea. Il limite di spesa stanziato è di 145 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Sono ammissibili all’agevolazione i costi degli investimenti supplementari necessari per conseguire un livello più elevato di efficienza energetica e per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito delle strutture produttive.

Con decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell’economia e delle finanze, saranno stabiliti i criteri e le modalità di attuazione dell’agevolazione, con riferimento ai costi ammissibili, alla documentazione richiesta, alle procedure di concessione, nonché alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli.

Il credito di imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24 senza l’applicazione dei limiti alle compensazioni.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base imponibile IRES e IRAP, non rileva ai fini del calcolo del pro-rata generale di deducibilità e ai fini della determinazione della quota di spese e altri componenti negativi diversi dagli interessi passivi.

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 97980/2022

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Agevolazioni a supporto di specifici acquisti

Credito d’imposta sull’acquisto della carta

La legge di Bilancio 2022 ha previsto un credito d’imposta sull’acquisto della carta per gli anni 2022 e 2023, nella misura del 30% delle spese sostenute rispettivamente negli anni 2021 e 2022.

Il credito di imposta è destinato alle imprese editrici di quotidiani e periodici. Sono ammesse all’agevolazione le spese sostenute, rispettivamente nell’anno 2021 e nell’anno 2022, per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa dei giornali quotidiani e dei periodici, non rientranti tra i prodotti editoriali espressamente esclusi, e al netto della carta utilizzata per la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie.

Le suddette spese debbono risultare da certificazione rilasciata da soggetto iscritto nel Registro dei revisori legali e delle società di revisione, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato dal 19 gennaio al 21 febbraio 2023 per l’anno 2022 (relativo a costi sostenuti nel 2021 per l’acquisto di carta) e dal 5 settembre al 6 ottobre 2023 per l’anno 2023 (relativo a costi sostenuti nel 2022 per l’acquisto di carta), accedendo al portale impresainungiorno.gov.it col proprio spid.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente tramite compensazione in F24 a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco contenente i soggetti beneficiari.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100443/2022

Credito di imposta per acquisto materiali riciclati

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto un credito di imposta pari al 36% delle spese sostenute dalle imprese, per ciascuno degli anni 2023 e 2024, per l’acquisto di prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e di imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro.

L’obiettivo del legislatore è quello di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico, nonché di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da imballaggio.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino a un importo massimo annuale di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite massimo complessivo di spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il credito d’imposta andrà indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito. Esso non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini della determinazione della quota di interessi passivi deducibile dal reddito di impresa.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, e non è soggetto al limite annuale delle compensazioni. L’agevolazione sarà utilizzabile a decorrere dal 1° gennaio del

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periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati effettuati gli acquisti dei prodotti, con modello F24, da presentarsi esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.

I criteri e le modalità di applicazione e di fruizione dell’agevolazione saranno definiti con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Lo stesso decreto dovrà stabilire anche i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare la natura ecosostenibile dei prodotti e degli imballaggi secondo la vigente normativa dell’Unione europea e nazionale e in coerenza con gli obiettivi di riciclaggio di materiali da imballaggio.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 100594/2023.

Bonus acqua 2023

La legge di Bilancio 2021 ha previsto, allo scopo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti, alle condizioni e nei termini ivi previsti.

La fruizione del bonus acqua è legata al rispetto di due requisiti:

1) requisito soggettivo: spetta alle persone fisiche nonché ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, fino a un ammontare complessivo di spesa non superiore, per le persone fisiche non esercenti attività economica, a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare e, per gli altri soggetti, a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale;

2) requisito oggettivo: rilevano le spese sostenute tra l’1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023 e, per i soggetti diversi dagli esercenti attività d’impresa in contabilità ordinaria, le stesse dovranno essere sostenute con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento tracciabili (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari e altro).

Per poter ottenere il credito d’imposta, il contribuente, che rispetti i requisiti imposti dalla legge, dovrà presentare dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento della spesa agevolabile un’apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate. Ciascun beneficiario può visualizzare il credito d’imposta fruibile tramite il proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

Per consentire ai beneficiari l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta tramite il modello F24, l’Agenzia ha istituito il codice tributo “6975”.

In sede di compilazione del modello di pagamento F24, ai fini dell’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di riconoscimento del credito, nel formato “AAAA”.

Per un maggior approfondimento si rinvia alla nostra comunicazione n. 101829/2023.

Aggiornato a giugno 2023

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I codici tributo relativi ai principali crediti di imposta in uso

Credito d'imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all' allegato A alla legge n. 232/2016 - art. 1, commi 1056 e 1057, legge n. 178/2020

101244/2023

Investimenti in beni strumentali immateriali 4.0 6937

Ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica 6938

Investimenti pubblicitari 6900

Credito d'imposta investimenti in beni strumentali nuovi di cui all'allegato b alla legge n. 232/2016 - art. 1, comma 1058, legge n. 178/2020

Credito d’imposta investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative - art. 1, c. 198 e ss., legge n. 160 del 2019

Credito d’imposta - investimenti pubblicitari incrementali stampa quotidiana e periodica anche on-line, emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali - articolo 57-bis, comma 1, decreto-legge 24 Aprile 2017, n. 50, e successive modifiche

101244/2023

100827/2023

100880/2023

Sponsorizzazioni 6954

Credito d’imposta sponsorizzazioni sportive –articolo 81 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104

100866/2023 Quotazioni

Credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle pmi - articolo 1, comma 89, della legge 27 Dicembre 2017, n. 205 - d.m. 23 Aprile 2018

101210/2023 Credito

101971/2023

Autotrasporto 6989

Acquisto GNL Non ancora disponibile

6968

Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio per l’esercizio delle attività di trasporto – art. 3 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50

99467/2022

97972/2022

99582/2022

101814/2023

Imprese a forte consumo di energia elettrica – III° trimestre 2022

Credito d’imposta a favore delle imprese energivore (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 1, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115

101815/2023

Imprese a forte consumo di energia elettrica –ottobre e novembre 2022

7728

CESSIONE CREDITO - credito d’imposta a favore delle imprese energivore (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 1, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115

101815/2023

Imprese a forte consumo di energia elettrica –dicembre 2022

6983

7733

6993

7742

Credito d’imposta a favore delle imprese energivore (ottobre e novembre 2022) – art. 1, c. 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144

CESSIONE CREDITO - credito d’imposta a favore delle imprese energivore (ottobre e novembre 2022) – art. 1, c. 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144

Credito d’imposta a favore delle imprese energivore (dicembre 2022) – art. 1, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176

CESSIONE CREDITO - credito d’imposta a favore delle imprese energivore (dicembre 2022) – art. 1 del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176

101815/2023

101815/2023

101815/2023

101815/2023

24
d’imposta Codice tributo Denominazione Comunicazioni Confindustria Emilia Area Centro (n. protocollo)
strumentali
Credito
Investimenti in beni
materiali 4.0 6936
PMI
6901
d’imposta per start up innovative Non ancora disponibile

7013

Imprese non gasivore per l'acquisto di gas naturale – I° trim. 2023

7749

Credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023) – art. 1, c. 5, della legge 29 dicembre 2022, n. 197

CESSIONE CREDITO - credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (primo trimestre 2023) – art. 1, c. 5, della legge 29 dicembre 2022, n. 197

101815/2023

Imprese non gasivore per l'acquisto di gas naturale – II° trim. 2023

Acquisizione di beni strumentali nuovi per le imprese con strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno

Investimenti

7018

credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (secondo trimestre 2023) – art. 4, c. 5, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34

101815/2023

6869

Credito d'imposta per gli investimenti nel mezzogiorno articolo 1, commi 98- 108-legge 28 Dicembre 2015 - n.208

Credito d’imposta investimenti in ricerca e sviluppo – Misura incrementale per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno - art. 244, c. 1, DL n. 34 del 2020

Credito d'imposta investimenti zes - art.5,c.2, d.l. 20 Giugno 2017, n. 91

101815/2023

100565/2023

Investimenti nelle ZLS 6859

Efficienza energetica nelle regioni del Sud Non ancora disponibile

Acquisto della carta 6974

Acquisto di materiali di recupero Non ancora disponibile

Bonus acqua 6975

Credito d’imposta investimenti ZLS – articolo 1, commi da 61 a 65-bis, della legge 27 dicembre 2017, n. 205

Credito d’imposta a favore delle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione per l'acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite - art. 188 del decreto-legge 19 Maggio 2020, n. 34

Credito d’imposta per l'acquisto di sistemi di filtraggio acqua potabile - articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178

100565/2023

100565/2023

100565/2023

97980/2023

100443/2022

100594/2023

101829/2023

* per la corretta compilazione del campo “Anno di riferimento” nel modello F24 si prega di prendere contatti con il nostro ufficio

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d’imposta Codice tributo Denominazione Comunicazioni Confindustria Emilia Area Centro (n. protocollo)
Credito
in attività di ricerca e sviluppo per le imprese del Mezzogiorno 6939
Nuove iniziative economiche nelle ZES 6906
29
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