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PRIMO PIANO
Dall’Assemblea Generale di SMEunited appello all’UE: “Accompagnare le PMI nel futuro dell’Europa”
Il 9 giugno si è tenuta a Parigi l’Assemblea Generale di SMEunited, l’Organizzazione europea dell’artigianato e delle PMI di cui Confartigianato è membro fondatore, durante la quale è stato rivolto alle istituzioni europee l’invito ad agire nello spirito della Dichiarazione di Versailles, per creare un ambiente normativo semplice e prevedibile, capace di attrarre il più possibile gli investimenti privati.
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“Gli artigiani e le PMI sono sempre più preoccupati per i crescenti oneri amministrativi, come la rendicontazione della sostenibilità e la due diligence” si legge nella nota conclusiva pubblicata al termine dell’Assemblea. “I responsabili politici devono essere consapevoli che le imprese sono sopraffatte da molteplici sfide. SMEunited chiede quindi di pensare prima prima ai piccoli e di agire di conseguenza”. L’importanza di dossiers quali la rendicontazione della sostenibilità delle imprese e la finanza sostenibile è stata sollevata anche dal delegato all’Europa di Confartigianato Imprese e Vicepresidente di SMEUnited Luca Crosetto. «Con le nuove regole europee, le PMI all’interno della catena di fornitura delle imprese più grandi, come partecipanti ad appalti pubblici, progetti pubblici o clienti delle banche, saranno obbligate a fornire rapporti di sostenibilità. Questo creerà di certo un effetto a cascata con conseguenti oneri economici e amministrativi che non tutte le micro e PMI possono affrontare. È quindi importante dotarle degli strumenti giusti per accompagnarle in questo percorso» - ha osservato Crosetto. Alla luce delle crescenti sfide dettate dalla doppia transizione verde e digitale, e dai grandi cambiamenti provocati dalla pandemia e la guerra in Ucraina, i membri di SMEunited hanno chiesto all’Unione Europea di:
• creare un approvvigionamento energetico dell’UE più diversificato, sicuro e meno dipendente, promuovendo la diffusione delle fonti di energia rinnovabili, garantendo l’interconnettività, sviluppando soluzioni di stoccaggio dell’energia e stimolando l’efficienza energetica; • investire e sviluppare le competenze necessarie per consentire alle imprese di adattarsi, implementare nuove tecnologie e innovare; • investire i fondi pubblici, in particolare il Fondo di rotazione, soprattutto nelle infrastrutture e nelle misure di sostegno alle PMI, di cui c’è grande bisogno; • creare un ambiente che stimoli gli investimenti privati e promuova la collaborazione tra pubblico e privato; • incentivare la ricerca e l’innovazione per sviluppare e commercializzare le tecnologie necessarie a realizzare la transizione energetica e digitale; • garantire che gli insegnamenti tratti dalla pandemia, come la preparazione alle emergenze, l’apertura del mercato unico, ecc. portino ad azioni concrete per aumentare la resilienza dell’economia in futuro. L’Assemblea Generale ha anche ribadito l’importanza delle conclusioni emerse al termine della Conferenza sul Futuro dell’Europa, ed ha invitato le istituzioni europee a valutare attentamente tali proposte e a includerle nei lavori futuri, giustificandole però con una valutazione d’impatto approfondita che includa la piena applicazione del test PMI. L’Assemblea ha inoltre insistito sul fatto che la priorità dovrebbe essere data alle azioni immediate per rispondere in modo rapido alla ripresa post-covid a e all’impatto della guerra in Ucraina.
Da tre milioni di artigiani e Mpi italiani, francesi e tedeschi appello all’UE per lo sviluppo
Meno burocrazia, più credito, sostegno all’innovazione e alla transizione green e digitale, più formazione per creare manodopera qualificata. Lo chiedono alle istituzioni europee e nazionali le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi di Italia, Francia e Germania in una Dichiarazione congiunta firmata lo scorso 17 giugno a Roma, nel corso di un incontro nella sede di Confartigianato, dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli, dalla Vice Presidente di CMA France Fabienne Munoz e dal Presidente di ZDH Hans Peter Wollseifer.
Il documento è stato illustrato al Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al quale i vertici delle tre Confederazioni, che rappresentano 3 milioni di imprese e 11 milioni di addetti in Italia, Francia e Germania, hanno indicato la necessità di un deciso impegno della Ue e dei singoli Stati per rafforzare l’artigianato e le micro e piccole imprese e sostenerne lo sviluppo in questa fase di profonde trasformazioni economiche e sociali. Tra le misure prioritarie sollecitate dai rappresentanti delle PMI: la riduzione degli oneri burocratici a carico delle imprese e l’applicazione sistematica del principio “Think Small First” (Pensare innanzitutto ai piccoli); migliorare l’accesso ai finanziamenti necessari per potenziare le attività d’impresa; sostenere i processi di innovazione e la digitalizzazione; soddisfare il fabbisogno di manodopera qualificata.
«Gli artigiani e i piccoli imprenditori – sottolineano Marco Granelli, Presidente nazionale di Confartigianato, e Luca Crosetto, vicepresidente di SMEunited, l’Organizzazione europea dell’artigianato e delle PMI di cui Confartigianato è membro fondatore – sono pronti ad affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile e delle trasformazioni tecnologiche e digitali. Ma vanno sostenute nei loro sforzi con un ambiente favorevole alle loro attività, in particolare per quanto riguarda l’impatto delle nuove norme europee in materia di finanza sostenibile e certificazione della sostenibilità».
INIZIA L’ESTATE Giovedì 28 aprile un nutrito numero di Associati ANAP ha partecipato al viaggio a Ventimiglia con il treno regionale in partenza RINFRESCANDO da Cuneo per la Liguria.Percorrendo gli oltre 100 km di splendido ed emozionante tragitto, la comitiva ha visto scorrere dal finestrino IL TUO SORRISO la pianura piemontese, le coste della Liguria di ponente e della Costa Azzurra francese, Faccette estetiche i parchi naturali delle Alpi Marittime e del Mercantour. La storia della Ferrovia delle Per una nuova e naturale veste del tuo sorriso. Meraviglie Cuneo-Ventimiglia-Nizza è stata raccontata nei minimi dettagli da due Igiene orale volontari del Ferroclub Cuneese, Massimiliano Per mantenere sano e fresco il tuo sorriso. Biarese e Roberto Visca, che hanno accompagnato tutto il gruppo durante l’intera giornata. Arrivati a Ventimiglia, la giornata è Sbiancamento dentale proseguita con una passeggiata nel centro Un sorriso nuovo, in pochi minuti. storico della Città, seguita dal pranzo in ristorante e, nel pomeriggio, dalla visita dei famosi giardini botanici Hanbury, situati sul promontorio di Capo Mortola, a

Inaugurati a Savigliano i nuovi laboratori di FabLab Cuneo
LA CERIMONIA PRECEDUTA DA UNA TAVOLA ROTONDA SU FUTURO, GIOVANI E INNOVAZIONE
Si è intitolata “Find Your Future” la tavola rotonda organizzata in occasione dell’inaugurazione dei nuovi laboratori di FabLab Cuneo a Savigliano, lo scorso 28 maggio. I nuovi spazi si trovano a Savigliano, in via Torre De Cavalli, 4/c, presso l’Ufficio zonale di Confartigianato Cuneo. La mattinata ha anche visto il rinnovo del Consiglio del FabLab Cuneo. Eletto quale nuovo presidente Gabriele Druetta, che succede ad Alessandro Marcon, e che sarà affiancato nell’incarico dalla vicepresidente Katia Manassero. Prima dell’inaugurazione, dopo i saluti del sindaco di Savigliano Giulio Ambroggio, del presidente della zona di Savigliano Anna Maria Sepertino e del presidente provinciale Luca Crosetto, si è svolta una tavola rotonda dedicata a futuro, giovani e




innovazione, realizzata grazie al contributo della Fondazione CRC e moderata dal direttore generale di Confartigianato Cuneo Joseph Meineri, nell’ambito della quale sono intervenuti Carlo Boccazzi Varotto, presidente Hackability e MakPi-Making Piemonte, e Marco Cassino, presidente FabLab Torino. FabLab Cuneo, operante in seno a Confartigianato Cuneo è un’officina/ laboratorio che offre competenze tecniche ed una serie di strumenti di lavoro in grado di realizzare in maniera flessibile e semiautomatica un’ampia gamma di oggetti e lavorazioni. FabLab Cuneo fa parte della rete ufficiale dei FabLab della prestigiosa università statunitense MIT di Boston e accompagna le imprese nei processi di innovazione, favorendo la loro digitalizzazione nei prodotti, nei processi e nell’organizzazione. Inoltre, organizza corsi, attività e workshop didattico/ pratici rivolta a studenti e ragazzi. Recentemente, sotto l’egida di Unioncamere Piemonte, FabLab Cuneo ha costituito insieme agli altri FabLab piemontesi “MakPiMaking Piemonte”, una rete di fablab, makerspace e centri di competenza profit e no profit per mettere al servizio di imprese e start up le alte competenze raggiunte in materia di innovazione, fabbricazione e design digitale.



Inaugurati i nuovi ambulatori Med.Art Servizi nella sede di Confartigianato Cuneo
Sono stati inaugurati lo scorso 31 maggio alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, i nuovi ambulatori di Med.Art. Servizi a Cuneo, in Corso IV Novembre 11. Due ampi locali, collocati all’interno dell’edificio che ospita la sede territoriale di Confartigianato Imprese Cuneo, nei quali verranno effettuate dal medico competente le visite mediche previste per i lavoratori delle imprese del territorio. Med.Art. Servizi nasce nell’estate del 2006 come prima esperienza regionale in cui collaborano un’associazione di categoria artigiana, Confartigianato Imprese Cuneo, e il Laboratorio Pasteur, realtà operante da anni nel capoluogo. Med.Art., nello specifico, si occupa di fornire alle imprese un servizio organizzativo e di supporto alla medicina del lavoro, avvalendosi della collaborazione di un pool di medici, specialisti in medicina del lavoro, in qualità di medici competenti aziendali. Recentemente, in riferimento alla situazione pandemica, proprio presso la struttura rinnovata e resa più funzionale con l’implementazione di nuovi ambulatori, Confartigianato Cuneo e Med.Art. avevano organizzato – unica esperienza a livello
nazionale per un’associazione di categoria – un apposito hub vaccinale. Prima del taglio del nastro si è svolta una tavola rotonda, sul tema “Promozione della salute: un valore per le imprese”, aperto dai saluti istituzionali di Federico Borgna, Sindaco di Cuneo e Presidente della provincia, ad uno delle sue ultime uscite pubbliche istituzionali. Al momento di confronto, moderato da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo, sono interventi: Mauro Bernardi, presidente Med.Art.; Luca Crosetto, presidente Confartigianato Imprese Cuneo; Nicola Piumatti, Tecnico della Prevenzione SC SPreSAL – ASL CN1; Aldo Pensa, direttore INAIL Cuneo; Cristina Trucco, vicepresidente e CEO Med.Art. «Tutelare la salute dei lavoratori – dichiara il presidente Med.Art Mauro Bernardi – è il nostro principale obiettivo e crediamo sia doveroso farlo nel migliore dei modi. Oggi Med.Art Servizi si dota di una struttura più efficace e in linea con le esigenze delle imprese, offrendo al mondo produttivo servizi qualificati per promuovere il benessere in ambito lavorativo e contribuire ad accrescere la sicurezza nei posti di lavoro». «Il personale rappresenta una risorsa fondamentale per le nostre imprese – sottolinea il presidente di Confartigianato Cuneo Luca Crosetto – e come tale necessita di avere le massime garanzie di sicurezza in fatto di salute. Con la struttura di Med. Art offriamo quindi al mondo produttivo


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Edilizia Arriva l’obbligo dell’attestazione SOA In Piemonte rischiano di non poter lavorare oltre 50mila imprese
“Abolire l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi”. È questo ciò che, attraverso una lettera, Confartigianato Imprese Piemonte ha chiesto ai Parlamentari piemontesi per ribadire l’allarme per le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia (in particolare per l’obbligo della attestazione SOA) che rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione degli edifici e di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle imprese.
Confartigianato Imprese ha, inoltre, presentato un emendamento per l’abrogazione dell’attestazione SOA in vista della discussione per la conversione in Legge del DL Aiuti. A complicare un quadro legislativo già intricato, poche settimane fa è arrivata una norma della legge 20 maggio 2022, n. 51 che impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA, l’Attestazione di qualificazione per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici, per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516mila euro.
« Se la norma sarà approvata, entrerà in vigore fra circa otto mesi ma consentirà di lavorare solo a una minima parte delle imprese che attualmente sono presenti sul mercato. Se teniamo conto che su oltre 50.000 imprese artigiane piemontesi operanti nel comparto delle costruzioni e dell’impiantistica sono solo 1.223 quelle iscritte per le categorie interessate possiamo capire il danno – commenta Enzo Tanino, Presidente Edilizia di Confartigianato Imprese Piemonte – e, inoltre, se teniamo conto che l’importo medio dei lavori nei condomini è superiore al tetto massimo consentito per operare senza attestazione SOA, il rischio è che quasi tutte le imprese, che oggi lavorano con ristrutturazioni di importo superiore alla soglia stabilita, saranno impossibilitate
a continuare”. “Il paradosso è che invece di agevolare l’iter dei bonus, soprattutto il superbonus 110%, per imprese e cittadini già alle prese con rincari, burocrazia e difficoltà nelle cessioni del credito - continua Tanino - il Governo propone l’ennesima norma che penalizza ulteriormente tutto il comparto, con ovvie ripercussioni sui clienti e filiera». “Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori – rimarca Tanino - di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale. Infatti, negli ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori”. « A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie – sottolinea Tanino - è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. “Il risultato di questa continua e inarrestabile stretta – aggiunge Tanino– è che le imprese non riescono a recuperare i crediti per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio. Tutto questo è ancora più paradossale se si considera come il settore delle costruzioni sia il driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, abbia giocato un ruolo anticiclico». « I bonus edilizia – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte - che avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, sono frenati dall’atteggiamento ondivago del decisore pubblico che ne ha volutamente depotenziato l’efficacia». Confartigianato Imprese Piemonte ribadisce che “questa non è la strada giusta, né per contrastare il fenomeno delle frodi, né per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica green. Servirebbe, piuttosto, una legge da tempo attesa dal settore, che riconosca il profilo professionale ed individui i requisiti delle imprese edili, senza imitare gli istituti tipici degli appalti pubblici nel settore privato”. Al 30 aprile 2022, in Piemonte, l’indice di utilizzo del superbonus è di 5,4 asseverazioni ogni 1.000 famiglie (la media nazionale è 5,94); 10.847 le asseverazioni; 1 miliardo e 877 milioni di euro di investimenti (6,8% del totale Italia).

Bonus Edilizia Le proposte di Confartigianato per sbloccare i crediti
Confartigianato continua a battersi per liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese. Confartigianato considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso i seguenti punti. Un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A. Una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato. Inoltre, per rimettere in moto il mercato della cessione del credito e far ripartire i cantieri, Confartigianato ritiene necessarie le seguenti azioni: Ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali; Consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata; Riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis”; Semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito. Rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione.

Il Presidente Granelli: “Si fallisce per crediti”
Con riferimento alla situazione dei crediti bloccati nei cassetti fiscali, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha denunciato sui media nazionali la situazione delle migliaia di imprese di costruzione che rischiano addirittura di fallire… per troppi crediti!
È il fenomeno paradossale che si sta verificando nelle riqualificazioni del patrimonio immobiliare. I lavori, incentivati dal superbonus e dai bonus edilizia, rischiano di fermarsi per il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. Siamo all’ultimo capitolo di una storia infinita che da novembre 2021 ha visto il Governo intervenire ben 7 volte con modifiche normative sul meccanismo della cessione dei crediti. «I continui cambiamenti delle regole – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – hanno gettato nell’incertezza gli operatori e reso estremamente prudente l’atteggiamento degli intermediari finanziari che avevano garantito l’acquisto dei crediti. In molti hanno chiuso gli acquisti per raggiunta capacità fiscale. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi».
Area artigianale di Saluzzo insostenibile per le imprese l’energia erogata ad intermittenza
Michele Quaglia
Vice Predidente e Rappresentante Provinciale Meccatronici Confartigianato Imprese Cuneo
Non bastavano i rincari esorbitanti dell’energia e le difficoltà di reperimento dei materiali, ora a mettere i bastoni tra le ruote delle imprese nell’area artigianale di Saluzzo interviene anche il funzionamento “a singhiozzo” della centralina erogatrice
di energia elettrica, con gravi disagi nel mantenimento di funzioni produttive a tempi lunghi. Un problema che si trascina da anni, e per il quale era già stata interpellata più volte l’E-Distribuzione, società titolare dell’impianto, senza che venisse mai trovata una soluzione per stabilizzare il flusso energetico. Nelle ultime settimane però, il disagio sembrerebbe aver subito un ulteriore peggioramento, generando danni consistenti alle imprese che risiedono e lavorano in quella zona.
«Siamo esasperati da questa situazione – commenta Davide Barbero, contitolare insieme alla sorella Luisa della Meccanica Barbero di Saluzzo – che sta mettendo in seria difficoltà il nostro trend produttivo. Abbiamo più volte tentato di parlare con l’E- Distribuzione, ma finora le loro risposte
sono state evasive, in quanto, a parere loro, l’erogazione del servizio è regolare. Ma intanto la problematica continua a peggiorare; negli ultimi dieci giorni l’abbassamento di tensione si è verificato da una a tre volte al giorno, bloccando i nostri macchinari, con ingenti danni agli stessi ed ai particolari in lavorazione e creando gravi ritardi nelle consegne». «La nostra azienda – spiega Carlo Putetto, titolare della Carbonteam di Saluzzo – produce manufatti in fibra di carbonio per automotive medicale e industriale ed ha quindi la necessità di alimentare dal punto di vista energetico lavorazioni molto lunghe che avvengono soprattutto di notte e per le quali è essenziale non interrompere l’operazione. Con l’aumento degli sbalzi di energia di questi ultimi giorni ci siamo ritrovati più di una volta a dover rifare il processo daccapo, con un significativo danno economico e con il rischio di perdere il cliente a causa del protrarsi della tempistica di lavorazione. Abbiamo anche ipotizzato di affiancare alle macchine dei gruppi di continuità, ma vista la complessità della nostra produzione, dovremmo fare in tal senso investimenti troppo onerosi per la nostra impresa».
«È impensabile – dichiara Michele Quaglia, vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo - che un’area artigianale, dove lavorano una quindicina di imprese, non venga supportata in modo efficiente dall’ E-Distribuzione nell’erogazione dell’energia elettrica. Stiamo scontando la scelta di rendere sempre più impersonale il rapporto con gli Enti erogatori di servizi primari. Di fronte ad un disagio così pregnante, si dovrebbe poter interloquire, non con un semplice call center, ma con personale qualificato, in grado di comprendere la problematica e valutare in modo efficace una possibile soluzione. Come Associazione ci faremo sicuramente portavoce di queste criticità presso l’Ente erogatore affinché si risolva al più presto la questione».

Prezzo del Gasolio alle stelle Il governo intervenga urgentemente a sostegno del comparto

«Con i prezzi del gasolio alle stelle sarà difficile per chiunque continuare a lavorare. È urgente che il Governo intervenga ancora a sostegno del comparto dell’autotrasporto, con misure specifiche che diano sollievo ad un settore essenziale per la movimentazione delle merci, dei beni alimentari e di prima necessità». Questo il monito lanciato dal Presidente di Confartigianato Trasporti ed Unatras Amedeo Genedani per fronteggiare la continua impennata dei costi di rifornimento dei carburanti che sta mettendo in ginocchio l’attività di trasporto professionale. Confartigianato Trasporti apprezza le recenti parole della Viceministra alle infrastrutture e mobilità sostenibili Teresa Bellanova che, recependo le richieste dell’associazione, ha dichiarato la volontà di non lasciare solo il mondo dell’autotrasporto in questa fase difficilissima. E, proprio per questo, chiediamo siano vagliati al più presto nuovi interventi di sostegno per il settore, evitando il serio rischio che la categoria si blocchi per impossibilità di continuare a garantire i servizi di trasporto. Le imprese sono adesso in trepidante attesa per la prossima emanazione del decreto attuativo per l’erogazione dei 500 milioni di euro a favore dell’autotrasporto, che è stato trasmesso alla Direzione concorrenza della Commissione Europea, contenente le modalità operative per fruire del credito d’imposta in compensazione. «Nell’attesa che sia resa ufficiale la procedura tecnica per fruire le risorse e in considerazione dell’inefficacia dello sconto di 25 cent alla pompa, - spiega Claudio Berardo, rappresentante territoriale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo e componente del Direttivo nazionale di Categoria - riteniamo indispensabile che il Ministro Giovannini presti la dovuta attenzione alla situazione e si agisca per tempo definendo un complesso di misure che vadano in più direzioni: da un lato bisogna agire fissando un tetto massimo del prezzo delle materie prime, dall’altro bisogna porre fine alla speculazione rafforzando i controlli antifrode in atto e di conseguenza vanno assicurati adeguati ristori a migliaia di piccoli e medi operatori strozzati da questa congiuntura devastante».
Claudio Berardo
Rappresentante Territoriale degliAutotrasportatori di Confartigianato Imprese Cuneo

Lo scorso 21 giugno Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo, Giorgio Felici, presidente regionale di Confartigianato Imprese Piemonte, e Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo, hanno incontrato Elena Chiorino, Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario della Regione Piemonte. Si è parlato del ruolo della formazione all’interno delle piccole e medie imprese, di apprendistato duale nonché dei fondi derivanti dal PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle criticità derivanti dall’attuale strutturazione del GOL - Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori. In particolare Confartigianato ha evidenziato l’importanza di prevedere up-skilling e re-skilling per il mondo dell’artigianato: lavoratori, collaboratori familiari e coadiuvanti.
Nati-mortalità delle imprese artigiane: più aziende artigiane piemontesi chiuse che aperte nel primo trimestre 2022
Giorgio Felici
Presidente Confartigianto Imprese Piemonte
Più aziende artigiane piemontesi chiuse che aperte nel primo trimestre 2022. Secondo gli ultimi dati che emergono dall’analisi sul tasso di crescita, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese e riportata nel dossier “Nati-mortalità delle imprese artigiane nel I trimestre 2022”, che ha rielaborato i dati Unioncamere ed Infocamere, al 31 marzo 2022 in Piemonte si contano 115.296 micro e piccole imprese artigiane registrate, frutto di 2.697 nuove iscrizioni nel primo trimestre e di 2.887 cessazioni. L’andamento risulta dunque negativo dello -0,17%, con un saldo di -190 unità, un dato, comunque, leggermente in crescita se confrontato al -0,20% con cui si era chiuso il primo trimestre di un anno fa. A livello provinciale, si registra un calo nel tasso di nati-mortalità delle imprese artigiane nelle province di Alessandria (– 0,74% nel
primo trimestre 2022 a fronte del – 0,46% nel primo trimestre nel 2021), Biella (- 0,74% a fronte del – 0,55% nel 2021) e V-C-O (– 0,68% a fronte del – 0,10% nel 2021). Un miglioramento, nonostante il valore rimanga comunque negativo, è stato registrato nella provincia di Cuneo (- 0,18%, a fronte del -0,33% del 2021), in quella di Torino (- 0,01% nel 2022 a fronte del – 0,11% del 2021) ed in quella di Novara (– 0,25% a fronte del – 0,26% nel 2021), mentre il saldo rilevato è positivo nelle province di Asti (+ 0,02% a fronte di – 0,21% nel 2021) e Vercelli (+ 0,20% a fronte del + 0,02% del 2021). L’andamento nazionale è negativo: nel trimestre gennaio-marzo 2022 l’artigianato italiano ha perso 931 microimprese (29.198 aperture e 30.129 chiusure d’attività). Il calo è dello 0,07%, su un totale di circa 1 milione e 284 mila microimprese. “È evidente che la mancanza di una coerente politica industriale e legata alle peculiarità del mercato italiano - commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte - non aiuti a creare un terreno già reso arido dalla burocrazia estenuante e dalla fiscalità eccessiva, ragione per cui è del tutto teorico parlare anche di orientamento e formazione. Come ci si può aspettare che un giovane intraprenda con fiducia in un contesto simile, con l’ulteriore misera beffa del Reddito di Cittadinanza?”. “Resta inoltre alta l’attenzione sulle ripercussioni della situazione geopolitica attuale – conclude Felici - in particolare sulle difficoltà legate ad approvvigionamenti e rincari di materie prime ed energia, che hanno iniziato a gravare sulle attività produttive già nell’ultima parte dello scorso anno».

Esauriti in poche ore i 400 milioni del Fondo Impresa Femminile
SARA ORIGLIA “OCCORRE PREVEDERE NUOVE MODALITÀ DI ACCESSO E UN RIFINANZIAMENTO DELLA MISURA”
Sara Origlia
Presidente Movimento Donne Impresa Confartigianato Piemonte
Sono durati poche ore i 400 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. Incentivi, quelli del “Fondo Impresa Femminile”, esauriti nell’arco di pochi click su una tastiera.
Secondo la rielaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, su dati Invitalia, il bando si è chiuso con 826 domande provenienti dal Piemonte su oltre 13mila totali. Dal Piemonte, hanno presentato domanda 324 attività con meno di 12 mesi di vita, mentre 502 sono state quelle con più esperienza lavorativa che hanno inoltrato la richiesta.
A livello nazionale, il Piemonte si classifica al settimo posto. Le Regioni che hanno inviato il maggior numero di richieste sono state la Lombardia (1.904 di cui 1.1176 da imprese già costituite), Lazio (1.707, di cui 978 da imprese già attive), Campania (1.277, di cui 684 da imprese già costituite) ed Emilia Romagna (1.071, di cui 625 da imprese già costituite).
“Pur avendo apprezzato l’impegno del Ministero per lo Sviluppo Economico nel sostenere, dopo tanti anni, le aziende al femminile, purtroppo sono l’esiguità dei fondi e la procedura del click day a deludere le aspettative delle imprenditrici - commenta Sara Origlia, Presidente Donne Impresa di Confartigianato Piemonte – ed è soprattutto la procedura per l’assegnazione delle risorse, che premia la velocità e chi ha una connessione più potente, a creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti”.
“Ci chiediamo se sia davvero importante per le singole imprenditrici, e per lo sviluppo del Paese, fare un click un minuto prima delle altre? – rimarca la Origlia – è davvero questo l’elemento determinante per scegliere di premiare un progetto invece di un altro? Dobbiamo ancora ricorrere alle “lotterie”? Non dimentichiamo come le risorse stanziate erano molto ridotte rispetto alla domanda potenziale. Su questo dobbiamo ragionare e lavorare per fare meglio”.
Il Fondo impresa femminile è l’incentivo del Ministero dello Sviluppo Economico ideato per sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. La dotazione finanziaria era stata messa a disposizione per sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane, e si rivolge a quattro tipologie di imprese: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna, lavoratrici autonome con partita IVA.
“Il forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico – aggiunge Origlia – impone sia di prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse. Riteniamo opportuno intervenire in modo strutturale per rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni”.
Secondo Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non può esaurirsi nello spazio di un click day e non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece, un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.
Secondo i dati forniti da Unioncamere, al 31/03/2022 le imprese femminili con sede in Piemonte sono 95.948, di cui 19.715 artigiane. Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota di oltre il 22% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte.
