La Voce dell'Impresa Maggio - Giugno 2022

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EDITORIALE

“Cari Sindaci, ricordatevi dell’artigianato…” Quando questo numero del nostro mensile arriverà nelle vostre mani, le campagne per le Elezioni Amministrative saranno agli sgoccioli, e ci si preparerà, ancora una volta, ad andare alle urne per scegliere il primo cittadino di alcuni dei nostri Comuni. In provincia Granda, in questa “tornata elettorale” saranno 19 i Comuni interessati (su 247), per un totale di oltre 152mila abitanti coinvolti. Inutile dire che, come sempre, Confartigianato e il mondo imprenditoriale guardano non solo con attenzione, ma con evidente interesse e partecipazione alle elezioni comunali. I Sindaci sono il primo baluardo dello Stato nei territori e, in particolare nei piccoli comuni, sono il punto di riferimento per cittadini, famiglie e, soprattutto, aziende. Perché, e vogliamo ricordarlo per l’ennesima volta, non ci può essere comunità senza impresa. Anzi, laddove non si riesca a sostenere il tessuto economico si assiste a fenomeni di spopolamento, desertificazione, impoverimento…. Purtroppo, anche i nostri territori non sono stati immuni, negli anni passati, da questi fenomeni – e proprio recentemente abbiamo avuto occasione di riflettere sulle tematiche delle “aree interne” e delle “terre alte” nell’ambito della riuscita tavola rotonda organizzata in occasione della consegna dei riconoscimenti della Fedeltà Associativa della Zona di Dronero (a questo proposito si legga l’intervista al Presidente del GAL Tradizione Terre Occitane Aurelio Blesio [pagg. 8-9], oltre che la cronaca della giornata [pagg. 44-45]). Lo sviluppo e il benessere di una comunità stanziata su un territorio sono legati a doppio filo con lo stato di salute delle aziende dislocate in esso. E tanto più Istituzioni e Politica – con il supporto di Enti locali e Associazioni economiche – riescono a tutelare e proteggere l’imprenditoria, permettendole di svilupparsi, tanto più il territorio ne otterrà

dei vantaggi. Vantaggi che ricadranno peraltro anche sui territori vicini con un effetto virtuoso e qualificante. Non a caso, nel “manifesto” del Valore Artigiano recentemente stilato dal nostro Sistema nazionale, è stato scritto che “L’Italia è Artigiana. (…) Il Valore Artigiano è un volano straordinario per il nostro futuro. È un’idea di Paese. Un’idea d’Italia.”. Ed è proprio così. La nostra nazione, che fin dalle prime righe della Costituzione pone il LAVORO come suo principale e primario fondamento, è da sempre caratterizzata dalle micro, piccole imprese e, permetteteci un po’ di autoreferenzialità, dall’artigianato. Un artigianato vivace che genera ricchezza,

crea occupazione, paga imposte e tasse, stringe legami, tutela tradizioni e sviluppa innovazione. Tutto questo sul territorio. Ed è quindi chiaro come debba essere obiettivo primario di chi quel territorio lo amministra il benessere del tessuto economico. Che vuol dire imprenditori e lavoratori, che vuol dire persone e famiglie. Ai (futuri) sindaci chiediamo – come facciamo sempre a tutti i “politici”: semplicità e concretezza. E poi attenzione a: tassazione locale; lotta alla (cattiva) burocrazia e alle norme che non tengono conto delle dimensioni delle aziende; incentivi per la costituzione di neoimprese; agevolazioni per le aziende giovani e femminili. E ancora attenzione alle tematiche dell’ecologia, dell’ambiente, della sostenibilità e dei consumi energetici: argomenti che

Luca Crosetto Presidente Territoriale Confartigianato Imprese Cuneo

ci vedono in prima linea da qualche anno e sui quali, con rifermento per esempio alle “comunità energetiche”, intendiamo impegnarci sempre di più. Valorizzazione dei prodotti locali e promozione del territorio sono un “mantra” che, come Confartigianato Cuneo, ci siamo imposti da tempo (il progetto “Creatori di Eccellenza”, declinato prima nelle “Passeggiate gourmet”, e quest’anno nelle “Esperienze artigiane” ne sono un esempio). E dunque, fondamentale lavorare su progetti che mettano in rete tutti gli attori dei territori per dare impulso all’economia. Ma non solo. Ci sentiamo e siamo soggetti che vogliono guardare non solo alle aziende, ma anche alle persone che nelle aziende ci lavorano e ci vivono. Attenzione quindi alle tematiche della viabilità, delle aree artigianali/commerciali, dei dislocamenti/ spostamenti degli ospedali e delle strutture sanitarie in generale; della sicurezza pubblica. Insomma, sicuramente sono tanti gli aspetti con i quali ci troveremo a interloquire insieme ai (futuri) Sindaci. Ai quali (anche in occasione di alcuni incontri che abbiamo organizzato nei Comuni più grandi della provincia, dove abbiamo degli Uffici zonali – ma la richiesta valga per tutti) chiediamo due cose. In primis, la promessa di incontrarci a 100 giorni dal voto, per confrontarci e gettare le basi per una collaborazione proattiva e proficua. Ma soprattutto, l’impegno di… ricordarsi dell’artigianato. Perché senza impresa non c’è Italia. Senza artigianato non c’è futuro.

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