3 minute read

I giovani incontrano la politica

di Camilla Galuppi

Con l’inizio di una nuova primavera alcuni giovani provenienti da tutta Italia hanno ritenuto importante tornare a parlare di quell’inverno che non finisce: l’inverno demografico.

Advertisement

Durante la giornata è stata ribadita la centralità e l’urgenza del tema della denatalità. L’intervento del professor Blangiardo ha posto attenzione sul perché della centralità del tema, soprattutto in relazione ai giovani e alle sfide che dovranno affrontare sul piano economico e sociale. In questo contesto la visione del filmato Adamo 2050 è stata molto significativa, mostrando un futuro distopico che sembra essere molto vicino. Quel senso di solitudine che si avverte negli occhi dei genitori di Adamo è lo stesso che vivono i giovani che hanno preso parola durante l’evento. I ragazzi hanno sottolineato la necessità di una cultura che tuteli il loro desiderio di famiglia a partire dalla realtà concreta della loro situazione. Nel contesto universitario mancano spesso misure di sostegno alla genitorialità nonostante il numero di studenti e studentesse genitori non sia un dato trascurabile, purtroppo spesso le due realtà si vedono inconciliabili. Una giovane coppia ha portato il proprio esempio: grazie a una rete presente sono riusciti a conciliare genitorialità e studi. La vita non dovrebbe essere un’esperienza vissuta in solitudine dalla coppia ma diventare un evento per la comunità intera. Così anche per la questione lavorativa è stato necessario sottolineare ancora una volta come le misure adottate siano ancora insufficienti. I giovani hanno bisogno di maggiori tutele in ambito lavorativo sia per quanto riguarda il processo di assunzione dove si sperimenta ancora troppo pregiudizio nei confronti delle donne, sia per quanto riguarda la retribuzione. Bisognerebbe dare alla genitorialità la centralità che merita sul piano sociale e culturale e creare opportunità per i giovani di conciliare carriera e vita personale.

I giovani chiedono la possibilità di diventare adulti in un paese che spesso li vede ancora come bambini. La difficoltà ad uscire dal nucleo familiare è condizionata dall’impossibilità di stabilità lavorativa, non deriva da un capriccio come molte testate giornalistiche spesso suggeriscono. Si parla di agevolazioni per mutui e affitti ma concretamente per molti giovani questi sono inarrivabili con i contratti di tirocinio sottopagati. Molti giovani cercano all’estero un posto per costruire una famiglia, la “fuga di cervelli” avviene anche per assecondare il desiderio di famiglia in paesi dove essere genitori o sposi prima dei trent’anni non è visto come un azzardo.

I giovani presenti all’incontro del 22 marzo chiedono, uniti e a gran voce, l’istituzione della giornata per la vita nascente come punto di partenza per una società in grado di ascoltare e assecondare i loro desideri, tutelando la vita dal concepimento fino alla morte naturale.

Si è tenuto a Viterbo dal 24 al 26 marzo il seminario primaverile “V. Quarenghi” 2023, Quando la vita chiama, i giovani rispondono! Per essere costruttori di futuro, organizzato dall’Equipe Giovani del MpV.

Una canzone di Rascal Flatts racconta di una strada scoscesa che porta a un grande amore. Le strade di Viterbo ricordano molto, tra salite e sanpietrini, quella strada scoscesa e i giovani che le hanno percorse nel primo fine settimana di primavera per il Quarenghi hanno vissuto momenti di immensa gioia e crescita.

Il desiderio di una società migliore, dove il primo dei diritti è riconosciuto e tutelato, è un desiderio alla portata di questa generazione; così come l’impegno nei Centri di Aiuto alla Vita e nei Movimenti locali, esperienza che non dovrebbe essere preclusa ai ragazzi.

“È tempo vostro”, questo l’invito più sentito e bello che è stato fatto durante il Quarenghi primaverile, è tempo nostro di vivere, di amare, di essere presenti e di sostegno per gli altri.

I partecipanti che, sì, sono il presente del Movimento, ma anche lo sguardo sul futuro, hanno ascoltato con gioia e attenzione le storie di un passato ancora oggi attuale, consapevoli di non voler ripetere errori già fatti ma anche di essere pronti a mettersi in gioco per costruire con tenacia operosa la civiltà dell’amore.

Albert Camus si chiedeva: «Che cos’è la felicità se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?». Noi abbiamo tentato di raccontarla la felicità che viene da quella concretezza e che trova testimonianza negli oltre quarant’anni di storia dei nostri volontari.

Il confronto tra il passato e il presente del movimento ha fatto emergere storie, persone e ragioni che hanno indicato la via per il nostro volontariato e che ancora oggi segnano con coerenza la strada da percorrere. Si è parlato molto di coerenza e di ricerca di senso, i giovani hanno sete di verità e quanta verità c’è negli occhi di chi riconosce la vita come dono e la tutela e difende come tale.

Sono state le stelle a fare da bussola ai giovani, il ricordo di Carlo Casini e Roberto Bennati ha inaugurato i lavori del seminario e la loro presenza è stata forte nelle testimonianze che si sono susseguite durante i giorni. Vivere un’esperienza simile, in uno dei luoghi che è stato culla del Movimento per la Vita, ha avuto sicuramente un grande impatto sui partecipanti che ora alla chiamata della Vita sapranno rispondere: “Sì”. Il rinnovo di un sì, proprio nel fine settimana dell’Annunciazione, come fosse promemoria che è dire sì alla vita che cambia il mondo.

Per continuare a rinnovare questo “sì”, invitiamo i giovani a rimanere aggiornati sui nostri canali per avere notizie del prossimo Quarenghi estivo che si terrà ad agosto 2023.

This article is from: