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Carlo Casini, così com’era

Ma tutti quelli che l’hanno conosciuto erano consapevoli di quale dono inestimabile fosse per ciascuno di loro?

di Francesco Ognibene

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Scorrendo i tre libri editi nel giro di poche settimane e che consentono di ritrovare – ciascuno per un profilo differente – Carlo Casini “così com’era”, non può che prorompere un fiotto di meraviglia dal cuore del lettore: possibile che un uomo di questa levatura sia stato tra noi, nostro amico, maestro, padre, presidente, guida, fratello, ispiratore, marito, paziente, collega…? In tutto come noi, e chi non potrebbe documentare il suo tratto umano diretto e semplice che mai creava distanza, o soggezione? Eppure, come appartenente a un’altra dimensione dell’umano, quella che è chiamata per sua naturale disposizione a ricordare che c’è un altro modo di vivere e pensare, di credere nelle persone e nel futuro. Di custodire la speranza e farsene annunciatori. E quindi, attenzione: la lettura dei tre libri usciti nei giorni circostanti il terzo anniversario della morte di Carlo Casini (il 23 marzo 2020) possono creare l’impressione distorta che quella dimensione non fa per noi, è appannaggio di animi e menti elette come la sua. Di una cosa però possiamo essere certi: che a lui una simile conclusione sarebbe parsa inappropriata, che se per noi è così allora non l’abbiamo capito davvero. Perché Carlo – ognuno lo chiami, dentro di sé, come preferisce: a me piaceva salutarlo come “presidente”, pur con la confidenza del “tu” che mi aveva accordato, riconoscendogli d’istinto un primato carismatico e ideale – non era tipo da volersi far imitare come ponendo su un piedistallo sé stesso, le sue idee, il metodo di pensiero e di azione che era tutto e solo suo. Nessun protagonismo, mai: solo servizio. Oggi ci è più chiaro di ieri che la sua vita intera è stata un segno, ovvero il rimando ad altro da sé, nella consapevolezza assoluta di essere uno strumento per aprire una strada sufficientemente larga perché tutti noi potessimo percorrerla ciascuno col proprio passo, dai volontari ai medici, dalle ostetriche ai giuristi, e poi intellettuali, consacrati, politici, giovani, mamme e figli, nonni e nipoti, ognuno con tutta la sua storia. È di questa fibra che sono fatti i grandi.

“Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo”

Del libro scaturito dalla conversazione tra Marina Casini e il direttore di “Famiglia Cristiana”, don Stefano Stimamiglio, “Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo” (San Paolo, 176 pagine, 16 euro, con una bella sezione fotografica) si può dire che non se ne può prescindere per una conoscenza “calda” e intima di un uomo che abbiamo conosciuto, certo, ma mai tanto bene come ce lo restituisce la figlia nel dialogo con un amico suo e di famiglia. È una lettura magnetica, che lascia come impresso nell’anima il volto di un personaggio che diventa caro e vicino per quel che Marina ci riferisce mettendoci a parte di pagine di storia familiare. Il “babbo” – come finiamo tutti per chiamarlo, insieme a lei, nella meravigliosa parlata fiorentina che era il profumo inconfondibile di Carlo – diventa pagina dopo pagina papà di tutti noi. Entrare nella luce diffusa dall’uomo che impariamo a conoscere come ancora non ci era stato possibile se non per lampi di intuizioni non è mai un violare la riservatezza della famiglia Casini, perché la paternità di Carlo è naturale e larga quanto il suo cuore, e la stessa Marina è consapevole che conoscere il babbo come tale regala una chiave determinante per decifrare tutto il resto della sua figura pubblica. Non si può chiudere il libro, a ogni brano letto, se non con un senso di gratitudine e l’animo lieto per poter attingere a una sorgente che zampilla senza fine.

Di un amore infinito possiamo fidarci

Sì, perché dopo il tanto che ci offre questa biografia filiale ecco “Di un amore infinito possiamo fidarci. Carlo Casini testimone, profeta, padre” (Cantagalli, 464 pagine, 23 euro) che può intimidire per la stazza ma, a lettura avviata, diventa un compagno di un viaggio a lunga percorrenza, ampio quanto la nostra esistenza. Dalla voce di oltre 120 testimoni diretti della persona e della vita di Casini esce una narrazione corale che va a comporre il ritratto a grandezza naturale di un personaggio che non riesce a stare dentro una sola casella biografica unendole tutte con l’ordito di una personalità dal fascino traboccante, che nel Parlamento italiano come a Strasburgo, nelle aule giudiziarie e a casa, in monasteri, congressi, viaggi internazionali, interviste, editoriali, libri, si è posto col medesimo portamento di gentiluomo cristiano sorridente e interessato a tutti. Da cospicuo tomo che era a una prima sfogliata, ecco allora che questo libro “sinfonico” diventa un breviario laico destinato a riempirsi di sottolineature e linguette segnapagina, tante sono le citazioni citabili di cui è prodigo. Così che il volume diventa uno strumento necessario per cogliere l’eccezionale ricchezza del pensiero e dell’animo di Carlo, riconducendo tutto a un’unità di vita essenziale e salda, tutta radicata nella sua limpida fede dall’aroma evangelico, coinvolgente come un abbraccio. Leggere queste pagine è come passeggiare in un giardino fiorito: non occorre seguire un ordine (quello dell’indice è giocoforza alfabetico, mescolando prìncipi della Chiesa e amici d’infanzia noti solo agli intimi di famiglia), si pesca tra le brevi testimonianze lasciandosi guidare da una curiosità. E ci si ritrova a non potersi interrompere, posti come siamo al cospetto di un uomo che ci parla con la sua vita tutta intera.

Carlo Casini, testimone di misericordia

A completare la trilogia nel triennale della scomparsa escono infine gli atti del convegno organizzato a Napoli il 30 aprile 2022 da Aldo Bova e dal “suo” Forum socio-sanitario su “Carlo Casini, testimone di misericordia” (156 pagine, edito dal Forum, con la cura di Marina Casini e dello stesso Bova), un’operazione simile ma con lo specifico di una varietà di voci davvero molteplici che integrano quelle del libro precedente in una cornice dove prevale il registro dell’uomo giusto, integro e fedele, quasi un profeta biblico che parla la nostra lingua e ci richiama con dolcezza al dovere di stare dalla parte della vita per amore del diritto nativo di ogni persona. Quanto un simile alfabeto della natura e della dignità umana evochi la misericordia di Dio lo comprende al volo il lettore che, con i tre libri che ci porta (per ora) questo 2023, può dirsi a buon diritto allievo, figlio e discepolo di un santo del nostro tempo come Carlo Casini.

MpV DI CREMA (MN)

Il 18 febbraio si è tenuto il secondo incontro con gli studenti di seconda media della scuola Galmozzi di Crema. I ragazzi con il supporto delle docenti hanno espresso i loro pensieri preparando due cartelloni dove sono rappresentate le attività del Movimento per la Vita di Crema e del Centro di Aiuto alla Vita della stessa città che saranno esposti nell’istituto scolastico nel mese di giugno alla festa del volontariato.

I giovani hanno anche donato una raccolta di beni di prima necessità per neonati. «Sensibilizzare i giovani facendo conoscere il volontariato in generale e in particolare il nostro volontariato per la vita – dichiara Marisa Donatiello del MpV di Crema - è di particolare importanza».

CAV AMBROSIANO-Milano

Il CAV Ambrosiano ha un nuovo progetto che si chiama NAS. CIT.A. al futuro, dove NAS.CIT.A. è il suggestivo acronimo del titolo: NAScono CITtadini Aperti al futuro. Il progetto è finanziato dalla Regione Lombardia nell’ambito del sostegno al Terzo Settore e sperimenta attività rivolte ai giovani dai 14 ai 35 anni in diversi territori lombardi: infatti, oltre al CAV Ambrosiano nel ruolo di capofila del progetto, partecipano anche CAV-Centro di Aiuto alla Vita di Pavia, CAV di Mantova, CAV di Desenzano sul Garda (BS) e la Casa di accoglienza alla vita di BelgioiosoPavia.

Questo progetto vuole provare a reagire alla grave crisi prodotta nella nostra società a partire dalla pandemia, soprattutto per le ricadute sulle nuove generazioni, ben delineata dall’ultimo rapporto ISTAT che ha evidenziato una sensibile perdita di fiducia nel futuro (di cui è sintomo evidente anche l’ulteriore brusco calo del trend della natalità). Il CAV Ambrosiano vuole proporre ai giovani qualche “pista” per alzare lo sguardo dal “passo successivo” ad orizzonti più ampi, per ritrovare uno sguardo positivo sulla realtà, per guardare alla vita e al futuro con rinnovata fiducia. Il progetto intende proporre, a ragazzi e giovani, degli strumenti di riflessione per sviluppare un pensiero critico e consapevole, capace di andare oltre stereotipi e pregiudizi, e strumenti per reimparare l’alfabeto della solidarietà ed essere protagonisti del proprio futuro e della costruzione del bene comune. Sono diverse le proposte del CAV Ambrosiano che si articolano all’interno del progetto: alcune sono pensate con un focus su argomenti che toccano più da vicino il mondo degli adolescenti (per esempio, affrontano il delicato tema della maternità - e paternità - in adolescenza) mentre altre sono più centrate sugli strumenti (per esempio, realizzazione di un murales) che sono specifici per la fascia d’età adolescenziale. Il progetto, infatti, nasce perché il CAV Ambrosiano vuole condividere quella passione per la vita che apre la persona all’orizzonte di futuro perché solo così la vita scorre, non rimane bloccata e… può crescere! Per questo, NAS.CIT.A. al futuro è un progetto che offre anche esperienze con diversi livelli di coinvolgimento e intensità: offre ad ogni gruppo la possibilità di consolidare relazioni affinché diventino motivanti e, possibilmente, attrattive e trainanti rispetto ad ulteriore impegno giovanile.

CAV BUSTO ARSIZIO (VA)

È stato inaugurato L’Albero della Vita, una nuova casa di accoglienza per mamme e bambini a Olgiate Olona (Varese), intitolata a Maria Gabriella Rimoldi, che offre 12 posti letto per 6 mamme e bambino. Il Movimento per la Vita Italiano, a suo tempo, aveva ricevuto un sostanzioso lascito testamentario (85.000 €) di Anna e Giovanni Rimoldi (cui è stato intitolato il CAV-Centro di Aiuto alla Vita di Busto Arsizio) destinato alla nascita o ristrutturazione di una casa di accoglienza per mamme e bambini in Lombardia o regioni limitrofe. Finalmente, dopo lo stop del

Covid, è sorta questa proposta che rispondeva ai criteri del lascito. Tra le numerose autorità civili presenti all’inaugurazione l’ex Ministro della Giustizia Marta Cartabia, l’’Europarlamentare Isabella Tovaglieri, il sottosegretario Lombardo Raffaele Cattaneo, Consiglieri di Regione Lombardia, Sindaci (Gianni Montano per Olgiate) e Amministratori del territorio. Presenti anche autorità militari e religiose.

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