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Sei Arci Capace
E. «La gente chi dice che io sia?»
F.N. «Alcuni un prodotto del concepimento, altri un ovulo fecondato, altri un embrione, altri un feto, altri un cumulo di cellule; il diritto dice che tu sei un concepito, oppure un nascituro».
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E. «Ma tu chi dici che io sia?»
F.N. «Tu sei una persona, un essere umano».
E. «Allora ti do un mandato per la difesa dei miei diritti di “persona”. Quale strada intendi seguire per dimostrare ciò?»
F.N. «Una strada che sembra chiusa al traffico, ma non lo è. Percorriamola insieme e vedrai che tu sei “qualcuno”.
Tanto per cominciare, il primo (vedi che sei subito in prima linea) articolo del codice civile già riconosce che tu hai diritti; è vero che li subordina, assieme alla acquisizione della capacità giuridica, alla tua nascita; ma la attenzione per te è tale che questa “subordinata” già ora scricchiola molto. Pensa che in alcuni casi tu concepito puoi essere riconosciuto subito come figlio, ben prima della nascita (art. 254 c. c.). Insomma, sei subito “qualcuno”, tanto che chi ti ha riconosciuto deve poi pensare a te (art. 258 c.c.). Lo so, non puoi gestirti da solo; e allora i tuoi genitori ti rappresentano già ora, appena concepito e fino a quando sarai più grande, fino alla maggiore età (art. 320 c.c.). E siccome mi sei simpatico, anzi ti voglio proprio bene, sappi che posso fare un testamento a tuo favore (art. 462 c.c.); e allora questo non vuol dire essere una “persona”? Cosa? Mi chiedi come fai ad amministrare i beni che ti lascio in testamento? Vabbè ci devono pensare i tuoi amati genitori (art. 643 c.c.). Se ti nomino erede la comunione ereditaria non può essere divisa prima che tu nasca (art. 715 c.c.). Mi puoi dire: vabbè ma se devo aspettare che uno muore… Eh no! Perché se uno vuole può farti in vita una bella donazione, tutta per te (art. 784 c.c.) e non ti preoccupare che c’è chi accetta la donazione per te, per salvaguardare proprio il tuo diritto (artt. 320 e 321 c.c.). Come dici? Che il codice civile non ti basta? E allora pensa che la legge che più ce l’ha con te (L. 194/1978) dice che tu sei una “vita umana” e che lo Stato ti tutela appena si incontrano le due cellule che sono te. Non ti basta? Allora ti aggiungo che la legge 40/2004 (art.1 c.4) protegge tutti i tuoi “diritti” e che la legge 405/1975, che ti chiama (ancora) “prodotto del concepimento” comunque è stata scritta per tutelare la tua salute (art.1). Vedi quanta strada che sembrava interrotta abbiamo fatto insieme? Ora possiamo pure fare un pit stop e abbeverarci alla Cassazione. I giudici sono spesso impietosi nei tuoi confronti, ma devi sapere che il più importante (Sezioni Unite n.25767/2015) ha scritto che, se anche proprio non hai la capacità giuridica finché non nasci, sei comunque da subito un soggetto da tutelare al massimo perché si può (si deve?) essere destinatari di tutela anche senza essere dotati di capacità giuridica. Perché, dice la Cassazione, la vita (anche nascente o nascitura) «è il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologica dell’ordinamento» e dice pure che «la vita è stata sempre il bene supremo protetto dall’ordinamento». Stai però attento a non comportarti male perché la Cassazione ha pure detto che tu non hai un diritto a non nascere; vabbè, sto scherzando, però guarda che ti controllo.
Lo so, qui ti ho fatto una sintesi incompleta e divulgativa. Però spero di averti convinto che sei “qualcuno”, che sei forte e che hai tanti “diritti”. Ancora questa società non riesce a “scrivere” che hai già da subito la “capacità giuridica”, come se tra un attimo prima del parto e un attimo dopo ci fosse una differenza, come se dopo la nascita tu non fossi esattamente lo stesso del tuo concepimento. Però spero di averti dimostrato che i lavori sono in corso. E intanto voglio dirti che se anche tu non hai ancora la capacità giuridica, di certo sei arci capace di riempire cuori, di illuminare coscienze e di dimostrare al mondo che tu sei la “verità”. Cosa mi chiedi? Quant’è la parcella? Amico mio adorato, tu sei il primo ad aver diritto al gratuito patrocinio. E sai poi che ti dico? Gratuitamente avete avuto, gratuitamente date. E a te diamo noi stessi, che costituiamo la umanità».