OPINIONI E NOTIZIE IN CMB




— In questo numero
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LIFE TOWER, IL GRATTACIELO GREEN A MILANO
La nuova sede di A2A sfida l'altezza con tecnologie costruttive rivoluzionarie
ACQUISIZIONI
Il 9 aprile inizia una fase inedita del cantiere CityWave, dedicata alla Canopy da 140 metri. Una sfida tecnologica unica nel suo genere BANDIERA IN CIMA: UN PASSO DECISIVO PER
ANNO DA RECORD
Il Bilancio parla chiaro: CMB supera i risultati precedenti e cresce in valori
INAUGURAZIONE
Uffici moderni e ben collegati nel cuore della Capitale, in linea con le nuove esigenze imprenditoriali della Cooperativa CMB APRE LA NUOVA SEDE A ROMA
OSPEDALI
CISANELLO: IL FUTURO DELLA SANITÀ 13
A Pisa iniziano i test della centrale da 70 milioni
— Una rubrica tira l'altra
P. 3CLOSE-UP Dettagli costruttivi
P. 8 CAFFÈ CMB Chiacchiere con o senza zucchero
P. 16 DIALOGHI Sofia Elena Basile
CMB affronta la costruzione dell'infrastruttura di Rozzano
Periodico trimestrale di opinioni e notizie. Anno XVI. N°72
Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli
In redazione: Francesca Martinelli
Contatti: martinelli.francesca@cmbcarpi.it
Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO). Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810.
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Progetto grafico, impaginazione ed editing: Hic Adv Stampa: Faenza Printing Spa
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Un edificio che integra funzioni e apre una porta sul Milano Innovation District
P. 22 SOSTENIBILITÀ IN CMB Sociale, ambientale ed economica
P. 23 BREVI MA INTENSE News dal mondo CMB
Una finestra digitale sui dettagli costruttivi che danno forma agli interventi di CMB. Attraverso scorci e dispacci tecnici giunti dal cantiere, l’opera svela la propria bellezza segreta, ciò che la rende unica tra mille altri progetti.
A cura di Roberto Berti, foto di Andrea Cherchi
TECNICA CIELO-TERRA PER I VANI ASCENSORE
La fotografia ritrae la tecnica di demolizione utilizzata per la realizzazione del vano ascensori durante la ristrutturazione dell’Ospedale IRCCS San Gerardo di Monza: il progetto esecutivo originario prevede lo spostamento dei cinque ascensori esistenti e dell’area di sbarco per consentire la realizzazione di camere di degenza lato prospetto sud, rimodulando il corridoio e allocando i locali
di servizio di dimensioni più ridotte sul lato nord. La demolizione cielo terra dei vani ascensori in cemento armato e di parte del solaio esistente ha reso necessario uno studio approfondito della puntellazione dei solai e delle modalità di decostruzione. Attraverso un sinergico coordinamento di CMB, tra le aziende di demolizione e di carpenteria, è stata realizzata la decostruzione, previa puntellazione, a partire dalla copertura
livello +12 con tre escavatori dotati di pinza oleodinamica fino ad arrivare a livello -2 per un’altezza di circa 80 metri. Terminata la demolizione a livello -2 si è proceduto con la realizzazione di una fondazione e la realizzazione dei nuovi vani ascensori grazie alla ricucitura dei solai esistenti con la porzione di nuovi solai in corrispondenza delle aree di sbarco, con spuntellazione progressiva.
MOMENTI DELLA CERIMONIA
Le autorità reggono la bandiera autografata
Sventola alta la bandiera nel cantiere di CityWave a CityLife, segno che un importante traguardo è stato raggiunto. Con la cerimonia del 9 aprile inizia una nuova fase di costruzione dopo il completamento delle strutture: un risultato simbolico e tecnico di grande valore per CMB e Colombo Costruzioni, incaricate della realizzazione dell’opera.
CityWave nasce da un ambizioso progetto dello studio BIG – Bjarke Ingels Group, e si distingue per soluzioni ingegneristiche all’avanguardia e un’idea di architettura ispirata ai principi della sostenibilità, con numerose complessità costruttive.
Cuore tecnico e simbolico del complesso sarà la Canopy, una struttura sospesa in legno di 140 metri pensata per collegare con una linea fluida i due edifici a geometria variabile. Una copertura che non ha precedenti nel panorama edilizio contemporaneo, progettata non solo come elemento architettonico, ma anche come impianto produttivo di energia rinnovabile. Questa doppia natura genera un intreccio di sfide tecniche e costruttive di altissimo livello, dalla posa dei cavi di sospensione, ancorati direttamente agli edifici, alla gestione delle pendenze estreme oltre i 50 gradi, passando per le sollecitazioni del vento. “CityWave – ha dichiarato Emiliano Cacioppo, Direttore Marketing e Sviluppo
Ora inizia una nuova fase di completamento della Canopy da 140 metri, architettura unica nel panorama attuale.
Commerciale di CMB in occasione della cerimonia - è un unicum nell’edilizia contemporanea: una sfida tecnologica e costruttiva che affrontiamo con competenza e con passione”. Marco Cruciani, Direttore Business Unit Edilizia di CMB, ha aggiunto: “Con il suo Canopy, CityWave rappresenta una delle sfide più complesse e stimolanti mai affrontate. Il progetto impone un controllo millimetrico della geometria e delle fasi costruttive, richiedendo soluzioni innovative sia in termini strutturali che di comportamento dinamico e aeroelastico. È un progetto che unisce competenza, visione e una forte componente sperimentale, e che ci rende orgogliosi di contribuire alla sua realizzazione”.
Sarà visibile da ogni angolo della metropoli ed è un modello sostenibile che rispecchia i valori di A2A.
Di forma cilindrica e rastremata, la torre è il risultato di un progetto di Patricia Viel per ACPV Architects e sarà alta 144,45 m fuori terra
IL TEAM DEL CANTIERE
Da sinistra Tommaso Salvo, Marco Pezzoli (Colombo Costruzioni), Pietro Catalano, Gianluca Arconi (Colombo Costruzioni)
FASI DI RAMPAGGIO
Grazie a martinetti idraulici, il cassero autorampante si muove autonomamente in verticale senza bisogno della gru
Life Tower sarà la nuova sede di A2A, visibile da ogni angolo di Milano, costituirà una sorta di faro, simbolo della visione e dell’impegno dell’azienda per un futuro più sostenibile. CMB la sta realizzando in partnership con Colombo Costruzioni all’interno del quartiere di Porta Romana, dove il passato industriale dell’area incontra la visione di una Milano sostenibile e proiettata al domani. Il nuovo grattacielo ridisegnerà non solo la geografia urbana, ma anche l’identità simbolica della città che prosegue la sua corsa verso il futuro, ridefinendo quartieri interi e trasformando ex aree industriali in poli di innovazione e cultura.
Il progetto Life Tower integra una serie di soluzioni innovative che esprimono l’approccio sostenibile di A2A. Oltre alla costruzione della torre, CMB e Colombo Costruzioni realizzeranno anche la riqualificazione esterna e interna degli edifici limitrofi risalenti al primo Novecento, compresa la costruzione di un nuovo edificio complementare chiamato in maniera familiare “la stecca”.
Di forma cilindrica e rastremata, la torre è il risultato di un progetto di Patricia Viel per ACPV Architects e sarà alta 144,45 m fuori ter-
ra. Prevede i primi 12 piani a uso uffici e uno Sky Garden a circa 60 m di altezza (13° piano), aperto su uno dei suoi lati, a cui seguiranno altri 12 piani di uffici, di cui gli ultimi due per la dirigenza, e un belvedere, accessibile dal pubblico, posto sulla sommità della struttura.
Una particolare discontinuità strutturale che assume forme geometriche diverse e comporta un adattamento esecutivo studiato nei minimi particolari, per evitare rallentamenti nei processi di avanzamento lavori.
L’involucro esterno della torre sarà completamente vetrato, costituito da una facciata a cellule con un sistema di doppia pelle sul lato sud, e permetterà una connessione costante tra gli spazi interni e il paesaggio urbano. Caratteristiche che creeranno un ambiente di lavoro contemporaneo, inteso a stimolare la creatività e il dialogo tra le persone.
Fin dal suo design, la torre si configura a pieno titolo fra i “green building”. Sarà dotata di impianti ad alta efficienza energetica, pannelli fotovoltaici e sistemi di raccolta dell’acqua piovana, che sarà riutilizzata per scopi non potabili. Un’ulteriore caratteristica innovativa sarà la presenza di un sistema di geotermia che sfrutterà il calore naturale del sottosuolo per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, riducendo l’impatto ambientale.
Il concetto di sostenibilità non si limita solo alla scelta dei materiali e delle tecnologie, ma permea ogni aspetto del progetto. Ogni piano è concepito per ottimizzare gli spazi di lavoro, ridurre i consumi energetici e garantire il massimo del comfort ai dipendenti. L’illuminazione a LED, l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale e la gestione “intelligente” degli impianti di climatizzazione sono alcune delle soluzioni che contribuiranno a ridurre l’impronta ecologica di Life Tower e l'impatto delle attività umane sull’ambiente circostante.
La tecnologia adottata permetterà di monitorare e ottimizzare l’efficienza degli spazi e gli stessi dipendenti potranno accedere a soluzioni digitali avanzate per il controllo degli impianti, la gestione delle riunioni e la comunicazione tra i reparti.
All’esterno, il grattacielo si trova in una posizione strategica, raggiungibile tramite mezzi pubblici in modo da favorire e privilegiare la mobilità sostenibile. Inoltre, la presenza di spazi pubblici limitrofi, tra cui un ampio parco, consentirà ai cittadini di fruire dell’area anche al di fuori degli orari lavorativi: un’ulteriore opportunità di interazione tra l’azienda e la comunità locale.
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“Life Tower” è una definizione perfetta per un edificio all'avanguardia già dalle prime fasi costruttive. Per la realizzazione del core in cemento armato verrà utilizzato un cassero autorampante che permetterà di veder crescere la struttura in tempi straordinari, al ritmo di 3 solai e 4 nuclei al mese. A differenza del tradizionale cassero rampante, il cassero autorampante sfrutta la presenza di martinetti idraulici e si muove autonomamente in verticale verso l’alto senza bisogno della gru. Scorre su guide che sono ancorate direttamente alla struttura già realizzata e consente di gettare in continuità e in massima sicurezza, avendo piattaforme di lavoro integrate, parapetti e protezioni. Un’altra peculiarità di questo sistema, che
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lo rende diverso da quelli in uso in Italia, è la presenza di un “tunnel” di collegamento tra le due metà del cassero. Esso permette di gettare, contemporaneamente al getto verticale dei muri del core, anche il solaio orizzontale di collegamento dei due nuclei, permettendo un ulteriore risparmio sulle tempistiche generali di realizzazione. Anche la protezione perimetrale dei solai, necessaria per le fasi di realizzazione e getto degli stessi, è attuata tramite un sistema rampante denominato Windshield che, con l’ausilio in questo caso della gru, prevede il rampaggio in quota tramite il restringimento dei pannelli a ogni piano e rimozione progressiva dei pannelli non più necessari. In questo modo, la configurazione del Windshield cambia a ogni piano e segue l’andamento dei solai che
Cassero autorampante, Windshield e Belt Truss: la torre prende forma a ritmi record.
si restringono piano per piano, fino a quasi dimezzare il diametro tra il piano terra e l’ultimo piano. Un altro elemento caratteristico di questo edificio, unico nel suo genere per complessità di sistema costruttivo, sono le cosiddette Belt Truss: un sistema costruttivo costituito da pilastri diagonali e catene in acciaio che si presentano in tre ordini: da L00 a L01, da L13 a L15 e da L27 a L28. Le catene, annegate nei solai inferiori e superiori, garantiscono la rigidezza, mentre le colonne costituiscono l’elemento portante vero e proprio. La loro presenza renderà iconica la struttura della torre che, a intervalli regolari, sembrerà avere piani “sospesi” su diagonali in carpenteria metallica: una soluzione che alleggerisce notevolmente la vista per chi la ammirerà.
La pausa ispiratrice
Giovanna Bellia
Receptionist
Sede Milano
Com’è il tuo caffè?
Dolce e il più caldo possibile.
Ci consiglieresti un posto in cui passare un week end rilassante?
Non saprei, perché trascorro i week end in attività che mi appassionano, dove esprimo la mia creatività anche a costo di stancarmi.
Qual è stato l’ultimo concerto o spettacolo dal vivo al quale hai partecipato? Solo concerti di Antonacci…
Qual è il tuo piatto preferito?
La parmigiana, che oltretutto cucino benissimo e di cui sono golosa quanto della nutella.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?
La pausa caffè mi aiuta a ricaricare le energie e a tornare al lavoro con una mente più fresca e pronta per le idee degli altri... E speriamo che i miei colleghi non bevano troppi caffè!
Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?
È un piacere che condivido già con il mio braccio destro Antonella!
Daniele
Cantalini
Responsabile Immobiliare
Area di Roma
Com’è il tuo caffè?
Non prendo molti caffè nella giornata e quei pochi sicuramente non amari: perché farsi del male?
Ci consiglieresti un posto in cui passare un week end rilassante?
Se parliamo di rilassamento, il posto migliore è una SPA.
Ora ce ne sono un po' ovunque e non implicano necessariamente viaggi lunghi e stressanti.
Qual è stato l’ultimo concerto o spettacolo dal vivo al quale hai partecipato?
Manco da un po' di tempo da concerti e spettacoli dal vivo, ma il prossimo autunno andrò a vedere lo spettacolo di Panariello.
Qual è il tuo piatto preferito?
Sono molti, ma dovendone indicare uno, direi un classico spaghettone al sugo semplice con una bella foglia di basilico.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?
Se deve essere “pausa”, vale anche per le idee!
Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?
Con la mia amata moglie e collega Paola, e non solo oggi... Sempre.
HR Business Partner. Gestione del personale e dell’analisi delle esigenze dei cantieri
Com’è il tuo caffè?
Normale o macchiato, dipende dalla voglia del momento... ma sempre senza zucchero.
Ci consiglieresti un posto in cui passare un week end rilassante?
Per me, Pienza in val D’Orcia è una garanzia!
Qual è stato l’ultimo concerto o spettacolo dal vivo al quale hai partecipato Il concerto di Vasco Rossi a Bologna.
Qual è il tuo piatto preferito? Senza dubbio la pizza, anche fredda e del giorno dopo.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?
Accompagnare il caffè con il Kit Kat e aver creato una nuova dipendenza (da usare con moderazione).
Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?
Con qualcuno che ancora non ho avuto l’occasione di conoscere! E se qualcuno non c’è, con Francesca Martinelli e Massimo Mantovani.
Lungo, corto, dolce o amaro: la pausa caffè arriva sempre e dà spazio a piacevoli divagazioni e curiose scoperte.
Tommaso Gualdi
Tecnico BU Immobiliare
Com’è il tuo caffè?
Con un poco di zucchero.
Ci consiglieresti un posto in cui passare un week end rilassante?
Deiva Marina, in Liguria: sole, mare, natura e focaccia. Consiglio la partenza tattica, perché la Cisa non perdona…
Qual è stato l’ultimo concerto o spettacolo dal vivo al quale hai partecipato Bob Dylan (credo fosse davvero lui) all’Auditorium di Roma, in una gita di famiglia.
Qual è il tuo piatto preferito?
Erbazzone, specialmente quello montanaro fatto con il riso.
L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?
Una gita in Appennino, su consiglio di Davide Ghini.
Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?
Con il mitico Dario Segalla.
Dalle tranvie ai grattacieli, la cooperativa rafforza la leadership nel settore costruzioni. Lo confermano un giro d'affari a 878 milioni, l'utile netto oltre 18 milioni e la crescita delle risorse umane.
A cura della Redazione / Foto di Fabio Boni
Il 2024 segna una decisa crescita dei principali indici di bilancio, con risultati ottimi che si collocano fra le migliori performance del Gruppo CMB. I volumi produttivi e i risultati reddituali, illustrati a soci e ospiti durante l’assemblea generale dello scorso 23 maggio a Carpi, segnano valori che superano sia le previsioni di budget che quelli registrati nell’esercizio precedente.
— VOCI DALL'ASSEMBLEA
Il presidente Carlo Zini ha voluto evidenziare le caratteristiche del contesto e le scelte strategiche di CMB: “Questi risultati sono in parte frutto di una favorevole condizione di mercato, che ha registrato anni di ripresa per il settore costruzioni, ma anche dell’efficace approccio strategico adottato dal Gruppo, orientato alla selezione del mercato, dei clienti e dei prodotti in cui CMB può vantare un’alta specializzazione”.
Così ha commentato i dati Marcello Modenese, Direttore Risorse Finanziarie e Pianificazione del Gruppo: “878 milioni di euro di giro d’affari, l’utile netto che supera i 18 milioni, un portafoglio ordini ben strutturato e un’ottima
DAL PULPITO
Il Presidente Zini
DIPLOMI
Il Presidente Zini e il Direttore Davoli consegnano l'attestato per i 25 anni di anzianità aziendale
LA PLATEA Un momento dell'assemblea
generazione di cassa rappresentano segnali importanti per un’impresa storica che si misura in contesti di continuo cambiamento”.
Roberto Davoli, Direttore Generale del Gruppo CMB, si è soffermato sulle ragioni del successo: “È il comparto costruzioni a trainare la crescita dell’impresa: sta proseguendo la produzione su importanti cantieri, quali le tranvie di Bologna e Firenze, il portale CityWave e il grattacielo Life Tower per conto di A2A a Milano. Sono in via di conclusione la ristrutturazione della prestigiosa Ex Zecca e Poligrafico dello Stato a Roma, il complesso industriale per STMicroelectronics a Catania ed il complesso polifunzionale WaltherPark a Bolzano. Tutte opere che rappresentano un segnale di continua e solida competitività, alle quali si vanno ad aggiungere i lavori ospedalieri che rappresentano un fiore all’occhiello per CMB: gli ospedali di Odense in Danimarca, Santa Chiara in Cisanello a Pisa e l’I.R.C.C.S. Gaslini a Genova.
Inoltre, va ricordato come le politiche commerciali negli ultimi anni si siano focalizzate sulla scelta di progetti con caratteristiche di sostenibilità e ad alto impatto positivo per i territori”.
— NUMERI CHE CONTANO -----
Il volume delle acquisizioni di lavori e servizi evidenzia il superamento degli obiettivi commerciali sia in termini di volumi, pari a circa 904 milioni di euro, che di marginalità, spingendo il portafoglio ordini ai 3,4 miliardi. La posizione finanziaria netta del Gruppo ha visto un continuo calo dal 2012, dimostrando la capacità di gestione ottimale dei flussi di cassa; nel 2024 l’indebitamento finanziario del Gruppo presenta un valore prossimo allo zero, raggiungendo il record storico di CMB. Sul versante occupazionale, l’organico di CMB ha raggiunto le 649 unità con il più alto livello di popolazione impiegatizia della sua storia: è proseguita la politica di nuo-
40,2
Grandi temi in poche parole
Il bilancio dell'anno scorso è stato straordinario, molto meglio delle previsioni. Questo è un risultato destinato a essere confermato anche per i prossimi 2 o 3 anni ed è il frutto di un nuovo Gruppo Dirigente che si è affermato in Cooperativa: l'avvicendamento al vertice si è concluso con successo e ha prodotto una nuova coesione all'interno dell'impresa, superando un modello territoriale che era stato comunque vincente negli anni. Tutto quello che abbiamo fatto è stato fatto al momento giusto e quello che faremo è frutto di scelte ponderate e condivise.
Carlo
Zini Presidente CMB
Direttore Tecnico Tram Bologna
Siamo riusciti con la stazione appaltante, con la direzione lavori e noi impresa a mettere a punto un metodo di lavoro che fa la differenza: siamo tutti concentrati sul successo del progetto perché, prima di tutto, qualsiasi problema è un problema del progetto. La cosa più importante è risolvere il problema in fretta, bene, minimizzando i costi, minimizzando i tempi e ottimizzando la qualità.
Direttrice BU Project e Servizi
Oggi abbiamo 16 concessioni attive, dove è necessario un corretto stile di governance e una garanzia di fiducia e affidabilità. Su contratti della durata di quarant'anni, se si perde la credibilità non si recupera più: per noi è fondamentale assicurarci un dialogo costante e aperto con tutti i nostri committenti. La soddisfazione è rendere un'opera pubblica a servizio della gente, nell'interesse delle persone.
Segretario Generale Fillea CGIL
Con la presentazione della Tranvia di Bologna, avete tracciato un quadro chiaro del settore delle costruzioni oggi. Voi avete realizzato importanti opere infrastrutturali in questi anni e posso dire che accanto a quelli che voi ritenete valori fondanti della Cooperativa ce n’è uno che è un pilastro importante, anche se spesso non scritto, che è la legalità, insieme alla sicurezza sul lavoro.
Sindaco di Bologna
Stando seduti in tram e lavorando al PC, quando si incrocerà con le fermate del servizio ferroviario, per noi significherà cambiare completamente la mappa del trasporto pubblico! Tutti questi strumenti ci devono permettere di lasciare a casa l'auto inquinante e utilizzare i mezzi pubblici o i mezzi condivisi. Oggi tutti vedono i cantieri, ma io penso che stiamo agendo bene e stiamo facendo anche un salto di scala.
Direttore Marketing e Sviluppo Commerciale
CMB è diventata, con la riorganizzazione, una grande impresa nazionale, fra gli operatori più importanti delle costruzioni in Italia, pur conservando un fortissimo radicamento territoriale. Il futuro sarà questo: grande specializzazione, ma anche forte radicamento territoriale e nuovi prodotti, cercando di essere un passo avanti sull'innovazione, la progettazione, l'ottimizzazione.
Presidente Legacoop
Come imprese cooperative, dobbiamo mettere al centro la capacità di collaborazione: la fiducia deve diventare il cardine delle nostre relazioni coi partner e i clienti, mettendo al centro le persone e i lavoratori. Vanno scelti poi interlocutori in grado di rispondere ai propri obblighi: oggi noi siamo tutti qua a chiederci cosa succederà dopo il 2027. Si tratteggia uno scenario di grande incertezza.
vi inserimenti, in continuità con il biennio precedente, con 51 nuove risorse entrate in Cooperativa. Inoltre, continua l’inserimento di neolaureati ad alto potenziale, insieme all’ingresso di personale esperto portatore di competenze adatte a integrare le necessità di sostituzione del personale e a far fronte alle nuove richieste di mercato. Nel 2024 l’attività formativa prevista ha coinvolto tutta la popolazione aziendale realizzando circa 14.000 ore di formazione orientate allo sviluppo di competenze tecniche e gestionali del personale. Durante l’assemblea, insieme ai risultati di Bilancio consuntivo, è stata raccontata l’impresa che CMB, insieme ad Alstom e Amplia, sta portando avanti per la realizzazione delle Linee Rossa e Verde del Tram di Bologna. Per l’occasione, oltre al Direttore Tecnico del progetto Luciano D’Onofrio, sono intervenuti il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il segretario generale Fillea CGIL Antonio Di Franco e il presidente di Legacoop Simone Gamberini.
Una nuova sede nel cuore di Roma, più accessibile e strategica per rispondere alle esigenze operative e relazionali di CMB.
MOMENTI DA RICORDARE I soci della sede di Roma
Lo scorso 20 maggio, in un evento che ha preceduto l’Assemblea della Sezione soci Roma, sono stati ufficialmente inaugurati i nuovi uffici di CMB in Viale Regina Margherita 279. Dopo 15 anni trascorsi in Viale Franco Angeli, oggi la nuova sede romana della Cooperativa si trova in una zona centrale della Capitale: una collocazione più coerente con le necessità imprenditoriali di CMB e raggiungibile con facilità da clienti e fornitori. Si può infatti arrivare alla sede con mezzi pubblici tramite la Metro B, fermata Policlinico.
La struttura garantisce continuità elettrica anche in caso di blackout, con sistemi tri-generativi e logistica robotizzata per un ospedale ad alto livello di innovazione.
A cura di Tommaso Lucibelli / Foto di Paolo
Lo scorso venerdì 9 maggio all’Ospedale Nuovo Santa Chiara in Cisanello di Pisa è stata avviata la fase dei collaudi funzionali della CTZero, la centrale tecnologica in cui è racchiuso il cuore pulsante dell’impiantistica e della logistica di tutto il complesso ospedaliero. Un'imponente realizzazione del valore di circa 70 milioni di euro per il nucleo centralizzato che produce energia per tutti gli edifici nuovi e preesistenti. Obiettivo: garantire la continuità di alimentazione e produzione anche in caso di black-out elettrico generale.
Il Polo tecnologico si trova nell’area periferica del Nuovo Santa Chiara e si sviluppa su due piani, interrato e terra, più tre livelli ammezzati con uffici e aree a servizio degli
impianti. È stato realizzato in cemento armato prefabbricato con soppalchi e strutture di sostegno delle componenti impiantistiche in carpenteria metallica. A livello interrato si sviluppano due cunicoli che corrono paralleli e raggiungono tutti gli edifici di nuova realizzazione; uno di questi serve al passaggio degli impianti, mentre l’altro è il cunicolo del personale e della logistica attraverso cui le merci vengono smistate verso gli interrati dei vari edifici a cui sono destinate, tramite veicoli a guida autonoma (Agv).
Inizialmente il Polo tecnologico era destinato a servire soltanto il nuovo ampliamento ospedaliero, ma in un secondo tempo è stato implementato per poter assolvere alla produzione dell’energia necessaria anche al funzionamento dei vecchi edifici, così da
Imponente realizzazione del valore di circa 70 milioni di euro per il nucleo centralizzato che produce energia per tutti gli edifici nuovi e preesistenti
EDIFICIO 33
Avanza il cantiere dell'Ospedale Santa Chiara, a fianco le fotografie dell'esterno e di un corridoio dell'Edificio 33
IMPIANTI DI ULTIMA GENERAZIONE
Per rispondere a logiche di efficientamento energetico, ottimizzazione organizzativa e contenimento dell’impatto ambientale
consentire la dismissione delle 4 centrali termofrigorifere esistenti e lasciare più spazio per le aree verdi. Il Polo tecnologico è equipaggiato con impianti di ultima generazione: due caldaie e tre generatori di vapore (di cui una per sola emergenza di potenza termica pari a 8.5 MW ciascuno), sette gruppi frigoriferi centrifughi (per una potenza complessiva pari a 33.11 MW), tre assorbitori (complessivamente 6.32 MW), dodici torri evaporative (potenza complessiva pari a 51,69 MW), tre cogeneratori (da 2.3 MWe ciascuno), quattro trasformatori MT/BT (di potenza elettrica pari a 2.5 MVA ciascuno, oltre quelli di corredo alle singole macchine per cogenerazione e gruppi rotanti), due gruppi elettrogeni (di potenza elettrica 1.5 MWe ciascuno), sei gruppi di continuità rotanti (2 MVA ciascuno). Questa dotazione assicura al presidio ospedaliero l’alimentazione dei fluidi termovettori e delle energie nel rispetto ottimale dei criteri di sicurezza, resilienza e ridondanza delle apparecchiature e delle reti. Una scelta che risponde a logiche di efficientamento energetico, ottimizzazione organizzativa e contenimento dell’impatto ambientale. Per
la centrale sono state infatti adottate le migliori tecniche di controllo, monitoraggio e gestione delle emissioni in atmosfera, mentre i numerosi gruppi centrifughi presenti utilizzano gas refrigerante ecologico R514A di nuova generazione a effetto serra nullo. Oltre agli armadi per i server dati, all’interno del Polo tecnologico si trova un locale impianti speciali che ospita uno dei due centri stella della rete dati sanitaria. Un altro impianto analogo è previsto nell’Edificio 50, per ottenere una struttura di cablaggio completamente duplicata e su percorsi diversificati, per ragioni di ridondanza e alta affidabilità. Al suo interno è inserita la Control room dove si trovano i sistemi di controllo e gestione degli impianti tecnologici dell’intero presidio (impianti elettrici di media/bassa tensione, di climatizzazione estiva ed invernale, di sicurezza). Esso consente un monitoraggio continuo e una gestione integrata che garantisce tempestività di intervento e risoluzione delle problematiche in tempi ridotti.
— SICUREZZA GARANTITA ----
Tutti i sistemi impiantistici del Polo tecno-
logico sono impostati in modo da garantire continuità di alimentazione e produzione anche nel periodo di picco del profilo di fabbisogno energetico e sicurezza e continuità elettrica. Nelle situazioni di picco della potenza elettrica prelevata, tre cogeneratori entrano in funzione con due macchine più una in riserva calda, a integrazione della fornitura elettrica esterna già prevista in configurazione ridondata. Ulteriore livello di sicurezza per il Polo tecnologico è costituito dai due gruppi elettrogeni direttamente inseriti sulla rete in bassa tensione dell’edificio. Infine, i sei gruppi di continuità rotanti, alimentati a gasolio, assicurano la continuità assoluta all’intera rete in media tensione a servizio degli edifici, conformemente al livello di sicurezza richiesto per gli ambienti critici (sale operatorie e terapie intensive). Queste macchine costituiscono una sorgente idonea per l’alimentazione di riserva in grado di conferire all’intero sistema ospedaliero ulteriore resilienza in caso di blackout generale o di interruzione prolungata della fornitura elettrica da rete. Ogni gruppo rotante è dotato di un serbatoio per l’approv-
vigionamento del gasolio, la cui capacità garantisce il funzionamento del gruppo per circa 36 ore: il tempo disponibile per assicurarsi il successivo rifornimento in caso di emergenza prolungata.
— EFFICIENTAMENTO E OTTIMIZZAZIONE
Aspetto peculiare del sistema impiantistico di centrale è l’attenzione all’efficientamento energetico e al risparmio delle risorse, con l’utilizzo di sistemi tri-generativi per produrre al contempo energia elettrica, termica e refrigerata. Il cascame termico generato dai cogeneratori viene infatti utilizzato per il funzionamento degli assorbitori della centrale frigorifera, dando così luogo a un effettivo ciclo di trigenerazione, in piena logica di ottimizzazione energetica. Per il trattamento acque, l’utilizzo degli impianti a osmosi inversa consente il recupero integrale delle acque spurgate dalle torri evaporative durante l’esercizio e dunque, in forza di tale riciclo, garantisce una netta riduzione del fabbisogno idrico da coprire per il funzionamento a regime delle 12 torri.
DATI NUMERI
70 mln
VALORE DELL'OPERA
4
CENTRALI TERMOFRIGORIFERE
3
GENERATORI DI VAPORE
8,5 MW
POTENZA TERMICA CIASCUNO
7
GRUPPI FRIGORIFERI CENTRIFUGHI
22,11 MW
POTENZA COMPLESSIVA
12
TORRI EVAPORATIVE
51,69 MW
POTENZA COMPLESSIVA
3
COGENERATORI
2,3 MW
POTENZA CIASCUNO
4
TRASFORMATORI
2,4 MVA
POTENZA ELETTRICA CIASCUNO
Tecnologia, automazione e flussi ottimizzati: il nuovo polo logistico rende il Santa Chiara un ospedale all’avanguardia in Europa.
Il Polo tecnologico sarà anche il cuore pulsante della logistica ospedaliera. Al piano interrato dell’edificio si trova infatti uno spazio di circa 1600 m2 destinato a transit point per le merci ospedaliere. In prossimità di questo si sviluppa il cunicolo sotterraneo che raggiunge gli interrati di tutti i nuovi edifici e da lì quelli dei principali edifici esistenti. Una logistica ispirata al sistema circolatorio, che prevede la distribuzione continua ed efficiente dei beni ospedalieri tramite i robot Agv fino ai reparti con ascensori dedicati, ma anche sistemi di tracciabilità e rintracciabilità in real-time e riduzione degli spazi deposito. Con il completamento dei collaudi, l'Ospedale Santa Chiara di Pisa si candida dunque a diventare un punto di riferimento europeo, aprendo la strada a una nuova generazione di strutture sanitarie.
Le emozioni che provo quando vedo svettare gli edifici in cui c’è una parte di me… mi danno immediatamente la risposta: sì, questa è la strada giusta per me. “
Quale percorso ti ha portato a incrociare sulla tua strada CMB?
Mi sono laureata in Ingegneria Edile al Politecnico di Torino, mia città natale, a luglio 2017. Letteralmente tre giorni dopo la laurea, mi ha chiamato Daniele Benzi per un colloquio. Finita l'università, l'ultima cosa a cui pensavo era iniziare a lavorare in estate, ma dopo il colloquio mi hanno subito proposto uno stage in Torre Regione Piemonte e ovviamente ho accettato subito. Sapevo da sempre di voler lavorare in impresa e ho avuto davvero una grandissima fortuna a iniziare da quel cantiere.
Come ti è venuta la passione per il cantiere?
Sembra una banalità, ma i Lego e le costruzioni sono stati la mia passione fin da piccola. Crescendo, quando vedevo gli edifici alti, ne ero affascinata: mi fermavo a osservare i cantieri (ammetto che ancora oggi quando viaggio in giro per il mondo – per la gioia dei miei compagni di viaggio – mi trattengo ad ammirare le diverse modalità costruttive) e quando ho dovuto scegliere l'università ero già orientata verso Architettura o Ingegneria. Avendo frequentato il liceo Classico, mi spaventava
l’idea di iscrivermi a ingegneria, ma confrontandomi con persone del settore mi sono convinta del percorso da intraprendere e oggi sono estremamente contenta di questa scelta.
Ricordi il tuo primo giorno in cantiere? Lo ricordo benissimo. Quando sono arrivata in questo cantiere, iconico per la mia città e oggi simbolo di Torino, ricordo di aver provato un senso di disorientamento... Era davvero enorme. Per prima cosa ho chiesto al direttore di cantiere di fare un giro: le strutture erano praticamente finite e la facciata in gran parte completata. Ho iniziato a lavorare in ufficio tecnico e nello specifico nella gestione dei subappalti, che in un cantiere pubblico rappresentano una parte complessa di gestione documentale: un tema che all’inizio non mi entusiasmava, ma oggi, a posteriori, mi torna utile aver affrontato quell'esperienza che non si è più ripetuta. Col tempo, però, ho capito di essere interessata ad ambiti più pratici e strettamente legati alle attività di cantiere, ovvero assistere alla sua parte più “fisica” che mi permettesse di vedere quanto mi appassionava fin da piccola. Volevo essere parte integrante del processo costruttivo,
così ho avuto la possibilità di lavorare all’ufficio tecnico e alla progettazione, ho seguito la gestione qualità fino a toccare temi come la gestione del contratto, dei fornitori e delle riserve. Torre Regione Piemonte è stato un cantiere complicato e lungo, dove però ho trovato non solo colleghi, ma amici e persone che mi hanno dato tanto. Poi dopo qualche anno ho chiesto di poter vedere crescere un edificio da zero, e così è stato.
Di quali altri cantieri ti sei occupata?
Con quali responsabilità?
Allo Studentato Stonehill di Torino ho seguito la parte di ufficio tecnico, quindi la progettazione, per poi affiancare il direttore di cantiere. Lì, come desideravo, ho assistito letteralmente a tutte le fasi del cantiere: dagli scavi e bonifiche alle demolizioni, dalla realizzazione delle strutture alle finiture degli interni. Durante la fase finale di quell’esperienza, si è aperta una grande opportunità per me. Mi sono trasferita a Milano per seguire i lavori di Covivio Edificio F: una svolta personale, perché ho cambiato città di residenza, ma soprattutto professionale. Nella sede di Milano ho capito appieno cosa
Sofia Elena Basile, ingegnere con 8 anni di esperienza in CMB, ha iniziato con un tirocinio a Torino, sua città natale. Ora vede crescere davanti ai suoi occhi un nuovo grattacielo di Milano: così si realizza il sogno di una bambina che giocava con le costruzioni.
“
In CMB tendiamo sempre ad aiutarci e a darci una mano, andiamo tutti verso un obiettivo comune da raggiungere insieme.
Da sinistra
significava lavorare in CMB. Sono stata inserita con il ruolo di assistente al project manager, iniziando a seguire la gestione della commessa a 360 gradi. Durante la mia permanenza a Covivio, ho avuto la fortuna enorme di trovare persone che hanno creduto in me, mi hanno coinvolta nel mondo del cantiere e hanno condiviso la loro esperienza, trasferendomi importanti insegnamenti che porterò sempre con me. Covivio è stata una grande sfida sotto diversi punti di vista, ma il team ad esso dedicato ha saputo giorno dopo giorno affrontarle e superarle, facendomi sentire parte attiva del processo.
Oggi sei sul cantiere A2A: raccontaci qualcosa del cantiere e di cosa ti occupi? Oggi, come assistente del PM, sono nel cantiere di A2A. Il lato positivo di questo lavoro – nonché il motivo per il quale ad oggi non lo cambierei per nessun altro lavoro al mondo - è che ogni cantiere ha le sue peculiarità e sfide: ogni giorno c’è qualcosa di diverso e nuovo da imparare. In A2A, per esempio, ho assistito per la prima volta all’impiego del cassero autorampante. Ne avevo sempre sentito parlare all’università, ma vederlo dal
vivo e capirne i principi di funzionamento è tutt’altra cosa. Un’altra peculiarità di questo cantiere sono le Belt Truss, un sistema di catene e pilastri inclinati in acciaio alti oltre 11 metri collocati al piano terra, a metà torre e sulla sommità, la cui posa e installazione, soprattutto ai piani alti, sarà un’esperienza unica. Inoltre, la sfida nella sfida per questo cantiere è essere in consortile. Si deve imparare a reggere il confronto con un’altra realtà imprenditoriale, con persone e metodi di lavoro differenti, cercando di trarne il meglio per arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale.
Una donna in un ambiente tradizionalmente in prevalenza maschile: cosa significa? Nel cantiere della Torre della Regione Piemonte non ho avvertito particolari differenze: avevo 24 anni ed ero percepita come la “piccolina” del cantiere, sempre trattata con un occhio di riguardo e grande rispetto. Crescendo, cambiando ruolo e affermando la mia professionalità, non ho mai avvertito discriminazioni, ma in maniera indiretta sento ogni giorno di dover dimostrare determinate competenze, for-
se più di altri colleghi. Non è un ambiente semplice, lo ammetto. A volte mi ritrovo a chiedermi se la professione che, pezzo dopo pezzo, sto costruendo sia quella giusta per me o meno, ma le emozioni che provo quando vedo svettare gli edifici in cui c’è una parte di me, o che provo ogni giorno vedendo letteralmente crescere un grattacielo che sarà un simbolo per Milano, mi danno immediatamente la risposta: sì, questa è la strada giusta per me.
Sei socia? Cosa può offrire CMB a una persona giovane e desiderosa di crescere?
Ho deciso di diventare socia perché credo molto in questa azienda e mi sento parte attiva di CMB. Inoltre essere socia mi sprona a fare sempre meglio e mi fa sentire parte di una grande famiglia. Devo dire, poi, che lavorando anche a contatto con altre realtà imprenditoriali, impari ad apprezzare certe caratteristiche proprie dell’essere parte di una cooperativa. Noi tendiamo sempre ad aiutarci e a darci una mano, andiamo tutti verso un obiettivo comune da raggiungere insieme. E questa è una caratteristica che non è facile da trovare in altri ambienti di lavoro.
Il settore dei Data Center sta vivendo una fase di forte crescita in Italia, con l'aumento della digitalizzazione e la crescente domanda di servizi cloud.
CMB è in prima linea su questa nuova frontiera: dopo qualche esperienza maturata a partire dai cantieri per STMicroelectronics, negli ultimi mesi ha acquisito la costruzione del Data Center Rozzano di Noovle SpA (società detenuta dal gruppo TIM), in qualità di general contractor. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione del Building F collocato all’interno del Campus TIM e la realizzazione di un nuovo fabbricato destinato a Data Center, sviluppato su due livelli per un’altezza totale di 10.9 m e una superficie in pianta di circa 790,00 m².
Il piano terra sarà destinato a una sala dati di circa 500 m², caratterizzata da spazi con pavimento tecnico e controsoffitto predisposti alla collocazione di rack dati della dimensione di 600x1200x2200 mm con una potenza media di circa 7 kW/Rack per una potenza totale di 1250 kW IT con livello di ridondanza TIER 4. Accanto alla data module si svilupperanno due corridoi tecnici (CRAH
Gallery) che conterranno i condizionatori di sala e le distribuzioni impiantistiche, mentre dall’ingresso si realizzeranno due ambienti che conterranno altri server o avranno la funzione di sballaggio dei rack.
Al piano primo saranno installate le apparecchiature relative agli impianti meccanici ed elettrici: per il corretto funzionamento dell’infrastruttura, saranno realizzati quattro locali dedicati agli impianti meccanici, che conterranno le distribuzioni idroniche e le pompe, e sei locali dedicati agli impianti elettrici, dove verranno installati gli UPS con relative batterie, i quadri di bassa tensione oltre ai quadri di media tensione e ai trasformatori. La copertura ospiterà i chiller, per il condizionamento della sala dati, e una serie di altre apparecchiature meccaniche a servizio del data center. Sulla copertura sarà installato l’impianto fotovoltaico, mentre la facciata sarà ventilata con pannelli modulari metallici: dal piano primo alla copertura sono previsti pannelli metallici in lamiera stirata o forata (meno forata in basso e più forata in alto per non inficiare il funzionamento dei chiller in copertura).
Il
progetto integra sistemi di supervisione avanzati e sistemi di emergenza, per garantire continuità operativa.
L’ architettura elettrica è basata su due rami di alimentazione attivi in contemporanea, che avranno origine dalla cabina di ricezione di zona esistente. Le linee di media tensione provenienti dalla cabina di ricezione esistente, che sarà oggetto di ampliamento, si attestano su un quadro di media tensione denominato QMT.A a servizio del ramo A, installato all’interno della sala di trasformazione MT/BT A al piano primo dell’edificio “F” e su un quadro di media tensione denominato QMT.B a servizio del ramo B, installato all’interno della sala di trasformazione MT/BT B sempre al piano primo dell’edificio “F”. La cabina di ricezione di zona esistente esterna - e in particolare il quadro denominato QMT-RIC-A 2 - verrà ampliata con due nuove celle di media tensione da accoppiare alle celle esistenti, denominate QMTR-A e QMTR-B, conformi alle regole di connessione delle CEI 0- 16 . La prima partenza sarà dedicata all’alimentazione del ramo A del nuovo DC e la seconda al ramo B.
I sistemi di emergenza, forniti da Noovle, sono composti da due UPS da 800 kVA in parallelo + UPS 160 kVA con sistema di batterie al piombo, oltre che da gruppo elettrogeno di taglia pari a 2500 kVA in grado di alimentare il carico di progetto, la commutazione rete gruppo sarà gestita con due centraline indipendenti, una per QGBT. Per la distribuzione degli impianti elettrici e speciali negli ambienti è stata prevista la posa in opera di passerelle portacavi in acciaio zincato a filo mentre per l’esterno e la copertura di tipo chiuso con coperchio. Tutti gli ambienti saranno dotati di illuminazione ordinaria e di sicurezza, gli apparecchi saranno conformi ai criteri ambientali minimi (CAM) e i flussi luminosi saranno gestiti tramite sensori di presenza mediante un sistema di regolazione DALI-2
In prossimità dell’area destinata a parcheggio è prevista l’installazione di una stazione di ricarica per veicoli elettrici o a trazione ibrida da installare a pavimento, in grado di erogare una potenza massima di 22 kW.
Il progetto prevede il monitoraggio e il controllo di tutta l’impiantistica del data center attraverso un sistema di supervisione denominato Building Management System (BMS); a salvaguardia dei beni e per la sicurezza delle persone è prevista la realizzazione di un sistema di segnalazione automatica di allarme incendi, rispondente alla norma UNI 9795 2021
Particolare attenzione è stata inoltre rivolta alla parte di sostenibilità ambientale: il Data center punta a ottenere la certificazione BiodiverCity® Construction, per creare l’opportunità di aumentare la biodiversità locale nell'ambiente costruito, valorizzando la biodiversità e sviluppando servizi ecosistemici come la riduzione del calore, la gestione del ciclo dell’acqua e l’opportunità di creare un ambiente accessibile e fruibile.
Oltre alla suddetta certificazione ulteriore sensibilità è stata rivolta alle tematiche dell'efficienza energetica, emissioni GHG, gestione della supply chain, gestione delle acque, gestione dei rifiuti: una scelta ispirata dal contesto urbanizzato in cui si inserisce l'intervento.
RACK DATI
60x120x220 cm di dimensione con una potenza media di circa 7 kW/Rack e una potenza totale di 1250 kW IT
NUMERI 10,9 M ALTEZZA TOTALE
790
M2 SUPERFICIE IN PIANTA
CHILLER
Ospitati sulla copertura per il condizionamento della sala dati insieme all'impianto fotovoltaico
EFFICIENZA ENERGETICA
Attenzione alle emissioni GHG e alla gestione della supply chain, delle acque, e dei rifiuti
500
M2 SALA DATI AL PRIMO PIANO
RACK DATI
7
KW IT POTENZA MEDIARACK
1250
KW IT POTENZA TOTALE RACK
SISTEMA DI EMERGENZA
3
KVA POTENZA UPS CON BATTERIE AL PIOMBO UPS
DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE
Demolizione del BuildingF collocato all’interno del Campus TIM e la realizzazione di un nuovo fabbricato sviluppato su due livelli
KVA POTENZA UPS IN PARALLELO
22 160 800
KW POTENZA MASSIMA EROGABILE DALLA STAZIONE DI RICARICA
RIQUALIFICAZIONE
Un edificio mixed-use dedicato alla mobilità, con standard di sicurezza eccezionali e tecniche innovative di prefabbricazione.
Innovativo e multifunzionale, Mo.Lo. è un Mobility and Logistic hub, ovvero un'architettura-infrastruttura che favorisce il trasporto sostenibile tramite parcheggi multipiano, spazi per la mobilità sostenibile ma anche uffici, negozi ed energy center. È stato presentato alla stampa di settore lo scorso 4 giugno durante un evento in cui si è parlato di mobilità, logistica ed energia al Milano Innovation District (MIND). Situato dove un tempo sorgeva il Media Center di Expo 2015, è pronto al 60%: le strutture prefabbricate e le facciate a sud sono quasi terminate e la fine lavori è
prevista nel febbraio 2026
In cantiere lavorano un centinaio di maestranze impegnate a fare dell’innovazione un driver per la sicurezza. È stato implementato un sistema di montaggio degli elementi prefabbricati al 99% con protezioni collettive, un modus operandi non usuale nei cantieri italiani, ma che rappresenta uno standard di sicurezza in tutti i cantieri di LendLease.
Il Mo.Lo. ospiterà per l’85% un parcheggio multipiano da 1.790 posti auto tra pubblici e privati, con predisposizione all’elettrificazione e spazi per veicoli ecologici e biciclette, mentre per la superficie rimanente sarà inte-
68.800 M2 SUPERFICIE ESTERNA
58.000 M2 SUPERFICIE LORDA
CUORE GREEN Utilizzo di materiali ecosostenibili e centrale di teleriscaldamento e teleraffrescamento di quartiere (energy center)
3 mila M2 SPAZI RETAIL
2 mila M2 ENERGY CENTER
2.300 M2 UFFICI
1.792
807
grato da 3mila m2 di spazi retail, 2.300 m2 di uffici e 2mila m2 di energy center È stato concepito come porta di ingresso ovest dell’area, in corrispondenza del cosiddetto West Gate sul territorio del Comune di Rho: primo varco di accesso per lavoratori e visitatori, nonché punto nevralgico per la mobilità intermodale e la logistica di servizio. Perfettamente integrato nel common ground di MIND, si distingue per la sua architettura iconica studiata dallo studio internazionale MAD ed è un vero e proprio edificio mixed-use che integra in modo coerente funzioni di servizio, mobilità e lavoro.
Diverse scelte progettuali mitigano l’impatto delle volumetrie del progetto: dall’integrazione tra il verde e le facciate all’aspetto monumentale della scala, che da dispositivo funzionale per l’antincendio diventa elemento di architettura. Inoltre, la prefabbricazione ha contribuito al rispetto delle tempistiche, al controllo dei costi, alla qualità e alla sicurezza.
La componente green trova spazio nell’utilizzo di materiali ecosostenibili e nella centrale di teleriscaldamento e teleraffrescamento di quartiere (energy center), che sarà il cuore pulsante energetico dell’intera
Mobility and Logistic hub, logistica ed energia al Milano Innovation District (MIND) ex Media Center di Expo 2015
ARCHITETTURA ICONICA
Studiata dallo studio internazionale MAD è un vero e proprio edificio mixed-use che integra in modo coerente funzioni di servizio, mobilità e lavoro
SICUREZZA LENDLEASE
Implementato un sistema di montaggio degli elementi prefabbricati al 99% con protezioni collettive
area. L’edificio si estende su sette piani fuori terra e un piano interrato, per un’altezza di 28,5 metri, una lunghezza di 170 metri e una larghezza di 50, su un lotto di oltre 68mila m2 Il raggiungimento di questi risultati è stato possibile grazie alla sinergia di tutto il gruppo CMB, che ha collaborato per perseguire un obiettivo comune, unendo competenze e visione progettuale. Un gruppo coeso che sta dimostrando una straordinaria capacità di collaborazione, lavorando sinergicamente per raggiungere obiettivi ambizioni e per affrontare sfide complesse con determinazione e creatività.
— sociale, ambientale ed economica
I temi impattanti emergono dal dialogo con tutti gli attori coinvolti
segna un salto di qualità, consolidando la strategia
Sostenibilità è partito lancio di Sostenibilità Draft 2020” e oggi è giunto al quarto Bilancio ufficiale.
di Sostenibilità, confermando per il quarto anno consecutivo il proprio impegno verso turata delle tematiche ESG. A partire da nell’e
dard ESRS (European Sustainability Reporting Standards) stabiliti dalla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), segnando un importante passo in avanti nell’evoluzione del percorso di sostenibilità della Cooperativa.
Negli ultimi anni, CMB ha consolidato la propria strategia ESG, integrando obiettivi specifici all’interno del Piano Indu-
rità in ambito ambientale, sociale e di governance tramite il
ma di anno in anno il nato con dati sempre
tazione relativamenteruzione, gender pay
lavoro fondamentalegizzare le esigenze
l’intera fase operativa, in collaborazione con diverse figure aziendali con ruoli
. Le principali sfide identifi cate riguardano la decarbonizzazione dei cantieri, la gestio ne circolare delle risorse, la valorizzazione del capitale uma
no e il rafforzamento dei sistemi di governance e controllo. Nel prossimo futuro, una maggiore integrazione tra sostenibilità e modello di business sarà perseguita anche attraverso una più estesa mappatura degli impatti lungo la catena del valore, il coinvolgimento attivo dei fornitori e lo sviluppo di un sistema strutturato di misurazione e reporting degli obiettivi ESG.
e competenze. Nel 2024 CMB è riuscita a mantenere gli impegni che si era data inserendo gli obiettivi di sostenibilità nel Piano Industriale 20242026 e integrando gli obiettivi economicofinanziari con quelli ambientali e sociali.
— News dal mondo CMB
ROMA CANTIERI
Con un evento tenutosi lo scorso 23 giugno presso la Stazione di Castelnuovo di Porto è stato comunicato l’imminente avvio dei lavori che interesseranno la tratta extraurbana della ferrovia regionale ex concessa Roma-Viterbo. Il progetto, che per il lotto 1 insiste sui comuni di Riano Flaminio, Castelnuovo di Porto e Morlupo, vede impegnata CMB in raggruppamento con Donati
VARESE INAUGURAZIONE
Spa nella realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria e nell’ammodernamento del tracciato con alcuni tratti in variante. È prevista inoltre la realizzazione di due viadotti e due gallerie artificiali, una galleria naturale e la costruzione della nuova stazione sotterranea di Castelnuovo di Porto. Alla cerimonia di illustrazione del progetto hanno partecipato l’Assessore ai Trasporti e Mobilità della Regione Lazio Fabrizio Ghera, la Vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli e i vertici di Astral e Cotral oltre ai sindaci delle aree interessate. Il potenziamento della linea ferroviaria è accompagnato da una serie di interventi sulla viabilità, sia locale che nazionale, atta a garantire la fluidità viaria e la sicurezza stradale.
È stata inaugurata a Varese la terza linea del tempio crematorio presso il cimitero di Giubiano, un intervento di potenziamento che risponde alle nuove esigenze della cittadinanza. Si registra infatti un trend di cremazioni in costante crescita dai primi anni Duemila. Con questo ampliamento l’impianto varesino potrà raggiungere oltre 7.000 cremazioni annue, servendo la città e numerosi comuni della provincia.
Il nuovo impianto è stato presentato giovedì 19 giugno con un evento al quale hanno partecipato il sindaco di Varese Davide Galimberti, Andrea Rosa project manager per la BU Project e Servizi di CMB e presidente della
Società Servizi Cimiteriali Varese (concessionaria del servizio) e Alessandro Bonfadini presidente di So.Crem., storica realtà varesina che promuove la pratica della cremazione. "Si tratta di un’opera realizzata in project financing", ha spiegato Andrea Rosa, "dove il privato finanzia interamente l’investimento, che resta di proprietà comunale. I costi sono coperti attraverso la concessione ventennale". Da luglio l’impianto sarà operativo sette giorni su sette per 22 ore al giorno, in modo da garantire fino a 13 cremazioni giornaliere per ciascuna linea. Con l’entrata in funzione della terza linea, si stima una capacità complessiva di oltre 35 cremazioni al giorno.
Nuovi progetti, avanzamento cantieri, eventi in agenda: ritagli di vita cooperativa serviti in poche righe
A cura della Redazione
CARPI BIM
Sono ormai passati oltre 10 anni dalle prime sperimentazioni della tecnologia BIM avvenute nel 2014 nel cantiere della Torre Generali a CityLife, Milano. Le competenze di CMB nel gestire i processi BIM si sono evolute al punto che la Cooperativa si posiziona fra i principali player nelle commesse gestite con tecnologia digitale. Nell'ottica del miglioramento continuo, il 13 giugno CMB ha rinnovato il suo sistema di gestione BIM. L’ente certificatore ICMQ ha certificato le attività BIM di CMB relative a progettazione integrata, coordinamento, costruzione e gestione secondo le diverse discipline (infrastrutturale, architettonica, strutturale, impiantistica). Sono state valutate anche l’assistenza alla committenza e alla direzione lavori, ma anche la ricerca e sviluppo di metodologie per la gestione dei dati, delle attività di ristrutturazione, restauro e manutenzione.