InCorso #24 – opinioni e notizie in CMB

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Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno VI. N° 24- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

IN CORSO Le ragioni di un successo costruttivo e commerciale

Opinioni e notizie in CMB NUMERO

24

Bicocca e lode


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INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE

Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale.

"Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… Il Commissario Prefettizio Le altre gare cui si è partecipato del Comune di Carpi ci chiedeva e di cui si conosce l'esito sono state se eravamo disposti ad assumere perdute… Presidente e Vice Presidente l’appalto dei servizi di nettezza riferiscono al Consiglio sullo stato di urbana, ritiro immondizie, vuotatura disagio in cui si trovano gli operai di dei pozzi neri, innaffiamento delle Carpi a Milano per quanto riguarda vie e delle piazze del capoluogo e la i viaggi. Siccome ora ci sono due spalatura neve secondo le norme dei cantieri: uno a Milano Gallaratese relativi capitolati. A tale richiesta e uno a Monza, con la previsione di presentammo offerta chiedendo un aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, canone annuo di L. 750 mila, esclusa … essi vanno a sostenere, pro capite, la spalatura neve. una spesa di molto superiore a quella da loro sostenuta in passato". Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori 28 Febbraio 1945 Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori

29 maggio 1967

IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 4 / EDILIZIA OSPEDALIERA

Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza,S. e il futuro a portata di mano. L'Ospedale Anna prende vita Apre la nuova struttura di Cona di Ferrara

PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO PAG. 5 / PRIMO PIANO

Waterfront, terra e mare Operazionetra Bicocca 700 alloggi venduti in 3 anni: storia di un successo

PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO PAG. 9 / ASSEMBLEA Orizzonte Puglia La cooperativa pianta i cantieri in una regione complessa, A Carpi nonostante ma in grado di offrire interessanti prospettive di sviluppo. L'Assemblea del Bilancio 2011

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IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB

NUMERO

18 24

NUMERO

IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso

Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore Paolo Zaccarelli Anno VI.responsabile: N° 24 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Tommaso Lucibelli, Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica

IN CORSO on-line Puoi scaricare questo inCorso on-line e gli altri numeri all'indirizzo: Puoi scaricare questo www.cmbcarpi.it/incorso e gli altri numeri all'indirizzo:

PAG. 16 / NUOVE NORME PAG. 15 / EDILIZIA OSPEDALIERA

10 in condotta Nascere a Careggi Uno strumento per riconoscere i diritti di ciascuno Firenze una nuova Clinica ostetrica e Inaugurata prevenire laa discriminazione.

http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house

Codice alfanumerico Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di significano pubblicazione cosa i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina

PAG. 21 / COMUNICAZIONE PAG. 18 / MERCATO

Storie Chi sale(non e chiordinarie) scende di sicurezza La Classifica 2010 del mensile "Costruire" Un libro e un film raccontano un progetto pilota Il marchio della gestione

PAG. 20 / AUTOSTRADE

Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni

SCANNER L'angolo dei soci fotografi

IRENE RUSSO

Copywriter dell'agenzia Hicadv, aaaa ccccc, suodil'articolo Nellabbbb nuova rubrica inCorso a pag.9 guardiamo il mondo dalla vostra prospettiva. Inviateci le opere all’indirizzo PAOLO LORENZI

Fotografo professionista dal 19XX, rosa.andrea@cmbcarpi.it, ecorredate accanito sostenitore Modena da una brevedel descrizione Calcio. I suoi scatti corredano delle vostre esperienze nel campo l'articolo su l'autostrada A28 alle della fotografia. pag. 20, 21 e 22

Prossima uscita Conegliano Veneto

forestale responsabile Stampato su cartacertificata FSC proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it

L’autostrada A28 è destinata a cambiare in meglio la mobilità in un’area ad alta densità abitativa e di traffico.

RUBRICHE IN CORSO PAG. 3 / CORREVA L’ANNO

PAG. 12 / INCURSIONI

RUBRICHE IN CORSOIl mondo oltre CMB

Millenovecentoventotto

PAG. 4 / CARTA BIANCA PAG.redazione 3 / CORREVA L’ANNO Dalla di Incorso Millenovecentoquarantanove

PAG. 23 / BREVI MA INTENSE PAG. flash 18 / dalle SCANNER Notizie sedi CMB I soci fotografano

PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia

PAG. 20 / INCURSIONI Unità d'Italia, l'altro anniversario

PAG. 22 / PAGINE I.T. Benvenuta innovazione

TERNO AL LOTTO TERNO AL LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri

impegnato nel Aprile, CMB giorno in cui è stato 25 Personale cantiere dell'Autostrada A28 visitato l'ospedale di 29 Cona di Ferrara 32 Percentuale di donne soci Come i piani dei sette edifici 14 incontri nella prima fase della Bicocca 70 Gli del progetto "Linneo" ambulatori del nuovo 15 Gli Ospedale Careggi di Firenze


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STORIA / MAESTRA DI VITA

Correva l’anno 

Immagini da un altro secolo

1949

A cura di: Francesca Martinelli

Carpi, ricostruzione Nel secondo dopoguerra, con la ricostruzione, la cooperativa si occupa della bitumazione delle principali strade di Carpi. Sul prolungamento di via Niccolò Biondo, quasi trent’anni dopo nascerà la sede di CMB.


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FERRARA / EVENTO

L'EVENTO

L'Ospedale S.Anna prende vita

I

mesi di aprile e maggio hanno segnato in via definitiva l’apertura del nuovo Arcispedale Sant’Anna a Cona di Ferrara. Per i ferraresi, la prima occasione per esplorarlo nella veste di visitatori si è presentata domenica 29 aprile, quando in 3.600 hanno attraversato i percorsi allestiti per l’Openday. Ma la vera e propria apertura è avvenuta l’8 maggio, quando ha avuto inizio il trasferimento di reparti e pazienti: operazione portata a termine in soli quaranta giorni, anche a causa dell’emergenza terremoto nelle province di Ferrara e Modena. Il 14 giugno anche gli ultimi pazienti di Neurochirurgia e Rianimazione ospedaliera sono stati trasportati a Cona, liberando le precedenti strutture di Corso Giovecca nel centro storico di Ferrara. Il cambiamento è stato ben accolto dai cittadini: l’Arcispedale ha preso vita in modo ordinato e graduale, con grande soddisfazione anche dell’intero staff di CMB e Progeste. Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani si è dichiarato soddisfatto dalla modernità della struttura, adeguata a servire il territorio ferrarese e vero punto cardine per la gestione dell’emergenza terremoto, anche nei giorni convulsi che sono seguiti alle scosse.

Nei giorni del sisma, apre in tempi record la nuova struttura di Cona di Ferrara


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PRIMO PIANO / SETTORE IMMOBILIARE

Operazione Bicocca Intuizione e organizzazione: ecco come un quartiere della Milano operaia si sta trasformando in un’area residenziale di qualità. Dove CMB ha già venduto 700 alloggi in 3 anni. A cura di Fabio Cambiaghi / Fotografie di Fabio Cucchi e Franco Cuscianna


PRIMO PIANO / SETTORE IMMOBILIARE

S

iamo a nord di Milano sul viale Sarca, l’asse che collega Milano a Sesto S.Giovanni. Una via lunga 5 o 6 km, sulla quale si affacciavano le fabbriche della Pirelli, della Breda, dell’Ansaldo. È un luogo importante nella memoria dei milanesi: qui fu scattata nel 1943 la famosa foto in cui gli operai, a braccia conserte, difendono le fabbriche contro lo smantellamento dei macchinari da parte dei nazifascisti. Uno scatto simbolo della lotta operaia e per la storia dei sindacati. In quegli anni, a Milano Bicocca transitavano centinaia di migliaia di operai e impiegati; c’erano capannoni, uffici, mense, scuole, la chiesa e un ospedale. Il quartiere industriale – come spesso accade - era un paese autosufficiente all’interno della città. Poi le fabbriche sono state chiuse e al loro posto è sorto un altro tipo di città. Oggi Bicocca è invece sinonimo di Università, istituti di ricerca, teatro (l’Arcimboldi, il più grande di Milano), cinema, centri commerciali. Ma anche di un nuovo quartiere residenziale che CMB sta con-

tribuendo a costruire, nella fase finale di un più ampio piano urbanistico. La storia dell’intervento non può prescindere dalla memoria del luogo: quando abbiamo acquistato questo terreno, forse eravamo consapevoli delle potenzialità legate al suo “genius loci”, oltre che delle positive dinamiche di mercato. Insomma, l’iniziativa presentava tutte le caratteristiche per diventare un progetto di successo. In ogni caso, l’intuizione e la sensibilità imprenditoriale devono essere completate da un’organizzazione efficiente, da idee innovative e da una ricerca qualitativa. In un’iniziativa immobiliare, i fattori di successo sono tanti; non ne esiste uno decisivo e tutti devono essere letti in sequenza e interazione tra loro: l’orientamento al cliente, il prodotto, il lavoro di gruppo. Il primo fattore – l’orientamento al cliente – richiede un cambiamento radicale nel modo di pensare e di agire. Occorre passare da un sistema “in”, dove il successo consiste nella soddisfazione per il lavoro svolto, a un sistema “out” che punta


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Il mestiere di vendere Massimo Camporeale ci accoglie del nuovo ufficio vendite di Vallembrosia, tra Milano e Rozzano. “Seguendo l’esempio del modello Bicocca”, spiega, “stiamo realizzando uno showroom con quattro appartamenti, dove i clienti potranno toccare con mano le soluzioni abitative che proponiamo con CMB”. Questo ufficio è il quinto che Promea apre nell’area della Grande Milano: si occuperà delle vendite di tre interventi, due a Rozzano e uno a Milano. In autunno ne arriverà un sesto a Cascina Merlata, non lontano dall’ingresso milanese di Expo. “Da subito abbiamo fatto nostri i valori di CMB”, aggiunge Massimo. “Una scelta giusta da un punto di vista etico, ma anche vantaggiosa sul piano economico. Trasparenza e completezza contrattuale sono sempre state le nostre stelle polari. Il che non è certo scontato per chi compra sulla carta”. A questo si aggiunge una grandissima attenzione agli aspetti finanziari: “Negli anni abbiamo elaborato nuove soluzioni, ritagliate sulle esigenze dei nostri clienti e adeguate all’andamento del mercato”. E i servizi al cliente di Promea hanno fatto scuola.

alla soddisfazione del cliente. Il successo si raggiunge quando il nostro cliente è convinto che la casa sia progettata e costruita per lui, che il costruttore è capace di risolvere i suoi problemi e lo accompagnerà durante il percorso di acquisto. Nel cantiere di Bicocca abbiamo lavorato con questo spirito, avviando il cambiamento di mentalità. Risultato: grazie al passaparola, i primi acquirenti ne hanno portati degli altri, e questi ne hanno portati altri ancora. Veniamo al secondo punto, il prodotto. Gli edifici che abbiamo progettato, con l’esperienza costruttiva e il patrimonio di conoscenze maturati in tanti interventi, soddisfano le attese dei nostri clienti, sempre più attento alla qualità. Ultimo ma non meno importante fattore di successo è stato il livello di organizzazione raggiunto. Il rapporto tra le varie divisioni organizzative (settore immobiliare, settore progettazione, produzione, amministrazione, marketing e gruppo vendita), è divenuto un sistema consolidato d’interrelazioni in grado di risolvere le critici-

tà che possono sorgere durante la fase di costruzione. La cultura del noi si è insediata, e non dobbiamo perderla. Tutte le persone interessate al processo sono state coinvolte nel condividere non solo gli obiettivi, ma anche i risultati economici. Oggi sappiamo che il dialogo e la corresponsabilizzazione solidale rappresentano una strada obbligata per valorizzare le esperienze di tutti. Spero di essere riuscito a raccontarvi, senza annoiarvi, un’iniziativa di grande soddisfazione per tutta la divisione. Nonostante la crisi, abbiamo costruito e venduto 700 alloggi in meno di tre anni: CMB si colloca a buon diritto sul gradino dell’eccellenza. Produrre un intervento di qualità così alta non è stato semplice, e rimanere a questi livelli sarà ancora più difficile. Occorrerà creare vantaggi competitivi unici, sviluppare la capacità di ricerca e di sperimentare le novità, senza cullarsi sui risultati ottenuti. Ma una cosa è certa: Milano Bicocca è un ottimo punto di partenza.


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PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO

Efficacia in cantiere

D

ietro al successo dell'iniziativa immobiliare di Milano Bicocca ci sono nuovi materiali e tecnologie costruttive, che hanno consentito di ottenere un prodotto di alta qualità, ma anche un’ottimizzazione nella gestione del cantiere e delle tempistiche, con una riduzione di molte componenti di costo. Facciamo alcuni esempi. La struttura in cemento armato tradizionale, con solai in calcestruzzo pieno armato con reti a nervatura bidirezionale interamente pre-assemblate, ha permesso di realizzare un interpiano (quasi 1.000 mq) alla settimana. E di progettare luci più ampie tra i pilastri, con maggiori spazi per l'utilizzazione architettonica delle aree. La scelta di realizzare le murature interne (divisori e tramezzi) interamente a secco ha favorito una maggiore pulizia delle lavorazioni e la minimizzazione delle assistenze murarie, con una riduzione dei tempi e dell'impatto sulla logistica di cantiere. Coi nuovi monoblocchi finestra prefabbricati è stato inoltre possibile assommare in un solo elemento costruttivo componenti che una volta erano posate in maniera separata (controtelaio, cassonetto per l'avvolgibile e l'avvolgibile stesso, zanzariera, spalle e davanzale del serramento). Ottime le prestazioni anche sul fronte dell’isolamento termico e acustico del serramento, che hanno contributo al raggiungimento della classe energetica "A". Ridurre il numero delle lavorazioni in cantiere con una parziale micro-prefabbricazione comporta una maggiore efficacia per la program-

mazione in cantiere. Il controllo economicotempistico può essere riportato a livelli meno dettagliati, mentre il controllo qualità risulta facilitato dall’adozione di questi pacchetti preassemblati, già forniti di certificazioni. Il team di cantiere - ormai specializzato nella conduzione di questo tipo di interventi – ha agito con un’ottica già “commerciale”. Nessun problema, dunque, a curare le politiche di personalizzazione del prodotto, che si sono concretizzate a livello imprenditoriale nella gestione delle varianti cliente con ulteriori marginalità alla commessa. Caratterizzati da un alto grado di specializzazione e fidelizzazione nel tempo, anche

Parola all'architetto Sette edifici alti 14 piani, progettati all’insegna dell’integrazione con lo spazio circostante. L’arch. Giorgio Montorfano di Urbam spa illustra i dettagli dell’intervento: “Volumi, cromatismi e materiali si differenziano a seconda del rapporto con il contesto. Le facciate all’esterno hanno infatti un disegno di carattere più urbano, mentre le parti degli edifici che si affacciano sul parco, sono più elaborate ed ete-

INTERVENTO IN DETTAGLIO Di Giovanni Noto

i fornitori hanno partecipato al successo dell’iniziativa. Primarie case di produzione internazionali hanno scelto di affiancare i loro marchi a quello di CMB attraverso politiche di sponsorship, a fronte di ritorni economici per la nostra azienda. Da registrare infine che il cantiere di Milano Bicocca si è inserito nel percorso di sviluppo dei sistemi integrati di gestione aziendali. È stato messo in atto un protocollo volontario di gestione della sicurezza in cantiere, di formazione dei lavoratori e di controllo delle presenze in sito, culminato con il rilascio del marchio “Cantiere di Qualità” da parte di ESEM- CPT- Cassa Edile Milano.

rogenee”. Uno dei temi architettonici principali è una linea fatta di intonaci e materiali particolari, che corre lungo i cornicioni e i fianchi dell’edificio fino ad arrivare all’ingresso principale, dove “gira su se stessa come in un momentaneo ripensamento, quindi disegna uno spazio rettangolare che segna l’immissione nel complesso edilizio”. Tutti gli appartamenti sono progettati per valorizzare al massimo la zona giorno e sono dotati di ampie finestre e balconi che danno sul parco. Qui una serie di percorsi pedonali, piazze e spazi ludici favoriscono la socializzazione e i momenti di relax all’aria aperta.


TEMPO DI BILANCI / ASSEMBLEA DEI SOCI

A Carpi nonostante A cura della Redazione / Fotografie di Fabio Boni

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A pochi giorni dalle scosse più forti, nella sede centrale si è tenuta l'Assemblea dei Soci. Un’occasione per rimarcare i punti fermi e progettare il futuro.


TEMPO DI BILANCI / ASSEMBLEA DEI SOCI

SCORCI In queste pagine, i soci riuniti in Assemblea all'interno della tensostruttura e il tavolo in sala

N

onostante gli eventi sismici che hanno caratterizzato il territorio carpigiano e modenese, l'Assemblea dei Soci si è tenuta sabato 9 giugno nella sede centrale di Carpi. La situazione ha reso necessario il montaggio di una tensostruttura nell’area antistante l’edificio, di norma adibita a parcheggio, in modo da consentire ai Soci di seguire i lavori in tranquillità e di limitare le presenze nella sala Assemblea, così da favorirne un’eventuale evacuazione. Nonostante le giornate precedenti e la preoccupazione, l’atmosfera che si è respirata tra i Soci e tutte le persone intervenute è stata fiduciosa e responsabile. Erano presenti anche quei colleghi di Novi e Rovereto che hanno subito gravi danni alle abitazioni. Di seguito riportiamo le parti salienti della Relazione che il Presidente di CMB Carlo Zini ha presentato ai Soci in Assemblea.

Lo scenario macroeconomico del 2011 è stato caratterizzato da un elevato grado di incertezza. La ripresa in atto nelle economie emergenti e negli Stati Uniti ha subito un progressivo rallentamento nella seconda metà dell'anno, a causa delle tensioni finanziarie generate dalla crisi di diversi debiti sovrani dell'Eurozona. Inoltre, l'intensità delle manovre speculative messe in atto negli ultimi mesi del 2011 ha fatto temere per la stessa sopravvivenza della moneta unica, che si è ritrovata al centro di una crisi finanziaria che ha assunto i contorni di un vero e proprio conflitto. Le preoccupazioni manifestate lo scorso anno si sono dimostrate fondate: il peggio della crisi non era ancora passato e sarà ancora davanti a noi se non sapremo accompagnare la politica del rigore nella gestione dei conti pubblici con investimenti per la crescita e lo sviluppo, che attenuino gli effetti di una "macelleria sociale" ogni

giorno più evidente. Come già lo scorso anno, la crisi sta producendo effetti pesanti anche sulle cooperative di costruzioni. Tuttavia non mancano esempi di assoluta eccellenza che emergono in relazione al più generale andamento del settore. Vi troviamo soprattutto quelle cooperative che per tempo hanno saputo diversificare le proprie attività, caratterizzandole per contenuti gestionali e servizi offerti, ma anche quelle che operano nel mercato dell'ambiente o dell'energia, e le pochissime presenti all'estero. Nella prima fase della crisi, le cooperative avevano dimostrato una maggiore capacità di tenuta rispetto ai competitors privati, grazie soprattutto ai patrimoni indivisibili accumulati negli anni di forte sviluppo, una sorta di ammortizzatore interno che ha consentito di preservare livelli produttivi e occupazionali. Nel corso del 2011 la situazione si è però fatta progressivamente più critica. Ci


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aspettano ancora anni difficili, in cui misurarsi con crescenti difficoltà di accesso al credito e un'ulteriore contrazione dei livelli occupazionali su cui inciderà anche l'effetto dell’accresciuta fiscalità. L'auspicio è che questa difficile situazione possa favorire processi di reale cambiamento. Il processo di aggregazione fra CCC e Consorzio Ravennate è stato un primo passo in questa direzione. Si è dato vita a un unico grande Consorzio Nazionale, punto di riferimento delle strategie di sviluppo dell'intero sistema della produzione e lavoro. Anche l'esperienza fatta con Holcoa, la concessionaria autostradale del mondo cooperativo (cui partecipano con quote paritetiche CCC, CMB, CMC e UNIECO, sostenute dalle finanziarie del mondo cooperativo Cooperare e Unipol Merchant), si sta rivelando una efficace intuizione, profilando anche ulteriori interessanti sviluppi. Nei prossimi anni assisteremo a un processo

di polarizzazione dell'offerta cooperativa delle costruzioni. Un processo innovativo da cui far emergere realtà eccellenti anche e soprattutto nella competizione internazionale, quale condizione imprescindibile per affrontare con successo il mutamento strutturale del mercato interno. Un percorso difficile e insidioso che necessita di adeguata massa critica, che CMB e UNIECO hanno deciso di affrontare insieme per ridurre i rischi e massimizzare l'efficacia imprenditoriale, cogliendo anche la disponibilità di CMC a impostare un'alleanza strategica in alcune aree dell'Africa. Noi siamo dell'idea che la risposta vada cercata nella costruzione di un Grande Gruppo Cooperativo fondato sul comune sentire e su una visione dello sviluppo condivisa, che riesca a mettere in sinergia realtà di grandi dimensioni senza snaturare la storia e l'identità delle singole cooperative, favorendo il protagonismo di tutte

le componenti che devono continuamente porsi l'obiettivo di migliorare il gioco di squadra. Solo con questa prospettiva riusciremo a mobilitare le energie dei nostri Soci, dando respiro a una strategia difensiva oggi non negoziabile. Un investimento sul futuro che richiede grande generosità e assunzione di responsabilità da parte di tutti. Con questo obiettivo i sacrifici richiesti assumeranno un valore ben più ampio della sola tutela dell'integrità patrimoniale della Cooperativa, favorendo un sentimento di co-proprietà verso il progetto da parte dei Soci. Sono richiesti impegno al cambiamento e sacrifici, che saranno un investimento sul futuro. Senza visione non c’è futuro. Oggi spetta a noi far progredire ideali e conquiste di tante generazioni con senso di responsabilità e grande generosità, riconoscenti per quanto abbiamo ricevuto e del ruolo da protagonisti che ci è stato offerto di giocare.


TEMPO DI BILANCI / ASSEMBLEA DEI SOCI

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Opinioni ENRICO CAMPEDELLI Sindaco di Carpi

Quest’anno l’Assemblea di CMB coincide con un momento particolare per la città di Carpi, scossa da eventi sismici che hanno reso difficile la vita di tutti i cittadini e in particolar modo delle imprese. A Carpi si contano 300 persone in condizioni di disagio assistite in strutture specializzate, 2.000 cittadini con l’abitazione inagibile e 4.000 strutture ancora da verificare. Noi siamo abituati a rimboccarci le maniche, ma questa volta è difficile salvarci da soli.

MASSIMO D’AVOLIO Sindaco di Rozzano

Nel mio piccolo ci tengo ad aderire al progetto di adozione dei Comuni colpiti dal sisma, promosso dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e sostenuto anche dalla Segreteria del PD. Per noi è stato naturale pensare alla città di Carpi: CMB negli ultimi trent’anni ha contribuito alla nostra crescita economica, civile e culturale, intervenendo soprattutto nel settore abitativo con politiche di housing sociale.

GIAN CARLO MUZZARELLI Assessore alle attività produttive Regione Emilia Romagna

Siamo ancora in emergenza per il terremoto e approfitto di questa sede per chiedere al movimento cooperativo di aiutare la ripartenza per queste terre. Di imbullonare i capannoni e di realizzare strutture ancora più sicure: nel rispetto della legalità, come nella tradizione della cooperazione. Bisogna mettere dei paletti per la ricostruzione: evitare le gare al massimo ribasso, impiegare imprese conosciute e affidabili, scongiurare le infiltrazioni mafiose. Oggi siamo chiamati a costruire bene e a riscoprire la mutualità sociale.

PAOLO ANDREOLI Socio CMB

In questi ultimi anni, in conseguenza alla contrazione dei mercati tradizionali, è stata rimarcata la necessità di un’adeguata capacità decisionale e di rinnovamento dell’impresa, che deve avvenire sia per linee interne, sviluppando e riconvertendo le professionalità presenti in aziende, sia per linee esterne, mirando a dotare la cooperativa dei mezzi e delle dimensioni adeguate agli scenari da fronteggiare. In tale ottica credo sia di fondamentale importanza la partnership instaurata con Unieco.

EMILIANO CACIOPPO Socio e Consigliere CMB

Coesione, solidarietà e voglia di futuro devono essere le parole d'ordine in CMB, e possibilmente in tutto il movimento cooperativo, vista la crisi economica che il nostro paese sta attraversando. È la fine di un’epoca, che lascerà spazio a una nuova stagione totalmente diversa dalla precedente. Quindi “avanti tutta” con il Grande Gruppo Cooperativo, che dovrà coinvolgere i soci e i lavoratori, e il più possibile i giovani che si devono sentire protagonisti di questo nuovo progetto per il futuro.

MASSIMO MATTEUCCI

Presidente del Consiglio di Sorveglianza del C.C.C. di Bologna e di CMC di Ravenna Non siamo in presenza di una crisi, ma di una vera e propria modificazione: di un nuovo modo di interpretare il mercato. Per superare il momento è necessario fare sempre meglio quello che si sa fare: noi cooperative, ad esempio, aggiungiamo sempre valore al nostro lavoro, investiamo in innovazione e tecnologia e sono su questi punti di forza che dobbiamo insistere per uscire dai confini. Fondamentale è lo sviluppo di una managerialità all’altezza: mettere in cima le risorse migliori è un elemento per valorizzare e dare continuità all’impresa.

I DATI ECONOMICI In linea con le previsioni di budget e in un contesto di mercato di particolare difficoltà, il giro d'affari della Cooperativa ha raggiunto i 622 milioni di euro, con circa 7 milioni di utile netto e 202 milioni di patrimonio netto. L’apporto dei soci, attraverso il conferimento di capitale, risulta essere di 33,5 milioni, grazie alla politica attuata in sede di bilancio di destinazione del ristorno cooperativo e dei dividendi ad aumento del capitale sociale. Fra il 2010 e il 2011, CMB si è trovata ad affrontare la grave crisi del settore costruzioni, situazione nella quale la cooperativa ha cercato di operare nella tutela del lavoro e del reddito dei soci. Nel 2011 la scelta di bloccare il turn over e l’impiego della mobilità tra le Divisioni non sono stati sufficienti ad assorbire le criticità emerse in merito all’occupazione: in tal senso è stato necessario ricorrere all’utilizzo della cassa integrazione ordinaria per circa trenta lavoratori e alla riconversione professionale di alcune figure. Ad oggi i livelli occupazionali si sono contratti fino a raggiungere la quota di 805 unità a fine 2011, suddivise in 377 operai e 428 impiegati. Nonostante le difficoltà, CMB ha


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TEMPO DI BILANCI / ASSEMBLEA DEI SOCI

PATRIMONIO NETTO (milioni di Euro)

205 200 195

202,1

190

197,0

185

190,3

180 2009

2010

2011

UTILE NETTO (milioni di Euro) 14 12 10

12,41

8 6 4

7,14

6,90

2 0 2009

2010

2011

VENDITE IMMOBILIARI

9,8 4,7

Div. Centrale Div. Lazio Div. Lombardia

63,5

PORTAFOGLIO LAVORI 2011

358,2 394,8

Edilizia Immobiliare

9,6

Infrastrutture Produzione Project

97,7

General Contractor 488

proseguito nelle politiche di sviluppo delle risorse umane intervenendo in attività di formazione (con la realizzazione di 80 interventi formativi per oltre 13.000 ore complessive), oltre a mantenere gli investimenti in importanti innovazioni organizzative quali il Sistema di Gestione Integrato e il progetto Linneo di revisione dei Sistemi Informativi aziendali. Sul piano commerciale il 2011 si chiude senza aver raggiunto il budget previsto per le acquisizioni, con 463,6 milioni di euro che alimentano un portafoglio lavori di 1.350 milioni. Il portafoglio ordini complessivo della cooperativa sale, tuttavia, a circa 3.000 milioni per effetto dei servizi in concessione a valle delle operazioni di project financing. Tra le acquisizioni più significative del 2011 si segnalano la nuova sede della Regione Piemonte a Torino, la viabilità di accesso all’Expo 2015 a Milano, gli Ospedali Borgo Roma e Borgo Trento a Verona, i Dipartimenti di Chimica, Scienze Farmaceutiche e Scienze della Terra a Modena, la realizzazione di un edificio industriale per conto di Thales Alenia Spazio all’Aquila.


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IMPEGNO SOCIALE / TERREMOTO IN EMILIA

Dopo il terremoto, CMB si è attivata in diversi modi per sostenere i soci e il territorio. Un modo per rendere concreti i valori in cui crede.

L'Emilia chiama

Fotografie di Andrea Bastoni

L

a natura mette a dura prova gli edifici, ma il valore della solidarietà rimane in piedi. Subito dopo il sisma, CMB ha scelto di intervenire a difesa dei luoghi dove è iniziata la sua storia. CMB si è messa a disposizione delle autorità locali e della Protezione Civile per fare quanto possibile a sostegno delle comunità colpite dal recente terremoto dell’Emilia. Tramite donazioni di materiali e mezzi per gestire l’emergenza, la nostra Cooperativa ha sostenuto da subito il lavoro dei Vigili Urbani di Carpi, impegnati nel territorio di Sant’Agostino dopo la prima scossa registrata nella notte del 20 maggio. Purtroppo il secondo terremoto del 29 maggio ha colpito in maniera molto dura il territorio della Bassa Modenese, con epicentro a Medolla e successivamente tra San Possidonio e Novi. Gli ingenti danni hanno interessato anche il centro storico della città di Carpi, rimasto chiu-

so al pubblico per due settimane, e le zone di Fossoli e Novi dove vivono molti Soci di CMB. Diversi Soci e dipendenti hanno dovuto far fronte all’inagibilità delle loro case o di quelle di loro familiari. In un momento come questo, CMB vuole dimostrare la propria vicinanza alla gente attraverso gesti concreti. Sono state predisposte squadre per effettuare sopralluoghi e verificare l’abitabilità: tra le abitazioni dei Soci già verificate, circa quindici risultano inagibili. In alcuni casi CMB ha offerto una sistemazione in appartamenti di proprietà della Cooperativa o in moduli prefabbricati. Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa ha inoltre avviato una sottoscrizione per raccogliere fondi da destinare a quei soci e dipendenti più duramente colpiti dagli eventi sismici. Per raccogliere fondi, tutti i lavoratori sono stati invitati a devolvere mezza giornata di lavoro (o un’intera giornata, nel caso dei livelli di inquadramento più elevati).

La quota raccolta verrà poi raddoppiata con un contributo della Cooperativa. La speranza è che tutti possano riprendere rapidamente l’attività lavorativa, coi minori disagi possibili. In accordo coi Sindaci e le Istituzioni, CMB si impegna a sostenere le comunità colpite. Rispondiamo positivamente all’appello del Governatore della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, che nel corso della sua visita al Consiglio di Amministrazione di CMB ci ha invitati ad adottare un’opera o un monumento danneggiati dai crolli e quindi provvedere al suo ripristino. Da ultimo, dopo aver constatato la perfetta agibilità della Sede e degli Stabilimenti di Carpi, si è deciso di procedere comunque a un loro “rafforzamento sismico” per metterli in condizione di resistere a eventi di categoria superiore a quella degli eventi di maggio-giugno 2012, con livelli pari a 2 volte e mezzo di quanto disposto dalla Protezione Civile.


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FIRENZE / EDILIZIA OSPEDALIERA

Nascere a Careggi Nuova clinica ostetrica e ginecologica di Careggi: tutte le funzioni tecnologiche, di degenza e ambulatoriali riprendono vita in un unico blocco. Di Mario Milazzo / Fotografie di Bruno Cattani

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l 30 maggio 2012 è stata inaugurata a Firenze la nuova Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi. I lavori, iniziati il 24 agosto 2009, sono stati eseguiti da CMB (mandataria del raggruppamento di imprese), Idrotermica e Ceif, e si sono conclusi il 10 aprile 2012, con 20 giorni di anticipo rispetto alla data contrattuale di ultimazione della Fase 1. La successiva Fase 2, che comprende alcuni lavori di ristrutturazione del precedente Padiglione di Ostetricia, inizierà dopo il completamento di alcune attività aggiuntive richieste dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, in qualità di stazione appaltante, e dopo il necessario trasferimento del personale sanitario nel nuovo Padiglione. Il nuovo Padiglione, progettato dallo Studio Altieri e dallo Studio Binini, risolve in un unico blocco quintuplo sia le funzioni tecnologiche che quelle di degenza e ambulatoriali, in modo da concentrare i flussi e da ottimizzare i percorsi che devono coincidere con la clinica esistente. I collegamenti impiantistici con la centrale tecnologica esterna e il vano tecnico di copertura sono assicurati dai cavedi dedicati verticali. La distribuzione di piano avviene sopra la controsoffittatura.


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FIRENZE / EDILIZIA OSPEDALIERA

OSPEDALI In alto, alcune viste della Clinica

LA CLINICA IN SINTESI

La nuova costruzione - realizzata con una struttura prefabbricata a travi e pilastri quadripiano irrigidita da setti in cemento armato gettati in opera e con parti in carpenteria metallica – presenta eleganti facciate continue vetrate. Sono queste l’elemento caratterizzante dell’edificio e rivestono per intero i lati nord e sud e per metà i prospetti longitudinali est e ovest; le metà restanti sono tamponate da infissi a nastro e sottostanti pannelli prefabbricati. An-

cora vetrate sono le pareti della corte interna (un vero e proprio “giardino d’inverno”), della galleria a due piani (che collega la nuova Clinica col vecchio Padiglione di Ostetricia), di tutti i parapetti e della pensilina posta a protezione dell’ingresso principale. Le vetrate delle facciate continue, dalle elevate caratteristiche tecnologiche, sono segnate da linee serigrafate che scandiscono vuoti e pieni per bilanciare l’irraggiamento solare.

Altro elemento caratteristico è l’impiantistica: al piano interrato trovano spazio la sottocentrale termica-idrica e il cunicolo di passaggio degli impianti elettrici e delle reti dei fluidi. Al livello fuori terra si trovano tre locali che ospitano la centrale frigorifera (con due nuovi gruppi frigo ad assorbimento e un gruppo di tipo elettrico), la cabina di trasformazione contenente il quadro di MT, i due trasformatori, il quadro generale di BT e il locale gruppo

Committente: AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI Progettazione e Direzione Lavori: STUDIO ALTIERI, BININI PARTNERS, STUDIO CASAROSA MAZZETTI Superficie: 11.900 mq Superficie centrali tecnologiche: 2.300 mq Volume: 52.360 mc Volume centrali tecnologiche: 10.650 mc Posti letto: 105 Terapia Intensiva Neonatale: 810 mq di superficie con 36 posti culla (18 posti singoli e 3 stanze da 6 posti sub intensivi) Blocco parto 1° piano: 2 sale operatorie e 4 sale parto (di cui 1 operativa) per una superficie totale di 850 mq Blocco operatorio 2° piano: 4 sale operatorie per una superficie di 850 mq Ambulatori: 15 Importo lavori: 26,6 milioni di euro La realizzazione del nuovo padiglione comprende: > al piano seminterrato gli spogliatoi e servizi, gli ambulatori e studi medici, il reparto di radiodiagnostica (TAC, RM, RX torace e RX telecomandato), il triage e l'accesso alla camera calda; > al piano rialzato l'atrio, l’accettazione, le degenze di ostetricia e per la libera professione; > al piano primo il blocco travaglio-parto e la neonatologia con le sue terapie intensive (TIN); > al piano secondo il blocco operatorio e le degenze di ginecologia; > al piano terzo di copertura il vano tecnico e le torri evaporative. Sono ad esso annessi: > la nuova centrale tecnologica; > il cunicolo impiantistico per la distribuzione dei fluidi e della linea di corrente in MT; > il suo collegamento con l’ala nord e con il Centro Nascite Margherita tramite la nuova galleria; > la nuova camera calda; > le attrezzature sanitarie (travi testaletto, pensili, scialitiche, negativoscopi, workstation per sale operatorie, finestre passa-malati).


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FIRENZE / EDILIZIA OSPEDALIERA

elettrogeno. Il piano terzo, che non copre l’intera superficie coperta dell’edificio, ospita un vano tecnico con l'installazione di 4 torri evaporative per il raffreddamento dei gruppi frigo. Grande attenzione è stata data alle problematiche ambientali durante le fasi iniziali di demolizione di parte del vecchio nucleo, sia proteggendo con adeguate schermature gli adiacenti edifici ospedalieri e universitari, che provvedendo a un monitoraggio quotidiano delle pol-

veri e delle vibrazioni durante le fasi di scavo. Sempre al fine di rispettare l’ambiente e la viabilità interna ospedaliera è stata installata una vasca automatica di lavaggio ruote per permettere il transito pulito dei mezzi operativi di cantiere. Un’adeguata sorveglianza per il mantenimento delle condizioni di sicurezza da parte di tutte le imprese del raggruppamento è stata ottenuta grazie al costante coinvolgimento di un’appropriata struttura esterna di

Occhio clinico La struttura verticale del fabbricato è costituita da telai spaziali formati da pilastri semiprefabbricati multipiano e setti interamente gettati in opera; le travi principali sono anch’esse semiprefabbricate. Gli impalcati sono realizzati con solai alveolari precompressi e da solai a lastre tralicciate tipo “predalles". Le fondazioni sono rappresentate da una platea nervata con nervature in direzione longitudinale per permettere l'accesso dei mezzi di sollevamento e varo delle strutture prefabbricate. I vani scala e ascensori vengono realizzati con pareti in cemento armato gettate in opera, mentre le rampe delle scale sono prefabbricate in stabilimento. Il fabbricato è suddiviso strutturalmente in due corpi separati da un giunto sismico. Il tunnel di collegamento con l'edificio esistente "Margherita" è in carpenteria metallica. La nuova centrale tecnologica è costruita con pilastri multipiano e travi semiprefabbricati, setti interamente gettati in opera, solai alveolari precompressi e copertura in riverclak. Il vano tecnico di copertura è realizzato in carpenteria metallica e la-

interfaccia con la Direzione Lavori e col Coordinatore per la Sicurezza, sia per il controllo delle maestranze e dei documenti operativi, sia per l’assistenza alla struttura di cantiere di CMB, nella sua qualità di coordinatrice del Raggruppamento. Tutto questo, assieme al mantenimento dei tempi di esecuzione, ha sicuramente permesso di mantenere un ottimo rapporto professionale con la Direzione Lavori e con la Stazione Appaltante.

INTERVENTO IN DETTAGLIO stre in riverclak, mentre la camera calda nasce da strutture prefabbricate (pilastri monopiano, travi e solaio alveolare, copertura in riverclak). Le pareti esterne del blocco sud (degenze) sono costituite da pannelli di cemento prefabbricato con una finitura colorata e striata e infissi a nastro, mentre per il blocco nord (sale operatorie e gruppo parto) da una facciata vetrata composta da un curtain-walls in profilati di alluminio e vetrocamera montati su struttura di sostegno in alluminio e acciaio. Le facciate est-nord-ovest sono realizzate secondo il principio di montaggio a montanti e traversi con profili estrusi in lega primaria di alluminio EN AW-6060: i moduli standard misurano 3.75x1.25m per la facciata est, 3.81x1.25m per la facciata nord e 1.87x1.25m per la corte interna. Inoltre nella facciata est si inseriscono dei frangisole in alluminio estrusi, sostenuti da staffe fissate direttamente sui montanti. Le vetrature sono in vetrocamera composto da un vetro esterno in lastra monolitico temperato con trattamento HST di spessore 10 mm tipo selettivo in faccia 2 tipo Sunergy

Clear, a bordi molati, una camera anidra e un vetro interno in stratificato 4+4 mm, float chiaro con trattamento basso emissivo in pos. 3 tipo Top N e con PVB acustico 0.76 mm a bordi molati, serigrafia con 40% di pieno su vuoto in faccia 2. Le finiture interne comprendono le pareti in cartongesso, le controsoffittature in pannelli di gesso, le pavimentazioni in linoleum (degenze, corridoi, ambulatori, studi medici) e pvc dissipativo (blocchi operatori e TIN), infissi interni in acciaio e laminato HPL. I blocchi bagno delle degenze sono prefabbricati con pareti e soffittatura in cartongesso opportunamente impermeabilizzate. Le pareti delle sale operatorie sono realizzate con montanti verticali in estruso di alluminio, predisposti per l'inserimento nelle guide orizzontali a pavimento e a soffitto e per l'alloggiamento delle guarnizioni di tenuta. Le pannellature di rivestimento sono composte con pannelli modulari, in un unico spessore di 12 mm, in metacrilato pral-lab antibatterico. Le pannellature esterne alle sale operatorie sono in laminato HPL.


EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO

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SCANNER

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A cura di: Andrea Rosa

I soci fotografano

Daniele Benzi UN FOTOGRAFO IN CMB Classe 1971, mi occupo da 5 anni di sviluppo delle risorse umane in CMB. Il mio interesse per la fotografia è cresciuto di pari passo all'altra mia grande passione, quella per i viaggi etnografici. Sono un coordinatore di “Avventure nel Mondo” e vado alla scoperta di antiche culture tribali, nel tentativo di conoscerle prima che il nostro mondo abbia la meglio sulla loro fragilità. Alla base c'è il convincimento del valore della diversità e l'idea che esistano modi di vivere semplicemente paralleli al nostro, e non più primitivi oppure ordinati in un unico percorso verso il cosiddetto progresso. La mia è quindi una fotografia di reportage, che privilegia l’irripetibilità del soggetto e il fine documentaristico, piuttosto che la complessità tecnica. Spazi di miglioramento ce ne sono ancora tanti: Cartier-Bresson e Salgado sono davvero lontani. Per saperne di più e per contribuire alla causa, visitate www.survival.it

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1. Mrauk

Birmania: nei villaggi di etnia Chin, al confine con il Bangladesh, le anziane mostrano il vistoso tatuaggio che dall’adolescenza ne ricopre per intero il volto

2. Saquisilli

Ecuador: al mercato andino di Saquisili, un campesino si concede una pausa prima di riprendere le contrattazioni

3. Busto di ragazzo con scarnificazioni Papua Nuova Guinea: ancora oggi, nei remoti villaggi del fiume Sepik, la scarificazione è un elemento importante nel rituale di iniziazione dei giovani maschi 4. Ladakh Ladakh, himalaya indiano: nel villaggio di Korzok, a 4500mt, un’anziana prega ruotando il chokor, mulino di preghiera 5. Profilo colorato di ragazzo Papua Nuova Guinea: il sing sing di Mount Hagen è una grandiosa “gara di bellezza” tra le tribù dell’isola, che per l’occasione sfoggiano i migliori costumi della propria tradizione

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5. Tuareg con turbante Algeria: nel deserto del Sahara i tuareg indossano sempre il tradizionale (ed utilissimo) turbante, il taguelmoust


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ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO

Incursioni

1000 parole scritte da Rudi Ghedini

✎ Argomenti a tema libero

Unità d'Italia, l'altro anniversario Lacrime e sangue nell'Italia appena nata

Siamo appena usciti da una celebrazione lunga un anno e il 17 marzo è stata celebrata la “Giornata dell’anniversario dell’Unità d’Italia”. Altre ricorrenze, impossibili da celebrare perché emanano senso di colpa, sarebbe almeno il caso di non rimuoverle: 150 anni fa, appena unita, l’Italia veniva insanguinata da una drammatica guerra civile, che gli storici hanno etichettato come “brigantaggio”. Categoria riduttiva: quella rivolta popolare e la sua repressione hanno qualcosa in comune con il massacro dei pellerossa in America (ci sono fotografie impressionanti, macabre, di briganti giustiziati). Un paio d’anni fa, un bel film (Noi credevamo, di Mario Martone) ha suscitato accese polemiche su quale sia stato il contributo del Sud al Risorgimento e sulle speranze deluse da cui è scaturita la “questione meridionale”. Negli anni Sessanta del XIX secolo, nel Mezzogiorno c’era la guerra, una guerra feroce, brutale, senza prigionieri. Dei due eserciti, quello in divisa, con gli ufficiali usciti dalla scuola militare di Torino, presidiava i paesi, fra gente con lingua e costumi incomprensibili e, molto spesso, un figlio o un fratello sulle montagne a tener testa agli “invasori”. Dopo la spedizione dei Mille e l’annessione del Regno delle Due Sicilie al nuovo Regno d’Italia, larghe fasce della popolazione meridionale cominciarono ad esprimere malcontento: fra i motivi principali, il brusco peggioramento delle condizioni di vita dei braccianti e l’entrata in vigore della leva obbligatoria. Nei paesi erano frequenti gli incendi dei municipi e degli uffici del catasto, i saccheggi delle case di chi si era impossessa-

to delle terre demaniali; le ribellioni finivano con la restaurazione dei simboli dei Savoia e la fucilazione in piazza dei briganti. Fra agguati e rappresaglie, questa guerra si prolungò per cinque anni. Impossibile definire con precisione il numero delle vittime: almeno 8.000 briganti uccisi in combattimento, 10.000 fucilati, 80.000 incarcerati. Dalla relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul brigantaggio, letta alla Camera nella seduta del “comitato segreto” del 3-4 agosto 1863, si ricava quanto segue: “Agli occhi di quelle plebi piene d’immaginazione e crucciate dalle privazioni il brigante appare ben altra cosa da quello che realmente è; dinanzi ad esse si trasforma, diventa un essere fantastico, il simbolo delle loro contrastate aspirazioni, il vindice dei loro torti… il brigante non è più l’assassino, il ladro, il saccheggiatore, ma l’uomo che con la sua forza sa rendere a sé e agli altri la giustizia a cui le leggi non provvedono… Là dove il manto della legge non si stende ugualmente su tutti, chi sorge al lacerarlo invece dell’infamia consegue agli occhi delle moltitudini prestigio e ammirazione”. A una parte dei parlamentari di 150 anni fa, non mancava la consapevolezza delle motivazioni sociali alla base della rivolta. Che la riforma agraria non fosse nelle intenzioni dei garibaldini, apparve presto chiaro. La speranza disillusa divenne il detonatore di un movimento di rivolta contro il nuovo Stato, a cui concorsero provvedimenti particolarmente odiosi: i 70.000 soldati borbonici fatti prigionieri furono rimandati a casa scalzi, affamati, senza mezzi; anche l’esercito dei volontari ven-

ne sciolto per decreto, e più di 20.000 giovani furono abbandonati a se stessi. Queste masse sradicate e poverissime non potevano apprezzare il nuovo Stato sulla base di ragionamenti etici o basati su nebulose idee di progresso. Tornò a cementarsi la tradizionale alleanza fra Borboni e briganti, rafforzata dal ruolo del Vaticano. Alcuni intellettuali dell’epoca arrivano a prefigurare una struttura agraria basata sulla piccola proprietà, per far sentire il contadino legato alla sua terra e quindi allo Stato. In esponenti dell’intellettualità meridionale come Pasquale Villari, è netto il giudizio negativo sull’azione del governo piemontese. Scriveva Villari nel 1875: “Per distruggere il brigantaggio noi abbiamo fatto scorrere il sangue a fiumi; ma ai rimedi radicali abbiamo poco pensato. L’urgenza dei mezzi repressivi ci ha fatto mettere da parte i mezzi preventivi, i quali solo possono impedire la riproduzione di un male che certo non è spento e durerà a lungo. In politica noi siamo stati buoni chirurghi e pessimi medici”. Il nuovo Stato impegnò metà del suo esercito, circa 120.000 uomini: ma lo sradicamento del brigantaggio non si concluse nel tempo sperato. Dovettero essere apportate correzioni nei sistemi repressivi: nei primi anni tutti i briganti presi con le armi in pugno o con un coltello in tasca venivano fucilati; poi il governo emanò l'ordine di fucilare solo i capi e di incarcerare gli altri, stimolando il “pentitismo”, peraltro senza successo. Questo obiettivo si scontrava con il tipo di organizzazione dei briganti, basato su durissime forme di disciplina interna, che preve-

devano la pena di morte per ogni viltà o disobbedienza. Il 15 agosto 1863 venne emanata la Legge Pica, una legge speciale adottata in deroga agli articoli 24 e 71 dello Statuto Albertino: la legge colpiva non solo i presunti e veri briganti, ma affidava al giudizio dei tribunali militari anche i loro parenti e i semplici sospetti di collaborazione coi briganti. Non erano mancate le polemiche all’interno del Parlamento a proposito degli eccessi sanguinari delle forze dell’ordine. Il 31 luglio 1863 l’on. Miceli tenne un discorso da cui estraggo questo passaggio: “da tre anni dura nelle province meridionali il più rigoroso sistema repressivo: le autorità politiche e militari hanno avuto finora mezzi e poteri senza limite. Dobbiamo confessare con rammarico che non si è concluso nulla: con la Legge proposta, non si farebbe che raccogliere in alcuni articoli disposizioni già sperimentate e inutili… Ma nessuno di voi negherà che, quando si superano i limiti della repressione con eccessi inescusabili, anziché raggiungere lo scopo, ce ne allontaniamo; anziché distruggere il brigantaggio, lo rendiamo perenne e sempre più feroce. Una delle cause per cui non si è ottenuto migliore risultato è che la repressione ha ecceduto i confini che la giustizia e la prudenza dovevano rendere insormontabili”. I mezzi utilizzati per combattere il brigantaggio rafforzarono l’idea che il nuovo potere pubblico non fosse altro che un conquistatore. Per tante popolazioni dell’Italia unita - quella che ogni 17 marzo vedrà sfrecciare le Frecce Tricolori l’alternativa si riduceva a questo: o brigante o emigrante.


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PROGETTO SICUREZZA / COMUNICAZIONE

Storie (non ordinarie) di sicurezza Un libro e un film raccontano un progetto pilota. Con l’ambizione di diffondere questa cultura della sicurezza oltre i cantieri sperimentali.

“S

icuri per Mestiere: una storia non ordinaria di sicurezza in cantiere” è arrivato ufficialmente in libreria. Edito da Il Mulino di Bologna, si tratta di un libro e un film sviluppati insieme per raccontare la storia del progetto di CMB. Gli autori del testo sono gli storici consulenti di Satef Adriano Pennati e Moira Masper, che hanno descritto in modo semplice, e a tratti corale, l’intervento sperimentale per la sicurezza dei lavoratori ispirato alla B-Bs (Behavior Based Safety). Nato e cresciuto all’interno dei cantieri Torre Unifimm e Nuova Agorà di Bologna, Sicuri per Mestiere è stato impiantato a Modena nella commessa relativa ai nuovi Dipartimenti di Scienze della Terra, Chimica e Farmacia dell’Università per conto del Fondo Aristotele. Il sistema sul quale si fonda è orientato a produrre comportamenti di sicurezza in coerenza con le finalità dei Programmi di Responsabilità Sociale d'Impresa e con le politiche aziendali per la Qualità, la Sicurezza sul Lavoro e l'Ambiente. Prevede di partire dalla definizione dei comportamenti critici da migliorare, e successivamente di attuare osservazioni sul campo delle persone coinvolte e di fornire loro feedback sui comportamenti messi in atto. Il processo attivato con questo metodo aumenta il numero delle conversazioni sulla sicurezza tra le persone, rinforza il loro grado di responsabilizzazione sul lavoro e incoraggia i comportamenti virtuosi. Sicuri per Mestiere rappresenta per la nostra cooperativa un “terzo livello” sul quale affrontare le tematiche di sicurezza e salute sul lavoro,

in aggiunta all’adempimento legislativo e al Sistema di Gestione Integrato già frutto di un’individuale scelta di Responsabilità Sociale d’Impresa di CMB. In particolar modo, nei confronti dei lavoratori dipendenti dalle aziende operanti per conto di CMB, la nostra cooperativa ha deciso di sperimentare un cammino che vada oltre l'applicazione di una clausola contrattuale: si propo-

ne di fare i conti con la "cultura della sicurezza" per farne un valore condiviso. Il lavoro di Adriano Pennati e Moira Masper espone le ragioni, il contesto e lo sviluppo del progetto, dando spazio all’analisi e alla valutazione dei risultati, ma anche condividendo importanti riflessioni sulla possibilità di trasferire questa esperienza a contesti diversi. Nel film parlano i protagonisti della storia: le loro voci raccontano l'evoluzione del progetto attraverso idee, emozioni e scoperte. Le immagini descrivono la crescita della Torre Unifimm e del lavoro delle persone che l’hanno realizzata.


PAGINE IT / NOVITÀ IN AZIENDA

PAGINE I.T. 

A cura di: Luca Padovano

Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni

BENEDETTA INNOVAZIONE

Intervista a Carlo Alberto Bettini (Direttore Ingegneria e Sistemi) e a Francesco Lei (Responsabile Sistema Gestione Integrato, Qualità, Sicurezza e Ambiente).

Quindi, partiamo da una domanda semplice e banale. Cosa è per voi l’innovazione? CB: Raccolgo la provocazione. A volte basta poco per innovare. Innovazione vuol dire cambiare lo stato delle cose in meglio, introducendo nuovi modi di fare le stesse cose o facendo cose mai fatte o, addirittura, che nessuno ha mai fatto. Nel primo caso, possiamo innovare ogni giorno agendo su noi stessi e cambiando il nostro modo di lavorare. Nel caso di una organizzazione complessa come CMB, la cosa è certamente difficile, come vediamo con i progetti in corso, Linneo e Estero. Nel secondo caso, mi accontenterei di fare cose, non dico che nessuno ha mai fatto in assoluto, ma che CMB non ha mai fatto, o fatto poco. Per esempio, costruire grandi impianti idroelettrici “reversibili”, che comportino la realizzazione di opere civili quali serbatoi e gallerie e prevedono ricavi dalla vendita di energia, settore che non conosce crisi e non ha problemi di pagamenti. Oppure, tema purtroppo recentemente tornato alla ribalta con il terremoto che ha colpito le nostre zone, riqualificare e mettere in sicurez-

za il patrimonio edilizio esistente. Inoltre è importante l’uso di materiali ecosostenibili e ad alta efficienza energetica. FL: La mia definizione preferita di innovazione è “cambiamento, improntato al miglioramento”. Non c’è dubbio che la crisi e il terremoto mettono al centro la capacità di fare innovazione e migliorare in efficacia e efficienza complessiva e capacità di trasformare questo valore in maggiore qualità, sicurezza e durata con costi sostenibili. Innovazione di processo o di prodotto? CB: Joseph Schumpeter nella “Teoria dello sviluppo economico” disse: “Le innovazioni di prodotto riguardano direttamente l'introduzione di un nuovo bene o un servizio; le innovazioni di processo consistono nell'introduzione di un nuovo metodo di produzione o di distribuzione”. Abbiamo bisogno di entrambe. FL: Concordo, sono due modalità di crescita e miglioramento che vanno di pari passo. L’innovazione di processo riguarda il “come”. Su que-

sto versante si è fatto molto nel corso degli anni e la stessa introduzione del Sistema Gestione Qualità prima e ora del Sistema Gestione Integrato Qualità, Sicurezza e Ambiente, ha portato innovazioni significative (ad esempio verifiche e riesami, prevenzione dei rischi, analisi su incidenti e infortuni, migliore presidio di norme e leggi, strumenti di supporto agli acquisti e alla gestione documentale, audit). Per la sicurezza sul lavoro stiamo sperimentando con successo metodologie all’avanguardia nella prevenzione con il progetto “Sicuri per mestiere”. Questo approccio, oltre a migliorare la qualità del lavoro, costituisce un potenziale fattore competitivo. L'innovazione di prodotto riguarda il “cosa”. Anche su questo versante abbiamo fatto molto, ad esempio con la progettazione e produzione di sistemi di prefabbricazione (rivelatesi lungimiranti per la capacità di resistere alle sollecitazioni sismiche); più recentemente con lo sviluppo del Project, di prodotti immobiliari di qualità e con elevate prestazioni energetiche, fino agli attuali orientamenti sulle Concessioni auto-

stradali. Ci vuole comunque un ulteriore rilancio virtuoso, dettato dal cambiamento di contesto e scenario. È necessario marcare la distanza con i competitor e non mollare mai. Deve passare il messaggio che può essere anche un modo per “garantire i numeri” della Cooperativa. C’è poi l’innovazione delle strumentazioni, dai mezzi alle infrastrutture tecnologiche e applicative. Ho la sensazione che in questo periodo si sia investito molto e giustamente sul versante IT (a partire dalla procedura approvvigionamenti GEA e alla stessa piattaforma Oracle), ma che non si sia fatto altrettanto sulle attrezzature “tradizionali” e sui materiali innovativi, che meriterebbero più attenzione e su cui bisognerebbe confrontarsi con i cantieri e con le conoscenze frutto di anni di esperienza “sul campo”. Occorre a mio avviso introdurre più industrializzazione nei processi di produzione, ripensando tecnologie e metodi costruttivi. Credo sia opportuno focalizzarsi, malgrado la crisi e anzi a maggior ragione, su ricerca e sviluppo. E la formazione che ruolo ricopre in questo processo?


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“Innovazione vuol dire cambiare lo stato delle cose in meglio, introducendo nuovi modi di fare le stesse cose o facendo cose mai fatte”

La teoria di Schumpeter Joseph Alois Schumpeter (1883 – 1950), economista austriaco, è noto come il teorico dell’innovazione. Nella sua opera prima, L'essenza e i contenuti fondamentali dell'economia teorica (1908), sostiene l'affinità dell'economia alle scienze naturali, il cui studio ritiene debba essere tenuto separato da quello delle scienze sociali. Nella Teoria dello sviluppo economico (1912) aggiunge a questo approccio "statico" un approccio "dinamico", adatto a spiegare la realtà dello sviluppo. In un'ipotetica economia basata sul modello statico, i beni vengono prodotti e venduti secondo la mutevole domanda dei consumatori e il ciclo economico assorbe le influenze della storia, ma i prodotti scambiati rimangono sempre gli stessi e le strutture economiche non mutano. Schumpeter preferisce l’approccio "dinamico", in cui un nuovo soggetto, l'imprenditore, introduce nuovi prodotti, sfrutta le innovazioni tecnologiche, apre nuovi mercati, cambia le modalità organizzative della produzione. La teoria delle innovazioni consente a Schumpeter di spiegare l'alternarsi, nel ciclo economico, di fasi espansive e recessive. Le fasi di trasformazione sotto la spinta di innovazioni maggiori vengono definite da Schumpeter di "distruzione creatrice".

CB: Senza conoscenza non si va da nessuna parte. Come possiamo migliorare se non apprendiamo continuamente? Spesso il problema non è inventare qualcosa di nuovo, ma sapere che esiste una soluzione al problema, imparando ad usare al meglio quelle metodologie e quelle tecnologie. Occorre umiltà e sacrificio. Per fare un esempio nelle Costruzioni e Gestioni, non tutti conoscono le tecniche di Project Management e le potenti strumentazioni a supporto che consentono il governo dei costi e della produzione: dobbiamo migliorare su entrambi. Ma questo vale in tutti i settori, laddove si debba raggiungere il doppio e importante obiettivo di elevare la competenza e diffondere la competenza stessa. Tanto per fare un esempio, vedrei bene corsi specialistici per i Buyer o, come è peraltro previsto dal Progetto Linneo, di Project Management. FL: La formazione è necessaria e bisogna impostarla ed utilizzarla al meglio. In un mondo che cambia velocemente e che non aspetta nessuno, diventa fondamentale trovare l'approccio giusto, perché la formazione sia un contributo “vivo” e utile per tutti. Va evitato il rischio di una sorta di “decadimento autoreferenziale”, svolgendo attività formative solo perché è necessario farle, per timbrare il cartellino. È importante lavorare assieme per recuperare valore e efficacia del momento formativo. Il Progetto Linneo, come ormai tutti sanno, è il percorso, lungo e faticoso, che ci sta portando a rivedere completamente il nostro sistema informativo e di conseguenza il nostro modo di interpretare le attività quotidiane e la

competitività di impresa. In cosa può essere considerato una innovazione? CB: In questo caso si tratta di fare una cosa che davvero pochi o nessuno riescono a fare: integrare i processi e informazioni per ottenere efficacia, efficienza e collaborazione in Azienda. È una vera innovazione perché incide nel lavoro di tutti i giorni e impone un cambiamento vero nelle persone, che occorre collaborino maggiormente utilizzando quanto messo a disposizione dal sistema. E il Sistema Integrato di Gestione, Qualità, Sicurezza, Ambiente può essere di supporto a questo processo innovativo? FL: Come si diceva, l’introduzione del Sistema Gestione Integrato, ha rappresentato una innovazione di per sè, che ha permesso non solo di “vedere come siamo fatti”, ma anche di individuare i punti di attenzione e di miglioramento. In questo senso, SGI è una “lente di ingrandimento” che ci aiuta a capire dove sbagliamo e su quali processi dobbiamo agire per raggiungere maggiore efficienza. A parere di chi scrive, l’innovazione è “propensione e disponibilità al cambiamento”, non esistono modelli, metodi o tecnologie “scolpite nel marmo”, ma i processi e gli strumenti sono un continuo “work-in-progress” e l’impresa innovativa è quella che cambia prima, meglio e più velocemente dei competitor. Riuscirà CMB a essere innovativa? FL: CMB ha sempre dimostrato di saper innovare. Adesso dobbiamo ancora una volta “fare di più”, andando a cercare valore dove i competitor sono in difficoltà, con nuove idee, affinando i nostri interventi e proponendo ad esempio una

offerta a 360°, che non solo si occupi del nuovo ma che anche miri alla riqualificazione dell’esistente sul versante della funzionalità, della sicurezza, della efficienza energetica e anti-sismica. Gli scenari di mercato evidenziano come la nuova edificazione con consumo di territorio non urbanizzato sia in declino e come invece sia necessario agire sull’esistente. Credo ci sia spazio anche per le grandi imprese, che hanno la capacità, così come succede in diversi paesi esteri, di affrontare meglio e organicamente i progetti complessi di rinnovo urbano. Bisogna pensare a proporre servizi, quali ad esempio manutenzione, gestione del calore, assistenza anziani. Il motto potrebbe essere “riabitare”, e quindi offrire non solo edifici ma spazi abitativi e urbani in grado di migliorare la qualità della vita. CB: Sono molto fiducioso perché in CMB vedo i giovani, di anagrafe o di animo e cuore, che hanno gran voglia di cambiare e migliorare: è ormai chiaro a tutti che ne va della nostra sopravvivenza. Certo, nessuno “nasce imparato” e non si può pretendere che una novità comporti un beneficio immediato senza aver preso un po' di pratica. Il primo volo del Flyer 1 dei fratelli Wright (1903) si concluse con uno schianto al suolo dopo 3,5 secondi dal decollo. Nel secondo tentativo (3 giorni dopo) rimase in volo per 12 secondi percorrendo 36 metri, a una velocità inferiore a 11 km/h: chiunque avrebbe corso a piedi più velocemente. Ma 2 anni dopo, il Flyer percorse 40 km a 60 km/h. Chiaro il concetto? Grazie, buon lavoro e buona innovazione a tutti.


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