
7 minute read
LADY DIABOLIKA INTERVIEW
from Clubbers Mag #5
by Clubbers-Mag
Partiamo dagli inizi...mi ricordo che eri una delle animatrici più richieste e gettonate, già all'epoca, per la singolare creatività nella scelta e soprattutto nel creare con le tue mani il giusto outfit per la serata.
Cosa ti ha spinto all'epoca ad intraprendere quella carriera?
Advertisement
Intanto, grazie per avermi chiesto di condividere la mia esperienza nel mondo del Clubbing, all'incirca 15 anni della mia vita. Mi sono avvicinata a questo mondo in una fase molto delicata della mia tardo adolescenza, era mancato da poco mio padre e per me i club sono stati un modo come un altro per evadere mentalmente da uno degli aspetti più duri della vita. All'epoca, verso la fine degli anni 90, si usava la cosiddetta "animazione teatrale" fatta di costumi di scena eccessivi, piume e paillettes. Ricordo, come se fosse ieri, di essermi innamorata follemente del modo di stare in scena di diversi performer che molti di voi ricorderete. Vi faccio una carrellata di ricordi tanto per rendere l'idea di cosa mi abbia fatto innamorare di questo mondo...
Tanto per cominciare, tra i primi che mi vengono in mente non posso non citare una nota vocalist: Gradiska, con i suo outfit sfavillanti e con il suo modo di "riempire la scena". Mi ricordo il Principe Maurice e la Contessa Pinina Garavaglia, mi ricordo le serate di Danilo Visconti allo Shocking club di Milano senza tralasciare diverse situazioni itineranti tra cui Colazione da Tiffany, Exogroove e il mitico Pervert. Chi ha frequentato i club in questo periodo non può non ricordarsi dei favolosi personaggi che l'hanno popolato. Indubbiamente quello che all'epoca mi colpì, fu l'estrema libertà e creatività di questi performer. L'ispirazione e la voglia di farne parte è nata così, prendendo inizialmente parte ad alcuni di questi eventi da cliente. Iniziare a far parte professionalmente di questo mondo sfavillante è stato, come spesso accade, quasi un caso, anche se il caso non esiste a mio parere. Avevo conosciuto a una di queste serate "la Franky", una delle animatrici che danzavano sul palco e le avevo lasciato il mio numero di telefono, nella speranza di avere la mia chance.
Di lì a poco mi chamò per una sostituzione in un locale di provincia tanto per testare le mie capacità e da lì partì tutto. Ho girato per quasi tutte le agenzie del settore esistenti all'epoca, fino a quando poi misi in piedi il mio personale gruppo di animazione a tema, le mie adorate: Ladydiabolika Dolls con cui penso di aver passato tra le serate più belle e divertenti della mia vita.

Cosa ricordi con maggior piacere di quel periodo del vero Clubbing?
Ricordo che preparare una serata era un vero e proprio rito, passavo ore a cercare tessuti e accessori per arrivare il più impeccabile possibile agli eventi con la complicità di mia madre che mi ha sempre dato una mano a confezionare gli outfit con santa pazienza. Era divertente e sono sempre riuscita a coniugare questo aspetto allo studio, l'unica condizione che convinse mia madre a darmi il permesso di addentrarmi in questo mondo. Per me i club e il popolo della notte divennero una sorta di seconda casa e, all'epoca non lo immaginavo, furono una vera e propria gavetta che mi ha insegnato a stare al mondo, all'importanza dell'indipendenza e indubbiamente a sviluppare la creatività. Ricordo di aver conosciuto diverse persone che mi hanno ispirata in modo positivo in questo ambiente, certo non sono mancate le disavventure, ma ho sempre avuto una sorta di sesto senso per le situazioni potenzialmente pericolose e comunque le metto nel calderone delle esperienze che ti portano a crescere.
Preferivi lavorare nei locali cosiddetti più commerciali, o preferivi il Clubbing House?
Sono una grande appassionata di musica da sempre e posso dire di aver lavorato veramente in quasi qualsiasi tipo di club quindi non ho mai avuto grossi problemi ad adattarmi alle esigenze di show. Tuttavia le serate più belle e scenografiche che ricordo sono legate indubbiamente alla musica House. Da rocchettara nell'animo non posso non citare le mitiche serate all'Alcatraz di Milano quando si ballava Rock nelle gabbie o al LiveClub dove si ballava sul palco anche con band di musica dal vivo. Ho frequentato anche i cosiddetti locali più commerciali e mi sono sempre divertita anche in quel contesto, se fai animazione si crea una sorta di alleanza di gruppo e la camerata ti fa superare praticamente tutto.
Ho avuto anche una parentesi burlesque, molto prima che il burlesque diventasse una tendenza in Italia.
Aneddoti particolari che ricordi con simpatia?
Ricordo abiti che si sono rotti nei momenti meno propizi, mi ricordo di essere inciampata o scivolata diverse volte a causa di bicchieri abbandonati o strisciate d'olio di colleghe/colleghi, all'epoca ci si cospargeva generosamente!!! Ricordo anche di aver perso delle extension mentre ballavo, ma ne sono sempre uscita con dignità lo giuro, tanto non ci sono i video che attestano il contrario, allora non si usavano ancora. Ricordo le risate nei camerini e di aver assistito a delle vere e proprie Masterclass di trucco da diverse drag con cui ho avuto il piacere di lavorare. Ricordo i viaggi infiniti in macchina di andata e ritorno a delle ore agghiaccianti e le colazioni in posti improbabili... ah sì e ricordo con simpatia che scambiavo sempre due chiacchiere con i casellanti al mio rientro.
Come si è evoluta la tua carriera lavorativa?
Per me la vita nei club è stata una gran paper ciò che ho costruito dopo. Ho sempre avuto chiaro nella testa che dovevo costruire qualcosa parallelamente alla mia vita da clubber e così è stato. Ho sempre lavorato anche di giorno fino a quando ho individuato quello che realmente mi piaceva e ho dedicato tutte le mie energie in quella direzione affinché potesse diventare la mia attività. Ho fatto l'assistente di volo per 3 anni della mia vita (in quel periodo avevo interrotto l'attività nei locali), ho lavorato in un management musicale per altri 3 anni della mia vita, attività che portavo avanti parallelamente alle serate. In questi anni ho appreso delle competenze che mi sono servite anche nella mia inaspettata evoluzione successiva. È stato nel 2003 che ho maturato l'idea di creare il mio marchio Ladydiabolika e di iniziare a creare la mia linea di outfit, ho iniziato in questo contesto a posare come modella, un po' per esigenza e poter mostrare le mie creazioni.
Tuttavia in questo modo ho scoperto un mondo stimolante dal punto di vista creativo che mi ha appassionata talmente tanto da voler approfondire le mie competenze per poter diventare una professionista del settore.

Una cosa che va detta, se vuoi intraprendere una professione, qualunque essa sia, devi necessariamente formarti, inizialmente magari attraverso corsi, ma poi è necessario continuare la propria ricerca personale nel tempo, altrimenti non evolvi. Nel 2006, ho aperto ufficialmente la mia attività: Ladydiabolika. Ladydiabolika attualmente è un servizio di make-up, hair style, styling e di realizzazione outfit su misura. In tutti questi anni ho lavorato su svariati set mettendo le mie competenze al servizio della fotografia e non solo. Ho lavorato presso diversi studi fotografici e fotografi fino ad entrare a far parte ufficialmente dello staff di Nikon Italia come stylist, make-up artist & hairstylist di fiducia per tutti i loro eventi live e Masterclass presso la Nikon school. Attualmente collaboro con diverse aziende e privati.
Il bello della mia attività è che è molto variabile a seconda di quello che mi viene commissionato. C'è chi mi commissiona un abito su misura o la realizzazione di un outfit per un progetto, c'è chi m'ingaggia come make-up artist/ hairstylist, c'è chi mi chiede una consulenza di styling e c'è chi si affida per un total look a 360°. Insomma, non ho modo di annoiarmi!
A parer tuo, qual’è stato, già prima dell'emergenza Covid 19, il vero motivo di crisi dei locali notturni? E cosa è cambiato oggi, rispetto agli anni d'oro che hai vissuto tu, nel settore animazione?
A mio parere ci sono 2 fattori che hanno contribuito alla crisi dei locali notturni. Uno è legato ad un cambiamento generazionale in atto che fa parte di un ciclo naturale di eventi e che porterà il mondo del clubbing alla ricerca di una nuova un'evoluzione. Il secondo a mio parere è iniziato molto tempo fa, da quando i club hanno iniziato a voler investire meno in qualità degli show.
Se penso a quello che mi ha fatto innamorare di questo mondo, quando ero poco più di una ragazzina, mi viene in mente la magia creata da performers professionisti che investivano parecchio in termini di costumi di scena che caratterizzavano gli show. Chissà poi perché si tende a dimenticare che sono le persone a rendere speciali i luoghi!
Quanto incide questa emergenza sanitaria anche nel tuo lavoro attuale?
L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha inciso duramente anche sulla mia attività, il mio lavoro è principalmente a contatto con le persone, motivo per cui, durante il lock down, mi sono dovuta fermare anch'io, per non parlare di tutte le mie attività di live con le aziende che si sono interrotte. Un danno notevole che da libera professionista sento tuttora.

Mai come ora abbiamo bisogno di restare lucidi per trovare la nostra via ed adeguarci al cambiamento.