Manuela Toselli - Un giorno limpido

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Manuela Toselli

un giorno limpido


Manuela Toselli

Un giorno limpido Testo di Chiara Tavella Traduzioni di Gabriella Anzile

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Manuela Toselli

un giorno limpido Testo di Chiara Tavella



Un giorno limpido Stoffe meravigliose, seta, tutt’intorno alla portantina, mille colori, arancio, bianco, ocra, argento, non una feritoia in quel nido meraviglioso, solo il fruscio di quei colori a ondeggiare nell’aria, impenetrabili, più leggeri del nulla. Alessandro Baricco, Seta, Rizzoli, Milano 1997, p. 75

È nostra convinzione […] che la forma [artistica] non prenda consistenza se non quando mette in gioco delle interazioni umane.[...] L’essenza della pratica artistica risiede così nell’invenzione di relazioni fra soggetti; ogni opera d’arte sarebbe la proposta di abitare un mondo in comune, e il lavoro di ciascun artista una trama di rapporti col mondo che genererebbe altri rapporti, e così via, all’infinito. Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, [1998] Postmedia, Milano 2010, p. 23.

Conosco Manuela Toselli dal 2011. Mi era stata presentata come una persona “che crede profondamente nel suo lavoro”, che è un modo insolito per presentare un artista. Avrei capito più avanti quanto questo era vero. Agli inizi del 2016 inaugurammo la personale presso il Centro culturale Aldo Moro di Cordenons (Pordenone)1, dopo la quale seguirono altre esposizioni, non solo in regione ma anche fuori, fino all’ultima, realizzata a settembre 2018 negli spazi del Museo Civico del territorio “Alessandro Pesaola” di Cormons (Gorizia). Siamo poco oltre l’inizio, ma è già abbastanza per permettere di delineare un percorso che va, lentamente ma con l’inesorabile determinazione che caratterizza la personalità dell’artista, in crescendo, sia nella qualità della ricerca che nell’impegno professionale, confermato anche dai recenti riconoscimenti, tra cui il premio speciale Città di Alessandria e la conseguente mostra presso il museo civico della città (della cui collezione un’opera della Toselli è entrata a far parte), nel 20182. Si tratta, soprattutto, di un percorso che manifesta fin dall’inizio un orientamento coerente, basato su alcune costanti. Primo: l’uso della seta come medium privilegiato e quasi unico, adottato fin dal 2009, a partire da un lavoro dedicato alla figura del padre, Circa 640 lettere a mio padre3.

1  - Cfr. Manuela Toselli. Attraverso la mia pelle, testo di Chiara Tavella, pieghevole della mostra presso il Centro culturale Aldo Moro, Cordenons (PN) 2016. 2  - La mostra, dal titolo Manuela Toselli. No sense, No direction, è stata curata da Matteo Galbiati. 3  - Per questo e per i successivi lavori citati, e per l’elenco delle pubblicazioni sulla ricerca della Toselli, si veda il sito: www.manuelatoselli.it.

Di conseguenza, l’artista impiega modalità tecniche proprie della fiber art (tagliare, cucire, tessere, ricamare…), ma, è bene precisarlo subito, il legame con queste forme d’arte si ferma qui, la seta è utilizzata non tanto per le sue valenze formali quanto per il suo contenuto concettuale; e non c’è nulla, nel modo di procedere della Toselli, di quella rivisitazione di pratiche artigianali che, pur meritoria, spesso accompagna le espressioni d’arte tessile e talvolta ne costituisce un limite. Secondo: un linguaggio che, a una lettura esclusivamente formale e di superficie, risulta ascrivibile all’astrazione, in particolare, per uno dei due filoni in cui si sviluppa la sua ricerca, all’astrazione geometrico-cinetica, ma che ha poi in sé molto altro. Non si spiegherebbero altrimenti i titoli dei lavori, che rimandano alla sfera della riflessione interiore e/o rappresentano un’indagine sulle modalità di relazione dell’io con l’altro. Un aspetto quindi – ed è, questa, la terza costante – di carattere concettuale, che ha attinenza con l’arte relazionale4, con quell’arte cioè che si afferma dagli anni ‘90 e che costituisce un quadro interpretativo ancora funzionale alla comprensione del contemporaneo; un’arte che – semplifico brutalmente – assume come suo oggetto di indagine non forme o contenuti ma “relazioni”, le relazioni interpersonali che, nella quotidianità globale, appaiono sempre più condizionate dai media attraverso i quali avviene la comunicazione (la rete internet, i dispositivi con cui vi accediamo e soprattutto i social) – perché, lo sappiamo bene, il medium “è” il messaggio. Vediamo meglio. “Tutto inizia da un sacrificio” scrive l’artista all’inizio del suo portfolio, in un testo che condensa le ragioni del suo lavoro e che vale la pena citare tutto: “Nel mio lavoro prendo spunto dalla quotidianità, da tutto ciò che in qualche modo scuote la mia attenzione. I concetti che intendo esprimere sono rielaborati attraverso un meccanismo di astrazione e personale codificazione. La seta, a volte combinata con altri materiali, è il medium espressivo che prediligo, data la sua elevata valenza concettuale; infatti, per la sua estrazione, il baco viene ucciso prima che possa compiersi la metamorfosi da crisalide a farfalla. Tutto il mio lavoro è diviso in cicli”5. Quel tessuto che in genere consideriamo emblema di eleganza e bellezza, caratterizzato da una lucentezza che, in passato, era riservata ai paramenti sacri, nasconde in sé una metamorfosi incompiuta, un passaggio troncato con la morte dell’essere vivente che doveva compierlo, e proprio per utilizzare quel bozzolo che avrebbe dovuto custodirlo e proteggerlo. La seta contiene quindi in sé un’intrinseca contraddizione. È dentro questo tessuto, dentro questa contraddizione, che l’artista riversa le sue riflessioni e la sua analisi. Inoltre, la seta diventa ben presto anche un sinonimo di “pelle”, intesa come perimetro del corpo, dentro e attraverso il quale avviene tutta la nostra esistenza: la pelle come involucro dell’essere – non l’Essere atemporale di Parmenide 4  - Cfr. in particolare Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, [1998] Postmedia, Milano 2010. 5  - Cfr il sito www.manuelatoselli.it, sezione Bio.

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ma dell’esser-ci in continuo divenire di Heidegger. Agire sulla seta – tagliarla, “farla a pezzi”, per poi ricomporla, attraverso l’atto paziente, sacrificale direi, di ricucirne i frammenti – significa agire su se stessi, rivivere in sé un gesto violento, depurandolo, decantandolo e riconducendolo all’ordine attraverso il tempo e la dedizione che la creazione dell’opera ha richiesto. “Bellezza” e “lucentezza” non sono solo quelle della seta, sono anche quelle della geometria, la limpidezza geometrica che distingue molti lavori della Toselli, come la serie Tessuto precario, avviata fin dal 2009, basata sull’intreccio di striscioline di seta tagliate e ricomposte in modo che la luce, riflessa diversamente dalle fibre, dia origine a delle forme, pur senza modificare il materiale o il colore. È la luce quindi che dà vita al disegno, come in molte ricerche optical. In Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero, anche questa una serie che inizia nel 2015, l’artista crea strutture sovrapponendo quadrati di organza e sfruttandone l’effetto di trasparenza – a proposito, come la stessa Toselli ci dice, il suo lavoro procede per cicli, che non si esauriscono nel giro di poche opere ma restano attivi a lungo, segno di un’idea non peregrina, che continua a lavorare dentro, a ramificarsi e intrecciarsi con altre suggestioni. Il quadrato – forma che l’artista sente particolarmente sua, “non così spigolosa come il triangolo, non inafferrabile e sfuggente come la sfera, morbida ma solida al tempo stesso” – è protagonista anche del ciclo Elogio al quadrato, palese omaggio a Malevič, in cui però il quadrato diventa sempre più piccolo, fino a dissolversi proprio in quella che dovrebbe essere la sua celebrazione stessa. Geometria, dunque. Ma poi tutto quel rigore, nonostante la precisione maniacale della Toselli, non riesce a imporsi sul “disordine”, sulla vita stessa del materiale, del tessuto che, per quanto tagliato e composto con gran cura, mantiene in sé qualcosa di morbido, di indefinito, di incontrollabile. La geometria insomma come un “tendere a”, un lavoro lento e paziente – e realmente lento e paziente e anche fisicamente faticoso è il modo di lavorare dell’artista – che, però, non riesce a dare se non una provvisoria e velleitaria sistemazione dell’esistente; che, se non può migliorare il mondo e noi stessi, almeno registra l’ansia di farlo e acquista un potere catartico, funzionando come un mandala. La geometria come un sogno di limpidezza. Terzo punto, la componente concettuale e relazionale, segnalata dai titoli, che a volte sembrano non avere alcuna relazione con l’opera mentre, ben lontani dall’essere semplicemente accessori, assumono un ruolo direi strutturale. In Ipotetico spessore, per esempio, le superfici dell’opera sembrano percorse da sporgenze e articolate in volumi di diverso aggetto ma, a mano a mano che ci si avvicina al quadro, ci si accorge che il volume è inesistente, una pura illusione creata dall’alternanza di un filo di seta di colore bianco e uno di colore nero. “Spessore” illusorio quindi, come nelle relazioni umane: “Alcune persone le conosci e le vedi realmente solo quando ti avvicini abbastanza per capire come sono fatte”, afferma Toselli a proposto di questa serie. In presenze sottili, leggeri strati di organza si sovrappongono 4

l’uno sull’altro fino ad oscurare la visione d’insieme: rappresentano tutte quelle presenze che s’insinuano lentamente e in modo impercettibile nella vita di ognuno, fino a occupare il nostro spazio vitale. In In attesa che qualcosa cambi, fili d’ordito vengono “congelati” sul quadro: un ordito mai tessuto, un racconto di qualcosa che non è mai accaduto, un rimpianto. Questi titoli indicano che l’opera non si pone come oggetto finito in se stesso, come è sempre stato fino a una buona metà del ‘900, non “vale”, perlomeno non solo, per i suoi aspetti eminentemente formali, ma per il processo creativo di cui è il risultato e per le riflessioni e le sensazioni che quel processo produce nell’osservatore. In altre parole, potremmo leggere un lavoro della Toselli fermandoci alla superficie percepibile all’occhio – e allora diremmo che si tratta di un lavoro astratto-geometrico, afferente all’estetica optical; potremmo considerarne, più superficialmente ancora, l’aspetto tecnico e il materiale – e allora parleremmo di fiber art. Ma poi ci sono quei titoli, la componente imprescindibile della parola, che ci costringe a supporre un ulteriore orizzonte critico, di carattere concettuale e relazionale. L’arte relazionale pone l’attenzione sulla dimensione sociale dell’uomo e concepisce l’opera non più come oggetto, prodotto dall’individualità dell’artista e dato una volta per tutte, ma come una “situazione” destinata a creare occasioni inedite di socialità, di volta in volta diverse, che innescano relazioni autentiche, capaci di forzare i limiti sempre più stringenti – quelle che Nicolas Bourriaud chiama le “autostrade della comunicazione6” – entro cui sono incanalati i rapporti umani nella contemporaneità. Tutto ciò però senza peccare di eccessivo intellettualismo, della freddezza concettuale che talvolta connota le proposte contemporanee. Il lavoro di Manuela Toselli è un lavoro “caldo”, persino “bello”, che mantiene qualcosa dell’irrazionalità e del lirismo dell’antica concezione dell’opera d’arte, il miraggio di un segreto, magari fatto di nulla, attorno a cui l’arte si aggira instancabilmente – come il protagonista del romanzo di Baricco citato in esergo, che osserva la portantina in cui la donna amata è celata, e resa inespugnabile, da splendidi veli di seta. È un lavoro in cui la forte personalità, le convinzioni dell’artista ci stanno dentro tutte, incondizionatamente: si tratta di credere, fino in fondo, in quello che si fa. Chiara Tavella

6 - Cfr. Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, cit., p. 8.


Tessuto Precario - Disegni #9 - dettaglio - detail 2017 Seta Shantung Shantung silk 60,5 x 60,5 cm


Elogio al quadrato #5 - dettaglio - detail 2015 Seta, cotone e filo di seta Silk, cotton and thread silk

32.5 x 32.5 cm Collezione privata - Private collection


A Clear Day Gorgeous fabrics, silk, all around the sedan chair, a thousand colours, orange, white, ochre, silver, not one loophole in that amazing nest, only the rustling of those colours waving in the air, impenetrable, lighter than anything. Alessandro Baricco, Seta, Rizzoli, Milan 1997, p. 75

We believe [...] that [art] form has no substance until it brings human interactions into play. [...] The essence of artistic practice thus lies in the construction of relationships between subjects; every work of art should be an invitation to inhabit a shared world, and the work of each artist a web of relationships with the world that should generate other relationships, and so on, ad infinitum. Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, [1998] Postmedia, Milan 2010, p. 23.

I have known Manuela Toselli since 2011. She was introduced to me as a person “who strongly believes in her work”, which is an unusual way to introduce an artist. I would discover in time how true this was. At the beginning of 2016, we inaugurated the solo show at the Aldo Moro Cultural Centre in Cordenons (Pordenone)1, after which other exhibitions followed, not only in the region but also further afield, until the last one, held in September 2018 at the ‘Alessandro Pesaola’ local Civic Museum in Cormons (Gorizia). It’s still early days, but that’s already sufficient for us to delineate a path leading - slowly, but with the relentless determination characterised by the artist’s personality - towards greater quality of research and professional commitment. Confirming the same are recent awards, including the special Città di Alessandria prize and ensuing exhibition at the city’s civic museum (to whose collection a work by Toselli has been added) in 20182. Above all, from the outset, this path has been consistent in its direction, based around certain constants. First: the use of silk as the preferred and almost only medium, adopted in 2009, with a work dedicated to the figure of the father, Circa 640 lettere a mio padre3. The artist thus employs techniques used in fiber art (cutting, sewing, weaving, embroidering, etc.), however, we should point out right away that the connection with such art forms ends there: she uses silk not so much for its formal values as for its conceptual 1  - cf. Manuela Toselli. Attraverso la mia pelle, text by Chiara Tavella, fold-out of the exhibition at the Aldo Moro Cultural Centre, Cordenons (PN), 2016. 2 - The exhibition, entitled Manuela Toselli. No sense, No direction, was curated by Matteo Galbiati. 3  - For this and for the subsequent works cited, and for the list of publications relating to Toselli’s research, see the website: www.manuelatoselli.it.

content; and in her work in no way does Toselli revisit craft practices as expressions of textile art often do, which, although meritorious, can also at times be a limitation. Second: a language which, with a purely formal and surfacelevel reading, may be ascribed to abstraction, in particular, for one of the two strands her research follows, to geometric and kinetic abstraction, but which actually has a lot more to it. Without which, it would be hard to explain the titles of the works, which make reference to the sphere of inner reflection and / or represent an exploration of how the ‘I’ relates with the ‘other’. An angle therefore - and this is the third constant - of a conceptual nature, which bears on relational art4, which itself emerged in the 1990s and is an interpretative framework that still helps us to understand the contemporary; an art that - in very simple terms - takes as its object of research not form or content but ‘relationships’, interpersonal relationships that, in global everyday life, appear increasingly conditioned by the media through which communication takes place (the Internet, the devices we use to access it and above all social media) - because, as well we know, the medium ‘is’ the message. Let’s take a closer look. “It all starts with a sacrifice,” writes the artist at the beginning of her portfolio, in a text that condenses the grounds for her work and is worth quoting in its entirety: “In my work I draw inspiration from everyday life, from everything that in some way unsettles my attention. Through a mechanism of abstraction and personal codification, I rework the concepts I want to express. Because of its significant conceptual value, my preferred medium of expression is silk, sometimes combined with other materials; indeed, in order to extract silk, the silkworm is killed before the metamorphosis from chrysalis to silkmoth can take place. All of my work is divided into cycles”5. That lustrous fabric that is generally considered to be a symbol of elegance and beauty, which, in the past, was reserved for sacred vestments, conceals within it an incomplete metamorphosis, a transition severed by the death of the living being that should have accomplished it, which, to use that cocoon, should have guarded and protected it. Silk, then, contains within it an intrinsic contradiction. It is into this fabric, this contradiction, that the artist pours her reflections and her analysis. Furthermore, the silk also soon comes to represent ‘skin’, understood as the outer limits of the body, inside and through which our whole existence takes place: skin as the shell of the being - not the timeless Being of Parmenides but of Heidegger’s constantly evolvingbeing-there. To work on the silk - to cut it, ‘tear it to pieces’, then put it back together, through the patient deed, sacrificial even, of re-stitching the fragments - means working on oneself, reliving in oneself that gesture, cleansing it of violence, decanting it and bringing it back to order through the time and dedication that creating the work has required. 4 - See in particular Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, [1998] Postmedia, Milan, 2010. 5  - See ‘About the artist’ on www.manuelatoselli.it.

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Beauty’ and ‘sheen’ don’t just describe the silk, they also apply to the geometry, the geometric clarity that distinguishes many of Toselli’s works, such as the Tessuto precario series, begun in 2009, based on the intertwining of silk strips cut and recomposed so that the light, reflected variously from the fibres, gives rise to shapes, without changing the material or the colour. Thus it is light that gives life to the design, as in many optical studies. In Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero, this too a series that began in 2015, the artist creates structures by superimposing organza squares and exploiting the effect of transparency - apropos, as Toselli herself tells us, her work goes in cycles, which do not end over the course of a few works but remain active for a long time, reflecting ideas that are not far-fetched, but which continue to work inside, to branch off and to intertwine with other ideas. The square - a shape to which the artist feels particularly drawn, “not as angular as the triangle, not elusive and slippery like the sphere, soft but solid at the same time” - is also the protagonist in the cycle Elogio al quadrato, an overt tribute to Malevich, in which, however, the square becomes smaller and smaller, fading into that which should be the celebration of itself. So, geometry. And all that rigour? In spite of Toselli’s maniacal precision, it is unable to impose itself on the ‘disorder’, on the life itself of the material, of the fabric that, although cut and composed with great care, still preserves an element of softness, a lack of definition and the quality of being uncontrollable. Geometry, in short, as a ‘working towards’, a slow and painstaking job - the artist’s way of working being really slow and painstaking and also physically tiring - which, however, renders nothing if not a temporary and unrealistic arrangement of the existing; which, if it cannot improve the world and us ourselves, at least registers the yearning to do so and acquires a cathartic power, functioning like a mandala. Geometry as a dream of clarity. Third point, the conceptual and relational dimension, expressed by the titles, which sometimes appear to have no relation to the work while, far from being simply incidental, take on a role I would describe as structural. In Ipotetico spessore for example, it looks as if there are protrusions coming out of the surfaces of the work and that the surfaces form volumes of various overhangs, but, as you get closer to the picture, you realise that there is no volume, that it is merely an illusion created by the alternation of white threads of silk with black. An illusory ‘depth’ then, as in human relationships: “With some people, you only really know them and see them when you get close enough to understand who they really are,” says Toselli about this series. In Presenze sottili, light layers of organza are superimposed until the overall picture is obscured: they represent all those presences that creep slowly and imperceptibly into our lives, until they fill our personal space. In In attesa che qualcosa cambi, warp threads are frozen on the canvas: warp that’s never been woven, a tale of something that never happened, a regret. These titles suggest that the work does not present itself as a finished object in itself, as had always been the case up until 8

well into the second half of the twentieth century; its ‘worth’ is not drawn, at least not exclusively, from its eminently formal aspects, but from the creative process of which it is the result and from the reflections and feelings produced in the observer by that process. In other words, we could read a work by Toselli going no further than the surface that the eye can see - and in that case we would say that it is an abstract and geometric work, tending towards optical aesthetics; on an even more superficial level, we could look at the technical aspect and the material - and in that case we would talk about fiber art. But then there are those titles, the crucial dimension of the word, which compels us to assume another critical horizon, of a conceptual and relational nature. Relational art focuses on the social dimension of humankind and conceives the artwork no longer as an object, the product of the artist’s individuality, proffered the once for all time, but as a ‘situation’ designed to create new opportunities for social interaction that are different each time. Such opportunities engender authentic relationships that are capable of pushing the increasingly stringent limits - those that Nicolas Bourriaud calls the “highways of communication6” - within which human relationships are channelled in our contemporary world. All this, however, without falling prey to excessive intellectualism, or the conceptual coldness that sometimes characterises contemporary artworks. Manuela Toselli’s work is ‘warm’, ‘beautiful’ even. It retains something of the irrationality and lyricism of the old conception of a work of art, the mirage of a secret, made, perhaps, of nothing, around which art tirelessly prowls - like the protagonist of Baricco’s novel quoted under the heading, who gazes at the sedan chair in which the beloved woman is concealed, and rendered impregnable, by beautiful veils of silk. It is a work which totally and unconditionally holds the artist’s strong personality and all her convictions: it is about believing, to the full, in what you do.

Chiara Tavella

6  - cf. Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, cit., p. 8.


elogio al quadrato #6

2015 Seta, cotone e filo di cotone Silk, cotton and thread cotton

60 x 60 cm

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Elogio al quadrato #2 - dettaglio - detail 2014 Elogio al quadrato #2

Seta, cotone, filo di cotone e filo di seta 2014 Silk, cotton, filo thread cotton and thread silk Seta, cotone, di cotone e filo di setai 33.7 33.7cm 33.7x x33.7cm


Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #13 - #24 - #29 Seta e organza di seta Silk and organza silk

3 pcs (45 x 45 cm) 12


Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #8

2015 Organza di seta e cotone Organza silk and cotton

80 x 80 cm

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Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #26 - #23 - #16 Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #23 - #16 Seta e organza di seta - Silk and organza silk Seta e -organza di setadimensions naturale Dimensioni ambientali Environmental 2 pcs (45 x 45 cm ) Villa Contemporanea, Monza


Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #18 2016 Organza di seta e cotone Organza silk and cotton

80 x 80 cm 16


Morbide geometrie accompagnano le linee rigide del mio pensiero #21 - #30 Seta, cotone e organza di seta

Silk, cotton and organza silk

2 pcs (38.5 x 38.5 cm)

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In or out?

2015 Seta, cotone e acrilico Silk, cotton and acrylic

3 pcs (25 x 25 cm) - Trittico - Triptych


In attesa che qualcosa cambi #10

2016 Organza di seta, seta e lino, cotone e filo di seta Organza silk, silk and linen, cotton and thread silk

60 x 60 cm 20


Presenze sottili #7 2014 Seta - Silk 60,3 x 60,3 cm

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In attesa che qualcosa cambi #13

2018 Organza di seta, seta, cotone e filo di seta Organza silk, silk, cotton and thread silk

100 x 80 cm 22


In attesa che qualcosa cambi #7

2016 Organza di seta, cotone e filo di seta Organza silk, cotton and thread silk

80 x 80 cm

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In attesa che qualcosa cambi #11 - #12 - dettaglio - detail 2016 Organza di seta, cotone e lino, cotone e filo di seta Organza silk, cotton and linen, thread cotton and thread silk

2 pcs (32.5 x 32.5 cm)



Ipotetico spessore #6

2016 Organza di seta, cotone e filo di seta Organza silk, cotton and thread silk

45 x 38.5 cm 26


Ipotetico spessore #4

2016 Organza di seta, cotone e filo di seta Organza silk, cotton and thread silk

32.5 x 32.5 cm

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Due pagine del mio diario - dettaglio - detail 2012 Seta shantung, acrlico e filo di seta Shantung silk, acrylic and thread silk

2pcs (30 x 30 cm) - Dittico - Diptych Collezione Privata - Private collection


Tessuto precario - Disegni #15 - #11 - #12 - dettaglio - detail 2017 Seta Shantung- Shantung silk Dimensioni ambientali - Environmental dimensions Castel Negrino Arte, Aicurzio, Monza Brianza



Tessuto Precario - Disegni #10 2017 Seta Shantung Shantung silk

60,5 x 60,5 cm 32


Tessuto precario #30/1 2012 Seta shantung

Shantung silk

30 x 30 cm 33



Tessuto precario - disegni #6 - #7 - #8 2017 Tessuto precario - disegniSeta #6shantung - #7 - #8 2017 Shantung silk Seta45 shantung 3 pcs. x45 cm 45 x45 cm Collezione privata 3- pcs. Private collection Collezione privata


Tessuto precario #48 2016 Seta shantung Shantung silk

70 x 70 cm 36


Tessuto precario - disegni #21 2017 Seta shantung

Shantung silk

90 x 80 cm 37


Senza senso

2012 Seta shantung Shantung silk

#5

3 pcs (50 x 50 cm) Trittico - Triptych 38


Tessuto precario #45 - #46 2013 Seta shantung

Shantung silk

2 pcs (100 x 100 cm)

39


Senza senso #2 2012 Seta - Silk 30 x 30 cm 40


Legami #12 - #13 - dettaglio

- detail 2017

Seta shantung, legno e chiodi - Shantung silk, wood and pins 2pcs - Dimensioni ambientali - Environmental dimensions



Legami #10 - #11 - Dettaglio - detail 2017 Legami #10 - #11 - dettaglio Seta shantung, legno e chiodi 2017 Shantung wood andlegno pins e chiodi Setasilk, shantung, 2 pcs (19.52 xpcs 19.5 x 19.5 cm)x 19.5 cm) ( 19.5 x 19.5


Deep Rooted

2015 Seta, legno e chiodi Silk, wood and pins

18 x 29,5 x 14 cm Museo Civico di Alessandria



Manuela Toselli Manuela Toselli nasce a Torino nel 1971, vive e lavora in provincia di Udine. Nel 1990 consegue il Diploma di Maturità d’Arte Applicata nella sezione “Tessuto” presso l’ Istituto Statale d’Arte di Udine “G . Sello”. Nel 1995 si diploma come Designer Orafo a Vicenza, all’Istituto “Callegari” e inizia a collaborare con uno studio di design di gioielli per grandi marchi internazionali. Sempre nello stesso anno espone presso il “World Gold Council” di Vicenza, fiera mondiale dell’arte orafa. Dopo un periodo di pausa in cui si dedica ad altre attività, nel 2004 si iscrive all’ Accademia di Belle Arti di Venezia, terminando i ciclo di studi nel 2010 con la Laurea Specialistica in “Pittura”, cattedra del Professore Carlo Di Raco, con un punteggio di 110/110 e Lode. Da qualche anno collabora con diverse gallerie Italiane, ha esposto in Italia e all’estero e le suo opere fanno parte di collezioni private e pubbliche. Nella sua ricerca, la quotidianità e ciò che scuote la sua attenzione, diventa motivo d’ indagine che rielabora attraverso meccanismi di personale astrazione. La seta, pura o accompagnata da altri materiali di supporto, è il medium che predilige per l’elevata valenza concettuale intrinseca al materiale. Tutto il lavoro è diviso in cicli.

Selezione Mostre personali

2018 “l’invisibile evidente” - Museo Civico “A. Pesaola” - Cormons, Gorizia, Italia. A cura di Chiara Tavella. “...e diventare cuoio” - Biblioteca Civica di Pordenone, Italia. A cura di Chiara Tavella. “No sense, no direction” - Museo Civico, Sale d’Arte, Alessandria, Italia. A cura di Matteo Galbiati. 2017 “Stratificazioni materiche”- Castel Negrino Arte, Aicurzio, Monza Brianza, Italia. A cura di Matteo Galbiati. “Il decifrabile languore della trasparenza” - Villa Contemporanea, Monza, Italia. A cura di Matteo Galbiati. 2016 “Attraverso la mia pelle” - Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons, Pordenone, Italia. Organizzato dall’Associazione culturale Medianaonis, Pordenone, Italia. A cura di Chiara Tavella. 2014 “Deep White” - Sala della Torretta, Centro Comunale d’Arte e Cultura “Exmà”, Cagliari, Italia. A cura di Roberta Vanali.

Selezione Mostre Collettive

2017 “Equilibri Artistici”- Rope Gallery, Modena, Italia. “Arteam Cup 2017”- Mostra finalisti - Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio, Mantova, Italia. “Premio Nocivelli”- Finalista - Chiesa della Disciplina - Verolanuova, Brescia, Italia. 2016 “Arteam Cup 2016”- Mostra finalisti - Palazzo Monferrato, Alessandria, Italia. “La bellezza resta” - Heart Spazio Vivo - Vimercate, Monza Brianza, Italia. A cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini. “/a.stràt.to/” - Riccardo Costantini Contemporary, Torino, Italia. “Innaturalismi”- MUST, Museo del Territorio di Vimercate, Monza Brianza, Italia. In collaborazione con “Heart pulsazioni culturali” di Vimercate, Monza Brianza, Italia. A cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini. 2015 “Arteam Cup 2015”- mostra dei finalisti, Officina delle Zattere, Venezia, Italia. “Aria” - Progetto elementi in collaborazione con il consorzio di Villa Greppi, Monticello, Monza Brianza, Italia. In collaborazione con “Heart pulsazioni culturali” di Vimercate, Monza Brianza, Italia. A cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini. 46

“Darkkammer” - Sala delle Volte, Centro Municipale di Arte e Cultura “Exmà”, Cagliari, Italia. A cura di Roberta Vanali e Efisio Carbone. 2014 “Contemporanea Mente”- mostra collettiva, Galleria E3 artecontemporanea, Brescia, Italia. “Materie” - Materie anomale e di nuova generazione nell’arte contemporanea, Castello di Trezzo d’Adda, Milano, Italia. In collaborazione con “Heart pulsazioni culturali” di Vimercate, Monza Brianza, Italia. A cura di Simona Bartolena. “Incroci 13.14”- PArCO2, Pordenone, Italia. A cura di Francesca Agostinelli. 2013 “Fibrous” - Gallery W @ The Whit , Whitney Center for the Arts, Pittsfield MA , Stati Uniti. A cura di Nayana LaFond Glazier. 2012 “Idrografie”- Ex convento di San Francesco, Pordenone, Italia. A cura di Chiara Tavella “Progetto Colori “- Centro Civico Sandro Pertini, Osnago, Lecco, Italia. In collaborazione con “Heart pulsazioni culturali” di Vimercate, Monza Brianza, Italia. A cura di Simona Bartolena “Temperaturambiente”- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. A cura del Prof.. Aldo Grazzi. 2011 “Essai(y) “- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. A cura del Prof. C. Di Raco. 2010 “Bé-sotto la pelle”- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. A cura del 15° corso per curatori della Galleria A+A, Spazio Espositivo Pubblico Sloveno, Venezia, Italia. “Arte e scienza”- Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Italia. A cura del Prof. A. Grazzi. 2009 “Premio Arte” - Mostra Collettiva Palazzo della Permanente, Milano, Italia. “Nuovi Orizzonti in Laguna”- patrocinata dalla Regione Veneto, dall’Accademia di Belle Arti di Venezia e dalla Biennale di Teatro, Centro Culturale Borges, Buenos Aires, Argentina. A cura di Ivana D’Agostino. 2006 “In Notte Placida”, Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin, Passariano, Udine, Italia. A cura del Prof. A. Grazzi. 2005 “51° Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia” Giardino Scarpa, Venezia, Italia. A cura del Prof. A. Grazzi. “Autoritratto”, Chiesa di San Francesco, Civici Musei, Udine, Italia. A cura del Prof. E. Comencini e Prof. A. Grazzi. 1995 “World Gold Council” - Fiera Mondiale dell’arte orafa, Vicenza. Italia.

Premi

2017 “Arteam Cup 2017”- Mostra finalisti - Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio, Mantova, Italia. “Premio Nocivelli”- Finalista - Chiesa della Disciplina - Verolanuova, Brescia, talia. 2016 “Arteam Cup 2016”- Vincitrice Premio Speciale Città di Alessandria Palazzo Monferrato, Alessandria, Italia. “Arteam Cup 2016”- Finalista - Palazzo Monferrato Alessandria, Italia. “NoPLace 3” - 49° Premio Suzzara - Mantova, Italia. 2015 “Arteam Cup 2015” - artista finalista, Officina delle Zattere, Venezia, Italia. 2010 “Talent Prize 2010”, premio arti visive contemporanee, Roma, Italia. Menzione speciale a Manuela Toselli. 2009 “Premio Arte Mondadori”, Cairo Editore, Milano, Italia. Primo Premio sezione scultura Accademia.


Manuela Toselli Manuela Toselli was born in Torino in 1971. She lives and works in the province of Udine, Italy. In 1990 she obtained her High School Diploma at the State Institute for Art “G.Sello” in Udine with a specialization in Textiles. In 1995 she obtained a diploma as Jeweler Designer at the Professional Design Institute “Callegari” in Vicenza and started collaborating with a jewelry studio that worked for famous international brands. In the same year her creations were displayed at the “World Gold Council” in Vicenza, Italy, an international fair exclusively dedicated to jewelry. In 2004, after a short hiatus, she enrolled at the Accademia delle Belle Arti of Venice where she graduated in 2010 with a Master Degree in Painting, chair of Professor Carlo di Raco, obtaining a final mark of 110/110 cum Laude. In recent years her works have been displayed in many art galleries across Italy and abroad. They are also featured in a multitude of private and public collections. In her research she finds inspiration in everyday life and in everything that catches her attention. The concepts she wants to convey are revised through an abstraction process and a personal interpretation. She uses silk combined sometimes with other materials. This expressive medium holds a great conceptual value because, in order to be produced, the silkworm is killed before it completes its metamorphosis from chrysalis to butterfly, towards life. All her work is divided into cycles.

2018 “l’invisibile evidente” - Museo Civico “A. Pesaola” - Cormons, Gorizia, Italia. Curated By Chiara Tavella. “...e diventare cuoio” - Biblioteca Civica of Pordenone. Italia. Curated by Chiara Tavella. “No sense, no direction” - Museo Civico, Sale d’Arte, Alessandria. Italia. Curated by Matteo Galbiati. 2017 “Stratificazioni materiche” - Castel Negrino Arte, Aicurzio, Monza Brianza, Italia. Curated by Matteo Galbiati. “Il decifrabile languore della trasparenza” - Villa Contemporanea, Monza, Italia. Curated by Matteo Galbiati. 2016 “Attraverso la mia pelle” - Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons, Pordenone, Italia. Organized by Associazione Culturale Medianaonis, Pordenone. Curated by Chiara Tavella. 2014 “Deep White” - Sala della Torretta, Centro Comunale d’Arte e Cultura “Exmà”, Cagliari, Italia. Curated by Roberta Vanali.

“Darkkammer” - Sala delle Volte, Centro Municipale di Arte e Cultura “Exmà”, Cagliari, Italia. Curated by Roberta Vanali and Efisio Carbone. 2014 “Contemporanea Mente” - Galleria E3 Artecontemporanea, Brescia, Italia. “Materie” - Anomalous and next generation material in contemporary art, Castello di Trezzo d’Adda, Milano, Italia. In collaboration with “Heart pulsazioni culturali” - Vimercate, Monza Brianza, Italia. Curated by Simona Bartolena. “Incroci 13.14”- PArCO2, Pordenone, Italia. Curated by Francesca Agostinelli. 2013 “Fibrous” - Gallery W @ The Whit , Whitney Center for the Arts, Pittsfield, MA,USA. Curated by Nayana LaFond Glazier. 2012 “Idrografie”- Ex convento di San Francesco, Pordenone, Italia. Curated by Chiara Tavella “Progetto Colori”- Centro Civico Sandro Pertini, Osnago, Lecco, Italia. In collaboration with “Heart pulsazioni culturali” – Vimercate, Monza Brianza, Italia. Curated by Simona Bartolena. “Temperaturambiente”- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. Curated by Prof. Aldo Grazzi. 2011 “Essai(y) “- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. Curated by Prof. C. Di Raco. 2010 “Bé-sotto la pelle”- Magazzini del Sale 3, Venezia, Italia. In collaboration with Galleria A+A, Venezia, Italia. “Arte e scienza”- Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Italia. Curated by Prof. A. Grazzi. 2009 “Premio Arte” – Show with finalists - Palazzo della Permanente, Milano, Italia. “Nuovi Orizzonti in Laguna”- with the support of Veneto Region, Accademia di Belle Arti of Venice and Biennale di Teatro, Cultural center Borges, Buenos Aires, Argentina. Curated by Ivana D’Agostino. 2006 “In Notte Placida”, Centro d’Arte Contemporanea of Villa Manin, Passariano, Udine, Italia. Curated by Prof. A. Grazzi. 2005 “51° Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale Arte di Venezia” Giardino Scarpa, Venezia, Italia. Curated by Prof. A. Grazzi. “Autoritratto”, Chiesa di San Francesco, Civici Musei, Udine, Italia. Curated by Prof. E. Comencini and Prof. A. Grazzi. 1995 “World Gold Council” – International Jewellery Fair, Vicenza, Italia.

Selected Group shows

Prizes

Selected Solo shows

2017 “Equilibri Artistici”- Rope Gallery, Modena, Italia. “Arteam Cup 2017”- Show with finalists - Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio, Mantova, Italia. “Premio Nocivelli”- Show with finalists - Chiesa della Disciplina – Verolanuova, Brescia, Italia. 2016 “Arteam Cup 2016”- Show with finalists - Palazzo Monferrato, Alessandria, Italia. “La bellezza resta” - Heart Spazio Vivo - Vimercate, Monza Brianza, Italia. Curated by Simona Bartolena and Armando Fettolini. “/a.stràt.to/” - Riccardo Costantini Contemporary, Torino, Italia. “Innaturalismi”- MUST, Museo del Territorio of Vimercate. In collaboration with “Heart pulsazioni culturali” Vimercate, Monza Brianza, Italia. Curated by Simona Bartolena and Armando Fettolini. 2015 “Arteam Cup 2015”- Show with finalists, Officina delle Zattere, Venezia, Italia. “Aria - Progetto elementi”- In collaboration with Consorzio di Villa Greppi, Monticello and “Heart pulsazioni culturali” - Vimercate, Monza Brianza, Italia. Curated by Simona Bartolena and Armando Fettolini.

2017 “Arteam Cup 2017”- Finalist - Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio, Mantova. Italia. “Premio Nocivelli”- Finalist - Chiesa della Disciplina – Verolanuova, Brescia, Italia. 2016 “Arteam Cup 2016”- Special Prize Winner - City of Alessandria Palazzo Monferrato, Alessandria, Italia. “Arteam Cup 2016”- Finalist - Palazzo Monferrato, Alessandria. Italia. “NoPLace 3” - 49° Prize Suzzara - Mantova, Italia. 2015 “Arteam Cup 2015” - Finalist,- Officina delle Zattere, Venezia, Italia. 2010 “Talent Prize 2010”, Prize for Contemporary Visual Arts Roma, Italia. Honorable mention for Manuela Toselli. 2009 “Premio Arte Mondadori”, Cairo Editore, Milano, Italia. First Prize Sculpture Category - Accademia.

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Legami Grigi - Installazione - Installation 2012 Seta shantung, legno e chiodi Shantung silk, wood and pins 6 pcs Non divisibili - Dimensioni ambientali 6 pcs Not divisible - Environmental dimensions

Museo Civico di Alessandria


Special thanks Luciana Annis Gabriella Anzile Aqua Aura Roberto Bozzato Giampiero Campese Andrea Cereda Lorenzo Cereda Lorenzo e Francesco Civiero Massimiliano Demurtas Paola De Noni Alessio Fattori Matteo Galbiati Mario Giannatiempo Matteo Miani Francesca Parrilla Mimmo Salamino Diego Santamaria Livia Savorelli Chiara Tavella Monica Villa

Finito di stampare a Settembre 2018 presso la Tipografia Romanin di San Michele al Tagliamento, Venezia.


ISBN 978-88-942415-8-7

€ 8,00


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