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Il recente restauro
Il recente restauro
Nel 2006 venne indetto un bando europeo con fondi per 3 milioni di euro, per il recupero della Torre dei Diamanti e dell’area attorno ad essa. I I progetti selezionati furono quelli di Gianfranco Gritella di Torino e quello di Gabbaria Mistrangelo di Savona, quest’ultimo venne scartato dalla soprintendenza perché si occupava di recuperare solo le emergenze. L’architetto Gritella, arrivato sul posto, si rese conto della difficoltà del luogo e divise il lotto in due parti:
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1) Lavori di indagine 2) Svolgimento delle altre opere
La maggior parte dei fondi stanziati, vennero utilizzati per gli scavi eseguiti a mano, analizzando ogni porzione di maceria estratta che si era accumulata nel locali ipogei e non a seguito di demolizioni e crolli nel corso dei secoli. Per rendere fruibile il sito ai visitatori anche con disabilità, si prevedeva di realizzare passerelle ed ascensori, che purtroppo per mancanza di fondi, solo in parte sono state realizzate. Nella seconda parte del lotto gli interventi avevano la finalità di restituire una funzionalità coerente con il tempo attuale. Oltre al recupero delle rovine in superficie, della Torre dei Diamanti (unica in Europa a becco di sprone con bugnato), della Torre di Fiancheggiamento, vennero anche recuperati per fini espositivi i locali ipogei delle cisterne sotterranee. L’unico intervento che modifica la vista di un fianco del castello è la copertura in zinco titanio, posta a proteggere una parte delle rovine considerata fragile e che cerca anche di ricostruire la volumetria dei fabbricati, i quali, all’epoca, circondavano il cortile di ingresso al castello. A causa di motivi burocratici l’architetto Gritella abbandona il progetto ed interviene Giorgio Brusotti di Finale, portando a termine tutte le opere già in programma.
Fig. 7 In rosso le parti aggiunte nel recente restauro
14 Fabrizio Lena, da intervista rilasciata al sottoscritto a Borgio (SV) in data 20 luglio 202