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Ostello

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Buddy

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2018

Situate all’interno di villa Ada, le scuderie Savoia, ad oggi in stato di abbandono, sono state ripensate in questo progetto per diventare un ostello della gioventù. Il concept per la riqualificazione si basa sull’esperienza dei capsule hotel giapponesi, portati nello scenario romani e tradotti in un linguaggio eco friendly. Si è inoltre voluto giocare con il tema del colore e questa giocosità è stata riportata nel nucleo centrale del post operam, costituito da un’aggregazione di ambienti che rassomuglia a quella di un tetris tridimensionale. Fortemente presente è la duatilà ristretto/privato e pubblico/ampio, che ritroviamo nella netta differenza tra spazi comuni e singole unità letto.

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Lo spazio dedicato al singolo è costituito da moduli da quattro posti letto. Le misure di ogni unità fanno sì che l’ambiente sia un vero e proprio existenz minimum. L’ambiente è caratterizzato da colori neutrali e naturali, fatta eccezione per la scala e la parete che da sul corridoio, trattata con moduli in sughero colorato. Questi spazi minimi sono distanti da quelli delle aree comuni, più affini al concetto di “open space”. L’intero gioco materico e di colore contrasta piacevolmente con il resto della struttura, riportata quasi completamente al suo stato originario.

La struttura comune, che costituisce il blocco centrale dell’ostello, attraversa i tre piani dell’ostello. La sua forma, simile a un tetris architettonico, dona movimento agli interni, creando una suddivisione funzionale ma senza compromettere l’aspetto open space. Le pareti della struttura originaria sono trattate con un intonaco bianco, mentre viene posato un pavimento in cotto, fortemente contrastante con le strutture di nuova costruzione.

secondo livello

sezione frontale

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