#cheauto! Giugno 2019

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animo ribelle

La Porsche 917 è entrata nella storia anche grazie alle sue livree. Quella rossa e bianca del primo trionfo, quella Martini vincitrice nel 1971, ma anche quella “psichedelica” con cui correva Helmut Marko o la “Gulf” di Steve McQueen. Senza dimenticare la “pink pig”, versione dall’aerodinamica sperimentale, tanto “cicciottella” da venire dipinta di rosa, con tanto di tagli del maiale disegnati. Ironia della sorte, fu proprio il peso della carrozzeria a mandarla in crisi, “friggendo” i freni. Ma va ricordata anche la versione Can-Am, con i celebri colori blu, rossi e gialli di Roger Penske e la scritta Porsche+Audi a rimarcare una sinergia che dura a tutt’oggi. E la “Famous 59”, bianca con striscia rossa e blu, del Brumos Racing del povero Peter Gregg e di Hurley Haywood.

Ribelle.

La 917 è nata da una forzatura. Non ha mai vinto a Le Mans nel modo in cui doveva ma è diventata grande lontano da casa e, alla fine, si è perfino rifiutata di morire. Sviluppata approfittando di una concessione regolamentare, che aveva visto ridurre da 50 a 25 il numero di esemplari da costruire per ottenere l’omologazione CSI (l’equivalente di allora della FIA) la 917 era fatta per vincere…. con il primo motore 12 cilindri della storia Porsche. Era decisamente una Porsche di “rottura”, in quanto sino ad allora la Casa tedesca aveva regnato tra le cilindrate più piccole e, per la prima volta, andava a sfidare Ferrari e Porsche sul terreno delle 5 litri. E con una progettazione al limite delle regole tanto che, prima di autorizzarla a correre, gli organizzatori vollero vedere le 25 vetture completate e parcheggiate tutte insieme. Senza fare una piega, Ferdinand Piech, allora capo del motorsport di Weissach, obbedì, producendole (in perdita) e infilando tutti gli esemplari davanti alla sua factory per una foto che fece la storia. La 917 era pogettata per avere due configurazioni intercambiabili, una a coda corta, per le piste “normali”, e una a coda lunga per vincere Le Mans. Peccato che, sin dal primo test, la versione “low downforce” si


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