#cheauto! Giugno 2018

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#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

26

€ 0,00

Giugno 2018

A T A R E G ESA LA NUOVA ROLLS-ROYCE CULLINAN

FLYING SCOTSMAN RALLY

Mazda M5 Yamamoto Signature

BRABHAM BT 62


#cheauto quando l’auto fa spettacolo

Nr.

26

Giugno 2018

checosac’è #chefoto

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#cheroba 16 • La scelta di Lawrence - VIDEO • L’anima dei numeri

#chebella 44 • Dinasty: Brabham BT 62 - VIDEO

#chemacchina 54 • Volvo CX60 - VIDEO • Mercedes Classe B Tech - VIDEO • Nuova Seat Ibiza - VIDEO

#cheleggenda 96 • Lo Scozzese Volante

#chestoria 110 • Autossessione - VIDEO

#cheamerica 116


SOSPENSIONI INTELLIGENTI MONROE: COMODO AL COMANDO.

® La tua auto. Il tuo rifugio dal mondo. Il luogo dove ti senti più a tuo agio, lì dove sei al comando. Monroe ® sa quanto è importante per te. Come leader mondiale nel campo delle sospensioni, la nostra missione è metterti a tuo agio al comando. Al contrario delle sospensioni tradizionali, dotate di un’unica modalità, le sospensioni intelligenti Monroe ® utilizzano i loro sensori per monitorare le condizioni stradali 500 volte e regolarsi 100 volte al secondo, garantendoti così il massimo del comfort al volante. Quando le abbiamo testate su guidatori abituati ad auto aziendali, l’87% di loro ha ritenuto “molto buono” o “eccellente” il comfort delle sospensioni intelligenti Monroe ®. La prossima volta che pensi a quale auto acquistare, non dimenticare l’importanza delle sospensioni per un’esperienza di guida ottimale. La comodità, più che un optional, è essenziale: chiedi le sospensioni intelligenti Monroe® in concessionaria.

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E anche la quarta edizione di Verona Legend Cars si è conclusa, confermando il successo della formula, ormai consolidata dagli organizzatori: qualità, passione, heritage, sport. Le 1350 auto in vendita (dalle supercar alle più accessibili) hanno attirato appassionati e curiosi che hanno affollato gli stand della Fiera di Verona a inizio maggio. Chi per acquistare l’auto dei sogni, chi per pura passione e divertimento



chefoto Una splendida immagine della Toyota Yaris WRC dei finlandesi Jari-Matti Latvala e Miikka Antttila impegnati nel Rally del Portogallo, svoltosi nei dintorni di Porto a metà maggio. Per la cronaca il successo è alla fine arriso alla Hyundai del belga Neuville, ora al comando della classifica mondiale Fotografia Jaanus Ree - Red Bull Content Pool



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FRONT PAGE

I nuovi programmi dei corsi Master Maserati sono strutturati su vari livelli di esperienza e con la costante supervisione dei migliori piloti Maserati che consentono di apprendere tutti i segreti della guida sportiva e di mettere alla prova le proprie abilità al volante. Per maggiori informazioni consultare il sito www.mastermaserati.com


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Ha festeggiato così Daniel Ricciardo il ritorno alla vittoria in occasione del Gran premio di Montecarlo del 27 maggio. In una Formula 1 sempre più tecnologica e asettica ben venga un personaggio così genuino e solare… e anche veloce, visto come ha saputo dominare prove e gara nel principato Fotografia Getty Images / Red Bull Content Pool


chefoto Mini ha celebrato il Royal Wedding tra il Principe Harry d’Inghilterra e Meghan Markle con una versione specialissima, prodotta in esemplare unico. Dopo il matrimonio la vettura è andata all’asta per beneficienza, a favore della associazione The Children’s HIV Association, indicata e scelta dagli sposi stessi



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Negli USA è ormai entrata nel vivo la stagione dei dragster e da un paio di anni c’è anche un po’ di Italia in gara, vista la presenza di un team ufficiale FCA. Il bolide “Make-aWish Mopar Dodge Charger RT” di Tommy Johnson Jr. (classe Funny Car) ha terminato al terzo posto assoluto l’appuntamento “Four-Wide nationals” di inizio maggio a Charlotte (North Carolina), sulla pista zMAX Dragway, capace di ben quattro corsie

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cheroba


Tra i suv di lusso irrompe la nuova Cullinan

LA SCELTA DI

LAWRENCE Quando Rolls-Royce diede l’annuncio del lancio della Cullinan, ormai tre anni or sono, lo fece con la piena consapevolezza della richiesta dei propri clienti, che cercavano la “Rolls-Royce dei SUV”, con lusso, performance e versatilità al top


la scelta di Lawrence

La

Cullinan si “risveglia” al tocco del pulsante sul telecomando, oppure avvicinandosi semplicemente alla maniglia, in acciaio, della portiera. Allora l’auto si abbassa di 40 millimetri per facilitare l’ingresso nell’abitacolo, mentre le massicce portiere si aprono ad armadio per invitare i passeggeri ad entrare… e l’avventura può cominciare. Ma per capire da dove arriva questa meraviglia dobbiamo fare un passo indietro, sino a 114 anni fa, quando due gentiluomini inglesi, con storie molto diverse fra loro (uno era un avventuriero aristocratico, l’altro un ingegnere) si trovarono d’accordo nel dover prendere “il meglio e farlo diventare migliore”.

Decisi a realizzare qualcosa che rispettasse il loro motto i due fondarono Rolls-Royce Limited due anni dopo il loro primo incontro… e probabilmente, in quel mentre, Charles Stewart Rolls e Frederick Henry Royce non immaginavamo neppure lontanamente a cosa stavano dando vita. Tant’è, la Rolls-Royce divenne ben presto fornitrice della Real Casa.

Le loro vetture avrebbero ben presto attratto quegli aristocratici dall’animo avventuroso grazie al lusso e all’affidabilità, dimostrata nei primi anni sin dagli albori della casa sulle strade dissestate degli Scottish Reliability Trials del 1907 e durante gli Alpine Trials del 1913. Il 1907 fu anche l’anno nel quale l’imprenditore inglese Frank Norbury introdusse la RollRoyce in India, guidando personalmente una Silver Ghost per 620 miglia da Bombay a Kolhapur, attraverso i difficili territori dei passi delle montagne Ghat. E così accadde che dai Maharajahs e Maharanis di tutta l’India pervenne una raffica di ordini per quelle vetture che parevano più che adatte da utilizzare nelle vaste giungle di quella affascinante regione. Non molti anni dopo le nubi della guerra si addensarono sul continente europeo. I comandanti inglesi provvedettero a blindare le proprie Rolls-Royce, facendole entrare in servizio per il trasporto di uomini nelle regioni dai terreni più difficili del Nord Europa. Allo scoppio della guerra al di fuori dai confini europei, le vetture Rolls-Royce vennero impiegate anche nelle campagne militari di Russia, Cina e in Medio Oriente. E proprio tra le sabbie della penisola del Sinai un uomo ebbe ad affermare che “Una Rolls nel deserto vale più di un rubino”. Quell’uomo era mr. Thomas Edward Lawrence, agente segreto, militare, archeologo e scrittore britannico, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia. Nove Rolls-Royce sarebbero state impiegate da Lawrence e dai suoi uomini, tra le quali due Silver Ghosts, soprannominate “Blast” e “Bloodhoud”, e la vettura personale di Lawrence, “Blue Mist”. Queste tre Rolls furono private di tutti i comfort e degli interni



la scelta di Lawrence

Il nome del nuovo suv Rolls-Royce si rifà al diamante Cullinan, detto anche Stella d’Africa, probabilmente la più grande pietra preziosa grezza mai ritrovata, che vanta un peso di circa 621 grammi. Il ritrovamento avvenne in Sudafrica nel 1968 e successivamente la pietra venne tagliata dai maestri Amsterdam, agli albori del ‘900. Dal suo taglio furono ricavati 106 diamanti di varie dimensioni e forme, molti dei quali andarono a far parte dei Gioielli della Corona Britannica



la scelta di Lawrence

pregiati per essere utilizzate come veicolo da trasporto, con un cassone di legno e ruote rinforzate, senza però toccare alcun aspetto ingegneristico delle vetture originali. Altri veicoli utilizzati in quei deserti subivano spesso problemi di affidabilità o rimanevano completamente bloccati nella sabbia, ma non le RollsRoyce che furono strumento fondamentale per le vittoriose campagne in Sinai e Palestina. La Cullinan è una Rolls-Royce come non se ne sono mai viste ma che recupera la vocazione all’avventura e al fuoristrada di quei tempi eroici. Questo incredibile suv utilizza una nuova architettura per garantire al cliente un comfort superiore, versatilità e spazio negli interni,

tecnologia di ultima generazione, design iconico ed una esperienza di guida unica sia su strada che su sterrato. La nuova sottostruttura in alluminio garantisce infatti una straordinaria rigidità per una ottima performance su terreno dissestato, senza però compromettere il comfort dei passeggeri. L’obiettivo dichiarato degli ingegneri è sempre stato infatti quello di portare “fuoristrada”

la tradizionale “Magic Carpet Ride” di RollsRoyce (letteralmente “esperienza da tappeto volante”). E pare proprio ci siano, riusciti grazie alla nuova architettura leggera e anche in virtù di sospensioni di ultima generazione. Reinventando le già esistenti sospensioni pneumatiche (adottando pistoni più grandi e irrigidendone il setup) e includendo trazione integrale (prima assoluta su una Rolls-Royce) e ruote posteriori sterzanti, la casa inglese assicura che l’esperienza di viaggio su una Cullinan sarà unica ed irripetibile per i clienti ed i propri passeggeri. Il sistema di sospensioni elabora milioni di calcoli ogni secondo per aggiustare elettronicamente gli ammortizzatori, reagendo alle accelerazioni, all’uso dello sterzo e basandosi anche sulle informazioni fornite dalle telecamere. Nel caso di guida fuori strada, il sistema elettronico degli ammortizzatori è capace di utilizzare aria compressa per “schiacciare” verso il suolo le ruote in caso di perdita di aderenza, assicurando il massimo della trazione in ogni momento. Una volta attivato il sistema Off-Road, il guidatore può leggermente modificare i valori dell’assetto per rispondere al meglio alle varie superfici quali sterrati, erba umida, neve o fango, per sfruttare al meglio la considerevole coppia garantita dal propulsore. E in caso di neve, sabbia o per guadare corsi d’acqua, la Cullinan può vantare il margine di passaggio più ampio nella categoria dei SUV super-lusso, con 540mm di altezza da terra. Da non dimenticare infine anche il grande lavoro fatto sul motore 6,75 litri V12, capace ora di offrire una coppia perfetta di 850 Nm a soli 1600 giri motore.



la scelta di Lawrence


L’abitacolo della Cullinan propone un’ altra interessante caratteristica. Infatti, ispirandosi ai tempi in cui i passeggeri non condividevano mai lo spazio con i loro bagagli (relegati in un apposito vano, al di fuori dell’abitacolo) i progettisti hanno pensato e realizzato una parete in crsitallo che, alle spalle delle poltrone posteriori, divide fisicamente il vano bagagli dal resto. Oltre a migliorare la silenziosità a bordo questo accorgimento aumenta il rendimento del riscaldamento in inverno e del sistema di condizionamento d’estate, evitando un’inutile dispersione nella zona bagagliaio


la scelta di Lawrence

Giles Taylor, Direttore del Design, ha realizzato insieme al suo team una vettura all’altezza delle aspettative con proporzioni tipicamente Rolls-Royce sia all’esterno che negli interni, e livelli di lusso senza precedenti. Seppur priva di spunti originali ( o forse “volutamente” priva di spunti originali) la vettura esprime a prima vista forse e solidità Alcuni dettagli chiave quali i fari e le prese d’aria sono ben integrati nella carrozzeria, mentre linee decise e nette creano un profilo muscoloso, che culmina nella griglia a “tempio greco” e nei fari a “sopracciglio”.Allontanandosi dall’anteriore le linee verticali del montante corrono fino all’angolo del cofano, che è volutamente voluminoso, per poi tornare verso i lati della griglia a enfatizzare l’altezza dell’auto da terra.

Vista dilato la Cullinan presenta le proporzioni tipiche di una Rolls-Royce con il cofano lungo, e volutamente più alto del profilo delle portiere, ad esaltare la propria imponenza. Il retro della Cullinan è semplice e funzionale, con due unità dalle dimensioni ridotte a contenere tutte le luci posteriori. Un ultimo tocco di funzionalità è rappresentato dagli scarichi e dal parafango in acciaio ad indi-

care una vettura capace di affrontare ogni situazione. Il suv Rolls-Royce misura 5,34 metri di lunghezza per 2,16 di larghezza, 1,83 di altezza e passo di 3,29 metri, pesa circa 2,6 tonnellate che poggiano su enormi cerchi da 22”. All’interno la Cullinan è un autentico capolavoro del lusso targato Rolls-Royce, ma è anche un ambiente funzionale e simmetrico. Dalla console centrale ai braccioli delle portiere, il design degli interni è una perfetta combinazione di linee orizzontali e verticali mentre i sedili sono un altro piccolo capolavoro e non smentiscono la tradizionale qualità della manifattura Rolls-Royce. Per parte sua lo schermo al centro del cruscotto, ad alta risoluzione 7x3 Head-Up, è di grandissima resa e sono naturalmente presenti tutti i sistemi per la navigazione e per l’intrattenimento dei passeggeri. Lo schermo è un touch screen, consentendo al guidatore di scorrere velocemente tra tutte le funzioni, mappe e setup del veicolo. Le applicazioni presenti sullo schermo potranno in ogni caso essere selezionate attraverso il tipico controller “Spirit of Ecstasy” presente al centro della console a fianco del pulsante “Off-Road”, a quello per la discesa controllata e al controllo dell’altezza delle sospensioni. Altre numerose soluzioni tecnologiche rendono la Cullinan tra le vetture più avanzate di questo segmento, con equipaggiamenti quali assistenza per la visione notturna, sistema di avviso presenza di animali e pedoni sulla strada, sistema di telecamere con visione panoramica, Active Cruise Control, segnalatore di collisione e segnalatore di cambio di corsia. E il prezzo? Al momento non è stato comunicato ma pare si posizionerà attorno a 270/280mila Euro.



la scelta di Lawrence


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cheroba

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C’È UN NUMERO RICORRENTE NELLA STORIA MAZDA

IL MISTERO DEL NUMERO


LA NUMEROLOGIA NON È UNA SCIENZA MA È QUALCOSA DI PIÙ DI UNA SEMPLICE CREDENZA POPOLARE. E ALLORA ANDIAMO ALLA SCOPERTA DEL FILO SOTTILE CHE LEGA I NUMERI ALLA STORIA DI MAZDA. IN SPECIAL MODO IL NUMERO 5…


il mistero del numero 5


Numeri.

La numerologia non è una scienza, quella si chiama matematica. E’ semmai una “pseudoscienza”, una assieme di credenze, coincidenze, ragionamenti (a volte un po’ forzati) e fantasie. Un po’ come accade per l’astrologia, anche la numerologia porta a trovare relazioni logiche tra situazioni, fatti e… numeri, appunto. Sotto la polvere superficiale si cerca la possibile relazione mistica tra i numeri e le cose, tra i numeri e le azioni di esseri viventi. La numerologia e la divinazione numerologica erano pratiche popolari fra i primi matematici come Pitagora. Alcuni suoi seguaci sostenevano infatti che i numeri costituiscono l’armonia su cui si fonda il mondo. Nella tradizione numerologia il numero cinque, tra le varie cose, è collegato alla consapevolezza dei cinque sensi e, in quanto numero delle dita della mano, il il dominio dell’uomo nel creato. Questo significato peraltro si riflette nella matematica decimale (dieci è il doppio di cinque), nelle costruzioni militari (avete presente il Pentagono, sede centrale delle Forze Armate US?) o nella stella a cinque punte. È un numero che nasconde molte caratteristiche e addirittura governa l’abilità di pensare e la capacità intellettuale. Ma anche rappresenta l’apertura a nuove idee ed esperienze… in altre parole rappresenta la ricerca della libertà, dell’avventura… proprio come Mazda 5. Dal canto suo, nella stretta relazione che sempre di intrattiene tra numeri e lettere nelle varie “pseudoscienze”, la lettera M


il mistero del numero 5


(quale equivalente numerico di 4) rappresenta la spiritualità. Questa lettera tenderebbe all’autostima e aiuterebbe nella realizzazione di un obiettivo di successo. Tutto questo gioco di simbologie ci porta a considerare M e 5 simboli di successo, di spirito libero e avventuriero. Ne consegue che quando, parecchi annetti fa, i progettisti di Mazda decisero di mettere al mondo quella cabriolet, poi diventata un vero oggetto di culto, non avrebbero mai e poi mai potuto evitare di chiamarla 5. Era nelle cose… la strada era già segnata: un prodotto che si chiamasse M5 non poteva che vivere la splendida vita che sta tuttora vivendo. La bella Mazda MX-5 Yamamoto Signature (seconda MX-5 della serie limitata “The Top Limited Editions”) torna all’essenza stessa della iconica roadster, con l’obiettivo di elevare al massimo il piacere di guida… e quindi di restare fedele al massimo alla vocazione del numero 5. Prodotta in solo quattro esemplari (perché non cinque resta un mistero…) e sviluppata in omaggio alle richieste dei clienti, la “Yamamoto Signature” prende il nome dallo storico progettista di Mazda, l’ingegnere Nobuhiro Yamamoto, un uomo che ha dedicato oltre 20 anni della sua vita allo sviluppo della roadster giapponese. La vettura nasce sulla base della versione 1,5L Exceed 6MTsoft top di colore Jet Black (esattamente come quella posseduta da Yamamoto-san) ed è resa ancora più aggressiva da appendici aerodinamiche con accenti rossi.


il mistero del numero 5


La scelta del motore1.5L da 131 CV con cerchi da 16” è stata voluta da Yamamoto in persona, perché l’essenza della MX-5 è rappresentata dalla leggerezza e dalla reattività, aspetti essenziali della guida che definiscono la KANsensation. KANsensation è infatti la serie di esperienze sensoriali da cui le persone traggono piacere e divertimento guidandola propria auto. Per rendere la sensazione Kan più tangibile e misurabile, gli ingegneri Mazda hanno raccolto molti dati relativi a maneggevolezza e dinamica di guida, testando molte vetture in diverse condizioni. Tutte le loro esperienze sono state successivamente trascritte e codificate fino a stabilire cosa definisce un “buon KAN” e a trasferirlo nella progettazione della vettura. Il motore 1,5L è leggero e compatto e questo si riflette nella velocità di inserimento in curva. La sua raffinatezza costruttiva lo rende estremamente reattivo e permette di allungare fino al regime di 7.500 giri, con un crescendo di suono e potenza: gioia pura! I cerchi da 16 pollici sono adeguati per gestire il peso ridotto della vettura (975 kg) e la potenza di 131 CV, assicurando precisione di guida soprattutto grazie alla loro leggerezza. Completa la dotazione una barra anteriore verniciata in rosso, che incrementa la rigidezza del telaio,e un tappo olio di alluminio, anch’esso di colore rosso. Una cura particolare è stata dedicata agli interni, realizzati da maestri artigiani italiani: morbidi rivestimenti in pelle e alcantara®grigia


il mistero del numero 5


si alternano a resistenti inserti di camoscio rosso (per le parti più soggette ad usura) quale richiamo al look esterno. Un ulteriore tocco di esclusività è dato dalla firma di Nobuhiro Yamamoto cucita a rilievo sulla plancia davanti al sedile del passeggero. La MX-5 Yamamoto Signature è inoltre personalizzabile con un kit che porta il livello di raffinatezza meccanica e il piacere di guida al massimo livello, esaltando la KANsensation. Da notare che iI kit che viene consegnato al cliente in una elegante cassa di legno brandizzata ed è composto da: • impianto frenante Brembo® con pinze anteriori a 4 pistoncini verniciate in rosso (diametro dischi ant. 280mm) • impianto frenante posteriore con pinze Nissin verniciate in rosso (diametro dischi post. 280mm) • tubi aeronautici in treccia metallica per l’impianto frenante • assetto completo regolabile Öhlins® Road & Track comprensivo di molle e ammortizzatori, in grado di garantire una risposta delle sospensioni più precisa e reattiva (anche l’altezza delle sospensioni è regolabile) • cerchi in lega ENKEI® RPF1 da 16’’ di colore nero lucido con finitura rossa (più leggeri dell’originale di circa 400 gr./), completi di pneumatici semi-slick stradali ToyoProxes R888R da 205/50. Tutto ciò riduce il peso delle masse sospese contribuendo a migliorare la precisione di guida, nonché la prontezza in accelerazione e frenata grazie al minor momento di inerzia.


il mistero del numero 5



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La MX-5 Yamamoto Signature è caratterizzata infine da una targhetta identificativa esterna, rivettata sulla carrozzeria all’altezza dello specchietto retrovisore sinistro, che richiama le serie speciali degli anni ‘90 e riporta, oltre al numero dell’esemplare, anche l’ideogramma KANsensation. La MX-5 Yamamoto Signature è ordinabile solo on line tramite il sito www.mazda.it al prezzo di 37.500 Euro. Ma non finisce qui. Il misterioso legame che c’è tra Mazda e il numero 5 riserva altre sorprendenti sfaccettature. A esempio, può non destare scalpore scoprire che Mazda abbia stabilito il suo nuovo fatturato globale massimo nell’anno fiscale 2017-18, chiuso il 31 marzo. Ma rileviamo che, con 1.631.000 unità vendute, si è concretizzata una crescita pari al 5% rispetto all’anno precedente e pure che il Costruttore giapponese ha così fatto registrare il quinto anno di crescita ininterrotta… ca va sans dire… A decretare questo scintillante successo Mazda in tutto il mondo è stata soprattutto la gamma dei crossover CX (46% sul totale delle vendite) e in casa nostra, in Europa, il fatturato del SUV compatto CX-5 è aumentato del 17%. Ma c’è di più: il 15 maggio scorso 2018 il colosso giapponese ha annunciato di aver raggiunto quota 50 milioni di veicoli prodotti. Esattamente ottantasei anni e sette mesi dopo il primo camioncino a tre ruote, che fu prodotto nell’ottobre del 1931…. numeri…

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chebella

BRABHAM TORNA IN CAMPO CON LA BT62

DINASTY


DAVID BRABHAM HA ANNUNCIATO IL RITORNO DELLA BRABHAM CON LA PRESENTAZIONE DELL’INCREDIBILE BT62, UNA PUROSANGUE SPINTA DA UN MOTORE V8 ASPIRATO DA 5,4 LITRI DA 700 CAVALLI CHE PESA SOLTANTO 972 KG… E C’È UN FUTURO IN PISTA GIÀ PIANIFICATO! di Niccolò Gargiulo


dinasty

BT

è la leggendaria sigla introdotta dai fondatori della casa automobilistica Jack Brabham e RonTauranac negli anni sessanta… e oggi si apre un nuovo capitolo nella storia Brabham: la BT62. Completamente progettata internamente è una vera supercar senza compromessi, che fa ampio uso di materiali super leggeri e sfrutta al massimo l’aerodinamica di un design

aggressivo che però non tralascia dettagli raffinati e il comfort. A sottolineare le radici anglo-australiane del brand, la vettura è stata di recente presentata presso la Australian House di Londra, sede dell’Australian High Commission, dove, per ricordare l’illustre passato del marchio, sono state anche messe in mostra anche alcune storiche vetture Brabham da gara e diversi oggetti da collezione. Nel discorso di presentazione David Brabham (figlio del grande jack e a sua volta ex pilota di


successo) ha dichiarato: “E’ un grande orgoglio onorare l’eredità di mio padre aprendo un nuovo capitolo nella storia di Brabham. La squadra che abbiamo messo in campo ci consentirà di onorare di portare a compimento la strategia di lungo termine che ci siamo preposti. Il primo passo è la Brabham BT62, una vettura realmente degna di portare il nome Brabham”. I pochi fortunati clienti che si aggiudicheranno una BT62 entreranno a far parte del


dinasty Brabham Driver Development Programme, dove la loro abilità di guida sarà affinata per raggiungere un livello di totale simbiosi con la vettura. Verranno prodotti soltanto 70 esemplari di BT62, numero che richiama i settant’anni dall’inizio delle attività della famiglia Brabham nel mondo dei motori, con un prezzo base di 1 milione di sterline inglesi (all’incirca 1.140.000 Euro). Delle 70 prodotte, le prime 35 saranno una diretta celebrazione dei 35 Gran Premi vinti dalle vetture Brabham

La storia Brabham parte nel 1948, quando sir Jack debuttò in gara in Australia e oggi, 70 anni dopo, Brabham resta uno dei marchi più iconici della storia delle competizioni automobilistiche. Nonostante la prima vettura fu costruita nel 1961 già a metà degli anni sessanta Brabham era entrata nel ristretto novero dei costruttori vincenti in Formula 1 e in breve divenne il maggiore costruttore di monoposto al mondo, capace di costruire e vendere più di cinquecento vetture (di varie categorie) entro il 1970


in Formula 1 ma… bisognerà aspettare la fine del 2018 per le prime consegne ai clienti. La Brabham BT62 presentata a Londra è stata orgogliosamente verniciata con la livrea verde e oro, a richiamare la BT19 con la quale Jack Brabham vinse il Gran Premio di Francia del 1966, nella storica annata che lo portò a diventare il primo (e finora unico) pilota a vincere un Campionato del Mondo di Formula 1 con una vettura di

propria produzione. Sotto la guida di David Brabham, plurivincitore della 24 ore di le Mans, la casa inglese sta già seguendo una strategia di lungo termine, che la porterà ancora una volta a competere in pista, con la classica corsa di durata francese come punto di riferimento. La Brabham BT62 non porta solo il nome di una marca storica ma è il frutto diretto dell’eredità dei modelli di un tempo.


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L’idea di fondo è rimasta la stessa e l proccio il medesimo che ha consentito a Brabham di vincere 35 Gran Premi. C questo DNA nelle vene il team capitanato David Brabham ha sviluppato una vettura le performance uniche, adatta più che ma prestazioni da capogiro in pista. Paul Birch, direttore del dipartimento di nologia ed ingegneria della rinata Brabh ha dichiarato: “Disegnata partendo da z la nostra prima vettura ci consente di lanc Brabham verso una nuova era senza dim


l’ap-

Con o da dalai a

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ticare il glorioso passato della marca. Utilizzando materiali innovativi e le più moderne tecnologie, e seguendo un rigoroso processo di produzione durato due anni, la BT62 è un prodotto che chiede dedizione e impegno totale da parte del proprietario che come ricompensa troverà una immensa soddisfazione.” Ma non la vedremo in strada, la Brabham BT62 è omologata infatti solo per girare su pista. Il propulsore è nella classica posizione centrale la trazione, ovviamente, posteriore e

grazie ad un peso di soli 972 Kg la vettura riesce ad ottenere un rapporto potenza/peso di 730 ps per tonnellata La propulsionea è garantita da un motore Brabham V8 da 5,4 litri che scatena a terra 700 cavalli e 667 Nm di coppia motore mentre, con il suo design estremo e l’efficiente pacchetto di soluzioni aerodinamiche, la Brabham BT62 riesce ad ottenere un coefficiente aerodinamico di livello assoluto. I freni sono in carbonio a sei pistoni e gli pneumatici Michelin slock.


dinasty


Parlando in occasione del lancio londinese della BT62 David Brabham ha spigato: “Avevo deciso una dozzina di anni fa di rilanciare il marchio Brabham, con l’orizzonte di rivederlo impegnato nelle competizioni internazionali. Mio padre aveva un’incredibile determinazione a perseguire il successo e io, come lui, mi sono impegnato e ho lavorato al massimo durante questi ultimi anni, costruendo questa nuova avventura sulla mia esperienza di pilota e di leader e senza mai perdere di vista l’obiettivo finale. E’ stata una sfida durissima in certi momenti ma quanto siamo riusciti a fare è semplicemente sbalorditivo. Oggi questa presentazione mi rende estremamente orgoglioso: la dinastia Brabham entra in una nuova era”

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chemacchina

98 Volvo XC60

Elegante e potente quanto basta, bella fuori e dentro. La VolvoXC60 non delude i cultori della marca scandinava e promette di far vacillare le convinzioni di molti seguaci dei brand tedeschi



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Due cifre, un nove e un otto. Questa percentuale deve farvi stare tranquilli quando siete a bordo di una Volvo XC60. Euro NCAP è l’istituzione internazionale che vigila sulla sicurezza delle automobili e ogni anno pubblica l’elenco “Best in Class”, per segnalare i veicoli che si siano distinti per prestazioni superiori a quelle dei concorrenti durante lo stesso anno solare. Euro NCAP fa i suoi test, dispone di suoi attendibili parametri e utilizza una somma ponderata di punteggi per fare un confronto preciso fra le vetture in ogni classe di appartenenza. Per i passeggeri le categorie di valutazione sono “occupanti adulti”, “occupanti bambini”, “pedoni” e “Safety Assist”. Orbene, nello scorso gennaio Euro NCAP ha eletto le Best in Class del 2017 e la Volvo XC60 ha ottenuto un punteggio altissimo, il 98%, nella categoria “occupanti adulti” e nella sua classe di appartenenza (grandi SUV e fuoristrada). Inoltre la XC60 ha scattato di ben 20 punti percentuali la concorrente più prossima nella categoria Safety Assist, dove ha ottenuto un punteggio del 95%. Basta dubbi: quando siete a bordo di una Volvo potete sentirvi tranquilli.


“La nuova XC60 è una delle vetture più sicure che Volvo abbia mai costruito – ha dichiarato Malin Ekholm, Vice President del Centro Sicurezza di Volvo Cars – è equipaggiata con tutte le migliori tecnologie progettate per assistere il conducente, per tutelare chi è a bordo e gli altri utilizzatori della strada, come ad esempio i pedoni e i ciclisti, oltre che per ridurre i rischi di collisione. Siamo orgogliosi che i nostri sforzi incessanti per innovare le dotazioni di sicurezza siano stati riconosciuti da Euro NCAP inserendo Volvo Cars nell’elenco Best in Class.”


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La nuova XC60 SUV è infatti dotata di una moltitudine di nuovi e avanzatissimi dispositivi di assistenza alla guida che hanno l’obiettivo di evitare, per quanto sia possibile, che l’automobilista si trovi in situazioni critiche. Ad esempio, uno di questi dispositivi è in grado di offrire un ausilio automatico alla sterzata al fine di evitare potenziali collisioni. Il sistema si attiva quando la sola frenata automatica non sarebbe sufficiente a evitare un potenziale impatto. In tali circostanze, ma solo quando si procede tra i 50 e i 100 kmh, la vettura fornirà l’assistenza alla sterzata necessaria per evitare l’ostacolo che si trovi in traiettoria. Sia chiaro che “assistenza alla sterzata” non significa che l’automobile gira da sé e schiva l’ostacolo in totale autonomia, bensì che in questi frangenti il sistema aiuta chi sta al volante, reagendo tempestivamente e “suggerendo”la direzione della sterzata. Volvo ha anche installato un dispositivo chiamato Oncoming Lane Mitigation, che aiuta il guidatore a evitare la collisione con veicoli che sopraggiungono in senso opposto. Questo sistema avvisa il conducente che ha inavvertitamente sconfinato dalla corsia di marcia e provvede autonomamente a correggere leggermente la sterzata per riportare la vettura all’interno della propria corsia. E’ invece opzionale il sistema chiamato Blind Spot Information System, che segnala


Volvo è presente sul mercato dal 1927 ed è oggi di proprietà della cinese Zhejiang Geely Holding (Geely Holding). Nel 1999 la Volvo era stata rilevata dalla statunitense Ford Motor Company, per essere successivamente acquisita da Geely Holding nel 2010. Nel dicembre del 2016, Volvo Cars contava circa 31.000 dipendenti in tutto il mondo. La sede centrale è a Goteborg, in Svezia mentre il quartier generale cinese si trova a Shanghai. I principali stabilimenti di produzione automobilistica della società sono a Goteborg (Svezia), Ghent (Belgio), Chengdu e Daqing (Cina). Nell’intero anno 2017 le vendite hanno raggiunto la cifra record di 571.577 auto, con un aumento pari al 7.0% rispetto al 2016


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al conducente la presenza di veicoli negli angoli ciechi; anch’esso prevede la sterzata assistita e consente di evitare le collisioni potenziali con veicoli che si trovano in un angolo cieco. Da non dimenticare infine il Large Animal Detection, che rileva la presenza di animali di grandi dimensioni, e il Run-off Road Mitigation, che tende a ridurre l’impatto in caso di uscita dalla carreggiata. Non male davvero. L’estetica della XC60 non delude ed è in linea con i più recenti prodotti Volvo, soprattutto se si pensa che ci sono elementi (come ad esempio i fari anteriori) in comune con la XC90. La carrozzeria vanta un profilo scolpito e atletico, arricchito da un gusto raffinato e inconfondibile. A nostro parere il design è nel complesso più riuscito e intrigante rispetto alla sorella maggiore XC90, decisamente meno imponente, più fluido ed elegante. Una volta saliti in vettura non si può che rimanere entusiasti; l’abitacolo è il risultato di un magistrale abbinamento di ottime soluzioni stilistiche ed esigenze funzionali. Materiali di pregio da vedere e toccare, abbinati a tecnologia d’avanguardia, il tutto perfettamente amalgamato per una sensazione di grande eleganza e comfort.



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Eccellenti le sedute e, per parte sua, l’ottimo climatizzatore quadri-zona riesce ad eliminare in buona parte gli agenti inquinanti e le particelle provenienti dall’esterno, per convogliare nell’abitacolo solo aria pulita. Un filo meno generosa di quanto ci si potrebbe aspettare la capacità del bagagliaio, comunque in grado di soddisfare le necessità di comune utilizzo degli utenti. Al centro della plancia c’è un generoso display da 9 polllici mentre il sistema di infotainment (con servizi connessi di Volvo Cars, Sensus e la app Volvo On Call) è stato oggetto di un’ottimizzazione grafica. Ma proprio in questa area abbiamo trovato un punto di debolezza: il sistema non appare del tutto semplice/intuitivo nell’utilizzo e in talune pagine offre informazioni e funzioni di non elementare decifrazione. E’ eccellente invece l’impianto audio, di cui si può godere da qualsiasi sedile, anche in virtù di un’ottima insonorizzazione dell’abitacolo. Come per le vetture della serie 90, anche per questo modello Volvo è disponibile la funzione di integrazione dello smartphone con CarPlay e Android Auto. La nuova XC60 monta, tra gli altri, il pluripremiato propulsore benzina ibrido plug-in T8 Twin Engine, che si colloca in cima alla gamma delle motorizzazioni con i suoi 407 CV


Nel marzo scorso è stato assegnato alla XC60 anche il World Car of the Year 2018 Award, il premio assegnato in occasione del Salone dell’Auto di New York, che va ad aggiungersi al lungo elenco di riconoscimenti ufficiali vantato dai modelli Volvo. La XC60 si era aggiudicata anche il prestigioso North American Utility of the Year Award all’inizio di quest’anno e pure il premio europeo di Auto dell’Anno, durante il Salone dell’Auto di Ginevra. E’ questa la prima volta che una Volvo viene proclamata Auto dell’Anno a livello mondiale. “Sono contento di vedere che gli investimenti fatti dalla Casa a livello di prodotto stanno dando i loro frutti - ha commentato Håkan Samuelsson, Presidente e CEO Volvo - ci confrontiamo con una concorrenza accanita, ma il premio assegnato alla XC60 dimostra che Volvo sta offrendo un giusto mix di design, connettività e sicurezza, che viene apprezzato dai clienti in tutto il mondo”


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di potenza e un’accelerazione da 0 a 100 Km in soli 5,3 secondi. Ma la gamma di motorizzazioni è ampia: unità diesel D4 da 190 CV e D5 con tecnologia PowerPulse (in grado di sviluppare 235 CV di potenza) affiancate da propulsori benzina T5 da 254 CV e il T6 che, con turbo e sovralimentatore, arriva a erogare 320 CV di potenza e 400 Nm di coppia motrice. Abbiamo avuto modo di provare una D4 cambio automatico a 8 rapporti, forse la versione più interessante per il nostro mercato. Il propulsore spinge bene e la vettura offre buone sensazioni in ogni situazione, tanto che in certi momenti si rischia di dimenticare di essere al volante di un SUV… soprattutto se si utilizza la modalità di guida più sportiva. La sua vocazione principale resta comunque quella di grande divoratrice di chilometri… in totale relax, anche in virtù di ottime sospensioni che sanno ben ammortizzare anche sconnessioni importanti e garantiscono sempre un buon grip. Non delude anche il cambio (automatico a 8 rapporti), sempre fluido e reattivo mentre è ottima la frenata e buona la maneggevolezza, nonostante i quasi 1.900 chili di peso. I consumi (vedi tabelle) sono nella norma per una vettura di queste dimensioni e peso. La XC60 viene prodotta presso lo stabilimento di Volvo Cars di Torslanda, in Svezia.


Recentemente Volvo iniziato a lavorare con Google all’integrazione di Google Assistant a comando vocale, Google Play Store, Google Maps e altri servizi di Google nel suo sistema di infotainment Sensus di prossima generazione basato sul sistema operativo Android diGoogle. La partnership fra Volvo Cars e Google contribuirà a migliorare ulteriormente il modo in cui i clienti Volvo interagiscono con la loro auto. App e servizi sviluppati da Google e Volvo Cars verranno integrati a bordo dell’auto, mentre migliaia di altre app saranno disponibili attraverso il Google Play Store, a sua volta ottimizzato e adattato per l’utilizzo attraverso i sistemi di infotainment di bordo di tipo Android.


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listino prezzi


caratteristiche tecniche prinicipali

ca


chemacchina

Mercedes Classe B Tech

La nuova Classe B TECH è una serie speciale che aggiunge inediti contenuti tecnologici alla funzionalità , al comfort e alla sicurezza che da sempre caratterizzano il monovolume della Stella.



istant classic

Parlare

d e l l a Classe B proprio nelle settimane in cui Mercedes sta lanciando la nuova Classe A potrebbe apparire fuori luogo, o quantomeno inutile. Ma così non è. Prodotta a Rastatt (Germania) e dal 2012 anche a Kecskemét (Ungheria), la Classe B potrebbe infatti essere qualificata come ub vero “istant classic”, cioè un modello capace di diventare un “classico”, un concreto punto di riferimento, già all’indomani del lancio. Il modello è nato nel 2011 e ha subito un primo restyling nel 2014, per poi arrivare attraverso vari step sino al lancio della serie Tech, di cui ci occupiamo specificatamente in questo servizio, agli inizi di quest’anno. Si dirà: ma le monovolume hanno fatto il loro tempo, il mercato ora tende ad altro. Vero, ma solo in parte. In realtà ancora esiste (e resiste) un tipo di clientela affezionata a questa tipologia di automobile, una clientela composta soprattutto da famiglie, che desiderano ampio spazio interno rimanendo però nell’ambito delle vetture medio-piccole; che apprezzano comfort e finiture di livello superiore ma detestano gli impegnativi ingombri delle auto “premium”. In ambito Mercedes questo tipo di vetture viene denominato Sports Tourer: in pratica

una divoratrice di chilometri che non disdegna (per design e prestazioni) qualche accenno di autentica sportività. Nell’idea dei progettisti della Stella si tratta dell’auto ideale per tutti coloro che attribuiscono particolare importanza alla praticità, al comfort e alla sicurezza, ma che al contempo non vogliono rinunciare a sportività e dinamica di marcia. Prima nata di un’intera nuova generazione nel segmento delle compatte, la Classe B nel corso degli anni ha fatto da apripista al grande successo MercedesBenz in questa categoria di vetture. Oggi la Classe B è disponibile con una serie infinita di motorizzazioni diesel (parche nei consumi) e a benzina e un’ottima trazione integrale 4MATIC (disponibile a richiesta su alcuni modelli); tutto ciò ne fa una leader nel segmento delle compatte, con una varietà di offerte davvero unica. E’ una monovolume compatta con un’estetica di forte personalità: linee decise, scolpite e, per certi versi pure grintose. A ciò contribuiscono anche le luci Led che, oltre a garantire una migliore illuminazione, sottolineano alcuni tagli e linee della carrozzeria. All’interno si percepisce la qualità e l’eleganza tipiche Mercedes. In un ambito di grande razionalità nulla è fuori luogo, nulla è eccessivo e tutto è ben disegnato, molto curato e ottimamente allestito.



istant classic

Il comfort in marcia, a partire da un’ottima insonorizzazione, fa pensare a vetture di segmento superiore. In qualità di Sports Tourer, la Classe B combina le dimensioni esterne compatte ad un abitacolo ampio. Con uno spazio per la testa che arriva fino a 1.047 mm nel vano anteriore (senza tetto scorrevole), questa berlina dalla coda tronca è tra i modelli più capienti del segmento. Lo stesso vale per il generoso spazio per le ginocchia nel vano posteriore (89 mm). Anche per i bagagli è disponibile un ampio spazio: il volume del bagagliaio del modello base va dai 488 ai 1.547 litri. Un fattore ancora più importante rispetto a questo valore astratto è il volume effettivamente utilizzabile: la Classe B, ad esempio, offre una larghezza del bagagliaio tra i passaruota pari a 1.050 mm. A richiesta, inoltre, la Classe B è disponibile con il cosiddetto sistema Easy-Vario-Plus, che con poche mosse consente di allestire in modo versatile l’abitacolo. Il sistema EasyVario-Plus comprende, ad esempio, la regolazione longitudinale dei sedili posteriori fino a 140 millimetri. La Classe B è stata la prima vettura al mondo nel segmento delle compatte ad essere dotata del sistema Collision Prevention Assist basato su radar (in parole povere un sistema di assistenza alla frenata attivo), che è in grado di ridurre il pericolo di tamponamento.

Inoltre, con il sistema di assistenza abbaglianti adattivi, il Blind Spot Assist, il sistema antisbandamento e l’attention Assist, la Classe B si è dotata di una serie di sistemi di assistenza alla guida propri delle serie più grandi. La motorizzazione più sportiva della Classe B è il modello B 250. Con un propulsore da 1.991 cm3 eroga una potenza di ben 211 CV e sviluppa una coppia massima di 350 Nm dai 1.200 ai 4.000 giri/min. La B 250 scatta da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi… una piccola bomba. Noi abbiamo potuto provare la più tranquilla 180D dotata di cambio automatico. L’impressione al volante è di grande sicurezza: intendiamoci, la natura della Classe B non spinge a comportamenti troppo sportivi, ci si trova a proprio agio e il comfort che sa trasmettere porta istintivamente ad uno stile di guida fluido e scorrevole, senza eccessi. E c’è da sottolineare in rosso che, con questo stile di guida, i consumi sono (davvero!) sorprendentemente bassi. Ma se si cercate un po’ di sprint la Classe B, docilmente, non si tira indietro. Il motore spinge quanto basta, il cambio automatico lo asseconda bene e lo sterzo è ottimo. In generale handling e frenata sono quanto di meglio aspettarsi da una vettura con questa impostazione.



istant classic

Parlando più specificatamente di questa nuova versione Tech, c’è da dire sale a bordo della Classe B una dotazione di equipaggiamenti dal forte contenuto tecnologico che rendono ancora più piacevole la vita a bordo, portando ad un livello superiore i tre allestimenti disponibili. La tecnologia facile è uno dei concetti attraverso i quali si svilupperanno la mobilità del futuro: servizi, strumenti e funzionalità utili e al tempo stesso semplici da utilizzare. Il pacchetto Tech è inoltre caratterizzato da equipaggiamenti extra che si possono monetizzare in oltre 2.500 euro per la versione Executive Tech, quasi 3.000 euro con la Sport Tech sino a sfiorare i 5.000 euro con la versione Premium Tech. Pratica ed elegante, Executive Tech aggiunge alla funzionalità tipica della versione Executive la sportività del pacchetto Style e la tecnologia facile amica della guida. Salgono a bordo di Classe B Executive Tech l’Audio 20 CD, il sistema di navigazione Garmin® Map Pilot, la telecamera per la retromarcia assistita e la smartphone integration, che permette di integrare nella vettura il proprio smartphone tramite Apple CarPlay™ e Android Auto™. Un livello di equipaggiamenti ulteriormente arricchiti dai servizi di Mercedes me connect, che permettono di collegare l’automobile allo

smartphone e verificarne lo stato da remoto attraverso il Remote Online. Anche la versione Sport, da sempre la più amata dagli italiani, è oggi ancora più tecnologica grazie ai nuovi elementi introdotti dalla edizione speciale Tech. Agli equipaggiamenti già presenti sulla versione Executive si aggiungono i fari Led High Performance e il sistema di regolazione automatica degli abbaglianti che, a velocità superiori a 55 km/h, attiva automaticamente gli abbaglianti, disattivandoli in presenza di veicoli che precedono o sopraggiungono in direzione di marcia opposta. Un importante upgrade anche sul fronte dell’infotaiment con lo schermo del Media Display da 8’’. Classe B Premium Tech, il livello di allestimento più esclusivo, rappresenta la perfetta fusione di sportività, comfort e contenuti tecnologici. Oltre alle dotazioni che caratterizzano le versioni Executive e Sport, questo allestimento presenta il sistema multimediale Comand Online e Parktronic che agevola la ricerca e le manovre di parcheggio lasciando spazio al piacere di guida, reso ancora più coinvolgente dal tetto panorama scorrevole. Classe B ha prezzi che partono da Euro 24.000 (B 1620 benzina) sino ad un massimo di Euro 40.310 (B 220 Automatic diesel).



istant classic


Grazie al concetto modulare “Energy Space” la Classe B è stata progettata sin dall’inizio per adattarsi alle versioni a trazione alternativa. Opportuni punti di giunzione della scocca permettono infatti di modificare la sezione principale del pianale per ricavare un fondo parzialmente doppio sotto il sedile posteriore. Questo sottoscocca cela un serbatoio grande e due più piccoli per il metano (B 200 c) oppure una batteria agli ioni di litio (B 250 e). In virtù di questo ingegnoso accorgimento il bagagliaio conserva le proprie dimensioni generose e queste versioni possono essere prodotte insieme agli altri modelli della Classe B

Sembra incredibile ma pare che i tamponamenti diminuiscano anche del 30% grazie al sistema di assistenza alla frenata attivo. Quando venne introdotta sul mercato nel 2011, la Classe B fu la prima vettura a montare di serie questo sistema di assistenza supportato da radar (allora denominato Collision Prevention Assist). Per formulare la loro proiezione, nel 2014 i ricercatori di Mercedes-Benz che si occupano di infortunistica hanno preso in esame i dati dell’Istituto federale tedesco di statistica e hanno simulato dati digitali relativi agli incidenti


istant classic


Con il lancio della Classe B nel 2011 fu disponibile per la prima volta in questa classe di vetture il sistema preventivo di protezione degli occupanti PRESAFE. I punti centrali del sistema PRE-SAFE sono i pretensionatori reversibili, la chiusura dei cristalli laterali e del tetto scorrevole quando la dinamica trasversale risulta critica e il riposizionamento del sedile lato passeggero a regolazione completamente elettrica e provvisto di funzione Memory, in modo da riportarlo in una posizione ottimale per la massima efficacia dei sistemi di ritenuta. PRE-SAFE viene attivato in presenza di una dinamica critica, ma può essere attivato anche dall’intervento di determinate funzioni di assistenza


istant classic

Listino in vigore dal 23/10/2017 - aggiornato al 26/01/2018

caratteristiche tecniche prinicipali Dati Tecnici B 160 d

B 160 d Automatic

B 180 d

B 180 d Automatic

B 200 d

Numero cilindri

4

4

4

4

4

Cambio

Manuale

Automatico

Manuale

Automatico

Manuale

Cilindrata (cm³)

1461

1461

1461

1461

2143

Potenza (kw/CV Giri/min)

66/90 2750-4000

66/90 2750-4000

80/109 4000

80/109 4000

100/136 3200-4000

Coppia (Nm a Giri/min)

240/1700-2500

240/1700-2500

260/1750-25000

260/1750-2500

300/1400-3000

Velocità max. (km/h)

180

180

190

190

210

Combinato * (l/100km)

4,4-4,0

4,3-4,0

4,4-4,0 (3.6 cod.4U3

4,3-4,0

4,5-4,2

Cavalli fiscali

16

16

16

16

Emissioni (CO2) *

113-104

113-104

113-104(94 cod.4U3)

113-104

117-109

Normativa Emissioni

Dati Tecnici

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Pneumatici di serie

EXECUTIVE - 195/65 R15

EXECUTIVE - 195/65 R15

EXECUTIVE - 195/65 R15

EXECUTIVE - 195/65 R15

EXECUTIVE - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

B 200 d Automatic

B 200 d Automatic 4MATIC

B 220 d Automatic

B 220 d Automatic 4MATIC

B 160

Numero cilindri

4 PREMIUM - 225/40 R18

4 PREMIUM - 225/40 R18

4 PREMIUM - 225/40 R18

4 PREMIUM - 225/40 R18

4 PREMIUM - 225/40 R18

Cambio

Automatico

Automatico

Automatico

Automatico

Manuale

Cilindrata (cm³)

2143

2143

2143

2143

1595

Potenza (kw/CV Giri/min)

100/136 3200-4000

100/136 3400-4000

130/177 3600-3800

130/177 3600-3800

75/102 4500-6000

Coppia (Nm a Giri/min)

300/1400-3000

300/1400-3000

350/1400-3400

350/1400-3400

180/1200-3500

Velocità max. (km/h)

210

207

224

220

190

Combinato * (l/100km)

4,2-4,0

5.0

4,3-4,1

5.0

5,6-5,5 (5,6-5,4)

Cavalli fiscali

21

21

21

21

Emissioni (CO2) *

111-104

131-130

111-107

131-130

130-126 (130-125)

Dati Tecnici

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Euro 6

SPORT - 225/45 R17

Normativa Emissioni

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

21

Listino in vigore dal 23/10/2017 - aggiornato al 26/01/2018

SPORT - 225/45 R17

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Listino in vigore dal 23/10/2017 - aggiornato al 26/01/2018

EXECUTIVE - 205/55 R16 EXECUTIVE - 225/45 R17 EXECUTIVE - 195/65 R15 EXECUTIVE - 225/45 R17 EXECUTIVE - 195/65 R15 di serie * Le Pneumatici emissioni ed i consumi si riferiscono alla vettura equipaggiata con i cerchi e le ruote di dimensioni più piccole tra quelle disponibili senza sovrapprezzo. Con ruote più grandi, con il cambio automatico, e con uno stile di guida più sportivo il consumo e le emissioni sono maggiori. I valori sono stati rilevati con le tecniche di misurazione prescritte (Regolamento CE 715/2007 in vigore).

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

BUSINESS - 205/55 R16

in vigore BUSINESS - Listino 205/55 R16dal 23/10/2017 - aggiornato 48 al 26/01/2018

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

B 180

B 200

B 220 Automatic 4MATIC

B 250

B 250 Automatic 4MATIC

Numero cilindri

4

4

4

4

4

Cambio

Manuale

Manuale

Automatico

Manuale

Automatico

Cilindrata (cm³)

1595

1595

1991

1991

1991

Potenza (kw/CV Giri/min)

90/122 5000

115/156 5300

135/184 5500

155/211 5500

155/211 5500

Coppia (Nm a Giri/min)

200/1250-4000

250/1250-4000

300/1200-4000

350/1200-4000

350/1200-4000

Velocità max. (km/h)

200

220

225

240

235

Combinato * (l/100km)

5,8-5,6 (5,6-5,4)

5,8-5,7 (5,6-5,4)

6,7-6,5

6,8-6,6 (6,1)

6,8-6,6 (6,1)

Cavalli fiscali

17

17

20

Emissioni (CO2) *

135-129 (130-125) (1

135-130 (130-125)

PREMIUM - 225/40 R18

Normativa Emissioni Pneumatici di serie

EXECUTIVE - 195/65 R15

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

Listino in vigore dal 23/10/2017 - aggiornato al 26/01/2018

PREMIUM - 225/40 R18

20

20

156-151

157-152 (143-141)

157-152 (143-141)

Euro 6

Euro 6

Euro 6

Euro 6

EXECUTIVE - 205/55 R16

EXECUTIVE - 205/55 R16

EXECUTIVE - 225/45 R17

EXECUTIVE - 225/45 R17

* Le emissioni ed i consumi si riferiscono alla vettura equipaggiata con i cerchi e le ruote di dimensioni più piccole tra quelle disponibili senza sovrapprezzo. Con ruote più grandi, con il cambio automatico, e con uno stile di guida più sportivo il consumo e le emissioni sono maggiori. I valori sono stati rilevati con le tecniche di misurazione prescritte (Regolamento CE 715/2007 in vigore). BUSINESS - 205/55 R16 BUSINESS - 205/55 R16 BUSINESS - 205/55 R16 BUSINESS - 205/55 R16 BUSINESS - 205/55 R16

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

SPORT - 225/45 R17

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

PREMIUM - 225/40 R18

Il presente listino annulla e sostituisce tutti i precedenti. Mercedes-Benz Italia si riserva la facoltà di modificare prezzi, caratteristiche ed equipaggiamenti delle vetture senza preavviso ed in qualsiasi momento. L'Organizzazione Mercedes Benz sarà lieta di fornire ulteriori dettagli ed aggiornamenti sui nostri prodotti e servizi.

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Dal canto su anche la Classe A spinge forte sull’acceleratore e, con la quarta generazione appena lanciata, rivoluziona il design interno e l’interazione tra guidatore e vettura. Tra gli highlights della nuova Classe A spicca il sistema MBUX (MercedesBenz User Experience), l’innovativo sistema multimediale in grado di combinare comandi intuitivi e naturali con un software intelligente che apprende dall’esperienza. Inoltre, grazie ad una serie di funzioni precedentemente appannaggio delle vetture di classe superiore, in determinate situazioni la nuova Classe A è in grado viaggiare in modo parzialmente automatizzato e, a richiesta, può essere equipaggiata con fari Multibeam Led

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chemacchina

Nata a SEAT IBIZA

Nata agile

Sin dal debutto, avvenuto oltre 35 anni fa, la Seat Ibiza si è fatta veicolo di un’innovazione prepotente che ha cambiato per sempre il mercato dell’auto di Marco Cortesi


agile


nata agile

La

Seat Ibiza è un monumento agli albori della globalizzazione. Detto così sembra un qualcosa di fin troppo impegnativo, una responsabilità enorme per una piccola vettura. Tuttavia, pensando al contesto dei primi anni ‘80, è facile individuare molti aspetti, a livello culturale, commerciale e produttivo, fortemente innovativi, quasi rivoluzionari. Era un’Italia in cui tutti compravano la Fiat Uno (e i più “alternativi” non andavano oltre a Ford o Renault), mentre le giapponesi erano ancora un oggetto misterioso e le coreane erano di la a venire. Poi, arrivò l’Ibiza e per la prima volta un marchio nuovo riuscì ad affermarsi con un prodotto dall’alto volume di vendita e ad entrare nelle case non solo come una piacevole stranezza, ma come una proposta affidabile e credibile. Negli anni “80 l’Ibiza diventò così un sinonimo di freschezza, di look giovanile. Potevi avere un’Ibiza ed essere “cool” nonostante l’economicità dell’acquisto e della gestione. Certo, il merito fu principalmente da attribuire all’immagine, un po’ come spesso accade anche ai nostri giorni. Nonostante il pianale derivato da quello della Fiat Ritmo, l’arrivo del gruppo Volkswagen portò contenuti all’altezza della situazione e anche allestimenti di ottimo livello, che facevano parlare.

La linea, realizzata da Italdesign piacque subito, moderna, ben fatta e razionale: dopotutto, Giorgetto Giugiaro l’aveva inizialmente pensata per l’evoluzione della Golf. Anche la comunicazione si rivelò intelligente e strutturata, che passava da tratti quasi cinematografici alla sottolineatura di concetti come la proprietà tedesca e i motori System Porsche, che davano tono a tutto il progetto. Dal punto di vista del prodotto e del marketing, il pacchetto era completo. Ma anche dal punto di vista industriale, l’Ibiza segnò una nuova era, con una genesi tipica del mondo globalizzato d’oggi. Partito dal pianale Fiat, eredità della precedente proprietà aziendale, il gruppo VW per preparare ed ottimizzare la produzione chiamò Karmann, mentre Porsche lavorò su motori e cambi e, come detto, Giugiaro ripropose la sua idea di design per la Golf 2. Ora forse lo chiamerebbero “agile manufacturing” ma, 30 anni fa, era una soluzione quasi visionaria, dettata dalla necessità e, piace pensarlo, anche dall’intuizione. Il risultato fu un grande successo, culturale, tecnico e di vendite. E tanti marchi di nuova generazione, che oggi trovano spazio nel panorama automotive, possono ringraziare l’Ibiza per essere riuscita a proporre, senza quasi rendersene conto, alcune novità concettuali importanti rendendole una semplice, realistica e attrattiva realtà di tutti i giorni.



nata agile

L’ultima

Ibiza rappresenta un nuovo, importante passo avanti qualitativo sia per il brand iberico, sia in generale per la categoria e la fascia di prezzo di riferimento. Il modello è anche l’immagine di quanto desiderato e pianificato a livello di marchio: riconfermando dell’importante ruolo che la Seat ricopre all’interno del Gruppo Volkswagen, il nuovo modello è stato il primo del segmento ad utilizzare la piattaforma MQB-A0 (Modular Quer Baukasten), tecnologia di ultima generazione del gruppo. L’impegno è evidente già dalle finiture esterne, dai dettagli della calandra, dei fari e in generale dalla cura con cui è concepito il design, molto più fluido e omogeneo che in passato. Si tratta di uno step che si inserisce nella più grande offensiva di prodotto mai compiuta dalla Seat, che ha avuto inizio con il lancio della Ateca, primo SUV della Casa, seguita dalla Leon completamente rinnovata. Poi Ibiza e Arona e, in ottica futura, un SUV più grande, fino a 7 posti. Sempre a livello esteriore si mette in mostra la tecnologia a LED utilizzata per i gruppi ottici anteriori e posteriori. Oltre a sottolineare fortemente la dinamicità del design della vettura, i proiettori della Ibiza (fari, indicatori di direzione e illuminazione targa)



nata agile

Per l’Ibiza, il prezzo d’attacco è di 13.800€ euro per la Reference, il modello “base”, mentre la XCellence parte da €16.900 che diventano 17.500 per avere il 1.0 ECO TSI da 95 cavalli. Da 19.600 con il motore 1.0 115 cavalli, accoppiato al cambio 7 rapporti DSG. Per il diesel, si parte da €16.700 per il 1.6 da 80 cavalli, con anche opzioni da 95 e 115 cv. Al vertice della gamma, con l’allestimento sportivo FR, il 1.5 150 cavalli con disattivazione selettiva dei cilindri. Il prezzo parte da €19.100. Da sottolineare anche le opzioni a metano, che partono da 16.050 € e sono disponibili in tutti gli allestimenti

rappresentano una dotazione non comune nel segmento, con una valenza che va ben oltre l’estetica, in quanto garantiscono un’illuminazione notturna ottimale ed efficienza dei consumi. Anche i cerchi meritano una menzione. Senza esagerare con la dimensione, i 16” Design Grey Machined in doppia tonalità denotano ulteriormente la cura generale che il prodotto ha ricevuto. Tanta anche la tecnologia presente a bordo sia in termini di infotainment, sia di sistemi di assistenza alla guida: Front Assist, Traffic Jam Assist, Cruise Control, sistema keyless, sensori di parcheggio anteriori e posteriori di ultima generazione e telecamera posteriore. Inoltre, la nuova Ibiza offre una completa copertura del panorama di integrazione mobile: Apple Car Play, Android Auto e Mirror Link, impreziositi, nell’esemplare in prova con allestimento XCellence, dalla superficie per la ricarica wireless del telefono in un vano che tra l’altro vanta ben due porte USB e un’AUX in. Tutta la tecnologia di bordo è fruibile attraverso uno schermo da 8” veramente impressionante come qualità, lucido e dai colori vividi, comandabile tramite touch screen. Come chicca c’è a richiesta il sistema audio Beats, che grazie a un sound system di qualità premium, apporta energia, emozione e intrattenimento agli amanti



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della musica, cambiando il modo di ascoltarla grazie al processore di segnale digitale (DSP), 6 altoparlanti premium, 1 subwoofer high-end e 8 canali con un amplificatore da 300W. Non c’è il navigatore, ma con Car Play è presente l’integrazione delle mappe, che aiuta anche se c’è molto lavoro da fare (lato produttori di telefoni) per avere un sistema veramente fluido. In generale, materiali e assemblaggi degli interni confermano il salto di qualità visto all’esterno, ponendo la vettura come riferimento del segmento. Molto ben fatti sia il volante, sia i sedili sportivi, entrambi specifici per l’allestimento XCellence, ma anche la plancia è inappuntabile e il cruscotto è estremamente ben leggibile, fattore molto sottovalutato di recente da tanti costruttori a favore dell’esercizio di stile. In strada, l’Ibiza è chiaramente più votata al confort e all’uso cittadino; le sospensioni sono morbide e l’impostazione dello sterzo è tranquilla, mentre il motore, il 1.0 ECO TSI da 95 cavalli, si presta ad un doppio utilizzo, tranquillo ma, se spinto, anche piacevolmente brioso, perfino aggressivo. La coppia in basso, dopo il primo spunto iniziale, è tanta e si ottengono consumi ottimi se, come spesso è richiesto dai motori di nuova generazione, si adatta un po’ lo stile di guida all’erogazione e alle caratteristiche dell’auto.



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Seat continua a segnare record di vendite, anche grazie alla grande espansione che ha visto l’arrivo di Ateca, nuova Ibiza, Leon rinnovata e Arona, oltre al nuovo SUV di grandi dimensioni in arrivo. Dopo aver completato il miglior primo trimestre di sempre, la Casa spagnola è cresciuta del 21% nel mese di aprile con 50.100 vetture vendute (contro 41.400 nel 2017). Per quanto riguarda la Ibiza, i numeri restano importantissimi e si aggiungono a quelli della sua intera storia: nella sua esistenza, la “piccola” ha venduto 5.4 milioni di unità, l’80% delle quali esportate in 75 paesi


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cheleggenda Il decimo Flying Scotsman Rally

LO SCOZZESE

VOLANTE

Un impegnativo guado per le Bentley (1926) di Antony e Fiona Galliers-Pratt


Fotografie Gerard Browm Enduruance Rally Association

Questi rally, a metà strada tra la gara e la carovana, sono molto popolari nel mondo anglosassone e vedono al via auto “retro” di ogni epoca, sulla cui autenticità assoluta non ci sentiamo di scommettere. Ma lo scopo principale di questi eventi non è tanto la sfida sportiva quanto la condivisione di una bella avventura… e di parecchie birre…


lo scozzese volante

Burnett e Vokes, vincitori dello Scotsman Rally 2018 con la Alta 2 litri del 1939


La mastodontica Bentley 4.5 litri del 1928 degli americani Henderson e Djordjevic

“E’

stata probabilmente la gara più difficile a cui abbia mai partecipato. Ma la gioia più grande è stata riuscire a portare questa vettura al traguardo quando tutti pensavano che non sarebbe riuscita ad arrivare alla fine… me compreso!” . Queste le prime parole di Gareth Burnett al termine di una massacrante edizione del Flying Scotsman Rally. Il nome di questa manifestazione, Flyng Scotsman (Scozzese Volante), si riferisce ad una tratta ferroviaria inaugurata nell’800 che univa Inghilterra e Scozia con una velocità che, a quei tempi, poteva essere considerata “alta”… e, ironia della sorte, è stata proprio un’automobile che porta questo nome a primeggiare. La rarissima Alta del 1939 di Burnett ha sorpreso i più scettici, rispondendo docile alle sollecitazioni più brutali, e ha saputo accompagnare Burnett e Matthew Vokes al successo della decima edizione del durissimo raid nelle highlands scozzesi. E’ questo il terzo trionfo per Gareth Burnett, dopo le vittorie del 2013 e 2016 (entrambe alla guida di una Talbot 105), che diventa


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L’arrivo a Edimburgo della Itala del 1907 condotta da David e Karen Avre

Il direttore del rally Fred Gallagher ha dichiarato: “L’evento migliora di anno in anno. L’elenco di auto e di piloti che partecipano è eccellente, ma i miei complimenti più sentiti vanno ai navigatori, capaci di destreggiarsi in questa difficile sfida. Vogliamo ringraziare tutti gli equipaggi e i commissari che hanno contribuito al successo di questa manifestazione nel corso degli ultimi dieci anni”



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Splendida anche la Talbot 105 del 1936 degli inglesi Thompson e Smith

così il primo pilota a far registrare una tripletta in questo evento. Nonostante sia già un navigatore di grande esperienza, per Vokes si è trattato invece del debutto in questo rally riservato ad auto d’epoca: “E’ stata una esperienza fantastica, bellissimo percorso, bravissimi avversari e grande compagnia. Non avrei potuto chiedere di più”. Burnett e Vokes hanno prevalso su avversari quali il due volte vincitore William Medcalf (coadiuvato dal fido navigatore Andy Pullen) che ha terminato la gara staccato di soltanto 7 decimi di secondo (!!!), con una Bentley Super Sports del 1925. Dal canto loror Bill Cleyndert e Dan Morrison, anch’essi su Bentley, si sono assicurati la terza piazza. L’evento di quattro giorni organizzato dalla Endurance Rally Association si è svolto su un percorso di 1.168 Km con partenza giovedi 26 aprile. Quest’anno il tracciato ha rappresentato una sorta di ritorno alle origini sulla rotta storica “Brooklands to Edinburgh” e all’arrivo (domenica 29 Aprile), situato sulla famosa Royal Mile, gli equipaggi che sono stati


Una Alfa Romeo soltanto in gara: la 6C del 1930 degli irlandesi Cotter e Bradley

Non potevano mancare le Vauxhall: questa è un modello 30/98 (4.250 cc) del 1924, guidata Robert Glover e Piers Loxton-Edwards


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La vettura vincitrice, una Alta del 1939, ha riportato alla ribalta un marchio scomparso da molti decenni ma che in passato aveva avuto un ruolo più che dignitoso nel motor sport internazionale. Alta fu fondata nel lontano 1929 dall’ing. Geoffrey Taylor e immediatamente si mise a costruire vetture di grandi prestazioni. Alta fu presente, sporadicamente, anche in Formula 1, all’inizio degli anni “50. Ma nella massima categoria ottenne un po’ di visibilità soprattutto come fornitrice di motori per altri costruttori inglesi, quali HWM, Cooper e Connaught. La scomparsa della Connaught nel 1959 segnò nei fatti anche la scomparsa del marchio Alta dal panorama automobilistico


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Una Singer Le Mans del 1933 (di solo 972 cc) per la coppia inglese Wilks/Creech


Crosby e Procter (MG TB Supercharged del 1939) precedono la Frazer Nash BMW 328 del 1937 dell’equipaggio Lovett/Richards

Non teme l’acqua neppure la piccola (1.500 cc) Riley Special del 1936 poratata in gara da Andrew e Jonathan Davies

accolti da Frank Ross, Lord Liutenant di Edimburgo. Ben 107 gli intrepidi equipaggi in gara e, tra gli altri vincitori di classe, vanno assolutamente ricordati David Ayre e David Duncan con una Itala del 1907 recentemente restaurata, i vincitori dell’anno passato Paul Crosby e Ali Procter (con un’esemplare di MG TB Supercharged del 1939) e Peter Lovett e David Richards, su una BMW Frazer Nash 328 del 1937. Molti anche i riconoscimenti speciali, extra-agonistici. Il premio Spirit of Rally è andato a Jef e Anton Van Hoyland con la loro Lagonda M45 Tourer del 1934, mentre il premio Concours d’Elegance è stato appannaggio di Rob e Hayley Stoneman, in gara con una AlvisFirebird Special del 1935. Lo speciale riconoscimento Best Dressed Crew (per gli equipaggi con gli abiti più”vintage”) è stato vinto a pari merito da due impavide navigatrici, Marina Goodwin e Ann Boland, che hanno partecipato al rally rispettivamente su una Talbot Alpine 105 del 1934 e su una Bentley 41/2 del 1929.


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La coppia belga Janssens/ Bresseleers con la loro bella Bentley Derby Special 4.250 cc del 1938

Questa bellissima Delahaye 135M del 1936 è stata portata all’arrivo dai belgi Dirk e Nick Van Praag


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Idris Elba celebra i capolavori dell’automotive

AUTOSSESIONE


Le

automobile hanno un’anima? Francamente ci sembra una domanda un pochino eccessiva: trattasi in fondo di un grande, seppur armonico e organico, ammasso di metallo, plastiche e materiali vari, plasmati dall’ingegno umano con la missione primaria di essere mezzi di trasporto. Ma nel corso della loro ormai più che secolare storia le automobili hanno saputo raccontare storie formibaili, hanno saputo offrire (e tuttora offrono) emozioni per molti di noi indimenticabili… che spesso sono sfociate in sentimenti veri. Non di rado sentiamo dire… a quell’auto ero davvero affezionato… E se siete d’accordo sul fatto che un’auto piuò emozionare, non esitate a dare un’occhiata al nuovo intrigante cortometraggio, interpretato da Idris Elba, che lancia in anteprima Grand Basel, il salone che debutterà a Basilea nel settembre 2018. Curato da voci di spicco del settore automobilistico, artistico, culturale e del design, Grand Basel presentarà capolavori dell’automotive di ieri, di oggi e…di domani in un ambiente eccezionale, grazie a un concept espositivo audace e contemporaneo che ricorda i musei moderni.

Il pluripremiato attore Idris Elba esplora la sua “ossessione di una vita” per le auto in un nuovo film realizzato per lanciare “Grand Basel”. Questo esclusivo evento dedicato ai capolavori dell’automotive che si terrà a settembre a Basilea

Nel film, tutto giocato sulle reazioni emotive che una bella automobile sa scatenare, Idris Elba esplora le caratteristiche che fanno di un’auto un capolavoro e cerca di capire quali elementi paiono conferire una vera anima a un’automobile. Anche l’ambientazione del film, del resto, è molto significativa, poiché è stato


autoemozione

Grand Basel presenterà una selezione di auto decisamente fuiori dal comunce del passato, del presente e… del future. Sarà il primo salone in assoluto a presentare le auto in un contesto fortemente caratterizzato da richiami al mondo dell’arte, del design e dell’architettura. Le automobile sono attualmente in fase di selezione da parte di un advisory board indipendente formato da esperti di vari settori. Grand Basel si rivolge a un attento pubblico di collezionisti, esperti di restauro, commercianti, costruttori e intenditori, offrendo una piattaforma globale di scambio. Il salone è organizzato da MCH Group, una società di marketing internazionale con sede a Basilea, responsabile anche di Art Basel, Baselworld e Masterpiece London


girato all’interno dell’iconica fabbrica del Lingotto a Torino e Elba esplora l’impatto emotivo dell’automobile, inclusi i suoi primi ricordi, quando fingeva di guidare sul sedile posteriore dell’auto dei suoi genitori. Il regista è Elias Ressegatti, di origine svizzera ma residente a Los Angeles (… e dove sennò?) che nel corso del 2017 aveva saputo raccogliere innumerevoli elogi da parte di critici automobilisti e cinematografici all’uscita della sua serie “Future Classics”. Quei mini documentari raccontavano storie della cultura automobilistica della California del Sud e rendevano omaggio al legame “immateriale” tra le preziose auto da sogno e i loro proprietari. Dal canto loro le esperienze accumulate da Idris Elba con moltissime comunità automobilistiche, durante le riprese delle serie No Limits e King of Speed, lo hanno fatto considerare il portavoce perfetto per presentare l’auto come un asset culturale. Nel cortometraggio per Grand Basel Idris presenta quattro “opere” (che saranno presenti all’evento svizzero) che riflettono il passato, il presente e il futuro. Le riprese del nuovo film di Grand Basel (di cui qui possiamo vedere un breve teaser) si sono svolte all’interno di un edificio inimitabile come quello del Lingotto in via Nizza a Torino. Nato per la produzione delle automobili Fiat (era una della più grandi fabbriche automobilistiche del mondo) offer un’architettura e strutture che ancora oggi lasciano a bocca aperta, come l’incredibile pista sul tetto a cui si accede attraverso due spettacolari rampe elicoidali. Il tetto del Lingotto è, a pieno titolo, un luogo iconico, quasi di culto, dell’industria automobilistica mondiale. Oltre al suo


autoemozione

I lavori di costruzione dello stabilimento Fiat Lingotto, aperti sotto la direzione dell’ingegnere Matté Trucco, durarono dal 1916 fino al 1930 ma l’inaugurazione avvenne già il 22 maggio 1923, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, seguita dalla visita di Mussolini in ottobre. Lo stabilimento era all’avanguardia per quei tempi e aveva anche un forte valore architettonico grazie al preponderante stile razionalista. Iconico fiore all’occhiello era la pista di collaudo posta sul tetto, a cui si accede tuttora grazie a due spettacolari rampe elicoidali, terminate nel 1926. Nel 1982 cessò definitivamente l’attività di costruzione di automobili, anche se la palazzina riservata ai dirigenti è sempre rimasta attiva (oggi sede EXOR). Nel frattempo sul tetto era stata aggiunta la “bolla”, una grande sala riunioni panoramica (collegata ad un eliporto) molto amata dall’avv. Gianni Agnelli. La ristrutturazione del complesso fu affidata all’architetto Renzo Piano e oggi il Lingotto ospita una grande struttura espositiva, cinema, negozi, uffici, centri commerciali ad anche abitazioni. Nel 2002 l’ultimo intervento, con la creazione della “Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli”, che raccoglie una selezione di opere della loro collezione personale. La pista è anch’essa stata ristrutturata ed è oggi utilizzabile


Le Lancia e le Alfa Romeo utilizzate per il film fanno entrambe parte della straordinaria collezione Lopresto. Creata dall’architetto milanese Corrado Lopresto, la collezione si concentra su auto rare, prototipi e pezzi unici di costruttori e carrozzieri italiani. Questa collezione di auto davvero unica ha ricevuto un numero impareggiabile di riconoscimenti in ogni parlte del globo

Foto wikipedia: https://commons.wikimedia.org /w/index.php?curid=1194500

indiscusso valore architettonico (a detta di Le Corbusier “uno dei luoghi industriali più straordinari”) è tra l’altro famoso per la sequenza del film The Italian Job, dove le Mini Cooper rosse, bianche e blu erano inseguite dall’Alfa Giulia della Polizia. Idris Elba nel film sale sul tetto del Lingotto guidando la straordinaria Lancia Sibilo Bertone del 1978 (un prototipo unico dall’inconfondibile design monolitico,a cuneo, di Marcello Gandini) e si cala poi nell’abitacolo dell’audace Zagato Mostro del 2015, concepita dall’atelier Zagato come omaggio alla Maserati 450S Costin-Zagato Coupé del 1957 soprannominata “Il Mostro”. Nel film figurano anche la bellissima e unica Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, con la sua sinuosa carrozzeria dovuta a Giuseppe Aprile e l’elegante GFG Sibylla del 2018, creata da Giorgetto e Fabrizio Giugiaro in collaborazione con la società di gestione energetica intelligente, Envision. “Grand Basel rappresenta, a livello mondiale, il primo Salone pensato come vetrina per le auto più prestigiose del passato, del presente e del futuro - afferma Mark Backé, Global Director di Grand Basel e ideatore del progetto - Grand Basel vuole diventare l’evento di riferimento per un’audience internazionale di intenditori, esperti e collezionisti attenti, simbolo della cultura automobilistica, dell’estetica e della tecnologia”. La prima edizione di Grand Basel, che si svolgerà a Basilea dal 6 al 9 settembre 2018, aprirà la strada alle due tappe 2019 di Miami, dal 22 al 24 febbraio, e Hong Kong a maggio.


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La nuova frontiera USA regala sempre

V U S ia g e t a r t s a v o Ford: la nu a ic r e m A d r o N il r pe


e spunti, curiosità e notizie interessanti a cura di Niccolò Gargiulo

Il nuovo SUV elettrico Ford, che verrà presentato nel 2019 e conosciuto per il momento solo con il nome di Mach 1, verrà costruito utilizzando la piattaforma C2 di Ford, la stessa dell’ultimo modello di Focus. La piattaforma C2 è stata considerata sufficientemente versatile per il progetto che proietterà il marchio Ford nel futuro. Il Mach 1, il cui design dovrebbe ispirarsi ai tratti distintivi della Mustang, affiancherà’ infatti i SUV Escape e Kuga nel parco vetture riservato al mercato nordamericano, in merito al quale è stato annunciato lo stop alla produzione delle berline tre volumi per arrivare ad offrire esclusivamente i più gettonati SUV.


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l e n a n g e s n o c n o z a Am o t u a a r t s o v a ll e d baule


Milioni di clienti Chevrolet, Buick, GMC, Cadillac e Volvo americani possono, dal mese di Maggio, usufruire del servizio Amazon Key. Amazon Key prevede la possibilità di consegna dei propri ordini Amazon direttamente nel baule della propria auto. Basta scaricare la app relativa al servizio, che è gratuito per i clienti Amazon Prime, e essere in possesso di un account OnStar. Si possono in seguito effettuare i propri acquisti su Amazon come di consueto, selezionando la relativa opzione per la consegna “in-car” e per ricevere tutte le notifiche e gli aggiornamenti previsti per tracciare il proprio acquisto e per verificare la sicurezza della propria vettura. Si calcola che all’incirca sette milioni di automobilisti saranno in grado di usufruire di Amazon Key, già quest’anno, nella 37 città americane selezionate per il debutto di questo interessante servizio del gigante del commercio online.


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o g n a r u D e g d o Il nuovo D a n a ic r e m a ia z li o p per la Dopo la muscolosa Dodge Charger anche il SUV Dodge Durango viene messo a disposizione dei dipartimenti di polizia d’America come “pursuit vehicle”, ovvero “veicolo da inseguimento”. Lo speciale Durango è infatti dotato delle personalizzazioni richieste esplicitamente dalla polizia sia negli interni che all’esterno. Da notare i freni potenziati, il passo macchina allungato per una maggiore stabilità anche nel caso di utilizzo fuoristrada e la perfetta distribuzione dei pesi 50/50. L’imponente Dodge Durango Pursuit monta un motore HEMI V8 da 5,7 litri con 360 cavalli a disposizione e 528 Nm di coppia.

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Registrazione Tribunale Milano nr. 63 del 29/02/2016

Direttore Responsabile e Editore Vittorio Gargiulo Responsabile redazione USA Niccolò Gargiulo Grafica Diego Galbiati

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