Musica e canti popolari
ECCO CH’È GIUNTA l’ORA A Monte Castello di Vibio si era soliti cantare il sabato e la domenica delle ultime due settimane prima di Pasqua “Ecco che è giunta l’ora”. Noto anche con il titolo “Il canto sopra alla passione di Cristo” insieme alla “Passione delle ventiquattro ore” è il canto più conosciuto anche al di fuori dell’Umbria. Fino al 1960 faceva parte del repertorio intonato “a la spellana” ad Assisi, Valfabbrica, Nocera Umbra, Valtopina, ma anche “a la derutese” durante la processione del venerdì santo a Ripabianca di Deruta“ o “a la todina” nella zona di Todi e Montecastello di Vibio. Il testo appartiene all’italiano popolare colto che impiega parole tipiche del volgare ricercato come “alma” “periglio” “iniquo” e “rio”. la Passione è raccontata da un Nunzio, in cui si identifica il poeta, figura già introdotta da Jacopone da Todi in “Donna de Paradiso”. Il Nunzio ha il compito non solo di narrare ma di attirare l’attenzione sui punti salienti del dramma umano e divino riuscendo a commuovere e a far rivivere lo strazio della passione di Cristo. la tradizione, che si è interrotta nel 1960, vedeva Billera David al contrabbasso, Capocci Alviero alla fisarmonica con le voci di Capociuchi Giuseppe e Tomassi Primo. Ecco che è giunta l’ora, o ingrato peccatore, rimira il tuo Signore, che alla morte se ne va. Per te spietate ancora volle abbracciar la morte per aprì quelle porte del regno celestià. Nell’orto immantinente ha volte le sue piante, il bòn Gesù costante dal Padreterno andò. Tutto mesto e dolente In terra cate e langue, dal gran sudor di sangue resistere non può. 35