La classificazione dei sistemi non verbali
3.5 LA POSTURA La postura rappresenta la posizione del corpo consapevolmente o inconsapevolmente assunta dal soggetto in relazione al contesto o e al suo interlocutore. In ogni cultura esistono molti tipi di postura anche se le principali sono: eretta, distesa, rannicchiata, in ginocchio. Specifiche norme culturali definiscono quali sono le posture adeguate ad ogni circostanza il contesto sociale (per esempio in chiesa o in moschea si assume la postura in ginocchio). Esiste una relazione tra postura, ruolo e atteggiamento interpersonali. Ad esempio, Mehrabian (1972) ha trovato che il significato della postura si delinea lungo le dimensioni di dominanza-sottomissione e rilassamento-tensione. Egli ha descritto una serie di elementi che indicano il “rilassamento posturale”: posizione asimmetrica degli arti, inclinazione obliqua o reclinata, rilassamento delle mani e del collo. Tali segnali vengono generalmente utilizzati nei confronti di persone di status sociale inferiore: questa posizione viene considerata infatti “dominante”. Al contrario, in situazioni in cui ci si trova a contatto con persone di status superiore, nei confronti delle quali si assume un atteggiamento di subordinazione, la postura sarà più tesa e rigida tipica delle situazioni di “sottomissione”. In altre situazioni, invece, la postura rigida, eretta con le mani sui fianchi e il capo all’indietro esprime dominanza; così come gli inchini, lo sguardo e il capo abbassati indicano invece sottomissione o riverenza. La postura è stata studiata anche in relazione allo stato emotivo. Ekman e Friesen (1969) sostengono che la postura sia indicativa dell’intensità dell’emozione provata, più che del tipo di emozione: infatti, mentre l’espressione del volto trasmette un maggior numero di informazioni su espressioni specifiche, la postura del corpo comunica l’intensità dell’emozione. La postura sarebbe dunque un segnale non verbale più spontaneo, meno sottoposto al controllo volontario e cosciente, rispetto al volto. Sarbin e Hardyck, invece, studiando il rapporto tra stato emotivo e postura, hanno messo in evidenza una specifica correlazione tra il tipo di postura e alcune specifiche emozioni fondamentali. A sostegno di tali argomentazioni si può notare come la postura possa essere strettamente connessa al tono muscolare.
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