EffettoTre n. 145 Dicembre 2019

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DICEMBRE 201 9 • ANNO XIII • N UMERO 1 45


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"E' Natale ogni volta che il Bambino di Betlemme nasce nei nostri cuori. Che la Sua venuta sia foriera di Pace e serenità e che ci guidi nell'arco del nostro cammino familiare, sociale e professionale." Danilo Iervolino

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Festa di Natale UniPegaso 2019

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Festa di Natale UniPegaso 2019

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Festa di Natale UniPegaso 2019

Auguri di Buone Feste

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B re s ci a : i na ug ura z i one nuov a s e d e U ni v e rs i t à M e rca t orum 12 dicembre 2019 E' stata inaugurata, presso il Centro di formazione OK School Academy Via Arturo Reggio,12 -, la nuova sede dell'Uiversità Mercatorum I lavori sono stati introdotti da: Nicola Orto, Direzione area 12 Saluti istituzionali; Antonio De Poli, Senatore Questore; Giovanna Prandini, Componente Giunta Camera di Commercio Brescia; Giacomo Meschini, Alto Dirigente al

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Ministero dell’Ambiente, Dirigente Fondazione Sciacca ONLUS e Dirigente Inps A seguire gli interventi di: Danilo Iervolino, Presidente Università Mercatorum; Calogero Di Carlo, Master Ei-Point - Pres. Assolympo; Silvano Baretti, Direttore Ok School; Giovanni Cannata, Rettore Università Mercatorum; Federica Di Cosimo, Responsabile Ufficio Scolastico Regione Lombardia.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Galà delle Eccellenze Italiane Q ua rt a e d i z i one 2 0 1 9 10 dicembre 2019 Giunto alla quarta edizione il “Galà delle Eccellenze Italiane” siè svolto il 10 Dicembre presso l’esclusivo ristorante “La Pergola” di Heinz Beck, presso il Rome Cavalieri Hilton, il quale si riconferma prestigioso palcoscenico di questa edizione 2019.

composto anche da Rossana Luttazzi, in rappresentanza della Fondazione costituita in ricordo del grande Lelio, da Daniela R a m b a l di , per la Fondazione Carlo Rambaldi, da Rocco Guglielmo, per la Fondazione Rocco Guglielmo, dallo Chef Heinz Beck e dal fondatore e ideatore dell’iniziativa, l’editore e giornalista Piero Protagoniste di Eccellenze Italiane 2019 Muscari) ha individuato tra i tanti che “sette storie di coraggio, passione e hanno concorso per la terza edizione. identità dell’Italia che vale” raccontate in Premiati: Tito Stagno; Simona Molinari; prima persona da coloro che, il Comitato Orazio Iacono; Giuseppe Pezzano; Alberto Scientifico (presieduto dal noto esperto in Biasi; Franco Ricci; Rino Barillari comunicazione Michelangelo Tagliaferri e

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I° SIMPOSIO SUL TURISMO "smart tourism e nuove opportunità" 06 dicembre 2019 L’organizzazione di tale simposio volto alla realizzazione di incontri bilaterali tra operatori turistici ed esperti del settore, definisce e rappresenta la naturale conseguenza delle azioni realizzate da anni da UET Italia - Scuola Universitaria Europea per il Turismo in collaborazione con l’inaugurazione della nuova sede Unimercatorum e Unicesd che segna l’apice di un percorso di studi e promozione del mercato italiano in ambito turistico. La finalità della giornata è stata quella di trasmettere ai partecipanti una visione sistemica del territorio, offrendo garanzia di un’esperienza dinamicamente specifica delle tradizioni, all’insegna della qualità e tale, dunque, da invogliare ad inserire la destinazione turistica “Sicilia” negli obiettivi turistici di flussi, che si prevedono estremamente consistenti, stimolando l’interesse verso prodotti turistici di tipo religioso, artistico, nonché enogastronomici di eccellenza e suscettibili di pacchetti e circuiti turistici peculiari. Gli apporti previsti rappresentano una preziosa occasione per implementare relazioni e risorse già disponibili, ai fini di una corretta analisi dell’offerta, finalizzata a stimolare l’incoming in territorio siciliano, che intende partecipare con i propri rappresentanti alla promozione di offerte turistiche integrate. Hanno preso parte a codesta iniziativa la Diocesi di Cefalù,i tour operator, le aziende vitivinicole ed i produttori locali di food&wine opportunamente selezionati, Dipartimenti, Associazioni. Distretti, Enti di Ricerca, Docenti universitari, l’Università Mercatorum e Unicesd, Cariche Issue 1

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istituzionali politiche e i rappresentanti delle istituzioni scolastiche. Piano Generale Attività: L’analisi si fonderà sull’individuazione delle singole vocazioni territoriali, seguendo il filo conduttore del patrimonio ecclesiastico, artistico e culturale, della variegata offerta enogastronomica per valorizzare al meglio le peculiarità dell’area presa in considerazione, cercando di rispondere alle sollecitazioni di utenti con specifiche e definite esigenze, nonché curiosità peculiari alla loro cultura. La valenza di tale simposio è quella di individuare interessi e bisogni culturali di una tipologia di turisti da soddisfare, al fine di poter creare una risposta ottimale in vista della fidelizzazione della clientela per un duraturo prosieguo nel tempo del flusso turistico. L’evento rappresenta una occasione per recuperare le origini per promuovere il territorio e valorizzare le eccellenze culturali (beni materiali e immateriali): i monumenti, i prodotti agroalimentari e le tradizioni collegate al territorio. Una giornata per focalizzare gli aspetti salienti di un progetto di sviluppo sostenibile che si fonda sull’identità e la cultura, sulla salute e sulla sostenibilità sociale e ambientale che parte dal passato, dalla tradizione, celebra il presente, le risorse locali e guarda al futuro attraverso la ricerca, l’innovazione, l’aggregazione e la sperimentazione. Il simposio, oltre alla presentazione dei territori e dell’offerta turistica, toccherà il tema dello sviluppo e della competitività

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dell’area turistica di riferimento, connessa all’aspetto enogastronomico. Moderatore: Maurizio Boiocchi - Direttore della rivista “Luoghi e Cammini di Fede”. Saluto di benvenuto da parte di S. E. Mons. Giuseppe Marciante - Vescovo di Cefalù Rosario Lapunzina - Sindaco di Cefalù. Interventi: Marina Ambrosecchio - Presidente UET Italia - Scuola Universitaria Europea per il Turismo. Presentazione dell'IDCT International District for Congress and Training Calogero Di Carlo - Presidente Unicesd e

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Resp. Nazionale sedi d’esame dell'Università Telematica Pegaso e Mercatorum, Giuseppe Provenza - Co-Organizzatore Simposio, Anna Laura Orrico Sottosegretario al Turismo, Sandro Pappalardo - ENIT - Agenzia Nazionale Turismo, Gabriele Milani - Direttore Generale di FTO Federazione Turismo Organizzato, Nico Torrisi - Presidente Regionale Federalbeghi, Roberto Lavarini Docente Università IULM. CONCLUSIONI - Danilo Iervolino – Presidente Università UNIMERCATORUM

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Approfondimento del mese M a s t e r di 1 ° l i v e l l o i n "VIOLENZA INTERPERSONALE: BULLISMO MOBBING - STALKING - MAUP30" Strategie efficaci e modelli psicosociali integrati per l’identificazione e la gestione dei conflitti e dei comportamenti aggressivi in soggetti vittime di vessazioni e atti persecutori Il Master intende sviluppare le competenze necessarie per rilevare, ridurre e gestire il fenomeno dei conflitti e dei comportamenti aggressivi in soggetti vittime di vessazioni e atti persecutori secondo un modello psicosociale integrato. In particolare, il Master fornirà un bagaglio di competenze interdisciplinari utili alla formazione professionale degli operatori impegnati nel trattamento di manifestazioni comportamentali che comprendono diversi profili psicologici e psicopatologici, oltre che tipologie di disturbi e malattie somatiche che vi si associano. Titoli per l’ammissione: diploma di laurea triennale o specialistica o magistrale. Costo: 1200€ - 800€ in convenzione

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CNA Sicilia: Assemblea dei quadri dirigenti 06 dicembre 2019 Questa mattina si è tenuta a Palermo l'annuale Assemblea dei quadri dirigenti della Cna Sicilia, a cui hanno anche partecipato i vertici nazionali dell'Associazione. Parallelamente si e’ inaugurata la nuova sede ITDC sul turismo e Mercatorum a Cefalù. A Palermo al CNA Dopo il saluto del Presidente Regionale Nello Battiato e la relazione del Segretario Piero Giglione, ci sono stati tra gli altri, gli interventi di Gaetano Armao (Vice-presidente delle della Regione Siciliana), Giancarlo Cancelleri (Vice-Ministro delle Infrastrutture e dei

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Trasporti), Mons. Corrado Lorefice (Arivescovo Metropolita di Palermo). Le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale Nazionale Sergio Silvestrini. Sono state presenti oltre 500 persone. La nostra Università Mercatorum ha partecipato come sponsor della manifestazione. Molto apprezzato, dai partecipanti è stato lo spazio informativo da noi gestito, riguardante le attività offerte da Pegaso, Mercatorum e dalla nostra Rete Unicesd.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Formazione Universitaria

Educatore professionale - Pedagogista La formazione universitaria dell'educatore professionale socio-pedagogico e del pedagogista è funzionale al raggiungimento di idonee conoscenze, abilità e competenze educative del livello 6 e del livello 7 del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente Per queste figure professionali, UniPegaso propone: - Corso intensivo di qualificazione per l'esercizio della professione di educatore professionale socio-pedagogico. Codice: ALFO320 - CFU: 60 - Prezzo: 1200€ - Corso di Laurea Triennale in Scienze dell'Educazione e della Formazione - Classe: L-19 CFU: 180 - Retta: 3000€ - Laurea Magistrale Biennale in Scienze Pedagogiche - Classe: LM-85 - CFU: 120 -Retta: 3000€. SCOPRI L'OFFERTA FORMATIVA E LE NOSTRE CONVENZIONI ECONOMICHE

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO SCUOLA - aggiornamento graduatorie - concorsi

A cq ui s i s ci p unt e g g i i nd i s p e ns a b i l i Nel giugno 2020 verranno aggiornate le graduatorie d'Istituto di II e III fascia, da cui i Dirigenti scolastici possono attingere per le supplenze annuali e temporanee. Nelle suddette gradutarie sarà possibile inserire, oltre al servizio prestato, anche il punteggio acquisito con: - master 60 cfu - 1500 ore - durata annuale; - corsi di perfezionamento - durata annuale - 60 cfu - 1500 ore; - corsi di perfezionamento - drata biennale - 120 cfu - 3000 ore; - certificazioni linguistiche ESB (rinosciute Miur) livello B2 - C1 - C2; - Certificazioni informatiche Eipass e Lim. E' possibile acquisire anche i 24 CFU nelle discipline antropo-psicopedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, requisito indispensabile per i laureati che vogliono partecipare al concorso ordinario scuola secondaria (primo e secondo grado) e TFA sostegno

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università: iscrizioni - convenzioni - programmi

Scop ri com e ri s p a rm i a re con l e v a nt a g g i os e a g e v ol a z i oni e conom i che Convenzione Stato Maggiore della Difesa: rivolte al personale militare in servizio. Gli appartenenti ai ruoli dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dei Carabinieri, potranno iscriversi ai corsi di laurea versando una retta annuale ridotta ad euro 1.500,00. La medesima agevolazione è estesa anche al personale in congedo. La convenzione è estesa anche ai prossimi congiunti (coniuge e figli), del personale attualmente in servizio, nonché ai conviventi e figli regolati dalla L. 20/5/2016, n. 76 (Unioni Civili).

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G ra n G a l à d e l l a Sol i d a ri e t à H um a ni t a s Premiato il Prof. Calogero DI CARLO 03 dicembre 2019 (Arcivescovo emerito Arcidiocesi SalernoCampagna-Acerno); Vincenzo Palmieri (presidente Istituto Nazionale Pedagogia Familiare); dott. Calogero Di Carlo; Rita Romano (direttrice Casa Circondariale Salerno); Iside Russo (presidente Corte d’Appello Salerno); Francesco Solimene Nel corso della manifestazione il prof. (cardiologo); Giovanna Solimene (imCalogero di Carlo, Responsabile nazionale prenditrice); Domenico Verrengia (Centri sedi esami Unipegaso, ha ricevuto il ‘Cuore Medici Verrengia Salerno); Rosa Zampetti (sociologia, dirigente Asl Sal-erno); ing. D’Oro’. Francesco Terrone; dott. Giacomo Sono stati consegnati i premi ‘Gran Croce Mannino. d’Oro al Merito Sociale’ e ‘L’Angelo della Solidarietà’ per attribuire valore speciale Gran Croce d’Oro al Merito Sociale di riconoscenza a quanti, giorno dopo giorno, con impegno e sacrificio si – Matteo Casale (presidente emerito Corte Salerno); Lucia Castaniere adoperano per riuscire a soddisfare i d’Appello bisogni e le esigenze di chi vice in (antropologa); S.A.R. Thorbjorn Paternò Castello (Sovrano, Principe Gran Maestro situazioni disagiate”. Cavalieri di Malta O.S.J.); Gen. Luciano Di seguito l’elenco dei premiati suddivisi Garofano (già comandante Ris Parma); Gerarda Maria Pantalone (Prefetto di per categorie: Roma); Aurelio Tommasetti (rettore emerito Università degli Studi di Salerno); Cuore d’Oro: alla memoria: Bruno Bove. – Rafael Andujar y Vilghes (economista); Tonino Boccadamo (impren-ditore); mons. L’Angelo della Solidarietà Paolo Cartolari (docente diritto canonico); – Colonnello Giuseppe Zizzari; Vincenzo Claudia Conte (attrice e scrittrice); Antonio (cardiologo e missionario, De Iesu (Prefetto, Vice Capo Polizia di Mallamaci e presidente associazione Stato); Giuseppe Di Benedetto fondatore (cardiochirurgo); Gen. Emanuele Franciulli internazionale Onlus E ti porto in Africa); (direttore regionale Vigili del Fuoco Filomena Bianco (segretaria generale Basilicata); Antonio Galderisi (parroco associazione internazionale Onlus E ti chiesa Santa Maria a Mare di Salerno); porto in Africa); Colonnello Amedeo Cristofaro; dott.ssa Alessia Filomena Lamberti (testimonial Linearosa- Gerardo Spaziodonna); Marco Limoncelli Camplone; giudice Mariangela Ranieri. (presidente Banco Preziosi nazionale e Cooperfin); Fabrizio Mechi (Rettore- Il Gran Galà della Solidarietà’ ha visto Presidente Accademia Internazionale esibirsi l’artista Francesca Maresca. Mauriziana); Thomas Molendini (presicontinua dente INFC Holding Ltd); Luigi Moretti Il Corpo Internazionale di Pubblica Assistenza

Universo Humanitas Soccorso Italia ha organizzato il Gran Galà della Solidarietà. La manifestazione, di carattere internazionale, si è svolta presso il teatro Augusteo di Salerno.

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G R A N CR O CE D ' O R O al Prof. Calogero DI CARLO Il Presidente Comandante Generale del Corpo, su proposta del Consiglio Direttivo, vista la competente e ammirevole abnegazione in ambito sociale e professionale, nobili principi che rispecchiano gli scopi fondandi del Corpo Internazionale di Soccorso, si onora conferire al

Prof. Dr. Calogero Di Carlo

Presidente Sedi d'Esame Nazionale Unipegaso Presidente e fondatore Unicesd & Assolympo la distinzione onororifica della

G R AN CR O CE D ' O R O quale segno ri riconoscenza, per il pluriennale e competente impegno professionale al servizio del Diritto e della Cultura. Salerno 3 dicembre 2019

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G R A N CR O CE D ' O R O al Prof. Calogero DI CARLO

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Gastronomica

Campus Principe di Napoli Il Campus Principe di Napoli è la prima Università Gastronomica e Centro di Alta formazione e specializzazione universitaria. Interamente dedicata alla gastronomia e al turismo, è l’unico Campus di eccellenza del suo settore a livello nazionale Con 40 Camere il Campus è pronto ad offrirvi un’esperienza unica al mondo in cui territorio, cibo, mare, bellezza e genuinità si contaminano reciprocamente in un contesto magico e ricco di suggestive emozioni. La sede del Principe di Napoli sorge ad Agerola, una delle incantevoli perle della Costiera Amalfitana. Il Campus organizza percorsi ed escursioni guidate e mette a disposizione di ospiti e studenti le migliori guide locali per un’esperienza di immersione nella natura. Scopri tutti i corsi di Laurea, Corsi professionalizzanti e Amatoriali per diventare una stella. DIRETTORE SCIENTIFICO: Heinz Beck REQUISITI D'ACCESSO: Diploma di Scuola Superiore

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Gastronomica

Campus Principe di Napoli

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Campus Principe di Napoli

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S e s s i o n i d i l a u re a d e l l ' U n i ve rs i tà Te l e m a ti ca P e g a s o Al via la prima giornata di lauree dell’ultima sessione ordinaria A.A. 2018/2019 dell’Università Telematica Pegaso che si concluderanno il 12 dicembre. La splendida cornice di Palazzo Mazzarino, sede Pegaso di Palermo, ha accolto oltre 700 laureandi che hanno discusso brillantemente il proprio lavoro di tesi. A loro vanno i nostri migliori auguri!

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO U ni p e g a s o L'innovazione tecnologica sposa la tradizione

OFFERTA FORMATIVA Forniamo supporto nella sceta del percorso didattico più adeguato alle tue inclinazioni, e ti aiutiamo a svilppare il migliore metodo di studio guidandoti durabte intera carriera universitaria CORSI DI LAUREA: - ciclo unico - triennali - magistrali biennali MASTER POST LAUREA: 1° livello - 2° livello CORSI DI PERFEZIONAMENTO CORSI DI ALTA FORMAZIONE CERTIFICAZIONI CORSI SINGOLI

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unipegaso offerta formativa

C ors i d i La ure a

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C ors i d i La ure a

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M a s t e r i n e v i d e nz a

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SEDE DI PALERMO

Unipegaso offerta formativa. Master 2° livello approfonfimento

Accademia Forense L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità con esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto del Lavoro, Diritto Sindacale, della Previdenza e della Sicurezza Sociale • Diritto e gestione dell'ambiente Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

oppure

Per la formazione continua, per l’aggiornamento professionale e per chi sceglie la formazione di qualità!

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unipegaso offerta formativa. Master 1° livello approfonfimento

"MA971 - Criminologia e Studi Giuridici Forensi" Le precedenti edizioni del master hanno riscosso un notevole successo: quasi tutti immatricolati al V anno della Facoltà di Giurisprudenza. Successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 10.000 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO MA971 - approfondimento Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2019/2020 il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA971 per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

studi

nel

Corso

di

Laurea

Giurisprudenza.

Per maggiori informazioni: 081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197 mastercesd@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com

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Magistrale

in

di


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Convegno all'universita' telematica Pegaso s ul m ob b i ng 0 2 d i c e m b re 2 0 1 9 Convegno all'universita' telematica Pegaso sul mobbing - Atti vessatori e persecutori: la patologia dei rapporti interpersonali", questo il tema del convegno che oggi, 2 dicembre, alle 15, si è svolto presso l'universita' telematica Pegaso, a Palazzo Bonadies Lancillotti, in via di San Pantaleo, a Roma. L'organizzazione del convegno - si legge in una nota - e' stata possibile grazie all'impegno dell'associazione EmotivAzione, assieme alla universita' telematica Pegaso, con il patrocinio dell'Ordine degli Avvocati di Roma e Velletri. Al centro del dibattito, le dinamiche conflittuali e i comportamenti aggressivi in soggetti vittime di vessazioni e atti persecutori e la presentazione di un modello interdisciplinare per chi opera in questi delicati ambiti in cui gli aspetti psicologici possono determinare gravi associazioni con disturbi e malattie somatiche. Nel corso dell'incontro è stato approfondito anche l'utilizzo degli strumenti normativi oggi a disposizione ed è stata anche l'occasione per presentare il Master di primo livello in "Violenza interpersonale, bullismo, mobbing, strategie efficaci e modelli psicosociali integrati per l'identificazione e la gestione dei conflitti e dei comportamenti

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aggressivi nei soggetti vittime di vessazioni e atti persecutori". I lavori saranno introdotti dal prof. Alessandro Bianchi, rettore Universita' Unipegaso. A seguire glii interventi dell'avv. Antonino Galletti, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma, del sen. prof. Francesco Castiello, primo firmatario al Senato del ddl sul mobbing, dell'on. Marco Silvestroni, dell'on. Federica Zanella e ancora dell'avvocato Gaetano Parrello, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Velletri e della dott.ssa R os i Guido, psicologa e psicoterapeuta, delegata dell'Ordine degli Psicologi del Lazio. l'apertura dei lavori è stata affidata al prof. Luigi Iavarone, presidente dell'associazione EmotivAzione. Il convegno è stato arricchito dalle relazioni del dott. Fabio Massimo Gallo, presidente vicario della Corte di Appello di Roma; del prof. Calogero Di Carlo, responsabile sedi nazionali Universita' telematica Pegaso; dell'avv. Donatella Cerroni, mediatore familiare e della dott.ssa Daniela Iozzi, psicologa e psicoterapeuta. Le conclusioni sono state affidate al d ot t . Danilo Iervolino, presidente Unipegaso.

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RIGENERARE I BORGHI COME VOLANO DI SVILUPPO LOCALE 30 novembre 2019

L’evento ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti PianificatoriLa Scuola di Rigenerazione Urbana ed Paesaggisti-Conservatori della Provincia di Ambientale dell’Università Telematica Arezzo, dell’Ordine degli Ingegneri della Pegaso, in collaborazione con Qualità e Provincia di Arezzo, del Collegio dei Periti Sviluppo Rurale srl e l’Amministrazione Agrari e Periti Agrari Laureati delle Comunale di Civitella in Val di Chiana, Provincie di Siena, Arezzo e Firenze e del hanno organizzato un convegno dal titolo Collegio dei Geometri e dei Geometri “RIGENERARE I BORGHI COME VOLANO Laureati della provincia di Arezzo con DI SVILUPPO LOCALE”. possibilità. Per gli iscritti che hanno Tema dell’iniziativa è la rigenerazione partecipato, riconoscimenti di CFP per la urbana dei piccoli borghi con nuove formazione continua. funzionalità, che possano essere da volano per lo sviluppo locale. Nell’ambito dell’iniziativa è stato presentato, dalla Vice-Sindaco Valeria Dopo i salut istituzionalii del Prof. Calogero Nassini, il progetto “PercorriAMO il nostro Di Carlo, Responsabile Nazionale sedi territorio” realizzato dall’Associazione Esami Unipegaso, e l’Intervento di Nordic Walking Valdichiana. presentazione della Scuola di Rigenerazione Urbana ed Ambientale, sono Un appuntamento interessante che ha seguite le relazioni del Direttore della contato più di 100 presenze di Scuola e Magnifico Rettore dell’Università professionisti, tecnici ed amanti del Telematica Pegaso Prof. Alessandro territorio e del paesaggio per iniziare un Bianchi, del Prof. Bruno Placidi e del Prof. percorso virtuoso di valorizzazione dei Stefano Biagiotti, Il Vice-sindaco di borghi. Civitella in Val Di Chiana Montella.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unipegaso - offerta formativa

area UNIPROFESSIONI Con Uniprofessioni ogni utente può informarsi circa le competenze più richieste sul moderno mercato del lavoro ed avvicinarsi a quella non solo più affine alle proprie inclinazioni, desideri ed aspirazioni, ma anche a quella maggiormente spendibile nella realtà professionale e certificarne così le competenze. Disponibili: MASTER POST LAUREA: 1° livello CORSI DI ALTA FORMAZIONE Titoli per l’ammissione: laurea - diploma (per corsi alta formazione) Costo ridotti in convenzione

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M a s t e r 1 ° l i v e l l o - U ni p rof e s s i oni

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M e g a s t ore M ond a d ori d i M i l a no 29 novembre 2019 'L’Università telematica Pegaso e Unicesd Unipegaso, molto più di un’università. presente all’interno del Megastore Unicesd, Insieme per Il tuo futuro. Mondadori di Milano.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Black Week (Black Friday + Cyber Monday) d i U ni ce s d !

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO "I LEADER DEL FUTURO SI FORMANO DA NOI" 28 novembre 2019 "Una palestra con una marcia in più: essere università telematica significa anche saper accompagnare e assecondare i cambiamenti della società, favorendo ricerca e investimenti sia nel campo

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dell'information technology che in quello attualissimo delle startup." Intervista al Presidente dell'Università Telematica Pegaso Danilo Iervolino su Panorama.it

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Se s s i oni d i l a ure a U ni v e rs i t à Telematica Pegaso 27 novembre 2019 Sessioni di Laurea dell’Università Telematica Pegaso a Roma. Tra i Presidenti di Commissione un grandissimo ed

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indiscusso Giurista: Antonio Catricalà, Magnifico Rettore Alessandro Bianchi. Un in bocca al lupo ai nostri studenti e a tutto il corpo docente.

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Accademia Internazionale Mauriziana 23 novembre 2019

Consiglio Superiore dell’Accademia.

Cerimonia per la consegna dei diplomi ai nuovi sodali dell’Accademia Internazionale Mauriziana. Presente il prof. Calogero Di Carlo insieme al Rettore & Presidente Duca Fabrizio Mechi, Prorettore della Romania e il

Celebrazione Eucaristica che il Gran Priore S. Em. Rev. il Cardinale Francesco Monterisi ha concelebrato insieme al Priore per l'Italia, S.E. l'Arcivescovo Claudio Maria Gelli e al Priore per la Romania, S. E. il Vescovo Florentia Grihalmeanu.

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Scuola di RIGENERAZIONE URBANA ED AMBIENTALE La Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale dell’Università Telematica Pegaso, attiva dal 2015, nasce con l’obiettivo di formare studiosi, specialisti, professionisti e operatori tecnici nel campo delle azioni progettuali, programmatiche e gestionali relative all’intervento sulla città, l’ambiente e il territorio, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, della rigenerazione e della qualità della vita anche sotto il profilo sociale ed economico. L’offerta formativa della Scuola è ampia e diversificata, in modo da consentire di acquisire e usare metodi, tecniche, strumenti a diversi livelli di competenza e specializzazione, in relazione alle specifiche esigenze dei partecipanti: studenti che già frequentano corsi di studi; laureati in corsi triennali; laureati in corsi magistrali. Ma la Scuola è più di una seppur importante occasione di formazione: i docenti stessi – accademici e professionisti – insieme ai diplomati dal Master esprimono una serie di articolate competenze che vengono messe a disposizione delle istituzioni pubbliche – a partire da quelle locali – proprio per dare seguito a buone pratiche di rigenerazione, come quelle già attuate in molte realtà europee.

OFFERTA FORMATIVA Master di 2 Livello: 1) SICUREZZA IN AMBIENTI A RISCHIO SISMICO E IDROGEOLOGICO 2) INGEGNERIA ED ECONOMIA DELLE RETI INFRASTRUTTURALI LOGISTICA

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DELLA

Master di 1 Livello: 1) RIGENERAZIONE URBANA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE 2) VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Corsi di Perferzionamento: 1) CITY GOVERNMENT Alta Formazione: 1) TECNICHE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI UFFICI Scopri i costi ridotti con la convenzione Unicesd e l’agevolazione del pagamento rateale Partner: Pegaso, Unicesd, ReCity, Progetto ROMA, Audis, INU, .

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M a s t e r - R i g e ne ra z i one U rb a na

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a l t a f orm a z i one R i g e ne ra z i one U rb a na

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" La ci t t à e urop e a - T ra d i m ora e s p a z i o d i ne g ot i um " . 22 novembre 2019 Si è svolto presso la sede del rettorato di #UniPegaso il 5° incontro del ciclo di conferenze per il forum internazionale di studi sulla città dal titolo: "La città europea

- Tra dimora e spazio di negotium". Al tavolo dei relatori: Alessandro Bianchi, Rettore Università Telematica Pegaso e Massimo Cacciari, Professore Emerito di Filosofia Università San Raffaele.

U ni ce s d O l y m p o: v i s i t e 22 novembre 2019 Unicesd Olympo in visita a Capodrise

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presso CENTRO FORMAZIONE PSV & GROUP EiPoint Unimercatorum SAS DI GUERRIERO GIACOMO.

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" I D i ri t t i Si nd a ca l i a f a v ore d e i M i l i t a ri " 23 novembre 2019 A Torino, presso il Boston Art Hotel, l' Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari ha presentato il convegno sul tema: I Diritti Sindacali a

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Favore dei Militari E' intervenuto il dr. Calogero Di Carlo, in qualità di Presidente Assolympo.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unimercatorum L'Università delle imprese e del Made in Italy

OFFERTA FORMATIVA La prima Università delle imprese e del lavoro, fondata dalle camere di commerio per la valorizzazione del capitale umano e del lavoro CORSI DI LAUREA: - triennali - magistrali biennali MASTER POST LAUREA: 1° livello - 2° livello CORSI DI PERFEZIONAMENTO CORSI DI ALTA FORMAZIONE CORSI SINGOLI

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XXXVI Assemblea Annuale ANCI

20 novembre 2019 Alla XXXVI Assemblea Annuale ANCI ad Arezzo presente il banner pubblicitario dell’Università t e l e m a t i ca Pegaso. Presente Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo. Matteo Fortunati, Resp. Sede Pegaso

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Assisi.

Entra nella rivoluzione digitale, Pegaso m o l t o p i ù d i u n ’ U n i v e rs i t à . #ANCI2019.

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Visita 185° Reggimento "Folgore"

19 novembre 2019 Il Prof. Calogero Di Carlo in visita al 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi "Folgore", reparto delle forze speciali italiane con circa 10.000 soldati, uno dei reggimenti che compongono il Comando Forze Speciali Esercito con sede a Livorno. Motto del

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Reggimento è Come Folgore; il motto dell'allora Gruppo, ora Battaglione, Acquisizione Obiettivi è in latino Videre Nec Videri che significa "Vedere senza essere visti".

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C om une d i D e rut a : conf e ri m e nt o ci t t a d i na nz a onora ri a 17 novembre 2019

Giornalista e i due ospiti, Piero Terracina e Alle ore 16:30, presso la Sala del Consiglio Sami Modiano. Comunale si è tenuto il Consiglio Comunale E' stata un’iniziativa importante per per conferire la Cittadinanza Onoraria a l’intera collettività derutese in cui Sami Modiano e Piero Terracina testimoni istituzioni, scolaresche e cittadinanza che dell'Olocausto, sopravvissuti ai campi di hanno preso parte ad un appuntamento sterminio di Auschwitz e Birkenau. unico con la storia, scoprendo l’importanza A seguire l'intervento di diverse della salvaguardia della memoria. personalità tra cui: Noemi Di Segni, Tra i delegati che hanno sponsorizzato Presidente dell’Unione delle Comunità l'iniziativa M at t e o Fortunati, Resp. Ebraiche Italiane, Ruth Dureghello, Università Telematica Pegaso sede Assisi Presidente della Comunità Ebraica di Perugia e in rappresentanza della rete Roma, Lello dell’Ariccia, Presidente del Unicesd. Progetto Memoria, Roberto Olla,

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D i a l og hi s ul l ’ A rche ol og i a d e l l a M a g na G re ci a e d e l M e d i t e rra ne o 17 novembre 2019 Paestum - Il prof. Di Carlko Calogero è intervento insieme al Magnifico Rettore Alessandro Bianchi al V Convegno Internazionale Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo “Fenomenologia e interpretazioni del rito” sponsorizzato dall'Università telematica Pegaso e Unicesd. CONFERIMENTO POSTUMO DEL PREMIO PAESTUM “MARIO NAPOLI” A SEBASTIANO TUSA Sono intervenuti Fabio Granata, Assessore alla Cultura della Città di Siracusa e già Presidente Archeoclub sede di Siracusa. Presidente Archeoclub sede di Siracusa. Ha ritirato il Premio Valeria Patrizia Li Vigni Consorte di

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Sebastiano Tusa e Soprintendente del Mare della Regione Siciliana. Il Convegno era diviso in due partii: la primasi è occupatata delle relazioni di illustri studiosi italiani e stranieri dell’antropologia del rito attraverso riflessioni teoriche e di una serie di casi di studio emersi da alcune recenti spettacolari scoperte archeologiche; nella seconda, circa 60 relatori e 25 autori di posterhanno presenteto le più importanti ricerche in corso nel Mediterraneo antico con relazioni sia attinenti in gran parte al tema generale, ma anche con comunicazioni relative alle ricerche personali dei singoli studiosi.

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Pediatri in allarme: cresce la dipendenza dal web Gli esperti mettono in guardia sull'uso delle tecnologie da parte dei più piccoli. Cyberbullismo e assuefazione in aumento.

Internet è da sempre una grande risorsa sia per lo svago sia per l'apprendimento di bambini e ragazzi. Ma, se usato non correttamente e senza la supervisione di un adulto, può trasformarsi un "luogo" (benché virtuale) con ricadute pericolose anche nella vita reale. La "libertà di accesso" agli strumenti tecnologici da parte di minori avviene sempre più precocemente, già a partire dagli otto anni d'età. Ma alcuni bimbi iniziano "l'esplorazione" (dunque un utilizzo base) di tablet, smartphone et simila molto prima, addirittura ad un anno di età. Situazione ben più allarmante, se possibile, si verifica quando ad avere "libero accesso" a internet e social (senza limitazione d'orario né nessun controllo parentale) sono preadolescenti e adolescenti. I casi di cyberbullismo (con conseguenze spesso disastrose sulla psiche della vittima), di accesso e di diffusione di

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immagini pornografiche (a volte anche relative a minorenni), tentativi (purtroppo non sempre fallimentari) di adescamento di ragazzine e giovanissimi da parte di adulti...sono all'ordine del giorno. E' in questo contesto che si inserisce l'ultima ricerca pubblicata dal Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef) che ha recentemente promosso a Milano la conferenza sull’impatto di strumenti e tecnologie digitali sullo sviluppo neurologico nelle fasi più critiche della vita. Il pediatra di famiglia, infatti, ha le competenze e gli strumenti necessari nell’educare e sensibilizzare le famiglie nell’affermazione del principio di precauzione nell’esposizione alle moderne tecnologie digitali.

Dicembre 2019 Riassumendo

Pag. 1 - Pediatri in allarme: cresce la dipendenza da l w e b Pag. 4 -

AR M A

Pag. 21 - ARMA - concorsi Pag. 22 - RAPPRESENTANZA Pag. 23 - ATTUALITA' NEWS Pag. 41 - RUBRICHE

"Libertà di accesso" I risultati preliminari dell’indagine sono stati presentati da uno degli autori, Luigi Greco, pediatra di famiglia a continua

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Bergamo, al convegno “Digitale sì, digitale no, gli effetti del digitale sul neurosviluppo” organizzato dal Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef). Greco, insieme a un gruppo di 90 colleghi della provincia di Bergamo e alla locale Azienda per la tutela della salute (Ats), ha somministrato, tra il 2016 e il 2018, un questionario a quasi 8mila preadolescenti di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, per valutare l’età di primo utilizzo, le modalità di accesso agli strumenti informatici, la frequentazione di internet e dei social media. Secondo il Sindacato, è necessario dare massima attenzione all’eccessiva esposizione nelle gestanti e nei primi anni di vita dei bimbi. I rischi - evidenziano i pediatri - sono prevalentemente biologici in età fetale e nei primi “mille giorni” di vita; a ciò, si aggiungono, nell’età adolescenziale, potenziali danni nella sfera cognitiva e comportamentale e problemi educativi e sociali. L'indagine ad hoc promossa dal Sindacato per valutare l'età di primo utilizzo, le modalità di accesso agli strumenti informatici, la frequentazione di internet e dei social media, ha evidenziato dati allarmanti. Secondo i risultati (preliminari) dell'indagine, nella fascia d’età 8-13 anni, ben 7 bambini su 10 sono connessi e 2 navigano liberamente senza controlli. Risultati peggiori nella fascia di età 10-13: sette preadolescenti su 10 infatti hanno accesso a smartphone, consolle e computer tutti i giorni e circa il 23% dei minori di 13 anni può accedervi senza limitazioni temporali e spesso senza alcun controllo da parte dei genitori. La stragrande maggioranza degli intervistati dichiara di usare gli strumenti informatici per andare in internet, per ricerche scolastiche, scaricare musica e videogiochi, chattare e vedere video; meno di 1 su 2 dichiara di usare lo smartphone anche per telefonare. La ricerca ha, inoltre, evidenziato come l'età di primo utilizzo sia in media di 9 anni per i maschi e di 10 anni per le femmine nella rilevazione del 2016, e di meno di 8 anni in quelle del 2017 e 2018, con punte dichiarate di 1 anno di età. Rischi biologici in gestazione "L'uso inappropriato è in grado di minare la salute, soprattutto in particolari epoche dello sviluppo" sottolinea Rinaldo Missaglia, segretario nazionale del Sindacato medici pediatri di famiglia. "Sarebbe raccomandabile massima Page 2

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attenzione già durante la gestazione" prosegue l'esperto. "Mi riferisco, in particolare ai rischi biologici, derivanti da un'eccessiva esposizione al loro funzionamento, particolarmente rilevanti nei primi mille giorni di vita, quindi sin dallo sviluppo nel grembo materno, ai rischi per la sfera cognitiva e comportamentale, e, non ultimi, quelli educativi e sociali, da tenere in seria considerazione nel periodo che tecnicamente indichiamo come 'secondi mille giorni di vita', coincidente con le fasi centrali dell'età adolescenziale". "È importante diffondere una corretta consapevolezza circa i rischi e le potenzialità di queste nuove e potenti tecnologie digitali tra genitori e addetti ai lavori ossia insegnanti, psicologi, pediatri di famiglia ha ricordato Ernesto Burgio, pediatra ed esperto di epigenetica, membro del consiglio scientifico di Eceri (European Cancer and Environment Research Institute) - Ci troviamo, infatti, di fronte a tecnologie che possono interferire sia direttamente, attraverso i campi elettromagnetici, sia indirettamente sullo sviluppo del cervello e del sistema psiconeuro-endocrino in periodi di vitale significato". Autismo "Esiste ormai letteratura scientifica significativa - gli ha fatto eco Daniela Lucangeli, professore di Psicologia dello sviluppo all'Università di Padova - che dimostra come un'esposizione eccessiva e duratura agli smartphone, soprattutto negli organismi in via di sviluppo, possa rivelarsi alquanto pericolosa per la programmazione epigenetica di cellule, tessuti e organi. Inoltre, tanto nell'ambito dei disturbi del neurosviluppo, che sono in grande aumento in tutto il Nord del mondo, in particolare quelli di spettro autistico, quanto nell'ambito di patologie infiammatorie e tumorali, la ricerca può aiutarci a comprendere i meccanismi patogenetici potenzialmente connessi a questa esposizione. Per quanto concerne gli effetti di ambito psicologico e sociale è sempre più evidente che l'utilizzo eccessivo di questa tecnologia possa determinare stati di vera e propria dipendenza, soprattutto se l'esposizione inizia nelle prime fasi della vita".

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Cyberbullismo e tecnodipendenza Oggi il 98 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale e, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale adolescenza, il 30 per cento di loro ha avuto modo di utilizzare uno smartphone già a partire dai 18/24 mesi di età e, tra i ragazzini della fascia 1113 anni, l’accesso a internet e l’apertura del primo profilo social si aggira intorno ai 9 anni. In questo contesto sorgono problemi relativi a cyberbullimo e tecnodipendenza. Due problemi diversi ma comuni nei millennials, che rappresentano la prima generazione che cresce in una società nella quale è naturale essere sempre connessi. Secondo un recente Rapporto Istat sul bullismo tra i giovanissimi, tra i ragazzi e gli adolescenti che usano il cellulare o navigano su Internet, il 5,9 per cento denuncia di avere subìto atti di cyberbullismo, con le ragazze vittime più frequenti: 7,1 per cento rispetto al 4,6 per cento dei ragazzi. “Il cyberbullismo – dice Giordano Invernizzi, Professore Ordinario di Psichiatria Università degli Studi di Milano e Presidente Centro Mafalda OggiDomani for Children and Adolescents su vogliadisalute.it – è la forma di bullismo attuato attraverso la rete, con l’invio di messaggi offensivi, immagini umilianti diffuse via mail, chat o sui social network. Si differenzia dal bullismo tradizionale perché è una prepotenza indiretta, mai faccia a faccia tra vittima e bullo. Può, tuttavia, essere potenzialmente più dannoso per la rapidità di diffusione e la possibilità di raggiungere un numero molto più elevato di spettatori”. Esistono diversi tipi di dipendenza tecnologica. “Senza

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entrare nel dettaglio delle singole forme di addiction tecnologica, che vanno dalla social network addiction, una dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo del proprio profilo, alla friendship addiction, la spasmodica ricerca di nuove amicizie virtuali, alla dipendenza da videogioco, al vamping ossia il trascorrere numerose ore notturne sui social media a parlare e giocare con gli amici o la fidanzata/o, e a molte altre, si tratta di un problema che riguarda soprattutto gli adolescenti dai 13 sino ai 20 anni”, dice Cinzia Bressi, Professore Associato di psichiatria Università degli studi di Milano e Vice-Presidente Centro Mafalda OggiDomani for Children and Adolescents. Genitori supervisori "L'effetto sulle età più precoci dell’uso e dipendenza dal cellulare e dal computer è sottovalutato dai genitori - conclude la Bressi - che spesso inconsapevolmente lo avallano e sostengono. Non solo è dimostrato che non vi sono miglioramenti nelle performance con tali strumenti, ma al contrario esistono elevati rischi di disagio psicologico per una dipendenza che può divenire totale". In conclusione, i genitori insieme al pediatra di famiglia - sono i protagonisti della salute dei propri figli anche quando si tratta di internet. Hanno infatti la possibilità di riconoscere ed eventualmente intervenire in caso di dipendenza o disagio. Ma, principalmente, possono evitare l'insorgere di danni e problemi sia nell'infanzia che nell'adolescenza, limitando, supervisionando e, se necessario, vietando l'utilizzo dei device. Milena Castigli

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Culqualber: 21 Novembre 1941 21 novembre 2019 artefici di epica resistenza a difesa del settore loro affidato, a Culqualber i Carabinieri caddero fusi in un solo eroico blocco. Simbolo di coraggio e supremo sacrificio che valse alla Bandiera dell’Arma

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la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Presso il Sacrario del Museo Storico dell’Arma, il Comandante Generale Giovanni Nistri ha deposto oggi una corona in memoria dei Caduti.!

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Carlo Alberto Dalla Chiesa, dopo 37 anni un giudice ordina che i figli del generale ucciso siano risarciti d a l l o St a t o 27 novembre 2019

Ed è anche in considerazione anche “dell’efferatezza del crimine” e della “risonanza mediatica” che il risarcimento viene quantificato in 400mila euro ciascuno. Per i giudici i tre figli devono essere risarciti anche “l’ampia fascia temporale richiesta per identificare i colpevoli, i prolungati stati di tensione e pressione emotiva subìti”.

Non solo non c’è prescrizione, ma 37 anni dopo i figli del generale Carlo Aberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre 1982 da Cosa Nostra a Palermo, devono essere risarciti dallo Stato per le sofferenze patite per la morte del padre con la cifra massima prevista. Una sentenza, quella della II sezione della Corte d’appello di Milano, che ribalta il verdetto di primo nel 2018. Il ministero dell’Interno, che gestisce un “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso” (istituito nel 1999), aveva negato l’accesso fondo perché erano trascorsi i 10 anni previsti per intentare una causa civile e si era visto dare ragione quando chiedeva che il risarcimento venisse addebitato solo al boss condannato in via definitiva per la strage di via Carini nel maggio del 2006: ovvero Calogero Ganci, che però è nullatenente. Ai tre figli, Nando, Rita e Simona, il Viminale, come riferisce il Corriere della Sera, dovrà risarcire 400mila euro. La corte ritiene che i figli del generale “in età ancora giovane abbiano subito gravi sofferenze in seguito alla tragica perdita del padre eminente esponente delle istituzioni e ineludibile punto di riferimento e di impegno sociale per tutta la famiglia”; e abbiano dovuto affrontare “l’irreversibile distruzione del sistema di vita basato sull’affettività e sulla condivisione dei rapporti reciproci, sostituiti inconsultamente da vicende mediatiche non ricercate e potenzialmente devastanti”.

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I giudici civili milanesi, inoltre, escludono che l’azione dei figli di Dalla Chiesa, tutelati dagli avvocati Giuseppe Fornari e Maurizio Orlando, fosse già prescritta: non avrebbero potuto chiedere l’acceso al “Fondo” prima poiché non avevano i requisiti necessari richiesti dalla legge. Non solo: la Corte d’Appello osserva che, “in assenza di una norma che specificatamente impedisca al danneggiato di agire nel medesimo giudizio contro l’autore del reato, nulla osta che il “Fondo” sia condannato in solido con il reo”, e “anzi ciò risponde a minimali esigenze di economia processuale» perché «per tutti agevola la difesa in unico contesto”. Per l’omicidio del generale trucidato con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, il 7 marzo 2003 era stato condannato, in concorso con Giuseppe Lucchese, e poi dal ’96 collaboratore di giustizia – Raffaele Ganci, con sentenza che (divenuta definitiva l’ 11 maggio 2006) riconosceva nel contempo il risarcimento dei danni affidato a un separato giudizio civile, salvo una provvisionale di 60mila euro. “In assenza di una norma che specificatamente impedisca al danneggiato di agire nel medesimo giudizio contro l’autore del reato, nulla osta che il “Fondo” sia condannato in solido con il reo”, e motiva la corte “anzi ciò risponde a minimali esigenze di economia processuale» perché “per tutti agevola la difesa in unico contesto”. www.ilfattoquotidiano.it

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Sulmona, recuperato senza vita il corpo del Maresciallo Maggiore dei carabinieri disperso sulla Maiella 02 dicembre 2019 I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, impegnati dalle ore 10,20 di questa mattina in collaborazione con l’Elisoccorso del 118 di Pescara ed il Comando Provinciale dei Carabinieri de L’Aquila nelle operazioni di ricerca del maresciallo Maggiore Fabio Ciccone a seguito del suo mancato rientro ieri sera da una escursione sui monti della Maiella, nel pomeriggio di oggi ne hanno individuato il corpo senza vita ed ora, assieme ai colleghi del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e di alcuni militari dell’Arma dei

Carabinieri sono in attesa dell’autorizzazione del magistrato per il suo recupero ed il trasporto a valle della salma. Nella mattinata di oggi e fino a circa le ore 13,00 si era effettuata la ricerca anche con l’ausilio dell’elisoccorso del 118 ma le condizioni meteorologiche non hanno permesso di utilizzare il mezzo aereo oltre le ore 13,00 circa. Si tratta del quarto recupero di escursionisti morti sulle montagne dell’Abruzzo nel giro di 24 ore. www.infodifesa.it

Carabinieri, il Comando Legione Basilicata si insedia n e l l a C a s e rm a L u c a n i a 02 dicembre 2019

Questa mattina con la cerimonia dell’alzabandiera l’edificio storico è ritornato a nuova vita con l’insediamento del Comando della Legione Carabinieri “Basilicata”.

Nella Caserma “Lucania” si sono insediati gli uffici del Comando Legione già dislocati in uno stabile privato in via Siracusa. Il trasferimento, oltre al recupero della storica struttura militare, consentirà , nell’ottica di razionalizzazione delle risorse della Pubblica Amministrazione, un notevole risparmio sui canoni di locazione passiva con l’accentramento, nel prossimo Questa mattina a Potenza, i Carabinieri del futuro, di tutti i presidi dell’Arma della Comando Legione “Basilicata” si sono città di Potenza, così da costituire un polo insediati nella Caserma “Lucania” unico dell’Arma dei Carabinieri nel Capoluogo regionale. Il trasferimento del Comando della Legione Carabinieri avviene dopo i lavori di Il Generale di Brigata Rosario Castello, ristrutturazione della storica caserma Comandante della Legione “Basilicata” con “Lucania”, situata in via Ettore Ciccotti, di la cerimonia dell’alzabandiera di questa fronte all’antica villa comunale, già orto mattina ha avviato il nuovo corso storico botanico di santa Maria. La caserma del prestigioso edificio, in attesa della realizzata nel 1885, venne in parte cerimonia di inaugurazione che si terrà distrutta dai bombardamenti del 1943, per prossimamente.. poi essere ristrutturata per ospitare fino al 2009 il 91° Reggimento fanteria “Lucania”. www.basilicata24.it

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Il tesoro di Nitto Santapaola Nove arresti, coinvolti insospettabili 0 3 d i c e m b re 2 0 1 9 A CATANIA - Vecchi boss, pezzi da novanta della mafia e due colletti bianchi insospettabili: un farmacista e un esperto contabile. I carabinieri del Ros hanno messo i sigilli a una parte del tesoro degli Ercolano - Santapaola, 23 ville, capannoni, imprese immobiliari e colossi della logistica, frutto di operazioni iniziate ai tempi d'oro della mafia, prima che Nitto Santapaola e Francesco Mangion detto Ciuzzu u Firraru, finissero dietro le sbarre. Nove sono, complessivamente, gli arrestati e il patrimonio sequestrato sfiora i 13milioni di euro. I NOMI In carcere sono finiti Giuseppe e Salvatore Cesarotti, Orazio Di Grazia, il commercialista Francesco Antonino Geremia, Giuseppe Mangion, detto Enzo, Armando Pulvirenti, Cateno Russo. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per l'imprenditore farmaceutico Mario Palermo e per Vincenzo Pulvirenti. L'INDAGINE - L'inchiesta nasce nel 2016, con lo scopo di monitorare le relazioni tra Giuseppe Mangion detto “Enzo” e il boss Giuseppe Cesarotti, conosciuto come Pippo. Il primo è figlio dell'uomo “d'onore” Francesco Mangion, detto Ciuzzu u firraru, vicinissimo al boss Nitto Santapaola. Una famiglia di rilievo, quella dei Mangion, nel mondo della mafia, Francesca Mangion è la moglie di Aldo Ercolano, killer di Pippo Fava. Le cimici del Ros documentano che Cesarotti consegna a Mangion “cospicue somme di denaro contante e aveva rapporti con i figli del più noto Nitto Santapaola, cui erano destinate parte delle citate somme”. Cesarotti sarebbe l'uomo chiave degli investimenti dei Santapaola e dei Mangion. LA VECCHIA MAFIA - I carabinieri ricostruiscono quel filo sottile che lega il 2016 con gli anni '90, in particolare con l'operazione Orsa Maggiore, nella cui sentenza, si legge che “l’apporto arrecato dai fratelli Cesarotti all’organizzazione Page 7

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malavitosa non si limitava solo alla “gestione della latitanza” degli esponenti di vertice della famiglia catanese, bensì si estendeva anche alla gestione di attività economiche nell’interesse e per conto del sodalizio malavitoso”. GLI INVESTIMENTI – Pippo Cesarotti, con la caduta dei vecchi boss finiti in carcere, è l'unico che, nonostante i precedenti penali, resta libero e tenta di rientrare in possesso del tesoretto investito negli anni '90, facendo da garante degli interessi di chi, come Ciuzzu u firraru, deceduto, è “nell'altra vita”, mentre il boss Nitto e il figlio Enzo sono “sepolti vivi”, in carcere. Approfondendo i rapporti tra Cesarotti ed Enzo Mangion emerge che l’imprenditore farmaceutico Palermo, risultato legato da risalenti rapporti fiduciari a Santapaola, Ercolano e Mangion, “a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 – scrivono gli inquirenti - quale titolare fittizio della società Tropical Agricola S.r.l. (già Antoniocostruzioni S.r.l.) e per il tramite di essa, acquistò beni immobili con fondi provenienti” da Santapaola, Ercolano, Mangion e Cesarotti. Negli anni '90 avrebbe curato “personalmente la latitanza di Ercolano e Francesco Mangion”. Durante l'indagine, Palermo è risultato impegnano, in concorso con Giuseppe Cesarotti e Enzo Mangion “nell’alienazione, a favore di terzi in buona fede, del patrimonio immobiliare della società”. Si tratta di un investimento di circa 2miliardi di lire negli anni '90. I COLLETTI BIANCHI – Tra gli arrestati ci sono due colletti bianchi, l'imprenditore farmaceutico Mario Palermo, ai domiciliari e Francesco Geremia, in carcere. Il Gip contesta il concorso esterno e il trasferimento fraudolento di valori a Palermo e Cesarotti, “per aver fittiziamente attribuito l’amministrazione e la proprietà della Tropical Agricola Srl (provvedendo altresì a dividersi i proventi dell’alienazione del patrimonio sociale) a

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ARMA Palermo, mentre i titolari effettivi della stessa sono Santapaola, Ercolano, Cesarotti e il defunto Francesco Mangion”. Contestato anche il riciclaggio a Palermo, “per aver compiuto operazioni dirette ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro riconducibile a Santapaola, Ercolano Mangion e Cesarotti. In particolare, “Palermo – scrivono ancora gli inquirenti - in qualità di amministratore formale della Tropical Agricola Srl (già Antoniocostruzioni S.r.l.) provvedeva a reinvestire, custodire e capitalizzare i proventi dell’associazione mafiosa accumulati dai summenzionati Santapaola, Ercolano, Mangion e Cesarotti”. La Procura contesta al commercialista Geremia il concorso esterno all'associazione mafiosa “perché concorreva nell’associazione mafiosa denominata famiglia Santapaola Ercolano, mettendo costantemente a disposizione degli associati i locali nella sua disponibilità per incontri riservati, raccogliendo il denaro investito dai vertici della famiglia mafiosa, attraverso l’imprenditore Papelrmo, curando l’organizzazione degli appuntamenti tra gli associati e, specificatamente tra Enzo Mangion e Antonio Tomaselli e gestendo, per conto degli associati, i rapporti con le pubbliche amministrazioni ed in particolare con il comune di Catania”. IL SEQUESTRO – Il Gip ha disposto il sequestro della Tropical Agricola S.r.l.. Santapaola, Ercolano, Mangion e Cesarotti, “negli anni ’90 – scrive il Ros - con fondi propri, attraverso la società Mascali S.r.l., acquistarono un rilevante appezzamento di terreno sul quale realizzare immobili. Negli anni 2000, la società fu venduta a imprenditori che, ignari della riferibilità dell’assetto societario a cosa nostra, divennero oggetto di richieste estorsive, formulate da Cesarotti nell’intento di recuperare così le somme investite. Cesarotti, nell’avanzare le richieste, pretese l’intestazione di un appartamento e, sempre al fine di sollecitare ulteriormente gli imprenditori, ordinò l’incendio, avvenuto nell’agosto del 2017, dello stabilimento balneare mascalese denominato Jaanta Bi, gestito dalle parti offese. L’ammontare degli investimenti, e dunque della corrispondente pretesa vantata da Cesarotti sulla scorta degli esiti delle attività intercettive e delle dichiarazioni rese dalle persone offese, è stato quantificato in £ 1.800.000.000”. Page 8

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Il Gip ha ritenuto sussistere la contestazione di estorsione a carico di Giuseppe e Salvatore, ma anche a carico di Cateno Russo, Orazio Di Grazia e Armando Pulvirenti Cesarotti “perché con minaccia e violenza, consistita nel porre in essere aggressioni fisiche e nell’incendiare il lido “Jaanta Bi”, costringevano le persone offese a consegnare somme di denaro allo stesso Giuseppe Cesarotti per importi variabili”. Di questi investimenti c'era traccia nella sentenza Orsa Maggiore, che ha documentato come “i Cesarotti provvedevano a reinvestire i “proventi illeciti per conto della famiglia Santapaola”… sfruttando le loro conoscenze con il Sindaco di Mascali, Susinni, per conto del Santapaola dovevano acquistare dei terreni agricoli che presto sarebbero diventati edificabili”. L'AFFARE – Santapaola, Ercolano, Mangion e Cesarotti, negli anni '90, attraverso la Co.Invest. Srl, portarono avanti operazioni immobiliari, Cesarotti investì, personalmente, circa un miliardo di vecchie lire, costruendo un impero da quasi 16milioni di euro: 20 ettari di terreno a Belpasso, 23 ville delle quali ben 21 sul mare in Calabria, aziende di trasporto come la Lt Logistica,la Gr Transport Logistics Srl IL CLAN – A Cesarotti, Mangion e Pulvirenti viene contestata l'associazione mafiosa “quali affiliati alla famiglia Santapaola Ercolano”, a Mangion viene contestato anche il trasferimento fraudolento di valori “poiché, quale reale proprietario, attribuiva fittiziamente a Vincenzo Pulvirenti, che la accettava, la titolarità di una villa a Mascalucia”. LE REAZIONI "Congratulazioni ai Carabinieri del Ros di Catania per l'operazione antimafia che ha portato all'arresto di 9 persone e al sequestro di società e beni per milioni di euro. Andiamo avanti con la lotta a Cosa Nostra, colpo su colpo, senza tregua. Grazie all'Arma per il grande lavoro che porta avanti ogni giorno con l'impegno di donne e uomini presenti e vigili su tutto il territorio nazionale. Ogni successo conseguito è una importante vittoria per lo Stato". Lo afferma il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo. . www.catania.livesicilia.it

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Carabinieri indagati, il giudice nega misure i n t e rd i t t i v e 04 dicembre 2019 Niente misura interdittiva della sospensione dal servizio per i due Carabinieri indagati a Bologna per atti persecutori e depistaggio. I due sono accusati di aver perseguitato per quasi due anni un avvocato con scherzi come telefonate mute, false ordinazioni a domicilio di pizze e l'iscrizione a un'agenzia matrimoniale a sua insaputa, sviando poi le indagini dopo che il professionista, legato a loro da un rapporto di conoscenza, aveva denunciato proprio a uno dei due militari quei fatti. Il gip Domenico Truppa ha infatti rigettato la richiesta avanzata dal pm Stefano Dambruoso, che si occupa del caso assieme al procuratore capo Giuseppe Amato, a sei giorni dall'udienza di mercoledì scorso, in

cui i due militari, difesi dagli avvocati Antonio Petroncini e Andrea Margotti, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Alle richieste della Procura, infatti, avevano replicato solo i due legali, che avevano anche depositato delle memorie. A quanto si apprende, il gip ha riconosciuto il depistaggio e le molestie ma non lo stalking, sostenendo che il trasferimento ad altro incarico, già messo in atto nei confronti dei due Carabinieri, esclude il rischio di recidiva. Sempre a quanto si apprende, infine, la Procura sarebbe intenzionata a ricorrere contro la decisione di Truppa. (Ama/ Dire) www.bolognatoday.it

C a ra b i ni e ri : a ccord o con p a t rona t o E p a ca 0 4 d i c e m b re 2 0 1 9 Legione Carabinieri Basilicata il comandante, generale di brigata Rosario Castello, ha presentato ai giornalisti il Protocollo d'intesa sottoscritto con l'Epaca, il Patronato dell'organizzazione di categoria. (ANSA)

Un accordo che "suggella la collaborazione tra l'Arma e la Coldiretti per la tutela e la difesa dell'agro-alimentare, un settore fondamentale per l'economia lucana". Così, stamani, a Potenza - nella prima iniziativa pubblica tenutasi nella rinnovata Caserma Lucania, nuova sede del Comando

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Rapina a famiglia cinese di Prato, uno degli arrestati è un carabiniere

0 4 d i c e m b re 2 0 1 9 Pochi mesi fa avevano messo a segno una rapina in un appartamento di Prato vestiti da carabinieri, con tanto di pettorina, paletta e finto mandato di perquisizione. Solo adesso si è scoperto che il presunto ideatore di quel colpo, un uomo di 36 anni originario del Napoletano, carabiniere lo era davvero: un appuntato in servizio al radiomobile di Prato, già insignito della medaglia d'argento al valor civile, finito in carcere in custodia cautelare oggi, 4 dicembre, insieme ad altre due persone.

tre hanno un finto mandato di perquisizione, con il quale pretendono di perlustrare la casa. La donna, una giovane cinese in gravidanza, li lascia entrare. Ma quando le chiedono di visionare tutti i contanti presenti nell’appartamento, la ragazza si oppone. È a quel punto che gli uomini tirano fuori delle pistole, poi risultate giocattolo, con cui minacciano la giovane. In questo modo i tre riescono a farsi consegnare tutti i soldi presenti nella cassaforte, circa 11 mila euro.

Ad arrestare l’uomo, Ennio Serino, sono stati i suoi colleghi del nucleo investigativo, guidati dal comandante provinciale Marco Grandini. Secondo quanto ricostruito, sarebbe stato proprio il militare a organizzare la rapina in casa di due cittadini cinesi, a cui lo scorso 3 maggio furono sottratti 11 mila euro. Con lui ieri sono finiti in manette due venditori ambulanti di frutta e verdura: Vincenzo Russo, 45 anni, e Giuseppe Zanfardino, 41. Sarebbero stati loro, entrambi originari di Afragola, a mettere in contatto l’appuntato con gli esecutori materiali del colpo, tre campani arrestati dai carabinieri lo scorso agosto.

La scena viene ripresa da una telecamera di sorveglianza, che i malviventi si preoccupano di distruggere prima di darsi alla fuga. Ma un altro occhio elettronico, di cui i tre non si accorgono, rimane attivo. E saranno proprio quei filmati a risultare determinanti per risalire all’identità dei tre finti militari, tutti pregiudicati, che il 7 agosto finiscono in manette a Napoli. Anche grazie alle loro dichiarazioni, i carabinieri di Prato sono riusciti a rintracciare gli altri tre componenti del gruppo, tra cui Serino.

Il bersaglio della rapina, avvenuta nella frazione di Galciana, non era stato scelto a caso: secondo i pm Lorenzo Gestri e Massimo Petrocchi, che hanno coordinato le indagini, il carabiniere era convinto che i due cinesi tenessero in casa una cifra molto più alta di quella poi trafugata, almeno 80-100 mila euro.

Nel 2012 l’appuntato aveva ricevuto la medaglia d’argento al valor civile, per aver salvato un uomo da un’auto in fiamme. Secondo quanto ricostruito, il giorno della rapina si sarebbe dato malato per seguire da vicino il colpo. Per adesso il carabiniere è stato sospeso dal servizio: se il tribunale confermerà le accuse verrà congedato. www.firenze.repubblica.it

Per questo si sarebbe rivolto ai due ambulanti, chiedendo loro se conoscessero qualcuno disposto a entrare in azione. La mattina del 3 maggio, tre uomini si presentano davanti all’abitazione delle due vittime, indosso pettorina e paletta dei carabinieri. Segni di riconoscimento che non è ancora chiaro se sia stato proprio Serini a procurare ai rapinatori. In mano i Page 10

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C a r a b i n i e ri a l e z i o n e d i c o m u n i c a z i o n e . S e m i n a ri o a M e s s i n a 05 dicembre 2019 Si è svolto presso la caserma Bonsignore di Messina un seminario sul tema “Comunicazione in favore del personale dell’Arma dei Carabinieri preposto ai rapporti con la stampa”. Attività di formazione organizzata in collaborazione con l’Università sulla comunicazione istituzionale e dei rapporti con gli organi di stampa degli appartenenti all’Arma. Al seminario hanno preso parte 30 ufficiali dei comandi della Legione Carabinieri “Sicilia”, tra cui i comandanti Provinciali di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna, nonché il comandante del reparto investigazioni scientifiche di Messina ed il comandante del reparto tutela salute agroalimentare di Messina. Sono intervenuti il comandante interregionale Luigi Robusto, il pro rettore

vicario dell’Università di Messina, Giovanni Moschella, l'avvocato Pierangelo Grimaudo, Marco Centorrino, professore associato di “Sociologia della comunicazione” presso il dipartimento di “Civiltà antiche e moderne”. A seguire anche Nuccio Anselmo, giornalista e storico cronista di “nera” della Gazzetta del Sud. E ancora Francesco Pira, professore di “Comunicazione e giornalismo”, e Antonella Astone, ricercatrice di diritto privato nel dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina. www.messina.gazzettadelsud.it

San Vito dei Normanni. A Scuola con l’Arma dei Carabinieri.i 05 dicembre 2019 È ripartito il progetto “Cultura della Legalità” che anche quest’anno vede una fattiva collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri – Istituzione promotrice del progetto – e le Scuole presenti sul territorio. In particolare, la Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni ha già avviato gli incontri presso diversi Istituti Scolastici, incontrando circa 350 studenti delle Scuole Medie di San Vito “V. Meo” e “Buonsanto”. Presso l’Istituto Meo, gli incontri svolti a più riprese, hanno coinvolto classi di prima, seconda e terza media. Sono stati affrontati diversi argomenti, dal corretto uso dei social network alla droga, passando per i fenomeni di bullismo e cyber bullismo.

della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, che ha tenuto in prima persona tutti gli incontri, ha adottato un approccio diverso dal solito con i ragazzi. Gli incontri quest’anno sono assolutamente interattivi: sono i ragazzi a doversi raccontare, sono loro che microfono alla mano devono avere il coraggio di parlare davanti ai compagni e agli insegnanti. Nel corso di questi incontri infatti, il Capitano Corvino ha chiesto ai ragazzi di condividere riflessioni, contributi di pensiero, le loro esperienze personali e questi hanno risposto in maniera assolutamente entusiasta, aprendosi e confrontandosi volentieri.

Il Capitano Antonio Corvino, Comandante Page 11

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Il Capitano si è messo in gioco e ha ascoltato, ha recepito le confidenze dei ragazzi e ha raccontato loro quello che l’Arma dei Carabinieri fa tutti i giorni sul territorio, riportando casi realmente accaduti. È di assoluta importanza far capire loro che l’Arma dei Carabinieri è un’Istituzione nata tra la gente e per la gente e che soprattutto i più piccoli devono vedere i Carabinieri come una risorsa e non come una minaccia. Ma è altrettanto importante, da Carabiniere, mettersi in gioco e chiedere a questi ragazzi cosa pensano e come vedono il mondo che li circonda. È un’Arma dei Carabinieri che entra nelle scuole in modo totale che cerca il coinvolgimento degli studenti, ponendosi come guida e come strumento per confrontarsi e crescere insieme. Ma oltre alle tematiche relative al bullismo, cyber bullismo e mondo della droga, il Capitano Corvino ha avviato un progetto per le scuole e la cittadinanza, che coinvolge anche l’A.C.I.A.S. “Libero Grassi” di San Vito dei Normanni, l’Associazione Antiracket di Commercianti, Imprenditori e Artigiani istituita nel 1992. Proprio su questo tema, martedì 3 dicembre si è svolto un incontro preliminare presso la Scuola Buonsanto di San Vito dei Normanni, al quale ha partecipato anche il Presidente dell’Associazione Antiracket sanvitese, Dottor Angelo Tedesco. Dopo

l’introduzione del Dirigente, Professore Pasquale Napolitano, il Capitano ha affrontato il tema del coraggio, della solidarietà sociale, del rispetto reciproco, ponendo l’attenzione sui danni inesorabili che invece, un comportamento omertoso, può provocare. Si è parlato degli anni bui, anni in cui a San Vito scoppiavano bombe e si compivano attentati contro gli imprenditori. Ma si è parlato anche e soprattutto del coraggio dei sanvitesi, capaci di fare quadrato e ricostruire l’Orgoglio Sociale di appartenere a una Comunità di persone oneste. L’intervento si è chiuso con alcune riflessioni del Presidente dell’Antiracket che ha proiettato un passaggio del film “Così parlò Bellavista” in cui il professore Bellavista (Luciano De Crescenzo) domanda al camorrista di turno se vale veramente la pena condurre quel tipo di vita”. Grande l’entusiasmo dei ragazzi che hanno reagito a questa iniziativa con tantissimi contribuiti di pensiero studenti e tanta curiosità. Hanno voluto approfondire e fare domande su quei fatti di cronaca e di storia così vicini a loro…ma che non conoscevano, confrontandosi e ponendo le basi per altri incontri del genere, nell’immediato futuro. www.canale85.it

I carabinieri in congedo salvano e restaurano l'ancora della nave "Carabiniere"

06 dicembre 2019 PIOVE DI SACCO. I carabinieri in congedo di Piove di Sacco hanno salvato e restaurato l’ancora della nave della marina militare che si chiamava, appunto, “Carabiniere”. Era una fregata portaelicotteri antisommergibile che con il motto dell’Arma, “Nei secoli fedele”, era stata varata nel 1967, lunga 113 metri, armata con cannoni, lanciasiluri e lanciabombe antisommergibile. La fregata Carabiniere rappresentò nel 1968 un salto qualitativo dal punto di vista Page 12

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operativo e tecnologico, fu la prima a installare due turbine a gas abbandonando la propulsione a caldaie. La sua attività fu principalmente la protezione dei convogli e delle forze navali dalla minaccia subacquea. Il 19 novembre 2008 presso l'Arsenale di La Spezia ebbe luogo l'ultimo ammainabandiera della Nave “Carabiniere” dopo 40 anni dall'entrata in servizio. Tra i presenti alla cerimonia il Capo di

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Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Gianfrancesco Siazzu che disse: “Con profonda tristezza assistiamo a questa cerimonia che segna la fine di un'unità che rappresenta una parte importante anche per la storia dell'Arma dei Carabinieri”. La notizia che la nave era in demolizione venne data dal tenente dei bersaglieri Paolo Tendola, contitolare della Società RTR di Arcola (SP), al tenente dei Carabinieri Emilio Pastore, Presidente della Sezione Carabinieri di Piove di Sacco, durante il raduno annuale di ex commilitoni. I due ufficiali ebbero modo di conoscersi nel 1973 avendo frequentando entrambi il 72° Corso allievi ufficiali presso la Scuola truppe meccanizzate e corazzate di Caserta. Il desiderio di Emilio Pastore era di recuperare almeno un pezzo di questa nave dal nome glorioso di “Carabiniere”, Arma nella quale egli aveva prestato sevizio militare. Il desiderio venne soddisfatto nel corso del 2019 dal Tenente Paolo Tendola che recuperò e conservò per l’amico Emilio una delle parti più importanti di una nave, l’ancora. Avuta la notizia Emilio Pastore informò il Consiglio della Sezione che approvò l’iniziativa di portare nel territorio di competenza della Sezione la preziosa e

simbolica parte della nave. Il recupero dell’ancora della Fregata Carabiniere è avvenuto nella primavera del 2019 presso il centro demolizioni RTR di La Spezia che era stato incaricato della demolizione della nave. Il dono dell’ancora tra i due commilitoni è stato effettuato con una piccola cerimonia alla quale hanno partecipato i soci della Società RTR ed alcuni soci della Sezione di Piove di Sacco, tra i quali il Lgt. Antonio Rostellato e il Ten. Emilio Pastore. L’organizzazione del trasporto dell’ancora a Codevigo (PD) e la custodia in idoneo deposito sono avvenuti con l’interessamento del Car. Giuliano Pasquali. L’opera di si è svolta con la supervisione del socio Car. Cav. Vincenzo Nizzardo esperto ed “artista” dei materiali ferrosi. La donazione è avvenuta con idonea documentazione tra la Società RTR e l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Piove di Sacco nella persona del Ten. Emilio Pastore con la clausola che tale dono sarà collocato su un sito che egli dovrà individuare. L’ancora è appena stata restaurata e verrà mostrata l’8 dicembre 2019 nel Sagrato della Chiesa di Casalserugo in occasione della cerimonia della Virgo Fidelis che verrà tenuta proprio in questa Chiesa. www.mattinopadova.gelocal.it

Messina, giovane Maresciallo dei Carabinieri riceve l’Accolitato: è un evento unico in tutta la storia dell'Arma

07 dicembre 2019 Questa mattina, presso la Cappella “Virgo Fidelis”, all’interno della caserma “A. Bonsignore”di Messina sede del Comando Interregionale Carabinieri Culqualber, durante la celebrazione Eucaristica presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Reverendissima Monsignor Santo Marcianò, è stato istituito “Accolito” il Maresciallo Ordinario Daniele Gatto, in servizio presso il Comando Interregionale Page 13

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Carabinieri Culqualber. Alla celebrazione religiosa hanno partecipato il Comandante Interregionale, Gen. C.A. Luigi Robusto, le Autorità Militari del capoluogo ed una rappresentanza di Carabinieri in servizio ed in congedo.

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Il “Ministero dell’Accolitato” ha, tra le altre, le funzioni di servire all’Altare nell’azione liturgica e svolgere i compiti di Ministro straordinario dell’Eucarestia in maniera permanente. Il conferimento odierno di tale Ministero a questo giovane Maresciallo dei Carabinieri, direttamente dall’Ordinario Militare per l’Italia, è un evento unico in tutta la storia dell’Arma dei Carabinieri e delle Forze Armate poiché viene espletato nell’ambito delle Forze Armate ed è riconosciuto dall’Ordinariato Militare per l’Italia. Il maresciallo Gatto, ha conseguito la Laurea in Scienze Religiose, Baccellerato, presso l’Ateneo, Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Maria della Lettera di Messina”; collegato con la Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” e sta proseguendo gli studi Teologici con un

biennio di specializzazione in “Pastorale Biblica” presso la Pontificia Università “Santa Croce” di Roma, frequentando inoltre anche un master di “Pastorale Vocazionale”. E’, inoltre, seriamente impegnato in un cammino ecclesiale e di fede presso la Parrocchia Militare “Virgo Fidelis” di Messina, coadiuvando il Cappellano militare, Don Rosario Scibilia, nelle attività pastorali relative al centro di ascolto per la consulenza familiare per le famiglie di militari in difficoltà; per la nuova evangelizzazione e per le attività liturgiche e la preparazione ai sacramenti. E’ stato relatore in simposi e corsi in materia: teologica, antropologica, psico-sessuologica per la coppia, nonché corsi per la Catechesi biblico esperienziale. www.strettoweb.it

Pietro Accorinti aspettava il caffè ma a bussare alla porta sono stati i carabinieri 10 dicembre 2019

Hanno bussato alla sua porta prima dell’alba, e lui, Pietro Accorinti, convinto di aprire all’uomo che gli avrebbe dovuto portare il caffè, si è trovato davanti i carabinieri che hanno posto fine alla sua latitanza durata circa un anno. È stato arrestato senza avere modo di opporre resistenza, questa notte a Pernocari, frazione di Rombiolo, il 58enne fratello di Giuseppe Antonio Accorinti, alias Peppone, considerato il boss del Poro ed attualmente in carcere. I carabinieri hanno commentato con soddisfazione l’arresto di Accorinti, che doveva scontare una pena definitiva a un anno e sei mesi per violazione della sorveglianza e altri reati predatori, e del suo complice, un muratore 50enne di Page 14

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Rombiolo, Giuseppe Petracca. Il motivo lo ha spiegato il comandante provinciale Bruno Capece: «Abbiamo restituito un pezzo di territorio alla cittadinanza onesta». L’importanza dell’arresto - ha aggiunto il colonnello dell’Arma nel corso della conferenza stampa - «risiede non tanto nella pena che Accorinti doveva scontare, quanto nel fatto che questi era il fratello libero di Giuseppe, che sappiamo chi è. Ci siamo avvalsi ancora una volta di un’eccellenza come lo Squadrone Cacciatori, e del prezioso lavoro sul campo dei carabinieri del Nucleo investigativo col fondamentale contributo operativo e di conoscenza del territorio delle stazioni di Rombiolo e Zungri. Sono risultati frutto di sacrificio personale, come ricordato in questa sede, qualche giorno fa, il procuratore Gratteri, e anche di grande sinergia, avendo noi a disposizione un pool di grandi magistrati e investigatori». (...) www.lacnews24.it

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Un albero di Natale con i colori dell'Arma: l'augurio dei carabinieri alla città 10 dicembre 2019 «Natale per un carabiniere non è solo a Natale, ma lo è tutti giorni. Per quello che fa, per quello che dona, per quello che condivide».

De Vita sottolineando l'importanza e la gioia di «un momento di condivisione da passare con le famiglie. Momenti come questi contribuiscono a darci la forza per impegnarci sempre di più nel nostro lavoro».

Con queste parole il comandante della Legione Carabinieri Lombardia, generale di brigata Antonio De Vita, ha aperto nella serata di oggi, mercoledì 11 dicembre, la cerimonia di auguri che il comando provinciale di Varese tiene ogni anno in occasione delle feste.

«Proprio ai bambini prima di tutto voglio dire grazie - gli ha fatto eco il comandante provinciale di Varese, il colonnello Claudio Cappello - e poi a chi ha reso possibile un evento che si ripete ogni anno grazie all'impegno spontaneo di tanti militari. Un momento importante per scaldare i cuori dei nostri bambini e delle nostre famiglie».

Una cerimonia davanti alle autorità, ma soprattutto rivolta alle famiglie e agli amici dei militari dll'Arma, svolta come ogni anno nel piazzale antistante la caserma di via Saffi e culminata con l'accensione del grande albero di Natale illuminato dal rosso e dal blu - i colori dell'Arma - e con l'arrivo di Babbo Natale, in sidecar, per la gioia dei tanti bambini presenti.

L'accensione dell'albero, delle luminarie e del presepe all'ingresso della caserma è stata seguita dall'arrivo niente meno che di Babbo Natale a bordo di un sidecar e scortato dai carabinieri motociclisti in divisa storica. Intorno a lui tantissimi bambini che hanno ricevuto un regalo tra sorrisi e scatti ricordo. Poi il momento del brindisi e dello scambio di auguri.

A loro in particolare si è rivolto il generale

www.varesenoi.it

Carabinieri coraggiosi premiati dal generale Ciceri in visita alla Legione Lazio

11 dicembre 2019 Coraggiosi, temerari, mai un passo indietro, ma guai a chiamarli eroi, «è normale fare quello che facciamo». Dal maresciallo Francesco Tosi, che con l'appuntato scelto Giancarlo De Santis salvò un anziano dalla sua casa satura di fumo nel 2013 a Caprarola, al maresciallo Roberto Menichelli che strappò un bambino in difficoltà dalla corrente delle acque di Montalto di Castro il 3 luglio 2014.

stati premiati al comando Legione Carabinieri Lazio del vicecomandante generale dell'Arma e comandante Interregionale Carabinieri Podgora, generale di Ilio Ciceri. Ricevuto nella caserma di Piazza del Popolo dal comandante della Legione, generale di Brigata Marco Minicucci, l'alto ufficiale ha incontrato lo Stato Maggiore e il personale della sede, con una delegazione di ogni Comando Provinciale della regione, la

Sono solo alcuni dei carabinieri che sono Page 15

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ARMA Rappresentanza Militare e una delegazione dell'Associazione Nazionale Carabinieri. Il generale Ciceri ha consegnato importanti riconoscimenti e ricompense a militari, in servizio e in congedo, che si sono distinti in operazioni di servizio di rilievo investigativo o nel fronteggiare particolari situazioni di pericolo. Una Medaglia di Bronzo al Valor Civile è stata consegnata al maresciallo ordinario Francesco Tosi, insieme con l'appuntato scelto Giancarlo De Santis, per aver salvato un anziano svenuto in un appartamento avvolto dalle fiamme a Caprarola. Un attestato di Pubblica Benemerenza al Merito Civile al maresciallo ordinario Roberto Menichelli per aver salvato tuffandosi in mare, libero dal servizio, un bambino travolto dalla corrente, a Montalto di Castro. Un attestato di pubblica benemerenza al Merito Civile al brigadiere capo Luigi Podda e al vicebrigadiere Stefano Rossi per aver salvato l'automobilista bloccato in un sottopasso allagato a Valmontone, il 1 febbraio 2014. Il luogotenente in congedo Giuseppe Soricelli, già comandante della stazione Carabinieri di Roma via Vittorio Veneto per 39 anni, è stato insignito della «Croce di Bronzo al Merito dell'Arma dei Carabinieri», per aver svolto servizio nell'Arma con straordinaria abnegazione e spirito d'iniziativa, esercitando azione di comando autorevole ed efficace, coniugando perfettamente le complesse attività istituzionali con le varie problematiche locali. Molti i riconoscimenti consegnati per importanti operazioni. Un encomio sem-plice del comandante generale dell'Arma dei carabinieri è stato concesso ai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia per aver disarticolato un'associazione per delinquere, epigona del clan Triassi contrapposta a quella degli Spada, responsabile di spaccio e traffico internazionale di stupefacenti, sequestro di persona, estorsione, detenzione illegale di armi e altri gravi reati, arrestato 44 malviventi e sequestrato kg 1,3 di cocaina e kg 142 di hashish, 5 pistole, 2 fucili, munizionamento vario, immobili e altri beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro (Operazione Maverick, ottobre 2018). Un encomio solenne collettivo del comandante Interregionale Podgora concesso ai carabinieri della stazione di Roma Tor Bella Monaca per aver sviluppato Page 16

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e condotto complesse attività d'indagine che hanno consentito di arrestare 61 persone responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, sequestrare diversi quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, una pistola e relativo munizionamento, nonché denaro contante per un valore complessivo di circa 17.000,00 euro (Operazione Torri Gemelle, giugno del 2018). Un encomio semplice anche ai Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo per aver partecipato a complessa attività d'indagine che ha consentito di arrestare 13 persone appartenenti a un'organizzazione criminale di tipo mafioso responsabile di detenzione il legale di armi, estorsione, lesioni personali, incendio e altro (Operazione Erostrato gennaio 2019). Un encomio semplice consegnato ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Frascati per aver rintracciato, disarmato e arrestato, recuperando l'intera refurtiva, un individuo che aveva rapinato una farmacia e colpito il veicolo del titolare del negozio, a Rocca di Papa, marzo 2018. Encomio solenne ai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Monterotondo, per aver condotto una complessa attività d'indagine che ha consentito di disarticolare tre sodalizi criminali, autonomi ma legati tra loro da interessi illeciti, arrestare 27 persone, sequestrare 6 kg circa di droga di diverso genere e circa 18.000 euro in contanti (Operazione I soliti noti ottobre 2018). Encomio semplice ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma, per aver partecipato a complessa attivita investigativa che ha consentito di arrestare 20 persone, responsabili di traffico di sostanze stupefacenti, lesioni gravi e detenzione di armi, sequestrare beni mobili e immobili per tre milioni di euro (Operazione Gallardo dicembre 2018). Sono state inoltre consegnate in forma solenne 113 Medaglie Mauriziane concesse dal Presidente della Repubblica Italiana ad ufficiali e luogotenenti, al compimento di cinquant'anni di servizio militare: agli anni di servizio effettivamente prestati si sommano il periodo di comando per intero e i periodi di servizio nei reparti operativi o la partecipazione alle operazioni di pace in teatri operativi esteri. www.ilmessaggero.it

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C a ra b i ni e ri , i n g e nna i o i l t ra s l oco

11 dicembre 2019 visibile ma anche routinaria, ben più delicato sarà il trasloco operativo, previsto il giorno in cui i carabinieri si sposteranno fisicamente e dovranno spegnere per qualche ora la centrale di controllo, trasferendola di quei trecento metri che separano la vecchia sede da quella nuova.

Sono in corso proprio in questi giorni - fra Comune, Agesp e comandi provinciale e cittadino dei carabinieri - le riunioni operative per avviare una fase delicata di trasloco. Ma il cronoprogramma di massima è ormai fissato. Così, al più entro due mesi, i militari della compagnia di Busto Arsizio potranno finalmente stabilirsi nella loro nuova casa dopo un’attesa durata anni. Va detto che, in realtà, l’obiettivo è di completare il trasferimento anche prima. Tanto che, appena dopo l’Epifania, sarà avviato lo spostamento dei materiali per toglierli dall’ormai vetusta caserma di piazza 25 Aprile e portarli in quella molto più grande, molto più bella e più funzionale di via Bellini. Se tutto andrà come deve, per la fine del primo mese del 2020 il capitano Marco D’Aleo e i suoi militari si saranno tutti ricollocati. E per l’inizio di febbraio, come è doveroso che sia per un edificio così di spessore come quello ceduto in affitto dall’amministrazione comunale, ci sarà anche una sontuosa inaugurazione.

Lo fece anche il commissariato di polizia due anni e mezzo fa, ora sarà la volta dell’Arma. Ma non è una preoccupazione, anzi il trasloco è una festa perché si vanno ad abbandonare locali angusti, usurati, decisamente piccoli, in cui garantire la sicurezza e la privacy di personale e utenti non è affatto facile. Tutto sarà diverso in via Bellini, dentro una caserma che arriva finalmente a diventare tale dopo quindici anni in cui le iniziali illusioni si sono trasformate in beghe, quindi in beffe continue, al punto che ormai nessuno credeva più fosse possibile uscire dal guado di una struttura costruita per i carabinieri ma al centro di un caso burocratico complessissimo per cui sembrava che nessuno l’avesse autorizzata e il ministero non se ne potesse fare carico. Il sindaco Emanuele Antonelli, invece, s’è messo d’impegno, ha sfruttato le sue competenze da curatore fallimentare per trattare con il collega che aveva ereditato la gestione sulla struttura andata in fallimento e ha trovato il modo per sciogliere i nodi. www.prealpina.it

Intanto questi sono i giorni della definizione tecnica dell’intera operazione, perché se muovere le scrivanie e qualche faldone rappresenta un’operazione ben

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Traffico di droga su larga scala tra Toscana e Calabria: 8 arresti, alcuni nel Vibonese 12 dicembre 2019 I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze nei confronti di 8 soggetti localizzati nelle province di Firenze, Pistoia, Pisa e Vibo Valentia. Si tratta di un’operazione – coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Firenze – finalizzata al contrasto del traffico di stupefacenti su larga scala. Le indagini, il frutto di una precedente operazione conclusa nel maggio 2019, hanno consentito di svelare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti realizzato da cittadini albanesi nella provincia di Firenze, con il coinvolgimento di un soggetto contiguo alla ‘ndrangheta in provincia di Vibo Valentia. Le indagini, che sono il frutto di una precedente operazione conclusa nel maggio 2019, hanno permesso di svelare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti realizzato da cittadini albanesi nella provincia di Firenze, con il coinvolgimento di un soggetto contiguo alla ‘ndrangheta in provincia di Vibo Valentia. Tra i destinatari di custodia cautelare in carcere c’è un uomo residente in Toscana ma ritenuto contiguo a cosche della ‘ndrangheta dell’area di Zungri, Valerio Navarra.

Navarra gestiva una pizzeria a Montecatini Terme (Pistoia) come attività di copertura e contemporaneamente intratteneva nell’interesse della ‘ndrangheta rapporti criminali con trafficanti albanesi. Navarra si era trasferito dalla Calabria in Toscana nel 2016 per sottrarsi alla pressione degli investigatori nella regione di origine. Complessivamente, nell’operazione scattata nella notte sono sei le persone arrestate al momento, cinque in carcere e uno ai domiciliari. Ancora ricercati un italiano destinatario di misura di custodia cautelare in carcere e due albanesi, destinatari di obbligo di dimora. In tutto l’ordinanza del gip riguarda misure cautelari, tra arresti e obblighi di dimora, per nove soggetti. Altre 12 persone risultano indagate nella stessa indagine. La droga, trasportata via mare dall’Albania all’Italia, veniva sotterrata lungo le coste della Puglia e poi trasportata in auto in Toscana, era acquistata dai grossisti albanesi per 800 euro al chilo e veniva rivenduta fino a 4.500 euro al chilo.. www.calabrianews.it

A Genova prima donna sub nei carabinieri

12 dicembre 2019 Prima carabiniera sub. A ottenere il primato è stata Lorena Gaudiano che ha ricevuto il brevetto insieme al collega Davide Crupi, presso il comando legione Liguria. Un Page 18

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percorso lungo e faticoso quello per entrare nella specialità più longeva dell'Arma. Agli aspiranti carabinieri subacquei vengono chiesti grande preparazione fisica, impeccabile condizione sanitaria, elevatissima capacità di autocontrollo e buona acquaticità e pratica nuoto.

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L'addestramento viene superato da pochi: negli ultimi anni solo 66 aspiranti su 1.072 hanno portato a termine il percorso. I sub dell'arma devono prima superare le selezioni fisico - attitudinali, con prove ginniche, di corsa, nuoto e acquaticità a Genova e per poi passare alle visite mediche presso l'ospedale militare di La

Spezia.In un secondo momento chi rimane accede alla prima fase del corso di formazione della durata di un mese per potere poi accedere alla fase successiva al Comsubin (Comando Subacquei ed Incursori) della Marina militare italiana. (ANSA)

Il Buon Natale della fanfara dei carabinieri tra le strade del centro città

12 dicembre 2019 Nel tardo pomeriggio di ieri la fanfara dei carabinieri si è esibita nelle strade del centro città, tra i vicoli della Pignasecca, passando per l’affollata Via Toledo e fino alla monumentale Galleria Umberto I. Una passeggiata tra le note dei classici napoletani fino alle marce più rinomate – in una cornice di luci e colori. L’iniziativa, promossa dal Comando Provinciale di Napoli, è nata per mostrare concreta vicinanza ai cittadini e per veicolare - in musica - i migliori auspici

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per le prossime festività natalizie. Accolta dai passanti con entusiasmo, l’esibizione è stata anche occasione per rafforzare il rapporto di collaborazione con le svariate associazioni antiracket della zona: un impegno condiviso tra istituzioni che punta – tra i vari obbiettivi all’affermazione del concetto di legalità. www.napoli.repubblica.it

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Droga: 13 arresti a Pordenone

13 dicembre 2019 I Carabinieri di Pordenone hanno smantellato un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti tra Italia e Albania. Nel corso dell'operazione ci sono stati 13 arresti in flagranza, 32 persone sono state rinviate a giudizio, ulteriori 12 sono state denunciate in stato di libertà e 150 militari sono stati impegnati per tre anni. Fin dalle prime fasi dell'inchiesta che aveva l'obiettivo di bloccare il traffico di cocaina e marijuana -, è emerso come l'organizzazione criminale fosse composta da cittadini italiani e albanesi, ripartita su

tre livelli che, pur operando autonomamente, e in zone diverse del territorio italiano, erano collegati tra loro. Di questi gruppi, uno operava a livello locale, un secondo nel territorio veneto-friulano e il terzo tra l'Albania e l'Italia, con base logistica nel territorio lombardo e con contatti nella provincia di Vicenza. L'intera attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone. (ANSA)

Sorpresi con cinque kg di cocaina in auto, due arresti dei carabinieri 13 dicembre 2019 Li hanno trovati con oltre 5 kg di cocaina, e per questo, ieri sera i carabinieri della compagnia di Villa San Giovanni hanno arrestato, Camillo Filippello, 36enne di Acireale, già noto alle forze dell’ordine, e Salvatore Contarino, 40enne di Acireale, incensurato.

Dichiarati in stato d’arresto, ultimate le formalità di rito, i due sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghilllà, a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina, in attesa della celebrazione della prevista udienza di convalida.

In particolare, gli uomini dell’Arma, durante un servizio di controllo del territorio presso gli imbarcaderi dei traghetti per la Sicilia, hanno deciso di controllare i due che viaggiavano a bordo di una Fiat 600.

Il successo conseguito dai Carabinieri della Radiomobile di Villa San Giovanni, frutto del costante impegno profuso nell’azione di controllo del territorio nonché nella prevenzione e repressione dei reati, rientra nelle attività di contrasto alla criminalità diffusa, in modo particolare contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria sta svolgendo in tutta la provincia reggina con particolare attenzione alle aree più complesse del territorio.

Intimato l’alt e insospettiti dal comportamento dei due, i carabinieri hanno deciso di perquisirli, e grazie anche all’intervento di Unità Cinofila antidroga, li hanno sorpresi con cinque involucri in plastica con all’interno più 5 kilogrammi di cocaina che avevano nascosto all’interno del pannello dello sportello anteriore sinistro dell’autovettura.

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www.zoom24.it

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ARMA - CONCORSI

C O N C O RS I P U B B L I C I Novità

- Pubblicata la graduatoria finale relativa al concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di 3.700 allievi carabinieri in ferma quadriennale. - Disponibile la nuova App Simulatore per smartphone Android - Disponibile la nuova App Simulatore per smartphone iOS - Pubblicate le norme tecniche relative al concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione al 10° corso triennale di 626 Allievi Marescialli del ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri. - Pubblicate le date di convocazione al concorso e l'avviso contenente le modalità di presentazione per lo svolgimento della prova preliminare relative al concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione al 10° corso triennale di 626 Allievi Marescialli del ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri - I candidati partecipanti dovranno consultare il calendario di convocazione esclusivamente on line, consultando il sito internet WWW.CARABINIERI.IT, area concorsi e prendere visione dell'avviso contenente le prescrizioni per la prova preliminare

Concorsi in atto

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza IL PLANETARIO.074 La 74a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo "...essere quello che sei è cosi’ naturale, è cosi semplice. Essere quello che vorresti essere è un aspirazione, un obiettivo, talvolta una malriuscita imitazione. Essere quello che devi essere, perché hai chiesto una fiducia a chi te l’ha concessa, è un impegno morale e sociale..." "...ma, oggi, quanti sono disposti a mantenere un impegno morale e sociale, a dare valore al significato di riconoscenza, onorare fedeltà ad un accordo preso guardandosi negli occhi. La società, le dinamiche di opportunità, il sentirsi piu’ furbi, il credersi piu’ capaci, dimenticandosi che le cose non le hai ottenute per meriti, ma solo perché qualcuno ti ha dato fiducia. Si, quella a cui, senza ritardo, con capacità ci si è impegnati a tradire. Quando, invece, riesci a difendere, con impegno e sacrificio, valori come onestà, trasparenza, lealtà, coerenza, fedeltà… si, sei quello che devi essere, quello che ti viene chiesto di essere..." "...i colleghi ti danno un mandato, ti eleggono per rappresentarli nelle sedi dove si discute e ci si adopera come migliorare la vita del carabiniere. Quel mandato và onorato da carabiniere senza se e senza ma. Il valore di essere riferimento del collega, dei colleghi, di chi da te si aspetta trasparenza, lealtà, coerenza, impegno… impegno per gli interessi collettivi e non certo quelli personali e di opportunità. Non tutti vedono quello che fai, non tutti sanno quello che fai. Loro sanno quello che gli racconti. Il carabiniere non è mai stato a prendersi quello che gli dai, vuole capire. Il tempo poi, prima o poi, ti mette difronte a qualche esame di verifica e li’, si li’ crolla il castello di aria compressa che regge il tuo teorema farlocco..." "...quando hai chiesto la fiducia per svolgere un mandato non puoi cambiare le carte in tavola a tuo piacimento o per meri interessi personali o economie ben lontane dal tuo ruolo. Non puoi decidere cosa è giusto e cosa no, specie se non ti è stato dato un diverso mandato da chi devi rappresentare. Oggi chi svolge un ruolo nella rappresentanza militare, con un mandato elettivo, ha un dovere. L’onere di portare a termine un percorso di riferimento che, nel tempo, ha lasciato spazio a chi di capacità ne ha avuto a mostrarne, per conoscenza e per competenza. Ma, ancor piu’ per la fiducia data. La fiducia del collega non và tradita, mai và tradita..." "...se io scelgo di svolgere un altro ruolo, devo poter fare una scelta. Non posso interpretare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato continuando a svolgere in servizio piu’ ruoli e piu’ attività, senza essere leale e corretto nel dividere le due diverse attività. Ma non è per tutti quello di sentire quali i valori da cui non prescindere mai. E’ quello che fai nella vita che si rispecchia nel tuo lavoro, nel tuo ruolo, nel tuo modo di essere attore in questo contesto sociale. Non c’è cosa piu’ gratificante che poter guardare negli occhi il tuo collega e potergli parlare con la forza della fiducia che ti dà, della sua stima, la sua partecipazione nel continuare ad essere, come lui, un carabiniere"" FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicato 08 dicembre 2019

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Parla Maresca, il pm che ha fermato l’ala militare del clan dei casalesi: se lo Stato vuole la mafia si può estirpare 25 novembre 2019 Catello Maresca è stato uno di quei magistrati che ancora giovanissimo hanno catapultato appena indossata la toga nella trincea della lotta alle mafie. Dal 2007 in poi s’è occupato del clan dei casalesi. Erano anni difficili per chi faceva il magistrato. E la cosca mafiosa casertana era all’apice della sua potenza militare ed economica. Portano la firma di Maresca importanti inchieste che hanno portato in carcere centinaia di boss e picciotti mafiosi casalesi. Sono sempre sue alcune delicate inchieste che hanno consentito allo Stato italiano di sequestrare prima e confiscare poi beni per centinaia di milioni di euro intestati a soggetti organici al clan del casalesi che si occupavano di riciclare o investire queste risorse nell’economia legale in Italia e in altri paesi europei. Il capo dei capi del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, e con lui altri boss di prima grandezza, sono stati arrestati dopo 16 anni di latitanza grazie a tecniche investigative innovative che portano sempre la firma di Catello Maresca. Sono tecniche investigative di un magistrato impegnato sul campo giorno e notte assieme ad uomini e donne delle forze di polizia che in questi anni hanno lavorato con lui. Tecniche che una studentessa universitaria ha studiato e ne ha fatto una tesi di laurea del corso di laurea di Scienza delle investigazioni dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Ovviamente questi successi straordinari hanno procurato a Catello Maresca due piani criminali per assassinarlo, una scorta armata notte e giorno da più di 11 anni, una vita blindata, invidie, maldicenze e mascariamento. Sacrifici che lui ha affrontato e affronta con la filosofica rassegnazione di chi sa che la sua più che una professione è una missione. Maresca diluisce, nasconde le sue amarezze, i suoi affanni con molteplici impegni. È uno scrittore (ha scritto più di un libro), è un testimonial della lotta alla mafia sempre Issue 1

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pronto a incontrare migliaia di giovani di scuole a parlare di legalità, è un docente universitario ed autore di un manuale universitario dedicato alla legislazione antimafia italiana. Poi è impegnato nell’associazionismo, si dedica assieme ad altri amici a creare le condizioni per dare un lavoro a giovani difficili o con un passato già difficile di Napoli. Oggi è con lui che facciamo 2 chiacchere. Dottore Maresca come mai hai scelto di fare il magistrato? L’ho scelto perché avevo un innato senso di giustizia e sentivo forte la necessità di servire il mio Paese in un settore nevralgico come quello della amministrazione della giustizia e della sicurezza. Ho avuto poi la fortuna di riuscire ad interpretare il mio ruolo proprio come avevo sognato potesse essere. Ho avuto maestri e colleghi straordinari, ho avuto la possibilità di lavorare con le più attrezzate polizie italiane e straniere, di sperimentare metodi investigativi innovativi e di raggiungere risultati straordinari nella lotta alla criminalità organizzata. Sono soddisfatto. In venti anni ho avuto la fortuna di fare esperienze che capitano raramente nella storia giudiziaria. Ho accumulato un bagaglio di esperienze che porterò sempre con me e che potrò raccontare a figli e nipoti. Oggi chi combatte contro le mafie si trova davanti a fenomeni sempre più complessi, situazioni difficili. Purtroppo nonostante se ne parli diffusamente ed ormai sia unanimemente riconosciuto da almeno oltre trenta anni che le mafie rappresentino un problema serio del nostro Paese, fattore di sottosviluppo economico e di arretratezza culturale, stenta però ad affermarsi la necessità di uno studio serio in materia,

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che possa condurre ad individuare ed applicare una strategia efficace di eradicamento delle mafie. Se ne parla spesso a sproposito e con poca consapevolezza. Quindi le soluzioni proposte, spesso propagandate come la panacea di tutti i mali, sono poco fruttuose se non addirittura inconcludenti. Le mafie, non solo nel nostro Paese, sono un problema serio, ma non si affrontano con serietà a tutti i livelli. È come se si volesse combattere il cancro ricorrendo a riti tribali e a pratiche antiquate. E mentre alcuni di noi combattono con mille difficoltà per cercare di formare una coscienza tecnica adeguata al problema, le mafie continuano a prosperare, adeguandosi rapidamente ai mercati internazionali ed alle innovazioni tecnologiche. La lotta alle mafie deve essere soprattutto aggiornata altrimenti è destinata a fallire, come è accaduto fino ad oggi. Sembra una affermazione molto forte. Sì, ed è bene chiarire. La magistratura riesce con grandissimi sforzi a tamponare le emergenze che arrivano dai territori, ma manca una seria strategia complessiva per evitare che il fenomeno mafioso si ripresenti con modalità ancor più aggressive anche se con interpreti differenti. Per ritornare all’esempio di prima, somministriamo la Tachipirina per far scendere la febbre, ma la fonte del male resta lì intatta. Il problema non è la febbre ma che cosa causa quella febbre.

dare una termine?

sua

definizione

di

q ue s t o

Quando la volpe non riesce ad arrivare all’uva dice che l’uva non è buona. Senza scomodare i classici, è sempre accaduto nella storia che ci si riduce ad infangare gli avversari in ogni modo possibile. Il problema è capire chi sono gli avversari perché talvolta i nemici sono in casa tua e devi guardarti le spalle sempre. Credo in assoluto che l’animo umano si lasci facilmente sopraffare dal proprio lato oscuro. E del resto ogni categoria è gelosa della propria mediocrità. Quando c’è qualcuno che eccelle, non si cerca di imitarlo o di capirne il motivo, ma si trova molto più comodo cercare di denigrarlo a prescindere utilizzando ogni metodo possibile, lecito o illecito. Ora le faccio una domanda che pongo a tutti coloro che intervisto: lei che rapporto ha con la paura? Ho paura tutti i giorni da quando faccio questo lavoro. Ho paura di sbagliare. Ho paura di essere ucciso. Ho paura di non raggiungere gli obiettivi che mi vengono affidati. Ma mai un attimo questa paura ha condizionato il mio modo di interpretare la funzione che ho sempre visto come quella di un servitore dello Stato impegnato contro il crimine ed i criminali.

C’è qualcuno a cui vuole dire grazie per averle consentito di svolgere la sua professione a così alti livelli nella lotta alla La domanda è: noi non vogliamo o non mafia? sappiamo estirpare la causa della malattia? Ci sono tantissimi colleghi magistrati cui Sono un servitore dello Stato. Non potrei sono legato che mi hanno dato tanto in esserlo se le rispondessi che noi non termini umani e di professione. Nel pianeta vogliamo. Ma questo può essere fatto solo giudiziario italiano tanto ingiustamente da uno Stato Apparato consapevole e vituperato ci sono una marea di persone complessivamente impegnato su questo che ogni giorno fanno sacrifici incredibili fronte. Come è accaduto in passato per per rispondere alla domanda e all’ansia di fenomeni ben più complessi ed giustizia degli italiani. Non faccio nomi, ideologicamente più radicati come il non basterebbe un giornale intero e farei terrorismo. In Italia sembra quasi che la torto a tanti dimenticandomi di citarli. presenza delle mafie ormai sia considerato Approfitto di questa domanda, però, per come un male necessario, quasi come un dire grazie a quei ragazzi (uomini e donne) fenomeno ineludibile. Noi magistrati, in- che sono cresciuti con me e che da 11 anni vece, abbiamo dimostrato coi fatti che non proteggono la mia vita, vivono è così. Che si può combattere e vincere. praticamente con me, fanno parte della mia famiglia. Voi li chiamate scorta, io li chiamo Il mascariamento viene spesso usato dai mafiosi e dagli utili idioti dei mafiosi. Mi sa continua Issue 1

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familiari. Sono persone straordinarie. Ogni complimento per questi servitori dello Stato che ogni giorno proteggono bersagli delle mafie sarebbe superfluo. Nessuno di noi può capire fino in fondo quali e quanti sacrifici personali e familiari fanno oltre a rischiare la vita.

Natività. Come vede il futuro del nostro Paese?

Purtroppo non ho sensazioni positive. A volte penso che il mondo vada all’incontrario. Sono molto preoccupato per i miei figli. Ho lottato per tutta la vita per Cambio registro, le faccio una domanda su cercare di dare il mio piccolo contributo una sua passione: i presepi. Com’è nata? per migliorare le condizioni generali di vivibilità, di sicurezza e di giustizia. E Ho ereditato questa come tante altre continuerò a farlo fino allo sfinimento con passioni e tanti valori da mio padre che non la speranza di non essere costretto a c’è più da una decina di anni. Da allora consigliare ai miei figli di andare via cerco di passarla ai miei figli come tutte le dall’Italia. sane tradizioni familiari. Sono cattolico praticante ed il presepe nella mia idea era www.juorno.it e resta simbolo della cristianità ed il modo artistico per raccontare il mistero della

Il Papa a Greccio: "In ogni luogo vi sia un presepe" 01 dicembre 2019 C'è aria di storia a Greccio, luogo attraversato da un'atmosfera quasi unica, palpabile nella sua intrinseca tradizione che, ormai da secoli, accompagna il Natale di tutti gli italiani. Papa Francesco visita la cittadina laziale nella prima domenica d'Avvento, pronto a ricordare l'importanza del presepe e di ciò che rappresenta: "Il presepe, che per la prima volta San Francesco realizzò proprio in questo piccolo spazio, a imitazione dell’angusta grotta di Betlemme, parla da solo. Qui non c’è bisogno di moltiplicare le parole, perché la scena che è posta sotto i nostri occhi esprime la saggezza di cui abbiamo bisogno per cogliere l’essenziale". Il presepe, però, non è solo una tradizione, né solo una bella storia di fede e spiritualità legata a quel 1223, anno in cui san Francesco lo realizzò per la prima volta: "San Francesco - ha scritto il Santo Padre nella lettera apostolica Admirabile signum, firmata proprio a Greccio -, con la semplicità di quel segno, realizzò una grande opera di evangelizzazione. Il suo insegnamento è penetrato nel cuore dei cristiani e permane fino ai nostri giorni come una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicità”. Un testo, quello pubblicato dal Pontefice, Issue 1

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che non mette solo in risalto l'importanza del presepe e della sua tradizione secolare ma anche, e soprattutto, il significato intrinseco di ciò che rappresenta, ovvero "annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia”. In ogni luogo Il Santo Padre scrive che "mentre contempliamo la scena del Natale siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui. Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze... È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero

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che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”. I segni del presepe Rievocare la rappresentazione della nascita di Gesù, fin dalle sue origini, significa "manifestare la tenerezza di Dio", caratteristica intrinseca in questa tradizione, che mostra come Egli "si abbassa alla nostra piccolezza”, così da poterlo incontrare "e servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi”. E se la presenza frequente di paesaggi composti da rovine e case diroccate rappresenta il "segno visibile dell’umanità decaduta” che Gesù è venuto “a guarire e ricostruire”, gli elementi naturali parlano del creato che partecipa alla festa della venuta del Messia. Anche la stella cometa è un segno, indica che “noi pure siamo chiamati a

metterci in cammino per raggiungere la grotta e adorare il Signore”, noi, umili e poveri come i pastori che contemplano la venuta della Luce del mondo. “I poveri, anzi, sono i privilegiati di questo mistero e, spesso, coloro che maggiormente riescono a riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noi” mentre il palazzo di Erode “è sullo sfondo, chiuso, sordo all’annuncio di gioia. Nascendo nel presepe - afferma il Santo Padre - Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza”. E per raggiungere Cristo non c'è bisogno della vicinanza, come per i fabbri e i fornai della quotidianità. Come i Magi, "si può partire anche da molto lontano". www.interris.it

Il "prelievo forzoso" sui conti correnti? C'è un precedente inquietante

02 dicembre 2019 Il braccio di ferro sul Mes ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. Come è noto la maggioranza litiga sulle nuove regole per il fondo Salva Stati e di fatto le scintille tra M5s e Pd hanno portato ad un rinvio della discussione e a un passaggio parlamentare in cui verrà decisa la sorte del nuovo patto Ue. Ma tra le pieghe del Mes c'è anche chi segnala il rischio di un prelievo forzoso sui conti correnti nel caso in cui sia necessario "mettere i conti a posto" di uno stato membro Ue. E a sollevare il caso è stato Matteo Salvini che a muso duro ha chiesto al Mef di dire la verità prendendo spunto da un articolo di Milano Finanza: "Il signor indegnamente presidente del Consiglio pro tempore dica se è vero o falso" quanto riferito da Milano Finanza del 23 novembre sul Mes. Il trattato sul fondo salva Stati comporta la possibilità di una "ristrutturazione del debito" del 20/30% del risparmio degli italiani oppure "la confisca nottetempo dei conti correnti bancari italiani per un ammontare equivalente del Issue 1

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contributo. Mentre è stato tolto lo scudo penale all'ex Ilva, vogliono darte lo scudo a dirigenti di un organismo privato in grado di entrare nei conti correnti degli italiani. E' una follia!", ha attaccato il leader della Lega. Ma dal Mef è arrivata una risposta proprio su questo punto: "La riforma del Mes non introduce in alcun modo la ristrutturazione preventiva del debito pubblico e tanto meno prevede la confisca dei conti correnti italiani. È una notizia totalmente infondata e priva di ogni possibile riscontro, che continua a inquinare il dibattito con tesi fuorvianti e ingannevoli. Sostenere, come fa l'articolo a cui fa riferimento il leader della Lega Matteo Salvini, che l unica via per avere condizioni economiche e finanziarie forti e un debito pubblico sostenibile è la sua preventiva ristrutturazione o la confisca nottetempo dei conti correnti italiani è una ricostruzione totalmente priva di logica".

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E fin qui il battibecco duro tra il Tesoro e l'ex titolare del Viminale. Ma come stanno davvero le cose? Il prelievo forzoso dai conti correnti è previsto con il "bail-in". Il sistema di salvataggio delle banche di fatto permetterebbe un prelievo su tutte le giacenze sui conti che superano i 100mila euro. Un nuovo filone che possa prevedere una "manina" sui conti correnti pare alquanto remoto ma il precedente del bail in e i principi del Mes potrebbero lasciar spazio ad un ritocco sui conti correnti in caso di vero rischio per la stabilità di cassa di uno dei Paesi Ue. I tedeschi, come sottolinea investireoggi, sanno bene qual è la situazione italiana. Il nostro paese ha un debito pubblico alle stelle ma di fatto ha una ricchezza privata piuttosto elevata. Ed è da questo principio che secondo alcuni esperti economisti tedeschi potrebbe derivare una sforbiciata alla ricchezza dei privati per ripianare il debito. In Italia sui conti correnti sono stati depositati almeno 1.500 miliardi che corrispondo al 60 per

cento del debito pubblico. Va sottolineato che quando si parla di prelievo forzoso non si intende un azzeramento del conto. Si tratta di un prelievo di una parte affiancato anche da un allungamento delle scadenze dei titoli di Stati. Questo scenario sembra per il momento remoto, ma attenzione: c'è un precedente inquietante. Nel 1992 l'allora governo Amato mise le mani nottetempo sui risparmi degli italiani con un prelievo del 6 per mille. Servivano gli ultimi 8 mila miliardi di lire per la manovra correttiva da 30. Amato e i tecnici del Tesoro e delle Finanze non trovarono altre strade se non quella del prelievo forzoso. Amato la definì: "Una scelta necvessaria". Una mossa che segnò il definitivo tramonto della prima repubblica ma che adesso torna di grande attualità. L'ipotesi di un prelievo potrebbe entrare in scena nel caso in cui la situazione italiana e i fondamentali dei nostri conti precipitassero in un abisso senza ritorno. www.ilgiornale.it

Intelligenza artificiale, così salverà il pianeta Perché usare l’Ai nella gestione di acqua, trasporti, agricoltura ed energia sarà una risorsa cruciale per il nostro futuro e che impatto potrà avere

03 dicembre 2019 Entro il 2030, complice l’esplosione demografica che ci attende (1,2 miliardi di abitanti in più, secondo le Nazioni Unite), il pianeta consumerà un 25 per cento di energia supplementare rispetto a oggi, avrà bisogno del 35 per cento di più cibo e del 40 per cento di più acqua. Ma mentre il mondo reclama un disperato fabbisogno di risorse, pare dimenticare che ciò ha un costo. Anzi, peggio: questo surplus di pretese, si accompagnerà a una probabile catastrofe climatica. Pare una questione di priorità: si ragiona più sulle esigenze, meno sulle conseguenze, peccando di pericolosa ingenuità. Un mondo intossicato Già oggi ogni abitante della Terra disperde ogni giorno 13,5 chilogrammi di anidride carbonica nell’atmosfera. Una media tenuta bassa dall’impronta più tenue delle Issue 1

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nazioni in via di sviluppo. Se limitiamo il calcolo soltanto all’Europa, il conto raddoppia, raggiunge i 28,5 chilogrammi. È come se prendessimo mucchi di giganteschi e pesanti sacchi dell’immondizia e, puntualmente ogni 24 ore, li lanciassimo in aria con disinvoltura. Dimenticando che ci ricadono subito in testa. O meglio, finiscono dritto nei nostri polmoni e quelli degli animali. «La vera sfida deve essere invece quella di mantenere il nostro standard di vita, riducendo in parallelo il nostro impatto ambientale» riassume l’analista e imprenditore Azeem Azhar. Che prova a bilanciare il realismo (non è catastrofismo) con qualche dato confortante: negli ultimi anni, il prezzo dell’energia eolica si è ridotto di 22 volte, quello dell’elettricità

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generata dalla luce solare di ben 150, il costo delle batterie al litio si è abbassato di 85. Le fonti alternative, pulite, a emissioni ridotte, sono meno care. Più accessibili. Occorre abbracciarle in pieno. Il ruolo dei dati Considerazioni sacrosante, che non devono brillare a intermittenza come lampi nel vuoto. Specie perché contengono un sottinteso comune: sfruttati a dovere, i segnali positivi possono controbilanciare e finanche superare quelli negativi. Già, ma come? «Sfruttando l’intelligenza artificiale. Usandola per analizzare e mettere a frutto le tonnellate di dati che ci arrivano dall’internet delle cose, dai sensori, dai nuovi recettori di informazioni da cui siamo circondati. L’Ai ci fornisce gli strumenti per scavare nei numeri e capire quello che ci dicono. Per realizzare quello che prima ci era impossibile e ora è fattibile su vasta scala» ragiona con Panorama.it Chris Harries, Industry Solutions Director di Microsoft. L’azienda americana ha organizzato a Stoccolma, nei giorni scorsi, un summit per approfondire proprio questi temi. Convocando esperti, aziende, ricercatori. Più efficienza e più lavoro Tra loro, anche Ben Combes, che si occupa di innovazione e sostenibilità nel colosso della consulenza PricewaterhouseCoopers. Combes ha presentato il rapporto «AI for Earth» che esamina come l’intelligenza artificiale possa fare bene al pianeta. Ribaltando varie prospettive: non solo i computer non ci ruberanno il lavoro, anzi secondo loro ne creeranno altri 38,2 milioni (ci torneremo), mentre daranno prezioso ossigeno a tutti i continenti. Secondo PwC, questa tecnologia potrà e dovrà prendere le redini della gestione dei gangli vitali della nostra società: dell’acqua, dei trasporti, dell’agricoltura e dell’energia. «E ottimizzando gli input, tramite un preciso monitoraggio e controllo dei processi di produzione» spiega Combes «garantirà una produttività maggiore, spalancherà la porta a soluzioni innovative che garantiranno maggiore efficienza». Un taglio alle emissioni Fuori dalle formule, significa che tramite l’Ai, novello Cyrano di pratiche green, non solo si consumeranno meno risorse nei processi produttivi, ma questi processi Issue 1

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funzioneranno meglio e daranno output in abbondanza, rispondendo a quella maggiore sete di risorse di cui parlavamo all’inizio. PwC ha quantificato il beneficio: entro il 2030, le applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’agricoltura, nei trasporti e simili, aumenteranno il prodotto interno lordo globale del 4,4 per cento, portandolo a 5,2 trilioni di dollari. Soprattutto, ridurranno le emissioni di gas serra del 4 per cento rispetto a oggi. Quel sacco dell’immondizia imbottito di CO2 che lanciamo metaforicamente in aria, peserà un po’ di meno. Nonostante le risorse immesse sul pianeta saranno superiori. Un’intelligenza aumentata Il tassello dell’incremento di posti di lavoro, si spiega invece con il ruolo di supervisione, d’intervento, di messa in pratica dei precetti delle macchine che gli esseri umani dovranno avere: «Sarebbe un grave errore considerare l’intelligenza artificiale alla pari di una scatola magica» avverte Harries di Microsoft. «Saremo sempre noi, gli esseri umani, a leggere le situazioni e a prendere le decisioni. L’Ai ci darà accesso a quella che chiamerei un’intelligenza aumentata. Che va orientata, istruita a dovere. Saremo ancora noi a creare le regole e a imporle al sistema, affinché sappia leggere i fenomeni nella maniera giusta. Solo così potremo concedere all’intelligenza artificiale quello che fa più fatica a conquistare: la nostra fiducia». Il peso delle nostre scelte Perché, per quanto ci si giri intorno, il punto è sempre lì. Un cervello di bit è un potenziale di virtù, dirimente è il margine, lo spazio che gli si vuole affidare. E, in seconda battuta, la ricaduta pratica delle sue indicazioni. Per esempio, tra gli ospiti dell’evento di Microsoft, c’era un rappresentante di SGS, una società svizzera che fa parte dei leader mondiali nei servizi d’ ispezione e certificazione delle aziende. Il suo compito è analizzare le buone pratiche di un’impresa, non limitandosi ai suoi fornitori, ma scavando più in profondità fino ai suoi sub-fornitori e a tutta la filiera che li alimenta. Di nuovo, tramite i big data, tramite incroci sterminati di piccoli parametri, può gestire tonnellate di dettagli.

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Arrivando a dire se una società, un marchio o un singolo bene hanno una qualche o una spiccata sensibilità verso l’ambiente oppure, all’opposto, lo danneggiano. Il ruolo di SGS è nullo o molto limitato se queste conclusioni non si trasferiscono ai consumatori, non vengono percepite da chi, con il potere del suo acquisto, determina il fallimento o il successo di un prodotto. Come per i superpoteri dell’Ai, il terminale ultimo resta il cervello umano. L’arte di tornare a imparare «La tecnologia è un’arma a doppio taglio. Crea opportunità e insieme sfide. L’elemento umano può essere usato come un fattore d’ispirazione». È l’invito lanciato da Nina Lund, Retail & Consumer Goods lead di Microsoft Emea. Che suggerisce di

prendere esempio non tanto dai Millennials, quanto dalla Generazione Z, i ragazzi nati dalla seconda metà degli Anni Novanti alla fine dei Duemila: «Non prendono la patente perché non vogliono guidare auto inquinanti, non usano il bagnoschiuma perché preferiscono la saponetta, hanno la forza e la voglia di scendere in piazza per manifestare. Potremmo valutare di chiamarli come consulenti degli organi esecutivi delle aziende. Forse la vera sfida per risolvere quest’emergenza ambientale è rivedere le nostre certezze. Imparare a imparare. Meglio ancora, amare il fatto di avere l’opportunità d’imparare di nuovo».. www.mytech.panorama.it

Le cinque piaghe d’Italia

04 dicembre 2019 Di cinque piaghe, in quel caso della Chiesa, si è occupato il teologo e Beato Antonio Rosmini. Più prosaicamente, dalle cronache delle ultime ore emergono le cinque piaghe della società italiana. Droga, prostituzione, usura, ludopatia, evasione fiscale: le zone franche di un Paese in deficit di legalità, i far west del sistema Italia. Droga Controllavano lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio, sottoponendo gli aspiranti affiliati a cruenti riti di iniziazione nei quali era previsto anche di bere sangue umano misto ad alcol. Univano tradizione e modernità, le due gang nigeriane sgominate ieri dalla polizia a Bari, nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia culminata in 32 arresti in varie regioni. Nel capoluogo pugliese avevano ricostruito il modello dei clan creato diversi anni fa nel loro Paese (come degenerazione criminale delle confraternite nate in Nigeria negli anni '50) e replicato in altre città italiane. Le attività illecite erano talmente lucrose da incidere pesantemente sull'aumento vertiginoso delle rimesse, dall'Italia alla Issue 1

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Nigeria, documentato dalla Banca d'Italia negli ultimi anni. Dal 2016 al 2018, è stato riscontrato, i soldi inviati nel paese africano da residenti in Italia erano quasi raddoppiati, arrivando a 74 milioni di euro. In Italia la droga più consumata è la cannabis, con una persona su dieci che ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. Al secondo posto l’uso di cocaina, oppioidi e spice (cannabinoidi sintetici), secondo i dati dell’Osservatorio Ue delle tossicodipendenze. In crescita il mercato delle sostanze sintetiche (anfetamine, mdma) e, in misura minore, dell’eroina. In media muoiono di overdose trecento persone all’anno. Prostituzione In Puglia sono stati condannati a 8 anni di reclusione due fratelli per riduzione in schiavitù, prostituzione minorile e sequestro di persona ai danni di tre connazionali 16enni, una delle quali ha denunciato i propri aguzzini, raccontando di essere stata costretta a prostituirsi nonostante la gravidanza e che le era stata

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ATTUALITA' - NEWS prospettata anche la possibilità di vendere il suo bambino per 28 mila euro. Le ragazze vivevano in baracche chiuse dall'esterno con catene e lucchetti, costrette a prostituirsi per otto ore al giorno in cambio di un pacchetto di sigarette, private di telefoni e documenti e picchiate. “Si consuma un dramma colossale sulle nostre strade - commenta don Aldo Buonaiuto, sacerdote anti-tratta della Comunità Papa Giovanni XXIII e autore del saggio-inchiesta 'Donne crocifisse' -. E’ un fenomeno attualmente quadruplicato a causa delle organizzazioni criminali che portano le ragazzine nigeriane nella nostra penisola con l’unico obiettivo di ridurle in macchinette per fare soldi veloci da re-investire nella compravendita di droga e armi”. Un mercato sciagurato dove il cosiddetto cliente diventa di fatto corresponsabile. “E’ la domanda che produce un’offerta così smisurata e quindi, coloro che richiedono persone giovanissime per soddisfare i propri turpi sfoghi, sono complici e benefattori del racket- aggiunge don Buonaiuto -. Il contrasto a questa piaga deve fondamentalmente partire dal cuore, dalla coscienza di ognuno che, al di là delle logiche di partito o altro, dovrebbe chiedersi: e se un giorno le nostre figlie o nipoti dovessero diventare come le vittime abbandonate e sole di oggi?”. Usura Sono sette le persone arrestate nell'operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Latina che ieri ha sgominato un giro di spaccio e usura. A finire agli arresti esponenti di spicco di clan della criminalità organizzata con l'accusa di estorsione, rapina, spaccio di stupefacenti ed esercizio abusivo del credito. Le indagini dei carabinieri sono iniziate nel 2018 grazie alla collaborazione di un imprenditore di Aprilia, che tentò il suicidio dopo essere finito nella morsa degli usurai per un prestito da 5 mila euro, chiesto per pagare una macchina, lievitato a 10 mila nel giro di pochi mesi e sfociato in minacce di morte a lui e alla sua famiglia. Grazie ai proventi di una fiorente piazza di spaccio a Latina che riforniva i clienti di marijuana hashish e cocaina utilizzando anche corrieri minorenni, il gruppo criminale faceva parte di una rete di finanziatori che prestava i soldi a strozzo, grazie a una rete di intermediari a caccia di imprenditori in difficoltà. In Italia le famiglie con una Issue 1

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grande esposizione all’usura, con i conti in fallimento, sono aumentate, in dieci anni, del 53,5%, passando da 1 milione e 277 mila a quasi due milioni (1.959.433). La “riserva economica”, cioè il margine nella disponibilità della famiglia, è diminuita idel 13%. La più grave esposizione all’usura riguarda tutte le province calabresi (soprattutto Reggio e Crotone), 7 province siciliane, quelle pugliesi e Potenza per la Basilicata, secondo i dati della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II che opera in collegamento con la Cei. Ludopatia Ieri a Montesilvano, in provincia di Pescara, è stata sequestrata dalla Guarda di Finanza una sala scommesse abusiva con postazioni telematiche per scommettere su eventi sportiva. Nell’azione di contrasto alla ludopatia, la dipendenza da gioco d'azzardo, le fiamme gialle hanno svelato una rete di strutture collegate a bookmaker esteri per la raccolta illegale di scommesse. Oltre 1,3 mln italiani sono malati di ludopatia, ma solo 12mila sono in cura. Nell’ultimo anno le puntate in Italia hanno raggiunto i 106,8 miliardi, in aumento di oltre il 3% rispetto ai dodici mesi precedenti. E’ come se ogni italiano scommettesse in media 1.780 euro all'anno. Giocatori occasionali e semplici appassionati, ma anche casi patologici. “Le persone affette da ludopatia stabiliscono con il gioco un rapporto esclusivo e coinvolgente- spiega lo psicologo Stefano Lagona-. Trascurano famiglia, affetti e lavoro”. Gli aspetti clinico-epidemiologici del disturbo ne fanno un’emergenza sociale, con migliaia di famiglie ridotte sul lastrico ogni anno. Evasione fiscale Quando si pensa agli evasori fiscali si pensa a plutocrati del jet set. Non è solo così, la piaga è ramificata e socialmente trasversale Il lavoro domestico, per esempio, coinvolge oltre 2 milioni di lavoratori, di cui solo 859 mila regolari, e 1,5 milioni di famiglie, che consentono allo Stato di risparmiare 10 miliardi per l'assistenza agli anziani. Ieri è stato reso noto il Rapporto annuale sul lavoro domestico. “Il settore afferma Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, l’associazione del lavoro domesticoha un'incidenza dell'1,2% sul Pil nazionale ed è la colonna portante dell'assistenza privata italiana con un giro d'affari di miliardi di euro”. (...) www.interris.it

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Accise sul carburante: perché ci sono e q ua nd o a um e nt a no 05 dicembre 2019 In Europa solo la Norvegia ha le accise sul carburante più alte dell'Italia e per il prossimo triennio l'esecutivo giallorosso si prepara a dare l'ennesima stangata tasche degli italiani. Perché le accise potrebbero presto aumentare Tra i 1.400 emendamenti alla prossima legge di bilancio ce n'è infatti uno che prevede di ritoccare al rialzo le accise per il triennio 2021-2024. La modifica alla clausola di salvaguardia sulle accise va a determinare maggiori entrate per 868 milioni di euro per il 2021, 732 mln per il 2022, 1,522 miliardi di euro nel 2023 e 1,243 mld nel 2024. L'unico modo per evitare l'aumento è tentare, nella manovra del prossimo anno, di sterilizzare tali clausole, ma con ogni probabilità si prospetta un aumento che andrà a incidere sulle percentuali già ora bulgare della peso delle accise su un litro di benzina che superano il 46,6% del prezzo di 1 litro di carburante. Cosa sono le accise e come si calcolano Le accise sono delle imposte sulla fabbricazione e sulla vendita di alcuni prodotti al consumo, che vanno a sommarsi ad altre tasse e ogni nazione ha le sue. A differenza dell’Iva, l'accise è un’imposta basata sulla quantità di prodotto venduto e non sul suo valore. Su un litro di benzina, quindi, oltre a pesare un balzello del 46,6% va a gravare anche il 18% di Iva. Da qui si evince che il combustibile vero e proprio rappresenta il 35,4% del costo di un litro di benzina alla pompa. Quando scatta l'aumento Eppure in teoria - o per lo meno questo è lo spirito con cui le accise sono state introdotte nel 1935 - le accise servirebbero per affrontare un momento di emergenza nazionale. Nel '35 quell'emergenza si chiamava guerra d'Abissinia e lo Stato

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aveva la necessità urgente di affrontare una spesa imprevisa e per questo decide di tassare il carburante. In seguito, ogni aumento è stato giustificato da un'emergenza nazionale o da un intervento a salvaguardia dell'ambiente. Nel 1956, per esempio, c'era stata la guerra di Suez e nel '63 il crollo della diga del Vajont. Poi era stata la volta dell'alluvione di Firenze (1966), del terremoto del Belice (1969), del sisma del Friuli (1976) e di quello dell’Irpinia (1980). Nel 1995, però, con il decreto Dini il centrosinistra aveva deciso di unificare tutti gli interventi straordinari e di introdurli nella fiscalità generale. Anche la legge di stabilità del 2013 ha reso strutturali altri interventi successivi giustificando l'aumento delle accise (e quindi del costo del carburante) per finanziare questo o quel progetto pubblico (dal Fondo Unico per lo Spettacolo all'Ecobonus). L'ultima volta che il prezzo delle accise è stato ritoccato (dello 0,0024 euro al litro) è stato sotto il governo Renzi nel 2015. Le reazioni dell'opposizione Lo scorso anno l'ex vicepremier Matteo Salvini è riuscito con tenacia e determinazione a evitare un nuovo aumento che era nell'aria da tempo, giustificato dal progetto della cosiddetta green tax, ma ora la mazzata sulla testa degli italiani è pronta a abbattersi di nuovo. L'opposizione ha giurato battaglia puntando il dito verso un esecutivo che sta iniziando a mostrare il proprio vero volto, pronto a alzare tasse e balzelli facendo pagare il conto agli italiani. "Anche su questo cercheremo di fare argine" ha commentato Salvini.

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Le accise in Europa Del resto già ora l'Italia è tra i Paese europei dove il costo delle accise sul carburante è più elevato. Per quanto riguarda la benzina le tasse sono più alte per Norvegia (0,778 euro/litro), Italia, Finlandia (0,703 euro/litro), Francia (0,683 euro/litro) e Germania (0,655 euro/litro), mentre i 5 Paesi dove sono più basse sono Bulgaria (0,363 euro/litro), Ungheria (0,380 euro/litro), Polonia (0,391 euro/litro), Cipro (0,429 euro/litro) e Lituania 0,434 euro/litro.

Analogo discorso vale per i diesel: le cinque nazioni con meno tasse sul gasolio del 2019 sono Bulgaria (0,330 euro/litro), Lussemburgo (0,338 euro/litro), Polonia (0,343 euro/litro), Lituania (0,347 euro/litro) e Ungheria (0,349 euro/litro). Mentre il diesel csta caro in Italia, Belgio (0,6 euro/litro), Francia (0,594 euro/litro) e Finlandia (0,530 euro/litro). www.panorama.it

Censis 2019: “Il 44% degli italiani preoccupato dal lavoro. E in 4,4 milioni usano psicofarmaci. In 10 anni 400mila under 40 all’estero” 06 dicembre 2019 Ansiosi, in preda all’incertezza, impauriti più di ogni altra cosa da lavoro precario e disoccupazione, indifferenti alla politica. Ma anche pieni di micro-passioni personali, tra cui lo sport, la compagnia di animali, la cultura. E in cerca di nuovi legami comunitari, fosse anche la partecipazione a una sagra, così come – comunque – desiderosi di futuro. Così il 53esimo “Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese”, a cura dell’Istituto di ricerca socio-economica Censis e presentato stamane Roma, descrive gli italiani e la società italiana del 2019. Dove la spaccatura con la politica è sempre più radicale e la ricerca di riscatto viene dalle soddisfazioni del privato, ma anche dal volontariato, in crescita, e dal nuovo attivismo ambientale. Liquidità, “nero”, psicofarmaci: strategie individuali di resistenza Non proprio radicalmente pessimisti (lo è il 17%), ma neanche ottimisti (14%): gli italiani guardano al futuro soprattutto con grande incertezza (69%). Alle spalle hanno un lavoro faticoso: hanno dovuto metabolizzare la rinuncia ai due pilastri storici della sicurezza, il mattone e i Bot, così come la crisi del sistema protettivo del welfare e la rottura dell’ascensore sociale. Che infatti la maggioranza degli italiani – il 69% – ritiene bloccato. Se la ricchezza Issue 1

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immobiliare decresce (del 12,6%) e i rendimenti dei Bot sono microscopici, non sono all’orizzonte nuovi sentieri di sicurezza e sviluppo. E allora gli italiani, scrive l’Istituto di ricerca, si difendono da soli, attivando processi di difesa spontanei, in una sorta di “resilienza opportunistica” che va da uno stretto controllo dei consumi, all’accumulo di cash – non si ferma la corsa alla liquidità – al “nero” funzionale alla sopravvivenza. Un altro aiuto consistente viene, ma il dato non è positivo, dall’utilizzo di sedativi e ansiolitici, per combattere sia lo stress (è stressato il 74% degli italiani) che una ben più grave sindrome da stress posttraumatico: il consumo di psicofarmaci è aumentato in tre anni del 26%, e ne fanno uso ben 4,4 milioni di persone. È venuta meno la fiducia negli altri (75%), ma è vero anche che il 49% degli italiani ha subito nell’ultimo anno una prepotenza in luogo pubblico e il 44% si sente insicuro nelle strade che frequenta. L’incubo del lavoro e la crisi demografica: boom di espatri Il vero, grande, problema degli italiani resta il lavoro: è preoccupato il 44% (più del doppio della media europea), due volte più degli immigrati (22%) e cinque-sei volte

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della crisi climatica (8%). L’istituto si focalizza su un paradosso: rispetto al 2017, gli occupati aumentano. Ma a crescere sono solamente, di 1,2 milioni, quelli a tempo parziale, tanto che tra il 2007 e il 2018 il part time è aumentato del 38%, soprattutto quello involontario, praticamente raddoppiato rispetto al 2007 e ancor di più (71,6%) tra i giovani. Calano dunque le ore complessive di lavoro (2,3 miliardi rispetto al 2007) e anche le retribuzioni (del 3,8%). Ci cono quasi 3 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro all’ora, specie tra giovani e operai. E 2 milioni di lavoratori dipendenti che possono contare solo su 79 giornate retribuite all’anno. I giovani sono sempre di meno eppure non trovano lavoro. Si calcola che tra cent’anni gli under 35 saranno il 31,2% e gli over 64 il 31,6% (nel 1959 erano il 9,1%). Dal 2015 si contano 436.066 cittadini in meno. Calano le nascite, sia tra gli italiani che tra gli stranieri, e aumentano gli espatri, con numeri impressionanti: più 400.000 cittadini tra i 18 e i 39 hanno lasciato l’Italia in un decennio. La diminuzione è consistente soprattutto nel Meridione, mentre ci sono 21 province su 107 che non hanno perso popolazione: quasi tutte tra Lombardia e Nord-Est (in particolare valle dell’Adige e l’asse della via Emilia), con il picco di Milano, mentre Roma crolla anche nel numero di residenti stranieri. L’anomalia demografica, notano gli esperti, metterà a dura prova i sistemi sociali, visto l’aumento di malati cronici e non autosufficienti. La politica in tv? Come una fiction. Piace l’Europa Meno di un italiano su 5 parla di politica quando si vede, il 76% non ha fiducia nei partiti (81% tra gli operai e l’89% tra i disoccupati). La sfiducia genera tuttavia un’attesa messianica verso l’uomo forte, che fa presa oggi sul 48% degli italiani (ma sale al 62% tra gli operai). Le persone guardano molta politica in tv, ma “come se fosse una fiction”, tanto che nelle urne l’astensione continua a crescere, dal 9,6% del 1958 al 29,4% nel 2018. E paradossalmente il 90% dei telespettatori non vorrebbero vedere sullo schermo politici, ma scienziati, medici, esperti (73,1%), ma anche – oltre a attori e cantanti – anche poeti, scrittori e filosofi (43,5%). Scarsa la fiducia anche nella Issue 1

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Pubblica Amministrazione (29% contro 51% della media europea), anche per i debiti non saldati verso le imprese. Se proprio si dovesse trovare un’istituzione nella quale gli italiani, tutto sommato, credono è l’Europa, con la maggioranza contraria al ritorno alla lira o all’uscita dall’Unione e uno su due contrario ai dazi. D’altronde, oggi sono 2.107.359 gli italiani che vivono nei paesi della Ue, aumentati del 12,2% negli ultimi tre anni. Il trionfo del privato: sport, volontariato e cultura Le relazioni di senso, per gli italiani, non sono più nel pubblico né, neanche, nel proprio lavoro. Oggi la vita “vera” si trova soprattutto nelle 4 ore e 54 minuti di tempo libero al giorno, di cui gli italiani sono soddisfatti. Cresce non a caso la spesa per attività ricreative e culturali (71,5 miliardi di euro), cresce il volontariato (più 19,7% negli ultimi dieci anni), cresce lo sport: sono ben 20,7 milioni le persone che praticano attività sportive. Importante nella ricerca di senso sono sia la cura di animali – ci sono oltre 7 milioni di cani e di gatti (il 38,8% delle famiglie ne possiede uno) – ma anche il recupero di pratiche che affondano nell’antica dimensione comunitaria, come le sagre. Nonostante il rifugio nel privato, sia pure solidale, resta vivo, nota il Censis, il problema di un classe dirigente che tenga insieme la collettività e individui la direzione in cui muoversi. Magari – nel Paese con un sistema formativo che non funziona e dove ci sono 13 milioni di analfabeti funzionali – fatta da professionisti, di cui gli italiani si fidano (medici come giornalisti). O di politici che pensino al futuro piuttosto che al consenso. Il Paese delle riforme mancate “Incompiuto”: così il Rapporto definisce il decennio che si chiude. E l’accusa è soprattutto alla politica, incapace di riforme strutturali sempre annunciate “ma mai concretamente avviate”, si legge nelle Considerazioni generali. Dalla scuola alla giustizia, dalla sanità alle infrastrutture o ai servizi idrici, lo scenario “è affollato di non decisioni”. Nonostante ciò, esiste ancora la possibilità di rinnovamento e nuovo sviluppo, anche perché “l’adeguamento verso il basso non può proseguire senza limiti”.

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Ci sono, d’altronde, motivi di relativa speranza: il nostro sistema produttivo manufatturiero e industriale, il consolidamento strutturale di alcune aree geografiche, la nuova sensibilità ai problemi del clima e della tutela di ambiente e del territorio, di nuovo la dimensione europea. E poi, anche se in misura minore, la fitta rete di incubatori e acceleratori di imprese innovative, i festival e gli eventi culturali di ogni genere, segmenti produttivi ad alta tecnologia o sapienza artigianale dove l’Italia ha un primato. Eppure non si può immaginare

che questi ambiti diventino le basi per un ritorno a una dimensione sociale e collettiva. I nuovi attori sociali potrebbero aprire una fase negoziale con la politica. Ma gli esiti non sono ancora noti. L’interrogativo “su come si possano dare tempi, luoghi e strumenti di bilanciamento tra risposte ai bisogni di base e nuova alimentazione delle ambizioni individuali” resta ancora aperto. www.ilfattoquotidiano.it

Alitalia, arriva il commissario unico: il rilancio parte dalla ristrutturazione 07 dicembre 2019 Dopo due anni e mezzo di gestione straordinaria a tre, fallito il tentativo di vendere le attività della compagnia alla cordata messa faticosamente in piedi da Fs con il Tesoro, Delta e la riluttante partecipazione di Atlantia, si apre dunque una fase nuova.

Un super commissario unico per tentare l'ennesimo piano di ristrutturazione e rilancio di Alitalia, da anni in crisi. E al suo fianco dovrebbe arrivare presto anche un manager per la gestione, il tutto sotto l'egida di M5S e, in particolare della senatrice Giulia Lupo che è anche il link con Lufthansa. I tre commissari straordinari di Alitalia Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari hanno lasciato l'incarico e al loro posto è stato nominato l'avvocato Giuseppe Leogrande. Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, in un colloquio avuto ieri sera con i tre professionisti, ha riconosciuto il buon lavoro fatto e ha motivato la svolta con la necessità di dare discontinuità con il passato, come sollecitato da altri componenti del governo.

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«Voglio ringraziare i tre commissari per il lavoro svolto in una situazione di criticità e per la sensibilità istituzionale dimostrata in questi mesi nella gestione di un dossier complesso, che purtroppo non ha portato a una soluzione di mercato definitiva per la compagnia», ha spiegato Patuanelli. «Un ringraziamento va anche al nuovo commissario Giuseppe Leogrande per aver accettato l'incarico. Assieme a lui lo Stato dovrà agire per permettere il rilancio definitivo di Alitalia».. www.ilmessaggero.it

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Ex Ilva, il governo conferma il piano per l'ingresso dello Stato 09 dicembre 2019 MILANO - "Quando i Privati non ce la fanno è giusto che ci sia lo Stato in settori strategici per garantire la continuità produttiva, i posti di lavoro" e il "risanamento ambientale". Così sul futuro di ex Ilva il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, conferma di fatto il piano del governo per un ingresso pubblico nell'acciaieria tarantina in mano alla ArcelorMittal, gruppo indoeuropeo che ha attivato la procedura per recedere dall'acquisto del siderurgico e successivamente indicato quasi 5 mila esuberi per restare. Sul piano anticipato da Repubblica, Patuanelli ha puntualizzato - intervenendo a L'aria che tira - che "lo Stato entra attraverso il Mef, il ministro Gualtieri sta lavorando a una serie di ipotesi. Lo stato entra anche per controllare cosa fa il privato". E' stato però il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ad aggiungere che a muoversi per conto pubblico potrebbe non essere solo il Mef. "Quello che posso anticipare è che è prevista anche la partecipazione di aziende pubbliche, a partecipazione pubblica", ha detto in un incontro con la stampa. L'obiettivo dello Stato dovrebbe essere allora "fare la nostra parte per rendere questo progetto ancora più efficace e credibile". Quanto alle indiscrezioni secondo cui ArcelorMittal potrebbe offrire 1 miliardo allo Stato per uscire dall'ex Ilva, Conte ha aggiunto: "Non confermo, con Mittal c'è un negoziato in corso, abbiamo delle controproposte molto efficaci nella direzione che avevamo concordato con il signor Mittal. E cioè avviare una robusta, seria, concreta transizione energetica, conservare il livello di occupazione quanto più possibile e investire ancora di più sul risanamento ambientale. Lavoreremo su questo. Il negoziato è solo agli inizi". Con il colosso dell'acciaio la partita è aperta. Prima l'azienda ha sganciato la b Issue 1

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bomba del recesso, poi si sono riattivate le trattative per trovare una soluzione col governo. Per questo è stata rinviata al 20 dicembre un'udienza al tribunale di Milano per discutere proprio degli atti legali che porterebbero la multinazionale ad abbandonare l'Italia: per dare tempo alle parti per trovare una via di fuga. All'ultimo incontro però sono emerse richieste per quasi 5 mila esuberi al 2023. Sullo stato delle trattative, Patuanelli ha aggiunto: "La soluzione è un nuovo piano industriale. Ci si può fidare o no, se nei prossimi giorni vedremo che è un tentativo di rimandare la palla più avanti, noi diremo basta, il 20 ci sarà l'udienza in tribunale, e vedremo cosa succede il 20". Sugli esuberi, sempre il titolare del Mise ha spiegato che "è prematuro anticipare" il numero delle persone che sarebbero coinvolte nel processo di accompagnamento "ma lavoriamo perché siano il minor numero possibile. Ma stiamo lavorando contemporaneamente a dare altre opportunità occupazionali in quel territorio attraverso le partecipate, attraverso la disponibilità di Fincantieri e di Snam". D'altra parte, è stato proprio il numero uno della società del gas, Marco Alverà, a dire in occasione del recente piano industriale che Snam è pronta a fare la propria parte per alleviare la situazione a Taranto: "Non ci occupiamo di acciaio", ha premesso, ma etto che "siamo al lavoro da mesi su Taranto" dove sono allo studio "investimenti che possono arrivare fino a 40 milioni di euro". Potrebbe assumere questa forma la sponda della partecipata pubblica alla risoluzione del caso. Della partita ha parlato anche Emma Marcegaglia, presidente Eni e ad dell'omonimo gruppo: "Spero ci siano ancora margini per trovare un accordo tra ArcelorMittal, lo Stato ed eventualmente investitori pubblici. E' molto importante che rimanga una produzione di acciaio ad alto forno in Italia senza questo ci

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sarebbero gravi danni per tutto il settore industriale italiano". Una novità, nell'intreccio tra industria e tribunali, si registra con il parere favorevole dei pm di Taranto alla richiesta di proroga presentata dai commissari dell'Ilva in amministrazione straordinaria sull'uso dell'Altoforno 2, sequestrato e dissequestrato più volte nell'inchiesta sulla morte dell'operaio Alessandro Morricella. I

commissari chiedono un anno di tempo per ottemperare alle prescrizioni di automazione del campo di colata. La decisione spetta al giudice Francesco Maccagnano, dinanzi al quale si svolge il processo sulla morte di Morricella, che si esprimerà tra l'11 e il 12 dicembre. www.repubblica.it

Economia tedesca sta arrancando. E ora anche l’Italia rischia

09 dicembre 2019 Sono mesi sempre più problematici per l’economia della Germania, sempre più fiacca e intrappolata nel circolo vizioso della stagnazione produttiva e dell’assenza di vere prospettive di rilancio. L’estremizzazione del modello fondato su svalutazione dei fattori interni (soprattutto il lavoro), mercantilismo monetario e focus pressoché totale sulle esportazioni ha dapprima ridotto le prospettive di sviluppo del mercato interno e, più recentemente, causato contraccolpi dopo che il surriscaldamento delle tensioni commer-ciali mondiali ha iniziato a minare la posizione di economia export-led di Berlino. E se per la seconda metà del 2019 si attendevano, perlomeno, minimi rasserenamenti, le statistiche ufficiali hanno riportato nuovamente un clima pessimistico. Stando a quanto riportato dai più recenti dati dell’ufficio di statistica tedesco, la produzione industriale della Germania è calata ad ottobre dell’1,7% contro una previsione di una crescita dello 0,1%. Il calo della produzione sull’anno precedente è del 5,3% contro una previsione del 3,6%. Non è il primo dato negativo sulla condizione produttiva tedesca e verosimilmente non sarà l’ultimo. “L’industria dell’auto più di ogni altra branca, ma anche il resto del vasto comparto manifatturiero tedesco, soffre della crisi mondiale del mercato delle

quattro ruote”, fa notare Repubblica. Tale situazione problematica è “aggravata poi dai ritardi delle scelte di conversione produttiva di ogni marchio tedesco dalle auto a motori a combustione interna a modelli ibridi o elettrici, rispetto ai concorrenti asiatici, francesi, o nel comparto premium anche a confronto con Volvo”. La flessione è stata del 5,6% su base mensile e addirittura del 14,4% su base annua. L’auto persone, rischio il

in Germania occupa 830mila 50mila delle quali ora hanno a loro posto di lavoro

La crisi dell’auto genera crisi dell’indotto manifatturiero a livello di filiera e si unisce a una più generalizzata e inattesa crisi del settore immobiliare ed edilizio, che si è flesso del 2,8%. Edilizia che risulterebbe un volano per la crescita e la riduzione delle disuguaglianze interne se il governo di Angela Merkel capisse che un programma di edilizia popolare comporterebbe maggiori prospettive economiche e sociali ai cittadini affetti dal fenomeno della precarietà urbana. In tale constesto, “secondo Capital Economics, sul piano generale, la Germania è alle prese con il suo peggior declino economico su base annuale dal lontano 2009”. continua

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I campanelli d’allarme della Germania devono preoccupare tutta l’Europa. Intenta a serrate discussioni sul “fondo salva-Stati” (il Mes) che non devono contribuire a spostare l’attenzione dal quadro generale: la complessiva rigidità della governance economica europea avente al suo centro la Germania della Merkel. Il mercantilismo tedesco è la risultante della somma dell’austerità europea alla svalutazione interna, ma l’integrazione delle catene del valore ha portato molte industrie europee, tra cui quella dell’Italia del Nord, a essere integrate nei processi produttivi delle case madri di Berlino. L’Italia, priva di una politica industriale degna di questo nome, rischia di essere la grande sconfitta della crisi tedesca. I dati di alcuni settori dell’Italia del Nord sono indicativi in tal senso: tra settembre e novembre, ad esempio, l’economia della provincia di Brescia, tra le più integrate con la Germania, ha conosciuto un

rallentamento del 4,5% nel campo della produzione industriale, ancora più accentuata in quei settori funzionali all’export, come metallurgia (-6,7%), meccanica tradizionale (-5,9%) e componentistica (-4,9%). In Lombardia, oltre al caso bresciano, il Messaggero segnala che i distretti più in crisi nell’ultimo scorcio di 2019 sono alcuni tra quelli più legati alla catena del valore tedesca, specie nel settore auto: la gomma del Sebino Bergamasco (-9,7%), la metalmeccanica di Lecco (-7%) e la meccanica strumentale di Bergamo (-14%). La crisi della Germania è una crisi europea. E l’Italia deve impegnarsi politicamente per contenerne le conseguenze interne: non sapendo per quanto a lungo si potrà protrarre, un’azione incisiva in materia di politica commerciale ed industriale non è solo desiderabile ma anche necessaria. www.insideover.com

Ardita all'Antimafia: ''Rischio che sentenza Consulta sia i nt e s a com e s e g na l e ce d i m e nt o' '

11 dicembre 2019 "La sentenza della Corte non riguarda né l'ergastolo ostativo (che era oggetto della sentenza Cedu) né la concessione di benefici diversi dal permesso premio: questo vorrà dire che presto arriveranno altre pronunce su questi temi e dovremo essere preparati”. Sono queste le parole del consigliere togato, Sebastiano Ardita, presidente della commissione del Csm che si occupa di sorveglianza e di esecuzione penale, audito dalla Commissione parlamentare Antimafia sul regime dell’articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario e le conseguenze derivanti dalla sentenza n. 253 del 2019 della Corte Costituzionale. Ardita ha osservato come la motivazione della Consulta tiene conto delle finalità della prevenzione antimafia e sembra “limitare” molto i casi in cui, pur senza collaborare con la giustizia, si possa ottenere un permesso e dunque "allo stato non vi sarebbe alcun allarme". Ma vi è "il rischio - ha aggiunto il magistrato - che la Issue 1

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generale tendenza a superare le rigidità della legislazione antimafia venga intesa come un cedimento o una vittoria della Mafia, con riflessi sulle dinamiche interne dell'organizzazione che sono in continua evoluzione". Secondo il togato "Cosa nostra, in quanto istituzione capovolta, ha un governo che gode di una fiducia interna alla Mafia ed interpreta ogni evento favorevole come una debolezza dello Stato. La storia del 'governo regionale della Mafia' passa anche da un protagonista di queste vicende perché uno dei ricorsi è di Sebastiano Cannizzaro, ritenuto dalle sentenze fedele alla famiglia Ercolano-Santapaola e al suo modello mafioso. Si tratta dell'uomo che, nella ricostruzione dei collaboratori, ha impedito che Cosa nostra catanese passasse in mano a Santo Mazzei ed ai Corleonesi, favorendo così un nuovo equilibrio mafioso regionale retto

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dall'alleanza Provenzano-Aglieri-Santapaola-Madonia. - ha continuato - Adesso, con un'intervista che lo stesso ha rilasciato su un giornale nazionale, sembra volere affermare la vittoria di quella linea, sommersa e ammiccante verso lo Stato, che ha contribuito a rafforzare". In conclusione, Sebastiano Ardita ha spiegato che le istituzioni politiche "troppo spesso hanno preferito la strategia del contenimento, che si è spinta fino alla trattativa tra Stato e Mafia, rinunciando

all'annientamento del fenomeno mafioso, che oggi appare tanto auspicabile quanto distante dall'essere concretamente adottata. Occorre dare un segnale forte e chiaro rispetto alla logica pericolosa ed inquinante di Cosa nostra catanese, che sembra voler gestire questi eventi come segnali di stabilità e di forza, e come i risultati della strategia dell'infiltrazione e dell'inabissamento". www.antimafiaduemila.com

Consulta, eletta presidente Marta Cartabia: prima volta per una donna: "Ho rotto un cristallo, spero di fare da apriprista"

11 dicembre 2019 Per la prima volta una donna arriva al vertice della Corte costituzionale. I giudici della Consulta hanno eletto presidente la giurista cattolica Marta Cartabia. Approdata alla Corte su nomina dell'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano, dal 2014 vicepresidente, Cartabia è docente di diritto costituzionale all'Università Bicocca di Milano e ha un profilo internazionale per studi e pubblicazioni. Ha infatti insegnato e fatto attività di ricerca in diversi atenei in Italia e all'estero, anche negli Stati Uniti. Originaria della provincia di Milano, ha 56 anni ed è tra i più giovani presidenti che la Consulta abbia avuto. "Ho rotto un cristallo - le sue prime parole spero di fare da apripista. Spero di poter dire in futuro, come ha fatto la neopremier finlandese, che anche da noi età e sesso non contano. Perché in Italia ancora un po' contano". Il suo, però, sarà un mandato breve - di nove mesi appena - che scadrà il 13 settembre del 2020, visto che è stata nominata alla Consulta il 13 settembre del 2011 e l'ufficio di giudice costituzionale non può durare più di nove anni.

Conte bis, Cartabia aveva sfiorato un altro primato. Il suo nome era circolato come possibile premier di un governo di transizione e se la cosa fosse andata in porto sarebbe stata la prima donna nella storia italiana a ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio. Sposata e madre di tre figli, alla Consulta è stata relatrice di importanti sentenze, come quelle sui vaccini e sull'Ilva. La prima a congratularsi con Cartabia è la vicepresidente della Camera Mara Carfagna di Forza Italia: "Esprimo le mie congratulazioni e felicitazioni alla nuova presidente della Corte costituzionale. La scelta dei giudici infrange i pregiudizi di genere". Anche il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, si complimenta: "È una bella notizia che ci sia stata l'unanimità e che per la prima volta una donna ricopra un incarico così importante". Anche Carla Ruocco del M5s, presidente della commissione finanze alla camera, scrive su Twitter: "È Una buona notizia e un ottimo segnale per il nostro Paese". Mentre l'europarlamentare per il Gruppo Socialisti & Democratici Giuliano Pisapia afferma: "L'elezione a Presidente della Corte Costituzionale di Marta Cartabia è un importante segnale per tutte le Istituzioni italiane.

La scorsa estate, prima della nascita del Issue 1

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Al vertice della Consulta, quarta carica dello Stato, viene nominata una giurista di altissimo livello e di rara sensibilità giuridica". Allieva di Valerio Onida, Cartabia si laurea con lui (che poi diventerà presidente della Corte costituzionale) nel 1987, all'Università degli studi di Milano, discutendo una tesi sul diritto costituzionale europeo. Alla Corte costituzionale, come detto, arriva nel 2011: è la terza donna dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle ed è una dei giudici costituzionali più giovani della storia della Consulta. A volerla, a soli 48 anni, è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ne apprezza l'attività di autrice e studiosa particolarmente impegnata sulla tematica dell'integrazione dei sistemi costituzionali europei e nazionali, così come nella materia dei diritti fondamentali nella loro universalità. Di lei ha grande stima anche l'attuale capo dello Stato Sergio

Mattarella: i due condividono l'esperienza di giudici costituzionali per alcuni anni, in cui sono anche vicini di casa, nella foresteria della Consulta. Anni fatti anche di qualche cena insieme in un ristorante romano, "un pò come studenti fuorisede", come racconterà poi lei stessa in un'intervista. Ha sempre conciliato le grandi responsabilità che le sono state attribuite con la famiglia: "Penso che questo duplice aspetto della mia vita mi aiuti a mantenere un pizzico di equilibrio", ha detto di recente. Ed è riuscita a trovare spazio anche per i suoi tanti hobby. Le piacciono tutte le attività all'aperto, jogging e trekking in testa. E ha una grande passione per la musica. Non solo quella classica, che l'ha resa un'habitué delle prime della Scala. Ma anche quella rock: quando corre con le cuffie nelle orecchie, la carica gliela danno i Beatles e i Metallica. www.repubblica.it

Manovra: ok dalla commissione Bilancio del Senato

12 dicembre 2019 Via libera della commissione Bilancio del Senato alla manovra. Dopo una lunga maratona notturna durata quasi 14 ore i senatori hanno votato il mandato al relatore: il testo passerà all'esame dell'Aula. Secondo il timing fissato al momento, l'approdo della legge di bilancio in Assemblea è previsto per oggi e l'ok di Palazzo Madama per domani ma sarà una conferenza dei capigruppo a definire il calendario dei lavori e non è escluso un rinvio. Dura da circa nove ore la seduta della commissione Bilancio al Senato che, in mattinata, dovrebbe concludere i lavori sulla manovra. Durante la nottata sono stati approvati diversi emendamenti cardine del provvedimento, come quelli relativi alla plastic tax, che è stata ridotta a Issue 1

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45 centesimi al chilo, alla sugar tax, che è stata rinviata a ottobre, e la Robin tax, cioè l'addizionale Ires salita del 3,5% per i concessionari di autostrade, porti, aeroporti e ferrovie. Via libera anche alla rimodulazione della tassa sulle auto aziendali e alla tassa sulla fortuna, che sale al 20% sulle vincite oltre i 500 euro. Obiettivo della commissione è chiudere i lavori nelle prossime ore per inviare il testo all'Aula, dove - secondo alcuni senatori - già stasera potrebbe aprirsi la discussione generale. Resta la detrazione al 19% per le spese sanitarie, senza vincoli di reddito. Lo prevede un emendamento alla manovra

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approvato dalla commissione Bilancio del Senato, che cancella la stretta sui bonus fiscali per i redditi alti prevista dal ddl bilancio. Per gli interventi di riqualificazione energetica di aree comuni degli edifici condominiali, al posto della detrazione prevista si potrà chiedere direttamente uno sconto in fattura. L'impresa che ha eseguito i lavori verrà poi rimborsata sotto

forma di credito d'imposta. E' quanto prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio del Senato che specifica come questo sia possibile per lavori di importo superiore ai 200 mila euro. Torna quindi, modificato, lo sconto in fattura, la cui prima versione era stata cancellata con un emendamento.. (ANSA)

'Ndrangheta, si dimette presidente Vda 14 dicembre 2019 Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Antonio Fosson, si dimette. Lo ha annunciato durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale. Le motivazioni sono legate all'avviso di garanzia ricevuto dalla Dda per scambio elettorale politico mafioso in merito ad un'inchiesta sul condizionamento delle Regionali del 2018 in Valle d'Aosta da parte della 'ndrangheta. Anche gli assessori Laurent Viérin (turismo e beni culturali) e Stefano Borrello (opere pubbliche) hanno annunciato che si dimetteranno. Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l'incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell'Union valdotaine. Tutti e tre sono indagati - assieme a Fosson - per voto di scambio. "Sottolineo con forza la mia totale estraneità rispetto ai fatti di cui ho avuto lettura negli ultimi giorni sui giornali" ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta Antonio Fosson spiegando le ragioni che lo hanno portato alle dimissioni.

responsabilità politica che ho sempre perseguito ed anche salvaguardare la mia personale dignità, profondamente ferita dalle infamanti ipotesi che vengono formulate, ho deciso di fare un passo indietro e di dare le mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione". "E' stato per me un grande onore - ha concluso - essere presidente di questa meravigliosa regione per la quale ho lavorato con impegno e onestà". Salvini, liberare Regione - "Serve aria nuova e pulita, la Valle D'Aosta merita un futuro diverso e non inquinato. Noi siamo pronti a liberare questa splendida regione da ogni tipo di condizionamento, senza accettare compromessi. Bene le dimissioni di Fosson, venerdì sarò ad Aosta a incontrare i cittadini e a preparare la riscossa delle persone perbene della Valle". Così il segretario della Lega Matteo Salvini. (ANSA)

"Vi ho chiamato qui - ha aggiunto - per comunicare che, per onorare quel senso di Issue 1

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro ORDINAMENTO PENITENZIARIO

catalogabile come “profitto”, ingiusto in questo caso.

Reati ostativi e permessi, per la Consulta è inammissibile punire ulteriormente il detenuto che non collabora.

(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 49195/19; depositata il 4 dicembre)

Dalla Consulta arriva la sentenza n. 253/2019 con cui è stato affermato che il detenuto per reato di associazione mafiosa o di contesto mafioso può essere 'premiato' se collabora con la giustizia, ma non 'punito' ulteriormente se non collabora. È, dunque, costituzionalmente illegittimo l'art. 4-bis, comma 1, ord. pen. laddove non contempla che il giudice, nelle indicate condizioni, possa concedere al detenuto il permesso premio..

PROFESSIONE FORENSE

(Corte Costituzionale, sentenza n. 253/19; depositata il 4 dicembre)

M A R C HI E B R E V E T T I La protezione dell''Aceto Balsamico di Modena' è riconosciuta solo a tale completa denominazione. Per la Corte di Giustizia UE, la protezione della denominazione «Aceto Balsamico di Modena» non si estende all'utilizzo dei termini individuali non geografici della stessa IGP, come semplicemente «aceto» o «balsamico».

Il CNF sul divieto di corrispondenza riservata avvocati.

produrre la tra colleghi

L’art. 28 cod. deon. vieta di produrre o riferire in giudizio la corrispondenza espressamente qualificata come riservata, nonché quella contenente proposte transattive scambiate con i colleghi. La ratio di tale norma è quella di salvaguardare il corretto svolgimento dell’attività professionale e, salve le eccezioni previste espressamente, prevale persino sul dovere di difesa. (Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 17/19; depositata il 23 aprile)

RAPPORTI FRA CONIUGI L'accertamento delle Entrate presentato dal marito è decisivo per riconoscere l'assegno di mantenimento alla moglie.

A sancire la vittoria della donna è proprio la documentazione dell’Agenzia (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza delle Entrate prodotta in n. 49195/19; depositata il 4 dicembre) giudizio dal marito. Da essa è emersa la differenza di redditi tra i due coniugi, differenza che ha spinto i DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Giudici a riconoscere il diritto della moglie a percepire l’assegno di mantenimento, "Finta vendita online: la ricarica della carta che deve decorrere dalla domanda da lei prepagata vale come profitto. presentata in primo grado. Respinta la linea difensiva proposta dal legale dell’uomo sotto processo per avere organizzato su internet la finta vendita di una consolle. Per i giudici l’accredito della somma pattuita su una carta di pagamento ricaricabile è Page 41

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(Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 31548/19; depositata il 3 dicembre)

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Affido esclusivo alla madre se il p a d re è i na d e g ua t o 05 dicembre 2019 È Nel disporre l’affidamento esclusivo della prole, il giudice deve privilegiare il genitore più idoneo a ridurre i danni derivati dalla separazione ed a garantire il migliore sviluppo della personalità dei figli. È quanto precisato dalla Corte di Cassazione, Sezione Sesta Civile (Sottosezione 1), nell'ordinanza 4 novembre 2019, n. 28244 (testo in calce). I Giudici di Piazza Cavour hanno rigettato il ricorso di un padre che si era opposto all'affidamento esclusivo delle figlie minori alla loro madre, disposto dalla Corte territoriale. Nel caso di specie, il ricorrente aveva censurato la decisione della Corte d’appello per violazione e falsa applicazione dell'art. 337-quater c.c., comma 1, in quanto il giudice di secondo grado avrebbe disposto l'affidamento esclusivo delle minori sulla scorta di un giudizio prognostico sulla condotta paterna, non fondato su basi solide; inoltre la sentenza impugnata sarebbe priva di motivazione circa le ragioni che avrebbero condotto il giudice a ritenere che le minori non avrebbero tratto beneficio dal perdurare della relazione con il padre; infine, il giudice di merito non avrebbe tenuto conto di un fatto decisivo, ovvero non avrebbe considerato le dichiarazioni delle figlie minori dalle quali era emersa l'importanza della figura paterna nelle scelte relative alla loro vita. La Suprema Corte non ha condiviso i motivi proposti, confermando la decisione del giudice di merito, in quanto conforme ai principi già espressi dalla giurisprudenza di legittimità. Secondo un consolidato orientamento della Cassazione, in tema di affidamento dei figli minori, il criterio fondamentale a cui deve attenersi Issue 1

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il giudice è l'esclusivo interesse morale e materiale della prole, privilegiando il genitore più idoneo a ridurre i danni derivati dalla disgregazione del nucleo familiare e ad assicurare il migliore sviluppo della personalità del minore. Tale individuazione deve essere fatta sulla base di un giudizio prognostico circa la capacità del singolo genitore di crescere ed educare il figlio, considerando elementi concreti, ovvero esaminando le modalità con cui ciascun genitore ha, in passato, svolto il proprio ruolo, con particolare riguardo alla capacità di relazione dello stesso, valutandone la personalità, le abitudini di vita e l'ambiente che questi è in grado di offrire alla prole. La Suprema Corte ha poi precisato che, la questione dell'affidamento dei figli è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale esprime un apprezzamento di fatto che non può essere censurato in sede di legittimità. A ciò si aggiunga che, dalla motivazione della sentenza contestata, si evincono le ragioni che hanno indotto la Corte territoriale a disporre l'affido esclusivo delle minori alla madre, ovvero il trasferimento del padre in una regione distante da quella di residenza delle minori; la mancata corresponsione dell'assegno di mantenimento; la scarsa partecipazione alle scelte inerenti le vite delle figlie, la trascuratezza dei propri doveri genitoriali. Per le suesposte considerazioni, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. CASSAZIONE CIVILE, ORDINANZA N. 28244/2019 >> SCARICA IL TESTO PDF. www.altalex.com

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Il mondo della Tecnologia

Sm a rt p hone d e l f ut uro a v ra nno s e ns ori da 2 0 0 m e ga pi x

08 dicembre 2019 Nel prossimo futuro gli smartphone potranno montare fotocamere fino a 200 megapixel, il quadruplo rispetto ai sensori migliori più diffusi, da 48 mp, e il doppio dell'obiettivo da 108 megapixel sviluppato da Samsung adottato dalla cinese Xiaomi sul telefono Mi Note 10. Ad assicurarlo è Qualcomm, che nel corso di un suo evento alle Hawaii ha annunciato l'arrivo del nuovo processore top di gamma per gli smartphone, lo Snapdragon 865. La compagnia ha mostrato anche un nuovo scanner di impronte digitali per cellulari che legge due dita contemporaneamente. Il processore, evoluzione dello Snapdragon 855 presente su buona parte dei telefoni di fascia alta oggi sul mercato, supporterà fotocamere fino ai 200 mp, oltre a promettere prestazioni nettamente superiori a quelle del suo predecessore.

processore Snapdragon 765, di fascia medio alta, che arriverà insieme al modem X52. Nel corso del summit, Qualcomm ha svelato anche il suo nuovo lettore di impronte digitali a ultrasuoni da inserire sotto i display. Si chiama 3D Sonic Max e amplia l'area del riconoscimento dell'impronta, consentendo uno sblocco più facile ma anche più sicuro. Sarà infatti possibile adottare la lettura in contemporanea di due polpastrelli. . FONTE

Il chip non integrerà però un modulo 5G, lo Snapdragon X55, che sarà esterno. L'integrazione riguarderà invece il Page 43

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MODELLI CRIMINALI M a f i e d i i e ri e d i og g i Metti una mattina al bar per sorbire un caffè con un amico a parlar del più e del meno, tempo uggioso e temporale improvviso che ti blocca là, perché come al solito, quando serve, l’ombrello è latitante. E allora che tra una chiacchiera e l’altra il discorso cade sulle passioni comuni, una fra queste: i libri, quelli letti negli ultimi tempi, quello da segnalare all’amico, senza scopi commerciali, quelli a cui ti sei appassionato e letto…. come si dice, tutto d’un fiato. È così che scopro questo libro, Modelli Criminali – Mafie di ieri e di oggi di Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino (Laterza 2019), che a detta del mio amico, apre una finestra sulla vita del crimine organizzato presente nel nostro paese. Entrambi gli autori magistrati presso la Procura di Roma, ci raccontano i fatti e le dinamiche viste da chi ha lottato contro tali consorterie riportando quanto ha caratterizzato e caratterizza le mafie che attanagliano il nostro paese. I modelli criminali presentati sono quelli della Mafia, della ‘ndrangheta’ e del “Mondo di mezzo”. Non mancano però richiami alle consorterie che operano nel basso Lazio e che sono sotto i riflettori degli inquirenti negli ultimi anni. Uno su tutti il clan Spada anche a seguito dell’aggressione fatta da Roberto Spada in danno di un giornalista nel novembre 2017. Una lettura che richiama subito alla mente fatti che apprendiamo dalla cronaca dei media ma che nella routine quotidiana passano, ormai, quasi come folate di vento e che invece narrati in questo libro ci appaiono nel loro aspetto più inquietante. Uno fra tutti il racconto delle conversazioni tra i vari esponenti delle organizzazioni criminali che si evincono dalle intercettazioni e riportate in parte nello sviluppo del racconto. Gli eventi, i riti e le abitudini che caratterizzano le organizzazioni criminali vengono presentati in modo da creare un confronto tra le stesse consorterie mostrandone similitudini e differenze. La figura della donna di mafia e il rapporto tra mafie e religione viene presentato in modo minuzioso e attento e non mancano accenni al ruolo dei “colletti bianchi” nel mondo criminale e alle mafie straniere. Il libro affronta anche il tema del 416 bis, ben presentato in ogni suo elemento costitutivo con qualche riferimento ai reati che orbitano intorno allo stesso come ad esempio il favoreggiamento. Nel suo complesso un buon libro in cui i fatti vengono esposti con semplicità e in modo scorrevole. Si menziona ogni aspetto della vita criminale restituendo l’immagine di un paese che in ogni suo settore presenta un vulnus attraverso il quale il crimine organizzato cerca di trovare il modo per entrare. Di sicuro vale la pena di consigliarne la lettura dello stesso per i suoi contenuti e per il modo con il quale vengono presentati e non ultimo anche il prezzo di vendita è accessibile. Ebbene sì questo è quanto ne è venuto fuori, complice un’oretta di pioggia fitta, fino a quando si è potuti andare via senza ombrello, a parlar di libri. È la mia prima recensione a “quattro mani” e non posso che ringraziare il mio amico per il buon consiglio letterario rendendolo protagonista in questa recensione. . Antonio Savastano & Enrico Scogliamiglio

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

Stavolta vi propongo una famosa e celebrata poesia del mio conterraneo Guido Gozzano; l’incantata bellezza e la fiabesca ironia che la soffondono tutta mi spingono ad augurarvi buone Feste di vero cuore, cari amici di «EffettoTre», nonché a sperare, per voi e coloro che abitano il nostro vasto mondo, in un sereno se non felicissimo 2020, pieno in abbondanza delle soddisfazioni più gradite.

LA NOTTE SANTA

Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto.

–Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca lentamente le otto.

Il campanile scocca lentamente le sei. –Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio? Un po’ di posto per me e per Giuseppe? –Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe. Il campanile scocca lentamente le sette. –Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! –Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Page 45

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–O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! –S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove. Il campanile scocca lentamente le nove. –Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! –Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci… Il campanile scocca lentamente le dieci.

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

–Oste di Cesarea… –Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell’alta e bassa gente. Il campanile scocca le undici lentamente. –La neve! –Ecco una stalla! –Avrà posto per due? –Che freddo! –Siamo a sosta –Ma quanta neve, quanta! Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue… Maria già trascolora, divinamente affranta…

Non sete, non molli tappeti, ma, come nei libri hanno detto da quattro mill’anni i Profeti, un poco di paglia ha per letto. Per quattro mill’anni s’attese quest’ora su tutte le ore. È nato! È nato il Signore! È nato nel nostro paese! Risplende d’un astro divino la notte che già fu sì buia. È nato il Sovrano Bambino. È nato! Alleluja! Alleluja! Guido Gozzano

Il campanile scocca la Mezzanotte Santa. È nato! Alleluja! Alleluja! È nato il Sovrano Bambino. La notte, che già fu sì buia, risplende d’un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaje suonate; squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Pietro Pancamo (pietro.pancamo@alice.it) Page 46

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Presi per la..... Gola!!!! G a m b e re t t i d i na s s a a l p rof um o d i l i m one

ABBINAMENTI Antipasto che colpisce per la delicatezza di un sapore unico come il gamberetto di nassa, abbiniamo il Brut Donnafugata, un metodo classico dall’eleganza sorprendente, dal perlage fine e persistente.

INGREDIENTI (4 persone): 800 gr di gamberetti freschi di nassa olio extravergine d'oliva prezzemolo q.b. pepe q.b. sale q.b. succo di 2 limoni freschi di raccolto

Per chi preferisce un bianco fermo, proponiamo Anthilia.

PREPARAZIONE Sgusciare i gamberetti senza lavarli, condirli un’ora prima di servirli con sale, pepe e il prezzemolo tritato. Aggiungere l’olio e lasciarli riposare. Cinque minuti prima di servirli completare il condimento aggiungendo il succo di limone..

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Effetto....gusto.. Donnafugata - Millesimato B ru t Una donna elegante, il volto illuminato da un leggero sorriso: come non pensare alla Gioconda o alla Dama con Ermellino di Leonardo da Vinci? Un perfetto equilibrio degli elementi, tra arte, cultura, natura. Rispetto all’elegantissimo bozzetto originale, è stato solo aggiunto qualche tocco di lamina d’oro nel perlage, come spicchi di luce che fanno presagire tutta la fine vitalità del contenuto.. DENOMINAZIONE VinoSpumante Bianco Sicilia DOC TIPOLOGIA Brut Metodo Classico ZONA DI PRODUZIONE Sicilia sud-occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi VENDEMMIA raccolta manuale in cassette con attenta selezione delle uve. Ai primi di Agosto nei vigneti più alti (470- 500 m slm) si è effettuata la raccolta delle uve di Chardonnay e di Pinot Nero, destinati alla preparazione della base spumante per la produzione del Donnafugata Brut. NOTE DI DEGUSTAZIONE (30/10/2019): dal colore giallo paglierino brillante, questo Millesimato 2015 offre un bouquet intenso con aromi di crosta di pane e fieno, accompagnati da nuances di frutta secca e leggeri sentori fruttati. In bocca è fresco e vibrante, mostrando al contempo una buona struttura e complessità. Un brut armonioso, dal perlage fine e persistente e dalla spiccata personalità.

CIBO E VINO piacevole calice da aperitivo, ottimo abbinato a finger food come per esempio bruschette di bottarga e basilico, verdure in tempura o un tagliere di salumi. Accompagna perfettamente primi piatti a base di pesce e crostacei, sfizioso con le capesante scottate e fritture di pesce. Servirlo in calici di media ampiezza, senza svasatura, aprire al momento, ottimo a 6-8°C.

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"Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! (Da "Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima" - Giovanni Paolo II)

Dicembre 2019 • Anno XIII 15 dicembre 2019

• Numero 145

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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