EffettoTre – n 141_AGO_2019_

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. e z n a c a V e l i t i d o G “ o r u t u F o u Alt ” . i o n o m a i s n e ip c o l r EffettoTre è consultabile anche on line www.unicesd.it Per un'informazione in tempo reale

oDiCa r e g o l Ca

SONO APERTE LE I SCRI ZI ONIPER L’ A. A.2019/ 2020


Novità dal mondo UNIVERSITARIO

Issue 1

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Diciannove Fanali a Petrolio Fatti, avvenimenti e aneddoti della Campofelice postunitaria. A cura di Francesco e Rossela Vasta 0 9 a gos t o 2 0 1 9 Venerdi 9 agosto, a Campofelice di Roccella, è stato presentato il libro Diciannove fanali a

Petrolio di Francesco e Rossella Vasta. Una raccolta di racconti sulla Campofelice Postunitaria. “Si è respirata un’atmosfera antica, familiare e intima di cui, nonostante sia relativamente giovane, ricordo. Stavamo seduti fuori, davanti alle porta di casa dei nonni, nelle calde serate estive, e loro ci raccontavano avvenimenti e vicende di un passato per noi lontanissimo, lasciandoci a bocca aperta, stupiti da quanto tutto fosse cambiato nel giro di qualche decennio”, racconta l’autrice Rossella Vasta che ha scritto questa raccolta con il padre Francesco, ex amministratore della città e appassionato di Storia locale. Un libro dall’intento non solo didascalico o informativo ma anche concettuale e sociale. “Abbiamo sentito l’esigenza di fermarci un attimo dalla velocità della vita quotidiana, da una vita vissuta solo per attimi e istanti, per riscoprire l’importanza della Storia, unica in grado di dirci esattamente dove siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove possiamo andare. La storia ci fa acquisire maggiore consapevolezza, affermano i due autori. Un anno fa Francesco chiedeva alla figlia di accoglire nel suo blog “Palermo Prime”, la rubbrica tempi antichi, dove ogni sabato pubblicavano i racconti che oggi si trovano all’interno del libro. Lintento è stato quello di sfruttare le grandi potenzialità che un mezzo di comunicazione come il web offre a chi vuole comunicare qualcosa e a chi ha Issue 1

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sete di conoscenza. A chi come loro, senza troppe pretese, vuole raccontare fatti e curiosità realmente accaduti tanto tempo fa (il passato) per trasmetterle alle attuali generazioni (il presente) e anche a quelle (future). “Abbiamo dunque lavorato su questi tre piani, raccontano Francesco e Rossella, chiudendo questo ciclo e rimanendo spiazzati da quanto un mezzo di comunicazione apparentemente così datato come un testo scritto si sia dimostrato, nei fatti, molto più futuristico dei più avvenieristici mezzi di comunicazione di massa attuali. Questo perché, a differenza del web che ha una memoria volatile, un testo scritto rimane nel tempo e si tramanda di generazione in generazione”. Presenti all’evento anche il Professore Calogero di Carlo, che ne ha patrocinato la stampa in quanto Responsabile nazionale delle Sedi dell’Università Telematica Pegaso, ma anche come amico d’infanzia dell’autore ed ex concittadino di Campofelice a cui sta a cuore la sua città. Il prof. Di Carlo: "Ritornare alle proprie origini è sempre una grande emozione". Ospite d’onore il Magnifico Rettore dell’Università telematica Pegaso Dott. Alessandro Bianchi, che nel suo intervento ha ricordato quanto la storia di un piccolo paesino sia in realtà quella dell’Italia tutta. Il libro verrà devoluto a tutti gli studenti delle scuole di Campofelice di ogni ordine e grado.

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Diciannove Fanali a Petrolio Fatti, avvenimenti e aneddoti della Campofelice postunitaria. A cura di Francesco e Rossela Vasta

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Montepulciano: la Scuola di Rigenerazione Urbana ed Ambientale, dell’Università Telematica Pegaso, sarà supporter al più importante progetto d’area, cioè l’inserimento del paesaggio della bonifica Leopoldina in Valdichiana nel registro del MiPAAFT 0 5 a gos t o 2 0 1 9 Il Direttore della Scuola di Rigenerazione Urbana ed Ambientale e Magnifico Rettore dell’Università Telematica Pegaso, Prof. Alessandro Bianchi, ha confermato che la Scuola parteciperà al comitato organizzatore della proposta in qualità di supporter al progetto “Paesaggio storico della bonifica Leopoldina in Valdichiana”. Il progetto mira a far inserire, dal MiPAAFT, il paesaggio della bonifica Leopoldina nell’elenco dei paesaggi storici d’Italia; un progetto ambizioso che, dalla primavera dell’anno scorso, ha messo intorno al tavolo 11 amministrazioni comunali, quelle interessate dalla bonifica Leopoldina, perchè ritenuto dagli stessi Sindaci un progetto di alto valore per la valorizzazione e la promozione della Valdichiana Toscana.La Scuola, dell’Università Telematica Pegaso, ha aderito al progetto ritenendolo strategico per la sua mission in quanto essa nasce con l’obiettivo di formare studiosi, specialisti, professionisti e operatori tecnici nel campo delle azioni progettuali, programmatiche e gestionali relative all’intervento sulla città, l’ambiente e il territorio, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e della rigenerazione. Inoltre uno dei responsabili scientifici della Scuola è il coordinatore del progetto, Prof. Stefano Biagiotti,docente di Economia e Politiche dell’Ambiente nel corso di laurea in Scienze Turistiche dell’Università Pegaso. La Scuola è presente e molto attiva nel tessuto della Valdichiana, in quanto una delle sedi è proprio a Montepulciano nel cuore della valle del Chiana, dove è possibile assumere tutte le informazioni per intraprendere i corsi di studio la cui offerta formativa attiene al settore della rigenerazione urbana ed ambientale.Il progetto, oltre a puntare all’inserimento nell’elenco del MiPAAFT, sarà anche un valido strumento di conoscenza del territorio così da essere utilizzato per progettazioni di valorizzazione, promozione, conservazione e rigenerazione di un’area ormai conosciuta in tutto il mondo per i suo borghi, per la sua storia e i suoi prodotti tipici.”Un plauso agli amministratori – dice il Prof. Alessandro Bianchi– che sono riusciti a confluire tutti in un unico progetto,alzando lo sguardo oltre i propri ambiti per mettere in atto azioni che vadano oltre i confini amministrativi. Un modello di governance che può servire da esempio per altri progetti e per altre realtà del territorio nazionale.”.Il lavoro del gruppo di tecnici intanto sta andando avanti confidando che entro l’autunno il dossier definitivo possa essere presentato al Ministero. www.centritalianews.it

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P re m i o R a g us a ni ne l m ond o Venticinque anni Oggi Sabato 3 agosto in piazza Libertà a Ragusa, la 25° edizione del “Premio Ragusani nel Mondo” che vede sul palco 5 eccellenze figlie del nostro territorio, che hanno saputo valorizzare attraverso il loro impegno la comunità locale in cui hanno spostato la loro residenza. Ospite d’eccezione Anna Tantangelo. Come di consuetudine, la serata sarà presentata da Salvo Falcone e Caterina Guerrieri; sul palco con loro il maestro Peppe Arezzo e la sua orchestra. Nel corso della serata numerosi ospiti sul palco, tra cui in collegamento il Pres. Danilo Iervolino dell’Università telematica Pegaso e Calogero Di iCarlo Pres. Unicesd e Sedi Esame Pegaso, tra momenti emozionanti e di intrattenimento, sempre all’insegna della ragusanità. Emozionati gli organizzatori, Franco Antoci, presidente dell’Associazione Ragusani nel mondo, promotrice dell’evento, e il direttore Sebastiano D’Angelo: tutti in fermento per regalare alla città di Ragusa e alle migliaia di spettatori attesi un’edizione emozionante .

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P re m i o R a g us a ni ne l m ond o Venticinque anni 0 2 a gos t o 2 0 1 9

Il prof. Calogero Di Carlo, Pres. Unicesd e, Sedi Esame Pegaso ospite alla premiazione di 30 eccellenze ragusane già preposte durante i 25 anni.

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A s s ol y m p o ha un nuov o a s s e t t o s oci e t a ri o 0 2 a gos t o 2 0 1 9 Fin dal primo momento della sua nascita uno dei diktat della società dell’A.S.D. del Real Cefalù è stato rappresentato nella frase “il Real Cefalù è di tutti!”. C’è chi ha preso in parola questa frase ed è entrato a far parte della società cefaludese che, di comune accordo con i nuovi soci provenienti dalla Mabbonath (storica squadra del capoluogo palermitano che la scorsa stagione ha militato in serie B), ha deciso di fondere le società in un’unica rafforzando il reparto dirigenziale per affrontare i grandi palcoscenici della serie A2 e per impreziosire un settore giovanile importante e pieno di talento. Un progetto a lungo termine con dirigenti di grande esperienza. Ecco l’elenco dei dirigenti: Calogero Di Carlo – Presidente; Stefano Castiglia – Presidente onorario; Francesco D’Anna – Vicepresidente; Carmelo La Fata – Team Manager; Cristian Cottone – Dirigente Generale; Maurizio Savoiardo – Medico; Monica Rizzo – Fisioterapista; Dario Nicastro – Medico settore giovanile; Francesco Paolo Picone – Segretario – Dirigente settore giovanile; Antonino Di Lisciandro – Direttore settore giovanile;

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Nino Rinaldi – Allenatore prima squadra; Alfonso Miosi – Assistant Coach; Massimiliano Speciale – Allenatore Under 19; Federico Scaffidi – Preparatore portieri; Giorgio Acquaviva – Dirigente accompagnatore settore giovanile; Ignazio Mangiacavallo – Magazziniere PalaOreto; Innocenzo Iacono – Social media marketing; Giacomo Lombardo – Addetto stampa; Antonio Terracino – Dirigente accompagnatore; Giuseppe Minutella – Magazziniere; Rosario Barranco – Magazziniere. Calogero Di Carlo: “Questa è senza dubbio una grande operazione. Due società già importanti hanno unito le forze per portare ancora più in alto di quanto fatto la provincia palermitana nel mondo del futsal sotto un unico stemma che è quello di Assolympo. Sono sicuro che questo nuovo assetto societario farà benissimo garantendo anche ai giovani del settore giovanile una preparazione adeguata e pronta per i grandi palcoscenici di questo magnifico sport. Auguro un caloroso benvenuto e un buon lavoro ai nuovi arrivati in società.”

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Il fondo CVC VII entra in Multiversity, proprietaria dell’Università Telematica Pegaso 0 2 a gos t o 2 0 1 9 nello sviluppo delle nostre competenze nel settore dell'istruzione, come dimostrato l’acquisizione del 50% di Multiversity, dall'accordo recentemente firmato con proprietaria di Università Telematica Universidad Alfonso X el Sabio ("UAX"), la Pegaso – la più grande università online in principale università privata in Spagna. Italia – e di Università Mercatorum. Il fondatore di Multiversity e Pegaso, Danilo Lavoreremo a stretto contatto con il team Iervolino, manterrà il restante 50% della di Multiversity che ha costruito da zero società e ne rimarrà alla guida nel ruolo di questa realtà per continuare a migliorare l’offerta formativa – anche attraverso la Presidente e Amministratore Delegato. controllata Mercatorum – e dare ulteriore Fondata nel 2006, Università Telematica impulso al piano di investimenti”. Pegaso è il più grande ateneo online in Italia con più di 70 sedi di esame e una Danilo Iervolino, CEO e fondatore di base di circa 40.000 studenti universitari e Università Telematica Pegaso, ha a sua 40.000 post-laurea serviti attraverso una volta commentato: “Siamo molto orgogliosi del successo raggiunto da Pegaso finora. piattaforma digitale proprietaria. Riteniamo che questo sia il momento L’offerta accademica, erogata attraverso giusto per affiancarci a un partner di alto una piattaforma digitale innovativa, profilo internazionale come CVC Capital include corsi di laurea triennali e Partners che supporti la nostra strategia di magistrali, masters e corsi per la rafforzamento in Italia e di crescita a livello internazionale. formazione continua. Crediamo che ci siano molti potenziali “Siamo molto contenti dell’opportunità di mercati da esplorare e che la competenza investire in Pegaso. Il settore della nel settore e la rete globale di CVC formazione online è in forte crescita e saranno preziose quando entreremo nella presenta opportunità sia nell’erogazione di prossima fase di crescita"! percorsi di studio individuali che nei servizi di formazione alle imprese. CVC Capital Partners (“CVC”) annuncia che il fondo CVC VII ha raggiunto un accordo per

La piattaforma digitale permette inoltre a Pegaso di svolgere un ruolo di significativa utilità sociale: migliorare l’istruzione nelle fasce che hanno difficoltà ad accedere a una formazione tradizionale”, spiega Andrea Ferrante, Managing Director di CVC.

www.lamiafinanza.it

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“L’acquisizione di Pegaso rappresenta per CVC un ulteriore rafforzamento della nostra presenza in Italia e un passo avanti Issue 1

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R e a l C e f a l ù - St a g i one 2 0 1 9 / 2 0 2 0 , p rog ra m m a ri t i ro e d a m i che v ol i 26 luglio 2019 - Sabato 31 agosto amichevole a Maida (CZ) vs. ASD Lamezia Soccer Calcio a5 (Serie - Mercoledì 4 settembre amichevole a Maida (CZ) . Futsal Polistena (Serie A2) - Sabato 7 settembre a Reggio Calabria vs. ASD Cataforio Calcio a 5 (Serie e rientro a Cefalù - Sabato 14 settembre amichevole a Palermo (PalaOreto) vs Meta Catania (Serie A) Partirà dalla Calabria la stagione 2019/2020 per mister Rinaldi e la sua squadra. Ritiro voluto fortemente dal Presidente Calogero Di Carlo che ospiterà la squadra, presso una delle strutture messe a disposizione dall’UniPegaso a Lamezia Terme dal 21 agosto al 7 settembre dove la squadra normanna svolgerà la preparazione in vista della seconda stagione di serie A2. Ecco il programma con le amichevoli:

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La società ringrazia il comune di Maida (CZ) per la concessione del palasport. Calogero Di Carlo: “Manca meno di un mese al raduno della squadra, una squadra che è stata costruita per stupire ancor più della passata stagione. Ho voluto che questa preparazione si svolgesse a Lamezia Terme per stare vicino alla squadra fin dai primi giorni. FORZA CEFALÙ!”

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F e s ta d e l l ' E s ta te 25 luglio 2019 Danilo Iervolino, Presidente dell'Università Telematica Pegaso, ha ricevuto il premio per l'innovazione durante la tradizionale ‘Festa d’Estate’ dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli. “Con i commercialisti ci lega il concetto dell’innovazione”, ha dichiarato Iervolino, in foto con il presidente dell'Ordine Vincenzo Moretta. “Noi lo facciamo attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie che mettiamo al servizio di un ordine professionale che ha a

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cuore il rinnovamento per un’attività più snella e vicina alle aziende. Attraverso la formazione continua la nostra è una grande partnership - ha aggiunto - che si rinnova di anno in anno con l’obiettivo di offrire ai giovani nuova idea di impresa e di professione”. Premiato anche il magistrato Catello Maresca per il suo impegno nel sociale attraverso l’associazione “Arti e mestieri” finalizzato al recupero dei minori a rischio, in collaborazione con Rosario Bianco. .

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Percorsi di rigenerazione urbana. Il caso di Cosenza. 24 luglio 2019 Nella sala “Aldo Moro” di Palazzo Montecitorio, la presentazione del libro Percorsi di rigenerazione urbana – Il caso Cosenza di Rossana Galdini. Sono intervenuti Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, Alessandro Bianchi, direttore della Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale e Rettore dell’Università Telematica Pegaso, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, Jole Santelli, vicesindaco di Cosenzae vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia e Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei Deputati. Il libro, edito da Pellegrini Editore, dà lo spunto per affrontare l’argomento che riguarda tanto la politica quanto i cittadini.(rcs) Il volume propone un contributo sui temi urbani contemporanei attraverso l'analisi di una città del

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Meridione, Cosenza, impegnata da anni in una instancabile azione di trasformazione urbana. Il capoluogo bruzio appare come una città in transizione, in bilico tra passato e futuro, in cui l'eredità di epoche precedenti si pone in continuità con il dinamismo del presente, lasciando presagire inedite direzioni future. La città, nel tentativo di superare le criticità esistenti, mira al recupero e alla valorizzazione delle proprie potenzialità sotto l'aspetto urbanistico, storico, culturale, ambientale e turistico. Nel complesso e, per molti versi, incerto panorama urbano contemporaneo una nuova idea di città prende forma negli spazi e nella cultura dei suoi abitanti e di quanti la vivono e l'attraversano quotidianamente.

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Calogero Di Carlo: AMO CEFALÙ E MI CI SENTO PROFONDAMENTE ATTACCATO. LA FAVOLA REAL CONTINUA CON GRANDI PROGETTI! 21 luglio 2019 La società del Assolympo – Unicesd Cefalù è lieta di annunciare a tutti i propri tifosi di aver perfezionato l’iscrizione al campionato di serie A2 per la stagione 2019/2020. Dopo la splendida annata vissuta e conclusasi nel maggio 2019 con i play off affrontati da matricola e dopo aver allargato la dirigenza a nuovi ingressi provenienti dal mondo del futsal del capoluogo palermitano, la compagine presieduta dal presidente Calogero Di Carlo è pronta ad affrontare per la seconda volta consecutiva il campionato di serie A2 Nazionale.

motivo d’orgloglio. Tutti gli sportivi cefaludesi ne devono essere fieri. Amo Cefalù e mi sento profondamente attaccato a questa città da sempre. Non vedo l’ora di poter ammirare i nuovi acquisti e riabbracciare chi ha dimostrato di poter continuare a far parte di questa famiglia.” GoReal il meglio deve ancora venire.

Calogero Di Carlo: “Abbiamo voglia di stupire ancor di più! Con l’iscrizione alla stagione 2019/2020 garantiremo ai nostri tifosi un’altra stagione di spettacolo e che sicuramente ci vedrà lottare per la vetta con un ro s t e r di tutto rispetto. La favola Real continua ancora dopo anni di grandi vittorie e soddisfazioni. Per tutti noi portare il nome della bellissima Cefalu in giro per l’Italia e’ Issue 1

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L'Università Mercatorum incontra gli Ei-Point Presentazione dei nuovi corsi di laurea. 17 luglio 2019 Nella bellissima cornice del Tempio di Adriano di Roma, sede della Camera di Commercio di Roma, abbiamo incontrato gli Ei-Point e presentato la nuova offerta formativa dell'anno accademico 2019/2020. Partecipazione, formazione e condivisione.

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Tra i presenti il Pres. dell’Università Telematica Pegaso Danilo Iervolino, Calogero Di Carlo Resp. Nazionale Sedi Esame Unipegaso e Unicesd, Questore Senatore Antonio De Poli

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unimercatorum: nuovi corsi laurea a.a. 2019/2020 Laurea Triennale (L-4)

DESIGN DEL PRODOTTO E DELLA MODA Il Corso di Laurea Triennale Online in Design del Prodotto e della Moda spazia nell'orizzonte esteso del vasto mondo degli artefatti, dai beni di consumo ai beni durevoli e si articola in due specifici indirizzi: il design di prodotto e quello della Moda.

Laurea Triennale (L-GASTR)

GASTRONOMIA, OSPITALITÀ E TERRITORI Il laureato al Corso di Laurea Triennale Online in Gastronomia, Ospitalità e Territori conosce i processi produttivi, i legami tra cibi e territori, le loro valenze socioculturali, economiche e ambientali.

Laurea Triennale (L-12)

LINGUE E MERCATI Il corso offre una preparazione linguistica e culturale in due lingue straniere (a scelta tra quelle attivate nell'offerta formativa) oltre all'italiano, integrata dalla conoscenza degli aspetti giuridici, economici, socio-culturali.

Laurea Triennale (L-3)

SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE ARTI, DELLO SPETTACOLO E DEL CINEMA Il Corso di Laurea Triennale Online in Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema si pone l'obiettivo di fornire una adeguata formazione per quanto riguarda le discipline della musica, del cinema e dello spettacolo. Page 14

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Sede EI-POINT - via Danimarca 52 - Palermo - Tel. 091 2523656 Resp. uniCESD - calogero.dicarlo@unimercatorum.it - cell. 331 8682197 Per info - veronica.eroico@unimercatorum.it - cell. 3208163324 Page 16

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi-M971" a.a. 19/20 - iscrizioni sempre aperte Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391, 451, 541, 688 che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 881 (IV edizione in corso) hanno riscosso un notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 10.000 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2019/2020 il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA971 per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

studi

nel

Corso

di

Laurea

Magistrale

in

di

Giurisprudenza.

Per maggiori informazioni: 0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197 mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com (di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Truffe in vacanza: come proteggersi e cosa fare

Si passa un intero anno a sognare e progettare le meritate vacanze e il più delle volte si torna in città rigenerati e carichi per affrontare scuola e impegni lavorativi. C'è però sempre qualcuno che a settembre racconterà ad amici e colleghi le disavventure di quella che, per una serie di vicessitudini, si è trasfor-mata in una vacanza da incubo. Voli cancellati, bagagli smarriti, strutture fatiscenti, hotel in over booking e disguidi di ogni genere e sorta ogni stagione vengono subiti da inconsapevoli turisti che in vacanza invece di trovare pace e relax incontrano guai e problemi. Difendersi però si può e le numerose associazioni a tutela dei consumatori presenti in Italia hanno sportelli dedicati all'SOS Vacanza e numeri verdi che ogni anno in questo periodo vengono presi d'assalto.

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I v ol i Tra le vicessitudini più frequenti ci sono quelle legate ai voli, che sia l'imbarco negato o la partenza rimandata per più di tre ore se non addirittura cancellata. In questi casi è fondamentale conservare il biglietto ed essere in grado di dimostrare di aver potenzialmente avuto tutte le carte in regola per poter viaggiare (documenti regolari, carta d'imbarco, posti assegnati, etc).

Agosto 2019 Riassumendo

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L'Enac ha messo a disposizione on-line la guida per richiedere il rimborso dei biglietti e spiegare ai viaggiatori come far valere i propri diritti. Inoltre tutte le compagnie aeree dispongono di un servizio clienti dove inviare reclami e richiedere rimborsi totali o parziali dei biglietti. continua

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Hotel in over booking Un altro guaio che accade di frequente è quello di trovarsi alla reception di un hotel e vedere che la propria prenotazione è finita nell'elenco dell'overbooking e che quindi la camera riservata non è disponibile. A questo punto le opzioni sono due: chiedere la risoluzione del contratto e quindi il rimborso totale dell'alloggio (con l'opzione di rivolgersi al giudice di pace e aggiungere anche i danni morali al pacchetto) oppure prendere il considerazione la proposta di alloggio alternativo che l'albergatore è tenuto ad avanzare. Si tratta di un obbligo che il referente della struttura in over booking ha e deve essere in grado di proporre una soluzione di livello pari o superiore a quello della struttura originaria, nelle vicinanze e che abbia spazio per l'intera famiglia. Inoltre l'hotel dovrà occuparsi dello spostamento di persone e bagagli e il tutto senza spese aggiuntive rispetto al pattuito. Pacchetti vacanze In questo caso il consiglio a livello preventivo è uno: occhio ai low cost e ai last minute all inclusive. Dietro proposte eccessivamente economiche avanzate dai tour operator o disponibili online di solito c'è la fregatura. Se il pacchetto last minut include volo più hotel è sempre meglio controllare sui siti della compagnia aerea e dell'hotel che i prezzi corrispondano a quelli pubblicizzati e che il turista non vada incontro a sovrattasse e costi aggiuntivi da saldare in loco. Le truffe dei pacchetti vacanze sono all'ordine del giorno e spesso gli all inclusive includono clausole di non rimborsabilità che devono essere un campanello d'allarme per i consumatori. In questo caso è fondamentale tenere tutte le ricevute degli eventuali pagamenti e le conferme delle prenotazioni e, con quelle, ci si può rivolgere alle associazioni dei consumatori o, in ultima analisi, ai giudici di pace. Casa vacanza fantasma o albeghi fatiscenti A volte il confine tra disguido e truffa è molto labile e il turista dissennato potrebbe Page 2

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non rendersi conto che dietro l'offerta allentante di una casa vacanza a pochi spicci c'è una truffa messa in atto da proprietari senza scrupoli. E' capitato più volte di trovarsi di fronte a case molto diverse da quelle mostrate nelle foto disponibili online, prive del più elementare dei confort e di ogni standard di qualità a livello di ostelleria. E' successo che venissero pubblicizzati appartamenti "vista mare" che il mare però sì lo vedevano, ma col binocolo. E' successo poi di incappare in strutture (case o alberghi che fossero) sporche, disordinate, con l'aria condizionata rotta o le finestre bloccate. A qualche malcapitato è persino successo di aver prenotato una casa vacanza che in realtà non esisteva e, dopo aver pagato la caparra se non l'intero costo della vacanza, lo sfortunato vacanziero si è trovato letteralmente fregato. Se si prenota online presso case vacanze o bed and breakfast è bene abbonare solo una parte dell'intera quota a mo' di caparra e tenere ogni ricevuta stampando le e-mail e qualunque tipo di contatto si abbia avuto con i referenti della struttura. Tramite foto bisogna essere in grado di mostrare i disservizi o la discrasia tra le immagini pubblicizzate e l'effettivo stato della casa. Con tutta questa documentazione ci si può rivolgere al giudice di pace o chiedere consiglio alle associazioni dei consumatori che sanno come muoversi. In generale la questione è che un turista informato e consapevole difficilmente cade in trappola e prevenire truffe e disguidi in vacanza è più semplice ed economico di dover correre ai ripari. Il consumatore ha comunque una serie di diritti che è possibile far valere e che corrispondono a rimborsi e risarcimenti che, se è vero che economicamente risolvono in problema, dall'altro lato resta l'amaro in bocca perché sono state rovinate le ferie tanto agognate. Barbara Massaro

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Carabiniere-volontario, si era sposato da un mese 26 luglio 2019 Mario era un uomo dal cuore d'oro. Sembra che tutti si siano messi d'accordo nel pronunciare questa frase, anche persone che non si conoscono tra loro. Lo ripetono come un mantra i suoi colleghi piegati dal dolore, il suo comandante, la moglie "che viveva per lui", gli amici di una vita, i negozianti di Campo de' Fiori, dove abitava. Nessuno si capacità che dalla scorsa notte Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, non ci sia più. Trentacinque anni, originario di Somma Vesuviana (Napoli), suo padre, morto circa 10 anni fa, era un fabbro. La madre Silvia, casalinga, il fratello di 31 anni e la sorella di 19 ora lo piangono. Si era sposato da poco più di un mese, il 19 giugno scorso. Gli amici più stretti erano partiti con lui a festeggiare l'addio al celibato. Poi le nozze, le foto sui social mentre lui e la moglie Rosa Maria sorridono e mostrano fieri al fede nuziale al dito. Il viaggio in Madagascar e il ritorno per festeggiare il suo compleanno in Italia. Era tornato dal viaggio di nozze lunedì scorso, non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli. "Eravamo tutti insieme a festeggiare poco più di un mese fa il suo matrimonio racconta Raffaele - e oggi siamo qui a piangerlo. Amava il suo lavoro, amava l'Arma, e credeva in Dio". "Era una persona ironica, sempre sorridente e disponibile", ricordano gli amici. "Mario era un ragazzo d'oro, non si è mai risparmiato nel lavoro. Era un punto di riferimento per l'intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti", sottolinea Sandro Ottaviani, il comandante della stazione di Piazza Farnese dove il vice brigadiere prestava servizio.

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Quando non lavorava, Mario faceva volontariato: era barelliere per l'Ordine di Malta, ma accompagnava anche i malati a Lourdes e a Loreto. Il martedì sera invece era dedicato ai senza fissa dimora che vivono nei pressi della Stazione Termini. E' a loro che, dopo aver dismesso i panni da carabiniere, portava da mangiare. Donava i suoi abiti a chi ne aveva bisogno e se vedeva qualcuno in difficoltà lo aiutava, senza dirlo a nessuno. Cinque anni fa, mentre faceva il turno di notte nella sua caserma di Piazza Farnese, arrivò una chiamata. Era una mamma che abitava a pochi passi da lì, vedova. La sua bambina aveva 40 di febbre e lei non sapeva come portarla in ospedale. Mario si offrì di accompagnarle al Bambino Gesù e aspettò fino alla mattina. La donna scrisse al comando dei carabinieri elogiando quel gesto, e questo valse a Mario un encomio. Alla camera mortuaria all'ospedale Santo Spirito sono arrivati in tanti da Napoli: sono partiti alle 4.30 di stamani per venire a Roma e salutare l'amico di una vita. Raccontano che tornava spesso a Napoli, città della sua squadra del cuore, per cui tifava, ma anche di tanti suoi amici che andava quando possibile a trovare. Ma il suo cuore era Somma Vesuviana, suo paese natale, dove sognava di costruire una casa per stare più vicino alla madre, cui era legatissimo, e alla sua famiglia. (ANSA)

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Omicidio Cerciello Rega: Operazione "Strade insicure" 27 luglio 2019 Roma - Dopo l'ennesimo mortale evento che ha colpito un militare, un nostro Carabiniere, il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, la rabbia e lo sconforto hanno attanagliato l'animo di tutti. Mai come ora i militari dell'Arma hanno l'esigenza di risposte e soluzioni certe e determinate. Il Presidente del SIM Carabinieri, Sergio De Caprio, ha espresso pubblicamente il suo pensiero per questo fratello " caduto sulla strada della gente comune, in silenzio, come aveva vissuto, da carabiniere", ribadendo che "Il popolo Lo onora. Lontano dagli sciacalli di sempre, dai pagliacci di sempre, con lo stesso silenzio lo portiamo nel cuore, Lui e la Sua Famiglia."

Oggi gran parte degli arruolamenti avviene per il tramite dalle Forze Armate, per incentivare gli arruolamenti, costringendo così l’operatore di Polizia con esperienza a mansioni di minore rilevanza a scapito del controllo del territorio. Ci si illude che la carenza organica possa essere colmata con l’ausilio delle Forze Armate, che fanno un buon lavoro che però non gli spetta. Milioni di euro per l’operazione “strade sicure” potrebbero essere spesi per tutelare chi sta per strada, con acquisto di materiali e attrezzature che oggi non ci sono." Cosa servirebbe nello specifico affinché i nostri militari possano operare nella più completa tutela e sicurezza ?

Come si è arrivati a queste situazioni ormai fuori controllo in tutto il paese?

"Servono norme adeguate, che garantiscano tutele legali e giuridiche per gli operatori. Il legislatore deve prendere Può essere arginata questa continua coscienza che l’operatore di polizia fa parte escalation di violenza? E come possono le di un contesto operativo e non può essere Forze dell’Ordine gestire al meglio queste perseguito con atti dovuti se non c’è la situazioni? Lo abbiamo chiesto al Segre- volontà e la coscienza di infrangere una tario Generale Nazionale del SIM Cara- norma." binieri, Antonio Serpi. Quindi, nello specifico, più pattuglie nelle " Sono le conseguenze di scelte sbagliate di strade e non solo nei luoghi da sempre governi passati, che con nostalgia mi fanno ritenuti sensibili? pensare che sarebbe opportuno ritornare ai tempi in cui si aveva una presenza " Certamente più pattuglie esterne e meno massiccia sul territorio delle forze di personale nei palazzi ministeriali, negli polizia. Carenze organiche che oggi potre- uffici del Ministero Difesa e in tante altre bbero essere risolte con maggiori attività di facciata, dove l’esigenza può arruolamenti e con il ripianamento degli essere colmata da strutture private." organici dei presìdi territoriali. In passato l’Arma poteva disporre anche dei ca- Per quello che riguarda gli equipagrabinieri ausiliari, ragazzi giovani con giamenti, invece, cosa prevede di fare il voglia di rafferma, il tutto ci permetteva di Ministero? selezionare coloro che, secondo i nostri parametri, erano più adeguati. In seguito si " Ho sentito qualche giorno fa la Signora è pensato che l’introduzione negli arruo- Ministro Trenta che parlava di risorse per lamenti del personale delle altre Forze lavoro straordinario per “Strade Sicure” e, Armate, pur essendo addestrati e pro- come abbiamo già riferito, ci servono fondi fessionisti, potesse ripianare la carenza per sopravvivere." organica, ma servono Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria non soldati, con il continua massimo rispetto per i valorosi colleghi. Page 4

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Quali le città a maggior rischio? " Le grandi città come Roma, Milano e altre realtà dove il numero di interventi fatto dagli operatori è alto ma il rischio c'è in qualsiasi spazio nazionale."

penitenziari sovraffollati. In Italia non c’è certezza della pena. Credo non ci sia altro da aggiungere."

I magistrati che ruolo hanno in tutto ciò? Sono più clandestini, immigrati, stranieri in genere o italiani a commettere i reati? " I magistrati hanno un ruolo basilare. Io sogno un pubblico ministero all’americana "I clandestini vivono da clandestini, non che viva sul terreno con la polizia hanno controllo né una fissa dimora, giudiziaria. " questo li rende difficilmente gestibili, anche perché spesso si tratta di persone È arrivato il momento che ognuno faccia la che non scappano dalla povertà o da una sua parte. guerra, ma dalle patrie galere del paese di È l'ultima occasione per la politica di provenienza. investire seriamente nella sicurezza dei cittadini, ascoltando la voce di chi è in Chi segue le regole è ben accetto, anzi è un trincea ogni giorno, di chi rischia la propria valore aggiunto. vita per ideali di giustizia e spirito di Ma tutti i malviventi, di qualsiasi etnia, servizio, di chi piange i suoi caduti e non nazionalità o estrazione sociale, pensano vorrebbe vederne altri sul selciato delle purtroppo che in Italia si riesca sempre a nostre città, perché non possiamo più farla franca." accettare "Strade Insicure". Intende dire che i tribunali rilasciano www.simcarabinieri.it troppo in fretta chi delinque? " I tribunali sono intasati e gli istituti

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Peggio morti che bendati L'indignazione per l'immagine del ragazzo bendato in caserma non può e non deve superare quella per la morte di Cerciello Rega

28 luglio 2019 C’è però un limite all’indignazione per la foto di questo ragazzo bendato. Ed il limite è la foto di Cerciello Lega, di un uomo ucciso da un ragazzo americano in vacanza invischiato in una storia di droga e che se ne girava per Roma armato, con un coltello.

“Un morto, troppe ombre”. Così titolava ieri la prima pagina de La Repubblica. Occhiello: Il giallo del Carabiniere ucciso. Più sotto venivano spiegati i “dubbi sulla dinamica dei fatti”, quasi che i militari dell’Arma, uno dei quali ucciso a coltellate, avessero qualcosa da nascondere. Più esplicita però era la riga nera conclusiva del titolo: “Foto shock dell’interrogatorio in caserma” con relativo giudizio del portavoce dei Carabinieri (“Metodi inaccettabili”).

Oggi è il giorno dei funerali del Carabiniere ucciso e verranno scattate decine di foto della sua bara. Magari vedendo l’immagine di quella cassa di legno, con i fiori, il cappello dell’arma e dietro una famiglia distrutta capiremo che c’è un limite all’indignazione per un ragazzo bendato in una caserma; un ragazzo, un delinquente, bendato ma vivo. Nell’altra foto c’è infatti un uomo morto. . www.panorama.it

Ecco il punto. La foto scattata a quel ragazzo è diventata la foto del giorno. E’ finita su tutti i giornali, i siti, le televisioni italiane e straniere. Cnn ha dato ampio risalto all’immagine. E via, sui social, sono partiti gli attacchi all’Arma con molti che hanno chiamato in causa il “caso Cucchi”. Inutile dire che il gesto è sbagliato, che non c’è spiegazione, nemmeno la rabbia per aver scoperto l’assassino di un collega. Inutile dire che i Carabinieri hanno aperto immediatamente un’inchiesta interna e che il responsabile o i responsabili pagheranno.

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Mafia, i carabinieri del Ros nelle sedi delle logge massoniche per acquisire gli elenchi degli iscritti

31 luglio 2019 processo per mafia e il duplice omicidio a Raddusa a Pasqua 2015 ) e alcuni esponenti mafiosi licatesi capeggiati da Giovanni Lauria per spartirsi appalti per la realizzazione di un complesso turistico alberghiero e la demolizione di immobili abusivi nel Comune di Licata.

I carabinieri del Ros sono arrivati di buon mattino nelle sedi delle logge massoniche di Licata e di Pa-lermo. Hanno acquisito gli elenchi degli iscritti. Un passaggio importante nell'indagine antimafia "Halycon", che ha portato al fermo di 7 persone tra Palermo e Licata. Dagli elenchi potrebbero saltare fuori i nomi di alcuni contatti che Lucio Lutri, insospettabile funzionario della Regione a sua volta ex maestro venerabile, e il figlio dell'ultimo capomafia dell'Agrigentino, Vito Lauria, anche lui "maestro venerabile", avrebbero intrattenuto per i loro affari. I carabinieri sono arrivati alla loggia "Pensiero e azione" del Grande Oriente d'Italia e alla loggia "Arnaldo da Brescia", pure questa appartenente al "Goi". Non si tratta di una perquisizione ma di acquisizione di atti. Invece nelle perquisizioni, ancora in corso, a carico degli arrestati sono state sequestrate anche pistole a Giovanni Mugnos, uomo della cosca licatese, mentre a Vito Lauria sono state sequestrate munizioni da guerra. L'indagine coordinata dal procuratore aggiunto della Dda Paolo Guido e dai sostituti Claudio Camilleri, Calogero Ferrara e Alessia Sionatra, ha preso spunto dalle relazioni tra il capomafia Salvatore Seminara (ritenuto al vertice della famiglia di Caltagirone, già condannato e sotto

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Il Ros ha documentato riunioni tra Lauria e i suoi più fidati sodali con gli esponenti della famiglia mafiosa di Caltagirone individuando quali esponenti della cosca licatese Giovanni Mugnos, Giacomo Casa, Angelo e Vito Lauria, quest'ultimo, figlio del boss Giovanni, era maestro venerabile di una loggia a Licata. Il gruppo mafioso - scrive la procura nel fermo - si avvaleva di Lucio Lutri, di una loggia massonica con sede a Palermo, che metteva a sua disposizione la "privilegiata rete di rapporti intrattenuti con altri massoni professionisti ed esponenti delle istituzioni". Lutri, secondo l'inchiesta, si è anche rivolto a Giacomo Casa "al fine di costringere con metodi mafiosi un imprenditore che non voleva saldare un debito nei confronti di una persona a lui vicina". Nei dialoghi intercettati dai carabinieri Mugnos e Lutri sottolineano la necessità di non utilizzare i telefoni in quanto intercettabili e quindi pericolosi come "bombe". Giovanni Lauria, detto il professore, viene indicato dai suoi uomini come mafioso "vecchio stampo" che rispetta le regole della "vecchia mafia", come il disprezzo per il traffico di droga e il divieto di uccidere donne e bambini, ma inflessibile nel punire chi si è reso responsabile di quella che lui considera "una mancanza". www.palermo.repubblica.it

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Ultimo indagato dall’Arma per diffamazione lascia il sindacato dei carabinieri. Si valuta azione legale per abuso d’ufficio e a t t i v i t à a nt i s i nd a ca l e 31 luglio 2019 La scelta di “ULTIMO”, un eroe del nostro tempo, di cui già la storia parla, è motivata da una denuncia per diffamazione mossa dal Comando Generale dell’Arma a suo carico. Il nostro Presidente, appreso dell’azione legale contro di lui, a sua volta, sta valutando di depositare una denuncia per abuso d’ufficio e attività antisindacale. Sergio, amico mio e di tutti coloro in prima linea, con dispiacere ha detto che ora, il suo tempo, lo vedrà impegnato nelle sedi opportune per far prevalere il suo diritto e quello di tutti noi che crediamo in un’Arma più attenta e più giusta. Oggi stesso, con profonda tristezza, ho preso atto della scelta del nostro Presidente e della sua nobile volontà di tutelare SIM evitando strumentalizzazioni verso un’associazione a lui cara.

Dichiaro qui, pubblicamente, che il suo posto resterà sempre vuoto fino a quando forte delle sue battaglie, tornerà tra noi perché il SIM è anche suo! Caro Sergio, sono certo che questo immobilismo politico che fa bene alle oligarchie ma non a noi, sarà per te una ragione in più per combattere e per noi, che per strada lottiamo ogni giorno, un’occasione in più per ammirarti e continuare a credere in un’Arma di tutti e per tutti. A settembre il SIM ripartirà con una programmazione forte, nuove collaborazioni con le associazioni, le istituzioni e i professionisti che dovranno guardare alla tutela di chi ogni giorno rischia di non tornare a casa e affronta difficoltà professionali e personali. Ripartiremo nella tua idea di Arma al servizio del Paese e non dei salotti.” www.infodifesa.it

Atleti e carabinieri, papà Armin Zoeggeler consegna gli alamari alla figlia Nina 0 1 a gos t o 2 0 1 9 Una Nina Zoeggeler commossa ha ricevuto questa mattina dal padre Armin, il più premiato campione di slittino al mondo, gli alamari al termine della cerimonia di giuramento alla Repubblica nel corso di una cerimonia alla scuola Allievi Carabinieri ‘Cernaia’ di Torino. Nina Zoeggeler fa parte di un gruppo di nove carabinieri atleti, sei ragazze e tre ragazzi, tra i diciassette e i venti anni, giovani promesse di diverse discipline di sport invernali, vincitori di concorso per l’ingresso come atleti nell’Arma.

formazione e dopo aver pronunciato individualmente la formula di giuramento di fedeltà alla Repubblica davanti al comandante della Scuola, colonnello Francesco Laurenti, i giovani indosseranno gli alamari. Alla cerimonia presente anche il comandante della Legione Allievi di Roma, generale Michele Sirimarco e la campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo.

Da oggi, a conclusione del periodo di

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Sci alpino, sci di fondo, biathlon, slittino le discipline nelle quali i ragazzi hanno già

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ARMA vinto medaglie e ottenuto importanti successi a livello internazionale e nazionale e che ora guardano alle olimpiadi invernali che si terranno in Italia nel 2026. Oltre a Nina Zoeggeler, seconda classificata ai campionati italiani slittino, gli altri vincitori del concorso premiati oggi sono Sara Allemand (campionessa italiana slalom gigante), Hannah Auchentaller (oro nel biathlon), Carlotta Da Canal (campionessa di discesa libera), Sophie Mathiou (campionessa di slalom speciale), Anna Rossi (prima classificata nella sprint di sci di fondo) Lukas Gufler (medaglia di bronzo mondiale di slittino), Iacopo Leonesio (bronzio mondiale nella staffetta biathlon) e Riccardo Allegrini (primo classificato nel trofeo 7 nazioni di slalom).

Il Comando generale dei carabinieri ha scelto Torino e la ‘Cernaia’ come istituto di formazione dove far svolgere il corso, per la prossimità del capoluogo piemontese alle località alpine ove, anche durante il corso, gli atleti hanno potuto continuare anche la loro preparazione sportiva. L’Arma dei carabinieri , che dal 1965 ha una sezione Sport invernali ha visto e tutt’ora ha nelle sue fila campioni tra i più forti al mondo negli sport invernali quali Herbert Plank, Alberto Tomba, Cristian Ghedina, Armin Zoeggeler, Andreas Zingerle, Dominik Paris. www.torino.repubblica.it

“ Se g na l a v a g l i i nci d e nt i a un’ a g e nz i a ” . Condannato ufficiale dei carabinieri 0 1 a gos t o 2 0 1 9 «La divisa è un' uniforme esteriore. Io vorrei, presuntuosamente, effettuare una attività maieutica nei vostri animi, cinti da leggiadre tuniche iridescenti che tutelano cuori sofferenti ed in gran subbuglio, per risvegliare idee sopite o sonnolente che non sono solo uniformi ma luminose armature!». Cosi scriveva il maggiore dei carabinieri Luigi Paolo De Ciutiis sul suo dettagliatissimo profilo social qualche tempo fa. Aggiungeva: «Solo allora saremo uniti ed io avrò mille e mille e mille compagni d' arme che non accettano il degrado morale, culturale ed Ideale della nostra amata Italia».

Colace. La trama accusatoria ha tenuto in pieno e il maggiore, trasferito ad altro reparto, ha scelto il rito abbreviato ottenendo cosi un terzo di sconto sulla pena edittale. Gli sono state concesse le attenuanti generiche.

Il 16 ottobre scorso è stato arrestato dai suoi colleghi del Nucleo Investigativo: carabinieri che scacciano un collega infedele. All' epoca, era in servizio alla Legione Piemonte, nella caserma di piazza Carlina.

Secondo quanto emerso a processo prometteva al maggiore denaro in cambio di informazioni sugli incidenti stradali gravi. Già perché De Ciutiis, all' epoca dei fatti, si occupava delle comunicazioni sui «sinistri» mortali e/o con feriti gravi ricoverati in cosiddetto «codice rosso» segnalati da tutti i comandi stazione dell' hinterland torinese..

Ieri il gup Alessandra Danieli lo ha condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere per corruzione al termine di un processo nato da un' inchiesta del pm Gianfranco Page 9

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C' è però una misura accessoria - decisa dal giudice - che, se confermata in Cassazione, potrebbe «troncare» definitivamente la sua carriera. Ovvero: «interdizione perpetua dai pubblici uffici». Insieme a lui è stato condannato il coimputato, Claudio Bartolotta (due anni e 10 mesi) dipendente di un franchising di gestione sinistri in provincia di Novara.

www.lastampa.it

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Carabinieri: Appuntato sotto procedimento disciplinare per i tatuaggi, rischia il licenziamento

0 2 a gos t o 2 0 1 9 ROMA – La contestazione: “Turbamento per il regolare e corretto svolgimento delle attività di servizio, grave carenza di qualità morali, grave lesione al prestigio dell’Istituzione, violazione dei doveri del giuramento” e, naturalmente il sospetto che questo comportamento possa “anche denotare una personalità abnorme“. Un graduato dell’Arma dei carabinieri ha ricevuto la comunicazione di avvio di un procedimento disciplinare per aver ceduto alla moda dilagante del tatuaggio. Si è tatuato un simbolo nazista, un disegno blasfemo o con espliciti richiami sessuali o sessisti? Niente di tutto questo. Nell’atto che lo informa dell’apertura, addirittura, di un procedimento disciplinare di stato – il più grave, che potrebbe comportare la sua destituzione dall’Arma dei Carabinieri – si legge: sulla regione deltoidea (con precisione chirurgica viene precisato “regione deltoidea destra e sulla porzione craniale del braccio omolaterale”, ndr) un «tatuaggio di colore nero raffigurante una bussola, la mappa dell’Australia, un cartello con la scritta “pericolo canguri” ed un furgoncino “hippie Kombi”» (è scritto proprio così), e sull’altro avambraccio un altro tatuaggio «raffigurante un volto di donna con occhiali da sole e una cartolina con spiaggia dell’Australia ed, infine, presentava un ulteriore tatuaggio all’arto superiore

sinistro… raffigurante un volto di donna con catenina al collo che si unisce con mezzo teschio, un volto maschile con occhiali da sole che esibisce un pugno con artigli stile “Wolverine”». Ora, il fatto è che non si tratta di rilievi ad uno sbarbatello in procinto di sostenere un concorso per entrare nell’Arma, ma di un militare con una consistente anzianità di servizio, fa differenza? Eccome. È noto a tutti – anche ai non addetti ai lavori – che i tatuaggi sulla pelle dei militari o delle forze dell’ordine siano un fenomeno diffusissimo (in tutto il mondo) e nessuno ha mai avuto nulla da ridire, anzi, è quasi un tratto distintivo per alcuni reparti d’elite. La cosa sconcertante, oltre all’accusa – seppure sostenuta con l’uso di verbi dubitativi – di essere un sociopatico (personalità abnorme), secondo l’avvocato Giorgio Carta che ne ha assunto la difesa, è “l’abnormità del procedimento intrapreso che può determinarne la rimozione, cioè il licenziamento. Soprattutto, mi chiedo se analogo procedimento verrà allora avviato nei confronti delle decine e decine di militari in servizio in taluni reparti operativi nei quali il rito del tatuaggio è non solo una tradizione, ma anche un modo per mimetizzarsi tra la gente nel corso di operazioni finalizzate alla repressione della criminalità”. www.grnet.it

Cerciello disarmato? Pistola troppo grande. E i carabinieri escono senza

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arrivati al tragico omicidio.

La procura di Roma qualche dubbio lo ha ancora. Non tanto su chi abbia accoltellato Mario Cerciello Rega, ma su come si sia

Lo spaccio a Trastevere, il blitz carabinieri, l'intervento in borghese.

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ARMA Mario era lì in servizio? Il sistema centralizzato dice di sì. Eppure molti non capiscono per quale motivo il vicebrigadiere non abbia portato con sé la pistola. Quesito legittimo. Ma una spiegazione potrebbe esserci. "Solo lui potrebbe dire perché l'ha lasciatata nell'armadietto", è la tesi del colonnello Gargaro. Ma la verità è che quella di andare per strada senza pistola è una decisione non nuova tra le forze di polizia. Soprattutto quando si agisce in borghese, come nel caso di Cerciello. "L'arma in dotazione è difficilmente occultabile", racconta una fonte al Giornale.it. In estate non ci sono giacconi sotto cui nasconderla e la sua misura impedisce di infilarla sotto gli abiti estivi. "Esiste un marsupio fatto apposta, con un laccetto che permette di aprirlo in pochi secondi ed estrarre la pistola. Ma se ti presenti in una piazza di spaccio con un marsupio a tracolla si capisce lontano un miglio che sei uno sbirro". Immaginiamoci un'operazione contro il traffico di stupefacenti in cui il carabiniere deve acquistare cocaina per provare l'attività criminale: "A volte succede che il delinquente ti perquisisce, la Beretta calibro 9 è impossibile da mimetizzare". Inoltre, si viene facilmente "sgamati" perché "dà troppo nell'occhio". E così capita "spesso" che i militari in borghese preferiscano lasciarla nell'armadietto. Nonostante l’obbligo di legge o il rischio di violare la consegna. La pratica non riguarda solo la Benemerita. Ma anche le altre forze di polizia. A confermalo al Giornale.it sono decine di poliziotti impegnati nei più disparati servizi a difesa dell'ordine pubblico. "Una volta le Squadre Mobili avevano disponibilità di armi di più comode, meglio occultabili spiega un agente - Oggi non ce ne sono più. Quindi il problema essite eccome, in particolare in estate quando l'abbigliamento è molto più leggero". Nel 2017, dopo la strage sulla Rambla di Bercellona, il ministro Minniti invitò gli appartenenti alle forze dell'ordine a girare armati anche fuori dall'orario di servizio. Un modo per combattere il terrorismo, anche comprensibile. È da allora, però, che Page 11

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i sindacati come Italia Celere chiedono "armi più agevoli e facilmente occultabili". È un cavallo di battaglia del segretario Andrea Cecchini. L'appello è però rimasto senza risposta, spiega Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale del Siap di Torino. E così la "dissimulazione necessaria" della pistola è rimasta un miraggio: "Garantire la sicurezza è un lavoro da professionisti rimarca Valter Mazzetti, segretario generale dell'Fsp - richiede preparazione e mezzi adeguati". Ma non sempre ci sono. La pistola d'ordinanza dell'Arma (e della polizia) è la Beretta 92 FS. Un modello che pesa 975 grammi, lunga 21,7 centimetri e spessa 3,8. Troppo, per metterla alla caviglia o sotto un abito leggero. Esistono certo armi a disposizione per "servizi speciali" e "i reparti operativi dei carabinieri in armeria hanno alcune calibro 38". Ma questa dotazione è "assente nelle stazioni e nei comandi di compagnia", dove - per dire - operava Cerciello. Direte: gli agenti potrebbero comprarsene una più piccola. Non è così, visto che per legge possono girare solo con quella di servizio e difficilmente viene loro concesso il porto d’armi per difesa personale. Classica italica assurdità: mentre gli ufficiali di pubblica sicurezza possono portare altre pistole, la maggioranza di carabinieri e poliziotti "semplici" deve accontentarsi della 9 millimetri parabellum. Cioè a munizionamento da guerra. "È validissima per essere trasportata per servizi esterni - assicura un agente - ma per quelli in borghese non è affatto comoda". A trovarsi in difficoltà sono la digos, la squadra mobile e chi fa le scorte. E, ovviamente, i carabinieri in abiti civili come Cerciello e Varriale. "Esistono pistole di calibro identico ma più piccole e leggere - lamentano le divise - ma non si decidono a fornircele". E così si preferisce uscire disarmati. A proprio rischio e pericolo. www.ilgiornale.it

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Parco dei Nebrodi: Intensificati i controlli con il IV Reggimento Carabinieri a Cavallo

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Nel quadro dei rinforzi di personale per la stagione estiva, richiesti di concerto con la Prefettura di Messina, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha assegnato al Comando Provinciale di Messina alcuni Carabinieri a Cavallo del 4° Reggimento di Roma da impegnare nei servizi di controllo dei territori all’interno del Parco dei Nebrodi. Da alcune settimane i carabinieri a cavallo hanno quindi effettuato perlustrazioni ippomontate nelle zone rurali e boschive dei comuni di Floresta, Ucria, Raccuja e Santa Domenica Vittoria integrando il normale dispositivo di controllo del territorio attuato dall’Arma nel Parco dei Nebrodi con le Stazioni e con l’impiego dello squadrone eliportato Carabinieri Cacciatori di Sicilia. La capacità dei Carabinieri a Cavallo e dei Carabinieri Cacciatori di perlustrare zone impervie ed isolate, impossibili da raggiungere a bordo di automezzi, risulta particolarmente utile per l’individuazione delle piantagioni di canapa indiana, per la prevenzione dell’abigeato, per il contrasto al pascolo abusivo e per garantire la presenza delle forze dell’ordine in ambienti rurali distanti dalle vie di comunicazione ordinarie. Nel corso delle attività perlustrative svolte, nei giorni scorsi, una pattuglia di carabinieri a cavallo ha individuato una mandria di 30 bovini richiedendo l’esecuzione dei controlli amministrativi e sanitari con l’ausilio del servizio veterinario di Patti e di personale della Stazione di Floresta. A seguito dei controlli esperiti è emerso che gli animali Page 12

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erano di proprietà di un’azienda zootecnica della provincia di Catania non autorizzata al pascolo in transumanza nel territorio del comune di Floresta, pertanto al proprietario del bestiame è stata comminata una sanzione amministrativa di 3.000 euro. Infine, in occasione della festa patronale di Sant’Anna nel comune di Floresta, è stato svolto un servizio di rappresentanza che è stato apprezzato da residenti e turisti ed in particolare dai bambini che hanno potuto osservare ed avvicinare i miliari dell’Arma e le loro cavalcature. I carabinieri a cavallo impiegati sono effettivi al 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di stanza a Roma, l’ultimo Reggimento interamente montato delle forze armate italiane, erede delle gloriose tradizioni ippiche dell’Arma dei Carabinieri. Il Reggimento oggi è costituito da: un Gruppo Squadroni, articolato su due Squadroni; un Centro Ippico; un Ufficio Comando, oltre che uno Squadrone Comando e Servizi e una Infermeria Quadrupedi. Oltre alle normali attività d’istituto, ed ai compiti operativi quali pattuglie e perlustrazioni in aree impervie dell’intero territorio nazionale, fornisce concorso nell’espletamento di servizi di ordine pubblico e soccorso in caso di pubbliche calamità. Il Reggimento, attraverso il Gruppo Squadroni, esegue il celebre Carosello Storico, saggio di alta scuola di equitazione e sintesi dell’addestramento raggiunto dai cavalieri dell’Arma. Inoltre con il Centro Ippico, il Reggimento provvede all’istruzione equestre dei Carabinieri e alla loro formazione tecnica, programma corsi di addestramento e provvede alle sedute di ippoterapia in favore di associazioni per disabili oltre a partecipare con la sezione sportiva a concorsi ippici di livello nazionale ed internazionale. Il Reggimento, infine, esplica servizi d’onore e di rappresentanza. www.glpress.it

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Strage discoteca Corinaldo: presa la banda dello spray al peperoncino, arresti per omicidio

0 3 a gos t o 2 0 1 9 Grazie alle rapine compiute con lo spray al peperoncino la banda di giovanissimi che ha provocato la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), dove il 7 dicembre scorso morirono cinque giovani e una madre, riusciva a mettersi in tasca circa 15mila euro al mese. E' quanto hanno accertato gli investigatori che stanno ora indagando su tutta un'altra serie di episodi analoghi avvenuti in 60 locali del centronord e anche all'estero: uno dei colpi è infatti stato realizzato a "Chessy, presso il parco divertimenti Disneyland". In tutti e 60 i casi è stata accertata la presenza dei giovani. Sette gli arresti: in carcere sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni, tutti residenti nel Modenese, accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni: farebbero parte di una banda dedita alle rapine in discoteca spruzzando spray al peperoncino. Arrestato anche un ricettatore solo per associazione. Quella sera erano tutti alla Lanterna Azzurra. I sei ragazzi arrestati sarebbero responsabili di molteplici furti e "agivano con stabilità". Erano in contatto con il ricettatore, arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. Il

ricettatore, contattato

è stato precisato, anche prima del

veniva furto.

"Grazie ai carabinieri e agli inquirenti: avevamo promesso indagini serie e rigorose per prendere i responsabili di quella tragedia e ora c'è un segnale importante. Nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. La strage di Corinaldo non è l'unico episodio in cui bande di giovani hanno utilizzato spray al peperoncino provocando caos e tragedie. Il 3 giugno 2017 a Torino, in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finalissima di Champions tra la Juventus e il Real Madrid, i componenti di un altro gruppo di giovanissimi - anche in questo caso definito 'banda dello spray' - sparsero del liquido tra la folla provocando caos e un fuggifuggi disperato di migliaia di persone. Nella calca, rimasero ferite oltre 1.500 persone e due morirono in seguito. www.ansa.it

Aggredisce i carabinieri, bloccato con il Taser

0 5 a gos t o 2 0 1 9 TORINO. Questa volta i carabinieri lo hanno utilizzato davvero il Taser, non solo per spaventare. Per la prima volta è stato impiegato in un intervento per rendere inoffensivo un giovane che si era scagliato contro i militari, con l’intenzione di aggredirli fisicamente impugnando dei cocci di vetro. L’uomo è stato immobilizzato con una scarica elettrica e arrestato.

È accaduto lo scorso sabato notte, in corso Giulio Cesare, al bar «Corazon». Alcune pattuglie dei carabinieri sono intervenute a seguito di una segnalazione per una rissa in corso tra alcuni avventori. All’arrivo dei militari, le persone sono fuggite correndo, allontanandosi nelle vie limitrofe. Lì, di fronte al locale, è rimasto un giovane continua

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ARMA «visibilmente alterato per abuso alcolico, che proferiva frasi offensive nei confronti dei carabinieri». In più ha tentato aggredirli prendendo dei cocci di bottiglia da terra. Lo hanno invitato a calmarsi. Dopo alcuni tentativi, hanno adottato la procedura prevista per l’impiego del Taser, la pistola ad impulsi elettrici. L’hanno puntata, come effetto deterrente. All’ennesimo avvertimento andato a vuoto, il carabiniere gli ha sparando i «dardi» addosso, attivando la scarica elettrica. Una volta reso inoffensivo è stato immobilizzato.

Così il primo arrestato a Torino, colpito dal Taser in dotazione in via sperimentale agli equipaggi dell’Arma, è un giovane di origine marocchina: Mouhcine El Baz, 27 anni. Per precauzione è stato portato al San Giovanni Bosco per controlli e subito dimesso. I militari hanno accertato che era stato coinvolto in una rissa con altre 8 persone nel dehors del locale, rimasto danneggiato. È stato arrestato per violenza, resistenza, rissa e danneggiamento. www.ansa.it

I magistrati sì, i poliziotti no. Ecco la follia sul porto d'armi 0 5 a gos t o 2 0 1 9 La legge c'è ed è un "Regio decreto". Risale al 1940, se si escludono le modifiche fatte nel tempo, quando al governo c'era ancora Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III poteva fregiarsi dei titoli di Re d'Italia, d'Albania e imperatore d'Etiopia. All'articolo 73 del regolamento di esecuzione del Testo unico sulla pubblica sicurezza è scritto chiaro e tondo: ai magistrati è concesso portare la pistola senza licenza, ai poliziotti no. Se non quella d'ordinanza. Dopo l'omicidio di Mario Rega Cerciello, il carabiniere ammazzato a Roma da un giovane americano, si è riaperto il dibattito sulle armi date in dotazione alle forze di polizia. Il militare è infatti andato disarmato all'appuntamento con la morte. Come rivelato in esclusiva dal Giornale.it, molti carabinieri e agenti che operano in borghese decidono di lasciare nell'armadietto la pistola d'ordinanza perché "troppo grande e pesante". La 9 millimetri parabellum è "un'ottima arma", ma "difficilmente occultabile" quando in estate si gira con abiti leggeri. Il rischio è di essere "sgamati" rapidamente, per cui in determinate operazioni si preferisce presentarsi senza la Beretta 92 FS.

Ecco allora che emergono tutti i paradossi della legislazione italiana. Dopo gli attentati sulla Rambla a Barcellona, l'ex ministro Minniti invitò le forze dell'ordine a girare armati anche fuori servizio. Il problema, fecero notare i sindacati di categoria, è che portarsi una 9 millimetri sul bus o in metro non è cosa semplice. E il rischio è di scatenare il panico e di maneggiarla con difficoltà. "Io di solito la porto con me – spiega Andrea Cecchini, segretario di Italia Celere – ma d'estate è complicato. Nasconderla è difficile e poi hai sempre la paura che possano rubartela, sparare a caso o chissà cos'altro". In molti da tempo chiedono che ai poliziotti venga concesso l'utilizzo di un'arma più piccola e facilmente maneggevole. Il ministero non può acquistarle per tutti? Passi pure la scusa. Ma il fatto è che non possono neppure comprarsene una personale. Il motivo? Proprio quel regio decreto di mussoliniana memoria. La legge dice infatti che gli agenti di P.S. (carabinieri e poliziotti operativi) possono portare "senza licenza" solo "le armi di cui sono muniti". Ovvero la pistola d'ordinanza. Tradotto: possono circolare solo con la (ingombrante) Beretta 92 FS data loro dallo Stato. Non un'altra. continua

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ARMA Capite l'assurdità? "Questa norma – spiega Cecchini – vale per l'85% dei tutori dell'ordine, che sono agenti di pubblica sicurezza". Il restante 15% è fatto dagli ufficiali di P.S., ovvero forze dell'ordine con gradi e responsabilità più alte. Solo loro hanno diritto di "portare senza licenza" qualsiasi tipo di arma e quindi possono tranquillamente comprarsene una più maneggevole. "Da tempo – spiega Cecchini – chiediamo ai governi di modificare la legge per permettere a tutti gli operatori della sicurezza (e non solo gli ufficiali) di circolare con le pistole senza licenza. In questo modo ce ne compreremmo una più piccola e potremmo nasconderla quando siamo in borghese o in abiti civili". Il paradosso è che spesso ci sono "istruttori che insegnano a sparare ai Gis, al Nocs e ai reparti operativi, ma poi non hanno il diritto di circolare armati".

Un modo, in realtà, esisterebbe. Secondo le norme, i prefetti possono concedere il porto d'armi per rivoltelle e pistole "in caso di dimostrato bisogno". "Il problema è che non viene quasi mai rilasciato ai poliziotti, perché deve essere giustificata la necessità per la difesa personale". E un agente già equipaggiato con la 9 millimetri non rientra quasi mai nella categoria. L'ultimo (assurdo tassello) riguarda i magistrati. Il regio decreto, infatti, permette di circolare armati senza licenza anche al capo della polizia, ai prefetti, agli ispettori provinciali amministrativi (?), ai pretori e ai "magistrati addetti al Pubblico ministero o all'ufficio di istruzione". Cecchini è lapidario: "Non capiamo perché un pm, senza corsi specifici né prove psico attitudinali, possa comprarsi una pistola e noi che passiamo metà della nostra vita sul campo, invece no". Come dargli torto? www.ilgiornale.it

I CARABINIERI DI MANDANICI NON HANNO DOVE PARCHEGGIARE. LA NUOVA AMMINISTRAZIONE HA FATTO CANCELLARE LO STALLO DAVANTI LA CASERMA. 0 6 a gos t o 2 0 1 9 Mandanici – Tra i tanti provvedimenti adottati dal nuovo sindaco di Mandanici, vista la necessità di effettuare la segnaletica e nuove strisce di parcheggio per i cittadini, c’è stato anche quello di abolire il parcheggio riservato ai mezzi dell'Arma dei Carabinieri. Sarà stata una dimenticanza. Ma al momento la stazione carabinieri di Mandanici è forse l’unica in Italia che non ha un parcheggio proprio. Una eventuale chiamata di emergenza altri mezzi dei carabinieri devono essere parcheggiate chissà dove, o magari in zone vietate Ma un carabinieri non può trasgredire il codice della strada, anzi deve fare rispettare la legge. Ed allora come si fa? Sarebbe opportuno che il nuovo sindaco rimediasse all’errore responsabilizzando Page 15

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l’ufficio tecnico a predisporre due stalli davanti la stazione dei carabinieri. Il sindaco Briguglio ha fatto delle precisazioni sull'articolo pubblicato dalla Gazzetta Jonica. I carabinieri - ha detto il primo cittadino - hanno un garage proprio e quindi non c'è nessità di uno stallo davanti. C'è da dire che sono stati depennati anche gli stalli davanti l'ufficio postale e il Municiipo, proprio per equità del provvedimento. Il nuovo piano viario con relativa segnaletiva orizzontale, compresi i parcheggi, ha ottenuto il paese larghi consensi. I carabinieri che prestano servizio a Mandanici possono trovare parcheggio in altri posti. wwwgazzettajonica.it

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Blitz dei carabinieri, conti correnti hackerati e svuotati con una mail: 5 arresti.

0 6 a gos t o 2 0 1 9 MBlitz dei carabinieri, conti correnti hackerati e svuotati con una mail: 5 arresti Cinque persone sono state arrestate con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio dei proventi illeciti scaturiti dall’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, dalla detenzione e diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o telematici e dalla frode informatica. I carabinieri, nell'ambito dell'operazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura, diretta da Giovanni Bombardieri. Il provvedimento riassume gli esiti dell'indagine “Fullones”, (dal modo in cui venivano appellati coloro che lavavano i tessuti nell’antica Roma), condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal sostituto procuratore Nunzio De Salvo, che ha avuto inizio nel luglio 2017, quando si decise di approfondire decine di denunce che provenivano da numerosi comandi dell’Arma, dislocati in tutta Italia. Questo esame preliminare avrebbe consentito di accertare che tutte le denunce presentate erano caratterizzate dalla stessa condotta: le vittime affermavano sempre di essere state tratte in inganno da mail, pervenute sui propri account di posta elettronica con loghi contraffatti di vari istituti di credito, che le invitavano ad inserire i dati riservati per l’accesso ai propri conti correnti in maschere del tutto similari a quelle realmente in uso alle pagine home banking dei loro istituti di credito. Nelle denunce le ignare vittime hanno precisato che, già pochi minuti dopo aver comunicato le credenziali di accesso, dai loro conti correnti venivano effettuati uno o più bonifici bancari in favore di altri conti correnti e, o carte prepagate intestate a soggetti a loro sconosciuti, che dai successivi accertamenti sono risultati Page 16

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residenti nella città di Reggio Calabria. La svolta delle indagini nel 2017 L’elemento decisivo per lo sviluppo dell'indagine è emerso la mattina dell’11 luglio 2017, quando la stazione carabinieri di Arese, in provincia di Milano, ha trasmesso all’Arma reggina una denuncia, presentata pochi minuti prima, per una sottrazione illecita di 9.300 euro dal conto corrente bancario della vittima e accreditati su di un conto attivato presso un istituto di credito di Reggio Calabria e già in parte prelevati pochi minuti dopo il bonifico a uno sportello bancomat. I carabinieri accedendo alla filiale hanno acquisito le immagini del circuito della videosorveglianza e questo tempestivo intervento ha consentito di superare il complesso di accortezze (fra le quali, utenze telefoniche non intestate o intestate a terzi estranei all'attività, linguaggio criptico delle conversazioni e triangolazioni con altri conti correnti) che gli indagati avevano predisposto per eludere le indagini, permettendo così di identificare in Luca Adornato, colui che aveva prelevato il denaro . Il modus operandi Le attività tecniche che sono seguite dopo l'identificazione di Adornato avrebbero consentito anche di documentare il modus operandi del sodalizio, in grado di acquisire da complici al momento non identificati, specializzati nella predisposizione e nell’invio delle false mail, apparentemente provenienti da istituti di credito, con le quali si chiedeva al cliente di collegarsi ad un link e di inserire le proprie credenziali, i codici di accesso ai profili home banking dei correntisti (ed in particolare, nella maggior parte dei casi, di

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ARMA titolari di carte prepagate Postepay Evolution), per poi sostituirsi ai titolari e disporre bonifici non autorizzati in favore di altri conti correnti o carte prepagate. Successivamente il danaro veniva prelevato in contanti lo stesso giorno del bonifico e suddiviso, in parte al titolare della carta prepagata, in parte ai componenti dell’associazione e in parte riversata alle organizzazioni specializzate nel “phishing”. Il carattere sistematico delle condotte illecite perseguite e la necessità di sfuggire all'attivitò di investigazione, avviata dopo le denunce presentate dagli intestatari dei conti correnti, hanno reso necessario il reclutamento di altri complici, disponibili – dietro il pagamento di un piccolo corrispettivo, di solito intorno a 100 euro – ad attivare appositamente una carta prepagata o un conto corrente, ovvero a mettere a disposizione i propri già attivi, per far accreditare sugli stessi le somme dei citati bonifici e consentirne

l’immediatamente prelievo. Le posizioni da chiarire Sono tuttora in corso gli approfondimenti sulla posizione di 111 persone – principalmente, ma non esclusivamente, reggini in contatto con i destinatari dell’odierna misura - che avrebbero attivato conti correnti o carte prepagate, mettendoli al servizio dell’associazione per consentire il transito del denaro, complessivamente quantificato in 171mila euro, sottratto a quasi 200 vittime. Infine spiccano, tra gli arrestati, Francesco Lonano e Luca Adornato, destinatari di una ulteriore misura cautelare nell’ambito dell’indagine “Random”, anch’essa eseguita oggi dall’Arma reggina. www.reggiotoday.it

I carabinieri di Assisi diventano ‘green’: arriva un’auto ibrida 0 9 a gos t o 2 0 1 9 Sorpresi ed incantati. Questi i sentimenti dei turisti che in questi giorni si sono recati a visitare Assisi, quando, per le viuzze della città, hanno incontrato una pattuglia dei Carabinieri a bordo di un’auto ibrida, ecologica. Essa si affianca ad un’altra autovettura completamente elettrica, unica nel suo genere in Umbria, nei luoghi in cui San Francesco 800 anni fa iniziava a parlare proprio di ecologia. Da pochi mesi, infatti, ha intrapreso servizio una delle tante autovetture pensate, testate ed acquistate dal Comando Generale dell’Arma, specificatamente per le peculiari esigenze di sicurezza e al passo con i tempi. Autovetture funzionali, che nulla hanno da invidiare a quelle di vecchia generazione, in grado di garantire tempi rapidi di intervento. Di conseguenza – dice il Comando provinciale dei Carabinieri -maggiore presenza ed efficienza anche nei caratteristici vicoli della città di San Francesco, ma nel massimo rispetto dell’ambiente. I militari assisani, anche grazie all’auto ibrida, sono quindi pronti a Page 17

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garantire la sicurezza dei numerosi turisti italiani e stranieri che, con l’arrivo delle belle giornate, affolleranno la famosa città del Patrono d’Italia. L’auto ibrida è una Toyota Yaris Hybrid. A livello nazionale, l’Arma ne ha in dotazione 250 unità fornite da LeasePlan, vincitrice della gara CONSIP per il noleggio a lungo termine delle vetture. Una soluzione, quella del noleggio a lungo termine, che ha permesso all’Arma di dotarsi di un numero maggiore di auto rispetto al classico acquisto. Il noleggio, spiega Toyota, durata di 60 mesi. Al termine, le Yaris ibride saranno riconvertite, per tornare ad avere un aspetto da auto “civile”, e rimesse poi nel mercato dell’usato. Si tratta della prima flotta elettrificata messa a disposizione dei Carabinieri. Per l’Arma, Toyota Italia ha ideato (offrendoli a titolo completamente gratuito) una serie di 10 sessioni di formazione su tecnologia e guida ibrida. Alunni sono stati 250 Carabinieri dei comandi di Firenze, Perugia, Milano, Bologna, Napoli, Padova, Cagliari, Palermo, Catanzaro e Roma. www.assisinews.it

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Carabiniere sparò al ladro, viene assolto. Ma l'Arma vuole cacciarlo 1 0 a gos t o 2 0 1 9 SImmaginate la scena: un carabiniere rischia di essere investito da banditi che vogliono ucciderlo, tira fuori l'arma, esplode un colpo e subito finisce nel vortice di inchieste, visite mediche, sanzioni, processi. Vicenda già vista. Stavolta però il militare in questione viene assolto dalla magistratura, per aver utilizzato legittimamente la pistola. Bisognerebbe esultare, direte voi. E invece no: perché l'Arma sta pensando di togliergli uniforme e distintivo, in sostanza di licenziarlo. Nonostante l'assoluzione.

malviventi lo "puntano" e lui "per evitare di essere investito" si sposta di lato "esplodendo un colpo di arma da fuoco in direzione dell'auto in fuga". Sfortuna vuole che il proiettile finisca contro "una donna e sua figlia che viaggiavano a bordo di uno scooter" nella stessa direzione del malviventi. Come si dice: erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tradotto: sfiga.

Dopo la corsa in ospedale, il ricovero e le prime paure, le due donne sono fuori pericolo. Nessuna conseguenza grave: hanno pure ritirato la querela inizialmente presentata. Lo stesso non si può dire per il Non si tratta di una delle classiche malcapitato carabiniere che ha avuto barzellette sui carabinieri che si l'ardire di premere il grilletto. Sette mesi raccontano sotto l'ombrellone per far dopo, infatti, il Comandante di Corpo gli ha ridere amici e parenti. Ma dell'assurda inflitto una sanzione disciplinare di cinque storia (vera) di un maresciallo campano in giorni di consegna di rigore. La più grave servizio nella Capitale, al secolo Raffaele delle punizioni militari di corpo. Il motivo? Aver esploso un colpo di pistola "incurante Russo. delle specifiche circostanze e condizioni Siamo a Roma, in via Ozanam. È il 16 ambientali". marzo dello scorso anno. Intorno alle 18, una Mini Cooper con a bordo due persone Il fatto è che nessun magistrato ha ritenuto prova a mettere in atto la classica truffa necessario processare il militare per uso dello specchietto ai danni di un ignaro illegittimo dell'arma o per eccesso di signore. I carabinieri della Compagnia di legittima difesa. Anche il giudice militare, Roma San Pietro però li stanno pedinando su concorde richiesta del pm, ha archiviato e li pizzicano con le mani nella marmellata. il caso, sentenziando che "l'esplosione del La dinamica successiva emerge dalle carte colpo possa ricondursi alla necessità di dei processi. I militari con la gazzella vincere una resistenza o respingere una sbarrano la strada ai malviventi mentre un violenza nell'adempimento del dovere". carabiniere in divisa scende dal mezzo e si Cioè, il carabiniere aveva tutto il diritto di piazza "di fronte all'autovettura intimando sparare. In fondo i testimoni giurano che se l'alt". Nel frattempo "il maresciallo Russo" Russo "non si fosse spostato, sarebbe stato si avvicina "di corsa al veicolo" per dare sicuramente investito o arrotato dal veicolo manforte. Sembra che tutto vada secondo i in fuga". Tanto che il malvivente alla giuda piani. Ma a un certo punto il conducente dell'auto è stato poi condannato per tentato effettua "una manovra improvvisa": omicidio del maresciallo. ingrana la retromarcia, si smarca dal posto di blocco e "innesta immediatamente la Ci si aspetterebbe un finale del tipo "tutti prima" tentando "di investire il militare" in vissero felici e contenti". Ma non è così. La divisa. Il primo carabiniere si getta di lato sanzione disciplinare rischia infatti di per salvarsi la vita e l'auto continua la sua interrompere la carriera militare di Russo. folle corsa. Sulla traiettoria c'è Russo che continua sta accorrendo in aiuto del collega. I Page 18

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ARMA Il carabiniere ha fatto richiesta di ammissione al servizio permanente, ma il Comando Generale gli ha comunicato che "sta valutando di non accoglierla" proprio per colpa di quei cinque giorni di rigore e della valutazione caratteristica assegnatagli dai superiori. Una beffa: i magistrati ti assolvono e l'Arma ti punisce. Secondo il Comando, il militare non avrebbe "sufficiente affidabilità" e poi ci sarebbe quel giudizio valutativo "inferiore alla media" redatto dai superiori - guarda caso - nel periodo che comprende il fattaccio. "Russo è risultato tra i migliori del suo corso di Marescialli - spiega però l'avvocato Giorgio Carta che lo difende - e il comandante di compagnia dove adesso fa servizio ha dato parere positivo al suo passaggio al servizio permanente". Perché allora cacciarlo? La vicenda fa tornare la mente quanto successo nei giorni scorsi a Mario Rega Cerciello. Il vicebrigadiere è stato ucciso da 11 coltellate eppure né lui né il collega hanno usato la pistola. Il comandante provinciale dei carabinieri ha spiegato che "se Varriale avesse usato l'arma sarebbe

stato indagato". E infatti è così: se non spari sei morto, se lo fai (come nel caso del maresciallo Russo) passi le pene dell'inferno. "Le forze dell’ordine italiane sono terrorizzate dall'eventualità di usare le armi - insiste Carta - Questi episodi possono dissuadere dall'uso della pistola che, invece, è data in dotazione proprio per essere estratta in casi come quello di Russo, ove ricorra la necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità, come dice l’art. 53 del codice penale". Il rischio è che alla fine i militari escano in strada "con le armi spuntate". La Beretta meglio tenerla nella fondina. "In Italia siamo arrivati all'assurdo che molti poliziotti mi dicono di preferire una violenza piuttosto che tirare fuori l'arma. Se spari, vieni probabilmente indagato, eventualmente processato e, magari, fai la fine del maresciallo Russo. Il guaio è che pure i malviventi lo sanno e questo li spinge ad essere più aggressivi di quanto sarebbero con le polizie di altri Paesi. Sanno di non rischiare la vita, né una risposta armata dei tutori dell’ordine". Un paradosso. www.ilgiornale.it

Il comandante generale dei carabinieri a Bergamo ricorda l’appuntato travolto 1 0 a gos t o 2 0 1 9 Visita del comandante generale dei carabinieri, generale di Corpo d’armata Giovanni Nistri, ai reparti dell’organizzazione territoriale, speciale e forestale della provincia. Il generale Nistri, accompagnato dal comandante provinciale Paolo Storoni, nella mattinata del 9 agosto ha raggiunto la compagnia di Zogno, dove è stato ricevuto dal capitano Emanuele Tanzilli, dai militari presenti e da una rappresentanza dell’Associazione nazionale carabinieri (sezione di San Pellegrino Terme). Il comandante generale ha voluto ricordare l’appuntato scelto Emanuele Anzini, travolto e ucciso da un automobilista la notte del 17 giugno mentre effettuava un posto di controllo a Terno d’Isola. Page 19

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Il comandante generale ha poi raggiunto la stazione carabinieri Forestale di Sedrina, e il comando provinciale di via delle Valli, dove ha salutato il questore Maurizio Auriemma, il comandante provinciale della Guardia di finanza Mario Salerno e il comandante del terzo reggimento Aves «Aquila», Mario Foglia. A seguire, il comandante generale ha incontrato una rappresentanza di militari del comando provinciale, del gruppo Forestale, dei reparti speciali, dei delegati dei Consigli di base e centrale di rappresentanza e delle Associazioni carabinieri e forestali in congedo, con i quali ha toccato le principali tematiche connesse al servizio svolto dai

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ARMA carabinieri in favore della collettività, soffermandosi, in particolare, sui temi dell’etica del carabiniere e dello spirito di servizio, molto sentiti e cari ai militari dell’Arma di ogni ordine e grado. Il comandante generale si è quindi intrattenuto con gli ufficiali, con i quali ha affrontato i principali temi dell’ordine e

sicurezza pubblica del territorio. Infine, il generale Nistri ha raggiunto la sede del 2° Nucleo elicotteri carabinieri di Orio al Serio, dove è stato accolto dal comandante Massimo Margini, dai militari del reparto e del Nucleo cinofili. www.bergamo.corriere.it

Torino, i carabinieri trovano il "kit delle truffe a g l i a nz i a ni " : s e i d e nunci a t i 1 0 a gos t o 2 0 1 9 Targhe contraffatte della Smat e della Regione Piemonte nascoste in una lavatrice ma pronte a essere sistemate sull'auto per fingersi dipendenti: il "kit delle truffe agli anziani" è stato scoperto dai carabinieri all'interno del campo nomadi di Torrazza Piemonte, nel Torinese. Fuori, invece, una discarica di 200 metri quadri con rifiuti pericolosi e diversi stabili abusivi, tra abitazioni, magazzini e servizi igienici. Sei persone sono state denunciate. I controlli sono stati eseguiti dai militari della stazione di Leinì, con la collaborazione dei colleghi di Venaria Reale e di Verolengo con diverse perquisizioni. Le targhe erano nascoste all'interno dell'oblò di una lavatrice: ben otto con i loghi della

Regione Piemonte e della Smat, pronte per essere applicate sulle auto "pulite". I carabinieri insieme con il personale dell'ufficio tecnico comunale hanno accertato anche l'esistenza dei tredici manufatti, senza autorizzazione, che i residenti avevano trasformato in bagni e abitazioni mentre nel terreno agricolo vicino era stata realizzata una discarica abusiva di 200 metri quadri: c'erano rifiuti pericolosi e 23 fusti di olio. Sono intervenuti i tecnici dell'Arpa Piemonte per procedere con i campionamenti della sostanza e mettere in sicurezza l'area che è stata sottoposta a sequestro penale. Sono state trovate anche 24 munizioni e un motorino rubato sei anni fa nel Milanese. www.repubblica.it

Carabiniere 42enne precipita da un terrazzo e muore

1 1 a gos t o 2 0 1 9 La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di ieri quando il maresciallo Daniele Gatto Maresciallo Capo dell’Arma dei carabinieri di 42 anni in servizio presso l’aliquota Radiomobile della compagnia di Ronciglione, è stato ritrovato senza vita. Il decesso, presumibilmente, sarebbe stato causato dalla caduta da un terrazzo. Ad insospettirsi ed a lanciare l’allarme gli stessi colleghi dell’Aliquota Radiomobile di Page 20

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Ronciglione che attendevano il Maresciallo Gatti alle ore 13.00 per l’inizio del turno di servizio. I militari recandosi a casa dei familiari dove risiedeva hanno rinvenuto corpo, senza vita, sotto ad un terrazzino dell’abitazione. www.infodifesa.it

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ARMA

Ex comandante dei carabinieri si toglie la vita a 5 4 a nni 1 2 a gos t o 2 0 1 9 RIOTORTO. Si è tolto la vita con un colpo di pistola, a metà pomeriggio, a Riotorto dove viveva con la moglie e il figlio. Una tragedia che ha investito in pieno l’Arma dei carabinieri: la vittima è il maresciallo Fabio Beci, 54 anni, conosciuto in tutta la Val di Cornia per aver prestato servizio in varie stazioni. Il maresciallo Beci aveva preso servizio appena una settimana nella stazione Follonica dopo aver comandato quella Portovecchio, al quartiere Cotone Piombino.

da di di di

Una fine tragica, le cui ragioni non trovano risposta tra i colleghi, in lacrime, che raccontano di un uomo appassionato del suo lavoro, sempre allegro e positivo, generoso con i colleghi. Divideva il suo tempo tra la famiglia, l’Arma e la bicicletta, la sua grande passione.

Abitava ormai da alcuni anni con la famiglia a Riotorto, dove viene descritto come un uomo tranquillo e riservato. Faceva parte dell’Unione ciclistica Riotorto, ma spesso usciva in bici con pochi amici per fare un giro sulle strade della Val di Cornia. La notizia si è diffusa nel tardo pomeriggio, e ha lasciato nel dramma non solo i suoi familiari, ma tutti i colleghi, che hanno parlato letteralmente di un fulmine a ciel sereno. Nessuno sa immaginarsi le ragioni del suo gesto, nessuno era a conoscenza di particolari malumori o sofferenze psicologiche. Un’indagine cercherà di chiarire i fatti. Nella casa del maresciallo sono arrivati molti colleghi, sconvolti da una notizia a cui nessuno voleva credere. www.iltirreno.geolocal.it

I MARTIRI DI FIESOLE 1 2 a gos t o 2 0 1 9

All’inizio dell’estate del 1944 le unità della V Armata americana e dell’VIII Armata britannica concentrarono la loro azione in Toscana, dove i tedeschi opponevano una forte resistenza prima di attestarsi sulla Page 21

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Linea gotica. Con le forze alleate erano schierate le unità del nuovo Esercito Italiano mentre, oltre le linee dei territori occupati dai tedeschi, si intensificava l’azione dei patrioti. A pochi chilometri da Firenze, a Fiesole, il vice brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Amico, comandante della Stazione, era il capo della Resistenza locale: guidava una delle otto squadre d’azione di una brigata impegnate nella zona Marte-San Domenico, di cui faceva parte Fiesole. Con lui operavano i carabinieri Vittorio Marandola, Fulvio Sbarretti, Alberto La Rocca, Pasquale Ciofini e Sebastiano Pandolfo. La Stazione dell’Arma svolgeva nell’area di Fiesole una intensa azione di guerriglia con una continua attività informativa e di

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ARMA collegamento, assicurava la copertura dei patrioti operanti e nascondeva gli ex prigionieri alleati. I tre carabinieri si presentano al comando tedesco di Fiesole (illustrazione dell’epoca)Il 27 luglio, mediante una comunicazione radio clandestina in codice, al vice brigadiere Amico fu preannunciato l’arrivo di un plico con ordini operativi a mezzo di una staffetta, la quale avrebbe portato con sé un altro messaggio da consegnare al Comando della Brigata partigiana Rosselli numero 2. I carabinieri della Stazione di Fiesole avrebbero dovuto assicurare una adeguata copertura alla staffetta per farla proseguire verso la frazione di San Clemente, dove un partigiano avrebbe rilevato il secondo documento per portarlo a Monte Giovi, sede del Comando della Brigata. La sera del 28 luglio la staffetta giunse alla Stazione Carabinieri di Fiesole. Si trattava del partigiano Rolando Lunari, di 19 anni, noto col nome di battaglia Bomba. Consegnato il messaggio al vice brigadiere Amico, il giorno successivo si rimise in marcia, accompagnato dai carabinieri Pandolfo, Sbarretti e Ciofini. Davanti alla chiesa di San Clemente, Pandolfo e Lunari furono intercettati da una pattuglia della Wehrmacht che, dopo averli feriti, li catturò, nonostante il tentativo di Sbarretti e Ciofini di porli in salvo. Il 30 luglio, alle prime luci dell’alba, otto SS imboccarono la strada che dalla fattoria, passando per la chiesa di San Martino l’Opaco, conduce al Bosco Nuovo di Masseto. In mezzo a loro procedeva il carabiniere Pandolfo. Poco dopo Pandolfo fu giustiziato. Il giorno successivo la stessa sorte toccò a Lunari. Il vice brigadiere Amico fu convocato a Villa Martini, sede del Comando nazista retto del tenente Hans Hiesserich. Alle contestazioni dell’ufficiale tedesco, il vice brigadiere Amico sostenne di non sapere nulla dell’attività partigiana del carabiniere Pandolfo, asserendo che il militare si era arbitrariamente allontanato dal reparto qualche giorno prima. Nel frattempo, i tedeschi erano impegnati nella battaglia di Firenze. Nell’intento di allentare la pressione del fronte clandestino, il 5 agosto il tenente Hiesserich avviò un piano di deportazioni. Il vice brigadiere Amico ebbe sentore che i tedeschi stessero per procedere all’arresto del carabiniere Page 22

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Ciofini, sospettato di aver preso parte al conflitto a fuoco nei pressi della chiesa di San Clemente. Il sottufficiale allontanò immediatamente il militare dal reparto inviandolo alle unità clandestine di Firenze. Qui il carabiniere Ciofini continuò ad adoperarsi attivamente nella lotta partigiana. Ma il 6 agosto i nazisti arrestarono lo stesso vice brigadiere Amico conducendolo, con gli altri civili, al Passo del Giogo, sulla Linea gotica. Lo stato di emergenza fu proclamato dappertutto. A Fiesole un bando del Comando germanico ordinò l’immediata presentazione di tutti gli uomini dai 17 ai 45 anni. La pena per i renitenti era la fucilazione immediata. Quelli che si presentarono furono destinati allo scavo di trincee. Ma tanti altri preferirono nascondersi o fuggire, disperdendosi nella valle del Mugnone nel tentativo di raggiungere il fronte o di unirsi ai combattenti partigiani. I carabinieri, dal canto loro, malgrado l’arresto del vice brigadiere Amico, continuarono a svolgere regolare servizio, non trascurando la loro attività clandestina. Il 10 agosto, fra i civili che si erano presentati alcuni giorni prima, i nazisti ne scelsero a caso dieci che furono rinchiusi in un sottoscala di un albergo dove aveva sede un posto di blocco nazista. Sui muri delle case i tedeschi affissero un altro bando, con il quale si annunciava alla popolazione che i dieci prigionieri sarebbero stati passati per le armi nel caso in cui si fossero verificati attentati. Dal passo del Giogo, intanto, il vice brigadiere Amico riuscì a fuggire e a congiungersi con i partigiani della divisione Giustizia e Libertà. I carabinieri Marandola, Sbarretti e La Rocca si dettero alla macchia per partecipare alla lotta partigiana. Quando il tenente Hiesserich venne a sapere della loro scomparsa, annunciò che i dieci ostaggi sarebbero stati giustiziati. I tre carabinieri si presentarono spontaneamente al Comando tedesco (come aveva fa t t o qualche m e se prima Sa l v o D’Acquisto). E affrontarono la morte, il 12 a g os t o 1 9 4 4 . www.carabinieri.it

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ARMA CONCORSI

C O N C O RS I P U B B L I C I NOVITA': - Pubblicato la graduatoria di ammissione al tirocinio pratico relativo al Concorso, per esami, per l'ammissione al 201° Corso dell'Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri - Pubblicato il Decreto definitivo, e relative graduatorie, degli allievi carabinieri designati per la specializzazione in materia di sicurezza e tutela forestale, ambientale e agroalimentare, appartenenti al 138° Corso Allievi Carabinieri - Pubblicato l' avviso relativo al calendario di svolgimento della prova scritta facoltativa lingua straniera del concorso pubblico per l'ammissione al 9° Corso Triennale Allievi Marescialli - Pubblicato il calendario della prova orale del concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 11 tenenti in s.p. del Ruolo Forestale dell'Arma dei Carabinieri - Pubblicato il calendario della prova orale del concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 13 tenenti in s.p. del Ruolo Tecnico dell'Arma dei Carabinieri "I vincitori del concorso devono presentarsi dalle ore 8.00 alle ore 12.00 del giorno 25 giugno 2019, presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, Via Cernaia, nr.23. Gli stessi devono prendere visione dell 'avviso contenente le prescrizioni per l 'incorporamento - Pubblicato il calendario di convocazione alla prova orale del concorso per l’ammissione al 201° corso dell’Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri” - Pubblicato, per i concorrenti idonei, l'esito della prova scritta del concorso, il risultato conseguito nella valutazione dei titoli di merito e la data di convocazione per la successiva prova concorsuale - Pubblicato l’avviso relativo all'accertamento della conoscenza della lingua inglese ed alla prova facoltativa di lingua straniera per l’ammissione al 201° corso dell’Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri - Pubblicato l'avviso di convocazione alle prove di efficienza fisica, accertamenti psico-fisici e attitudinali del Concorso, per esami e titoli, per il reclutamento di 3.700 allievi carabinieri in ferma quadriennale.i www.carabinieri.it

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ATTUALITA' - NEWS

M ons . Sorond o a l l ' O nu p e r com b a t t e re uni t i l a s chi a v i t ù 0 1 a gos t o 2 0 1 9 Nell'oggi comincia già il domani" scriveva scrittore inglese Samuel Taylor lo Coleridge. È questo il messaggio che martedì scorso, Giornata Mondiale della Tratta, le Nazioni Unite hanno voluto lanciare come sfida per debellare la tratta degli esseri umani. Si tratta di un fenomeno drammatico e dai contorni multiformi, di cui un saggio è offerto da Nuns Healing Hearts, la mostra della fotografa e attivista statunitense Lisa Kristine, organizzata con la collaborazione della Missione della Santa Sede all’Onu, la Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, di cui è presidente e membro del Consiglio Stefano Zamagni, e la Galileo Foundation, visitabile nel Palazzo di Vetro di New York fino al 2 agosto. Lo scorso maggio, Papa Francesco stesso aveva visitato la mostra allestita nell'Aula Paolo VI, offrendosi di firmare alcune delle fotografie ora esposte nella Grande Mela. L'inaugurazione è stata anche l'occasione per tracciare le tappe dell'impegno della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: il cancelliere, mons. Marcelo Sanchez-Sorondo, ha preso parte alla prolusione, rimarcando - sottolinea l'AgenSIR - la denuncia del Pontefice a quello che è "un crimine contro l'umanità, una ferita frutto della globalizzazione dell'indifferenza". Contro il riduzionismo antropologico Nel suo intervento, mons. Sorondo ha ricordato quanto le moderne schiavitù siano un assillo costante del Papa. Lo dimostra la richiesta, avanzata poco dopo la sua elezione al soglio di Pietro (Marzo 2013), di approfondire le forme contemporanee della tratta degli esseri umani. Come sottolinea Papa Francesco, la schiavitù è un fenomeno ancora esistente, nonostante i grandi passi fatti per debellarla come la Convenzione concernente la schiavitù, firmata a Ginevra nel 1926. Il fenomeno, infatti, rimane profondamente radicato in alcuni Paesi, come India, Sudan e Mauritania. Sarebbe, tuttavia, erroneo considerarlo un drammatico risvolto delle nazioni in via di sviluppo, perché - come ha ricordato mons. Issue 1

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Sorondo nel suo intervento - la schiavitù "riappare sotto nuove forme come lavoro forzato, prostituzione, traffico d'organi e sfruttamento minorile" Rivolgendosi ai partecipanti del Seminario Internazione sulla proposta per "un'economia sempre più inclusiva" presso la Casina Pio IV nel 2014, Papa Francesco aveva già espresso una ferma condanna a questo "atteggiamento dello scarto", fenomeno evidente dell'invisibile tendenza al riduzionismo antropologico: "Si scarta quello che non serve, perché l’uomo non è al centro. E quando l’uomo non è al centro, c’è un’altra cosa al centro e l’uomo è al servizio di quest’altra cosa. L’idea è quindi salvare l’uomo, nel senso che torni al centro: al centro della società, al centro dei pensieri, al centro della riflessione. Portare l’uomo, un’altra volta, al centro". Per mons. Sanchez-Sorondo, l'impegno diramato dal Papa coincide con gli obiettivi di sviluppo sostenibile inseriti dalle Nazioni Unite nell'Agenda 2030, che mirano a porre fine alla povertà, alle disuguaglianze e a incentivare lo sviluppo sociale ed economico. Anche le moderne forme di schiavitù sono al centro dell'interesse dell'Agenda, come esemplificato dall'Obiettivo 16: "Ridurre crimini violenti, sfruttamento della prostituzione, lavoro forzato e violenza sui minori sono chiari obiettivi globali". Come sottolinea il cancelliere, dunque, sradicare queste forme di schiavitù non solo coincide con la dottrina sociale della Chiesa, ma è "un imperativo morale per tutte le donne e gli uomini della nostra generazione che seguono un mandato proveniente sia dei capi religiosi che dalle istituzioni politiche". Un nome, tante ferite Papa Francesco non ha mai perso occasione per sottolineare la gravità delle varie forme di schiavitù, da lui definite "una ferita aperta nel corpo della società, una piaga nella carne di Cristo e un

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crimine contro l’umanità". Lo ha fatto anche di recente, curando la Prefazione del libro Donne Crocifisse, La vergogna della tratta raccontata dalla strada', il resconto scritto da don Aldo Buonaiuto sulle tante donne vittime dello sfruttamento sessuale: "Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso che confonde il fare l’amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme. È una ferita alla coscienza collettiva, una deviazione all’immaginario corrente. È patologica la mentalità per cui una donna vada sfruttata come se fosse una merce da usare e poi gettare" ha scritto, inflessibile, il Papa. Come sottolinea don Aldo Buonaiuto, spesso si fa fatica a definire il confine tra ciò che è considerato lecito e ciò che non lo è. Questo è ancor più manifesto nelle realtà emarginate, dove lo sfruttamento è materia d'ordine quotidiano, eppure, come ricordano le Nazioni Unite, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica sulle dimensioni di questa piaga. Cosa s'intende per moderna schiavitù? è una domanda alquanto opportuna, che merita una risposta consona. La prostituzione Tra le forme di tratta più violente v'è la prostituzione, di cui sono spesso vittime donne e ragazze anche minorenni. L'intervenendo di mons. Sorondo s'è incentrato su questa piaga, perché le sue implicazioni sono tanto fisiche quanto spirituali. Le prostitute sono l'esempio più drammatico di quella che - usando un termine desunto dal lessico bergogliano - è la globalizzazione dell'indifferenza, un atteggiamento che nega l'esistenza degli esseri umani fragili, ritenuti un prodotto di scarto. Non esistere diventa parte dell'umiliazione inflitta alle vittime della prostituzione, che è "distruttiva", sottolinea il prelato: "L'umiliazione così reiterata [...] induce nelle vittime la convinzione di non esistere come persone, ma come proprietà o mezzo per il piacere degli altri". Per molte di loro, la non-esistenza è frutto di esperienze di tradimento che partono dall'alcova familiare. Fra gli innumerevoli esempi, basti menzionare i sempre più crescenti rapimenti delle donne bambine in Pakistan, che vengono date in sposa, talvolta finanche minorenni, a uomini adulti cinesi: secondo l'associazione Human Rights Watch, sono le stesse famiglie a Issue 1

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vendere, per cifre modiche - dai 3.000 ai 13.000 dollari -, le loro figlie a promessi sposi. Allettate da un futuro di agio, queste giovani donne, deprivate già della libertà di scegliere, sono sottoposte a vessazioni ed angherie indicibili e i loro diritti umani calpestati. In taluni contesti di emarginazione sociale ed estrema povertà, la promiscuità, unita al decadimento dei valori, può condurre a fenomeni di incesto e violenza: fenomeni diffusi, ma così radicati, da non essere totalmente evidenti nella loro gravità. Come ha ricordato il Pontefice nel discorso al termine del summit La protezione dei minori nella Chiesa: "La prima verità che emerge dai dati disponibili è che chi commette gli abusi, ossia le violenze (fisiche, sessuali o emotive) sono soprattutto i genitori, i parenti, i mariti di spose bambine, gli allenatori e gli educatori". Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef), è stato stimato che, nel 2017, su 10 ragazze vittime di rapporti sessuali forzati in 28 Paesi del mondo, ben nove hanno rivelato di essere state vittime di una persona conosciuta o vicina alla famiglia. Si mina, così, anche il senso stesso di contesto famiglia che - ricorda Papa Francesco - è "culla della vita e primo luogo dell'accoglienza e dell'amore, essa ha un ruolo essenziale nella vocazione dell'uomo". Al contrario, mons. Sorondo denuncia la profonda ferita inferta all'idea di famiglia che matura nelle stesse vittime, perché vi s'aggiunge la difficoltà, per coloro che riescono ad affrancarsi dalla coercizione, ad improntare dei rapporti interpersonali e coniugali fiduciosi: "Questa terribile forma di esclusione (la prostituzione, ndr) può escludere ogni opportunità di filiazione a tutti gli effetti ha ricordato il cancelliere - sino a negare alle vittime persino la possibilità o il desiderio di maternità". D'altra parte, il prelato sottolinea come il desiderio di volere dei figli o farsi una famiglia spesso funga da stimolo per reagire alla schiavitù imposta: "Capita che le vittime confessino che ciò che le ha portate ad essere libere e a ricercare la dignità è lo stesso desiderio di avere dei figli". Alzare argini per arrestare la tratta delle giovani presuppone una ferma posizione dei governi. D'altronde, è lo stesso appello ai

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governanti con cui don Aldo Buonaiuto ha chiosato il suo libro Donne Crocifisse. Intervistato dal Corriere della Sera, il sacerdote ha proposto il modello nordico, vale a dire la tendenza a rendere corresponsabile della tratta anche il cosiddetto "cliente". Un atteggiamento ritenuto fondamentale "per cambiare la mentalità di chi compra una ragazza o una bambina per la strada pensando di non fare in fondo niente di male" ha detto il sacerdote dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Dello stesso avviso è mons. Sorondo, che non ha mancato di appellarsi a una maggiore presa di coscienza cristiana dell'antropologia femminile che fughi le nebbie della dottrina della Chiesa: per Sorondo, se san Paolo sottolineava che 'Il corpo è il tempio dello Spirito Santo', certamente la questione del "male minore", così formulata da Sant'Agostino, non ha dato un contributo a dissipare le ombre della prostituzione. Il traffico d'organi Nel febbraio 2017, a margine del Summit sul traffico d'organi internazione organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, mons. Sorondo aveva denunciato il silenzio che grava sul turismo dei trapianti. A distanza di due anni, l'appello del cancelliere resta ancora attuale, con l'auspicio di una soluzione adeguata, come la donazione di organi, "l'unico modo per contrastare in accordo con le autorità statali". Purtroppo, mons. Sorondo denuncia che "fatta eccezione per gli Stati Uniti e la Spagna ed altri pochi Paesi, le donazioni di organi sono insufficienti in relazione ai bisogni della popolazione. Sarebbe, dunque, auspicabile invitare i governi a improntare un protocollo trasparente per implementare leggi che contrastino il traffico degli organi". Non bisogna, inoltre, dimenticare che questo "crimine contro l'umanità" infligge violenza sulle stesse anime "su cui s'imprimono ferite incurabili, persino più dolorose e profonde rispetto a quelle fisiche". In-dignazione e In-differenza Per sradicare il problema della tratta occorre, accanto all'impegno internazionale, stimare il fenomeno della schiavitù nella sua totalità: "Le cifre più drammatiche - ricorda mons. Sorondo stimano che al mondo vi sono circa 50 Issue 1

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milioni di vittime all'anno e, cosa peggiore, il numero è in continuo aumento". L'esigenza di un vero e proprio conteggio del problema non deve, però, annullare le campagne di sensibilizzazione. Per remare contro la "globalizzazione dell'indifferenza", infatti, è necessario informare ed istillare la consapevolezza fra la gente comune. Il problema, come sottolinea il prelato - è che "l'indignazione contro la schiavitù ci disarma, ma anche ci immobilizza. [...] Per la sua etimologia, Indignazione richiama l'assenza di dignità, che ci porta a riconoscerla [...] in ogni persona umana". Il compito dell'uomo, specialmente di ogni cristiano, dovrebbe essere improntato nell'invito del Pontefice contenuto nell'enciclica Laudato sì: "Ci dovrebbero indignare soprattutto le enormi disuguaglianze che esistono tra di noi, perché continuiamo a tollerare che alcuni si considerino più degni di altri. Non ci accorgiamo più che alcuni si trascinano in una miseria degradante, senza reali possibilità di miglioramento, mentre altri non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono, ostentano con vanità una pretesa superiorità e lasciano dietro di sé un livello di spreco tale che sarebbe impossibile generalizzarlo senza distruggere il pianeta. Continuiamo nei fatti ad ammettere che alcuni si sentano più umani di altri, come se fossero nati con maggiori diritti". Combattere l'indifferenza riveste una funzione anche politica, oltreché sociale: l'unico strumento per arginare la crescente disuguaglianza nel mondo. Come ha denunciato ad Avvenire Stefano Manservisi, direttore di Sviluppo e Cooperazione Internazionale della Commissione Europea: "Basti guardare al trend che esiste nel mondo, dove ci sono 25-26 persone che possiedono da sole quanto 3,7 miliardi di persone. In Paesi come il Sudafrica, l’1 per cento della popolazione possiede quasi il 20 per cento del Pil, per non parlare degli Usa.; a anche in Europa questo fenomeno comincia a mordere in altre forme. Da noi vediamo paure dovute all’accumularsi di tensioni portate da fenomeni come terrorismo e immigrazione irregolare e soprattutto una narrativa che ha enfatizzato i numeri, aumentando le paure stesse. (...) www.interris.it

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Strage di Bologna: Mattarella, eliminare le zone d'ombra

unire le forze per sconfiggere la barbarie degli assassini, di fare prevalere il tessuto

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sociale che si voleva strappare, di cercare sempre e ostinatamente la verità, anche quando errori, colpevoli inerzie e ignobili complicità hanno ostacolato il percorso della giustizia".

"Eliminare le zone d'ombra. E' l'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del 39esimo anniversario della strage di Bologna. "Le istituzioni - dice il capo dello Stato grazie all'opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L'impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d'ombra che persistono sugli ideatori dell'attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l'affermazione della giustizia". Così Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario della strage di Bologna.

"Il tempo tempo del silenzio è finito, ci stiamo muovendo finalmente tutti nella stessa direzione", ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in Consiglio comunale a Bologna per la commemorazione del trentanovesimo anniversario della strage del 2 agosto. Oggi "mancano ancora tasselli", ha detto, "la magistratura è al lavoro, un lavoro delicato dopo i processi sui depistaggi, che ci costringe ancora ad una attesa ma che che ci dà la speranza di far luce finalmente su quanto accaduto senza zone d'ombra". "Ogni anno - ha detto il sindaco Virginio Merola - aumenta la partecipazione alla cerimonia" per la commemorazione della strage del 2 agosto e "questo dà a noi la forza per continuare a chiedere verità e giustizia.

Ringrazio l'associazione delle vittime perché la ricerca della verità, insieme al lavoro della magistratura, deve molto a questa associazione e alla sua tenacia nel presentare ulteriori elementi che possano "La disumana ferocia della strage alla portare ad accertamento della verità". stazione di Bologna è parte incancellabile della memoria del popolo italiano e della storia della Repubblica. Il trentanovesimo anniversario dell'attentato terroristico ci richiama, anzitutto, a un rispettoso raccoglimento dinanzi alle vite crudelmente spezzate. Le democrazie si nutrono dei sentimenti più profondi di umanità.

(ANSA)t

È questa condivisione che ha consentito di Issue 1

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Cosa c'è dietro il ritiro degli Stati Uniti dai trattati s u l l o s t o p a l l e a rm i n u c l e a ri 0 3 a gos t o 2 0 1 9

sull’eventualità di dispiegare missili a media gittata in territori che possano rivelarsi significativi per le due parti.

AGli Stati Uniti si sono formalmente ritirati venerdì scorso dal Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces): un’intesa, siglata nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, che aveva l’obiettivo di vietare agli Stati Uniti e alla Russia di disporre di missili balistici e cruise (nucleari e convenzionali) di media o corta gittata (da 500 a 5.500 chilometri). Washington ha accusato Mosca di aver ripetutamente violato l’accordo a partire dal 2014, quando era ancora in carica Barack Obama. In questo senso, l’amministrazione Trump aveva annunciato l’intenzione di ritirarsi dal trattato lo scorso febbraio, concedendo comunque al Cremlino sei mesi di tempo per tornare ad ottemperare i termini del patto. Tuttavia, alla fine, la quadra non è stata trovata. Particolarmente duro si è mostrato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, il quale ha non a caso dichiarato: “Gli Stati Uniti non rimarranno parte di un trattato che è stato deliberatamente violato dalla Russia. La non conformità della Russia a quanto prescritto del trattato mette a repentaglio gli interessi supremi degli Stati Uniti, in quanto lo sviluppo e la messa in campo della Russia di un sistema missilistico che viola il trattato rappresenta una minaccia diretta per gli Stati Uniti, i nostri alleati e i nostri partner.” Mosca, dal canto suo, ha sempre respinto le accuse americane, ritorcendole – anzi – contro Washington. Ciononostante, nelle ultime ore, il Cremlino ha cercato una parziale distensione, invitando gli Stati Uniti a prendere in considerazione una moratoria Issue 1

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Insomma, sembrerebbe proprio che tra Stati Uniti e Russia sia riesplosa la Guerra Fredda. Come detto, i falchi di Washington giustificano questa mossa principalmente come uno schiaffo al Cremlino, reo – a loro dire – di aver violato i termini del patto. D’altronde, non è un mistero che ampi settori dell’establishment americano vedano nella Russia un serio pericolo in termini di sicurezza nazionale. Basti soltanto pensare alle opposizioni interne che costantemente Donald Trump incontra nei suoi ripetuti tentativi di avviare una distensione geopolitica con Vladimir Putin. Del resto, che il ritiro dal trattato rappresenti uno schiaffo a Mosca è certamente vero. Sennonché la situazione potrebbe alla fine rivelarsi ben più complessa di quanto ufficialmente appaia. Perché, dietro questa roboante retorica antirussa, in realtà il nemico da colpire, abbandonando l’INF, potrebbe risultare un altro: la Cina. Nonostante diversi settori del mondo politico statunitensi reputino Mosca un temibile avversario, ben più grave viene tuttavia considerata la concorrenza di Pechino: soprattutto sul versante tecnologico e militare. Si tratta, del resto, di una preoccupazione che affligge da tempo il Pentagono, il quale – non a caso – ha nei mesi scorsi evidenziato i rischi incarnati dalla Cina in termini di sviluppo dell’intelligenza artificiale e – soprattutto – di infrastrutture per la rete 5G. E’ in questo senso che Trump ha talvolta attaccato Google, accusandola di opaca collaborazione con il governo cinese. E, sempre in quest’ottica, va letto il bando emesso, alcuni mesi fa, dalla Casa Bianca contro Huawei. Il punto è che le preoccupazioni americane non si fermino

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alle sole possibili implicazioni belliche dell’alta tecnologia cinese. Il problema riguarda infatti anche il versante puramente militare.

schizzare alle stelle la tensione tra Stati Uniti e Repubblica Popolare, mettendo magari a rischio dossier come la distensione con la Corea del Nord.

In altre parole, è altamente probabile che, più che colpire la Russia, con l’uscita dall’INF gli Stati Uniti puntino ad avere le mani libere per arginare la concorrenza di Pechino. Non facendo parte del trattato, la Repubblica Popolare avrebbe infatti conseguito forti vantaggi negli ultimi anni. Una situazione che Washington non è più adesso disposta ad accettare. La tecnologia missilistica approntata da Pechino risulta infatti sempre più efficace e – in quest’ottica – gli Stati Uniti stanno ipotizzando il dispiegamento di missili a media gittata con una funzione di deterrenza nei confronti della Cina. Si tratta di una strategia ambiziosa, che – qualora venisse implementata – costituirebbe un ulteriore fronte nel crescente scontro in atto tra Washington e Pechino. E’ del resto abbastanza significativo che l’abbandono formale dell’INF da parte di Trump sia avvenuto pressoché in contemporanea al riesplodere delle tensioni commerciali con la Repubblica Popolare. E’ comunque chiaro che – come ha recentemente ravvisato il Carnegie Endowment for International Peace – questa linea possa riscontrare non pochi problemi in fase di attuazione.

Come che sia, al di là di rischi e problemi, che Washington si stia muovendo in questa direzione è ben più di un’ipotesi. In tal senso, basterebbe osservare le reazioni preoccupate di Pechino alla possibilità di un’uscita degli Stati Uniti dall’INF. Lo scorso febbraio, il ministero degli Esteri cinese dichiarò: “La Cina è contraria al ritiro degli Usa e sollecita Stati Uniti e Russia a risolvere in modo adeguato le differenze attraverso un dialogo costruttivo”. Lumi ulteriori sono poi venuti dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, che parlando recentemente dell’eventualità di siglare un nuovo INF che includa – oltre a Washington e Mosca – anche Pechino, ha significativamente dichiarato: “Il governo cinese è straordinariamente reticente e pertanto dobbiamo continuare a mettere la questione all'ordine del giorno”.

In primo luogo, Trump dovrà convincere gli alleati in Estremo Oriente ad ospitare i missili sul proprio territorio: una richiesta che potrebbe suscitare lo scetticismo soprattutto del Giappone e della Corea del Sud. Lo scorso ottobre, il premier nipponico, Shinzo Abe, si era espresso contro la possibilità di un ritiro statunitense dall’INF, mentre Seul – fornendo una simile sponda a Washington – potrebbe temere di attirarsi delle ritorsioni economico-commerciali da parte di Pechino. In secondo luogo, un ulteriore problema che la Casa Bianca riguarderebbe prevedibilmente i finanziamenti per la realizzazione della tecnologia militare: con un Congresso spaccato in due, non sarebbe affatto semplice reperire ulteriori fondi federali per la Difesa e una simile situazione potrebbe gravare come un’ipoteca sulla strategia della deterrenza statunitense in Asia. Infine, una mossa di questo genere farebbe probabilmente Issue 1

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In questo senso, la via che Trump potrebbe tentare è rischiosa ma avrebbe una sua logica. Se è vero che una parte dell’establishment americano vede l’uscita dall’accordo in chiave prevalentemente antirussa, è altrettanto indubbio che il presidente americano voglia proseguire nel tentativo di distensione verso il Cremlino. Un tentativo di distensione che – tra le altre cose – avrebbe un obiettivo ben preciso: quello, cioè, di sganciare Mosca dall’orbita cinese, per avvicinarla al fronte statunitense sia in termini geopolitici che economici. In quest’ottica, Trump potrebbe paradossalmente utilizzare la sua uscita dall’INF proprio in tal senso. Trasformando così quello che appare formalmente un atto antirusso in qualcosa di ben diverso. Perché, al di là della retorica ufficiale, non è affatto detto che, nella sostanza, la decisione americana rappresenti un effettivo colpo a Mosca. Come faceva (polemicamente) notare Jon Wolfsthal sul The National Interest lo scorso febbraio, l’abbandono dell’INF da parte statunitense potrebbe addirittura rivelarsi un “regalo” alla Russia. Finché infatti l’accordo rimaneva in piedi, gli Stati Uniti avrebbero

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disposto della facoltà di tenere Mosca maggiormente sotto controllo, senza poi dimenticare la possibilità di imporle sanzioni in risposta ad eventuali violazioni. A questo punto, davanti a Trump si aprono due vie: continuare ognuno per la sua

strada o promuovere una nuova intesa che comprenda anche la Cina. Un’alternativa, la seconda, ad oggi ben poco probabile. www.panorama.it

Sirchia: "La ricerca scientifica meravigliosa se al servizio dell'uomo" 0 4 a gos t o 2 0 1 9 La ricerca scientifica è meravigliosa quando è al servizio dell'uomo. Se invece è tesa a favorire interessi economici o personali che contrastano con la morale, non è più accettabile". Ad affermarlo è il professore Girolamo Sirchia in un'intervista rilasciata in esclusiva ad In Terris. Classe 1933, laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Milano nel 1958 con 110 e diplomato specialista in Medicina Interna nel 1963 con 70/70 e lode, diplomato in Immunoematologia e abilitato alla libera docenza in Semeiotica Medica e in Ematologia, dal 1973 il professor Sirchia è stato Primario al Centro trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti all'ospedale policlinico di Milano. Nel 1974 ha creato l'associazione "Amici del policlinico - Donatori di Sangue"; nel 1976 ha fondato il Nitp - Nord Italia Transplant; nel 1980 collabora all'istituzione della Fondazione "Il Sangue" e nel 1989 della Fondazione Trapianti. Dal 12 giugno 2001 al 23 aprile 2005 ha ricoperto la carica di Ministro della Salute.

svolta dovette subire? "Naturalmente ci sono stati sia i favorevoli che i contrari. C'è chi aveva interesse a non avere dei limiti alla possibilità di fumare. Innanzitutto, diciamo che la reazione più pesante è stata fatta dagli esercenti dei pubblici locali che temevano di dover perdere clientela perché non poteva si poteva più fumare all'interno dei locali. Tra le organizzazioni fu la Confcommercio la più 'ostile' a questo provvedimento. Ci fu una parte della stampa che non era favorevole. Ciclicamente Feltri mi scriveva contro, ma anche Facci e Ferrara che fece trasmissioni per criticare. Poi naturalmente, a livello mondiale, i produttori di tabacco e sigarette avevano sempre ostacolato qualunque forma di regolamentazione legislativa che venisse proposta in questo campo a tutela della salute".

A d i fe s a de l l a l e gge 4 0 s ce s e i n ca m po l a Cei, con il cardinale Ruini e il neoeletto Papa Ratzinger per impedire che venisse abrogata la norma contro il far west della Ematologo di fama mondiale, tra i primi in provetta e alla fine il referendum venne Italia a lavorare su trasfusioni e trapianti, invalidato per il mancato raggiungimento nel 2003 varò la legge che prende il suo del quorum. Come ricorda quella vittoriosa nome (legge 16 gennaio 2003 n. 3) che battaglia a difesa della vita? regolamenta la pratica del fumo e indica i "E' stata una seria battaglia. In quel divieti, normalmente limitando la pos- momento c'erano molte voci a favore e sibilità di fumare negli spazi pubblici e sui molte contro. Questa cosa non piacque a molti. Si gridò allo scandalo, c'era la nomea posti di lavoro. che fosse un atteggiamento talebano, Professor Sirchia, nel 2003 lei ha retrogrado e che limitava la libertà. Ci introdotto il divieto di fumo nei luoghi di furono persone che, soprattutto attraverso lavoro e nei locali pubblici portando un continua decisivo contributo alla lotta al fumo passivo. Quali pressioni contrarie a questa Issue 1

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i mezzi di stampa, diedero seri problemi e ci furono contestazioni anche anni dopo. E' importante andare avanti e far valere le proprie ragioni con educazione". Lei è stato un tecnico prestato alla politica. Per fare bene il ministro della Salute bisogna essere un medico? "Io penso di sì. Non si può fare il ministro, o il direttore di un ospedale o essere a capo di una Regione, insomma, occupare una posizione decisionale senza avere le necessarie competenze e conoscere a fondo quello su cui si fa influire: non dà buoni risultati. Lo stiamo vedendo anche adesso: il sistema sanitario nazionale è in grave sofferenza". Negli anni nei quali lei ha guidato la sanità pubblica, si è molto battuto per i corretti stili di vita la cui mancata osservanza causano danni per 60 miliardi all'anno al sistema sanitario nazionale. E' vero, come si racconta, che lei ha un contapassi per controllare quanto cammina ogni giorno? "Sì è vero ce l'ho da anni. Sono cose che non costano niente. Si può verificare quello che viene fatto ogni giorno e magari si è anche stimolati. La prima cosa che potremmo fare è cercare di prevenire le malattie con stili di vita corretti, ad esempio riducendo o eliminando il fumo, controllando il peso corporeo, invece che lasciare che le cose vadano secondo i desideri meno nobili. Ci vuole poco, un minimo di attenzione consente di prevenire molte malattie. Prendiamo in esempio l'aumento del diabete o del peso corporeo: la gente stramangia. Il peso corporeo è una volta e mezzo quello che era cinquanta anni fa. Questo dovrebbe dire qualcosa alla gente, se non glielo dice dovrebbe pensarci l'autorità sanitaria a far capire queste cose. In questo momento ciò non accade. Si sprecano risorse che poi mancano per curare altre malattie. Pensi solo che il fumo fa ammalare con patologie croniche oltre due milioni di persone ogni anno, perché ovviamente lascia i segni sull'apparato respiratorio e su quello cardiovascolare. Già questo la dice lunga. E' più facile non fare niente che fare qualcosa".

come stavo dicendo, si preferisce lasciar perdere che andare a toccare. Prendiamo il problema dell'alimentazione e dell'alcol: se si interviene su questi temi, immediatamente insorgono gli interessi organizzati che si scatenano con critiche, minacciando sovversioni. In realtà poi non è così. Per uno che fa politica affrontare questi risvolti è molto dura perché rischia di andarsene a casa, di non essere più eletto. O comunque di disturbare un corpo elettorale che poi gliela farà pagare. Sono assolutamente convinto che non si possono fare provvedimenti che sono impopolari essendo un politico. Quest'ultimo vive, infatti, della popolarità che ha: se perde i voti non può fare più il politico e quindi non ha interesse a esporsi più di tanto. Queste sono riflessioni personali; per me nei ministeri e negli assessorati ci dovrebbe essere gente che capisce quello che fa e che non fa parte del corpo politico, ma dell'esecutivo". Sia sul divieto di fumo che sulla procreazione assistita lei aveva contro interessi economici colossali. Quanto le è stata utile la fede per conservarsi solido in queste ba t t a g l i e ? "E' utile avere una linea che deve essere sia di pensiero sia morale. E' chiaro che se si cede alle pressioni perché si ha un interesse che va in contrasto con la morale e l'interesse pubblico, non va bene. E' utile che ci sia una linea anche morale che guida chi prende decisioni nell'interesse del pubblico. Quindi sì, è stato utile". Lei ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica. Quali sono i limiti e le possibilità della scienza? "La ricerca scientifica è meravigliosa quando è al servizio dell'uomo, se è pensata perché stia meglio, possa comportarsi bene e generare benessere per tutti, allora si è sulla strada giusta. Se invece è tesa a favorire interessi economici o personali che contrastano con la morale, non è più accettabile. Sfortunatamente c'è anche questo tipo di ricerca e ci sono anche pressioni perché alcuni dati vengano manipolati e noi sappiamo che purtroppo questo accade. (...)

Per un medico abituato alle emergenze della sala operatoria, i tempi lunghi della politica sono un peso insostenibile? www.interris.it "Secondo me più che i tempi lunghi, è la volontà di affrontare certi problemi che, Issue 1

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Addio (d'oro) dei commissari Ue: ecco tutte le p e ns i oni d a na b a b b i 05 luglio 2019 anche per l'uscente Federica Mogherini: la aspettano (ora ha 46 anni) almeno 20mila euro, secondo quanto riporta il quotidiano.

Tra addii, conferme e nuovi arrivi è tempo di cambiamenti in Europa. Con le elezioni dello scorso maggio si è venuta a delineare una nuova squadra europea che ha visto fare le valigie a Jean Claude Juncker e a molti dei suoi commissari. Ma con gli addii arrivano anche tanti, ma tanti soldi. Gli uscenti più anziani godranno di una eccellente pensione, mentre per i più giovani ci sarà un generoso paracadute. E lo stesso vale per gli europarlamentari. Ma abbandonate le sedi europee, con che soldi vivranno i "licenziati"? Partendo dagli stipendi, il Fatto Quotidiano ha calcolato la pensione dei commissari alla soglia dei 66 anni. Chi guadagna di più è il presidente della Commissione Ue che, secondo le regole, intasca il 138% dello stipendio del funzionario Ue più alto in grado, quindi oltre 27mila euro al mese. A seguire, l'Alto rappresentante per la politica estera con 25mila euro, i sette vicepresidenti dell'esecutivo Ue e gli altri 21 commissari con almeno 22mila euro mensili. Stipendi che avevano già creato non poche polemiche: lo scorso gennaio, era stato il Movimento 5 Stelle a denunciare le paghe dei politici europei. Tornando alle pensioni, il presidente uscente Jean Claude Juncker dovrebbe quindi ricevere circa 22mila euro solo dall'Ue. Un "piccolo" assegno tra gli altri: il 64enne è stato infatti anche primo ministro del Lussemburgo e ha ricoperto varie cariche in Ue. Come lui, altri commissari uscenti riceveranno non meno di 18mila euro al mese dall'Europa. Pensione d'oro Issue 1

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Ma non ci sono solo le pensioni. Per tornare nel "comune" mondo del lavoro, le regole Ue prevedono una "indennità di transizione", che va dal 40% al 65% dello stipendio base per un periodo fino a 24 mesi. Nel 2016, il settimanale tedesco Die Zeit aveva evidenziato come, dopo un anno e mezzo dalla fine dell'esecutivo Barroso, 16 ex commissari erano ancora a carico dei contribuenti Ue per una cifra media di 8.330 euro di indennità mensile. Se l'assegno deve servire a mantenere l'indipendenza dei politici ed evitare conflitti d'interesse, perché in molti casi gli ex commissari lavoravano già per grandi aziende? Lo stesso ex presidente José Manuel Barroso passò in meno di due anni dalla poltrona Ue a quella di Goldman Sachs. Come riporta il quotidiano, i deputati di Strasburgo hanno invece riformato da alcuni anni il loro sistema pensionistico. Se fino al 2009 potevano ottenere una "baby pensione" dai 50 anni, oggi devono aver spento almeno 63 candeline. Anche per loro esite l'indennità transitoria pari al salario base mensile che in questi caso è di 8.758 euro lordi. E così l'intera legislatura produce un assegno di circa 20mila euro all'anno. www.ilgiornale.it

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Migranti, Ong, sicurezza. Ecco il contenuto della norma voluta dalla Lega e da Salvini votata ieri al Senato e che è diventata Legge 06 luglio 2019 Nuove regole per le Ong, più fondi per la Polizia, pene più dure per i violenti negli stadi e nei cortei. È stato approvato ieri al Senato, con 160 voti favorevoli il decreto sicurezza bis, fortemente voluto dal ministero dell’Interno Matteo Salvini. Il voto in aula, su cui il Governo ha posto la fiducia, non ha provocato scossoni alla maggioranza, come invece era stato paventato alla vigilia della votazione. I cosiddetti dissidenti del M5S si sono ridotti ad appena 5, usciti dall’aula, mentre tutto il resto del Movimento ha votato a favore. Fratelli d’Italia si è astenuta, come anche Forza Italia (abbassando così il numero di voti necessari per l’approvazione) mentre hanno votato contro il Partito Democratico e le opposizioni di sinistra (289 presenti, 238 votanti, 57 contrari e 21 astenuti). A legge approvata il ministro Salvini ha commentato su Twitter: “Il Decreto Sicurezza, più poteri alle Forze dell’Ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è Legge. Ringrazio voi, gli italiani e la Beata Vergine Maria”. Ecco cosa cambierà non appena il presidente della Repubblica Sergio Mattarella promulgherà la nuova legge. ONG E MIGRANTI Il ministro dell’Interno - di concerto con quelli della Difesa e delle Infrastrutture e informato il presidente del Consiglio - se ritiene vi siano motivi di sicurezza o di ordine pubblico, potrà vietare l’ingresso, il transito e la sosta di navi che trasportino migranti. Per le navi che violeranno i divieti, per esempio quelle delle organizzazioni non governative impegnate nel soccorso di migranti nl Mediterraneo, è prevista una multa da 150mila a un milione di euro e confisca, preceduta da sequestro immediato dell’imbarcazione. Per i comandanti che forzeranno il blocco, come è accaduto con Carola Rackete, potrà scattare l’arresto in flagranza. È previsto lo Issue 1

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stanziamento di 500 mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per gli accordi per i rimpatri di clandestini nei paese extra Ue. FORZE DI POLIZIA E GIUSTIZIA Previste più risorse per Forze di polizia,

Forze armate e Vigili del Fuoco e personale del ministero dell’Interno. Inasprite anche le pene per chi compie una serie di reati come la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o la resistenza a un pubblico ufficiale. In arrivo aumenti per gli straordinari delle forze dell’ordine e per i vigili del fuoco. Nuovi fondi anche per operazioni di polizia sotto copertura. Il ministero di Giustizia può assumere 800 unità per smaltire gli arretrati dei procedimenti di esecuzione pena. STADI E MANIFESTAZIONI Giro di vite nei confronti di chi provoca disordini in occasione di eventi sportivi o manifestazioni. Pene più severe per chi, nelle manifestazioni, indossa caschi o usi altri mezzi per celare il viso e rendere difficile l’identificazione. Prevista la reclusione da 1 a 4 anni per chiunque, nel corso delle stesse manifestazioni, lancia o utilizza illegittimamente razzi, petardi, fumogeni, ovvero oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere, creando un concreto pericolo per l’incolumità delle persone. Guai anche per i black block: aumentano le pene per i reati di interruzione di pubblico servizio e di devastazione e saccheggio. Pene più dure per i bagarini, anche on line. Daspo più duro per gli ultras recidivi e maggiori tutele per gli arbitri, anche e soprattutto nelle partite delle categorie minori.

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Tav, aria di crisi nel governo. Vertice a palazzo Chigi. Salvini chiede il cambio di 3 ministri

0 7 a gos t o 2 0 1 9 Archiviato a Palazzo Madama il voto sulle mozioni Tav che sancisce la spaccatura della maggioranza ora si tratta di trarne le conseguenze. Secondo indiscrezioni, nel corso di un incontro fuori programma che si è svolto alle 19 a Palazzo Chigi (e forse alla'allargato anche a Di Maio), il vicepremier Matteo Salvini avrebbe chiesto al premier Giuseppe Conte una sorta di rivoluzione nell'Esecutivo giallo-verde. Con nomi nuovi per tre ministeri (presumibilmente Trasporti, Economia e Difesa) e un "contratto" di Governo rivisto per venire incontro alle richieste della Lega. A cose fatte, fonti leghiste definiscono l'incontro «lungo, pacato e cordiale», ma altri lo raccontano come assai teso, così che le sorti dell'Esecutivo rimangono in bilico. Un indizio in questo senso arriva dall'agenda di Salvini: dopo le due tappe dell'"Estate italiana tour" annullate oggi, cancellate anche quelle in programma per domani in Abruzzo. Resta invece confermato l'appuntamento di domani sera alle 21.30 a Pescara . La bocciatura della mozione pentastellata contraria all'opera (181 no e 110 sì) e l'approvazione delle altre cinque, tutte favorevoli, all'ordine del giorno, tra cui quelle del Pd ha dunque reso assai incerto il quadro politico all'interno della maggioranza. Ma se M5S e Lega sono ormai "separati in casa", il loro matrimonio è ancora ufficialmente in piedi. Ma per quanto? Il premier, scomparso dai radar nelle ultime ore, incontrerà la stampa domani mattina (l'incontro era programmato da tempo), mentre dal Carroccio si fa sapere che il clima «non è di vacanza, ma di mobilitazione». Si attende quindi una presa di posizione pubblica del leader e vicepremier Matteo Salvini. A sorpresa, alle 19, Salvini si è recato a Palazzo Chigi per un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -durato circa un'ora - che potrebbe risultare decisivo per le sorti dell'Esecutivo. Il momento della verità potrebbe essere il comizio del leader Issue 1

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leghista in programma alle 21 a Sabaudia, prima tappa del tour estivo di Salvini nel centro sud. Agli atti, per capire il clima nelle fila del Carroccio, ci sono comunque le dichiarazioni in Aula del capogruppo leghista Massimiliano Romeo. «Potremmo condividere la questione identitaria ma se fate parte del governo e il presidente del Consiglio ha detto sì dovete essere a favore della Tav, non ci sono alternative», ha sottolineato Romeo in Aula prima del voto. «Su un tema così importante avere due partiti di maggioranza, uno che vota in un modo e l'altro in un altro, pone sul tavolo una questione politica chiara e evidente: chi vota no alla Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che seguiranno nei prossimi giorni e mesi». Nello stato maggiore del M5S al momento le bocche sono cucite: dopo il voto del Senato il vicepremier Luigi Di Maio non ha rilasciato dichiarazioni, e si è chiuso nel suo ufficio a palazzo Chigi. Di Maio potrebbe dire la sua in serata, all'assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati prevista per le 21, anche se fonti M5S nel pomeriggio precisano che all'incontro «non si discuterà della tenuta del governo ma verranno affrontati altri punti in vista della riorganizzazione avviata». Nell'attesa, Di Maio si limita a condividere sui social un post assai significativo pubblicato su Facebook da Beppe Grillo in risposta al leader dei No Tav Alberto Perino: «Non avere la forza numerica per bloccare l'inutile piramide non significa tradire».

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Pannelli fotovoltaici: è davvero energia pulita?

0 8 a gos t o 2 0 1 9 Unire in una rete virtuale gli impianti fotovoltaici delle abitazioni in tutta la Lombardia per creare una sorta di centrale "virtuale" che sia capace di soddisfare i bisogni dell'intera rete. E' questo l'obiettivo che hanno Enel x ed Evolvere che dal 2020 inizieranno la sperimentazione di piccoli impianti fotovoltaici sui tetti delle case. La novità? Delle batterie nelle quali stoccare l'energia prodotta dai moduli, in modo da produrre quando si può e utilizzare quando è necessario. Il progetto pilota verrà avviato in Lombardia dove le due aziende, come riporta il sito www.wired.it, Regione che con due bandi, ha finanziato al 50% l'acquisto delle batterie, che in media hanno un costo di 1.000-1.500 euro. Al momento sono 2.700 le case dotate di impianto di accumulo, mentre altre mille arriveranno con il prossimo bando. Wired spiega che le due aziende lavoreranno in parallelo: Enel X nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova, mentre Evolvere opererà nelle restanti. Il fotovoltaico in Italia Al 31 dicembre 2018 risultano installati in Italia 822.301 impianti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 20.108 MW. Gli impianti di piccola taglia costituiscono il 90% circa del totale in termini di numeri e il 21% in termini di potenza; la taglia media degli impianti è pari a 24,5 KW. Dal 2008 al 2013 si è verificato un boom di istallazione di impianti fotovoltaici favorito, tra l'altro, dai meccanismi di incentivazione denominati Conto Energia, a partire dal 2013, invece, si è verificato uno sviluppo più graduale. Gli impianti entrati in funzione nel corso del 2018 sono per lo più installazioni a servizio di utenze domestiche. I dati sono del rapporto "Il solare fotovoltaico in Italia. Stato di sviluppo e trend del settore" realizzato dalla Gse Gestore dei Servizi Energetici Spa, redatto a giugno 2019. secondo il documento, nel 2018, in Italia gli autoconsumi - ossia l'energia elettrica prodotta che non viene immessa nella rete di trasmissione o di distribuzione dell'energia elettrica in Issue 1

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quanto direttamente utilizzata nel luogo di produzione - sono pari a 5.137 GWh, pari al 22,7% della produzione complessiva degli impianti fotovoltaici e al 38% della produzione dei soli impianti che auto consumano. Un valore in crescita rispetto al 20,1% del 2017. Cos'è la tecnologia fotovoltaica Ma in cosa consiste la tecnologia fotovoltaica? Consente di trasformare direttamente l'energia solare in energia elettrica attraverso l'effetto fotovoltaico, ossia la proprietà di alcuni materiali semiconduttori di generare elettricità se colpiti da radiazione luminosa. Il materiale base per la costruzione della cella fotovoltaica è il silicio, molto comune in natura. Più celle sono collegate elettricamente e incapsulate in una struttura che forma il modulo, ossia la componente base commercialmente disponibile. Collegato ai moduli si trova un inverter che trasforma la corrente continua generata dalle celle in corrente alternata, quella che viene utilizzata nelle abitazioni. I moduli possono essere orientati verso il sole su strutture fisse o su strutture in grado di seguire il movimento del sole allo scopo di incrementare la captazione solare, un po' come se si trattasse di un gigantesco girasole. La vita di un impianto fotovoltaico è in media di 20-25 anni e non ha necessità di manutenzione ed ha una buona discreta resistenza agli agenti atmosferici. Il Conto Energia e la situazione nel 2019 Per incentivare l'installazione del fotovoltaico lo Stato Italiano ha istituito un Conto Energia che è entrato in vigore per la prima volta nel mese di settembre 2005 (Primo conto energia - DM 28/07/2005). Questi incentivi però sono terminati il 6 luglio 2013 con il raggiungimento della soglia limite di 6,7 miliardi di euro di costo indicativo cumulato. Nonostante il sistema di incentivazione statale non sia più attivo,

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installare il fotovoltaico conviene ancora. I pannelli di ultima generazione, infatti, hanno rendimenti sempre migliori e il loro costo si è abbassato negli anni. Inoltre, come riporta La Repubblica, nell'ultima legge di bilancio approvata lo scorso dicembre, è stata confermata la proroga degli incentivi per l'installazione di nuovi impianti e il rinnovamento di quelli già esistenti. Chi ha intenzione di effettuare questo tipo di spesa potrà godere di alcuni sgravi fiscali come detrazioni del 50% sulle ristrutturazioni edilizie e del 50-60% sugli interventi atti ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici (il cosiddetto Ecobonus), oltre all'Iva al 10% anziché al 22%. L'impatto ambientale Ma non è tutto oro quello che luccica. Infatti, quella degli impianti fotovoltaici non è proprio energia pulita. Trascurando gli enormi campi coperti dai moduli oggettivamente non proprio medaglia d'oro a livello estetico - la loro produzione ha un forte impatto sull'ambiente. In primis per via dell'estrazione del quarzo, la forma cristallina del silicio. Come riporta il sito www.ilsalto.net, oltre ai danni che il settore minerario comporta all'ambiente, bisogna considerare che questo tipo di attività estrattiva è ad alto rischio per gli addetti: se non si prendono le giuste precauzione i minatori sono a rischio silicosi, una cicatrizzazione permanente dei polmoni causata dall'inalazione della polvere di silice. Inoltre il processo chimico necessario per la purificazione del silicio avviene attraverso una reazione con acido cloridrico e idrogeno che ha un sottoprodotto ad altissima tossicità, il tetracloruro di silicio che, a contatto con l'acqua produce acido muriatico, fumi tossici e provoca l'acidificazione del suolo. Per ovviare a queste problematiche, centri di ricerca hanno investito per mettere a punto materiali che siano meno dannosi per la salute e per l'ambiente, mentre le industrie produttrici si sono impegnate nella ricerca per mettere a punto un ciclo produttivo circolare per le celle fotovoltaiche, ossia dalla loro "nascita" fino al loro smaltimento.

Lo smaltimento Anche se si tratta dell'ultimo anello della catena vitale delle celle fotovoltaiche, le procedure di smaltimento non sono di Issue 1

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minore importanza rispetto al resto. Questo processo è regolato dal decreto legge 49/2014 che ha attuato la direttiva europea sui RAEE, ovvero Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche al pari di un televisore o un frigorifero, ma a differenza di questi devono essere consegnati a ditte specializzate. Per questo non è possibile portarli direttamente in discarica, ma è necessario rivolgersi a personale specializzato e certificato che sia abilitato al ritiro e allo smaltimento. Gli impianti fotovoltaici con potenza inferiore a 10 kWp rientrano tra i RAEE domestici, in quanto tali lo smaltimento spetta ai produttori. Non sono previsti costi di smaltimento per i proprietari dell'impianto e i pannelli possono essere conferiti nei centri di raccolta comunale che siano autorizzati alla raccolta dei dispositivi del raggruppamento R4 (piccoli elettrodomestici). Per li impianti con potenza superiore o uguale a 10kWp, i pannelli vengono considerati RAEE professionali, questo comporta che lo smaltimento debba essere effettuato da operatori qualificati: è necessario rivolgersi alla ditta che ha realizzato l'impianto o a un consorzio qualificato. Per gli impianti immessi nel mercato prima del 12 aprile 2014 la responsabilità e le spese sono a carico dei produttori in caso di sostituzione mentre sono del proprietario negli altri casi. Sono sempre a carico dei produttori per i moduli immessi nel mercato dopo tale data. Le nuove frontiere del fotovoltaico Ma come succede per tutte le cose, grazie anche all'innovazione tecnologica che progredisce a ritmi incessanti, il fotovoltaico ha raggiunto nuove frontiere, inimmaginabili quando fecero la loro prima comparsa sul mercato. Le celle fotovoltaiche, infatti, hanno trovato ampio utilizzo, non solo per fornire energia alle nostre abitazioni ma anche per ricaricare i cellulari. Un mini pannello fotovoltaico da spiaggia è stato messo a punto dal gruppo di ricerca NewPv del Cnr-Imem: è in via di sperimentazione nella piscina Baia Blu del Campus universitario di Parma. Si sistema sul lettino e si possono ricaricare fino a sei dispositivi tra smartphone e tablet. Sempre per rimanere in campo di telefonia, la Xiaomi - azienda produttrice cinese - sta

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pensando agli smartphone con pannelli solari integrati e, almeno per il momento, ha solamente registrato il brevetto presso l'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo) delle Nazioni Unite. Dai cellulari alle auto. E' a marca Hyunday la prima berlina ibrida con tetto fotovoltaico in grado di ricaricare in una giornata la batteria tra il 30% e il 60%. Almeno per il momento è disponibile solo in Corea del Sud. In Germania, invece, il fotovoltaico sta per abbandonare i campi per trasferirsi su facciate di edifici, finestre e rimorchi di camion. Il dottor Lars Rebenklau del Fraunhofer IKTS, insieme al suo team sta lavorando su una nuova linea di pannelli solari "tessili": il substrato in vetro o

plastica verrà sostituito dalla stoffa. E se dalla terra si passa alla stoffa perché non all'acqua? In Corea del Sud è stato approvato un progetto che riguarda le applicazioni dei pannelli fotovoltaici su specchi d'acqua interni come laghi e bacini idroelettrici. L'istallazione è prevista sul lago di Saemangeum e dovrebbe partire nella seconda metà del 2020. Alla fine dei conti la sfida per sviluppare sempre più nuovi e performanti - ma anche economici e alla portata di tutte le tasche - pannelli fotovoltaici sembra essere appena iniziata. Chi vincerà?. www.interris.it

Crisi di governo, mozione di sfiducia della Lega a Conte al Senato. Convocata lunedì la capigruppo 0 9 a gos t o 2 0 1 9 La Lega presenta in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte. Lunedì 12 alle ore 16 è stata convocata dalla presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire i tempi di discussione e votazione della mozione. Ma in questa riunione il Partito democratico giocherà la sua carta: chiederà che venga discussa prima la mozione di sfiducia individuale che da tempo ha presentato e che era stata rinviata alla ripresa autunnale. Il giorno dopo si riunirà anche al capigruppo della Camera, convocata dal presidente Fico. E il premier Giuseppe Conte ha scritto ai due presidenti per dare la sua disponibilità a intervenire in Parlamento per comunicazioni sulla crisi in corso. Intanto è già scontro aperto fra Lega e M5S. Matteo Salvini accusa i grillini di pensare ad un governo con Matteo Renzi e stronca l'ipotesi. "Mi auguro che nessuno stia pensando di prendere in giro gli italiani, di tirarla in lungo e di inventarsi un governo che sarebbe inaccettabile per la democrazia", dice. E poco dopo promette "un governo che durerà cinque anni a colpi di sì. Non di elemosina o assistenza. Il Issue 1

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governo dei "signor 'no'", - conclude "fa parte del passato. Ora guardiamo al futuro". Arriva la piccata replica di Luigi Di Maio: "Caro Salvini stai vaneggiando, inventatene un'altra per giustificare quello che hai fatto, giullare.Questa di Di Maio-Renzi è una fake news di Salvini per nascondere il tradimento del contratto di governo e del paese". Alla fine interviene anche Davide Casaleggio. E avalla la linea Di Maio: "Salvini sta giocando d'azzardo con la vita degli italiani per un (presunto) tornaconto personale, ma soprattutto perché non vuole tagliare le poltrone dei parlamentari", dice il presidente dell'Associazione Rousseau. Anche L'ufficio stampa del Senatore Matteo Renzi smentisce:. Renzi non ha avanzato alcuna proposta nè intavolato alcuna trattativa con Di Maio. Leghisti e grillini litigano anche sull'aumento dell'Iva. Gli uomini di Salvini gettano sul piatto della polemica una dichiarazione dei due capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "Prima si vota per un nuovo governo, prima si potrà

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lavorare alla manovra economica. Se qualcuno la tira per le lunghe avrà sulla coscienza un eventuale aumento dell'Iva". I grillini replicano immediatamente: "Ecco l'ammissione di responsabilità della Lega. Con la nota diramata da poco i leghisti ammettono che con la caduta del governo decisa da Salvini aumenterà l'Iva. Si tratta di un autogol tremendo, il problema è che il torto lo faranno agli italiani. Incoscienti!".

solo e poi vedere eventuali alleanze. "Noi dice la leader di Fratelli d'Italia - le alleanze le facciamo prima del voto e non dopo, perché vogliamo essere chiari, siamo la forza più coerente, siamo concreti e affidabili". Salvini nel pomeriggio, però, corregge il tiro: "Non si è deciso nulla se correremo da soli. Abbiamo un'idea di Italia per i prossimi cinque anni che sottoporremo a chi la condivide con noi".

Intanto anche Giorgia Meloni critica Salvini per la sua intenzione di andare al voto da

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Fisco: dalla pizza al parrucchiere, i prezzi se sale l'Iva 1 0 a gos t o 2 0 1 9 Dalla pizza al parrucchiere i rincari dei listini in caso di ritocco dell'Iva toccheranno numerosi prodotti di uso quotidiano e se scattassero le clausole di salvaguardia, l'aggravio per ogni famiglia nel biennio 2020-2021 sarebbe di circa 1.200 euro. A fare i conti in dettaglio su ciascun prodotto è il Codacons, che ricorda che le clausole prevedono anche gli incrementi delle accise sui carburanti con un gettito stimato dalla Legge di bilancio pari a 400 milioni di euro all'anno, con conseguenti effetti negativi sui listini dei beni trasportati su gomma. "I rincari dei listini in caso di ritocco dell'Iva toccheranno ogni aspetto della nostra vita - afferma il presidente Carlo Rienzi - Costerà di più svegliarsi e fare colazione al bar o in casa, ma anche lavarsi il viso e i denti, prendere la macchina per andare a lavoro, mangiare un tramezzino al bar, andare dal parrucchiere o portare un abito in tintoria, pagare le bollette o trascorrere una serata al cinema o in pizzeria".

BENI CON IVA AL 22% Prezzo medio attuale Prezzo medio con Iva 26,5% caffè (2 pz x 250 gr) 6,40 euro 6,64 euro birra (0,66 cl) 1,55 euro 1,61 euro dentifricio 2,70 euro 2,80 euro sapone liquido mani 1,80 euro 1,87 euro Coca Cola(1,5 lt) 2,05 euro 2,13 euro bagnoschiuma 2,30 euro 2,39 euro spazzolino da denti 2,80 euro 2,90 euro scarpe da ginnastica 100 euro 103,07 eur lavanderia pantalone 4,00 euro 4,15 euro parrucchiere (messa in piega) 16 euro 16,06 euro parrucchiere (taglio donna) 20 euro 20,07 euro Jeans uomo (di marca) 126 euro 130,07 euro Auto media cilindrata 16.775 euro 17.394 euro Auto Suv alta gamma 61.000 euro 63.250 euro Tablet 299 euro 310 euro Smartphone 799 euro 828 euro

BENI CON IVA AL 10% Prezzo medio attuale Prezzo medio con Iva al 13% caffè al bar 0,90 euro 0,93 euro biscotti frollini (1 kg) 3,29 euro 3,38 euro tramezzino 2,30 euro 2,37 euro pizza Margherita 6,85 euro 7,04 euro cappuccino 1,20 euro 1,23 euro Yogurt (2 pz) 1,55 euro 1,60 euro Uova (conf. Da 6) 1,25 euro 1,28 euro bolletta gas (2918) 1.096 euro 1.126 euro bolletta luce (anno 2018) 552 euro 567 euro Ecco in dettaglio come cambieranno i biglietto cinema 8,50 euro 8,73 euro. prezzi di alcuni beni e servizi di largo consumo. www.repubblica.it

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Reddito di cittadinanza, attuazione a rischio per la crisi di governo

1 1 a gos t o 2 0 1 9 Tra le 103mila domande per cui l’Inps ha s os pe s o l’istruttoria (905mila quelle accolte), molte arrivano da extracomunitari con la residenza in Italia da 10 anni che restano in una situazione di incertezza. Incerta anche lasorte dei 471 aspiranti navigator campani che hanno vinto la selezione ma non possono essere contrattualizzati. L’attuazione del reddito di cittadinanza rischia di essere compromessa dalla crisi di governo. Entro il 30 giugno il ministero del Lavoro, di concerto con quello degli Esteri, avrebbe dovuto indicare i Paesi extracomunitari i cui cittadini sono esonerati dall’obbligo di presentare la certificazione sui requisiti reddituali e patrimoniali e la composizione del nucleo familiare. Tra le 103mila domande per cui l’Inps ha sospeso l’istruttoria (sono 905mila quelle accolte), molte arrivano da cittadini extracomunitari richiedenti il reddito di cittadinanza con la residenza in Italia da 10 anni che restano in una situazione di incertezza. L’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, come ha sottolineato un’interrogazione parlamentare di Laura Boldrini (Leu), ha evidenziato che nella legge istitutiva non viene spiegato quale sia il contenuto della «apposita certificazione» che lo straniero dovrebbe produrre. Oltre a un profilo umano c’è anche un risvolto economico. L’accoglimento o meno di queste domande avrà dei riflessi sulla spesa, considerando che il governo Conte ha stimato in 1,5 miliardi tra reddito di cittadinanza e “quota 100” i risparmi per il 2019, prevedendo un’adesione al di sotto delle attese, e ha congelato le risorse per evitare la procedura di infrazione europea.

possono essere contrattualizzati perché il governatore campano Vincenzo De Luca non intende firmare la convenzione con l’Agenzia guidata da Mimmo Parisi, vertenza su cui il ministero del Lavoro stava faticosamente cercando di trovare una soluzione. C’è un’altra scadenza che rischia di slittare: entro settembre i comuni devono predisporre le procedure amministrative per istituire i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, ambientale che i beneficiari del reddito di cittadinanza devono svolgere per un periodo compreso tra le 8 e le 16 ore settimanali. Questi progetti devono essere «coerenti con le competenze professionali del beneficiario» e «le propensioni emerse nel corso del colloquio sostenuto nel centro per l’impiego». Tuttavia ancora i beneficiari non sono stati contattati dai centri per l’impiego; se tutto va bene, nel corso del mese di settembre saranno convocati con un sms per fissare un appuntamento. Questo perché le 21 piattaforme informatiche regionali non sono ancora in grado di dialogare con il sistema dell’Anpal, e dunque i centri per l’impiego non hanno la disponibilità degli elenchi dei percettori del reddito da convocare. Eppure, secondo la legge, dovevano essere convocati entro un mese dall’ottenimento del sussidio che molti percepiscono da fine aprile. www.ilsole24ore.com

Ma la crisi di governo può avere riflessi anche sulla sorte dei 471 aspiranti navigator campani che hanno vinto la selezione indetta da Anpal servizi, che non Issue 1

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Argentina e non solo: mercati emergenti in balìa della guerra commerciale Usa-Cina 1 2 a gos t o 2 0 1 9 Sembra un appuntamento quasi ineluttabile: l’estate è il periodo per eccellenza delle turbolenze sui paesi Emergenti e anche quest’anno i mercati non si sono sottratti all’appuntamento. Una sorta di remake di quanto accaduto nell’agosto del 2015 quando la svalutazione dello yuan fece tremare i listini azionari di tutto il mondo. Questa volta con l’aggravante della guerra commerciale in corso. E gli Emergenti sono i primi a farne le spese quando la volatilità si riaffaccia sui mercati. Come dimostra l’Argentina, dove la sorprendente sconfitta del presidente Macrì alle primarie contro il candidato peronista ha scatenato un’ondata di vendite sui titoli argentini. Per questo l'Etf chiamato Global X MSCI Argentina (simbolo ARGT) sta crollando nel premercato (-20%). Da inizio anno è salito del 42% e la Borsa di Buenos Aires ha aperto con un -9%. Non solo: il dollaro sta volando del 23% contro il peso argentino. La divisa americana compra 55,75 peso, stando al sito investing.com. «La tensione tra Usa e Cina sulla guerra commerciale - spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim andrà avanti ancora e sicuramente non è finita qui anche se potranno esserci dei periodi di relativa tranquillità. Dopo Ferragosto il mercato guarda all’appuntamento di Jackson Hole in programma il 22 poi, a settembre, sarà la volta delle banche centrali. I cinesi vogliono probabilmente trascinare questa situazione senza arrivare a un accordo per mettere all’angolo Trump e minare la rielezione». Ogni volta che riesplode la tensione tra i due giganti il mercato chiude i carry trade (operazioni a caccia dei rendimenti più alti) e questo penalizza gli asset emergenti a favore di quelli più difensivi come oro, yen e franco svizzero. «I flussi sugli Emergenti a caccia di extrarendimenti conclude Cesarano Issue 1

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continueranno ma i risparmiatori devono essere disposti a sopportare una maggiore volatilità». «Così nel 2050 la civiltà umana collasserà per il climate change» Un warning arriva anche da S&P: secondo l’agenzia i rischi prevalgono. Il timore del protezionismo Usa e la frenata delle economie sviluppata insieme alle tensioni geopolitiche rapprestano una minaccia per gli Emergenti, al momento sostenuti da buoni flussi grazie alle consenguenze delle mosse Fed e Bce. Focus anche sulle condizioni macro economiche che non sono troppo solide soprattutto con un outlook che si sta deteriorando. Secondo M&G Investments nel breve termine è probabile che l’incertezza relativa alle tensioni commerciali e al possibile impatto sulla crescita economica globale continuerà a influenzare il sentiment degli investitori su questa asset class. Tuttavia, in qualità di investitori a lungo termine, «riteniamo che la volatilità determinata da fattori macroeconomici possa creare opportunità. Crediamo che gli investitori reagiscano spesso in modo eccessivo alle preoccupazioni macro. Questo ci consente di trovare investimenti promettenti che sono rimasti intrappolati nella volatilità, nonostante l’impatto a lungo termine a livello “micro” o corporate sarà probabilmente minimo». Cina e India restano i giganti che dettano la linea nel mondo Emergente. La loro crescita si attesta intorno al 6-7% un livello in frenata rispetto ai picchi, ma pur sempre irraggiungibile per i paesi sviluppati. Il futuro dell’economia mondiale resta in mano a queste aree come pure le prospettive di crescita, questo rende necessaria agli investitori l’esposizione verso l’area. Anche se le turbolenze non mancheranno. Nei prossimi decenni Cina e India da sole contribuiranno a oltre la metà della crescita economica globale. (...) www.ilsole24ore.com

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Paolo Battaglia La Terra Borgese al memorial Salvo D'Acquisto cura un particolarissimo vernissage. 27 luglio 2019 Al via il 15 settembre a Palermo la decima edizione del Memorial Podistico Salvo D´Acquisto 3° Criterium Europeo Interforze. Pienamente appagata nelle proprie aspettative Tiziana Zappulla, fondatrice, e, oggi, Marketing Manager della ASD Polisportiva Pegaso: “Ad organizzare lo speciale concorso-mostra-concept del critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese è l’US Acli – dichiara Zappulla – l’US Acli partecipa a questa corrente e decima edizione del Memorial Podistico Salvo D´Acquisto, e l’aver convinto il Critico a realizzare il project è merito del suo presidente provinciale Ignazio Beninati, oltre che di Peppino Terenzio, anch’esso tra i fondatori della ASD Polisportiva Pegaso e intimo a m i co de l critico d’arte”. Alla grande manifestazione congiunta con l’Università Pegaso, CESD, Memorial e Criterium Europeo Interforze, realtà che viaggiano oramai storicamente insieme, esporranno la loro opera solo gli artisti finalisti ammessi dal critico. E, tra questi, i vincitori – decisi anch’essi da Paolo Battaglia La Terra Borgese – doneranno la loro opera il 1° al Museo storico dedicato all’Arma dei Carabinieri; il 2° alla Università Telematica Pegaso; il 3° all’Arma di appartenenza del 1° classificato sportivo Criterium Europeo Interforze; e il 4° al Centro Regionale della Lega Italiana fibrosi cistica di Palermo – Ospedale dei Bambini ‘Giovanni Di Cristina’.

Salvo D’Acquisto delinea un profilo culturale e sportivo. L´evento evidenzia – attraverso il ricordo del Militare – il valore della vita ed il recupero della dignità dell´uomo. Centinaia le candidature provenienti da tutta Italia di pittori e scultori, ciò nondimeno le iscrizioni sono ancora aperte sino al 30 Agosto (mostraeventosettembrepalermo@gmail.com). Ma tra i finalisti sembra oramai certa l’ammissione delle opere di Solveig Cogliani, magistrato e pittrice romana, e di Sergio Potenzano, pittore palermitano: almeno così dai corridoi lasciano trapelare gli addetti dell’ufficio stampa del critico d’arte, nonostante, in un primo momento, lui stesso avesse dichiarato di voler privilegiare la bravura di illustri sconosciuti. Ma – in effetti – c’è ancora posto per 10 artisti! Agli Artisti finalisti tutti sarà concessa in premio una mostra di ringraziamento nel prestigioso Museo Storico dedicato a l l ’ A rm a de i Carabinieri,organizzato, gestito e realizzato dal Centro Studi Salvo D’Acquisto di Palermo in pieno centro, in quella parte di città considerata il salotto dei palermitani. Via Libertà chiusa al traffico il prossimo 15 Settembre dunque a Palermo da Piazza Mordini a Piazza Politeama, zone dove di svolgerà sia il grande evento sportivo

Ideato da Mimmo Piombo il Memorial Issue 1

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partecipato da migliaia di atleti provenienti da ogni parte d’Italia, che l’esposizione della mostra dei finalisti. Le opere dei 4 artisti vincitori saranno poi trasferite al Museo insieme alle altre, in attesa della cerimonia di consegna. Sempre a piazza croci si terrà la premiazione della gara sportiva il cui direttore tecnico Mimmo Piombo, come da tradizione, sarà anche speaker della gara. Info alla Responsabile del Percorso Espositivo, Prof.ssa Stella Pucci di Benischi (+39 329 839 9123) che, intervistata, subito avverte: “Ogni artista selezionato equipaggerà di un sostegno la sua opera: cavalletto per le tele o base per le sculture. Non sono ammesse cornici e, a parità di merito, tra le tele saranno preferite quelle di misura 100 cm in altezza e 80 in larghezza. I dipinti dovranno essere eseguiti su tela. Per le sculture è ammessa qualsiasi tecnica, ogni materiale e qualsivoglia ingombro. I temi fondanti le opere sono due: Salvo D’Acquisto uno, Running l’altro. Per partecipare occorre allegare il CV contenente il proprio numero di telefono e ancora la copia infile di un valido documento d’identità insieme all’immagine dell’opera già realizzata. La dott.ssa Chiara Fiume, Assistente del C.d’A. Paolo Battaglia La Terra Borgese, analizzerà le proposte presentate, tenendo conto della qualità e della veridicità dei curricula. Criteri di valutazione: la dott.ssa Chiara Fiume – continua Pucci Di Benischi – stilerà una graduatoria della procedura di preselezione in seguito all’attribuzione di un punteggio massimo di 100 (cento) punti ripartito secondo un Criterio di valutazionePunti da a. Originalità e valore innovativo del concept artistico a tema 0 60. Valutazione del portfolio/curriculum vitae 0 40. La valutazione della dott.ssa Chiara Fiume sarà corredata da un sintetico giudizio di natura privata ed espresso esclusivamente Issue 1

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al Critico. Il giudizio della dott.ssa Chiara Fiume è insindacabile. Al termine dei lavori di selezione, indicativamente a partire dal 25 Agosto 2019, saranno contattati i nominativi degli Scultori e dei Pittori che saranno, successivamente, sottoposti ad una selezione definitiva a cura del Critico. Ulteriormente: inviando la mail è necessario dichiarare sul CV la disponibilità – oppure la non disponibilità – a donare l’opera, ciò non pregiudicherà la selezione degli esaminatori: chi vincerà e avrà dichiarato di non essere disponibile a donare sarà dichiarato vincitore ex aequo”. L’Ufficio Stampa del Critico informa che «Ai sensi del Decreto Legislativo n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e s.m.i. ed ai sensi del Regolamento europeo per il trattamento di dati personali n. 679/2016 i dati personali raccolti con la domanda di partecipazione saranno trattati, anche con modalità automatizzate, esclusivamente per le finalità connesse all’espletamento della procedura di preselezione e per le successive attività relative al Progetto Artistico US ACLI; il conferimento dei dati è obbligatorio e si intende concesso già con l’invio digitale della proposta di candidatura ai fini della valutazione della domanda di partecipazione alla procedura di preselezione; il Titolare e Responsabile del trattamento dei dati è il C.d’A. Paolo Battaglia La Terra Borgese. I candidati hanno il diritto di accedere ai dati che li riguardano e di chiederne, nel rispetto delle disposizioni e dei termini inerenti la procedura di preselezione, l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione, la cancellazione, o anche il blocco per quegli eventuali dati non pertinenti o raccolti in modo non conforme alle norme. L’interessato potrà, altresì, opporsi al trattamento dei dati per motivi legittimi». (...). www.anticonformista.it

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro AMBIENTE Restrizioni sui prodotti di plastica monouso: le Regioni attendano l'attuazione della direttiva europea.

(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 35400/19; depositata il 1° agosto)

In attesa dell’attuazione della Direttiva UE 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019, il cui termine di recepimento è il 3 luglio 2021, le Regioni non possono invocare alcuno spazio legislativo che assuma tra i propri scopi finalità di tutela ambientale..

SOSTANZE STUPEFACENTI

(TAR Puglia, sez. Unica, ordinanza n. 315/19; depositata il 30 luglio)

FALLIMENTO Il licenziamento a seguito del fallimento non esclude l'indennità sostitutiva di preavviso . Il lavoratore ha diritto al preavviso lavorato o, in mancanza, all'indennità sostitutiva ex art. 2119 c.c. in caso di cessazione totale dell'attività aziendale scaturente dal fallimento, ove il curatore dichiari di sciogliersi dal rapporto di lavoro. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 20647/19; depositata il 31 luglio)

DANNEGGIAMENTO Auto danneggiata ripresa dalla videosorveglianza: sussiste l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede. La sussistenza di un sistema di videosorveglianza in grado di registrare il delitto di danneggiamento di un’autovettura parcheggiata su una strada pubblica non esclude l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede, così come il fatto che l’auto sia parcheggiata di fronte all’abitazione del proprietario Page 44

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Revoca dell'ammissione al lavoro di pubblica utilità, il giudice dell'esecuzione deve calcolare il periodo già scontato. In caso di applicazione del lavoro di pubblica utilità per reati in materia di stupefacenti, la revoca della sanzione sostitutiva, disposta per mancata osservanza alle prescrizioni, comporta il ripristino della sola pena residua, calcolata sulla base del criterio speciale di corrispondenza indicato nell’art. 73, comma 5-bis, d.P.R. n. 309/1990, sottraendo dalla durata della pena inflitta la durata del lavoro di pubblica utilità regolarmente scontato. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 35396/19; depositata il 1° agosto)

REATI FISCALI Mancato pagamento della fattura? L'IVA va comunque versata. In tema di delitto di omesso versamento dell’IVA, previsto e punito dall’art. 10-ter, d.lgs. n. 74/2000, l’emissione della fattura, anche se antecedente al paga-mento del corrispettivo, espone il contribuente, per sua scelta, all’obbligo di versare comunque la relativa imposta, sicché egli non può dedurre il mancato pagamento della fattura, né lo sconto bancario della fattura quale causa di forza maggiore o di mancanza dell’elemento soggettivo. ((Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 35193/19; depositata il 1° agosto)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro C a d ut a ca l ci na cci : q ua nd o non c’ è ri s a rc i m e n t o ?

0 1 a gos t o 2 0 1 9 Cornicioni, mattoni, tegole e porzioni di Il principio di responsabilità oggettiva intonaco: i pedoni devono fare attenzione a Il Codice civile [2] fissa una regola valida dove mettono i piedi. per tutti i casi in cui un oggetto – mobile o Immagina di passare sotto un palazzo immobile – procuri un danno a terzi: il molto vecchio e diroccato, in stato di relativo proprietario o custode ne è evidente rovina. Il pericolo di crollo responsabile a prescindere dal fatto che calcinacci è tutt’altro che improbabile. abbia voluto o meno l’evento. Questa Immagina magari di lasciarvi sotto l’auto regola va sotto il nome di «responsabilità per qualche ora e, al ritorno, di trovare il oggettiva» del proprietario. Solo se tettuccio ammaccato per la caduta di un quest’ultimo dimostra che il danno è stato cornicione. Potresti chiedere il determinato da un caso fortuito – ossia un risarcimento al condominio nonostante la fattore imprevedibile ed inevitabile anche tua imprudenza? Consapevole del rischio con l’ordinaria diligenza – può evitare che correvi hai comunque accettato la un’azione di responsabilità. possibilità che si verificasse il danno senza Quando la vittima del danno non è una cosa alcuna cautela e sicurezza. ma una persone si incorre, per di più, nel La Cassazione ha, di recente, sposato un reato di lesioni o, addirittura, in quello più indirizzo interpretativo molto più rigoroso grave, di omicidio colposo. in materia di risarcimento del danno e, se anche riferito ai casi di insidie stradali (la L’esclusione della responsabilità per la classica buca sull’asfalto, tanto per condotta imprudente del danneggiato intenderci), non è da escludere che il principio si possa applicare anche al caso È vero che chi cammina per strada è in commento. In buona sostanza, secondo considerato “soggetto debole” e, come tale, la Corte [1], tutte le volte in cui il tutelato da tutte le insidie che, intorno a danneggiato, pur conoscendo il pericolo, lui, possono verificarsi. Tuttavia, ciò non non ha fatto in modo di prevederlo ed toglie che il pedone debba sempre usare evitarlo, non può accampare alcun diritto una minima attenzione non potendo al ristoro dei danni. procedere con la testa tra le nuvole (o puntata sul cellulare), senza accorgersi di Ma procediamo con ordine e vediamo, in dove mette i piedi. Ragion per cui chi cade caso di caduta di calcinacci, quando non in una buca molto evidente o decide di percorrere una strada in palese stato di c’è risarcimento. dissesto, se ne assume tutte le Ci occuperemo, inoltre, di comprendere conseguenze avendo potuto, con l’accortezquando è possibile ottenere il risarcimento za di una persona dotata di buon senso, dal condominio sia per danni a persone (la evitare in anticipo il danno. classica tegola in testa) che a cose (l’esempio di poc’anzi relativo al danno al Quando pertanto la causa dell’infortunio è la distrazione del danneggiato – sostiene la veicolo). continua Issue 1

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Cassazione in una recente pronuncia [1] – il danneggiante non deve neanche provare il “caso fortuito” per andare esente da ogni responsabilità. Difatti, «quanto più la situazione di possibile danno è suscettibile di essere prevista e superata attraverso l’adozione delle cautele da parte della stessa vittima», tanto più si può affermare che la vera causa del danno è il comportamento imprudente di quest’ultima. Quando la caduta di calcinacci non viene risarcita Alla luce di quanto abbiamo appena detto, possiamo concludere dicendo che il condominio è, di norma, sempre responsabile per la caduta di calcinacci quando questi provochino un danno a cose o a persone, salvo dimostrare che l’evento è avvenuto in modo imprevisto e imprevedibile. Tale potrebbe essere un terremoto avvenuto nell’immediato.

di una piccola porzione – potrebbero escludere il diritto al risarcimento. Si pensi a un palazzo completamente diroccato e cadente ove il pericolo sia percepibile immediatamente. Al contrario, la presenza di un cartello con l’avviso ai pedoni pregiudica qualsiasi indennizzo, mettendo al riparo il condominio da eventuali richieste di risarcimento per danni procurati a terzi. A tal fine il condominio potrebbe farsi autorizzare dal Comune a transennare l’area, almeno fino a quando non saranno ultimati i lavori di ristrutturazione. note [1] Cass. ord. n. 6034/18 del 13.03.2018.

[2] Art. 2051 cod. civ.. www.laleggepertutti.it

Il fatto però che lo stabile sia stato danneggiato da eventi tellurici non esclude la responsabilità del condominio per i giorni successivi, dovendo ripristinare le condizioni di sicurezza a tutela della collettività. Sappiamo però che deliberare in assemblea di condominio dei lavori di ristrutturazione è tutt’altro che semplice. Anzi, a volte, sono necessari anni. Questa però non può essere una giustificazione per il condominio che, constatando una situazione di pericolo per i passanti, dovrà provvedere a transennare l’area e ad apporre cartelloni di avviso per mettere in guardia gli utenti della strada. In assenza di tali avvertimenti, danneggiato potrebbe chiedere risarcimento del danno.

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Del resto nessuno può essere tenuto, prima di parcheggiare un’auto o di attraversare un marciapiede, a controllare le condizioni dei cornicioni o dei balconi di ogni singolo palazzo sotto il quale cammina. Sarebbe inverosimile una verifica puntuale di questo tipo. Solo le situazioni di palese dissesto dell’intero fabbricato – e non solo Issue 1

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Stalking: dal 9 agosto si rischiano fino a 6 anni e mezzo di carcere 0 5 a gos t o 2 0 1 9 Il c.d. "Codice Rosso", ovvero la legge n. 69/2019, recante "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere" è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 25 luglio. Le novità introdotte dal provvedimento entreranno in vigore a partire dal prossimo 9 agosto. Tra quelle maggiormente rilevanti in ambito di diritto penale sostanziale, oltre che processuale, emergono l'introduzione di nuovi reati nonché alcuni significativi aggravamenti di pena per reati già contemplati all'interno del codice penale. Codice Rosso: pene aumentate Per i colpevoli di violenza sessuale (art. 609-bis c.p.) la reclusione, anziché "da cinque a dieci anni", sarà "da sei a dodici anni", sanzione aumentata di un terzo qualora si incorra in una delle aggravanti prevista dall'art. 609-ter. Per la violenza sessuale di gruppo (cfr. art. 609-octies c.p.), invece, si rischia la reclusione da 8 a 14 anni anziché da 6 a 12 anni come previsto in precedenza. Una forbice sanzionatoria dilatata rispetto a quella attuale è prevista anche nei confronti di coloro che si rendano colpevoli del reato di cui all'art. 572 c.p., ovvero "Maltrattamenti contro familiari o conviventi": la reclusione, anziché da due a sei anni, sarà da tre a sette anni. Inoltre, la pena verrà aumentata fino alla metà qualora il fatto sia commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità ex legge n. 104/92, ovvero sia commesso con armi. Stalking più severo Più gravosa anche la pena prevista per il reato di "atti persecutori" di cui all'art. 612-bis del codice penale. In caso di stalking si rischia una pena detentiva da un anno a sei anni e sei mesi anziché da sei Issue 1

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mesi a cinque anni Codice Rosso: i nuovi reati Tra le nuove (ben 4) fattispecie delittuose introdotte dal "Codice Rosso", quella che ha destato un particolare interesse già durante la fase di discussione e approvazione del provvedimento è sicuramente quella disciplinata dall'art. art. 612-ter, ovvero la "Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti". La norma, infatti, si rivolge contro i colpevoli del c.d. "revenge porn", ovvero coloro che inviano, consegnano, cedono, pubblicano o diffondono immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate. La condotta perseguita dalla legge non è solo quella di chi tali immagini o video abbia realizzato o sottratto, ma anche quella di chi li abbia ricevuti e continui a "farli girare", inoltre scatta un'aggravante qualora i fatti siano commessi dal coniuge, anche separato o divorziato o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici. Trova spazio nel codice penale (all'art. 583-quinquies) anche il reato di "Deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso", commesso da chiunque cagiona ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso. La pena sarà quella della reclusione da otto a quattordici anni. Scatta la reclusione da uno a cinque anni, invece, per il reato di "Costrizione o induzione al matrimonio" (art. 558-bis c.p.) commesso da chi, con violenza o minaccia, costringe una persona a contrarre matrimonio o un'unione civile. Stessa pena qualora sussista un abuso delle relazioni familiari, domestiche o lavorative o dell'autorità, mentre la reclusione è da 2 a 7 anni se i fatti sono commessi in danno di un minore di anni quattordici (...) www.studiocataldi.it

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Il mondo della Tecnologia

Samsung svela il Note 10 e il Note 10+

0 8 a gos t o 2 0 1 9 Samsung svela il nuovo Galaxy Note. In un evento a New York, la compagnia sudcoreana porta sul palco il suo ultimo smartphone top di gamma, il Note 10, che per la prima volta a arriva in due modelli, uno normale e uno Plus, con schermo più grande e anche in versione 5G. Nel tradizionale appuntamento agostano che batte sul tempo i rivali Apple e Huawei (la presentazione del prossimo iPhone è attesa a settembre, mentre Huawei dovrebbe svelare il nuovo Mate a ottobre), il Ceo di Samsung, Dj Koh, ha mostrato al pubblico il Note 10 con display "Dynamic Amoled" da 6,3 pollici, e il Note 10+ da 6,8 pollici. Entrambi hanno uno schermo senza cornici e senza notch. La fotocamera frontale, da 10 megapixel, è infatti inserita in un forellino nella parte alta e centrale del display. Il comparto fotografico posteriore, che promette foto nitide anche in notturna, è composto da 3 sensori per il Note 10 (uno principale da 12 megapixel, coadiuvato da un grandangolare da 16 megapixel e da un teleobiettivo da 12 megapixel) a cui nel Page 48

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Note 10+ si profondità.

aggiunge

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sensore

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Le novità riguardano anche la caratteristica più iconica del Note: il pennino. La SPen si aggiorna, e oltre a scrivere consente anche di controllare alcune funzioni del device con "gesture aeree", senza toccare lo schermo. Per la produttività, il collegamento a un Pc con Windows 10 avviene in un click. Sotto il cofano lo smartphone monta il nuovo processore Exynos 9825 di Samsung. Il Note 10 ha 8 GB di Ram e 256 GB di memoria interna, mentre il Note 10+ ha 12 GB di Ram e 256 o 512 GB di memoria, espandibile fino a 1 TB. La batteria è a ricarica veloce: nel Plus basta mezz'ora alla presa elettrica per avere autonomia fino a sera. Gli smartphone saranno disponibili a partire dal 23 agosto nelle finiture Aura Glow, Aura Black e Aura White. I prezzi in Italia vanno di meno di mille euro a poco più di 1.200 euro. . FONTE

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I l t a r l o – L e i n d a g i n i d e l m a re s c i a l l o L i c a t a Il tarlo. Le indagini del maresciallo Licata di Salvatore Galvano, Ciesse edizioni, 2015, è un romanzo che rivela l’indubbio amore (incondizionato) dell’autore nei confronti dell’arma dei Carabinieri, ma è soprattutto un giallo educato, con un pizzico di malizia, che non scade mai nella banalità né in un costrutto pulp fine a sé stesso. E non è poco davvero. È il primo romanzo di Salvatore Galvano ed è anche il primo giallo che vede protagonista il Maresciallo Licata. Un personaggio con un indiscutibile fascino e carisma che attira le donne, giovani, molto giovani e no. Licata riesce ad essere simpatico, senza affettazione alcuna, come il fin troppo popolare commissario Montalbano di Andrea Camilleri, non dimenticando però di essere un segugio, un moderno Sherlock Holmes, sempre attento a ogni particolare, a ogni minimo indizio e a ogni virgola fuori posto. Licata è un personaggio integerrimo tanto nella vita privata quanto in quella professionale: non concede alcuna scusante al prossimo suo né a sé stesso, assume su di sé la responsabilità tutta delle indagini che segue e mai permette a un sentimentalismo di farlo dirottare verso una pista sbagliata. A tutto ciò si aggiunga poi che Licata è naturalmente bello, quasi uguale a un attore, a un maturo Richard Gere, con il solo vizio di aggiustarsi da solo le basette. Salvatore Galvano, con Il tarlo, consegna ai lettori un personaggio nuovo, un uomo tutto d’un pezzo ben lontano dai tanti stereotipi che costellano la letteratura di genere: il Maresciallo Licata è personaggio sì di finzione, ma perfettamente credibile, invischiato nella realtà quotidiana e negli accadimenti che la infangano. Una serena notte di maggio avvolge la città di Roma. Nell’antico palazzo dell’800, sede del Ministero della Difesa, tutto procede come al solito. O almeno sembra. Durante una normale ispezione di routine, viene trovato il corpo esanime di un ufficiale generale, Garelli. Ad una prima analisi, pare che il soggetto sia morto per cause naturali. Eppure ill maresciallo Licata, chiamato ad indagare sul caso, non è convinto di tale ipotesi. Questi, chiamato dai colleghi – non a caso – “cane da tartufo”, ha lunga esperienza in fatto di omicidi e, per lui, la morte del generale Garelli non è per niente dovuta ad un accidentale malore. Inoltre, Licata ha anche adocchiato un particolare di rilievo sulla scena del crimine: un libro, lasciato lì, aperto sulla scrivania, con le pagine rivolte verso il basso. L’opera è “Vent’anni dopo” di Dumas. Che sia una firma dell’assassino? L’autopsia dà un responso sicuramente sconcertante: sul corpo del generale vengono rilevate tracce di folgorazione elettrica . In corso d’indagine, tutte le prove sembrano protendere verso il colonnello Battelli, ex collaboratore del generale e sua vecchia conoscenza da circa vent’anni. Di lì a poco, però, anche Battelli viene trovato morto nel suo ufficio. Per Licata questa indagine assume i risvolti di un vero e proprio rompicapo. Seguendo nuove piste, il maresciallo siciliano giunge presso il reparto dove, a suo tempo, le due vittime avevano prestato servizio. È qui che Licata troverà le risposte che cerca per smascherare l’assassino? Ma Il tarlo è anche e soprattutto un romanzo dedicato agli amanti del giallo, del poliziesco, del mistery. Fra le pagine di questo libro chi lavora nel “mondo con le stellette” si sentirà un po’ a casa; mentre chi, con curiosità ed interesse, lo guarda dal di fuori, saprà di certo apprezzare le varie sfumature, da quelle militari a quelle umane, che popolano la vicenda. . Antonio Savastano Issue 1

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

IO Io chi sono? Un poeta qualunque: di ci a m o, e cco, un “vatelappesca”.

Pietro Pancamo (pietro.pancamo@alice.it) Page 50

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Presi per la..... Gola!!!!

COZZE RIPIENE FRITTE

Questa ricetta ricorda la vecchia scuola, come quando con dei semplici e poveri ingredienti si riusciva a tirare fuori delle vere e proprie chicche di cucina.

3 - Lavate le cozze, fatele aprire sul fuoco e lasciate raffreddare.

Ingredienti -

2 - Regolate di sale e pepe e impastate sino ad ottenere un impasto morbido e setoso ma allo stesso tempo compatto.

4 - Iniziate a riempire le cozze con l'impasto di patate.

20 cozze medie 500 gr purea di patate dop di Galatina 50 gr pecorino grattugiato sale pepe nero macinato menta fresca tritata 2 uova pangrattato

5 - Quando le avrete riempite tutte, legatele con dello spago e passatele nel pangrattato. 6 - Friggete le cozze ripiene alla corda in abbondante olio di semi.

PREPARAZIONE

FONTE

1 - In una terrina mescolate alla purea di patate il formaggio e del pangrattato.

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Effetto....gusto.. GAUDENSIUS BLANC DE NOIR Etna D.O.C. Metodo Classico Brut E’ un connubio perfetto tra le viti che affondano le loro radici nei terreni vulcanici e il clima montano che solo l’Etna sa offrire. Il calice suggestivo del celebre e secolare Nerello Mascalese spumantizzato in bianco nella cantina di Cavanera sull’Etna è un esempio di stile assoluto. La spumantizzazione avviene secondo il metodo “blanc de noir” per esaltare le caratteristiche organolettiche del Nerello Mascalese. Dopo la pressatura soffice dei grappoli non diraspati, la vinificazione avviene all’interno della cantina ricavata nel tipico baglio etneo risalente al seicento. Gaudensius è un vino spumante dal perlage raffinato, a grana sottile, continua e persistente, caratterizzato da colori con sfumature tendenti all’oro luminoso, dal sapore complesso e al contempo di rara eleganza.. Classificazione: Etna D.O.C Spumante Vitigno: Nerello Mascalese Pedoclima: montano Suolo: franco sabbioso con elevata capacità drenante Esposizione: nord est (650 mt. s.l.m.) AFFINAMENTO In bottiglia a contatto con i lieviti per oltre 32 mesi con frequenti “coupe de poignèe” per favo rire la complessità olfattiva GRADO ALCOLICO 12.56 % vol. | PH 3.07 (val.medio) | ACIDITÀ TOTALE 7.75 g/lt (val.medio) | ZUCCHERI 6 g/l (val.medio) PRODUZIONE ANNATA 18.000 bottiglie FORMATI Bottiglia da 75 cl, 1,5 L TEMPERATURA DI SERVIZIO 8°C CALICE CONSIGLIATO Da grandi spumanti

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Colore: giallo paglierino tenue tendente all’oro luminoso. Olfatto: intenso e fruttato con note delicate di agrumi di Sicilia, brioche, anice e sentori minerali. Palato: sapore complesso, di buona struttura e al contempo di notevole eleganza. Di lunga persistenza sapida e minerale con bella chiusura di ribes e mandorla. Caratteristiche: la spuma bianca e intensa e l’esuberante perlage lo contraddistinguono e lo caratterizzano facendone un vino spuman- te di rara intensità. L’eleganza dei vini dell’Etna è interpretata fedelmente da Gaudensius che rappresenta ai massimi livelli un territorio unico e cangiante. Fonte Page 52

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" C ol ui che chi e d e è s t up i d o p e r un m i nut o, col ui che non chi e d e è s t up i d o p e r t ut t a l a v i t a . " (Confucio)

Agosto 2019 • Anno XIII 13 agosto 2019

• Numero 141

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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