Effettotre – n 133 nov 2018

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NOVEMBRE 201 8 • ANNO XII • N UMERO 1 33

INTERVISTA ESCLUSIIVA AL PROF. CALOGERO DI CARLO, FONDATORE DI UNIVERSITAS CENTRO STUDI OLYMPO

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INTERVISTA ESCLUSIVA AL PROFESSORE CALOGERO DI CARLO FONDATORE DI UNIVERSITAS CENTRO STUDI OLYMPO. La Rete Sociale delle pari opportunità Uni Centro Studi Olympo rappresenta il legame concreto sul territorio per quanto concerne il mondo dell’Università Telematica. Da cosa nasce questa grande intuizione?

numeri: 13 corsi di laurea, oltre 200 master di primo e di secondo livello, esami singoli, certificazioni di lingua inglese, certificazioni di informatica, dottorati di ricerca, più di 70.000 studenti formati ed oltre 400 tra i docenti più importanti della Nazione. Si tratta di un successo ottenuto anche grazie ai più moderni standard tecnologici. Come fate a mantenere questo alto livello di formazione?

Calogero Di Carlo: Uni Centro Studi Olympo è la prima rete sociale costruita attorno a te, nasce dalla voglia di rendere il sapere alla portata di tutti, anche e soprattutto di coloro i quali vivono distanti dalle grandi città; non per nulla essa viene definita la piattaforma del futuro accessibile a tutti, siano essi giovanissimi che adulti, e raggiungibile in qualsiasi posto della Nazione. Come sempre ho affermato in molte occasioni la formazione è un diritto a cui tutti devono potere attingere, la nostra rete è l’unica in Italia a dare la possibilità a chiunque voglia investire sul proprio futuro ad erogare tutti gli strumenti necessari alla concre-tizzazione di ciò; a dirlo sono i Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2018

Calogero Di Carlo: senza dubbio alcuno siamo detentori dei più moderni ed efficaci standard tecnologici in ambito e-learning si pensi alla grande mole di strumenti interattivi, sia sincroni che asincroni, come aule virtuali, un forum costantemente aggiornato, la presenza su tutti i social, una chatt a cui tutti possono chiedere ed ottenere risposte immediate, le web conference e tutti gli altri strumenti che stimolano il confronto e la collaborazione con gli studenti. Ho scelto di puntare il tutto sul motto definito “lifelong learning” una vita dedicata allo studio, non si smette mai di apprendere, la cultura rappresenta lo strumento più importante alla lotta contro l’ignoranza, un popolo acculturato sarà un popolo che produrrà di più e di conseguenza sarà in grado di impartire ai giovani dei corretti ideali su cui fare leva al fine di incrementare i punti di forza della Nazione. Qual è l’impegno di Uni Centro Studi O l y m po? Calogero Di Carlo: Uni Centro Studi Olympo in quanto rete sociale delle pari opportunità è impegnata in uno sforzo continuo di bilanciamento della sua continua

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capacità di rispondere in modo flessibile alle necessità degli studenti, captando le finalità educative e lavorative che essi intendono acquisire. I vari docenti sono affiancati da specialisti come il tutor, il mentore, il coach che elargiscono valore aggiunto al supporto didattico utilizzato. Essi sostengono gli studenti durante tutto il corso di studi: dalla fase iniziale in cui lo studente sceglierà assieme agli orientatori il percorso più adatto alle sue esigenze fino al conseguimento degli obiettivi che si era prefissato, ed anche oltre, cercando di immettere i summenzionati all’interno del mondo del lavoro dando loro sia gli strumenti che le competenze necessarie al fine di realizzare nel migliore dei modi i loro sogni. Come vede il futuro dei giovani in vista di un alto tasso di disoccupazione giovanile e soprattutto come pensa si possa affrontare facendo anche riferimento alla formazione?

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Calogero Di Carlo: la formazione rappresenta un valido strumento di cui disporre per incrementare l’occupazione e rendere l’economia dinamica. Io in prima persona sto cercando di fare il possibile in modo tale da offrire quanti più strumenti e competenze necessarie da ampliare l’offerta formativa e continuare ad estenderla sul tutto il territorio Nazionale ed anche internazionale. I giovani sono per me il futuro per questo Uni Centro Studi Olympo ha deciso di investire su di loro dando la possibilità di accedere a corsi appositamente preparati per la creazione di piccole, medie e grandi imprese. Favoriamo la cultura dell’industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale, fondata sulla digitalizzazione dei processi produttivi. Credo che tutti debbano avere il diritto di realizzare i propri sogni, io non so cosa ci possa riservare il futuro so di per certo che ho scelto di puntare sui giovani perché loro sono il senso della nostra Nazione.

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Palermo: "Hi - Tech Sicilia, a che punto è l a ri v ol uz i one " Cosa serve per la rivoluzione? Il convegno ha individuato ritardi e carenze nello stato digitale, ma anche le vie da seguire per rimediarvi

15 novembre 2018

Parlare di modelli di comunicazione senza ridursi alla banalità. Cercare, nel mondo di oggi, di ricavarsi uno spazio digitale quando l’innovazione corre e (talvolta) domina le buone intenzioni. Non è certo facile, ma bisogna mettere dei punti fermi in questa tecnologia imperante. In questa rivoluzione hi-tech che condiziona la vita di tutti i giorni, ma che sembra sfuggire alla nostra presa. Si è discusso di questo, e molto altro, nel corso del convegno organizzato dall’Università Telematica Pegaso e da Buttanissima Sicilia (“Hi Tech Sicilia: a che punto è la rivoluzione”) nella splendida Sala Basile di Villa Igiea, a Palermo. Musumeci non c’è – è stato convocato dal procuratore generale della Repubblica per un vertice sull’abusivismo – ma il governo è ben rappresentato dalle presenze autorevoli dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, e da quello alla Formazione, Roberto Lagalla. Per l’Assemblea regionale fa capolino Gianfranco Micciché, il suo presidente, cui spetta l’inaugurazione dei lavori. Ma fra gli ospiti eccellenti si registrano pure Patrizia Issue 1

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Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II, Sergio Scalpelli, responsabile Fastweb dei rapporti con istituzioni e media, Marco Valenti, ceo di Moving Up, ma anche Sergio Alessandro, direttore generale del Dipartimento Beni culturali della Regione. Tiene insieme i fili Giuseppe Sottile, direttore di Buttanissima Sicilia. In avvio è compito di Miccichè fare da pungolo. E sottolineare come la Sicilia sia il primo centro di digitalizzazione mondiale, “perché da qui passa tutta la fibra del mondo. I cavi arrivano in America, o in Cina, ma parte tutto da qui. E’ una cosa troppo coinvolgente per fare finta di nulla”. La ribattezza “via della fibra” Micciché, e non va nemmeno così distante dal cuore del discorso. Anche se, ammette, in Sicilia non funzionano le infrastrutture, “nemmeno quelle telematiche”.

Calogero Di Carlo e Sergio Scalpelli

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Capire il suo ragionamento è possibile dopo aver ascoltato i discorsi di Scalpelli, l’ex fondatore del Foglio, transitato nel 2001 in quell’esperimento ben riuscito di start-up italiana che prende il nome di Fastweb. “Qui occorre una distinzione sulle politiche d’innovazione – ha detto Scalpelli – Se da un lato, a livello infrastrutturale, siamo riusciti a recuperare un forte gap col resto d’Europa, dall’altro, quello dell’adozione degli strumenti digitali, viviamo in uno stato d’arretratezza. Il vero problema è la cultura e l’alfabetizzazione digitale degli italiani, ancora carente. Scarichiamo un sacco di roba su internet, ma siamo tra quelli che usano meno servizi come e-commerce ed e-banking. Ne va della competitività di un territorio. Nonostante le pubbliche amministrazioni abbiano tentato di fare uno sforzo – Micciché, per contro, sostiene il tema dell’impreparazione – occorre adattarsi sempre meglio alla tecnologia, ad esempio al nuovo esperimento del 5G. E bisogna farlo partendo dalle scuole”.

urgente è stimolare le intelligenze fin dai banchi di scuola. Bisogna ampliare la codificazione da parte dei giovani di un mondo che è strumento di vita: questo non significa declassare la cultura umanistica, ma ampliarla”. E per dimostrare la sua propensione verso la tecnologia, fa accenno al palazzo Reale, che la Fondazione Federico II ha rivalutato in tutto e per tutto negli ultimi mesi. “Abbiamo rispolverato da un cassetto un progetto di digitalizzazione in 3D, molto avanti rispetto a quelli applicati in altri siti museali, che ci ha consentito in maniera scientifica e veloce di conoscere i materiali utilizzati per la realizzazione dell’edificio, o come erano stati creati tunnel e corridoi interni. La tecnologia ci ha permesso di essere più efficaci nelle nostre iniziative, e di manutenere al meglio il palazzo. Pensate che vantaggio per la cultura, i visitatori e l’economia. I risultati ottenuti nell’ultimo anno sarebbero stati impensabili senza questa strumentazione.

Il tema della formazione torna di moda con Lagalla. Ma prima è Patrizia Monterosso, nel suo intervento

Ruggero Razza fra Sottile e Di Carlo

appassionato, a rivelare che “in Sicilia esiste ancora un tabù culturale. Dalla cultura scientifica, tecnologica e digitale dipende il Pil di un Paese. Bisogna dare una segnaletica sicura, un finanziamento certo alle aziende che hanno voglia di investire nell’innovazione. Il bisogno più Issue 1

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Sergio Alessandro s p i e ga com e il Dipartimento dei Beni culturali rappresenta “un sommergibile che stiamo cercando di far riemergere anche con l’aiuto della tecnologia”. E, intrecciando i discorsi, evidenzia come “la cultura può trasformare il sistema dell’informazione, spesso appannaggio di pochi, e il digitale in qualcosa di più lento e umano”,

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arrivando così a ribaltare un ragionamento che in entrambi i versi sembra accumulare un forte senso logico. Sul fronte governativo Ruggero Razza segnala parecchi passi avanti nell’agenda digitale, con conseguenti risultati sul piano dello sveltimento delle pratiche e sul risparmio economico: “Siamo la Regione che, nell’ultimo anno, ha speso di più nell’agenda digitale, che ha fatto di più per l’utilizzo della banda larga e che ha capito fin dall’inizio quanto questo tema fosse strategico per lo sviluppo del territorio. Nei giorni scorsi – ha proseguito Razza – si è data un’importante accelerazione per ciò che riguarda i servizi per i cittadini in ambito sanitario. Abbiamo dato il via libera ad atti di immediata percezione, uno dei quali – che può sembrare banale – è la prenotazione delle visite specialistiche. Cosa che prima bisognava fare solo attraverso una telefonata”. Senza soldi, però, non si canta messa. “Bisogna mettere a disposizione della digitalizzazione le risorse necessarie: quest’anno la Regione eroga 14 milioni di euro, per l’anno venturo ne ha già impegnati 25. Poi c’è un ulteriore intervento sul fascicolo sanitario elettronico, una programmazione che in Lombardia è datata 2003, mentre io ho firmato i decreti attuativi appena qualche mese fa. Siamo indietro, ma questo essere indietro deve spingerci a correre di più”. Il tema della formazione primeggia nei discorsi di Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione, il quale mette in luce – inizialmente – la fatica di una macchina come la Regione a barcamenarsi tra l’autoreferenzialità della politica e le complessità della burocrazia. “E’ soprattutto un problema di classe dirigente – ha affermato Lagalla – La mancanza di progettazione e il ritardo nella spesa, penso soprattutto ai fondi comunitari, condizionano lo sviluppo. E di conseguenza un’emorragia del capitale umano. Invece bisogna ripartire dalla scuola e dalla formazione: sapete che i bambini siciliani stanno in classe, ogni anno, 200 ore in meno rispetto ai coetanei del Triveneto perché manca il “tempo pieno”? Noi vorremmo sperimentarlo nelle aree a maggior disagio sociale”. Un’altra sfida Issue 1

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contemporanea, dichiara l’assessore, è “agganciare la formazione professionale alle qualifiche richieste dall’Europa. E portare la formazione, anche digitale, all’interno delle aziende. Il regolamento, in Sicilia, esclude la possibilità per le aziende di svolgere formazione professionale. Stiamo intervenendo per rimuovere questo divieto”. E contesta la funzione dei centri per l’impiego, definiti “centri di induzione al disimpiego, perché uno che ci passa una volta preferisce rimanere disoccupato a vita”. L’intervento del 37enne Marco Valenti, ceo di Moving Up, rimarca il valore del digitale nell’indotto Italia (65 miliardi annui di fatturato) e sottolinea come in Sicilia “esiste una grande opportunità, anche sotto il profilo climatico, per creare modelli innovativi”. Riguardo alle nuove generazioni, Valenti porta l’esempio della sua azienda – giovanissima – che cova un sogno nel cassetto: la creazione di un campus che spalanchi le porte, gratuitamente, ai giovani che vogliono entrare nell’ecosistema digitale. “La formazione digitale in Europa non è diversa dalla nostra. Ma altrove nascono iniziative che danno opportunità ai giovani di capire, comprendere e iniziare un percorso che qui, invece, non è possibile”. Al telefono è arrivato infine il saluto di Danilo Iervolino, presidente di Pegaso appena 40enne. I saluti finali sono toccati a Calogero Di Carlo, responsabile delle sedi Pegaso e vero factotum dell’evento, che ha tessuto le lodi della sua università telematica (“Un esempio di follia” lo aveva definito in apertura Micciché) e ringraziato tutti gli intervenuti con una targa celebrativa.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Convegno “Il turismo di domani a Montepulcinano e nella valdichiana Senese tra sostenibilità, innovazione, specializzazione ed integrazione dell’offerta e dei territori” 2 0 o t t o b re 2 0 1 8 A Montepulciano, Piazza Grande, 7 – Palazzo del Capitano – Sala Master si è svolto il convegno: “IL TURISMO DI DOMANI A MONTEPULCIANO E NELLA VALDICHIANA SENESE TRA SOSTENIBILITA’, INNOVAZIONE, SPECIALIZZAZIONE ED INTEGRAZIONE DELL’OFFERTA E DEI TERRITORI”; questo è stato il tema delle relazioni, della tavola rotonda e del dibattito.

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Hanno partecipato il Magnifico Rettore, Prof. Alessandro Bianchi, il Responsabile Nazionale delle Sedi, Prof. Calogero Di Carlo, la Prof.ssa Emilia Sarno, Prof. Stefano Biagiotti, Presidente Pro Loco di Montepulciano Franca Salerno, Pres. Consorzio del Vino Nobile Piero Di Betto e il Pres. Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana Senese.

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Etour, Milano: la nuova edizione parte dalla ca p i t a l e e conom i ca i t a l i a na 2 2 o t t o b re 2 0 1 8 L’edizione 2018-2019 di Etour “Diamo vita alle storie. Alla ricerca dell’Italia che vale”, evento itinerante coronamento del progetto Eccellenze Italiane, parte da Milano, la capitale economica italiana. Lunedì 22 ottobre, a partire dalle ore 10, nella splendida cornice di Palazzo Durini, si svolgerà uno spettacolo multisensoriale innovativo con al centro storie d’impresa, videoclip formativi, interventi delle più importanti istituzioni delle città e regione che ospiterà questa tappa, dei docenti e degli studenti che frequentano gli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado. Protagoniste tre storie straordinarie che condivideranno il loro percorso di vita con il pubblico presente; storie di uomini che si sono affermati con successo in Lombardia e che verranno premiati con delle opere realizzate dal maestro della vetrofusione Silvio Vigliaturo. Giovanni e Vincenzo Ferrieri, fondatori di Cioccolatitaliani, il primo format italiano completamente dedicato al mondo del cioccolato, che dopo aver aperto un flagship store in via De Amicis a Milano, ha espanso la sua rete di vendita in altre città italiane e all’estero registrando una grande crescita del brand e diventando un perfetto ambasciatore del gusto tricolore; Amedeo Maffei, noto psicologo inventore di Keope World, una macchina scientifica unica al mondo, una struttura a risonanza propriocettiva globale elettronica usata da sportivi, astronauti, medici, e persino dal Cnr, le Frecce tricolori e la Marina militare per i suoi straordinari effetti benefici sulla salute dell’uomo, ed esposta in Vaticano come simbolo dell’eccellenza italiana; e infine Michelangelo Tagliaferri, fondatore di Accademia di Comunicazione, una delle più esclusive scuole di marketing e pubblicità d’Italia, un vero e proprio marchio di fabbrica che ha forgiato Issue 1

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generazioni di brillanti professionisti del settore, oltre che sociologo e consulente scientifico in numerosi progetti di enti pubblici e privati, tra cui Eccellenze Italiane stesso. Eccellenze Italiane è un progetto editoriale di storytelling ideato e condotto da Piero Muscari, giornalista La7, che ha l’obiettivo di raccontare le storie umane e imprenditoriali che illuminano di speranza il nostro paese, ma soprattutto di dare voce in prima persona ai loro artefici per ripercorrere insieme la strada lastricata di passione e coraggio che li ha condotti a conquistare l’eccellenza. Etour rappresenta appieno la mission di questo progetto, essendo un modo per trasmettere valore e regalare esperienza a chi ancora di esperienze deve farne molte attraverso emblematiche case histories portate in giro per l’Italia. La tappa, grazie soprattutto all’impegno del responsabile delle sedi Pegaso in Italia, il professor Calogero Di Carlo, come sempre molto attivo sui territori, e’ stata realizzata anche grazie al dinamismo di Claudia Terrasi, responsabile della Sede dell’ Università Telematica Pegaso Milano. Prezioso poi contributo quello di Canon, Digital Imaging Partner dell’intero progetto Eccellenze Italiane

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Se na t o d e l l a R e p ub b l i ca : " M e d i ci na p e rs ona l i z z a t a , t ra e t i ca e s os t e ni b i l i t à " . 2 3 o t t o b re 2 0 1 8 Evento presentazione del libro “Medicina di precisione. Verso la personalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici” (Giapeto Editore) curato da Mauro Minelli, medico leccese specialista in allergologia e immunologia clinica, professore straordinario di Igiene generale e applicata e presidente del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università Telematica Pegaso.

Repubblica; Danilo Iervolino, Presidente dell’Università Telematica Pegaso; Paolo Marchetti, Prof. Ordinario di Oncologia medica, Sapienza Università di Roma, Pres. Fondazione Medicina Personalizzata; Maurizio Simmaco, Prof. Ordinario di Biologia Molecolare, Sapienza Università di Roma.

All’interno saluti istituzionali di: Antonio De Poli, Questore anzione del Senato della

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"La tela dei boss", Riccardo Lo Verso presenta il suo libro a Palazzo Mazzarino. ripartendo dai recentissimi sviluppi . Un giallo che si sposta in Svizzera, sulle tracce di don Tano Badalamenti, potente capoL’università Telematica Pegaso Palermo, mafia di Cinisi.Sono intervenuti, durante ancora una volta,ha mostrato il suo l’evento, Calogero Di Carlo, Responsabile impegno nella trasmissione della cultura, Nazionale Sedi d’esame Università ospitando il 26 ottobre 2018 alle ore 18, Telematica Pegaso, Antonio Matasso, all’interno dell’incantevole sala Angelo Docente di Diritto Medievale e Moderno, Iervolino, sita presso Palazzo Mazzarino, Maurizio Artale Presidente Centro Via Maqueda 383, la presentazione del Accoglienza Padre Nostro ETS, Bernardo libro: “La tela dei boss” del giornalista Tortorici di Raffadali, Presidente AssoRiccardo Lo Verso. ciazione Amici dei Musei Siciliani, Il volume, edito da Novantacento, Vincenzo Zummo, Presidente della Camera ripercorre cinquant'anni di indagini e gli Penale di Palermo, Riccardo Lo Verso, ingenti colpi di scena relativi al caso della Autore del Libro, modera l’incontro scomparsa della tela di Michelangelo Anthony De Lisi, Docente di Criminologia Merisi, custodita nel cuore di Palermo, Università Telematica Pegaso. . 2 6 o t t o b re 2 0 1 8

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“ La ri g e ne ra z i one p e r i l f ut uro d e l l e ci t t à e d e l l ' a m b i e nt e ” 2 6 o t t o b re 2 0 1 8 Venerdì 26 ottobre ore 9,00, Università

Telematica Pegaso – Sede di Lamezia Terme, il Magnifico Rettore Prof. Alessandro Bianchi, ha tenuto una Lectio Magistralis sul tema: “La rigenerazione per il futuro delle città e dell'ambiente”.

Competenze, strategie e strumenti innovativi per interventi sempre più personalizzati”. Evento formativo a Medici, Farmacisti, Biologi, Chimici e Dietisti (6 Crediti Formativi ECM GRATUITI).

Saluti istituzionali del prof. Di Carlo Alle ore 10,30 il Prof. Mauro Minelli, Calogero, Responsabile Nazionale dele Presidente del corso di Studi in Scienze sedi dell'Università Telematica Pegaso. Motorie, Università Telematica Pegaso, coordinerà il convegno: “L'alimentazione, l'attività motoria, il microbiota.

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Il Belvedere di San Leucio ospita la sede di esami dell'università Pegaso 3 0 o t t o b re 2 0 1 8 Martedì 30 ottobre alle ore 11.00, presso il complesso monumentale di San Leucio a Caserta, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della sede d’ e sam e dell’Università Telematica Pegaso. All’incontro, moderato dalla giornalista Nadia Verdile, sono intervenuti per i saluti istituzionali: Calogero Di Carlo, Responsabile Nazionale delle sedi Pegaso, Carlo Marino, sindaco di Caserta; Alberto Maestri, comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta; Andrea Mercatili,comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, Antonio Borrelli, questore di Caserta, Corrado Matera, assessore al Turismo della Regione

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Campania; Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta. L’apertura dei lavori è stata eseguita da Francesco Fimmanò, direttore scientifico dell’Università Telematica Pegaso, e da Tommaso De Simone, presidente della Camera di Commercio di Caserta. A concludere è stato Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso. Prima del taglio del nastro, il vescovo della Diocesi di Caserta, Giovanni D’Alise, ha impartito la solenne benedizione agli spazi riservati all’ateneo.

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E c c e l l e n z e It a l i a n e " S t o r i e d e l l ' It a l i a c h e v a l e " Avezzano: 06 novembre 2018 A raccontarsi: Andrea Maurizio di New Alimenta S.P.A, Angela de Massis di Food Service Spoltore e Massimiliano Di Genova di Elite Surgelati.

Classico “Alessandro Torlonia” di Avezzano e Liceo Artistico “Vincenzo Bellisario” di Avezzano, con la preside prof.ssa Annamaria Fracassi; l’ Istituto Tecnico per il Turismo “Andrea Argoli” di Tagliacozzo, Tra i saluti Gabriele De Angelis, sindaco di con la preside prof.ssa Patrizia Marziale; il Avezzano, Guido Ottombrino, responsabile Liceo Statale “Benedetto Croce” di della sede dell’Università Telematica Avezzano, con la preside prof.ssa Rossella Pegaso di Avezzano e Calogero Di Carlo, Rodorigo e l’ Istituto Tecnico Industriale responsabile della nazionale delle sedi Statale “Ettore Majorana” di Avezzano, con Pegaso. il preside prof. Piero Buzzelli. Hanno partecipato: il Liceo scientifico “Vitruvio Pollione” di Avezzano, con il preside prof. Francesco Gizzi; il Liceo

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Montepulcano: “Eccellenze Italiane” di Università Telematica Pegaso.Storie di coraggio, passione e identità dell’Italia che vale. 08 novembre 2018 Montepulciano, nella sala Master del Palazzo del Capitano, l’Università Telematica Pegaso ha organizzato il primo spettacolo di storytelling imprenditoriale ed umana.Durante l’evento, dal nome ETour, verranno raccontate quattro storie da imprenditori, e non solo, ritenute eccellenze dell’area della Valdichiana.Grazie alla dirigente Prof.ssa Salvatrice Delaimo e ai docenti che hanno sposato il progetto, sono stati coinvolti gli studenti delle quinte classi dell’ ” Istituto d’Istruzione Superiore Statale A. Vegni “ e il “Polo Tecnologico Professionale Agribusiness Valdichiana e Alta Valle del Tevere”. In due ore sono stateo raccontate le storie di imprenditoria eccellente chehanno consegnato un messaggio positivo ai ragazzi presenti. Le storie sono state raccontate direttamente dalla viva voce dei protagonist .E-Tour, un progetto di Piero Muscari, è un modo per trasmettere valore e regalare la propria esperienza a chi ancora di esperienze deve farne molte, si prefigge l’obiettivo di comunicare l’eccellenza promuovendo una relazione positiva e dinamica tra il mondo

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del lavoro ed i ragazzi ed offre agli studenti la possibilità di immergersi nei valori e nelle pieghe di un’esperienza imprenditoriale con un percorso mirato, capace di trasmettere e promuovere il talento in tutte le sue forme.A raccontarsi sono stati Graziano Cugusi, Caseificio Fattoria Buca Nuova, Mauro Della Lena, Terme di Chianciano, Andrea Bordini, Birrificio di Montepulciano, e Ivano Capacci, dell’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana.Il fine dell’ iniziativa è quello di favorire la crescita e la maturazione de gl i studenti, in vista di scelte professionali future, e per capire realmente il valore di un’azienda conoscendo la storia, le difficoltà e anche le strategie attuate per gestirla. L’Università Telematica Pegaso, rappresentata dal prof. Di Carlo Calogero responsabile nazionali sedi esami - con Eccellenze Italiane, ha colto nuovamente i bisogni delle generazioni future ed ha scelto, tra le venti tappe italiane, Montepulciano perché rappresenta un importante polo scolastico della Valdichiana e un’eccellenza di governance.

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Con Pegaso a Focus Live diventi universitario per un giorno. 08 - 11 novembre 2018 La scelta del percorso universitario più adatto alle attitudini e alle aspirazioni lavorative per molti giovani rappresenta una fonte di giustificata apprensione. Dall’8 all’11 novembre, visitando gli spazi di Focus Live, al Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano, è stato possibile operare una valutazione più consapevole sul corso di laurea da intraprendere. L’Università telematica Pegaso, leader in Europa della formazione basata sull’elearning, ha offerto agli alunni dell’ultima classe di diverse scuole superiori della Lombardia la possibilità di provare “l’ebrezza” di essere universitari per un giorno.Nella sala delle Cavallerizze sono state allestite 10 postazioni fisse (pc e mac) e mobili (tablet e smartphone), compatibili con Ios e Android, a disposizione delle classi che si sono prenotate.

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Gli alunni hanno revuto le credenziali di accesso a un ambiente di studio della piattaforma dell’università, dove è stato seguire un corso, visualizzare videolezioni, materiale in Pdf e sostenere un test di autovalutazione. Per l’occasione, infatti, in un’area di studio virtuale dedicata, sono stati caricati 10 MINICORSI, uno per ogni corso di laurea (Giurisprudenza, Ingegneria Civile, Scienze Turistiche, Economia Aziendale, Scienze Motorie, Scienze dell’Educazione e della Formazione, Scienze Pedagogiche, Management dello Sport e delle Attività Motorie, Scienze Economiche, Ingegneria della Sicurezza). Alla fine della dimostrazione, i ragazzi riceveranno un attestato di partecipazione a uno dei dieci corsi attivati ad hoc per Focus Live giorno.

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Il Rettore Bianchi: rigenerare il Bel Paese ri p a rt e nd o d a G e nov a . 08 novembre 2018 Pesso la sede del rettorato dell’Università Questa fragilità fino a che punto dipende Telematica Pegaso, si è tenuto il seminario dalla scarsa manutenzione piuttosto che “Rigenerare il Bel Paese ripartendo da dall’eccessivo sfruttamento del territorio? Genova”. Più in generale, direi che dipende dal Un’iniziativa che si affianca all’attività malgoverno del territorio, che dura da della Scuola di Specializzazione in almeno 50 anni. Un territorio bellissimo, rigenerazione urbana e ambientale e al un unicum a livello mondiale per storia, “Rigenera Tour – itinerari di ambiente e arte e cultura, ma appunto fragilissimo. salute”, in un discorso articolato e Dal punto di vista idrogeologico: dalla strutturato che, anche alla luce dei recenti storica frana di Sarno a quelle dei giorni accadimenti, ci è parso di particolare scorsi, che hanno travolto centri abitati interesse. che non avrebbero dovuto essere realizzati in quei luoghi; a quello sismico: dall’Aquila Regista del percorso, formativo e infor- ad Amatrice gli effetti devastanti sono in mativo insieme, è il Rettore della Pegaso, gran parte dovuti all’aver costruito dove Alessandro Bianchi, ingegnere e urbanista, non si doveva e comunque non secondo le oltre che noto accademico, già Ministro dei regole; a quello idraulico: penso ad esemtrasporti, da sempre attento ai temi della pio alle alluvioni causate nel genovese salvaguardia del territorio. dalla esondazione dei torrenti Bisagno e Ferrugiano che erano stati intubati, una Professore, come nasce il seminario? pratica che riguarda un po’ tutta l’Italia per la quale l’alveo di un torrente viene Si tratta di un’iniziativa pensata chiuso in un tubo di cemento. all’indomani del crollo del ponte a Genova, I disastri naturali non esistono, 99 volte su basata sulla considerazione che quel cento sono colpa dell’uomo. drammatico evento ha messo in evidenza la situazione di estrema gravità nella quale Come si può intervenire? versa una parte molto importante del nostro sistema territoriale: le infra- E’ chiaro che prefiguriamo un processo strutture. Adesso sappiamo che ce ne sono lungo, costoso e di difficilissima realiztante insicure, che le manutenzioni non zazione. vengono fatte bene, che non esistono Nondimeno, pensando ai nostri figli, sufficienti controlli. dobbiamo rigenerare il nostro territorio. Rigenerare sotto il profilo idrogeologico, Detto questo, credo che quell’evento evitare che si costruisca dove non si può, dovrebbe avere un carattere disvelatorio, risanare le aree di abbandono. dovrebbe aprire gli occhi a tutti, a cominciare dai governanti per finire al Insomma, un programma gigantesco per il singolo cittadino, sul fatto che nel suo quale occorrono molti anni, molte risorse e complesso l’Italia è un Paese fragile. Non bisogna superare grandi difficoltà, ma che solo dal punto di vista infrastrutturale, ma va avviato al più presto. sotto molti altri profili. continua

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Come sono stati affrontati questi temi università, immunologo esperto di durante il seminario? medicina personalizzata, che ha sottolineato la concorrenza degli obiettivi Sottoponendoli alla discussione di esperti: del nostro lavoro: migliorare la salute dei Remo Calzona, ordinario di tecnica delle singoli individui e la qualità dei luoghi. Per costruzioni e già assistente di Morandi; questo motivo parliamo di buone pratiche Adriana Cavaglià, consigliera dell’ordine dalla rigenerazione urbana alla medicina nazionale dei geologi esperta di preven- personalizzata. 14 tappe che ci porteranno zione dei fenomeni idrogeologici; Silvia fino a maggio prossimo a toccare tutte le Viviani, presidente dell’istituto nazionale di sedi della Pegaso, per approfondire la urbanistica; Giovanni Cannata, rettore tematica coinvolgendo anche personalità dell’università Mercatorum. esterne. Un’iniziativa presa nell’ambito della Scuola di specializzazione in rigenerazione urbana A chi vi rivolgete? e ambientale che abbiamo aperto in Pegaso ormai 3 anni fa, impegnata a proporre idee Sostanzialmente, a tre categorie. I nostri e progetti e a creare occasioni d’incontro studenti, ovviamente, che potranno ascointorno al tema della rigenerazione delle ltare discorsi anche più ampi di quelli città e dell’ambiente. normalmente contenuti nelle loro lezioni. Ai portatori di interesse: ingegneri, Qual è il progetto formativo della Scuola? architetti, geometri, periti e le loro associazioni. Alle istituzioni, soprattutto alle amministrazioni locali, senza le quali Innanzitutto, sviluppare la cultura della qualsiasi intervento sarebbe irrealizzabile. rigenerazione. I nostri studenti possono essere già in possesso di lauree triennali, quindi offriamo master di primo livello, oppure essere diplomati non ancora iscritti o appena iscritti a una laurea triennale, in questo caso parliamo di corsi di alta formazione. Vogliamo insegnare loro i metodi e le tecniche della rigenerazione urbana ambientale e vogliamo mostrare esempi importanti di rigenerazione attuati in molti Paesi europei, ma purtroppo non in Italia. Cito sempre il caso di Bilbao, una città praticamente morta 30 anni fa a causa della chiusura delle attività industriali del porto, che oggi è uno dei centri di attrazione più importanti del mondo per il turismo, l’arte e non solo. C’è il caso, macroscopico, della Ruhr oggi completamente rigenerata. Questo insegniamo nella nostra Scuola. In questo quadro si inserisce anche il Rigenera Tour. Si, nato dall’idea di un incontro. La proposta mi è stata formulata dal professore Minelli, docente della nostra Issue 1

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M ont e ci t ori o " L e o n e d ' O r o p e r l ' Im p r e n d i t o r i a " 09 novembre 2018 Il Presidente dell'Università telematica Pegaso Danilo Iervolino, ha ricevuto questa mattina nella splendida cornice della Sala della Regina a Montecitorio, la Pergamena d'Onore alla Carriera siglata dallo storico marchio del Leone d'Oro, il più prestigioso e storico dei riconoscimenti italiani che dal 1947 premia l’eccellenza umana in tutte le

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sue declinazioni. Il riconoscimento è stato conferito in occasione della nuova edizione del “Leone d’Oro per L’imprenditoria”, rassegna collaterale del Gran Premio Internazionale di Venezia..

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Sede EI-POINT - via Danimarca 52 - Palermo - Tel. 091 2523656 Resp. uniCESD - calogero.dicarlo@unimercatorum.it - cell. 331 8682197 Per info - veronica.eroico@unimercatorum.it - cell. 3208163324 Page 22

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA881" a.a. 18/19 - iscrizioni sempre aperte Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391, 451, 541 che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 688 (IV edizione in corso) hanno

riscosso un

notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2018/2019 il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA801 per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

studi

nel

Corso

di

Laurea

Magistrale

in

di

Giurisprudenza.

Per maggiori informazioni: 0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197 mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com (di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Auto diesel: quante sono quelle che in Italia rischiano lo stop alla circolazione Sono circa 13 milioni, ossia il 12,9% dell’intero parco circolante, i veicoli Euro 3 e inferiori che potrebbero presto essere messi al bando. realizzata dal portale Facile.it, che ha rielaborato dati ufficiali del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, i veicoli Euro 3 e inferiori, in Italia sarebbero quasi 5 milioni Presto infatti, questi veicoli (4.911.447), equivalenti al dell’attuale parco potrebbero essere messi 12,9% definitivamente al bando, in auto private destinate al forza di normative di carat- trasporto persone presente tere comunitario, che nel nostro Paese. puntano a un abbattimento Lo studio ha disegnato tra delle emissioni nocive. l’altro la mappa delle Eppure, nonostante questo automobili diesel presenti realistico allarme, e sul territorio e ha evidennonostante le grandi e ziato anche come le Euro 3 crescenti limitazioni, che già o inferiori siano quasi un oggi in molte Regioni terzo (29,89%) delle auto ostacolano fortemente la private alimentate a gasolio facoltà di circolazione di ancora potenzialmente in diesel Euro 3 e inferiori, circolazione. sarebbero ancora tantissimi regionale: i veicoli di questo tipo Distribuzione iscritti nei registri della effetto Sud motorizzazione. Il peso percentuale delle auto diesel Euro 3 o Numeri preoccupanti inferiori varia sensibilmente Infatti, secondo un’analisi da Regione a Regione, con Dovrebbero iniziare a preoccuparsi davvero molto seriamente tutti gli automobilisti possessori di auto diesel con motori Euro 3 o di classi inferiori.

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Novembre 2018 Riassumendo

Pag. 1 - Auto diesel: quante sono quelle che in Italia rischiano lo stopo alla circolazione. Pag. 3 - ARMA Pag. 17 - RAPPRESENTANZA Pag. 19 - ATTUALITA' NEWS Pag. 33 - RUBRICHE

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una forbice compresa tra l’8,5% e il 22%. Guardando la distribuzione territoriale rilevata dallo studio di Facile.it, emerge chiaramente come la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore, proporzionalmente, nelle Regioni del Sud, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale. In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove più di 1 auto privata su 5 è un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%); segue la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Giù dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%). Se si analizza la distribuzione delle automobili private diesel Euro 3 o inferiori in termini assoluti, invece, è la Lombardia, con i suoi 587.515 veicoli, a guadagnare il primo posto. Seguono la Campania, con 577.087 auto di questa categoria e la Sicilia (564.591).

Dall'altro, si prospettano interessanti potenzialità per le vendite di vetture nuove, viste le necessità di forzato aggiornamento dell'attuale parco circolante. Ma ci sono altre brutte notizie per i possessori di diesel Euro 3 e inferiori. Anche da un punto di vista assicurativo infatti, questi veicoli non sono convenienti rispetto agli Euro 6. Facile.it ha verificato le differenze nelle tariffe Rc auto prendendo in considerazione due modelli uguali ed evidenziando come il prezzo migliore disponibile per assicurare l’auto più inquinante risulti superiore di oltre il 10% rispetto a quella con emissioni minori: 277,81 euro per il diesel Euro 3 contro i 248,88 euro necessari per il veicolo Euro 6. Insomma, un motivo in più che potrà spingere qualche automobilista ad affrettare il cambio della propria vecchia automobile diesel. Staremo a vedere. Giuseppe Cordasco

Un parco auto più moderno Osservando la graduatoria nel senso opposto invece, ovvero considerando le zone del Paese che presentano un parco auto circolante più moderno, è la Valle d’Aosta a risultare prima. In quella Regione infatti solo l’8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore; a seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%). Al quinto posto si posiziona la Lombardia (9,5%), che precede solo di poco le altre due Regioni che hanno recentemente introdotto lo stop ai diesel Euro 3: l’Emilia Romagna (9,7%) e il Piemonte (10%). Conseguenze: mercato e Rc auto Questa marcata diffusione di vetture diesel Euro 3 e inferiori, potrà avere innanzitutto due ordini di conseguenze: da una parte, come già accennato, molti automobilisti avranno sempre più limitazioni a circolare, e presto saranno costretti a dover cambiare auto.

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Permessi di soggiorno “facili”, arrestato l’ex vice prefetto di Savona 06 novembre 2018 Savona I carabinieri del nucleo investigativo dell’Arma diretto dal capitano Alberto Azara hanno arrestato l’ex vice prefetto vicario di Savona Andrea Giangrasso, ora in pensione con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’operazione, scattata questa mattina all’alba, è ancora in corso.

L’nchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro. L’indagine è nata da una precedente inchiesta sul rilascio di permessi soggiorno grazie a finti contratti di lavoro forniti da ristoratori egiziani. www.ilsecoloxix.it

Caserma dei cc di Settecamini, al via sgombero. Di Giovine e Pirina: “Cittadini abbandonati. Pronti a gesti eclatanti” 06 novembre 2018 Roma – "In anticipo di un giorno sulle nostre previsioni si sta smantellando la caserma dei carabinieri di Settecamini , periferia est della Capitale. I camion per il trasloco dell’arredamento e della strumentazione di lavoro (vedi foto in alto) sono all’opera nell’area recintata e adesso attendiamo soltanto il trasferimento dei militari dell’arma a Guidonia , ben 22 km a nord est di Roma. Un altro quartiere. In una località troppo lontana per garantire il controllo dell’ordine pubblico in un’area dove esiste il campo nomadi più grande d’Europa in via di Salone, in una zona dove si contano furti e spaccate in continuità. La promessa stazione mobile dei militari dell’arma, con orari e giorni fissi, non potrà garantire la presenza continua 24 ore su 24 e dunque i cittadini sono stati lasciati soli. Inermi contro la microcriminalità”. A denunciare la situazione sono, ancora una volta, Paolo Di Giovine, presidente del IV Municipio Case Rosse e responsabile del Care – Coordinamento Associazioni Roma Est, e Franco Pirina, presidente del Caop Ponte di Nona, le due associazioni che per prime aveva denunciato l’ipotesi del trasferimento.

I cittadini ed i rappresentanti dei comitati di quartiere si dicono pronto ad azioni eclatanti, ritenendo del tutto insufficiente la presenza dei comandi di Polizia di Stato e dei Vigili Urbani-Polizia Locale di Roma Capitale a San Basilio e Tiburtina. I motivi del trasferimento? La caserma dei carabinieri di Settecamini ha bisogno di lavori di ristrutturazione ed è stato chiesto ai militari dell’arma di trasferirsi in una sede temporanea. “Gli amministratori del IV Municipio del Comune di Roma , esponenti del M5S, non hanno gestito alla perfezione questa fase. Si parla di una perdita di tempo nella documentazione inviata al ‘gabinetto del sindaco’ per l’ok definitivo all’utilizzo e relativa messa a norma di un immobile al Tecnopolo per impedire che si arrivasse all’azzeramento della caserma di Settecamini. Possiamo anche aggiungere che le esternazioni di un consigliere di maggioranza eletto nelle file del M5S nel IV Municipio , tal Federico Giacomozzi, che a giugno – dopo i nostri primi timori – affermò che “l’ipotesi della chiusura della

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ARMA caserma era priva di fondamento” si sono dimostrate false e alla luce dei fatti di oggi anche poco serie per chi è chiamato ad amministrare una comunità di migliaia di persone come quelle che abitano a Settecamini”: aggiungono ancora Paolo Di Giovine e Franco Pirina. L’ultimo appello lanciato dai due responsabili delle associazioni da anni impegnate nella lotta alla criminalità ed all’ inquinamento atmosferico è rivolto al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, affinché sia comunque garantita la presenza fissa dei carabinieri in un’area già alle prese con fenomeni delinquenziali

e la questione dei roghi tossici provenienti dai campi rom adiacenti ai centri abitati. “I cittadini non possono essere lasciati soli a fronteggiare la criminalità , c’è bisogno di maggiore controllo ed un’ulteriore presenza delle forze dell’ordine. Per adesso con gli amministratori del M5S assistiamo ad un impoverimento dei presidi di sicurezza. E questo non va bene”: commentano Paolo Di Giovine e Franco Pirina.. www.sestopotere.com

Carabiniere muore investito da un treno mentre insegue un ladro a Caserta: è Emanuele Reali 06 novembre 2018 Poco dopo l'accaduto, l'Arma dei Carabinieri ha pubblicato un post sulla brigadiere di 34 anni in servizio al Nucleo pagina Facebook ufficiale: "L’Arma dei Operativo e Radiomobile dei Carabinieri Carabinieri esprime il proprio cordoglio per la morte del Vice Brigadiere Emanuele della Compagnia di Caserta. E' successo la sera Reali, travolto da un treno mentre di oggi, martedì 6 inseguiva due malviventi. novembre intorno alle ore 19.45 in via Lascia una moglie e due figlie in tenera Ferrarecce, nel cen- età". Tantissimi i commenti da parte degli tro del capoluogo utenti. "Onore a te hai perso la vita nell'adempimento del tuo dovere. Dio della campano. Il tragico episodio è Misericordia ti accolga tra le sue braccia e accaduto durante un dia la forza alla famiglia per superare questo momento atroce". inseguimento. Secondo le ricostruzioni svolte dalle https://napoli.fanpage.it forze dell'ordine, il militare, in abiti borghesi, stava correndo dietro a un ladro quando ha scavalcato un muretto che costeggia la stazione ferroviaria ma non si è accorto del treno in arrivo ed è stato travolto. L'impatto è stato violentissimo ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Ferroviaria. Emanuele lascia la moglie e due bambine. Tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia che colleghi e utenti stanno pubblicando su Facebook in memoria di "Un servitore dello Stato, morto mentre svolgeva il suo lavoro". Un carabiniere è morto investito da un treno a Caserta. Si tratta di Emanuele Reali, vice

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P e r q u a s i i l 4 4 % d e i ca m p a n i l a ca m orra n on s a re b b e u n p rob l e m a . U n s on d a g g i o 07 novembre 2018

Il 31,6% dei cittadini campani vede la mafia come qualcosa di marginale o non socialmente pericoloso, il 12,2% la considera solo un fenomeno di letteratura. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dall'indagine su percezione e presenza delle mafie e della corruzione condotta da Libera in tutte le regioni nell'ambito del percorso 'Liberaidee', che da oggi all'11 novembre vedrà l'associazione impegnata in una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione. Il rapporto nasce da 10mila questionari somministrati a livello nazionale, 616 dei quali in Campania, coinvolgendo in particolare gli under 18 e i giovani tra i 18 e i 25 anni. Vista l'alta percentuale di studenti intervistati, oltre sei su dieci, colpisce come in questa fascia ci sia una scarsa consapevolezza dei fenomeni mafiosi e corruttivi, considerando che il movimento anticamorra campano è nato anche in questi ambienti, oltre che tra gli operai e i braccianti agricoli, anch'essi distanti da una percezione corretta. C'è un forte distacco dalla politica: solo il 16,9% dei campani si definisce impegnato (+5% rispetto alla media nazionale), il 46,8% pensa che sia sufficiente tenersi al corrente, l'8,6% si dice disgustato dalla politica, in linea con il dato italiano. Nel Paese il fenomeno mafioso è percepito come globale (74,9%), mentre in Campania la percentuale scende al 59,4% e il dato di chi lo ritiene una specificità del Sud è quasi il quadruplo rispetto al resto dell'Italia

(7,5% contro 2,1%). Per gli intervistati la principale attività della mafia in Campania è il traffico di droga (70,8%, il 59,8% in Italia), l'estorsione (40%) e il traffico di rifiuti (27%). In quest'ultimo caso la percezione è doppia rispetto al dato nazionale, così come per gli omicidi. Alla domanda 'Cosa ti toglie di più la mafia?', nel dato complessivo prevale l'idea della libertà, mentre in Campania primeggiano sicurezza, lavoro e futuro. Sul fronte della corruzione, in Campania è piu' alta la percezione del fenomeno (92,7% contro il 73,4% complessivo) e la metà del campione ritiene che sia molto presente sul proprio territorio, anche in virtù di esperienze personali. Tra le figure considerate più corrotte ci sono i politici, principalmente rappresentanti del Governo, parlamentari ed esponenti dei partiti. Il 64,3% non denuncia perché teme ripercussioni, mentre un terzo dei campani lo giudica un atto inutile perché ritiene corrotti anche i funzionari pubblici, segno di una sfiducia generalizzata. "Alcuni dati sono altamente preoccupanti - riflette Fabio Giuliani, referente di Libera in Campania - mentre su altri fronti il rapporto ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. È prioritario lanciare una grande sfida educativa, partendo dalle politiche dell'istruzione". Per il responsabile della ricerca, Mariano Di Palma, "non si puo' affidare l'educazione alla legalità a eventi spot, all'interno di istituti scolastici che si trasformano sempre piu' in 'progettifici'. Bisogna recuperare un senso di mobilitazione civile generale e valorizzare le esperienze straordinarie presenti sui territori anche per dare una speranza per il futuro". www.agi.it

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"Manovra offensiva", Carabinieri contro il governo

08 novembre 2018i "La Legge di Bilancio appena licenziata dal Governo non soddisfa in alcun modo il personale dell'Arma de i Carabinieri. Un’attenta analisi del provvedimento fa emergere l'inesistenza di importanti investimenti per il comparto sicurezza e difesa". Questa la denuncia contenuta in una nota del Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare dei Carabinieri (Cocer) che, dati alla mano, indica le "cifre che offendono la dignità del personale in uniforme: 500 milioni per un piano assunzionale distribuito su cinque anni; circa 60 milioni l’anno per gli aumenti stipendiali dei soli Carabinieri, con cui peraltro assurdamente si ritiene di poter rivedere parte delle indennità accessorie; 70 milioni sul progetto del futuro riordino delle carriere, con la pretesa che possano, insieme agli altri 20 milioni - stabilizzati nel decreto sicurezza - risolvere le richieste di 450.000 operatori di sicurezza". valore medio dell’aumento contrattuale che avete previsto, non si avvicina minimamente al debito che il Governo ha nei nostri confronti: mediamente 800 euro lorde annue pro-capite di straordinario non pagato, per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro. Leggiamo di riforme pensionistiche sbandierate come la risoluzione delle problematiche di tanti cittadini, ma nessuno ha pensato di dirci come sarà applicata a noi. Infatti, la quota 100, con i principi enunciati dei 62 anni di età, penalizza chi come noi ha limiti ordinamentali di 60 anni, almeno con riferimento ai contrattualizzati. Non abbiamo una previdenza complementare e per finire i coefficienti di trasformazione non sono adeguati alle nostre esigenze pensionistiche, bensì tarati sui 67 anni del pubblico impiego". Il

Cocer

evidenzia

che

"il

"Leggiamo ancora - lamenta il Cocer - di reddito di cittadinanza e abbiamo sperato che si sarebbero trovati i soldi anche per coloro che pur avendo il lavoro, sono soggetti a impieghi gravosi. Coloro che vantano un credito verso lo Stato di 80 milioni l’anno. Per ultimo, ma non per importanza, non possiamo non parlare della flat-tax, al momento sembrerebbe essere ad appannaggio delle sole partite iva fino ad un certo reddito. Sembra paradossale, ma è vero: giustamente un privato con un imponibile di 30.000 € netto rap, pagherà di tasse 4.500 €, peccato che un Carabiniere, con lo stesso imponibile, pagherà 7.000 €. Come non criticare una manovra economica che continua a penalizzare le forze dell’ordine? L’amarezza è tanta ed è percepibile e lo è ancor di più in questo periodo storico dove la parola d’ordine è ridiamo l'Italia agli italiani". Il Cocer suggerisce al Governo di "applicare la flat-tax anche al personale del Comparto difesa sicurezza; incrementare i fondi sulla specificità, per aumentare quelle indennità accessorie che gridano vendetta da 16 anni; finanziare con almeno 500 milioni di euro il nuovo riordino delle carriere; approvare una riforma previdenziale dedicata al nostro settore, partendo dalle categorie più basse, per consentirci di percepire delle pensioni decorose. Ci permettiamo di suggerire tutto questo, perché o il governo è effettivamente quello del cambiamento, oppure non potrà non essere catalogato come i governi che lo hanno preceduto".. . www.adnkronos.com

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Cerimonia di Presentazione del Volume “1948-2018 I Carabinieri negli anni della Costituzione” 9 novembre 2018 “1948-2018 I Carabinieri negli anni della Costituzione”. Questo il titolo del volume che è stato presentato questa mattina, a Roma, alla presenza del Ministro della Difesa D.ssa Elisabetta Trenta, di Autorità di Governo, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, del Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri e del Direttore dell’Ansa Luigi Contu. Un’opera editoriale realizzata a 70 anni dall’entrata in vigore della Carta Costituzionale e dalla nascita della testata “Il Carabiniere”, che ha promosso il libro fotografico, realizzato insieme all’Agenzia Ansa. L’opera ripercorre la vita sociale del Paese, a partire dall’insediamento al Quirinale di Luigi Einaudi, il primo presidente eletto, e, attraverso i fotogrammi, descrive le ansie, le gioie, i successi, ma anche le debolezze di un’Italia che dal 1948, persa l’architettura monarchica, scelse e intraprese con decisione il percorso costituzionale democratico. Un viaggio lungo 254 pagine che attraverso 318 fotografie, e le relative descrizioni dei fatti, ci conduce lungo i mutamenti dell’Italia. In ogni scatto c’è la presenza costante, silenziosa e operosa dei Carabinieri, immortalati dai fotografi dell’Ansa, sempre sulla notizia, per raccontare con immediatezza l’Italia agli italiani. Le prefazioni del generale Nistri e del direttore Contu introducono il racconto fotografico. Il tenente colonnello Manuel Scarso, direttore responsabile della rivista “Il Carabiniere”, e il giornalista Vincenzo Sinapi, hanno coordinato la ricerca delle immagini e i testi.

delle mafie e delle stragi, con costi alti da pagare, soprattutto in termini di vite umane. Dai fatti di sangue più atroci alle calamità, le foto mostrano i Carabinieri all’opera: sui luoghi dei disastri, nei momenti degli arresti più importanti, ma anche quando l’Italia riesce con fierezza a gioire. Protagonisti della cronaca. In questi 70 anni, cambia anche l’informazione, che si fa via via sempre più tempestiva. Il fotogiornalismo, rispetto alle illustrazioni di solo pochi anni prima, è un grande salto in avanti. Le foto, sia quelle che colgono l’attimo, sia quelle più meditate, forniscono immediatamente non solo le informazioni, ma anche le emozioni che fanno di un fatto una notizia.” “Questo volume è un percorso, un viaggio che si può fare a due velocità” – sottolinea il comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri - “La prima lenta, pagina dopo pagina, soffermandosi su ciascuna delle immagini con la sensazione di togliere la polvere dai fotogrammi della nostra memoria. La seconda, più rapida, forse anche fugace, scorrendo velocemente le immagini come a trasformarle in animazioni. Il frusciare della carta diventa il suono della vita, della realtà. Una musica che si sviluppa avvolgendo il lettore in un abbraccio ideale, alternando tra toni minori e maggiori il racconto degli ultimi settant’anni”.. www.carabinieri.it

“Abbiamo dato al libro uno sviluppo cronologico: decennio dopo decennio, alle immagini in bianco e nero seguono quelle a colori” – scrive Luigi Contu, direttore dell’Ansa - Le prime, a cavallo degli anni ’50, parlano della ricostruzione, di un Paese uscito dagli orrori della guerra e sconvolto dagli orrori della cronaca. A seguire, l’Italia che si evolve, cambia e diventa un Paese maturo e solido, chiamato a difendersi dalla minaccia del terrorismo, Page 7 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Bagheria, smantellato l’affaire delle sepolture: i carabinieri eseguono 10 misure cautelari

9 novembre 2018

BAGHERIA – Alle prime luci dell’alba, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Bagheria, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Caronte”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia di applicazione di misure cautelari coercitive, emessa dal GIP presso il Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone (di cui 7 prevedono li arresti domiciliari e 3 impongono il divieto di dimora), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, nonché violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Le indagini, condotte dal mese di maggio 2017 al mese di aprile 2018, mediante attività tecniche ed acquisizioni documentali presso il comune di Bagheria, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza concernenti l’esistenza, in Bagheria, di un’associazione per delinquere, diretta da Pietro Mineo e operante all’interno del cimitero comunale, il cui funzionamento sarebbe stato condizionato e deviato per controllare l’andamento delle estumulazioni e

tumulazioni, in modo da favorire l’ottenimento di profitti non dovuti attraverso la sistematica reiterazione di condotte di corruzione in violazione dei criteri di efficienza, trasparenza e buona organizzazione del servizio pubblico affidato al cimitero, oltre che in violazione del rispetto dei defunti; ripetuti episodi di corruzione, commessi da imprenditori locali operanti nel settore delle onoranze funebri e privati cittadini, in favore dei dipendenti cimiteriali (appartenenti all’associazione per delinquere di cui sopra), finalizzati ad ottenere una rapida tumulazione delle salme, indipendentemente dall’ordine cronologico di ingresso al cimitero, riducendo, così, notevolmente i tempi di attesa in camera mortuaria vista l’indisponibilità generale di loculi; molteplici delitti contro la pietà dei defunti, propedeutici a liberare loculi all’interno del cimitero da destinare a salme “segnalate” dai corruttori; reiterate violazioni delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, commesse da due soggetti riconducibili alla famiglia mafiosa di Bagheria, i quali erano soliti effettuare i loro incontri con altri esponenti mafiosi anche all’interno di una delle principali agenzia funebre di Bagheria. Nel medesimo contesto investigativo, sono emersi elementi di reità a carico di ulteriori 34 persone, tra cui due funzionari del servizio cimiteriale del Comune di Bagheria, nonché impresari funebri operanti nel medesimo territorio e privati cittadini, responsabili, a vario titolo, di corruzione, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Per l’esecuzione del provvedimento sono stati impegnati circa 80 Carabinieri del Provinciale di Palermo, nonché di un elicottero del 9° Nucleo elicotteri di Palermo. www.monrealenews.it

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Catania, carabinieri e poliziotti pensionati in s e r v i z i o c o n t ro c ri m i n i e b u l l i

10 novembre 2018 CATANIA - Saranno almeno cinquanta, gli ex appartenenti alle forze di Polizia e Carabinieri che verranno impegnati per il controllo del territorio sotto la guida della Polizia municipale a Catania. E’ la cifra stimata dal progetto "Osserviamo la città", approvato lo scorso 2 novembre dalla Giunta. L’iniziativa, voluta dal sindaco Salvo Pogliese e dall’assessore alla Sicurezza urbana Fabio Cantarella, nasce da un accordo di collaborazione a titolo gratuito tra l'amministrazione comunale e le Associazioni nazionali carabinieri (Anc) e Polizia di Stato (Anps), riconosciute dal ministero dell’Interno, e prevede l’impiego degli agenti in pensione a sostegno dei vigili urbani per sorvegliare le zone calde della movida e quelle turistiche. Uno degli scopi è quello di utilizzare questo personale come «deterrente alla commissione di atti delinquenziali o di bullismo, specie nelle aree più frequentate, come il centro storico, il lungomare e i principali parchi della città come Villa Bellini, Villa Pacini e Parco Gioeni». «La presenza in strada di personale che indossa un’uniforme associativa con gli stemmi di Carabinieri e Polizia di Stato - si legge nel provvedimento - può costituire un efficace deterrente a crimini e bullismo. Entrambe le associazioni, essendo costituite in prevalenza da persone che hanno prestato servizio nelle forze dell’ordine e hanno maturato una considerevole esperienza nel contrasto alla criminalità, potranno anche costituire un punto di osservazione qualificato per le successive segnalazioni agli organi competenti».

«Non sono ronde - sottolinea l’assessore leghista Cantarella - ma è un’operazione di volontariato che verrà concertata con Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Sono persone che hanno alle spalle decenni di servizio, grandi esperienza e professionalità e che hanno ancora voglia di dare alla nostra città in un momento difficile. E’ un progetto ambizioso che sarà realizzato grazie al comandante della Polizia municipale Stefano Sorbino a cui va il nostro ringraziamento». I cinquanta ex militari si aggiungeranno ai trenta vigili che presto saranno in strada per un periodo di cinque mesi, e per cui proprio in questi giorni si stanno svolgendo le selezioni. «Con il via libera definitivo al decreto Salvini e il nuovo regolamento di polizia urbana che stiamo per varare - conclude Cantarella - avremo anche un quadro normativo che ci consentirà di rendere efficace l’azione di quanti hanno la responsabilità di tutelare l’ordine e la sicurezza della nostra città». . www.lasicilia.it

Perché, spiega il documento, «dovranno evitare attività di intervento, salvo quando prevista e consentita dalla normativa vigente» e, comunque non sarà possibile «ravvisare responsabilità dirette dell’amministrazione comunale».

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Carabinieri, rafforzamento dell'organico in Sicilia: in arrivo 234 militari nelle stazioni

11 novembre 2018 Nei prossimi giorni giungeranno in Sicilia 234 giovani carabinieri, che andranno a rafforzare gli organici delle stazioni dell’Arma presenti nell’isola. Il robusto contingente di nuovi carabinieri consentirà di incrementare il numero di servizi preventivi/repressivi svolti dai militari dell’Arma già presenti, secondo le esigenze operative individuate dal comandante della legione, il generale di brigata Giovanni Cataldo, al comando dallo scorso 4 settembre. Nello specifico, è prevista l’assegnazione dei militari neo giunti in molte delle 400 stazioni carabinieri dislocate in quasi ogni

comune dell’isola. Saranno dunque le unità di base dell’Arma a trarne maggiore beneficio, nell’ottica di garantire una maggiore sicurezza alla cittadinanza, di svolgere un controllo del territorio ulteriormente rafforzato, di contribuire a far sentire la tradizionale vicinanza del carabiniere al cittadino. Il potenziamento degli organici, sul piano effettivo, consentendo una più intensa ed efficace attività di contrasto della criminalità sui fronti più caldi dell’isola e nella prevenzione dei reati predatori e contro il patrimonio in generale, eleverà il livello di percezione della legalità. www.lasicilia.it

Eccidio di San Gregorio, la città ricorda i carabinieri uccisi dalla mafia 11 novembre 2018 Il 10 novembre del 1979 al casello autostradale di San Gregorio di Catania la mafia uccise barbaramente tre servitori dello Stato, il Vice Brigadiere Giovanni Bellissima 24 anni, e gli Appuntati Salvatore Bologna 41 anni e Domenico Marrara, 50 anni, in servizio al Comando Provinciale Carabinieri di Catania. Il commando entrò in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone, alias “faccia d’angelo”, che doveva essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna. Questa mattina, alla presenza delle autorità civili e militari, al casello autostradale di San Gregorio, il Vice Sindaco Sebastiano Sgroi ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Catania, Colonnello Raffaele Covetti, hanno deposto una corona d’alloro nei pressi del monumento voluto dal comune in ricordo dei tre eroici militari. La cerimonia si è conclusa nella locale

chiesa madre con la celebrazione di una santa messa, al termine della quale, i vertici militari, dopo aver ringraziato gli intervenuti, hanno inteso rivolgere un particolare pensiero ai familiari delle vittime, ricordando i tre Carabinieri, decorati di M.O.V.C., che per servire la Patria hanno sacrificato la loro vita. Il Vice Sindaco ha ringraziato l’Arma dei Carabinieri per la quotidiana attività svolta al servizio del cittadino e dei più bisognosi. Fra i presenti c’erano anche i rappresentanti delle associazioni dei Carabinieri in congedo, cittadini, rappresentanti del consiglio comunale e numerosi studenti. www.cataniatoday.it

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Cinisello, scoperta discarica abusiva: 60 tonnellate di rifiuti pronti per essere bruciati

12 novembre 2018

autorizzazioni per lo stoccaggio dei rifiuti.

Un capannone utilizzato come discarica abusiva di rifiuti è stato sequestrato a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano: al suo interno sono state trovate 60 tonnellate di rifiuti depositati illecitamente. I rifiuti erano soprattutto materie plastiche e - è l'ipotesi degli investigatori - non si esclude che nel capannone si svolgesse non solo un'attività di stoccaggio ma anche di smaltimento di rifiuti speciali: i cumuli di spazzatura, infatti, sembravano pronti per essere bruciati per cancellarne le tracce. Il capannone, individuato nel corso di un controllo di una fabbrica dismessa svolto dal Noe di Milano insieme ai carabinieri di Cinisello Balsamo, era privo di

Adesso sono in corso le attività di caratterizzazione dei rifiuti - cioè l'analisi della loro composizione - per poter procedere al corretto smaltimento. Il quantitativo e la tipologia di rifiuti fanno ipotizzare la realizzazione di una discarica abusiva e un'illecita attività di gestione, raccolta e smaltimento di rifiuti speciali. I responsabili del capannone sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Monza per gestione illecita dei rifiuti. www.milano.repubblica.it

Strage di Nassiriya, carabiniere sardo riconsegna la medaglia: «Io vittima di serie

12 novembre 2018 ROMA. «Ho restituito oggi al comando generale dei Carabinieri a Roma la mia medaglia d'oro quale vittima del terrorismo, che mi era stata assegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perché sono considerato una vittima del terrorismo di serie B: lo Stato non riconosce l'aggravamento del mio stato di invalidità». A parlare è Pietro Sini, l'appuntato dei carabinieri in congedo che a Nassiriya, il 12 novembre 2003, assistette davanti ai suoi occhi all'attentato di Nassiriya, al quale scampò per puro caso, impegnandosi nei soccorsi subito dopo l'esplosione nella base. «Da solo portai fuori le persone che non erano in grado di uscire. In seguito ho anche proceduto al recupero delle vittime e dei loro resti - spiega Sini - Ma oggi sembra tutto dimenticato. Nonostante io sia stato

riformato e riceva una pensione, lo Stato non riconosce l'aggravamento della mia invalidità, che è rimasta al 25%». A Sini, che dice di aver riconsegnato oggi anche la pergamena della nomina di Cavaliere della Repubblica Italiana, era stato diagnosticato un disturbo da stress post traumatico grave. «Ora, a 54 anni, vivo solo con la mia pensione che è rimasta sempre la stessa e senza alcun beneficio per i miei familiari per la mia condizione, così come invece succede per i familiari della vittime del terrorismo di serie A». Già due anni fa l'appuntato in congedo, sassarese, aveva invano tentato di consegnare le sue onorificenze alla Prefettura di Sassari, che però non le aveva accettate. www.lanuovasardegna.it

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E s t ors i one e corruz i one : a rre s t a t i i l v e rt i ce d i C ons coop e un f unz i ona ri o m i ni s t e ri a l e 14 novembre 2018

I professionisti che lavoravano per Conscoop, il consorzio di cooperative ramificato in tutt'Italia con sede centrale a Forlì, sarebbero stati costretti a fornire del denaro in contante, tirato fuori dal loro conti correnti personali, sotto la minaccia di non vedersi pagate le fatture già emesse o di non essere più considerati in successive commesse. In questo modo si sarebbero formati dei fondi neri, con denaro non tracciato e destinato a usi su cui gli inquirenti stanno ancora indagando. Quanto denaro? Circa 200mila euro, quello versato da un solo professionista in circa un quinquennio, secondo quanto ricostruito dalle indagini. Uno di questi usi, sempre secondo le accuse, sarebbe stato quello corruttivo, per oliare delle pratiche al Ministero per lo Sviluppo economico. In tale ambito la Procura della Repubblica di Forlì ha accertato il pagamento di una tangente di 25mila euro per sbloccare una proroga nel progetto di metanizzazione del comune di Terzigno, in provincia di Napoli. Un secondo filone d'indagine punta invece a Salerno, dove si sospetta una turbativa d'asta all'interno della holding di proprietà del Comune di Salerno, la Salerno Energia Holding (Seh), sempre in vista di lavori di ampliamento dei servizi del gas. L'indagine E' il caso scoperchiato da una lunga indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Forlì, coordinati dalla Procura della Repubblica di Forlì (pm

Francesca Rago e Lucia Spirito). L'inchiesta è stata presentata in Procura mercoledì mattina dal procuratore capo Maria Teresa Cameli. Importante l'apporto anche del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Milano, che ha tracciato i movimenti bancari, che assieme alle intercettazioni telefoniche e ambientali, le testimonianze e i riscontri documentali sostanziano l'indagine. Martedì mattina sono state eseguite le tre misure cautelari emesse dal gip di Forlì Monica Galassi e le cinque notifiche agli indagati a piede libero, a Forlì, Cesenatico, Roma e Salerno. E' finito in carcere a Forlì Flavio Aldini, ex dirigente e ora libero professionista ma, secondo le accuse, comunque incardinato strutturalmente in Conscoop. Ai domiciliari, nella sua abitazione di Cesenatico, è finito il presidente del consorzio Mauro Pasolini. A Roma, sempre ai domiciliari, è stato posto Giuseppe Caligione, funzionario dell'ufficio nazionale referente per la metanizzazione del Mezzogiorno, nella sede di viale Boston del Ministero dello Sviluppo Economico. Indagati a piede libero, infine, ci sono l'amministratore unico di Seh, consulenti di Roma e la dirigente amministrativa di Conscoop. Per l'estorsione, il reato ipotizzato nei confronti dell'ingegnere di Cesena che ha segnalato infine le continue e immotivate richieste di denaro in contante sotto la minaccia di non vedersi pagati lavori già fatturati e di sparire dall'elenco dei professionisti di cui si serviva Conscoop, sono indagati Aldini e Pasolini. Gli stessi due, assieme a Caligione, sono invece gli indagati per la mazzetta che sarebbe stata pagata in due tranche a fine 2016 – inizio 2017 a Roma per la concessione di una proroga di lavori. Il filone della turbativa d'asta, con indagati a

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ARMA piede libero, riguarda invece l'attività svolta a Salerno. Nel blitz sono stati impiegati circa 50 militari e sono stati perquisiti gli uffici della sede centrale della Conscoop a Forlì e del ministero dello Sviluppo economico a Roma, con l'acquisizione di documenti ora al vaglio degli inquirenti.

Lavori che da allora procedevano in grande ritardo, tanto che dall'ufficio ministeriale preposto alla fine del 2016 sarebbe partita una lettera in cui si avvisava che non sarebbero state concesse proroghe e che sarebbero partite delle procedure per un recupero forzoso dei finanziamenti già erogati.

L'estorsione a 5 professionisti

Eppure, secondo quanto ipotizzato dai carabinieri, appena una settimana dopo dal pagamento della prima tranche della tangente tale proroga sarebbe arrivata, nel dicembre 2016.

L'indagine nasce nel gennaio dello scorso anno quando i militari del Rono del Comando provinciale di Forlì, sulla scorta di alcuni elementi di indagine ancora embrionali riescono a focalizzarsi su un professionista di Cesena che, secondo le accuse, subiva da anni il ricatto di dover consegnare dei soldi in contanti, in piccole e frequenti tranche da alcune migliaia di euro l'una, negli uffici della Conscoop. In cinque anni questo professionista avrebbe mobilitato circa 200mila euro in contanti. Solo questo, secondo la Procura, avrebbe permesso di sbloccare dei pagamenti “in chiaro” per lavori già fatturati dall'ingegnere in questione. Sempre secondo le accuse chi non si piegava al “sistema” rimaneva fuori dalle future commesse.

La seconda tranche, per un totale di 25mila euro, sarebbe quindi stata erogata un paio di mesi dopo, a mo' di saldo.

www.forlitoday.it

Altri 4 professionisti avrebbero sostanzialmente confermato di avere anche loro consegnato somme importanti in contanti di cui non conoscevano lo scopo. Secondo la Procura il destino di questo denaro in contante e non tracciato sarebbe stato essenzialmente illecito, per pagare tangenti in primis. La mazzetta pagata al funzionario ministeriale E' seguendo la traccia di questi soldi che gli inquirenti si sono focalizzati in particolare su una presunta tangente, pagata in due tranche, una prima e l'altra successiva alla concessione di una proroga. Una società della galassia di Conscoop, infatti, dal 2009 era vincitrice di un appalto da 4 milioni di euro, finanziato con fondi statali, per la metanizzazione del comune di Terzigno, in provincia di Napoli.

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Mafia tra le scommesse online, arrestati membri del Clan Santapaola-Ercolano e

14 novembre 2018 Il dato è emerso a seguito di tre diverse indagini delle procure di Bari, Reggio Calabria e Catania, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che hanno portato all’arresto di 68 persone e al sequestro di beni in Italia e all’estero per oltre un miliardo. Scoperto dagli investigatori di guardia di finanza, polizia e carabinieri, il volume delle giocate dovrebbe aggirarsi intorno ad un cifra superiore ai 4,5 miliardi. Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari spiccano importanti nomi della criminalità organizzata pugliese, reggina e catanese, oltre a diversi imprenditori e prestanome. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati vanno dall’associazione mafiosa al trasferimento fraudolento di valori, dal riciclaggio all’autoriciclaggio, dall’illecita raccolta di scommesse on line alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni. Inoltre, dalle indagini è venuta alla luce una divisione tra i gruppi criminali. Il proficuo patrimonio accumulato illegalmente dalle scommesse online, il cui percorso è stato monitorato dalla guardia di finanza, veniva poi reinvestito in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all’estero intestati a persone, fondazioni e società, intestate ai vari prestanome. Al fine di individuare e rintracciare il patrimonio accumulato per poi procedere con il sequestro del denaro è stata fondamentale la collaborazione di Eurojust e delle autorità giudiziarie di Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curacao, Serbia, Albania, Spagna e Malta. Solo a Catania 28 arresti. A Catania, nello specifico, sono stati eseguiti 28 arresti. Coinvolti anche esponenti dei clan mafiosi SantapaolaErcolano e Cappello. Inoltre sono stati eseguiti, in via d’urgenza, sequestri

preventivi di beni per un valore di circa 70 milioni di euro localizzati sia in Italia che all’estero, nonché di quarantasei agenzie di scommesse/internet point, ricadenti nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. In particolare, la Guardia di Finanza di Catania, con l’ausilio del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha dato esecuzione a sequestri preventivi finalizzati alla confisca, anche per “sproporzione”, di un patrimonio complessivo dell’ingente valore sopra indicato in virtù di approfondite indagini economico-finanziarie condotte da questa stessa Forza di Polizia e con l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia che hanno consentito di individuare e sequestrare circa un centinaio di rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nelle Isole di Man, mentre altrettanti conti correnti e depositi bancari sono stati individuati in altri Paesi. La stessa Guardia di Finanza ha inoltre sequestrato venticinque centri scommesse attivi nelle province di Catania, Messina e Siracusa; l’Arma dei Carabinieri ne ha sequestrata uno con sede in Misterbianco (Ct) mentre altre venti sono stati individuati e sequestrati dalla Polizia di Stato, riconducibili direttamente o indirettamente al clan Cappello. Le indagini condotte dalle tre Forze di polizia summenzionate sono state distinte ed autonome tra loro ma coordinate da questa Procura secondo un unico progetto investigativo che prevedeva la suddivisione delle aree di intervento in modo che Guardia di Finanza e Carabinieri si occupassero delle attività illecite facenti capo ad esponenti di spicco della famiglia catanese di Cosa Nostra ed in particolare a Carmelo Giuseppe Gabriele e Vincenzo Placenti, la cui attività criminale per conto

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ARMA della famiglia Santapaola Ercolano anche in settori diversi da quello del gaming on line era già ben nota ai militari dell’Arma, mentre la Polizia di Stato seguiva le attività illecite riconducibili ad esponenti di rilievo del clan Cappello Le indagini si sono avvalse tutte, oltre che di attività tecniche e dinamiche, del contributo di un collaboratore di giustizia che era stato, grazie alle proprie competenze tecniche specifiche, l’ideatore della struttura organizzativa utilizzata dai predetti sodalizi mafiosi per operare nel settore. Il collaboratore è stato quindi in grado di fornire le giuste informazioni per comprendere il sistema illecito una volta che ha deciso di collaborare con la giustizia per sottrarsi al controllo delle predette organizzazioni che non gli avrebbero mai consentito di uscire da tale sistema che procurava loro ingenti profitti derivanti da un volume di scommesse, quantificato dalla Guardia di Finanza di Catania, con l’ausilio di esperti del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma, solo per il sito web “revolutionbet365.com in circa venti milioni di euro per il periodo dall’ottobre del 2016 al giugno del 2017, volume di scommesse del tutto sconosciuto all’Erario. Tale attività criminale ha assicurato ai sodalizi mafiosi catanesi un profitto complessivo di oltre 50 milioni di euro tra il 2011 e il 2017. Il modus operandi Le agenzie di scommesse controllate direttamente o indirettamente dai predetti sodalizi mafiosi simulavano un’attività di trasmissione dati per la raccolta “on line” di scommesse, ma in realtà operavano la tradizionale raccolta “da banco” per contanti. La riconducibilità ai sodalizi mafiosi di tali agenzie veniva schermata attraverso un reticolo di società estere, localizzate principalmente nelle Antille Olandesi a Curaçao, amministrate da prestanome, che permetteva alle consorterie criminali di riciclare, anche attraverso il passaggio di denaro sui conti correnti accesi in Paesi non cooperativi, i guadagni illecitamente conseguiti. Il gruppo Placenti, attraverso il sito revolutionbet, aveva compiuto un autentico salto imprenditoriale assurgendo al primario ruolo di “bookmaker” in grado di imporsi nel mercato regionale del gaming

con una rete commerciale di 8 master sotto i quali hanno operato 28 commerciali, 7 “sub-commerciali” e 20 “presentatori”. I mafiosi avevano così messo a frutto il ruolo di “master” ricoperto negli anni 2011 -2015 nell’area catanese per conto del noto marchio “PLANETWIN365”. Nello specifico, Carlo Paolo Tavarelli e Ivana Ivanovich , negli anni “pre-sanatoria” dal 2011 al 2015, responsabili dei settori vendita e marketing, nonché titolari di quote societarie della holding “SKS365”, attiva in Italia con il brand “PLANETWIN365”, promuovevano e alimentavano una parallela rete PLANET per l’esercizio abusivo di giochi e scommesse che avveniva sia attraverso la raccolta “da banco”, non consentita ai punti di commercializzazione (PDC), che mediante la creazione e il funzionamento di siti web paralleli ( quelli con estensione .com) affidati alla gestione di un esperto informatico (ora collaboratore di Giustizia), quale “master” per la Sicilia, e ai fratelli Placenti, quali “master” per l’area catanese. Gli ingenti guadagni originati dall’attività organizzata di raccolta delle scommesse, sono stati reintrodotti dalle compagini criminali nel circuito economico legale mediante l’acquisizione di svariate attività commerciali, la maggior parte delle quali operative nel gaming avente la loro sede non solo in Italia ma anche all’estero. Gli accertamenti patrimoniali condotti dai Finanzieri di Catania hanno disvelato, in capo al gruppo Placenti l’esistenza di un patrimonio sproporzionato rispetto alle capacità reddituali e, per le attività commerciali, schermato mediante fittizie intestazioni. Le indagini, estese ai loro compartecipi – titolari delle software house, società di servizi necessarie per il funzionamento dei siti scommesse nonché le figure apicali della holding “SKS365” per il marchio “PLANETWIN365” – hanno consentito a questa Procura di emettere provvedimenti ablativi cautelari per 42 unità immobiliari e 36 società commerciali (tra le quali oltre a società nazionali ed estere attive nel gaming anche un autosalone, una società di rimessaggio di barche e noleggio di moto d’acqua,

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ARMA una palestra, una squadra di calcio militante nel campionato di Promozione). Tra i beni di particolare pregio, vi sono una villa sul mare, edificata ad Augusta e non censita al catasto e un lussuoso appartamento di 11 vani sita a Castelnuovo di Porto a Roma (fittiziamente intestato a un Gruppo Europeo di Interesse Economico maltese) nonché 5 appartamenti in Austria (Vienna e Innsbruck). Per quanto concerne le indagini condotte da Squadra Mobile di Catania e S.C.O., esse hanno consentito di accertare che, con analoghe modalità tecniche ispirate a suo tempo dall’odierno collaboratore di giustizia, gli interessi del clan Cappello in tale settore del gaming on line clandestino venivano curati, sul versante catanese, da Giovanni Orazio Castiglia, legato da rapporti diretti di parentela a Salvatore Massimiliano Salvo, esponente di vertice del predetto clan, mentre sul versante aretuseo emergeva la figura dell’imprenditore Antonino Iacono, residente a Pachino (SR), quale garante dei medesimi interessi. Venivano così a delinearsi due distinte associazioni a delinquere, dedite all’esercizio del gaming on line clandestino, che perseguivano interessi illeciti coincidenti con quello perseguito dalla compagine mafiosa di riferimento e che operavano, pertanto, al fine di agevolare e rafforzare l’operatività del clan Cappello. Castiglia è ritenuto organizzatore e direttore dell’associazione per delinquere, promossa da Salvatore Massimiliano Salvo (al quale è contestato il ruolo di capo promotore), finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al riciclaggio e all’autoriciclaggio, all’intestazione fittizia di beni attraverso l’illecito esercizio dell’attività di giochi e scommesse a distanza, riconducibili a società operanti all’estero (Albania, Romania e Malta) in violazione della normativa di settore, di quella fiscale, antiriciclaggio, ovvero attraverso la creazione di diverse reti di gioco “on line” finalizzate alla raccolta abusiva di scommesse su eventi sportivi ed al gioco d’azzardo. In particolare, si fa riferimento alla rete operante su siti con estensione “.com”

denominati, tra gli altri, “Futurebet, Futurebet2021, Future2bet2021, Betworld365, Betcom29, Betcom72”, mutevoli in ragione degli interventi di oscuramento da parte dell’Autorità amministrativa, non autorizzati dall’A.D.M., tutti operanti su server esteri (Malta, Austria, Inghilterra), utilizzati all’interno di sale scommesse, Internet point, C.E.D., C.T.D ed esercizi commerciali. Tali attività, in alcuni casi, erano fittiziamente intestate a soggetti compiacenti. L’associazione Della “doppia veste” degli illeciti conseguiti erano certamente consapevoli i vertici della associazioni in parola, tra cui Giovanni Conte, organizzatore della rete di agenzie operanti nei territori di Siracusa, Augusta (SR), Gela (CL), Vittoria (RG) e Floridia (SR), braccio destro di Fabio Lanzafame e responsabile della gestione territoriale della rete “.com”; CIOFFI Davide, socio responsabile-accettazione della rete “.com”; Gino Vincenzo D’Anna, responsabile tecnico- finanziario della rete “.com”; Pietro Salvaggio, socio di Fabio Lanzafame, responsabile per la Sicilia occidentale della rete di siti “.com”, nonché tutti coloro che, all’interno della rete illecita rivestivano il ruolo di “master”, tra cui Antonino Russo e Francesco Nania, Andrea Di Bella, Santo D’Agata, Angelo Antonio Susino, Giovanni Di Pasquale e Salvatore Truglio. Giovanni Orazio Castiglia è stato, contestato il reato di concorso esterno nell’associazione mafiosa Cappello perché, pur non essendo stabilmente inserito nel sodalizio, contribuiva sistematicamente e consapevolmente alla realizzazione di talune attività ed al raggiungimento degli scopi del clan, avendo organizzato e garantito la diffusione sul territorio di Catania e Siracusa della rete necessaria per realizzare i giochi on line, acquisendo agenzie, dirigendo i master e gli agenti, gestendo il flusso di denaro necessario per le vincite, in tal modo fornendo un contributo causale di rilievo per il mantenimento e la realizzazione degli interessi del predetto clan mafioso. (...) www.lurlo.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza OGGI SULLE SPALLE I NUOVI GRADI DEL RIORDINO DELLE CARRIERE. PER I GRADI APICALI NUOVE STELLINE E NUOVI SOGGOLI. MA COSA E' CAMBIATO IN QUESTO MESE.

L'aspetto d'incentivo e miglioramento funzionale del riordino dei ruoli prende forma in questo mese di novembre 2018. Gli incentivi economici e le variazioni dei parametri sono stati resi esecutivi nell'ultimo trimestre del 2017. In questo mese l'esito dei concorsi e l'uscita sulla divisa dei nuovi gradi ai ruoli apicali.. E' Oggi è il giorno in cui si indossano i tanto attesi nuovi gradi per i ruoli apicali. Si indossano ai sensi dell'articolo 6 del decreto interdirettoriale del 5 aprile 2018. Distintivi metallici, fregi, soggoli per copricapo. Non tutti sono arrivati per i ritardi nella produzione per distintivi su facette tubolari per giacca avento e i distintivi in velcro. l'assegnazione sara' completata presumibilmente entro il mese di novembre. Da oggi, per i ruoli apicali, si indossserà il nuovo grado che ha riconosciuto un incentivo economico con un aumento parametrale corrispondente al vecchio parametro del grado superiore. In questo mese sono iniziati i corsi di formazione che porteranno appuntati ed appuntati scelti a ricoprire i ruoli di ufficiali di polizia giudiziaria per un totale di 2000 unità. In sostanza duemila ufficiali di polizia giudiziaria in piu' alle stazioni carabinieri e ai nuclei radiomobili. Un passo in avanti importante nel ritrovare un percorso che porta ad una migliore ripartizione dei carichi di lavoro tra agenti e ufficiali di polizia giudiziaria nei reparti sul territorio e in quelli che sono i rapporti funzionali tra polizia giudiziaria e autorità giudiziaria. Una criticità che è cresciuta nel tempo con la carenza di ufficiali di polizia giudiziaria nel ruolo sovrintendenti, creato e mai alimentato adeguatamente dopo la riforma del 1996. Criticità che ha portato gli agenti di polizia giudiziaria a svolgere compiti di ufficiale di polizia giudiziaria non in maniera occasionale e di necessità, ma, piuttosto, in maniera ordinaria e quotidiana. Questo percorso di alimenatazione del ruolo, grazie al riordino dei ruoli, proseguirà sino al 2021 portando a sanare quasi del tutto la carenza organica del ruolo sovrintendenti. Con questo passaggio di ruolo si incentiva, per i carabinieri scelti, appuntati e appuntati scelti non qualifica speciale, il parametro stipendiale adeguato al nuovo ruolo portando un incremento economico corrispondente. Diverso è per chi, invece, pur avendo avuto il riconoscimento del ruolo apicale, ha ritenuto voler concorrere al conseguimento del nuovo grado di vice brigadiere per mera continua Page 17 EffettoTre 15 Novembre 2018

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza gratificazione professionale. La grande riflessione che si deve porre a tutto il personale è che se nei periodi della grande confusione creata con la realizzazione del riordino dei ruoli si ci fosse fermati a pensare cosa sarebbe successo da li' ad un anno... si ci sarebbe concentrati su altri aspetti migliorativi e non sul clamore di massa con lamentele strumentali fatte da chi, oggi, invece, è lieto di giovare di questi incentivi e benefici del riordino dei ruoli. Abbiamo sempre detto che non tutti sarebbero stati soddisfatti dell'intervento innovativo che veniva proclamato da decine di anni, ed è proprio per questo che, sin dall'inizio, si imposto' il processo normativo dei correttivi. I dati di fatto è che oggi quasi l'80% del personale dell'Arma dei Carabinieri è coinvolta in questa fase di riordino dei ruoli sia per il nuovo parametro, il nuovo grado, i nuovi posti a concorso nel nuovo ruolo, nuovi stimoli per concorrere a migliaia di posti a fronte di qualche centinaio, senza perdere di vista un apetto molto importante e ancor piu' fondamentale per chi è carabiniere sul territorio. Poter pensare che in 4 anni potremo pensare di svolgere il nostro ruolo istituzionale in reparti dove la ripartizione organica sarà equilibrata tra ufficiali e agenti di polizia giudiziaria con un relativo adeguato svolgimento delel relative mansioni per ruolo, incarichi e responsabilità di comando, puo' certo mantenere una reale e concreta fiducia su un miglioramento delel condizioni lavorative funzionali in cui opera il carabiniere sul territorio nazionale. A tutto questo, se poi, questo nuovo Governo che fà tanto " forze dell'ordine" nelle presentazione e nei programmi sulla sicurezza, potesse concretizzare realmente gli arruolamenti straordinari, quelli veri e nuovi e non quelli già programmati, allora si, potremmo davvero poter dire al nostro paese che la garanzia di ordine e sicurezza è crescente a fronte dell'evolversi della criminalità nelle sue forme piu' disparate. Riportare in organico le forze di polizia deve essere un obiettivo di sicurezza della politica del nostro Governo. Noi proveremo a ricordarglielo in ogni utile occasione. .

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FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 01 novembre 2018

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ATTUALITA' - NEWS

G l i e s orci s t i che d i v e nne ro s a nt i

01 novembre 2018 Il grande avversario comincia ad essere sconfitto non nel momento in cui lo si relega tra le favole ma nel momento in cui lo si prende sul serio, in modo da prendere sul serio la vittoria ottenuta su di lui dalla morte e dalla Risurrezione del Figlio di Dio". Queste parole del compianto cardinale Giacomo Biffi mettono in guardia la società dal pericolo di "macchiettizzare" il diavolo ed esortano la Chiesa a non tacere sulla sua esistenza. Nella solennità di Ognissanti, i fedeli guardano all'esempio che arriva loro da questa "grande nuvola di testimoni" quasi tutti protagonisti nel corso della loro vita di una lotta strenua contro il demonio e le sue tentazioni. Una battaglia combattuta in maniera particolare da chi nella propria esistenza terrena fu chiamato a svolgere il ministero di esorcista. Non mancano, infatti, nella storia della Chiesa, figure assurte all'onore degli altari proprio per lo straordinario contributo nello strappare anime alle grinfie di Satana e dei suoi accoliti. Sant'Antonio il Grande Nato a Coma d'Egitto nel 251, Sant'Antonio il Grande viene considerato il pioniere del monachesimo cristiano e di lui sappiamo soprattutto grazie all'opera agiografica scritta su di lui da Sant'Atanasio. Del vescovo di Alessandria che sarebbe poi diventato "grande colonna della Chiesa", l'abate Antonio fu amico sincero specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. Non a caso, fu proprio Atanasio ad ereditare l'unico bene lasciato dall'eremita egiziano al momento della morte; una pelle di pecora. Proprio dal "Vita Antonii" sappiamo che l'abate di Coma riceveva persone possedute ogni giorno nella sua abitazione: "Quante lotte sostenne - si legge nel testo - mentre viveva su quella montagna (...) contro i demoni suoi avversari, l'abbiamo saputo da quanti si recavano a trovarlo" che "udivano molti rumori e molte voci e dei colpi di armi e di notte vedevanola montagna riempirsi di scintille e contemplavano Antonio che pareva lottare contro esseri visibili e

pregava contro di loro". Di fronte a questi spiriti maligni, il santo egiziano non indietreggiava e li sfidava con queste parole: “Eccomi qui, sono Antonio; non fuggo ai vostri colpi. Anche se me ne darete di più, niente mi separerà dall’amore di Cristo”. San Pietro esorcista Un'altra figura degna di essere menzionata è quella di San Pietro esorcista che viene comunemente associata a quella di San Marcellino e alla cui memoria è stata dedicata una basilica a Roma. Il martire visse tra la fine del III e l'inizio del IV secolo. Le cronache dell'epoca raccontano di come, nel corso della prigionia subita durante le persecuzioni di Diocleziano, Pietro operò un esorcismo sulla figlia di un suo carceriere riuscendo a liberarla - in nome di Dio onnipotente - da un demone che l'affliggeva da tempo e che la costringeva a tormenti spaventevoli. Questo episodio convinse il secondino e la sua famiglia a convertirsi al cristianesimo. San Ciriaco di Roma Un altro martire impegnato in prima linea nella lotta contro il demonio fu San Ciriaco che, proprio per questo motivo, degli esorcisti è anche il patrono. Vissuto nel IV secolo, di nobile famiglia romana, la conversione al cristianesimo lo spinse a cedere tutti i suoi beni ai poveri. Divenuto diacono di Papa Marcello I, anche Ciriaco subì l'esperienza della prigionia durante le persecuzioni di Diocleziano. Fu proprio l'imperatore, però, a chiedergli di praticare un esorcismo sulla figlia Artemia per liberarla dal demone che la tormentava da tempo. Commosso dalla richiesta, il diacono acconsentì. Il lieto esito del rituale convinse la ragazza a convertirsi al cristianesimo. La fama di grande esorcista che lo accompagnava varcò anche i confini dell'Impero Romano: Ciriaco, infatti, fu inviato anche in Persia dove intervenne anche in un caso di possessione riguardante la figlia di un re. Tornato a Roma, finì anch'egli vittima delle

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persecuzioni di Massimiano che lo fece torturare e decapitare. Proprio per il suo speciale ministero svolto al servizio della Chiesa, San Ciriaco di Roma viene rappresentato da sempre con un demone schiacciato sotto al piede ed è ancora oggi uno dei nomi più invocati durante i riti di liberazione. San Francesco Borgia

Il cognome Borgia evoca nei più l'immagine

dell'apice del degrado morale nella storia del papato. Ma non tutti gli esponenti della celebre famiglia spagnola gettarono disonore sulla storia della Chiesa. Francesco Borgia, al contrario, dimostrò di essere un esemplare servitore di Dio. Duca di Gandìa, divenuto vedovo decise di entrare nella Compagnia di Gesù. Determinato a servire Dio senza accumulare titoli, Francesco Borgia rifiutò anche la porpora cardinalizia per occuparsi delle missioni dei gesuiti in America Latina di cui fu uno dei fondatori. L'esorcismo più famoso nella storia dell'arte ha proprio

Francesco Borgia come protagonista: Il grande pittore Francisco Goya, infatti, scelse proprio di ritrarre il connazionale santo nell'atto di praticare il rito in un'opera datata 1788. La via della santità contro le tentazioni Le storie di questi personaggi mettono in evidenza, nella ricorrenza del 1 novembre, il filo diretto che è esistito e continua ad esistere tra il ministero dell'esorcismo e la santità. I santi, con il loro esempio, indicano ai credenti la strada da seguire per resistere alle tentazioni e alle vessazioni diaboliche. Pericoli che è sbagliato considerare astratti. D'altronde, sembra cadere a pennello per l'età contemporanea quella citazione del film "I soliti sospetti" secondo cui "la beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste". www.interris.it

Condono, doppio allarme Corte dei conti: rischio scudo-frodi e fuga dalle rate dei contribuenti 02 novembre 2018 ll termine di una maratona di audizioni sul decreto fiscale, è la Corte dei conti a lanciare un doppio allarme sulle nove sanatorie: i rischi riguardano sia la possibile copertura sulle frodi con fatture false sia una “fuga” dei contribuenti dopo il pagamento della prima rata. Non solo allarmi, però. Nel suo intervento davanti ai senatori della Finanze, il direttore commissione dell’agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, ha sottolineato che la dichiarazione integrativa speciale «può anche avere successo, perché è un ravvedimento operoso più conveniente» ma «l’appeal della misura» risente dei paletti che sono stati fissati dal Dl 119/2018. E sempre Maggiore ha evidenziato che, per la cancellazione automatica dei carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2010, l’importo di mille euro sarà considerato per singolo debito.

Dal canto suo, il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, ha ricordato che con l’obbligo dell’e-fattura dal 2019 (su cui intervengono diverse norme del decreto fiscale) ci sarà «una drastica riduzione dell’evasione da omessa dichiarazione» e si prevede «un recupero di gettito Iva pari ad almeno 1,97 miliardi di euro». Mentre Maurizio Leo in audizione ha proposto alcuni correttivi. Tra questi, l’inibizione per le Entrate di emettere avvisi di accertamento in relazione ai Pvc potenzialmente definibili e la possibilità di prorogare i termini di decadenza dall’azione di accertamento per il 2013 fino a settembre 2019. Mentre per consentire all’Agenzia di funzionare in attesa della riorganizzazione Leo ha auspicato la proroga delle attuali Pos e Pot.

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A far rumore, però, sono soprattutto le sottolineature della Corte dei conti. Il presidente Angelo Buscema ha messo in evidenza come la formulazione del comma 9 sulla dichiarazione integrativa speciale «fa ritenere non punibili, nei limiti dell’integrazione degli imponibili concretamente effettuata e in assenza di ulteriori profili di responsabilità penale, gli eventuali reati commessi riconducibili a dichiarazione fraudolenta» con fatture false o altri artifici. Buscema ha osservato anche le «difficoltà di applicazione» della norma in assenza «di un meccanismo di disclosure». Inoltre Buscema ha messo in guardia dal rischio che i contribuenti paghino la sola prima rata per usufruire dei benefici delle varie modalità di “pace fiscale” e poi smettano di pagare, come già accaduto col condono tombale del 2002, quando si registrò «la mancata riscossione di ingenti importi dovuti a titolo di pagamento rateale».

Tra le precisazioni emerse anche a margine delle audizioni, va segnalata quella sulle microcartelle. I tecnici delle Entrate hanno spiegato, infatti, che la cancellazione automatica contenuta nel decreto fiscale per i carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2010 potrà riguardare anche cartelle che complessivamente superano i mille euro. E questo perché nella stessa cartella potrebbero esserci singole posizioni di debito la cui somma oltrepassa il tetto previsto per lo stralcio in automatico da effettuare entro fine anno. Nel complesso lo stralcio automatico riguarderà 12 milioni di posizioni e alleggerirà la pressione sull’attività dell’Agenzia per ruoli che andrebbero in prescrizione. Ed entro il 13 novembre arriveranno i modelli per aderire alla rottamazione-ter. www.ilsole24ore.com

4 novembre, Mattarella: "Ribadire la via dell'Ue, il nazionalismo portò alla guerra" 04 novembre 2018

l'incapacità delle classi dirigenti europee di allora di comporre aspirazioni e interessi in modo pacifico anziché cedere alle lusinghe di un nazionalismo aggressivo".

Torna a indicare la via dell'Europa, Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica parla da Trieste, a cento anni dalla fine della Grande guerra: "Bisogna ribadire con forza tutti insieme che alla strada della guerra si preferisce coltivare amicizia e collaborazione, che hanno trovato la più alta espressione nella storica scelta di condividere il futuro nella Unione europea", dice. "Lo scoppio della guerra nel 1914 sancì in misura fallimentare

Un richiamo alle ragioni dell'Europa che è ricorrente nei discorsi del presidente, tanto più evocativo in settimane di scontro del governo con Bruxelles sul tema dei conti pubblici e della manovra. E in tempi di nazionalismo declinato sotto la categoria di sovranismo. Altro passaggio del discorso di Mattarella è dedicato ai diritti umani e alle minoranze: "La Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie; privilegia la pace, la collaborazione internazionale, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze". In mattinata il presidente aveva reso omaggio al Milite Ignoto all'Altare della Patria, deponendo una corona d'alloro e

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aprendo la giornata di celebrazioni per la Festa delle Forze Armate che quest'anno coincide con il centenario dell'armistizio con gli austriaci che ha messo fine alla Grande Guerra. Mattarella era accompagnato dal premier, Giuseppe Conte, dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, gnerale Claudio Graziano. A tributare gli onori al Capo dello Stato, una Brigata di formazione interforze schierata in Piazza Venezia e il canto dell'inno di Mameli. Dopo la deposizione della corona d'alloro e il minuto di raccoglimento, le Frecce Tricolori hanno sorvolato i Fori imperiali colorando di verde, bianco e rosso il cielo con il tradizionale colpo d'occhio. A volare sopra l'Altare della Patria, per rendere omaggio,

anche cinque elicotteri di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Il presidente della Repubblica è arrivato alle 10.40 al Sacrario Militare dei Caduti della Prima Guerra Mondiale di Redipuglia, accompagnato dal ministro della Difesa e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa per deporre una corona di alloro in ricordo dei Caduti. La ricorrenza del 4 novembre. Con un'offensiva iniziata il 24 ottobre, ad un anno esatto dal disastro di Caporetto, l'esercito italiano vince la prima guerra mondiale. L'armistizio firmato a villa Giusti, presso Padova, il giorno 3 da Pietro Badoglio e dal generale austriaco, Victor Weber von Webenau fissa infatti alle ore 15 del giorno 4 novembre la cessazione delle ostilità www.repubblica.it

Manovra, doppio aumento sulle sigarette e stretta sulle vincite dei giochi 05 novembre 2018 Come ogni legge di Bilancio che si rispetti anche la prima manovra del governo gialloverde riserverà più di una sorpresa per le tasche dei contribuenti. Sotto forma di aumenti di imposte e tasse. In alcuni casi l’incremento è indicato in maniera palese dalle norme, come accadrà per i 370 milioni in più attesi da giochi e tabacchi. In altri è previsto soltanto in via indiretta, come per le addizionali Irpef e Imu. Senza interventi in Parlamento, dal 1° gennaio 2019, sindaci e governatori potranno alzare l’asticella del prelievo fino ai massimi di legge. Non essendo stato prorogato lo stop valido fino a fine 2018. Gli aumenti immediati Il caso più evidente riguarda i fumatori. Con l’aumento delle accise su sigarette, tabacchi tranciati e sigari l’Erario conta di incassare 132,6 milioni in più a partire dal prossimo anno. Un rincaro del prelievo che si traduce in circa 10 centesimi in più al

pacchetto. E non finirà qui. Perché l’aumento sulle “bionde” per il 2019 sarà doppio. Considerando anche quello automatico dovuto all’indicizzazione dell’onere fiscale minimo entro il 1° marzo 2019 per le fasce di prezzo medio-alte che farà schizzare all’insù il costo del pacchetto di altri 5 centesimi. Va detto che l’indicizzazione dal 2019 dell’onere minimo delle sigarette rispetto a quanto paga come accise e Iva il prezzo medio di settore ogni anno, è una correzione non voluta dal Governo per fare gettito aggiuntivo ma piuttosto per risolvere un “baco” delle regole attuali sulla tassazione del tabacco. Rendere strutturale l’onere fiscale minimo mette un freno alla possibile perdita di gettito e di gestione del mercato riallineandolo a tutte le altre accise sulle sigarette che si aggiornano già oggi automaticamente al cambiare del prezzo medio ogni anno.

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Al momento, la stessa amministrazione finanziaria ipotizza che l’aumento sulle sigarette possa essere assorbito direttamente dai produttori. Ma tra tutte le possibilità studiate per definire la misura, il Governo ha scelto la forchetta massima di aumento delle accise. In caso di un ulteriore intervento in Parlamento, però, la stangata si rifletterebbe tutta sui fumatori. Con un effetto sul mercato tutto da valutare. Come mostra il grafico in pagina negli ultimi anni ai rialzi di prezzo sulle sigarette in Italia, generati dagli aumenti dell’imposizione, corrispondono aumenti percentuali del livello di contrabbando (oggi vale l’8,8% del mercato). Cui tende a seguire un calo dei volumi legali (il mercato fa registrare un -3,3%) e un calo delle entrate per lo Stato. Il bancomat dei giochi Non è la prima volta che il governo gialloverde mette i giochi nel mirino. Con il decreto di luglio sul lavoro l’esecutivo pentaleghista ha già aumentato il prelievo sulle new slot e le videolotteries. Un stangata per il settore che produrrà effetti fino al 2023 e che ora con la legge di Bilancio viene ulteriormente appesantita. La manovra, infatti, prevede un ulteriore incremento del prelievo erariale unico (Preu) sugli apparecchi da intrattenimento tale da garantire tra vecchie e nuove macchinette un maggiore gettito per 239,1 milioni nel 2019. Solo all’apparenza, però, si tratta di un aumento che ricadrà soltanto sui concessionari del gioco. Per il giocatore, ogni giro di vite del Preu porta una, ormai inevitabile, riduzione del

payout, ossia delle somme delle vincite. Con i tempi tecnici necessari ad adeguare tutti gli apparecchi questo fenomeno, secondo la stessa amministrazione finanziaria, si potrebbe concretizzare sulle vincite erogate da new slot e videolotteries a partire dal già dal prossimo 1° aprile. Le aspettiative dal 1° aprile

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Manovra, non c’è il tavolo sul caporalato “Ispettori? Controllano a sfruttamento avvenuto, invece bisogna prevenirlo” 06 novembre 2018 Nella bozza del 29 ottobre c’era. In quella del 31 ottobre, poi trasformata nella versione ufficiale bollinata e approvata dal Quirinale per la trasmissione alle Camere, non c’era più. Sono bastate 48 ore perché l’annunciato tavolo sul caporalato sparisse dalla legge di bilancio.

A pagina 20 della bozza del 29 ottobre si legge che “Il Fondo nazionale per le politiche migratorie (…) è incrementato di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019”. L’aumento servirà a finanziare la “spesa relativa agli oneri di funzionamento” del “Tavolo caporalato”, che viene istituito “presso il Ministero del

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lavoro e delle politiche sociali”. Il comma 3 specifica poi che l’organismo è “presieduto dal Ministro del Lavoro“, è composto da non più di 15 rappresentanti dei dicasteri di Interno, Politiche agricole e Trasporti, dell’Anpal, dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’Inps, dei Carabinieri, della Finanza e delle Regioni. Ma partecipano alle riunioni anche “datori di lavoro, lavoratori del settore e organizzazioni del terzo settore”. Un organismo articolato il cui scopo è quello “di promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto al fenomeno e del connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura”.

sulle strade della provincia di Foggia, tornando dai campi di pomodori stipati in camioncini in assenza delle più elementari misure di sicurezza. “Manodopera in nero, caporalato, è un problema di mafia“, sentenziava Matteo Salvini in conferenza stampa, promettendo di rinforzare gli organici di Questura e forze dell’ordine per combattere “la criminalità che sfrutta l’immigrazione irregolare” e circoscrivendo il problema a una questione di malaffare. “Non permetto che l’agricoltura italiana venga etichettata come fuorilegge perché pochi decidono di arricchirsi con illegalità”, chiosava il capo del Viminale.

Neanche due giorni dopo, però, il riferimento è scomparso. All’articolo 25 della bozza del 31 ottobre è rimasto solo l’incremento del Fondo. Nessun “Tavolo caporalato”, nessuna collaborazione tra ministeri, nessuna programmazione di una strategia per contrastare un fenomeno che affligge l’agricoltura e che è emerso il tutta la propria violenza in estate, dopo i fatti di Vibo Valentia e la strage di braccianti sulle strade del foggiano.

Nelle stesse ore Di Maio ne faceva un problema di mancati controlli: “Le leggi ci sono già, ma lo Stato ancora non è attrezzato per controllare – spiegava il vicepremier – Il mio obiettivo è fare un concorso straordinario per gli ispettori del lavoro perché servono più ispettori”. Promessa, questa, mantenuta nella legge di bilancio, che all’articolo 35 autorizza l’Ispettorato nazionale ad assumere “un contingente di personale ispettivo pari a 300 unità a decorrere dall’anno 2019, a 300 unità a decorrere dal 2020 e a 400 unità a decorrere dal 2021 . Mille ispettori in più da assumere in 3 anni.

“E’ stata tolta perché si tratta di una norma ordinamentale e non può andare nella legge di stabilità – spiegano dall’entourage del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, sotto la cui responsabilità sarebbe dovuto ricadere l’organismo – verrà inserita con un emendamento nel primo provvedimento utile”. Era stato proprio in occasione dell’uccisione di Soumaila Sacko a San Ferdinando in Calabria che il governo aveva fatto una promessa precisa: “Il caporalato è un fenomeno complesso che non si risolve solo con una legge, ma con la presenza dello Stato“, spiegava il 4 luglio Di Maio annunciando l’apertura di un tavolo interministeriale. Con il tavolo “vogliamo monitorare – diceva Di Maio al termine di un incontro con i rappresentanti dei braccianti immigrati che avevano chiesto di essere ricevuti dopo l’omicidio – l’andamento delle leggi sulla gestione delle persone non solo in agricoltura, ma per esempio anche nella logistica” e “il diritto ad avere dei diritti minimi”. Che l’aria fosse destinata a cambiare lo si era intuito ad agosto dopo che 16 braccianti erano morti in incidenti stradali

“Mi sembra una risposta di basso profilo – spiega Marco Omizzolo, sociologo, responsabile scientifico della coop In Migrazione – Nella sola provincia di Latina il loro numero dovrebbe essere triplicato per riuscire a intervenire su 9mila aziende agricole. Poi ci sono quelle edili, i cantieri, la distribuzione… A prescindere dal fatto che gli ispettori del lavoro non si occupano soltanto della lotta al caporalato”. Eppure l’iter per il tavolo nazionale era stato avviato: “Avevo aiutato Luigi a organizzare quello tenuto in prefettura a Foggia a settembre – racconta Elena Fattori, vicepresidente della commissione Agricoltura in Senato – penso sia uno strumento fondamentale. Spero che sia inserito in un collegato alla manovra”. A cosa serve un tavolo sul caporalato? “E’ un impegno che la politica prendere per mettere a confronto i ministeri competenti con persone e associazioni che sono esperte del tema – prosegue Omizzolo, che

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è anche ricercatore Eurispes – In assenza del tavolo manca il raccordo tra chi sa ciò che avviene nelle campagna e il decisore politico. La risposta che il governo ha deciso di dare con l’assunzione di ispettori equivale a intervenire quando lo sfruttamento è già avvenuto, mentre il tavolo serve per programmare politiche e interventi in grado di prevenirlo. Così manca uno strumento di indirizzo politico di cui il governo avrebbe potuto dotarsi per contrastare il fenomeno alla radice”. “L’assenza di un impegno programmatico su questo tema – prosegue Omizzolo – si somma alle conseguenza del decreto Salvini, che colpisce la seconda accoglienza, ridimensionando il sistema Sprar, e rafforza la prima accoglienza, quella dei Centri straordinari. Quello che sta emergendo nei territori è un legame sempre più stretto tra caporalato e cattiva prima accoglienza, con i Cas che diventano

di fatto centri in cui caporali e padroni vanno a reclutare persone da sfruttare nelle campagne. Questo avviene in Puglia, in Campania, in Calabria, nel Lazio, ma anche nel Nord Italia”. Perché il fenomeno riguarda l’intero territorio nazionale: “Gli ultimi dati parlano di 410mila persone che nel 2017 sono vittime di grave sfruttamento lavorativo, della presenza di 26 clan rilevata nel sistema agro-mafioso. Nel 2017 le forze dell’ordine hanno registrato 3 denunce al giorno nei confronti di padroni e padrini – conclude il sociologo – da un lato la legge 199 dà risultati perché si aprono i processi, dall’altra parte c’è una politica che quando c’è il lutto dichiara guerra al caporalato e poi nei provvedimenti che prende neanche contempla il tema”. www.ilfattoquotidiano.it

Cambiare classe di concorso per i docenti di ruolo, aboliti i corsi Così leggiamo nel decreto (articolo 4/3):

07 novembre 2018

Nell’ambito della collaborazione di cui all’articolo 2, comma 3, e in coordinamento con il Piano nazionale di formazione di cui al comma 5 del medesimo articolo, sono organizzate specifiche attivita’ formative riservate a docenti di ruolo in servizio che consentano di integrare la loro Attività formative e pa s s a g gi di preparazione al fine di poter svolgere insegnamenti anche in classi disciplinari ruolo/cattedra L’articolo 4, comma 3, del decreto legi- affini o di modificare la propria classe slativo n. 59/2017, modificato dalla disciplinare di titolarita’ o la tipologia di succitata legge, ha disposto l’organiz- posto incluso il passaggio da posto comune zazione di attività formative specifiche per a posto di sostegno e viceversa, sulla base i docenti di ruolo, per poter insegnare in delle norme e nei limiti previsti per la professionale dal relativo classi di concorso affini o modificare la mobilita’ classe di concorso di titolarità o tipologia di contratto collettivo nazionale integrativo. posto, (possiamo dire per conseguire la Abolizione attività formative vecchia abilitazione). Le attività, per integrare la preparazione e Il passaggio ad altra classe di poter insegnare in altra classe di concorso/tipologia di posto avviene concorso/posto, non sono state ancora secondo le regole della mobilità profescontinua sionale, definite nel CCNI. è La legge di bilancio, oltre a modificare il sistema di reclutamento dei docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado delineato dal D.lgs. n. 59/2017, interviene su un altro aspetto riguardante i docenti di ruolo.

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attivate, nonostante le sollecitazioni degli interessati e delle organizzazioni sindacali. La legge di bilancio, qualora approvata senza modifiche, porrà fine alle attività formative suddette prima che le stesse vedano la luce. L’articolo 54 della bozza di legge, infatti, in riferimento all’articolo 4 del decreto 59/17, prevede l’abolizione del comma 3 sopra riportato. Posto che la legge di bilancio venga approvata senza modifiche, come faranno i docenti di ruolo a conseguire il titolo

necessario per cambiare la classe di concorso di titolarità o la tipologia di posto? Saranno attività corsi abilitanti? Il nuovo concorso, che sarà abilitante, rimarrà l’unico canale per conseguire l’abilitazione? NB: trattandosi di una bozza, quanto suddetto potrebbe essere soggetto a modifiche. www.orizzontedocenti.it

Usa, cosa cambia dopo le elezioni di Midterm

08 novembre 2018 L' America si è svegliata il giorno dopo lo scrutinio delle elezioni di medio termine, avvolta da sensazioni contrastanti. Non vi è stata alcuna “blue wave” (onda blu, colore dei democratici) paventata da diversi sondaggi, le elezioni di metà mandato hanno scongiurato l’ipotesi che aleggiava incessante sull’esecutivo di Donald Trump: i repubblicani, infatti, perdono la Camera dei Rappresentanti ma riescono addirittura a migliorare la propria posizione al Senato, attutendo l’entusiasmo di un Partito Democratico ancora in cerca di una propria identità dopo gli anni di presidenza Obama e la sconfitta della Clinton alle presidenziali del 2017. Nonostante molti analisti abbiano enfatizzato il perdere terreno del Presidente, ci sono buone ragioni per ritenere quella di ieri una vittoria per Trump, magari non così schiacciante come da lui stesso dichiarato tramite Twitter, ma comunque capace di fungere da volano per un ipotetico secondo mandato. I precedenti

È possibile estrapolare una serie di dati

molto interessanti dai risultati delle urne di ieri, specialmente se confrontati con le precedenti edizioni delle Midterm Elections, appuntamento elettorale saggiamente pensato dai Padri costituenti americani per bilanciare le ambizioni dei

vincitori uscenti proprio a metà del mandato presidenziale; un avvenimento, dunque, decisivo nel funzionamento del bipartitismo statunitense. Nelle ultime quaranta edizioni delle elezioni di medio termine per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti, il Presidente in carica ne ha perse ben trentasette. Due eccezioni degne di menzione si sono verificate in occasione dell’omicidio di John Kennedy e dopo gli attentati dell’11 settembre, per motivi di senso di coesione nazionale. In occasione delle edizioni del 2006, del 2010 e del 2014 con rispettivamente George Bush Jr. e Barack Obama in carica, il partito al governo ha sempre perso terreno. Dal 2002, però, lo stesso non aveva mai guadagnato seggi al Senato come nel caso di ieri (i Repubblicani passano da 51 a 53 seggi). La "geografia" del voto attuale La “geografia” del voto non ha riservato grosse sorprese: stando al dato del Senato, i repubblicani strappano ai democratici il seggio in North Dakota, Missouri ed Indiana, mentre i democratici riconquistano il Nevada. Alla Camera i democratici conquistano diverse aree “toss-up”, ossia “in bilico”, soprattutto nei collegi urbani dello Stato di New York, nel New Jersey, intorno a Chicago, Denver e Detroit. Il limitato recupero democratico ha

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avuto luogo, come da pronostico, nelle aree più urbanizzate, ma l’America più rurale, in un’ipotetica cartina che rappresenti i risultati dell’ultima tornata elettorale, occupa ancora la maggioranza del territorio, dal Texas fino alla remota Alaska. C’è da considerare, inoltre, che in Ohio, Pennsylvania e Florida (Stati ritenuti da anni decisivi per le elezioni presidenziali) i Repubblicani hanno vinto; in altre parole, se le Presidenziali avessero avuto luogo ieri, Trump sarebbe stato probabilmente rieletto con un numero superiore di grandi elettori a proprio favore. Nonostante le festanti dichiarazioni della leader Dem Nancy Pelosi, c’è poco da esultare per il Partito Democratico. A maggior ragione se si considera l’importanza strategica ricoperta dal Senato nel complesso quadro della politica statunitense, dal momento che questa assemblea esercita un ampio potere decisionale a riguardo di temi molto cari a Donald Trump come quello della ratifica di eventuali procedure di messa in stato d’accusa e dei trattati internazionali. Difficilmente, in questo contesto, i democratici potranno operare il cosiddetto “impeachment” nei confronti del Presidente per effetto dell’ormai famigeratoRussiaGate; potranno, senza dubbio, avviare indagini più approfondite, ma sarà molto difficile mandare a casa Trump per via di accuse che già suonavano fin troppo labili nel momento in cui sono state mosse lo scorso anno. I rapporti e le strategie messe in atto nei confronti di Unione Europea, Russia, Cina ed Iran rimarranno prevedibilmente invariate: la linea di Trump ed il progressivo disimpegno americano (con relativo smantellamento di una linea globalista a guida Usa) proseguiranno così come la linea varata sui dazi nei confronti di Bruxelles, Pechino e Teheran. Con lo choc fiscale in favore delle imprese, l’aumento dei salari e la chiusura all’immigrazione incontrollata già approvati, ai democratici non resterà che dare battaglia alla Camera sia per quanto concerne il famigerato “muro” ai confini col Messico, sia sui dazi.

sono state elette 107 parlamentari donne, alcune tra queste sembrano rispondere perfettamente all’identikit dettato dal politicamente corretto, nei confronti del quale i Democratici sembrano sempre più dipendere, imbavagliati in un rapporto che, stando alle ultime tendenza registrate in Occidente, non si fatica a definire autolesionista. Dalla 28enne di origine portoricana Alexandria Ocasio-Cortez (proveniente dal Bronx) alle prime due mussulmane elette, passando per la prima nativa americana e per la prima lesbica. Basterà infarcire le proprie fila di esponenti di svariate minoranze per rispondere adeguatamente alle prossime sfide che attendono gli Usa nello scacchiere internazionale e, soprattutto, per convincere un elettorato sempre più recalcitrante? Difficile prevederlo, ma una certezza c’è: a Mosca, stando a quanto riportato da diverse agenzie di informazione russe come Ria Novosti e Meduza, non sono certo dispiaciuti della buona prestazione di Trump alle elezioni di medio termine. Ciò che più viene temuto è un’ulteriore stretta sulle sanzioni economiche che i Dem porterebbero avanti senza badare alla tenuta delle già fragili relazioni bilaterali tra Washington e la Russia. . www.interris.it

Dem e Repubblicani: quali strategie future?

Democratici che ancora oggi faticano a

trovare una propria identità, rifugiandosi su una difesa delle minoranze di obamiana memoria, trapelata dai nuovi dati e nuovi volti: nell’ultima tornata elettorale, infatti, Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Cellulari, console e tablet: così il Fisco darà la caccia alle frodi Iva

Le transazioni per cellulari, tablet pc,

09 novembre 2018

Una doppia mossa per evitare le frodi Iva nelle compravendite di cellulari, console da gioco, tablet pc e computer portatili (i laptop). M5S e Lega hanno presentato in commissione Finanze al Senato rispettivamente due emendamenti al decreto fiscale che puntano a evitare che l’evasione sull’imposta sul valore aggiunto. La principale novità è rappresentata dalla creazione di un meccanismo in base al quale le piattaforme online di e-commerce faranno da sostituti d’imposta ed effettueranno i versamenti Iva qualora siano commercianti “terzi” a vendere questi prodotti tecnologici ai clienti finali. Dall’altro lato, invece, si punta a estendere il meccanismo del reverse charge (ora in scadenza a fine anno) fino al 31 dicembre 2022, sfruttando così immediatamente la facoltà accordata dalla direttiva adottata proprio questa settimana dal Consiglio dell’Unione europea.

console da gioco e computer portatili hanno valore annuo stimato in oltre 2 miliardi di euro, che dovrebbe produrre un gettito Iva in assenza di evasione di più di 450 milioni di euro. A tal riguardo, però, nelle intenzioni dei senatori che hanno proposto le misure antievasione, si potrebbe puntare a recuperare l’importo annuo di 100 milioni di euro di Iva che adesso sfugge all’Erario, in considerazione del fatto che il numero delle piattaforme di e-commerce è limitato a fronte invece dei microsoggetti che si propongono come venditori di beni hi-tech. Iva versata al trasferimento del denaro L’obiettivo di introdurre il sistema della sostituzione d’imposta è quello appunto di “blindare” il gettito Iva in quanto l’imposta verrebbe versata immediatamente nel momento in cui è stato ricevuto il trasferimento del denaro dall’acquirente alla piattaforma. In pratica per l’acquirente finale non cambierebbe nulla, se non la certezza che l’Iva “inclusa” nel prezzo che ha pagata sarebbe effettivamente versata all’Erario. www.ilsole24ore.com

Può essere utile ricordare che il reverse charge riguarda la filiera che precede il commercio al dettaglio. Per semplificare il più possibile, nell’operazione tra due operatori con partita Iva che sono soggetti passivi d’imposta è il destinatario della cessione (quindi sostanzialmente l’acquirente) ad assolvere l’imposta invece di chi cede i beni per i quali si applica questo particolare regime antievasione. Transazioni per oltre 2 miliardi di euro

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Così Malta aiuta i migranti. Litri di benzina e bussola per spedirli a Lampedusa Malta aiuta i migranti. Litri di benzina e bussola per spedirli a Lampedusa 11 novembre 218 Tutte le strade portano in Italia, se di mezzo c'è Malta a indicare la via ai barchini in mare carichi di immigrati. In 13 (10 tunisini e 3 originari del Corno d'Africa, tra cui 2 donne) sono approdati a Lampedusa grazie all'aiutino fornito dalla Valletta, con tanto di servizio di rifornimento di carburante, giubbotti di salvataggio ai passeggeri, acqua per proseguire il viaggio e una bussola. Non si sa mai che, capite male le indicazioni, tornassero indietro fino a Malta. E non ci sono solo le testimonianze dei passeggeri del barchino partito dalla Tunisia a inchiodare la Valletta, perché ad avallare quanto riferito alle forze dell'ordine, ci sono le prove. E le ha fornite proprio Malta. Sono i giubbotti di salvataggio di marca Mecca Marine, la stessa azienda che produce le uniformi della Marina maltese. E forse non è stata neanche ingenuità da parte dei maltesi, che hanno agito come se indicare la via dell'Italia sia da manuale, vista la risposta del governo maltese al ministro dell'Interno Matteo Salvini che leggeva l'episodio come favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. «Basta con le critiche a Malta, perché fa il proprio dovere. Cominci a prendere nota di ciò che l'Italia dovrebbe far meglio per dare priorità e attenzione alla sicurezza della vita in mare e per rispettare gli obblighi internazionali». Come a dire, abbiamo salvaguardato la nostra patria senza violare gli obblighi di assistenza in mare, però gli immigrati prendeteli voi. Le cose sarebbero andate così: il barchino con 13 passeggeri era stato avvistato nella notte tra giovedì e venerdì dalla nostra Guardia di finanza in acque Sar maltesi. Avendo finito la benzina, era in difficoltà e in balìa della corrente. La sala operativa della Guardia costiera di Roma ha effettuato la segnalazione a Malta, che è intervenuta alle 4 con la sua Guardia costiera. Da qui partono i racconti degli immigrati, che riferiscono di una motovedetta con a bordo persone in divisa

che sarebbero salite sul barchino per riempire il serbatoio e, per evitare che terminasse di nuovo, hanno lasciato due taniche di carburante e quindi scortato il barchino per un'ora di navigazione verso Lampedusa. Ed ecco il natante presto giunto, sano e salvo, in acque Sar italiane. Per Salvini «troppi indizi fanno credere di essere di fronte a un vero e proprio atto ostile di un altro Paese dell'Unione europea». E non è il primo, visto quanto accaduto a Claviere negli ultimi tempi. Da far pensare, secondo Salvini, «che l'Italia sia sotto attacco». «Alcuni Paesi membri della Ue conclude - si disinteressano degli immigrati e ce li rifilano mentre Bruxelles ci minaccia di sanzioni per la manovra: non ci faremo intimidire». A Lampedusa gli sbarchi non sono mai cessati, nemmeno dopo la chiusura dell'Hotspot per lavori di ristrutturazione, mantenendo un'area aperta per le emergenze che, di fatto, come ha dichiarato di recente al Giornale il sindaco Totò Martello, è stata sempre satura di ospiti. Per far spazio, un centinaio di immigrati è stato trasferito all'Hotspot di Pozzallo a bordo del pattugliatore Monte Sperone. «A Pozzallo stiamo vivendo un momento di transizione dice il sindaco, Roberto Ammatuna . Abbiamo indetto una nuova gara d'appalto per la gestione della struttura e la nuova cooperativa è attiva solo da qualche giorno. Vedremo quale sarà il ruolo del Comune dopo un protocollo d'intesa con la prefettura in rispetto delle nuove linee guida del ministero». iwww.ilgiornale.it

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Macron, rifiutiamo insieme nazionalismi

11 novembre 2018

riuscito a parlare con Trump, stando all'agenzia di stampa russa Ria Novosti "Il patriottismo è l'esatto contrario del citata dai media francesi. 'Buono', ha nazionalismo e dell'egoismo": lo ha detto il aggiunto il capo del Cremlino richiesto di presidente della repubblica francese, un giudizio sulla qualità del colloquio Emmanuel Macron, nel discorso di poco avuto. meno di un quarto d'ora pronunciato Piccolo incidente al passaggio dell'auto di davanti a 72 capi di stato e di governo Donald Trump sugli Champs-Elysees, invitati a Parigi per il centenario diretta all'Arco di Trionfo per la dell'Armistizio. commemorazione del centenario della "L'11 novembre, esattamente 100 anni fa - firma dell'armistizio: una dimostrante del ha detto Macron - a Parigi, come ovunque gruppo Femen ha scavalcato le barriere in Francia, fu armistizio. Era la fine di con un cartello sul quale era scritto "falsi quattro lunghi e terribili anni. Per quattro pacificatori" ed è stata subito bloccata dai anni, l'Europa rischiò di suicidarsi". "La gendarmi. Contemporaneamente, si sono lezione della Grande Guerra non può uditi alcuni fischi dal pubblico dietro le essere quella del rancore di un popolo transenne in direzione della Cadillac One contro gli altri" ha detto ancora Macron nel del presidente americano. suo discorso, sotto la pioggia, visibilmente La cancelliera tedesca Angela Merkel ha emozionato. detto oggi - in apertura del Forum della Invocando una maggior cooperazione Pace a Parigi - che il "progetto europeo di internazionale, ha stigmatizzato "la pace" nato dopo il 1945 è minacciato chiusura in sé, la violenza e il predominio". dall'ascesa del nazionalismo e del "Sommiamo insieme le nostre speranze populismo. "Vediamo chiaramente che la invece di opporre una all'altra le nostre cooperazione internazionale, un equilibrio paure", ha detto rivolto ai capi di stato, pacifico fra gli interessi degli uni e degli concludendo poi con: "viva la pace, viva altri e anche il progetto europeo di pace l'amicizia fra i popoli, viva la Francia". ha detto la cancelliera - sono di nuovo Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, rimessi in discussione". ha affermato di aver avuto un 'buon' colloquio con il suo omologo americano, Anche il presidente della Repubblica Donald Trump, oggi a Parigi, a margine Sergio Mattarella partecipa al l e delle commemorazioni della fine della celebrazioni.. Grande guerra. 'Sì' ha risposto Putin a un giornalista che gli chiedeva se fosse ANSA

L' a nt i d ot o a l l a g ue rra Raffaele Bonanni

13 novembre 2018 Almeno 70 leader mondiali si sono recati a Parigi per commemorare la conclusione della prima guerra mondiale, degli accadimenti drammatici che coinvolsero l’Europa, gli Stati Uniti d’America e le

colonie delle potenze belligeranti. In quel conflitto, persero la vita 17 milioni di persone fra militari e civili, oltre 20 milioni furono i feriti. Mai una guerra provocò tanti lutti. Ma era solo l'inizio :

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appena 20 anni dopo ne scoppiò un'altra, a causa delle sanzioni insostenibili che i vincitori imposero ai vinti e del conseguente clima di odio popolare, ben sfruttato dai nazisti nei loro propositi di revanscismo. Quindi da una rovinosa e inedita esperienza bellica, si giunse ad una seconda ancora più devastante, che coinvolse pressoché tutti i continenti della terra, e generò altri milioni di morti. Sommando vittime e feriti dei due conflitti si ottiene la spaventosa cifra di 150 milioni: un'ecatombe infernale che agli occhi di chi, come noi, non ha mai assistito o partecipato a una guerra, può sembrare surreale. L’Europa, peraltro, oltre ad avere pagato un prezzo altissimo di vite umane e di rovine materiali e morali, in virtù di quegli eventi, ha dovuto cedere agli Usa e ai Paesi dell'estremo oriente lo scettro del potere politico ed economico mondiale. Insomma, quegli accadimenti, hanno ridotto il Vecchio Continente alla condizione dell’Italia del cinquecento: ricca, evoluta, ma politicamente debolissima: incapace di regolare la vita economica e politica al proprio interno, impossibilitata ad influire negli scacchieri regionali più vicini, estranea ai giochi di potere. Se un senso dovranno avere l’incontro di Parigi e gli altri focalizzati sull'argomento è certamente quello di ripudiare la guerra e di rifuggire la retorica della vittoria e il nazionalismo. Ma anche analizzare le ragioni più profonde che hanno mosso quei conflitti: quelle economiche; quelle della inesistenza di ambiti di organizzazioni statali adeguate alla modernità; la questione di masse popolari alla ricerca di benessere e di protagonismo. Queste spinte presenti nel novecento, non sono state comprese dalle elìte liberali dell’epoca, e sono state facilmente strumentalizzate dalle ideologie autoritarie comuniste e nazifasciste, che hanno soggiogato tristemente molti popoli: due regimi, che si sono alimentati a vicenda nella contrapposizione.

europeo in definitiva deve diventare un nuovo pilastro di equilibrio per la stabilità economica e politica Afro-Europea, e collocarsi nel crocevia di quello orientale ed occidentale. A ben vedere, le odierne convulsioni presenti nei vari Paesi europei, sono il sintomo di un malessere proveniente dallo scadimento della propria identità e della paura verso tutto ciò che si sviluppa nel mondo che non li vede partecipi. Allora, una vera Unione Europea, è esigenza non rinviabile del nostro sviluppo, una opportunità per la stabilità mondiale, per stroncare i populismi che prosperano, proprio perché il cammino della Storia è troppo intralciato da mancate risposte all’altezza dei grandi cambiamenti avvenuti. L’attuale Ue, seppur insufficiente e precaria, comunque ha avuto il merito di evitare nuovi scontri. Ma dovrà presto evolversi, così da offrire a lavoratori ed imprese un modello incardinato nell'economia sociale di mercato, presupposto fondamentale per dare forza ad una nuova e moderna democrazia. Dunque il benessere economico e sociale ed il rinnovamento della cultura sociale Europea passa per gli Stati Uniti d’Europa; questa meta, serve a offrire come nel passato, un riferimento importante per l’evoluzione morale e spirituale del mondo, in contrapposizione a possibili nuovi demoni pronti a distruggere l’umanità. www.interris.it

L’unico antidoto che apra orizzonti nuovi è e resta la costruzione definitiva e completa dell’Europa Federale. Il vecchio continente dovrà mirare presto ad un governo politico eletto dai cittadini, capace di dare prospettive ai propri popoli. Il continente Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Afghanistan, 17 anni di guerra e i talebani sono ancora padroni

15 novembre 2018 Metà della popolazione afghana vive sotto il controllo dei talebani oppure in un’area contesa al governo di Kabul dagli estremisti islamici. Gli stessi americani ammettono che l’espansione territoriale dei talebani è la più estesa dal 2001, quando l’Emirato islamico crollò sotto i bombardamenti Usa dopo l’11 settembre. Nonostante il lungo, sanguinoso e costoso intervento occidentale ci ritroveremo di nuovo i seguaci del mullah Omar a Kabul? Secondo i dati raccolti da Long war journal, un blog specializzato sulla guerra al terrorismo, i governativi controllano 146 distretti, i talebani 52, ma ben 198 sono contesi da aspri combattimenti. Il risultato è che 16.462.631 afghani, poco più del 50 per cento della popolazione, vivono sotto il giogo talebano o in aree dove i miliziani integralisti insidiano le forze di sicurezza. Nell’ultimo rapporto al Congresso Usa viene confermato il peggioramento della situazione. «Il governo afghano controlla o influenza il 55,5 per cento dei distretti del Paese» la percentuale più bassa fino a oggi. «Siamo in Afghanistan da 17 anni. Sicuramente non è una guerra vinta. I soldati italiani hanno fatto tanto, ma grazie alla retorica delle missioni di pace abbiamo avuto la pretesa di combatterla come se non fosse un vero conflitto» osserva l’ex generale Marco Bertolini, paracadutista e veterano delle operazioni all’estero. L'impegno dell'Italia Nel conflitto dimenticato al crocevia dell’Asia l’Italia schiera ancora 900 uomini, che a Herat addestrano le truppe afghane. «La Nato continuerà a finanziare e appoggiare fino al 2024 le forze di sicurezza locali» ribadisce il generale Massimo Panizzi dal «fortino», il comando internazionale a Kabul della missione Resolute support. Il 10 novembre arriverà nella capitale il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale, che sarà il vicecomandante dell’operazione Nato. L’orientamento del governo, però, è ridurre

il nostro contingente. «Per questo motivo ci avvieremo verso un graduale disimpegno che partirà già dai prossimi giorni con un ritiro di primi 100 uomini e poi ulteriori 100 nei primi mesi del 2019» conferma a Panorama una fonte della Difesa. La scelta che coincide con lo sblocco della missione in Niger «importantissima per il contenimento dei flussi migratori». In Afghanistan i 15 mila soldati Usa sono il grosso delle truppe internazionali. L’appoggio aereo a stelle e strisce è fondamentale e i corpi speciali operano ancora sul terreno, ma da tempo la responsabilità della sicurezza spetta alle truppe afghane, che pagano un alto tributo di sangue. I caduti sarebbero fra i 30 e 40 al giorno con punte di 400 morti alla settimana. Il 18 ottobre un infiltrato dei talebani ha ammazzato il giovane generale Abdul Raziq, alfiere del governo a Kandahar, l’ex capitale spirituale degli integralisti. Per un pelo è sfuggito all’attacco il comandante americano della missione internazionale, generale Austin Miller. Le trattative con i talebani «Se restiamo non basta una pacca sulla spalla» avverte Bertolini. «Dobbiamo ottenere qualcosa dagli americani dal punto di vista politico, militare o economico sul terreno». Per il momento gli unici a fare affari sono i cinesi, che non hanno impiegato un solo soldato ma ottenuto lucrose concessioni minerarie. Gli Usa pur di trovare una via d’uscita hanno rotto il tabù delle trattative con i talebani. L’ex ambasciatore americano a Kabul, Zalmay Khalilzad, si è incontrato con gli integralisti a Doha, in Qatar, dove hanno una rappresentanza. Mullah Haibatullah Akhundzada, l’emiro che guida i talebani, è disposto a trattare, ma solo sul ritiro in buon ordine delle truppe Usa, come accadde a fine anni 80 con i sovietici. (...) www.panorama.it

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro DIRITTO D'AUTORE Il diritto d'autore e un sapore da difendere. Il sapore di un alimento non può beneficiare della tutela del diritto d’autore in quanto non è possibile identificarlo se non tramite sensazioni ed esperienze gustative soggettive e variabili. La nozione di “opera”, infatti, implica necessariamente un’espressione dell’oggetto di tutela del diritto d’autore che lo renda identificabile con sufficiente precisione e obiettività.. (Corte di Giustizia UE, sentenza 13 novembre

Grande Sezione, 2018, C-310/17)

LAVORO SUBORDINATO Escluso il rapporto di portierato: non credibile l'ex amministratore in conflitto col condominio. Respinta la richiesta presentata da una donna e finalizzata a vedere riconosciuta l’opera svolta, a suo dire, per quasi quarant’anni in un palazzo. Per i Giudici, però, mancano prove concrete sul fronte della subordinazione. E sono ritenute poco attendibili le parole del vecchio amministratore, che ha avuto non pochi conflitti col condominio.. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 29164/18; depositata il 13 novembre)

DISCIPLINARE MAGISTRATI Il magistrato riceve dall'imputato? Legittima obbligatoria.

un prestito la rimozione

L’automatica rimozione del magistrato, che ha ricevuto prestiti o agevolazioni da soggetti che il magistrato stesso sa essere parti o indagati in procedimenti pendenti presso

l’ufficio giudiziario di appartenenza o in altro ufficio del medesimo distretto giudiziario, risponde ad una scelta legislativa non manifestamente irragionevole. (Corte Costituzionale, sentenza depositata il 12 novembre)

197/18;

LICENZIAMENTO Il Jobs Act è incostituzionale: ecco perché. In una vicenda che coinvolge la persona del lavoratore nel momento traumatico della sua espulsione dal lavoro, la tutela risarcitoria non può essere ancorata all’unico parametro dell’anzianità di servizio, dovendosi offrire al prudente discrezionale apprezzamento del giudice molteplici criteri di valutazione.. (Corte Costituzionale, sentenza n. 194/18; depositata l'8 novembre)

PREVIDENZA Invalido totale e incapace di lavorare: riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità. Accolta la richiesta presentata dall’attore nei confronti dell’INPS, una volta deceduto il genitore. Il fondamentale requisito della “vivenza a carico” è messo per iscritto nella dichiarazione allegata alla domanda ma è anche evidente dalle precarie condizioni dell’uomo.. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, ordinanza n. 28608/18; depositata l'8 novembre)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Malattia e invalidità: premi ai medici che le revocano 12 novembre 2018

disciplinari per palese violazione degli articoli del codice deontologico. Il piano delle performance dell’Inps Categoricamente contrari alle nuove prevede incentivi per i medici fiscali che valutazioni della performance dell’Inps revocano prestazioni per malattia e anche i sindacati. invalidità. La diminuzione delle prestazioni per Non è raro sentir dire, dalle persone malattia e invalidità è dunque legata ai sottoposte ad accertamenti sullo stato benefici per i medici che le revocano? d’invalidità, che ottenere il riconoscimento di prestazioni d’invalidità civile è sempre Prima di saltare alle conclusioni facciamo il più difficile: le percentuali di riduzione punto su malattia e invalidità: premi ai della capacità lavorativa accertate dalle medici che le revocano, come funzionano commissioni mediche Inps sono difatti gli incentivi per chi annulla le prestazioni, generalmente basse, e comunque le revoche dei trattamenti sono davvero insufficienti a garantire sussidi da parte aumentate? dell’Inps, come la pensione d’invalidità civile o l’accompagno. In sede di visita di Revoca dell’indennità di malattia nella revisione, non sono infrequenti le revoche visita fiscale dell’invalidità.Non va meglio a chi si Per quanto riguarda la malattia, è vero che ammala: negli ultimi anni, si è difatti negli ultimi anni si è assistito a una assistito a un aumento dell’annullamento crescita della revoca delle indennità Inps a delle prestazioni dirette per malattia, salvo seguito dell’aumento delle visite fiscali. È una brusca frenata delle revoche negli vero anche, però, che negli ultimi mesi le revoche delle prestazioni per malattia sono ultimi mesi. notevolmente calate. Questo è dovuto, secondo il presidente Inps Tito Boeri, al Che cosa succede? Aumentano gli italiani blocco del sistema Savio da parte del che si fingono invalidi o malati? La risposta Garante della Privacy. Il sistema Savio, potrebbe risiedere nel Piano della chiamato anche “cervellone dell’Inps”, è performance 2018-2020, emanato dall’Inps una banca dati che contiene le informazioni nel marzo 2018 e riferito alle prestazioni relative alle assenze per malattia della del personale interno ed esterno, compresi generalità dei lavoratori ed alle prestazioni i medici ed i professionisti legali. Questo correlate. piano, difatti, prevede degli incentivi per i medici che revocano i trattamenti diretti Sino a quando il sistema Savio era attivo, per malattia e invalidità civile. La erano più a rischio di visita fiscale, e di dell’indennità di malattia, i questione è passata sotto silenzio per revoca parecchi mesi ed è stata resa nota solo di dipendenti: recente, grazie alla denuncia dell’Associazione nazionale medici Inps. assenti per malattia frequentemente, con Non sono tardate ad arrivare le condanne pochi giorni di prognosi (in parole semplici, dall’Ordine dei Medici e da diverse con poche giornate di assenza dal lavoro associazioni di invalidi: l’ultimo a assegnate dal medico, necessarie alla pronunciarsi sulla questione è stato il guarigione); presidente dell’Ordine dei Medici della continua provincia di Cagliari, Raimondo Ibba, che ha ricordato il rischio di procedimenti Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro assenti per malattia a ridosso dei festivi e dei weekend, o comunque delle giornate non lavorative; con prognosi troppo lunghe rispetto alla patologia diagnosticata, o all’infortunio non lavorativo verificatosi; con patologie difficili da verificare, come cefalea (mal di testa), gastrite, colite, depressione… In pratica, il sistema di lavorazione dei dati dell’Inps indirizzava le visite fiscali verso i casi maggiormente sospetti. Dopo lo stop imposto dal Garante della privacy, però, non è più possibile inviare le visite fiscali ai casi sospetti, ma i controlli vengono eseguiti a campione: il presidente Boeri ha calcolato una perdita, derivante dall’arresto del sistema informativo, pari a 335mila euro al mese. In sostanza, un caso su quattro di falsa malattia non viene più scoperto. Sembrerebbe dunque che gli incentivi previsti dall’Inps non abbiano inciso più di tanto nella revoca delle prestazioni per malattia. Revoca dell’invalidità Per quanto riguarda la revoca delle prestazioni per invalidità, però, il caso è diverso: sembrerebbero in costante crescita, difatti, sia le visite di revisione che l’annullamento delle invalidità riconosciute o la diminuzione delle percentuali di riduzione della capacità lavorativa. In alcuni casi, la revisione è richiesta anche per patologie o menomazioni non soggette a miglioramento.

più guadagni”. L’Inps, però, ha risposto alle contestazioni spiegando che i meccanismi di valutazione della performance rispondono alla necessità di garantire l’autonomia dell’attività professionale: per questo, è stato previsto che la retribuzione accessoria dei medici dell’Inps contenga anche, ma non solo, una valutazione sul contributo alla riduzione del debito pubblico, come quello previsto per i dirigenti dell’istituto e i professionisti legali. Gli incentivi sarebbero dunque finalizzati a spingere il personale medico a contribuire, grazie alle sue competenze, a identificare in modo più efficace quali sono i casi d’invalidità suscettibili di miglioramento, ad esempio prevedendo una revisione più frequente dell’invalidità rispetto allo standard previsto dalla legge. L’Istituto ha poi precisato che la performance relativa alle revoche è valutata in base al risultato di tutti i medici della regione. Pertanto, secondo l’Inps non sussiste un interesse economico privato del medico, che si scontra con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza.

La reazione di ordini, sindacati e associazioni La scelta di premiare i medici che tagliano le prestazioni è stata condannata dall’Ordine dei Medici e da diversi sindacati e associazioni di invalidi; secondo i rappresentanti degli ordini e delle orQuando sono riconosciuti gli incentivi ai ganizzazioni, non conta se alla base medici dell’Inps? dell’incentivo ci sono ragioni economiche, In base alle indicazioni del Piano della organizzative o di altro genere, e non è performance 2018-2020 dell’Inps (allegato rilevante l’ammontare dell’incentivo: il tecnico a pagina 61, paragrafo Obiettivi medico non può essere premiato per i produttivi ed economico finanziari dei risparmi che fa conseguire all’Inps o professionisti e medici), sono premiati: all’erario, soprattutto non a discapito dei diritti dei cittadini. l’annullamento delle prestazioni dirette per malattia da parte del medico fiscale; note le revoche delle prestazioni invalidità [1] Piano della performance 2018-2020, Det. Presid. civile; Inps n.24/2018. le azioni surrogatorie. In base a quanto disposto dall’Inps, www.laleggeugualepertutti.it sembrerebbe dunque che per i medici dell’istituto valga la regola: “più revochi, Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Il mondo della Tecnologia

S m a rt s p e a ke r, tri p l i ca i l m e rca to g l ob a l e

Smart speaker, triplica il mercato globale

14 novembre 2018 Triplica i numeri il mercato globale degli smart speaker nel terzo trimestre. Da luglio a settembre, secondo i dati di Strategy Analytics, le consegne sono aumentate del 197% su base annua, a quota 22,7 milioni di unità. Il numero di altoparlanti da salotto in uso nel mondo dovrebbe superare i 100 milioni nel corso di questo mese, prevedono gli analisti, e raggiungere i 125 milioni entro fine anno. A livello di aziende Amazon resta in testa, con gli speaker Echo che detengono un terzo (32%) delle consegne nel terzo trimestre. Segue la famiglia Google Home con il 23%.

e anche di quello europeo. Diversa è la situazione in Cina, dove la corsa per la leadership è a tre. Baidu ha infatti registrato un balzo, dall'1% delle consegne mondiali nel secondo trimestre all'8% nel terzo. La società è quindi entrata in diretta competizione con gli altoparlanti di Alibaba e Xiaomi, i più gettonati nei negozi cinesi. . FONTE

Amazon e Google sono le due realtà che si contendono la vetta del mercato americano Page 36 EffettoTre 15 Novembre 2018

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L e b ra c i Le braci di Sándor Márai, edito da Adelphi, 1998, è uno di quei romanzi che restano nella memoria del lettore, dopo un inizio molto pacato, man mano che ci si addentra nella storia, attraverso una abile fusione di presente e passato, e ci si avvicina al cuore palpitante della storia, alle braci che luccicano ancora, fiocamente, sotto le ceneri. Una trama semplice e scarna, l'abusatissimo tema del triangolo amoroso, nelle mani di un narratore esperto, riesce a incatenare chi legge e lo tiene legato al divano sospeso da un percorso già tratteggiato eppure ambiguo enigmatico e misterioso. La storia è narrata successivamente, dopo aver aspettato quarantuno anni, quando ormai ne rimangono solo le ceneri e, sotto di esse, attese e temute insieme, le braci ancora vive. La grandezza dell'opera consiste soprattutto nella capacità di costruire un quadro emozionale e narrativo di assoluta semplicità e umanità, permettendo che poi nella trama distinti dettagli affiorino come le braci nel buio emanando i loro barbagli a irradiare i personaggi e le loro decisioni. Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l'altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null'altro contava per loro. Ma cosa può aver spinto due uomini che hanno scelto di crescere insieme come fratelli a separarsi? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: "una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione". Tutto converge verso un "duello senza spade" ma ben più crudele. Tra loro, nell'ombra il fantasma di una donna: Krisztina. La trama incuriosisce, sottolinea l'alone di mistero che aleggia in tutta la narrazione ma, come ho già detto, non rende minimamente l'idea di cosa possa essere questo libro. Oltre al valore immaginario delle braci, che fanno riferimento a ciò che cova sotto le ceneri e solo nel finale si rivelano nel loro pieno concetto che segna il punto di arrivo di la storia e la sfida tra i due uomini che rende il racconto un vero e proprio duello, in cui è il lettore a stabilire, nell'incertezza infida e triste del finale, chi sia il vero vincente, ammesso che ce ne sia uno. Un libro che regala delle belle ore di lettura, profonda, di quelle che si scorrono con la matita in mano per sottolinearne i passaggi più significativi ed entusiasmanti. Di quelle che ci spingono a riflettere su alcuni grandi temi dell'esistenza: l'amore, l'amicizia, la vecchiaia, i rapporti fra le persone che rimangono tenaci anche dopo anni. Una lettura, quella di Marai in questo libro Le braci che ci migliora e sensibilizza e che supera le banali questioni a cui ci obbliga la routine quotidiana. Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

Dio

Dio: amore disperato, dunque infinito.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!! R i cci ol a i n um i d o a l l a s i ci l i a na INGREDIENTI -

700 grammi di ricciola 20 pomodori datterini mezza cipolla 3 spicchi di aglio 30 grammi di capperi sottosale 20 olive nere in salamoia olio extravergine di oliva quanto basta prezzemolo fresco quanto basta sale e pepe quanto basta farina quanto basta 6 patate di piccola dimensionee

PREPARAZIONE

Tritare finemente il prezzemolo, pulire l’aglio, affettare sottilmente la cipolla, sbucciare le patate e ricavarne fette spesse circa mezzo centimetro, dissalare i capperi sotto l’acqua corrente. Pulire la ricciola togliendo la pelle ed eventuali lische e tagliarla a tocchetti piuttosto spessi. Infarinarla leggermente. Irrorare il fondo di un tegame con olio extravergine di oliva e scottare a fuoco alto la ricciola da entrambi i lati per pochi secondi. Metterla da parte . Mettere nel tegame l’aglio, la cipolla, metà del prezzemolo, metà dei capperi e rosolare per un minuto, quindi unire le patate e i pomodori datterini interi. Aggiungere un po’ di acqua calda, salare e cuocere coperto a fuoco medio finché le patate non saranno tenere e i pomodori leggermente appassiti (ci vorranno 10-15 minuti circa). Unire la ricciola al sugo, i capperi e il prezzemolo rimanenti, aggiustare di sale e pepe e cuocere tutto uno o due minuti, sempre coperto e a fuoco bassissimo, in modo che la ricciola si insaporisca ma rimanga rosea all’interno. Aggiustare eventualmente di sale e di pepe. Servite la ricciola con il suo sugo e accompagnatela con pane casareccio croccante. Buon

appetito!.

Fonte Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Effetto....gusto.. Riserva Monte Gorna RISERVA ETNA BIANCO DOC Etna

In questo bianco dal lungo affinamento, prodotto con le migliori uve dei vigneti di Monte Gorna, prevalente è la varietà Carricante, che proprio nel versante sudorientale del vulcano trae le sue origini. Le basse rese, la raccolta manuale in cassette e l’accurata selezione delle uve danno vita ad un bianco di grande eleganza, che trova la sua cifra distintiva nella mineralità tipica del terroir etneo. Quattro anni di maturazione in cantina, che prevedono anche un passaggio di 12 mesi in barrique di roverefrancese, ne completano il profilo gusto-olfattivo. Uvaggio: Carricante 80% - Catarratto 20% Vigneti: terreni composti da sabbie vulcaniche, derivati dal disfacimento delle masse laviche, molto ricchi di minerali, posti ad un’altitudine che va dai 700 ai 750 m s.l.m. con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte; sistema di allevamento: contro-spalliera a cordone speronato Raccolta: manuale in cassette, seconda settimana di ottobre Macerazione: a freddo per 24 ore Fermentazione: 3 settimane alla temperatura di 22°C circa Affinamento: in acciaio su fecce fini con frequenti batonnage, passaggio in barrique di rovere francese per almeno 12 mesi ed ulteriore permanenza di circa un anno in bottiglia Grado alcolico : 13% vol. Alla vista: giallo dorato brillante Al naso : complesso ed elegante con profumi di camomilla e fiori di ginestra, note di pera e mela cotogna, crema pasticcera e sentori mielati. Al palato : ingresso morbido ed elegante, gusto armonico sostenuto da una buona sapidità di origine minerale e da un’ottima spalla acida che lascia intravedere una notevole longevità Abbinamenti : grande versatilità negli abbinamenti. Ottimo sia con piatti a base di crostacei e pesci di una certa grassezza, come cernia e ricciola, sia in abbinamento con arrosti di cacciagione. Da provare anche su formaggi molli e a crosta fiorita Servire a : 12-14°C Fonte Page 40 EffettoTre 15 Novembre 2018

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Anche i dolori sono, dopo lungo tempo, una gioia, per chi ricorda tutto ciò che ha passato e sopportato. (Omero)

Novembre 2018 • Anno XI I 15 novembre 2018

• Numero 133

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

Issue 1 EffettoTre 15 Novembre 2018

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