Effettotre – n 128 giu 2018

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GIUGNO 201 8 • ANNO XII • N UMERO 1 28

P al e r mo - P e g as o O r i e n t a

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Maddaloni - inaugurazione nuova sede dell'Università Telematica Pegaso.

05 giugno 2018 Nel corso dell’incontro è stato presentato il libro del Direttore Generale dell’Ateneo, dott. Elio Pariota, dal titolo “Comunicazione 4.0 – Percorsi di cittadinanza attiva”. Una vera riflessione trasversale sui percorsi che gli allievi delle università devono percorrere per realizzara una cittadinanza attiva.

E' stata inaugurata la nuova sede d’Esame dell’Università Telematica Pegaso a Maddaloni. Nella fastosa sede di Palazzo Carafa, sede del Museo Archeologico Nazionale di Calatia, sono intervenuti i vertici dell’Ateneo per presentare le possibilità di sviluppo che questa nuova partnership rappresenta per il territorio. La cerimonia ha avuto nizio con la benedizione della sede, a cura del Monsignor Giovanni D’Alise, i saluti della Professoressa Giusy Savastano – che fortemente ha voluto quest’apertura – del Direttore del Museo dott. Antonio Salerno, del Commissario Prefettizio Benedetto Basile, il Presidente della Commissione anticamorra della Regione Campania dott. Carmine Mocerino e il Presidente del Tribunale di Avezzano dott. Eugenio Forgillo. Sono intervenuti il responsabile nazionale delle sedi Pegaso prof. Calogero Di Carlo, il Presidente nazionale dell’U.I.P.A. dott. Massimo Russo, il Procuratore aggiunto di S. Maria C. V. dott. Antonio D’Amato, il Procuratore della Repubblica di S. Maria C. V. dottoressa Maria Antonietta Troncone, il Presidente della Corte dei Conti dott. Michael Sciascia, il Senatore Questore dott. Antonio De Poli. Issue 1

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Ha concluso i lavori il Presidente Danilo Iervolino, che ha realizzato nle “suo sud” quello che potrebbe essere definito un sogno americano. Le sedi d’esame dell’università Pegaso si trovano in complessi monumentali e religiosi di notevole pregio storico ed artistico: testimoniano plasticamente la solennità delle attività accademiche svolte assicurando allo studente il massimo grado di accoglienza, supporto e decoro. La città potrà beneficiare di un’offerta formativa ampia e variegata, articolata in 10 corsi di laurea, 138 Master, numerosi percorsi di alta formazione e perfezionamento, dottorati di ricerca, certificazioni linguistiche e di informatica. Un vantaggio indiscutibile, visto che ci sono stati 800 iscritti in poco tempo. Un appuntamento importante per la Città Calatina che da sempre aveva cercato un incontro con un Istituto di rilevanza accademica, che adesso trova concretezza grazie all’impegno del Prof. Calogero Di Carlo, maddalonese di adozione, e della professoressa Giusy Savastano maddalonese doc. Ma soprattutto grazie all’instancabile lavoro dell’Associazione Etica Futura, che vede finalmente coronare il sogno di avere una sede universitaria a Maddaloni.

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a l cuni s ca t t i d e l l ' e v e nt o

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Pegaso Orienta la nuova frontiera della formazione

Gli uffici situati in Via Maqueda n°453, a pochi mesi di distanza dalla sua apertura, hanno già riscontrato un’inarrestabile successo destinato a consolidarsi nel tempo. Preparate orientatrici sono pronte ad accogliere i futuri studenti prospettando loro una formazione su misura, proponendo nuove ed allettanti offerte formative, tenendo sempre presente la propensione del discente e ciò che realmente sogna di diventare una volta completato il percorso universitario. Il responsabile delle sedi Nazionali Pegaso, Professore Calogero Di Carlo, e il Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Dottor Danilo Iervolino, sono costantemente a lavoro al fine di rendere Pegaso sempre più vicina alle esigenze di tutti. Nuovi progetti vedranno la luce nell’imminente avvio del nuovo anno Inaugurato da pochi mesi nel suggestivo accademico, come anticipa il Professore Di scenario sito di fronte al teatro Massimo di Carlo: “Pegaso è l’Università 4.0, il nuovo Palermo, Pegaso Orienta rappresenta la modo di comunicare, la sola frontiera che è nuova frontiera dell’Orientamento. in grado di realizzare i sogni di ogni A realizzare a questa splendida vetrina il discente, per questo il nostro lavoro non noto Professore Calogero Di Carlo, può che essere mirato ad aggiornamenti Responsabile delle sedi Nazionali Pegaso, il ininterrotti, sempre più funzionali al fine di quale in un’intervista rilasciata a poche ore prospettare offerte formative innovative e dal debutto del rinomato edificio dichiara: conformate ad ognuno.” “Ho voluto fortemente concretizzare un . ufficio composto da orientatrici aventi alle spalle anni di esperienza in campo che potessero indirizzare ogni discente durante tutto il percorso all’interno della nostra Università. Pegaso Orienta, immesso nel cuore di Palermo, rappresenta per me motivo di orgoglio, era uno di quei progetti su cui da tempo contavo di investire e che ci regalerà molte soddisfazioni; seppure il mio più grande compiacimento è quella di vedere la gaiezza sui volti dei numerosi studenti che si affidano totalmente a Pegaso quale sola Università pensata per tutti”.

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Calogero, dalla Sicilia all’impero di Pegaso Era un ex carabiniere, è arrivato ai vertici della università telematica

11 giugno 2018

Da cinque anni è il responsabile delle sedi nazionali dell’università telematica Pegaso. Pochi, come lui, conoscono il valore del web e della formazione. Di una comunicazione applicata che oggi risulta l’unico strumento per abbattere gli steccati, per riconsegnare ai giovani le chiavi del futuro. “Io ho fiducia nei ragazzi. Ho una squadra di sessanta dipendenti e saperli motivati mi fa star bene. Qualcuno dovrebbe capirlo. I politici poco lungimiranti hanno tolto le speranze alla next generation. Ma da qualche tempo a questa parte registro un entusiasmo nuovo che mi fa essere ottimista”. Chiuso nelle stanze di palazzo Mazzarino, una perla nel cuore di via Maqueda, a Palermo, Calogero Di Carlo, il pioniere dell’università telematica, ha appena finito di consegnare alla sua platea un libricino in cui è contenuta la storia di ognuna delle 73 sedi Pegaso in Italia (15 in Sicilia): “Un vero percorso d’arte, in cui riusciamo a coniugare le nostre radici con l’evoluzione del web, che ci ha permesso di creare uno strumento veloce e dinamico. La nostra università telematica consente a tutti, ma a tutti davvero, di poter conseguire un titolo di studio”.

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Non è semplice (o spietata) concorrenza alle università residenziali, quelle classiche, con i loro docenti e la fama che le insegue. E’ un’opportunità in più, che si adatta al tempo e ai cambiamenti. “Bisogna offrire strumenti che partano dalla tecnologia – spiega con convinzione il professore -. E’ questo che cerchiamo di fare ogni giorno. Se fai camminare le idee sul web puoi arrivare a risultati sorprendenti, puoi diventare l’uomo più ricco e felice del pianeta”. Una passione, la sua, nata una decina danni fa a Siena, quando cominciò a occuparsi di un grande progetto di formazione online che permise di far laureare 10 mila marescialli dell’Arma. Già, perché Di Carlo, 58 anni di Caltavuturo, nella sua “vita precedente” era un carabiniere. E’ in pensione, si fa per dire, da cinque anni. Ma il cervello è in moto perpetuo, alla ricerca di soluzioni che possano arricchire il portfolio di esperienze fornite da Pegaso. L’università t e l e m a t i ca si integra perfettamente – e questo è un concetto che torna più volte durante la discussione – con quella “classica”. Offre un ampio ventaglio di opportunità (esistono 10 corsi di laurea) e soprattutto una diversa gestione del proprio tempo sotto il profilo organizzativo: “Ti permette di non svolgere esami di sbarramento, di poter studiare da casa, di avere spese sostenibili.

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Se da noi un corso di laurea costa mediamente 3 mila euro, i giovani arrivano a pagare un terzo di quella cifra. E anche i ragazzi che vivono nei posti più sperduti d’Italia avranno le stesse opportunità di chi vive la metropoli ed è facilitato dalla vita. L’età media dei nostri iscritti? La situazione si è capovolta negli ultimi anni e sono tanti i ragazzi della fascia 18-23 che scelgono l’università telematica”.

Le ultime promesse della politica, specie quella sul reddito di cittadinanza, non rischiano di disincentivare la gavetta e offrire una forma di assistenzialismo esagerato?

Ai giovani viene chiesto di studiare. Ma loro sono stanchi di studiare. E stanchi di sentirsi dire che a 30 anni si è ancora giovani. “Resta il fatto – si infervora Di Carlo – che studiare è di fondamentale importanza anche per svolgere il lavoro più umile. La formazione che ti porti dietro è un biglietto da vista per l’azienda che rappresenti. Oggi, dato che non esiste più la figura dell’impiegato del catasto, è necessario provare, fallire, rimettersi in discussione. Io ammiro profondamente quei ragazzi che per mantenersi gli studi la sera consegnano le pizze. Un giorno avranno maturato una tale consapevolezza di cosa vuol dire lavorare e compiere sacrifici, che si troveranno alla grande”.

Dobbiamo risvegliare le menti e aprirci al cambiamento. Come, se non partendo dai giovani?”.

“Credo alla buona fede di chi, adesso, ci rappresenta nei palazzi della politica. Forse non hanno ancora valutato bene la dimensione del progetto, ma sulla ratio non discuto. Il sussidio non deve essere fine a se stesso, Pegaso detiene anche il 66% ma deve coprire quel periodo in cui ti dell’Università Mercatorum, la cosiddetta arrabatti per la ricerca di un lavoro. Io ho università delle imprese. fiducia nei giovani e non mi stancherò mai di dirlo. Venne tirata su una decina d’anni fa dalle Camere di Commercio riunite, un esempio Bisogna offrirgli gli strumenti per andare concreto di pubblico e privato che avanti, per abbracciare a pieno la decidono di tuffarsi nell’esperienza della globalizzazione. formazione: “L’offerta è integrata a quella Per non rimanere indietro rispetto agli altri di Pegaso. paesi. Siamo partiti dalle facoltà economiche Siamo fra le sette nazioni più importanti al relative a Management e Scienze Turi- mondo e bisogna dimostrarlo. stiche. Oggi introduciamo sei nuovi corsi di Dobbiamo smetterla di pagare dazio nei laurea fra cui Economia Gestionale e confronti della cattività politica, Scienze Giuridiche. dell’arretratezza, della criminalità organizE ci stiamo espandendo”. zata.

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Paolo Mandarà

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Telematica Pegaso: a Giffoni Valle Piana inaugurata nuova sede

08 giugno 2018 E' stata inaugurata presso l’Antica Ramiera di Giffoni Valle Piana, la nuova sede di esami dell’Università Telematica Pegaso. Sono sempre più numerose le iscrizioni ai corsi di laurea on line. Tra gli Atenei che hanno fatto registrare le migliori performance in quanto a incremento delle iscrizioni, spicca l’Università Telematica Pegaso. Al taglio del nastro presente, naturalmente, Danilo Iervolino, fondatore e presidente dell’Università Telematica. La sede è stata benedetta da Don Alessandro Bottiglieri. L’inaugurazione ha avuto ad oggetto un tema dal titolo “Giustizia, sport, cinema e cultura: lo sviluppo de l territorio

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attraverso l’Università” alla quale hanno preso parte: Corrado Lembo – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Luciano Moggi – ex dirigente sportivo e manager calcistico, Claudio Gubitosi – Direttore del Giffoni Experience, Antonio Giuliano – Sindaco di Giffoni Valle Piana, Elio Pariota – Direttore generale dell’Università Telematica Pegaso, Calogero Di Carlo – Responsabile nazionale delle sedi d’esame dell’Università Telematica. A moderare l’incontro è stato Romano Ciccone , avvocato del foro di Salerno e Docente presso l’Università Telematica. Dopo il brindisi inaugurale gli ospiti hanno potuto visitare l’Antica Ramiera che per l’occasione ha ospitato la mostra delle opere di Fornace Falcone.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Innovazione e ricerca in Pegaso. L’analisi dell’avvocato Fimmanò

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ho avuto io, di partire dalle gloriose “preture”, per arrivare alla corte di giustizia europea e alla cassazione in processi importanti, si acquista una sensibilità professionale completamente diversa. Chi mi stima concretamente in genere mi chiama avvocato. Uno studente che vuole diventare avvocato quali vantaggi ha dal frequentare una t e l e m a t i ca ? Esistono materie che non possono ancora essere insegnate in via telematica, penso a L’offerta formativa universitaria è sempre medicina o a veterinaria, nel diritto o più articolata nel tentativo costante di l’economia invece non vi è alcuna differrispondere alle esigenze produttive della enza rispetto alle università tradizionali, la telematica rappresenta un società e in questa specifica ottica si anzi sviluppa, con crescente successo, vantaggio competitivo. Le università, l’insegnamento telematico, un mondo da infatti, competono sui processi, sui modelli, approfondire e raccontare. Con questo sulla qualità, sulla risposta alle esigenze. obiettivo, ci siamo rivolti all’avvocato Pensiamo alle specializzazioni professioFrancesco Fimmanò, direttore scientifico nali. Si immagina un avvocato costretto a dell’Università Telematica Pegaso . seguire le lezioni in presenza, magari a 50 anni, per diventare tributarista? A chi Preferisce essere defi- prende la seconda laurea o perfeziona il nito professore o av- proprio percorso o si specializza. Ai cosiddetti giuristi d’impresa, ad un avvocato? vocato che va a fare il curatore Mi è indifferente, ho fallimentare, l’amministrazione giudiziario, cominciato a fare l’avvocato molto presto a che si occupa di diritto dell’impresa e 22 anni, poi ho avuto la fortuna di societario e ha bisogno di una formazione diventare professore giovanissimo, ma post universitaria cui arriva quando è già mentre per i medici o gli ingegneri, ad un professionista formato. Ancora, in esempio, lavorare all’università determina Pegaso abbiamo avvocati che diventano un valore aggiunto, per problemi legati alle anche commercialisti e viceversa, geometri strutture e alla ricerca, nel mio campo ci che diventano ingegneri, architetti che sono molti professori che troppo tardi diventano ingegneri e viceversa. cominciano a fare gli avvocati quando già sono in cattedra, con tutte le relative Esistono problemi di formazione cui solo la conseguenze. Per la professione occorre telematica può dare una risposta efficace l’elasticità mentale e l’umiltà per ed efficiente. conoscere la professione da un punto di continua vista strutturale. Se si ha la possibilità, che Issue 1

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Come valuta il rapporto umano tra docente Si tratta della capacità dell’Ateneo e dei e discente? suoi docenti di interagire con il mondo reale. Nelle università tradizionali alcuni profes- Per quanto riguarda l’area giuridica, con le sori sono portatori di una particolare professioni, i consumatori, gli utenti, i capacità di comunicazione che però non è sindacati, ecc. appannaggio di tutti. Per l’area economica, con le istituzioni Si può essere un grande scienziato e non come ad esempio lo Svimez e l’Eurispes, avere capacità comunicativa, o uno che sono nostri abituali partner. Per le aree attivando spin off, cioè studioso mediocre ed essere un ottimo tecniche, divulgatore. partecipazioni a organismi specifici. E’ necessario che l’organizzazione Per esempio, siamo soci di Benecon che è dell’università in presenza sia diversa da un centro di eccellenza nel campo del quella attuale, con classi meno affollate e monitoraggio ambientale. più qualificate. In questo caso, un’interazione fisica può Concretamente come avviene l’interazgenerare una capacità di competizione ione? sana. E’ un po’ quello che succede negli Usa dove a fronte di migliaia di università i Abbiamo attivato la novità delle scuole dei migliori studenti scelgono quelle con alto praticanti avvocati, che non sono più lasciati semplicemente agli studi profesrating. sionali privati, ma, con una legge di Lei è direttore scientifico della Pegaso, quest’anno appena entrata in vigore, possono essere formati anche dalle qual è il suo ruolo? università sulla base di accordi con gli La nostra università ha tre missioni: la ordini professionali. didattica, della quale non mi occupo, la Questo è un esempio di interazione imricerca e la cosiddetta terza missione. mediata nel rapporto con le professioni, La ricerca è ancorata, sul modello ame- ma ci sono anche i seminari, i convegni, gli ricano e poi francese, alla valutazione della aggiornamenti, la formazione continua. sua qualità (VQR), per cui con cadenza Abbiamo tanti segmenti di formazione per normalmente quadriennale si opera così dire applicata. appunto una valutazione dei prodotti di ricerca nei vari settori. La ricerca va In questo quadro rientrano anche gli evidentemente programmata, realizzata, accordi che Pegaso ha con le categorie monitorata, finalizzata secondo le linee produttive pe r la formazione de l dell’Ateneo e questa è una mia prima personale? responsabilità. Questa è una specifica componente della Nella mia attività di coordinamento gene- terza missione, cioè quella dei tirocini e rale mi avvalgo di sub responsabili per degli stage formativi ed è un elemento di singole aree: ingegneristica, pedagogica, collegamento con la didattica, come ve ne sociologica, giuridica, aziendalistica, econo sono con la ricerca. Io sono il trait d’union tra didattica, ricerca mica e così via. Inoltre, mi occupo particolarmente della e terza missione che, nella prospettiva terza missione, che è la grande novità del moderna, devono costituire un continuum: gruppo Pegaso e Mercatorum, le uniche formazione, approfondimento, applicazione telematiche ad aver ricevuto un accre- industriale se ingegnere, ordinamentale se ditamento senza riserve da parte avvocato, aziendale se commercialista, e così via. dell’Agenzia nazionale. .

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Torniamo alla ricerca. Com’è strutturata? Tutto questo in base a processi e percorsi studiati per facilitare l’apprendimento. L’università è organizzata per raggrupp- Poi c’è la nostra extraterritorialità, che è amenti scientifici. solo nostra, nel senso che abbiamo la Ogni settore ha un sotto settore che a sua concreta capacità di raggiungere anche volta ha un raggruppamento scientifico territori o condizioni di disagio. disciplinare. Io mi occupo personalmente della mia Pegaso è un po’ quello che rappresenta materia ovvero il settore scientifico Facebook o WhatsApp, è copiabile e viene disciplinare ius 04, diritto commerciale. copiata, ma avendo inventato il sistema ha Poi coordino i capi delle singole aree che il vantaggio dell’innovazione. mi sottopongono le loro esigenze, alle quali si risponde con progetti, borse, contratti o E’ il metodo che l’ha resa vincente, concorsi nei vari gradi. l’approccio all’innovazione continua. A me spetta di seguire le linee generali dell’ateneo per tradurle in filoni di ricerca Ogni giorno ci copiano ma ogni giorno comuni che possano avere un approccio sviluppiamo innovazione di processo e di anche interdisciplinare e siano soprattutto prodotto. collegati alle esigenze reali della società. Pegaso ha conquistato una posizione di primo piano nell’ambito dell’insegnamento telematico.

di Flavio Cioffi.

Pegaso, a differenza di altre università che hanno applicato la telematica ai modelli classici, ha investito in quello che rappresenta veramente la telematica, ossia la piattaforma ed il processo formativo costituito da tante componenti. Non solo visionare il filmato della lezione del professore Tesauro sulla funzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, ma al tempo stesso avere i materiali di riferimento a disposizione, i tutor, i test di autoapprendimento, i forum, i social, i blog riferiti a quella materia, lo streaming su tutto quello che l’università fa come terza missione piuttosto che come convegnistica e come seminari.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Avezzano: inaugurazione nuova sede dell'Università Telematica

3 0 m a g gi o 2 0 1 8 Mercoledì 30 maggio alle ore 11:00, presso la Sala Conferenze del Castello Orsini di Avezzano, il libro del direttore generale Elio Pariota “Comunicazione 4.0. Percorsi di cittadinanza attiva” ha tenuto a battesimo la nuova sede d’esame dell’Università Telematica Pegaso. All’incontro - moderato da Armando Floris, responsabile degli e-learning center point AIREO dell’Università Telematica Pegaso – sono intervenuti: Guido Ottombrino,

responsabile della sede di Avezzano dell’Università Telematica Pegaso; Gabriele De Angelis, sindaco di Avezzano; Eugenio Forgillo, presidente del Tribunale di Avezzano; Marco Fracassi, presidente di Confindustria Aquila – Abruzzo Interno; Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d’esame dell’Università Telematica Pegaso; Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso.

Un giovane studente Pegaso di ottant’anni riceve un Premio dal Presidente Iervolino, in occasione della presentazione del libro del Direttore Elio Pariota “Comunicazione 4.0”.

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Devolvi il 5 x mille all'Università Telematica Pegaso

Grazie alla generosità del contributo di quanti hanno voluto devolvere il 5x1000 per il finanziamento della Ricerca Scientifica all’Università Telematica Pegaso, l’Ateneo ha potuto sostenere e promuove lo sviluppo dell’Istruzione e della Ricerca nazionale ed internazionale, anche e soprattutto attraverso lo scambio culturale tra i diversi Paesi e la collaborazione con gli Atenei di maggiore prestigio dell’area comunitaria e non. Conferenze, convegni, pubblicazioni inedite e scambi culturali in ambito comunitario ed extracomunitario, sono la testimonianza dell’operato di un soggetto attivo e vivo nel mondo della Ricerca scientifica italiana e straniera. Anche per l’anno in corso l'Università Telematica Pegaso rientra fra i soggetti beneficiari del 5 x mille che ciascun contribuente può destinare per il finanziamento della Ricerca Scientifica e dell’Università nella dichiarazione dei redditi sul CUD o 730 o Modello Unico persone fisiche. La procedura richiesta è molto semplice. Per devolvere il 5x1000 all’Università Telematica Pegaso occorre semplicemente: Compilare la scheda CUD, il modello 730 o il modello Unico; Firmare nel riquadro indicato come "Finanziamento della Ricerca scientifica e dell’Università”;

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA668" a.a. 17/18 - iscrizioni sempre aperte Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391, 451 che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 541 (IV edizione in corso) hanno riscosso un notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2017/2018, il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA668 per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

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comunicazioni@cesd-onlus.com (di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Fisco: più equilibrio nella lotta all'evasione Alcune

disposizioni legislative italiane, soprattutto in materia fiscale, si pongono in palese contraddizione con il processo evolutivo dei Paesi maggiormente sviluppati, Europei e del Nord America, volto al rafforzamento delle garanzie dei soggetti privati nei confronti del potere pubblico. Si tratta di un cambiamento ispirato ad una condivisibile progressiva valorizzazione dell’uomo come individuo, dei suoi diritti e libertà, rispetto alla collettività la cui enfatizzazione nei confronti del singolo cittadino ha, nel passato, alimentato le grandi dittature della destra e della sinistra. Nella misconoscenza di tale insidia, ormai da tempo sono stati attivati strumenti di contrasto all’evasione fiscale, tra i quali lo spesometro, il redditometro e gli studi di settore, che dovrebbero consentire di verificare la congruenza tra le spese sostenute nel corso del periodo di imposta ed il reddito dichiarato da l

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contribuente. Tuttavia, analizzando i risultati degli ultimi anni, le misure messe in campo per la lotta all’evasione fiscale non hanno funzionato, mentre è certo che le imprese e i cittadini sono stati gravati da ulteriori fardelli legislativi e burocratici.

Giugno 2018 Riassumendo

Pag. 1 - Fisco: più equilibrio nella lotta all'evasione Pag. 3 - ARMA Pag. 16 - ATTUALITA' NEWS Pag. 33 - CESD Pag. 34 - RUBRICHE

La necessità di contrastare un fenomeno odioso come l’evasione fiscale non è in discussione, ma ciò non può avvenire attraverso una compressione significativa e generalizzata del diritto di ogni persona di non subire intrusioni esterne nella propria sfera personale fino a quando non violi un precetto normativo, oppure non vi siano fondati dubbi della sua inosservanza. Il possibile accesso ai dati personali e a quelli dei componenti familiari, al di fuori di qualsiasi indagine specifica, mal si concilia con i nostri principi giuridici costruiti sulla centralità e inviolabilità della persona, e conduce ad una cruda, ma

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quantomai realistica semplificazione secondo la quale ogni soggetto è controllato e schedato in quanto potenziale, per non dire, presunto, trasgressore.

equo e rispettoso del diritto alla riservatezza e all’intimità familiare, la cui tutela è una delle primarie finalità del nostro ordinamento.

Non vi sono dubbi sul fatto che l’evasione fiscale oltre ad essere una attività contra legem, sia la rappresentazione plastica di una grave ed intollerabile ingiustizia sul piano economico e sociale, anche se, in nessun caso, può essere giustificata l’adozione di misure di carattere straordinario che violino i principi espressi dalla Carta Fondamentale.

Si tratta di un presupposto tutt’altro che secondario che potrebbe costituire parte di un sintetico ma incisivo progetto governativo condiviso da chi, nel perseguimento di finalità di interesse generale, tenga conto che quello dell’individuo non può prevalere sulla collettività ma, al contempo, non possono essere eccessivamente, inutilmente, arbitrariamente sacrificati i valori fondanti per un interesse pubblico spesso rappresentato da obiettivi ad elevato quoziente di astrazione.

Tra le poche affinità programmatiche forze politiche in campo, seppure talune differenziazioni applicative, quella di attuare un sistema fiscale

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delle con vi è pi ù

Gerardo Villanacci

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ARMA

Messaggio del Ministro della Difesa, dott.ssa Elisabetta Trenta in occasione del 72° anniversario d e l l a f ond a z i one d e l l a R e p ub b l i ca i t a l i a na

02 giugno 2018 Oggi è la festa di tutti gli italiani, giornata in cui oltre a celebrare il 72° anniversario della nascita della nostra Repubblica, vogliamo riaffermare i valori e i principi a cui essa si ispira, scritti indelebilmente nella nostra Costituzione e intorno ai quali si raccoglie unito il nostro Paese. La Repubblica è nata da un confronto democratico che seppe ricondurre ad unità le aspirazioni alla democrazia e alla libertà del popolo italiano dopo anni terribili di dittatura, di lutti, di distruzione. Oggi, come allora, sentiamo il bisogno di riaffermare il valore della libertà, della giustizia, della uguale dignità di ogni persona, della solidarietà, della pace come condizioni primarie di vita. Vogliamo ribadire l'importanza dell'unità e della coesione nazionale, intese come senso di appartenenza a una stessa comunità, basata su valori condivisi che costituiscono gli obiettivi da perseguire.

Di questo impegno oggi voglio rendere merito a tutte le donne e a tutti gli uomini della Difesa, e a loro esprimere il ringraziamento di tutti gli italiani. I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 devono continuare a guidarci nell'azione quotidiana per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri di dare alle future generazioni un'Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assumere un ruolo autorevole e propulsivo all'interno di quella comunità, europea e internazionale che abbiamo contribuito a edificare. È questo il significato di questa giornata, festa di tutti gli italiani, che ci permette di vivere pienamente e rendere attuale, anche nel 2018, la Festa della nostra amata Repubblica. Viva le Forze armate! Viva la Repubblica Italiana! www.difesa.itt

Di questi valori le Forze Armate sono state sempre saldo presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni lungo tutto il cammino percorso e in tutte le situazioni in cui il Paese ha chiesto l'intervento dei suoi militari: per la difesa del Paese, per la salvaguardia dei suoi valori, nel supporto a garanzia dell'ordine pubblico, nelle pubbliche calamità, nei teatri operativi all'estero per contribuire alla stabilità e alla sicurezza internazionale.

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ARMA

C a ra b i ni e ri - C ri m i na l i t à : s g om i na t a b a nd a , 7 f e rm i 04 giugno 2018 I carabinieri hanno eseguito un provvedimento di fermo disposto dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal pm Enrico Bologna nei confronti di sette persone accusate di associazione a delinquere finalizzata a compiere furti, intimidazioni ed estorsioni. Si tratta di Maurizio Mulé, 26 anni, di Partinico; Salvatore Lazzara, 30 anni, di Alcamo; Barbara Lombardo, 33 anni; Vincenza Ferdico, 24 anni; Francesco Mulè, 28 anni, di Partinico; Calogero Mulè, 30 anni, di Partinico e Vincenzo Mulè, 25 anni, di

Alcamo L'indagine, condotta dai militari della compagnia di Partinico, è iniziata dopo alcuni incendi dolosi a auto e autocarri nel territorio di Camporeale (Pa). Sin dalle prime battute sarebbe emersa la presenza in comune di un'organizzazione che avrebbe creato nel centro in provincia di Palermo un clima di paura. Tanto che in alcune intercettazioni gli investigatori hanno trascritto le richieste di aiuto di alcuni imprenditori oggetto di attentati e minacce. www.ansa.it

Consip, Cassazione dice no alla procura di Roma: “Scafarto da reintegrare”

05 giugno 2018 La corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Roma contro la decisione del Tribunale del Riesame che nel marzo scorso ha annullato la misura dell’interdizione dal servizio per un anno per Gianpaolo Scafarto, ex capitano del Noe coinvolto nell’inchiesta Consip. Confermato, quindi, per l’ufficiale dell’Arma il reintegro nel posto di lavoro. Scafarto è attualmente in servizio a Napoli. Nel provvedimento i giudici del Riesame avevano sostenuto che da parte dell’ufficiale c’erano stati solo errori e non dolo. E che su Tiziano Renzi c’erano “elementi consistenti”. I falsi contestati a Scafarto erano contenuti nell’informativa del 9 gennaio 2017. La frase “Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato”, per l’accusa, era stata attribuita volontariamente ad Alfredo Romeo, l’imprenditore campano a processo per corruzione di un dirigente Consip. Come risultava dai brogliacci, a Page 4

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pronunciarla era stato l’ex parlamentare Italo Bocchino (indagato per traffico di influenze). “La Procura di Roma – era scritto nelle 13 pagine di motivazione del Riesame – ha espresso la convinzione che Scafarto abbia avuto la finalità di dimostrare il coinvolgimento, nell’indagine Consip, di Tiziano Renzi e l’interesse a interferire nelle indagini da parte del figlio” Matteo. Per i giudici – i quali rilevano come non sia la prima volta che si ritrovano situazioni simili in atti giudiziari senza che questo giustifichi un’azione penale – si tratta di un “errore involontario”. Perché “come risulta dalla stessa informativa (…), erano stati acquisiti consistenti elementi indiziari relativi al coinvolgimento di Tiziano Renzi nella vicenda Consip”. “Già emergeva – spiegava il Riesame – che le intercettazioni ambientali delle conversazioni tra Romeo e Bocchino

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ARMA avevano permesso di prendere atto dell’intenzione di Romeo di acquisire appalti presso Consip con metodi illeciti e, a tal fine, di prendere contatti con chi potesse metterlo in contatto con Tiziano Renzi come possibile utile intermediario”. “La discussione registrata tra Romeo e Bocchino – continuano i giudici – ha riguardato anche i compensi da attribuire (anche) a Tiziano Renzi, determinati, nelle intenzioni, in 30 mila al mese. È stata altresì intercettata la conversazione avvenuta in occasione dell’incontro tra Russo, in ottimi rapporti di amicizia con Tiziano Renzi, e Romeo nel corso della quale furono quantificate le offerte di compenso”. Il riferimento è all’incontro tra Russo e Romeo, durante il quale, secondo i carabinieri, i due parlano di un presunto accordo che prevedeva 30 mila euro al mese per Tiziano Renzi e 5 mila al bimestre per Russo, in cambio dell’influenza sull’ad di Consip, Luigi Marroni. Per il Riesame “sembra poco credibile che Scafarto abbia voluto falsificare l’informativa per affermare una circostanza che poco avrebbe apportato al suo intento di ‘inchiodare Tiziano Renzi alle sua responsabilità’”. E non ci sarebbe stata neanche l’intenzione di colpire l’allora

premier: era stato Scafarto infatti a correggere “il testo di una conversazione intercettata indicando in Marco Canale l’interlocutore dell’ad di Consip, piuttosto che Marco Carrai”. “Quale migliore occasione – si chiedono i giudici – avrebbe avuto Scafarto per coinvolgere Matteo Renzi di quella di accertare un diretto contatto tra Carrai e Marroni”. Il maggiore del Noe è accusato anche di depistaggio e rivelazione di segreto per aver inviato degli atti Consip ad alcuni ex colleghi poi andati all’Aise, i servizi segreti esteri. Nella sua memoria difensiva, Scafarto ammette che i file “erano diretti al colonnello Sergio De Caprio (alias Ultimo, estraneo alle indagini, ndr)”, il quale però conosceva già quei documenti “da febbraio 2016”. La trasmissione dei file è un “fatto oggettivo”, ma per i giudici “permane perplessità per quel che riguarda la configurabilità del reato sotto il profilo della sussistenza del concreto pericolo per la Pubblica amministrazione attesa la qualità dei soggetti ai quali sono stati trasmessi i file”. www.ilfattoquotidiano.it

C e ri m oni a d e l 2 0 4 ° A nnua l e d i f ond a z i one d e l l ' A rm a d e i C a ra b i ni e ri 05 giugno 2018 All’interno della Caserma “Salvo D’Acquisto” di Tor di Quinto, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato il 204° Annuale di Fondazione, alla presenza del Presidente della Camera On. Roberto Fico, dei Ministri della Difesa Dott.ssa Elisabetta Trenta, dell’Ambiente Gen. Sergio Costa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano e del Comandante Generale Giovanni Nistri. La cerimonia, iniziata alle ore 18.00 con lo schieramento di tre Reggimenti di Page 5

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formazione rappresentativi di tutte le organizzazioni dell’Arma, da quella Addestrativa alla Territoriale, dalla Mobile e Speciale alla Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare, è proseguita con gli onori al Presidente della Camera che ha passato in rassegna i reparti schierati e la consegna della Medaglia d’Oro al “Merito Civile” alla Bandiera di Guerra dell’Arma de i Carabinieri con la seguente motivazione: “Salda nella sua articolata presenza sul territorio e fedele ai più alti valori di lealtà e di incondizionata dedizione al servizio del

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ARMA paese, l'Arma dei Carabinieri, attraverso il Raggruppamento Operativo Sp e ci a l e , erede delle sezioni speciali anticrimine, già poste alle dipendenze del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ha contrastato, con coraggiosa determinazione ed esemplare professionalità, ogni forma di criminalità che, con azione violenta e organizzata, abbia tentato di minare le istituzioni democratiche e la civile pacifica convivenza. Le eccezionali capacità investigative e di analisi e il generoso impegno dei militari, sovente spinto sino al rischio della propria incolumità in situazioni di particolare criticità, permettevano di conseguire significativi successi operativi, affermando la forza delle legge con diuturna tenacia e meritando la gratitudine della nazione”. Territorio nazionale ed e s t e ro , 1 9 9 0 - 2 0 1 7 .

un appartamento situato al nono piano di uno stabile, dove un uomo, con intenti suicidi, si era barricato minacciando di provocare l’esplosione di una bombola di gas. Nella circostanza, dopo aver raggiunto il balcone dell’appartamento, calandosi dal piano superiore, a un’altezza di circa 30 metri, riusciva a bloccare l’uomo, scongiurando più gravi conseguenze. Chiaro esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere.” Napoli, 17 giugno 2016;

- Medaglia d’Oro al Merito Civile al Cap. Luca Colombari, al Brig. Giampiero Pellegrino e al V. Brig. Mino Nisi: “Con ferma determinazione, eccezionale coraggio e sprezzo del pericolo, non esitavano ad opporsi a pericolosi malviventi, di cui uno armato, che stavano compiendo una rapina in danno di un Successivamente si è proceduto con la esercizio commerciale. Con pronta consegna delle “Ricompense” ai sottonotati reazione li affrontavano, ferendo con un Carabinieri: colpo di pistola esploso con l’arma in dotazione quello armato che gli aveva - Medaglia d’Oro al Valore Civile al puntato contro un fucile. Inseguivano Maresciallo Capo Andrea Ghiazza: “Con quindi l’altro complice datosi a precipitosa eccezionale coraggio, esemplare altruismo fuga, raggiungendolo e traendolo in e cosciente sprezzo del pericolo, non arresto. Chiaro esempio di elette virtù esitava a intervenire in soccorso di una civiche e non comune senso del dovere.” donna che minacciava di lanciarsi dal Brindisi, 25 gennaio 2017. parapetto di un ponte. Raggiunta la malcapitata, riusciva ad afferrarla nell’istante in cui si lasciava cadere nel vuoto, scongiurando gravi conseguenze. A seguire, è stata consegnata la Croce Chiaro esempio di elette virtù civiche e non d’Oro al merito dell’Arma dei Carabinieri comune senso del dovere”. Alessandria, 9 all’Associazione Nazionale Carabinieri e ottobre 2016; all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei - Medaglia d’Oro al Valore Civile all’App. Carabinieri, con le seguenti motivazioni: Sc. Riccardo Capeccia: “Con eccezionale coraggio e generoso altruismo, non esitava a montare su un autoarticolato in movimento, il cui autista, colto da malore, - Associazione Nazionale Carabinieri: giaceva riverso nella cabina di guida in “Fedele ai più alti valori di devozione alla preda a convulsioni, riuscendo a evitare Patria e custode delle gloriose tradizioni l’impatto con due veicoli in transito e a dell’Arma dei Carabinieri, dava nuova impedire l’uscita del mezzo pesante dalla prova di grandissimo impegno civico ed sede stradale, arrestandone infine la corsa. encomiabile spirito di sacrificio realizzando Chiaro esempio di elette virtù civiche e innumerevoli iniziative di solidarietà e di altissimo senso del dovere.” Dusino San volontariato, dalla vigilanza degli istituti Michele (AT), 21 aprile 2017; scolastici e degli spazi pubblici alle attività di diffusione della cultura della legalità, - Medaglia d’Oro al Valore Civile all’App. sino a prodigarsi nelle operazioni di Francesco Serratì e al Car. Sc. Vincenzo soccorso e assistenza alle popolazioni Donza: “Con eccezionale coraggio e colpite dalle più gravi calamità che hanno cosciente sprezzo del pericolo, non esitava, colpito il paese. insieme ad altro militare, a intervenire in continua Page 6

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ARMA L’assoluta dedizione e il generoso altruismo dei soci riscuotevano l’ammirata gratitudine della nazione, ponendosi in concreta continuità con il servizio dell’Arma, esaltando ulteriormente il lustro dell’Istituzione.” Territorio nazionale, gennaio 2004 – dicembre 2017; - O.N.A.O.M.A.C.: “L’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri, impegnata da 70 anni ad alimentare e vivificare l’inscindibile vincolo tra l’Istituzione e i congiunti dei militari prematuramente deceduti, ha continuato a sviluppare, con intenso fervore e concretezza d’azione, molteplici iniziative in favore degli orfani dell’Arma, affiancandosi alle famiglie per curarne formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. Sostenuta dal corale e volontario contributo di tutti i Carabinieri e dei tanti benefattori che ne hanno condiviso finalità e valori, ha esaltato, con esemplare espressione, i sentimenti di solidale adesione al bene comune e di generoso impegno, da sempre fondamento dell’essere uomini e donne dell’Arma. Territorio nazionale, gennaio 2015 – aprile 2018. Successivamente, come di consueto, si è svolta la consegna del “Premio Annuale” a sei Comandanti di Stazione che si sono particolarmente distinti nell’attività d’istituto. Come ha ricordato il Capo della Stato nel suo messaggio augurale “i Carabinieri accompagnano la vita quotidiana degli italiani…” e con loro “…hanno intessuto un legame profondo, fatto di solidarietà, fiducia, dedizione al bene comune, capacità di corrispondere ai bisogni della gente. Ne sono espressione impareggiabile – ha proseguito il Capo dello Stato - le Stazioni”. Un rapporto che spesso travalica le questioni inerenti alla sicurezza e alla legalità sfociando in esigenze legate al vivere quotidiano. I Comandanti di Stazione sono i protagonisti di questa encomiabile opera, primi riferimenti per i cittadini, interpreti della legge, del ruolo istituzionale e di una straordinaria umanità. Quest’anno sono premiati: - Luogotenente Carica Speciale Pietro Patrizio BRUNO, Comandante della Stazione di Catanzaro Principale;

- Luogotenente Paolo CAPPARELLI, Comandante della Stazione di Cormons (GO); - M.llo Maggiore Marcello CANGELOSI, Comandante della Stazione di Tortolì (NU); - M.llo Maggiore Luigi PINO, Comandante della Stazione di Rho (MI); - M.llo Maggiore Roberto PERUCCI, Comandante della Stazione Parco di Castelsantangelo sul Nera (MC); M.llo C a po Luigi DE SANTIS, Comandante della Stazione di Grazzanise (CE).

Al termine delle premiazioni, dopo il deflusso dei Reparti, lo Storico Carosello Equestre, eseguito dal 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo per rievocare la “Carica di Pastrengo” del 1848. La manifestazione avrà termine con gli onori finali al Presidente della Camera. L’Arma celebra la propria festa il 5 giugno, giorno in cui, nel 1920, la Bandiera dell’Arma fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale. La motivazione che ha accompagnato la medaglia è la seguente: "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d’Italia".

www.carabinieri.it

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Picchiò il carabiniere con lo scudo durante il corteo, condannato a 4 anni e 8 mesi

06 giugno 2018 Picchiò il carabiniere con lo scudo durante il corteo, condannato a 4 anni e 8 mesi „È stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione Moustafa Elshennawi, il 23enne egiziano appartenente al sindacato Si Cobas che il 10 febbraio scorso ha colpito più volte il brigadiere capo dell'Arma Luca Belvedere con lo scudo d'ordinanza durante il corteo antifascista in via Sant'Antonino. Il Pm Emilio Pisante aveva chiesto 4 anni e 8 mesi, richiesta ritenuta "eccessiva e sproporzionata"dal legale dello straniero Eugenio Fosco (Foro di

Milano) che ha chiesto ma non ottenuto le attenuanti generiche: "il fatto è grave ma quasi 5 anni per una resistenza è una pena esagerata. Si è reso conto di quello che ha fatto e si è detto dispiaciuto". Il giudice Stefania Di Rienzo ha confermato la richiesta pena. Era accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate in concorso. In aula ha reso spontanee dichiarazioni. Gli altri due imputati Giorgio Battagliola e Lorenzo Canti hanno scelto il rito ordinario.“ www.ilpiacenza.it

Genova, tenta il suicidio dal Ponte Monumentale. Salvata da un carabiniere

07 giugno 2018 Genova - Una donna ha tentato il suicidio oltrepassando il parapetto del Ponte Monumentale e gridando che voleva lanciarsi nel vuoto. È accaduto nel primo pomeriggio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i

carabinieri. A salvarla è stato uno dei militari, il carabiniere scelto Francesco Canino effettivo al Nucleo Operativo della compagnia Centro, che dopo averle parlato l’ha convinta a non compiere il gesto estremo. www.ilsecoloxix.it

Bronte, aggredito il comandante dei carabinieri Un ragazzo lo colpisce al viso e scappa in auto 07 giugno 2018 Nel primo pomeriggio di oggi il maresciallo luogotenente Giuseppe Amendolia, comandante dei carabinieri di Bronte, si apprestava ad effettuare un giro di controllo del territorio insieme a due colleghi. Senza nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Quasi subito, in centro, in via Santi, il militare individua Page 8

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un ragazzo che, come si dice in questi casi, è «già noto alle forze dell'ordine». Il quale, alla vista della pattuglia, sembra innervosirsi. Amendolia scende dall'auto, ma il giovane lo aggredisce subito. Lo colpisce al viso, vicino a un occhio, poi monta sulla sua vettura e fugge.

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ARMA Frattanto gli altri carabinieri soccorrono il collega. E lo accompagnano in ospedale. Dove, al termine dei controlli, i medici riscontrano diverse contusioni al viso e un trauma nella parte sinistra del volto. La prognosi, che dovrebbe essere di 15/20 giorni, verrà

definita dopo una visita dell'oculista. L'aggressore, già riconosciuto al momento dell'accaduto, è ora ricercato dai carabinieri di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo. www.catania.meridionews.it

Pisa: l'aggressione ai carabinieri d i v e nt a un ca s o p ol i t i co, Salvini chiama la prefetta 07 giugno 2018 PISA. Un carabiniere aggredito in pieno giorno da un senegalese, spalleggiato da altri della sua comunità, durante un’ordinaria operazione di controllo nei pressi della Torre pendente. Quel pugno sferrato a Pisa da un venditore abusivo al carabiniere, “colpevole” di aver sequestrato decine di borse contraffatte, rimbalza fino a Roma e finisce sul tavolo del vicepresidente del Consiglio e nuovo ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Su Facebook il leader della Lega, uomo forte del governo gialloverde, affronta così la questione: «Venditori aggrediscono i carabinieri e durante un controllo ne mandano all’ospedale uno, al quale invio tutta la mia solidarietà e auguri di buona guarigione. Serve #tolleranzazero: espulsioni per i clandestini e restituzione alle nostre città di un clima di legalità, questo è il mio obiettivo». Mercoledì mattina, 6 giugno, il ministro ha telefonato al prefetto di Pisa, Angela Pagliuca, che ha subito convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Una chiamata breve con messaggi precisi. Al di là del sostegno alle persone coinvolte, era sottintesa l’indicazione di dare una sferzata ai controlli sugli immigrati. «Questi episodi sono evidentemente anche il frutto di una gestione territoriale non corretta – insiste Salvini parlando con il quotidiano toscano “Il Tirreno” – Ci auguriamo che il nuovo sindaco sia nostro e che questo porti a un vero cambiamento. Tornerò presto a Pisa, da ministro». Auspicio elettorale e promessa governativa Page 9

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in una città che domenica arriva al voto con dieci candidati sindaci: al centro della polemica politica – già prima dell’aggressione al carabiniere - i temi della sicurezza e del degrado causati dall’abusivismo commerciale. Quel senegalese non lo sa, ma l’assalto ai militari che stavano portando via circa 160 borse taroccate è diventato un assist involontario alle forze di centrodestra che, in vista delle amministrative tra appena tre giorni a Pisa, hanno un nuovo argomento da spendere contro l’amministrazione comunale uscente di centrosinistra; un spot elettorale gratuito in una città da sempre culla del pensiero di sinistra. La location non è un dettaglio. L’aggressione è avvenuta martedì pomeriggio a poche decine di metri da piazza dei Miracoli dove il simbolo iconico della Torre pendente calamita ogni anno almeno sei milioni di turisti. Due pattuglie dell’Arma avevano appena concluso un sequestro di borse contraffatte quando un senegalese, più violento di altri, si è avvicinato a uno dei carabinieri usciti dall’auto di servizio rifilandogli un cazzotto in faccia e a un fianco. Un destro che ha provocato la rottura del setto nasale del militare uscito dall’ospedale con 30 giorni di prognosi. L’altro carabiniere, strattonato e colpito al petto, ha preferito evitare i medici. Un passante ha girato un video con il telefonino e il resto lo ha fatto la viralità di Facebook. La sequenza dell’aggressione, con le auto accerchiate dai venditori infuriati, è la base di partenza per cercare il picchiatore in fuga. www.iltirreno.gelocal.it

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ARMA Roma, fermato su auto rubata, nomade prende a calci e testate i carabinieri 09 giugno 2018 Stava per mettersi al volante della “propria” auto, in verità rubata. Fermato, ha sferrato calci e pugni ai carabinieri. Un 25enne, nomade, è stato arrestato ieri sera dai militari della stazione Roma Prima Porta per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ed è inoltre stato denunciato per ricettazione. Passando in via Inverigo, i carabinieri hanno notato un'auto, in sosta, sulla quale sembrava fosse stata affissa una targa falsa e si sono fermati per eseguire un controllo. Dagli accertamenti eseguiti alla banca dati è emerso che il furto dell'auto era stato denunciato a gennaio di quest'anno e che la targa apposta era contraffatta. Mentre i carabinieri stavano effettuando

questi controlli, all'auto si è avvicinato un uomo che, non essendosi accorto della loro presenza, l'ha aperta con le chiavi. I carabinieri sono intervenuti per bloccarlo ma l'uomo, sentendosi braccato, ha cercato di fuggire prendendo a calci, pugni e testate i militari. Riusciti ad immobilizzarlo e ad arrestarlo, i carabinieri hanno portato il 25enne in caserma, dove è stato trattenuto nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo. I militari hanno riportato diverse contusioni, medicate al pronto soccorso dell'ospedale San Filippo Neri e giudicate guaribili in pochi giorni.. www.ilmessaggero.it

Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio culturale re cup e ra no l i b ri a nt i chi 10 giugno 2018 sull'analisi dello 'Spettacolo della Natura' risalenti al 1752. L'operazione è il frutto di un'indagine scattata nel giugno 2013 dopo un controllo da un antiquario moncalierese. Il libro del 1842, proposto in conto vendita a un prezzo di gran lunga inferiore a quello di mercato, era accompagnato da note di possesso che lo rendevano riconducibile a una biblioteca pubblica.

TORINO - Una serie di libri antichi di gran pregio, trafugati anni fa dalla biblioteca del Real Collegio 'Carlo Alberto' di Moncalieri (Torino), sono stati recuperati dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Torino. Si tratta di un tomo del 1842 sulla storia artistica della Svizzera e di 14 volumi Page 10

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Con l'aiuto di un esperto del settore i carabinieri hanno scoperto che il volume era di pertinenza del 'Real Collegio', dove non si erano accorti dell'ammanco. Il mandatario è stato identificato e la successiva perquisizione ha portato alla luce anche i libri settecenteschi. (ANSA)

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Querela i carabinieri ma testimoni e prove li scagionano

11 giugno 2018 L'accusa nei loro confronti era infamante: due carabinieri erano stati querelati per aver usato metodi violenti durante un intervento, per di più contro un minorenne. Fin da subito c'erano parecchie cose che non tornavano, nel racconto del ragazzo, ma la procura ha comunque deciso che non sarebbero dovute restare ombre. E ha fatto un'indagine seria. Ha sentito tutti, ma proprio tutti: il ragazzo che ha sporto querela e i carabinieri, ha letto i referti medici, ma pure le relazioni di servizio non solo dei carabinieri, ma anche della Finanza e dei vigili, intervenuti quella sera. Di più, ha sentito i testimoni della serata, per ricostruire ciò che è accaduto sia prima sia dopo l'intervento dei militari. E poi ha visionato le telecamere a circuito chiuso della caserma dei carabinieri. Infine ha tirato le fila: la querela proprio non regge. I due carabinieri - costretti a subire l'onta dell'iscrizione nel registro degli indagati, sia pure come atto dovuto - escono lindi e senza macchia da questa vicenda. Il pm Fabrizio De Angelis ha chiesto l'archiviazione con parole che non lasciano alcun dubbio: la querela è «priva di qualsiasi fondamento». I fatti risalgono al marzo scorso, quando i carabinieri erano stati chiamati nella zona della piscina per una rissa, con tanto di uso di un coltello, che avrebbe coinvolto quattro ragazzi. Al loro arrivo, tre di loro si sono fermati e si sono lasciati identificare, il quarto, un minorenne, prima è scappato e poi, una volta inseguito, è stato violento con le forze dell'ordine. Da qui l'accompagnamento in caserma, e la successiva denuncia alla procura dei minori per rissa, danneggiamento (dell'auto di servizio dei carabinieri) , rifiuto di fornire le proprie generalità, e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo il giovane, i carabinieri l'avrebbero trattato con violenza, arrivando a picchiarlo, sia sul luogo dei fatti, sia nel piazzale della caserma sia in ufficio. I carabinieri (per altro feriti entrambi) Page 11

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avevano tutt'altra versione: davanti alla violenza del giovane, che in macchina aveva preso a dimenarsi e calciare (da qui i danni all'auto) l'avrebbero solo colpito due volte con il tonfa alle gambe, per indurlo a restare all'interno della macchina. Come detto, la procura ha verificato qualsiasi cosa fosse verificabile. A partire dai referti medici del giovane, che quella sera zoppicava: il primo, poche ore dopo al S. Maria, il secondo due giorni più tardi al S. Chiara. Lui lamentava dolore, gli esami non evidenziavano lesioni: la prognosi è stata di 10 giorni. Poi ci sono i testimoni: sia i ragazzi che hanno partecipato alla rissa, che hanno evidenziato come il minore in questione le avesse prese in quell'occasione e fosse claudicante prima dell'arrivo dei carabinieri. Poi i testimoni terzi, che hanno confermato l'atteggiamento violento del giovane con i carabinieri e all'interno dell'auto. Poi la Finanza, che i militari avevano chiamato sull'intervento proprio per via dell'aggressività del ragazzo. Poi ancora le foto dell'auto di servizio, danneggiata. Infine le telecamere in caserma, che l'unica cosa violenta che mostrano durante la serata è il tentativo del giovane di colpire un carabiniere con un doppio calcio. Infine, c'è la relazione di servizio della polizia. Che quella sera non c'entrava nulla. Ma che due giorni dopo ha fermato il ragazzo per altri motivi, e l'ha trovato in perfetta salute. Insomma, messo tutto insieme, la procura ha chiesto l'archiviazione per entrambi i carabinieri, protagonisti di una condotta «all'evidenza compiuta nell'adempimento del dovere e quindi non punibile, che per altro non ha cagionato alcun tipo di lesione, come dimostrato dagli accertamenti medici». Ora sarà la procura dei minori ad occuparsi di lui: aveva già la denuncia per resistenza, danneggiamento e rissa. Adesso rischia la segnalazione per calunnia. www.ladige.it

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Carabinieri: Stadio della Roma, nove arresti per corruzione fra politici e imprenditori

13 giugno 2018 pagherà noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte al momento non esprimiamo alcun giudizio», ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi che ha aggiunto: «Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti».

Il nuovo stadio della Roma è sotto indagine. Nove persone, tra politici e imprenditori, sono finite in manette questa mattina nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinata dalla procura di Roma che annovera 27 indagati. Tra gli arrestati ci sono il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi; l’imprenditore Luca Parnasi; l’avvocato Luca Lanzalone, presidente di Acea e vicino al Movimento Cinque Stelle; e l’ex assessore Regionale del Pd, Michele Civita. Quest’ultimo si trova agli arresti domiciliari come il Lanzalone e Palozzi. Sono invece in carcere il costruttore proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, Parnasi, e altri 5 suoi collaboratori. I militari dell’Arma stanno inoltre proseguendo le perquisizioni domiciliari. Nomi importanti anche tra gli indagati: il presidente dell’ordine degli avvocati, Mauro Vaglio, vicino al Movimento 5 Stelle, il consigliere capitolino di Forza Italia, Davide Bordoni, e Paolo Ferrara, capogruppo in Campidoglio del Movimento 5 Stelle. La società As Roma è invece estranea alle indagini. L’indagine dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Barbara Zuin, ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzato al compimento di reati quali la corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulla realizzazione del nuovo stadio di Tor di Valle della Roma calcio. «Chi ha sbagliato Page 12

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Le accuse: a Lanzalone 100 mila euro per consulenze, per Ferrara un progetto restyling del lungomare di Ostia Soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti, assunzioni e consulenze. Queste le modalità con cui il gruppo Parnasi foraggiava i politici e i pubblici ufficiali con un metodo corruttivo che gli inquirenti definiscono come «asset di impresa» all’interno di una modalità « sistemica di corruzione». In particolare, secondo quanto accertato dai magistrati, l’imprenditore aveva promesso a Luca Lanzalone consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell’asservimento della sua funzione il gruppo Parnasi aveva promesso l’assunzione del figlio in una delle società. Per l’attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l’attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restayling del lungomare di Ostia e per questo sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati. L’intercettazione simbolo: «Adesso non mi costa molto... Una volta non hai idea. E’ un investimento che io devo fare, molto moderato rispetto a quello che facevo in passato quando ho speso

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ARMA cifre che manco te le racconto, però la sostanza è che alzo il telefono e...», a dirlo è Luca Parnasi intercettato nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. La conversazione tra l’imprenditore ed un suo collaboratore è presente nell’ordinanza di custodia cautelare. Inoltre, lo stesso Parnasi spiega che «la politica è un investimento che adesso devo fare».

49 anni, nominato presidente di Acea, la multiutility capitolina dell’energia. Fondatore dello studio legale Lanzalone & partners, il manager - oltre all’incarico ai vertici della società - ha rivestito un ruolo chiave nella lunga e complessa trattativa di mediazione sull’impianto sportivo giallorosso a Tor di Valle: questione sulla quale i penstastellati duri e puri hanno espresso il proprio dissenso, al punto di arrivare alla rottura (dall’addio dell’ex assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, alla fuoGli «incorruttibili» milanesi, il caso riuscita della consigliera comunale Cristina dell’assessore Maran Grancio, passata al gruppo misto). Ma non solo. Il costruttore Parnasi e gli uomini del suo gruppo puntavano ad esportare il sistema Ci sono anche politici di altre aree come corruttivo a Milano. Emerge dalle 288 Michele Civita, 58 anni, ex assessore del pagine di ordinanza. Pd alla Regione Lazio, e oggi consigliere Il gruppo puntò a corrompere l’assessore con la giunta Zingaretti. all’urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, propronendogli l’acquisto di una Altro nome che spunta dalle carte casa. Un tentativo caduto nel vuoto perché dell’indagine è quello di Adriano Palozzi, 43 Maran respinse la proposta. anni, nominato vice presidente del In una intercettazione gli uomini del consiglio regionale del Lazio dopo le gruppo Parnasi dicono: «Siamo andati a elezioni del 4 marzo. parlare con l’assessore Maran, gli abbiamo proposto un appartamento ma lui ha Esponente di Forza Italia, imprenditore, risposto di no dicendo che lui ’non voleva sposato con due figlie, prima della prendere per il culo chi lo ha votato’. formazione del Pdl ha militato in Alleanza Abbiamo fatto una brutta figura, Nazionale (è stato vice presidente della sembravamo i romani dei film quando Federazione provinciale, poi componente vanno a Milano». dell’assemblea nazionale). Nel 2006 è stato sindaco di Marino, città Raggi: “Chi ha sbagliato pagherà” dove e nato, e dove è stato rieletto nel 2011 per il secondo mandato con oltre il L’indagine dei carabinieri, coordinata dal 60% delle preferenze. procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Barbara Zuin, ipotizza il reato di Il costruttore Luca Parnasi, 41 anni, è associazione a delinquere finalizzato al amministratore del gruppo immobiliare compimento di reati quali la corruzione Parsitalia. Nel 2012 ha rilevato l’area a nell’ambito di un’inchiesta sulla realiz- Roma Sud dove sorgeva l’ippodromo di Tor zazione del nuovo stadio di Tor di Valle di Valle, per costruire l’impianto sportivo della Roma calcio. della Roma. «Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte al momento non esprimiamo alcun giudizio», ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi che ha aggiunto: «Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti». I personaggi: tra gli arrestati l’avvocato grillino Lanzalone

Tra i numerosi interventi realizzati da Parsitalia, il centro commerciale Euroma 2 all’Eur, il polo commerciale di Pescaccio e la Città del sole con Btp-Paribas. . www.lastampa.it

anche

Tra gli arrestati c’è anche l’avvocato genovese di area grillina Luca Lanzalone, Page 13

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Carabinieri - Boss in carcere e nuove leve al comando, sgominato "sistema" di spaccio a Tor Bella Monaca 14 giugno 2018

I boss in carcere e le nuove leve al comando per dare un segnale di continuità necessario a dimostrare la costante ed inesauribile presenza del sodalizio nel territorio di Tor Bella Monaca e a garantire il mantenimento dei sodali reclusi e delle loro famiglie. Blitz all'alba dei carabinieri del Gruppo di Frascati che, a conclusione della Operazione denominata Torri Gemelle 2 hanno arrestato 20 persone, fra cui una donna, facenti parte di un sodalizio che gestiva il 'sistema' dello spaccio nel popolare quartiere della periferia est della Capitale.

consentito di evidenziare una costante attività di spaccio da tempo espletata, in forma che appariva organizzata, da un numero particolarmente elevato di pusher, stabilmente presenti nei luoghi e continuativamente dediti allo spaccio, facenti capo ad un giovane 26enne del luogo, pregiudicato per armi e stupefacenti. Alla conclusione emergeva un sodalizio estremamente radicato sul territorio e gli esiti delle indagini svolte con metodi tradizionali ed attività tecniche attestavano l’elevatissimo volume d’affari dell’associazione, profitti derivanti da un’incessante attività di spaccio, tanto serrata da incrementare notevolmente il quantitativo di stupefacente immesso nel mercato romano.

Operazione Torri Gemelle 2 L’esecuzione dell’ordinanza che disponeva misure cautelari del giugno del 2016 che pur aveva portato ad un forte ridimensionamento dell’organizzazione criminale, con l’arresto dei vertici e dei più importanti esponenti, ha però rappresentato solo l’inizio di una più ampia attività di indagine Arresti carabinieri a Tor Bella Monaca condotta dai Carabinieri, sotto le direttive Le indagini, condotte dal febbraio al giugno della locale DDA, finalizzata a contrastare 2016, dai Carabinieri della Stazione di in modo concreto ed efficace il fenomeno Roma Tor Bella Monaca, traggono origine dello spaccio di sostanze stupefacenti da un precedente segmento investigativo nell’intera borgata di Tor Bella Monaca. che aveva consentito, agli stessi militari, nel giugno del 2016, di dare esecuzione ad Cambio ai vertici dell'organizzazione un’altra ordinanza che disponeva misure Più in particolare, il monitoraggio della cautelari nei confronti di 33 persone piazza di spaccio nella fase post-esecuzione appartenenti alla medesima associazione, ha consentito di acclarare una inesauribile atteso che lo svolgimento delle precedenti e non sottovalutabile capacità evolutiva indagini, a partire dall’anno 2014, aveva dell’associazione in grado di fronteggiare dato contezza dell’esistenza di una ampia anche lo stato di detenzione dei suoi vertici organizzazione dedita allo spaccio di ed una non parificabile duttilità e capacità sostanze stupefacenti di vario genere (per di adattarsi a tali circostanze; come lo più cocaina ed hashish) davanti alle evidenziato dagli oltre quaranta arresti in palazzine popolari ubicate tra il civico flagranza con contestuale sequestro di N.322 e N.338 di Via San Biagio Platani, migliaia di dosi di cocaina, operati dai nel quartiere romano dei Due Leoni. Carabinieri, in quel luogo, anche nelle fasi successive e precedenti alle indagini del Gli arresti del 2014 in via San Biagio 2014. Platani Le attività di prevenzione e controllo del continua territorio svolte dai Carabinieri avevano Page 14

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ARMA Da ruolo marginale a vertice del 'sistema' Nonostante l’evoluzione dell’organigramma criminale dell’associazione, le indagini svolte hanno consentito di giungere all’identificazione dei nuovi sodali e di accertare i nuovi ruoli ricoperti dai soggetti, che nelle precedente indagini, avevano ricoperto un ruolo solo marginale, cui è spettato l’onere di raccogliere l’eredità dei vertici arrestati nel 2016, al fine di garantire la continuità delle illecite attività; necessaria a dimostrare la costante ed inesauribile presenza del sodalizio nel territorio e a garantire il mantenimento dei sodali reclusi e delle loro famiglie. Spaccio a Tor Bella Monaca Quella odierna è solo l’ultima delle importanti e recenti attività investigative condotte dai Carabinieri e dalla DDA nel quartiere periferico del VI Municipio delle Torri, finalizzate alla disarticolazione di consolidati sodalizi criminali che, per anni, hanno gestito il traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere, rendendolo terreno fertile, proficuo e tristemente noto per lo spaccio tra le palazzine popolari. Tali operazioni testimoniano la costante attenzione degli inquirenti sul fenomeno in atto e la capacità investigativa di monitorare, anche nelle fasi successive ad importanti indagini, le evoluzioni dei sodalizi criminali e di individuare, immediatamente, i nuovi vertici, al fine di stroncarne “sul nascere” qualsiasi tentativo di riorganizzazione. Punizioni e disobbedienza Di comprovata importanza, le dichiarazioni testimoniali rese ai Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca, nel febbraio 2016, da uno dei pusher stabilmente impegnati nelle attività di spaccio, che, oltre a fornire importanti elementi investigativi, permetteva di accertare lo stato di completa sudditanza dei consociati al volere dei vertici del gruppo criminale, pronti a reprimere, con violenza, qualsiasi tentativo di “disobbedienza” e a “punire” con aggressioni di gruppo quei sodali, ritenuti responsabili di eventuali errori nell’espletamento dei turni di lavoro loro designati (ammanchi di stupefacente, di denaro, eccetera). Collaboratore di giustizia Altro elemento chiave Page 15

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indagine, la testimonianza di un collaboratore di giustizia, prima ai vertici dell’associazione, le cui dichiarazioni hanno permesso di far luce sulle modalità ed i tempi di spaccio dell’organizzazione, di delineare con esattezza i ruoli dei vari sodali, confermando una programmatica rimodulazione strutturale che ha garantito la prosecuzione delle attività di spaccio. Le dichiarazioni rese dal collaboratore e dal testimone hanno offerto, per la prima volta, la possibilità di conoscere le dinamiche dei gruppi criminali dall’interno, e, pertanto, costituiscono senza dubbio un importante viatico anche per le indagini future. Il 'sistema' dello spaccio a Tor Bella Monaca Sulla piazza si è registrata la presenza di pusher italiani di diverse età, compresi minorenni, di sesso sia maschile che femminile, e di diversa nazionalità. Tra i clienti vi erano, invece, sia uomini che donne, di diverse estrazioni sociali e età (dai 18 ai 55 anni) e non si esclude anche alcuni minorenni. Nel corso di quest’ultima parte delle indagini, sono già state arrestate in flagranza 13 persone e recuperato un significativo quantitativo di cocaina e documentati oltre duecento episodi di spaccio. Venti arresti per spaccio a Tor Bella Monaca L’operazione ha interessato oltre duecento Carabinieri coadiuvati dai cinofili, da un elicottero dell’Arma e da personale dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”. Stamattina gli investigatori hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 20 persone (tra cui 1 donna), appartenenti all'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina, radicata nella città di Roma con base operativa e logistica nel quartiere di Tor Bella Monaca.

www.romatoday.it

dell’odierna

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E cco i l g ov e rno C ont e : 1 8 m i ni s t ri , 5 d onne

Sottosegretario Giorgetti, Di Maio e Salvini anche vicepremier 01 giugno 2018 Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno Ministro della Salute: Giulia Grillo Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani Ecco il governo giallo-verde a guida del professor Giuseppe Conte: dopo ottantotto lunghe giornate di trattative, veti, rotture e convergenze, l'esecutivo M5S-Lega vede la luce. Ecco la lista dei 18 ministri, di cui 5 donne, pronti a giurare al Quirinale il 1 giugno alle 16. La squadra del professor Giuseppe Conte sotto la regia dei due soci di maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti Ministro dell'Economia: Giovanni Tria

Ministro del Sud: Barbara Lezzi Ministro dell'Ambiente: Sergio Costa Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana Ministro dell'Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli Ministro dell'Istruzione: Marco Bussetti Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli (ANSA)

Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier) Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier)

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Mattarella celebra l'impegno delle Forze Armate "Militari al fianco dei cittadini e dei popoli gravati dalla guerra". Conte: "Festa di tutti noi" 02 giugno 2018

Celebriamo oggi il 72 anniversario della nascita della Repubblica. Da quel 2 giugno 1946, in cui si espressero i cittadini italiani, abbiamo vissuto anni intensi verso una profonda coesione del popolo italiano, in un cammino ispirato dalla nostra Carta Costituzionale, architrave delle istituzioni e supremo riferimento per tutti". Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, in occasione della Festa della Repubblica. Il messaggio "Valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno sono il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa". "Dalla condivisione di essi - prosegue Mattarella nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale. Trova conferma in questo quadro il rilevante apporto garantito dalle Forze Armate, alle quali esprimo forte e convinto apprezzamento. La preziosa opera che svolgono al fianco dei cittadini in Patria, e in tante travagliate regioni del mondo a sostegno della stabilità e per l'assistenza alle popolazioni gravate dai conflitti, è la migliore testimonianza del contributo che recano alla costruzione di una cornice di sicurezza per il nostro Paese. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati lontano dalle proprie case ed Issue 1

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affetti, giungano un fervido augurio e la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!". La s fi l a t a Come da tradizione il capo dello Stato si è recato al Vittoriano di piazza Venezia, dove ha deposto una corona d'alloro al Milite Ignoto. Un applauso dalle tribune ha accolto l'arrivo di Mattarella ai Fori Imperiali dove è prevista la parata militare. Il Presidente, accompagnato dal neo ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha sfilato lungo via dei Fori imperiali a bordo della Lancia Flaminia scoperta da sempre utilizzata dai capi dello Stato nelle manifestazioni ufficiali. Mattarella ha poi raggiunto il palco d'onore, dove lo attendevano il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, diversi ministri, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il presidente della Camera, Roberto Fico, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Mattarella ha stretto la mano ad ognuno, poi ha ricevuto gli onori militari e infine ha cominciato ad assistere alla sfilata che si concluderà con la fanfara dei Bersaglieri. Il nuovo governo Per il nuovo governo è stato un prestigioso esordio. Conte, accolto da applausi e strette di mano, al suo arrivo all'Altare della Patria ha ricordato che quella del 2 giugno è "la festa di tutti noi". Salvini si è detto "emozionato. Non mi aspettavo di essere qui da ministro". Di Maio è, invece, già proteso sul suo incarico come ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Per M5s avere questo dicastero significa "lavoro per chi non ce l'ha, lavoro per chi ce l'ha ma senza dignità, lavoro per gli imprenditori che fanno girare l'economia e pensioni per chi ha lavorato una vita. Già da oggi pomeriggio sarò al lavoro al ministero e insieme a me ci saranno tanti altri ministri al lavoro e credo che veramente possiamo fare la differenza". www.interris.it

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Google non rinnova il contratto con il Pentagono: «I droni possono uccidere»

03 giugno 2018 Google non rinnoverà il contratto con il Pentagono nell’ambito del progetto «Maven» per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che analizzi il materiale video raccolto da droni militari. L’annuncio è arrivato alla Bbc, al termine di settimane di polemiche in cui diversi dipendenti si erano dimessi proprio in segno di dissenso rispetto al progetto di collaborazione con il Pentagono, e in migliaia avevano firmato una petizione per fermarlo. Il programma in questione sfrutta il programma di intelligenza artificiale TensorFlow per analizzare le immagini catturate dai droni del Pentagono e distinguere in modo automatico dei potenziali obbiettivi nelle missioni militari o anti-terrorismo. Oltre 4mila dipendenti, in una lettera aperta all’amministratore delegato Sundar Pichai, avevano sotto-

lineato come Google non dovrebbe occuparsi di guerra: «Quei droni possono uccidere» si leggeva. Il timore era proprio che il progetto «Maven» fosse il primo passo verso l’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione di un nuovo tipo di armamenti. E a poco sono valse le rassicurazioni dei vertici Google sul carattere inoffensivo del progetto, così come la promessa di un codice etico per l’uso dell’intelligenza artificiale in campo militare. Alla fine è arrivato il passo indietro del colosso di Mountain View: la responsabile di Google Cloud Diane Greene ha annunciato che alla sua scadenza, il prossimo anno, il contratto da 9 milioni di dollari con il Pentagono non verrà rinnovato. www.corriere.it

L ' o ri g i n e d e l m a l e s u i b a m b i n i

04 giugno 2018

D al 1982, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha istituito la “Giornata

dei bambini innocenti Internazionale vittime di aggressioni”. Aggressioni che possono andare dai maltrattamenti fisici, ovvero i “corporal punischement”, a quelli psicologici, alla violenza assistita, all’essere vittime impotenti di persecuzioni o guerre. Giornata che si celebra ogni 4 giugno per ricordare alle famiglie, ai popoli, ai governanti del mondo, il dolore e i gravissimi guasti e traumi psicofisici che possono affliggere i minori innocenti che subiscono queste aggressioni. E che per questa ragione si ammalano nel corpo e nella mente. E, ancora, per denunciare i danni di cui sono vittime i minori che Issue 1

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assistono ad aggressioni e a violenze in casa e nel sociale. Si pensi, ad esempio, alle guerre che, nel mondo, coinvologono ben 250 milioni di minori, i quali non possono reagire se non “pietrificandosi” fisicamente e mentalmente, se non fuggendo e nascondendosi. Magari e, soprattutto, al seguito di genitori, parenti e/o, comunque, di adulti che, pur volendo, non possono assicurare loro alcuna protezione o difesa. Vittime I bambini che sono vittime innocenti di questi abusi, soprusi, persecuzioni, menomazioni, guerre; i bambini costretti a subire e, perfino, a fare violenza ad altri poiché, nonostante siano minori, vengono

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arruolati e preparati a fare la guerra, ad uccidere e a farsi uccidere, vengono feriti, spesso in modo irrimarginabile, oltre che nel corpo, nell’anima. La loro mente subisce un così grave choc – quello, anzitutto e soprattutto, di sentirsi soli, impotenti, indifesi, di fronte al male e alla morte – che essi possono adottare crescendo, comportamenti auto o etero aggressivi. Ovvero, possono deprimersi fino al punto di ammalarsi, fisicamente o mentalmente, perfino, di suicidarsi. Oppure, possono trasformare il loro dolore, per essere stati vittime di violenza, nel bisogno di “scaricare” quello che hanno patito su altre persone. Per vedere negli occhi di altri inividui la loro stessa paura, la loro stessa umiliazione, il loro stesso disorientamento, la loro stessa sottomissione e disperazione. Per evitare di sentirsi vittime diventando aguzzini spesso per sempre. Circolo vizioso Poiché dietro chi pratica la violenza nei confronti di minori innocenti - ma anche di donne, anziani ed esseri umani indifesi - c’è sempre un’esperienza di abuso, di male e di morte che ha favorito lo strutturarsi di una crudeltà difensiva e vendicativa. Una crudeltà capace di alimentare distruttività e criminalità, anzitutto e soprattutto, in quegli esseri umani che sono cresciuti nell’odio e nella paura. Così, la giornata del 4 giugno nasce anche in nome della

necessità di prevenire nei bambini- e, non soltanto - ogni esperienza estrema di violenza, paura, odio di cui essi possono essere vittime. In ogni situazione nella quale l’angoscia di morte, madre di tutte le altre, non può trovare, nella conoscenza, nell’alleanza, nel rispetto, nell’inclusione, nella misericordia, la vera, necessaria forza per essere arginata, contenuta, gestita. E trasformata, poi, in “risorsa” perchè comune a tutti gli esseri umani. L'Agenda Non a caso, “l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, approvata nel 2015, prevede un piano universale per il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs), per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Il raggiungimento degli obiettivi che l’Agenda assicurerebbe è la riduzione di conflitti e povertà, l’accesso all’acqua e al cibo, l’istruzione e, in generale, la creazione di un mondo più sicuro per i bambini di tutto il mondo”. Un mondo nel quale vengano offerti da autorità autorevoli,familiari, educative, sanitarie, legali, socialipresenti e competentiinterventi culturali ed economici, governativamente previsti e mirati a prevenire, in ogni ambito e ad ogni livello, violenze, abusi, degrado, disperazione nella vita dei minori, futuri adulti. www.interris.it

Riforma delle intercettazioni, primo scoglio p e r B ona f e d e , l ’ A nm chi e d e l o s t op 04 giugno 2018 Roma - La riforma delle intercettazioni e quella dell’ordinamento penitenziario: sono i due grossi temi che il nuovo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede trova nell’immediato sul suo tavolo, come eredità dal suo predecessore, Andrea Orlando. Il ministro ha incontrato per la prima volta i dipendenti di via Arenula e a loro ha assicurato che non intende buttare tutto all’aria ma che considera la «continuità» un valore.

dossier che attende il nuovo inquilino di via Arenula: l’entrata in vigore del nuovo provvedimento, già approvato in via definitiva, è fissata per il 21 luglio. E qui il guardasigilli dovrà decidere se accogliere le sollecitazioni arrivate dall’Anm e dal suo numero uno, Francesco Minisci, il quale è tornato a chiedere ancora una volta di rinviare l’applicazione di una «riforma sbagliata, che danneggia indagini e diritto di difesa», e di ripensarla.

Intercettazioni - È il primo, scottante Issue 1

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Anche perché «non sono nemmeno pronte le strutture»: se si mantenesse la data prevista, la riforma sarebbe «inapplicabile», avverte li leader dei giudici. Bonafede, quindi, dovrà capire a breve se, e in che misura, accogliere le istanze dei magistrati e tener fede alle sue passate valutazioni, quando sosteneva che il testo sulle intercettazioni «è una follia». Carceri - La riforma dell’ordinamento penitenziario doveva rappresentare il coronamento del processo messo in moto dall’ex guardasigilli. Invece è rimasta al palo prima delle elezioni perché poco appetibile in campagna elettorale, e da quelle secche non è più uscita, nonostante gli appelli delle associazioni, dei Radicali, del garante dei detenuti, dei penalisti, e i tentativi di sblocco dello stesso Orlando. Il cuore della riforma, un decreto attuativo, è rappresentato dall’estensione delle misure alternative al carcere: chi ha una pena residua fino a 4 anni, vi può accedere, se il magistrato di sorveglianza dà l’ok. Ora il governo, e al suo interno Bonafede,

dovranno decidere cosa fare del testo: se completare o meno l’iter di un provvedimento che il leader della Lega, oggi al Viminale, Matteo Salvini, ha definito senza mezzi termini un decreto «salva-ladri», oppure trovare una via mediana prevedendo correttivi. Va detto che a metà aprile, quando il provvedimento era praticamente a bagnomaria, fu il presidente della Camera Roberto Fico, M5S, a chiedere una riflessione per valutare di riprendere l’esame della riforma. Nella scorsa legislatura, da deputato e vice presidente della commissione Giustizia, Bonafede ha più volte caldeggiato un nuovo piano carceri e sostenuto l’idea della certezza della pena. Ora su questi temi ci sarà la prova del nove. Un appello arriva intanto dal Consiglio nazionale forense: la riforma è necessaria ed è importante che il governo la valuti con «grande serenità», dice il presidente Andrea Mascherin. www.ilsecoloxix.it

Pensioni: cosa sono la quota 100 e le altre idee di Lega e M5S. 05 giugno 2018 Opzione donna, quota 100 e pensione di cittadinanza. Ecco i pilastri su cui potrebbe poggiare (ma il condizionale è d’obbligo) la nuova previdenza targata Lega e Movimento 5Stelle, le forze politiche vincitrici delle ultime elezioni del 4 marzo, che hanno appena formato una nuova maggioranza parlamentare che appoggia l'esecutivo guidato da Giusppe Conte. Nel contratto di governo che i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno messo a punto, un ampio spazio viene riservato alle pensioni, con l’obiettivo di smontare pezzo per pezzo la Legge Fornero, l’ultima riforma previdenziale approvata in Italia nel dicembre 2011. Ecco, di seguito i principali provvedimenti messi in cantiere dalla nuova maggioranza.

Quota 100 La misura previdenziale più significativa contenuta nel contratto di governo è l’introduzione della cosiddetta Quota 100. Si tratta di un sistema che consente di andare in pensione quando la somma dell’età anagrafica del lavoratore e dei suoi anni di contributi supera una determinata soglia, fissata appunto a 100. Esempio: chi ha 64 anni potrà mettersi a riposto se ha accumulato almeno 36 anni di contributi. A chi ha compiuto 66 anni, invece, basterà avere 34 anni di carriera alle spalle. Non è ancora ben chiaro, tuttavia, se pe rl'accesso alla quota 100 verrà fissata comunque una soglia minima di età (si parla infatti della possibilità che sia richiesto come requisito l'aver compiuto almeno i 64 anni). continua

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Inoltre, il contratto di governo prevede anche la possibilità di accedere a una nuova pensione di anzianità per chi ha accumulato 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Si tratta di finestre di uscita dal lavoro più generose rispetto a quelle previste dalla Legge Fornero che permette di andare in pensione attorno ai 67 anni (con l’assegno di vecchiaia) o con 42 anni e 10 mesi di carriera (41 anni e 10 mesi per le donne), indipendentemente dall’età. Opzione Donna L’accordo di governo ormai prossimo alla firma prevede anche la reintroduzione dell’Opzione Donna, un sistema che permette alle lavoratrici del settore pubblico e privato di mettersi a riposo con appena 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi. Chi vuole avvalersi dell’Opzione Donna deve però accettare che la sua pensione

venga calcolata interamente con il poco vantaggioso metodo contributivo, un sistema comporta un taglio di almeno il 3040% rispetto all’assegno che maturerebbe invece con il più conveniente metodo retributivo (cioè in proporzione alla media degli ultimi stipendi). Pensione di cittadinanza Il terzo pilastro della nuova previdenza di Lega e 5Stelle è l’introduzione di una pensione di cittadinanza di 780 euro al mese, ben più alta dell’assegno minimo di 500 euro. La nuova rendita spetterà a tutte le persone anziane che non sono più in età da lavoro e si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta. La pensione di cittadinanza, tuttavia, in una prima fase potrebbe essere esclusa dai provvedimenti in materia di pensioni adottati dal nuovo governo. . www.panorama.it

Donne dell'Isis alla sbarra: "Nessuna pietà".

06 giugno 2018 Dieci minuti d'udienza, talvolta meno, e poi via lungo il loro personale "miglio verde". Nessun avvocato, nessun rappresentante dei propri Paesi d'orgine. Ad accompagnarli solo i loro bambini, figli di una promessa o di uno stupro, a seconda dei casi. Eredi senza patria del regno del terrore di Abu Bakr al-Baghdadi, califfo supremo del sedicente Stato islamico. Processi sommari Un terra promessa, un paradiso terrestre da costruire sul sangue dei "crociati" occidentali. "Venite e vedrete" dicevano loro. Poi la realtà: morte, guerra e sopraffazione. A seguire la cattura e il giudizio sommario da parte delle autorità irachene, svolto seguendo una sola regola procedurale: nessuna pietà. Per le "donne dell'Isis", le mille straniere Issue 1

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arruolatesi nel Califfato che in questi giorni sono alla sbarra davanti alla Corte penale di Baghdad, il destino è già segnato: la morte per impiccagione o l'ergastolo. Quaranta sono state già condannate al patibolo all'esito di udienze durate meno di un quarto d'ora. Alle imputate non viene chiesta alcuna spiegazione. Per i magistrati il quadro probatorio si basa su un solo elemento: se hanno abbandonato il proprio Paese per sposare la causa jihadista vuol dire che volevano farlo. Poco importa se quelle donne magari non hanno mai combattuto o se sono state ingannate e cadute nella trappola dalla rete di propaganda islamista. Non c'è colpa, non c'è circonvenzione, non esiste lavaggio del cervello: c'è solo dolo.

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La testimonianza Tra quelle in attesa di condanna c'è anche Djamila Boutoutao, 29enne francese. "Sto impazzendo qui", ha dichiarato al Guardian. "Affronto una condanna a morte o all'ergastolo e nessuno mi dice niente: non l'ambasciatore, non le persone in prigione". Era arrivata in Iraq nel 2014 con il marito e due figli. Ora è rimasta solo lei con la piccola figlia. "Vi prego non fatemela portare via: chiamate i miei genitori e provvederanno loro a lei", ha scongiurato le guardie più volte. Il dramma dei bambini dramma riguarda infatti anche 820 bambini, apolidi e disprezzati dalla popolazione irachena, senza un futuro certo. Secondo alcune stime, negli ultimi 4 anni almeno 5mila donne avrebbero dato alla luce figli in Stati nei quali, anche in tempi normali, non sarebbero in grado di offrire tutele adeguate. Numerose organizzazioni internazionali si stanno muovendo per calcolare il numero esatto degli orfani e delle vedove dell'Isis. "Qui nessuno si occuperà di loro, non li toccheranno nemmeno - ha raccontato al quotidiano britannico Ahmed al-Raqqawi, combattente anti Daesh - sono stati cresciuti facendogli credere di essere dei re". Ora si ritrovano soli, con la prospettiva di restare senza la propria mamma. Il

Indifferenza I governi dei Paesi d'origine delle donne, del resto, continuano a mostrarsi ostili nei confronti delle loro concittadine finite

davanti alla giustizia irachena per crimini di natura terroristica, sostenendo che vadano processate direttamente in loco. La Francia, ad esempio, se da una parte non ha respinto quante sono riuscite a fare ritorno in patria (dove saranno comunque processate), dall'altra non sta aiutando a riportare idietro chi non ha avuto modo di lasciare l'Iraq. Maggiore clemenza è stata, tuttavia, riservata ai bambini. Destino di morte Così la macchina della giustizia di Baghdad continua a fare il suo corso. I giudici locali si sono sobbarcati la responsabilità di dare nel più breve tempo possibile una risposta alla popolazione, stremata dalla guerra lanciata dall'Isis a partire dal 2014. Il capitolo terrorismo, in un Paese che dal 2003 non conosce pace, va chiuso subito. Regola implicità che diventa il presupposto della sommarietà dei giudizi. Pochissime sono le assoluzioni. Una donna, pochi giorni fa, si è salvata dal patibolo grazie alla testimonianza del fratello che ha confessato di averla costretta ad arruolarsi. Episodi marginali. Di fatto per le ex jihadiste le speranza di non finire davanti al boia (o in cella per tutta la vita) sono pochissime. E in ogni caso, fuori dalle aule di giustizia, quale futuro le attenderebbe? "Siano dannati - ringhia Mustafa Rashid, autorivenditore della capitale, a proposito dei foreign fighter - non meritano pietà, nemmeno le donne". www.interris.it

Nato, Trenta: Italia rispetta e onora impegni presi 07 giugno 2018 L'Italia "rispetta e onora sempre gli impegni presi", ma "per quel che abbiamo dato finora e vogliamo continuare a dare", ritengo sia arrivato il momento "anche di ricevere". È "una questione di solidarietà". Lo ha detto il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, alla Nato, riferendosi secondo quanto si apprende - alle missioni. "Oggi su questo tavolo chiedo che si rafforzi la volontà di una Nato più attenta Issue 1

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al Mediterraneo" che dia sostegno all'Italia e all'Ue sulle "principali sfide che ci troviamo di fronte: lotta al terrorismo e lotta al traffico di esseri umani", ha aggiunto. Torna sulla vicenda delle sanzioni alla Russia il viceremier Luigi Di Maio. E, dopo la presa di posizione dell'ambasciatrice alla

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Nato sull'apertura sulle sanzioni del premier Conte, specifica che l'Italia resta nella Nato anche se dialoga con tutti. Intanto da Mosca arriva l'apprezzamento per la posizione italiana.

Mosca conta di lavorare "congiuntamente con il nuovo governo italiano nello spirito della continuità positiva dei rapporti russoitaliani". Lo ha detto il ministero degli Esteri russo rispondendo all'ANSA. Quanto "Restiamo nella Nato e alleati degli Stati alle sanzioni "non siamo stati noi a Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo introdurle ma senz'altro accoglieremmo approcci ponderati e con gli altri Paesi, come la Russia, così positivamente come è sempre stato". Lo ha detto il ragionevoli. ministro al Lavoro, Luigi di Maio, a Le dichiarazioni "del presidente del margine di un incontro con i vertici della Consiglio Giuseppe Conte al Parlamento Leonardo nello stabilimento di Pomigliano italiano dimostrano l'intenzione del capo d'Arco. "Non mi preoccupa l'altolà per le del nuovo governo di cooperare con il sanzioni alla Russia - ha aggiunto - il nostro nostro Paese: la Russia intende fare è un Governo alleato agli Stati Uniti che altrettanto". "Naturalmente - ha aggiunto vuole lasciare l'Italia negli accordi, nelle il nuovo governo di coalizione sta soltanto alleanze, garantendo continuità a quello iniziando il suo lavoro e le sue priorità che è già stato". "Questo non sarà un nella politica estera devono ancora essere Governo supino alle volontà degli altri ancora precisate". "In particolare Governi", ha aggiunto Di Maio, chiarendo prosegue il ministero - il presidente della che "l'Italia storicamente ha avuto una Federazione russa Vladimir Putin nel funzione nell'ambito dell'alleanza occi- messaggio di auguri a Giuseppe Conte per dentale, nell'ambito della Nato, di essere il suo insediamento si è detto a favore dello un Paese che dialogava con i Paesi sviluppo di un dialogo politico costruttivo dell'est". "Abbiamo sempre dialogato con nonché della cooperazione di partnership Paesi come la Russia - ha detto - ma anche nella soluzione dei principali problemi con Paesi del mediterraneo, come del Nord regionali e globali". Africa, che ci permetteranno anche di risolvere il problema dei flussi migratori". (ANSA)

Avvocati tributaristi: riforma fiscale necessaria e non s ol o f l a t t a x 08 giugno 2018 Non perdere l'occasione per approvare un Testo Unico sull'accertamento, intervenire sulla Riscossione e rafforzare lo Statuto dei diritti del Contribuente. Riforma fiscale necessaria ma non solo Flat Tax. Il sistema tributario richiede correttivi di diritto processuale senza al contempo trascurare gli aspetti sostanziali relativi alle modalità di accertamento e riscossione da parte dell'amministrazione finanziaria, attività amministrativa su cui si gioca certezza ed equità del rapporto tra fisco e contribuenti. Uncat, Unione nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, ha tenuto oggi la riunione del comitato scientifico per Issue 1

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analizzare una prima bozza di documento programmatico di riforma fiscale che sarà al centro del Congresso associativo, che si terrà a Milano il 28 e 29 settembre. La proposta definitiva approvata a Milano sarà presentata come mozione al congresso nazionale forense di Catania. In relazione ai temi finora annunciati dal Governo Conte (Flat tax, “pace fiscale” e cancellazione di alcuni istituti di accertamento e antievasione), Uncat attende la declinazione formale in proposte normative su cui fornire un contributo tecnico circa la più efficace sostenibile fattibilità.

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Bene, comunque, la direzione di limitare le “presunzioni legali” a favore del Fisco e di rimettere all'Amministrazione l'onere della prova, interventi che promuovono un rapporto più trasparente fisco-cittadini. “Per gli avvocati tributaristi, infatti, l'idea di giustizia tributaria non può esaurirsi solo nel processo, poiché riguarda il diritto sostanziale ed i comportamenti dell'Amministrazione e del contribuente”, specifica il presidente Antonio Damascelli. “La giustizia tributaria è collegata alle modalità di amministrazione e di riscossione dei tributi nel rispetto dei principi costituzionali e della legge ordinaria”. Uncat intende richiamare l'attenzione del Governo e del Parlamento sul sistema di diritto positivo, che risulta complicato dal succedersi di interventi legislativi modificativi e dal moltiplicarsi delle fonti, tra cui quella giurisprudenziale occupa una funzione assorbente e la prassi dell'amministrazione diventa regola, discrezionale

e non sempre fedele alle norme. Oggi sono stati individuati i temi principali da cui partire: unicità della disciplina dell'accertamento estesa a tutti i tributi erariali e locali; previsione del contraddittorio preventivo; predeterminazione dei termini di prescrizione; in ordine all'autotutela, eliminazione gli ampi margini di discrezionalità dell'Amministrazione e allargamento della tutela dei contribuenti nei casi di evidente illegittimità degli atti impositivi anche quando non impugnati; in materia di riscossione, riappropriazione da parte del giudice del controllo sugli atti esecutivi, svincolandoli dalla gestione domestica dell'agenzia delle Entrate – Riscossione; recupero nel processo del principio di “parità delle armi” e rivisitazione del rapporto tra processo tributario e processo penale. . www.ilsole24ore.com

G7 Canada, lo schiaffo di Trump agli alleati: lascerà il vertice a metà per volare da Kim 08 giugno 2018 NEW YORK - Donald Trump lascerà il summit del G7 – che si apre stasera in Canada – senza attendere la fine dei lavori. La Casa Bianca ha dato l’annuncio ufficiale: il presidente degli Stati Uniti se ne andrà a metà del vertice, alle 10.30 del mattino di sabato. Uno schiaffo agli alleati, un gesto senza precedenti da quando esistono questi vertici (più di quarant’anni). La motivazione ufficiale, è che il presideente vuole anticipare la sua partenza per Singapore volando direttamente dal Canada al Sudest asiatico, dove lo attende il summit a cui lui tiene assai di più: l’incontro testa a testa con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Ma la scusa logistica non regge. Per quanto il volo sia lungo, il summit con Kim è in programma per il 12 giugno e quindi non occorre certo partire con due giorni di Issue 1

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anticipo. Inoltre è davvero singolare che il presidente degli Stati Uniti abbandoni a metà un raduno coi suoi maggiori alleati, per riservare maggior riguardo a colui che sulla carta è ancora un acerimmo nemico (Stati Uniti e Corea del Nord non hanno mai firmato un trattato di pace dopo il conflitto del 1950-53). E’ evidente un’altra motivazione nello sgarbo alle sei maggiori economie di mercato del pianeta. Trump sa benissimo – non ne hanno fatto mistero Emmanuel Macron, Angela Merkel, e il padrone di casa Justin Trudeau – che molti alleati sono infuriati dai superdazi che l’Amministrazione Usa ha imposto sui loro prodotti. Il G7 sarà il luogo dove si esprimeranno le loro critiche e l’America risulterà abbastanza isolata (non completamente: è

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probabile che Giappone, Inghilterra e Italia siano meno determinati nell’attaccare Trump). Inoltre partendo alle 10.30 di sabato Trump non parteciperà alla sessione del summit dedicata al cambiamento climatico e alle politiche ambientali: un terreno su cui l’isolamento americano è totale dopo l’annuncio di questa Amministrazione che intende ritirarsi dagli accordi di Parigi.

Macron ha risposto: “Al presidente americano forse non importa di essere isolato, ma noi siamo pronti a firmare un comunicato a sei, se occorre”. E’ comprensibile il risentimento del presidente francese, che si era illuso di essersi costruito una relazione privilegiata con Trump, ma non ne ha ottenuto nulla. . www.repubblica.it

Fondazioni, Cda e società: le attività private dei ministri

09 giugno 2018 Nuovi ministri e vecchi conflitti d'interessi. Il governo giallo-verde ha già mostrato più d'un tallone d'Achille. Uno di questi è il famigerato conflitto d'interessi, argomento che i Cinquestelle hanno sempre sfruttato come arma polemica nei confronti dei loro avversari. Ma anche l'esecutivo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovrà gestire questa grana nonostante sia quello che nella storia della Repubblica presenta la più alta percentuale di membri al primo incarico in consiglio dei ministri: 89,5 per cento (come registra l'osservatorio politico Openpolis). Proprio sul conflitto di interessi è già scivolato il premier Giuseppe Conte quando, durante il suo discorso alla Camera, ha detto che «ciascuno ha il suo conflitto», affermando in sostanza null'altro che la verità. Infatti sul primo passo di Conte in ambito finanziario grava l'ombra del conflitto di interessi, come spiegato nell'articolo di Maddalena Camera. Non solo. Il premier è pure consigliere nel Cda della GHMS Venezia Spa, che tra l'altro possiede il Molino Stucky. Lussuoso hotel veneziano acquistato dall'imprenditore salentino, Leonardo Marseglia con l'assistenza legale dell'avvocato Conte. Il premier ricopre anche l'incarico di consigliere di sorveglianza della Peninsulare compagnia di assicurazioni. Entrambe queste partecipazioni non erano Issue 1

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citate nell'oramai curriculum.

tristemente

famoso

Il Pd ha promesso opposizione senza sconti e ha già depositato una legge sul conflitto di interessi con l'intento di colpire i rapporti tra la società di Davide Casaleggio e i rappresentanti politici grillini iscritti alla piattaforma Rousseau. «Il conflitto d' interessi che investe il Governo Conte deve essere affrontato immediatamente», dice il dem Camelo Miceli, che punta il dito contro le iniziative della Casaleggio Associati. Tra queste la presentazione rapporto E-commerce in Italia 2018 al quale partecipano «partner come Poste Italiane e Mashfrog, sponsor come Sap Hybris, Webperformance e Nexi». Miceli si chiede «come si comporteranno i pentastellati del governo quando ci sarà da fare scelte che potranno portare un vantaggio economico per questi colossi e Casaleggio». Non solo. Nel mirino di Miceli finisce pure il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Di Maio, che punta a favorire la diffusione delle auto ibride ed elettriche con incentivi alla rottamazione. Miceli però ricorda che il neoministro durante la campagna elettorale regionale siciliana, non solo ha «usufruito a titolo gratuito di autovetture elettriche della nota casa giapponese Nissan» ma si è addirittura comportato «da perfetto testimonial pubblicitario dell'auto elettrica».

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Miceli si chiede «se Di Maio si asterrà quando il governo dovrà deliberare finanziamenti che incentivino l'acquisto di auto elettriche». In attesa di una eventuale nuova legge anche le norme attuali pongono seri problemi per molti rappresentanti del governo. Toccherà all'Antitrust valutare eventuali incompatibilità. Ma chi corre rischi oltre lo stesso Conte? Sempre Openpolis ricorda che il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli ha interessi in 3 società: la Most Consult Srl, dove è presidente e pure proprietario al 75 per cento; la Most S.A.S di Lucia Veleva, socio e Nuova Accademia SrL, consigliere. Poi c'è Giulia Bongiorno: il ministro per la Pubblica Amministrazione tra l'altro è nel

cda della Juventus calcio. Elisabetta Trenta, ministro della Difesa è nel comitato direttivo del Consortium for research on intelligence and security service. Ci sono poi tre ministri che hanno incarichi in fondazioni politiche e think tank. Il titolare della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi, e quello degli Affari Europei, Paolo Savona sono membri del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia. Ma Savona fa parte anche della Fondazione Iustus di Giulio Tremonti insieme al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che è pure nella FondazioneUniversitaria Ceiseconomia Tor Vergata. www.ilgiornale.it

Migranti, perché Salvini può chiudere i porti (anche se la scelta fa discutere) 10 giugno 2018 Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha negato l’autorizzazione alla nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, di approdare in un porto italiano e ha chiesto alle autorità di Malta di accogliere l’imbarcazione in quanto quello della Valletta è «porto più sicuro». In base a quale regole il Viminale, in accordo con il ministero delle Infrastrutture, ha potuto prendere questa decisione?

violare le leggi sull’immigrazione italiane, il diritto internazionale permette alle autorità italiane di impedire l’accesso della nave nelle acque territoriali. Inoltre, come ricostruisce un dossier dell’agenzia Agi, il Codice della navigazione stabilisce (all’articolo 83) che il ministero dei Trasporti possa vietare, «per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale».

La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (approvata nel 1982 e ratificata dall’Italia nel 1994) stabilisce all’articolo 19 che il passaggio di una nave nelle acque territoriali di uno Stato è permesso «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Il comma 2 precisa: tra le attività che potrebbero portare a considerare il passaggio non inoffensivo c’è anche «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero».

Ci sono poi le regole europee sulla gestione di migranti in mare. A febbraio è scaduta la missione Triton, sostituita dall’operazione Themis: la novità principale è il venire meno della clausola che obbligava di fatto qualunque imbarcazione a portare i naufraghi soccorsi in Italia. Con Themis gli interventi di salvataggio potranno trasportare i migranti in un porto greco, libico, spagnolo o proprio a Malta, l’isola che finora ha sempre limitato al massimo gli sbarchi nei suoi porti: in questo modo verrebbe applicata la legge del mare stabilita dalla convenzione di Amburgo in base alla quale i naufraghi debbono essere portati nel porto più vicino al punto di soccorso.

Quindi se c’è il sospetto che la nave possa

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Con l’operazione Triton, spiegò il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri «era stato chiaramente scritto che tutti gli sbarchi» dei migranti soccorsi «sarebbero dovuti avvenire in Italia. Con Themis torniamo al fatto che sono i Centri di coordinamento di soccorso marittimo (Mrcc) che devono decidere dove farlo. Quindi non sarà più nel 100% dei casi in Italia». In base alla Convenzione di Amburgo tutti gli stati costieri del Mediterraneo sono tenuti a mantenere un servizio di Sar (programma di assistenza e salvataggio ) e le Sar dei vari stati devono coordinarsi tra di loro. Il Mar Mediterraneo è stato suddiviso tra i Paesi costieri nel corso della Conferenza Imo (International maritime organization) di Valencia del 1997. Secondo questa ripartizione, l’area di responsabilità italiana rappresenta circa un quinto dell’intero Mediterraneo; il governo maltese, responsabile di una zona vastissima, si è avvalso sinora della cooperazione dell’Italia per il pattu-

gliamento della responsabilità.

propria

zona

di

Nella prassi il centro di coordinamento regionale Sar maltese non risponde alle imbarcazioni che la contattano né interviene quando interpellato dal Centro di coordinamento regionale Sar italiana. La mancata risposta dell’autorità maltese, tuttavia, non esime la singola imbarcazione che ha avvistato il natante in panne dall'intervenire: a seguito della mancata risposta (o risposta negativa) della Sar maltese, l’imbarcazione chiederà l’intervento della Sar italiana che coordinerà l'intervento. Quindi, in caso di soccorso di migranti in mare, da parte di Ong o navi mercantili, e dopo aver attivato l’intervento della nostra Guardia Costiera bisogna stabilire il “place of safety”, il cosiddetto luogo sicuro. Per l’Italia, il “place of safety” è determinato dall’Autorità Sar in coordinamento con il ministero dell’Interno. www.ilsole24ore.com

Trump e Kim firmano documento congiunto: "Al lavoro per completa denuclearizzazione"

12 giugno 2018 Con l’operazione Triton, spiegò il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri «era stato chiaramente scritto che tutti gli sbarchi» dei migranti soccorsi «sarebbero dovuti avvenire in Italia. Con Themis torniamo al fatto che sono i Centri di coordinamento di soccorso marittimo (Mrcc) che devono decidere dove farlo. Quindi non sarà più nel 100% dei casi in Italia». In base alla Convenzione di Amburgo tutti gli stati costieri del Mediterraneo sono tenuti a mantenere un servizio di Sar (programma di assistenza e salvataggio ) e le Sar dei vari stati devono coordinarsi tra di loro. Il Mar Mediterraneo è stato suddiviso tra i Paesi costieri nel corso della Conferenza Imo (International maritime organization) di Valencia del 1997. Secondo questa ripartizione, l’area di Issue 1

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responsabilità italiana rappresenta circa un quinto dell’intero Mediterraneo; il governo maltese, responsabile di una zona vastissima, si è avvalso sinora della cooperazione dell’Italia per il pattugliamento della propria zona di responsabilità. Nella prassi il centro di coordinamento regionale Sar maltese non risponde alle imbarcazioni che la contattano né interviene quando interpellato dal Centro di coordinamento regionale Sar italiana. La mancata risposta dell’autorità maltese, tuttavia, non esime la singola imbarcazione che ha avvistato il natante in panne dall'intervenire: a seguito della mancata risposta (o risposta negativa) della Sar maltese, l’imbarcazione chiederà l’intervento della Sar italiana che coordinerà

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l'intervento. Quindi, in caso di soccorso di migranti in mare, da parte di Ong o navi mercantili, e dopo aver attivato l’intervento della nostra Guardia Costiera bisogna stabilire il “place of safety”, il cosiddetto luogo sicuro.

Per l’Italia, il “place of safety” è determinato dall’Autorità Sar in coordinamento con il ministero dell’Interno. (ANSA)

Migranti, come funzionano i salvataggi e perché non basta chiudere i porti 13 giugno 2018 Matteo Salvini sembra aver pochi dubbi sull’esito della suo veto allo sbarco in Italia di Aquarius, la nave della Ong italofrancese Sos Méditerranée dirottata sulla Spagna con 629 migranti a bordo. Il respingimento è stato una «VITTORIA (in maiuscolo, ndr)», ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno, incassando il plauso di diversi ex alleati del centrodestra e annunciando la chiusura di altri porti in futuro. La soddisfazione non si è incrinata neppure alla notizia dell’arrivo di altri 900 migranti al porto di Catania, in questo caso traghettati da un’imbarcazione della Guardia costiera italiana. Anzi, l’operazione ha permesso di tracciare una linea di demarcazione fra chi potrà attraccare e chi no sulle nostre coste. «Per le navi delle missioni ufficiali i porti sono aperti, per le Ong no. Lo Stato fa lo Stato, i privati facciano i privati», ha detto Salvini ai cronisti che gli chiedevano conto di come si sarebbe comportato in futuro. In realtà la gestione delle cosiddette operazioni Sar (search and rescue, ricerca e soccorso)in mare dipende proprio dalla cooperazione di soggetti statali e privati. E si regge su una procedura più complessa di quanto traspaia dai tweet di Salvini e dal messaggio di fondo della sua misura:“basta” chiudere i porti per ridurre l’afflusso di migranti e, prima ancora, allontanare l’Italia dalle rotte delle Ong. Come funzionano i salvataggi L’accusa, sposata anche dall’alleata francese Marine Le Pen, è che gli attori privati facciano da «taxi del mare», trasportando i migranti da una costa all’altra in cambio di denaro. In realtà le Issue 1

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imbarcazioni delle Ong intervengono esclusivamente in fase di salvataggio, in coincidenza con le già citate operazioni di ricerca e soccorso. Seguendo la stessa procedura che mette in moto le “nostre” navi di Guardia costiera e Marina militare. L’intervento non è figlio di iniziative private ma di un coordinamento curato dal Maritime rescue coordination centre (Mrcc), un organismo internazionale rappresentato in Italia dal Comando generale della Guardia costiera di Roma. L’area di responsabilità italiana si estende per 500mila chilometri quadrati, un quinto del mare Mediterraneo, ma questo non esclude operazioni esterne al proprio perimetro: il primo Mrcc che riceve notizia di un’emergenza deve mettersi in moto di conseguenza, anche se l’evento si verifica fuori da suo raggio di azione. Il salvataggio deve essere poi affidato a qualsiasi imbarcazioni che si trovi in area utile, tramite comunicazioni del Mcrr. È la stessa Guardia costiera, ricorda l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, a dichiarare che le operazioni di soccorso «fanno affidamento su qualsiasi nave per qualsiasi ragione presente nell'area interessata: navi governative, incluse quelle militari, quelle mercantili, ivi compresi i pescherecci, il naviglio da diporto e le navi adibite a servizi speciali – quali sono ad esempio quelle battenti bandiera italiana utilizzate da alcune Ong». Chi è in zona utile ha l’obbligo giuridico di muoversi, pena l’accusa di omissione di soccorso (disciplinata dagli articoli 113 e 1158 del codice di navigazione).

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Nel 2017, sempre secondo dati della Guardia costiera, sono state soccorse 114.286 persone: 46.601 solo dalle 10 Ong operative allora, 28.814 dalla Guardia costiera, 7.657 da Frontex e 5.913 dalla Marina militare, più altri attori (inclusa la Guardia di Finanza, che ha tratto in salvo 1.703 persone). In pratica le Ong hanno soccorso il 41% delle persone a rischio sul Mediterraneo. «Ma è assurdo considerare un fattore di attrazione economica il salvataggio in mare - spiega Carlotta Sami, portavoce per l’Italia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati - Il traffico degli essere umani inizia ben prima, a terra, attraverso network che prendono in ostaggio persone. Molte di queste non volevano neppure andare in Europa. E neppure in Libia». Il «luogo sicuro» e la chiusura dei porti Oltretutto, il salvataggio non equivale alla fine dell’impegno. L’operazione Sar, spiegano sempre dall’Alto commissariato Onu, si esaurisce solo con l’approdo in un «luogo sicuro» (calco dall’inglese place of safety): un luogo dove si possano fornire garanzie di sicurezza, soddisfazione dei bisogni primari e ricollocazione futura. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha detto che «non c’è scritto da nessuna parte che il place of safety debba essere un porto», anche se in realtà è vero il contrario: il luogo finale di destinazione

deve essere uno scalo marittimo, come centro di snodo per i futuri spostamenti dei migranti. L’ipotesi di scaricare tutte le responsabilità di gestione sulle navi delle Ong, paventata sempre da Toninelli, rischia di essere più che altro insostenibile. «Non solo dal punto di vista umanitario, ma proprio in termini logistici» spiega Giorgia Linardi, portavoce della Ong tedesca Sea Watch. In caso di una «serrata» dei porti italiani, prosegue Linardi, le navi sarebbero costrette a «vagare per almeno 10 giorni», riproducendo una situazione simile a quella che ha appena coinvolto Aquarius. «Dal nostro punto di vista non è in discussione che il meccanismo della distribuzione delle quote debba essere discusso in Europa aggiunge - Ma non lo si fa certo intervenendo sulla fase di salvataggio». Un ultimo aspetto è quello della gestione economica. Il niet su Aquarius si è comunque concluso con l’invio di due navi di Guardia costiera e Marina mercantile per affiancare il trasporto degli oltre 600 passeggeri verso Valencia. Costo totale? Secondo un calcolo di Gianfranco Librandi, un deputato del Pd, si parla di circa 2 milioni di euro (250mila euro al giorno per ciascuna delle due imbarcazioni). www.ilsole24ore.com

Russia 2018, parte il Mondiale 2.0 14 giugno 2018 Dopo sessanta anni non ci sarà il tricolore a sventolare sui campi del Mondiale che si mette in moto oggi a Mosca, con la prima sfida tra Russia e Arabia Saudita. Un gravissimo contraccolpo per il nostro calcio che seguirà la World Cup dal divano con tanto rammarico per quel che doveva essere e non è stato. L’Italia volta pagina ma lo fa anche la Spagna che si prende la prima pagina per il caso Lopetegui. Il ct iberico è stato esonerato questa mattina, come abbiamo già riportato in un precedente servizio, perché al presidente della Federcalcio spagnola, Rubiales, non è andato giù il fatto che il Issue 1

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suo ct, peraltro fresco di rinnovo fino al 2020, abbia deciso di accettare l’offerta del Real Madrid. Decisione che è stata comunicata al numero uno della Federazione appena cinque minuti prima dell’annuncio del Madrid e che ha mandato su tutte le furie..rosse il numero uno della federcalcio. Via Lopetegui e squadra affidata a Fernando Hierro, classe ’68, ex difensore del Real Madrid e della Nazionale, fino a poche ore fa ds della stessa federcalcio. Da questo pomeriggio ha svestito giacca e cravatta e indossato i pantaloncini per dirigere il primo allenamento delle Furie Rosse che venerdì esordiranno al mondiale sfidando a Sochi il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

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Trentadue le squadre al via, tutte unite da un unico sogno, quello di alzare al cielo di Mosca la Coppa del Mondo. Per alcune un obiettivo reale, per altre un sogno, per altre ancora è già stato bello esserci. Il via domani nella capitale russa, finale il 15 luglio, sempre allo stadio Luzniki. Ma vediamoli questi gironi. I gironi Il Gruppo A è quello dei padroni di casa della Russia che se la vedrà con il favorito Uruguay, Arabia Saudita ed Egitto. Facile pensare alla Celeste come favorita. Lo impongono anche la qualità della squadra che può contare su gente del calibro di Cavani, Suarez, dello juventino Bentancur e dell’interista Vecino, oltre a Godin e Gimenez. Sudamericani largamente favoriti. Alle loro spalle bagarre annunciata tra l’Egitto di Momo Salah e i padroni di casa della Russia. Decisivo sarà lo scontro diretto. Il Gruppo B è sulla carta scontato con Spagna e Portogallo avanti anni luce su Iran e Marocco. Sorprese non ce ne saranno nonostante il cambio in corso del ct in casa Spagna. Sul primato nel gruppo decisivo lo scontro diretto di venerdì. Nel Gruppo C, la Francia parte avanti a tutti: qualità ed esperienza fanno la differenza, tale da pensare che per i galletti sarà una passeggiata di salute. Da capire chi la seguirà alla fase ad elimnazione diretta tra Danimarca, Perù e Australia. Facile siano le prime due a giocarsi la piazza d’onore il 16 nello scontro diretto. Equilibrato invece il Gruppo D, dove però l’Argentina non dovrebbe avere problemi a staccare il biglietto per gli ottavi, con la Croazia subito dietro. Modric e soci hanno tanta classe e qualità, di sicuro superiore a Nigeria e Islanda che però non si annuncoiano clienti facili. Nell'E la certezza si chiama Brasile, squadra solida e robusta. Alle sue spalle diremmo Svizzera anche se non c’è da sottovalutare la Costa Rica e la stessa Serbia che ogni tanto si accende e rende possibile l’impossibile. Nel raggruppamento F, invece, Germania favorita per distacco, con il Messico subito alle sue spalle visto che Corea del Sud e Svezia non appaiono sulla carta squadre irresistibili (che rimpianto per l’Italia).

G, da capire solo in che ordine, con il Belgio leggermente favorito nonostante il ct Martinez abbia rinunciato a cuor leggero a uno come Naingglan. Solo passerella per Tunisia e Panama, felici già di esserci state. Infine nel Gruppo H, due squadre destinate a fare la differenza, Colombia e Polonia, con James Rodrigiuez e Lewandowski che non possono farsi neppure intimorire da Giappone e Senegal che, anche in questo caso, faranno passerella felici di aver partecipato. Il nuovo Var La prima di queste è rappresentata nella decisione di riunire in un'unica centrale operativa tutto il sistema Var. In questo caso a Mosca, ovunque si giochi. Si tratta di un Vor (video operation room) installato presso l’International Broadcast Centre di Mosca che è la casa dove tutte le emittenti presenti che hanno i diritti per la trasmissione delle gare hanno la propria base operativa. La struttura è stata nominata Fifa Var Room ed è collegata con tutti gli stadi attraverso una sofisticata fibra ottica cui saranno affidate anche le comunicazioni tra arbitro e Var. Aumenta anche il numero di occhi destinati alla revisione delle decisioni arbitrali. Dai due precedenti, un Var e un Avar, ai quattro impiegati qui in Russia. La figura principale resta quella del Var, con l’Avar1 che continuerà a seguire quanto accade in campo nel momento in cui l'addetto principale sarà impegnato in un silent check per valutare l'eventuale segnalazione all'arbitro. Errori al millesimo L’Avar2 si occuperà unicamente del fuorigioco e avrà a disposizione telecamere aggiuntive, mentre l’Avar3 sarà una sorta di sovrintendente. Cambia tutto anche a livello video, vista l’introduzione di più telecamere e la tecnologia in 3D che la Fifa ha scelto di adottare viste le difficoltà sull’interpretazione del fuorigioco. Un sistema che si preannuncia a prova di bomba, grazie a due "occhi" posizionati sui 16 metri per cancellare anche il minimo dubbio. Ogni stadio sarà dotato di 33 cam, le immagini saranno convogliate presso il Vor di Mosca e messe a disposizione degli arbitri in tempo reale.

Inghilterra e Belgio le favorite del gruppo Issue 1

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L'ultima novità è più spettacolare che tecnica, visto che gli spettatori potranno ricevere in tempo reale su maxischermo una spiegazione su quanto accaduto in campo. Una rivoluzione resa possibile in Russia grazie al presidente Putin che investito oltre 5 miliardi di euro per costruire i nuovi impianti. Più difficile applicarlo in Italia dove non esiste un'uniformità di infrastrutture tecnologiche all'interno degli stadi. L'Italia appunto. Gli Azzurri non ci sono ma un fetta del nostro

Pese c’è, con Pierluigi Collina a presiedere la commissione arbitrale della Fifa che, tra gli altri, ha convocato l’italiano Gianluca Rocchi in qualità di arbitro, mentre Irrati, Orsato e Valeri saranno addetti al Var. Il resto sarà solo campo. Dalle parole ai fatti. Il tempo è scaduto. Domani comincia il Mondiale. E sarà subito spettacolo.. www.interris.it

Migranti, gli abusi dei poliziotti francesi che respingono in Italia i ragazzini 15 giugno 2018 Ragazzini stranieri non accompagnati, di 12 anni o poco più, continuano ad essere respinti illegalmente verso l’Italia dalla polizia francese dopo la frontiera di Ventimiglia. Sono per lo più ragazzini africani sopravvissuti a viaggi drammatici, spesso riusciti a evitare i controlli camminando lungo sentieri pericolosi come il «passo della morte» che unisce Ventimiglia e Mentone, la località transalpina diventata il simbolo dei maltrattamenti degli agenti francesi. La legge prevede che i minori non accompagnati vengano affidati ai servizi sociali e abbiano il diritto di chiedere asilo in un Paese europeo per ricongiungersi a familiari o amici. Ma nessuna indagine in tal senso viene per lo più fatta, e ai ragazzini sono soltanto chieste le generalità per compilare il cosiddetto «refus d’entrèe». Le testimonianze Sheref, 16 anni, arriva dal Ciad ed è sbarcato a Lampedusa lo scorso agosto: «Ho provato 10 volte ad attraversare la frontiera, 8 a piedi e due in treno, mi hanno fermato, ammanettato, più volte picchiato e rispedito a piedi in Italia senza chiedermi se avessi familiari o amici in Francia». Un suo coetaneo, E., originario dell’Eritrea, racconta: «Ho provato già dieci volte ad attraversare la frontiera. Una volta a piedi, da solo, ma mi sono perso. Le altre nove volte in treno. La polizia francese sale sul Issue 1

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treno, ti afferra, ti fa scendere e ti rispedisce indietro». T., 15 anni, fuggito dalla guerra in Darfur: «Ho provato a passare. Eravamo in due, ci hanno fatto scendere dal treno strattonandoci e urlando, poi ci hanno spinti in un furgone nel parcheggio della stazione, ci hanno dato un foglio (il cosiddetto «refus d’entrèe», ndr) e ci hanno rimessi su un treno che tornava in Italia, senza spiegarci nulla». Maltrattamenti e abusi Quella di T., Sheref ed E. sono alcune delle testimonianze raccolte in «Se questa è Europa», un rapporto che documenta gli abusi e i respingimenti illegali in Italia compiuti dalla polizia francese. Lo hanno redatto Oxfam, Diaconia Valdese e Asgi, ong impegnate nella città ligure a soccorrere i migranti respinti e lì bloccati in condizioni di estrema vulnerabilità: 1 su 4 è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee. Il rapporto denuncia la brutalità della polizia francese verso i minori migranti che prima di essere respinti sono spesso vittime di altri abusi: registrati a volte come maggiorenni, le loro dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro

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falsificate, detenuti senza acqua, cibo o coperte e senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale. I ragazzi raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di Sim telefoniche. In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni. L’appello nel giorno dell’incontro tra Conte e M a c ro n «La situazione a Ventimiglia è lo specchio di un’Europa che sta tradendo i propri

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valori fondanti di solidarietà, non rispettando le norme nazionali ed europee alla base dell’idea stessa di Unione - dice Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne dei Programmi in Italia di Oxfam —. Per questo chiediamo al Governo francese di intervenire, per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori da parte della propria polizia di frontiera e al Governo italiano di attivarsi in ogni modo perché ciò avvenga». L’appello arriva con un tempismo perfetto nel giorno in cui il premier Conte sarà ricevuto, nel suo primo viaggio in Europa, da Macron. E i due leader non potranno ignorarlo. www.corriere.it

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro dell'indebito?.

RISARCIMENTO DANNI Scontro con un mezzo incendiato: si applica la disciplina sull'indennizzo diretto. Nell'ampio concetto di circolazione stradale indicato nell'art. 2054 c.c. è compresa anche la posizione di arresto del veicolo, sia in relazione all'ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia in relazione alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata, sia ancora con riguardo a tutte le operazioni cui il veicolo è destinato a compiere e per il quale esso può circolare nelle strade. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 14745/18; depositata il 7 giugno)

ESECUZIONE FORZATA Se le società (private) di riscossione tributi non pagano si può iniziare subito l'esecuzione forzata. Il termine dilatorio di cui all’art. 14, comma 1, del d.l. n. 669/1996 - così come modificato dall’art. 19-octies, comma 3, d.l. n. 148/2017, conv. dalla l. n. 172/2017- avente finalità di assicurare l’ordinato adempimento dei provvedimenti giurisdizionali e dei lodi arbitrali con efficacia esecutiva e comportanti l’obbligo di pagamento di somme di denaro, non trova applicazione nei confronti degli enti pubblici economici (ossia le società private di riscossione) atteso che la discrezionalità legislativa non ha ritenuto opportuna tale applicazione. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza n. 14739/18; depositata il 7 giugno)

ARRICCHIMENTO C A U SA

S E NZ A

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(Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza n. 14732/18; depositata il 7 giugno)

LOCAZIONE Rito del lavoro-locatizio: il termine lungo per impugnare decorre dalla pronuncia in udienza. Nelle materie in cui trova applicazione il rito del lavoro, il dies a quo di decorrenza del termine c.d. lungo di decadenza per la proposizione della impugnazione, previsto dall’art. 327 c.p.c. con riferimento alla pubblicazione della sentenza, deve essere individuato alla stessa data della udienza in cui è stato definito il giudizio, dando lettura del dispositivo e della esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione, con conseguente conoscenza legale del provvedimento, ai sensi dell’art. 176, comma 2, c.p.c., per le parti presenti o che avrebbero dovuto comparire alla udienza.. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza n. 14724/18; depositata il 7 giugno)

ORDINAMENTO PENITENZIARIO Moglie sottoposta a chemio: permesso per il marito detenuto.

Respinte le obiezioni proposte dalla Procura. Pur mancando il pericolo di vita, è GIUSTA evidente la gravità dei problemi di salute che affliggono la donna.

Convivenza e contributi volontari per la costruzione della casa: ripetizione Page 34

Gli effetti della sentenza di definizione delle questioni economiche, emessa in sede di divorzio a modifica dell’ammontare già determinato con precedente provvedimento in sede di separazione ed avente ad oggetto il contributo di uno degli ex coniugi per il mantenimento dei figli, retroagiscono alla data della domanda.

(Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 26062/18; depositata il 7 giugno)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Tassa rifiuti: Tia non dovuta se l ' i m m ob i l e è i nut i l i z z a t o? 3 0 m a ggi o 2 0 1 8

Non sarà tenuto al pagamento della TIA (tariffa di igiene ambientale) il contribuente che nella richiesta di esclusione della tariffa indichi l'inutilizzo dei locali del proprio immobile, non occupati e privi dei servizi essenziali, dunque inidonei alla produzione di rifiuti. Non è all'uopo necessario che la richiesta, una volta presentata, sia ripetuta ogni anno, dovendo intervenire solo laddove si verifichino dei mutamenti nella situazione precedente. Affermare il contrario significherebbe gravare il contribuente di un onere inutile e irragionevole, non funzionale rispetto a una corretta definizione dell'imposta. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, sezione tributaria, nella sentenza n. 13120/2018 accogliendo la richiesta del contribuente a cui erano state notificate cartelle di pagamento relative alla TIA (tariffa di igiene ambientale) non versata. La vicenda Il contribuente, tuttavia, lamenta l'illegittimità degli atti essendo l'immobile inutilizzato e la sua domanda trova accoglimento: il mancato utilizzo del bene, documentalmente provato, avrebbe reso lo stesso incapace di produrre rifiuti facendo così venir meno il presupposto impositivo. Decisione confermata in appello dalla Commissione Tributaria Regionale secondo cui correttamente era stato riconosciuto nella disponibilità di locali idonei alla produzione di rifiuti il presupposto della TIA, insussistente nella fattispecie avendo da tempo i locali dell'immobile perso tale idoneità per assenza dei servizi essenziali e mancata occupazione. Circostanza che, precisa la CTR, era stata adeguatamente provata e documentata dal ricorrente che anni prima aveva presentato richiesta di esclusione della tariffa senza, Page 35

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tuttavia, ripeterla l'anno successivo come richiesto Regolamento Comunale in materia. Ciononostante, il vincolo dell'annuale ripetizione imposto dal Comune (pena decadenza del beneficio) appare eccessivo agli occhi dei giudici tributari rispetto alle previsioni della normativa statale sul punto, oltre che in contrasto con lo Statuto del contribuente. La CTR ritiene dunque che, in mancanza di tale comunicazione, il contribuente possa pur sempre dimostrare, come avvenuto nel caso di specie, che la situazione precedentemente dichiarata abbia continuato a sussistere anche per l'anno successivo a quello cui si riferisce la pretesa impositiva. Contro tale decisione ricorre in Cassazione, senza esito positivo, la società concessionaria del servizio e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani del Comune. Niente TIA se l'immobile è vuoto e privo dei servizi essenziali Per gli Ermellini il ragionamento della CTR appare corretto sotto più punti: da un lato, infatti, premesso che i locali in questione non avevano al tempo l'idoneità alla produzione dei rifiuti per assenza dei servizi essenziali e risultavano inoccupati, si è ritenuto che l'inidoneità alla produzione dei rifiuti, il cui onere della prova è stato correttamente posto a carico del ricorrente, dipendesse proprio dall'assenza dei servizi essenziali (ossia da obiettive condizioni di non utilizzabilità, come previsto dalla norma) e che la non occupazione dei locali fosse solo la conseguenza dell'assenza di tali servizi.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Condivisibile e ragionevole, nonché conforme alla ratio della norma impositiva, è anche l'assunto secondo cui "le comunicazioni relative all'inidoneità del locale alla produzione dei rifiuti debba avvenire solo quando vi siano delle variazioni" e non necessariamente ogni anno, come del resto suggerisce l'art. 62, comma 2, del d.lgs. n. 507/1993 quando parla di denuncia originaria o di "variazione" e non di "denuncia annuale". Anzi, soggiunge il Collegio, lo stesso art. 70 del d.lgs. cit. afferma testualmente che la denuncia ha effetto anche per gli anni successivi, qualora le condizioni di tassabilità siano rimaste invariate. Nonostante l'imposta sia calcolata su base annuale, infatti, non appare ragionevole ritenere che le denunce di variazione abbiano la stessa cadenza laddove non si sia verificata alcuna variazione. Infine, la Cassazione ritiene che l'interpretazione fornita dalla CTR non leda le prerogative delle autonomie locali in

quanto "l'imposta in questione va pur sempre a beneficio del Comune, che però non può pretendere di dettare regole (l'obbligo di denuncia annuale anche quando non vi siano variazioni da comunicare) che non rispondono a reali esigenze impositive e che quindi, oltre ad andare contro i principi dettati dallo Statuto del contribuente, non rispondano neppure a criteri di ragionevolezza". In conclusione, l'interpretazione della complessiva normativa effettuata dalla sentenza costituisce un ragionevole punto di equilibrio tra le esigenze impositive dell'ente locale e la salvaguardia del principio di correttezza, solidarietà e effettiva capacità contributiva, che impone di evitare di gravare il contribuente di adempimenti e preclusioni non strettamente funzionali alla corretta riscossione delle imposte, oltre che non previste dalla disciplina statale. www.studiocataldi.it

D e t i e ne p e r s p a cci o m od i ca q ua nt i t à d i coca i na e gran quantità di droghe leggere: quali reati? 11 giugno 2018 Se si possiedono per lo spaccio droghe leggere e droghe pesanti, solo una delle due in modica quantità, va esclusa l’attenuante della modica quantità? E quali sono i reati configurabili? La Cassazione penale ha rimesso la questione alle sezioni unite con ordinanza del 25 maggio 2018, n. 23547 ed il Primo Presidente aggiunto ha fissato l’udienza per il 27 settembre 2018. Nel caso sottoposto all’esame della terza sezione della Corte di cassazione l’imputato era stato condannato per il reato di cui all’art. 81, cpv., c.p. e art. 73, commi 1 e 4, D.P.R. n. 309 del 1990, previa Page 36

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esclusione della lieve entità del fatto. In questo caso, infatti, i giudici del merito avevano valorizzato la diversa tipologia e quantità della sostanza stupefacente. Avverso tale decisione aveva proposto ricorso l’interessato lamentando la mancata qualificazione del fatto in termini di lieve entità ai sensi dell'art. 73, comma 5, D.P.R. n. 309 del 1990. Va ricordato in proposito che l'art. 2, di. 23 dicembre 2013 n. 146, convertito dalla legge 21 febbraio 2014, n. 10, aveva modificato il testo del comma quinto

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro dell'art. 73, D.P.R. n. 309 del 1990, successivamente riformulato ad opera dell'art. 1, comma 24-ter, lett. a), legge 16 maggio 2014, n. 79. Il Collegio assegnatario del ricorso ha osservato come la diversa qualità delle sostanze stupefacenti (nella specie, cocaina, hashish e marijuana) avrebbe potuto costituire un argomento di per sé dirimente; ma sul punto si registra un contrasto interpretativo della giurisprudenza di legittimità. Un primo e più risalente indirizzo sostiene che l'ipotesi del fatto di lieve entità non sarebbe mai configurabile nel caso di detenzione di sostanze di differente tipologia, a prescindere dal dato quantitativo. Si sostiene in proposito che tale condotta sarebbe indicativa della capacità dell'agente di procurarsi sostanze tra loro eterogenee e, per ciò stesso, di rifornire assuntori di stupefacenti di diversa natura. Un più recente indirizzo sostiene, invece, che in caso di detenzione di quantità non rilevanti di sostanza stupefacente, la diversa tipologia della sostanza non può di per sé costituire ragione sufficiente ad escludere l'ipotesi di lieve entità. In relazione a ciò si pone la prima parte del dubbio interpretativo della Corte, che osserva altresì come nel caso in esame non si può essere messo in dubbio che i quantitativi di "droghe leggere" fossero rilevanti. Pertanto, si aggiunge, sarebbe astrattamente possibile il concorso del reato di cui al comma 5 dell'art. 73, D.P.R. n. 309 del 1990, con uno di quelli di cui ai commi 1 o 4 del medesimo articolo, in caso di detenzione di sostanze stupefacenti che non appartengono alla medesima tabella o al medesimo gruppo omogeneo di tabelle. Più in particolare:

concorso formale ovvero della continuazione interna tra più ipotesi lievi; · la modica quantità di una soladelle diverse sostanze stupefacenti consentirebbe il concorso formale o la continuazione esterna tra ilreato di cui all'art. 73, comma 5, D.P.R. n. 309 del 1990 e uno dei due più gravi delitti previsti ai commi 1 e/o 4 del medesimo articolo. In conclusione la terza sezione ha ritenuto, con ordinanza del 15 marzo 2018, depositata il 25 maggio 2018, di sottoporre alle Sezioni unite la seguente questione: “se la diversità di sostanze stupefacenti, a prescindere dal dato quantitativo, osti alla configurabilità dell'ipotesi di lieve entità di cui all'art. 73, comma quinto, D.P.R. n. 309 del 1990; se, in caso negativo, il reato di cui all'art. 73, comma 5, D.P.R. n. 309 del 1990 possa concorrere con uno dei reati di cui ai commi 1 e 4 del medesimo art. 73”. Esigenza condivisa dal Primo Presidente Aggiunto, che, con decreto del 7 giugno 2018 ha conseguentemente fissato l’udienza del 27 settembre 2018 per la soluzione della questione. La decisione in sintesi Esito del ricorso: rimessione alle sezioni unite per l’udienza del 27 settembre 2018 Precedenti giurisprudenziali: Cassazione penale, sezione III, sentenza 9 ottobre 2014 n. 47671, rv 261161 Cassazione penale, sezione III, sentenza 5 giugno 2015 n. 26205, rv 264065 Cassazione penale, sezione III, sentenza 27 marzo 2015 n. Cassazione penale, sezione IV, sentenza 15 dicembre 2016 n. 6624/2017, rv 269130 Cassazione penale, sezione VI, sentenza 19 settembre 2017 n. 46495, rv 271338 Cassazione penale, sezione IV, sentenza 4 aprile 2017 n. 22655, rv 270013 Cassazione penale, sezione VI, sentenza 25 gennaio 2017 n. 14882, rv 269457 Riferimenti normativi: Art. 73, comma1, 2 e 5 D. P. R. 309 del 1990

· la modica quantità delle diverse sostanze stupefacenti oggetto materiale della condotta ipotizzata al quinto comma dell'art. 73, comma 5, D.P.R. n. 309 del 1990, legittimerebbe la sussistenza del www.quotidianogiuridico.it Page 37

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Il mondo della Tecnologia

G oog l e p ort a l ' A I ne l l e t ra d uz i oni of f l i ne . U na m a nna p e r l e v a ca nz e a l l ' e s t e ro

13 giugno 2018 Google ha apportato un miglioramento importante all'app di Google Translate per iOS e Android. Da oggi sarà possibile infatti utilizzare la neural machine translation (NMT) direttamente sul dispositivo, anche quando questo è offline.

La NMT è una tecnica con la quale viene tradotta l'intera frase e non parola per parola. Viene, in altre parole, considerato il Page 38

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contesto, per arrivare a una traduzione che è il più naturale possibile e quanto di più simile c'è al linguaggio di una persona in carne ed ossa. I miglioramenti sono evidenti: da due anni a questa parte, cioè da quando è stata introdotta la NMT, le traduzioni sono migliorate notevolmente. L'unico problema era la necessità di essere costantemente connessi cosa che, soprattutto all'estero, non è sempre possibile. Ora invece, non appena la funzione sarà disponibile, verrà aggiornato il pacchetto di traduzioni offline per integrare la NMT direttamente a bordo del dispositivo, dando la possibilità di effettuare traduzioni naturali anche quando il dispositivo non è connesso a internet. L'aggiornamento è in fase di rollout in 25 paesi. Attualmente in Italia non è ancora arrivato, ma Google assicura che arriverà a breve sotto forma di una notifica all'interno dell'applicazione. Il prerequisito è semplicemente quello di aver scaricato in precedenza un pacchetto per le traduzioni offline. L'applicazione infatti avviserà che è disponibile un aggiornamento per il pacchetto offline che comprende la nuova funzionalità. FONTE

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HONOLULU E ALTRI RACCONTI CUn vero genio della letteratura inglese che stupisce per il talento con cui è in grado, in poche righe, di evocare dinnanzi al lettore atmosfere e panorami sui quali poi intesse, con altrettanta maestria, la trama delle sue narrazioni. Honululu e altri racconti di W. Somerset Maugham, edito da Adelphi, 2010 è una raccolta di racconti, ambientati negli Stati malesi federati, su piroscafi in viaggio tra i porti americani e il Giappone, nella solitudine dei distaccamenti samoani o nelle lunghe notti di Honolulu "dove Oriente e Occidente si incontrano". Maugham, raccoglie e mette in piena luce quei frammenti di impero, dipinge con freddezza, sarcasmo e con tratti spietati le figure del colonialismo britannico, non per farne un quadro antropologico ma per dare ispirazione alla sua sofferta creatività. Leggendo questi “racconti orientali” si resta attratti dagli scabrosi avamposti di un Impero britannico ormai alle soglie della dissoluzione. Un mondo malinconico e fittizio, in continua antitesi con una giungla brevemente richiamata ma sovrastante e premonitrice di sventure; un mondo in cui ci addentriamo attraverso l’occhio disilluso e indiscreto dell’autore, sospinti immancabilmente verso un finale - spesso crudele, ma quasi mai liberatorio. Si vedranno finire in pezzi le identità illusorie dei protagonisti, intrappolati in invidiosi e deleteri rapporti gerarchici, furiose intimidazioni incrociate, storie d’amore lavate col sangue. La sapiente struttura narrativa dell’autore compone intrecci perfetti e storie impietose e ci permette di attraversarle rimanendo, rimanendo indenni, dalle passioni umane più fosche. Un palcoscenico esotico, ma assolutamente intercambiabile, adatto e specifico, di queste nefandezze non prive di agghiacciante cinismo. Honolulu è una delle migliori raccolte dei suoi racconti che rileggo spesso. Leggendo questo libro non potrete negare di aver viaggiato, nel tempo, nello spazio e nei contorti angoli della mente umana, e di averlo fatto con sommo piacere, cullati dal caldo vento esotico dell’estremo oriente e dalla voce suadente del suo autore. Antonio Savastano

Issue 1

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Anno XII - n.ro 128

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

«LE NOSTRE MENTI SOCCOMBERANNO A CARLO CONTI?» «Le nostre menti soccomberanno a Carlo Conti?» –si chiedeva con rabbia il maestro Jedi– «Da Yoda che sono, (id)Yoda diverrò?». E tese lo sguardo al cielo torreggiante. Intanto Skywalker scopriva che cosa? Che l’eco eterna del Big Bang (la cosiddetta, cioè, radiazione di fondo) altro non è che l’acufene del cosmo. Però il più colorito era il saggio Obi-Wan che, sì!, da tanto tanto conduceva da par suo

una

vita

“kenobitica”.

«Non mi piacciono» –diceva– «i bruschi che con foga rivolgono alle stelle colpi vari e disparati di fucile (di moschetto nucleare), nel losco tentativo di abbatterle con rabbia. Perché la forza e la violenza son due cose assai diverse. E se a uccidere di netto è proprio la violenza, la forza soltanto (non parlo dei film!) riporta la vita, persino a coloro (noi esseri umani) esposti alla terra: la terra sepolcrale che da sempre, oramai, c’investe senza tregua». .

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!! POLPETTE DI RISO AL FORNO CON ZAFFERANO, POMODORI SECCHI E PISELLI

Perché si può mangiare bene con gusto. Ecco come preparare delle gustose polpette di riso al forno. Non saranno identiche alle originali e tradizionali, ma di sicuro più leggere!.

ingredienti 90 g riso per arancine 4 pomodori secchi 40 piselli surgelati 1 spicchio aglio 1 cucchiaino olio 30 g scamorza 15 g pan grattato q.b. zafferano q.b. peperoncino

Preparazione 1 - fate cuocere i piselli con uno spicchio di aglio ed un po’ di acqua per circa 15 minuti. 2 - nella stessa pentola, aggiungete il riso ed un bicchiere di acqua e lasciate cuocere per altri 15 minuti. 3 - prima di spegnere, togliete l'aglio e aggiungete i pomodori tagliati a pezzetti, il peperoncino, lo zafferano, la scamorza e il cucchiaino di olio. 4 - spegnete il fuoco e fate mantecare. Dopo, versate il riso in un piatto piano e lasciate raffreddare per circa 30 minuti. 5 - iniziate a dare forma alle vostre arancine al forno facendole compattare nel pangrattato. 6 - fate cuocere in forno per circa 10 minuti a 180º e poi lasciatele qualche secondo sotto al grill. Fonte Issue 1

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Effetto....gusto.. Vulkà E T N A B IA N C O DOC Etna

Vulka Etna Doc nasce come interpretazione autentica di cio che il vulcano rappresenta, da sempre, per chi vive all’ombra del suo inconfondibile profilo: natura potente e forza rigeneratrice. Un’energia vitale che si ritrova in questi vini dalla vibrante mineralita, a cui l’origine vulcanica e l’altitudine dei vigneti conferiscono carattere, eleganza e uno stile unico. Vulkà Etna Bianco, blend di Carricante e Catarratto, è un’interpretazione autentica del terroir etneo, che si distingue per la sua grande freschezza ed eleganza. L’energia vitale dell’Etna si ritrova in questo vino a cui l’origine vulcanica e l’altitudine dei vigneti conferiscono una notevole mineralità e uno stile unico.. Uvaggio : Carricante 60% - Catarratto 40% Vigneti : terreni composti da sabbie vulcaniche, derivati dal disfacimento delle masse laviche, molto ricchi di minerali, posti ad un’altitudine che va dai 650 ai 750 m s.l.m. con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte; sistema di allevamento: contro-spalliera a cordone speronato Raccolta : manuale in cassette, nella seconda settimana di ottobre Macerazione : a freddo per 24 ore, prima di subire una soffice pressatura Fermentazione : dopo 48 ore di decantazione statica, fermentazione per circa 20-25 giorni a temperatura controllata (15-18°C) Affinamento : in vasche d’acciaio inox su fecce fini, poi circa 2 mesi in bottiglia Grado alcolico : 12,5% vol. Alla vista : giallo paglierino brillante Al naso : intenso ed elegante con note di frutta a polpa bianca, pera ed erbe aromatiche Al palato : emergono una grande freschezza e una buona sapidità di origine minerale Abbinamenti : ideale come aperitivo o per accompagnare crudi di pesce e crostacei, fritture di mare e verdure in tempura Servire a : 10-12°Ct. Fonte Page 42

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“Con un amico decidi tranquillamente di tutto, ma prima decidi se è un amico: una volta che hai fatto amicizia, ti devi fidare; prima, però, devi decidere se è vera amicizia." Lucio Anneo Seneca

Giugno 2018 • Anno XI I 15 giugno 2018

• Numero 128

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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