Effettotre – n° 98 novembre 2015

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NOVEMBRE 201 5 • ANNO IX • N UMERO 98

EffettoTre è consultabile anche on line www.cesd.onlus.com Per un'informazione in tempo reale


E f f e t t o T re Combattere uniti per difendere la civiltà Potremmo dire siamo tutti francesi, ma non basterebbe.

Potremmo dire siamo tutti europei, ma dovremmo subito prendere atto che nessuno ha avuto la dignità di dare a noi cittadini europei almeno un esercito.

Potremmo ripetere, come dicemmo il giorno dell’attentato alla libertà di ridere di tutto, la “bestemmia” che costò la vita a donne e uomini della redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi, che questa macchina del male non appartiene alla religione ma al terrorismo organizzato, una minoranza pericolosissima che vuole sfruttare le contraddizioni del mondo democratico e chiudere spazi vitali alla comunità musulmana che ha dentro di sé il Corano della tolleranza e della pace, conosce in profondità la sua identità ma vuole rispettare quella del mondo Occidentale e integrarsi con essa sia pure nella diversità.

No, questa volta, diciamo che la “terza guerra mondiale che si combatte a pezzi” da troppo tempo è tornata a colpire Parigi, è arrivata dentro casa, nel cuore della casa europea, con la forza brutale dell’atto di guerra all’Occidente, qui la risacca sanguinosa del Medio Oriente si arma con un esercito di combattenti nati e cresciuti in Francia. Brucia Parigi, brucia l’Europa. Nulla, proprio nulla, sarà come prima.

Co.Bo.Di. Novembre 2015 Riassumendo Pag. 1 - Combattere uniti per difendere la ci v i l t à . Pag. 3 - ARMA Pag. 15 - Rappresentanza Pag. 19 - Attualità news Pag. 31 - Altre Rubriche

A questa guerra l’Occidente e i suoi alleati devono rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq, Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa tra l’ignavia dei più.

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Anno IX - n.ro 98

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L’Europa dormiente dei troppi egoismi e delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più importante del mondo.

Per questi valori, si combatte uniti e a viso aperto, c’è scritto nell’atto anagrafico costitutivo, a meno che si decida di sostituirlo con quello di morte. L’Europa dimostri di esistere almeno nelle tragedie, affermi con i fatti che è finita la stagione in cui ognuno combatte la sua guerra e chiude le sue frontiere, questa

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guerra la può combattere e vincere solo l’Occidente, tutto l’Occidente insieme, avendo la forza di distinguere tra alleati e nemici e chiamando a rispondere delle proprie responsabilità, di questi attentati contro l’umanità, di certo il Califfato, ma anche i troppi alleati nascosti di quel Califfato, in casa e fuori.

La lezione della storia ci indica la strada da seguire, i 158 morti sulle strade di Parigi ci dicono che il tempo è scaduto e che senza l’intelligenza e la forza degli Stati Uniti d’Europa non riusciremo a superare il nostro 11 settembre. Roberto Napoletano - www.ilsole24ore.com

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R A G U S A : in a u g u r a zio n e n u o va se d e Università Telematica Pegaso

1 6 o t t o b re 2 0 1 5 Inaugurata a Ragusa la nuova sede dell'Università Telematica Pegaso. Si tratta della tredicesima sede Pegaso in Sicilia, la quarantesima in Italia. Solo sabato scorso, infatti, è stata inaugurata anche la sede di Catania come polo didattico e sede d'esame per consentire agli studenti della città e provincia di sostenere i propri appelli d'esame nel luogo di residenza più prossimo a loro.

Al convegno inaugurale che si è tenuto presso l'Auditorium della Camera di Commercio, il presidente di Pegaso Danilo Iervolino ha dichiarato: "Le università non devono assolutamente entrare in concorrenza tra di loro. Il distinguo tra pubblico e privato oppure tra formazione in presenza ed online è ormai superato. I giovani ed il Sud, in particolare, hanno bisogno che l'intero settore universitario resti unito e sia in grado di offrire percorsi formativi adatti a tutti, per incoraggiare e inglobare il maggior numero di persone".

'Fare università al Sud' è il titolo della due giorni iniziata oggi e che continuerà domani. Tre sessioni di lavoro che mettono a confronto i rettori delle principali università siciliane, esponenti delle istituzioni, sindaci e docenti, intorno al tema della formazione universitaria e alle caratteristiche che devono avere gli Atenei del Mezzogiorno per diventare attrattivi ed arginare il fenomeno della fuga dei cervelli. Hanno partecipato alla prima sessione dei lavori: Giorgio Massari, docente dell'Università Telematica Pegaso; Gianfranco Viesti, docente di Economia Internazionale Uni Bari ('Le trasformazioni recenti del sistema universitario italiano: un quadro molto preoccupante'); Domenico Cersosimo, docente di Economia Applicata Uni Calabria, ('Caratteri e tendenze degli studenti universitari italiani: immatricolati, mobilità e carriere').

Sono intervenuti anche i rettori dell'Università di Catania, Giacomo Pignataro; dell'Università di Messina, Pietro Navarra; dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla; della Kore di Enna, Cataldo Salerno, e il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino.

Al termine del convegno, si è svolto il taglio del nastro della sede di Ragusa, in piazza della Libertà, alla presenza del Vescovo di Ragusa, monsignore Paolo Urso, dell'onorevole Nello Di Pasquale, dell'assessore alla Cultura del Comune di Ragusa, Stefania Campo, e del presidente di Pegaso, Danilo Iervolino continua

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"FARE UNIVERSITA' AL SUD"

Giacomo Pignataro, Rettore Università Catania

"... i dati presentati dai relatori Viesti e Cersosimo sul sistema universitario italiano denotano un ritardo rispetto al resto dell’Europa anche se è necessario diffidare dalle classifiche sia perché mettono sullo stesso piano sistemi universitari oggettivamente non confrontabili perchè fondate su sistemi di finanziamento e su regole di governo non omogenee, basti pensare alle differenze tra il sistema europeo e quello nord americano. E’ necessario uscire dalla retorica che le università del sud siano immerse in una spirale di regresso senza speranza. L’università di Catania da quest’anno sta investendo in modo consistente nell’accompagnamento degli studenti attraverso un rafforzamento del sistema di tutoraggio e soprattutto sta impegnando risorse proprie per estendere il numero e la generosità delle borse di studio ...”

Cataldo Salerno, Presidente Università Kore di Enna

"... la nascita di una università privata come la Kore, che oggi ha al suo interno tutti i principali corsi di laurea eccetto medicina, è un evento unico e forse irripetibile nel contesto storico siciliano attuale. La Kore deve molto all’università di Catania, ma è riuscita a definire una fisionomia autonoma grazie al fatto che il territorio è riuscito a condividere un progetto comune di università sia tra tutte le amministrazioni pubbliche presenti nella provincia, sia tra tutte le forze politiche. Oggi si può pensare alla presenza di servizi formativi sul territorio solo attraverso una sinergia tra la pluralità di forme organizzative delle università, creando reti virtuose tra università pubbliche ,private e innovative come quelle telematiche, quali la Pegaso che oggi qua a Ragusa inaugura una sede di esami..."

Francesco Raniolo Direttore dipartimento di Scienze Politiche e Sociali università della C a l a b ri a

"...La valutazione della opportunità di realizzare esperienze di decentramento universitario e di verificarne il rendimento concreto rispetto ai bisognosi del territorio. Tale esigenza implica di considerare tanto i vincoli che le opportunità. I primi fanno riferimento ai trend sulle iscrizioni in genere in calo, tranne varianze virtuose locali, ai fenomeni dei fuoricorso e degli abbandoni, fenomeno che hanno ragioni diverse, economici (il peso della crisi), demografici, socio-culturali. Trend che assumono contorni piuttosto critici e intensi proprio nel Meridione. Un secondo vincolo attiene alla "rivoluzione legislativa permanente" per cui il sistema universitario è in continua e radicale cambiamento, almeno dalla metà degli anni 90. La legge Gelmini, per certi versi una delle più radicali, ha ulteriormente alimentato il gioco destrutturazione/ristrutturazione. A tale vincoli di contesto l'università può rispondere contando su tre leve, tre capacità: cognitiva, organizzativa e rappresentativa. La prima ha anche fare con la capacità di usare dati per impostare la progettazione e il riesame delle proprie attività (dati relativi agli stipendi in ingresso, itinere e in uscita). Ma anche la capacità di de-costruire retoriche negative e scandalistiche sull'Università. La seconda, implica la capacità di tenere sotto controllo i processi gestionali interni, di valutare l'erogazione dei propri servizi e la loro efficacia esterna (a partire dal rapporto con il mondo del lavoro). È ancora, di valutare le performance delle proprie diverse componenti. Infine, di avere forza e volontà di fare valere le proprie domande nei confronti del governo e del ministero, di essere in grado di correggere meccanismi sperequatovi e selettivi comunque impliciti nelle recenti politiche universitarie, a partire dalla VQR o dalle altre norme dalli quali dipende la distribuzione del FFO che hanno un impatto differenziato sul territorio nazionale...". EffettoTre 15 Novembre 2015

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L'inaugurazione

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Il modello di organizazione e g e s t i one d e l l e s e d i U ni p e g a s o Porto Empedocle (AG) - Hotel dei Pini 17-18 ottobre 2015

Parte da Agrigento una nuova iniziativa dell’Università Telematica

Pegaso: Pegaso

on t he J ob .

Un’occasione di confronto e dialogo tra i responsabili delle sedi d’esame per la costruzione condivisa di un piano organizzativo e di un modello di gestione e la definizione degli obiettivi 2015 - 2016.

Una scelta importante, orientata al miglioramento continuo dei processi interni ed esterni, in cui tutto viene pianificato con rigore e applicato con costanza, con la consapevolezza che il successo di ogni organizzazione nasce dalla capacità di soddisfare le esigenze dei propri utenti in modo efficace ed efficiente.

Così, da un’intuizione del Prof. Calogero di Carlo, nasce Pegaso on the Job, con l’obiettivo di definire un modello di gestione non astratto, né imposto, ma condiviso, frutto dell’esperienza e della capacità di guardare oltre e cogliere in anticipo le evoluzioni in atto.

Un seminario esperienziale che ha consentito ai partecipanti di vivere le proprie “esperienze”, abilmente sollecitate dalla Dott.ssa Maria Rosaria Iannibelli, Coordinatrice Epc Sicilia, attraverso lo scambio continuo e l’interazione tra tutti i partecipanti e sapientemente coordinate dal Prof. Calogero di Carlo. Un’importante esperienza di team building.

Il teamb uilding rappresenta un importantissimo strumento di formazione, oltre che di incentivazione delle persone che formano un’organizzazione. Vivere in prima persona le esperienze facilita la possibilità che le stesse si trasformino in apprendimento tale da cambiare i nostri comportamenti ed avere un impatto che permanga nella nostra memoria.

L’obiettivo del seminario esperienziale è stato proprio questo. Definire insieme le regole che governano un’organizzazione per poi avviare la loro implementazione nell’organizzazione reale.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Un seminario esperienziale che si è trasformato repentinamente in un laboratorio di idee, dove esperienze, aspirazioni, aspettative, progetti, sogni hanno trovato la loro naturale collocazione per maturare e trasformarsi in azioni concrete.

Pegaso ha dimostrato ancora una volta di essere p e n s i e ro , i d e a e a z i o n e .

Tutto ciò trova la sua naturale sintesi nelle parole del Prof. Calogero di Carlo, che hanno trasmesso ad ogni partecipante pathos, energia, fiducia, senso di appartenenza e condivisione. Un messaggio importante e diretto: abbiate il coraggio di credere nella realizzazione di un sogno e di un progetto comune.

Eleanor Roosevelt diceva, in merito, che il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. È proprio così. Nel corso delle due giornate si sono susseguiti gli interventi dei responsabili delle sedi d’esame dell’Università Telematica Pegaso, nonché dei componenti dello staff organizzativo della sede di Palermo (coordinati e diretti dalla Dott.ssa Giusy Savastano), e Napoli. Esperienze, suggerimenti, idee, accomunate da uno spirito comune: la ricerca dell’eccellenza.

Al Prof. Calogero di Carlo il compito di presentare anche le iniziative in cantiere e definire gli obiettivi 2015-2016.

Importanti parole sono state spese, infine, dal Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino. Molto più di un semplice saluto.

Parole intense che racchiudono in sé esperienze vissute, progetti in fase di realizzazione, capaci di comunicare e trasmettere ai partecipanti un grande senso di appartenenza e di responsabilità.

Una forte responsabilità sociale, in quanto ognuno di noi è chiamato a partecipare attivamente a un processo culturale di importanza fondamentale. La formazione, la cultura, la diffusione e il trasferimento del sapere rappresentano la base di ogni processo di sviluppo attivo. Il primo appuntamento di Pegaso on the Job si è concluso con la nomina formale dei direttori delle sedi d’esami dell’Università Telematica Pegaso e con la consapevolezza che è in atto una

grande rivoluzione culturale, a cui ognuno di noi è chiamato a partecipare, con la consapevolezza che un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Pegaso on the Job..... scatti

il laboratorio, lavori, "colazione", conclusione, saluti.

clicca per visitare la pagina f: foto/video e "Le praline di Pegaso On he Job" Page 6

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Pegaso...... WORK IN PROGRESS Caltagirone, 16.10.09.2015

il Presidente Iervolino e il prof Calogero vengono accolti dagli amici della sede Universitaria Pegaso.

30. 10. 2015

E' appena andato in onda su ski 507 il programma dedicato Alla mitica università Telematica Pegaso. Un successo di ascolto. Il presidente number one. Complimenti a tutti voi che ci seguite e siete Pegasiani DOC.

Palermo, 06.11.2015

si è tenuto, presso la sede dell'UniPegaso, un importante convegno sulla sana alimentazione..

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Pegaso...... WORK IN PROGRESS Brescia, 07.11.2015

l'università Telematica Pegaso apre la 44^ sede d'esame nel centro storico presso il prestigioso e storico oratorio di San Filippo Neri. Le attività saranno curate dall'Avv. Giovanni Rao..

Parma, 07.11.2015

apertura Ecp e prossima sede d'esame università telematica Pegaso.

C a s e rt a , 1 0 . 1 1 . 2 0 1 5

circolo ufficiali FF.AA. - convegno sullo sviluppo del turismo in Campania..

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"Startup University, un nuovo ateneo p e r a s p i ra nt i i m p re nd i t ori i nnov a t i v i " 2 novembre 2015 Il futuro è nelle imprese innovative. Consapevoli di questo, l’Università Telematica Pegaso e Unioncamere hanno firmato nei giorni scorsi un accordo per dare vita a Startup University, un ateneo specializzato nella formazione di manager e fondatori di aziende non tradizionali, le uniche in grado di non risentire della congiuntura economica sfavorevole.

Il progetto della nuova università prevede un ruolo di primo piano per le Camere di Commercio dislocate sul territorio italiano, le quali fungeranno anche da sede per gli esami, garantendo così la possibilità per gli studenti di evitare lunghi spostamenti grazie alla capillare diffusione nelle varie province italiane. Presso le Camere di Commercio si effettueranno anche le iscrizioni, mentre per i corsi della Startup University si farà affidamento sulla collaudata piattaforma online dell’UniPegaso.

L’accordo siglato tra Pegaso e Unioncamere è frutto di una strategia di rilancio della preesistente Universitas Mercatorum. L’ateneo telematico acquisirà i due terzi dell’università di Unioncamere, mentre a quest’ultima rimarrà la proprietà del 33 per cento. L’obiettivo di questa collaborazione è la creazione di un ente completamente rinnovato, che diventi leader nel settore della formazione di imprenditori innovativi e che integri al proprio interno anche un incubatore e acceleratore d’impresa. Il punto di forza della Startup University sarà la vicinanza al mondo delle aziende e del lavoro, ambienti dei quali gli studenti avranno una conoscenza diretta. All’interno dell’offerta didattica dell’ateneo sarà poi dedicata un’attenzione speciale al mondo delle imprese innovative con la creazione – come si legge in una nota di UniPegaso – di “percorsi ad hoc che insegneranno come passare dall’idea alla realizzazione, attraverso i principi della lean strategy, fino alla commercializzazione del prodotto o alla raccolta fondi anche attraverso campagne di crowdfunding“. La Startup University si avvarrà anche di testimonial d’eccezione scelti tra i più importanti imprenditori italiani che sono riusciti a battere la crisi economica con idee nuove e vincenti. www.universita.it

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Il trombato al test di medicina va in Bulgaria M a p e r i l M i ur è un " m e s s a g g i o i ng a nne v ol e " 11 novembre 2015

La seconda chance di indossare il camice bianco e impugnare lo stetoscopio arriva da un annuncio pubblicitario: "Vuoi iscriverti a medicina? Ci sono cinquanta posti disponibili. Se non hai superato il test di ammissione hai un’altra opportunità: la Medical University of Sofia è stata autorizzata ad attivare anche in Italia il biennio pre-clinico". Con questo annuncio il centro interuniversitario europeo attira gli scartati dall’università pubblica, grazie ai corsi su misura per i "trombati" e li spedisce nelle facoltà bulgare. A settembre, da Foggia a Trieste, 60 mila ventenni freschi di maturità sono andati alla guerra del numero chiuso per i corsi di medicina e odontoiatria. Ma solo uno su sei ha passato le selezioni. E dopo i risultati pubblicati a metà ottobre in migliaia cercano nuove strade e un futuro altrove. Per chi non si arrende alla stroncatura del test unico nazionale organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) c'è la soluzione pensata dal gruppo Cepu di Francesco Polidori attraverso la controllata srl Studium che possiede il marchio centro interuniversitario europeo. Mr Cepu non è un nome qualsiasi: grande sponsor e amico di Silvio Berlusconi, ha fondato e possiede il marchio Cepu, che ingloba al suo interno anche Grandi Scuole e l’università telematica ecampus. Un impero della preparazione parauniversitaria e del tutoraggio per gli studenti con sedi ad Atene, Madrid, Belgrado e Mumbai. Ecco un altro passaggio dell’annuncio pro-laurea per tutti: "È stata autorizzata il 13 ottobre 2015 ad attivare anche in Italia il biennio pre-clinico di Medicina. L’iscritto potrà frequentare i successivi quattro anni di studio presso la sede principale a Sofia o fare richiesta di rientrare automaticamente in un’università italiana". C’è un però. Alle richieste di chiarimenti inoltrate dall’Espresso al ministero dell’Istruzione che autorizza i corsi la risposta è stata lapidaria: "La Medical University di Sofia ha presentato al Miur una istanza per ottenere lo status di filiazione che a noi è pervenuta il 3 luglio 2014. Poiché la richiesta era quella di erogare corsi sottoposti ad accesso programmato a livello nazionale come Medicina e Odontoiatria, con una nota del 28 luglio 2014 il Miur ha risposto che la domanda non poteva essere accolta. L’istituzione ha fatto ricorso al Tar a cui il Miur ha inoltrato una memoria difensiva. Attendiamo che il Tar notifichi gli esiti del ricorso. Nel frattempo riteniamo che il messaggio diffuso sia ingannevole in quanto una filiazione può svolgere una parte di un percorso formativo, mentre si lascia intendere che un intero biennio si svolgerà in Italia. Non ci sono autorizzazioni del Miur in questo senso". Insomma un messaggio forzato, ingannevole e fuorviante per attirare giovani e famiglie disposte ad investire una piccola fortuna. Durante il biennio pre-clinico si studiano tutte le materie fondamentali, ma per questo primo ciclo di studi da seguire in casa non c’è nessuna autorizzazione ufficiale. Tutto questo non viene però raccontato a chi vorrebbe iscriversi. Questo invece l’iter da seguire: prima un corso preparatorio (a pagamento) per superare il test di ammissione ed essere "forgiati" all’apprendimento di un metodo di studio internazionale con selezioni fissate il 12 e 21 novembre e dopo una settimana si parte con le lezioni. La seconda chance non è per tutte le tasche: per il primo e secondo anno occorre sborsare 17.980 euro per frequentare tra i confini nazionali e poi con il trasferimento a Sofia si scende a 8 mila per anno accademico. In totale quasi 68 mila euro che significa un giro d’affari di tre milioni e 400 mila euro se tutti i cinquanta posti disponibili verranno occupati. http://espresso.repubblica.it

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Panorama d'Italia a Palermo: 4 giorni d i e v e nt i t ut t i d a s cop ri re Ultima tappa del 2015. Dal 18 al 21 novembre con noi il Ministro Pinotti, Sgarbi, eccellenze di impresa, Lorenzo Fragola, Braccialetti Rossi, Valeria Marini... 11 novembre 2015

Si inizia con l'arte e la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi alla scoperta dei tesori nascosti della città. Un'intera giornata, quella di giovedì, e parte del venerdì invece, saranno dedicate alle imprese, alla crescita, alle startup. Ampi momenti di dibattito saranno riservati agli incontri con il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e Bruno Vespa e con Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Si spazierà poi dalla musica e lo spettacolo con Lorenzo Fragola, Niccolò Agliardi e i ragazzi di Braccialetti Rossi, alla cucina di Filippo La Mantia. E ancora, teatro, dibattiti, incontri d'autore. Sabato la chiusura con due "stelle": Umberto Guidoni, astronauta, astrofisico, scrittore e divulgatore e Valeria Marini intervistata dal direttore di Chi, Alfonso Signorini. Ecco, nel dettaglio, tutti gli eventi, giorno per giorno. --------------------------MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE 10.00 - Teatro Politeama Garibaldi, Sala Rossa e Sala Gialla - Mostra "L’isola che c’è". La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 fino a sabato 21 novembre. 12.30 - Teatro Politeama Garibaldi – "I Tesori nascosti di Palermo", lezione di Vittorio Sgarbi. 16.00 - Piazza Giuseppe Verdi – Apertura della Casa di Panorama d’Italia: "Palermo tocca a te". 19.00 - Teatro Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi - Incontro d’autore – Antonio Carnevale (giornalista di Panorama) intervista Simonetta Agnello Hornby, autrice del libro "Il pranzo di Mosè" 21.00 - Teatro Finocchiaro - "Buttanissima Sicilia", spettacolo teatrale tratto dall’omonimo libro di Pietrangelo Buttafuoco. Regia di Giuseppe Sottile del Basto con Salvo Piparo, Costanza Licata e Irene Maria Salerno --------------------GIOVEDI’ 19 NOVEMBRE 9.30 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso – Dibattito: "Le strade della crescita: la forza delle imprese, il traino dell’innovazione" Modera l’incontro: Giorgio Mulè (direttore di Panorama) Ospiti: Pietro Busetta (docente Università del Studi di Palermo e presidente Fondazione Curella), continua Issue 1

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Gianluca Cimini (ad BT Italia), Maria Cristina Farioli (director of Marketing, Communications & Citizenship, IBM Italia), Fabio Mazzola (prorettore Università degli Studi di Palermo) Giancarlo Morandi (presidente Cobat), Rosario Rasizza (ad Openjobmetis SpA), Vito Varvaro (presidente Cantine Settesoli e Corrispondente IBC Sicilia) 11.30 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso - Dibattito "Fare start up in Sicilia si può" . Modera l’incontro: Barbara Carfagna (giornalista di Tg1) Ospiti: Domenico Arcuri (ad Invitalia), Fernando Napolitano (via Skype da New York – presidente e ceo IB&II), Domenico Pontrandolfo (responsabile Unimercatorum Università Telematica), Giuseppe Ravasi (manager of Cloud Ecosystem Development, IBM Italia), Luca Seletto (External Startup Initiatives Enel), case History: Carla Delfino (Scappatopo), Ugo Parodi Giusino (Mosaicoon), Domenico Schillaci (Push) 16.00 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso: Incontro d’autore – Giorgio Mulè intervista Danilo Iervolino autore del libro “Now!” (....) --------------------VENERDI' 20 NOVEMBRE 10.00 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso - Convegno: "Un incontro di eccellenze" Modera l’incontro: Giorgio Mulè (direttore di Panorama) Ospiti: Giovanni Delmonte (responsabile area territoriale Sicilia Mercato Italia Enel), Maurizio Guzzetta (direttore punto Cobat Sicilia Rottami), Antonio Mangia (presidente Aereoviaggi), Dario Mirri (fondatore Sanlorenzo Mercato), Manola Ognissanti (Moro&Ognissanti), Tommaso Tomasello (presidente Flott) (...). 16.15 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso – Talk show - Giorgio Mulè (direttore di Panorama) incontra Bruno Vespa, autore del libro “Donne d’Italia” e Roberta Pinotti, Ministro della Difesa. A seguire degustazione di Grana Padano (...). --------------------SABATO 21 NOVEMBRE 10.30 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso - I grandi incontri di Focus: “A spasso nello spazio”. Jacopo Loredan (direttore di Focus) intervista Umberto Guidoni, astronauta, astrofisico, scrittore e divulgatore. Partecipano Agenzia Spaziale Italiana, European Space Agency e Istituto Nazionale di Astrofisica 16.00 - Palazzo Mazzarino, sede Università Telematica Pegaso – Talk show di chiusura. Alfonso Signorini (direttore di Chi) intervista Valeria Marini © Riproduzione Riservata www.panorama.it

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Nasce Upaplu: il nuovo modo di scoprire il web.

Cari amici, è con grande orgoglio che presento un'anteprima assoluta al nostro canale. Nasce oggi Upaplu, un nuovo software di navigazione internet totalmente rivoluzionario, non vi anticipo altro.

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Un abbraccio a tutti voi, Danilo Iervolino

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Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

FUNZIONALITÀ:

L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE

Il giorno 8 ottobre 2013 è stata prodotta la comunicazione di apertura delle iscrizioni ai Master biennali per l'a.a. 2014/2015 - 2015/2016 con scadenza il 30 settembre 2014 afferente l’Accademia Forense, un’eccellenza dell’offerta formativa della nostra Università. L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 e/o 3313661000.

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"Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA391" a.a. 15/16 - scadenza iscrizioni 30 nov 2015

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Giurisprudenza, ed il 297 (V edizione in corso) hanno riscosso un notevole

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Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e

illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di

Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e

Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

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ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

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esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2015/2016, il

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Roma. Al Forlanini arrivano i Carabinieri. In concessione all’Arma i primi spazi dell’ex ospedale in via di riqualificazione

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La Stazione dei Carabinieri di Monteverde Nuovo avrà una sede all’interno del Forlanini. E’ quanto ha stabilito una delibera di Giunta regionale con cui è stata autorizzata la concessione alla Prefettura di Roma di un edificio del complesso immobiliare “ex ospedale Carlo Forlanini”.

“Il progetto di riqualificazione del Forlanini – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - è cominciato a luglio con le operazioni di bonifica e pulizia e continua adesso con la prima concessione a

canone di mercato di uno degli edifici all’interno del complesso che diventerà la Stazione dei Carabinieri di Monteverde nuovo. Dopo dieci anni di degrado e abbandono, stiamo mettendo in campo tutte le misure possibili per far rivivere questo importante complesso urbanistico che deve essere restituito alla collettività nella massima sicurezza. Proprio per questo, la presenza dei Carabinieri al proprio interno acquista ancora più valore, a salvaguardia dell’intera area”. www.quotidianosanita.it

Maniago, ufficiale infortunato fa causa al ministero: "Vittima del dovere" 1 0 o t t o b re 2 0 1 5

MANIAGO. Si ferisce per arrestare i componenti di una pericolosa banda di criminali ma per lo Stato non è una “vittima del dovere”: un capitano dei carabinieri presenta ricorso, assistito dall’avvocato Alessio Pagnucco, e il giudice della sezione Lavoro del tribunale di Pordenone gli dà ragione. Il ministero dell’Interno è stato condannato a riconoscere lo status di vittima del dovere al capitano Mauro Maronese e a concedergli i benefici assistenziali che ne derivano. Il capitano Maronese si era ferito cinque anni fa, durante un’operazione di polizia giudiziaria a Maniago. Maronese insieme ai suoi uomini aveva fatto irruzione in una tabaccheria presa d’assalto da una banda di ladri e rapinatori professionisti. I malviventi avevano prontamente reagito picchiando i carabinieri con delle spranghe. Alcuni avevano inoltre tentato la fuga: nella notte i carabinieri li avevano inseguiti a piedi tra i giardini condominiali Page 3

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circostanti. Proprio nel rincorrere il capo della banda, il capitano Maronese scavalcando una siepe era precipitato insieme al bandito da un’altezza di circa 4 metri su una rampa sottostante di accesso ad un garage sotterraneo. Cadendo a terra, battagliando con il malvivente per arrestarlo, il capitano Maronese si era rotto il calcagno destro. L’infortunio portò a un intervento chirurgico e a uno stop per convalescenza e riabilitazione di sette mesi. Sia l’amministrazione militare che l’ospedale militare di Padova avevano riconosciuto immediatamente il diritto all’equo indennizzo per le lesioni riportate, così il capitano aveva presentato istanza al ministero dell’Interno per il riconoscimento dello status di vittima del dovere. Con sua sorpresa, due anni fa, il capitano si vide recapitare la notifica del rigetto della sua richiesta. Assistito dall’avvocato pordenonese Alessio Pagnucco, il capitano Maronese ha quindi presentato ricorso contro la decisione del ministero. L'altro giorno la sentenza del giudice Angelo Riccio Cobucci ha rimesso le cose a continua

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ARMA posto e condannato il ministero a riconoscere lo status di vittima del dovere del capitano Maronese. L’operazione dei carabinieri risale alla notte tra venerdì e sabato del 19 giugno 2010. Erano le 2.30 di notte in via Sacile a Maniago quando è partita l’operazione che ha portato i carabinieri ad arrestare una banda composta da otto cittadini rumeni dediti a furti e rapine in tutto il Triveneto. L’operazione si è svolta sotto la regia del Nucleo

investigativo provinciale, comandato dal capitano Mauro Maronese, in collaborazione con i Nuclei radiomobili delle Compagnie di Pordenone, Sacile e Spilimbergo, nonchè di militari delle stazioni limitrofe. I carabinieri avevano atteso i malviventi fuori dalla tabaccheria “Serena”, poco distante dalla stazione dei carabinieri di Maniago. Lasciato il tempo ai malviventi di riempire qualche sacchetto con con sigarette e Gratta e vinci, i

militari avevano fatto irruzione nel bar e subito si era scatenato il parapiglia con i ladri che avevano tentato immediatamente la fuga. Proprio nell’inseguimento il capitano Maronese si era procurato la frattura della caviglia. L’operazione si era comunque conclusa con l’arresto dell’intera banda e ferite e contusioni per due malviventi e quattro militari dell’Arma. http://messaggeroveneto.gelocal.it

Ala, festa per inaugurare la caserma dei carabinieri 3 1 o t t o b re 2 0 1 5

Carabinieri e comunità locale in festa, questa mattina, ad Ala, per la cerimonia di inaugurazione della nuova caserma.Non è stata semplicemente l'occasione per tagliare il nastro, ma anche e soprattutto un modo per ringraziare i militari dell'Arma ed il loro operato. Per questo, oltre al capitano Massimo Dilena comandante della compagnia dei carabinieri di Rovereto - ed al suo vice, il tenente Andrea Pezzo, che hanno fatto gli onori di casa assieme al maresciallo Roberto Baù - comandante della stazione di Ala - erano rappresentate tutte le autorità civili e militari che gravitano sulla Vallagarina e non solo. Il sindaco di Ala Page 4

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Claudio Soini ma anche l'assessore provinciale Tiziano Mellarini, il leader leghista Maurizio Fugatti e quello della Civica Claudio Civettini. Nella foto di rito per il taglio della torta anche l'ex sindaca Giuliana Tomasoni. La struttura può ospitare fino a sette militari e si trova in via Regina Teodolinda 2. Una sede singolare, costruita tutta intorno a un’ex casa cantoniera che è stata appositamente ristrutturata ed ampliata. I lavori, durati quasi due anni, sono costati 1milione e 500.000 euro, finanziati in gran parte dalla Provincia. I militari si trovano nella caserma dal 2014, ma oggi c’è stato un momento di incontro e la struttura verrà presentata ai cittadini dalle forze dell’ordine e dal sindaco Claudio Soini. Che commenta: «Un presidio importante per l’Arma che sul territorio contribuisce alla sicurezza dei cittadini».

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Fino a due anni fa la stazione dei carabinieri si trovava in via Brigata Mantova. Ma al progetto di una nuova sede per le forze dell’ordine si era cominciato a pensare da tempo. La struttura è adiacente a un’ex casa Anas degli anni ‘30, ben conservata dal punto di vista strutturale, che con il progetto si è scelto di valorizzare assegnandole un nuovo ruolo, ristrutturandola e consolidandola nel tentativo di modificarla il meno possibile. Ospiterà degli alloggi per i carabinieri. La casa è poi stata ampliata verso nord: nella nuova ala - con due piani e un piano seminterrato - saranno ospitate le zone operative, logistiche e di servizio della caserma. A sud lo spazio è stato lasciato libero per esercitazioni, cerimonie e parcheggi. www.ladige.it

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ARMA

Mafia, a Bagheria 36 imprenditori si ribellano al pizzo: blitz con 22 arresti 02 novembre 2015

PALERMO. Nonostante gli arresti la mafia di Bagheria si era organizzata e aveva messo a ferro e fuoco di nuovo la cittadina con intimidazioni e danneggiamenti. Le famiglie dei carcerati dovevano essere sostenute e così i soldi dovevano essere racimolati con i soliti sistemi. I carabinieri hanno assestato un nuovo colpo alla famiglia mafiosa della cittadina in provincia di Palermo che ha sempre rappresentato una delle roccaforti di Cosa Nostra. Nella mattinata odierna i carabinieri del Comando Provinciale di Palermo han-

no dato esecuzione a 22 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona, danneggiamento a seguito di incendio. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo con il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno evidenziato la soffocante pressione estorsiva esercitata da temutissimi capi mafia che, dal 2003 al 2013, si sono succeduti ai vertici del sodalizio mafioso.

Una cinquantina le estorsioni documentate grazie alla dettagliata ricostruzione fornita da 36 imprenditori locali che hanno trovato il coraggio, dopo decenni di silenzio, di ribellarsi al giogo del “pizzo”. Lo scenario delle “imposizioni” si presenta estremamente ricco e variegato in quanto, se pur particolarmente attento al settore dell’edilizia, incideva su ogni remunerativa attività economica locale, dai negozi di mobili e di abbigliamento, alle attività all’ingrosso di frutta e di pesce, ai bar, alle sale giochi, ai centri scommesse http://gds.it

Napoli, carabinieri smascherano trenta falsi invalidi 03 novembre 2015

A Napoli, alle prime ore dell'alba, è scattata un'operazione dei carabinieri che permesso l'arresto di 30 falsi invalidi. Varie sono le accuse a loro titolo: dal concorso in truffa ai danni di ente pubblico, alla contraffazione di certificazioni mediche, passando per falsità ideologica Page 5

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da parte di pubblico ufficiale in atto pubblico.

Sono state emandate ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni indagati con patologie invalidanti ottenuto con certificazioni false.

Le riprese delle forze dell'ordine hanno permsso di incastrare i finti invalidi che svolgevano normali attività lavoratine in esercizi commerciali. Inoltre, i Carabinieri della Compagnia Napoli centro stanno eseguendo anche un

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decreto di sequestro preventivo verso gli indagati pari a un importo di 2 milioni e 420mila euro, somma che corrisponderebbe alla somma delle pensioni di ivalidità ricevute in maniere illecita. www.ilgiornale.it

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Due restauri 'in diretta' per la chiesa protettrice d e i c a ra b i n i e ri 04 novembre 2015

Firenze - Due restauri, entrambi di proprietà delle Gallerie Fiorentine e che, fino al 1866, erano parte integrante del patrimonio della chiesa di Santa Maria di Candeli, nel cuore di Firenze (all’angolo fra borgo Pinti e via dei Pilastri), oggi regolarmente officiata e dedicata, unica chiesa in Italia, da ormai 60 anni alla patrona dell’Arma dei Carabinieri: la Virgo Fidelis. Grazie all’interessamento

degli enti statali coinvolti, dell’Arma dei Carabinieri e col determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dallo scorso settembre si è svolto un “Restauro in diretta”, cioè davanti agli occhi di tutti, nel cantiere appositamente allestito presso i locali dell’Ente stesso, finalizzato alla ricostituzione di quell’insieme e dunque a un’operazione di tutela e filologia storicoartistica tesa a restituire al complesso un aspetto simile, il più possibile, a quello originario. Le due opere oggetto dell’intervento di restauro, realizzato dallo Studio Artigianelli di Gianmaria Scenini e diretto da Maria Sframeli, sono: San Niccolò in gloria, San Giovanni da San Facondo,

San Tommaso da Villanova e angeli del fiorentino Francesco Botti (Firenze 1640 – 1710) eseguita per la chiesa nel 1703 e Cristo crocifisso tra i ladroni con la Madonna, San Giovanni Evangelista, Santa Maria Maddalena e una pia donna del fiorentino Alessandro Gherardini (Firenze 1655 – Livorno 1726) sempre eseguita nel 1703. La cerimonia si è svolta alla presenza di Paola Grifoni (Segretario regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Toscana), Stefano Casciu (Direttore del Polo Museale Regionale e Emanuele Saltalamacchia (Comandante della Legione Carabinieri Toscana). www.lanazione.it

Sulcis, carabinieri infedeli: cinque nei guai, coinvolto un consigliere comunale

06 novembre 2015

Metodi spicci e non in linea con la fedeltà all’Arma. Sono 21 i reati contestati a vario titolo a nove persone – ora indagate -, di cui cinque carabinieri, di stanza nel Sulcis a Calasetta, nell’isola di Sant’Antioco. Le indagini condotte dal pm Gilberto Ganassi sono chiuse: secondo l’accusa attorno all’attività dei militari ci sarebbe un giro di soprusi e violenze. La notizia si legge ne L’Unione Sarda oggi in Page 6

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edicola. I fatti. Tra i reati contestati anche violenza privata, calunnia, omissione d’atti d’ufficio, arresto illegale. I carabinieri, questi i fatti ricostruiti, in più occasioni avrebbero anche istigato l’acquisto di droga da inserire poi nelle auto persona “da arrestare”. O ancora: fughe di notizie dalla banca dati interforze Sdi, e l’utilizzo di maniere forti per contrastare lo spaccio di droga.I nomi. Il maresciallo Ivano Iacobelli, 32 anni e residente a Rieti,

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avrebbe agito in questo modo, grazie alla complicità di altri carabinieri e figure minori fino al 2012. Coinvolto anche un consigliere comunale del paese, Fabio Usai. Gli altri militari sono: Massimo Porta, 51 anni, di Calasetta; Carmelo Spavara, 43 anni, di Messina; Emanuele Carrus, 33 anni, di Carbonia; Alessandro Uccheddu, 42, originario di Alghero, ma residente del Sulcis. www.sardiniapost.it

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ARMA

Favori a Capri, sospesi maresciallo dei carabinieri e un finanziere

06 novembre2015

Favori sull'isola di Capri, svolta nell'inchiesta della Procura che aveva messo sotto i riflettori alcuni presunti illeciti commessi sull'isola Azzurra. Su richiesta dei pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto, il giudice ha sospeso per un anno dal servizio il maresciallo dei carabinieri Michele Sansonne, per oltre dieci anni comandante della stazione di Capri dell'Arma, attualmente in servizio presso la scuola sottufficiali di Firenze. Il sottufficiale è indagato di corruzione per i suoi rapporti con l'imprenditore Francesco Giuliano Verardi,

destinatario della misura del l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tutti i giorni dalle 8 alle 9. Nell'ambito di un altro filone della stessa indagine, il funzionario del Comune di Capri, Mario Cacciapuoti, addetto al settore edilizia privata, è stato raggiunto dal divieto di dimora a Capri e dalla sospensione dal l'esercizio della funzione per un anno per due ipotesi di concussione. È stato sospeso per otto mesi invece l'ex vicecomandante della tenenza della guardia di finanza dell'isola, Pasquale Franco, nei cui confronti è ipotizzato il reato di intromissione abusiva in sistema informatico. Secondo l'accusa, il maresciallo Sansonne

avrebbe aiutato Verardi, anche cercando di orientare alcune indagini, in cambio di utilità individuate nell'aiuto che sarebbe stato fornito dall'imprenditore alla prosecuzione dell'esperienza lavorativa che una familiare del sottufficiale (estranea alle indagini) stava svolgendo in Inghilterra. Tutti gli indagati potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento. Il giudice Ludovica Mancini ha escluso per gli indagati la gravità indiziaria configurata dalla Procura in altri capi di imputazione. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Noe. http://napoli.repubblica.it

Sfottono i carabinieri su facebook Condannati per v i l i p e nd i o .

08 novembre 2015

NOTARESCO. Tre ragazzi di Notaresco sono finiti nei guai per alcuni commenti pubblicati su facebook e giudicati offensivi dai destinatari, in questo caso i Page 7

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carabinieri della locale stazione. Nei confronti dei tre giovani (inizialmente erano una decina quelli finiti nel mirino della procura) il tribunale ha quindi emesso un decreto penale di condanna per vilipendio, notificata proprio in questi giorni, che prevede una multa di circa 400 euro ciascuno. Tutto è iniziato da un episodio che si è verificato a Notaresco la notte del 22 febbraio scorso, quando un

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automobilista, o forse dei vandali, hanno buttato giù la fontana di piazza del Mercato. A dare il via alla ridda dei commenti sul web era stato il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura, il quale si era comunque limitato a dare comunicazione dell’accaduto, seguita dai ringraziamenti per chi aveva fornito elementi utili per risalire agli autori del gesto e anche continua Newsletter Header Pagina 7 di 38


ARMA per gli addetti che avevano poi messo tutto a posto. «Ringrazio i tanti che stanno dando informazioni per ricostruire l’accaduto», si leggeva infatti nela pagina facebook del sindaco, «fortunatamente la fontana non si è rotta. Adesso è stata rimossa e messa al sicuro. Grazie alla Pro loco di Notaresco per aver contribuito materialmente al trasporto». Erano quindi seguiti dei commenti del popolo del social, soprattutto di condanna per quanto accaduto. «Non hanno rispetto di niente»; «È una vergogna»; «Speriamo di rivedere presto la fontana in piedi»: questo il tenore

delle note postate dai notareschini sulla pagina Fb del sindaco. Poi qualcuno ha tirato in ballo l’Arma, ironizzando sul suo ruolo in città. «Ci sono i carabinieri a Notaresco? Non lo sapevo», ha infatti iniziato uno degli internauti, al quale si sono accodati altri commenti al limite tra l’ironico e il sarcastico. Ma evidentemente il pm ha ritenuto offensive alcune delle frasi pubblicate, tanto da chiedere e ottenere dal giudice la condanna per gli autori, i quali ora avranno tempo fino al 30 novembre per opporsi al decreto. Una brutta gatta da pelare per i diretti interessati, i

quali si sono visti recapitare il decreto per una storia che credevano ormai dimenticata. Tra l’altro, sembrava che tra i carabinieri e i notareschini ci fosse un rapporto di disponibilità reciproca, visto che la settimana scorsa proprio Notaresco ha ospitato un importante convegno dal titolo “Allarme furti nelle case” al quale è intervenuto il comandante della compagnia dei carabinieri di Giulianova, il capitano Domenico Calore, alla presenza di numerosi cittadini. http://ilcentro.gelocal.it

Ubriachi, tentano di uccidere due carabinieri con colteli da macellaio. 08 novembre 2015

Hanno seminato il panico nel palazzo. Prima si sono presi a calci e pugni all’ingresso della propria abitazione. Poi hanno aggredito un condomino che nulla aveva a che fare con le loro discussioni. Quindi, visibilmente ubriachi, e

armati, si sono scagliati contro i carabinieri per ucciderli. Serata di follia, quella di venerdì, per due giovani romeni - in Italia da poco che sono stati arrestati dai militari della compagnia di Page 8

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Vimercate con le accuse di tentato omicidio, violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Poco dopo le venti, i due, un diciottenne e un ventunenne, hanno iniziato a litigare violentemente in un condominio di Vaprio d’Adda, in via per Trezzo 47. Allertati dai residenti, i carabinieri sono immediatamente intervenuti sul posto e hanno cercato di calmare gli animi, che si sono ulteriormente infervorati quando la colluttazione ha coinvolto un condomino di passaggio. A quel punto, la situazione è definitivamente precipitata. Gli aggressori, entrambi nullafacenti, sono entrati in casa, hanno afferrato due coltelli da macellaio e si sono scagliati contro i

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militari. Uno ha cercato di ferire l’autista della volante al collo, mentre l’altro ha sferrato una coltellata al basso ventre contro il capo pattuglia. I due giovani carabinieri, nonostante il pericolo, non hanno indietreggiato e dopo una violenta rissa durata alcuni minuti - sono riusciti a bloccare ed immobilizzare i due, che sono poi stati portati in caserma dagli altri uomini dell’arma giunti sul posto. I militari aggrediti hanno riportato lesioni, che li hanno costretti a un viaggio al pronto soccorso. Gli aggressori, invece, sono stati portati al carcere di San Vittore. www.milanotoday.it

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C a ra b i n i e ri e ro i s a l v a no a s p i ra nt e s ui ci d a 08 novembre 2015

PISA. Uno l’ha distratta, l’altro l’ha afferrata per toglierla dal parapetto sul quale era salita, dando le spalle all’Arno, in un tentativo di suicidio annunciato con il gesto e mai spiegato a parole. Gli angeli custodi di una 23enne, originaria del Molise, che minacciava di lasciarsi cadere nel fiume, si sono materializzati alle 17,15 di ieri. Un brigadiere dell’Arma, Alessandro Buratti e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Andrea Brancadoro, libero dal servizio, con un piccolo stratagemma l’hanno tolta da quella posizione pericolosa affidandola alle cure del personale della Misericordia di Pisa. Un salvataggio avvenuto davanti a centinaia di persone rimaste ad assistere a una scena che per luogo e orario si è trasformata in un teatro a cielo aperto in cui era in corso la rappresentazione di un dramma. La giovane, tuta nera,

piumino verde e scarpe da tennis, si appoggiava con la mano sinistra al cartello della segnaletica stradale. Sguardo spento, quasi in uno stato catatonico. Da quando è salita sono passati alcuni minuti e intorno si è creata una piccola folla. Qualcuno tirava dritto, tanti si sono fermati. Sul posto sono arrivati i carabinieri del radiomobile e a seguire dalla centrale operativa del 118 hanno inviato un’ambulanza della Misericordia di Pisa. In pochi istanti sono arrivati sulla scena anche i vigili del fuoco, la polizia e i vigili urbani. Una psicologa ha cercato di stabilire un contatto con la giovane che, però, non mostrava alcun interesse al dialogo. Ogni tanto muoveva qualche passo facendo temere una possibile perdita di equilibrio. Il confronto è andato avanti per diversi minuti. Un “corpo a corpo” dialettico stagnante fino a che non si è deciso di intervenire. Si è trovato a passare in zona, in borghese, il colonnello Brancadoro. Si è avvicinato alla ragazza dopo

aver concordato con il brigadiere Buratti il piano per chiudere in breve la vicenda. L’ufficiale ha attirato l’attenzione dell’aspirante suicida e quando la giovane ha distolto lo sguardo l’ha afferrata per le gambe. Nello stesso momento il comandante dei carabinieri le ha bloccato le braccia trascinandola a terra. Una sequenza di attimi che ha chiuso il pericolo di una caduta in Arno. La giovane, in stato confusionale, non aveva documenti con sé. Alcuni dati sono stati raccolti da un’agendina. Dopo un passaggio in caserma è stata portata a Cisanello per il ricovero in psichiatria. Sempre in silenzio o quasi. Muta e in compagnia dei suoi demoni, quelli che l’hanno portata sul Ponte di Mezzo. Una solitudine che ha avuto una felice eccezione con i due carabinieri che si sono occupati di lei salvandole la vita. http://iltirreno.gelocal.it

Metro Barberini, arrestano borseggiatrice con Tbc: profilassi per i carabinieri

08 novembre 2015 C'è anche una cittadina bosniaca affetta da Tbc tra i dieci borseggiatori arrestati ieri, sabato 7 novembre, dai carabinieri con l’accusa di tentato furto e furto aggravato. La donna è stata fermata nei pressi della metro Page 9

EffettoTre 15 Novembre 2015

Barberini dai Carabinieri della Stazione Roma Nomentana insieme ad una 13 bosniaca, non imputabile. Le due stavano tentando di rubare il contenuto della borsa che una 40enne geor-giana portava a tracolla. Dopo l’arresto la maggio-renne, 30 anni, affetta da TBC è stata condotta presso

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il Policlinico Umberto I°, dove si trova piantonata dai militari. La minorenne invece è stata affidata ad un centro di primissima accoglienza di Roma. I militari per precauzione sono stati sottoposti a profilassi.

(...).

www.romatoday.it

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Rubano pistola e auto a carabiniere E ' ca cci a a l com m a nd o 09 novembre 2015

LINGUAGLOSSA. E' caccia al commando che la scorsa notte a Linguaglossa, dopo aver portato a segno un furto con spaccata ai danni di una rivendita di tabacchi, è riuscito ad impossessarsi dell'auto e della pistola di ordinanza di un carabiniere libero dal servizio, intervenuto nel tentativo di bloccarne la fuga. Erano circa le 3 e 30 quando nella centralissima via Roma i malviventi, dopo aver posizionato lungo la strada una Fiat Uno grigia per impedire l'accesso di altre automobili, hanno sfondato con un'altra vettura, usata come ariete, la vetrata principale del punto vendita. Entrambe le auto sono risultate rubate. Una volta dentro hanno rubato stecche di sigarette, profumi e tanta altra merce custodita nel deposito. Un'azione durata pochi

minuti. Resisi conto che era scattato l'allarme, i malviventi si sono dati alla fuga. Ma proprio in quegli istanti transitava da lì, a bordo della propria vettura, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Linguaglossa. Senza pensarci un attimo il militare si è lanciato all'inseguimento dei ladri, riuscendo a speronare la vettura sulla quale viaggiavano contro la scalinata della Chiesa di San Rocco. Ma i malviventi, quasi certamente armati, non si sono persi d'animo e sono scesi dalla vettura, completamente distrutta nella parte anteriore, ed hanno affrontato il militare, rimasto lievemente contuso dopo l'incidente, riuscendo a impossessarsi della sua automobile. Su quell'auto hanno cercato di caricare quanta più merce possibile e sono scappati. Solo successivamente il militare dell'Arma si è reso conto di

non avere con sé la pistola d'ordinanza, caduta nella propria automobile dopo il violento impatto. Poco dopo sul posto sono giunti i carabinieri di Linguaglossa e della Compagnia di Randazzo che hanno tempestivamente avviato le ricerche dei banditi, riusciti a far perdere le proprie tracce. Questa mattina i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Catania sono giunti a Linguaglossa per rilevare le impronte e repertare altre eventuali tracce lasciate dai malviventi nella rivendita di tabacchi ed all'interno dell'auto incidentata. Su quest'ultima vettura, stando ad alcune indiscrezioni, sarebbero state trovate tracce significative. Solo gli esami potranno confermarlo. (...) http://catania.livesicilia.it

Violenze e omissioni: chieste condanne per sette carabinieri 09 novembre 2015

MARSALA Il pubblico ministero Antonella Trainito ha chiesto la condanna di sette carabinieri (tra i quali anche il capitano Dario Solito, ex comandante della compagnia di Marsala, accusato di omessa denuncia) processati, davanti il Tribunale di Marsala, per le violenze che sarebbero state commesse nel 2011 nella caserma di Pantelleria, su persone fermate per controlli. Page 10

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Oltre a Solito, sotto processo sono i marescialli Giuseppe Liccardi, che all’epoca dei fatti era comandante della stazione di Pantelleria, anche lui accusato di omessa denuncia, e Claudio Milito, nonché Luca Salerno, Lorenzo Bellanova, Rocco De Santis e Stefano Ferrante. La pena più severa (sette anni di carcere) è stata invocata per Milito. Quattro anni e mezzo sono stati chiesti per Liccardi, tre anni e mezzo per Salerno, tre anni per

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Bellanova, due anni e mezzo per De Santis, un anno e 8 mesi per Ferrante, 8 mesi per Solito. Il pm Trainito ha parlato di persone “pestate a sangue”. Le accuse a vario titolo contestate sono lesioni, sequestro di persona, falso in verbalizzazioni, omissione di atti d’ufficio e di denuncia, favoreggiamento. (...) www.askanews.it

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P r e s e n t a z i o n e d e l C a l e n d a ri o S t o r i c o e d e l l ’ A g e n d a 2 0 1 6 d e l l ’ A rm a d e i

10 novembre 2015

Nella mattinata, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti e del Comandante Generale dell’Arma Tullio del Sette, si è svolta la cerimonia di presentazione del Calendario Storico 2016 dell'Arma dei Carabinieri, ispirato dal tema “I Carabinieri e le arti”, e dell’Agenda dedicata al centenario della Grande Guerra e a “I Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione”. Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, quest’anno con una tiratura di 1.200.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”. Nato nel 1928, dopo l’interruzione postbellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Il Calendario ha una rilevanza importante per la famiglia dell’Arma, momento di coesione ed unità attorno ad un oggetto semplice, ma ispirato da grandi valori comuni, nel quale si riconoscono tutti i carabinieri e i loro comandanti, dalle grandi città ai più piccoli paesi. Le tavole dell’edizione 2016 del Calendario Storico, ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, e l’Agenda, sono state presentate al pubblico da Massimo Giletti. Presenti sul palco in qualità di relatori il Direttore del quotidiano "La Stampa" Issue 1

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Mario Calabresi, l'editorialista del quotidiano "Corriere della Sera" Aldo Cazzullo, il giornalista e storico d'arte Philippe Louis Daverio e il Presidente della Casa editrice Longanesi Ferruccio De Bortoli. La presentazione ha avuto inizio con il saluto del Generale Del Sette alle Autorità e ai gentili ospiti in sala, cui ha fatto seguito un breve excursus sul Calendario Storico e sull’Agenda. Il Generale del Sette ha sottolineato come l’annuale appuntamento abbia “ormai raggiunto il fascino e la valenza di una tradizione… giunta alla 71^ edizione”. “Il primo calendario – ha proseguito – vide la luce a Firenze nel 1928” rievocando le “tante immagini susseguitesi nel tempo sulle sue pagine dalle opere d’arte recuperate alle imprese sportive dei carabinieri atleti; dai giovani alle donne; dalla storia alla Bandiera dell’Arma, dalle missioni all’estero alle manifestazioni d’epoca...”. Ha evidenziato come si sia “voluto rendere omaggio all’Arma e all’arte pittorica, inserendo in alcuni capolavori di grandi pittori italiani ed europei immagini di carabinieri che risaltano nella bellezza e nella originalità di tali opere” grazie “alla tecnica sopraffina di pittura digitale di Silvia Di Paolo”. Il Generale Del Sette ha commentato le immagini e i testi dell’Agenda che si inseriscono nel percorso celebrativo di due importanti ricorrenze storiche per il nostro Paese: Il Centenario della Prima Guerra mondiale e il Settantennale della Liberazione. E' stato successivamente proiettato un video di presentazione del Calendario, al termine del quale Giletti ha coinvolto nel dibattito il Dott. De Bortoli, il quale ha rimarcato come il significato di questa edizione sia nella presenza forte e discreta dei Carabinieri "insostituibili compagni di viaggio, anche nell'arte come nella letteratura". Lo storico d'arte Daverio ha poi illustrato con maestria e leggerezza di

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ARMA spirito le tavole che compongono l’opera. Dopo la proiezione di un filmato sull'Agenda, hanno fatto seguito gli interventi del Dott. Calabresi, sulle vicende che hanno visto coinvolti i reparti dell’Arma nella 1^ Guerra Mondiale, e del Dott. Cazzullo sulla Resistenza, con particolare riferimento al ruolo svolto dai Carabinieri. Ha preso poi la parola il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Claudio Graziano che si è soffermato sulla valenza del calendario “che attraverso il linguaggio pittorico esalta i valori professionali ed etico – morali che fanno del Carabiniere un sicuro punto di riferimento”, ribadendo “lo straordinario e indispensabile contributo” fornito dall’Arma, “parte integrante dello strumento militare” per la sicurezza dell’Italia, sia in Patria che all’estero. L'intervento del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti ha concluso la cerimonia. Il Ministro nel lodare lo sforzo intellettuale prodotto per la realizzazione del Calendario e dell’Agenda, le cui opere ne costituiscono l'evidente risultato, ha sottolineato l’orgoglio dell’Arma di essere Forza Armata, peculiarità vincente italiana, “patrimonio da salvaguardare con grande attenzione”, collegandolo al ruolo che i Carabinieri, in Italia e all’estero, svolgono per la sicurezza, bene imprescindibile per lo sviluppo anche economico del Paese. Ha infine ringraziato il Comandante Generale per aver “assistito ad una importante

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operazione culturale….momento emozionante e commovente”, sottolineando l'importanza di questo genere di iniziative per avvicinare i giovani alla storia della Nazione.

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Terrorismo, maxi operazione dei carabinieri: 17 arresti 12 novembre 2015

ROMA - I carabinieri del Ros, in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia di numerosi stati europei, coordinate da Eurojust, hanno arrestato 17 persone indagate per "associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transanzionalità del reato". In manette sono finiti 16 cittadini curdi e un kosovaro: alle indagini hanno collaborato le autorità giudiziarie e di polizia di Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera. L'indagine antiterrorismo del Ros Carabinieri ha consentito di smantellare una cellula dedita al reclutamento e alla radicalizzazione di militanti attraverso il web.

GLI ARRESTI - Sei dei presunti terroristi sono stati arrestati in Italia, mentre un settimo è stato localizzato in Iraq da inquirenti italiani; quattro sono stati arrestati in Gran Bretagna; tre in Norvegia; due invece le misure "in carico" alla Svizzera nei confronti di una persona che si ritiene morta in Siria in combattimento e di un'altra nei cui confronti pende una richiesta di

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estradizione. Un esponente della cellula finlandese, infine, sarebbe morto in Iraq. Nelle stesse ore sono state eseguite numerose perquisizioni sia in Italia, nelle province di Bolzano, Parma e Brescia, sia in Norvegia, nel Regno Unito, in Finlandia, in Germania e in Svizzera. MULLAH KREKAR - Una delle tre persone arrestate in Norvegia è il predicatore islamico Mullah Krekar, già condannato il 30 ottobre scorso a 18 mesi di reclusione: è stato arrestato nella sua cella a Kongsvinfger. Secondo quanto riporta la stampa norvegese, il predicatore di origine curdo-irachena sarebbe accusato inoltre di essere il "mandante" dell'assassinio di un profugo curdo che aveva bruciato pagine del Corano. Najmuddin Faraj Ahmad, questo il vero nome del 59enne mullah , è stato condannato per le minacce proferite durante un'intervista alla televisione norvegese Nrk: "Sono pronto disse - a fare un regalo a chi lo ucciderà".

ITALIA NON A RISCHIO "Il piano degli arrestati - ha spiegato il comandante del Ros, Giuseppe Governale prevedeva una serie di attentati in Medio oriente, nel Nord Europa ma non in Italia". Obiettivi erano "rappresentanti diplomatici norvegesi e anche inglesi per ottenere la liberazione

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del loro capo che è il mullah Krekar detenuto in Norvegia che abbiamo sottoposto a intercettazioni in carcere". BASE A MERANO - Abdul Rahman Nauroz, uno degli arrestati, è considerato il centro dell'organizzazione: era "uno dei più attivi nell'attività di reclutamento sia attraverso internet, sia attraverso 'lezioni' che teneva nel proprio appartamento di Merano, luogo di riunioni segrete e crocevia di aspiranti jihadisti. L'utilizzo di internet ha consentito agli indagati di annullare le distanze tra gli associati, residenti in diversi Paesi europei, permettendo loro di mantenere una forte coesione di gruppo, rafforzata dalla periodica e frequente partecipazioni a chat virtuali, e di rimanere in contatto con la propria guida spirituale, il Mullah Krekar che, anche in carcere, ha continuato a rappresentare la guida non solo ideologica dell'organizzazione, mantenendone anche la direzione strategica sulle questioni più importanti, quale la partecipazione al conflitto siriano o la decisione di allinearsi con Isis". http://www.today.it

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A cca d d e og g i : ne l 2 0 0 3 l ’ a t t e nt a t o alla base italiana di Nassiriya

12 novembre 2015

Era proprio una mattina come questa, a Nassirya, in Iraq. Erano le 10.40 ora locale, in Italia le 8:40. Mancavano pochi secondi a una delle stragi più tristemente memorabili della storia contemporanea italiana e non solo. Carabinieri e militari dell’esercito di stanza alla base “Maestrale” avevano già iniziato a pieni ritmi un’altra giornata in Iraq, teatro operativo della missione Antica Babilonia, autorizzata proprio quell’anno, che aveva come unico scopo quello di contribuire alla rinascita dell’Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione. I militari, dunque, si apprestavano a iniziare una nuova giornata durante la quale, probabilmente, le attività principali che avrebbero svolto sarebbero state quelle di ricostruzione, di aiuto alla popolazione, soprattutto per quanto riguarda l‘approvvigionamento di cibo e di acqua, di mantenimento dell’ordine pubblico e, non meno importante, di addestramento della nuova polizia locale, affrancata da corruzione e servilismo nei confronti del regime dittatoriale iracheno di Saddam Hussein. Attività che avrebbero dovuto svolgere, dunque, ma alle quali non riuscirono nemmeno a dare inizio. Un camion cisterna pieno di esplosivo, infatti, guidato da 2 kamikaze, scoppiò davanti Page 14

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alla base militare italiana. Il bilancio fu devastante: 28 morti, di cui 19 italiani, e ben 58 feriti. Le successive inchieste hanno stabilito che il camion cisterna conteneva tra i 150 e i 300 kg di tritolo mescolato a liquido infiammabile. Una quantità di miscela esplosiva in grado di fare una vera e propria strage, e così è stato. Ci si è sempre chiesti se si poteva fare qualcosa per evitarlo. Prima di rispondere a questa domanda c’è un particolare importante da tenere in con-siderazione: i vertici della base “Maestrale” hanno sempre sostenuto fermamente che non c’erano motivi di preoccupazione, perché la popolazione locale non era assolutamente ostile nei confronti dei militari italiani, considerati un aiuto indispensabile per rialzare le sorti del Paese, e inoltre gli estremisti locali erano attentamente controllati. A confermare quest’ultima ipotesi, il fatto che tutte le piste aperte per capire chi abbia organizzato l’attacco, facciano riferimento a personaggi esterni all’area in questione; tra queste, la più accreditata, è quella che coinvolge una cellula terroristica libanese affiliata ad al-Qida. I funerali di Stato degli italiani morti durante l’attentato si tennero a Roma il 18 novembre. Attorno alle salme di questi eroi, diventati tali loro malgrado, oltre alle famiglie e alle più alte cariche dello Stato, si riunì anche una enorme folla di cittadini, commossi e sconvolti da quanto

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accaduto. Una tragedia, dunque, che ha colpito decine di famiglie, e che ha lasciato figli senza padri e madri senza figli, nella folle logica della guerra, insita nella natura stessa dell’umanità. Ricordare i nomi dei nostri connazionali che hanno perso la vita nell’infame attentato di Nassirya, vuole essere solo un piccolo gesto per onorarne la memoria. I civili: Marco Beci, cooperatore internazionale Stefano Rolla, regista I carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte Giovanni Cavallaro, sottotenente Giuseppe Coletta, brigadiere Andrea Filippa, appuntato Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente Daniele Ghione, maresciallo capo Horacio Majorana, appuntato Ivan Ghitti, brigadiere Domenico Intravaia, vice brigadiere Filippo Merlino, sottotenente Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante I militari dell’esercito: Massimo Ficuciello, capitano Silvio Olla, maresciallo capo Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci, caporal maggiore www.meteoweb.eu

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

UNA VISIONE A 360 GRADI SU TUTTO QUELLO CHE RIGUARDA LA DIMENSIONE CARABINIERE. CONTRATTO DI LAVORO, REVISIONE FORZE DI POLIZIA, PENSIONI E RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE. Le attività sono incentrate su questi quattro macro argomenti che sono all'attenzione delle politiche di Governo. Materie di forte interesse che investono la vita del carabiniere e le dinamiche di tutti i giorni, insistendo su economia, professionalità, motivazione, condizione militare e di lavoro in una proiezione di un domani incerto. Guardi ai miliardi di euro che vengono dalle dinamiche del fenomeno immigrazione e di come l'Italia stà subendo questa scelta incidendo in modo rilevante sul lavoro delle forze di polizia. E pensi che sarebbe utile prenderne una parte e ripagare un aumento stipendiale adeguato a chi svolge questo ruolo di ordine e sicurezza per il paese. Ma i soldi devono essere stanziati in una manovra di stabilità che ha già fatto i suoi conti per noi e ci lascia amarezza. Ma i soldi non si prendono quà e là ma devono poi essere messi a regime, quindi i conti non si fanno come al mercato. Le procedure contrattuali sono nel decreto 195 del 12 maggio 1995 secondo le quali vengono emanati appositi decreti del Presidente della Repubblica per la disciplina del rapporto d’impiego del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare e delle Forze Armate escuso i dirigenti. Nel 2009 il decreto legge nr. 150 del 27 ottobre all’articolo 63 ha modificato l’articolo 7 comma 12 del decreto legge 195/1995 fissando in 3 anni la durata dei decreti di concertazione-contrattazione sia per la parte economica, sia per la parte normativa, a decorrere dal 1 gennaio 2010. Gli ultimi contratti, provvedimenti di concertazione, sono stati fatti nel 2009 e nel 2010. Nel 2009 con decreto del Presidente della Repubblica nr. 51 del 16 aprile per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007. Nel 2010 con decreto del Presidente della repubblica nr. 184 del 1 ottobre 2010 per il biennio economico 20082009. Nel 2010 vengono sospese le procedure negoziali per le disposizioni del Governo in relazione al contenimento della spesa pubblica. Nel 2015 con sentenza numero 178 della Corte Costituzionale del 24 giugno, si è dichiarata l’illegittimità costituzionale sopravvenuta a decorrere dal giorno successivo al 29 luglio 2015, pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale, del regime di sospensione della contrattazione collettiva. Con la sentenza, inoltre ha demandato al legislatore il compito di dare nuovo impulso alla dialettica contrattuale. Le risorse rese disponibili per il rinnovo dei contratti sono state stanziate dal Governo, come previsto, nella legge di stabilità, per ora fissate a 74 milioni di euro. Il CoCeR Carabinieiri non è disposto ad accettare certo questo trattamento perchè vuole dare risposte ai carabinieri d'Italia che devono arrivare da qualsiasi intervento che porti miglioramento all'economia della vita del carabiniere. L'altra grande preoccupazione è sulle pensioni dei carabinieri, specie quelle del sitema previdenziale conributivo che vedono una quantificazione della pensione fissata già sotto le mille euro fra 20 anni. Il decreto legge 21 aprile 1993, n.124 introduce per i lavoratori le forme pensionistiche complementari che sono disciplinate dalla legge nr. 252 del 5 dicembre 2005. Noi, appartenenti al comparto difesa e sicurezza, per istituire le forme pensionistiche complementari dobbiamo seguire le procedure negoziali e di concertazione come dal decreto legge n.195 del 12 maggio 1995. continua Issue 1

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

Ribadito nella norma d’interpretazione autentica nella legge 448 del 23 dicembre 1998, al comma 20 dell’articolo 26. A queste procedure è demandata la disciplina del trattamento di fine rapporto, TFR, già previsto per il restante personale del pubblico impiego, non del comparto difesa e sicurezza, cosi’ come per i lavoratori nel settore privato. Il TFR dovrà sostituire la nostra indennità di buona uscita ancora prevista per il comparto, TFS. Il decreto numero 67 del presidente della Repubblica stabilisce che le procedure di contrattazione-concertazione devono definire la misura percentuale della quota di contribuzione a carico delle Amministrazioni e quella dovuta al lavoratore, nonché la retribuzione utile alla loro determinazione. Dovrà stabilire la modalità di trasformazione della buonauscita in TFR e, infine, le voci retributive utili per gli accantonamenti del TFR nonché la quota TFR da destinare alla previdenza complementare. La previdenza complementare per il comparto non è stata ancora avviata, ma si ebbe il primo incontro di apertura del tavolo il 4 settembre 2013 al Ministero della Funzione Pubblica in una giornata difficile sia per le sigle sindacali sia per gli equilibri interni agli organismi della rappresentanza militare, di cui ne parlammo ampiamente a suo tempo. Il TAR lazio, a seguito di un noto contenzioso, ha nominato un commissario ad acta, il Direttore Generale di PERSOMIL, per attivare i procedimenti negoziali interessando le organizzazioni sindacali e le rappresentanze militari, diffidando il Ministero della Funzione Pubblica ad avviare le procedure di concertazionecontrattazione per l’intero comparto Difesa e Sicurezza. Dopo anni di mancanza dell'attivazione della previdenza complementare oggi è davvero complesso pensare ad una attivazione di un fondo che possa sanare chi è fermo da anni per poi attivare un fondo integrativo a chi oggi entra nell'Arma che comunque non sarà mai eguale a quella che era la pensione percepita con il sistema retributivo. Un tema complesso che iorno dopo giorno porta a prendere seriamente in considerazione di poter fare proposte mirate non solo alla previdenza complementare ma che si incentri sul calcolo della pensione riuscendo a trovare adeguate soluzioni per dare dignità alla pensione di chi ha rischiato la vita per quasi un quarantennio di opera responsabile e dedita al sacrificio ed al giuramento di fedeltà alla patria, al proprio paese. La legge della riforma della pubblica amministrazione, cosidetta legge madia, ha delegato il Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Quindi anche per cio' che riguarda le forze di polizia, il Governo ha delega all’adozione di provvedimenti legislativi. Questi provvedimenti hanno come obiettivo di razionalizzare e potenziare l’efficacia delle funzioni di polizia. Riorganizzare il Corpo Forestale dello Stato ed eventualmente assorbirlo in altra Forza di Polizia, fatte salve le competenze del Corpo in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e del loro spegnimento con mezzi aerei, da attribuire al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché la facoltà di transito, in un contingente limitato, nelle altre Forze di Polizia ovvero in altre Amministrazioni Pubbliche. Riordinare i ruoli del personale delle Forze di Polizia, utilizzando una quota parte dei risparmi di spesa, non superiore al 50%, derivanti dall’attuazione della suddetta razionalizzazione. Sono in corso attività interforze, coordinate dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, per l’articolazione della bozza del decreto legislativo che dovrà essere adottato su proposta del Ministro delegato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, d’intesa con Ministro dell’Economia e Finanze e con i Ministri interessati. I lavori, dopo una fase preliminare di approfondimento delle funzioni e della struttura del Corpo Forestale dello Stato, sviluppata tra Arma dei Carabinieri e Corpo Forestale, d’intesa sono stati suddivisi su due filoni. Uno, connesso con la riorganizzazione delle funzioni di polizia, la razionalizzazione dei presidi, ipotesi di gestione associata di alcuni servizi strumentali e l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altra forza di polizia. continua

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

L’altro, relativo al riordino dei ruoli. Sulla riorganizzazione delle funzioni e assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, il provvedimento in corso di elaborazione prevede l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, con contestuale trasferimento delle funzioni, ad eccezione di alcune. Restano fuori dalle competenze in acquisizione la lotta attiva contro gli incendi boschivi e loro spegnimento con mezzi aerei, trasferita al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco; il concorso in materia di ordine e sicurezza pubblica e contrasto della criminalità in ambito interforze, trasferite alla Polizia di Stato; il soccorso in montagna, sorveglianza acque marine e contrasto, in ambito doganale, del commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione, trasferite alla Guardia di Finanza. Sono in corso di definizione i contingenti di personale da trasferire e le relative modalità, nel rispetto dei principi e criteri fissati dalla legge delega che prevede la salvaguardia delle professionalità esistenti e dell’unitarietà delle funzioni, mantenimento degli attuali livelli di presidio del territorio. L’Arma dei Carabinieri, per far fronte alle nuove funzioni acquisite, intende istituire una nuova organizzazione dedicata alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare, in cui confluiranno il Comando carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e quello per le Politiche Agricole e Agroalimentari, oltre al personale del Corpo Forestale. Il trasferimento del personale avverrà cercando di salvaguardare le prerogative esistenti, in uno sforzo di graduale armonizzazione con gli esistenti, in uno sforzo di graduale armonizzazione con gli esistenti ruoli dell’Arma dei Carabinieri. Sul riordino dei ruoli il CoCeR con lo Stato Maggiore dell’Arma stà volgendo un attività di concerto su una proposta condivisibile che renda compatibilità con l’organizzazione, con le dinamiche di Stato Maggiore e con le aspettative del personale nel dare, come dice la legge, una risposta al miglioramento delle funzioni di polizia, potenziandole, e alla motivazione in una proiezione di carriera che viaggi a pari passo con un incentivo economico, tenendo conto anche della situazione previdenziale che con il sistema contributivo ha portato una riduzione rilevante sulle pensioni dei carabinieri di domani. Ora volge questo lavoro interno e il confronto con i carabinieri delle rappresentanza di base e intermedie su tutto il territorio anzionale, poi a breve si farà un analisi reale e sarà diffusa la proposta definitiva di un riordino che possa dare risposta ai carabinieri d'Italia e che abbia margini di condivisione con le altre forze di polizia. In tutto questo,non da perdere di vista la Riforma della Rappresentanza militare necessaria per rivedere un sistema che oggi non è piu' adeguato alla rappresentatività del carabiniere. Le capacità di singoli rappresentanti e l'aderenza alle problematiche del personale ed alle loro aspettative per migliorare la quotidianità del carabiniere hanno reso sempre piu' maturo lo strumento rappresentativo ad un cambiamento adeguato alle necessità di dare una rappresentatività piu' vicina alle dinamiche della vita lavorativa e alla necessità assistenziale dovuta dal ruolo sociale. La IV commissione DIFESA della camera dei deputati stà esaminando 8 progetti di legge di riforma della Rappresentanza Militare che prevedono il riconoscimento del diritto di associazionismo sindacale tra militari, con limiti simili a quelli dei sindacati della Polizia di Stato, mantenendo il divieto di sciopero, di iscrizione e di associazione a organizzazioni sindacali di altri comparti. Inoltre prevedono un ruolo negoziale autonomo quale parte sociale con autonomia economica e gestionale, in linea con quanto già avviene per le Forze di Polizia a ordinamento civile. Nella stessa commissione è stato istituito un comitato ristretto per la predisposizione di un testo unificato che tenga conto anche di due sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del novembre 2014. continua

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

Queste sentenze hanno rilevato la violazione dell’articolo 11 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo sulla libertà di riunione e di associazione nel divieto assoluto per il personale delle Forze Armate francesi di costituire e aderire a organizzazioni sindacali. In tal senso la IV commissione difesa ha anche fatto una serie di audizioni informali di esperti di diritto costituzionale e internazionale. A tutt’oggi sono ancora in corso i lavori di questo comitato ristretto per realizzare un testo unificato su cui sviluppare l’iter di riforma della rappresentanza militare. Gli otto disegni di legge su cui si stà realizzando il testo unificato sono il AC 1963 SCANU – AC 1993 DURANTI – AC 2097 D’ARIENZO – AC 2591 CORDA - AC 2609 CIRIELLI- AC 2679 nonies PADOAN – AC 2748 PETRENGA – AC 2776 PALMIZIO. Sul

testo

unificato

si

concentreranno

i

lavori,

pareri

e

proposte

d'intervento.

Questo è il quadro chiaro che un carabiniere deve sapere e che ha scelto di partecipare per migliorare la quotidianità di chi vive in questo ruolo e sente la necessità di collaborare alla condivisione di attività sempre dirette agli interessi collettivi. Pura e chiara informazione da carabiniere a carabiniere, da carabiniere che rappresenta i carabinieri.

FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 08 novembre 2015

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ATTUALITA' - NEWS

Scort e , us i e a b us i : 6 0 0 uom i ni p e r 1 2 5 p ot e nt i d e l l ' a nt i m a f i a lavanderia per l'abito. È più opportuno prelevare la merce in negozio piuttosto PALERMO - Alcuni anni fa. Il magistrato che, come prevede il regolamento, andare entra con il sigaro acceso a bordo della a casa del magistrato, farlo scendere e macchina di scorta. L'agente gli fa notare accompagnarlo in profumeria. Una ragione che l'aria è irrespirabile. Per questa volta, di opportunità dettata dalla sicurezza. solo per questa volta, l'uomo scortato lo spegnerà. Per il futuro è meglio che Mettiamoci nei panni di un agente. Gli hanno detto di seguire giorno e notte un l'autista si organizzi. giudice. Stesso compito tocca ad altri sei o Storie di ordinaria antimafia blindata. sette colleghi che si dividono il turno. Blindatissima, a giudicare dai numeri. Hanno il dovere di proteggerlo, di evitare Nella sola città di Palermo ci sono 125 che la mafia lo uccida, che blocchi con il personalità protette da più di seicento piombo o le bombe il suo lavoro. Basta fare angeli custodi fra poliziotti, carabinieri, un giro nei corridoi del Palazzo di giustizia finanzieri e uomini del Corpo forestale per capire che gli agenti ci credono dello Stato. Perché una scorta è per davvero in ciò che fanno. Gli uomini delle sempre e non si nega a nessuno. Siano essi scorte non hanno stipendi da favola. magistrati, politici, autorità varie - ed Nessuno di loro è contento di stare al sole eventuali - non importa se in un'aula di e a Palermo il sole di agosto picchia giustizia non ci si mette piede da una vita, parecchio - in attesa che il magistrato o se si è scritto o detto qualcosa contro i finisca di fare il bagno in piscina o al mare. boss decenni fa. Oppure al freddo davanti a un ristorante. Magari a Palazzo Brunaccini, l'albergo Perché il conto con la mafia, si sa, è della famiglia Cappellano Seminara dove sempre aperto. E poi ci sono in nuovi cucinava il figlio chef di Silvana Saguto. scortati in un città dove le poste fanno Con il loro lavoro garantiscono legittime fatica a smistare le lettere di minacce finestre di normalità alla vita blindata di recapitate a dritta e a manca. Dove persino coloro che sono chiamati a proteggere. A una scritta sul muro provoca fibrillazione. gennaio 2014 quando seppero dell'allarme Tutto lecito, con la vita non si scherza e il attentato alla Saguto, quando sentirono passato di morte e sangue è indelebile. È che autorevoli ministri erano preoccupati lecito, però, chiedersi pure se ogni tanto le per le sorti dei giudici che sequestravano i indagini siano riuscite, specie di recente, beni dei mafiosi, e non solo al Tribunale di ad individuare gli autori delle minacce. Palermo, quando a casa del magistrato Intanto il numero delle personalità scortate furono montate le telecamere di nella sola Palermo è salito a quota 125. videosorveglianza e intensificati i controlli dell'esercito gli uomini della scorta fecero Lo scandalo sui beni confiscati che ha la loro parte, rinunciando persino a tornare travolto l'ex presidente della sezione a casa. Salvo poi, scoprire, mesi dopo, che Misure di prevenzione del Tribunale di la minaccia attentato era stata resa attuale Palermo, Silvana Saguto, ha un capitolo per controbilanciare, dicono gli inveche i finanzieri definiscono “impiego della stigatori, gli attacchi mediatici contro la scorta per fini non istituzionali”. È lo stesso Saguto. Csm, nell'atto di accusa nei confronti dei magistrati palermitani, a centrare il cuore Il loro spirito di abnegazione, in alcuni casi, della questione parlando di “soddisfazione è stato scambiato per servilismo. Qualcuno di esigenze private”. Macchine blindate ha creduto che avessero smesso la divisa sfrecciano per la città come se fossero un d'ordinanza per indossare quella di servizio Taxi. Gli agenti passano in profumeria a ritirare il dopo sole oppure in continua 01 novembre 2105

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ATTUALITA' - NEWS cameriere (con tutto il rispetto per chi fa questo mestiere). Che il loro lavoro non dovesse limitarsi alla doverosa e necessaria protezione dell'incolumità fisica. Silvana Saguto non era tenera con i suoi angeli custodi che ieri sono stati tutti cambiati. “Quelli guidano, non fanno mai un cazzo, almeno un giorno alla settimana, ogni tanto, lavorano... che passano il tempo a tampasiare”, diceva dopo avere affidato ad un uomo della scorta una commessa “non istituzionale”. Qualcuno dei “tampasiatori”

aveva fatto sapere a chi di dovere di non avere più alcuna intenzione di proteggere la Saguto, che rimane un giudice sotto scorta. Si è sentito tradito. Ha aperto gli occhi e ha capito che la divisa da cameriere non è la sua. E neppure quella di autista. E oggi l'aria viziata da quel sigaro, emblema dello spirito di sacrificio tradito, è diventata soffocante. http://m.livesicilia.it

Stress in polizia, lavoratori lasciati soli 04 novembre 2015

Lo stress lavoro correlato è per gli operatori di polizia, al di là dei pericoli più strettamente operativi, il “rischio dei rischi”. La nostra categoria, infatti, opera con l’esigenza costante di sapere e poter gestire lo stress. Il primo elemento da rilevare al riguardo attiene alla selezione delle forze di polizia che, in linea di principio, avviene tenendo conto di un’elevata capacità individuale di sostenere gli esiti di contesti particolarmente stressanti. Servono infatti risorse importanti per poter affrontare criticità che mettono a rischio la nostra e altrui incolumità nelle quotidiane situazioni del lavoro in polizia. Un recente libro di Francesco Carrer e Sergio Garbarino, “Lavorare in Polizia: stress e burnout” (edito da Franco Angeli), racconta che stress e sindrome da burn-out sono solo la punta dell’iceberg. Al di sotto c’è una grande sofferenza, che troppo di frequente sfocia anche nell’estremo gesto del suicidio. Allora ci chiediamo: come avviene la selezione dei nostri lavoratori? possiamo ritenere che essa sia efficace? e se non dovesse esserlo, è possibile introdurre correttivi? Meno conosciamo questa parte del percorso professionale dei poliziotti, più cresce l’esigenza di garantire una corretta valutazione dello stress lavoro correlato, come in un’opera di generale compensazione. I poliziotti, sembra banale dirlo, sono esseri umani. Con le fragilità tipiche degli esseri umani, ma con una più strutturata capacità di coping. Oggi la sofferenza dei lavoratori di polizia è comune a quella di tutti i lavoratori, amplificata da fattori esterni quali la crisi Issue 1

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economica, le situazioni familiari difficili, i meccanismi di gerarchia e subordinazione, in generale l’organizzazione del lavoro. La consapevolezza della sofferenza è sempre presente in chi fa sindacato. Emerge dal contatto quotidiano e continuo con i lavoratori, insieme all’esigenza sempre maggiore di tutele individuali. Anche la questione dell’assistenza psicologica ha la sua importanza. Gli strumenti attuali non sono efficaci: i lavoratori se ne tengono lontani perché hanno su di essi un effetto depressivo, capace di peggiorare le situazioni più critiche, penalizzanti e colpevolizzanti. La nostra è una professione di aiuto, e nelle professioni di aiuto si attuano forme di supervisione psicologica finalizzate a individuare e sciogliere alcune criticità tipiche della professione, di agire sulle dinamiche di gruppo, su eventuali sofferenze e conflittualità, sull’elaborazione della propria funzione e del proprio ruolo. Troppe realtà restano escluse da una corretta e doverosa valutazione del rischio stress lavoro correlato Affrontiamo continuamente eventi traumatici e stressanti. Mi ha fatto riflettere qualche tempo fa l’intervista fatta a un operatore della Guardia costiera, impegnato nelle operazioni nel Canale di Sicilia. Quel lavoratore raccontava la sua sofferenza per aver dovuto soccorrere centinaia di migranti, naufraghi, e per aver raccolto decine di morti, tra i quali molti bambini. La nostra realtà professionale è analoga. E allora ci chiediamo: è possibile che un lavoratore venga impiegato in un’operazione così grave continua

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ATTUALITA' - NEWS senza soluzione di continuità e senza che qualcuno si ponga domande su quali conseguenze potrebbe avere sulla sua esistenza? quali sono le ricadute su noi stessi, sulle nostre famiglie e sui nostri figli, sulla nostra tenuta emotiva e psicologica? Se è vero che la supervisione ha un costo per le amministrazioni dello Stato delle professioni di aiuto, ragione per cui essa non si effettua, è vero anche che quel costo, oggi e da sempre, è sostenuto esclusivamente dai lavoratori. La valutazione dello stress lavoro correlato, allora, è importante per noi? Sì, lo è. Perché, se effettuata correttamente, potrebbe restituire ai lavoratori l’opportunità di intervenire sull’organizzazione del lavoro e correggere alcune criticità. In polizia si fa, ma come? Nel 2008 viene emanato il decreto legislativo 81. Allora le istanze e le necessità dei vertici delle forze di polizia trovarono cittadinanza in una serie di deroghe e riserve. In particolare fu ratificata la deroga prevista dall’art. 3 comma 2, che recita: “Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia […] le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, individuate entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo”. Ora, è vero che la sicurezza ha costi insostenibili per qualsiasi paese. La sicurezza dei lavoratori, invece, non ha costi insostenibili, ed è un obbligo per i datori di lavoro, in particolare per lo Stato che ha emanato le norme. L’art. 3 comma 2, nella sua formulazione attuale, prevarica le sue dimensioni e viene utilizzato per consentire all’amministrazione di andare oltre quello che è il contesto operativo, sollevandosi dall’onere di valutare il rischio in molti ambiti. Lo stress è il «rischio dei rischi». Ma per intervenire, occorre agire sulla organizzazione del lavoro Troppe realtà restano escluse da una corretta e doverosa valutazione del rischio. La questione è stata resa ancora più complessa per il fatto che eravamo in attesa dell’emanazione di adeguate linee guida dal gennaio 2011, anche se la valutazione, obbligatoria, si sarebbe dovuta effettuare comunque. E solo nei primi mesi di quest’anno sono state emanate. La quasi totalità dei nostri datori di lavoro le ha interpretate non a carattere di raccomandazione e di indirizzo generale, ma come provvedimento dispositivo, con il risultato di vedere esclusi i nostri Rls dai gruppi di lavoro e con l’inserimento, al loro posto, di soggetti di fiducia, lavoratori rappresentativi di un Issue 1

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campione (spesso neppure significativo) di tutti i lavoratori, il più delle volte appartenenti alle qualifiche apicali. Ci troviamo così davanti alla difficoltà oggettiva di procedere nella valutazione dello stress lavoro correlato perché gli ostacoli sono imponenti. I Rls sono i soggetti competenti e conoscitori de gl i a s pe t t i l e ga t i al servizio, de l l’organizzazione del lavoro e delle sue ricadute, ma soprattutto sono gli unici soggetti ai quali la legge attribuisce la funzione di rappresentanza dei lavoratori. Escluderli equivale a sottrarre effettività alle disposizioni di legge, alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, fino alla violazione dell’art. 28 dello Statuto dei lavoratori, con il quale è sancito che il potere di rappresentanza è specifico delle organizzazioni sindacali, e i Rls sono equiparati a esse. Così non si fa un buon servizio ai lavoratori e al paese. Il pericolo è quello di vedere aprire un contenzioso giudiziario e costruire ulteriori ritardi. Noi non vogliamo pensare che il timore possa essere quello di mettere mano al l’organizzazione de l lavoro, perché la valutazione dello stress lavoro correlato deve essere, ed è, una risorsa per tutti. Dove si è ben lavorato, si è prodotto un incremento della produttività, una maggiore efficienza dei servizi forniti, un diffuso benessere tra i lavoratori. Di questo dobbiamo essere consapevoli e porci l’obiettivo di lavorare tutti insieme nella stessa direzione. Non possiamo permetterci una valutazione autoreferenziale, lasciando i nostri lavoratori privi di tutele che spettano a chi ha impegnato le proprie risorse in un mestiere difficile. Ci sono lavoratori ai quali l’amministrazione non riconosce ciò che è loro dovuto. Un caso per tutti, quello di un lavoratore in servizio da più di vent’anni in centrale operativa, che viene colto da infarto, dopo aver superato altre due patologie importanti riconducibili allo stress. Ebbene, in sede di visita medico-legale gli è stata negata una certificazione favorevole perché si ritiene che solo il lavoro svolto all’esterno sia stressante, mentre quello interno sarebbe assimilabile a quello burocratico. Il servizio nelle centrali operative, la gestione delle emergenze, è un’attività estremamente stressante, lo sappiamo bene tutti noi. Cosa sarebbe accaduto, in quel caso, se ci fosse stata una corretta valutazione del rischio? Avremmo potuto certificare una causa di servizio, ma penso che avremmo anche potuto prevenire un infarto. Correggere questo percorso è doveroso, possiamo e dobbiamo farlo insieme. Nicola Rossiello, Silp Cgil

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Poliziotto massacrato a calci e pugni 06 novembre 2015

Sanremo - Intervenuto per fare da paciere ad una lite scoppiata l’altra notte sul lungomare Argentina, un poliziotto di 39 anni in servizio presso il commissariato di Sanremo è stato massacrato con numerosi pugni e calci al volto. La prognosi dei medici del Saint Charles è di 30 giorni, ma ha riportato anche la rottura di diversi denti alle arcate inferiori e superiori oltre a gravi lesioni su tutto il viso e all’orecchio. Ad aggredirlo, in modo tanto violento quanto assurdo, secondo quanto ricostruito dagli uomini del commissariato di Ventimiglia grazie anche alle telecamere della discoteca Kursaal, locale dal quale il gruppo di contendenti era appena uscito, è stato il ventimigliese Daniele Gentile, 29 anni, già drammaticamente noto a polizia e carabinieri. Fuggito dopo il feroce pestaggio, continuato con calci al viso mentre l’assistente capo della polizia era ancora a terra, l’uomo è stato rintracciato diverse ore dopo e arrestato con l’accusa di violenza e lesioni gravissime. Aggravate anche dalla futilità dei motivi. Paradossalmente, secondo una versione concorde da parte di tutti i testimoni, Gentile l’altra notte era a sua volta intervenuto a fare da paciere tra altri due uomini che intorno alle 3 avevano litigato sulla terrazza della discoteca di Bordighera. E, divisi dai buttafuori, avevano poi continuato una discussione, animata ma inizialmente non particolarmente drammatica, fuori dal locale, in prossimità del sottopasso che

conduce al parcheggio di piazza della stazione. Cosa è accaduto? I testimoni, divisi su altri particolari, su una cosa sono concordi. Il poliziotto è intervenuto cercando di calmare gli animi. E, soprattutto, tentando di impedire che la situazione degenerasse: «Avete da accendere? Non sarebbe meglio piantarla lì?», avrebbe ribadito, per stemperare la situazione. Ma anziché calmarsi, i contendenti hanno alzato la voce. Solo a questo punto il poliziotto avrebbe rivelato la sua identità e messo le mani in tasca per mostrare il tesserino. Non ha fatto in tempo. Da dietro le spalle, secondo quanto raccontato anche dagli amici della vittima, rimasti impotenti qualche metro più in là, gli è arrivato un violentissimo colpo all’orecchio, sferrato da Gentile forse con un tirapugni, che gli ha fatto perdere conoscenza. Poi, quando era a terra, lo stesso ventimigliese, come una furia, gli ha sferrato diversi calci in bocca, lasciandolo esanime a terra, pieno di sangue. Ad allontanare Gentile è stato uno degli uomini che in precedenza stavano discutendo proprio con il ventimigliese, ma sul posto sono poi intervenuti anche i buttafuori del locale. A conferma dell’inaudita violenza, alcuni giovani, tra i quali una ragazza, hanno accusato malori. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Bordighera e gli agenti del commissariato di Ventimiglia, che hanno condotto le indagini. www.ilsecoloxix.it

Per poliziotti, finanzieri e carabinieri aumento beffa di 14 euro lordi al mese 10 novembre 2015

Qualcuno ha calcolato che in busta paga sarebbero 9 euro lordi di aumento al mese. Altri, più ottimisti, si fa per dire, calcolano un aumento di 14 euro. Sempre al lordo. In ogni caso, per gli operatori della sicurezza Issue 1

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- agenti di polizia, carabinieri, finanzieri - il rinnovo del contratto porterà solo amarezze. «Non possiamo accettare hanno solennemente tuonato i leader dei sindacati confederali - che le regole dello Stato di diritto vengano aggirate con continua

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ATTUALITA' - NEWS stanziamenti sufficienti sì e no per l’acquisto di un panino imbottito al mese». C’è un gran malumore, tra le divise. Dopo anni di stanziamenti sempre più frenati, per loro come per il resto della Pubblica amministrazione, e una lunga vacanza contrattuale, è giunta una sentenza della Corte Costituzionale che intima al governo di rinnovare i contratti. «Il governo ne ha preso atto e non poteva fare altrimenti», dice Daniele Tissone, segretario della Silp-Cgil. «Ma si muove in evidente malavoglia, tanto è vero che ha stanziato appena 74 milioni di euro per gli aumenti. Se li andiamo a dividere per i 450mila operatori del comparto, significa al massimo un aumento mensile da 14 euro. Quello che ci fa rabbia, però, è che con lo stesso provvedimento si stanziano 83 milioni di euro, 9 più che per noi, per pagare i soldati di Strade sicure e quelli della Terra dei fuochi». E' tempo di tagli e di dimagrimento, si sa. Anche per le forze del ministero dell’Interno. Nonostante le grandi sfide. Per quanto riguarda il Giubileo che sta per iniziare, il ministro Angelino Alfano garantisce che si può stare tranquilli. «In occasione di grandi eventi - dice - ha sempre funzionato il pieno raccordo fra intelligence e polizia, e in questo senso, abbiamo anche deciso di assumere 2.500 agenti di polizia, da utilizzare subito dopo un corso di formazione, e di assegnare all’area romana quasi duemila unità, fra agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza».

È un fatto, però, che agli organici delle forze di polizia è stato imposto un digiuno forzato. Si è alla vigilia della chiusura di centinaia di piccoli posti di polizia. E non c’è da meravigliarsi, considerando che rispetto a qualche anno fa ci sono 45mila operatori in meno. E se ogni anno vengono assunti in 2500, ne vanno in pensione il doppio.

diventati pochi. Ricorda sempre Tissone: «A Ostia, c’è in servizio 1 agente ogni 1000 abitanti. Al Casilino va anche peggio: 1 agente ogni 2560 abitanti». Ecco, se questi sono i numeri, non c’è da meravigliarsi che un sindacato con simpatie di centrodestra come il Sap fosse sul palco di Bologna con Matteo Salvini. «Noi andiamo ovunque ci invitino a parlare delle condizioni del nostro personale», spiega il segretario Gianni Tonelli. Detto questo, il quadro del Sap è addirittura apocalittico: «Vogliono far pagare lacrime e sangue ai poliziotti e ai cittadini con scellerati tagli alla sicurezza che siamo i soli a denunciare con forza. Qui si distrugge per distruggere. Si parla di 6 euro netti di aumento per agente. Vogliono farci abdicare alla nostra missione. Cifre e dati, le opposizioni parlamentari le stanno tirando fuori analizzando la legge di Stabilità».

Il grillino Luigi Di Maio, in effetti, sta spopolando su Facebook con un post che elenca una raffica di tagli. Si prevedono 491 milioni di euro in meno per le spese del ministero dell’Interno.

Mancheranno fondi per la gestione di caserme, per i reparti di prevenzione del crimine, per l’Arma, e anche per la Direzione investigativa antimafia. Se il Sap ha scelto di buttarsi con Salvini, i confederali, con modi più istituzionali, hanno iniziato a incontrare i gruppi parlamentari. «Ma non escludiamo nessuna forma di lotta democratica». www.lastampa.it

A Roma, secondo dati dei sindacati di polizia, tra il 2001 e il 2014 la popolazione è cresciuta del 13%, il che significa un aumento di 300 mila residenti, ma di contro la questura ha ridotto i suoi organici del 26%. Forse erano troppi prima, ma adesso sono Issue 1

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Afghanistan, Gentiloni e Pinotti: l’impegno della missione italiana prosegue

10 novembre 2015

La partecipazione italiana alla missione «Resolute support» in Afghanistan continuerà e non si interromperà come inizialmente previsto. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. Attualmente, ha ricordato Pinotti, «abbiamo un contingente di circa 800 uomini ad Herat, incrementato di 200 perché abbiamo dovuto sostituire gli spagnoli: non stanno chiusi nel fortino, ma ogni giorno dai 10 ai 12 moduli partono presso le sedi di comando della regione per addestrare le forze armate e di polizia». Anche per il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, la «strada della stabilizzazione» dell’Afghanistan «non sarà rapida né facile»

ma «richiede un ulteriore impegno e uno sforzo di sostegno, non combat, della comunità internazionale». I presupposti della presenza italiana «Noi», ha ricordato il titolare della Farnesina, «siamo impegnati non solo sul terreno militare» per la missione «Risolute support» della Nato, «ma anche con un impegno enorme di cooperazione». L'Italia ha stanziato «820 milioni di euro in 13 anni», «di cui una parte a dono e una parte a crediti di aiuto». «La sfida è rafforzare la società civile, le istituzioni, il ruolo delle donne e della cultura. Costruire un futuro in un paese molto tormentato», ha aggiunto Gentiloni nella sua audizione. Ma è emersa ora secondo il ministro Pinotti «un’esigenza nuova: sono segnalate infiltrazioni dell’Isis

all’interno del territorio afghano, con tentativi di dialogo con al Qaeda ed una ripresa delle azioni insurrezionali in molti distretti. La Regione Ovest, dove ci sono gli italiani, è la più sicura del Paese, ma anche lì non sono mancati gli attacchi». Il problema, ha proseguito la titolare della Difesa, «è che si sono registrate tante perdite tra le forze afgane, pari a 650 uomini al mese. La lotta è dura, queste unità hanno mostrato grande tenacia e capacità di combattimento, ma serve ricostituire le perdite e riequipaggiare le unità. Pensiamo dunque sia utile proseguire la missione - che resta di addestramento, non di combattimento senza incrementare le capacità attuali». www.ilsole24ore.it

Mattarella ai due marò: "L'Italia vi sostiene sempre" 11 novembre 2015

A loro rinnovo il sostegno del Paese. Sarò davvero lieto quando potrò incontrarli insieme in Italia". Poi ha proseguito ricordando ai militari che "la guardia va tenuta alta, come sempre. Ma l’obiettivo della restituzione di questi mari alla legalità e alla libertà di navigazione ora è più vicino, anche grazie a voi. È con piacere che esprimo a tutti voi e a coloro che hanno operato su questi mari per Issue 1

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lunghi anni, il mio apprezzamento e la riconoscenza del Paese". "La pirateria ha infestato per lungo tempo questi mari, dai quali transita quasi l’80% del commercio mondiale su nave. Tutti noi ricordiamo gli attacchi subiti da alcune unità mercantili italiane, con prolungati sequestri di equipaggi e di navi che tanta apprensione ci avevano procurato. Ora, grazie alle efficaci azioni di contrasto al fenomeno poste in essere

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dalla comunità internazionale, il numero degli assalti - che aveva toccato il picco nel 2006 - si è ridotto drasticamente. Il nostro sostegno ad entrambe le operazioni di antipirateria - Atalanta dell’Unione Europea e Ocean Shield della Nato - è stato determinante per il conseguimento di questo risultato. E ciò, indubbiamente, grazie alla professionalità degli equipaggi ed alla qualità delle navi messe in campo. continua Page

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ATTUALITA' - NEWS Ed è stato proprio in virtù del nostro autorevole contributo che al Contrammiraglio Barbieri è stato affidato il comando delle forze navali europee partecipanti all’operazione Atalanta". La vostra è una missione certamente impegnativa, considerata l’ampiezza dell-

’area da pattugliare: dalle acque prospicienti la regione del Puntland - nel Corno d’Africa - al Golfo di Aden e all’Oceano Indiano, fino al largo dell’India. Un mare sconfinato da solcare, per prevenire e contrastare - ha detto ancora Mattarella - le azioni dei pirati, perpetrate anche a oltre mille

miglia dalle proprie basi d’appoggio. Un impegno considerevole per l’intera comunità internazionale, per garantire la libertà di navigazione e l’affermazione del diritto internazionale". www.ilgiornale.it

Tagli statali: all’asta la caserma dei carabinieri di piazza Tebaldo Brusato 12 novembre 2015

La Provincia di Brescia ha messo all’asta per 11,5 milioni la caserma Masotti di piazza Tebaldo Brusato, che ospita il comando provinciale dei carabinieri, e conta decine di uffici e alloggi per ufficiali e militari. Strettissimi i tempi del bando, ufficializzato lunedì 9 novembre: le offerte dovranno pervenire agli uffici del Broletto (piazza Paolo VI, 29) entro mezzogiorno di lunedì 23 novembre. L’immobile verrà aggiudicato anche in caso di una sola offerta valida (serve però un deposito cauzionale di 1,15 milioni). Se non perverrà nessuna offerta, o se la cifra non sarà superiore anche di un solo euro agli 11,5 milioni, «l’amministrazione procederà all’accettazione dell’offerta irrevocabile presentata dalla società Invimit Sgr Spa». Si tratta di una società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nata due anni fa per valorizzare i patrimoni pubblici. Società che sta Issue 1

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entrando in possesso di diversi beni immobili delle Province (messe a dura prova dai tagli governativi e dalla falce della riforma Delrio) per inserirli in un fondo di investimento. Il futuro dei carabinieri: potrebbero essere ospitati a l l a G oi t o Anche se il bando prevede offerte presentate congiuntamente «da più soggetti riuniti», stando a fonti qualificate interne al Broletto ad oggi non c’è nessun soggetto intenzionato a rilevare l’enorme immobile, che in un momento più roseo per l’edilizia avrebbe potuto muovere l’interesse di qualche costruttore, interessato magari a trasformarlo in residenze di pregio. E che fine faranno i carabinieri che li risiedono da anni? «L’immobile viene alienato nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, secondo le occupazioni e gli utilizzi di terzi presenti negli immobili, esistenti all’atto dell’aggiudicazione» si legge nel bando. Tradotto: i nuovi proprietari (che siano privati o il fondo

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ministeriale) tratteranno le modalità di «sfratto» direttamente con il ministero dell’Interno, con il quale la Provincia ha stipulato un contratto di locazione e che si occupa del «casermaggio» dei carabinieri. Di certo non finiranno sulla strada dall’oggi al domani. Potrebbero essere ospitati in una caserma dello Stato, magari alla Goito, dove si era ipotizzato il trasferimento degli uffici della Prefettura. La Provincia fa cassa: in vendita anche gli uffici della Prefettura Già, perché nelle intenzioni della Provincia - che per il 2015 pensava di introitare 25 milioni dalla vendita di immobili per far fronte ai 23 milioni di tagli statali - c’è anche la vendita degli uffici della Prefettura. Il bando non è ancora pronto ma la vendita sarà ancora più difficile visti i rigidi paletti della Sovrintendenza, che vieta la realizzazione di case o uffici. Probabile che in futuro anche questo immobile finisca nel fondo ministeriale Invimit. http://brescia.corriere.it

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Parigi, notte di terrore: almeno 128 morti e oltre 200 feriti. Isis rivendicao 14 novembre 2015

È una Parigi sconvolta ma pronta a reagire quella che si sveglia stamani dopo una notte infernale scandita da sei attacchi terroristici rivendicati da Isis. Il bilancio provvisorio parla di almeno 128 morti e oltre 200 feriti - di cui circa 80 in gravi condizioni - e di almeno otto attentatori uccisi, tutti giovani secondo testimoni sfuggiti al massacro: tra i carnefici, sette si sarebbero suicidati con cinture esplosive. La cronaca di una serata infernale racconta di un attentato in Boulevard Voltaire per opera di un kamikaze che non ha mietuto vittime; uno a Rue de Charonne al bar La Belle Équipe, dove sono state ammazzate 18 persone; un altro alla pizzeria La Casa Nostra in a Rue de la Fontaine au Roi con cinque caduti a terra. E ancora almeno dodici morti tra Rue Alibert nel bar Le Carillon e nel ristorante Le Petit Cambodge in Rue Bichat. A questi si aggiungono le tre persone morte all’esterno dello Stade de France, nella parte nord della città, dov’era in corso l’amichevole Francia-Germania con il presidente Francois Hollande in tribuna, e l’ecatombe compiuta nella sala concerti Bataclan, gremita di ragazzi che assistevano al concerto della band americana “Eagles of Death Metal”. “Ci sono decine e decine di morti, numerosi feriti” ha detto il capo dell’Eliseo che, dopo aver lasciato lo stadio per motivi di sicurezza, ha convocato un consiglio dei ministri straordinario, è andato al teatro Bataclan e poi è apparso in televisione.

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“Abbiamo dichiarato lo stato d’emergenza in tutto il territorio, come prima misura ha aggiunto -. La seconda è la chiusura delle frontiere, per fare in modo che le persone responsabili di tutto questo possano essere catturate. Sappiamo da dove viene questo attacco” che è “senza precedenti”. “I terroristi non riusciranno a farci paura” ha affermato ancora Hollande esortando i suoi connazionali a “dare prova di unità. Di fronte al terrore, la Francia deve essere forte e grande. Rinforzi militari si trovano nella regione di Parigi per evitare nuovi attentati”. Come si diceva, con una serie di tweet Isis si è attribuita la responsabilità delle stragi per vendicarsi dei bombardamenti voluti dall'Eliseo in Siria ma le autorità sono ancora caute su queste rivendicazioni. Il presidente francese non parteciperà al G20 in programma in Turchia nel fine settimana. Anche il presidente iraniano Hasan Rohuani ha rinviato il suo viaggio in Europa che sarebbe dovuto cominciare proprio oggi a Roma. Oggi a Parigi chiusi scuole, musei ed edifici pubblici. Treni suburbani e regionali in funzione così come la metropolitana di cui sono però inaccessibili undici stazioni. La Farnesina ha invitato gli italiani presenti nella capitale francese a evitare ogni spostamento e ad attenersi alle indiciazioni delle autorità locali. REAZIONI - “L’ Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie” è stato il primo commento del presidente del Consiglio Matteo Renzi che si è messo in contatto con le cancellerie dei Paesi alleati mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha espresso “apprensione e forte dolore” e in un messaggio a Hollande ha assicurato il compatto sostegno dell’Italia per sconfiggere il terrorismo. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha sottolineato come quello sferrato a Parigi

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ATTUALITA' - NEWS “è un attacco non solo al popolo francese ma a tutta l’umanità e ai valori che condividiamo. Ancora una volta siamo di fronte a un vergognoso tentativo di terrorizzare civili innocenti”. “I tre valori della Francia - ha proseguito parlando in diretta tv dalla Casa Bianca - sono libertà, uguaglianza e fratellanza, che sono anche i nostri. Quelli che pensano di poter terrorizzare i francesi o i valori che condividono, sbagliano. Siamo a disposizione per qualsiasi aiuto possiamo dare e per assicurare i terroristi alla giustizia. La Francia è stata un partner straordinario nella lotta contro il terrorismo, noi siamo vicini alla Francia”. “Siamo sconvolti da questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica e di odio che condanniamo nel modo più

radicale insieme al Papa e a tutte le persone che amano la pace. Preghiamo per le vittime e i feriti e per l'intero popolo francese” è la reazione della Santa Sede in una nota del portavoce padre Federico Lombardi secondo cui “si tratta di un attacco alla pace di tutta l’umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell’odio omicida in tutte le sue forme”.“Noi, gli amici tedeschi, vi sentiamo così vicini. Noi piangiamo con voi. E combatteremo insieme la battaglia contro coloro che vi hanno fatto quel che non si può concepire” sono le parole di Angela Merkel, in uno statement ufficiale alla cancelleria tedesca. www.ilvelino.it

Parigi, Renzi: i terroristi non vinceranno, l i b e rt à p i ù f ort e d e l l a b a rb a ri e 09 novembre 2015

“Vorrei offrire l’abbraccio degli italiani ai fratelli e alle sorelle francesi, vorrei offrire la nostra amicizia al governo e al presidente francese Francois Hollande”.

Questo l’inizio della dichiarazione rilasciata poco fa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Hanno colpito non solo la Francia ma l’umanità intera - ha proseguito da Palazzo Chigi -. Questo è il momento delle lacrime e dell’emozione ma anche di tante domande. Come tutti gli italiani stamattina anche io vedendo i padri che stringono i figli allo stadio ho cercato le parole per spiegarlo ai miei figli” ha affermato ancora Renzi secondo cui i terroristi “stanno attaccando il nostro modo di vivere”. “Stamattina anch’io ho riscoperto il dono dell’Europa che i nostri padri ci hanno lasciato, loro che hanno conosciuto la Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2015

guerra e ci hanno lasciato la pace. Io so che i terroristi non vinceranno, che la libertà è più forte della barbarie e il coraggio è più forte della paura” ha sottolineato il presidente del Consiglio che ha chiarito: “Gli italiani non sottovalutano niente”. “Tra qualche istante presiederò al Viminale il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica - ha detto ancora - e sono stati intensificati i controlli su tutto il territorio nazionale”. Infine, un appello: “Chiedo a tutte le forze politiche il massimo della responsabilità. Nel pomeriggio incontrerò i capigruppo di tutte le forze politiche”. “Non sarà semplice e non sarà breve ci vorranno mesi forse anni - ha concluso Renzi -. Occorreranno forza e determinazione e risorse per vincere una sfida epocale. L’Italia c’è al fianco della Francia, Paese nobile che deve sentire l’affetto di tutta l’Europa e della comunità internazionale. L’Italia c’è convinta che questa sfida possa essere vinta tutti insieme”. www.ilvelino.it

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ATTUALITA' - NEWS

Il Papa condanna gli attacchi di Parigi: " E ' un p e z z o d e l l a t e rz a g ue rra m ond i a l e " 14 novembre 2015

Roma. Il Papa, prontamente informato di quanto stava accadendo ieri sera nelle strade di Parigi, “ha accolto con sgomento le notizie sugli attacchi terroristici”. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha rilasciato una breve dichiarazione a seguito della strage nella capitale francese. “Siamo sconvolti da questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica e di odio, che condanniamo nel modo più radicale insieme al Papa e a tutte le persone che amano la pace. Preghiamo per le vittime e i feriti e per l’intero popolo francese. Si tratta – ha aggiunto Lombardi – di un attacco alla pace di tutta l’umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell’odio omicida in tutte le sue forme”. Rinviata a data da destinarsi l’udienza che Francesco avrebbe dovuto concedere questo pomeriggio al presidente iraniano Hassan Rohani. In mattinata, il Pontefice è stato raggiunto al telefono da Lucio Brunelli, direttore del telegiornale di Tv2000. Nella breve conversazione, Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2015

Francesco si è detto "commosso e addolorato". "Non capisco – ha detto il Papa – ma queste cose sono difficili da capire, fatte da essere umani. Per questo sono commosso, addolorato e prego. Sono tanto vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro". Bergoglio ha ripetuto quanto detto più volte in merito alla "terza guerra mondiale a pezzi". Questo, ha osservato, "è un pezzo, non ci sono giustificazioni per queste cose". Non vi può essere, ha chiosato, alcuna giustificazione "religiosa e umana" a quanto accaduto. “Dopo gli attacchi di gennaio, l’attentato di questa settimana a Beirut e molti altri nel corso dei mesi scorsi, tra cui la Nigeria e altri paesi africani, il nostro Paese conosce di nuovo il dolore del lutto e deve affrontare la barbarie propagata da gruppi fanatici”, ha scritto in un messaggio l’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois. Dopo aver raccomandato preghiere per le vittime e le rispettive famiglie, l’arcivescovo ha chiesto “che le parrocchie di Parigi rispettino rigorosamente le norme di sicurezza emanate dalle autorità pubbliche”. Domani, alle 18.30, Vingt-Trois presiederà a Notre Dame una messa “per le vittime, le loro famiglie e il nostro paese. Il campanile suonerà alle 18.15”. L’evento sarà trasmesso in diretta

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televisiva. A rivendicare la serie di attacchi nelle strade parigine sono stati, via Twitter, individui legati allo Stato islamico, persone con le quali – è il giudizio della Santa Sede – non è possibile dialogare. “Non credo sia possibile. Il dialogo si fa con chi accetta di fare il dialogo e quindi con chi entra in relazione . Evidentemente con chi non è sensibile e rifiuta il dialogo, e con il fondamentalismo, non credo sia possibile dialogare”, aveva dichiarato solo qualche settimana fa il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano. “Si può offrire di dialogare ma non vedo molte possibilità che si stabilisca un dialogo”, aveva chiosato. Nei mesi scorsi, a proposito dei silenzi delle autorità religiose musulmane circa il proliferare del fanatismo e del fondamentalismo, ad alzare la voce era stato il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Nel consueto messaggio di auguri per il mese sacro di Ramadan, Tauran scriveva che “c’è pure la responsabilità di coloro che hanno il compito dell’educazione: le famiglie, le scuole, i testi scolastici, le guide religiose, il discorso religioso, i media. La violenza e il terrorismo nascono prima nella mente delle persone deviate, successivamente continua Page

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ATTUALITA' - NEWS vengono perpetrate sul campo”. E ancora, “non può esserci alcuna ambiguità nell’educazione. Il futuro di una persona, di una comunità e dell’intera umanità non può essere co-

struito su tale ambiguità o verità apparente. Cristiani e musulmani, ciascuno secondo la rispettiva tradizione religiosa, guardano a Dio e si rapportano a Lui come la Verità. La nostra vita e la

nostra condotta in quanto credenti dovrebbero rispecchiare tale convinzione”. www.ilfoglio.it

L’allerta sale a Livello 2, più controlli alle frontiere

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Presidenza del Consiglio, ministeri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia: c’è una mobilitazione generale di allerta antiterrorismo, come non si vedeva dall’11 settembre 2001 con l’attacco delle Torri gemelle. In «pronto impiego» le forze speciali militari - Gis dei Carabinieri, Col Moschin, Consubim della Marina e teste di cuoio dell’Aeronautica - e civili, i Nocs della Polizia di Stato. Matteo Renzi presiede il Cnosp (Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza) al Viminale. In tutti i capoluoghi di provincia i prefetti riuniscono i comitati provinciali: dovranno aggiornare liste degli obiettivi sensibili e piani antiterrorismo. Oggi l’Aisi, il servizio segreto interno, raduna a Roma tutti i capicentro sul territorio. E dal ministero dell’Interno il capo del Dipartimento di pubblica sicurezza, Alessandro Pansa, lancia l’ennesima sfida operativa contro la minaccia dell’Is. Posti di blocco nelle strade, controlli alle frontiere, vigilanza serrata sulle linee ferroviarie. Allargamento del Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2015

numero degli obiettivi sensibili, intensificazione massima dell’attività informativa, incremento della presenza degli agenti in divisa su strada. C’è poco da star tranquilli, ogni azione può essere utile. Ai suoi dirigenti riuniti dopo il comitato nazionale Pansa chiede: se gli attentati di Parigi fossero accaduti a Roma, voi cosa fareste adesso? Adesso un terreno di osservazione strategica per le forze di polizia riguarda la presenza dei siriani in Italia: sono stati oltre 42mila quelli sbarcati nel 2014, siamo a circa 10mila quest’anno. Possibile che nessuno di loro abbia legami o intenzioni di affiliazione con l’Is? Tra i nostri apparati di sicurezza uno dei timori maggiori è il tentativo di emulazione dopo la strage di Parigi. A Roma, dove l’effetto simbolico è straordinario. Ma non solo nella capitale, visto che l’intelligence sta notando una forte insofferenza tra le frange emarginate degli immigrati al sud d’Italia. L’altra minaccia con priorità massima è quella dei foreign fighters e qui, a parziale consolazione, resta il confronto numerico tra Italia e Francia: circa 90 terroristi che sono transitati sul nostro territorio contro 1.500 “francesi”. Le sofferenze o le necessità di miglioramento nell’operatività di contrasto stanno, appunto,

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nei controlli sulle comunità straniere, soprattutto se i flussi migratori sono massivi. E nel web: territorio sconfinato ma comunque luogo ricco di tracce eversive, va dunque scandagliato ancora più a fondo. Certo, lo stile italiano antiterrorismo prevede il vaglio di tutte le segnalazioni sospette, anche le più labili. Finora ha funzionato, va detto, anche se con un enorme dispendio di risorse. Intanto le nuove minacce dell’Is all’Italia dopo l’attentato di Parigi entrano nel fascicolo d’indagine della Procura di Roma coordinato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, lo stesso che venerdì scorso ha ordinato l’arresto di 17 jihadisti in Italia e in altri Stati europei. Un fascicolo con molte intercettazioni inquietanti. «Nessun paese è a rischio zero» dice Alfano. Scatta dopo il Cnosp un monitoraggio sulle presenze di immigrati in carcere, il capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), Santi Consolo, fa subito partire una circolare operativa. All’intelligence non è sfuggito che a Parigi è stata usata la cintura esplosiva, un fatto quasi inedito in Europa. Oggi i francesi dovrebbero trasmettere un report agli agenti italiani. (...) www.ilsole24ore.com

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro RISARCIMENTO DANNI

Studenti tinteggiano l'aula, uno di loro cade a terra: sotto accusa l'insegnante. Dubbi sulla dinamica dell’episodio, forse frutto di un scherzo tra due compagni di classe. Ma certa è l’assenza della docente: a vigilare sui ragazzi c’era solo il bidello. Resta in piedi, quindi, l’ipotesi della responsabilità della donna per le lesioni riportate dal ragazzo.. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 23202/15; depositata il 13 novembre)

PROCREAZIONE ASSISTITA

Legge n. 40/2004 ancora nel mirino della Consulta: non è reato la selezione degli embrioni. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 229/2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13, commi 3, lett. b), e 4, legge n. 40/2004 nella parte in cui contempla come ipotesi di reato la condotta di selezione degli embrioni anche nei casi in cui questa sia esclusivamente finalizzata ad evitare l’impianto nell’utero della donna di embrioni affetti da malattie genetiche trasmissibili rispondenti ai criteri di gravità di cui all’art. 6, comma 1, lett. b), L. n. 194/1978 e accertate da strutture pubbliche. (Corte Costituzionale, sentenza n. 229/15; depositata l'11 novembre)

MANIFESTAZIONI SPORTIVE

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Espulso un calciatore, il tifoso reagisce lanciando un oggetto dagli spalti: condannato.

Condotta pericolosa, e non mero sfogo, quella del supporter. A rischio l’incolumità sia degli altri tifosi presenti sugli spalti che delle persone presenti sul campo. A rendere più grave il lancio, poi, il fatto che esso sia stato motivato da una mera decisione arbitrale sul terreno di gioco.. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 45261/15; depositata il 12 novembre)

EVASIONE 'Bisogni' impellenti per il cane, il padrone lo porta in strada: condannato per evasione.

Condotta inequivocabile: pur ai ‘domiciliari’, è stato beccato a trenta metri dalla propria abitazione. Impossibile catalogare l’episodio come “fatto lieve”, soprattutto tenendo presenti i precedenti penali dell’uomo.. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 45073/15; depositata il 10 novembre)

LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Parcheggio tragi-comico Danni a una all'autoparco.Liceniato.

del pullman. vettura e

Addio al posto di lavoro per un autista. Fatale l'errore compiuto nella gestione del pullman aziendale a lui affidato. Legittimo il provvedimento adottato dalla società di trasporti (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 22917/15; depositata il 10 novembre)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

Garanzia Giovani, bonus sino a 6000 E uro a nche ne l 2 0 1 6 09 novembre 2015

Ho 29 anni, a dicembre sarò licenziato: posso rientrare tra i disoccupati di Garanzia Giovani anche nel 2016? Gli incentivi Garanzia Giovani saranno pienamente operativi per tutto il 2016: il pacchetto di agevolazioni (bonus per assunzione, tirocini e apprendistato, corsi di formazione gratuiti) potrà essere fruito dai giovani, disoccupati e non inseriti in un percorso scolastico, sino al compimento dei 30 anni. Il Piano Garanzia Giovani, in particolare, è un progetto che coinvolge numerosi settori ed istituzioni, finalizzato alla lotta alla disoccupazione giovanile, mediante l’offerta di formazione qualificata gratuita ed agevolazioni all’inserimento lavorativo, nonché d’ incentivi per mettersi in proprio. Bonus Garanzia Giovani per l’assunzione Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, per i contratti a tempo indeterminato e l’apprendistato professionalizzante sono previsti [1] i seguenti incentivi: – 1500 Euro di bonus all’assunzione, per giovani con profilazione bassa; – 3000 Euro di bonus, per giovani con profilazione media; – 4500 Euro di bonus, per giovani con profilazione alta; – 6000 Euro di bonus, per giovani con profilazione molto alta. Per i contratti a termine sono invece previsti i seguenti incentivi: – 1500 Euro di bonus, per giovani con profilazione alta; – 2000 Euro di bonus, per giovani con profilazione molto alta. Per quanto concerne l’apprendistato di alta formazione, il bonus è pari a 6000 Euro. Per l’apprendistato per il conseguimento del diploma e della qualifica professionale, infine, è previsto un bonus sino a 9.000 Euro per l’assunzione di minorenni, e fino a 10.000 Euro per l’assunzione di maggiorenni, qualora il datore di lavoro eroghi una formazione Page 32

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aziendale o esterna strutturata, e preveda delle indennità di frequenza per il dipendente. Bonus Garanzia Giovani per l’assunzione: come richiederlo Per fruire del bonus, il datore di lavoro dovrà richiederlo telematicamente, tramite il sito dell’Inps, sezione Cassetto previdenziale, Dichiarazioni di Responsabilità (DiResCo), istanza “GAGI”: entro 7 giorni dalla ricezione della comunicazione di prenotazione da parte dell’INPS, si dovrà procedere all’assunzione del dipendente, per poi confermare la prenotazione (entro 14 giorni), mediante il servizio online “GAGI-conferma”[4]. È importante verificare che il lavoratore sia iscritto alla banca dati di Garanzia Giovani, diversamente l’Inps non potrà accordare il beneficio. Bonus tirocini Garanzia Giovani Gli incentivi Garanzia Giovani, come già esposto, non si limitano all’assunzione, ma riguardano anche la formazione e l’autoimprenditorialità. Proprio in merito alla formazione, sono previsti dei tirocini retribuiti dalle singole regioni, con un minimo di 300 Euro (ma i vari bandi regionali prevedono 600 Euro, nel concreto). Sono poi previste attività di formazione e di orientamento gratuito, attivate con singoli bandi (ad esempio “Crescere in digitale”),nonché, a livello regionale, ulteriori incentivi per mettersi in proprio, tramite l’erogazione di microcredito. Cumulabilità tra bonus Gli incentivi garanzia Giovani possono essere cumulati con altri benefici (sino al 50% dei costi salariali), compreso il nuovo bonus occupazionale 2016, che dà diritto ad uno sgravio triennale relativo a parte della contribuzione Inps a carico del datore di lavoro, anche se in misura minore rispetto al bonus 2015 (che prevede un’agevolazione massima di 8.060 Euro l’anno, per tutti gli assunti sino al 31/12/2015). [1] Decr. Dir. Gen. MLPS 11/2015. [2] Mess. INPS n.9956/2014. www.laleggepertutti.it

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Il mondo della Tecnologia

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Firefox ora è anche sull'iPhone Il Browser di Mozilla arrivato anche sui dispositivi iOS Apple

Firefox è anche per iOS: il browser di Mozilla è finalmente approdato sui dispositivi mobili della Apple ed è scaricabile dagli App Store di tutto il mondo. La nuova app colma una lacuna di cui si lamentavano da tempo molti utilizzatori abituali del browser sulle altre piattaforme, anche mobili, e porta con se tutte le funzioni più recenti, come quelle per la difesa della privacy e la navigazione anonima. Sul browser iOS è possibile utilizzare i profili usati su pc e altri sistemi. "Mozilla - si legge nella nota online sul lancio della nuova app - spera che gli utenti apprezzeranno la prima release di sempre di Firefox per iOS e preannuncia a breve altre novità in quanto si sta procedendo a tutta velocità nella realizzazione continua di nuove funzioni. Mozilla è orgogliosa del proprio team che l'ha portata dove è oggi ed è entusiasta al pensiero di dove sarà in futuro".

FONTE www.ANSA.it

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L a b rut t i na s t a g i o na t a Questo romanzo è uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi vent’anni, un best seller di lunga durata, è stato tradotto in tedesco, spagnolo, francese, olandese, greco e rumeno. Premio Rapallo-Carige Opera Prima 1992, Premio Bancarella 1993. La bruttina stagionata di Carmen Covito – Bompiani, 1992 è la storia tragicomica di una Bridget Jones italiana ma di certo più vicina al modo di pensare e di vivere alle donne del Bel Paese, di quanto non fosse la nota bionda del film. Mariolina Labruna, professoressa, quarantenne, piccola, grassottella, gambe corte e tozze, occhiali da intellettuale. Vive sola, in un appartamento costantemente in disordine, scrive tesi di laurea per conto terzi. Apparentemente senza alcuna ambizione. Sceglie un lavoro che le permette di nascondersi dentro casa, senza vivere il confronto diretto con gli altri, che la notano appena, come fosse un suppellettile di nessuna importanza. Ma in fondo a lei va bene così: il fatto che nessuno la noti, le consente di lasciarsi andare, di calarsi in una realtà differente e parallela, dove non è più lei ma un’altra a fare cose che lei, Labruna non farebbe mai. Una lettura spassosa che racconta le avventure e disavventure di questa donna, i suoi fallimenti amorosi, le sue rassegnate considerazioni sulla sua vita e sul suo aspetto fisico, le amicizie deludenti e disastrose, il rapporto con una madre che non si rassegna ad invecchiare, altrettanto deludente e disastroso. Eppure Mariolina, Marilin… è dotata di un senso dello humour che la porta ad affrontare ogni batosta o delusione o umiliazione con leggerezza, senza grossi patemi d’animo.

La sua posizione rispetto ai rapporti sentimentali si ribalta: non è più lei quella che viene scaricata, respinta, usata e mollata… non è più lei ad essere scelta ma sarà lei a scegliere… ottenendo una maggiore consapevolezza di sè, della sua personalità ed anche del suo fascino nonostante il suo aspetto fisico non certo da modella. La professoressa Labruna ispira simpatia: quel suo modo di fare goffo, impacciato, quella sua aria di perenne sfigata, eppure la sua autoironia che alla fine porta il lettore a fare inequivocabilmente il tifo per lei! Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che, incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana.

PENSIERI TERRA TERRA III

I

Se vedo, però, intorno a me sorrisi di compassione per l’enorme sfiducia che mi affligge il cuore, mi rincacchio con passione e, senza nemmen finire di rovinarmi l’appetito, corro a letto immusonito saltando l’antipasto (e figurati la cena!).

Mi rovino l’appetito, prima di far cena, mangiando fette di pandoro.

Che pensieri terra terra vengono in mente mandando giù bocconi pastosi di burro: pensieri... stomaco stomaco. Tipo: «Sono stracco di vivere a mia rovina; sono stracco di vivere alle mie spalle».

II

La gente rimane sbalordita al sentire le mie risposte così lapidarie (quindi troppo categoriche). Ma io per nessuno provo cattiveria: perché la mia rabbia è confusione. Insomma è un malessere transitorio che bisogna pur soffrire passando, tutto d’improvviso, dalla gioia al dolore. È un po’ come il malore successo a quelli che han volato da un fuso orario all’altro. Poi, quando la rabbia finisce, il mio pessimismo è solo rassegnazione.

«Ah, sono stracco di vivere a mia rovina; sono stracco di vivere alle mie spalle».

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

Polpettine al sapore di mare su l et t o d i r u c o l a e p o m o d o r i n i

Ingredienti -

500 gr di branzino filetto; 1 patata; 2 uova; 1 cucchiaio di parmigiano; prezzemolo; sale; pangrattato; olio.

PROCEDIMENTO fate bollire una patate con la buccia. Sbucciatela e tagliatela a dadini, mettetela in una ciotola con il filetto di pesce. Con un mixer tritate tutto. Aggiungete uova, prezzemolo tritato, sale e parmigiano. Iniziate ad impastare. Passatele poi nel pangrattato. Friggete le polpette di pesce fino a doratura. Stendete la rucola, unite i pomodorini tagliati a cubetti e condite con un filo d'olio, sale e pepe. Disponetevi sopra le polpette tiepide. Abbinamento consigliato: Valdobbiadene Prosecco Superiore - Brut - Val D'Oca Fonte

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Effetto....gusto..

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MILLESIMATO Extra Drya Prosecco Superiore D.O.C.G. Solo i grappoli maturati in annate eccellenti vengono vinificati con estrema cura per dare origine a questo Millesimato. È uno spumante ottenuto in purezza varietale, 100% uve Glera, vendemmiate a mano in assoluto rispetto dell’annata di produzione. Caratteristiche Sensoriali:

Trasparente e limpido con un perlage che apporta eleganza al bicchiere. All’olfatto gli aromi sono intensi e netto è il sentore di mela Golden. Lieve ma non trascurabile l’aroma floreale che ricorda il glicine e la rosa. Al gusto le note acide si uniscono alla morbidezza e ad una corretta sapidità. Una semplice armonia lascia in bocca una piacevole sensazione. Abbinamenti e temperatura di servizio:

Singolare ed armonico, lo si può stappare durante gli aperitivi, abbinandolo a biscotti salati e focacce. Grazie alla sua delicata natura si presta molto bene servito accanto a primi piatti a base di verdura, pesce alla griglia o arrosti di carne bianca. Eccellente alla temperatura di 6 -8 °C circa. Per omaggiarne la qualità, a questo vino sono stati assegnati numerosi premi:

Fin dal 2007 si è distinto ottenendo la Medaglia d’Argento al Concours Mondial de Bruxelles 2007 ed è stato valutato con 87 punti a Vienna, nel corso di uno dei più grandi concorsi enologici internazionali, AWC 2007. Nel 2008 la guida Gambero Rosso ha assegnato a questo spumante l’Oscar Bollicine d’Italia. All’Accademia Internazionale nel 2009 ha guadagnato la Medaglia d’Argento al concorso Mundus Vini. Ha meritato, in seguito, il premio “4 Grappoli” Duemilavini by A.I.S. nel 2010. È stata infine attribuita, nel 2010, la Medaglia d’Argento “Decanter Awards” a Londra durante il concorso Decanter World Wine Awards.

FONTE

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"Anche le persone speciali a volte ci deludono. Ma se ci deludono erano davvero speciali o era il nostro cuore a dipingerli tali?” Silvana Stremiz

Novembre 2015 • Anno IX

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• Numero 98

Co.Bo.Di.

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