Effettotre – n° 97 ottobre 2015 2

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OTTOBRE 201 5 • ANNO IX • N UMERO 97

U N I P E GA S O s e de di C AT AN I A EffettoTre è consultabile anche on line www.cesd.onlus.com Per un'informazione in tempo reale


E f f e t t o T re La scelta di Obama (E l'Italia?) Assediata e coinvolta da un ordine internazionale che sta andando in frantumi, l’Italia si trova da ieri in un pericoloso triangolo strategico. Ieri, appunto, Barack Obama ha ceduto alle pressioni dei suoi generali e ha pro-lungato la presenza militare americana in Afghanistan (9.800 uomini) fino a «quasi tutto» il 2016. Nel gennaio 2017, quando Obama dovrà lasciare la Casa Bianca, le forze Usa saranno ancora composte da 5.500 soldati.

Questa decisione può fare la differenza, ha spiegato Obama, ma è difficile dargli ragione. A meno che le infiltrazioni dell’Isis smettano di moltiplicarsi e i talebani decidano di negoziare sul serio.

meno di ottocento uomini in maggioranza addestratori. Cosa faranno gli italiani?

La decisione del nostro governo, già presa, è di farli rientrare entro la fine del gennaio 2016. Ma le decisioni possono cambiare. Il segretario alla Difesa americano Ashton Carter, in occasione della recente visita a Roma e subito dopo al vertice ministeriale della Nato, ha anticipato gli orientamenti di Obama e si è compiaciuto di aver ottenuto promesse di restare in Afghanistan da parte di tutti gli alleati (promessa che peraltro soltanto la Germania ha reso pubblica).

Co.Bo.Di. Ottobre 2015 Riassumendo Pag. 1 - La scelta di Obama (E l'Italia?). Pag. 3 - ARMA Pag. 15 - Rappresentanza Pag. 17 - Attualità news Pag. 23 - CESD Pag. 25 - Altre Rubriche

Oggi i Palazzi romani dicono di essere impegnati a «valutare» la richiesta americana, anche se tutti danno per scontato un sì a Poi ci sono, accanto agli Washington. Usa, anche forze alleate, e tra queste reparti italiani Curiosa coincidenza, che oggi ammontano a poco perché l’Italia sta ancora

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«valutando» anche l’impiego in ruoli di bombardamento dei suoi quattro Tornado dislocati in Iraq. E non è difficile notare che la contrarietà ripetutamente espressa da Matteo Renzi nei confronti del ricorso a bombardamenti si riferisce sempre alla Siria e non al quadro strategico molto più chiaro dell’Iraq.

Che il presidente del Consiglio non veda di buon occhio un nuovo impiego dei Tornado, anticipato dal Corriere il 6 ottobre scorso, è cosa risaputa. Oltretutto è in arrivo il Giubileo, e colpire l’Isis accresce il rischio di attentati. Ma un impegno con gli americani era stato preso, o almeno così ritenevano gli Usa. Forse la permanenza in Afghanistan può costituire una insperata carta di scambio? Forse si può continuare a essere buoni alleati e anche protagonisti (un po’ marginali, in verità) anche sostituendo un anno in più in Afghanistan alle bombe certo non decisive di quattro Tornado? Diciamo, per usare un linguaggio ortodosso, che la cosa è oggetto di valutazione. E poco importa che il sottoscritto consideri comunque irrecuperabile per l’Occidente la situazione in Afghanistan, mentre colpire i massacratori e torturatori jihadisti dell’Isis, anche simbolicamente, e meglio se in nostra piena autonomia, sarebbe nostro dovere e nostro interesse.

(ma non della pace sul campo, questo è sicuro) lascia perplessi. A cosa sta pensando il nostro governo? A missioni di assistenza nei vari settori compreso quello dell’addestramento militare, ad aiuti economici da usare come carota in contrasto con il bastone delle sanzioni, a una cabina di regia su operazioni soft in parte già in corso, come la distruzione dei barconi utilizzati per i migranti? Se è così, bene. Ma se qualcuno avesse in mente un peace enforcing che sarebbe rischiosissimo e richiederebbe l’utilizzo di decine di migliaia di uomini per essere efficace, se si volessero occupare le coste, se si dovesse affrontare la testa di ponte creata dall’Isis (che ieri a Sirte ha imposto il niqab alle studentesse), se insomma per riportare l’ordine in Libia si dovesse fare la guerra a terra, avrebbero senso le nostre ripetute richieste?

Forse il triangolo ripensato, o almeno chiarito.

andrebbe

Franco Venturini – www.corriere.it

Al triangolo manca un lato, che si chiama Libia. Non è dato ancora sapere se le parti in causa ratificheranno le proposte del mediatore dell’Onu Bernardino Léon per un governo di concordia nazionale, e se si passerà poi a una risoluzione del Palazzo di Vetro (o a una decisione della Ue) forse con autorizzazione all’uso della forza. In effetti anche nella migliore delle ipotesi la stabilizzazione della Libia (e dunque anche il controllo dei flussi migratori) è inconcepibile senza un certo uso della forza, in aggiunta a sanzioni e a strette creditizie ancora non operanti. Ed è anche vero che se il progetto Léon andrà in porto l’Italia avrà fatto moltissimo per sostenerlo, più di chiunque altro. Ma l’insistenza italiana per vedersi riconoscere un «ruolo guida» dopo l’eventuale raggiungimento dell’accordo

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CATANIA: inaugurazione nuova sede Università Telematica Pegaso

Catania, Palazzo del Toscano, 10 ottobre 2015, ore 18.00. Tradizione, storia, cultura, innovazione si fondono perfettamente in uno scenario unico e suggestivo.

I decori e l'arredamento della sale di rappresentanza, i rivestimenti marmorei e gli affreschi del grandioso scalone d'onore, la delicata sinfonia dei flauti e dei violini che accompagnano l’ingresso degli ospiti, ci regalano un piacevole tuffo nel passato, ricordandoci l’importanza della nostra storia, della cultura e della tradizione che qui sembrano fondersi con estrema naturalezza. Una sede prestigiosa, ricca di fascino, fortemente voluta perché incarna e sintetizza lo spirito e la mission dell’Università Telematica Pegaso. Tradizione e innovazione per connettersi attraverso valori condivisi. Sin dal taglio del nastro e dai primi interventi, ciò che colpisce è indubbiamente il calore e la profonda dimensione umana, la capacità dei relatori di emozionarsi per la descrizione di un progetto costruito insieme, passo dopo passo, con costanza e dedizione. Piccole tessere di un mosaico che si sono incastonate in un disegno armonico e hanno trovato la loro perfetta realizzazione.

Nulla è stato lasciato al caso. Le parole del Prof. Calogero di Carlo rappresentano la perfetta sintesi di tutto ciò.

Il richiamo alla storia e alle nostre tradizioni, la volontà di investire sulla formazione di eccellenza, sulle nuove tecnologie, con una costante attenzione alle esigenze del territorio costituiscono il leitmotiv di un intervento intenso e appassionato. La formazione, intesa come patrimonio di conoscenze, competenze e abilità umane è un patrimonio che va salvaguardato e reso accessibile a tutti, abbattendo limiti e confini tradizionali. L’Università telematica Pegaso viaggia sul web ma, allo stesso tempo, vive e interpreta le esigenze del territorio, per offrire a tutti l’opportunità di accrescere le proprie conoscenze e il proprio bagaglio culturale, ponendosi l’obiettivo di raggiungere la completa interazione tra accademia e discente, finalizzata al costante perfezionamento delle qualifiche culturali e professionali. Non può non colpire il filo di emozione nelle sue parole, allorchè rivolge i propri ringraziamenti al Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Dott. Danilo Iervolino e al team della sede di Catania; un team formato da Marcella Cosimano, Lidia Brocato e Salvo Coco; un team speciale che ha condiviso sin dall’inizio lo spirito del progetto, offrendo un contributo fondamentale alla sua realizzazione.

Segue l’intervento del Sindaco di Catania, Enzo Bianco. A lui, l’onore di tagliare il nastro. Un intervento molto significativo, ricco di spunti di riflessione e un’aperta manifestazione di stima nei confronti dell’Università Telematica Pegaso.

continua

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Catania accoglie l’Università Telematica Pegaso perché con essa cresce e si arricchisce l’offerta formativa del territorio.

L’Università Telematica Pegaso rappresenta un’opportunità per il territorio, per i giovani, per i professionisti e per tutti coloro che vogliono formarsi e specializzarsi in un mondo che cambia repentinamente. Il web, il lifelong learning, l’innovazione tecnologica non possono più essere ignorati. L’Università Telematica Pegaso tramite la tecnologia e l’innovazione è riuscita ad abbattere differenziali di spazio e confini, offrendo opportunità formative importanti. Tutto questo trova un riscontro diretto nelle parole di Gianni Tonelli, segretario generale Sap, il quale racconta la sua esperienza pratica, nonché quella di alcuni suoi colleghi. Una testimonianza significativa, uno spaccato di realtà che evidenzia le esigenze formative che stanno emergendo da tempo e la capacità dell’Università Telematica Pegaso di rispondere in maniere flessibile ed efficace alle esigenze degli studenti, intercettando adeguatamente le finalità educative e lavorative nei percorsi di studio prescelti e garantendo piena indipendenza e personalizzazione della didattica. Il tutto con il supporto delle tecnologie più avanzate e con un modello pedagogico di formazione calibrato sulle esigenze degli studenti. Pegaso è un’università per tutti, è l’università di tutti. Innovativa, flessibile, dinamica, moderna.

A seguire, le parole di Marcella Cosimano, team manager della sede catanese. La sua commozione è la manifestazione più evidente e sincera della profonda dimensione umana che si respira varcando la soglia dell’Università telematica Pegaso. L’Università telematica Pegaso è fatta di persone che ogni giorno offrono il loro costante contributo per la realizzazione di un progetto comune; persone che vivono il territorio, credono in Pegaso e ne condividono i valori e gli obiettivi più profondi, attraverso un grande lavoro di squadra, con la consapevolezza che un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile, perché se è vero che, come sostiene Emmanuel Mounier, il cambiamento nasce dall'impulso dell'io, è altrettante vero che esso cresce nel respiro del noi. Nel libro “Now! Strategie per affrontare le nuove frontiere del web”, proprio il Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Dott. Danilo Iervolino, richiamando la tesi di Mounier, rileva con grande efficacia come il noi venga prima dell'io, perché nel noi l'io incontra l'altro e scopre e fortifica la propria identità: nessuno si accorge di sè al di fuori del confronto; nessuno sa di poter amare, se non quando incontra qualcuno che meriti di essere amato; nessuno conosce le proprie competenze, se non quando le esercita in relazione con l'altro.

Pegaso è anche questo.

Parole importanti e intense di significati giungono, subito dopo, dal Procuratore della Repubblica, Dott. Michelangelo Patanè, il quale offre importanti spunti di riflessione alla platea, richiamando principi e capisaldi della nostra Carta Costituzionale in materia di istruzione e formazione. Delinea con chiarezza l’importanza della formazione, nonché del ruolo e della responsabilità degli attori coinvolti ni processi formativi. La formazione culturale in un paese civile è posta alla base della democrazia e occorre adoperarsi, nel rispetto del pluralismo ideologico, per garantire a tutti la possibilità di un’istruzione, arricchendo costantemente l’offerta formativa e adeguandola alle esigenze di un mondo in continua evoluzione. continua

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO In conclusione, l’intervento del Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Dott. DANILO IERVOLINO.

La presentazione del suo libro “NOW! Strategie per affrontare le nuove frontiere del web” rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle potenzialità del web e sui processi evolutivi in atto. “Stiamo assistendo ai primordi di una fusione tra la vita reale e la vita in rete, una e-life in cui le due esistenze si integrano completamente. Si chiama evoluzione delle specie.”

Non possiamo più ignorare il web. Oggi il mondo è sul web, il mondo è il web. Come scrive nel suo libro, “Grazie al web, l’uomo ha ora l’opportunità di accedere al sapere accumulato nel corso dei millenni: opportunità che si può vedere da un lato come scelta consapevole e autonoma, manifestazione concreta di una volontà del singolo, e dall’altro come possibilità data dalla collettività all’individuo che vuol conoscere, progredire, creare, condividere”. Quelle opportunità di cui avvertiamo l’esigenza ogni giorno sono lì, a portata di web. Tutto ciò determina quale naturale conseguenza una democratizzazione del sapere. Il web è democrazia, il web è meritocratico.

Parolo dirette, chiare, che non possono lasciarci indifferenti, invitandoci a una riflessione profonda. Sta a noi coglierne le potenzialità e le opportunità.

Now! Ora! Prendiamo in mano la nostra vita. Proviamo a cambiare il mondo, a realizzare i nostri sogni e i nostri progetti, con forza, convinzione e partendo da valori condivisi. Ora e senza paura. Senza la paura di perdere o perdersi.

Mi tornano in mente le parole di Tony Wheeler, che scrive “Il più delle volte ho trovato quello che cercavo quando mi sono perso.”

L’Università Telematica Pegaso nasce così.

Da un’intuizione, dal coraggio e dalla forza di credere in un sogno. A volte i sogni ci spaventano e ci appaiono come un qualcosa di lontano e irrealizzabile, mentre, in realtà, spesso sono lì, a portata di mano. Le parole del Dott. Iervolino sono un’esortazione, un invito a provarci perché spesso, come sosteneva con grande lungimiranza, Adriano Olivetti “Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.

Bisogna osare per scoprire che qualcosa si può fare.

Il libro è la perfetta sintesi dell’esperienza vissuta e della capacità di sognare e continuare a guardare il futuro per cogliere, ogni giorno, la costante evoluzione in atto.

Vorrei chiudere questo articolo proprio con le parole del Presidente, Dott. Danilo Iervolino, che nel raccontare la sua esperienza di vita, scrive “Pegaso, un vero e proprio salto nel vuoto senza paracadute, uno di quei voli che, solo a pensare di farlo, anche la mente entra in apnea. Io ci ho creduto fermamente, le persone che collaboravano con me anche, ma le resistenze ambientali, sociali e culturali erano fortissime. L’Università Telematica Pegaso è la cattedrale che ho sognato. Ora è una creatura viva, orgogliosa di esserlo; appartiene a tutti gli studenti iscritti, a chi vi lavora con dedizione e impegno, alle aziende e al mercato che accolgono i nostri laureati".

Esco con la consapevolezza e la certezza che Pegaso è molto più di un’università. Page 3

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Giuseppe Carà

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO alcuni momenti dell'inaugurazione: i preparativi

i fiori

il catering

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO taglio del nastro ed inizio lavori

clicca per visionare l'evento su UnipegasoTV Page 5

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Pegaso...... WORK IN PROGRESS Bra, 26.09.2015

Un'inaugurazione partecipata con il gusto di fare formazione / una splendida sede storica che verrà utilizzato quale sede d'esame dell'Universita telematica Pegaso

Caltagirone, 03.10.2015

Sede d'esame UniPegsso - Il convegno "delitti in famiglia" con: Simonetta Costanzo criminologa unical di Cosenza; -il prof Calogero Di Carlo; - il Gen. Cosimo Maruccia comandante polizia strada di Catania Sicilia Orientale. Il pubblica ha partecipato interagendo con i relatori.

R om a , 0 5 . 1 0 . 2 0 1 5

l'università telematica Pegaso firma una con convenzione con l'università di Tianjin (Pechino) alla presenza di alcuni rappresentanti di entrambi gli Atenei.

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" U na f i ne s t ra s ul l ' A s i a a t t ra v e rs o l a C ore a " Palermo, 28.09.2015

"Una finestra sull'Asia attraverso la Corea." Lectio Magistralis di Lee Yong-Joon, Ambasciatore della Repubblica di Corea. Connettersi attraverso valori condivisi. Un evento molto interessante, oltre ogni aspettativa. Le parole chiare e decise dell'ambasciatore coreano, Yong - Joon Lee, sulle possibilità concrete di creare relazioni commerciali stabili con il nostro paese, il punto di vista lucido e solo apparentemente distaccato di Mr. Park, tour operator coreano, la descrizione del Dott. Antonio La Rosa del "Mondo Samsung" e di ciò esso rappresenta in termini di numeri, idee, innovazione, formazione e competitività hanno stimolato una riflessione seria sul nostro sistema paese, sulle immense potenzialità inespresse del nostro territorio e sulla necessità / opportunità di creare relazioni e valori condivisi. "Connettersi attraverso valori condivisi", leitmotiv dell'evento è una espressione che racchiude in sè un immenso significato e una via maestra da seguire. Se è vero che esistono molte difficoltà, è altrettanto vero che esse, spesso, rappresentano altrettante opportunità.

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C ong ra t ul a z i oni . . . . . Riceviamo e pubblichiamo.

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Nasce Upaplu: il nuovo modo di scoprire il web.

Cari amici, è con grande orgoglio che presento un'anteprima assoluta al nostro canale. Nasce oggi Upaplu, un nuovo software di navigazione internet totalmente rivoluzionario, non vi anticipo altro.

Ci vediamo su internet dopo aver scaricato il plugin su www.upaplu.com

Un abbraccio a tutti voi, Danilo Iervolino

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a pplicativo unicesd Presentiamo un nuovo utilissimo strumento dall'Universidas Centro Studi Salvo D'Acquisto.

messo

a

vostra

disposizione

Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

FUNZIONALITÀ:

L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

SCARICA APP PER:

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE

Il giorno 8 ottobre 2013 è stata prodotta la comunicazione di apertura delle iscrizioni ai Master biennali per l'a.a. 2014/2015 - 2015/2016 con scadenza il 30 settembre 2014 afferente l’Accademia Forense, un’eccellenza dell’offerta formativa della nostra Università. L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 e/o 3313661000.

oppure

Per la formazione continua, per l’aggiornamento professionale e per chi sceglie la formazione di qualità! Page 15

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Nuovi corsi per l'a.a. 2015/2016

Il CESD, oltre ai corsi di laurea, propone una vasta gamma di percorsi didattico/formativi in diversi ambiti per venire incontro alle complesse esigenze del Mercato delle Professioni e del Lavoro in Italia e nella Comunità Europea: -

Master di I e II livello Corsi di alta formazione Esami singoli Certificazioni di lingua inglese Certificazione di lingua italiana per stranieri Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo Corsi di aggiornamento professionale; Corsi per Operatore Socio Sanitario (O.s.s. ); Corso di riqualificazione da Osa/Ota a O.s.s.. Chiamaci o visita il nostro sito, diamo più assistenza e migliori servizi alla categoria.

coord.palermo@unipegaso.it - tutorcesd@unipegaso.it - comunicazioni@cesd-onlus.com

www.cesd-onlus.com

Tel. 081 18893962– 091 7654200 - 3318682197 - 3313661000.

INSIEME SAREMO PIÙ COMPETITIVI Page 16

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Master in

"Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA391" a.a. 15/16 - scadenza iscrizioni 30 nov 2015

Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297 (IV

ed.) che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di

Giurisprudenza, ed il 297 (V edizione in corso) hanno riscosso un notevole

successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci.

Prima di Voi, oltre 7000 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario

Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e

illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di

Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e

Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più

esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2015/2016, il

Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA391 (2 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

Giurisprudenza.

studi

nel

Corso

di

Laurea

Magistrale

in

di

Per maggiori informazioni:

0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197

mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com

(di carattere generale, logistiche/organizzative)

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D o n M a z z i d e d i c a l a l a u re a h o n o r i s c a u s a a l l ’ a s s a s s i n o d i u n c a ra b i n i e r e 22 settembre 2015

“Dedico questa laurea ad honoris causa in pedagogia al caso piu’ brutto e triste del quale mi sto occupando in questi mesi: a Matteo Gorelli, il giovane toscano che nell’aprile del 2011 ha colpito a bastonate il carabiniere Antonio Santarelli poi morto”. Don Antonio Mazzi questa mattina presso il polo didattico La Folcara dell’universita’ di Cassino e del Lazio meridionale, ha ricevuto per mano del rettore Ciro

Attaianese l’importante attestato. Da 25 anni, infatti, e’ presente a Cassino la comunita’ Exodus. “Io credo nel recupero dei giovani che commettono errori – ha spiegato il don nazionale – ma pur dovendo scontare la pena, perche’ chi sbaglia paga, dovrebbero avere una seconda opportunita’ in strutture non carcerarie ma riabilitative”. (AGI) www.imolaoggi.it

Torrimpietra, 72 anni fa veniva fucilato il brigadiere Sa l v o D ' A cq ui s t o 23 settembre 2015

nei dintorni: per dare una sembianza di legalità a quello che si proponevano di fare, chiesero la presenza del comandante della Stazione.

Torrimpietra. Ieri sera l'anniversario della sua morte. Aveva 23 anni. A Torrimpietra, la sera del 22 settembre, un'esplosione, avvenuta in una vicina caserma abbandonata dalle Guardia di Finanza, uccise due militari tedeschi e ne ferì alcuni altri che vi si erano acquartierati. Alcune bombe a mano, dimenticate dalle "Fiamme gialle" in una cassa, erano esplose quando i tedeschi vi si erano messi a curiosare. Fu il pretesto per organizzare un rastrellamento e il mattino i tedeschi si presentarono alla Stazione dei carabinieri trascinandovi 22 civili, fermati casualmente Page 3

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Il maresciallo non c'era e il vice brigadiere D'Acquisto fu costretto a seguire i tedeschi con i loro prigionieri sino a Palidoro. Dopo un sommario interrogatorio, durante il quale ciascuno professò la propria estraneità al fatto, l'ufficiale che comandava il drappello tedesco ordinò che a tutti i 22 civili fosse data una pala. A questo punto il vice brigadiere, compreso che i tedeschi avrebbero ucciso tutti i prigionieri, per salvare 22 innocenti si accusò del preteso attentato. D'Acquisto fu fucilato sul posto.

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ARMA

Il ministro Pinotti: "Richiesti i carabinieri per la coalizione anti-Isis 26 settembre 2015

Nell’ambito della coalizione anti Isis "abbiamo avuto una richiesta esplicita per l’utilizzo dei Carabinieri, i quali sono in grado di formare delle forze di stabilizzazione: questo è stato considerato importante. Abbiamo già mandato una decina di carabinieri che stanno studiando la situazione e abbiamo già dato la disponibilità per l’invio di

altri 100. Ovviamente porteremo tutto in parlamento col decreto missioni". Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti a margine di Atreju 2015. Il ministro della Difesa ha poi parlato dell'emregenza immigrazione. "Ora ogni tentativo di mettere in discussione il trattato di Dublino è stato respinto, ma la foto del bambino morto sulla spiaggia della Turchia ha cambiato il clima e ha innescato in Europa un meccanismo di maggiore condivisione dell’emergenza immigrazione". E ancora: "Dire, come sostiene La Russa, che la Marina Militare ha fatto da taxi per

i migranti è una falsità".

E sulla proposta di missione militare internazionale per fermare gli sbarchi rilanciata da Fratelli d’Italia, il ministro della Difesa ha sottolineato che "l’Italia non può intervenire in Libia senza l’Onu o senza che ci sia una richiesta della stessa Libia". Infine su Twitter il ministro scrive: " "Mi aspetto che l'Europa sanzioni chi innalza muri di filo spinato o marchia le braccia di uomini, donne e bambini" www.ilgiornale.it

Tragico inseguimento a Castello: muore un carabiniere. Un altro è gravissimo 2 9 s e t t e m b re 2 0 1 5

L’appuntato Luca Di Pietra era arrivato al Nucleo radiomobile di Piacenza da una decina di giorni insieme ad altri due carabinieri nuovi. Il suo sogno era da sempre salire sulla gazzella del 112, e dopo tanti anni trascorsi alla stazione dei carabinieri di Rivergaro, alla fine aveva coronato il questo sogno. La mattina del 29 settembre ha però perso la vita mentre era in servizio: era all’inseguimento di un’auto che non si era fermata all’alt: uno schianto, all’improvviso, contro un Tir posteggiato contromano doPage 4

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po una curva. Di Pietra è morto sul colpo: aveva 39 anni, una moglie e due figli piccoli. Seduto di fianco a lui c’era l’appuntato scelto Massimo Banci, 46enne di San Giorgio: ora si trova ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Raffaele di Milano dove è arrivato in volo d’urgenza a bordo dell’eliambulanza del 118. Di Pietra, molto conosciuto in Valtrebbia dopo aveva prestato servizio per tanto tempo, era considerato un bravissimo autista. (...) La dinamica della tragedia avvenuta a Castelsangiovanni la mattina del 29 settembre non è ancora

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certa. La ricostruzione è stata affidata agli agenti della Polizia stradale di Piacenza. Intorno a mezzogiorno la gazzella del Radiomobile con a bordo Di Pietra e Banci stava perlustrando la zona industriale di Castello, di fianco allo stabilimento di Amazon. All’improvviso, lungo una strada comunale che costeggia l’impianto, i carabinieri incrociano un’Audi che proviene dalla parte opposta e viaggia verso la statale. Sono due militari con molta esperienza e capiscono al volo che c’è qualcosa che non va. continua Newsletter Header Pagina 4 di 33


ARMA Fanno inversione di marcia e iniziano a seguire l’auto sospetta che però accelera e inizia a scappare. Con la radio di bordo avvertono la centrale del 112 che è in corso un inseguimento, ma le comunicazioni si interrompono all’improvviso. La loro Fiat Bravo aveva tamponato violentemente un Tir posteggiato contromano oltre una curva: pare fosse fermo in attesa di entrare al polo logistico. La gazzella del Radiomobile finisce per metà sotto al rimorchio, sarà necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarli. Intanto arrivano le ambulanze del 118 e l’elisoccorso di Milano. Di Pietra non respira più. Banci invece è ancora vivo. Inizia la corsa contro il temo per salvarlo. Viene stabilizzato e portato

in elicottero al San Raffaele di Milano. Le sue condizioni sono disperate, ora tocca ai medici fare di tutto per salvargli la vita. Sul luogo della tragedia il pubblico ministero Emilio Pisante, il comandante provinciale dell'Arma Filippo Fruttini, il Comandante Interregionale “Vittorio Veneto” Gen. C.A. Antonio Ricciardi ed il Comandante della Legione “Emilia Romagna” Gen. Brig. Antonio Paparella, il comandante della compagnia di Bobbio, Gianluca Muscatello, il questore di Piacenza Calogero Germanà, il capo di Gabinetto Stefano Vernelli e Salvatore Blasco della squadra mobile. E poi tanti colleghi di Banci e Di Pietra che ora si stringono alla famiglia del collega scomparso, e pregano che l'amico ferito ce la

faccia. LUCA DI PIETRA - Aveva 39 anni ed era originario di Roma, lascia la moglie e due figli, Giada 10 anni e Elia 6 anni. Abitavano a Vigolzone. L’appuntato si era arruolato nell’Arma nel 1998 ed ha prestato servizio presso la Stazione di Bettola, il Nucleo Operativo e Radiomobile di Bobbio (PC) e prima di giungere all’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile di Piacenza ha svolto il suo incarico alla Stazione Carabinieri di Rivergaro. Il graduato, stimato da tutti i suoi colleghi, era considerato militare di eccellente profilo professionale. (...) www.ilpiacenza.it

Resia in festa con il suo corazziere e con i carabinieri 0 4 o t t o b re 2 0 1 5

RESIA. La grande uniforme di corazziere, donata al comune da Francesco Madotto, per 25 anni maresciallo di Palazzo nella residenza del Presidente della Repubblica (dove ha trascorso gran parte dei 45 anni di servizio), “assisterà” d’ora in poi ad ogni attività amministrativa che si svolgerà nella sala consigliare di Resia. «Siamo orgogliosi e felici Page 5

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per questo dono, che evidenzia anche gli alti valori di fedeltà alla Patria delle genti della valle - ha affermato il sindaco Sergio Chinese -. Evidenzia soprattutto gli ideali di solidarietà e democrazia che tengono viva e vitale la Nazione e i valori della Costituzione italiana». Chinese ha aggiunto anche che «oggi, la nostra comunità rende anche un caloroso omaggio all’arma dei carabinieri e del reggimento dei corazzieri, un reparto del quale hanno fatto parte tre figli della valle, tutti di Oseacco: Giovanni Barbarino (purtroppo scomparso), Antonio Di Lenardo e il lugotenente

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Francesco Madotto». Alle parole del sindaco sono seguiti gli apprezzati interventi del presidente della Provincia Fontanini, del generale Flavio Garello, comandante della Legione dei carabinieri, e del generale Michele Ladislao, presidente dell'associazione regionale di carabinieri, che a loro volta si sono soffermati sugli alti valori che hanno sostenuto l'operato, al servizio dello Stato di Francesco Madotto, commendatore della Repubblica e figura storica dei corazzieri, come di tutti i carabinieri impegnati quotidianamente al servizio della popolazione.

continua

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ARMA Alle tante attestazioni di stima ha risposto, con non poca commozione, Francesco Madotto che ha avuto il grande piacere di vedere presenti alla cerimonia tre corazzieri in divisa e tanti altri colleghi arrivati da diverse regioni. Per i presenti, è stato un bell’ascoltare gli aneddoti della

sua esperienza al servizio di ben otto Presidenti, l'ultimo dei quali, Ciampi, nel 2004 gli aveva fatto dono dell'uniforme. Indubbiamente, una giornata da incorniciare per la Val Resia. Era cominciata con il raduno di centinaia di carabinieri, che poi, hanno affollato la parrocchiale di

Prato per assistere alla messa. E un altro momento di riflessione era stata anche la cerimonia in onore dei caduti. http://messaggeroveneto.gelocal.it

Mons. Marciano' fa visita ai Carabinieri sanniti 0 6 o t t o b re 2 0 1 5

Giorno di festa per l’Arma dei Carabinieri e per il Comando Provinciale di Benevento che ha vissuto la visita di mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia.

Il comandante dei Carabinieri Pasquale Vasaturo, ha accolto stamani presso il Comando Provinciale mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia. Il colonnello Vasaturo, ha rivolto a mons. Marcianò un saluto ed un ringraziamento per la sua visita a nome di tutti i carabinieri della provincia di Benevento. Presente, anche cappellano militare Comando Provinciale

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il del Don

Francesco Marotta, con il prelato che ha ricordato come sia importante l’impegno svolto dagli uomini dell’Arma a favore della legalità, della sicurezza e della pace.

Dopo l’incontro con l’Associazione Nazionale Carabinieri ed il coordinatore, il Generale di Brigata Antonio Perrone, l’Arcivescovo ha celebrato una Santa Messa all’interno della chiesa di Sant’Anna a cui hanno assistito le più alte cariche militari, il Prefetto di Benevento ed i Vigili del Fuoco.

Benevento, alla quale hanno partecipato oltre al personale dell’Arma sannita anche il prefetto, il vice questore vicario, i comandanti provinciale della guardia di finanza, del corpo forestale e dei vigili del fuoco. www.ilquaderno.it

Al termine del suo saluto l’Arcivescovo si è portato presso la locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dove ha incontrato anche alcuni commilitoni in congedo ed il coordinatore provinciale Generale di Brigata Antonio Perrone. Mons. Marcianò ha poi celebrato una Santa Messa nella chiesa di Sant’Anna di

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ARMA

Va a trovare in caserma l'amico fermato

per stupro: i carabinieri arrestano anche lui 0 6 o t t o b re 2 0 1 5

Arrestato insieme all'amico che era andato a trovare in caserma. E' successo la scorsa notte a Roma, in via Degas, dove i carabinieri della compagnia di Frascati hanno arrestato un cittadino romeno di 43 anni che durante una festa tra connazionali aveva tentato di abusare di una donna di 25 anni e aggredito il marito intervenuto per difenderla. Approfittando di un momento di distrazione degli altri invitati, l’uomo ha aggredito

la donna alle spalle e l’ha scaraventata a terra strappandole la gonna. Il marito è intervenuto ma è stato colpito a sua volta dall’aggressore, che prima di scappare ha avuto anche il tempo di rubargli il portafoglio. Grazie alla descrizione dei presenti, i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo poco distante e a portarlo in caserma a Grottaferrata. Mentre era in corso la redazione dei verbali relativi all’arresto, si è presentato in caserma un altro cittadino romeno, amico dell’aggressore, che

chiedeva notizie del fermato. Ma quando i Carabinieri lo hanno identificato hanno scoperto che era ricercato a sua volta, poiché colpito da un ordine di esecuzione emesso nel 2014 dalla Procura della Repubblica di Roma per alcuni furti in abitazione commessi nella Capitale. I due romeni sono stati accompagnati rispettivamente presso la Casa Circondariale di Velletri e di Regina Coeli. www.leggo.it

Furti al Campus, scagionati i 2 c a ra b i n i e ri a l l ' A q u i l a . 06 ottobre 2015

L’AQUILA. Le accuse erano pesantissime, soprattutto per due carabinieri sospettati di avere rubato elettrodomestici, parquet e suppellettili dal Campus universitario di Pizzoli quando l’immobile era sotto sequestro. Ma i colpevoli non erano loro e per via di questa indagine hanno dovuto accettare dei trasferimenti fuori provincia e subire perquisizioni domiciliari. Ora, finalmente per loro, è arrivata la riabilitazione. Nei giorni scorsi, infatti, il giudice per le indagini preliminari, su richiesta dello stesso pm, Simonetta Ciccarelli, ha archiviato il fascicolo a Page 7

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carico del maresciallo Aldo Perrotta, romano, 50 anni, e del collega beneventano, (33) Aldo Ascione. Non è servito nemmeno un processo. Cadono, dunque, reati che andavano dal furto aggravato in concorso alla violazione di sigilli, ovvero l’installazione di apparecchiature atte a intercettare o impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche. Per l’accusa, i due si sarebbero introdotti «ripetutamente e senza alcuna autorizzazione», come sosteneva il pm, «negli appartamenti del Campus sotto sequestro e si sarebbero impossessati di vari beni, tra i quali un frigorifero, un bidet, una tazza wc, un lavandino, uno

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scaldabagno elettrico, materiale per impianti elettrici, mobiletti, un pesantissimo bancale di pacchi di parquet lamellare, 8 forni elettrici, 4 frigoriferi, 9 pianali fornelli; padelle, pentole, cuscini con scritta Tokio Hotel», beni che sarebbero stati sottratti al proprietario, la Fer Italia. Le indagini, prima affidate alla Forestale e poi passate ai carabinieri e coordinate dal capitano De Leonardis, partirono da filmati che avevano ripreso Perrotta da quelle parti mentre stava passeggiando con il cane. Si contestò poi, a entrambi i militari, di avere a casa lo stesso parquet di quello continua

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ARMA preso negli alloggi del Campus. «Ma prima ancora che la perizia lo chiarisse, esame che ha comportato tempo e soldi spesi inutilmente per un consulente», dice Perrotta, «sarebbe stato sufficiente verificare che quella pavimentazione era stata realmente comprata a “Brico io”». «Ma noi come avremmo potuto portare via tutta quella roba», si

domanda Perrotta, «visto che sarebbero serviti un Tir e tanti operai per trafugarla? È vero che sono stati ripreso dalle telecamere ma era in pieno giorno, io abito a Pizzoli, era normale che portassi il cane a spasso da quelle parti. È la fine di un incubo». Nella motivazione con cui si chiude il caso il gip Guendalina Buccella afferma che «gli elementi

raccolti non sono sufficienti per sostenere l’accusa in dibattimento». Al momento, dunque, gli autori di questi furti restano sconosciuti. Nel corso del procedimento i due sospettati sono stati assistiti dall’avvocato di fiducia, Emilio Bafile. http://ilcentro.gelocal.it

Sparatoria a Gallarate: muore bandito, feriti due carabinieri.

06 ottobre 2015

Gallarate (Varese), 6 ottobre 2015 - Sparatoria nella notte a Gallarate in via Pietro Micca. Nel conflitto a fuoco coinvolti Carabinieri e malviventi, un bandito è morto, due militari sono stati feriti ma non in modo grave. La sparatoria sarebbe avvenuta poco dopo le 3 durante un inseguimento. I malviventi, pare fossero in due su una Panda rubata, dopo aver forzato un posto di blocco, hanno aperto il fuoco contro i militari. Secondo la ricostruzione degli investigatori l'auto, una Fiat Panda, era stata rubata ieri nel Varesotto. I carabinieri erano sulle tracce della vettura, con a bordo due uomini. Quando l'hanno individuata la scorsa notte è iniziato un

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inseguimento che si è concluso in via Pietro Micca , dove uno dei carabinieri che aveva intimato l'alt è stato investito e un altro militare ha sparato per evitare che il collega venisse investito una seconda volta. Uno dei ladri in fuga, William Trunfio, 39 anni originario di Cassano Magnago ma residente a Varese, è stato colpito da un proiettile alla base del collo ed è morto in ospedale a Gallarate. L'uomo era ricercato per non aver fatto più ritorno, dopo un permesso, nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, nel Modenese, dove stava scontando una misura di sicurezza detentiva.L'uomo, pregiudicato con numerosi precedenti penali e di polizia e alcuni ricoveri in ospedali psichiatrici, risulterebbe responsabile di una

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ulteriore rapina commessa nella notte nei confronti di due ragazze in un distributore di benzina di Buguggiate (Varese), di tentata truffa presso il supermercato Carrefour di Gallarate e infine di utilizzo fraudolento di una delle carte di credito rubate durante i colpi. Il bottino e il coltello sono stati ritrovati all'interno dell'auto utilizzata dal malvivente. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Gianluigi Fontana e dal sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Rosaria Stagnaro e condotte dai carabinieri di Varese che hanno anche eseguito i rilievi tecnici. www.ilgiorno.it

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ARMA

E Facebook difende i militari. «In piazza se li inquisiscono» 0 7 o t t o b re 2 0 1 5

GALLARATE - «Carabiniere indagato? Scendiamo in piazza in sua difesa». La tragica sparatoria di via Pietro Micca infiamma le bacheche dei social network. E c’è chi è pronto a mobilitarsi a favore del militare che ha aperto il fuoco uccidendo William Trunfio. L’episodio di ieri notte anima sulla Rete un dibattito che per certi versi, anche se la vicenda è estremamente diversa, ricorda quello che fece seguito al tragico incidente che costò la vita al giovane writer di Somma Lombardo Edoardo Baccin. Commenti contro il bandito Anche se in questo caso, vista la gravità dell’episodio, nessuno arriva a schierarsi contro il carabiniere che ha sparato un colpo di pistola mortale. «Fuori uno», oppure «ha fatto bene a farlo fuori» e «un criminale in meno», sono alcuni dei commenti che compaiono sulle più affollate bacheche

Facebook che parlano della città, mischiati tra i più prevedibili accostamenti di Gallarate al Bronx o al Far West, anche per il ripetersi di episodi di violenza efferata negli ultimi anni. Perché, come sottolinea Giuseppe Gasberti, «i cittadini sono esasperati dal degrado e dalla gentaglia che circola indisturbata per Gallarate». Ma è soprattutto il fatto che il militare ora rischi di finire sotto indagine per eccesso di legittima difesa, a scatenare le reazioni più indignate del “popolo del web”. «Astenersi buonisti» «Fuori le palle anche noi e scendiamo in piazza a difendere ciò che è giusto» l’appello di Emanuela Campi, tra i tanti cittadini che ieri hanno commentato la notizia. Per lei il carabiniere meriterebbe una mobilitazione di piazza: «Che schifo, che vergogna interpellata direttamente, Emanuela Campi non si trattiene rispetto all’ipotesi di indagine a carico del

militare - scusatemi ma sono indignata. Se così fosse, se quel carabiniere che ha fatto il proprio dovere per difendere un collega dovesse finire sotto indagine, io sarò la prima a scendere in piazza. A dire basta con questo politicamente corretto e finto buonismo». Perché la gallaratese è convinta che «se le forze dell’ordine sparassero di più e se le pene fossero più severe, o meglio “effettive”, si delinquerebbe di meno». Di fronte a toni così «forti» c’è anche chi invoca più moderazione e umanità, di fronte alla morte di una persona, ma il giudizio della Rete pende decisamente dalla parte del militare che ha fatto fuoco. Tanto che c’è chi arriva a scrivere: «Non si accettano commenti da buonisti dell’ultim’ora. Sosteniamo sempre chi mette a repentaglio la propria vita per difendere la nostra». Andrea Aliverti

Oggi 72esimo anniversario della

deportazione carabinieri da Roma 0 7 o t t o b re 2 0 1 5

ROMA- Stamattina, presso la Legione Allievi, si è svolta la cerimonia di commemorazione del 72° Anniversario della deportazione dei Carabinieri da Page 9

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Roma. Alla presenza di Autorità cittadine e della Comunità Ebraica, dei Presidenti dell'Associazione Nazionale Carabinieri e dell'Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Caduti, il Comandante

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Generale dell'Arma Tullio Del Sette ha deposto una corona d'alloro alla lapide dei Caduti in guerra. continua

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ARMA L'Arma dei Carabinieri sin dal 25 luglio del 1943, all'indomani della seduta del Gran Consiglio del Fascismo si era connotata, agli occhi dei tedeschi, come ambigua e inaffidabile, soprattutto a Roma. L'eccidio delle Fosse Ardeatine, i combattimenti di Porta San Paolo, il sacrificio del Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, avevano fatto ben comprendere ai nazisti e agli aderenti alla Repubblica Sociale Italiana, che i Carabinieri difficilmente sarebbero venuti meno al giuramento di fedeltà prestato e ancor meno si sarebbero resi partecipi o soltanto spettatori inermi di atti di barbarie contro quella popolazione di cui, per mandato, dovevano essere i difensori. I tedeschi, che, come da ordini ricevuti da Berlino, si apprestavano a rastrellare il ghetto ebraico di Roma per deportarne gli abitanti, avevano bisogno di avere mano libera per condurre in porto l'operazione senza particolari impedimenti. Per questo, come confermato da autorevoli studi storici, il comandante della Gestapo romana, Herbert Kappler, si pose il problema di neutralizzare i Carabinieri, ancora armati e, a Roma, in gran numero al loro posto, per garantire la sicurezza pubblica. Il 7 ottobre 1943, di primo mattino, paracadutisti tedeschi e SS circondarono le principali caserme dell'Arma della Capitale, bloccandone all'interno i Carabinieri che, ignari, attendevano alle loro oc-

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cupazioni quotidiane, quasi sempre senza l'immediata disponibilità delle armi. Molti militari in forza alle Stazioni riuscirono fortunatamente a dileguarsi, spesso portando con sé il proprio armamento, grazie a tempestive segnalazioni di amici dei Carabinieri che, pur consapevoli dei rischi che correvano, in molti casi li aiutarono a trovare un momentaneo nascondiglio. Dei Carabinieri in servizio nella Capitale, oltre 2 mila, forse fino a 2.500 (il numero è incerto dal momento che i tedeschi bruciarono tutti gli archivi delle caserme dell'Arma occupate) furono però catturati e rinchiusi, per tutta la notte, nelle caserme Pastrengo, Podgora, Acqua, Lamarmora (tuttora in uso all'Arma quali sedi rispettivamente del Comando Generale, dell'Interregionale di Roma, della Legione Carabinieri Lazio e, in parte, del Tutela Patrimonio Culturale e dei Corazzieri) e in quella in cui si è svolta la commemorazione (Legione Allievi), all'epoca intitolata a Vittorio Emanuele II. Il giorno dopo, i militari trattenuti vennero avviati alle stazioni ferroviarie Ostiense e Trastevere e fatti salire su treni merci diretti a Nord, con la falsa notizia fatta circolare ad arte per tranquillizzarli - che sarebbero scesi a Fidenza per essere impiegati nei territori del Nord Italia. In realtà, tutti i Carabinieri così catturati, furono deportati in campi di lavoro o di internamento in Austria e in Germania, allora unite nel Terzo Reich nazista o in

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Polonia, da dove oltre 600 non tornarono più e gli altri riuscirono a fare ritorno soltanto dopo mesi e mesi, due anni circa, di fatiche, sofferenze e stenti, nemmeno riconosciuti come prigionieri di guerra (...). www.askanews.it

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ARMA Cade dalla moto e viene travolto,

muore il brigadiere Andrea Bruni

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Un carabiniere di 43 anni, il brigadiere Andrea Bruni, ha perso la vita venerdì mattina alle 6,30 dopo essere caduto dalla moto ed essere stato travolto da un camion, sulla Provinciale Rivoltana. Proprio nei pres-

si di Rivolta d’Adda il motociclista, domiciliato a Iseo, si stava recando a Milano per prendere servizio, quando, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è finito sull’asfalto, finendo investito da un mezzo pesante in transito. Sul

posto la polizia stradale si è attivata per chiarire nel dettaglio la dinamica dell’incidente e per regolare il traffico. Purtroppo inutile l’intervento del soccorso medico. www.cremaoggi.it

Inaugurata la nuova caserma dei carabinieri

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OLZAI. Grandi novità per il piccolo paese barbaricino di Olzai. Dallo scorso 6 ottobre si sono aperte ufficialmente le porte della nuova caserma sede della locale stazione carabinieri.

La formale acquisizione da parte dell’Arma della nuova struttura è avvenuta martedì scorso alla presenza dell’amministrazione comunale, ente proprietario della struttura, rappresentata dal sindaco Ester Satta.

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I lavori di ristrutturazione dello stabile, sede della ex scuola media, sono iniziati nel 2007, fortemente voluti dall’amministrazione guidata da Francesco Noli, per poi concludersi nel 2015 con l'amministrazione di Antonio Ladu.

Sono stati eseguiti importanti interventi di riqualificazione della struttura, da ex istituto scolastico a caserma dell’Arma, in modo da poter rispondere a tutti i previsti requisiti di sicurezza e di efficienza.

frutto dell'impegno quotidiano profuso dalle varie amministrazioni comunali, dal 2007 a oggi, che hanno voluto dimostrare in questo modo il desiderio di tutta la comunità di mantenere sempre viva la presenza dell'arma nel paese. http://lanuovasardegna.gelocal.it

Ora i carabinieri della stazione di Olzai, al comando del maresciallo Rriccardo Deiana, potranno offrire il loro servizio ai cittadini dalla nuova sede di via Sant’Antonio, che di per sé rappresenta un'eccellenza,

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ARMA

B i m b a i n f i n d i v i t a s ul l a s t a t a l e , i Carabinieri: "Così abbiamo salvato Enna correndo a 200 all’ora"

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hanno intuito che lì poteva esserci la salvezza. Il papà Uso improprio dei dispo- ha iniziato a lampeggiare. È sitivi di segnalazione lu- l’ultima cosa che è riuscito minosa, sanzione da euro a fare prima di restare 41 a euro 168. Ma «sfa- bloccato dal panico. nalare» ai carabinieri ha Alla guida dell’Alfa 159 salvato la vita a una bam- c’era Metello Troncatti, bina di 11 mesi. È successo appuntato scelto; in parte a in valle Camonica mercoledì lui, Ivano Delaidelli, stesso sera: tempo da lupi, la grado. Lavorano insieme da statale 42 trasformata in un una vita, alle spalle hanno torrente. Enna, una bam- trent’anni di servizio. bina di appena undici mesi, «Abbiamo visto quei fari e stava male: febbre, con- abbiamo accostato - ravulsioni, il viso era già cia- cconta Troncatti - la madre notico. La mamma e il papà, ci è corsa incontro e urlava Ivana e Addis, originario disperata “bambina, ospedella Bosnia arrivato in dale, bambina, ospedale”». Italia quattordici anni fa, Occorreva decidere in erano usciti dalla loro casa frazioni di secondo. ad Artogne e si erano messi Così, i sedili dietro dove di in auto. Destinazione, l’o- solito vengono caricati spedale di Esine. spacciatori o ubriachi, si Ma da s ol i , non ce sono trasformati in un’arca l ’ a v re b b e ro m ai fatta: di Noè sotto il diluvio. «Il l’angoscia per quella figlia collega - ricorda ancora malata, la paura di non fare l’appuntato scelto - mi ha in tempo, l’altro figlioletto detto che la bambina non Emir di tre anni disperato dava segni di vita. Ma in come loro. Quando hanno quei momenti non c’è da visto, davanti a loro, i lam- pensare, c’è da agire: sanpeggianti blu della «zero- gue freddo e si va». 200 otto» dei carabinieri del all’ora, forse più, per pernucleo radiomobile di Breno correre in pochissimi minuti

la strada fra Darfo e Esine. Mani salde sul volante per Troncatti, radio accesa per Delaidelli che cercava di tenere calma la mamma e chiedeva ai colleghi di Esine di sgomberare la strada. In pronto soccorso i medici hanno ammesso: ancora due minuti e la bambina rischiava di morire. «Paura sì, certo che l’abbiamo avuta - conclude Troncatti Per salvare una vita umana, specialmente quella di una bambina, siamo pronti a tutto». Il comandante del radiom obi l e D e v i s Ka s w a l de r l i guarda orgoglioso. Ieri Enna è tornata a casa, i carabinieri sono andati a trovarla. In casa la mamma e il papà guardano i carabinieri con gli occhi lucidi: «Sono stati gli angeli a mandarvi - dice la madre Siete la conferma che l’Italia è il posto giusto per far crescere i miei bambini». http://brescia.corriere.it

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Alfonso Annunziata, brigadiere di origini sarnesi, è morto a Scafati a 54 anni lasciando moglie e tre figli, oggi i funerali a Sarno. Martedì il brigadiere capo in servizio alla Tenenza dei Carabinieri di Page 12

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Scafati, aveva smesso di lavorare dal turno notturno intorno alle 6 del mattino, dopo otto ore di lavoro. Tornato a casa stanchissimo, nella frazione di Lavorate, ha dato il buongiorno alla moglie, ha salutato i suoi tre figli, e si è messo a letto per riposare. Svegliatosi dopo alcune ore, ha

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iniziato ad avvertire un dolore al petto, che ha spinto i suoi cari ad accompagnarlo all’ospedale Villa Malta di Sarno dove sono state impiegate tutte le procedure per provare a salvargli la vita. Dopo alcuni minuti di interventi, alle 18.30, Annunziata si è spento. (...) www.ottopagine.it Newsletter Header Pagina 12 di 33


ARMA

San Ferdinando. Carabinieri scoprono 2 bunker dei Bellocco in due ville a 30 metri dal mare

14 ottobre 2015

San Ferdinando (Reggio Calabria). Lunedì scorso, 12 ottobre, nel corso del primo pomeriggio, in San Ferdinando, Contrada Pineta, presso il villaggio S. Francesco, al termine di un servizio coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro finalizzato al controllo del territorio ed alla localizzazione di rifugi utilizzati da latitanti di ‘ndrangheta, i militari della locale Stazione CC, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, con il supporto di personale della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, nel corso di mirata perquisizione locale effettuata all’interno di alcune ville attualmente

disabitate, edificate, peraltro, in violazione dei limiti imposti dal demanio marittimo, riconducibili di fatto, secondo gli investigatori, alla nota Famiglia di ‘Ndrangheta dei Bellocco”, egemone nella municipalità di Rosarno e San Ferdinando, con ramificazioni nel Nord Italia ed anche all’estero, hanno individuato e sequestrato due rifugi del tipo “bunker”, attualmente vuoti. Ai manufatti, entrambi muniti di impianto elettrico e d’areazione, ed al cui interno erano presenti varie suppellettili tra le quali sedie, ventilatori e ritagli di giornali locali, si accedeva tramite botola in cemento armato, a scomparsa, scorrevole su binari metallici. Il

primo bunker era delle dimensioni di mt. 4 di lunghezza, mt. 1,50 di larghezza e mt. 1,60 di altezza Il secondo bunker era delle dimensioni di mt. 2 di lunghezza, mt. 1,50 di larghezza e mt. 2 di altezza. L’importante rinvenimento pone agli investigatori diversi interrogativi ed intanto si è appurato che l’intestazione formale delle due unità abitative rimanda a due altri soggetti su cui sono in itinere più approfonditi accertamenti. Il dato pacifico è che questo tipo di “opere murarie” fioriscono in ogni dove nella Piana di Gioia Tauro, anche a 30 mt. dal mare. www.newz.it

Ventimiglia, la stazione carabinieri sarà intitolata a Rosario Pagano. Domani, 16 ottobre 2015, con inizio alle ore 11.00, avrà luogo la cerimonia di intitolazione della Stazione Carabinieri di Ventimiglia di Sicilia al Carabiniere Rosario Pagano, nato in quel Comune il 28 gennaio 1924, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Presenzieranno alla cerimonia il Comandante Interregionale Carabinieri Culqualber Gen. C. A. Riccardo Amato e il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Gen. B. Riccardo Galletta. Alle 21.00 circa del 16 Page 13

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ottobre 1945, sette Carabinieri del Nucleo Mobile di Niscemi (CL), stavano effettuando una perlustrazione in contrada Apa, a circa 4 km dal centro abitato, quando vennero attirati dal latrato di alcuni cani che proveniva da una vicina masseria, dove otto banditi avevano chiesto e ricevuto ospitalità. I malfattori, accortisi dell’arrivo dei Carabinieri, si dileguarono fuggendo da una finestra posteriore della masseria, raggiungendo il ciglione di uno strapiombo che faceva da nascondiglio tra siepi, piante di

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ficodindia e rovi. Vi si nascosero attendendo, nel buio fitto, il passaggio dei militari dell’Arma che furono un facile bersaglio per i malviventi, armati di fucili, mitra e bombe a mano. Il Pagano, rispose coraggiosamente al fuoco col proprio moschetto d’ordinanza, sostenendo l’impari lotta fino a quando, dopo esser stato ripetutamente colpito mortalmente, cadeva esanime al suolo. Il bilancio dell’agguato fu di 3 morti e 3 feriti. www.palermotoday.it

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ARMA

Giulianova, nuova caserma carabinieri in P i a z z a D a l l a C hi e s a 1 5 o t t o b re 2 0 1 5

Giulianova. Il sindaco Francesco Mastromauro nella mattinata di oggi, 15 ottobre, ha incontrato a Teramo il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Piervittorio Romano, relativamente alla questione della nuova sede della Compagnia di Giulianova, il cui lungo e complesso iter sia avvia alle fase conclusiva. “L’incontro, l’ennesimo, con il massimo vertice provinciale dell’Arma – dichiara il sindaco – segue la fitta serie di confronti che l’Amministrazione comunale ha da tempo avviato non solo con i Carabinieri ma anche con la Prefettura. Bisogna infatti comprendere che quella della nuova sede della Compagnia non è una problematica che si improvvisa o si affronta dal-l’oggi al domani, ma richiede interlocuzioni costanti, progettualità definite, confronti e procedure complesse che chiamano in causa soggetti istituzionali diversi per la necessità di contemperare le varie esigenze. Partendo naturalmente da quelle specifiche dell’Arma ma non dimenticando certo i limiti posti dal patto di stabilità al Comune. Insomma”, prosegue Mastromauro, “è un equilibrio delicato in cui occorre muoversi tenendo conto dei fattori finanziari, dei tempi di realizzazione della nuova sede, che debbono essere rapidi a causa della procedura di sfratto in corso derivante dalla richiesta del proprietario di tornare in possesso dell’immobile attualmente occupato dalla Compagnia giuliese e, Page 14

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appunto, delle necessità dell’Arma. Che riguardano non solo gli spazi operativi interni ma anche e soprattutto la ubicazione dello stabile, essendo prioritario garantire la massima vicinanza possibile alle arterie di grande comunicazione, come la statale adriatica lungo la quale si concentra peraltro la gran parte delle banche, considerate obiettivi sensibili e a rischio, ma anche la collocazione strategica entro l’ambito urbano con posizionamento centrale rispetto al Lido ed alla città alta, nonché la prossimità alla stazione ferroviaria, anche nell’ipotesi, che speriamo non debba realizzarsi anche se i segnali non sono certo tranquillizzanti, della soppressione del posto Polfer, le cui funzioni passerebbero di conseguenza ai carabinieri. Tutti fattori tenuti in debito conto nella nostra proposta, peraltro consacrata nel programma elettorale del 2014 sottoscritto da tutte le forze politiche di maggioranza ed evidentemente approvato dai cittadini con il loro voto, di destinare l’ex Mercato coperto, nella piazza intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a nuova sede della Compagnia”. Per il primo cittadino giuliese si tratta di “una soluzione che non a caso ha ricevuto il gradimento dell’Arma, rendendo così possibile definire le linee programmatiche dell’intervento sul complesso e procedere alle battute finali dell’iter. Per questo non solo stamattina è venuto da Chieti un ufficiale dei carabinieri per

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un previo esame, ma martedì prossimo, 20 ottobre, sarà a Giulianova il generale Michele Sirimarco, comandante regionale dei carabinieri, affiancato dal colonnello Romano, che accompagnerò per il necessario sopralluogo nell’ex Mercato coperto, così da definire le ultime questioni riguardanti il plesso. Perché, qualora non fosse ancora chiaro”, conclude il sindaco, “qui è in gioco il mantenimento della Compagnia dei carabinieri, un presidio fondamentale per la sicurezza che Giulianova possiede dai primi anni successivi all’Unità d’Italia e che qualche altro Comune, come ho letto oggi su un quotidiano, sarebbe felice di volerci scippare. Una storia oltretutto verificatasi nel 1862 quando, proprio per difficoltà infrastrutturali, la luogotenenza dei carabinieri, che doveva essere collocata a Giulianova, ci venne sottratta da Penne. Ed oggi, in un quadro in cui si chiede a tutti, Arma compresa, di risparmiare su ogni cosa, il rischio di perdere la Compagnia è più che mai reale, come dimostrano i recentissimi casi della Dogana e dell’Ufficio INPS che siamo riusciti a salvare in extremis. In ogni caso a giorni convocherò, come stabilisce il regolamento sulla democrazia partecipata, il Forum per informare tutti i comitati di quartiere ed i cittadini sulla questione e, a seguire, una commissione consiliare sull’argomento”. www.cityrumors.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

IN ATTESA DEI DECRETI DELEGATI IN MATERIA DI REVISIONE DELEL FORZE DI POLIZIA. CARABINIERI E FORESTALI TRA ATTESE E FERMENTI. TANTE BOZZE MA NON ANCORA QUELLA DEFINITIVA. . Il lavoro del Governo sui decreti delegati è svolto nei tavoli tecnici interforze e hanno la loro complessità. Proprio per questo motivo non sono ancora definiti e subiscono interventi e modifiche man mano che la materia viene approfondita. Ma alla fine non tutti hanno gli stessi interessi e si alimenta confusione non utile alla causa. Ecco la bozza, no, ecco quella buona. Assolutamente no, questa è quella definitiva. No, non è cosi' che questo delicato argomento debba essere trattato. Specie per chi ha svolto un ruolo esclusivo e di specialità nel settore ambientale e oggi deve seguire l'iter governativo della legge sulla riforma della pubblica amministrazione in materia di revisione delle forze di polizia. Il lavoro è in corso e si appresta a concretizzarsi, ma è ovvio che si è difronte a punti nevralgici su cui non basta il tempo per mettere giu' l'indirizzo da percorrere nell'assorbimento dei forestali nell'Arma dei Carabinieri e di aliquote specifiche in altre forze di polizia. Per non perdere di vista la questione dobbiamo ricordare che le deleghe al governo all'adozione di provvedimenti legislativi, dati dall'articolo 8 della legge 124 del 2015, sono volti a razionalizzare e potenziare l'efficacia delel funzioni di polizia. Riorganizzare il Corpo Forestale dello Stato ed eventualmente assorbirlo in altra Forza di Polizia, fatte salve le competenze del Corpo in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e del loro spegnimento con mezzi aerei, da trribuire al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonchè la facoltà di transito, in uncontingente limitato, nelle altre Forze di polizia ovvero in altre Pubbliche amministrazioni. Riordinare i ruoli del personale delle Forze di Polizia utilizzando una quota parte dei risparmi di spesa, non superiore al 50%, derivanti dall'attuazione della suddetta razionalizzazione. Per la tanto attesa bozza del decreto legislativo che dovrà essere adottato su proposta del Ministro delegato per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze e con i Ministri interessati, sono in corso attività interforze, coordinate dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Dopo una fase iniziale di approfondimento delle funzioni e della struttura del Corpo Forestale dello Stato, sviluppata dall'Arma dei carabinieri con i rappresentanti del Corpo Forestale, sono stati articolati i lavori su due tronconi. Il primo connesso con al riorganizzazione delle funzioni di polizia, la razionalizzazione dei presidi, ipotesi di gestione associata di alcuni servizi strumentali e l'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altra Forza di Polizia. Il secondo relativo al riordino dei ruoli. La forza di polizia prescelta ove far confluire il Corpo Forestale è l'Arma dei Carabinieri. Per questo motivo, i lavori per la redazione del decreto legislativo sono animati da rivisitazioni continue cosi' per le determinazioni già assunte in tema di comparti di specialità. All' Arma dei Carabinieri oltre alle funzioni relative alla sicurezza in materia di sanità, igiene e sofisticazione di alimenti, in matria di lavoro e legislazione sociale, nonchè del patrimonio artistico e archeologico, è stata attribuita la sicurezza in materia ambientale, forestale, agroalimentare, nonchè la tutela della biodiversità. Le funzioni oggi svolte dal Corpo Forestale verranno trasferite all'Arma, ad eccezione della lotta attiva contro incendi boschivi, attività trasferita al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Per contingenti limitati ed in relazione a compiti già svolti in regime di concorso, ci sarà la possibilità di transito nella Polizia di Stato e nella Guardia di Finanza.

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

La definizione dei contingenti di transitare nelle altre Forze di Polizia è tuttora in corso di approfondimento nell'ambito dei tavoli tecnici interforze presso il Ministero dell'Interno, avendo quale criterio ispiratore l'unitarietà delle funzioni e il mantenimento degli attuali livelli di presidio sul territorio nazionale presso altre Pubbliche Amministrazioni, nell'ambito delle relative dotazioni organiche, secondo modalità che verranno dettagliate in ragione dei volumi effettivi di risorse umane interessate. Conseguentemente all'attribuzione delle funzioni dovrà essere transitato il relativo personale. per la realizzazione di tale manovra è stata ipotizzata la costituzione di una grande unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, al cui interno andrà a confluire, oltre ai carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e Politiche Agricole e Agroalimentari, tutto il personale del Corpo forestale in transito, ad eccezione della componente aerea, che verrà inquadrata nel raggruppamento Aeromobili, della componente addestrativa, assorbita dal Comando delel Scuole dell'Arma, e parte dell'Ispettorato Generale, che sarà inserita nel Comando Generale, il trasferimento del personale, quindi, avverrà tenendo conto delle professionalità acquisite e cercando di salvaguardare le prerogative esistenti, in uno sforzo di armonizzazione con gli attuali assetti ordinativi e operativi dell'Arma che dovrà passare attraverso graduali provvedimenti di razionalizzazione. Questi ultimi criteri saranno alla base anche della costituzione dei ruoli del personale transitato che, sempre in sintonia con le odierne strutture dell'Arma, continueranno a essere alimentati secondo il meccanismo di specializzazione, analogamente a quanto oggi avviene per i reparti dell'organizzazione Speciale. Sul riordino dei ruoli non sono ancora stati avviate le attività del gruppo di lavoro interforze. Per ora non si possono pensare a soluzioni o proposte sul tema in quanto tutto dovrà tener conto delle risorse disponibili che oltre a quelle già storicizzate possono essere implementate da quella stabilite per legge nella misura non superiore al 50% del rispermio ricavato dalla manovra di razionalizzazione delle forze di poliza in merito a funzioni e presidi. Su tutta la questione che riguarda questo passaggio dei forestali nei carabinieri e in altre forze di polizia ci saranno ancora tanti stati di avanzamento e di evoluzione della questione che non si discosteranno dagli indirizzi sopra decritti. tanti aspetti si modificheranno man mano che si vanno a concretizzare in modo armonico. Molta confuzione regna sul web e nelle dichiarazioni approssimative ed inappropriate di chi vuole argomentare sulla questione, magari, per cogliere qualche sprazzo di attenzione. Per me l'argomento resta delicato, complesso e degno della partecipazione rispettosa da parte di tutti gli appartenenti alle varie forze di polizia, dai carabinieri coinvolti in questo cambiamento e sopratutto dai forestali che subiscono questa decisione ma che deve essere gestita incentrando le energie nel assicurarsi che le specialità e le peculiarità restino nello svolgimento quotidiano di chi sinora ha svolto questi compiti, il forestale. Ognuno continuerà a svolgere il proprio compito in una nuova struttura e ancor piu' organizzazione specialistica per i forestali in questa nuova organizzazione nella medesima competenza ambientale. Seguiremo con attenzione e fiducia l'evoluzione degli eventi e sopratutto la trattazione dell'iter dei decreti delegati quando usciranno e quando avremo realmente gli argomenti specifici su cui porre le valutazioni e i pareri del caso a contributo della migliore soluzione possibile nell'interesse di chi deve continuare ad usufruire dei servizi offerti sino ad oggi dai forestali. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 26 settembre 2015

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ATTUALITA' NEWS

Nuovi tagli al comparto Difesa: forti m a l um ori t ra i m i l i t a ri 0 6 o t t o b re 2 1 0 5

Roma – Ancora tagli in vista per la Difesa: il dicastero del ministro Padoan prevede un ulteriore decurtamento del bilancio delle Forze Armate per fare fronte ad un buco di 4/5 miliardi delle coperture della Legge di Stabilità. Come riportava ieri “La Repubblica” si tratterebbe di un taglio previsto di circa il 3% del bilancio del comparto Difesa, pari a 478 milioni. Una parte, circa una settantina di milioni, andrebbe a incidere sull’Arma dei Carabinieri, in particolare sul parco auto. Ma il colpo di scure più pesante verrebbe inflitto sui finanziamenti per l’ammodernamento dei sistemi d’arma, ovvero sugli investimenti dei nuovi programmi volti a rendere moderne le nostre Forze Armate. I tagli alla Difesa destano forti malumori tra i militari La notizia, trapelata nella giornata di ieri, che era di dominio pubblico in Parlamento ma soprattutto tra gli ambienti militari, ha fatto andare su tutte le furie i generali, che esprimono la propria seria preoccupazione sull’esito che questi tagli potrebbero avere considerando la situazione internazionale: non solo l’IS alle porte, ma anche la ventilata, e nemmeno troppo remota, possibilità di un conflitto che ci vedrebbe coinvolti. In quest’ottica appare tanto più folle il recente via libera all’impiego dei nostri Tornado in Iraq per combattere, tardivamente, le forze del Califfato. Contro l’ipotesi del Tesoro di tagliare risorse agli armamenti si schiera il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi (eletto alla Camera con Scelta Civica, ora in “Per l’Italia”), ex Generale di corpo d’armata, è stato Sottocapo di Stato maggiore della Difesa, e presidente del Cocer interforze: “Esprimo la mia profonda preoccupazione per la prossima legge di Stabilità perché non vi sono più margini di riduzione delle risorse disponibili senza rischiare di incidere direttamente sull’efficienza delle forze armate, specie in un momento di massima esigenza di sicurezza”. “Le riduzioni, infatti – prosegue Rossi – Issue 1

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andrebbero ormai ad incidere in modo non assorbibile proprio sull’addestramento del personale, sul mantenimento e ammodernamento dei mezzi, sulla sicurezza e protezione dei militari, sulle loro condizioni di vita. La Difesa si trova nell’impossibilità di ridurre ancora le spese, dopo aver già realizzato un processo di riduzione dei bilanci di una portata epica. Se fossi ancora un generale, direi, in sintesi: abbiamo già dato”. I tagli non sono una novità: la Difesa è sempre stata vista, da dopo la Guerra Fredda, come una sorta di contenitore di risorse da sfruttare per fare da tappabuchi nei disastrati bilanci della nostra Nazione. Questo però incide molto sia sull’operatività delle nostre Forze Armate (i nostri piloti da caccia volano un terzo del tempo rispetto a quelli delle altre nazioni europee, mettendo a rischio l’operatività in ambito NATO) , che, ed è la questione più preoccupante, sulla reale possibilità di dotarsi di un Esercito moderno ed efficiente: insomma tutte le belle parole messe per iscritto nel recente Libro Bianco sembrano siano destinate solo a rimanere tali, non vedendo mai una applicazione nella realtà dei fatti.

Alla Difesa è stato chiesto, ormai 15 anni fa, di razionalizzare le risorse, soprattutto negli ambiti della gestione del personale e negli arruolamenti. Ed è quello che è stato fatto: il piano “Di Paola” di riduzione degli effettivi e di reinserimento nella vita civile (extra pensione) è operativo e vedrà presto il suo compimento. Risulta quindi chiaro che i continui tagli, che per assurdo hanno visto i governi di centrodestra più solerti e incisivi nel metterli in pratica, rispondono solo alla volontà politica, di entrambe le parti, di battere cassa andando a colpire un comparto che viene ritenuto l’unico “indolore” per la maggioranza dell’opinione pubblica. Essere tutti concordi nel voler continuare a tagliare la Difesa però ha un suo prezzo: oltre alla già citata impossibilità di mantenere delle Forze Armate all’avanguardia, ci escluderà dal palcoscenico internazionale dove è vitale essere presenti col proprio strumento militare. Paolo Mauri www.ilprimatonazionale.it

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ATTUALITA' NEWS

Militari in congedo richiamati in servizio: è necessario riliquidare la buonuscita.

12 ottobre 2015 Le Sedi INPS dovranno riliquidare la buonuscita dei militari richiamati in servizio dal congedo e cessati dal richiamo, valutando il periodo di servizio in questione, prendendo a base di calcolo della suddetta prestazione di fine servizi il trattamento economico che l’interessato avrebbe maturato in attività di servizio e non quello effettivamente percepito. Con messaggio n. 6292 del 12/10/2015 l’INPS avvisa le sedi di accertare che la quota di contributo “Opera di Previdenza” del 9,60%, sia stato regolarmente versato. Le Sedi INPS dovranno riliquidare la buonuscita dei militari richiamati in servizio dal congedo e cessati dal richiamo, valutando il periodo di servizio in questione, prendendo a base di calcolo della suddetta prestazione di fine servizi il trattamento economico che l’interessato avrebbe maturato in attività di servizio e non quello effettivamente percepito (pensione). Lo stesso contributo “Opera di Previdenza” del 9,60% viene determinato sul trattamento economico “virtuale” previsto per il personale in attività di servizio compresi i miglioramenti stabiliti dalle leggi. E’ quanto comunica l’INPS alle proprie sedi con messaggio n. 6292 del 12 ottobre

2012. Infatti il personale militare, titolare di pensione a carico dell’Amministrazione di appartenenza, continuava a percepire il trattamento di quiescenza in luogo dello stipendio se più favorevole, fino all’introduzione dell’art. 986 del D. lgs. 66/2010 che ha disciplinato, reiterandolo dalle norme abrogate, il richiamo in servizio facendo riferimento anche a quello senza assegni (o senza onere). E’ stabilito che il periodo di “richiamo in servizio senza oneri (o senza assegni)” è utile ai fini dell’indennità di buonuscita, pertanto l’Istituto dovrà accertare che la quota di contributo O.P. dovuta dall’Amministrazione di appartenenza, pari al 7,10%, e la quota di contributo O.P. a carico dell’amministrato, pari al 2,50%, siano state debitamente trattenute e versate dall’Amministrazione di appartenenza, ovvero che, in presenza del versamento della quota a carico dell’Amministrazione, la quota di contributo O.P. a carico dell’amministrato, sia stata calcolata e comunicata al competente Ufficio INPDAP che dovrà procedere al relativo recupero in sede di riliquidazione della citata prestazione. www.ipsoa.it

Il male oscuro della polizia: il suicidio prima causa di morte 13 ottobre 2015

IL MALE oscuro della polizia italiana sta tutto in una tabella. Dal 1999 al 2011, ben 137 poliziotti si sono tolti la vita. Altri 4 sono stati uccisi da terroristi, 6 in conflitti a fuoco con la criminalità, 22 sono stati vittime di infortuni sul lavoro, ad esempio rimanere investiti mentre si rileva un Issue 1

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incidente stradale, e 111 sono le cosiddette vittime del dovere, ovvero quegli agenti e funzionari rimasti uccisi in interventi a rischio come il folle che fa esplodere l'appartamento con il gas. Il suicidio è quindi la principale causa di morte di agenti in servizio. "Un dato che è realistico supporre anche più alto, visto che

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ATTUALITA' NEWS in alcuni casi e per varie ragioni il suicidio può passare per un decesso di altra natura". Francesco Carrer è un criminologo che lavora da anni con la polizia italiana, quella francese e l'Unione Europea. Lui e Sergio Garbarino, vicequestore, neurologo e medico della polizia alla Questura di Genova, hanno appena pubblicato per l'editore Franco Angeli un testo destinato far discutere: "Lavorare in polizia: stress e burn out". "I dati ufficiali, che siamo riusciti ad ottenere dal Viminale, dimostrano di un malessere diffuso che è la manifestazione estrema di disturbi e disagi sempre più radicati nella nostra polizia, e parliamo di polizia perché non sono purtroppo disponibili i dati della altre forze dell'ordine" spiega Carrer.

Il libro affronta grazie all'esperienza personale dei due autori una lettura attenta dello stress correlato al lavoro (carente organizzazione, mancanza di strumenti, inadeguatezza nella formazione, sono alcuni dei fattori individuati dagli autori) e dell'impatto che questo ha sulla loro vita. Ma anche su quella dei cittadini.

barattare turni di servizio o straordinari con rivendicazioni salariali".

Cultura machista. "Come in altri ambienti continua Carrer - esiste in polizia un cultura machista dominante. Quella per cui il disagio psicologico è sintomo di debolezza o malattia che comporta automaticamente un isolamento invece di un supporto. Risultato, quello che accade è questo: "Se sto male me lo tengo dentro". E non aiutano certo i medici inquadrati nel corpo, che spesso, quando raccolgono confidenze sui disagi dei poliziotti, non sono in grado di tenere il silenzio e quindi ne riferiscono ai superiori mettendo in moto il meccanismo di esclusione". Nel libro gli autori riportano considerazioni di altri studiosi che sottolineano anche come: "Il ruolo dello stigma connesso con i disturbi psichiatrici può essere considerato come uno dei principali fattori nell'impedire un trattamento adeguato alle patologie mentali".

I suicidi. I dati che Carrer e Garbarino hanno potuto esaminare sui decessi degli appartenerti alle forze di polizia sono inquietanti. Se nel periodo 2004-2008 la media di suicidi per la popolazione italiana Il rifiuto degli psicologi. "Partiamo da un è stata di "5 per centomila abitanti, per i dato oggettivo- dice Carrer -. La maggior poliziotti quasi si raddoppia diventando del parte dei suicidi di poliziotti o appartenenti 9,8". Per i casi accertati la spiegazione del alle forze armate avviene con l'arma di gesto è per il 43% dei casi "ignota", mentre servizio. Ma un'arma nelle mani di una nel 17% risulta legata a questioni persona che soffre psichicamente può sentimentali, e poi via via a forme di trasformarsi in un pericolo mortale non depressione, malattie di congiunti, sesolo per lui. Un agente che è vittima di parazioni. Il disagio che viene svelato dalla stress sul lavoro non è un agente che può tragedia dei suicidi contiene per gli autori garantire la massima efficacia, efficacia, e altre verità sulla nostra polizia. Intanto che ciò può riverberarsi anche sul suo lavoro a la scarsa organizzazione, la mancanza di contatto con i cittadini". mezzi (auto, ma soprattutto computer, carta etc) resa ancor più cronica dalla I film polizieschi americani ci hanno spending review, e le cattive abitudini abituato a considerare istituzionale la derivanti da una formazione pressoché figura dello psicologo in polizia. inesistente "Naturalmente non è così - prosegue (Garbarino fornisce in appendice un Carrer -. La terapia psicologica a chi decalogo comportamentale per evitare indossa una divisa è un problema mondiale. malattie del sonno, una delle patologie più In Europa noi siamo purtroppo tra i più diffuse da chi copre turni di notte, ma arretrati. In Francia e Belgio si stanno anche disturbi alimentari - In Francia, sperimentando forme di assistenza come spiega Carrer stanno dotando tutti i pool di psicologi che intervengono commissariati di palestre per migliorare le addirittura assieme ai poliziotti sulle scene condizioni fisiche degli agenti e stanno degli episodi più cruenti. In Italia non se ne sperimentando la possibilità di lasciare in discute neppure. Anzi, è significativo come deposito negli uffici l’arma di non tutti i sindacati di polizia affrontino il servizio,evitando di portarla a casa.) problema dello stress ma preferiscano continua Issue 1

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ATTUALITA' NEWS contribuiscono da un lato all'aumento dello stress e delle sindromi depressive e dall'altro favoriscono i comportamenti devianti".

Mele marce. Scrivono Carrer e Garbarino: "In generale la tendenza a liquidare tutti gli aspetti relativi ad incidenti gravi da parte del personale - abusi, violenze, uso improprio dell'arma di servizio, corruzione, suicidi eccetera - come problemi individuali per non mettere in discussione l'organizzazione (l'abusato esempio della mela marcia) non potrà non portare ad un ulteriore avvitamento del sistema con conseguenze sempre più negative per tutti, personale di polizia e cittadini-utenti". Questi temi saranno oggetto di dibattito in un convegno nazionale organizzato dal sindacato di polizia Silp Cgil che si terrà giovedì alle 15.30 nella sala Dante a La Spezia durante il quale sarà presentato e discusso il libro di Carrer e Garbarino.

riceviamo

e

pubblichiamo

questa

no t a

"In relazione all’articolo “Il male oscuro della polizia:il suicidio prima causa di morte”, comparso il giorno 13 ottobre c.m. su repubblica.it, faccio presente anzitutto che non ero informato dell'intervista al Dott. Francesco Carrer e che quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornalista di Repubblica. Inoltre tengo a precisare che mi dissocio completamente dalle dichiarazioni del Dott Carrer riportate nell'articolo. Per quanto si riferisce al taglio impresso all’articolo, basato sul fenomeno certo più grave, ma fortunatamente minoritario, degli atti suicidari, si evidenzia che lo stesso rischia di snaturare l’insieme della ricerca, che ha affrontato l’insieme dei problemi connessi al lavoro in polizia". Sergio Garbarino www.repubblica.it

Dall'ufficio stampa di Sergio Garbarino

Anagrafe unica nazionale arriva a dicembre 1 4 o t t o b re 2 0 1 5

Un'unica anagrafe nazionale che sostituisce le oltre 8.100 attualmente esistenti, facendo confluire i dati in un solo "data base centrale". Così il direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale (Agid), Antonio Samaritani, riepiloga il progetto per la realizzazione dell'Anpr (Anagrafe nazionale popolazione residente), che taglierà il suo primo traguardo a "dicembre", sottolinea il dg dell'Agid, quando diventerà una realtà per i primi "27 Comuni pilota", per un totale che sfiora i 6 milioni di cittadini. Samaritani, in audizione presso la commissione parlamentare di Issue 1

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vigilanza sull'anagrafe tributaria, spiega come per tutto il 2016 si andrà avanti "agganciando i diversi Comuni". Il risultato pratico è che, porta come esempio, "un cittadino potrà chiedere da un altro Comune il suo certificato di residenza a Torino". Ma, aggiunge, "per avere disponibili anche gli aggiornamenti sullo stato civile bisognerà aspettare il 2017, quando tutto il processo verrà a compimento". Intanto ci si deve muovere in parallelo, sottolinea Samaritani, con "la nuova carta d'identità elettronica, con il chip. Qui - chiarisce - siamo al punto di partenza, con il ministero

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dell'Interno e con la Funzione pubblica c'è un tavolo, anche per legare i due progetti: carta d'identità elettronica e Anagrafe nazionale". I primi passi concreti sul fronte della carta d'identità elettronica, fa sapere la dirigente Agid Maria Pia Giovannini, "si dovrebbero vedere dal 2017". Anche in questo caso l'intenzione è procedere secondo tappe precise, anche perché "siamo assolutamente indietro rispetto ad altri paesi - fa presente Giovannini - con tutti i problemi di sicurezza che pongono le carte d'identità cartacee, speso rubate". www.ansa.it

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Polizia, Scatta la protesta per il rinnovo del contratto 1 4 o t t o b re 2 0 1 5

Una manifestazione degli uomini in divisa, nel giorno in cui il governo varerà la legge di Stabilità, per chiedere adeguati stanziamenti per il rinnovo dei contratti di lavoro delle forze di polizia e dei vigili del fuoco dopo sei anni di blocco dei contratti. Il sit-in, che si terrà in Piazza Montecitorio giovedì mattina, è stato indetto dai sindacati Sap, Coisp e Consap (Polizia), Sappe (Polizia penitenziaria), Sapaf e Ugl (Forestale) e Conapo (Vigili del fuoco) che anche protestano per la mancata convocazione in vista della manovra. “Questa estate la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il protrarsi del blocco dei contratti nel pubblico impiego, per questo -spiegano i sindacati in una conferenza stampa- chiediamo di reperire i fondi nella legge di Stabilità per un "adeguato indennizzo": una ‘una tantum’ di 1.500 euro, che corrisponderebbe ad un quarto di quanto è costato ai lavoratori della sicurezza il blocco a partire dal 2009, e un aumento di 100 euro netti al mese per il contratto triennale, quale atto dovuto per coloro che rischiano la propria vita per garantire la sicurezza dei cittadini”. “Gli stipendi dei poliziotti italiani -sottolineano i sindacati- sono tra i più bassi in Europa: si parte a inizio carriera con circa 1.200 euro, a fronte di 1.900 in Gran Bretagna, 1.700 in Austria, Belgio e Francia, 1.600 in Germania”. "I 'ragionieri di Stato' - ha detto in conferenza stampa Gianni Tonelli, segretario del Sap – ci hanno equiparato a tutte le componenti della Pubblica amministrazione, non hanno considerato che la sicurezza è un settore strategico: una miopia incredibile nell'attività di governo". "Al premier Renzi – ha aggiunto Tonelli - non chiediamo concertazione con i sindacati, ma ascolto e confronto, che sono mancati alla vigilia della manovra contrariamente a quanto prevede la legge per il nostro settore". Al premier si rivolge anche Donato Capece, segretario del Sappe: "Venga a visitare le carceri, solo così si potrà fare un'idea delle

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condizioni di sotto organico in cui lavorano gli agenti penitenziari". Marco Moroni, segretario del Sapaf chiede inoltre di “non militarizzare il Corpo Forestale che il governo vorrebbe far confluire nei Carabinieri a seguito della riforma Madia”. Situazione non rosea anche per i vigili del fuoco, il segretario del Conapo Antonio Brizzi parla di “grave carenza di organico, mancano 3500 uomini nelle file operative e l’età media è ormai troppo elevata a causa delle limitazioni alle assunzioni. Inoltre per i vigili del fuoco tanti rischi, tanti doveri ma pochi diritti: le retribuzioni dei vigili del fuoco sono di circa 7 mila euro annue inferiori alle già inadeguate retribuzioni degli altri corpi dello stato ed il ministro Alfano non può far finta di nulla. Il Conapo chiede anche di unificare i Dipartimenti del ministero dell’interno e tagliare le poltrone della burocrazia per recuperare fondi da destinare alla sicurezza”. Durante la conferenza stampa i sindacati di polizia Consap e Coisp, rappresentati rispettivamente dal segretario generale Giorgio Innocenzi e dal segretario generale aggiunto Domenico Pianese, hanno definito “inaccettabile la situazione del comparto sicurezza, falcidiato dai tagli degli ultimi anni ed hanno chiesto misure adeguate nella legge di stabilità”. Il 15 ottobre dunque protesta dei sindacati delle forze di polizia e dei vigili del fuoco a Montecitorio e a Palazzo Vidoni per “chiedere che il Governo dia la dovuta attenzione alle criticità del personale in divisa e preveda nella legge di stabilità le risorse necessarie per un contratto dignitoso per i servitori dello Stato”. www.pensionioggi.it

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ATTUALITA' NEWS

Maro': Pinotti, li riporteremo in Italia

14 ottobre 2015

'Porteremo via i due maro''. Ai microfoni di Radio24, il ministro della Difesa

Roberta Pinotti torna sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di Marina accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. 'Uno e' in Italia, e non e' piu' tornato sottolinea il ministro - per il secondo io confermo quell'impegno. Certo, i tempi sono molto piu' lunghi di quelli che avremmo voluto, pero' vorrei ricordare che prima di questo governo la

strategia e' stata a lungo diversa, cioe' l'Italia aveva accettato il giudizio in India. Oggi, invece, abbiamo fatto un passo avanti importante, il Tribunale del mare ha detto che l'India non ha diritto di giudicare in nostri maro' e ora aspettiamo il giudizio del Tribunale di Amburgo e pensiamo che le nostre ragioni siano molto forti'. . www.repubblica.it

Addio Imu-Tasi per 19,7 milioni italiani,vale 3,5 mld 15 ottobre 2015 La legge di stabilità 2016 porta con sé la cancellazione di Imu e Tasi sulla prima casa per una platea di 19,7 milioni di contribuenti, per un totale di 3,5 miliardi di euro. A tanto ammonta infatti il gettito 2014 delle due imposte, secondo i dati del Dipartimento delle Finanze. L'abolizione riguarda sia gli immobili "normali" che quelli di lusso, accatastati nelle categorie A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi storici). Secondo il calcoli della Uil, il risparmio medio salirà con il valore della casa. Se infatti per le abitazioni non di pregio, chiamate a pagare solo la Tasi, il versamento si aggira oggi in Issue 1

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media sui 180 euro (230 euro nelle città capoluogo), per le abitazioni di lusso il costo della somma Tasi e Imu arriva mediamente a 2.780 euro. Il risparmio massimo riguarda comunque una parte minima di popolazione, visto che oltre i 600 euro hanno pagato lo scorso anno appena 583 mila italiani. In base ai dati delle Finanze, la stragrande maggioranza dei contribuenti (14 milioni) hanno infatti pagato meno di 200 euro. L'obiettivo dell'operazione, diventata una delle bandiere della manovra, è nelle intenzioni di Matteo Renzi quello di rafforzare la fiducia, essenziale per spingere gli italiani a rimettere in circolo il denaro e quindi per rilanciare i consumi. Non secondario potrebbe essere peraltro l'impatto sull'edilizia, tra i settori più

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colpiti dalla crisi e dall'emorragia occupazionale degli ultimi anni e alla quale sono destinate anche misure più specifiche come proroga dell'ecobonus e del bonus mobili, sganciato questa volta, per le giovani coppie, dal vincolo ristrutturazioni. In questo contesto si inserisce anche "l'intervento straordinario per le case popolari", ovvero lo stanziamento di 170 milioni di euro per favorirne l'efficientamento energetico.

L'abolizione di Tasi e Imu sarebbe infine benvista anche dal mondo bancario, alle prese con un settore dei mutui ingessato da anni di crisi profonda del mercato immobiliare che sulla scia della manovra potrebbe finalmente ripartire. www.ansa.it

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Grande successo a Palermo della Memorial Salvo D’Acquisto Salvo D’Acquisto, e Centro Sportivo Universitas Palermo. Sempre proficua la collaDomenica 20 Settembre, in borazione dell'Associazione Arte Pentafoglio un circuito cittadino di 2530 Premio con il suo metri che ha interessato Via presente della Libertà e Piazza Presidente Prof. Battaglia Castelnuovo, il “salotto La Terra Borgese, ma sobuono” della città di P- prattutto della Università alermo, si è tenuta la VI° Telematica PEGASO senedizione del Memorial Salvo sibile ad eventi sportivi di D’Acquisto. I podisti hanno grande visibilità e interesse: ripetuto per 4 volte il presente il direttore napercorso per un totale di zionale delle sedi di esame mt.10.120. Straordinaria la Prof. Calogero Di Carlo. presenza di pubblico fav- Insostituibile l‘aiuto e il soorita anche dalla splendide stegno delle associazioni condimeteo. Numerose le Avis di Palermo, CE.S.VO.P., autorità Civili e militari. La A.N.A.S. zonale Policlinico, temperatura decisamente Lega Italiana Fibrosi Cistica estiva, accompagnata da un Sicilia. elevato tasso di umidità, è Interessante e animata la stata “domata” grazie alla conferenza stampa di prepresenza di ben n°8 punti sentazione del Memorial di ristoro lungo il tracciato. moderata dal direttore del Circa 1200 i partecipanti. Cesd l’Avv. Salvatore SanLa gara è ormai matura per sone, accompagnato dal Gedei Carabinieri i giusti riconoscimenti na- nerale zionali: la validità per i Michele Di Martino e dai Campionati Italiani Master componenti il direttivo, di Corsa su strada 10 km, Salvatore Messineo, Enrico previsti, ci si augura, per il Bonavita, l’Arch. Anna Lo Presti. 2017, La grande risuscita della La macchina organizzativa, VI° edizione del Memorial è stata coordinata dal ViceSalvo D’Acquisto, conferma direttore del Cesd l’infail successo organizzativo ticabile Peppino Terenzio e firmato da associazioni dal Presidente della società ormai blasonate e viva- podistica portabandiera dei Cesd-Pegasocissime guidate dai padroni colori Ignazio Gadi casa CESD, Centro Studi Universitas

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VI° edizione del

gliardi, che insieme hanno curato con attenzione ogni dettaglio. Vincitori della sesta edizione del Memorial Salvo D’Acquisto sono stati Bibi Hamad (Cus Palermo) e Simona Vassallo (Marathon Altofonte) Clima ideale per tre quarti di gara e consueta bellissima cornice di pubblico Protagonisti oltre 800 atleti che si sono dati battaglia lungo via Libertà attraverso 4 giri (per un totale di 10 km) di un percorso che ha abbracciato il “salotto buono” della città. Pronostici della vigilia rispettati con Hamad che ha sofferto gli avversari solo nei primissimi chilometri, dalla fine del secondo giro in poi l’atleta marocchino ha messo in fila anche gli ultimi irriducibili, Filippo Lo Piccolo su tutti, andando a vincere con il tempo di 32’49. Alle sue spalle staccato di quasi un minuto proprio Lo Piccolo (33’42) appena una settimana fa trionfatore all’Acchianata di Santa Rosalia, terzo il giovanissimo Giacomo Di Gaetano altofontino della Stamura Ancona, che ha chiuso 34’ netti. Vibrante e di ottima levatura la gara al femminile: a guidare le continua Page

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danze la più giovane del gruppo Simona Vassallo che si è dovuta impegnare parecchio per tenere a bada Barbara Bennici che è stata costretta ad inseguire. Ottimo il contributo tecnico degli sponsor su tutti Tecnica Sport. Straordinaria l'apertura

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della manifestazione presente la Fanfara dei Carabinieri della Legione Sicilia che ha suonato l'inno naziona. Ottima la chiusura con il rinfresco a base di prodotti tipici palermitani, pane con milza e sfincione. In mezzo una gran bella giornata di sport che ha

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visto protagonisti atleti, accompagnatori, organizzatori, maestranze, Carabinieri, Polizia Municipale, tutti insieme per vivere e fare vivere la città di Palermo: assenti “ingiustificate” le istituzioni politiche…

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro PRIVACY

Comune-cittadino: superficiale la gestione delle condizioni di salute dell'uomo. Ente pubblico condannato.

Confermato il risarcimento a favore dell’uomo: il Comune dovrà versargli 15mila euro. Evidente la violazione della privacy. Davvero superficiale il comportamento dell’ente pubblico, che ha consentito la conoscibilità delle condizioni del cittadino a dipendenti e a terze persone. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 20890/15; depositata il 15 ottobre)

M AE

Ospitato a casa da un'italiana, illogico parlare di radicamento in Italia. Confermata la consegna dello straniero alle autorità del Paese d’origine. Esecutivo il mandato d’arresto, poggiato sulla condanna definitiva dell’uomo in patria. Fragilissima la tesi del legame con l’Italia.. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 41517/15; depositata il 15 ottobre)

LICENZIAMENTO

"Pause caffè" a ripetizione: "gps" e investigatori privati inchiodano il lavoratore. Tracciati i movimenti del dipendente, che, durante l’orario, si è allontanato dall’ambito aziendale, utilizzando

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bar e ‘tavole calde’ per col-loquiare coi colleghi. ‘Gps’ e agenzia investigativa privata sono riferimenti decisivi per dare il ‘la’ alla procedura di licenziamento decisa dall’azienda. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 20440/15; depositata il 12 ottobre)

DIRITTI DEI CONSUMATORI Hamburger comprati freschi e surgelati, ma senza 'abbattitore termico': sanzionata la titolare del bar. Confermata l’ammenda nei confronti della proprietaria dell’esercizio commerciale. Evidente la violazione del cosiddetto ‘ordine alimentare’, che mira a garantire ai consumatori sostanze integre. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 40772/15; depositata il 12 ottobre)

RAPPORTO DI LAVORO

Muore la zia e il nipote rinuncia all'eredità: nessun ristoro economico per la badante. Inutili le pretese della donna, legate al periodo di assistenza prestata all’anziana signora. Rilevante il ‘no’ dell’uomo all’eredità lasciata dalla zia. E comunque manca la prova della titolarità in capo al nipote del rapporto di lavoro. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 20190/15; depositata l'8 ottobre)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

Facebook, parlare male anche senza f a r e n o m i è re a t o 0 6 o t t o b re 2 0 1 5

Chi parla male di una persona su Facebook, senza nominarla direttamente, ma indicando particolari che possano renderla identificabile, va incontro a una condanna per diffamazione . Lo si evince da una sentenza con cui la prima sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’assoluzione, pronunciata dalla Corte militare d’Appello di Roma, nei confronti di un maresciallo della Guardia di Finanza di San Miniato (Pisa) che, sul proprio profilo Facebook, aveva usato espressioni diffamatorie nei confronti del collega che lo aveva sostituito in un incarico. “Attualmente defenestrato a causa dell’arrivo di un collega raccomandato e leccaculo…ma me ne fotto per vendetta….” scriveva sul Facebook il maresciallo, condannato in primo grado a tre mesi di reclusione militare per diffamazione pluriaggravata, poi assolto dalla Corte militare d’appello di Roma dato l’anonimato delle offese su Facebook che impediva, secondo i giudici, di arrivare al diretto interessato. Il procuratore generale militare aveva quindi impugnato la

sentenza di secondo grado in Cassazione. Ricorso che la Suprema Corte ha ritenuto fondato, disponendo un nuovo processo d’appello. “Ai fini dell’integrazione del reato di diffamazione – si legge nella sentenza – è sufficiente che il soggetto la cui reputazione è lesa sia individuabile da parte di un numero limitato di persone, indipendentemente dalla indicazione nominativa. Il reato di diffamazione non richiede il dolo specifico, essendo sufficiente ai fini della sussistenza dell’elemento soggettivo della fattispecie la consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell’altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza di più persone, anche soltanto due”. Ai fini di tale valutazione, conclude la Corte, “non può non tenersi conto dell’utilizzazione del social network, a nulla rilevando che non si tratti di strumento finalizzato a contatti istituzionali tra appartenenti alla Guardia di Finanza, nè alla circostanza che in concreto la frase sia stata letta soltanto da una persona”. www.blitzquotidiano.it

Li ce nz i a m e nt o p e r chi us a i b uoni p a s t o s e nz a l a v ora re 1 4 o t t o b re 2 0 1 5

È legittimo il licenziamento nei confronti del dipendente che attesta falsamente di aver prestato servizio in ufficio per alcune ore solo per percepire indebitamente i buoni pasto non spettanti. Tale Page 26

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comportamento è certamente grave e tale da minare il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. È quanto chiarito dalla Cassazione con una recente sentenza [Cass. sent. n. 20726/2015.].

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

Si legge testualmente nella sentenza “È superfluo stabilire se il lavoratore fosse davvero impegnato per ragioni di ufficio altrove, posto che lo stesso ha attestato di aver svolto attività lavorativa in ufficio e per questo ha beneficiato dei buoni pasto non spettanti a tale titolo, in quanto correlati ad una presenza che non vi era in realtà stata”. Sta di fatto, quindi, che i buoni fatto “non potevano essere erogati sulla base di una dichiarata prestazione lavorativa svolta in ufficio non corrispondente al vero”.

La vicenda

Il fatto portato all’attenzione della Corte attiene alla vicenda di un lavoratore che, in servizio presso una pubblica amministrazione, aveva compilato alcune dichiarazioni che attestavano la sua presenza in ufficio in orario in cui invece era assente (l’uomo era adibito normalmente a missioni esterne di tipo ispettivo): tali dichiarazioni erano state utilizzate dal dipendente per la percezione ingiustificata di buoni pasto. Buoni che, come noto, sono sostituitivi del vantaggio che altrimenti spetterebbe al lavoratore qualora il datore di lavoro fosse munito di un servizio mensa. La sentenza

La particolarità della motivazione offerta dalla Cassazione sta nel fatto che, ai fini della condanna al licenziamento del dipendente bugiardo, non rileva il fatto che, negli orari da questi indicati come presente in ufficio, lavorasse o meno, ben potendo davvero l’uomo essere stato impegnato altrove nelle mansioni lavorative di ispezione: il punto, però, è la bugia strumentalizzata a ottenere indebitamente i buoni pasto che, invece, sono dovuti solo se il lavoratore è presente in ufficio.

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Abuso di utilizzo dei buoni pasto

Ricordiamo che un lecito utilizzo dei buoni pasto – la cui soglia non tassata è stata, di recente, portata fino 7 euro – richiede che gli stessi possano essere usati non oltre 1 al giorno, nelle sole giornate di attività lavorativa effettiva (quindi non nel caso di reperibilità, nei week end o nelle giornate di riposo infrasettimanale). Con i buoni pasto si possono acquistare solo alimenti e bevande e non altri prodotti trovati al discount (per esempio dentifrici e saponi); essi vanno poi consumati immediatamente e non possono essere portati a casa per la provvista della settimana.

I buoni non possono essere ceduti, venduti o utilizzati, per esempio, dai familiari: a “spenderli” può essere solo il lavoratore in prima persona. Infine non possono essere cumulati: per cui, nell’ambito della stessa giornata lavorativa, se ne può usare solo uno per volta. Per maggiori informazioni su questo tema leggi “Buoni pasto: abusi sull’utilizzo”. http://www.laleggepertutti.it

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Il mondo della Tecnologia

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A p p l e l a nci a i nuov i i M a c con s up e r d i s p l a y d a 4 K e 5 K. I prezzi

Apple aggiorna i suoi iMac, ovvero la linea computer desktop all in one. Si parte da un nuovo display :sull'iMac da 21,5 pollici arriva il 4K, mentre sul modello da 27 pollici si arriva al 5K. Nel dettaglio: il 4K ha una risoluzione di 4096x2304 e 9,4 milioni di pixel, 4,5 volte di più dell'iMac da 21,5” con display standard. Il 5K arriva a 14,7 milioni di pixel. Apple dice inoltre che i nuovi display Retina permettono una migliore esperienza per foto e video grazie a una gamma cromatica più estesa: offrono uno spazio colore del 25% superiore. I modelli di iMac aggiornati hanno inoltre un design più sottile e processori e grafica più potenti. Nel caso del modello a 27 pollici si tratta di Intel Core di sesta generazione e la più recente grafica AMD ad alte prestazioni, mentre il nuovo iMac da 21,5” con display Retina 4K ha un processore Intel Core di quinta generazione e grafica Intel Iris Pro migliorata. I nuovi prodotti hanno due porte Thunderbolt 2 e nuove opzioni di archiviazione con la tecnologia Fusion Drive. La nuova configurazione, dal costo inferiore, unisce un disco rigido da 1TB e una veloce unità flash da 24GB. Fusion Drive è disponibile anche in configurazioni da 2TB e 3TB, con 128GB di archiviazione flash per gestire i carichi di lavoro più impegnativi. E per prestazioni ancora superiori, è possibile scegliere una configurazione interamente flash fino a 1TB di archiviazione che è ora fino a 2,5 volte più veloce Apple ha introdotto anche una nuova linea di accessori wireless: Magic Keyboard (119 euro), Magic Mouse 2 (89 euro) e Magic Trackpad 2 (149 euro). Sono tutti dotati di batterie ricaricabili. Il Magic Trackpad 2, in particolare, integra l’interfaccia Force Touch oggi disponibile su alcuni MacBook: permette di rilevare la diversa pressione delle dita sulla superficie e attivare conseguenti funzioni. I prezzi: l'iMac da 27” è disponibile in tre modelli a partire da 2.129, 2.329 e 2.629 euro. L'iMac da 21,5” è disponibile in tre modelli a partire da 1.279 e 1.529 euro e, con display Retina 4K, a partire da 1.729 euro. FONTE Page 28

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Il c o l p o d i Z uri g o “Il 27 settembre del 1915, alle ore otto di mattina, alcuni sabotatori austriaci distrussero la corazzata italiana Benedetto Brin, ancorata nel porto di Brindisi, provocando la morte di 456 marinai […] Ai primi di agosto del 1916, sabotatori austriaci si insinuarono nel porto di Taranto, facendo saltare in aria la corazzata Leonardo da Vinci, causando la morte di 248 marinai italiani”. [Martin Gilbert, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Mondadori, Milano 1998, pp. 243 e 341, fonte] Il "Colpo di Zurigo", quando i migliori 007 erano italiani. Il 24 febbraio 1917, quattro agenti segreti penetrarono nel consolato viennese in Svizzera, forzarono la cassaforte e si impadronirono dell'elenco delle spie austriache nel nostro Paese. Il colpo di Zurigo di Tullio POIAN, Edizioni NORDPRESS, 2003, è una vicenda poco nota risalente al 1917, un libro su questa vicenda che, seppure in termini romanzati, riporta fedelmente quanto si conosce di questo avvenimento, che permise di mettere la parola fine su tutti i sabotaggi da parte di traditori italiani assoldati dallo spionaggio austriaco. Un ottimo resoconto che è un vero e proprio thriller portato anche sullo schermo in un film degli anni 50. Il cosiddetto “c colpo di Zurigo” fu un’azione compiuta dal Servizio informazioni della Regia Marina italiana in una notte negli ultimi giorni di febbraio del 1917. L’operazione permise di individuare e neutralizzare la centrale dello spionaggio austriaco per l’Italia, collocata nel Consolato austro-ungarico all’ultimo piano di un edificio sito tra a Seidengasse ed il civico 69 della Bahnhofstrasse di Zurigo. Gli organizzatori furono il Capitano di Vascello Marino Laureati, e il Tenente di Vascello Pompeo Aloisi e parteciparono all’azione il ten. Ugo Cappelletti, il ten. Salvatore Bonnes, il Stenos Tanzini, Remigio Bronzin, Natale Papini, e l’avvocato Livio Bini. Con il bottino vengono riempite tre valigie che Tanzini e Papini portano in stazione mentre Bronzin si reca al consolato italiano ad avvisare Cappelletti e Bonnes che tutto è andato bene. Poi Bonnes e Bronzin raggiungono Tanzini e Papini alla stazione e partono insieme per Berna, dove consegnano il materiale ad Aloisi. In tempo di esaminare i documenti, poi in Italia polizia e carabinieri iniziano ad arrestare i sabotatori. In beve l'intera rete di spie austriache viene smantellata, facendo prendere alla guerra una piega in favore dell'Italia. «Meglio di una vittoria in battaglia» sarà il commento degli altri gradi delle nostre Forze Armate. Antonio Savastano Issue 1

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che, incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana.

- d a M a n to d i v i ta (Li e to C o l l e , 2 0 0 5 )-

S CI A

Solo

confortato solo

da questa viuzza che si prosterna

davanti al mio portone, procedendo inerme

da un capo all’altro dei lampioni senza dire nulla tranne una scia di passi.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

Paccheri al Regno delle d ue S i c i l i e I paccheri al Regno delle due Sicilie sono un invitante primo piatto, realizzato con ingredienti pregiati, tipici dell’entroterra partenopeo e siciliano: i paccheri di Gragnano, i gamberi di Mazara del Vallo ed i pomodorini del Vesuvio . Per quanto riguarda il nome, sono stati così denominati perché uniscono i sapori di due regioni, la Campania e la Sicilia, che hanno fatto la storia del prospero Regno delle due Sicilie.

Ingredienti per 6 persone

- 300 gr di paccheri di Gragnano - gamberi di Mazara del Vallo - 400 gr di ricotta di pecora - 400 gr di pomodorini del Vesuvio - 1 carota - sedano - aglio - sale, pepe, basilico q.b - olio d’oliva - basilico

PROCEDIMENTO Cuocete i paccheri, scolateli al dente e lasciateli raffreddare. Pulite i gamberi (lasciate da parte le teste) fateli saltare in padella con l’olio e lasciateli raffreddare. In una ciotola ponete la ricotta ed unite i gamberi, aggiustando di sale ed aggiungendo un po’ di pepe. Ora dedicatevi alla farcitura dei paccheri: con una sac à poche o un cucchiaio imbottiteli con il composto e disponeteli in una teglia oliata. Infornateli a 190 gradi per circa 10 minuti. Sbollentate per pochissimi minuti i pomodorini e tagliateli in pezzetti e fateli cuocere per un’ora circa in una padella con un po’ d’olio ed aglio. Mixate il tutto. In un altro tegame fate soffriggere l’aglio, il sedano e la carota. Aggiungete dunque i gamberi e sfumate con il brandy ed aggiungete un po’ d’acqua per completare la cottura. Componete il piatto, mescolando il tutto alla pasta e decorando con basilico ed un po’ d’olio. Fonte

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Effetto....gusto..

Q u a r a n ta Nero D'Avola Igt

Area di produzione - Sicilia Nord-Occidentale, vigneto di Gagliardetta Resa per ettaro (in quintali) - 80 Altitudine - 300-350 (S.I.m) Tipologia del Terreno - Torboso con presenza di ghiaia Densità del ceppo - 4.500 piante/ettaro Periodo di Vendemmia - I-II^ decade di Settembre Vinificazione -Diraspatura e macerazione tradizionale in cemento a temperatura controllata, maturazione per 3 mesi in tini di cemento per favorire la microssigenazione Affinamento - 2 mesi in bottiglia Temperatura di fermentazione - 24-26°C Durata della fermentazione - 10-12 giorni Grado alcolico (in vol.) - 14% Colore - Rosso granato con riflessi violacei Profumo - Sentori spiccanti di amarena che evolve in ciliegia e pepe nero Palato - Molto morbido, delicato con spiccate note di ciliegia sviluppate da un tannino evoluto, retrogusto persistente con note aromatiche permanente Temperatura ideale di servizio - 16-18°C Formato - lt. 0,750 Abbinamento gastronomico - Ottimo sulle carni rossi, primi piatti con ragù di selvaggina, suggeriamo di gustarlo con tonno arrosto guarnito di cipolle, le verdure grigliate ne esaltano il gusto

FONTE

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"Stiamo assistendo ai primordi di una fusione tra la vita reale e la vita in rete, una e-life in cui le due esistenze si integrano completamente. Si chi a m a e v ol uz i one d e l l a s p e ci e . ” "NOW" di Danilo Iervolino

Ottobre 2015 • Anno IX 15 ottobre 2015

• Numero 97

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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