Effettotre – n 124 feb 2018

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FEBBRAIO 201 8 • ANNO XII • NUMERO 1 24

Un mondo senza schiavi

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO In Italia crescono le iscrizioni alle università telematiche: Pegaso in testa 15 FEBBRAIO 2018

Nate in Italia da poco più di un decennio, le università telematiche stanno conoscendo un periodo d’oro nel nostro Paese, con una crescita esponenziale delle iscrizioni: secondo i dati del ministero, nel 2016 e nel 2017 è stato registrato infatti un picco di immatricolazioni ai corsi di laurea online, segno che questo tipo di offerta formativa sta iniziando a interessare sempre maggiormente i giovani che, con l’evoluzione della tecnologia, sempre più spesso scelgono di studiare utilizzando strumenti hi tech. Tra gli atenei che hanno fatto registrare le migliori performance in quanto a incremento delle iscrizioni, spicca l’Università Telematica Pegaso: il simbolo dell’ateneo, il cavallo alato, ha decisamente mantenuto fede al proprio ruolo facendo volare l’università ai vertici della classifica, con una crescita superiore al 50

Istituita con decreto ministeriale nel 2006, l’Università Telematica Pegaso è una delle 11 università telematiche riconosciute dal Miur, e rilascia titoli accademici per 10 corsi di laurea (Giurisprudenza, Ingegneria civile, Scienze Turistiche, Economia Aziendale, Scienze Motorie, Scienze dell’Educazione e della Formazione, Scienze Pedagogiche, Management dello Sport e delle Attività motorie, Scienze Economiche, Ingegneria della Sicurezza). L’offerta formativa è arricchita da oltre 200

master e corsi di perfezionamento, oltre che da certificazioni informatiche e linguistiche, e da nove Accademie. E’ innegabile la crescita ottenuta nei 12 anni dalla fondazione: attualmente l’ateneo conta, tra corsi di laurea e postlaurea, più di 50mila studenti, e ha sul territorio nazionale una presenza capillare con 70 sedi d’esame e 500 poli didattici: un successo che si spiega con le peculiarità dell’Università Telematica Pegaso la quale, scardinando le rigidità di un sistema formativo storicamente ingessato, ha introdotto e consolidato una nuova didattica fatta di linguaggi ibridi, inclusivi, aperti alla contaminazione dei saperi e alle diverse realtà produttive del Paese. Tanto che, spiega il fondatore e presidente dell’ateneo, Danilo Iervolino, l’Università Telematica Pegaso“si avvale di strumenti plurimi, sincroni e asincroni, più o meno interattivi come aule virtuali, forum, web conference, chat, social media, che stimolano il confronto e la collaborazione tra studenti”. E nell’ottica di una presenza sempre più importante non solo nell’universo digitale ma anche in tutti i suoi collegamenti con l’economia reale, l’Università ha partecipato a una newco con Unioncamere per il rilancio dell’Universitas Mercatorum, fondata dieci anni fa dalle Camere di Commercio, e ha stretto un accordo con Digital Magics, business incubator quotato in borsa, per istituire la prima Startup University italiana.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

Studiare con Pegaso, oltre che seguire un percorso didattico altamente tecnologico, significa però anche poter avere docenti di chiara e riconosciuta fama internazionale: dall’ex ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, oggi rettore dell’Ateneo, a Giuseppe Tesauro, già presidente della Corte Costituzionale; da Giancarlo Laurini, già commissario straordinario dell’Ordine Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili, ad Adriano Giannola, presidente di Svimez. E ancora, Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico; Catello Maresca, magistrato della Dda di Napoli; Piero Tosi, professore ordinario di Anatomia e Istologia Patologica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena dove ha ricoperto fino al 2006 anche la carica di Rettore; Giuseppe Paolone, economista ed ex prorettore vicario dell’Università D’Annunzio di Chieti, attualmente rettore vicario presso l’Università Telematica Pegaso; Francesco Fimmanò, direttore scientifico dell’Università telematica Pegaso, professore ordinario di Diritto Commerciale presso l’Università degli

Studi del Molise e avvocato cassazionista. Senza contare che anche le cerimonie di laurea sono presiedute da personaggi illustri. Ad oggi, si ricordano le lectio magistralis di: Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina; Raffaele Bonanni, già segretario generale della Cisl; Antonio Buonajuto, già presidente della Corte di Appello di Napoli, e il compianto Stefano Rodotà, già presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali . Proprio i grandi nomi che fanno parte del corpo docenti e la didattica innovativa hanno spinto le principali categorie produttive del Paese (come forze dell’ordine, sindacati, partiti politici, ordini professionali e associazioni di categoria) ad affidare all’ateneo la formazione dei propri iscritti: sono infatti oltre 500 le convenzioni attivate. www.tgcom24.mediaset.it

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO A l l a C a m e r a d e i D e p u t a t i c e l e b ra t i i 2 0 a n n i d i PulciNellaMente: premiato Danilo Iervolino prenderà ufficialmente il via la speciale edizione del ventennale. Quello del 31 ROMA. Venti anni di magia, di sogni, di Gennaio sarà al tempo stesso sia un colori e fantasia. Venti anni di grandi momento di riflessione sul tratto di strada incontri, di testimonianza, di impegno già percorso, che un vero e proprio briefing civile, ma soprattutto venti anni di tavole di operativo per tracciare il sentiero lungo il palcoscenico, di pellicole e di desiderio di quale percorrere gli anni a venire di una raccontare la vita attraverso lo sguardo e manifestazione diventata un punto di la creatività delle nuove generazioni. riferimento non solo nel panorama del Tutto questo, e molto altro, è teatro educativo, ma anche dell’impegno PulciNellaMente, tra le più importanti civile e sociale. Rassegna di Teatro-Scuola di Italia, che nel Quella di PulciNellaMente è, ormai, una 2018 taglia il prestigioso traguardo delle famiglia che anno dopo anno si arricchisce prime due decadi. sempre di nuove prestigiose adesioni Una ricorrenza che sarà celebrata nella pronte a dare il proprio contributo alla maniera più degna con appuntamenti che crescita di questo straordinario laboratorio con cadenza mensile accompagneranno culturale e civile. Per questo siamo alunni, docenti, operatori teatrali, e tutta orgogliosi di poter coinvolgere il Maestro l’allegra carovana fino alla dieci giorni di Pupi Avati a cui consegneremo il Premio Rassegna, prevista per Aprile. alla Carriera per l’importante contributo E si partirà da una delle sedi più pre- dato alla cinematografia italiana ed stigiose della nostra Nazione: quella della internazionale”. Camera dei Deputati. Mercoledì 31 Gennaio alle ore 11:00 nella Sala della Lupa di Montecitorio ci sarà la conferenza intitolata “Venti Anni di PulciNellaMente” alla quale presenzierà il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. (..) I lavori saranno introdotti dall’onorevole Camilla Sgambato, componente della Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione della Camera dei Deputati. Seguiranno gli interventi del Giornalista de conduttore del Tg1, Francesco Giorgino, dell’Assessore all’Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini e del Direttore dell’Ufficio Regionale Scolastico della Campania, Luisa Franzese. Nel corso della mattinata sarà presentato il logo dell’edizione del ventennale realizzato, per il secondo anno consecutivo, dal Maestro Lello Esposito e ci sarà la consegna del riconoscimento “Amici di PulciNellaMente- Costruttori di Futuro” a Daniele Iervolino, Presidente dell’Università Telematica Pegaso. “Con questa conferenza- dichiarano il Direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio29 gennaio 2018

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO GENOVA - presentazione della Scuola di rigenerazione urbana e ambientale dell'Università Telematica Pegaso 09 febbraio 2018

Brocato, responsabile della sede genovese

Venerdì 9 febbraio a Genova presso l’Università Telematica Pegaso si è svolta la presentazione della Scuola di rige- dell’Università Telematica Pegaso. nerazione urbana e ambientale. Dopo la relazione del Rettore dell’Università Pegaso e Direttore della Scuola di La Scuola è nata con l’obiettivo di formare Rigenerazione Urbana e Ambientale specialisti e operatori tecnici nel campo Alessandro Bianchi, sono intervenuti Fabio delle azioni progettuali, programmatiche e Capocaccia – Presidente IIC Istituto gestionali relative all’intervento sulla città, Internazionale di Comunicazioni, Mauro l’ambiente e il territorio. Grassi – Direttore della Struttura di missione ItaliaSicura della Presidenza del L’offerta formativa della Scuola in Rigene- Consiglio dei Ministri, Roberto Malvezzi – razione Urbana e Ambientale, diretta da responsabile della formazione di AUDIS Alessandro Bianchi, mira a soddisfare la (Associazione Aree Urbane Dismesse), crescente domanda nelle amministrazioni Maria Silva – responsabile settore Sviluppo pubbliche, nell’impresa e nella libera di Genova Hight Tech e Giovanni Verreschi professione, di competenze interdi- – Presidente e AD di ETT. sciplinari sui temi della sostenibilità e della rigenerazione. Nel corso dell’incontro ETT ha illustrato la mostra interattiva NUB New Urban Body Hanno aperto i lavori Calogero Di Carlo, recentemente esposta alla Triennale di responsabile nazionale sedi d’esame Milano Università Telematica Pegaso e Salvatore

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

w ork i n p rog re s s 06 febbraio 2018

Pistoia - il prof Calogero Di Carlo, resp. Naz. Sedi d'esame UniPegaso, viene ricevuto da Assessori e consiglieri comunali per verificare se ci siano le condizioni per aprire una sede d'esame. Un

grazie per la grande accoglienza e disponibilità mostrata e per il forte interesse ad avere questa grande opportunità.

05febbraio 2018

Osimo (AN) - La nuova sede dell'Universita Telematica Pegaso sita presso il palazzo nobiliare Gallo - piazza Dante - fortemente

voluta dal l'avv. Dino Latini. Oggi il prof Di Carlo in visita per pianificare i lavori della sede.

04 febbraio 2018

Somma Vesuviana (NA), il presidente Iervolino Danilo e il prof Di Calo Calogero vengono ricevuti dal Sindaco Di Sarno Salvatore, dall'ass. Castiello Giuseppe e dal cons Sergiolino Davino presso il Castello D'Alagna poi del Principe Antonio De Curtis dove nascerà il polo formativo integrato UniMercatorum. Issue 1 EffettoTre 15 Febbraio 2018

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO LAMEZIA TERME - inaugurazione sede dell'Università Telematica Pegaso 29 gennaio 2018

educativa

Inaugurata la nuova sede dell'Università Telematica Pegaso di Lamezia Terme presso il Seminario Vescovile, in una sala gremita di persone, con un convegno dedicato dal titolo "Lo sviluppo del mezzogiorno: innovazione, storia, identità, cultura e tradizione della Calabria". A moderare l'evento il giornalista Piero Muscari. A dare il benvenuto Caterina Carbone, Responsabile dell'Università Telematica Pegaso Sede di Lamezia Terme, la quale porta i saluti del rettore Alessandro Bianchi, ex ministro dei trasporti del secondo governo Prodi. "Un convegno per sentirci legati a un'esperienza. In tale responsabilità si inserisce il mio ruolo. Un compito che si espone a più sollecitazioni, fra cui l' attenzione al territorio. Pegaso e la nostra sede rappresentano un presidio di cultura, avvertendo in essa le opportunità di rinnovarsi di fronte alle sfide dell' Europa. Non ci nascondiamo le difficoltà, ma guardiamo anche alle cose positive. Correttezza e lealtà. Responsabilità

A dare i saluti anche don Tommaso Buccafurni della Diocesi di Lamezia Terme, che nella idea di università fa convergere accoglienza e ricerca della verità."Spero di più nel futuro. Il dialogo è togliere tutto quello che c'è di negativo". Ad entrare nel vivo del dibattito, terminato con Danilo Iervolino, Presidente Pegaso, è Calogero Di Carlo. "Perché Lamezia Terme? Intanto perché siamo al sud, con tante opportunità da perseguire. Siamo presenti in tutte le province. In tutta la Calabria abbiamo superato i 4000 iscritti".

giovani

generazioni".

A seguire numerosi interventi, alcuni anche del mondo politico, fra cui Enzo Bruno - Presidente della Provincia di Catanzaro; Stefania Mancuso, Docente di dell'Università della Calabria; Daniela Rambaldi, Vicepresidente della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi; Giuseppe Caridi, Professore Ordinario di Storia Moderna dell'Università di Messina; Domenico Gangemi, ingegnere; Vincenzo Villella, storico letterario.

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alle

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO CATANIA - sessioni laurea 22,23,24,25,26, 29,30 e 31 gennaio 2018

Il Palazzo del Toscano, con i suoi decori, l'arredamento della sala di rappresentanza, nonchè i rivestimenti marmorei e gli affreschi del grandioso scalone d'onore, ha

accolto i quasi 400 studenti dell'Università Telematica Pegaso che hanno conseguito il titolo Accademico in uno dei 10 corsi di laurea dell'Ateneo.

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ISCRIZIONI APERTE

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA668" a.a. 17/18 - iscrizioni sempre aperte Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391, 451 che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 541 (IV edizione in corso) hanno riscosso un notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2016/2017, il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA541 (4 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

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comunicazioni@cesd-onlus.com (di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Un mondo senza schiavi Chi ha subito una violenza, porta nel corpo e nella psiche le ferite che difficilmente si possono superare. Un concetto che, in occasione della Giornata internazionale di preghiera contro la tratta delle persone, non può non essere ribadito con forza. Una piaga sociale, quella della tratta, le cui vittime non sono confinate in terre lontane ma le vediamo lungo i marciapiedi del nostro Paese. Io le incontro da circa venti anni e di notte vado sulle strade insieme a tanti giovani volontari. Me lo insegnò un vero uomo di Dio, don Oreste Benzi. Lui era un grande prete perché tutto ciò che faceva era rivolto a loro, agli ultimi, ai più poveri tra i poveri, alle persone più emarginate. A volte, più si cresce e più si perde di vista l’orizzonte dell’umanità della vita. In realtà più si è adulti e più il cuore si dovrebbe allargare, con l’apporto dell’esperienza e del confronto

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con i molteplici bisogni dell’umanità. Purtroppo accade che nella nostra società l’uomo conduce la sua vita in termini assai distorti, in particolare comportamenti di chiusura e di rifiuto ostinati che hanno come conseguenza un’indifferenza disumana.

Febbraio 2018 Riassumendo

Pag. 1 - Un mondo senza schiavi Pag. 3 - ARMA Pag. 15 - RAPPRESENTANZA Pag. 17 - ATTUALITA' NEWS Pag. 34 - RUBRICHE

E' difficile credere che, nell’Italia odierna, possano esserci persone che vivono ridotte in schiavitù, supponendo in realtà che il fenomeno sia ben relegato nel tempo o, al più, nei cosiddetti paesi sotto sviluppati. La realtà, invece, è ben diversa: la schiavitù continua a essere una delle piaghe della postmoderna società occidentale, opulenta e avanzata. E oggi la nostra povertà sta diventando miseria, perché si accompagna a uno smarrimento delle coscienze.

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Tra le espressioni del vuoto che contraddistingue il nostro quotidiano si registrano le proposte di legge che cercano di “disciplinare” la prostituzione alla stregua di una qualsiasi e “normale” attività di lavoro: nessuna forma di schiavitù può essere regolamentata o disciplinata; la legge deve rimanere a tutela dell’uomo e della sua dignità. La prostituzione è una condotta che abbrutisce sia chi si vende sia chi compra; non è possibile mercificare il corpo senza contaminare anche la propria anima. La nostra società non è riuscita a consegnare alle nuove generazioni modelli credibili, né a insegnare loro l’importanza di compiere scelte valoriali; incrementare nuove forme di violenza contribuisce a farne degli sconfitti, aggravando quel disagio interiore che li sta devastando. La Chiesa di Papa Francesco che abbraccia gli ultimi e i più deboli sollecita continuamente i governanti a combattere qualsiasi forma di oppressione e di sfruttamento, nel rispetto degli insegnamenti evangelici.

senza scrupoli che, all'aperto o al chiuso, comprano il loro corpo come se si trattasse di bambole di gomma. La perversione senza limite e l'incapacità di vivere relazioni sane e normali spingono questi uomini a cercare nel sesso a pagamento quelle illusorie soddisfazioni che sempre si riveleranno squallide e vuote. La nostra società, così apparentemente progredita e civile, dimostra invece quanto sia lontano quel senso di rispetto profondo nei confronti delle donne. Gli uomini non hanno nessun diritto di comprare il loro corpo! Non è solo un discorso di legge, è un cambiamento culturale per la dignità della persona. E oggi, nel giorno in cui si festeggia la santa Giuseppina Bakhita, possiamo chiedere la sua intercessione affinché le schiave vengano liberate: non c’è cosa più bella al mondo di poter lottare per restituire la libertà, la speranza di una vita migliore senza avere più la paura di sentirsi comprati da qualcuno.

Questo appello non va soltanto rispettato ma deve essere pienamente accolto richiamandoci a un impegno cristiano nei Don Aldo Buonaiuto - www.interris.it confronti di ogni persona sofferente perché privata della sua dignità. Gli uomini e le donne che promuovono un mercato così turpe rivelano la propria incapacità di amare, perché chi ama, prima di tutto, rispetta l’altro. Il giro di affari internazionale - compiuto sulla pelle di ragazze spesso poco più che bambine e provenienti da contesti familiari e sociali difficili e per questo alla ricerca di condizioni migliori - è un traffico mondiale estremamente redditizio: le “industrie del sesso” sono ormai diventate delle vere e proprie multinazionali. Sulle nostre strade ci sono tantissime persone che sono considerate degli oggetti e qualcuno pensa di avere il diritto di comprarli. Le relazioni più importanti come quelle intime non si acquistano, casomai si conquistano. Migliaia di donne straniere arrivano nel nostro Paese perché cercate da oltre nove milioni di maschi italiani

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ARMA

Pensioni, Torna l'ausiliaria per il forestale transitato nell'Arma

30 gennaio 2018 Stop anche all'iscrizione alla Cassa di Previdenza delle Forze Armate se non potrà maturare l'indennità supplementare. La modifica è contenuta nel decreto legislativo numero 228 del 12 dicembre 2017 contenente i correttivi al l a soppressione del Corpo Forestale dello Stato. Per i forestali che non riescono a guadagnare l'indennità supplementare salta l'iscrizione obbligatoria ai fondi previdenziali integrativi dei militari. Lo prevede il decreto legislativo 12 dicembre 2017, n. 228, contenente «disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, in materia di razionalizzazione delle funzioni del corpo forestale dello Stato pubblicato in Gazzetta il 27 Gennaio 2018 e che entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 11 Febbraio 2018. Più nello specifico l'articolo 1 del citato provvedimento dispone l'esclusione dall'iscrizione alla Cassa di previdenza delle Forze armate del personale del Corpo forestale dello stato transitato nell'Arma dei carabinieri con meno di 6 anni dal congedo, nella considerazione che a tale personale non maturerebbe il diritto all'indennità supplementare di cui all'art. 1914 del Codice dell'ordinamento militare (Dlgs 66/2010). La questione Come noto il decreto legislativo n. 177 del 2016 (il decreto che ha soppresso il Corpo Forestale dello Stato) aveva disposto l'iscrizione d'ufficio alla Cassa di previdenza delle Forze armate, ai sensi dell'articolo 1913 del codice dell'ordinamento militare, del personale del Corpo forestale dello Stato che transita nell'Arma dei carabinieri, a decorrere dall'immissione nei ruoli delle Forze armate. Da tale data, pertanto, il suddetto personale è conseguentemente tenuto al pagamento del relativo contributo obbligatorio ai fini della maturazione, in occasione della cessazione dal servizio con diritto a pensione, della cosiddetta indennità Page 3

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supplementare, un ulteriore trattamento economico che si aggiunge a quello pensionistico base. All'indomani dell'intervento normativo si è tuttavia posto il problema di quei forestali che, transitati nell'Arma, non avrebbero potuto conseguire la predetta indennità in considerazione dell'impossibilità di maturare la necessaria anzianità contributiva nel Fondo (pari a sei anni) prima del collocamento a riposo per avere diritto alla prestazione integrativa. Pertanto il legislatore è dovuto intervenire con il decreto legge D.L. n. 244 del 2016 (milleproroghe 2017) esentando il personale in questione dall'iscrizione al Fondo integrativo fino al 31 dicembre 2017. La modifica approvata con il Decreto in Gazzetta l'altro giorno proroga quindi l'efficacia dell'esenzione dall'iscrizione ai fondi previdenziali integrativi sollevando i forestali transitati nell'Arma dal pagamento di un contributo obbligatorio che sarebbe stato inutile. Senza la modifica normativa l'iscrizione obbligatoria alla Cassa di previdenza (e quindi del pagamento del relativo contributo obbligatorio) avrebbe, infatti, riguardato anche quel personale del Corpo forestale transitato nell'Arma dei Carabinieri che, in conseguenza dell'anzianità di servizio o anagrafica, non maturerebbe comunque la corresponsione dell'indennità supplementare in quanto sarà collocato in pensione prima di aver raggiunto il periodo minimo necessario per la maturazione dell'indennità supplementare. Estesa l'Ausiliaria ai forestali transitati nell'Arma Il decreto provvede, inoltre, all'estensione dell'istituto dell'ausiliaria al personale del Corpo forestale dello Stato transitato nell'Arma, ad eccezione degli Ufficiali e dei periti/revisori/operatori e collaboratori, per i quali è già previsto il limite di età di 65 anni. Superando di fatto quanto previsto dal decreto di assorbimento del personale nell'Arma che aveva escluso in un primo continua

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tempo dall'ausiliaria i forestali transitati nell'Arma (art 14, co. 4 Dlgs 177/2016). Secondo il Governo la previsione mira ad allineare tale personale (circa 5840 persone ) con il restante personale dell'Arma dei carabinieri, per il quale opera l'alternatività tra l'ausiliaria ed il cd. "moltiplicatore del montante contributivo" ai sensi del Dlgs 165/1997. La disposizione, precisa il governo, ha valore temporaneo, per il solo personale transitato, nella considerazione che coloro che sin dal 2017 vengono assunti nei vari ruoli dell'Arma per assolvere le funzioni forestali godranno

già della possibilità dì scelta tra l'ausiliaria e il moltiplicatore del montante contributivo. La disposizione non determina comunque anticipo del pensionamento e del trattamento di fine servizio, poiché, al pari del "moltiplicatore del montante contributivo", l'ausiliaria è opzionabile esclusivamente da parte del personale che cessa dal servizio per limiti di età. www.pensionioggi.it

P r e z i o s i ru b a t i n e l 1 9 8 4 e t o rn a t i al Vescovo 0 1 f e b b ra i o 2 0 1 8 VOLTERRA — I carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio culturale, di Firenze, hanno ritrovato e restituito al Museo diocesano di Arte sacra di Volterra due preziosi rubati la notte di Natale del 1984. Si tratta di un reliquiario e un bacile, valore stimato oltre 300mila euro. Quella sera di 33 anni fa vennero rubati dal Museo altri sette oggetti. Le opere recuperate sono un dittico reliquiario in legno e vetro del XIV secolo raffigurante una Madonna con Bambino e Crocifissione, attribuito al Maestro dei putti bizzarri e di un bacile in terracotta di San Bernardino, del XIV secolo realizzato

nella zona di Pomarance San Dalmazio. Il bacile è stato recuperato dai carabinieri di Roma, mentre il reliquiario da quelli di Firenze. I due beni sono stati restituiti ieri al vescovo di Volterra, monsignor Alberto Silvani. Il lavoro dei carabinieri aveva già fruttato, nel 1985, il recupero di parte degli oggetti, ritrovati in un'abitazione di un collezionista romano. Un'altra parte venne trovata nel 1997 durante una mostra di antiquariato a Siena. www.quinewsvolterra.it

Carabinieri: "costituite" le nuove stazioni di Colli al Metauro e Terre Roveresche

0 1 f e b b ra i o 2 0 1 8 Cambio di denominazione per due presidi dell’Arma Pesarese. Dal primo febbraio 2018 la stazione carabinieri di “Saltara” assumerà la denominazione di “Colli al Metauro” mentre quella di “San Giorgio di Pesaro” di “Terre Roveresche”. Il provvedimento ordinativo del Comando Page 4

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Generale dell’Arma dei Carabinieri adegua i nuovi presidi territoriali alla delibera dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche che dal 1° gennaio 2017 aveva istituito i nuovi comuni di Colli al Metauro (per fusione di quelli di Saltara, Serrungarina e Montemaggiore al Metauro) e di Terre Roveresche (per fusione di quelli di San Giorgio di Pesaro, continua

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Piagge, Barchi ed Orciano di Pesaro). Per le due nuove stazioni dell’Arma resteranno invariate le sedi delle caserme e le utenze telefoniche. Per accrescere la prossimità ai cittadini residenti nei nuovi comuni, sono state invece rimodulate le competenze territoriali. La neo stazione carabinieri di “Colli al Metauro” avrà competenza territoriale sul comune di Cartoceto e sugli ex comuni di Saltara e Serrungarina mentre acquisirà il territorio dell’ex comune di Montemaggiore al Metauro (quest’ultimo già di competenza della stazione carabinieri di “San Giorgio di

Pesaro”). La neo stazione carabinieri di “Terre Roveresche” avrà competenza territoriale sugli ex comuni di San Giorgio di Pesaro e Piagge nonché sugli ex comuni di Barchi ed Orciano di Pesaro e sulla frazione Cavallara (enclave del comune di Mondavio) - già di competenza territoriale della stazione carabinieri di “Mondavio”, alla quale rimane la competenza sulla residuale estensione territoriale del comune di Mondavio. www.viverefano.com

Liquami in un fiume, sequestrato depuratore in Calabria 0 2 f e b b ra i o 2 0 1 8 I carabinieri forestali del Gruppo di Cosenza hanno sequestrato il depuratore consortile "Valle Crati" di Rende. L'operazione, diretta dalla Procura della Repubblica di Cosenza e denominata "Cloaca maxima", ha portato anche all'esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di dirigenti ed amministratori della società che ha in gestione l'impianto. I liquami prodotti dal depuratore, secondo quanto é stato riferito dagli investigatori, finivano nelle acque del fiume Crati senza essere trattati in modo conforme alla legge. Ne derivava una condizione di grave inquinamento, con conseguenti pericoli per la salute pubblica.

"Questa è la più importante indagine in materia di tutela dell'ambiente mai condotta nel cosentino", dice all'ANSA il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo. "Grazie alla professionalità dei carabinieri forestali aggiunge il procuratore Spagnuolo - è stato possibile stabilire con certezza che l'impianto che doveva servire per depurare i reflui era invece un mezzo attraverso il quale si inquinavano le acque dei fiumi. L'indagine prosegue al fine d'individuare ulteriori e diverse responsabilità". Le sei misure cautelarti emesse consistono in misure interdittive. www.ansa.it

TAGLIANO 25 ALBERI PER MINACCIARE DI MORTE UN MARESCIALLO DEI CARABINIERI

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ignoti criminali che hanno devastato una zona di bellezza enorme come il Parco Venticinque alberi di Pino laricio tagliati nel nazionale della Sila per lanciare i loro Parco nazionale della Sila e su ogni tronco vigliacchi messaggi ad un uomo dello scritte di minacce di morte contro il maresciallo Stato. Un maresciallo dei Carabinieri dei Carabinieri Forestali di Cotronei, Forestali che negli ultimi mesi ha Massimo Salerno. È questo il vile gesto di continua Page 5

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proceduto a denunce e arresti per taglio abusivo di piante, di pascolo illegale, bracconaggio e altri reati contro l’ambiente e il patrimonio pubblico. Una battaglia contro le illegalità che il maresciallo Massimo Salerno sta portando avanti da anni. “Massimo Salerno opera, prima da Agente del Corpo Forestale dello Stato ora da sottoufficiale della Benemerita, – scrive Legambiente – in quella terra di confine tra le province di Crotone e Cosenza segnata dalla presenza scenica del Lago Ampollino e dalla violenza edificatoria del Villaggio Palumbo. Un posto che doveva diventare una amena località turistica montana a pochi chilometri dal mare Jonio, ed invece è stato devastato dalla speculazione e dalle opere abusive dove persino un eliporto è stato realizzato abusivamente. Le minacce di morte rivolte a Massimo, un amico a cui va la solidarietà di tutta Legambiente, sono un gesto che oltre alla condanna necessita di una dimostrazione di forza da parte dello Stato e delle sue articolazioni sul territorio per liberare questa terra di mezzo dalla presenza oppressiva di quelle cosche di ‘ndrangheta presenti in questa parte di Calabria che l’operazione “Stige” ha ben descritto e individuato. Forza Massimo, noi siamo con te nella lotta contro l’illegalità”. Solidarietà incondizionata è stata espressa

a Massimo Salerno anche dall’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che “esprime profonda vicinanza al comandante della stazione dei Carabinieri di Cotronei vittima di atti intimidatori da parte di criminali che, evidentemente, mal digeriscono l’efficace attività di prevenzione portata avanti nel corso degli anni da parte del Comandante Salerno. Tenere accesi i riflettori sul business che in Calabria gravita anche intorno ai giganti della Sila aiuterà il comandante Salerno a sentirsi meno solo ma soprattutto i cittadini a prendere coscienza del fatto che la Sila rappresenta un patrimonio da salvaguardare e non da svendere ai privati che deturpano il paesaggio con le pale eoliche ovvero inceneriscono alberi secolari spacciandola per biomassa. In questa grande battaglia di salvaguardia del territorio ci aspettiamo di vedere in prima linea tutti i rappresentanti istituzionali, a partire dalla Regione Calabria, ente preposto a rilasciare autorizzazioni al taglio dei boschi ovvero all’insediamento di quelle pale eoliche che impoveriscono il territorio pregiudicandone lo sviluppo in favore delle tasche di pochi “imprenditori”.. www.crotonenews.com

Minaccia i carabinieri e i loro figli: siamo musulmani non abbiamo paura di nulla. A giudizio 0 3 f e b b ra i o 2 0 1 8 Avezzano. Minaccia i carabinieri e i loro figli: “siamo musulmani, non abbiamo paura di nulla”. Tutto ciò perché lo stavano controllando. Ora però dovrà presentarsi davanti al giudice con giudizio immediato. Nei guai un macedone, W.Z., che avrebbe affermato al posto di blocco: “ti sparo, siamo musulmani non abbiamo paura di nulla e sparo anche ai tuoi figli”. L’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale a causa di violenza e minacce per aver intimidito con avvertimenti e insinuazioni due carabinieri. L’episodio è avvenuto al 2015 quando un maresciallo e un appuntato, entrambi in servizio nella caserma di Vallinfreda, a Page 6

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pochi chilometri da Carsoli, hanno fermato due macedoni della Piana del Cavaliere che viaggiavano a bordo di un Fiat Iveco. Durante il controllo dei due giovani operai la situazione è diventata incandescente. Uno di loro si è improvvisamente scagliato contro la pattuglia e ha cominciato a minacciare i due militari dell’Arma. “Ti sparo”, avrebbe affermato lo straniero difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, “a noi non ce ne fotte niente della galera e qui finisce male”.

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Le minacce sono continuate e hanno chiamato in causa anche i familiari dei militari. “Siamo musulmani”, avrebbe aggiunto il macedone, “non abbiamo paura né di te e neanche di lui. Sappiamo chi siete e che avete dei figli”. A quel punto lo straniero ha circoscritto le intimidazioni aggiungendo che uno dei due aveva “due figli di

tre e otto anni”. Questa situazione non ha però intimorito i due militari che hanno proseguito le indagini. Il macedone dovrà presentarsi davanti al giudice con citazione diretta il 10 aprile. www.marsicalive.it

NELLA TERRA DEI FUOCHI! Discarica da 20mila metri quadri sequestrata dal Noe con 180mila mc di immondizia 0 5 f e b b ra i o 2 0 1 8

SAN CIPRIANO D'AVERSA - I Carabinieri del N.O.E. di Caserta, nel corso di attività finalizzata al contrasto degli illeciti ientali e la salvaguardia dell’ambiente, nel territorio del comune di San Cipriano d’Aversa, area compresa nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, hanno proceduto al sequestro di una vasta area di oltre 20.000 mq., ubicata all’angolo di via Acquaro con via Madonna del Carmine, interamente recintata e accessibile da un unico ingresso carrabile delimitato da un cancello metallico. L’area si è rivelata essere una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, su cui sono stati rinvenuti, depositati sul nudo terreno senza alcun riguardo per le matrici ambientali e l’incolumità dei vicini aggregati urbani, ingentissimi quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non, quantificati in oltre 180.000 mc., derivanti per la maggior parte da terre e rocce da scavo, detriti da demolizione e costruzione edile, asfalto, mattoni, mattonelle, cemento armato, guaine bituminose, pneumatici fuori uso, guaine di fili elettrici, imballaggi Page 7

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vari, vetro, ferro, legno, vari imballaggi contenenti residui di vernici, tubi corrugati, tubi in pvc, parti di veicoli in genere, rifiuti combusti, onduline in eternit rotte ed altro. Il sequestro dell’area e dei rifiuti, per un valore stimato in oltre 3 milioni di euro, si è reso indispensabile al fine di fermare lo scempio ambientale in atto. L’intera area, non autorizzata per la gestione dei rifiuti rinvenuti, è risultata essere di proprietà di 11 privati, tutti deferiti in stato di libertà alla competente A.G., poiché in concorso si sono resi responsabili delle violazioni previste e punite dagli artt. 256 comma 1 lettera b) e 256 comma 3 del D.lgs 152/2006 (per aver smaltito illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi e non, costituendo di fatto una discarica abusiva).Solo puntuali e più approfondite attività tecniche, potranno consentire di quantificare il grado di compromissione dell’ambiente di tutte le matrici ambientali e dell’ambiente circostante. L’operazione condotta in data odierna dai militari del N.O.E. di Caserta, conferma la costante attenzione al contrasto del fenomeno degli sversamenti illegali di rifiuti in piena terra dei fuochi. Una condotta protratta nel tempo nonostante la crescente attenzione mediatica e il perdurante contrasto delle forze dell’ordine, circostanza dovuta verosimilmente ai fortissimi interessi economici e alla necessità di smaltire illegalmente il residuo di tutte le attività che operano in “nero”, e che pertanto sfuggono ai regolari canali di smaltimento. www.casertace.net

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Droga, rapine ed estorsioni: 15 arresti tra Brindisi e Catania

0 7 f e b b ra i o 2 0 1 8 CATANIA. I carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone nei territori di Brindisi, Fasano (Brindisi), Oria (Brindisi) e Catania. Nel provvedimento, emesso dal gip di Brindisi su richiesta della Procura, si contestano a vario titolo i reati di concorso in detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, ricettazione, tentata estorsione, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. L’indagine, avviata nel febbraio 2017 e conclusa nell’agosto successivo, ha permesso di smantellare - secondo gli investigatori due distinti gruppi malavitosi dediti al traffico di sostanze stupefacenti provenienti dall’Albania. Quattro persone sono state arrestate in flagranza per spaccio di ingenti quantitativi di droga. Sono stati sequestrati complessivamente 800 kg di marijuana, portata in Italia a bordo di scafi o tir. E’ stato anche ricostruito un episodio di tentata estorsione con l’uso di armi da sparo per una partita di droga non pagata. Delle quindici persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare, una è sfuggita alla cattura ed è al momento irreperibile. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la criminalità del Brindisino era in contatto con due catanesi, Antonio e Roberto Ferlito

(che sono agli arrestati domiciliari) che avrebbero garantito ai pugliesi quantitativi ingenti di hascisc, probabilmente proveniente dall'Africa, in cambio di marijuana importata tramite scafi o tir dall'Albania. Due sono gli sbarchi su cui si sono concentrate le indagini. Uno effettivamente avvenuto a Savelletri, marina di Fasano, dove furono sequestrati 640 chili di droga, nel marzo del 2017. Secondo quanto accertato, la sostanza sarebbe dovuta approdare più a Nord, a Bisceglie (Bari), ma i trafficanti sbagliarono rotta. Altri 970 chili di droga erano destinati a giungere in località Lendinuso, marina di Torchiarolo (Brindisi), ma lo sbarco fallì: 45 chili furono ritrovati all'interno dello scafo poi sequestrato. Agli arrestati sono contestati a vario titolo reati di spaccio di sostanza stupefacente, estorsioni e armi. In carcere sono finiti Armando Corsa, Giuseppe Lorè, Walter Margherito e Antonio Signorile, tutti brindisini. Per altri dieci è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari. Oltre ai 15 destinatari del provvedimento restrittivo, ci sono tre persone indagate a piede libero. www.catania.gds.it

CARABINIERI, AUTOSTRADA PALERMO -CATANIA, SEQUESTRATI 7 KG DI HASHISH A SPACCIATORI TUNISINI 0 9 f e b b ra i o 2 0 1 8 PALERMO: Continuano senza sosta i servizi antidroga dalla Compagnia di Cefalù con l’intento di scoraggiare e reprimere lo “smercio” delle sostanze Page 8

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stupefacenti nei comuni del cefaludese. Ieri in tarda serata, all’ingresso del comune di Cefalù, i Carabinieri hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: Jaouadi Fathi, nato in Tunisia, classe 1977, residente a continua

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Palermo e Garbi Aymen, nato in Tunisia, classe 1983, residente a Vittoria (Rg). A seguito della perquisizione della Bmw 520, su cui i due viaggiavano, sono stati rinvenuti 70 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish dal peso complessivo di 7 kg, custoditi nel portabagagli dell’autovettura ed imballati con fogli di giornale di stampa estera in lingua francese, posti sotto sequestro. Gli arrestati sono stati trattenuti presso le

camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo presso il Tribunale di Termini Imerese. Dopo la convalida degli arresti, Jaouadi Fathi è stato tradotto in carcere mentre Garbi Aymen è stato imposto il divieto di dimora nel comune di Palermo. . www.ilmoderatore.it

L'olio di Cosa nostra C onf i s ca d a 4 m i l i oni 1 0 f e b b ra i o 2 0 1 8 TRAPANI - I carabinieri hanno dato esecuzione al decreto di confisca beni emesso dal tribunale di Trapani, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro, nei confronti dell'imprenditore Girolamo Calogero Murania, 57 anni, condannato per estorsione nell'ambito dell'operazione "mandamento" che nel 2012, aveva portato all'arresto di esponenti di primo piano del mandamento mafioso di Castelvetrano guidato dal boss latitante Matteo Messina Denaro. Dall'esito di quell'operazione, era scaturito il sequestro, nel marzo del 2016, dell'ingente patrimonio dell'imprenditore

costituito da aziende operanti nel settore agricolo, del turismo e delle energie rinnovabili, tra cui la "Agro verde srl" e la "Geo expert srl", attraverso le quali Murania gestiva due oleifici a Castelvetrano. Approfondite indagini bancarie e reddituali avevano permesso di acquisire elementi di riscontro circa l'origine sospetta di circa 2 milioni di euro. Il tribunale di Trapani ha disposto la confisca di tre società attive nel settore oleario, due fabbricati industriali, 14 immobili, fra abitazioni e terreni, tre macchine agricole, un autocarro, diversi conti correnti e polizze assicurative. . www.livesicilia.it

R i f i ut i s p e ci a l i s m a l t i t i i n C a m p a ni a : ot t o indagati, sequestrati 22 camion 1 0 f e b b ra i o 2 0 1 8 I carabinieri forestali del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale hanno portato a termine una complessa attività investigativa svolta tra il 2013 e il 2014 su delega della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I militari ora hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari reali emessa dal Gip di Napoli a carico di una Page 9

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società della provincia di Napoli operante nella gestione di rifiuti speciali (metalli ferrosi e non) e di 22 autocarri utilizzati per tale scopo dagli indagati sui quali con la compiacenza di un consulente ambientale associato venivano rilasciate autorizzazioni dall'Albo nazionale gestori ambientali. www.ilmattino.it

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Il dolore del carabiniere ferito: "Onore a te e alle forze dell'ordine"

1 1 f e b b ra i o 2 0 1 8 A terra lo scudo con cui è stato picchiato selvaggiamente e il casco che l'ha protetto da danni maggiori. Il carabiniere ferito a Piacenza da un gruppo di antagonisti che l'hanno circondato, aggredito, riempito di calci è finito all'ospedale ed ha riportato una frattura alla spalla. Per interminabili secondi si è ritrovato nel mezzo di un ciclone di violenza. Stava indietreggiando insieme ai commilitoni quando è inciampato. In pochi secondi si sono riversati su di lui una decina di manifestanti antifascisti con bastoni e pietre. Un inferno. I momenti immediatamente successivi al pestaggio sono stati registrati in un video poi pubblicato su Facebook. Si vede il carabiniere camminare claudicante, tenenersi con la mano sinistra la spalla destra, fratturata sotto i colpi dei collettivi. Il volto è sofferente. I colleghi cercano di farlo entrare nell'auto della municapale per portarlo in ospedale. Qualcuno deve tenerlo da dietro per alleggerirgli il peso del giubbotto antiproiettile. Fatica ad

entrare in auto. Si appoggia dolorante al cofano dell'auto. Non è giovane, il militare. Eppure si trovava in strada per difendere l'ordine pubblico. Come sempre, come tutti quelli che vestono una divisa. I centri sociali avrebbero dovuto seguire un percorso prestabiliro e autorizzato dalla questura. Invece vicino al centro di Piacenza hanno cercato di rompere il cordone del corteo per avvicinarsi pericolosamente ai manifestanti di Casapound, in presidio per le foibe e in procinto di aprire una nuova sede in città. Ieri sono arrivati gli auguri di pronta guarigione da diverse parti politiche. Ma a contare più di tutto è quel grido di incoraggiamento sussurrato dall'autore del video. Che si è avvicinato al carabiniere per dirgli, semplicemente: "Onore a te, sei un grande. Onore alle forze dell'ordine". Non serve aggiungere altro. www.ilgiornale.it:

"È stata una vera mattanza". Lo sfogo dei carabinieri a Piacenza 1 2 f e b b ra i o 2 0 1 8 manifestanti inferociti e armati di bastoni.

Delusione. Rabbia. Forse amarezza. Difficile dire quale di questi sentimenti scorreva nelle vene di quegli otto carabinieri appena sfuggiti all'assalto degli antagonisti a Piacenza. Pochi minuti prima un loro collega, Luca Belvedere, era caduto a terra ed era stato ricoperto di calci e pugni, circondato da una massa di Page 10

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La forza d'urto dei circa 200 attivisti aveva costretto i militari ad una ritirata. In ambienti dell'Arma già si criticano i dirigenti responsabili dell'ordine pubblico che non sarebbero stati in grado di gestire una situazione esplosiva. Troppi pochi i carabinieri rimasti in quel vicolo a fronteggiare i facinorosi, in evidente superiorità numerica. Troppo caotica la ritirata che è costata la frattura di una spalla a Luca.

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"Hai preso pietre tu?", commentano tra loro gli uomini dell'Arma senza sapere di essere di fronte ad una telecamera. I toni sono polemici, inutile nasconderlo. "Io ne ho presa una al piede", ribatte un commilitone. "Non si fa così, dieci uomini contro 400. È una mattanza questa. Ma vaffanculo". Chiaro. Dalle telecamere dei giornalisti presenti sul posto si vede distintamente quanto successo. Gli antagonisti sono compatti. Sferrano colpi di bastone ai pochi carabinieri che li fronteggiano e che iniziano ad indietreggiare. Poi sembra arrivare un ordine di ritirata, non è ben chiaro da chi. A quel punto tutti i militari si voltano di spalle e iniziano a correre per recuperare le posizioni qualche metro più indietro. Sui sampietrini Belvedere inciampa e viene fagocitato dai manifestanti. Prima che i colleghi se ne accorgano, passano lunghi secondi di follia. I primi due a capire che uno dei loro è rimasto indietro chiamano poi a raccolta gli altri agenti, ma nel frattempo la vittima è riuscita a venir fuori dal linciaggio. Dopo 30 anni di servizio, di stanza a Bologna con il Quinto battaglione "Emilia Romagna", oggi Belvedere riceverà la vista

del ministro dell'Interno Marco Minniti. Ieri sono arrivate le telefonate del comandante dei carabinieri, Giovanni Nistri, e del capo della polizia, Franco Gabrielli. Soccorso prima all'ospedale di Piacenza e poi a quello di Bologna, le sue condizioni sono in miglioramento anche se dovrà essere operato alla spalla. Le ferite, però, restano. Così come le polemiche. Che sabato pomeriggio a Piacenza qualcosa non abbia funzionato nel dispositivo di sicurezza, sembra evidente. Restano da capire le responsabilità e il motivo per cui una decina di carabinieri sono rimasti isolati contro un così alto numero di collettivi. Alla fine cinque militari sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Gli uffici dell'Arma, intanto, stanno proseguendo con l'analisi dei filmati degli scontri per identificare i facinorosi e i cinque responsabili del linciaggio di Belvedere. Due di loro sarebbero già stati scovati: un ragazzo di Lodi e un altro di Modena. Si attendono però verifiche più dettagliate. www.ilgiornale.it

Militare ucciso durante un'esercitazione

1 2 f e b b ra i o 2 0 1 8 Stava facendo un'esercitazione assieme ai suoi colleghi Andrea Vizzi, appuntato 33enne delle Api (Aliquote primo intervento), quando è stato raggiunto in pieno petto da un colpo sparato accidentalmente da un altro militare: un unico sparo, letale. L'incidente è avvenuto nella caserma Montebello di Milano, dove l'esercitazione era in corso: a quanto pare, gli effettivi stavano svolgendo delle prove di messa a punto di tecniche di intervento speciale quando un M12 calibro 9 ha esploso un colpo centrando Vizzi in pieno petto. Il militare, in quel momento, non aveva indosso il giubbotto antiproiettile, sempre utilizzato durante questo tipo di esercizi, circostanza che ha fatto supporre agli inquirenti che la vittima se lo fosse Page 11

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appena tolto, magari al termine sessione di addestramento.

della

Soccorsi inutili Per almeno 40 minuti sono sate effettuate le operazioni di primo soccorso, tentando di rianimare il giovane militare ferito. Gli sforzi dei soccorritori, però, si sono rivelati inutili, in quanto il 33enne è morto non appena arrivato al Policlinico. L'appuntato Vizzi prestava servizio da un anno come volontario presso l'Aliquota, proveniente dalla stazione di Arese. Il Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Graziano, ha espresso il suo cordoglio ai familiari della vittima e al comandante

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della caserma, mentre il collega che ha fatto accidentalmente fuoco è stato trasportato in ospedale in quanto in forte stato di choc. Preparazioni scrupolose L'interrogatorio del militare inizierà non appena questi sarà in grado di parlare. Mai, prima d'ora, era occorso un incidente così grave al corpo delle Api, note proprio per le loro meticolose preparazioni e per i loro addestramenti esclusivi, destinati

all'impiego delle future forze del corpo in operazioni contro il terrorismo e per la gestione delle emergenze collaborando, in alcuni casi, con dei reparti esclusivi. Gli inquirenti sono tuttora al lavoro per accertare con precisione la dinamica dei fatti ma sull'ipotesi del colpo accidentale non sussistono praticamente dubbi. www.interris.it

Nasce il Comando Carabinieri per la Tutela A g ro a l i m e n t a re

1 2 f e b b ra i o 2 0 1 8 ROMA, - Nasce oggi il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, per effetto del Decreto Legislativo 12 dicembre 2017 n. 228 e per riconfigurazione del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari. Lo rende noto l'Arma nel precisare che ''l'importante comparto di specialità, a presidio dei diritti del consumatore, è a pieno titolo inserito tra i Reparti Speciali dell'Arma. Al comando del

Colonnello Luigi Cortellessa, composta da militari altamente specializzati nelle plurime e complesse fonti normative a presidio della produzione agricola e alimentare, l'unità è oggi articolata su una struttura centrale, Uffici del Comando e Reparto Operativo, e su una struttura periferica di 5 Reparti Tutela Agroalimentare, con competenza interregionale (Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina)''. (ANSA).

Omicidio del Maresciallo Mirarchi, nuovi arresti a Marsala: c'è anche un Messina Denaro 1 4 f e b b ra i o 2 0 1 8 Nuovi arresti a Marsala nell'ambito delle indagini per scoprire gli autori dell'omicidio del Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi. Alle prime ore dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e della Compagnia di Marsala hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di Nicolò Girgenti, il 46enne vivaista marsalese accusato di essere l’autore dell’omicidio del maresciallo dei Page 12

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Carabinieri Silvio Mirarchi. E' stato arrestato anche Fabrizio Messina Denaro, 50enne, pregiudicato di Castelvetrano. Nonostante l'omonimia con il boss Matteo Messina Denaro, non sembra, da quello che emerge, che faccia parte della famiglia mafiosa di Castelvetrano, anche se è stato coinvolto nell'operazione Eden 2. Girgenti e Messina Denaro sono accusati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini dei Carabinieri

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hanno, infatti, permesso di accertare che i due avevano programmato e realizzato, assieme ad altri soggetti, la piantagione di marjuana antistante il luogo dove fu ferito mortalmente il maresciallo Mirarchi. Promotore dell’iniziativa illegale fu proprio Fabrizio Messina Denaro, noto come Elio, che conoscendo personalmente e da anni il Girgenti, dal quale acquistava le piante che poi rivendeva nel chiosco antistante il cimitero di Castelvetrano, propose al vivaista marsalese di cedere l’utilizzo delle serre a Francesco D'Arrigo, che ne avrebbe curato in prima persona la coltivazione. Quest’ultimo fu immediatamente individuato e arrestato la notte dell’omicidio. Al Girgenti fu promesso un lauto compenso ( prima un piccolo acconto e il grosso a termine raccolto), ma gli fu versata solo una minima parte; tale circostanza, evidentemente, lo aveva portato a sospettare che avrebbe avuto difficoltà ad incassare anche il restante denaro promesso. Presumibilmente per tale motivo, ossia per recuperare la somma che gli era stata promessa, la notte dell’omicidio, agendo da socio infedele e approfittando della mancanza di vigilanza

della piantagione, stava asportando le piante di canapa. Per difendere il suo investimento, inoltre, come afferma il gip nel provvedimento cautelare, il Girgenti non aveva esitato a sparare nei confronti dei Carabinieri e ad uccidere il Maresciallo Mirarchi. Nel corso delle indagini è emerso anche che il gruppo criminale che gestiva la piantagione insieme al Girgenti, aveva avanzato ai familiari di quest’ultimo una vera e propria richiesta di risarcimento per il danno che aveva procurato il suo comportamento. Girgenti è stato raggiunto dal nuovo provvedimento restrittivo presso la casa circondariale di Trapani “San Giuliano” dove è detenuto dal 22 giugno del 2016. Fabrizio Messina Denaro è stato invece catturato nella notte a Castelvetrano e tradotto anch’egli presso il carcere trapanese a disposizione dell’autorità giudiziaria. www.tp24.it

Carabinieri, il colonnello medico diventa generale: promosso Francesco Pelliccia

1 4 f e b b ra i o 2 0 1 8 Il capo sezione Sanità della Legione carabinieri “Umbria”, colonnello medico Francesco

Pelliccia, è stato promosso al grado di generale di brigata. Il passaggio di grado è avvenuto il 9 febbraio scorso. Al compimento del 61esimo anno di età, dunque Pelliccia raggiunge il prestigiosissimo traguardo dopo 34 anni di servizio trascorsi nell’Arma dei carabinieri. Benessere dei militar.i Come capo sezione Sanità sono state innumerevoli le iniziative da lui intraprese per il benessere dei militari della regione. Tra le altre si ricordano: le convenzioni stipulate con le Aziende sanitarie di Perugia e Terni, la realizzazione di un polo polispecialistico presso l’infermeria del comando Legione carabinieri di Perugia e il ripristino, dopo Page 13

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anni di assenza dall’Umbria, della commissione medico-ospedaliera per i militari dell’Arma in stretto accordo con l’Azienda sanitaria locale perugina. Iniziative benefiche. Inoltre, nel corso degli anni, è stato promotore di tante “giornate del donatore” con le quali i carabinieri dell’Umbria hanno fornito il loro contributo nella raccolta di sangue per l’ospedale di Perugia. Sempre a lui si devono tre importantissime campagne: “Cuore e Salute”, “Carvasco” e “Nastro Rosa”. Le prime due per la prevenzione e il controllo delle malattie cardiovascolari tra i militari dell’Umbria; la seconda in collaborazione con la Lilt, Lega Italiana per la lotta contro i tumori – Unione Regione Umbria, incentrata sulla prevenzione al tumore alla mammella. www.umbria24.it

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Mafia dei Nebrodi, minacce agli allevatori. Scatta il blitz, dieci fermi

1 5 f e b b ra i o 2 0 1 8 Avevano trovato il modo di aggirare il "protocollo Antoci" mi-nacciando privati cit-tadini, allevatori e contadini per costringerli a cedere i terreni di loro proprietà e accedere ai contributi per l'agricoltura dell'Unione europea senza bisogno di produrre quella certificazione antimafia che, da circa un anno, il presidente del parco dei Nebrodi ha deciso di richiedere a chi stipula contratti di affitto di terreni pubblici con le amministrazioni locali.

e Salvo Catania, capomafia di Bronte.

I mafiosi delle famiglie dei Nebrodi, soprattutto quello affiliati con i clan catanesi Ercolano - Santapaola, non intendevano rinunciare a quel consistente flusso di denaro e per questo, negli ultimi mesi, avevano messo in atto una strategia di intimidazioni e violenze nei confronti di agricoltori e allevatori dei paesi del parco.

Dice Antoci: "E' un duro colpo assestato ad importanti famiglie mafiose. Sono contento che il percorso di legalità e sviluppo che stiamo portando avanti continui, stiamo liberando la Sicilia da un malaffare che durava da anni e che toglieva dignità agli agricoltori ed allevatori onesti". Il presidente del Parco annuncia che il 23 febbraio sarà a Roma, alla Camera dei Deputati, per presentare la legge che di fatto allarga il protocollo di legalità a tutta Italia..

Sui Nebrodi, i clan non vogliono indietreggiare, l'anno scorso avevano anche tentato di colpire il presidente del Parco Giuseppe Antoci, sparando alcuni colpi di fucile contro la sua auto.

Proprio grazie al protocollo Antoci, alla famiglia Pruiti nei mesi scorsi erano state revocate le concessioni di molti terreni per i quali incassavano centinaia di migliaia di euro di contributi europei. Nelle ultime settimane, gli inquirenti hanno osservato un crescendo di intimidazioni e aggressioni e soprattutto hanno avuto segnali di pianificazione di ulteriori atti intimidatori nei confronti di allevatori dell'area compresa tra Bronte, San Fratello e Cesarò. da qui l'urgenza di procedere ai fermi.

www.palermo.repubblica.it.

Adesso, dalla denuncia di un allevatore di Cesarò è nata l'indagine che ha visto insieme carabinieri della compagnia di Santo Stefano di Camastra e quelli del Ros di Catania e che ha portato all'emissione di nove provvedimenti di fermo urgenti da parte della Dda di Catania proprio per evitare che potessero essere messi in atto ulteriori intimidazioni o violenze nei confronti delle vittime designate. Associazione mafiosa ed estorsione i reati che i pm contestano ai fermato, tra cui i reggenti delle due famiglie della mafia nebroidea, Giovanni Pruiti, fratello dell'ergastolano Salvattore, boss di Cesarò

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza ARRIVATE LE NUOVE DIVISE E DAL 15 FEBBRAIO 25 STAZIONI CARABINIERI DI TUTTA ITALIA SPERIMENTANO IL NUOVO EQUIPAGGIAMENTO PER I SERVIZI ESTERNI. ECCO QUALE SARA' L'ITER CHE PORTERA' A VESTIRLA' DA TUTTI I CARABINIERI? Avevamo annunciato che sarebbe partita in questo 2018. Dal 15 febbraio al 15 maggio ci sarà il periodo di sperimentazione della nuova divisa invernale per stazioni e tenenze che seguiranno 25 stazioni carabinieri su tutto il territorio nazionale. Ma vediamo come è fatta e quando potranno poi indossarla tutti i carabinieri. Dal 15 febbraio in 25 stazioni, circa 250 carabinieri su tutto il territorio nazionale, indosseranno i nuovi materiali in sperimentazione. Una giacca a vento invernale di colore nero, con una importante calzabilità certo piu' funzionale e predisposta a poter portare sopra il cinturone in cuoio con fondina in polimero. La nuova giacca consentirà di indossare la camicia e la cravatta ed eventualmente il maglione già in dotazione. Ma già con la sola camicia, la nuova giacca si rende calzabile con praticità nei movimenti e tiene al riparo dal freddo. In alternativa, sotto la giacca, è stato dato in assegnazione una maglia tecnica tipo "lupetto" che puo' essere usata in condizioni climatiche miti. Sempre in dotazione è stato dato uno "scaldacollo" che si abbinerà a qualsiasi capo indossato sotto la giacca che servirà a rendere coperto il collo al di sopra della chiusura della giacca che resta comunque alta. Comunque sotto la giacca, come previsto dalla pubblicazione che regola le uniformi dell'Arma dei Carabinieri, potrà essere sempre abbinato il maglioncino a collo alto rovesciato già in dotazione. La nuova giacca presenta solo due tasche all'altezza del petto ed una laterale sulla manica a mo' di porta penna. Il cappuccio impermeabile non è inserito nel collo della giacca ma è in una tasca interna della giacca e viene tirato fuori all'occasione e agganciato sul collo con delle clip. La manica della giacca presenta una sottomanica dove è previsto poter agganciare il pollice tenendo cosi' protetto al caldo il palmo della mano su cui si potranno calzare i nuovi guanti in pelle operativi con fodera antitaglio. Il Cinturone è quello già indossato dai nuclei radiomobili, cosi' come la fondina. Il cinturone sopra la giacca consentirà di poter agganciare con praticità anche tutte le attrezzature in dotazione per il servizio di pattuglia. Tra la giacca e il cinturone ci sono due agganci in velcro che consentiranno una migliore tenuta del cinturone sulla giacca. I nuovi pantaloni invernali sono in tessuto elastico e termico. Le scarpe sono uno stivaletto "city" con suola protettiva in gomma e rinforzate con protezione anche all'altezza della caviglia dando cosi' una importante calzabilità sia in protezione e sia in funzionalità per il servizio operativo. continua Page 15

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza ARRIVATE LE NUOVE DIVISE E DAL 15 FEBBRAIO 25 STAZIONI CARABINIERI DI TUTTA ITALIA SPERIMENTANO IL NUOVO EQUIPAGGIAMENTO PER I SERVIZI ESTERNI. ECCO QUALE SARA' L'ITER CHE PORTERA' A VESTIRLA' DA TUTTI I CARABINIERI?

Quale sarà l'iter che dovrà portare la nuova divisa a tutti i quasi 60mila carabinieri che vengono impiegati nei servizi esterni tra stazioni e tenenze ? Un iter obbligato quello del passaggio della sperimentazione dopo le valutazioni, le decisioni e la scelta del nuovo equipaggiamento che è stato fatto in tempi molto brevi. Al termine della sperimentazione, dove sarà attestata la funzionale calzabilità degli equipaggiamenti, si dovrà provvedere alla realizzazione di un bando di gara per poter acquistare un numero definito di capi in relazione ai fondi che saranno disponibili anno per anno sui capitoli di bilancio. Al termine dei bandi ci sarà la relativa assegnazione per poi attendere la produzione e successiva consegna e distribuzione dei materiali. e' un iter obbligatorio che si segue per tutti gli acquisti in pubblica amministrazione. Una stima prudente è attestata su almeno un anno e mezzo per vedere approvviggionati quasi tutti i carabinieri destinatari dei nuovi equipaggiamenti. C'è entusiamo e forte aspettativa nel vedersi concretizzare questo iter che porta ad un equipaggiamento piu' funzionale ed adeguato ai servizi di pattuglia sul territorio nazionale. Questo è uno dei tanti obiettivi raggiunti nella scelta del cambiamento e rinnovamento che è stata posta in essere in questi ultimi tre anni di Arma dei Carabinieri. Pianetacobar in questi anni ha sempre contribuito ad essere espressione dei carabinieri che hanno scelto di esserci partecipando alle attività di coinvolgimento di una rappresentanza militare dei carabinieri che è cresciuta grazie a tutto questa trasparenza, questa informazione, questo nuovo modo di essere carabinieri rappresentanti di carabinieri. Dalle parole ai fatti concreti per dare sempre piu' funzionalità al servizio del carabiniere sempre a riferimento dei nostri concittadini in tutte le comunità del nostro bel paese. . FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 10 febbraio 2018

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Dipendenti e benessere: in azienda arriva il Direttore della felicità

0 1 f e b b ra i o 2 0 1 8 ROMA - Gente brava a lavorare con programmi informatici, data base e quant'altro gira intorno alle nuove tecnologie, se ne trova poca. Trovarla è già un successo per le imprese, ma trattenerla è un passo ancora più difficile, fino a diventare complicato se si tratta di Millennials, che a differenza dei padri se sono qualificati, non si accontentano solo di una buona retribuzione e prendono la fuga verso lidi più attraenti, tanto sanno che il posto garantito a vita non ce l'hanno più. E' nata così una nuova figura professionale, che in Italia sta facendo i primi passi e negli Usa ha già un nome, Chief happiness officer, che tradotto letteralmente altro non è che manager della felicità. D'altra parte la felicità o almeno la libertà di raggiungerla è nella stessa Costituzione Usa. E chi non vorrebbe vedere un manager della felicità aggirarsi tra i corridoi, magari grigi e tristi, dell'azienda in cui lavora. La domanda però è: ma che cosa farà mai per rendere felici i dipendenti? E' nello staff della direzione del personale e il suo compito è ottenere il benessere dei dipendenti, interpretarne i bisogni, fare in modo che ognuno di loro sia soddisfatto del posto dove lavora. "E' anche così che si trattengono i migliori talenti in azienda - spiega Francesca Contardi, mananging director di EasyHunter anche perché nel mondo dei colletti bianchi è iniziato il turnover e nelle grandi imprese, parliamo di quelle con circa 500 dipendenti, stanno iniziando a entrare il Millennials - e avere a bordo persone motivate e serene diminuisce l'assenteismo, favorisce la collaborazione tra i colleghi, migliorando così anche le performance dei singoli. E di conseguenza, dell'intera struttura".

parte propriamente di quei pacchetti di welfare che sempre più stanno entrando nelle imprese. "Il manager della felicità deve prima di tutto saper ascoltare, così da capire cosa desiderano i dipendenti aggiunge Francesca Contardi - ma anche saper organizzare al meglio gli spazi di lavoro in relazione al fatto che i nuovi dipendenti e i trentenni in particolare, sono più attenti agli aspetti legati al benessere del corpo e del Pianeta. Pensi al cibo biologico, ma anche dell'ecologia in senso lato, spazi verdi, ambienti illuminati con luce più naturale possibile. Ci sono poi oggetti capaci di spezzare il tempo di lavoro in modo attivo, pensi a un calcio balilla vecchio stampo in un ufficio, a un servizio di lavanderia o a una palestra, anche minima, richiesta soprattutto dei maschi. E perché no un servizio di counseling, qualcuno con cui potersi confrontare liberamente". Negli Stati Uniti sembra stia funzionando. Ci sono ricerche che ne misurano anche la bontà. In Italia, al momento, alcune grandi aziende lo stanno chiedendo, ma siamo all'inizio. C'è però tutto il settore pubblico e chissà se lì potrebbe funzionare. "Certo farebbe bene - sostiene Francesca Contardi - mi vengono in mente i grandi ospedali come il San Camillo a Roma o il Niguarda a Milano, luoghi di lavoro stressanti. Si vedrà". Di figure così oggi se ne trovano ancora poche, e a cercarle bisogna trovarle sempre tra chi ha lavorato nelle risorse umane, tra chi ha fatto selezione di personale e dunque ha già un po' la capacità di comprendere chi ha davanti. E anche gli psicologi sarebbero ottimi manager della felicità. . www.repubblica.it

Ciò che offre il manager delle felicità dunque non si conta in termini di vile di denaro, non si monetizza insomma, come avviene al contrario con i benefits, né fa Issue 1

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ATTUALITA' - NEWS

F ront e x m a nd a i n p e ns i one T ri t on 0 1 f e b b ra i o 2 0 1 8 Lontex, l'agenzia dei guardia-coste e guardia-frontiere dell'Unione Europea, lancerà oggi una una nuova operazione chiamata "Themis" che sostituirà la missione "Triton" con un altro tipo di mandato orientato alle attività di polizia. "La nuova Operazione congiunta Themis inizierà il primo febbraio e sostituirà l'operazione Triton, che era stata lanciata nel 2014. L'operazione Themis continuerà a includere la ricerca e il soccorso come componente cruciale", ma al contempo "avrà un'attenzione rafforzata sulle attività di polizia", ha spiegato Frontex in un comunicato. Più sicurezza Themis avrà una competenza geografica più ampia di Triton. "La sua area operativa si estenderà nel Mar Mediterraneo Centrale lungo le acque che coprono i flussi da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e Albania". Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, ha spiegato che "l'operazione Themis rifletterà meglio i percorsi che cambiano delle migrazioni, così come il crimine transfrontaliero. Frontex assisterà l'Italia nel perseguire attività criminali, come il traffico di droga nell'Adriatico", ha detto Leggeri. La

componente di sicurezza di Themis includerà la raccolta di informazioni di intelligence e altre misure volte a individuare combattenti stranieri e altre minacce terroristiche alla frontiera esterna. "Dobbiamo essere meglio equipaggiati per impedire a gruppi criminali di cercare di entrare nell'Ue senza farsi individuare. Questo è cruciale per la sicurezza interna dell'Ue", ha aggiunto Leggeri. Triton Triton aveva sostituito l'operazione "Mare Nostrum", attuata dalla marina e dall'eronautica militare italiana, a partire dal 1° novembre 2014. Prevedeva contributi volontari da 15 su 28 Stati membri dell'Ue. I Paesi che attualmente partecipano all'operazione Triton sono: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Austria, Svizzera, Romania, Polonia, Lituania e Malta. Triton si è avvalsa di due aerei di sorveglianza, tre navi e sette squadre di personale che hanno effettuato attività di intelligence e hanno provveduto ai controlli e ai processi di identificazione. www.interris.it

Professioni gravose, niente adeguamento dell'età pensionabile. Firmato il decreto 0 2 f e b b ra i o 2 0 1 8 È stato firmato dal ministro del lavoro Giuliano Poletti il decreto che esenta 15 professioni gravose dall'adeguamento dell'età pensionabile alle speranza di vita. Ne ha dato notizia su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. "Il sistema pensionistico non va scardinato. Vanno protette le fasce piu' esposte della societa'", ribadisce il presidente del Consiglio.Le 15 categorie di lavori gravosi erano state individuate nei mesi scorsi da governo e sindacati al termine di una serie Issue 1

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di incontri. Si va dalle maestre d’asilo ai muratori. Tutti lavoratori che saranno esentati dall’aumento dell’età pensionabile che scatterà come noto il primo gennaio del 2019. Solo per loro, per gli appartenenti a queste 15 categorie, l’uscita dal lavoro resterà possibile a 66 anni e sette mesi, come adesso. E non salirà a 67 anni, come sarà per tutti gli altri.

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Le categorie di lavori gravosi previste facchini e addetti allo spostamento merci sono: operai dell'industria estrattiva dell'e- personale non qualificato addetto ai servizi dilizia e della manutenzione degli edifici; di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni operai agricoli conciatori di pelli e pellicce conduttori di convogli personale viaggiante

marittimi - pescatori ferroviari

e

conduttori di mezzi pesanti e camion personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza insegnanti della scuola dell'infanzia educatori degli asili nido

ed

operai siderurgici di seconda fusione. Anche se nei prossimi anni l’età della pensione dovesse salire ancora più in alto rispetto ai 70 anni fissati per il 2019 scrive Il Corriere della Sera - loro potranno lasciare il lavoro sempre cinque mesi prima rispetto agli altri. A patto che le regole sulle pensioni non vengano cambiate di nuovo. Ma qui, almeno per il momento, si entra nel campo minato delle promesse elettorali. www.agi.it

Papa: "Il gioco d'azzardo alimenta il 'serpente' dell'usura" 0 3 f e b b ra i o 2 0 1 8 Monito di Papa Francesco contro l'usura, che definisce "peccato grave", e le sue cause. Incontrado in Vaticano i membri della Consulta Nazionale Antiusura, il Santo Padre è tornato a tuonare contro “una piaga purtroppo diffusa e ancora molto sommersa”.

disincentivando “strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo”.

Infine il Papa ha auspicato “un nuovo umanesimo economico”, che metta fine “all’economia che uccide”, a sistemi “in cui uomini e donne non sono più persone”, ma “strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri”. Il suo invito è “L’usura umilia e uccide”, ha rimarcato ed alle banche, a vigiliare sulla “qualità etica “è un male antico” che, “come un serpente, delle attività degli istituti di credito” strangola le vittime”. Per questo, secondo perché in realtà “molte banche sono nate e Bergoglio, è necessario sottrarre “le si sono diffuse nel mondo proprio per persone alla patologia del debito fatto per sottrarre i poveri all’usura con prestiti la sussistenza o per salvare l’azienda”, senza pegno e senza interessi”. educando “ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e In 26 anni di servizio, la Consulta Nazionale Antiusura ha salvato “dalla ciò che è necessario”. morsa del debito usurario” oltre 25mila E' inoltre necessario - ha proseguito famiglie.. Francesco - che le pubbliche istituzioni mettano al centro “la dignità umana, . www.interris.it l’etica, la solidarietà e il bene comune”, Issue 1

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Fake news, la guerra di Facebook

0 3 f e b b ra i o 2 0 1 8 Uno dei nostri principali obiettivi per il 2018 è assicurarci che il tempo che trascorriamo su Facebook sia tempo ben speso". Così Mark Zuckerberg annunciava l'introduzione del nuovo algoritmo che servirà a contrastare le temute fake news. Il news feed subirà un cambiamento: più spazio ai contenuti condivisi dai profili dei nostri amici, meno a quello delle pagine pubbliche. Il meccanismo attuale, nel determinare a cosa dare la precedenza nella home, si basa sull'interazione degli utenti con un determinato post: più commenti e reazioni ottiene, maggiori sono le possibilità che questo compaia nel nostro news feed. Il nuovo algoritmo, invece, darà la priorità a tutti quei post in grado di generare un dibattito tra gli utenti che lo commentano e/o condividono. L'aggiornamento, in base ai precedenti "Mi Piace" e "Like", prevederà quali sono i post su cui ciascun profilo vorrebbe interagire, mostrandolo più in alto nel feed. Facilmente, dunque, troveremo amici che chiedono suggerimenti o consigli per un acquisto o per un viaggio. "Abbiamo creato Facebook per aiutare le persone a rimanere in contatto tra di loro", aggiunge Zuckerberg motivando così la scelta: "Abbiamo sempre messo gli amici e la famiglia al centro. Alcune ricerche dimostrano che il rafforzamento delle relazioni migliora la nostra felicità. Ma recentemente abbiamo ricevuto dalla nostra community delle lamentele sul fatto che i contenuti dei media e dei marchi stavano rimpiazzando i momenti personali, quelli che ci portano a rimanere in contatto con gli altri. È tempo di spostare il feed delle notizie verso la cosa più importante che Facebook può fare: aiutarci a connetterci l'uno con l'altro". Questo aggiornamento, che in realtà è un ritorno alle origini (inizialmente Facebook privilegiava i contenuti degli amici) è il frutto di una serie di studi compiuti dai manager del colosso statunitense. Il Ceo di Issue 1

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Facebook su questo è chiaro: "Vogliamo assicurarci che i nostri prodotti non siano solo divertenti, ma che siano utili alla gente", e per farlo è necessario "riorientare il sistema". E gli utenti saranno parte attiva di questa "rivoluzione". Come? Attraverso il fact checking. In Italia questo sistema, già presente da diverso tempo, ora, a ridosso delle elezioni politiche di marzo, sarà gestito in collaborazione con Pagella Politica che rivedrà e valuterà l'accuratezza delle notizie presenti su Facebook. Se una di esse sarà giudicata come falsa, il social mostrerà l’analisi scritta dal fact-checker, e il link in questione potrà comparire più in basso nel news feed. Non solo: gli account riceveranno una notifica nel caso in cui una delle notizie risultasse una bufala. Facebook incoraggerà così gli utenti a segnalare, direttamente attraverso la piattaforma, le notizie sospette. Il nuovo algoritmo aveva inizialmente destato la perplessità dei media online che utilizzano Facebook per diffondere più rapidamente le notizie e per avere un maggior numero di visualizzazioni, tanto che qualcuno ha ipotizzato la creazione di due news feed separate: una principale, sulla quale comparirebbero solo i post degli amici e i link sponsorizzati; e l'altra che fungerebbe come un grande contenitore destinato a raccogliere il materiale delle pagine. Quest'ultima sezione, ribattezzata "Esplora", ovviamente, sarebbe molto meno immediata e accessibile. Un'idea che Zuckerberg sta già sperimentando in sei Paesi: Sri Lanka, Guatemala, Bolivia, Cambogia, Serbia e Slovacchia. C'è da domandarsi perché siano state scelte proprio queste nazioni: i media e l'editoria indipendenti che vivono online, in questi anni, sono riusciti a pubblicare e diffondere le proprie notizie proprio grazie a Facebook, attraverso il quale hanno raggiunto centinaia di persone. Ciò che viene contestato al social

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statunitense è l'impatto che a lungo termine uno sdoppiamento delle bacheche potrebbe avere sulla democrazia. Dina Fernandez, giornalista e membro del team editoriale di un sito di emergente di news del Guatemala (Soy502), in un'intervista rilasciata al Guardian afferma: "Sono preoccupata per l'impatto che Facebook può avere sulla democrazia. Una sola compagnia che ha un gigantesco controllo sul flusso di informazioni in tutto il mondo. Solo questo può bastare per spaventarci. È qualcosa di assolutamente orwelliano". Dati alla mano, dall'inizio del test (avviato il 19 ottobre 2017) gli accessi alle pagine dei media locali sono letteralmente crollati. "Lo strumento 'Esplora' di Facebook ci ha tolto il 66% del traffico - aggiunge Fernandez -. L'ha distrutto, anni di duro lavoro sono volati via così. È stata una catastrofe e sono davvero preoccupata". Filip Struhárik, giornalista slovacco, interpellato dal Guardian, evidenzia i rischi che corrono, non solo i piccoli giornali o le pubblicazioni di editori modesti, ma anche le iniziative dei cittadini: "Queste realtà 'di margine' non riescono a pagare il social network per una distribuzione maggiore o per 'pompare' dei post. Non hanno le infrastrutture giuste per raggiungere gli utenti". E se consideriamo che la sezione Esplora è piena di foto, video e memes prodotti dalle fan page, la visibilità delle news è davvero poca. C'è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: la comunicazione, in

quanto tale, tra i vari utenti. Dietro gli account (quasi tutti) c'è una persona reale che ha una determinata idea (sulla politica, la società, la religione, la musica, ecc) che si rispecchia nel suo profilo Facebook. Le pagine a cui si "mette il like", la condivisione dei post e i commenti rispecchiano queste idee. Dare meno visibilità alle pagine d'informazione significa limitare il dibattito. Così facendo, invece di mettere in discussione il nostro pensiero, di insinuare quel dubbio che fa riflettere e crescere, continueremo a rafforzarlo. Cresceremo dentro mura di vetro dalle quali potremmo osservare quello che succede nel resto del mondo, ma in maniera sfocata. E se in futuro la realtà sarà così palese da confutare le nostre convinzioni (o un giudizio), saremo talmente sicuri di esse da diventare (estremizzando, ovviamente) haters a nostra volta. Una rielaborazione in salsa moderna del mito della caverna di Platone. Non dobbiamo però perdere di vista il motivo per cui è stato aggiornato l'algoritmo, ovvero contrastare le fake news. E anche il fact checking pone una questione cruciale: l'utente medio sarà in grado di stabilire se una notizia è vera o falsa? Probabilmente no, e quella intrapresa da Facebook si rivelerebbe solo una battaglia persa in partenza. www.interris.it

Rottamazione, città al bivio se aderire o meno: al Nord prevale chi non partecipa 05 febbraio 2018 Ultima chiamata per i Comuni che entro oggi devono decidere se aderire o no anche per i tributi locali alla rottamazionebis delle cartelle non pagate(il termine scadeva sabato3 febbraio e quindi è slittato a lunedì). In realtà per molti enti la scelta è già fatta a monte: chi si affida all’agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader, nata dalle ceneri di Equitalia) è già compreso nel perimetro della rottamazione in modo Issue 1

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automatico, anche per i propri tributi non versati. E in questa situazione si trovano molti Comuni, tra cui Roma, Napoli, Genova, Palermo, Venezia e Perugia. Con qualche eccezione. Bari, ad esempio, si è affidata in parte a Entrate-Riscossione, e in parte ad altri concessionari per Tosap e Tari giornaliera (per le quali, però, non intende rottamare).

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Gli altri,invece, devono votare entro oggi l’eventuale estensione ai propri tributi (Imu, Tasi ma anche contravvenzioni stradali e Tari tra i principali). E qui l’Italia si spacca: secondo un campione di capoluoghi che hanno accettato di rispondere alle domande del Sole 24 Ore il fronte del «no» è localizzato soprattutto al centro Nord (con le importanti eccezioni di Biella e Cremona), mentre una chance in più per i contribuenti morosi arriva spesso nel Mezzogiorno. Adesione convinta di Taranto (dal 2018 passata ad Ader), ma dall’operazione il Comune non si aspetta granché: per le contravvenzioni stradali ad esempio, a fronte di un’evasione di 23 milioni stima di recuperare solo 50 mila euro. Anche Reggio Calabria ha detto sì all’operazione varando proprie regole. Dal 2016 ha abbandonato Equitalia e riscosso in proprio le somme evase attraverso ingiunzioni fiscali. A fronte di 6 milioni non versati il gettito atteso è di un milione.

Del resto, l’insuccesso della rottamazione 2016 ha fatto cambiare idea ad esempio a Matera che ha aderito alla prima, ma non alla seconda. «Abbiamo avuto meno di 20 domande su 400-500 notifiche», spiega l’assessore al Bilancio, Eustachio Quintano. Inversione di rotta anche a Foggia. Restano coerenti sul fronte del «no» molte città che non avevano varato neppure la prima definizione agevolata. È il caso, tra le altre, di Torino, di buona parte dei capoluoghi emiliano-romagnoli (Bologna in testa) e di Verona. Reggio Emilia, ad esempio, giustifica il suo no con una doppia motivazione: da un lato, non prevede un «impatto particolarmente significativo» e, dall’altro, intende evitare una «disparità di trattamento in danno di chi ha sempre pagato». Infine, c’è chi aderisce ma punta anche sull’azione di controllo. Biella rinnova il suo sì (deve incassare ancora 10 milioni tra rifiuti e multe stradali) e al tempo stesso intensifica gli accertamenti: + 2.700% in tre anni con un incasso di cinque milioni.

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LE DECISIONI DEGLI ENTI LOCALI La gestione della rottamazione nei principali Capoluoghi (Fonte: elaborazione il Sole 24 Ore del Lunedì su dati forniti dai Comuni)

Va peggio a Cremona che, su 11,2 milioni di tributi e multe non pagate, si aspetta di recuperare solo 250mila euro. A Benevento l’attuale carico affidato al concessionario è di quasi 10 milioni ma il Comune stima un gettito di 400mila euro basandosi sui risultati precedenti: alla prima rottamazione ha aderito il 10% dei contribuenti pari al 4% delle ingiunzioni fiscali. Issue 1

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Se nt e nz e a g g i us t a t e p e r 4 0 0 m i l i oni : 1 5 arresti, anche giudice

0 6 f e b b ra i o 2 0 1 8 Una operazione congiunta tra la Procura di Roma e Messina ha portato la Guarda di Finanza ad effettuare 15 arresti per due associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari. Tra i fermati anche Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa, l'avvocato Piero Amara (non Pietro, come erroneamente scritto in precedenza) e gli imprenditore Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti, quest'ultimo già coinvolto nel caso Consip. Sono tre le sentenze "aggiustate" contestate dai pm della Procura di Roma all'ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio. Quest'ultimo (oggi in pensione) avrebbe 'pilotato' tre sentenze che hanno inciso favorevolmente per clienti degli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore (indagati in concorso con il magistrato). Il nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano ha effettuato perquisizioni a carico di Massimo Mantovani, ex responsabile dell'ufficio legale di Eni ed attuale dirigente della società, indagato per associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati. Stando all'inchiesta del pm Laura Pedio, sarebbe l'organizzatore di presunte manovre di depistaggio per condizionare le inchieste milanesi EniNigeria ed Eni-Algeria. Il filone d'indagine si intreccia con l'inchiesta delle Procure di Roma e Messina. In una nota congiunta le due Procure scrivono che le "indagini hanno preso le mosse da distinti input investigativi convergendo sull'operatività dei due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni". In particolare il gip di Roma ha emesso misure cautelari personali oltre che per Amara, Centofanti e Bigotti anche per Luciano Caruso. Alcuni nomi, in Issue 1

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particolare quello di Amara e Centofanti, compaiono anche nell'ordinanza emessa dal gip di Messina che ha disposto il carcere per Longo chiedendo l'applicazione di misure cautelari anche per Alessandro Ferraro, Giuseppe Guastella, Davide Venezia, Mauro Verace, Salvatore Maria Pace, Gianluca De Micheli, Vincenzo Naso, Francesco Perricone e Sebastiano Miano. I metodi "disinvolti" usati dall'ex pm di Siracusa sono ben esemplificati in uno dei capi di imputazione contestati: quello che riguarda il cosiddetto caso Eni. Longo, su input di Amara, legale esterno dell'Eni, avrebbe messo su un'indagine, priva di qualunque fondamento, su un presunto e rivelatosi falso piano di destabilizzazione della società del cane a sei zampe e del suo ad Claudio Descalzi. In realtà, per gli inquirenti che hanno arrestato anche Amara e Calafiore, lo scopo sarebbe stato intralciare l'inchiesta milanese sulle presunte tangenti nigeriane in cui Descalzi era coinvolto. Gip, 'giudice svendeva sua funzione' - L'ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, arrestato dalla Finanza, è accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. Il magistrato da qualche mese ha chiesto il trasferimento al tribunale di Napoli. "In qualità di pubblico ufficiale svendeva la propria funzione", si legge nella misura cautelare emessa a suo carico. Il 'metodo Longo' - I magistrati di Roma e Messina che hanno chiesto e ottenuto l'arresto di 15 persone, tra cui l'ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e il legale romano Fabrizio Centofanti, hanno scoperto una vera e propria associazione a delinquere in cui il magistrato aveva un ruolo rilevante. Per anni avrebbe messo a disposizione la sua funzione giudiziale, in cambio di soldi, per aiutare i clienti dei due avvocati. I magistrati che ne hanno chiesto l'arresto parlano di "mercificazione della funzione giudiziaria". continua

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E aggiungono: "Longo usava le prerogative a lui attribuite dall'ordinamento per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti dietro remunerazione. Tali condotte vengono riscontrate a partire dal 2013 e perdurano sino ai primi mesi del 2017". I metodi usati da Longo erano tre: creazione di fascicoli "specchio", che il magistrato "si auto-assegnava - spiegano i pm che hanno condotto l'inchiesta - al solo scopo di monitorare ulteriori fascicoli di indagine assegnati ad altri colleghi (e di potenziale interesse per alcuni clienti rilevanti degli avvocati Calafiore e Amara), legittimando così la richiesta di copia di atti altrui, o di riunione di procedimenti; fascicoli "minaccia", in cui "finivano per essere iscritti - con chiara finalità concussiva - soggetti 'ostili' agli interessi di alcuni clienti di Calafiore e fascicoli "sponda", che venivano tenuti in vita "al solo scopo di creare una mera legittimazione formale al conferimento di incarichi consulenziali (spesso, radicalmente inconducenti rispetto a quello che dovrebbe essere l'oggetto dell'indagine), il cui reale scopo era servire gli interessi dei clienti di Calafiore a Amara". Pm arrestato trovò microspie in ufficio Giancarlo Longo, ex pm di Siracusa arrestato, tra l'altro per associazione a a delinquere e corruzione, aveva il sospetto che stessero indagando su di lui. Per questo commissionò a un privato che lavorava con la Procura di effettuare una

bonifica all'interno del suo ufficio per verificare l'eventuale presenza di microspie. Con il tecnico si giustificò dicendo che ad indurlo in allarme era stata la "visita" dei finanzieri inviati dalla Procura di Messina che, in effetti, stavano indagando sul collega. La bonifica non diede frutti, ma Longo, qualche giorno dopo, trovò le "cimici" da solo. Una telecamera piazzata nella stanza lo immortala mentre sale sulla scrivania per perlustrare l'ufficio. Per accertare chi gli avesse dato la 'dritta', gli inquirenti decisero di sequestrargli il cellulare e andarono in Procura, ma l'ex pm non c'era. Ad avvertirlo fu un collega, anche lui già indagato e condannato per vicende analoghe, Maurizio Musco. A quel punto, Longo si precipitò in ufficio e dichiarò: "Non ho al seguito il cellulare contraddistinto in quanto, lo stesso, si è rotto. Preciso, altresì, che tale apparato telefonico si trova presso la mia abitazione di Mascalucia". Ma chiaramente a casa dell'ex pm del telefonino non c'era traccia. Longo l'aveva fatto sparire. Longo, inoltre, era stato sanzionato nei mesi scorsi dal Csm a seguito di un procedimento disciplinare e poi trasferito il 26 luglio da Siracusa, dove era pm, al tribunale civile di Napoli come giudice. Il trasferimento in prevenzione è avvenuto su sua domanda. www.ansa.it

Carnevale e Cristianesimo, quale legame?

0 8 f e b b ra i o 2 0 1 8 Coriandoli, maschere e stelle filanti sono i segni inconfondibili del carnevale, una ricorrenza che coinvolge grandi e piccini in una grande festa che si sviluppa nelle strade di ogni città. Dolci, buon cibo e musica la fanno da padroni durante i giorni che precedono l'inizio della Quaresima. Scherzi, risate e finzione sono all'ordine del giorno. Ma quali sono le origini di questo tempo di sfrenato divertimento? Issue 1

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Nell'antica Roma La nascita del carnevale si può rintracciare nella civiltà greca, prima, e in quella romana, poi. Infatti, durante le feste dionisiache e i saturnali, la società rinunciava, per un breve tempo, a quasi tutti gli obblighi della legge. Ricchi e poveri, liberi e schiavi, davano sfogo ai piaceri della carne. continua

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La religione dell'epoca dava a questi giorni una doppia valenza: quella della festa e al contempo anche un rinnovamento simbolico. Il caos sostituiva l'ordine costituito, il quale tornava "rinnovato" dopo i festeggiamenti e garantito per un altro anno. Anche l'uso delle maschere è da ricondurre all'antica Roma. Con la conquista dell'Egitto venne importata in tutte i territori dominati dall'Urbe la festa della dea Iside. Come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle 'Metamorfosi', questa ricorrenza comportava la presenza di gruppi mascherati. Una tradizione, questa, che arriva dai popoli della Mesopotamia. A Babilonia, infatti, poco dopo l'equinozio di primavera, attraverso un grande "spettacolo teatrale" in movimento, veniva ri-attualizzato il processo originario di fondazione del cosmo così com'era descritto nei miti che formavano i testi sacri di questi popoli. La leggenda narrava della lotta del dio Marduk con il drago Tiamat, che si concludeva con la vittoria del primo. Una grande processione ricreava allegoricamente l'evento. Ma non solo. Erano rappresentate anche le forze del caos che contrastavano il mito della morte e risurrezione di Marduk. Nel corteo vi era anche una nave a ruote su cui la luna e il sole percorrevano "la grande via della festa". Questo periodo veniva vissuto con una libertà sfrenata accompagnata da un capovolgimento dell'ordine sociale e morale. Purificazione Mircea Eliade, noto storico delle religioni, nel 'Mito dell'Eterno Ritorno", scriveva: "I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". Queste cerimonie, dunque, avevano una valenza purificatoria e dimostrano, secondo Eliade, il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". In altre parole: la violazione di tutte le leggi, sociali e morali, mira alla "distruzione" del mondo e alla "restaurazione di quel tempo primordiale" nel quale si originò l'universo. In primavera, quando la terra "torna a vivere", si apriva un passaggio tra gli inferi e la terra dei vivi. Ma le anime, per non Issue 1

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diventare pericolose, dovevano essere onorate e per questo si prestavano loro dei corpi provvisori fatti con stoffe colorate. Al posto della testa una maschera che rappresentava i personaggi del mito. Questa tradizione ha poi generato, nel corso dei secoli, anche alcune maschere italiane. Arlecchino ne è un chiaro esempio. Dante, nella sua cantica, parla del demone Alichino; la tradizione popolare francese, invece, lo identifica come uno dei "personaggi diabolici farseschi". Ma alla fine, il tempo e l'ordine sociale del cosmo venivano ricostituiti tramite un rituale di carattere purificatorio comprendente un "processo", una "condanna", la lettura di un "testamento" e un "funerale" del carnevale stesso. Infatti, come accade ancora oggi in diverse città, terminati i festeggiamenti, si "uccideva" il re carnevale, rappresentato da un fantoccio (veniva dato alle fiamme, o decapitato, o annegato). Nel Rinascimento Con l'avvento del cattolicesimo e la cristianizzazione dell'Europa, questi riti vennero aboliti dalla Chiesa. Bisognerà attendere il Rinascimento e la corte medicea. Nel XV e XVI secolo, a Firenze, la famiglia de Medici era solita organizzare grandi mascherate su carri chiamate "trionfi", accompagnate da canzoni da ballo. Lo stesso Lorenzo il Magnifico fu autore di uno dei più celebri di questi canti: "Il trionfo di Bacco e Arianna". Anche nella Roma papale del '500 si riprese a "festeggiare" il carnevale con la corsa di alcuni cavalli e la "gara dei moccoletti": i partecipanti, mascherati, cercavano di spegnersi reciprocamente le candele. E' in questo contesto storico che nasce la parola carnevale. Le prime testimonianze dell'uso di questo termine vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano e del novelliere Giovanni Sercambi. Il nome della festività deriva dal latino carnem levare ovvero “togliere la carne”, e indicava il grande banchetto che si teneva il martedì grasso, ovvero l’ultimo giorno dei festeggiamenti. Infatti, con il Mercoledì delle Ceneri ha inizio la Quaresima, un tempo di digiuno e purificazione durante il quale i credenti praticano l'astinenza dalle carni.

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Il carnevale per la Chiesa La Chiesa, nel corso dei secoli, ha riabilitato il carnevale dandogli un'interpretazione "sacra". Il giorno d'inizio dei festeggiamenti, ad esempio, è stato deciso proprio dalla gerarchia ecclesiastica. Nei Paesi cattolici, per tradizione, il carnevale cominciava con la Domenica di settuagesima, ovvero la prima delle nove che precedono la Settimana Santa secondo il calendario gregoriano. I festeggiamenti duravano, come anche oggi, circa due settimane, e si concludevano il martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri. In passato, in questo periodo, si celebravano le Quarantore, pratica introdotta a Milano da San Carlo Borromeo e rapidamente diffusasi in tutta Italia per riparare ai peccati commessi durante i festeggiamenti. Consisteva in in una preghiera di adorazione davanti all'Ostia consacrata, esposta nelle chiese per due giorni consecutivi (da qui l'origine del termine quarantore). Il rito ambrosiano Nelle diocesi che seguono il rito ambrosiano, per antica tradizione, il carnevale termina con la prima Domenica di Quaresima. A Milano e dintorni, dunque, il carnevale dura 4 giorni in più rispetto a quei luoghi dove si celebra il rito romano. Il motivo di ciò è legato a una leggenda: il vescovo Ambrogio, impegnato in un pellegrinaggio, aveva annunciato il proprio ritorno nella città meneghina per carnevale, per poter celebrare i primi riti della Quaresima con il suo popolo. I

milanesi lo aspettarono prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito dell'imposizione delle Ceneri. In realtà, questa differenza sta nel fatto che, inizialmente, la Quaresima iniziava ovunque di domenica. I giorni che vanno dal Mercoledì delle Ceneri alla domenica furono introdotti nel rito romano per portare a quaranta i giorni di digiuno e penitenza effettivi. Infatti le domeniche non erano mai state considerate, come anche oggi, giorni di digiuno. Il carnevale oggi Ad oggi, il carnevale è la festa più divertente dell’anno, svilita, negli ultimi tempi, dalla pratica anti-cristiana di Halloween. Nel corso dei millenni i festeggiamenti hanno perso ogni caratteristica sacra. Sono rimaste, tuttavia, le maschere, i carri allegorici e il senso della festa. Tra i carnevali più famosi del mondo ci sono quello di Rio de Janeiro, in Brasile, e quello di Venezia, in Italia. Ma nel Bel Paese sono diverse le città note al grande pubblico per le sfilate: Putignano, Viareggio, Manfredonia e Acireale, sono considerate tra le più importanti. Turisti provenienti da ogni parte del mondo accorrono in queste località per godere dei maestosi carri allegorici, che ironizzano sui personaggi politici e del mondo dello spettacolo del momento, e per assaggiare i piatti tipici: chiacchiere, frittelle e castagnole. . www.interris.it

Pronto per la fecondazione. E' il primo ovocita umano cresciuto in laboratorio

09 febbraio 2018 C’è riuscita. E non poteva che essere lei, Evelyn Telfer, che da trent’anni studia la complessa macchina della riproduzione umana. Con un risultato straordinario, anche se iniziale. Il primo passo per poter dare una possibilità di gravidanza sicura anche alle donne che si ammalano – e poi guariscono – da un tumore. Telfer e il suo Issue 1

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gruppo sono riusciti a isolare degli ovociti dal tessuto ovarico fresco, e a farli poi crescere in laboratorio in diversi substrati fino ad arrivare al grado di maturazione giusto per poter essere fecondati. E lì si sono fermati, pubblicando i risultati del loro studio su Molecular Human Reproduction. Con tante domande. Legate anche alla scarsa numerosità del campione. continua

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E l'ipotesi che quegli ovociti maturati in laboratorio possano essere fecondati. Prima della chemioterapia Ma facciamo un passo indietro. La scoperta della Telfer è un tassello in più nel delicato compito di preservare la fertilità per tutte quelle donne che si ammalano di tumore e devono affrontare la chemioterapia, che danneggia le ovaie. Oggi – prima di cominciare le terapie oncologiche – vengono prelevati e congelati gli ovociti. Che saranno poi utilizzati successivamente, con tecniche di procreazione assistita (Pma). Oppure – ma la tecnica è considerata ancora sperimentale benché sia utilizzata già da parecchio – si preleva un pezzetto di tessuto ovarico, soprattutto nelle pazienti più giovani o quando non c'è il tempo di stimolare le donne per produrre più ovociti. Il tessuto ovarico viene poi congelato e reimpiantato dopo le terapie, quando la donna è guarita. Con qualche svantaggio, però. "Per poter essere reimpiantato serve un altro intervento chirurgico, quindi è una procedura invasiva, inoltre non sempre l’ovaio riprende a funzionare e poi non si elimina del tutto il rischio che il tessuto reimpiantato possa reintrodurre il cancro nella paziente - spiega Eleonora Porcu, responsabile del Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna perché nel tessuto possono esserci cellule cancerose. Se invece non si impianta l'intero tessuto ma si preleva qualche ovocita da far crescere in vitro il rischio cancro cala drasticamente". Il risultato Il risultato ottenuto dai ricercatori (The

Royal Infirmary con il Royal Hospital for Sick Children di Edinburgo e il The Center of Human Reproduction di New York, con il supporto del Medical Research Council) è un grande traguardo. Perché mai prima d'ora si era riusciti ad ottenere ovociti maturi in laboratorio da un essere umano. Dai topi e persino dalle pecore sì. Ma non nell'uomo. Il risultato tuttavia è solo il primo passo. "E' un grande avanzamento, una notizia dirompente, ma ci sono anche tanti punti interrogativi - continua Porcu condivisi dagli stessi ricercatori. Prima di tutto è stato utilizzato tessuto ovarico Issue 1

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fresco. Ma che succede se invece si congela, che è la prassi usuale? Secondo punto: la percentuale di ovociti che arriva allo stadio di una possibile fecondazione è molto bassa e inoltre ci sono molte anomalie. Per esempio gli autori dello studio scrivono di aver notato in alcuni ovociti cresciuti in laboratorio un globulo polare enormemente grande. Segno che c'è una anomalia del processo. Nella Pma questi ovociti generalmente li scartiamo, perché possono trasmettere anomalie ad un eventuale embrione o anche impedire la fecondazione". Insomma, lo studio è sperimentale ed è ancora per addetti ai lavori. Motivo per cui - conclude Porcu - evitiamo di dare false speranze. Non risolviamo così problemi di infertilità. Ma diamo qualche speranza in più alle pazienti con un tumore che sanno di poter pensare ad una gravidanza. Una volta sconfitta la malattia. La condanna Eticamente condannabile e scientificamente pericolosa la scoperta se finalizzata alla procreazione umana, secondo il bioeticista e presidente vicario del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), Lorenzo D'Avack, che - intervistato dall'Ansa - definisce invece accettabile un utilizzo di ovociti sviluppati in laboratorio per curare malattie. L'Eshre E invita invece alla cautela anche Cristina Eguizabal Argaiz, a nome dell'Eshre, la società europea per la riproduzione umana e l'embriologia. "La scoperta è molto interessante - spiega a Repubblica - anche per future applicazioni per donne infertili ma invito alla cautela, perché gli autori hanno utilizzato tessuto di giovani donne fertili di 30 anni, e non di donne più anziane o con problemi di infertilità. E quindi non sappiamo se questo protocollo funziona anche con queste donne. Quindi sì, è un risultato fantastico, ma servirà tempo e altri studi per dimostrare la funzionalità di questi ovociti". www.repubblica.it

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I superpensionati d'Italia: mezzo milione via d a l l a v oro d a ol t re 3 7 a nni 1 0 f e b b ra i o 2 0 1 8 MILANO - C'è una piccola porzione di Italia, poco meno dell'1% della popolazione, che incassa la pensione da oltre 37 anni. Si tratta dei 471.545 i pensionati italiani che ricevono un assegno di vecchiaia, di anzianità contributiva o ai superstiti con una decorrenza antecedente rispetto al 1980. Numeri che crescono fino a 700 mila se si conteggiano le persone che hanno una pensione liquidata da almeno 35 anni. Le pensioni private antecedenti il 1980 sono 413.157 mentre le pubbliche sono 58.388. Il dato, che esclude i trattamenti di invalidità e le pensioni sociali, arriva dagli osservatori statistici dell'Inps e si riferisce in particolare a quanti negli anni passati hanno potuto lasciare il lavoro con requisiti ben più vantaggiosi di quelli in vigore oggi, andando così in pensione molto prima. È il caso, per quanto riguarda i lavoratori pubblici, dei trattamenti "baby" e quindi delle uscite dal lavoro con 20 anni di contributi o meno (14 anni sei mesi e un giorno per le donne con figli).

L'età alla decorrenza delle pensioni liquidate prima del 1980, rileva l'Istituto di statistica, è di 49,9 anni per la vecchiaia e di 46,4 per l'anzianità, mentre per i superstiti da assicurato è di 41,5 anni (45,7 per i superstiti da pensionato). Per i pensionati del settore privato l'età è un po' più alta per i trattamenti di vecchiaia (compresa l'anzianità) con 54,7 anni, mentre è più bassa per i superstiti con appena 40,7 anni al momento della liquidazione della pensione. Se per le pensioni del settore privato l'importo medio degli assegni liquidati prima del 1980 è largamente inferiore a mille euro al mese (807 euro mensili i trattamenti di vecchiaia, 526 euro quelli ai superstiti) per le pensioni dei pubblici l'importo medio supera i 1.660 euro al mese nel caso della vecchiaia e i 1.465 in quello dell'anzianità. Superiore ai mille euro anche le pensioni ai superstiti erogate da prima del 1980 per il settore pubblico con 1.125 euro per i superstiti da assicurato (ovvero da persona morta mentre ancora lavorava) e 1.190 euro per i superstiti da pensionato. www.repubblica.it

Adolescenti meno ribelli e meno felici: è tutta colpa dello smartphone?

11 febbraio 2018 L'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha detto che non permette al nipote di stare sui social media (curiosa famiglia quella dove decide lo zio!), che i ragazzi dovrebbero fare un uso moderato dei dispositivi per navigare su internet e che per imparare contenuti importanti della cultura non servono le tecnologie. Issue 1

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Anch’egli ha espresso la propria opinione – perché di opinione si tratta dato che non ha fornito alcuna prova del perché la pensa così – nella discussione se stare online sia o meno insano, e se l’uso delle tecnologie digitali danneggi la maturazione cognitiva ed emotiva dei giovani. Un tormentone che va avanti da anni.

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L’ultima tenzone si era consumata in Gran Bretagna, dove a inizi 2017 quaranta esperti di psicologia ed educazione, stimolati anche da un esponente del governo, scrissero un appello per ridurre le ore che i ragazzi passano davanti a computer o smartphone. La ministra paragonò l’abuso di internet al consumo di junk food, inducendo decine di psicologi e intellettuali (ben più di quaranta) a dire che sarebbe il caso di non essere moralisti un tanto al metro. Perché non ci sono prove che si abbiano tutti questi danni per il tempo passato su internet, piuttosto che a causa di quello che i giovani fanno su internet. È più verosimile, dicono i permissivi, che sia la qualità del tempo e non la quantità a creare qualche problema. Ma quali problemi? Lo studio al momento più interessante, al di là dell’enfasi autopromozionale con cui è scritto, è il libro della psicologa dell’Università di San Diego Jean Twenge, di cui si sta discutendo da mesi e il cui sottotitolo enuncia la tesi: «Perché i ragazzi di oggi, superconnessi, stanno crescendo meno ribelli, più tolleranti, meno felici e completamente impreparati per essere adulti (e cosa questo significa per il resto di noi)». I dieci capitoli del libro, i cui titoli iniziano con la lettera “I” (da iGen), snocciolano numeri e grafici ricavati da quattro studi demografico-sociali iniziati negli anni Settanta e che riguardano i comportamenti e le preferenze dei giovani, integrati con vari sondaggi d’opinione. Twenge sostiene che da quando gli smartphone sono diventati onnipresenti, all’inizio di questo decennio, l’interazione faccia a faccia tra i giovani è drasticamente diminuita. Non solo, ma gli adolescenti e gli studenti universitari statunitensi oggi fanno tutto “meno”: lavorano meno, escono meno di casa, si mettono meno nei guai, bevono meno e consumano meno droghe, sono meno interessati a prendere la patente per l’auto, meno interessati all’indipendenza, hanno meno pregiudizi razziali o di genere, sono meno bullizzati o bullizzano meno, si accoppiamo di meno e fanno meno sesso (quindi meno malattie sessuali), sono meno disposti ad ascoltare chi dice cosa controverse o che giudicano psicologicamente fastidiose, etc. E questo, per Twenge, perché sono incollati a seguire un flusso interminabile Issue 1

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di testi e immagini su degli schermi. Il risultato è meno tempo dedicato alla «costruzione di competenze sociali, alla negoziazione di relazioni e alla navigazione delle emozioni». In termini di conoscenza pratica e di essere disposti ad affrontare il mondo reale, ci sarebbe un ritardo di tre o quattro anni nella maturità: 18 anni equivalgono a quelli che prima erano 15. La Twenge applica la teoria del ciclo vitale (life history), per cui lo sviluppo fisico, cognitivo ed emotivo di un giovane esemplare della specie accelera o rallenta in relazione alle pressioni o urgenze adattative del contesto e nel caso di questa generazione la maturazione risulta significativamente ritardata. La scarsa socializzazione e l’autoreferenzialità prodotta dall’eccessiva mediazione dei rapporti attraverso schermi, sarebbe causa del documentato incremento dei disturbi mentali, in particolare depressione, tra questi giovani. La Twenge propone di rinominare questa Generazione Z o Centennials nati dopo l’avvento di Google (1996) e soprattutto dopo la commercializzazione dell’iPhone (2007), iGen. Nel mondo occidentale ammontano a circa un quarto della popolazione, che per gli Stati Uniti vale 78milioni. E vengono dopo la Generazione Silenziosa, i Tradizionalisti (nati prima del 1945), i Boomers (i nati fra il 1946 e il 1964 e che oggi negli USA sono al governo), la Generazione X (nati fra il 1965 e il 1976) e i Millennials (nati tra il 1977 e il 1995). I dati di Twenge non sono in discussione. Ma l’interpretazione? Intanto, va preso atto che questi giovani si stanno facendo meno del male con i rischi classici: bullismo, droghe (alcol, tabacco, etc.), uso dell’auto, microcriminalità. Stiamo forse rimpiangendo i riti tradizionali di iniziazione all’età adulta nel mondo occidentale? Inoltre ci si può chiedere se internet sia la causa, o non piuttosto l’effetto di un fenomeno che ha preso piede nelle società occidentali dopo la metà del ventesimo secolo, vale a dire la crescente cura dedicata ai cuccioli della specie: rispetto alle tradizioni culturali premoderne, che vedevano i bambini alla base di una piramide di attenzioni il cui

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vertice erano gli anziani (gerontocrazia), oggi sono i ragazzi al vertice della cura sociale (neontocrazia). Un celeberrimo pediatra francese soleva dire che i bambini e i giovani hanno acquisito valore emotivo per i genitori solo quando hanno smesso di morire a causa delle malattie infettive, cioè dopo che vaccini e antibiotici hanno quasi azzerato la mortalità infantile. La conseguenza è stata una crescente affezione e cura per i figli, in termini di attaccamento emotivo, investimenti economici e di costruzione di un nido di bambagia dove allevarli. Internet e i diversi strumenti che consentono ai ragazzi un’esistenza ritirata e più tranquilla potrebbero essere funzionali precisamente per non uscire dalla condizione di protezione che è stata loro garantita. In altre parole, è il contesto sociale a favorire tra i giovani il successo del mondo di internet e dei dispositivi per

navigarlo. Negli ultimi 100 anni non c’è stata una generazione adulta o anziana che non abbia giudicato le generazioni più giovani come meno responsabili, più a rischio per i nuovi stili di vita, incapaci di migliorare il mondo che veniva loro consegnato, privi di valori autentici, etc. Ma quei pessimisti si sono sempre sbagliati. Perché a ogni generazione il mondo è migliorato. Di certo prima o poi una nuova generazione combinerà disastri. In ultima istanza, però, chi sta mettendo a rischio il loro futuro non sembrano loro stessi, ma esponenti come Trump della Generazione Silenziosa, o dittatori psicopatici come il nordcoreano e quello turco, integralisti religiosi di varia fattura, i disastri ambientali e alimentari alle porte, etc. www.ilsole24.com

Bufale su WhatsApp: cosa c'è da sapere

12 febbraio 2018 L'ultima riguarda presunti buoni da 500 euro della Conad, nota catena di supermercati. L'utente, ignaro o inesperto, si lascia sedurre da un messaggio di questo tipo: "Concorso gratuito Conad: vinci un buono da 500 euro. Appena preso, non ci credo! Ne rimangono ancora pochissimi". Segue un link da cliccare (conad.it-gratisnet) che conduce a un sito nel quale viene chiesto di partecipare a un sondaggio. Al termine del questionario, ovviamente, non si riceverà alcun coupon ma verrà attivato un servizio a pagamento non richiesto. Non solo: il messaggio verrà trasmesso in automatico all'intera rubrica del malcapitato. Una catena di Sant'Antonio fraudolenta innescata da menti criminali che lucrano sull'ingenuità dei meno avvezzi. Biglietti drogati Da tempo il fenomeno delle bufale su WhatsApp ha fatto drizzare le antenne delle forze dell'ordine. Quasi quotidianamente la polizia postale pubblica Issue 1

EffettoTre 15 Febbraio 2018

avvisi riguardanti i messaggi truffaldini più diffusi sulla celebre chat telefonica. Nei giorni scorsi, ad esempio, sulla fanpage "Una vita da social" i cittadini sono stati invitati a diffidare alla riedizione di un vecchio fake dal tono allarmistico, riguardante la diffusione di biglietti da visita contaminati da un allucinogeno dal nome esotico: Burundanga. "Si tratta di un potente allucinogeno estratto da una pianta sudamericana, assunto come bevanda in alcuni riti esoterici, quindi realmente esistente - spiega la Ps - ma che non risulta mai essere stata utilizzata in episodi analoghi a quello descritto dalla falsa notizia. Il messaggio che riporta la firma di un brigadiere della Guardia di Finanza in pensione da oltre un decennio (la Guardia di Finanza per questo ha inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica), non ha alcun fondamento. Una replica della leggenda, diffusa sul finire degli anni 80, delle figurine contenenti droga regalate da malintenzionati ai bambini fuori dalle scuole per renderli tossicodipendenti.

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Ma se allora, bufale come questa, circolavano attraverso il passaparola oggi è la potenza del web a renderli virali e, quindi, più pericolosi. Catene di Sant'Antonio

La catene di Sant'Antonio, con toni allarmistici o pietistici, del resto sono una sgradevole costante di Wa. Chi non ha mai ricevuto un messaggio da una zia o da un parente contenente la richiesta d'aiuto di una sedicente mamma per una trasfusione urgente di sangue al figlioletto malato? O l'invito a diffondere a un tot di amici un messaggio strappalacrime su amore e amicizia allo scopo di avere una "piacevole sorpresa" a fine giornata? In questo caso, spiega il sito La Legge per Tutti, "il messaggio non è pericoloso. In verità non ha alcuno scopo se non quello di divertire chi lo ha creato. Si tratta, in genere, di burloni o mitomani". Il cl a s s i co C'è poi il "classicone" della serie: la castroneria, in circolo da almeno 4 anni, sulla trasformazione di Wa in una chat a pagamento. Un tormentone che, evidentemente, continua a mietere vittime se continua a essere trasmessa da un dispositivo all'altra nonostante le innumerevoli smentite dall'azienda. "Dopo

la nuova vendita - recita l'ultima edizione del fake - del servizio sinora gratuito offerto da Whatsapp, il direttore Yong Lin, durante la conferenza tenuta stamani 3 gennaio 2018 ha annunciato che da sabato mattina 13 gennaio 2018 Whatsapp diveneterà a pagamento! Se hai almeno 20 contatti manda a loro questo messaggio. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito (ne hanno parlato al tg)". Difendersi Per difendersi dalle bufale di WhatsApp la polizia fornisce alcuni consigli: leggere bene il contenuto degli articoli con titoli sensazionalistici; controllare la datazione della notizia; verificare la notizia e l'indirizzo del link; se si tratta di un falso non diffondere; segnalare alle forze dell'ordine tutti i casi sospetti. Alla prevenzione potrebbe presto aggiungersi il giro di vite anti fake news della stessa azienda, sul modello di quanto fatto da Facebook. Sarebbe, in particolare, allo studio un sistema che avvertirà mittente e destinatario del fatto che il messaggio ricevuto o spedito è già stato condiviso innumerevoli volte. Un metodo per fare pulizia dello spamming e tutelare gli utenti. www.interris.it

Olimpiadi Invernali 2018: Arianna Fontana vince il primo oro per l'Italia. Argento nel fondo

14 febbraio 2018 Immensa Arianna Fontana che vince il primo oro dell'Italia Team ai Giochi di PyeongChang. La portabandiera azzurra ha vinto al fotofinish la finale olimpica dei 500 metri dello short track. Argento alla olandese van Kerkhof. Tricolore sulle spalle e lacrime per Arianna Fontana dopo l'oro nella 500 m. L'azzurra ha condotto i 500 metri sempre in testa, battendo in casa la coreana Minjeong Choi, finita con lei al fotofinish e poi squalificata. Argento all'olandese Yara van Kerkhof, bronzo alla canadese Kim Boutin. Fuori dal podio la britannica Elise Christie. Issue 1

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"E' stato un lungo viaggio, più bello di come lo avevo immaginato": sono le prime parole di Arianna Fontana. "E' un oro che inseguivo da anni, una sensazione stupenda tagliare il traguardo davanti alla coreana in casa sua. Voglio ringraziare Coni, Federazione e famiglia, penso che a mio padre sia venuto un infarto. Ringrazio mio marito Anthony e tutti quelli che mi hanno sostenuto. Sono contenta, perché comunque ho battuto la coreana, squalifica o no".

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"Grande Arianna Fontana, primo oro olimpico italiano", ha scritto su twitter il premier Paolo Gentiloni congratulandosi con la campionessa italiana. Federico Pellegrino e' medaglia d'argento al fotofinish nella gara sprint di sci di fondo alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. "Ringrazio le persone che hanno creduto in me, saltato sui divani, esultato e gioito per me. E' una bella soddisfazione, la prima

delle mie tre carte è stata vincente, speriamo di divertirci ancora. E' stato bellissimo - ha detto Federico Pellegrino, ai microfoni della Rai - e abbiamo realizzato quello che avevano preparato assieme ai tecnici. Volevo a tutti i costi una medaglia". www.ansa.it

"I rimpatri devono essere un problema europeo" 14 febbraio 2018 Il consenso degli italiani nei confronti dell'Europa è diminuito in questi anni e bisogna recuperarlo. Dobbiamo cogliere l'opportunità di farlo in questa finestra che si apre da qui alle elezioni europee del 2019". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Dublino, dove si trova in visita di Stato, con il suo omologo irlandese Michael Higgins. "Le istituzioni Ue devono avere una base più democratica e devono garantire lavoro e futuro ai giovani che devono essere messi al centro delle politiche europee", ha aggiunto. "Bisogna rimettere i cittadini al centro dell'Unione europea che non si può ridurre solo ad aspetti economici, pur importanti", ha aggiuno il capo dello Stato, concordando con presidente irlandese Michael Higgins che poco prima aveva richiamato la necessità di recuperare i valori fondanti della Ue. "L'Unione è nata ha sottolineato Mattarella - dall'idea affascinante di mettere insieme i cittadini europei portando la pace in tutto il Continente". Ora, ha concluso, "bisogna andare avanti nell'integrazione europea, partendo dalla Difesa comune, ma avanzando in tutti i settori". "Sbaglia chi pensa che il problema dell'immigrazione riguardi solo i Paesi mediterranei. Presto riguarderà tutta l'Europa", ha sottolineato il presidente, ricordando che presto l'Africa avrà tre volte la popolazione dell'Europa. "Servono Issue 1

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quindi - ha spiegato - canali legali per le entrate. Tutte cose che, ha aggiunto, nessun Paese può gestire da solo. Anche i rimpatri devono essere un problema europeo. Il programma di viaggio Quello odierno è il primo giorno della sua visita di Stato in Irlanda. Il Presidente è stato accolto al Palazzo Presidenziale dal Presidente irlandese Michael D. Higgins. Dopo la cerimonia di benvenuto e la presentazione delle delegazioni ufficiali, i due Capi di Stato si sono intrattenuti a colloquio. Al termine il Presidente Mattarella ha deposto una corona al Giardino della Rimembranza. In agenda gli incontri a Dublino con il Primo Ministro, Leo Varadkar, con i Presidenti della Camera Bassa e del Senato, Seán Ó Fearghaíl e Denis O'Donovan, con il Sindaco, Mícheál Mac Donncha. Il 15 febbraio Mattarella visiterà il Trinity College e incontrerà una rappresentanza della collettività italiana presente in Irlanda. Il Capo dello Stato è accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano. www.interris.it

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PyeongChang 2018, sci: Brignone bronzo nel gigante. Oro Shiffrin, rammarico Moelgg 1 5 f e b b ra i o 2 0 1 8 LPYEONGCHANG - Felicità e tristezza gigantesche in questo bronzo olimpico di Federica Brignone: "Mi sono commossa

come mai nella vita, ma mi dispiace tantissimo per Manuela Moelgg". Difficile separare le emozioni, infatti Fede non lo fa. Allo Yongpyong alpine center la milanese trasferita in Val d'Aosta, 27 anni, figlia dell'ex Valanga Rosa anni Ottanta Maria Rosa Quario, è terza nello slalom gigante alle Olimpiadi di PyeongChang. Erano vent'anni che mancava una medaglia olimpica in gigante, da Deborah Compagnoni a Nagano 1998. Ed è anche la terza italiana di tutti i tempi a medaglia ai Giochi tra i pali larghi: prima di lei solo Giuliana Chenal-Minuzzo, che fu bronzo nel 1952 a Oslo e appunto Compagnoni, oro anche a Lillehammer nel '94. Vince la cannibale per niente in crisi Mikaela Shiffrin: l'americana, 22 anni, seconda a metà gara, è salita sul trono in 2'20''02. D'argento dopo la quarta posizione della prima manche la norvegese Ragnhild Mowinckel (a +0.39), 25 anni, che in coppa del mondo è salita sul podio soltanto due volte (un secondo e un terzo posto). Fede si aggrappa all'ultimo posto in palio, lo stesso occupato al mattino (a +0.46 da Miki) e all'Italia dei Giochi in Corea del Sud porta la quarta medaglia. Festa a metà. Perché Manu Moelgg non sfrutta l'esperienza (34 anni) e l'occasione della vita: aveva chiuso davanti a tutte la prima run, la seconda la butta alle ortiche: parte tesa, contratta, perde il ritmo e viene inghiottita dalla pista molto mossa. L'azzurra di San Vigilio di Marebbe, sorella Issue 1

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di Manfred, tre podi quest'anno in coppa e 14 in tutto senza mai un successo, finisce ottava e disperata. Si apparta al traguardo, la testa tra le mani. Poi va via senza. Alle compagne di squadra, a cominciare da Fede, rimane qualcosa di amaro. Lo dicono tutte: Marta Bassino, 21 anni, alla fine quinta ("Mi dispiace per Manu, avrebbe meritato di stare sul podio") e Sofia Goggia, 25, che chiude decima la prima run e nella seconda piazza una delle sue "goggiate" finendo 11esima: "Speravo che facessero tripletta. Mi dispiace per Manu, sarebbe stato il coronamento di una straordinaria carriera, la ciliegina sulla torta indipendentemente dal colore della medaglia. Avrei gioito vedendola sul podio. Onore a Fede, se l'è meritata, l'ha costruita e ha salvato la patria". Ragazza promessa da sempre, Fede. Oro ai mondiali juniores di Garmisch 2009, due anni dopo fu argento in gigante ai campionati dei grandi sempre a Garmisch. Poi sempre un po' di alti e bassi, e comunque 23 podi in coppa con 7 successi. "Sono scesa col freno a mano, non sono contentissima delle mie due run, nella prima ho patito molto la tensione, nella seconda mi sono soprattutto difesa. Ho solo cercato di dirmi che era una gara come le altre e che avrei dovuto soltanto sciare come so. Ma non è facile alle Olimpiadi. Al cancelletto le cose cambiano. Soltanto la Shiffrin sa davvero gestire queste situazioni, mentalmente è la più forte di tutte. Io ho cercato di avvicinarmi a questo appuntamento nel migliore dei modi, anche se l'inizio della stagione non è stato facile, con due mesi saltati per la pubalgia. Nelle ultime settimane sono stata a casa a ricaricarmi dopo l'influenza presa a Cortina, sono stata in famiglia, mi sono presa del tempo per me. A chi lo dedico questo bronzo? A me stessa. Non l'ho fatto quasi mai. E a mio fratello Davide che mi segue nella preparazione da un anno, senza di lui non sarei qua. Adesso? La festa è appena iniziata, ho ancora tante gare". SuperG e discesa. Senza freno a mano. www.repubblica.it

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro prestata dal 1994 al 2000.

TUTELA DEI CONSUMATORI La bolletta non è dovuta se il contatore non funziona correttamente. Qualora un consumatore contesti l’ammontare della fattura del gas rispetto a quanto effettivamente consumato, la società somministrante ha l’onere di provare il corretto funzionamento del contatore e la corrispondenza tra i dati forniti e quelli riportati in bolletta, pena il mancato riconoscimento della somma fatturata.

(Tribunale di Milano, sez. III Civile, sentenza 30 novembre 2017)

RISARCIMENTO DANNI Sabbia sul manto stradale: l'Anas deve risarcire i danni subiti dal motociclista. Oltre 28mila euro all'uomo a titolo di risarcimento per le lesioni riportate. Nessun dubbio per i Giudici sul fatto che l'episodio sia stato provocato dalla presenza di materiale sulla sede stradale..

(Corte d'Appello di Roma, sez. II Civile, sentenza n. 569/18; depositata il 29 gennaio) (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 3, ordinanza n. 2894/18; depositata il 7 febbraio)

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Ciclista punibile per guida in stato di ebbrezza. Decisivo l'impatto con lo specchietto di un'automobile. Quell'episodio ha provocato l'arrivo delle forze dell'ordine e, soprattutto, il successivo controllo ematico sul ciclista che è risultato dunque ubriaco. La Corte di legittimità conferma la decisione dei Giudici di merito. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 6119/18; depositata l'8 febbraio)

AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO L'amministratore di condominio non può notificare a se stesso. L'amministratore di condominio, può agire giudizialmente contro il condomìnio amministrato per il pagamento delle proprie prestazioni professionali? L'eventuale decreto ingiuntivo a chi deve essere notificato? Nel caso in esame non si parla di pochi spiccioli, ma di oltre 52 mila euro a fronte di una attività Page 34

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AMBIENTE Scarichi fognari in mare: impresa condannata per getto pericoloso di cose. Sanzionata la legale rappresentate dell'impresa cui il Comune si era affidato per gestione e manutenzione degli impianti. Dall'esame della struttura è emersa l'approssimazione nei controlli svolti dall'azienda. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 5763/18; depositata il 7 febbraio)

IMMIGRAZIONE Respinta la richiesta di protezione dello straniero che teme per la propria incolumità. Respinta la richiesta di protezione dello straniero che teme per la propria incolumità. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 2767/18; depositata il 5 febbraio))

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro C om e f unz i ona no i t roja n d i St a t o? In questo articolo l’avvocato Monica A. Senor introduce alcune riflessioni sulla nuova normativa che disciplina l’utilizzo nelle indagini penali dei Trojan - malware in grado di captare diversi dati dai dispositivi “infettati”. La disciplina è introdotta dal decreto legislativo n. 216/2017. Nel delineare il perimetro di legittimità entro cui la normativa dispone l’utilizzabilità del Trojan, l’autrice ne evidenzia, per così dire, i “bug”, ossia le perplessità giuridiche e tecnico-informatiche di uno strumento investigativo altamente pervasivo. L’autrice perciò segnala agli avvocati quali risposte processuali possano essere attivate in caso di “abuso” dello strumento di indagine. Come funzioneranno i trojan di Stato? Il decreto legislativo n. 216 del 29 dicembre 2017, emanato dal Governo in attuazione della Legge delega 103/2017, che disciplina l’utilizzo dei trojan a fini investigativi penali è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 gennaio 2018. Questa in sintesi la previsione normativa: i captatori informatici - di cui non viene fornita la definizione - potranno essere inoculati solo su dispositivi elettronici portatili ed usati solo come strumento per effettuare intercettazioni ambientali. Il loro utilizzo, per i delitti previsti all’art. 51, comma 3 bis e quater c.p.p. (reati associativi e con finalità di terrorismo) sarà sempre consentito senza alcuna limitazione, mentre per gli altri reati di cui all’art. 266 c.p.p. (ovverosia tutti quei reati per cui sono ammesse le intercettazioni), l’utilizzo dei captatori nei luoghi di privata dimora (art. 614 c.p.) sarà consentito solo se vi è fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo l’attività criminosa ed il Giudice, nel decreto autorizzativo, dovrà indicare i luoghi ed il tempo, anche indirettamente determinati, in relazione ai quali è consentita l’attivazione del microfono da remoto. Le specifiche tecniche dei programmi informatici funzionali all’esecuzione delle intercettazioni mediante captatore sono affidati ad un decreto del Ministero di Giustizia da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo (cioè entro il 25 febbraio 2018), mentre Page 35

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l’intera disciplina troverà applicazione 180 giorni dopo l’entrata in vigore del decreto stesso (cioè a partire dal 26 luglio 2018). Al netto delle critiche che hanno preceduto l’emanazione dell’attuale normativa, alcune persistenti carenze tecniche e giuridiche sull’argomento impongono qualche riflessione sulla portata ed i limiti del decreto in commento in una prospettiva correlata alla salvaguardia dei diritti fondamentali ed al diritto di difesa. Qual è l’inquadramento giuridico delle svariate potenziali attività di ricerca della prova con il Trojan? Partendo dai profili giuridici, occorre innanzitutto rilevare che rimane del tutto irrisolto il nodo cruciale relativo all’inquadramento giuridico delle svariate attività di ricerca della prova veicolate dai captatori. La Relazione di accompagnamento al decreto, dopo aver dato atto che i trojan, in quanto malware, consentono di effettuare diverse operazioni tra cui l’attivazione del microfono e della telecamera, l’acquisizione da remoto del traffico dati nonché del contenuto del device infettato, gli screenshot delle schermate, la geolocalizzazione e l’acquisizione di quanto digitato sulla tastiera, riferisce che si tratta “di un complesso di operazioni (alcune delle quali già praticate ove consentite dalla legislazione vigente) che la tecnologia consente di effettuare, ma che il delegante non ha inteso regolare, limitando l’ambito

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro di intervento normativo alla disciplina degli aspetti attinenti all’intercettazione audio, eseguita mediante inoculazione di dispositivo portatile (smartphone, tablet, ecc.) e non anche di dispositivi fissi”. L’ambito di regolamentazione legislativa, in perfetta linea con la giurisprudenza di legittimità, è dunque limitata al solo utilizzo dei trojan come strumento informatico atto ad intercettare le conversazioni tra presenti mediante l’attivazione da remoto del microfono del dispositivo previamente infettato. Sulla scorta di questa impostazione l’avvocato non può non porsi una serie di domande: 1) in assenza di una specifica disciplina normativa è da considerare lecito od illecito l’uso di captatori per funzioni tecniche non espressamente regolamentate? 2) Se sì, le relative risultanze probatorie in quali istituti processuali andranno inquadrate considerato che l’art. 189 c.p.p. in tema di prova atipica riguarda i mezzi e non i mezzi di ricerca della prova? 3) Quali sono le altre operazioni informatiche di captazione già praticate e consentite dalla legislazione vivente a cui la Relazione fa riferimento? 4) Come possono, tecnicamente, i captatori essere limitati nel loro funzionamento alle mere operazioni di controllo da remoto del microfono? 5) Se il decreto con cui il Giudice autorizza l’intercettazione deve indicare i limiti spazio-temporali entro è consentita l’attivazione da remoto del microfono, come può l’operatore di polizia giudiziaria sapere quando procedere se non riceve dal trojan stesso informazioni su dove si trovi il dispositivo infettato attraverso la captazione di altri dati che ne consentano la geolocalizzazione, come celle e Wi-Fi agganciati, GPS, screenshot, videocamera o il microfono stesso?

strettamente giuridico, imposti la difesa più su principi costituzionali che su eccezioni procedurali (rectius, sollevi le seconde usando i primi). Il trojan attua una pervasiva lesione del domicilio informatico. Infatti, come già sottolineato con riferimento alla giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia, la mancanza di un’analisi sistematica del funzionamento di un trojan nella sua complessità, tende a ridurre la problematica delle garanzie costituzionali da tutelare all’inviolabilità del domicilio fisico (come per le tradizionali intercettazioni ambientali), laddove ciò che invece veramente rileva con i trojan è una pervasiva lesione del domicilio informatico che, a sua volta, a cascata, determina la violazione di molti altri diritti fondamentali quali domicilio fisico, comunicazione, corrispondenza, libera circolazione e, sebbene non protette dalla riserva di legge e di giurisdizione in quanto afferenti all’art. 2 Cost., riservatezza e tutela dei dati personali. In un’ottica difensiva occorrerà dunque lottare per una seria riaffermazione delle libertà e dei diritti fondamentali nell’ambito di quello che viene definito il “corpo digitale” dell’uomo. La carta della inutilizzabilità delle prove illegittimamente raccolte. Si potrà, ad esempio, sostenere l’inutilizzabilità, in quanto prove in-costituzionali ai sensi dell’art. 191 c.p.p., di tutte quelle fonti di prova acquisite mediante l’utilizzo di funzioni che il captatore non è legislativamente autorizzato ad effettuare.

Impatto delle nuove tecnologie e auspicate interpretazioni più garantiste delle Corti superiori. Ma anche lavorare a lungo termine al fine di ottenere un deciso revirement da parte della giurisprudenza delle nostre Corti superiori in tema di Per l’avvocato spazio alle eccezioni libertà fondamentali mediante interprocedurali in di fe s a de i principi pretazioni più garantiste degli artt. 14, 15 costituzionali. La risposta a tutte queste e 16 Cost. al fine di adeguare le relative domande non è agevole, né immediata e tutele alle gravi lesioni a cui sono oggi richiede che l’avvocato acquisisca un sottoposte per effetto delle nuove minimo di dimestichezza con la tecnologia tecnologie di controllo e sorveglianza, di riferimento e, dal punto di vista continua Page 36

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro spostando il baricentro dal concetto di corpo fisico a quello di corpo digitale con la consapevolezza che, alla fine, i due concetti non possono che coincidere (cfr. l’Onlife Manifesto del prof. Luciano Floridi). In aiuto delle prerogative di difesa anche il diritto sovranazionale. Ed ancora, l’avvocato potrà far leva sul diritto sovranazionale, vuoi chiedendo l’applicazione nel nostro ordinamento interno dell’art. 8 CEDU (che prevede un diritto espresso al rispetto della vita privata, al domicilio ed alla corrispondenza) attraverso la valvola dell’art. 117 Cost., vuoi invocando l’applicazione diretta degli artt. 7 e 8 (che proteggono privacy e data protection) della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, atteso che quest’ultima ha lo stesso valore giuridico dei trattati (ai sensi dell’art. 6 della Carta stessa). Norme sul Trojan e perplessità tecnicheinformatiche. Ma al di là delle questioni giuridiche, il decreto appena pubblicato desta forti perplessità anche sotto il profilo tecnicoinformatico: vediamone alcune. Sebbene il legislatore abbia inserito i captatori all’interno della norma (art. 266 c.p.p.) sulle intercettazioni ambientali, le cui operazioni ricordiamo possono essere compiute esclusivamente per mezzo degli impianti installati nelle Procure della Repubblica, il decreto in commento introduce, in coda all’art. 268, comma 3 bis, c.p.p. - che, per le intercettazioni informatiche o telematiche, prevede possano essere utilizzati anche impianti appartenenti a privati - un inciso che autorizza gli ufficiali di polizia giudiziaria ad avvalersi di persone dotate di specifiche competenze tecniche ai sensi dell’art. 348, ult. co., c.p.p. per le operazioni di avvio e cessazione delle registrazioni con captatore. Quale significato deve darsi alla norma? Il testo novellato va interpretato nel senso che per le intercettazioni con captatore debbono essere utilizzati solo gli impianti delle Procure ma con l’ausilio di tecnici esterni alla polizia giudiziaria, oppure che possono essere usati sia impianti che personale esterno? Il quesito non trova risposta neppure con l’analisi sistematica, atteso che le modifiche apportate dal decreto all’art. 89 disp. att. c.p.p. prevedono (riproponendo pedissequamente quanto stabilito nella legge delega) in maniera del tutto generica ed atecnica che le comunicazioni intercettate con trojan devono essere trasferite (trasferite, non memorizzate!) esclusivamente verso gli impianti delle Procura, Page 37

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salvo che il “contestuale trasferimento dei dati intercettati” sia impossibile per ragioni tecniche delle cui cause deve essere dato atto a verbale, unitamente alla successione cronologica degli accadimenti captati (quali accadimenti?) e delle conservazioni intercettate. Come interpretare la norma se non dando implicitamente per scontato che verranno utilizzati impianti privati esterni sui quali, in prima battuta, verranno memorizzati i dati captati che solo successivamente, se possibile immediatamente altrimenti con imprecisato differimento, verranno trasmettessi ai server delle Procure? Del resto è noto che i sistemi di captazione non sono costituiti solamente dal trojan, cioè dal semplice software (rectius, malware), che viene inoculato, ma anche dalle piattaforme necessarie per il loro funzionamento, che ne consentono il controllo e la gestione da remoto e che ricevono i dati inviati dal captatore in relazione alle funzioni di spionaggio attivate. Non solo. Sistemi come RCS (Remote Control System) di Hacking Team erano progettati per usare una serie di proxy server al fine di “riciclare” i dati estrapolati dai computer infetti, per poi giungere, dopo un lungo percorso condotto in vari Paesi, all’endpoint rappresentato dall'operatore governativo del malware: verosimilmente la tecnica era pensata più per le agenzie di intelligence che per l’autorità giudiziaria (peraltro sappiamo che le Procure italiane hanno fatto ampio uso dei trojan di HT), ma resta il fatto che, anche in considerazione del doveroso rispetto degli altissimi protocolli di sicurezza delle reti della Giustizia amministrate dalla DGSIA, sia facilmente ipotizzabile che verranno sempre utilizzati per le operazioni con captatori sistemi privati esterni. Il costo zero della compressione delle libertà fondamentali. Da ultimo, una doverosa riflessione va fatta in merito al fatto che dall’attuazione del decreto si prevede non derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica perché, come si legge nella Relazione tecnica, si tratta di “disposizioni di natura prettamente procedurale che possono essere realizzate con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”. Come è mai possibile che una così significativa compressione delle libertà fondamentali dei cittadini avvenga a costo zero. www.altalew.it

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Il mondo della Tecnologia

La corsa di Spotify, la rincorsa di Apple e l ’ i ncog ni t a s m a rt s p e a k e r

0 9 f e b b ra i o 2 0 1 8 C'è fermento tra le piattaforme protagoniste del mercato dello streaming musicale: Spotify presto si quoterà in Borsa, mentre Apple Music secondo un recente articolo del Wall Street Journal nel mercato statunitense sta crescendo più in fretta: un balzo di abbonamenti mensile del 5% contro il 2% del leader svedese. Se dovesse continuare così, Apple Music potrebbe superare Spotify entro l’estate. Sempre secondo le indiscrezioni diffuse dal quotidiano, rispetto a Spotify Apple avrebbe “3-4 volte più utenti” che provano il servizio gratuitamente per tre mesi, e che possono tradursi in clienti paganti. Se si esce degli Stati Uniti, tuttavia, il vantaggio di Spotify è notevole: il mese scorso ha annunciato di aver raggiunto i 70 milioni di utenti paganti, mentre Apple ne ha 36 milioni. Inoltre Spotify ha anche utenti che ascoltano musica con la pubblicità senza abbonamento premium. Come sottolinea Music Business Worldwide il ritmo di crescita internazionale è più spedito: Spotify aggiunge 2 milioni di utenti ogni mese contro 1,2 milioni di Apple Music. Ha il vantaggio di essere stato il primo brand associato allo streaming musicale, come Netflix per il video. Ha lasciato alle Page 38

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spalle diversi competitor, ad esempio Deezer che ha scelto di differenziarsi puntando sulle nicchie locali. Allo stesso tempo ha lo svantaggio di non avere la forza di colossi come Apple, appunto, o Amazon. Perché a oggi in termini di prezzi le offerte sono pressoché identiche per il singolo, 9.99 euro/dollari al mese. Però sia Apple che Spotify stanno spingendo su offerte aggressive per studenti e famiglie: MBW ha calcolato che alla fine il prezzo medio di un abbonamento negli Stati Uniti è di circa 5 dollari al mese. E se Amazon decidesse di abbassare i prezzi, utilizzato un modello già ampiamente sperimentato nell’ecommerce e non solo (si pensi a quanto fatto con Whole Foods)? E se lo facesse Apple, sfruttando l’integrazione con iOS, come già oggi sta facendo? Inoltre c’è l’incognita dei diffusori musicali e dell’effetto che avranno. Apple HomePod è in vendita in questi giorni in alcuni Paesi, Italia esclusa. Le recensioni dei giornali americani sono positive sulla qualità del suono, lo svantaggio è che supporta solo Apple Music. O vantaggio, per Apple, se spingerà gli abbonamenti. Amazon Echo invece è aperto a tutti i servizi, come Google Home. fonte

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L a v e ri t à d e l l a s uora s t ort a È un giallo senza omicidio, che però ruota intorno a fatti rimasti segreti per un trentennio in cui il maresciallo Riversi, attento e sensibile osservatore dovrà dipanare l’intricata matassa. La verità della suora storta di Andrea Vitali, Garzanti, 2015 è un intreccio è ben costruito e coinvolgente sino al finale, delineato da una narrazione in cui, l’attento lettore, vi potrà intuire una sorta di lezione anche storica sui passaggi sociali del nostro recente passato, tratteggiata con un’ariosità che salvaguarda la godibilità dell’intrattenimento narrativo. Siamo nella Bellano del 1970 a bordo del taxi di Sisto. Una corsa dalla stazione fino al cimitero si chiude in una tragedia. La cliente, una forestiera che nessuno conosce, sceglie infatti il sedile posteriore del millenove per esalare l'ultimo respiro. Un caso semplice per il maresciallo Riversi: morte naturale. Ma a volte le cose più semplici decidiamo di complicarcele da sole. Così quel maresciallo in procinto di formarsi una nuova famiglia sente che sia suo dovere dare un'identità e una storia a quella donna. Una donna, che dall'autopsia risulta aver partorito almeno una volta, e che quindi non avrebbe dovuto essere tumulata in solitudine. Nella sua ricerca di risposte si imbatte nella suora storta. Tutti la conoscono per essere stata infermiera all'ospedale di Bellano. La sua deformità era tale che "sembrava avere un punto di domanda sulla schiena", ma a farla notare da tutti era anche il suo essere una forza inarrestabile: "sembrava che fosse condannata ai lavori forzati". Questa suora non è sempre stata monaca e neppure storta. Anzi in un lontano passato era bella dritta... La scelta stilistica del volume è quella di ricorrere a capitoli brevi con un racconto essenziale, ma ricco di contenuto. Come dice il Vitali riferendosi a uno dei suoi personaggi "di poche parole, ma di grande contenuto". I capitoli si alternano saltando dal passato al presente ed incrociando le indagini del maresciallo Riversi al racconto della vita di Sisto. Non si incontrano difficoltà nell'incrociarsi delle varie vicende, anzi questa scelta letteraria è molto coinvolgente e spinge a girare in fretta le pagine per scoprire dove Vitali andrà a parare. Il linguaggio, con il ricorso a qualche termine dialettale e ad un'ironia al limite della crudeltà, appare essere il vestito perfetto per questo racconto. L'ambiente schietto e semplice di questo paesotto fatto di persone dirette e pratiche non sarebbe stato reso altrettanto bene ricorrendo ad un linguaggio alto o complicato. Infine questa fantomatica suora storta, la quale, chiave di volta di tutto l’intreccio, sembra aleggiare deformandosi con il definirsi della storia, sino alla manifestazione quasi finale della sua posa oscuramente bizzarra. . Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

FORMULE DI PAROLE -da «Manto di vita», LietoColle, Como, 2005-

I miei sogni controluce sono lenti opache per schermare la notte. Gli occhi premuti da un gancio snello e fosse verticali tramutano il pensiero. Il sonno è camaleonte. Il sogno è un cow-boy. Il sole attinge dalla sabbia

il suo calore a specchio. La morte, collegata al mio santo protettore per somiglianze varie, è un cactus intento, ostaggio del deserto, ad alzare le braccia da cui, come zavorra dalla mongolfiera, sporgono gli aculei che sembrano tutti sorrisi a tempo perso.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

' M p a na t a c on l e a l i c i

La’mpanata(impanata) è una focaccia di pasta di pane rivoltata su se stessa, contenenteun ripieno la cui cottura avviene all’interno dell’involto. L’etimologiasarebbe di derivazione spagnola e, in effetti, in quella lingua il termineempanada sta per “pasticcio di carne, formaggio o pesce avvolto in pasta”. Dicerto, l’uso dei pasticci di carne, formaggio o altro in Sicilia è unaconsuetudine antica. Questo genere di focacce, variamente farcite, è pertantodiffuso in tutta l’isola, cambiando a volte forma e nome: ‘mpanata,scaccia, ‘nfigghiulata, pastizzu, cudduruni, sfinciuni…. Ingredienti per quattro persone: Per la pasta

500 gr di semola rimacinata di grano duro; 1 panetto di lievito di birra 2 cucchiai di olio di oliva, sale

Per il ripieno

500 gr di alici fresche; 1 piccola cipolla; 2 spicchi d'aglio 1 mazzetto di prezzemolo 1 manciata di capperi olio extravergine di oliva sale, pepe nero q.b..

Preparazione Diliscate le alici, mettetele sotto acqua corrente per farle sbiancare e lasciatele asciugare. Sopra un ripiano lavorate la farina con olio, sale e acqua tiepida nella quale avrete sciolto il lievito. Dopo averla fatta riposare per circa un’ora, stendete la pasta col mattarello fino a ottenere una forma rotonda. Su metà di questo cerchio (una sorta di mezzaluna) sistemate uno strato di prezzemolo sopra il quale distribuirete le alici, aggiungendo quindi i capperi, la cipolla e l’aglio tritati finemente, il pepe nero macinato, un pizzico di sale e un giro d’olio. Sovrapponete l’altra metà della pasta e chiudete la focaccia a portafoglio intrecciandone i bordi, con una leggera pressione delle dita, per evitare che si apra durante la cottura. Ponete in una teglia unta d’olio e infornate per 30 minuti a 190º fonte Issue 1

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Effetto....gusto.. Donnafugata Brut Rosè

Una donna elegante, il volto illuminato da un leggero sorriso come non pensare alla Gioconda o alla Dama con Ermellino di Leonardo da Vinci ed ai tanti ritratti di donna del 500 italiano. Un perfetto equilibrio degli elementi, tra arte, cultura, natura. Rispetto all’elegantissimo bozzetto originale, realizzato su tavoletta di legno, abbiamo solo aggiunto qualche tocco di lamina d’oro nel perlage, come spicchi di luce che fanno presagire tutta la fine vivacità del contenuto.

Denominazione: Vino Spumate Rosé Sicilia DOC Varietà: Pinot Nero Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi Annata metereologica: 2013 Resa per ettaro: 75-85 q Vinificazione: Alla ricezione in cantina, ulteriore selezione delle uve sul tavolo vibrante prima della pressatura soffice. La fermentazione è svolta in acciaio a circa 15- 16°C. Segue la rifermentazione in bottiglia. Dopo il tiraggio il Rosé affina circa 30 mesi sui lieviti. Affinamento: 36 mesi sui lieviti. Residuo zuccherino: 3 g/l Alchool e dati analitici: alcol: 12.30% acidità totale: 7.3 g/l : pH: 3.1 Longevità: Dieci/dodici anni. Prima annata: 2012 Metodo: Metodo classico

L’annata 2013 si è contraddistinta per un andamento climatico piuttosto equilibrato, caratterizzato da un inverno mite, con buona piovosità (767 mm di precipitazioni, dato poco sopra le medie stagionali), a cui è seguita una primavera fresca e ventilata. FONTE

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“Per essere dei grandi leader è necessario diventare s t ud i os i d e l s ucce s s o e i l m i g l i or m od o che conos co è quello di conoscere la storia e la biografia degli uomini che già hanno avuto successo. Così la loro esperienza diventa la mia esperienza" Napoleone Bonaparte

Febbraio 2018 • Anno XI I 15 febbraio 2018

• Numero 124

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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