Effettotre – n 123 gen 2018

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GENNAIO 201 8 • ANNO XII • N UMERO 1 23

Salvare l'ambiente e salvare l'economia EffettoTre è consultabile anche on line www.cesd.onlus.com Per un'informazione in tempo reale

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

U ni p e g a s o Le cce , p re s e nt a t e l e l i ne e programmatiche dell’offerta formativa in Salento 15 gennaio 2018

Calogero Di Carlo

B ast a con la concorrenza sl e al e : l’università telematica può erogare i 24 CFU per l’insegnamento. Lo sanno gli oltre 18 mila aspiranti insegnanti che si sono iscritti già da mesi alla Pegaso, nelle sedi sparse in ogni parte d’Italia (mentre all’Unisalento di Lecce i corsi sono partiti più tardi). Si erano diffuse, o meglio, erano state diffuse da esponenti sindacali e istituzioni di università statali, false informazioni: qualche mese fa circolava la voce che nelle telematiche si potessero conseguire solo 12 crediti. Non è vero: si possono conseguire gli stessi crediti delle università statali.

“Abbiamo numerose professionalità che collaborano con noi e abbiamo deciso di aprire nel capoluogo per integrarci al meglio, anche lavorando in sinergia con una università importante e prestigiosa come quella del Salento. Siamo capillari in Italia con numerose sedi e nel 2018 ne apriremo altre 24. Infine, siamo dotati di una nostra piattaforma digitale, che viene aggiornata ogni anno e che consente ai tantissimi studenti che si sono iscritti di poter seguire le lezioni ovunque e in più lingue”. La conferenza stampa è stata, altresì, l’occasione per presentare un protocollo d’intesa tra ateneo e Associazione “Diamo voce e volto agli invisibili”, finalizzato a promuovere un progetto di sensibilizzazione sociale e cooperazione scientifica in favore dei pazienti affetti da malattie a impatto ambientale.

Solo che 12 dei 24 bisogna farli in presenza, cioè in aula, ma non c’è l’obbligo di frequenza fisica. Dunque, il vantaggio dell’università on-line resta inalterato. Parte l’anno accademico all’Università Pegaso di Lecce: si parte confutando la falsa informazione sui CFU. Lo sottolinea Calogero DI CARLO, Responsabile nazionale de l l e s e di d’ e s a m e , nella conferenza che si è svolta in mattinata, presso la sede leccese dell’Università Telematica Pegaso, al primo piano di Palazzo Barsi, in Via Oronzo Quarta, dove si è tenuta la presentazione delle linee di sviluppo dell’offerta formativa e le strategie per il futuro della succursale dell’Università telematica.

Mauro Minelli

“Nelle programmazioni precedenti abbiamo lanciato diverse iniziative: due corsi di alta formazione sulla buona alimentazione e un master che prenderà il via a breve destinato ai professionisti che si occupano di malattie croniche”, ha invece dichiarato Mauro Minelli, docente straordinario di Igiene presso Unipegaso. continua

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U ni p e g a s o Le cce , p re s e nt a t e l e l i ne e programmatiche dell’offerta formativa in Salento

Tonia Erriquez

“Dopo aver lanciato queste proposte l’associazione ‘Diamo voce e volto agli invisibili’ ha colto al volo l’occasione decidendo di collaborare con noi per dare vita a una raccolta fondi che verranno utilizzati per istituire borse di studio che consentiranno di approfondire le conoscenze generali su patologie diffuse spesso non adeguatamente considerate”

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Gli fa eco Tonia Erriquez, dell’associazione ‘Diamo voce e volto agli invisibili’: “Abbiamo deciso di dare vita a questa collaborazione con Unipegaso per mettere in chiara luce la nostra missione che ci lega alla ricerca. Lo scopo principale è quello di mettere un piccolo mattone che possa costruire con il tempo un vero e proprio palazzo che possa dare a tutti un grande segnale circa la situazione che vive chi è colpito da queste patologie”.

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TERNI - inaugurazione sede dell'Università Telematica Pegaso 11 gennaio 2018

Giovedì alle ore 16:00, il convegno su "L'Università Pegaso per lo sviluppo del territorio ternano" ha tenuto a battesimo la sede d'esame di Terni in Piazza Risorgimento 1 a Collescipoli. All'incontro - moderato da Gigi Scardocci, direttore di TeleTerni – sono intervenuti per i saluti istituzionali: Paolo De Biagi, prefetto di Terni; Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni; Giampiero Lattanzi, presidente della Provincia di Terni; Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria; Antonio Messineo, questore di Terni. E’ seguita la presentazione della sede da parte di: Mario Bosco, referente della sede di Terni dell'Università Telematica Pegaso; Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d'esame

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dell'Università Telematica Pegaso. In conclusione gli interventi di: Alessandro Bianchi, rettore dell'Università Telematica Pegaso; Francesco Cafagna, presidente del Nucleo di Valutazione dell'Università Telematica Pegaso; Danilo Iervolino, presidente dell'Università Telematica Pegaso; Ciano Ricci Feliziani, presidente dell'Associazione Culturale per Terni Città Universitaria. Prima del taglio del nastro, monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni, ha impartito la benedizione solenne ai nuovi spazi dell'ateneo.

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R o m a - Q u i ri n a l e 21 dcembre 2017

Il prof Di Carlo al Quirinale per gli auguri del Presidente della Repubblica Mattarella.

Napoli - Roma - Milano 29 dicembre 2017 Gli ultimi colpi messi a segno tra Natale e capodanno 2017 da Napoli, Roma a Milano. Si apre un'intesa con la stilista cinese dott.ssa Xu Yue Juan e Unipegaso. Si apre la nuova sede d'esame a Roma.

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Si apre altra sede UniMercatorum a Milano. Si Apre una nuova sede d'esame a Maddaloni (CE). Si aprono tanti altri fronti forieri di successi

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ASSISI - inaugurazione sede dell'Università Telematica Pegaso 18 dicembre 2017

lunedì 18 dicembre alle ore 11.00 ad Assisi il dibattito su "Le imprese e il ruolo strategico dell'Università nelle nuove esigenze formative" ha tenuto aa battesimo la sede d'esame di via San Paolo, 36. All’incontro, moderato da Jean Luc Bertoni, sono intervenuti: Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso; Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d’esame dell’Università Telematica Pegaso; Elio Pariota, Direttore Generale dell'Università Telematica Pegaso; Matteo Fortunati, responsabile delle seda di Perugia - Assisi

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dell'Università Telematica Pegaso; Federico Masciolini, consigliere provinciale con delega a Scuola e Formazione; Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia; Anna Rita Fioroni, presidente dell'Università dei Sapori di Perugia; Roberto Palazzetti, presidente di Assintel Umbria. Prima del taglio del nastro, padre Antonio Petrosino ha impartito la benedizione solenne ai nuovi spazi .

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Nasce a Napoli l’Associazione Arti e Mestieri.

18 dicembre 2017

Nasce a Napoli, nell’incantevole cornice di Palazzo Marigliano, in via San Biagio dei Librai, nel cuore del centro storico, l’Associazione Arti e Mestieri. Promossa dall’imprenditore Rosario Bianco, patron di Rogiosi editore, e dal magistrato Catello Maresca, Sostituto Procuratore della Repubblica Gruppo Antiterrorismo e Reati contro la Pubblica Amministrazione, l’Associazione nasce con lo scopo di avvicinare le giovani generazioni alle arti e ai mestieri della tradizione partenopea, in sinergia con la Fondazione F.I.R.S.T. (Frontiere Internazionali di Ricerca Scientifica e Tecnologica).

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In collaborazione con Imprese, Enti, Professionisti e Artisti che si siano dimostrati in grado di coniugare la creatività tipicamente napoletana con la capacità di affermarsi a livello internazionale, il nuovo organismo propone un progetto di educazione sostenibile e solidale, che si impegni nella valorizzazione delle risorse locali, culturali, artistiche e umane. Nella sede di Palazzo Marigliano, scelta non a caso nel cuore pulsante della città - a pochi metri da via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dell’arte partenopea per eccellenza, quella presepiale -, l’Associazione Arti e Mestieri si muoverà in due direttrici principali: il recupero delle tradizioni manifatturiere partenopee e la formazione e avviamento al lavoro di giovani provenienti da realtà difficili e disagiate. I ragazzi potranno imparare un mestiere, o avviarsi a una forma artistica, scegliendo tra proposte variegate il percorso da seguire.(...) Il prof. Calogero Di Carlo nominato socio onorario. www.napolitoday.it

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Perugia - Università dei Sapori 18 dicembre 2017

Il Direttore Generale Elio Pariota, il Responsabile Nazionale sedi Calogero Di

Carlo ed il responsabile della sede di Assisi dell'UniPegaso in visita presso l'Università dei Sapori. A riceverli la Governance.

Milano - L'esercizio della professione forense in ot t i ca t ra s na z i ona l e : i l D i ri t t o d e l com m e rci o internazionale e la Cina 19 dicembre 2017 Palazzo Durini presso l'Universita Telematica Pegaso - i giovani avvocati AGAM di Milano hanno organizzato un convegno sul diritto del commercio inter-

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nazionale e la Cina. Interviene, fra gli altri, il presidente Irene Pivetti e il prof Calogero Di Carlo. .

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a pplicativo unicesd Presentiamo un nuovo utilissimo strumento dall'Universidas Centro Studi Salvo D'Acquisto.

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Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

FUNZIONALITÀ: L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197

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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA668" a.a. 17/18 - iscrizioni sempre aperte Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391, 451 che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 541 (IV edizione in corso) hanno riscosso un notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2016/2017, il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA541 (4 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

studi

nel

Corso

di

Laurea

Magistrale

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di

Giurisprudenza.

Per maggiori informazioni: 0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197 mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com (di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Co.Bo.Di.

Salvare l'ambiente e salvare l'economia Ogni Paese ha i propri problemi interni, come una pericolosa perdita di inclusione o una costosa contrazione della crescita. Stiamo apprendendo che le soluzioni non si realizzano senza la comprensione del problema da parte della società e un’ampia volontà di intervento. Ma con il cambiamento climatico, tutti i Paesi condividono anche un problema comune. E sebbene gli esperti abbiano fatto progressi sul piano conoscitivo e siano giunti ad un accordo sugli obiettivi da perseguire, questi obiettivi richiedono da parte della società un sostegno più ampio di quello che attualmente si registra. Come tutti sanno, la maggior parte dei cambiamenti climatici è iniziata con la combustione dei combustibili fossili comportata dall'industrializzazione, che è iniziata alla fine del diciottesimo secolo e che da allora ha prodotto livelli

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crescenti bonica.

di

anidride

car-

Gennaio 2018 Riassumendo

Pag. 1 - Salvare l'ambiente e salvare l'economia Pag. 3 - ARMA

Il clima è già un costo per tutti Una questione fondamentale è che il clima è già peggiorato al punto da diventare costoso per la società e persino pericoloso per la vita: la violenza degli uragani è aumentata in seguito al rialzo della temperatura dell’acqua nei Caraibi. La qualità dell’aria si sta deteriorando sensibilmente in tutto il mondo. E l’innalzamento del livello del mare sta minacciando molte città situate a bassa quota.

Pag. 16 - RAPPRESENTANZA Pag. 18 - ATTUALITA' NEWS Pag. 34 - RUBRICHE

Nel suo recente libro, “Endangered Economies”, l’economista Geoffrey Heal esamina la gamma di misure, pubbliche e private, adottate per bloccare ulteriori cambiamenti climatici. Un punto introdotto da Heal è che il danno – in molti casi, la devastazione – a carico del nostro mondo naturale ha gravi concontinua

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seguenze non solo per l’aria e l’acqua da cui dipendiamo per la nostra esistenza, ma anche per le imprese, che si sono basate su vantaggi naturali gratuiti come l’impollinazione, il ciclo dell’acqua, gli ecosistemi marini e forestali e altro ancora. Pertanto, preservare il “capitale naturale” aumenterebbe il tasso di rendimento del capitale nel settore imprenditoriale. Le imprese reagirebbero investendo di più, aumentando così la produttività dell’economia. E con ciascuno di questi stimoli, potremmo permetterci uno sforzo maggiore che consentirebbe di preservare ulteriormente il capitale naturale globale. Il mondo, quindi, deve rinunciare ad aspirare ad una crescita economica tanto rapida da ridurre il capitale naturale del mondo. Vogliamo una crescita economica che sia “verde”, senza danneggiare o distruggere l’ambiente. Allo stesso tempo, vogliamo migliorare l’ambiente senza fermare l’innovazione e la crescita economica. In una serie di efficaci presentazioni e interviste, l’economista e matematica della Columbia Graciela Chichilnisky sostiene che la sopravvivenza dell’umanità richiede che venga rimossa la CO2 già accumulata nell’atmosfera e che ci sia la sicurezza che essa ne resti fuori. Per coprire i costi, Chichilnisky propone un mercato in cui il carbonio catturato venga venduto per uso commerciale. Un’altra possibile soluzione è “l’agricoltura rigenerativa”, come quella che il biologo Allan Savory ha recentemente introdotto in Patagonia. Se rese proficue, queste innovazioni potrebbero creare un incentivo per gli attori privati ad intraprendere la cattura del carbonio ben al di là di quanto un governo nazionale possa permettersi di perseguire. Tuttavia, il successo dipenderà dal fatto che “l’agricoltura del carbonio” rimanga redditizia anche in un contesto di aumento dell’offerta e quindi di diminuzione dei prezzi.

Il ruolo delle imprese Dovremo anche fare i conti con sfide fondamentali come la continua crescita della popolazione, l’industrializzazione ed una governance debole. E dovremo trovare un equilibrio tra la lotta ai cambiamenti climatici e la sicurezza che la maggior parte delle persone abbia ancora una vita che valga la pena di essere vissuta. Si potrebbe guardare al crescente corpus di ricerche sui cambiamenti climatici e concludere che possiamo stare tranquilli: gli esperti hanno già elaborato ciò che deve essere fatto. Ma gli stessi esperti non sono così ingenui. Sanno che le imprese non controllano se stesse, e riconoscono che molto dipenderà dalla possibilità di utilizzare le ragioni del profitto per il bene sociale. Il problema è che troppe persone ritengono che le imprese, le famiglie ed i responsabili delle politiche si limiteranno a fare ciò che gli esperti raccomandano: tutte le imprese – senza pressione sociale o minacce dello stato – pagheranno per i danni che causano; e tutti i governi finiranno per istituire tasse sul carbonio o accordi “capand-trade” (permessi di emissioni negoziabili) per ridurre ed infine eliminare le emissioni. Un altro problema è che molti danni ambientali non sono facili da controllare. Anche se le grandi aziende pubbliche ritengono opportuno compensare il loro inquinamento, ad esempio, ripiantando le foreste pluviali in America centrale, la terra è arrivata ad avere una popolazione umana enorme ed in continua crescita. Questo presenta delle sfide. Come ha dimostrato alcuni anni fa l’economista Dennis J. Snower, attività individuali distinte – come la pesca, la cottura su fornelli a legna, o il semplice scorrimento dell’acqua – possono contribuire in modo significativo all’inquinamento e al degrado ambientale, ma sono ampiamente ignorate da governi, continua

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comunità ed individui. Stando così le cose, qualsiasi programma per la protezione ambientale deve basarsi sulla “moral suasion”: invitare cioè tutti gli individui, non solo le imprese, a richiamare qualsiasi senso d’altruismo loro dispongano per mettere a freno volontariamente il proprio inquinamento. Gli interessi dei governi Dovremo anche affrontare il fatto che non tutti i governi sono in grado di opporsi ad interessi acquisiti. Le aziende potenti possono farla franca violando le restrizioni ambientali stabilite dal governo, soprattutto se sono la principale fonte di reddito e di occupazione. Ulteriori difficoltà possono sorgere qualora la maggior parte della gente sia ancora povera ma determinata a diventare ricca – ricca come i paesi più ricchi dell’Occidente. In un Paese del genere, il governo potrebbe non essere pronto a tagliare radicalmente le emissioni di carbonio o altri tipi di inquinamento per non perdere l’obiettivo della crescita. È stato stimato che il 20% della popolazione mondiale rappresenta l’80% del consumo mondiale di risorse naturali. Poiché il diritto alla sopravvivenza supera il diritto di ogni Paese di rovinare l’ambiente in cerca di crescita, i Paesi che guidano la lotta contro il cambiamento climatico dovranno essere severi con quelli che pensano che i costi di riduzione delle emissioni siano troppo alti. Infine, le energie rinnovabili potrebbero in futuro porre nuove sfide per salari e occupazione. Secondo l’International Renewable Energy Agency, le industrie eoliche e solari statunitensi hanno creato posti di lavoro – impiegando 777.000 persone nel 2016 – mentre l’industria del carbone ha continuato a perderli. Ma questa non è un’osservazione utile, dato che gli occupati che si riversano in nuove industrie provengono generalmente da altre industrie, non da una vasta schiera di lavoratori disoccupati anche se idonei. Sarebbe assurdo pensare che l’occupazione totale venga incrementata da ogni nuova industria in arrivo. La teoria economica implica che una nuova industria espanderà l’occupazione complessiva solo se il suo metodo di

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produzione è più labor-intensive della media intersettoriale. Tuttavia, non ho ancora visto i dati per il settore delle energie rinnovabili che affrontano questo problema, e non sarei sorpreso se l’industria diventasse ad alta intensità di capitale nel tempo. Ho da tempo sottolineato non solo i benefici materiali del lavoro – principalmente i tassi salariali (dal basso verso l’alto) e i tassi di partecipazione della forza lavoro – ma anche il lato non materiale del lavoro (le varie soddisfazioni che le persone traggono dall’esperienza lavorativa). Ora che l’immaginazione e l’ingegnosità dei nostri esperti e ingegneri ci hanno aiutato a svoltare l’angolo, sarà importante tornare al business: concepire nuovi prodotti e metodi di produzione, testarli sul mercato e impegnarsi per l’innovazione. «La giovane America», disse una volta Abraham Lincoln, «ha una grande passione – una perfetta tensione – per il ’nuovo’». È tempo per tutti noi di essere di nuovo giovani. Mentre si dispiega il progetto di recupero del nostro ambiente e si affrontano e si risolvono le altre sfide internazionali, anche per far rivivere una concezione più antica del lavoro basata sull’esercizio della propria iniziativa e sull’uso della propria creatività. La buona vita deve essere di nuovo intesa come un viaggio personale verso l’ignoto, attraverso il quale si può “agire sul mondo” e “far crescere il proprio giardino” – per essere “qualcuno”. La preoccupazione – almeno la mia preoccupazione – è che le nostre economie nazionali, molte delle quali già altamente regolamentate in nome della stabilità, diventeranno molto più regolamentate in nome di un’economia verde. Certo, può esserci la necessità di molti regolamenti, ma dobbiamo stare attenti nei nostri sforzi per salvare il pianeta a non soffocare all’origine ciò che rende la vita degna di essere vissuta. . Edmund S. Phelps

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ARMA

Il governo sceglie i vertici, il comandante Giovanni Nistri alla guida dei Carabinieri

22 dicembre 2017 Il Consiglio dei ministri ha ratificato la nuova nomina del comandante generale dei carabinieri. Alla guida dell'Arma arriverà, dal 15 gennaio, il generale Giovanni Nistri, ora al vertice del comando interregionale Ogaden dall'aprile 2016, con sede a Napoli. Nistri, 61 anni, prenderà il posto del generale Tullio Del Sette, comandante

generale dei Carabinieri dal gennaio del 2015, anche lui già prorogato per un anno. L'accordo era stato già raggiunto giovedì sera grazie all'asse tra Palazzo Chigi e Quirinale. Oggi il Consiglio dei ministri ha ratificato la nomina del comandante generale. www.iltempo.it

I C a ra b i ni e ri : "Individuati i complici di Igor"

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telefoniche, ambientali, pedinamenti che

Non si fermano le indagini su Norbert Feher, il criminale serbo meglio noto con l'appellativo di Igor "il russo", accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri e della guradia provinciale Valerio Verri, commessi a Budrio, in Emilia-Romagna, poco prima di sparire dalla circolazione, nonostante la massiccia caccia all'uomo messa in atto nei suoi confronti. Il killer, dopo mesi di latitanza, è stato arrestato il 15 dicembre scorso, in Spagna, dopo aver ucciso altre tre persone (due agenti della Guardia civil e un civile), evento che ha aperto una nuova fase d'inchiesta, quella volta all'individuazione dei presunti complici che lo avrebbero aiutato dapprima a eclissarsi nelle campagne romagnole e, successivamente, a espatriare. A dare conto della fase delle indagini è stato il colonnello Valerio Giardina, comandante dei Carabinieri di Bologna il quale, durante la relazione sull'attività del comando nel 2017, ha spiegato che "dopo l’omicidio del barista di Budrio, Davide Fabbri, sono iniziate intercettazioni Page 4

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hanno permesso l’individuazione di chi gli ha dato una mano" e "delle cellule di riferimento della latitanza e dei canali". Il video dell'omicidio

E, proprio in relazione al primo omicidio

commesso a Budrio, sono stati diramati nuovi filmati, nei quali è possibile ripercorrere tutta la drammatica sequenza dell'assassinio del barista Fabbri: nel video, in particolare, viene chiaramente mostrata la strenua resistenza opposta dall'uomo a Feher, entrato nel locale in tuta miemetica, volto semicoperto e fucile alla mano.

L'arma, in quei tragici istanti, viene strappata al criminale da Fabbri (durante la colluttazione viene esploso un colpo a terra) il quale, successivamente, lo insegue nel retro del negozio tentando di colpirlo: Igor, fuggendo, estrae la pistola con cui ucciderà il barista qualche istante dopo.

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M e s i di ca cci a Un filmato inquietante che mostra il coraggioso tentativo di Fabbri di sventare la rapina nel suo locale (nel quale, in quel momento, si trovavano due avventori) e la glaciale crudeltà di Feher, che lo uccide spietatamente. A seguito del secondo omicidio, quello di Verri, avvenuto una settimana più tardi, la campagna ferrarese è stata pattugliata giorno e notte nel tentativo di rintracciare qualunque traccia dell'assassino. Di lui, però, nonostante il dispiegamento di 1.600 pattuglie di carabinieri, 963 di squadre operative di supporto (Sos) e aliquote di primo intervento (Api), 350 posti di osservazione

e allarme predisposti, 1.820 rastrellamenti e 81 perlustrazioni con cani (di cui otto con risultati positivi), sono state rinvenuti solo alcune tracce di passaggio: nessun indizio concreto, nessun segno tangibile del suo percorso fin oltre la frontiera. Ora un nuovo spiraglio aperto dalle indagini: qualcuno lo ha aiutato e, probabilmente, presto si saprà anche chi. I risultati, secondo quanto previsto dal colonnello Giardina, dovrebbero arrivare entro la metà dell'anno venturo. www.interris.it

Uno Bianca, la commemorazione della strage del Pilastro ha ferite 103 li facciamo mettere in carcere

04 gennaio 2018

C’è anche il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, alla 27esima commemorazione della strage del Pilastro. La sera del 4 gennaio del 1991 la banda della Uno Bianca uccise tre giovani carabinieri, Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini Un anniversario caratterizzato, oltre che dal dolore, anche dalla notizia che due dei fratelli Savi, Fabio e Roberto, componenti della banda della Uno Bianca, sono ora nello stesso carcere a Bollate, nel milanese. “Su quei signori sapete come la penso dice Anna Maria Stefanini, madre di Otello – , che solo qui da noi possono succedere queste cose. Chi ha ucciso 24 persone e ne Page 5

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insieme. Gli diamo un lavoro, li facciamo divorziare, sposare. Perché gli assistenti sociali e i giudici dicono che la legge è questa. No, la legge non è questa. La legge la interpreta ognuno a suo modo e questa è una vergogna“. Noi non possiamo non comprendere l’amarezza e la preoccupazione. Io personalmente non posso non condividere“ dice il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, al termine della cerimonia. “Anche quest’anno, a pochi giorni ormai dall’ultimo mio di servizio come comandante generale e come Carabiniere non sono voluto mancare - ha detto il generale - Per stringerci tutti accanto ai familiari. Così come non sono mancato in occasione degli anniversari dell’uccisione degli altri due carabinieri Cataldo Stasi e Umberto Erriu». E’ nostro dovere ricordarli con profonda gratitudine e rispetto - dice il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - “E’ l’abbraccio di tutta l’EmiliaRomagna con cui stringo i loro familiariprosegue il presidente-. Lo dobbiamo a loro e a tutte le persone per bene di questa comunità’.

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Napoli, procura a polizia, carabinieri e vigili: “Basta foto degli indagati ai giornali”

05 gennaio 2018 La Procura della Repubblica di Napoli bacchetta le forze dell’ordine che spesso trasmettono tali immagini agli organi di stampa e dichiara dunque battaglia ai giornalisti che vogliano pubblicare sulle rispettive testate le fotografie degli arrestati o degli indagati. Il capo della Procura, Giovanni Melillo, ha infatti inviato una circolare a tutte le forze dell’ordine in cui si chiarisce che la diramazione delle fotografie segnaletiche per la successiva pubblicazione violerebbe addirittura la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Il procuratore capo chiede a tutti di «assicurare la più scrupolosa osservanza del divieto di indebita diffusione di fotografie o immagini di persone arrestate o sottoposte ad indagini nell’ambito di procedimenti la cura dei quali competa a questo ufficio, segnalando preventivamente le specifiche istanze investigative o di polizia di prevenzione ritenute idonee a

giustificare eventuali, motivate deroghe al principio sopra richiamato». Melillo sostiene che un arrestato sia in condizioni di “particolare vulnerabilità” e per questo non dovrebbe essere diffusa la sua immagine. Riservatezza, identità personale e il diritto alla protezione dei dati personali diventerebbero i principi da seguire, chiarendo che non vanno pubblicate foto se non per “motivi di interesse pubblico”. La circolare è stata trasmessa a tutti gli organi di vertice di polizia, carabinieri, guardia di finanza, ma anche alla Prefettura di Napoli, in modo da garantire anche la diffusione nei comandi di polizia municipale, ma solo “per conoscenza” al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania https://napoli.fanpage.it

Sicurezza: accordo Regione - Carabinieri

06 gennaio 2018 Venezia Il comandante generale dell’arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, hanno sottoscritto oggi a Palazzo Balbi uno schema di protocollo d’intesa per la promozione di iniziative a sostegno dell’adeguamento infrastrutturale di potenziamento della funzionalità dei presidi territoriali dell’Arma. In concreto, ha spiegato Zaia, la Regione ha recuperato Page 6

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circa un milione di euro di fondi europei Fsc che saranno destinate all’infrastrutturazione di quattro caserme dei carabinieri: quelle di Ponte nelle Alpi (Belluno), Agna (Padova), Silea (Treviso) e Pastrengo (Verona). “E’ l’espressione della volontà della Giunta – ha detto Zaia – di dire grazie ai carabinieri, che fanno parte della nostra società, perché i veneti, a differenza di altre parti d’Italia, non si allarmano davanti a una divisa, ma sono felici. Noi vogliamo fare in modo che le divise siano sempre più presenti, in maniera capillare, sul nostro territorio”. (ANSA)

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FAVARA – RICERCATO DA QUASI DUE ANNI, CATTURATO NELLA NOTTE MENTRE TENTAVA DI SCAPPARE IN GERMANIA 07 gennaio 2018 Era ricercato da quasi due anni. Catturato nella notte mentre tentava di scappare in Germania. Epifania amara per un agrigentino. Arrestato anche un favoreggiatore. Nella calza, la notte dell’Epifania, non ha trovato né zucchero, né carbone. Solo le manette ai polsi che gli hanno fatto scattare i Carabinieri della Tenenza di Favara. È finita così, ad una fermata degli autobus, la fuga di Dario Micalizio, 35enne di Agrigento, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti. Gli investigatori gli stavano col fiato sul collo già dal giugno 2016, quando si era sottratto ad un ordine di carcerazione per scontare la pena di quasi un anno di reclusione per droga. Da quel momento era sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine. I primi sospetti della presenza sul territorio del fuggitivo, i Carabinieri li avevano avuti già prima delle vacanze di Natale, quando alcuni movimenti sospetti dei suoi familiari avevano portato a ritenere che il Micalizio potesse voler trascorrere in famiglia le feste di Natale. I sospetti si sono rivelati realtà questa notte, quando, intorno alle tre, è scattato il blitz dei Carabinieri di Favara. Una decina di militari in borghese si sono messi sulle tracce di un’utilitaria di colore nero, con a bordo due uomini, uno dei quali

fortemente rispondente alla descrizione in possesso dei militari. Dopo pochi minuti, la decisione di far intervenire una pattuglia che sorprendeva gli occupanti nei pressi di una fermata degli autobus di lunga percorrenza, uno dei quali diretto in Germania. Il Micalizio, vistosi braccato, non ha opposto resistenza ed ha ammesso la sua reale identità, confessando di essere in partenza per la Germania, dove, con tutta probabilità, aveva già trascorso, prima di Natale, tutto il periodo di irreperibilità. A lui è stato subito notificato un ordine di carcerazione, che era stato emesso nel giugno del 2016 dalla Procura Generale della Repubblica, a seguito di una condanna della Corte di Appello di Palermo, con l’accusa di spaccio continuato di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti approfonditi sul suo accompagnatore, hanno portato al convincimento che questi stesse favorendo l’elusione della pena del Micalizio. Pertanto, anche per Antonio Prinzivalli, 47enne di Agrigento, anch’egli noto per i suoi precedenti, è scattato l’arresto con l’accusa di favoreggiamento personale. Il Micalizio è stato subito portato al carcere Petrusa del Capoluogo, mentre il complice è stato trattenuto dai Carabinieri in attesa del rito direttissimo. www.sicilianonpress.com

Rubiera: addio a Sessa, ex comandante dei carabinieri 07 gennaio 2018 Rubiera piange la morte del luogotenente Giovanni Sessa, comandante della stazione dei carabinieri del paese dal 1990 al 2003, ex consigliere comunale e recentemente impegnato nei servizi di presidio del Page 7

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territorio come volontario dell’Associazione nazionale carabinieri.

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L’ex militare si è spento a 67 anni per una grave malattia. A stringersi attorno al dolore della moglie, delle figlie e dei familiari tutti non è solo la comunità rubierese ma anche quella di Reggio Emilia e Guastalla, dove il luogotenente aveva svolto il suo servizio. Dal 1974 al 1977 Sessa come vicebrigadiere era stato al Nucleo radiomobile di Guastalla. Poi per tredici anni, sino al 1990, era stato al comando provinciale di Reggio. Qui aveva ricoperto vari: fu dapprima addetto al Nucleo operativo della compagnia, poi al Nucleo operativo del Reparto operativo e infine fu comandante del Nucleo Informativo. Dal settembre 1999 a marzo 2000 aveva partecipato alla missione di pace in Kosovo con la Multinational security Units (Msu) ottenendo la medaglia Nato. Durante la sua carriera aveva ottenuto la medaglia d’argento di lungo comando, la croce d’oro per anzianità di servizio e la Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare. Il 27 dicembre 1999 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli aveva conferito il titolo di Cavaliere al merito. Sessa era stato uno dei promotori un anno fa della sezione rubierese dell’Associazione nazionale carabinieri, di cui era vicepresidente. Grazie a questa iniziativa continuava ad impegnarsi per la sicurezza dei rubieresi, questa volta nelle vesti di

volontario. Aveva voluto che la sezione fosse intitolata a Filippo Merlino, il carabiniere ucciso nell’attentato terroristico di Nassiriya in Iraq: i due militari avevano prestato servizio insieme sia nel territorio Reggiano che in Kosovo. Arruolandosi nell’Arma Giovanni Sessa aveva seguito una tradizione di famiglia: il nonno era stato un Cavaliere di Vittorio Veneto, il padre poliziotto, il fratello maresciallo dei carabinieri. Nato a Mercato San Severino (in provincia di Salerno) nel gennaio 1951, lascia la moglie Fiorenza Bianchi e le figlie Michela ed Elena. L’ex militare viveva in via Matteotti a Rubiera. Stimato e benvoluto da tutti per le sue doti umane e professionali, la notizia della sua morte ha fatto presto il giro della provincia. I funerali si terranno lunedì, alle ore 14,20 partendo dalla casa del commiato, giungendo in Corso Cairoli da dove partirà il corteo funebre per la chiesa di Rubiera. Sessa era anche stato consigliere comunale e nel 2014 si era candidato nella lista del candidato sindaco Marco Benati. I famigliari chiedono che eventuali offerte in memoria del loro caro siano devolute all’Associazione nazionale carabinier sezione di Rubiera. www.gazzettadireggio.gelocal.it

R e g i o n e : a c c e l e ra z i o n e s u l l e t re c a s e rm e d e i c a ra b i n i e ri

08 gennaio 2018 La Regione accelera l’iter burocratico per la realizzazione di tre nuove caserme dei carabinieri a Loreto Aprutino, Manoppello e Giulianova. Si avviano a concretizzazione i progetti di realizzazione dei tre nuovi presidi di sicurezza nei comuni di Manoppello, Loreto Aprutino e Giulianova. Le tre nuove caserme dei carabinieri sono state oggetto dell’incontro che oggi si è svolto in Regione a Pescara tra il governatore Luciano D’Alfonso e i rappresentanti degli enti comunali interessati dai progetti e Page 8

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dell’arma dei carabinieri, con l’obiettivo di stringere i tempi sulla procedura burocratica relativa alla pubblicazione dei bandi di gara. “Entro la fine di febbraio saranno pubblicati i bandi di gara e poi si partirà finalmente con la cantierizzazione delle opere”, ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. “L’investimento per questi tre progetti è di oltre tre milioni di euro”. www.rete8.it

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Un asilo... in caserma, la Pinotti posa la prima pietra

08 gennaio 2018 Genova - Si è tenuta poco prima delle 11 a Sturla, nella caserma Vittorio Veneto dei carabinieri in via Brigata Salerno, la cerimonia di posa della prima pietra dell’asilo che sarà realizzato all’interno della struttura. Alla cerimonia erano presenti la ministra della Difesa, la genovese Roberta

Pinotti, il comandante generale dei carabinieri, Del Sette, e quello della Legione Vittorio Veneto, Nardone.Secondo quanto spiegato, «l’asilo nido che sorgerà all’interno della Legione Carabinieri Liguria potrà ospitare 30 bambini». www.ilsecoloxix.it

'Ndrangheta, 169 arresti in tutta Italia e in Germania. Anche presidente provincia Crotone 09 gennaio 2017

Una holding criminale in grado di schiacciare il crotonese e asfissiare diversi laender in Germania. Un'associazione criminale feroce, in grado di occupare le istituzioni in diversi centri del crotonese. È questa la rete costruita nel tempo dal clan Farao-Marincola di Cirò Marina, disarticolata oggi dalla Dda di Catanzaro con una maxioperazione da 169 arresti. Su richiesta del procuratore capo Nicola Gratteri, i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Crotone hanno arrestato non solo capi e gregari del clan che ha fatto di Cirò il proprio feudo, ma anche diversi amministratori locali, fra cui tre sindaci della zona e il presidente della provincia di Crotone, Nicodemo Parrilla, considerato "uno dei rappresentanti della cosca in seno all'amministrazione comunale di Cirò Marina". Eletto un anno fa con il 62% con la lista Prossima Crotone, movimento che fa riferimento alla consigliera regionale Flora Sculco - che attualmente appoggia il governo regionale a trazione dem di Mario Oliverio, ma "in provincia" ha giocato contro il Pd - Parrilla è considerato "uno dei rappresentanti della cosca in seno all'amministrazione Page 9

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comunale di Cirò Marina". Per i magistrati, Parrilla - attualmente anche primo cittadino di Cirò - "ha sempre usato gli incarichi elettivi appena citati per curare gli interessi della consorteria". Ma non sarebbe il solo. Per i magistrati uomo dei clan sarebbe anche il suo predecessore, Roberto Siciliani, eletto nel 2011 con la lista civica di centrodestra "Unione Popolare per Cirò Marina" sostenuta da I Demokratici, Udc, Fli, Mpa, così come i suoi fratelli, l'imprenditore Mario e l'ex assessore comunale Nevio. Diretta espressione dei Farao-Marincola, con i quali è imparentato, sarebbe anche il vicesindaco di Cirò Marina e assessore ai tributi, Giuseppe Berardi, eletto con la lista civica Cirò in rete, mentre è accusato di concorso esterno il presidente del consiglio comunale Giancarlo Fuscaldo. Dal 2006 ad oggi, tutti quanti hanno a vario titolo lavorato all'interno dell'amministrazione, piegandola - emerge dall'inchiesta - agli interessi e agli affari del clan, che grazie ai "suoi" politici ha potuto contare su appalti, prebende e concessioni.

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Ma Cirò Marina non è l'unico centro del crotonese in cui la democrazia è stata scippata. Anche nei Comuni limitrofi il clan è stato in grado di imporre i propri uomini all'interno dell'amministrazione. In manette sono finiti infatti il sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano (Pd), accusato di concorso esterno, il vicesindaco di Casabona, Domenico Cerelli, eletto con la lista civica Ci siamo, il suo predecessore, Giuseppe Benincasa, il sindaco di Mandatoriccio Angelo Donnici (Pd, eletto con una lista civica), e il suo vice Filippo Mazza. Tutti quanti sono a vario titolo considerati diretta espressione o a disposizione del clan, cui negli anni avrebbero garantito appalti e affari, in più di un caso comuni e nei più diversi settori. Dalla gestione dei servizi e dei beni amministrati dal comune di Cirò, allo smaltimento rifiuti, dai servizi portuali al mercato del pesce, dai servizi funebri al gioco on line, dalle lavanderie ai tagli boschivi, passando per la distribuzione di prodotti alimentari, carta e plastica per alimenti, prodotti da forno e bevande, i Farao-Marincola controllavano tutto. In mano al clan era finito anche il centro di accoglienza per minori migranti di Cirò Marina, dove erano gli uomini dei Farao Marincola ad occuparsi delle forniture di beni e servizi ospiti, dei pagamenti dei fornitori - tutti ovviamente legati a famiglie di 'ndrangheta del disbrigo delle pratiche amministrative anche finalizzate alla erogazione dei fondi

ministeriali, della del pagamento interessi del clan Calabria, né al

gestione del personale e degli stipendi. Ma gli non si limitavano né alla Centro e Nord Italia.

Tredici persone sono state arrestate in Germania grazie alla collaborazione della Dda catanzarese con tre diverse procure tedesche. Storicamente presenti in e nel Baden-Württemberg, Renania Settentrionale-Vestfalia e in Sassonia, i FaraoMarincola - hanno scoperto gli investigatori - erano riusciti a strutturare un'ampia rete commerciale in grado di imporre a ristoranti e pizzerie l'acquisto di diversi prodotti del crotonese, dalla pasta per la pizza al vino di Cirò. Un business che i clan progettavano di allargare anche alla Svizzera, dove più di uno degli uomini dei Farao poteva contare su agganci e contatti. Di fatto - emerge dall'inchiesta - il clan poteva contare su una vera e propria holding criminale, ramificata anche in Nord e Centro Italia, tra Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Lazio, in grado di garantire ai Farao-Marincola affari per milioni di euro. Nel corso dell'operazione, sono stati sequestrati beni del valore di oltre 50 milioni di euro, incluse società e aziende dei più diversi settori, tutti riconducibili agli uomini del clan. www.repubblica.it

Due anni dalla morte di Sciannaca, commemorazione nel Catanese 10 gennaio 2018 Nella giornata di ieri, in Militello Val di Catania, è stato commemorato il 2° Anniversario dalla scomparsa dell’Appuntato Scelto M.O.V. dell’Arma Gianluca Sciannaca. Il militare, nel pomeriggio del 9 gennaio 2016 a Ramacca, con il Comandante di Stazione ed un commilitone interveniva all’interno di un’abitazione ove era stato Page 10

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segnalato un furto. Durante la ricerca degli autori del reato all’interno dello stabile, nell’ispezionare il sottotetto nel quale era presente un lucernario sovrastante la tromba delle scale, una delle lastre di vetro cedeva sotto il peso del militare che precipitava da un’altezza di circa 12 metri, decedendo a causa delle gravissime ferite riportate.

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La cerimonia si è svolta con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba del militare, alla presenza di un picchetto d’onore e successivamente con la celebrazione della Santa Messa a suffragio nella Chiesa di San Benedetto. Alla cerimonia, con i familiari del militare, hanno partecipato il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Gen. B. Riccardo Galletta, Il Comandante Provinciale di Catania, Col. Raffaele

Covetti, i Comandanti delle Compagnie di Palagonia e Caltagirone, i Sindaci di Militello in Val di Catania e Ramacca, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Scordia, Raddusa, Vizzini, Caltagirone, Grammichele e Francofonte e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. www.nuovosud.it

Carabinieri, inaugurata la nuova centrale operativa: controlla 2.500 telecamere 10 gennaio 2018 Per il generale De Vita: «La ristrutturazione della centrale operativa si inserisce nell'architettura della sicurezza nella Capitale: tra l'attuazione del 112 Nue, l'interconnessione tra le centrali operative delle forze dell'ordine e il piano coordinato di controllo del territorio». Tecnologie d'avanguardia, interconnessione e ottimizzazione degli spazi. Inaugurata la nuova centrale operativa del Comando provinciale dei carabinieri di Roma. Presenti, tra gli altri, la sindaca Virginia Raggi, il prefetto Paola Basilone, il questore Guido Marino, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale Tullio del Sette, il comandante provinciale di Roma, il generale Antonio de Vita e il capo della centrale operativa il maggiore Alessandro Starace.

Soddisfazione espressa dal prefetto Basilone: «È uno strumento di prevenzione, ma anche di indagine. Attraverso questo grande fratello è possibile portare a casa risultati straordinari e testimonia anche che siamo una grande squadra». . www.ilmessaggero.it

Ambienti ristrutturati e software moderni nella centrale del Comando dei carabinieri di piazza San Lorenzo in Lucina. Oltre 2500 telecamere posizionate in città visionate in tempo reale e in interconnessione con le altre sale operative. Spazio anche ai social network con un nuovo software. «È una centrale operativa completamente rinnovata con soluzioni più all'avanguardia - ha detto il generale Del Sette architettonicamente studiata per sposare la parte antica con la modernità».

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Napoli, il ritorno di Tomasone: «Ritrovo una città completamente diversa» 11 gennaio 2018

completamente diversa da quella di oggi». Un ritorno, dunque, per Tomasone a distanza di anni. Da giovane ufficiale ha lavorato nelle compagnie del centro di Napoli, mettendo a segno operazioni di peso contro i clan della zona. Tra le sue indagini, anche quella sul traffico di stupefacenti, attraverso la quale fu scoperta la dipendenza dalla cocaina di Maradona. Lascia, dopo essersi insediato al comando interregionale nel 2016, Giovanni Nistri destinato al comando generale a Roma. «I dati vanno sempre confermati e analizzati ha ricordato - però, per quanto riguarda tutta l'attività dell'arma nelle cinque Torna a Napoli da generale Vittorio regioni che compongono il comando, l'80% Tomasone, a capo del Comando circa dei reati che segnalati e denunciati interregionale Ogaden che comprende su sono stati perseguiti dalle parti operanti Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, sul territorio». Basilicata. Oggi la cerimonia di insediamento, quando l'uscente Giovanni «Napoli è una città splendida, meravigliosa Nistri ha passato il testimone a Tomasone, - ha evidenziato Nistri - ha tanti problemi alla presenza di Tullio del Sette, che non possono essere risolti solo con la ma anche con la comandante generale dell'Arma. repressione, «Una soddisfazione personale e prevenzione». Una prevenzione fatta non professionale - ha affermato - Il ricordo che solo «tecnicamente» dalle forze dell'ordine, ho di Napoli mi rimane sempre vivo, sono ma che preveda «il coinvolgimento delle passati tanti anni, sono cambiati i ruoli, ho forze migliori di questa società, delle altre conosciuto Napoli in una attività istituzioni, degli intellettuali, per creare un territoriale investigativa, ora ci torno con percorso organico che consenta al giovani altre responsabilità che non devo mai soprattutto coloro di alzare la testa per nemmeno per un momento dimenticare».. guadagnarsi quel destino che meritano». Tomasone, nel corso del suo discorso di insediamento, ha spiegato che «riannoda i fili di una storia passata con quella che www.ilmattino.it oggi comincia. Ho lasciato una Napoli

Statuine presepe recuperate dai carabinieri: v a l g ono m i l i oni 12 gennaio 2018 Statuine presepe del Settecento sono state recuperate dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Il valore di queste statuine, che erano state rubate nel Napoletano, sarebbe pari a svariati milioni Page 12

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di euro. Si tratta di un vero e proprio tesoro d’arte, formato da più di duecentocinquanta personaggi del presepe, che sono stati recuperati al termine di una continua

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indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Isernia. Statuine presepe recuperate

pecorelle. Solamente il pastorello era stato risparmiato. Particolarmente esterrefatti di fronte al furto i fedeli, dopo la comunicazione da parte di Don Meli relativa alle statuine rubate. In quella occasione, il valore delle statuine che sono state rubate era di circa duemila euro. Un fatto simile è successo anche a Venezia, dove dei vandali hanno strappato e rubato le statuine del piccolo presepe presente in Piazzetta dei Leoncini.

Si tratta di un vero e proprio tesoro d’arte quello che è stato recuperato dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Nello specifico, il materiale recuperato è composto da oltre duecentocinquanta personaggi del presepe di fattura Settecentesca: angeli eterei, cavalieri, pastorelli. Tale ritrovamento è avvenuto al termine di una indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Isernia. Queste preziose statuette, che erano state rubate nel Napoletano, varrebbero svariati milioni di euro.. Tutti i particolari relativi all’indagine e all’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa nella sede del comando dei carabinieri Tpc.

In particolare, quelle statuine erano state collocate alla vigilia di Natale dall’associazione culturale WSM (W San Marco) Venexia Capital ai piedi dell’enorme albero, dono alla città da parte del Comune di Asiago. Ad accorgersi del furto, avvenuto il giorno dell’Epifania, sono stati alcuni soci dell’associazione che ogni giorno passavano a San Marco per controllare le condizioni del presepe. poi, mentre stavano andando a collocare i tre re magi, l’amara scoperta. Dei ladri erano già passati, riuscendo a portare via tutte le statuine della Natività e anche la bandierina. Insomma, sembra proprio che quello di rubare le statuine del presepe sia diventata una cattiva abitudine. Ma in alcuni casi la refurtiva viene anche recuperata. www.notizie.it

A questa conferenza stampa parteciperanno in particolar modo il procuratore della Repubblica di Isernia Paolo Albano e il comandante dei carabinieri Tpc Fabrizio Parrulli, che spiegheranno tutti i dettagli realtivi all’inchiesta e al materiale che è stato ritrovato. Gli altri casi Quello descritto in precedenza non è stato l’unico episodio relativo ad un furto di statuine presepe avvenuto negli ultimi tempi. A dicembre, infatti, sono state rubate alcune statuine nella chiesa di Santa Lucia in via Campobello, nella zona sud di Castelvetrano (in provincia di Trapani). In quella circostanza, i ladri sono riusciti a portare via degli scatoloni in cui erano state conservate le statue di Giuseppe, Maria, dei re Magi, di vari pastorelli e Page 13

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ARMA - CALENDARIO CONCORSI

Ruo l o

D a t a i ni z i o

S c a d e nz a d o ma nd e

Uf f i c i a l i

1 0 /0 1 /2 0 1 8

0 8 /0 2 /2 0 1 8

St a t o In Atto

Concorso, per esami, per l'ammissione al 200° Corso dell'Accademia per la formazione di base degli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri.

Per problematiche di natura tecnica scrivere a webmaster@carabinieri.it indicando nell'oggetto il codice concorso e il numero della domanda. Per informazioni relative al bando di concorso scrivere a carabinieri@carabinieri.it oppure contattare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico al n. 0680982935 dal lunedì al venerdì dalle ore 08:30 alle ore 13:30 e dalle 14:30 alle ore 16:30 e il sabato dalle ore 08:30 alle ore 12:00.

AVVERTENZA Si precisa che qualora il concorrente, pur dichiarando, per la propria identificazione, di avvalersi di un indirizzo di PEC (Posta Elettronica Certificata - art.4, comma 9, del bando), inserisca nel campo "INDIRIZZO EMAIL", un indirizzo di posta elettronica standard, la domanda sarà irricevibile, con la conseguente esclusione dall'iter concorsuale. In tal caso dovrà presentare, nei termini indicati dal bando di concorso, una nuova domanda utilizzando questa volta una PEC (Posta Elettronica Certificata) intestata al medesimo o qualora minorenne agli esercenti della potestà genitoriale.

Presenta la domanda ON-Line

www. ca ra b i n i e ri . i t

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO DEL TRIENNIO 2016 2017 E 2018. COSA C'E' E COSA CI PUO' ESSERE...L'ANALISI REALE DELLO STATO DELLE COSE. IL 9 GENNAIO IL SECONDO INCONTRO. SARA' DECISIVO ? Il primo contratto di lavoro dopo lo sblocco dei contratti. Per il triennio ci troviamo solo 85 euro lorde medie pro-capite per il 2018 e arretrati per gli anni 2016 e 2017 che riguardano solo la vacanza contrattuale. Trattasi di meno di 300 euro totali di arretrati. E' le indennità accessorie ? Il 9 gennaio ci sarà il secondo incontro. AI carabinieri devono avere almeno 200 euro di aumento stipendiale! Un affermazione bella per me carabiniere e mi piace poterla dire quando ci sono le occasioni per farlo. Qui si ferma il delegato cialtrone che deve prendere per i fondelli il collega utilizzando le dinamiche che sconosce per ovvi motivi, si occupa della quotidianità delle dinamiche del reparto e non puo' certo seguire e approfondire cio' che riguarda contratti e rapporti con le istituzioni. Qui entra in campo il delegato professionale e carabiniere anch'esso, che non vuole prendere per i fondelli il collega perchè è come se lo facesse a se stesso. Quasta onestà intellettuale, di pochi, è certo un dato certo da oltre cinque anni su questa piattaforma pianetacobar e per tutti coloro che hanno condiviso questo metodo, innovativo, ma che costa il sacrificio di onestà, trasparenza, leatà e prendersi responsabilità mettendoci la faccia...sempre e comunque. La legge sul contratto di lavoro per il pubblico impiego incolude tutti, proprio tutti i dipendendi pubblici, circa 2 milioni e mezzo ivi inclusi i 250mila appartenenti al comparto difesa e sicurezza. Quindi se il Governo deve dare 200 euro al carabiniere, vanno date per legge al 2.500.000 di impiegati pubblici. Questo contratto di lavoro che riguarda il triennio 2016-2018, è il primo che facciamo unito, normativo ed economico. In passato avveniva in fasi differenti, poi con legge si è prtato il contratto di lavoro ad un triennio e normo-economico. Quindi significa che lo stanziamento e le cifre di cui si parla, includano tutto. Su questo noi dobbiamo fare puntualizzazioni e non possiamo accettare che per entrambi gli aspetti, fisso ed indennità, si possa pensare alla stessa cifra che si stà stanziando per tutti. Noi non dobbiamo perdere di vista che quando si dice "fisso" si intende l'incremento, l'aumento della parte stipendiale fissa che incide sul calcolo della pensione. Diverso è per le indennità che, invece, non incidono sulla maturazione pensionistica. E' anche dovuto il tenere attenzione su tutto cio' che possa incidere positivamente sull'incremento di tutto cio' che alimenta la parte previdenziale. Si, perchè non dimentichiamo che, nonostante l'importante intervento del riordino sulla parte previdenziale, le pensioni dei piu' giovani non sono state sanate al punto di potersi chiamare pensioni adeguate per un appartenente alla nostra istituzione e per una pensione dopo una vita a rischio per quasi 40 anni. Ma intanto analizziamo insieme cosa è successo nell'incontro sul contratto di lavoro al Ministero Funzione Pubblica il 22 dicembre 2017. Sono stati presenti tutti i vertici dei vari Ministeri del Governo. Nella prima parte della riunione c'è stata la presa d'atto che, nella Legge di Bilancio 2018 sono stati mantenuti gli impegni relativi allo stanziamento di risorse che avrebbero garantito al personale del Comparto DifesaSicurezza incrementi medi stipendiali pari a € 85 lordi mensili pro-capite. Questo è stato fatto in linea con la restante parte del Pubblico lmpiego che aveva già avuto stanziato continua

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Notizie dalla Rappresentanza tali risorse per cui già era stata chiuso l'accordo contrattuale. Inoltre a riconoscimento della specificità del Comparto, sono state individuate risorse con un ulteriore appostamento, ripartite in 50 Milioni di euro per il 2018, 100 per il 2019 e 150 dal 2020. Somme poi da ripartire con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per Forze Armate, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco. Tra l'altro tutto questo finalizzato a rivalutare le misure orarie per lo straordinario e il trattamento economico accessorio, le indennità. Questo riconoscimento dell'impegno del Governo è stato espresso da tutte le sigle sindacali e rappresentanze militari del CoCeR, salvo quella del CoCeR carabinieri. I lavori sono proseguiti dove il Dipartimento della Funzione Pubblica ha proposto alle rappresentanza sindacali e militari di sviluppare la fase contrattuale in una prima fase, breve e da chiudere in tempi brevissimi, in cui si vuole rendere operativi gli incrementi stipendiali per una stima di 85 euro lordi pro-capite mensili, con relativi arretrati che riguardano meramente la vacanza contrattuale dal gennaio 2016 al dicembre 2017. Quindi 24 mesi di indennità di vacanza contrattuale, circa dodici euro mensili, un totale di circa di poco meno di 300 euro. Poi in una seconda fase, cosiddetta "coda contrattuale", affrontare la revisione degli istituti normativi e del trattamento economico accessorio, le indennità. Qui ripartire le risorse aggiuntive incluse nella legge di bilancio 2018, sopra specificate. Le rappresentanze sindacali delle forze di polizia hanno aderito alla proposta del Governo, pur riservandosi di fare un esame concreto della ripartizione degli incrementi economici messi a disposizione del comparto nella manovra di bilancio del 2018. I Co.Ce.R. delle forze armate e della Guardia di Finanza hanno espresso delle riserve, mentre per il CoCeR Carabinieri è stato espresso un parere contrario. Al termine dell'incontro il Dipartimento Funzione Pubblica ha preannunciato che il Ministero Economia e Finanze avrebbe partecipato alle amministrazioni le varie ipotesi di ripartizione delle risorse relative a questa cosiddetta prima fase, perchè si potessero fare approfondimenti. La riunione è stata cosi' rimandata alla ripresa dei lavori al 9 gennaio 2018 presso la Funzione Pubblica con l'obiettivo di concludere e rendere immediatamente operative le risorse economiche. Ora vediamo quali saranno le posizioni delle parti sindacali e rappresentanze militari a fronte di quelli che saranno i maggiori dettagli della ripartizione risorse e la prospettiva delle disponibilità su quelle accessorie. Noi, non possiamo certo non tener conto che l'intervento del miliardo di euro a regime fatto per il riordino dei ruoli eclusivamente per il comparto difesa e sicurezza non sia degno di una scelta di Governo che ha dato risposte concrete agli uomini e donne in divisa, a fronte di canti e cantilene recitate a vuoto da 20 anni. Si, certo che ne dobbiamo tener conto, assolutamente si. Ma non possiamo perdere di vista che i nostri contratti bloccati, si sbloccati da questo Governo, debbano avere un aumento relazionato ad anni e anni di stipendi fermi a guardare un economia sociale che ci ha portati ad essere piu' vicino alla famiglie piu' povere che a quelle che possono svolgere una vita familiare e sociale dignitosa. I soldi è vero che questi sono quelli stanziati, ma proprio perchè questo Governo ha mostrato coraggio, serietà ed una scelta vera sulla sicurezza e sugli uomini e donne che operano per il settore, si puo' fare uno sforzo prendendo un impegno certo, dove con operazioni di defiscalizzazione si puo' dare una risposta economica concreta per dare forza economica agli stipendi delle famiglie di chi opera ogni giorno rischiando la vita per garantire ordine e sicurezza in ogni angolo del nostro bel paese. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 06 gennaio 2018

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I v e ri s e rv i d e l m a l e 19 dicembre 2017 Siamo gente che fa sul serio. Abbiamo scritto una Legge Fondamentale molto impegnativa, quanto semplice da capire, chiara, inequivocabile. L'abbiamo affidata al voto e l'abbiamo scelta. L'abbiamo fatta nostra e ci abbiamo costruito sopra lo Stato, imperfetto per carità, sempre insufficiente, ma equilibrato almeno nelle intenzioni, aperto al futuro, e soprattutto giusto.

ingolfano le turbine, affogano la sala motori, e fanno dello Stato una macchina infernale.

E non pensiamo solo ai magistrati inefficienti o faziosi, ma a tutti coloro che ricoprono ruoli di bilanciamento di un potere, dalle molte authority ai moltissimi uffici amministrativi. Fanno delle procedure non una garanzia di libertà ma uno strumento di piccolissimo ma distrutPer essere cittadini bisogna essere re, per tivo, e odioso, potere ai danni di tutti e di essere degno dell'Italia devi sentire la sua chiunque, ad esclusivo vantaggio della loro storia, la sua lingua, le sue istituzioni come sudicia vigliaccheria. Sì, anche costoro cose tua, amarle, difenderle, dare la vita usurpano, ma non sono solo loro gli per esse come se tutto difendesse solo da usurpatori che hanno preso in ostaggio la te. Tu sei re e perciò sei cittadino, sei nostra libertà. pronto a morire per servire e per questo meriti di essere membro, meriti di votare, Usurpatori, mentitori, e nostri nemici (e di concorrere con la forza della tua volontà non dico avversari, dico proprio nemici), a rendere ogni giorno un po' migliore sono tutti coloro che di abitudine gridano questo patrimonio prezioso che ti viene allo scandalo, esaltano la disperazione, affidato, per consegnare ai tuoi figli più sfrenano gli istinti di rabbia e di la ricchezza, più bellezza, più giustizia di disperazione, sfrenano gli istinti di rabbia e quanta ne abbia ricevuta tu. di vendetta. Falsi profeti, illudono i più vulnerabili, come il pifferaio magico che Questo è il senso della sovranità che affascinava i bambini con la musica e li appartiene al popolo. Una responsabilità trascinava nel ventre della montagna a prima di tutto, che incomincia con la morire come topi. Cosa ci guadagnasse non nascita e non finisce mai cresce soltanto, è dato sapere, come non è sempre evidente ogni giorno della nostra vita, man mano il motivo per cui alcuni spendono tante che crescono la nostra intelligenza, la energie per distruggere invece di costruire, nostra esperienza, la mostra volontà. Per per uccidere la speranza invece di coltivare questo, e solo per questo, denunciamo gli la responsabilità. usurpatori. Che non sono solo quelli che si appropriano slealmente, o illegalmente, di Non è sempre chiarissimo anche se a volte parti di potere, che fanno cattivo uso dei si intuisce, ma evitiamo i complottismi e pubblici uffici, che rubano il denaro lasciamo per ora in sospeso questa pubblico o che gettano discredito e delicatissima questione. Diciamo che anche vergogna sulle istituzioni. Sono costoro gli se fosse senza motivo (e non lo è mai), usurpatori ma non solo loro. Usurpatori seminare afflizione, frustrazione e rabbia è sono anche tutti coloro che dormono uno schifoso tradimento della fiducia mentre dovrebbero vigilare: la loro scelta o popolare, come i maledetti che nell'anle circostanze li hanno messi a tutelare il tichità avvelenavano i pozzi per catturare i diritto e la giustizia, angeli e cioè villaggi, non c'è nulla di più colpevole, e di messaggeri di rettitudine affondano più rivoltante. nell'omissione come in una melma continua scandalosa, flaccidi e ingombranti Issue 1

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Costoro sono veri servi del male, e dobbiamo avere la faccia di dirlo, con serenità e fermezza, perché non si dà uno spintone a uno che barcolla, ma una mano, non si insegna a sputare a chi è malato, ma a prendere le medicine, e se le forze del tuo vicino si spengono lo consoli se non puoi più fare niente per lui, non aizzi il suo dolore. La cittadinanza rettamente intesa è curativa, la responsabilità è terapeutica, fa bene alla persona prima di tutto, e poi allo Stato, e spinge incessantemente al bene per sé e per gli altri. Per questo usurpatori sismo anche tutti noi quando, magari stanchi o solo un po' viziati, ci lasciamo troppo facilmente cadere le braccia, e ci abbandoniamo alla lamentela. E che diamine, un po' di carattere.

questo è vile, questo è usurpatore. Ma cosa posso fare io, si obietta, di fronte a questo colosso che è la realtà, che mi ignora e mi schiaccia. Poco, a volte. Moltissimo, altre volte. Invece di raggirare, rispettare. Invece di deludere, fare. Invece di tacere, proporre. E soprattutto, essere. Uomini e donne con la spina dorsale, impariamo a stare dritti sulle gambe, seri e preparati, determinati a vincerla questa battaglia universale contro l'abbandono, la vigliaccata, lo sfaccendamento.

La Costituzione ci ha assegnato - anzi, con la Costituzione ci siamo assegnati un posto molto alto, e abbiamo fatto bene: siamo cittadini perché siamo re, figli di re e padri e madri a nostra volta di piccoli re della propria libertà, da crescere con l'amore e Certo, non sono il momento di stanchezza o con l'esempio. Bene. La sovranità di delusione che uccidono lo Stato, e con appartiene al popolo. Vediamo di esserne esso il bene comune, ma la sistematica all’altezza. invocazione di diritti a cui non necessariamente corrispondono dei doveri, Irene Pivetti - www.interris.it

Yemen, il 'Nyt': "Civili bombardati con armi italiane" 29 dicembre 2017 L'Italia osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L'Arabia Saudita non è soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale o europea". La spiegazione del Ministero degli Esteri non si è fatta ma, a ogni modo, l'inchiesta pubblicata dal 'New York Times' sulle armi italiane impiegate dall'Arabia Saudita per colpire obiettivi civili in Yemen ha già fatto il suo effetto. Una vicenda non certo nuova (come peraltro ammesso dalla stessa Farnesina, "il Governo ha fornito chiarimenti più volte nel corso della legislatura, anche in sede parlamentare") ma che, ogni volta, lascia una scia amara e contrastante anche sull'onda della polemica più volte lanciata da numerose associazioni da qualche anno a questa parte.

D al l a Sardegna all'Arabia S a ud i t a L'export di armi con l'Arabia Saudita, come spiegato dal 'Nyt', è un businness che non riguarda solo l'Italia ma anche altri Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America. L'ultima inchiesta, però, ha messo in risalto quella che sarebbe la fabbricazione di armi in Sardegna (a Domusnovas, vicino Iglesias), con le immagini del mare insulare poste come antitesi agli scenari di devastazione dello Yemen bombardato: "In base alla nostra inchiesta - hanno precisato dalla testata newyorkese - c'è stato un aumento sostanziale dell'export nel settore solo nel 2017". Nel corso del video-documentario, vengono ripercorse tutte le tappe degli ordigni, dalla fabbricazione alla spedizione verso l'Arabia Saudita, attraverso voli aerei o trasferimenti navali dal Canale di Suez verso Ta'if: "Fonti hanno dichiarato al 'New continua

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York Times' – spiegano nell'inchiesta – che molte delle bombe che vengono caricate su quelle navi sono destinate alla Royal Air Force". Strumenti di morte La Farnesina, a partire dal 2015, ha sempre assicurato che tali ordigni (bombe Mk-80 tra i 250 chili fino a una tonnellata di peso) sono costruiti per essere sganciati dagli aerei da guerra contro le postazioni nemiche. Varie parti di bomba, tuttavia, sono state rinvenute nei pressi di obiettivi civili non in corrispondenza di covi dei ribelli Houthi. Frammenti che, in alcuni casi, riportavano il codice di fabbrica A4447 e che, in qualche modo, lasciano aperti numerosi dubbi sul tema, nonostante le parole di rassicurazione sul "rispetto della legge" arrivate dai vertici del Governo. L'inchiesta del 'Nyt' ha contribuito certamente ad amplificare i

toni attorno a una questione nota già da tempo dalle parti di Palazzo Chigi ma, al contempo, ad aumentare la risonanza sulla guerra invisibile dello Yemen che, negli ultimi anni, ha provocato migliaia di vittime fra la popolazione civile e una delle peggiori crisi umanitarie dell'era moderna. Al di là di ogni possibile versione su quanto emerso dall'indagine del quotidiano, resta il fatto che il mercato delle armi resta continua a essere uno dei maggiori businness per troppi Paesi, facendo sì che gli sforzi industriali vengano convogliati più verso la costruzione di potenziali strumenti di morte che per l'edificazione di un percorso di pace. Un dato inquietante, sul quale vale la pena riflettere.. www.interris.it

Pagate in nero 50 centesimi all’ora. Il lavoro a casa delle nuove schiave 02 gennaio 2018 LAltro che schiavismo. Nemmeno lo zio Tom era pagato così poco: 50 centesimi all’ora, ovviamente non in regola, e per i contributi vedere alla voce fantascienza. Succede nella «Rubber Valley», il distretto della gomma in provincia di Bergamo, dove la crisi non è finita perché non è iniziata: il business è cresciuto del 40% negli ultimi cinque anni. Certo, in alcuni casi sul business il costo del lavoro incide poco. Come capitava a un’imprenditrice indiana con un capannone a Credaro e quattro dipendenti. Seguendo il gran traffico di furgoni che partivano e tornavano carichi di guarnizioni di gomma, i finanzieri di Sarnico hanno scoperto che per i quattro operai in regola ce n’erano nove in nero, che sgobbavano a cottimo nei paesotti vicini in cambio di compensi così bassi da risultare quasi incredibili. Si tratta di un indiano e di otto donne, tre indiane, due albanesi, una senegalese, una marocchina e un’italiana, l’ultima Issue 1

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autoctona in un caporalato da prima rivoluzione industriale o da padroni delle ferriere, roba da romanzo sociale dell’Ottocento. Dickens nel Basso Sebino, insomma. Tutte a casa, a tenere d’occhio i bambini e contemporaneamente a effettuare la «sbavatura di guarnizioni», che detta così sembra un’attività molto più bizzarra di quel che è in realtà: strappare a mano il materiali in eccesso dalle forme di gomma uscite dalle macchine. I conti li fa una delle cottimiste albanesi all’«Eco di Bergamo»: «Ogni mille pezzi mi davano dai 70 centesimi all’euro, in base al tipo di guarnizione e agli strappi. Per mille pezzi, mi ci volevano almeno due ore di lavoro». Il calcolo è facilissimo, il risultato inquietante: due ore a un euro fanno 50 centesimi all’ora.

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Così i nove irregolari si portavano a casa, più o meno, 250 euro al mese: salari da Terzo mondo, non da Italia nel 2018. La sindaca di Credaro, Adriana Bellini, non sa dire se sia un caso isolato: «Di certo, il lavoro casalingo è diffuso, vediamo tutti il carico e scarico dei furgoni». Insomma, quel che si è scoperto a Credaro è la regola o l’eccezione? «Che sia la regola credo proprio di no, ma forse non è una situazione così eccezionale - risponde Pietro Schiesaro della Cisl -. Se i dipendenti in azienda sono generalmente in regola, nel cottimo succede tutto e il suo contrario, anche perché i controlli sono più difficili. E chiaramente gli ultimi arrivati sono quelli più indifesi. Una situazione tipica è quella dell’immigrato che va a lavorare in fabbrica mentre la moglie resta a casa con i figli, ma per arrotondare prende un po’ di commesse. Era quello che succedeva con gli italiani negli Anni Cinquanta, quando i muratori erano pagati “a metro”. Oggi ovviamente è inaccettabile.

Per fortuna i controlli ci sono. E infatti è il secondo caso dopo quello dell’estate». In effetti, sui giornali era già finita la vicenda di una ditta di Adrara San Martino, sempre nella zona, nella quale otto lavoratori su 17 non avevano proprio il contratto, e uno era pure un clandestino. Non solo: altri lavoravano da casa 10 o 12 ore al giorno per 400 euro mensili. Finiamo con la cronaca. La titolare del capannone di Credaro è caduta dalle nuvole, ha spiegato di aver aperto da appena sei mesi e promesso di sistemare le irregolarità. Nel frattempo, è stata multata per 27 mila euro, con l’aggiunta del’obbligo di mettere in regola i lavoratori che non lo sono, pagamento dei contributi arretrati incluso. E magari, aggiungiamo, anche di pagare alla ragazza albanese che si è sfogata con i giornalisti i 150 euro che sta ancora aspettando. . www.lastampa.it

Boom di richieste dal Mezzogiorno

03 gennaio 2018 Sono oltre 75mila (75.885 in tutto) le domande di Reddito di Inclusione (Rei) pervenute all’Inps nel periodo fra il primo dicembre 2017 e il 2 gennaio 2018. Da dove giungono le richieste La misura contro la povertà, introdotta dal decreto legislativo dello scorso 15 settembre e operativa dal primo gennaio 2018, è richiesta soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia. Le maggiori richieste all'Inps giungono da Campania (con 16.686, circa il 22%), Sicilia (con 16.366, 21,4%) e Calabria, con 10.606 richieste (14%). Oltre 5mila le richieste da Lombardia e Lazio, rispettivamente 5.338 (7%) e 5.237 (6,9%). Mentre ancora nessuna richiesta da Puglia e Provincia Autonoma di Trento, mentre dalla Provincia Autonoma di Bolzano le richieste arrivate sono solamente 8. In prima battuta il Rei può abbracciare una platea di 490mila famiglie, per un totale di circa 1,8 milioni di persone. Cos'è il Rei - Il Reddito d'inclusione consiste in Issue 1

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un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Rei). I bonus possono arrivare fino a 485 euro al mese (5.824,80 l'anno). Il Rei è destinato, secondo i requisiti familiari previsti, alle famiglie con minori, alle persone disabili, alle donne in gravidanza a quattro mesi dal parto e ai disoccupati che abbiamo compiuto 55 anni. A chi è destinato Per accedere al Rei, bisogna avere un Isee familiare inferiore ai 6mila euro; avere un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; e un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8mila euro per la coppia e a 6mila euro per la persona sola). Il beneficio viene concesso per un periodo massimo di 18 mesi e, se necessario, potrà essere rinnovato per ulteriori 12 mesi. Il beneficio economico varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare e dipende dalle risorse economiche già possedute dal nucleo familiare. www.interris.it

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Intervista a Cantone: «Sul codice appalti corre z i oni i n cors o, d i a l og o con l e i m p re s e » 04 gennaio 2018 e questo porta a fatti concreti, come le nuove linee guida sul “sotto soglia” che abbiamo appena inviato al Consiglio di Stato per il parere. Penso che in molti casi le critiche delle imprese siano giustificate da una entrata in vigore del codice troppo frettolosa. È stato un errore far entrare in vigore il codice un giorno dopo l’approvazione.

Stiamo già correggendo le cose principali che le imprese ci hanno chiesto, per esempio eliminare l’obbligatorietà del sorteggio e della rotazione nelle gare “sotto soglia” e rivedere le cause di esclusione. Questo conferma il vantaggio di una regolazione flessibile che si modifica rapidamente e sulla base di consultazioni con le imprese. Siamo aperti al confronto, non nego che i problemi ci sono. A chi rimpiange i regolamenti rigidi, però, ricordo che quello del codice De Lise (2006) impiegò 4 anni per entrare in vigore, mentre concordo con chi propone un testo unificato delle linee guida Anac. Lo ritengo anzi indispensabile per aiutare amministrazione e imprese ad applicare le norme. Saremo pronti per farlo quando avremo completato le linee guida, cosa che penso potrà avvenire prima dell’estate. Ovviamente tutti devono fare la loro parte». Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, risponde fattivamente alle proteste sul codice degli appalti. Tiene aperto il ponte con le imprese per correggere ciò che non funziona. Ma risponde anche alle «frustrazioni» e alle «fibrillazioni elettorali» che si reggono su «slogan non suffragati da fatti»..

Perché quella scelta sciagurata senza periodo transitorio? Questo non è il codice dell’Anac, le scelte le ha fatte la politica. Anche oggi, se si volesse decidere di cambiare strada, sarebbe una scelta che spetta alla politica. L’Anac non ha ridotte da difendere: poteri o prerogative ci sono stati dati della politica in un disegno che, per altro, è stato approvato originariamente dal Parlamento quasi all’unanimità. Detto questo, ritengo che per un certo provincialismo italiano e per ragioni politiche, probabilmente evitare procedure di infrazioni Ue su altri fronti, si sia deciso un recepimento frettoloso delle direttive Ue. Siamo stati, insieme al Regno Unito, l’unico Paese che ha rispettato alla lettera quel termine.

Molti denunciano che quella che doveva essere una grande riforma non ha m odi fi ca t o vizi a t a v i ci de l l a Pa: progettazione carente, frammentazione, resistenza dei dirigenti alle responsabilità. Anche qui ha pesato l’entrata in vigore accelerata? Se si fossero dati sei mesi di moratoria per consentire alla Pa di conoscere e studiare le nuove regole, il risultato sarebbe stato diverso. Il nuovo codice andava spiegato e anche la politica doveva avere più coraggio: i convegni fatti, invece, non sono arrivati alla periferia dell’amministrazione. Presidente Cantone, perché il codice Non nego resistenze nella Pa, ma non si appalti sta suscitando reazioni tanto può chiedere di applicare una norma che negative, soprattutto fra le imprese? E cosa entra in vigore con zero strumenti attuativi si può fare per migliorare la situazione? approvati. Cosa si può fare l’ho detto: abbiamo un dialogo continuo con Ance e Confindustria continua Issue 1

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Però la proposta di tornare a un regolamento pesante conferma che una delle sfide della riforma, dare più discrezionalità alla Pa, è fallita.

Non nego resistenze ma ammetto la defaillance dell’Anac sulla strumentazione interna. Abbiamo dovuto adeguare i nostri sistemi informativi a costo zero.

Ho trovato strano che fino all’approvazione del codice tutti fossero d’accordo sull’offerta economicamente più vantaggiosa e sulla progettazione esecutiva a base di gara e 15 giorni dopo molti hanno cambiato idea, a partire dai presidenti di regioni. Ecco dove la mancanza di un periodo transitorio ha fatto guasti. Ma è altrettanto sbagliato confondere i tempi di attuazione con la bontà della riforma. Continuo a pensare che dare maggiore discrezionalità alla pubblica amministrazione sia una scelta giusta, da gestire con le risorse e i tempi giusti: aiuta a modellare gli interventi da fare sulle esigenze effettive cui rispondere.

A gennaio sarete pronti? Penso di sì. Ognuno faccia la sua parte. Il governo attuale o il futuro? Il governo attuale può fare ormai poco. Mi auguro che il prossimo faccia una assunzione di responsabilità per portare a termine l’attuazione in tempi rapidi. E se si decidesse di fare marcia indietro ri s p e t t o a l c o d i c e ?

Decisioni che spettano alla politica. Mi auguro però che nessuno spacci slogan vuoti per soluzioni. Chi dice buttiamo a mare il codice, dovrebbe dire per andare Uno dei pezzi fondamentali della riforma dove. era la qualificazione de l l e stazioni appaltanti che avrebbe dovuto portare C’è chi dice che l’Anac andrebbe prima a una maggiore efficienza e poi a ridimensionata. una riduzione drastica delle stazioni appaltanti. Perché siamo fermi su questo Anche qui, decide la politica. Le prerogative sugli appalti ce le ha date la punto? politica per rimediare a una soluzione che molti versi era drammatica. Le linee guida Anac sono pronte. Ma per manca il Dpcm che deve dare i criteri sulla Noi siamo disponibili a fare la nostra parte, base dei quali è possibile capire se ma non abbiamo poteri da difendere. resteranno 15mila o 1.500 stazioni appaltanti. Mi pare una bella differenza, in termini organizzativi e di investimenti. Purtroppo non è un tema che la politica apprezza in www.ilsole24ore.it campagna elettorale, le resistenze sono forti. Anche sul rating di impresa c’è stata una marcia indietro. Ci siamo resi conto che il sistema che ne sarebbe nato avrebbe creato grandi difficoltà alle imprese. Ecco a cosa servono la consultazione e la regolazione flessibile: abbiamo fermato le linee guida prima di vararle e abbiamo chiesto di trasformare il rating da obbligatorio a volontario. Sull’in house avete fatto capire che è alternativo alla concorrenza. Ma il vostro Albo non decolla. Resistenze o disfunzioni?

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Allarme "spice", la droga che rende zombi 05 gennaio 2018 "spice", che - afferma l'esperta - è “un cannabinoide sintetico che riproduce gli effetti della cannabis, particolarmente reperibile sul web: ne ha fatto uso l’11% (circa 275mila ragazzi) almeno una volta nella vita e il 35,5% di questi (circa 98mila) lo ha fatto dieci volte o più”. Un dato preoccupante, “poiché gli effetti sulla salute non sono ancora ben noti ed è quindi ancor più pericolosa”.

La triste classifica è stata pubblicata nel rapporto Espad Italia 2016 (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). La droga più consumata dai giovani italiani è la cannabis, seguita dalla "spice" e dalle nuove sostanze p s i coa t t i v e (Nps). Lo studio rivela che il 32,9% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7%; femmine 28%), mentre il 25,9% (maschi 30,9%; femmine 20,7%, circa 650mila ragazzi) riferisce di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno.

In Rete girano video che fanno accapponare la pelle, dove persone reduci da recenti assunzioni di “spice” hanno gli occhi spenti e assumono movimenti lenti e dinoccolati come quelli degli zombi. Terzo gradino di questo spaventoso podio è occupato dalle Nps (New Psychoactive Substance – Nuove sostanze psicoattive), seguite dalla cocaina, da stimolanti e allucinogeni, mentre l’eroina è la sostanza meno diffusa, nonostante da più parti si abbia la sensazione che vi sia un prepotente ritorno di questa devastante sostanza.

Donne e droga Quasi 20mila le donne in trattamento presso i Servizi per le dipendenze per uso Un terzo dei giovani ha consumato di oppiacei, cocaina e cannabis. Denunce e cannabis arresti al femminile costituiscono il 7% del “La cannabis si conferma la sostanza totale. La Molinaro ritiene che nell'ambito psicoattiva illegale più diffusa. Quasi un delle sostanze stupefacenti, "l’universo terzo dei 15-19enni (32,4%, circa 804mila), femminile ha assunto caratteristiche l’ha utilizzata almeno una volta nella vita, il preoccupanti, seppure consumi, denunce e 25,8% (circa 640mila) ne ha fatto uso arresti siano a livelli inferiori rispetto a nell’ultimo anno. Dato confermato anche quelli maschili". dalla Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, dove si rileva che i Il parere dell’esperto quantitativi di sostanza sequestrati L’allarme della droga sembra però suonare corrispondono a più del 90 per cento del inutilmente. “C’è una diffusa tolleranza nei totale dei sequestri e le segnalazioni per confronti della cannabis, che rende questa detenzione di cannabis per uso personale sostanza più accettabile all’opinione rappresentano l’80 per cento dei casi”, pubblica”, rileva il dott. Massimo Barra, afferma Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr e fondatore della comunità di recupero Villa coordinatrice dello studio Espad. Maraini ed esponente di spicco della Croce Rossa Italiana e Internazionale, tra i primi "Spice" al secondo posto tra le droghe più diffuse continua Al secondo porto per consumo spunta la Issue 1

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medici in Italia a tossicodipendenti.

prendersi

cura

dei

“Ed è evidente - prosegue Barra - che questo instaura un processo di crescita e di sviluppo. Perché una volta assodato che la cannabis è accettata dall’opinione pubblica, che persino si fa in modo di legalizzarla, inevitabilmente si verifica una spirale verso nuove trasgressioni”. La diffusione di nuove droghe “Se noi - aggiunge il medico - arretriamo dinanzi al consumo di sostanze stupefacenti, si genera un aumento dei consumi di sostanze più sofisticate ricavabili da quella che l’opinione pubblica oramai tollera”. Il riferimento di Barra è anche alla “spice”, diventata la seconda droga più diffusa tra i giovani. Spesso i giovani che consumano talune sostanze, non ne conoscono il nome, la composizione e nemmeno i possibili effetti.

“I ragazzi che vengono nella nostra struttura non sanno neanche dirci ciò che hanno assunto”, spiega Barra. Che aggiunge: “Ogni singolo individuo ha una reazione diversa all’assunzione i droghe: ciò che può essere quasi innocuo per uno, può diventare devastante per un altro”. Come rimediare Arginare la diffusione della droga è una questione annosa, che ormai perdura da decenni. Il dott. Barra ritiene che tutto ruoti intorno alla “credibilità” di quanti sono a contatto educativo con i giovani. È dunque l’esempio che produce frutto, i “comportamenti di promozione della salute” e non “l’arrendevolezza culturale” di chi vorrebbe convincerci che esistono droghe che non fanno poi tanto male.. www.interris.it

Vertice tra Nord Corea a Seul: incontro per la pace al confine 07 gennaio 2018

Le delegazioni del Nord e del Sud si incontreranno per fare il punto sulla crisi degli ultimi mesi. E su questo vertice si è espresso il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: "Nessun problema a parlare con il leader della Corea del Nord Kim Jong Un per favorire il dialogo con Seul", ha affermato Trump in una conferenza da Camp David. ''Io -ha detto- credo sempre nel dialogo'' sottolineando però che la posizione degli Usa nei confronti del leader nordcoreano ''resta molto ferma''. I riflettori sono accesi sull'incontro previsto per martedì nel villagio di confine di Issue 1

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Panmujom, tra il nordcoreano Ri Son-gwon presidente del comitato per la riunione pacifica della Corea e il ministro per l'Unificazione sudcoreano Cho Myounggyon. In questo quadro va sottolineata la volontà espressa da Kim Jong-un di migliorare i legami e inviare una delegazione a PyeongChang. Seul e gli Usa hanno accettato di ritardare le loro manovre militari annuali fino a dopo i Giochi. I due Paesi formalmente restano in guerra, ma di certo l'incontro di martedì potrebbe portare ad una distensione dei rapporti in una delle zone più "calde" del mondo. www.ilgiornale.it

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RESTO AL SUD: FINO A 200MILA EURO PER I GIOVANI, DAL 15 GENNAIO LE DOMANDE 08 gennaio 2018 Arrivano i fondi per i giovani che vorranno "fare" al Sud: 1250 milioni di euro, che verranno gestiti da Invitalia. Sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la circolare attuativa di "Resto al Sud", misura di sostegno indirizzata ai giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni, che vogliono avviare un'attività imprenditoriale in Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise. Resto al Sud, fino a 200mila euro per i giovani Si tratta di una misura promossa dal ministro per la Coesione territoriale, introdotta dal Decreto Mezzogiorno per incentivare l'imprenditoria giovanile nel Meridione. Un finanziamento pari a 50 mila euro (in caso di singolo richiedente) o fino a 200 mila euro (in caso di più soggetti istanti), di cui il 35% a fondo perduto e il restante 65% tramite un finanziamento a tasso zero rimborsabile in 8 anni. Il provvedimento indica le modalità di presentazione e valutazione delle domande. L'obiettivo finale sarà creare nelle regioni meridionali centomila giovani imprenditori in 3 anni. La circolare descrive i criteri di valutazione delle proposte progettuali e le disposizioni operative per la concessione ed erogazione delle agevolazioni. Sono inoltre ulteriormente esplicitate le modalità di accreditamento degli enti interessati a fornire assistenza e consulenza gratuita ai potenziali imprenditori.

e i 35 anni in possesso, alla presentazione della domanda: residenza Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni se residenti all'estero; e i soggetti che non sono titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell'ultimo triennio, di altre misure a livello nazionale a favore dell'autoimprenditorialità. I progetti imprenditoriali devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ovvero alla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche. Inoltre la realizzazione dei progetti deve essere ultimata entro 24 mesi dal provvedimento di concessione, salvo i casi in cui il soggetto gestore accerti che il ritardo derivi da fatti o atti non imputabili al soggetto richiedente. Per data di ultimazione si intende la data dell'ultimo titolo di spesa ammissibile. Resto al Sud, progetti finanziabili Sono finanziati i progetti imprenditoriali relativi alla produzione di beni nei settori dell'artigianato, dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, ovvero relativi alla fornitura di servizi, ivi compresi i servizi turistici. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa.

Il progetto imprenditoriale deve contenere: dati e profilo del soggetto richiedente; descrizione dell'attività proposta; analisi L'invio delle domande è possibile dalle ore del mercato e relative strategie; aspetti 12.00 del 15 gennaio 2018. tecnico-produttivi ed organizzativi; aspetti economico-finanziari. Resto al Sud, chi sono i beneficiari A presentare istanza di agevolazione sono continua ammessi i soggetti di età compresa tra i 18 Issue 1

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Resto al Sud, come accedere al bando I fondi saranno concessi sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Secondo il decreto n. 174/2017, le domande devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito del soggetto gestore, Invitalia. Le richieste, con relativa documentazione, saranno valutate secondo l'ordine cronologico di presentazione prevista per il prossimo 15 gennaio 2018. Invitalia terminerà l'istruttoria entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. Il procedimento di valutazione comprende la verifica della sussistenza dei requisiti per l'accesso alle agevolazioni e l'esame di merito. Il finanziamento ammonta al massimo a 50.000 euro. Nel caso di più richiedenti, già costituiti o che intendano costituirsi in

forma societaria, l'importo massimo del finanziamento è di 50.000 euro per ciascun soggetto richiedente, per un totale di 200.000 euro. Resto al Sud, come fare domanda Le domande di agevolazione, redatte in lingua italiana, possono essere presentate formalmente a partire dalle ore 12:00 del 15 gennaio 2017 e devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet del soggetto gestore, Invitalia, sezione «Resto al Sud». Al termine della procedura di compilazione del progetto imprenditoriale e dell'invio telematico della domanda di agevolazione e dei relativi allegati, alla stessa verrà assegnato un protocollo informatico. La data di presentazione della domanda coincide con la data di invio telematico della medesima, come risultante dal predetto protocollo informatico.. www.il24.it

C i nq ua nt a a ccord i f ra C i na e F ra nci a 09 gennaio 2018 Cinquanta accordi per rilanciare i rapporti fra Cina e Francia. Questo il primo risultato della visita di Emmanuel Macron nel Paese asiatico. Un viaggio quanto mai fruttuoso, durante il quale l'inquilino dell'Eliseo ha assunto la postura di leader guida di un'Unione europea orfana della leadership tedesca, considerate le difficoltà di Berlino nel formare un nuovo governo, e alle prese con la Brexit. No al protezionismo Macron ha offerto di aprire la Francia agli investimenti cinesi in cambio di un accesso più ampio delle aziende transalpine al mercato di Pechino, mettendo in guardia che la permanenza degli squilibri commerciali porteranno a rafforzare il protezionismo ovunque nel mondo. Nelle dichiarazioni finali, al termine del summit Issue 1

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alla Grande sala del popolo con il presidente Xi Jinping, Macron ha trovato anche l'occasione per accennare ai diritti umani, parlando "di dialogo e di rispetto delle differenze". Accordi Le intese riguardano alcuni in settori strategici come energia nucleare e aerospazio. JD.com, la piattaforma di ecommerce cinese, ha preannunciato che venderà beni francesi per il controvalore di 2 miliardi di euro nel corso dei prossimi due anni, inclusi vino e cognac, spenderà 100 milioni di euro i prodotti industriali francesi. Non solo, stando a quanto sostenuto da Macron, Pechino si appresta a una totale revoca "nei prossimi 6 mesi" dell'embargo sulla carne bovina francese decretato nel 2001, in seguito alla crisi della mucca pazza.

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A tal proposito è stato firmato un accordo i cui termini prevedono "l'apertura dell'accesso della carne bovina (francese al mercato cinese,ndr.) con una revoca totale entro sei mesi", ha spiegato il leader francese che, tra l'altro. E' stata poi annunciato il raggiungimento di un'intesa diplomatica per l'apertura di una filiale del Centre Pompidou (il celebre Museo d'arte

moderna e contemporanea di Parigi) a Shanghai. L'inaugurazione del Centre Pompidou asiatico è prevista per il 2019. Il museo sorgerà all'interno del West Bund Art Museum, edificio di circa 25.000 metri quadri disegnato dall'architetto britannico David Chipperfield.. www.interris.it

C a l a i l t a s s o d i d i s occup a z i one g i ov a ni l e

10 gennaio 2018 Ottime notizie sul fronte del lavoro giovanile, uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi. Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni, infatti, è sceso a novembre al 32,7%, 1,3 in meno punti rispetto a ottobre 2017 e di di 7,2 punti percentuali rispetto a novembre 2016. Lo rivela L'Istat. Disoccupazione in ribasso

A novembre 2017 - spiega Istat - gli occupati in Italia erano 23.183.000 con un aumento di 65.000 unità su ottobre e di 345.000 su novembre 2016. Il tasso di occupazione 15-64 anni è salito al 58,4% con un aumento di 0,2 punti percentuali su ottobre e di 0,9 punti su novembre 2016. Le donne Incremento notevole anche per il gentil sesso: per le donne - conclude l'istituto - il tasso di occupazione sale al 49,2%, il livello più alto di sempre.

Si tratta del tasso più basso da gennaio 2012. Il tasso di occupazione in questa fascia di età - prosegue l'Istituto di Statistica - è al 17,7% con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016. Il tasso di disoccupazione a novembre è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012. Il tasso è diminuito di un punto percentuale rispetto a novembre 2016. I disoccupati totali sono 2.855.000 con un calo di 18.000 unità su ottobre e di 243.000 unità su novembre 2016.

Gentiloni "A novembre il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da 40 anni. E scende anche la disoccupazione giovanile. Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni". Così su twitter il premier Paolo Gentiloni ripreso da Ansa commentando i dati Istat sul lavoro. ..

Gli occupati

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Ottimi risultati anche sul fronte occupazione, con il livello più alto mai registrato dall'inizio delle serie storiche (1977).

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A l i t a l i a , D e l t a i n ca m p o d a s ol a 12 gennaio 2018 Un nuovo scenario si affaccia sul futuro di Alitalia. La discesa in campo di Air FranceKlm e di Delta Air Lines riapre i giochi nella corsa alla cessione del vettore italiano che vedevano Lufthansa in pole position. La corsa all’ultimo miglio, dunque, non poteva che riservare sorprese con una lista di concorrenti sempre più affollata costringendo, di fatto, ad allungare i tempi per l’avvio delle trattative in esclusiva per la scelta del futuro partner del vettore italiano. Se fino a qualche giorno fa si ipotizzavano tre offerte, oggi bisogna aggiungerne altre due perché, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, a correre da sola è la compagnia americana Delta Air Lines. A differenza di quanto pareva in un primo momento, gli americani (almeno per ora) non sono in tandem con Air France-Klm, le quali a loro volta hanno stretto un’alleanza con la compagnia low cost easyJet. La discesa in campo della compagnia francese, che ancora pochi mesi fa aveva escluso ogni interesse riguardo le sorti dell’ex compagnia di bandiera italiana, rappresenta un ritorno di fiamma da parte chi era già stato pretendente di Alitalia prima dell’arrivo dei capitani coraggiosi, invocati dall’allora premier Silvio Berlusconi. Il gruppo franco-olandese, che ufficialmente non commenta, è pronto a fare squadra con easyJet interessata a rilevare solo la parte domestica. Air France, invece, punterebbe sui collegamenti europei del vettore italiano per accrescere la sua influenza in Europa a scapito del vettore tedesco. Un’ipotesi che, il condizione è d’obbligo, sarebbe in linea con quanto si sostiene da tempo sulla necessità per Alitalia di liberarsi del corto raggio dove la concorrenza delle compagnie low cost come Ryanair e easyJet lasciano poco spazio di crescita. In questo scenario, il vettore italiano potrebbe concentrarsi sul lungo raggio per armonizzare la sua rete internazionale insieme all’olandese Klm. Le sorprese, tuttavia, non vengono mai da sole. Come quella che vede Delta Air Lines scendere in campo da sola pur essendo partner di Alitalia e di Air France-Klm in Issue 1

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Sky Team. Contattato, il portavoce europeo della compagnia americana in una mail ha risposto di «non commentare rumors di mercato», confermando gli incontri avuti ieri ad Atlanta con i commissari di Alitalia: «Ci incontriamo regolarmente con i nostri partner come parte della nostra normale attività», si è limitato a scrivere in forma sibillina. Tra i pretendenti, resta in corsa anche il fondo Usa Cerberus, che i commissari dovrebbero incontrare oggi a New York, interessato all’intera compagnia, e la cui proposta è di creare una holding con la partecipazione dello Stato e dei dipendenti. L’arrivo di Air France riapre i giochi di una partita che sembrava ormai a favore di Lufthansa, tornata ieri a ribadire le proprie condizioni, le quali alla luce delle new entries appaiono superate. Il ceo Carsten Spohr in una lettera al ministro dello sviluppo Calenda (si veda l’articolo qui sotto) ha ribadito la necessità di una «significativa» ristrutturazione della compagnia prima di concludere l'eventuale acquisizione: la “Nuova Alitalia” dei tedeschi sarebbe più piccola per personale (si parla di circa 2 mila esuberi) e flotta. A questo proposito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, rispondendo a una domanda sui paletti posti di tedeschi ha risposto che è «necessario vedere tutte le proposte in campo. E nel momento in cui si vedono le proposte, si tiene conto della loro natura, della sostenibilità del piano industriale e dell’effetto occupazionale». Il ministro ha poi aggiunto che «bisogna riconoscere il buon lavoro dei commissari perché Alitalia ha continuato a lavorato bene e dimostrato capacità di stare sul mercato». Le novità di queste ore potrebbero inevitabilmente allungare i tempi della scelta della miglior offerta per la negoziazione in esclusiva: l’autorizzazione del Ministero dello sviluppo, sulla base delle indicazioni dei commissari, è al momento attesa entro fine mese.. www.ilsole24ore.com

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Sei anni dal naufragio della Costa Concordia

13 gennaio 2018 Isola del Giglio ricorda l'anniversario del naufragio della Costa Concordia, a 6 anni dalla tragedia.

civile, e il comandante Gregorio De Falco. Fu anche grazie all'opera di soccorso prestata dagli isolani che il bilancio finale della tragedia non fu più alto, ha ricordato Ortelli.

32 v i t t i me La grande nave da crociera urtò gli scogli de Le Scole, davanti alla piccola isola toscana, alle 21.45 del 13 gennaio 2012. L’impatto fortissimo provocò una falla di circa 70 metri sul lato sinistro dello scafo. La nave si inclinò a Punta Gabbianara su due blocchi di granito che le evitarono di cadere sott’acqua. A bordo, al momento" dell'inchino", erano presenti 3.216 passeggeri e 1.013 membri dell'equipaggio. A causa dell'incidente, morirono 32 persone e altre 157 rimasero ferite.

La fi a ccol a t a De falco diventò famoso per gli ordini di "tornare a bordo" indirizzati all'allora capitano Francesco Schettinino, attualmente in carcere dopo la conferma della Cassazione a 16 anni di carcere. "Per me, come per gli abitanti del Giglio il naufragio della Concordia è sempre nei nostri pensieri, in particolare i familiari delle vittime sono sempre nei nostri cuori", furono le parole del sindaco Ortelli quando seppe della condanna definitiva di Schettino.

Il sindaco "Ricordare è un compito morale che ogni gigliese sente nei confronti dei familiari delle vittime, lontani da questa cerimonia, quasi fossero qui con noi", ha detto il sindaco Sergio Ortelli a conclusione della messa celebrata stamattina alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Franco Gabrielli, all'allora Capo della Protezione

Al termine della funzione religiosa, a Punta Gabbianara, è stata gettata una corona di fiori in mare, a ricordo della tragedia. Stasera si svolgerà invece la fiaccolata fino al molo rosso davanti alla lapide con i nomi delle vittime. ww.interris.it

Sci, Boggia-Brignone-Fanchini sul podio 14 gennaio 2018 Il 14 gennaio 2018 restera' negli annali dello sport italiano. E' la data di una giornata storica senza precedenti per le ragazze dello sci azzurro con un podio tutto italiano in discesa. E' successo in Austria, a Bad Kleinkirchheim, nella profonda Carinzia, sulla pista intitolata al leggendario uomo jet Franz Klammer. Una pista difficilissima, tutta curve, ripidi pendii e soprattutto un fondo ghiacciato. Prima Sofia Goggia in 1.04.00, seconda Federica Brignone in 1.05.10 e terza Nadia Fanchini Issue 1

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in 1.05.45: eccolo qui il tabellone tutto azzurro che ha stupito il mondo dello sci, a meno di un mese dalle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Il merito è davvero tutto di queste tre ragazze - guidate dall'ex velocista azzurro Much Mair, un motivatore eccezionale - che si sono lanciate senza paura su una pista che ha fatto invece tirare i freni ad altre collaudate campionesse. Bastava vederle in pista le tre azzurre per capire che rispetto alle rivali avevano non solo una marcia ma soprattutto molto coraggio in piu'. "Bisognava aver pelo" ha spiegato chiaramente Federica Brignone, che gia'

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venerdi' aveva vinto il superG sulla ''Franz Klammer'', usando l'espressione tipica dei velocisti per dire che in gara bisognava buttarsi giu' e basta, senza paura e senza rispetto per niente e per nessuno. Si spiegano anche cosi' i forti distacchi ("me li immaginavo inferiori su una pista cosi' breve" ha commentato onestamente Sofia Goggia, visto che si e' gareggiato sul tracciato di superG) fatti registrare. Ma e' sopratutto la classifica a parlar chiaro a testimonianza della impresa azzurra. La supercampionessa svizzera Lara Gut, ad esempio, e' finita solo 11/a ( superata di una posizione anche dall'altra brava azzurra Marta Bassino) con due secondi e sei centesimi di distacco. E la leggendaria Lindsey Vonn , con una sciata tutta e solo prudenza, ha chiuso addirittura 27/a a +3,03 da Goggia. Per non dire dell'altra americana Mikaela Shiffrin, pur vincitrice un paio di mesi fa del discesa di Lake Louise, che si e' tenuta ben alla larga da Bad Kleinkirchheim. Diverso il discorso per l'Italia, invece, sulle nevi svizzere di Wengen dove, inarrestabile, il campione

austriaco Marcel Hirscher ha vinto, quinto successo in serie in questa disciplina e 53/o in carriera, lo slalom speciale in 1.45.45 davanti al norvegese Henrik Kristoffersen in 1.46.38 ed allo svedese Andre Myhrer in 11.47.17 Per l'Italia solo due azzurri in classifica: il trentino Stefano Gross 7/0 in 1.48.54 e l'altoatesino Manfred Moelgg 12/o in 1.49.19. La coppa del mondo uomini passa in Austria, a Kitzbuehel, nel tempio dello sci: venerdi' superg, sabato discesa sulla leggendaria Streif e domenica slalom speciale. Nelle gare veloci l'italia punta, con precedenti eccellenti, su Dominik Paris e Peter Fill. Per le ragazze comincia invece la trasferta italiana. Da venerdi' a domenica a Cortina d'Ampezzo, con due discese ed un superg: viste le premesse di Bad Kleinkirchheim per le azzurre ci sara' da divertirsi. Poi, martedi 23 gennaio, gigante a San Vigilio di Marebbe, altra tappa di colore azzurro. (ANSA)

Pagamenti digitali, sfida sui servizi

14 gennaio 2018 Qualcuno l’ha definita disruptive innovation. E a pensarci bene la portata del fenomeno è di quelle pesanti. Da ieri con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore la direttiva europea 2015/2366, meglio conosciuta come Psd2. Una serie di nuove norme che di fatto ridefinisce il mercato comunitario dei pagamenti e segna un solco importante col passato, aprendo le porte dell’open banking e sgretolando alcuni dei vecchi equilibri bancari. Un’innovazione che ha convinto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis a spingersi in una proiezione importante: «Con l’entrata in vigore della PSD2 - dice Dombrovskis - stiamo mettendo al bando il sovrapprezzo per pagamenti con carte di debito e di credito. Questo potrebbe portare un risparmio di 550 milioni l’anno per i consumatori della Ue». Issue 1

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Le novità introdotte Ma che cos’è esattamente la Psd2, e qual è lo scenario nel quale si inserisce? Cominciamo col dire che Psd2 è l’acronimo di Payment service direttive 2. E che si tratta di un provvedimento che rivede le regole relative ai pagamenti online effettuati da device mobili e non, ma anche quelli con bancomat e carte di credito. Riguarda le transazioni effettuate dagli utenti, ma anche quelle tra aziende, con l’obiettivo dichiarato di innalzare il grado di trasparenza e sicurezza dei pagamenti online. Le novità introdotte dal provvedimento sono numerose. Il credito telefonico, per esempio, viene abilitato a mezzo di pagamento per alcune tipologie di beni e servizi. Viene inoltre esteso il divieto di applicare il sovrapprezzo in caso di utilizzo di un certo tipo di pagamento. continua

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Dal punto di vista delle commissioni interbancarie, poi, è stabilito che non possono essere superiori allo 0,2% del valore dell’operazione stessa per i pagamenti tramite carte di debito, e allo 0,3% in caso di pagamenti tramite carta di credito. Anche dal punto di vista del retailer, le opportunità sono ghiotte: accettare pagamenti bypassando intermediazioni e garantendo procedure di rimborso più rapide, potranno migliorare di molto la customer experience. Più sicurezza Il capitolo della sicurezza è tra i più importanti delle nuove regole. Il volere del legislatore, in sostanza, è quello di rendere più sicuri i pagamenti e tutto il mondo che li circonda. Ed è per questo che all’interno del dettame normativo vengono introdotte tutte una serie di misure di sicurezza e di protezione della privacy che devono essere verificate e sottoposte ad audit periodicamente. Di fatto, con l’apertura al fintech, queste norme valgono per le banche come per l’applicazione che consente i pagamenti digitali. Scende inoltre da 150 a 50 euro la franchigia che il consumatore deve pagare in caso di spese non riconosciute effettuate prima della sua denuncia di furto della carta di credito. Informazioni condivise Un altro punto di sicuro interesse riguarda la condivisione delle informazioni. Grazie al servizio Account Information Service (Aisp) il pagatore può ottenere, grazie ad una

piattaforma online, un’nformativa completa su tutti i propri conti di pagamento. Gli Aisp possono a loro volta utilizzare i dati del cliente, ma con il consenso del diretto interessato e non per scopi diversi da quelli previsti dal servizio. Tecnologia per le banche Oggi, i pagamenti via smartphone (o smartwatch) sono il cardine della nuova finanza digitale. E non c’è dubbio che per i grandi player tecnologici questo nuovo quadro normativo è una grossa opportunità. Del resto, Apple, PayPal, Google, Facebook e le società di carte di credito – ma anche startup come l’italiana Satispay – hanno puntato molte fiche sul digital payment. E la Psd2, adesso, offre loro la possibilità di fornire servizi, occupando una posizione intermedia tra il pagatore e il suo conto di pagamento online. Ma c’è di più. L’applicazione della nuova direttiva è potenzialmente in grado di creare un nuovo contesto all'interno del quale gli operatori più tradizionali, cioè le banche, potranno giocare alla pari con i nuovi entranti grazie proprio alle nuove opportunità di competizione e di innovazione dei servizi di pagamento. Il modello è quello di una settore bancario sempre più aperto, dove la vera sfida si giocherà sul filo dell'innovazione. www.ilsole24ore.com

M i o f i g l i o è u n v a m p i ro La dipendenza da smartphone porta tantissimi giovani a non dormire. A rimetterci sono salute e scuola

15 gennaio 2018 Un fenomeno nuovo e poco conosciuto, molto diffuso tra i giovanissimi italiani, è quello del cosiddetto “vampiring”, consistente nella malsana abitudine di rimanere svegli fino a notte tarda per chattare, sottraendo, fra l’altro, ore preziose al sonno. Il giorno successivo, a scuola, i ragazzi dimostrano, così, tutta la Issue 1

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loro stanchezza, la loro apatia e un grado minimo di concentrazione. Il problema I gloriosi tempi del Carosello, quale ultimo termine temporale oltre il quale concedersi continua

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distrazioni serali, forse sono un po’ arcaici ma la situazione attuale è davvero sconcertante. Il fatto stesso che l’argomento sia praticamente sconosciuto e non affrontato come necessario, fa intendere di quale scarsa presa abbia ancora nell’opinione pubblica. Non si tratta, purtroppo, di un fenomeno legato a circostanze rare ma è vasto e temuto da tanti genitori quasi incapaci di arginare tale moda. Chi rischia La fascia di età più soggetta al vampiring va dalla prima adolescenza ai 17 anni. I maggiorenni sono meno interessati in quanto più indipendenti. Ciò li porta a trascorrere le serate in luoghi diversi dalla propria abitazione. Si consideri, inoltre, come tale piaga sociale sia diffusa anche tra utenti del web che, per la loro età (per legge il limite minimo è fissato a 13 anni), non potrebbero essere iscritti e utilizzare i social; un ostacolo, però, facilmente aggirabile. I giovanissimi, quindi, preda dei social più in voga, rimangono svegli quasi tutta la notte a postare fotografie, pretendere e concedere i like. I più “responsabili” si dilettano solo nelle nottate del venerdì e del sabato a cui seguono mattinate senza scuola; si produce, però, anche in tal caso, un pericoloso squilibrio, fisico e mentale, fra le ore del giorno e della notte. Coloro che non possono fare a meno di essere in linea su WhatsApp e Instagram (Facebook è meno amato), invertono i loro ritmi ogni notte. Alcuni cedono al sonno solo perché presi dalla stanchezza della giornata, scolastica ed extrascolastica, appena terminata.

Il tutto può proseguire anche sino alle 4 del mattino, quando mancano poche ore al suono della sveglia. L’apatia giovanile e la scarsa voglia di muoversi, affrontare la vita, le giornate, i problemi e le difficoltà, sono, insomma, alimentate anche da questo nuovo problema. Moda pericolosa Qualche decennio fa era la televisione a costituire una pericolosa distrazione diurna e notturna per i giovani, ora i tempi sono cambiati e la società virtuale impone nuove e severe schiavitù. Il vampiring è etichettato come moda e certamente lo è. Il giovane si comporta così perché deve adattarsi e adeguarsi alla moltitudine di coetanei che agisce allo stesso modo. Così facendo non corre il rischio di sentirsi “diverso”, di essere ed estromesso dal gruppo. Il vampiring, però, è anche un’esigenza profonda e radicata: chi ne è vittima è consapevole ed è desideroso, quasi in uno stato di dipendenza, di comportarsi in tal modo, al di là dalle convenzioni della moda. La situazione è molto delicata e andrebbe valutata con più attenzione, cercando di sensibilizzare i ragazzi per far scemare tale esigenza così diffusa, informando i genitori forse ancora non consapevoli del disastro. Ampio spazio al fenomeno dovrebbe essere concesso da tutti i media, suonando un campanello d’allarme ormai improcrastinabile.

Maratona notturna

I genitori, molto spesso, ignorano la portata

del flagello e, convinti di aver condotto a nanna i propri pargoli, non sanno della mole di ore trascorsa dinanzi al magico schermo del telefono cellulare. Quest’ultimo, infatti, è lo strumento preferito, rispetto al computer classico, proprio per la sua versatilità, che consente più anonimato (è anche più adatto per ingannare i genitori), ed è facilmente consultabile a letto.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro FURTO Energia elettrica sottratta: furto punibile nonostante il disagio economico. Azzerata l’assoluzione pronunciata in Tribunale. Nuovo processo in vista dunque per una donna, accusata di aver rubato energia elettrica. Da valutare anche il fatto che il suo nucleo familiare sia composto da persone idonee al lavoro.

MUT UO Somma data a mutuo: prove carenti e niente restituzione.

di

un

Respinta la richiesta finalizzata a riavere indietro il denaro. Per i Giudici non vi è la certezza dell’esi-stenza mutuo.

(Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 180/18; depositata l'8 gennaio)

((Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 319/18; depositata il 9 gennaio)

SOSTANZE STUPEFACENTI CONTRATTO PRELIMINARE Preliminare di vendita immobile costruito in edilizia popolare, possibile superare il termine di garanzia.

Semi di cannabis proposti in vendita online: è istigazione a delinquere.

Possibile la stipula del preliminare di vendita di immobile IACP. Il preliminare non implica la vendita ed ha solo effetti obbligatori.

Confermato il sequestro preventivo della merce. Per i Giudici è evidente come il venditore abbia spinto gli acquirenti a coltivare sostanze stupefacenti. Significativa anche la disponibilità di consigli per la crescita delle piantine.

(Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 196/18; depositata l'8 gennaio)

(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 196/18; depositata l'8 gennaio)

COMPENSO AVVOCATI L'avvocato ha diritto ai compensi professionali anche se la causa è stata oggetto di transazione. Qualora una controversia sia oggetto di transazione e di abbandono, le parti che si sono avvalse del patrocinio del legale sono obbligate a corrispondergli i compensi professionali per l’attività svolta ai sensi dell’art. 68 r.d. n. 1578/1933 (Ordinamento delle professioni di avvocato e di procuratore).

D A SP O Daspo anche per il bagarino. Nel mirino un uomo beccato a vendere abusivamente biglietti per la partita di rugby Italia-Irlanda. Il provvedimento emesso dal Questore non è stato convalidato dal GIP, che ora viene smentito dai Giudici della Cassazione. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 156/18; depositata l'8 gennaio)

(Corte di Cassazione, sez. II Civile, ordinanza n. 184/18; depositata l'8 gennaio) Page 34

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro P i l l ol e d i ne g oz i a z i one . Come assistere in modo efficace le parti durante la procedura di mediazione: Lo studio della fattispecie e la preparazione del cliente al primo incontro di mediazione: dall’analisi dei bisogni e delle aspettative alla idenitifcazione della nostra BATNA, della WATNA, del PREZZO DI RISERVA (reservation value) e della ZOPA. a cura di Avv. Giuseppe Carà

Una buona mediazione necessita di una preparazione adeguata e di una accurata conoscenza della controversia e di ciò che vi sta intorno. Questo principio vale senz’altro anche per la redazione di un atto giudiziario, per la stesura di un parere legale o per la preparazione di una discussione orale in sede di udienza. Esiste, tuttavia, una differenza, in termini di approccio allo studio e alla preparazione, tra la partecipazione ad una sessione di mediazione e la stesura di un atto giudiziario o la partecipazione a una discussione orale? Quali sono le attività che poniamo in essere per prepararci in modo efficace ad una procedura di mediazione e in che cosa le stesse divergono da quelle ordinarie che poniamo in essere quanto si tratta di redigere un atto o un parere o di partecipare ad un’udienza? L’attività e le informazioni da acquisire per una valutazione complessiva della fattispecie sottoposta al nostro esame sono identiche o, in realtà, cambia qualcosa? Lo studio delle dinamiche negoziali e delle finalità intime dei processi di negoziazione e mediazione ci consente di comprendere come vi sia qualcosa di profondamente diverso che incide, inevitabilmente, sulle modalità di approccio e preparazione all’utilizzo delle procedure di risoluzione alternativa delle controversie. Forse la differenza più importante è quella che nel corso di una procedura di mediazione saremo chiamati a confrontarci non solo con informazioni di carattere giuridico, ma anche con informazioni Page 35

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attinenti ad una sfera del tutto diversa, ovvero quella emotiva delle parti coinvolte. Ciò anche in ragione dell’obiettivo della procedura: in realtà, non mediamo per imporre la nostra posizione ma per raggiungere un accordo che possa essere ritenuto reciprocamente vantaggioso dalle parti coinvolte nel conflitto. Saremo spettatori non paganti di un’interazione conflittuale, rispetto alla quale possiamo, però, svolgere un ruolo importante. Potremo, con la giusta preparazione, aiutare le parti del conflitto a comprendere le proprie posizioni e i propri interessi ed esplorare possibili soluzioni che possano soddisfare i loro interessi. L’accordo non è una sentenza; l’accordo è solo la naturale conseguenza di una valutazione condivisa di opzioni ritenute reciprocamente vantaggiose dalle parti. Se il fine ultimo della procedura di mediazione è proprio questo, occorre prepararsi in modo adeguato per raggiungere l’obiettivo. Occorre porre in essere tutte quelle attività che possano essere funzionali al raggiungimento dello scopo. Occorre acquisire le informazioni necessarie, esplorare gli interessi delle parti coinvolte e generare opzioni che possano essere ritenute reciprocamente vantaggiose. In questo percorso, non possiamo lasciarci guidare dall’esperienza o dall’intuito personale.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Non possiamo negoziare da autodidatti ma occorre acquisire conoscenze e competenze specifiche che ci consentano di gestire in modo efficace le dinamiche negoziali e i processi comunicativi. Ma cosa occorre fare, in concreto, per affrontare in modo efficace una procedura di mediazione? Il primo step non può che essere rappresentato dalla definizione della posizione e degli interessi del proprio assistito, nonché di quelli dell’altra parte coinvolta nel conflitto. Dopo aver definito le rispettive posizioni e interessi delle parti coinvolte nell’interazione conflittuale, dovrò cercare di definire la mia BATNA (best alternative to a negotiated agreement), ovvero la mia migliore alternativa all’accordo negoziato. Dobbiamo imparare a rispondere ad una domanda apparentemente semplice ma, che, in realtà, richiede un interessante sforzo “creativo”. Cosa accade se non raggiungiamo un a c c o rd o ? Quale sarà la mia alternativa all’accordo negoziato? Una domanda, tante possibili risposte. Più alternative valide riuscirò a creare in questa fase, più forte sarà il mio potere negoziale nel corso della procedura di mediazione / negoziazione. In questa fase, possono rivelarsi utili alcune tecniche comunicative, tra le quali figura senz’altro il brainstorming. Il brainstorming è una tecnica efficace per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Spesso erroneamente tradotto come tempesta di idee, in realtà significa "usare il cervello (brain) per prendere d’assalto (storm) un problema". Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate o con poco senso apparente) senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. Il risultato principale di una sessione di brainstorming può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione. Page 36

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Un altro strumento molto interessante da poter utilizzare nella ricerca di soluzioni alternative è, senz’altro, rappresentato dallo sviluppo del cosiddetto “pensiero laterale”. L’espressione pensiero laterale indica una modalità di risoluzione di problemi logici basata sull'osservazione del problema da diversi punti di vista, in contrapposizione con la modalità tradizionale del cosiddetto pensiero verticale, ovvero del pensiero logico o matematico, razionale, tradizionale, analitico e sequenziale che si basa sulle deduzioni, passando attraverso le considerazioni che sembrano più ovvie e prevedendo una sequenza di passi, ognuno dei quali deve essere giustificato. Il pensiero laterale si discosta dalle predette modalità (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione, partendo dal presupposto che per ciascun problema è sempre possibile individuare diverse soluzioni. Potrebbe rivelarsi molto importante per l’avvocato ricercare ed approfondire le modalità e gli strumenti che facilitino questi processi di pensiero, per generare creativamente ipotesi da abbinare e combinare con le conoscenze già possedute, fino al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. “Se si affronta un problema esclusivamente con il metodo razionale del pensiero, si ottengono risultati corretti ma limitati dalla rigidità dei modelli logici. Quando, invece, si richiede una soluzione veramente diversa e innovativa di deve stravolgere il ragionamento, partire dal punto più lontano possibile, ribaltare i dati, mescolare le ipotesi, negare certe sicurezze ed addirittura affidarsi ad associazioni di idee del tutto casuali. Si deve, perciò, abbandonare il pensiero “verticale” cioè quello basato sulle deduzioni logiche, per entrare nella lateralità del pensiero creativo”. (1) L’utilizzo delle tecniche sopra citate si rivelerà determinante nel processo di costruzione della batna, consentendo all’avvocato di proporre durante la negoziazione delle alternative precise e già vagliate ai fini della risoluzione della controversia.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro L’attività di analisi e costruzione dell’alternativa consentirà alla parte di fare le proprie valutazioni con una maggiore cognizione della controversia e dei possibili risultati alternativi, aiutando la stessa, il più delle volte, anche a “scovare” interessi non manifestati e a maturare maggiore consapevolezza in ordine ai propri bisogni e in ordine alle proprie aspettative.

Conoscerlo prima della negoziazione, ci consentirà di affrontarla con più forza e decisione. Esso, spesso, tende a coincidere con la “batna”. Il prezzo di riserva individua il “minimo” di utilità che la parte intende ricavare dall’accordo affinchè questo possa realizzarsi.

Il processo di costruzione delle alternative richiede la collaborazione costante e la massima disponibilità della parte, affinchè tali alternative, durante la negoziazione, si possano trasformare in opzioni per il raggiungimento di un determinato obbiettivo o per il soddisfacimento di uno specifico interesse in alternativa alla soluzione ideale. Individuata la nostra “batna”, non dimentichiamo di costruire e indebolire quella dell’altra parte.

Il punto di resistenza è quel vantaggio che ciascuna parte deve ricavare dalla cooperazione con l’altra parte, ciò che rende vantaggioso lo scambio di risorse. Sotto il prezzo di riserva, conviene non accordarsi; sopra quel punto, sono possibili più soluzioni, con diversi gradi di utilità per una parte, a discapito dell’altra.

Anche qui, la capacità di esaminare la situazione conflittuale da punti di vista differenti si rivelerà decisiva. Il pensiero laterale rappresenta un’opportunità da non trascurare. Dopo aver definito la migliore alternativa all’accordo negoziato, sarò chiamato a rispindere ad un'altra domanda: quale è la mia peggiore alternativa all’accordo negoziato: Ecco che saremo chiamati a costruire la nostra WATNA (la worst alternative to a negotiated agreement), ovvero la nostra peggiore alternativa all’accordo negoziato. Sun Tzu, nel famoso trattato “L’arte della guerra” di Sun Tzu, sosteneva che “la migliore battaglia è quella che vinciamo senza combattere”. Individuata la BATNA e la WATNA, l’avvocato e il cliente dovranno fare un ulteriore sforzo e definire il cosiddetto “prezzo di riserva”.

La definizione dei punti di resistenza (prezzi di riserva) ci aiuta, infine, ad individuare la ZOPA (Zone of possible agreemente), la “zona di accordo” al cui interno è possibile generare più soluzioni del gioco, tutte vantaggiose per entrambi. Essa rappresenta la fascia entro la quale è possibile raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti. La conoscenza di questi elementi può facilitare e orientare l’attività dell’avvocato / negoziatore nel corso della procedura di mediazione, consentendo allo stesso di mantenere il controllo della stessa in ogni sua fase e generare opzioni vantaggiose per il proprio cliente con l’obiettivo di definire, nell’interesse dello stesso, un accordo che possa soddisfare le proprie aspettative, i propri interessi e i propri bisogni.

1: Sull’argomento si consiglia la lettura del testo di Edward De Bono, “Creatività e pensiero laterale. Manuale di pratica della fantasia”.

Nel linguaggio negoziale, esso sta a indicare il prezzo minimo, il limite entro il quale saremmo disposti a definire la controversia.

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Il mondo della Tecnologia

U n m a g g i ord om o d i g i t a l e t ut t o i t a l i a no d i s ce na a l C e s

10 gennaio 2018 LAS VEGAS - Controlla le luci, regola la

temperatura, aziona la lavatrice, interagisce con i dispositivi di sicurezza, invia messaggi in caso di fughe di gas. Tutto questo e molto altro fa Jarvis, il robot 'maggiordomo' presentato al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas dalla start up bolognese Iooota, che consente di gestire i dispositivi di abitazioni e uffici. Iooota, partecipata dalla società di telecomunicazioni Acantho (Gruppo Hera), è fra le eccellenze nostrane che fino al 12 gennaio saranno presenti al CES che quest'anno ospita la prima missione, "Made in Italy - The Art of Technology", con cui il nostro Paese intende promuovere la propria via all'innovazione, coniugando tecnologia, stile e design. Iooota, con il suo Jarvis a forma di pentaprisma che sarà sul mercato a partire dal 2018, è stata già premiata ai Digital360 Awards di Londra, per la sua capacità di trasformare la casa in un soggetto intelligente che risponde in maniera integrata, veloce e semplice alle esigenze di chi ci vive. Attraverso una semplice app gestibile dallo smartphone, anche in remoto, Jarvis infatti controlla le luci, regola la temperatura dei diversi ambienti, aziona grandi Page 38

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elettrodomestici come la lavatrice ma anche oggetti più piccoli come lo stereo, interagisce con i dispositivi di sicurezza, invia messaggi per avvisare in caso di fughe di gas, allagamenti, incendi, effrazioni. Inoltre, selezionando alcune modalità prestabilite come "buongiorno", "buonanotte", "entro" ed "esco" - Jarvis interviene contemporaneamente e in maniera coordinata su più dispostivi: con il buongiorno, ad esempio, il termostato alza la temperatura, la macchina del caffè entra in funzione e lo stereo si accende; selezionando "esco", invece, il riscaldamento e le luci vengono spente e si attivano gli allarmi, che in caso di intrusione e movimenti sospetti invieranno sullo smartphone le immagini delle telecamere di sicurezza. "Il robot - afferma Luca Degli Esposti, fondatore e amministratore delegato di Iooota - è in grado di aumentare efficienza e sostenibilità dei consumi come gas ed energia elettrica ma incrementa anche il valore di una serie sempre più diffusa di dispositivi tecnologici".. fonte

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B l ue s d i m e z z ' a ut unno Andrea Camilleri riserva all’autore di questo romanzo un posto speciale tra gli scrittori che apprezza di più. Blues di mezz'autunno di Santo Piazzese, Sellerio Editore, 2013 è stato l’atteso ritorno di Lorenzo La Marca, svagato detective, protagonista dei gialli palermitani. Nessun omicidio, nessun giallo da risolvere, in questo racconto per Lorenzo La Marca, biologo per vocazione e detective per necessità, solo un inaspettato ritorno al passato fino alla sua giovinezza, quando, mandato dal suo professore su un peschereccio per fare delle analisi per la tesi, s’imbatte in una serie di personaggi strani che lo segneranno lasciandogli un bel ricordo. Un breve periodo di anni di tanto tempo prima, studente alle prime armi, il suo professore, per studiare certi pesci, lo imbarcava su un peschereccio, il Santa Ninfa. Navigando con gente di mare, gli era piaciuto scoprire cose immaginate sui libri di scienze e di avventura ma, una volta, s’era invaghito di un’isola della costa siciliana, la Spada. Ci vivevano «gli stravaganti» – così gli altri isolani chiamavano la colonia di individui finiti là, ognuno venuto da lontano, ognuno per ragioni diverse, qualcuno a viverci stabilmente, altri a ricercare periodicamente se stessi. Gravitavano intorno a un bar dal nome incongruo, fondato nel dopoguerra da un friulano precipitato in quello scoglio insieme alla moglie bellissima. Ma non si può dire che fossero un gruppo, sembrando tutti lasciati lì dalla risacca della vita. O così piace immaginare a La Marca che comincia a carezzare discretamente le storie e i segreti di quel pezzo di mondo, così angusto per i corpi e sconfinato per le menti, che lo illude che il suo centro autentico sia lì. Fino a quando un fatto vero vi precipita e un segreto vero si squarcia. Come se La Marca l’avesse desiderato e temuto insieme, per molto tempo. In questo lungo racconto di mare e di costa, calibratissimo tra l’ironia la nostalgia e la tensione, si narra insieme la formazione di un uomo e la nascita di un personaggio, l’una attraverso l’altra reciprocamente, esercizio di letteratura e di letteratura sulla letteratura. Il cui cuore pulsante potrebbe essere la forza ambigua del mistero, di cui si spera e si teme la soluzione. Trovato per caso, l’ho letto con vero piacere, una lettura piacevolissima nella quale le aspettative non vengono deluse. Un modo di scrivere è davvero particolare dove ad un’ironia spesso sottile e colta unisce delle belle descrizioni di luoghi siciliani. In questo caso alcuni posti in cui si svolge il romanzo sono inventati, ma rispecchiano molto i veri paesaggi dell’isola. Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

G E N N A IO Fra le sTorture della vita e un dio alquanto crucco che di nome fa Jave’ (perché spesso ti minaccia: «Ce l’ho tanto, sì, con te; bada, ve’, che ti rovino! Ed anche subito magari...»), bolge al temine si spera –nossignore, no!, all’inizio (pure questa ci mancava!)– il fosco mese di Geennaio ahi! dannato come il gelo che nell’arco dei millenni ha cocìto e ricocìto quelle brecce che s’aprivano nel ghiaccio dell’inferno. Battute a precipizio

dalla neve furibonda, le strade d’alta quota –strappi nella roccia, gobbi e frastagliati: (s)tortuosi come crepe– s’attutiscono pian piano e s’ottundono perfino. Così una meta che ti spinga l’hai persa senz’appello e un po’ per stizza, un po’ per sempre (mentre il saggio ti rivela: «I vecchi, è arcinoto, han più ricordi che speranze») la tua ultima preghiera si dà le arie di bestemmia: «Mi resti solo Tu che mi hai tolto proprio tutto».

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

POLLO ALL'ARANCIA

Ricchi di vitamina C, gli agrumi sono buoni, salutari e davvero versatili in cucina. Infatti non solo possiamo mangiarli al naturale, ma possiamo usarli anche per impreziosire con il loro succo o con la loro scorza, bevande e piatti in cucina. A gennaio le arance spuntano su tutti gli scaffale dei fruttivendoli e dei supermercati, e allora perché non provare a usarle per condire il pollo? La nostra ricetta del mese di gennaio è il petto di pollo all’arancia, una ricetta dai sapori orientali, ma facile e veloce da preparare Ingredienti: 400 gr di petto di pollo; Buccia di un’arancia biologica; Succo di 2 arance; 1250 gr di farina; 1 uovo; 1 cipolla; Curcuma; Sale; Olio evo.

Preparazione Tagliate grossolanamente il pollo a bocconcini, non facendoli troppo grandi. In una ciotola rompete l’uovo, lavoratelo con una forchetta e aggiungete la scorza di arancia grattugiata. Mescolate per un po’, aggiungete il pollo al composto, mescolate ancora il tutto e lasciatelo riposare per qualche minuto. In una ciotola unite farina e curcuma, questa sarà la base dove poi far impanare il vostro pollo imbevuto dell’uovo e della scorza d’arancia. Nel frattempo mettete in una padella la cipolla tritata ad appassire, una volta pronta versateci dentro un goccino d’olio e il pollo impanato. A metà cottura aggiungete il succo dell’arancia, fino a che il pollo non sarà ben bianco sia dentro che fuori. fonte

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Effetto....gusto.. Du a l e Calabria IGT Bianco

Ottenuto da uve autoctone prodotte da vigneti collinari coltivati nell’area del Mediterraneo. Scrupolose cure agronomiche e un’attenta vinificazione, valorizzano le note aromatiche dell’uva ed esaltano la struttura del vino, per una seducente melodia di profumi di ottima persistenza.

Denominazione: IGT Calabria bianco Duale

Uvaggio: Greco Bianco

Vinificazione: Macerazione a freddo e premitura soffice Terreno vigneti: Medio Impasto Gradazione: 12,5 % Vol. Temperatura di servizio: 8/10°C Bottiglia: Bordolese 75cl Abbinamenti gastronomici: Ottimo abbinato con frutti di mare e pesce in generale

Aspetti organolettici: Colore giallo paglierino, odore gradevole con sentori floreali, sapore delicato FONTE

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“Che cosa è, allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so, se dovessi spiegarlo a chi m e ne chi e d e , non l o s o" Agostino Ippona

Gennaio 2018 • Anno XI I 15 gennaio 2018

• Numero 123

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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