Effettotre – n 121 nov 2017

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NOVEMBRE 201 7 • ANNO XI • N UMERO 1 21

S c uo l a, c o n l a c r i s i c r e s c e l a di s ug uag l i an z a. M a s i p uò

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

E cce l l e nz e ca m p a ne t ra cre a t i v i t à , t e cnol og i a e i nnov a z i one Caserta - 10 novembre 20177

tranche di progetti è stata pari a 100 milioni di euro. Ogni progetto parte con un bando per raccogliere talenti, giovani ingegneri, ma anche finisci e matematici”. Il vantaggio di una laurea di qualità

Un territorio che esprime eccellenze in tutti i campi, capace di imporsi a livello nazionale e internazionale: nell’agroalimentare come nell’ingegneria. Nel dibattito “Eccellenze a confronto” gli ospiti di Panorama d’Italia a Caserta hanno messo in luce le qualità (a volte troppo nascoste) di un’imprenditoria effervescente che ha fatto dell’innovazione il suo punto di forza. Quello che conta è la squadra che fa il risultato, dice Emiliano Casale, assessore alle attività produttive del Comune di Caserta: “Qui di potenzialità ce ne sono tante. Non abbiamo solo la Reggia, ma il Belvedere di San Leucio, la lavorazione della seta, Caserta Vecchia dove è nata la nostra storia. Dobbiamo cominciare a vedere il bicchiere mezzo pieno”. Aerospazio, settore trainante

“Questo è un territorio che ha bisogno di avere i riflettori accesi”, conferma Luigi Carrino, presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, che definisce tutta l'area come una straordinaria macchina da guerra. Sono 31 le imprese coinvolte e tutte ad alto tasso di tecnologia: “Avere gli occhi e la mente su quello che accadrà tra 30 anni non è semplice. Abbiamo sviluppato tecnologie mettendo insieme imprese leader del settore e piccole aziende di qualità. La prima Page 1

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Quello casertano, dunque, è un territorio in movimento, ricco di imprese di qualità. Ma per arrivare ad eccellere, avverte Danilo Iervolino, presidente dell'Università telematica Pegaso bisogna avere delle competenze e innovarle continuamente. Circa 200 mila giovani ogni anno lasciano il nostro paese. Voi - è l’invito di Iervolino ai giovani - dovete avere il coraggio di restare. Dobbiamo fare qui la Silicon Valley. Abbiamo teste e capacità, effervescenza creativa”. Pegaso ha 76 mila studenti, fa formazione, ma si occupa anche "di nuove imprese, sostenendo le start up nel loro percorso di crescita”. L’eccellenza della mozzarella dop

Se il settore aerospaziale è un comparto di punta della provincia di Caserta, non lo è di meno l’agroalimentare. Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, sottolinea la necessità di valorizzare la professionalità oltre alla qualità del prodotto: “Il nostro è un asset fondamentale dell’economia italiana. Siamo il primo consorzio con una scuola di formazione del comparto che impiega moltissimi giovani. I posti a disposizione sono andati esauriti in 36 ore dopo l’apertura del bando. L’intenzione è quella di aprire una Academy”. Per il futuro del Consorzio ci sono progetti ambiziosi: “La mozzarella è il prodotto italiano che si esporta di più, il 35%. Per questo stiamo studiando la possibilità di

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO congelare la mozzarella in vista di un trasporto più adeguato verso mercati lontani. In Giappone e negli Stati Uniti i consumatori hanno esigenze diverse dalle nostre. Ma è giusto che qui il prodotto abbia una marcia in più, qualifica il territorio”. Il bosco anti inquinamento di Marcianise

Chi al territorio ci ha pensato davvero è Ecobat, “una sentinella”, come l’ha definito il direttore di Panorama, Giorgio Mulè. Azienda specializzata nella produzione di piombo con sede a Marcianise ha bonificato un’area all’esterno dello stabilimento di 35 mila ettari con la piantumazione di 17.500 pioppi. “La nostra è considerata un’impresa eccellente dichiara l’amministratore delegato Luciano Morelli - facciamo parte di Cobat il consorzio nazionale raccolta e riciclo, crediamo nell’economia circolare, riteniamo che debba essere il futuro dell’industria. Abbiamo deciso di usare la fitodepurazione anziché coprire con una gettata di cemento tutta la zona o asportare il terreno e portarlo in discarica”. Rivolto agli studenti presenti in sala Morelli invita a una riflessione: “Eccellenza significa amare il proprio territorio, cercare il bello in quello che facciamo.

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Ragazzi, studiate, andate all’estero a fare esperienze, ma sempre nell’ottica di restituire qualcosa al vostro territorio”. I nuovi contatori per l’energia

Qualità, dunque, e innovazione. A Caserta nel 2018 l’Enel inizierà una nuova rivoluzione tecnologica: “I nuovi contatori elettronici consentiranno agli utenti di ridurre il proprio consumo energetico", spiega Diego Pirolo, responsabile unità contatore digitale Enel. "Il progetto prevede l’installazione di 3 milioni di contatori sul territorio campano, 32 milioni in tutta Italia, un’operazione per la quale sono stati investiti 2,5 miliardi di euro”. Le facilitazioni per il credito

E proprio di investimenti per le piccole imprese ha parlato Giancarlo Tammaro, responsabile marketing Banco di Napoli e Sicilia del gruppo Intesa: “Nel 2015 abbiamo avviato un progetto filiere per consentire alle micro aziende del territorio, linfa vitale di grandi imprese eccellenti, di accedere a canali privilegiati per l’accesso al credito. Sono stati realizzati fino ad oggi 49 accordi di filiera per 3 miliardi di volumi d’affari”. www.panorama.it

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Avellino - inaugurazione sede dell'Università Telematica Pegaso sindaco di Avellino; Domenico Gambacorta, presidente della Provincia di Avellino; Rosa venerdì alle ore 17.30, presso Villa D'Amelio, presidente del Consiglio Solimene (Collina Liguorini, via dei Due regionale della Campania; Angelo Antonio Principati, 143) il convegno dal tema D'Agostino, deputato della Repubblica. In "Università, Formazione, Lavoro: nuove conclusione le relazioni di Danilo Iervolino, sfide nell'era della globalizzazione e presidente dell'Università Telematica dell'industria 4.0" ha tenuto a a battesimo Pegaso, Vincenzo De Luca, presidente della la sede d'esame di Avellino. L'incontro - Giunta regionale della Campania; Claudio moderato da Norberto Vitale, De Vincenti, ministro della Coesione corrispondente dell'Ansa - è stato aperto territoriale e del Mezzogiorno. dai saluti di Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d'esame Nel corso dell'evento è stato proiettato il dell'Università Telematica Pegaso; videomessaggio di saluto del ministro dello Giuseppe Ruberto, responsabile della sede Sviluppo economico, Carlo Calenda. Il di Avellino dell'Università Telematica taglio del nastro della nuova struttura è Pegaso; Armando Masucci, responsabile stato preceduto dalla solenne benedizione didattico della sede di Avellino di monsignor Arturo Aiello, vescovo di dell'Università Telematica Pegaso. Avellino. Seguiranno gli interventi di Paolo Foti, 10 novembre 2017

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO STUDENTI INCONTRANO ECCELLENZE ITALIANE 07 novembre 2017

Sei storie di imprenditori siciliani di successo a confronto con mille ragazzi delle scuole superiori di Palermo. E’ questo il cuore della manifestazione che ha animato la seconda tappa di “E-tour, diamo vita alle storie”, al Teatro Massimo, nel capoluogo siciliano. Tra gli imprenditori presenti il patron della Sicily by Car, Tommaso Dragotto, i fratelli produttori di prodotti petroliferi Antonio e Vincenzo Cancascì, il sarto Salvatore Ferina, l’imprenditore tessile Filippo Miracula, che dalla provincia di Messina produce per Louis Vuitton e Zegna, Salvatore Nasca, presidente e amministratore della Group Emergenzamatic-Ematic e Daniela Rambaldi, che ha parlato della storia del padre Carlo che ha ricevuto tre premi Oscar per avere creato Alien, King Kong e l’indimenticabile E.T.

L’ "E-tour", hanno spiegato gli organizzatori, sta girando l’Italia per creare una sinergia concreta tra i ragazzi, che si apprestano a scegliere un percorso universitario, e quelle eccellenze lavorative che sono il fiore all’occhiello produttivo della nostra nazione.

La tappa di Palermo si è aperta con la testimonianza di Tommaso Dragotto, che ha da poco vinto il premio Leadership Excellence Award: “Un premio per me frutto di tantissimi anni di lavoro - ha sottolineato -. Abbiamo avviato per primi in Europa un progetto sulla mobilità elettrica diffusa. Questa idea è stata premiata a New York come un eccellente progetto di mobilità sostenibile. Sono premi che rimangono nel cuore". "I giovani siciliani - ha aggiunto Dragotto hanno il dovere di emigrare, imparare e tornare. I ragazzi devono andare necessariamente fuori per istruirsi e diventare capaci e Page 4

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portare in Sicilia nuove esperienze". "Oggi, con altri cinque imprenditori - ha spiegato raccontiamo come siamo arrivati al successo. Il lavoro per voi ragazzi è il futuro e il futuro rappresenta il benessere della vostra nazione. Io sono diplomato all’Istituto Nautico e sono orgoglioso del mio percorso”.

Ad accogliere e salutare i ragazzi delle scuole siciliane, tra gli altri, anche il senatore Udc, Antonio De Poli: “Voi siete le eccellenze della Sicilia e dell’Italia. Voi avete il cuore della Nazione, voi siete il futuro. Questa terra da 70 anni ha l’autonomia, si possono organizzare e gestire meglio tanti settori e questo è un vantaggio rispetto ad altri luoghi. Non è possibile che i siciliani vadano a lavorare in altre parti d’Italia e d’Europa. Qui in questa terra si devono riattirare le eccellenze di tutte le parti del mondo”.

Il giornalista Pietro Muscari, sul palco del Teatro Massimo, ha intervistato i sei imprenditori, prescelti da un comitato scientifico a rappresentare le eccellenze. Le loro biografie sono state raccontate e hanno emozionato i ragazzi, in una sorta di viaggio fatto di filmati, interventi dal vivo, musiche e multimedialità.

Le scuole palermitane hanno aderito al progetto e hanno portato all’interno del Teatro oltre mille studenti del liceo sociopsicopedagogico Regina Margherita, del liceo scientifico Benedetto Croce, dell’educandato statale Maria Adelaide, dell’Istituto tecnico nautico Gioeni Trabia e dell’istituto alberghiero Pietro Piazza.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Sul palco anche tre opinionisti che con i loro interventi, hanno guidato i ragazzi attraverso il percorso multimediale: Danilo Iervolino, anche lui giovane imprenditore e presidente dell’Università t e l e m a t i ca Pegaso, il sociologo della comunicazione e presidente del comitato scientifico di E-

tour, Michelangelo Tagliaferri, e il giornalista Fabio Tricoli. Ad Eccellenze Italiane presenti anche i giovani atleti del Real Cefalù, sponsorizzati da UniPegaso, con il loro presidente Calogero Di Carlo, Responsabile Nazionale sedi Esami dell'Università Telematica

PALERMO - "PEGASO ORIENTA" Da lunedì 13 novembre 2017, a piazza Massimo - difronte al teatro - sara' aperta una vetrina "Pegaso Orienta" per rendere un servizio, ai neo studenti, più aderente con le problematiche del centro storico. Basta arrivare in macchina a piazza Olivella e sei da noi

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Palermo - "Open Day"

dell'Università Telematica Pegaso 30 ottobre 2017

lunedì alle ore 10, presso la sala congressi di Villa Igiea di Palermo, si è svolto l'Open Day dell'Università Telematica Pegaso.

didattici, relazioni esterne ed ECP del network Olympo; R os s e l l a Vasta, responsabile Ufficio stampa e cerimoniale; Giuseppe Carà, referente per la I lavori sono stati aperti e coordinati da competizione nazionale di mediazione; Calogero Di Carlo, Responsabile Nazionale Salvo Coco, Responsabile Comunicazioni sedi d'Esame Università Telematica rete "Unicesd - Olympo" Università Pegaso. A seguire gli interventi di Irene Telematica Pegaso e D al i l a Napoli, Pvietti (già Presidente della Camera) coordinatrice dell'orientamento Università Presidente della Fndazione Only Italia; Telematica Pegaso. Marco Formica, Mental Coach, Chiara Sparacio, Consulente Marketing a risposta Alle ore 1530 si è svolto l'incontro con gli diretta; Sara Taravella, Coordinamento poli studenti.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO E ra s m us + A A 2 0 1 7 / 1 8 Aperti i bandi per mobilità studenti

L’Università Telematica Pegaso ha pubblicato i Bandi ERASMUS+ per l’assegnazione di borse di mobilità per studio e per traineeship relative all’a.a. 2017/ 2018. La mobilità per studio permette di trascorrere, a partire dal secondo anno di studi, un periodo presso un’altra università europea, con cui l’Università Telematica Pegaso ha firmato un Accordo Interistituzionale: sarà possibile frequentare i corsi senza ulteriori tasse di iscrizione e sostenere gli esami all’estero.

La mobilità per tirocinio (traineeship) consente di trascorrere, a partire dal primo anno di studi, un periodo di 2 mesi in un altro paese europeo presso un’impresa o un’altra organizzazione, che può essere individuata autonomamente dagli studenti. Anche i neolaureati, possono fare domanda di traineeship, purchè rispondano al bando e risultino selezionati, prima di laurearsi.

consegna a mano presso la Segreteria Studenti dell'Università Telematica Pegaso, sita in Piazza Trieste e Trento n. 48 – 80132 Napoli, oppureper via telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC)international@pec.unipegaso.it. PER MAGGIORI INFORMAZIONI

email: erasmus@unipegaso.it

Sede di Salerno: Piazza Umberto I, 2 84121 Salerno Dott.ssa Isabella Colamarco 089 9955930 Sede di Napoli: Piazza Trieste e Trento n. 48 80132 Napoli Dott.ssa Daniela Civitillo 081 19137500

Orario Ricevimento Martedì e Giovedì dalle ore 10:00 alle ore 14:00

I bandi per l’assegnazione delle borse di Il ricevimento degli studenti si effettua solo mobilità e la relativa domanda di su appuntamento da concordare tramite i partecipazione sono disponibili alla pagina recapiti sopra indicati. http://www.unipegaso.it/website/internatio nal/erasmus

La domanda deve essere trasmessa entro e non oltre il 23 ottobre 2017mediante Page 7

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Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

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L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

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I S CRI ZI O N I AP E RTE L’A Accademia Forense nasce con l’ambizioso obiettivo di fornire al mondo dell’Avvocatura uno strumento didattico/formativo di attività in ambito multidisciplinare del Diritto tese all’aggiornamento ed alla formazione del Professionista moderno, in un’ottica di crescente specializzazione del sapere imposta dagli ordinamenti sovranazionali e dall’andamento del mercato. . L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 Page 26

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Nuovi corsi per l'a.a. 2017/2018

UNICESD, oltre ai corsi di laurea, propone una vasta gamma di percorsi didattico/formativi in diversi ambiti per venire incontro alle complesse esigenze del Mercato delle Professioni e del Lavoro in Italia e nella Comunità Europea: -

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Giurisprudenza, ed il 541 (IV edizione in corso) hanno riscosso un notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci.

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Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e

illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il

Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e

Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

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La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più

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E f f e t t o T re

Co.Bo.Di.

Scuola, con la crisi cresce la disuguaglianza. Ma si può combattere Per combattere le disparità sociali servono formazione, fondi. E istituti aperti alla città, capaci di costruire relazioni. Save The Children e Treccani pubblicano un Atlante sull'infanzia a rischio in Italia dedicato alle classi. In cui mostra le ferite della crisi (la povertà, l'isolamento, l'ansia). E prova a proporre delle strade. Per riprendere il futuro del paese. A 50 anni da Don Milani Nel 1961 entravano in classe ogni mattina 12 milioni di alunni. Oggi la campanella ne porta sui banchi otto. L'Italia che invecchia ha perso quattro milioni di bambini e adolescenti. E i ragazzi che ha, li lascia troppo spesso ai margini. Schiacciati dal peso di un'economia rimasta a fragile a casa e dall'ansia di prove rimaste obsolete alla cattedra. Eppure, c'è chi resiste. Chi segna una via per raddrizzare il futuro, dare una prospettiva alle generazioni che lo faranno, il futuro del paese. Come? Aprendo le scuole: trasformandole in luoghi vissuti dalla città. Innovando la didattica, partendo soprattutto dalla formazione degli insegnanti, al contrario di quanto fatto

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finora. E poi: aumentando le risorse, oggi troppo basse in percentuale al Pil.

Sono alcune delle strade segnate dall'ottavo “Atlante dell'infanzia a rischio” di Save the Children, pubblicato da Treccani e dedicato alle risposte che l'istituzione scolastica può e deve dare al presente. Un viaggio di oltre trecento pagine fra centinaia di esperienza, che sarà in libreria a fine novembre. A 50 anni dalla scomparsa di Don Lorenzo Milani il paese prova a rimettere l'insegnamento al centro. Perché è dalla scuola, ribadisce il dossier, che bisogna cominciare a combattere la disuguaglianza.

Novembre 2017 Riassumendo Pag. 1 - Scuola, con la crisi cresce la disuguaglianza. Ma si può combattere Pag. 3 - ARMA Pag. 14 - RAPPRESENTANZA Pag. 16 - ATTUALITA' NEWS Pag. 26 - CESD Pag. 29 - RUBRICHE

continua

Anno XI - n.ro 121

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Alcune delle pagine più dense del rapporto sono affidate infatti al problema delle disparità economiche e sociali, che la crisi ha contribuito ad aggravvare e che diventano abissi se il merito inizia a bloccarsi sui banchi. Per questo sono allarmanti, ad esempio, i dati riportati nell'Atlante sui risultati profondamente differenti degli alunni ai test Invalsi non solo fra regioni, o fra quartieri di una stessa città. Ma anche all'interno di uno stesso istituto: significa che l'abitudine a creare classi-ghetto contro sezioni di serie A per i figli eccellenti sia ancora troppo diffusa. Soprattutto a sud, per le elementari, e a nord est alle superiori. E visto che a condizionare l'inserimento in uno dei due binari è ancora il reddito, o la provenienza, e non la prospettiva di successo, crearli significa abdicare alla possibilità di invertire la rotta alla disparità. Ci sono però realtà che hanno aperto strade opposte. E che al contrario cercano di intervenire anche fuori, coprendo i buchi delle risorse sociali, economiche e culturali che mancano all'oltre milione di minorenni in povertà nel paese. Un esempio citato nel dossier è quello dell'Istituto onnicomprensivo di Ales, in provincia di Oristano, dove la dirigente racconta: «Chi vive il disagio in famiglia, lo porta automaticamente in classe», racconta nel rapporto la dirigente Annalisa Frau: «L’aria che respira ogni giorno a casa genera apatia, tristezza, demotivazione, ristrettezza di interessi, tendenza all’isolamento, a volte rabbia. Cresce il numero di alunni con necessità di supporto, bisogni educativi speciali, difficoltà di socializzazione, aumentano gli episodi di bullismo. Nelle nostre classi registriamo numerose situazioni di disagio, un fenomeno che riguarda sicuramente tutte le scuole ma che qui merita un’attenzione particolare perché viviamo una realtà colpita da annosi problemi di disoccupazione, isolamento, carenza di centri culturali e ricreativi». Che fare? «In certe situazioni non è facile scuotere i ragazzi, guidarli a una reattività che possa capovolgere il loro vissuto emotivo: a scuola cerchiamo di stimolarli continuamente, proviamo ad ampliare gli orizzonti, ma le ristrettezze dei contesti sociali e familiari non aiutano», continua Frau: «Per questo, al centro del progetto di rilancio della scuola, messo a punto con il Comitato aree interne, c’è l’idea di creare una vera e propria scuola delle relazioni, capace di riqualificare il rapporto alunnidocenti nell’ambito dell’attività didattica, e di aprirsi al territorio con la realizzazione di alcuni servizi (un auditorium, un teatro, una

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palestra) accessibili a tutta la cittadinanza. La relazionalità è uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare di più per fare reagire questi ragazzi». Ed è proprio "apertura" la parola chiave di molte delle esperienze positive citate nell'Atlante, raccolte anche attraverso la rete di 150 istituti che partecipa a "Fuoriclasse in Movimento", un'iniziativa lanciata dall'organizzazione per combattere la dispersione. Nel dossier si raccontano i risultati delle scuole aperte di Milano, dove il progetto di rendere le classi luoghi attivi, fra dibattiti, corsi, mercatini, proiezioni, è stato affidato a un ex preside, Giovanni del Bene, che racconta come «aprirsi al territorio renda più trasparente e meno autoreferenziale la scuola». Apertura quindi. E poi relazioni: fra le statistiche su cui l'Italia spicca internazionalmente c'è ad esempio quella dell'ansia degli studenti legata agli esami. Molto più alta della media europea. L'ansia è legata a prove didatticamente obsolete e a un circuito familiare troppo protettivo. Di certo, l'esito è aumentare lo stress ottenendo meno risultati. È fondamentale allora - spiegano gli autori invitati a intervenire nell'Atlante - costruire emozioni solide, in classe. Diventare luoghi di ascolto. E trovare le strade giuste per avvicinare alla materia tutti: con lavori di gruppo (ancora non diffusi trasversalmente, mostrano i dati) e occasioni di prendere voce fuori dai test. Per cambiare emozioni a scuola, bisogna anche essere formati a farlo però. Mentre la formazione dei professori è uno degli indicatori rimasti al palo negli ultimi anni di riforme compulsive. Per intervenire in questi tre nodi (apertura, relazioni, formazione) servono soldi. Ma nonostante gli ultimi stanziamenti per l'Istruzione da parte del governo Renzi e l'aumento dei fondi europei, l'Italia resta in fondo all'elenco dei paesi Ue per spesa nell'educazione in percentuale al Pil. I tagli della riforma Gelmini del 2008 (otto miliardi di euro in meno in tre anni, dal 2009 al 2011) non sono ancora stati riassorbiti, anzi. Nello stesso periodo di crisi, altri Stati aumentavano gli investimenti nella scuola, a raggiungere il 5,3 per cento del Pil. In Italia, si scendeva al 4. È difficile non vedere correlazioni con il problema dei Neet e dei ragazzi scoraggiati. Bisogna invertire la rotta. Riportare la scuola al centro. Francesca Sironi

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Avvicendamento al Comando ed elevazione del 12° Battaglione Carabinieri Sicilia a “Reggimento” 3 0 o t t o b re 2 0 1 7

Carabinieri, viene elevato a Reggimento. Ecco le dichiarazioni dei Colonnello De Ciuceis e Sgroi.

Palermo – Cambio al vertice, con una cerimonia svolta presso la caserma “Calatafimi”. Alla presenza del Comandante Interregionale, Generale C.A. Luigi Robusto, del Comandante della Prima Brigata Mobile Carabinieri, Generale di Brigata Carlo Cerrina, ed autorità civili e militari ha avuto luogo la cerimonia di cessione di comando tra il Tenente Colonnello Emanuele De Ciuceis, che lascia il reparto per assumere l’incarico di Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Sondrio, e l’Ufficiale che subentra, il Colonnello Salvatore Sgroi.

Tenente Colonnello Emanuele De Ciuceis: “…gratitudine profonda e intramontabile verso di Voi, uomini del 12° “Sicilia”, per avermi insegnato il mestiere, per essere stati al mio fianco nei momenti di difficoltà e di dolore, per aver gioito con me dei successi conseguiti, per avermi dato il coraggio di non arretrare mai di un passo di fronte al pericolo, per avermi dimostrato che questa tuta operativa la possono indossare con dignità solo grandi professionisti e Carabinieri veri, per avermi permesso di provare ogni mattina all’alzabandiera l’orgoglio di essere il vostro Comandante.”

Colonnello Salvatore Sgroi: “L’entusiasmo con cui affronto questo compito, che mi esalta e mi onora, è molto forte e ve ne rendo partecipi perché costituisce il filo conduttore del nostro quotidiano dovere, nella certezza che ciascuno di noi saprà sentirsi consapevole e rendersi partecipe del ruolo di grande responsabilità affidato all’Istituzione, ispirando ad esso l’apporto qualificato e generoso della propria Nell’occasione il 12° Battaglione professionalità.” Carabinieri “Sicilia”, nel quadro delle “Siano sempre i valori e gli ideali a guidare attività volte ad ottimizzare la struttura ed illuminare le vostre azioni.” (...) www.gdmed.it dell’Organizzazione Mobile dell’Arma dei

Favignana, catturati i tre evasi dal carcere. St a v a no f ug g e nd o d a l l ' i s ol a 02 novembre 2017

ERANO RIUSCITI a segare le sbarre del carcere di massima sicurezza di Favignana "Giuseppe Barraco" e a sparire nel nulla per cinque giorni. All'una di questa notte i tre detenuti evasi, Adriano Avolese, Page 3

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ergastolano, Massimo Mangione e Giuseppe Scardino, sono stati rintracciati tra gli scogli della spiaggia di Punta Longa a Favignana. I tre stavano armeggiando attorno a una barca e sono stati notati dai carabinieri. continua

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ARMA Non appena hanno visto i militari si sono lanciati in acqua. I carabinieri li hanno seguiti in mare e hanno bloccato Avolese e Scardino. Mentre Mangione è stato fermato dai militari assieme alla polizia penitenziaria, stava tentando di scappare nella campagna. I tre fuggiaschi avevano tre borse, non erano armati. Dopo l'arresto è scattata una battuta sull'isola, a caccia del covo e dei complici dei fuggiaschi.

I tre si erano calati dalle mura di cinta del carcere con le lenzuola, nella notte tra venerdì e sabato. Prima avevano legato e imbavagliato un quarto uomo, loro compagno di cella. Una evasione da film nell'isola in cui fu detenuto anche Renato Vallanzasca. Erano riusciti a beffare persino il sistema di videosorveglianza del penitenziario, che si è scoperto pieno di falle. E pure le telecamere della zona, la fuga non era stata ripresa. Le ricerche incessanti erano state vane, ma serrate da parte dei carabinieri del comando provinciale di Trapani, coordinati dal colonnello Stefano Russo, e dalla polizia penitenziaria. In molti credevano che ormai i detenuti si trovassero chissà

dove, altri sull'isola avevano il timore che si fossero nascosti nelle campagne e da giorni i residenti vivevano in uno stato di paura. Ma l'isola era comunque presidiata da una sessantina di carabinieri

I tre evasi sono pregiudicati di calibro. Adriano Avolese, 36 anni, ha a suo carico un ergastolo per avere ucciso un uomo di 24 anni: una vendetta nei confronti del fratello della vittima che insidiava la moglie.

Giuseppe Scardino, 41 anni, deve scontare una pena di oltre 15 anni di reclusione per una serie di rapine violente e per il tentativo di omicidio di un poliziotto a Scoglitti, frazione di Vittoria: reati compiuti tra il 2006 e il 2007. Scardino era stato complice di Massimo Mangione, 37 anni, condannato a 12 e 8 mesi, nelle rapine e con lui sparò all'impazzata nel centro di Scoglitti ferendo una donna per sfuggire a due poliziotti che l'avevano riconosciuto. www.repubblica.it

4 novembre: festa delle Forze Armate e Unità d'Italia. Mattarella, memoria è ricchezza morale 04 novembre 2017

della nostra libertà, per l'edificazione di uno Stato democratico ed unito. Coltivare la loro memoria significa comprendere l'inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso". Sergio Mattarella celebra il 4 Novembre con un messaggio per la ricorrenza del Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria. Il Presidente era accompagnato dal premier Paolo Gentiloni e dal ministro della Difesa Roberta Pinotti. Presenti le più alte "In questo giorno, in cui ricordiamo la cariche dello Stato e il capo di Stato conseguita completa Unità d'Italia e maggiore della Difesa, generale Claudio rendiamo onore alle Forze Armate, rivolgo Graziano. Tremila militari, di tutte le forze il mio pensiero commosso a tutti coloro che continua si sono sacrificati sull'Altare della Patria e Page 4

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ARMA armate e della Guardia di Finanza, hanno assistito alla cerimonia. Schierati anche reparti a cavallo e una rappresentanza di allievi delle varie accademie e scuole militari in cima alla scalinata dell'Altare della Patria. Al termine, è stato suonato l'Inno d'Italia e sono volati sulla piazza e su il centro di Roma le Frecce Tricolori che hanno colorato i cieli di verde, bianco e rosso.

"Siamo negli anni in cui la commemorazione di quel doloroso periodo della nostra storia nazionale offre la possibilità per una riflessione più profonda sul valore della pace, anelito insopprimibile di ogni società civile, dovere ma anche diritto di ogni uomo, delle nuove generazioni, dei deboli e indifesi, di coloro che scappano dalle guerre, dei tanti rifiutati e oppressi. Ed è in momenti come questo che dobbiamo rinnovare con forza il ricordo delle migliaia di Caduti sulle pietraie del Carso, sull'Isonzo, sul Grappa, sul Piave e in tanti altri luoghi entrati a far parte della nostra memoria collettiva", ha affermato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Per l'occasione, tutti i palazzi del ministero della Difesa, delle Forze Armate e dei Comandi Generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, sono coperti dal Tricolore. Aperti al pubblico i Palazzi dello Stato Maggiore della Difesa, dell'Esercito, della Marina e la Scuola Allievi Carabinieri Roma, nonché alcune caserme della Guardia di Finanza. Celebrazioni si svolgeranno ovunque. Dalla

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deposizione di una corona al Sacrario di Redipuglia ed al Sacrario dei Caduti d'Oltremare di Bari da parte dei presidenti di Senato e Camera, all'esibizione di Bande e Fanfare di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza.

In 28 città si terranno cerimonie militari e iniziative quali 'Caserme Aperte' e 'Caserme in Piazza' con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Coinvolte anche le scuola con la consegna di una bandiera ad un istituto scolastico in ognuna delle città, da parte di rappresentativa militare. Il ministro Pinotti saluterà in videoconferenza dal Comando Operativo Interforze i militari impegnati nelle missioni internazionali. "Le nostre forze armate - ha spiegato - sono tra le eccellenze del paese, apprezzate in tutto il mondo. C'è una specificità italiana, legata alla tradizione del Paese: i nostri militari hanno profondo rispetto per le popolazioni e la cultura delle nazioni in cui vanno ad operare". Agli eventi che caratterizzano il 4 novembre a Roma se ne aggiungono tanti altri in tutto il Paese. Da parte sua, Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del consiglio nazionale dell'Anci, ha rilevato che "forse mai come in questo 2017 le Forze armate sono, e appaiono a tutti gli italiani, presidio fondamentale della pace nel mondo e della sicurezza delle nostre città e comunità". www.ansa.it

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Presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda 2018 dell’Arma dei Carabinieri

06 novembre 2017

del patrimonio culturale”, la “tutela dei minori”, l’ “ordinata convivenza civile”, A Roma, presso il Museo Nazionale delle l’“identità culturale”, dodici temi per dodici Arti del XXI secolo “MAXXI”, alla presenza mesi dell’anno che dodici affermati pittori del Comandante Generale dell’Arma Tullio contemporanei, ognuno proveniente da del Sette, si è svolta la cerimonia di un’area del mondo dove l’Arma dei presentazione del Calendario Storico 2018 Carabinieri è intervenuta oppure ha dell’Arma dei Carabinieri. avviato collaborazioni con le forze locali, Le tavole, ideate e realizzate sotto la hanno espresso e raffigurato. direzione artistica di Silvia di Paolo, sono L’Agenda 2018, in un formato moderno e state presentate al pubblico insieme ai temi funzionale, ha dedicato il proprio inserto della nuova edizione dell’Agenda dal allo “Sport nell’Arma” ed ai Gruppi Sportivi conduttore televisivo Massimo Giletti. dell’Istituzione. Sport come espressione dei Il Calendario, divenuto ormai un oggetto di valori universalmente riconosciuti: rispetto culto, ha raggiunto una tiratura di di persone e regole, disciplina, impegno, 1.300.000 copie, di cui quasi 11.000 in sacrificio, lealtà, tenacia, correttezza, altre lingue (inglese, francese, spagnolo, emulazione, valori che devono essere tedesco, arabo e quest’anno anche patrimonio di ogni Carabiniere. giapponese, cinese e russo), indice sia Ne hanno parlato sul palco, con Giletti, il dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia Maestro Ugo Nespolo, il Direttore del del valore dei suoi contenuti, che ne fanno MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi, il un prodotto editoriale apprezzato, ambito e critico d’arte Philippe Louis Daverio, il presente nelle abitazioni e nei luoghi di giornalista Gianni Mura e l’Art Director lavoro, a testimonianza del fatto che “in Silvia Di Paolo. ogni famiglia c’è un Carabiniere”. La serata è iniziata la proiezione di due Nato nel 1928, dopo l’interruzione post- videomessaggi del Ministro della Difesa bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò Roberta Pinotti e del Capo di Stato a vivere nel 1950 e da allora è stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano, i puntuale interprete, con le sue tavole, delle quali non hanno potuto partecipare per vicende dei Carabinieri e della stessa impegni istituzionali, ma hanno voluto Storia d’Italia. comunque essere presenti a questo La pubblicazione ha una rilevanza importante momento della vita dell’Arma. particolare per la famiglia dell’Arma, E’ stato quindi proiettato un filmato di costituendo motivo di coesione attorno a un presentazione del Calendario e, a seguire, oggetto semplice eppure significativo, Massimo Giletti ha aperto la discussione Bartolomeo poiché ispirato ai valori nei quali si coinvolgendo Ugo Nespolo, riconosce ogni carabiniere, da un capo Pietromarchi, Philippe Louis Daverio e all’altro d’Italia. Silvia Di Paolo, che hanno commentato le Il Calendario 2018 è incentrato sul tema “I tavole. valori etici e sociali dell’Arma”, una Gianni Mura ha infine illustrato i contenuti rappresentazione visiva dell’essenza dell’agenda 2018 dopo la proiezione di un dell’Istituzione che rende omaggio video introduttivo. La manifestazione si è all’attività svolta dall’Arma in Italia ed conclusa con l’intervento del Comandante all’Estero a favore di tanti Paesi e delle loro Generale Tullio Del Sette, che ha rivolto il Forze di Polizia. L’“impegno per proprio saluto alle autorità e agli ospiti l’ambiente”, la “sicurezza personale e presenti e ha parlato delle opere sociale”, la “tutela delle categorie deboli”, presentate. La presentazione è stata l’“integrazione multiculturale”, il “valore realizzata con il supporto di Poste Italiane, della tradizione”, la “libertà di Pirelli, UnipolSai, Enel, Elettronica Group, espressione”, la “libertà di riunione”, la gruppo HDRA’ e MAXXI. “cooperazione internazionale”, la “tutela www.carabinieri.it Page 6

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Reggio Calabria, 50 arresti per appalti truccati. Le cosche tradite dai social 07 novembre 2017

È in corso una vasta operazione della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, finalizzata all'esecuzione di 50 misure cautelari e che avrebbe fatto luce su presunti condizionamenti da parte della ' ndrangheta negli appalti banditi dal Comune di Brancaleone, nel Reggino. Le 50 misure cautelari in esecuzione consistono in ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari ed obblighi di dimora nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di vari reati che vanno dall'associazione mafiosa e dall'estorsione all'illecita concorrenza con violenza e minaccia, alla turbata libertà degli incanti, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici ed alla violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Alle persone coinvolte nell'operazione vengono contestati anche, sempre a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e munizionamento e ricettazione, reati commessi, specificano

gli investigatori, con l'aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ' ndrangheta. Sono in corso anche diverse perquisizioni e alcuni sequestri di beni. «Cumps» era il termine con il quale gli affiliati alle cosche di ' ndrangheta sgominate con l'operazione condotta stamattina da polizia e carabinieri nella fascia jonica reggina si chiamavano tra di loro nei dialoghi sui social network individuati dagli investigatori. «"'Cumps" spiega Francesco Rattà, dirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria - é l'abbreviazione di “compare”, di “sodale”, e segna il modo nuovo e più moderno per gli affiliati di intendere i loro rapporti nell'ambito dell'organizzazione criminale». La ' ndrangheta, in sostanza, evolve, ma al contempo, fa rilevare ancora Rattà, si affinano le modalità d'indagine degli investigatori reggini, che trovano nuovo alimento e nuovi spazi operativi nell'esplorazione mirata di quei social network di cui le cosche fanno ampio uso. www.ilmessaggero.it

UNIONE EUROPEA: GENERALE CLAUDIO GRAZIANO

DESIGNATO QUALE PRESIDENTE DEL COMITATO MILITARE

08 novembre 2017

“Sono onorato della nomina a presidente dello European Union Military Committee e ringrazio tutti i capi di stato maggiore della difesa dei Paesi dell’Unione per la fiducia accordatami. Desidero esprimere la mia gratitudine al governo, e in particolare al ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, per il pieno supporto alla mia candidatura. All’attuale Chairman, il generale Mikhail Kostarakos, rivolgo un Page 7

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caloroso ringraziamento per lo straordinario lavoro svolto. In attesa di assumere l’incarico, voglio rimarcare che continuerò ad assolvere, con assoluta dedizione e grande orgoglio, i compiti di capo di stato maggiore della difesa al servizio del Paese e confermo la mia ammirazione per tutti i militari italiani che quotidianamente, in Patria e all’estero, operano con grande e coraggio e abnegazione. c o nt i nua

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ARMA Posso solo anticipare che, una volta in carica, mi impegnerò al massimo delle mie capacità per rafforzare ulteriormente l’autorevolezza del Comitato Militare, per contribuire fattivamente al progetto di realizzazione della Difesa europea e per garantire che l’Unione Europea sia pienamente in grado di rispondere a 360º alle nuove sfide alla sicurezza”.

L’odierna nomina, oltre a confermare la chiara professionalità del generale Graziano e la stima di cui gode a livello internazionale, è anche una preziosa conferma di quanto sia apprezzato l’impegno delle forze armate italiane nel mondo.

I militari italiani garantiscono infatti un contributo fondamentale per l’Unione Questa la prima dichiarazione del generale Europea, non solo in termini di Graziano, neo eletto presidente del partecipazione numerica, ma anche per la Comitato Militare dell’Unione Europea qualità professionale dimostrata in decenni (chairman of the European Union Military di partecipazione alle operazioni della UE. Committee – CEUMC) dai 27 capi di stato maggiore della difesa dei Paesi membri Parimenti, la nomina del Generale Graziano dell’Unione Europea, riunitisi ieri a è anche un riconoscimento del ruolo Bruxelles. politico-strategico giocato dal nostro Paese, che crede profondamente nella necessità L’incarico, di durata triennale, sarà della creazione di un sistema di Difesa ricoperto a partire dal mese di novembre europea. 2018, quando il generale Graziano succederà all’attuale presidente, il www.difesaonline.it generale Mikhail Kostarakos, in carica dal 6 novembre 2015. Il presidente del Comitato Militare è la più alta autorità militare della UE e, come tale, è il consulente militare dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione, ma ha anche il compito di presentare i pareri e le decisioni di natura militare, assunte dal Comitato Militare, presso il Comitato Politico e di Sicurezza (PSC), nonché di fornire direttive e linee guida al direttore generale dello European Union Military Staff (EUMS). Il Comitato Militare è stato istituito, con decisione del Consiglio dell’Unione Europea, il 22 gennaio 2001, con il compito di dirigere tutte le attività militari nel quadro dell’UE, con particolare riferimento alla pianificazione e l’esecuzione delle missioni militari.

L’Italia aveva già ottenuto la guid a dell’alto consesso con il generale Rolando Mosca Moschini, che fu in carica dall’aprile 2004 al novembre 2006.

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Carne avariata in mense scuole, ospedali e caserme, arresti. 08 novembre 2017

Indagini Nas in più regioni, 5 misure custodia, 19 indagati

Si sarebbero aggiudicati appalti pubblici di forniture alimentari per diversi milioni di euro, assegnati in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, abbattendo i costi mediante la somministrazione di alimenti non corrispondenti a quelli previsti, tra cui carni potenzialmente nocive per la salute poiché avariate e contaminate da batteri. Per questo i quattro responsabili di un'azienda del Pistoiese che si occupa della commercializzazione di carni sono finiti agli arresti domiciliari a seguito di ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Pistoia. Ai domiciliari anche il commercialista della società. Indagate altre 19 persone, tra cui sei commercianti, alcuni veterinari della Asl e i responsabili delle stazioni appaltanti. Tra questi ultimi, anche dei militari, ai quali sarebbero contestate condotte di omesso controllo. Nel corso delle indagini sono state accertate irregolarità nelle forniture di derrate alimentari presso le mense di 30 tra scuole e ospedali, ubicate in Lazio,

Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, e 13 strutture militari dell'Esercito e dell'Aeronautica militare, due delle quali all'estero - la missione militare Joint task force Lebanon sector west in Libano e la base militare italiana di supporto a Gibuti. Sequestrata nel corso dell'inchiesta, partita nel gennaio 2016, mezza tonnellata di carne non conforme, destinata alle fasce più deboli della popolazione tra cui bambini e degenti di ospedali. Gli investigatori hanno precisato che non c'è alcun grave rischio per salute. In una conferenza stampa svoltasi a Firenze, il colonnello Erasmo Fontana, comandante dei carabinieri del gruppo tutela salute di Roma, ha spiegato: "Le carni sequestrate e esaminate non sono risultate tossiche, sarebbero state nocive per la salute solo nel caso di consumo seriale". www.ansa.it

Commemorati a Catania i 3

carabinieri uccisi dalla mafia nel '79 10 novembre 2017

Trentotto anni fa, il 10 novembre del 1979 al casello autostradale di San Gregorio di Catania la mafia uccise barbaramente tre carabinieri, il vice brigadiere Giovanni Bellissima di 24 anni, e gli appuntati Salvatore Bologna di 41 e Domenico Marrara di 50, in servizio al Comando Provinciale di Catania. Il commando entro' in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone chiamato "faccia d'angelo", che doveva Page 9

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essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna. Questa mattina, alla presenza di autorita' civili e militari, al casello autostradale di San Gregorio, il sindaco ed il comandante provinciale dei Carabinieri di Catania, hanno deposto una corona d'alloro nei pressi del monumento voluto dal comune in ricordo dei tre eroici militari. La cerimonia si e' conclusa nella chiesa madre Madre di San Gregorio con la celebrazione di una funzione religiosa. www.nuovosud.it

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Minniti inaugura nuova sede di carabinieri e polizia a Gallipoli 11 novembre 2017

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha inaugurato stamattina le nuove sedi di polizia e carabinieri di G a l l i p ol i , entrambe sistemate in un unico edificio di recente costruzione, situato all’ingresso della città, sulla Statale 101 pe r Le cce . Con Minniti, al taglio del nastro erano presenti anche il capo della polizia, Franco Gabrielli, e il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette. Il ministro, nel corso della conferenza organizzata per l’occasione nel castello angioino, ha affrontato vari temi: dalla necessità di rafforzare i rapporti tra Stato centrale e territori locali al rapporto tra sviluppo economico e sicurezza, fino al rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine nelle realtà pugliesi come il Foggiano, dove non mancano segnali di recrudescenza della criminalità organizzata.

Turismo e sicurezza del turismo, Minniti ha sottolineato come occorra «conciliare il principio delle bellezza dei territori con quello della sicurezza». Non sono mancate considerazioni sui buoni risultati ottenuti dall’Italia nel settore turistico. «Quest’anno è stato molto importante per quanto riguarda i flussi turistici verso il nostro Paese, verso questa città, Gallipoli, e verso la Puglia», ha ricordato il ministro. «Noi abbiamo messo in campo un sistema: c’è una capacità di accoglienza, una capacità imprenditoriale, una grande forza culturale del nostro Paese. E tuttavia non sarei sincero se non dicessi che accanto a questo c’è un elemento: abbiamo trasmesso il messaggio che l’Italia è un Paese sicuro. Questo è un patrimonio che dobbiamo fare di tutto affinché non sia disperso», ha affermato Minniti. Parlando

realizzazione delle nuove sedi della compagnia dei carabinieri e del commissariato è frutto di un Accordo per la sicurezza integrata e per lo sviluppo del territorio gallipolino sottoscritto il 28 maggio 2016 tra prefettura di Lecce, Comune di Gallipoli e associazionismo imprenditoriale, un patto la cui importanza è stata ribadita dallo stesso ministro che ha auspicato altre iniziative dello stesso genere nei vari territori italiani. «La sfida sulla sicurezza si misura sulla capacità di controllo del territorio», ha poi rimarcato il ministro, ma anche con «la qualità dell’intelligence». Parlando dell’emergenza criminalità nel Foggiano, Minniti ha posto l’accento sulla «risposta dello Stato», illustrando le iniziative intraprese: «Abbiamo istituito a San Severo un reparto Prevenzione e crimine e oggi, la Puglia è una delle tre regioni d’Italia ad avere tre di questi reparti. L’Arma dei carabinieri costituirà nelle prossime settimane un reparto Cacciatori di Puglia, che si aggiunge a quelli già esistenti in Sardegna, Calabria e Sicilia. Per i non addetti ai lavori i Cacciatori - ha spiegato lo stesso ministro alla platea radunatasi nel castello angioino - sono forze speciali dei carabinieri, forze di intervento rapido che avranno sede in provincia di Foggia, questo per testimoniare l’impegno dello Stato verso questa regione». Minniti ha, infine, annunciato la sua prossima visita in Puglia: «Ai primi di dicembre andrò a Bari dove ragioneremo anche lì su queste questioni. Di fronte a una fase importante di questa terra, che oggi come non mai sta incontrando una prospettiva di sviluppo e di crescita, era giusto che si desse un segnale di straordinario investimento nel campo della sicurezza sono due facce di una stessa medaglia« La

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Mafia: blitz Ros di Catania, 31 arresti 11 novembre 2017

"c'era aria di contrasti tra gruppi vicini e rivali" e nel timore ipotitico di risposte CATANIA - Operazione contro il clan eclatanti, anche se davanti a sei tentativi di Santapaola-Ercolano dei carabinieri del estorsioni, "mai denunciate" sottolinea il Ros di Catania che, in collaborazione con procuratore Zuccaro nonostante un militari territoriali del comando provinciale sequestro di persona e gravi minacce, si è etneo e di Siracusa, hanno arrestato 24 deciso di intervenire. Le indagini hanno persone, compreso quello che è ritenuto permesso di ricostruire i gruppi legati alla l'attuale reggente della 'famiglia' di Cosa 'famiglia', ma anche i contrasti nati nella nostra: Antonio Tomasello, di 51 anni. Ad 'spartizione' del territorio da controllare altri sei indagati il provvedimento del Gip, culminato con un'aggressione ad Alfio emesso su richiesta della Dda della Davide Coco, 'responsabile' del gruppo Procura, è stato notificato in carcere della Stazione, da parte del clan Mazzei. I perché già detenuti e per un sesto sono vertici delle famiglie si mettono attorno a stati disposti i domiciliari. L'indagine, un tavolo i santapaoliani chiedono "di denominata 'Chaos', ha fatto luce su sedersi e discutere civilmente", ricordando estorsioni, consumate e tentate anche con anche l'omicidio di 'pulizia interna' di atti intimidatori, ai danni di imprenditori. Angelo Santapaola per "dare un esempio a Contestati anche un sequestro di chi sbaglia". Al vertice del clan, secondo persona e l'uso e la detenzione di armi. l'accusa, c'era Antonio Tomaselli, 51 anni, L'inchiesta, su indagini dei carabinieri del ritenuto legato a Enzo Santapaola e Aldo Ros di Catania, coordinata dalla Dda della Ercolano. Le indagini lo indicano come Procura etnea, ha permesso ricostruire le l'attuale reggente dei vari gruppi della dinamiche e le gerarchie e i componenti di città, decapitati dalle operazioni Kronos e diversi gruppi dal clan che operano nei dall'attuale Chaos, e di clan alleati o rivali. diversi rioni del capoluogo etneo e di quelli Che parlavano tra loro direttamente alleati. fissando appuntamenti con dei telefonini con sim intestate a terze persone, anche "Abbiamo giocato d'anticipo, impedendo la incolpevoli prestanomi, che veniva commissione di gravi reati". Così il utilizzata come se fosse una rete di procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, 'citofoni' sull'operazione 'Chaos' dei carabinieri del Ros etneo contro la 'famiglia' SantapaolaTra gli arrestati c'è il presunto attuale Ercolano culminata con 31 arresti diposti reggente della 'famiglia' di Cosa: Antonio dal Gip su richiesta del gruppo della Dda Tomaselli, di 51 anni. Questi gli altri coordinato dall'aggiunto Francesco Puleio. destinatari dell'ordinanza. I provvedimenti Le indagini, spiega il vice comandante hanno riguardato il gruppo del rione San generale operativo del Ros, il col. Giancarlo Giovanni Galermo: Salvatore Fiore (già Scafuri, "sono state efficienti ed efficaci" detenuto), Giovanni La Mattina, Antonino grazie "alla grande sinergia tra le due Mangano (detenuto), Luca e Roberto squadre in campo: i carabinieri e la Marino, Arturo Mirenda (detenuto), Procura". Per il comandante provinciale Francesco Lucio Motta (detenuto), dell'Arma, il colonello Raffaele Covetti, è Christian Paterno'. Del gruppo della "l'ennesima dimostrazione che le Istituzioni Stazione sono stati arrestati: Angelo Arena ci sono e funzionano a difesa del cittadino". e Alfio Davide Coco. Del gruppo del rione Per dirla con l'aggiunto Puleio, che ha di Lineri: Carmelo Distefano, Carmelo coordinato il lavoro dei Pm Raffaella Rannesi e Corrado Monaco. Gruppo di Vinciguerra e Marco Bisogni, utilizzando Giarre: Orazio Di Grazia, Salvatore una metafora calcistica "la risposta è stata Leonardi. Gruppo di Paternò: Carmelo immediata perché abbiamo scelto di Cristian Fallica. Gruppo di Palagonia: giocare in attacco e non in difesa". Il Gaetano Fiammetta e Sebastiano Vespa. perché lo spiega il maggiore Antonio (...). Parillo, comandante del Ros di Catania: www.ansa.it Page 11

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Strage di Nassiriya, scoperta al Senato targa con i nom i d e l l e v i t t i m e 12 novembre 2017

sempre impressi nella nostra memoria".

ROMA - Una targa con i nomi dei 19 italiani che il 12 novembre 2003 persero la vita, 14 anni fa, nella strage di Nassirya è stata scoperta oggi al Senato nella sala già intitolata ai caduti dell'eccidio. L'occasione è stata la giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

Fu proprio uno dei familiari delle vittime a proporre di rendere omaggio agli italiani uccisi nella città irachena ricordando i loro nomi. Lo fece rivolgendosi direttamente al presidente del senato, Pietro Grasso, durante la santa messa celebrata il 12 novembre dello scorso anno a Santa Maria in Ara Coeli. La targa è affissa all'ingresso della sala dei caduti di Nassirya che a Palazzo Madama ospita conferenze stampa e convegni.

NASSIRIYA, 14 ANNI FA LA STRAGE DEGLI ITALIANI Dodici novembre 2003, 14 anni fa. Quel giorno - ore 8.40 italiane, ore 10.40 a Nassiriya, città irachena a maggioranza sciita e capoluogo della provincia di DhiQar, situata a circa 375 km a sud della capitale Bagdad e centro di grande rilevanza dal punto di vista militare - nelle case degli italiani entrò di nuovo la guerra. Un tremendo attentato, compiuto con un camion e un'auto imbottiti di esplosivo, devastò la base italiana Maestrale a Nassiriya e portò la morte tra i militari impegnati nell'operazione Antica Babilonia. Dodici carabinieri della Msu (Multinational Specialized Unit), uccisi. Morti anche cinque militari dell'Esercito che facevano da scorta alla troupe del regista Stefano Rolla che si trovava a Nassiriya per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a da parte dei soldati italiani e si erano fermati lì per una sosta logistica. Morirono anche due componenti civili di una troupe che stavano lavorando a un film. In tutto, 19 vittime italiane. Rimasero uccisi anche 9 iracheni. Feriti una ventina di italiani, tra militari (anche una donna carabiniere) e civili.

Ma sarebbe stato ancor più tremendo se non fosse riuscito, anche se solo in parte, il MATTARELLA: "I LORO NOMI SEMPRE disperato tentativo di fermare i kamikaze IMPRESSI NELLA MEMORIA" all'ingresso della base, nota anche come Alla cerimonia è intervenuto il capo dello Animal House e che durante il regime di Stato. "I militari ed i civili - ha ricordato Saddam Hussein era sede della Camera di Sergio Mattarella - che operano con Commercio, sulle rive del fiume Eufrate. professionalità e grande generosità nelle Con quell'azione il carabiniere Andrea più travagliate regioni del mondo, Filippa, di guardia all'ingresso della base e dall'Africa al Medio Oriente, poi morto anche lui nell'esplosione, riuscì a dall'Afghanistan all'Iraq sono il simbolo di fermare ed uccidere i due attentatori un impegno forte a tutela del bene comune, suicidi sul camion, che esplose sul cancello dell'affermazione del rispetto reciproco e di entrata, evitando così una strage di più proporzioni. dei diritti umani, valori su cui si fonda la ampie nostra Carta costituzionale. I nomi dei tanti caduti che oggi commemoriamo, fedeli e continua coraggiosi interpreti del nostro impegno al servizio della collettività, resteranno Page 12

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ARMA L'autobomba ce la fece invece a passare, perchè era nascosta dal camion, e a proseguire fin dentro portandosi il suo carico di morte.

L'ELENCO DELLE VITTIME, TRA LORO DUE CIVILI Questo l'elenco delle vittime di quell'attentato: i carabinieri Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante; Giovanni Cavallaro, sottotenente; Giuseppe Coletta, brigadiere; Andrea Filippa, appuntato; Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente; Daniele Ghione, maresciallo capo; Horacio

Majorana, appuntato; Ivan Ghitti, brigadiere; Domenico Intravaia, vice brigadiere; Filippo Merlino, sottotenente; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante; Alfonso Trincone, maresciallo aiutante; i militari dell'Esercito Massimo Ficuciello, capitano; Silvio Olla, maresciallo capo; Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore; Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto; Pietro Petrucci, caporal maggiore; i civili Marco Beci, cooperatore internazionale, e Stefano Rolla, regista. www.repubblica.it

Minaccia col coltello al barista e testata in faccia al carabiniere: in manette

14 novembre 2017

La Spezia - Prima minaccia un barista col coltello poi prende a testate in faccia un carabiniere. Il ragazzo, dominicano di circa 20 anni, è stato arrestato assieme a due amici. È successo nella centralissima via Chiodo.

Il ragazzo è entrato in un bar gridando al cellulare. All’invito rivoltogli dal titolare di abbassare la voce o di andarsene il ragazzo ha reagito sfidando il gestore a uscire sfoderando un coltello.

Solo la rapida reazione del barista, che alla vista dell’arma ha chiuso la porta a vetri ha scongiurato ben più gravi conseguenze. L’ira dell’aggressore si è così rivolta contro il vetro che ha danneggiato prima di allontanarsi.

Ai carabinieri del Nucleo Radiomobile, giunti sul posto, la vittima dell’aggressione ha fornito tutte le indicazioni per individuare il responsabile, che nel frattempo stava uscendo dai giardini pubblici in compagnia di altri due connazionali, diretto nuovamente verso il bar.

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Quando i carabinieri hanno chiuso loro la strada, prima il ragazzo ha reagito spintonandoli poi ha tentato di scappare. Raggiunto e bloccato dai carabinieri ha reagito colpendo con una testata al naso uno dei militari e con una scarica di pugni al torace.

La colluttazione si è conclusa con l’immobilizzazione dei tre sudamericani. I tre, tutti cittadini dominicani di età compresa tra i 19 e i 20 anni, sono stati arrestati: dovranno rispondere di minaccia aggravata nei confronti del titolare del bar, danneggiamento aggravato, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. I militari hanno sequestrato due coltelli. www.ilsecoloxix.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza L'ARMA DEI CARABINIERI E I CARABINIERI DELL'ARMA. IL VERTICE E LA BASE. IL COMANDANTE E CHI DEVE ESEGUIRE. CHI PARLA E CHI AGISCE. IL CAPO E LA RAPPRESENTANZA.. MA COSA E' LA CONTROPARTE ? Cosa è la contrapposizione nella struttura politico-sindacale ? Cosa è la posizione affiancata e consultiva nel vertice militare ? Chi vince e chi perde. Chi si accorda e chi contrappone. Chi ottiene e chi si accontenta. Chi vende cio' che non è, che non è mai stato, ma a volte piace essere presi in giro pur di poterne parlare.. A volte bisogna fermarsi a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita quotidiana che ci investono e che ci riguardano come carabinieri. Usare la parola contrapposizione è interessante, ma bisogna comprenderne se in senso lato o in senso concreto e produttivo. La struttura politico-sindacale è fatta da parte e da controparte. Come è bello parlarne in politichese anche se mi ci trovo poco e male a dispetto di meglio argomentare se voglio dare concretezza ad un concetto. La parte chiede e agisce, la controparte risponde e prende posizione. Se la parte è chi decide e a norma di legge decide, la controparte ha due scelte, senza mezzi termini. Una è quella di prendere posizione e protestare con comunicati stampa e iniziative di protesta. L'altra è quella di iniziare un dialogo finalizzato a trovare una via di mezzo o a trovare una strada che potesse "salvare capra e cavoli". in genere la seconda interessa a tutti. La parte, abituata al fatto che la controparte comunque prenderà posizione, sapendo poi di dover cedere qualcosa alla "controparte", decide, alzando il tiro e mette in campo una decisione che modifica 5 punti del contendere. Consapevole che 2 di 5 saranno intrattabili e 3 di 5 da discutere e trattabili. Ma in realtà i punti importanti della scelta della "parte" sono 3 di cui 2 intrattabili. Alla fine la controparte metterà in campo una campagna di protesta e contestazione che porterà a ridurre da 5 a 3 i punti del contendere, ovviamente senza intaccare quei due punti che non sarebbero mai stati cambiati. Bene, io in tutto questo mi sentirei solo una comparsa nel contendere e un attore nel "vendere" poi a tutti coloro che non sapranno mai il dettaglio, che sono stato bravo a levare due dei 5 punti del contendere, prendendomene anche merito. Bene, la controparte non mi interessa, questa è politica, dinamiche politiche che al carabiniere non pososno interessare. No, il carabiniere, il rappresentante carabiniere è al fianco di chi deve scegliere e, per competenza e conoscenza, puo' contribuire a fare una scelta adeguata o aderente alle aspettative dei suoi colleghi. Diversi sono i contesti se una decisione è interna, dove oggi chi esercita il ruolo di rappresentante con cognizione di causa, ha un ruolo di partecipazione rilevante nella decisione. Cio' avviene perchè chi Comanda ha interesse a fare bene per i carabinieri e questo lo scopo comune anche di chi li rappresenta con un punto di vista dalla base differente per ruolo e competenza da quello del vertice. Diverso ancora è se la decisione viene dal contesto politico governativo, dove la decisione deve essere presa in un contesto di comparto difesa e sicurezza attenendosi decisioni e alle norme che emana il Governo stesso. Si, in passato non è stato certo come oggi dove, invece, il Comandante al vertice, credendo fermamente nella funzionalità della rappresentatività, è riuscito a concretizzare molteplici scelte innovative e sempre piu' adeguate alle aspettative di noi carabinieri ai giorni nostri. c o nt i nua Page 14

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza Prima c'era un silenzio triste e mesto, oggi c'è tanto che si muove e che arriva e... si sente la necessità di dover muovere confusione per questo motivo e per quell'altro. Si, la politica di opportunità, il politicante dell'altra parte vestito da carabiniere che prova a confondere utilizzando la sconoscenza di alcuni aspetti che spesso passano inosservati perchè il carabiniere, quello vero, sui propri interessi è distratto. Si, il vero carabiniere è per gli altri trascurando cio' che lo riguarda e che gli deve interessare. Ecco perchè oggi l'informazione quella fatta bene e fatta da carabinieri veri, arriva, e arriva in modo semplice e chiaro. Chi ha necessità di confondere alimenta confusione spacciando frasi fatte e facendo girare pasture populistiche frutto anche di una selezione dalla spazzatura mischiando interessi politici personali condite da repressione personale. Bisogna anche capire chi parla chi è, cosa ha fatto, se è un carabiniere e cosa ha fatto di buono da carabiniere qualora fosse stimato dai suoi colleghi carabinieri. Già con uno, due di questi passaggi e ti accorgi che sei difronte a nulla di concreto, nulla di attendibile, nulla di autorevole per dargli una minima credibilità per poi parlarne al bar dello spaccio. Informare è di chi ha necessità di alzare il livello di conoscenza dei suoi colleghi per poter alimentare un confronto e una partecipazione che ha uno scopo ben preciso. Si, lo scopo di chi ti rappresenta senza pubblicità, senza inganni, senza messi termini o sceneggiature, che sente la necessità di farlo e di averlo fatto nel tempo per far crescere la propria cognizione della reltà del carabiniere ed essere sempre piu' autorevole in quel contesto decisionale dove la collaborazione e lo stare al fianco diventa necessario, indispensabile per chi, al Comando, è piu' carabiniere di ogni carabiniere. Nel contesto attuale, quello che guarda a questi 5 anni "vissuti", per scelta, come pochi, sempre tra i carabinieri e "l'esserci" in prima linea, con mille e inaspettate difficoltà, è per me certo piu' concreto da carabiniere essere stato attore protagonista nella scelta che, piuttosto, controparte "virtuale" che trova effetti solo da un baratto o da un accordo. Forse è vero che chi oggi è al vertice, in questo clima innovativo, per poter avere sempre piu' il contatto con i carabinieri, ha scelto di dare alla rappresentanza quel valore dovuto, prezioso, indispensabile, e per questo è un momento storico importante per la crescita del dialogo e della rappresentatività. Proprio per questo io devo dire le cose come stanno e non parlare per parlare. oppure fatte, magari, per poter riempire un riquadro sul web o sul social dove puoi sentirti oratore e sceglierti una immaginaria platea di consensi sfogando complessi personali o aspettative politiche mai raggiunte e che mai raggiungerai. Proprio per questo è importante mettere i migliori a rappresentare i carabinieri da carabiniere. Se uno non ha mai fatto bene il carabiniere e non ha mai fatto nulla per essere stimato per professionalità e competenza, mai sarà un buon rappresentante. Altrimenti sentiremo solo parlare di parte, controparte e accordi bilaterali, trasversali e satellitari. Solo un "carabiniere" puo' far bene per i suoi colleghi carabinieri. Un buon carabiniere non ha bisogno di essere controparte per potersi dare una struttura di investitura, un buon carabiniere sà essere parte della scelta, delle decisioni facendo bene il suo ruolo, dando l'esempio, riuscendo a saper dare quel senso di moralità, senso del dovere e di lealtà che gli dà il coraggio e la determinazione che non gli consentirà mai di barattare nulla per i suoi diritti, per metterlo in condizione di svolgere quel ruolo sociale che a lui è demandato per cui la gente, la nostra gente ripone tante aspettative per avere sempre piu' ordine e sicurezza sul nostro territorio, nel nostro bel paese. .

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FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 28 ottobre 2017

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ATTUALITA - NEWS

Cambia il digitale terrestre: da buttare 9 televisori su 10 01 novembre 2017 Con il tempo la nuova tecnologia ha mostrato il volto buono, con l'arrivo di una pioggia di canali tv. Ma il ricordo delle ore passate a collegare decoder e risintonizzare le tv in cerca del Commissario Montalbano o di Striscia la Notizia è troppo fresco perché l'annuncio di un nuovo switch-off non provochi un brivido nei teleutenti. Gli addetti ai lavori ne discutono da anni, ma ora c'è una data. Un lungo articolo (l'89) della manovra ora al varo, fissa il passaggio a una nuova tecnologia di trasmissione a partire dal 2020, con la conclusione entro il 30 giugno 2022. Le nuove sigle, DBV-T2 ed Hevac, al profano non dicono nulla, ma si tratta di un aggiornamento del digitale terrestre. Stavolta non porterà nuove e mirabolanti funzioni né un vertiginoso aumento dei canali. Ma gli spettatori si accorgeranno eccome del passaggio imposto dalla manovra perché, per poter guardare i programmi delle tv pubbliche e private in chiaro a cui siamo abituati, sarà necessario cambiare il 90 per cento degli apparecchi (40 milioni di tv). Solo quelli venduti di recente, non più di due anni fa, potrebbero avere già incorporato la tecnologia

necessaria a ricevere il nuovo segnale. La stragrande maggioranza saranno cancellati per legge, da buttare. Anche se uno stratagemma per prendere tempo c'è, esattamente come accadde con lo switchoff di cinque anni fa: comprare un decoder adatto al DVB-T2 e all'Hevac (l'una è la tecnologia di trasmissione l'altro il sistema di codifica delle immagini).

L'operazione non è indolore. La manovra prevede uno stanziamento di 750 milioni da dividere tra tutti coloro che dovranno sostenere i costi del passaggio (anche le emittenti dovranno rinnovare i propri apparati). Solo 100 milioni sono destinati al sostegno all'acquisto dei decoder. Secondo una stima pubblicata l'anno scorso dal sito specializzato DDay, il costo dell'operazione ammonterà tra i 2 e i 4 miliardi. Come accadde nel 2012, lo spegnimento del vecchio segnale sarà graduale e differenziato per regioni. L'operazione ha un solo scopo: liberare le vecchie frequenze per il 5G, la nuova rete internet che ci consentirà di navigare in modo superveloce in mobilità, con telefonini e tablet. La Corea la sperimenterà in occasione delle olimpiadi del 2018 e se ne dicono meraviglie. Consoliamoci così. www.ilgiornale.it

Catalogna, emesso il mandato d'arresto europeo p e r P ui d g e m ont

02 novembre 2017 La giudice spagnola Carmen Lamela ha firmato il mandato di arresto europeo contro il Presidente catalano Carles Puigdemont e i quattro ministri che lo accompagnano a Bruxelles. Issue 1

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La notizia era già stata resa nota dal legale del destituito presidente catalano. "Sono stato informato dal mio cliente che il mandato è stato emesso contro il presidente e altri quattro ministri che si trovano in Belgio", detto alla tv belga Vrt Paul Bekaert. "Significa che la giustizia

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ATTUALITA - NEWS spagnola ora manderà una richiesta di estradizione ai procuratori federali a Bruxelles", ha precisato. E Puigdemont si è detto essere pronto a candidarsi alle elezioni del 21 dicembre, anche dall'estero. Puigdemont in passato aveva detto che non si sarebbe ricandidato al termine del suo mandato, che evidentemente non ha completato.

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza anche questa sera gridando "Llibertat!" in tutte le città della Catalogna per denunciare l'arresto ieri a Madrid di otto ministri del Govern di Carles Puigdemont e esigere la liberazione immediata dei "detenuti politici". Le due organizzazioni della società civile Anc e Omnium hanno convocato una grande manifestazione a Barcellona l'11 novembre.

Il portavoce del governo spagnolo Inigo Mendez de Vigo ha inoltre confermato che gli otto membri del Govern catalano destituito da Madrid e arrestati potranno presentarsi alle elezioni del 21 dicembre. "Finché non c'è condanna definitiva chiunque abbia i diritti civili intatti può presentarsi alle elezioni" ha affermato rispondendo alle domande dei cronisti dopo la riunione settimanale dell'esecutivo spagnolo. Migliaia di persone sono scese in piazza in tutte le città catalane alla 19 all'appello delle organizzazioni della società civile indipendentista per denunciare l'arresto ordinato oggi dalla giudice spagnola

Carmen Lamela di otto membri del Govern di Carles Puigdemont, fra cui il vicepresidente Oriol Junqueras, leader del primo partito catalano, Erc. Concentrazioni sono in corso in particolare a Barcellona, Girona, Badalona, Tarragona, Lleida. La giudice ha ordinato che gli otto ministri siano separati e detenuti in cinque prigioni diverse. Il vicepresidente Oriol Junqueras e il ministro Joaquim Forn saranno trasferiti nel carcere di Estremera, Jordi Turull e Raul Romeva a Valdemoro, Josep Rull a Navalcarnero e Carlesd Mundò a Aranjuez. Dolors Bassa e Meritxell Borras saranno detenute nel carcere per donne di Alcalà.

Tutti i leader indipendentisti hanno lanciato appelli perché la popolazione catalana mantenga la calma. Lo stesso appello è stato lanciato, "nell'indignazione", dalle segretarie di Erc e Pdecat, Marta Pascal e Marta Rovira. Gli avvocati degli otto detenuti hanno detto che anche da parte loro, prima di essere portati via, nei furgoni cellulari sono venuti appelli "alla tranquillità". "Il governo legittimo della Catalogna commenta su Twitter l leader separatista Carles Puigdemont - è stato incarcerato per le sue idee e per essere stato fedele al mandato approvato dal parlamento catalano. Il clan furioso della 155 (la legge che è stata applicata da Madrid per destituire il governo, ndr) vuole il carcere. Il clan sereno dei catalani, la libertà". (ANSA)

Mattarella firma e promulga la legge elettorale 03 novembre 2017

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha promulgato la nuova legge elettorale. Il provvedimento “modifica il sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” con delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali. Dopo la firma del capo dello Stato la legge è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Issue 1

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prevista la prossima settimana. Nei giorni scorsi ci sono state forti pressioni dei 5 Stelle affinché il Colle negasse il via libera.

Ma il capo dello Stato aveva già fatto sapere – rispondendo a uno studente – che i compiti che gli affida la Costituzione sono delimitati e attengono al controllo di norme che siano manifestamente incostituzionali, non altro.

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ATTUALITA - NEWS Dunque, né potrebbe sconfinare nel campo più politico, nel giudicare il merito della riforma, né in quello della Corte Costituzionale che comunque sarà «investita» da ricorsi già annunciati. Del resto, si sa che uno dei provvedimenti su cui Mattarella si è più speso e ha più volte richiamato il Parlamento al suo ruolo, è stato proprio la legge elettorale. Sostegno trasverasale, no di M5s e Mdp La riforma è stata sostenuta a Palazzo Madama dallo stesso schieramento trasversale che ne ha consentito il primo via libera a Montecitorio: ai voti della maggioranza si sono aggiunti, dopo la definitiva uscita di Mdp, quelli di Forza Italia e Lega. Anche il gruppo Ala ha confermato il proprio sostegno al provvedimento con il suo leader, Denis Verdini, che nell'Aula del Senato ha tra l'altro affermato: «Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto, il ruolo di supplenza che abbiamo svolto». M5S e Mdp, tornati in Aula, dopo l'abbandono dei lavori messo in atto nella fase conclusive delle votazioni sulle 5 fiducie poste dal governo, hanno ribadito il loro ‘no' al disegno di legge. Contro la nuova legge, il M5s ha anche presentato un ricorso alla Consulta.

rammarico» ha dichiarato oggi Davide Casaleggio a chi gli chiedeva della firma sul Rosatellum apposta dal Capo dello Stato. «Non siamo d’accordo, la partita si sposta alla Consulta con un nostro dettagliato ricorso, ma se gli italiani vogliono mandare a casa quelli che si sono votati il Rosatellum, votino per noi domenica e vedrete come la legge che favorisce le ammucchiate sarà uccisa nella culla» ha aggiunto il candidato premier M5s Luigi Di Maio. C os a prevede la nuova l e gg e Il Rosatellum bis (dal nome di Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera) prevede il 36% di parlamentari eletti in collegi uninominali con formula maggioritaria e il restante 64% in collegi plurinominali con metodo proporzionale. Il sistema maggioritario determina l'assegnazione di 231 seggi a Montecitorio e di 109 seggi a Palazzo Madama, mentre i seggi restanti derivano dal voto proporzionale. Non è previsto premio di maggioranza. La legge fissa soglie di sbarramento, identiche per i due rami del Parlamento, al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni e delega il Governo a determinare entro 30 giorni i collegi uninominali e plurinominali.

Casaleggio-Di Maio: Rosatellum? Pessima www.ilsole24ore.it legge, rammarico «È una pessima legge, c'è un po' di

Europa e Usa in gara sul Fisco leggero

04 novembre 2017

Ora che il dado è stato lanciato sul tavolo verde della fiscalità internazionale, all’Europa non resta che correre. La riforma annunciata da Donald Trump dopo 18 mesi di mezze e contraddette anticipazioni (a partire dai Blue print repubblicani dell’estate 2016) produrrà un effetto domino, di cui oggi è chiaro solo il beneficiario: gli Usa stessi. Per tutti gli altri, a cominciare appunto dall’Europa, i rapporti fiscali con il gigante a stelle e strisce sembrano entrare in un cono d’ombra, quantomeno per le ripercussioni Issue 1

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delle attività europee basate tra la East e la West Coast, e di quelle statunitensi basate nella Ue. Unica relativa certezza, il saldo di benefici fiscali per le corporation e, almeno a breve termine, anche per l’erario, avrà sempre e solo la bandiera a stelle e strisce. In attesa di vedere l’esito del «più grande regalo di Natale agli americani» (Trump dixit), si può già intravedere come, ancora una volta, gli Usa dettano al mondo condizioni praticamente unilaterali - come

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ATTUALITA - NEWS già avvenuto dalla guerra al nero internazionale post 2008 fino agli accordi Fatca di “acquisizione” di info fiscali ratificati da mezza Europa, Italia compresa- pensando principalmente alla loro politica interna. L’abbattimento della corporate tax federale al 20% (dal 35 attuale) non è l’unico aiuto alla competitività fiscale, basti pensare alla deducibilità immediata del costo di beni strumentali per i prossimi 5 anni - in luogo degli ammortamenti - e la possibilità di riportare a nuovo le perdite fiscali senza limitazioni di tempo. Ancora, la riforma trumpiana garantisce l’esenzione al 100% dei dividendi e delle plusvalenze sulle cessioni di partecipazioni, i cui effetti sono - con tutta evidenza - la disponibilità di liquidità intatta da prelievo fiscale. Non bastasse, il transfer pricing prende una piega vagamente nazionalista, gravando con il 20% (excise tax) i pagamenti effettuati a beneficio delle consociate estere (di società Usa) per l’acquisto di beni e servizi. In attesa di vedere come tutto ciò sia compatibile con i trattati fiscali che comunque gli Usa hanno firmato con decine di paesi - molti dei quali proprio nella Ue - resta da capire come l’Europa reagirà a questa tax policy così aggressiva, almeno se vista da questa parte dell’Oceano. E purtroppo ancora una volta la cronaca preannuncia iniziative spot guidate dai singoli governi, senza un

minimo di programmazione unitaria. In Francia, per esempio, il premier Emmanuel Macron la scorsa settimana ha preannunciato un programma di riforma fiscale che dovrebbe portare nel breve termine (2020) a un abbassamento del 5,33 % della tassa sui redditi delle società, punto di arrivo 28 punti percentuali. Anche se il movente, per Parigi, era e resta la Brexit, è chiaro che ora il focus si sposterà anche sull’altro competitor d’oltre Oceano. Lo stesso si può dire a proposito delle iniziative dei Paesi Bassi, dove il premier Mark Rutte ha promesso un taglio del corporate tax rate al 21% (dal 25) entro il 2021, con un occhio anche alla tassazione delle persone fisiche (esattamente come fa Trump) scendendo sotto la quota simbolica del 50% (passerà al 49,5% dal 52 attuale). In Italia i recenti interventi hanno ridotto il tax rate nominale per Srl e Spa, anche se si registra il depotenziamento degli incentivi alla ricapitalizzazione. Tutto bene? Forse no, considerato che ancora una volta l’Europa dribbla il problema della competitività senza risolvere la sua enorme contraddizione: la mancanza di una politica fiscale unitaria, ogni paese ha aliquote proprie e regimi fiscali incomunicanti. E quel che è peggio, la storia insegna, è che il vero obiettivo di molti governi Ue continua ad essere il dumping fiscale proprio nei confronti dei 27. Un assist micidiale, oggi, per il grande fratello Usa. www.ilsole24ore.it

Migranti, a Salerno nave con 26 donne morte. Il prefetto: «Sono omicidi» 05 novembre 2017 E’ arrivata questa mattina in porto a Salerno la nave militare spagnola Cantabria che aveva a bordo oltre 375 migranti recuperati due giorni fa in mezzo al Mediterraneo e purtroppo anche i cadaveri di 26 donne morte annegate durante la traversata. Tutti i naufraghi erano a bordo di un gommone in pessime condizioni ed erano stati avvistati da un Issue 1

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elicottero levatosi in volo dalla nave spagnola; quest’ultima partecipa alla missione europea Eunavfor che sta pattugliando il mare per prevenire l’attività degli scafisti. Tra le persone sbarcate a Salerno ci sono anche 9 donne in stato di gravidanza. Il prefetto: «Questi sono 26 omicidi» «Oggi Salerno si prepara con uno spirito diverso rispetto agli altri sbarchi. Abbiamo

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ATTUALITA - NEWS già avuto altri morti - commenta il prefetto di Salerno Malfi - ma su questa nave sarà tutto più complicato, anche come impatto morale. Siamo ancor di più in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica perché i ventisei corpi potrebbero essere ventisei omicidi. Quello che va fatto, per esigenze di giustizia, andrà fatto. Credo che già stamattina il procuratore Masini valuterà se ci siano i presupposti per un’ipotesi di omicidio. Bisogna vedere se si trova qualche soggetto su cui concentrare l’attenzione o se si procederà contro ignori. Che qualcuno abbia fatto morire queste donne e non sia stato un fulmine arrivato dal cielo è una cosa ovvia».

prefetto Malfi ha precisato: Spiega il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi: «Le donne decedute, di nazionalità presumibilmente nigeriana, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli».

Il risveglio (parziale) de gl i s ca fi s t i Lo sbarco odierno, assieme ad altri avvenuti nei giorni scorsi segnalano un risveglio dell’attività degli scafisti del Mediterraneo negli ultimi giorni. Le statistiche del Viminale a ottobre hanno registrato 5.900 arrivi, molti meno rispetto agli oltre 13mila dello stesso mese del 2016 e molti meno anche di quanti «Donne morte perché pi ù deboli» approdavano sulle coste italiane nella La procura per il momento si mostra più prima metà dell’anno. Ma l’attività di cauta; pur ritenendo ancora prematuro contrasto non ha fermato del tutto l’attività esprimersi sull’accaduto, le autorità per il dei trafficanti di esseri umani. momento pensano che la morte delle done sia avvenuta per annegamento. Lo stesso www.corriere.it

Disastro colposo. Venti indagati per piazza San Carlo 07 novembre 2017

La morte di una donna di 38 anni. Oltre 1500 feriti, 315 in modo serio. Una sequenza di errori, omissioni, inadempienze, pericoli sottovalutati, sciatterie. Nel notificare venti inviti a comparire a chi ha avuto un ruolo operativo o di indirizzo - nella notte di piazza San Carlo la procura di Torino ha deciso di contestare anche il reato di disastro colposo. La stessa accusa per cui si procede nei casi di naufragio, incidente Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2017

ferroviario, frana, alluvione. E che ora coinvolge la sindaca Chiara Appendino e il questore Angelo Sanna, i primi in grado di una catena di comando che ha fallito sotto due aspetti: l’organizzazione dell’evento e la gestione della sicurezza. Con loro, dirigenti e funzionari di Comune e questura. E poi gli organi di vigilanza: la commissione coordinata dalla prefettura che ha dato il nulla osta alla serata e il dirigente dei Vigili del fuoco in servizio quella notte. La proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid è nata sotto una cattiva stella: organizzata frettolosamente e progettata in maniera approssimativa. Chi doveva preoccuparsi della sicurezza ha sottovalutato i rischi. Chi doveva controllare è evaporato. E chi, alla fine, poteva fermare questa teoria di errori non l’ha fatto.

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ATTUALITA - NEWS Si parte dal 26 maggio: il Comune decide di allestire per il 3 giugno il maxischermo in piazza San Carlo. La sindaca Appendino, che all’epoca ha la delega agli eventi, incarica il suo ufficio di gabinetto il quale, a sua volta, si affida a Turismo Torino, l’agenzia di promozione della Città. Ci sono appena quattro giorni lavorativi a disposizione, un tempo inadeguato.

Per la procura è la Città l’«effettiva organizzatrice e responsabile della manifestazione», seguita dai funzionari del gabinetto del sindaco. E, di conseguenza, Appendino avrebbe dovuto «sovrintendere al corretto funzionamento dei servizi e degli uffici e alla corretta esecuzione degli atti». Lo stesso avrebbe dovuto fare il capo di gabinetto Paolo Giordana, dimessosi dieci giorni fa. Accade l’esatto contrario: Giordana incarica Turismo Torino convocando al telefono il suo presidente, Maurizio Montagnese (tra gli indagati), e di fatto gli «impone» di organizzare la serata «con modalità irrituale, inconsueta, anomala e al di fuori delle procedure». Agli atti amministrativi e burocratici provvedono poi il direttore del gabinetto della sindaca Paolo Lubbia e una funzionaria. Che non relazionano più Appendino su quel che avviene.

Nella ricostruzione degli investigatori il Comune - nello specifico Giordana e Lubbia - delega a Turismo Torino e poi se ne lava le mani. E l’agenzia di promozione infila un errore dietro l’altro: incarica un progettista, l’architetto Enrico Bertoletti (indagato), che «non assicurava livello di professionalità affidabile». Il progetto mostra almeno due enormi falle: prevede un evento per 40 mila persone quando la legge ne imporrebbe la metà, due al metro quadrato; e pianifica un piano di evacuazione che anziché garantire la sicurezza la mette a repentaglio, ostruendo le vie di fuga con transenne.

vicario Roberto Dosio e composto da tecnici di questura, Vigili del fuoco, Asl, Comune e Regione, autorizza una capienza «pericolosamente esorbitante e incongrua» e non si accorge dell’«inadeguatezza del piano di emergenza».

Non valuta la possibilità di dividere la piazza in quadranti. Il questore Angelo Sanna e il suo capo di gabinetto Michele Mollo danno il via libera alla manifestazione senza rendersi conto che piazza San Carlo non può contenere così tante persone e che non ci sono vie di fuga adeguate. Ignorano il fatto che Turismo Torino ha comunicato di avere steward a sufficienza solo per presidiare il palco ma non per controllare i varchi e il resto della piazza, comprese le transenne da smontare in caso di emergenza. E non impongono ad Appendino - che avrebbe dovuto provvedere di sua iniziativa, come assessore alla Sicurezza di emanare un’ordinanza per limitare la vendita di alcolici e vietare la presenza di bottiglie in vetro. Alberto Bonzano, dirigente del commissariato Centro, che gestisce la piazza quella sera, dovrebbe controllare minuto per minuto che i dispositivi di sicurezza siano rispettati. Non si accorge che mancano adeguate vie d’esodo, anzi, fa piazzare transenne che non dovrebbero esserci. E non fa rispettare le direttive della commissione di vigilanza, 19 prescrizioni impartite la mattina del 3 giugno e in buona parte rimaste lettera morta.

Sarebbe toccato a lui, al dirigente di turno dei vigili urbani Marco Sgarbi e al funzionario dei Vigili del fuoco addetto alla vigilanza Dario Longhin, rendersi conto che l’organizzazione di piazza San Carlo era un disastro. E al questore decidere che la serata andava annullata. www.lastampa.it

Gli errori del progettista e di Turismo Torino potrebbero essere corretti se la Città controllasse ma soprattutto se la commissione di vigilanza della prefettura svolgesse al meglio il suo compito. Ma l’organismo, coordinato dall’allora prefetto Issue 1

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ATTUALITA - NEWS

Scuol a , s os p e s i 3 3 i ns e g na nt i d i s os t e g no con f a l s i a t t e s t a t i 08 novembre 2017

Ieri è stato il loro ultimo giorno di insegnamento. Trentatré insegnanti calabresi, 26 donne e 7 uomini, destinate alle scuole di sostegno, da mercoledì sono stati sospesi dal servizio e indagati dalla procura di Cosenza per falso in atto pubblico. L’inchiesta condotta dai carabinieri di Cosenza ha accertato che i docenti, molti dei quali in servizio in istituti scolastici fuori dalla Calabria, hanno falsificato i loro diplomi e quindi non sarebbero abilitati all’insegnamento. L’indagine partita nel 2016 L’indagine, coordinata dal procuratore Mario Spagnuolo e dal sostituto Giuseppe Cava, è partita nel 2016 su una denuncia del Provveditorato scolastico. Il funzionario che per anni aveva gestito le graduatorie era andato in pensione: il nuovo arrivato ha messo gli occhi su tutta la documentazione che riguardava le graduatorie dei docenti abilitati all’insegnamento agli alunni portatori di handicap e si è accorto che qualcosa in relazione agli attestati di diploma non era lineare. I diplomi di abilitazione rilasciati da una struttura paritaria e da istituti magistrali statali della provincia di Cosenza presentavano delle anomalie. Da qui la decisione di rivolgersi alla procura della Repubblica.

L’ipotesi di una organizzazione I carabinieri hanno iniziato un meticoloso accertamento incrociando i dati sulla

documentazione presentata dai docenti, oggi sotto inchiesta. Dagli istituti magistrali di provenienza, come falsamente attestato, non vi era traccia del loro passaggio. «Questo è un primo passo dell’inchiesta che ha portato all’incriminazione dei docenti; i nostri sforzi da oggi sono rivolti a individuare chi ha materialmente falsificato i documenti in possesso agli indagati» dichiara il procuratore Spagnuolo. L’ipotesi è che dietro queste false attestazioni ci possa essere una organizzazione che clona e falsifica le certificazioni.

I fa l s i a t t e s t a t i Grazie a questo sistema moltissimi insegnanti hanno trovato occupazione presso istituti scolastici in tutta la Penisola. I falsi attestati di abilitazione all’insegnamento presentati dagli indagati in diversi istituti sparsi sul territorio nazionale hanno aperto loro le porte per l’ingresso nelle graduatorie per l’ammissione in ruolo nelle scuole primarie e in quelle dell’infanzia. Addirittura molti di loro sarebbero riusciti, con questo stratagemma, a restare in Calabria a discapito di altri loro colleghi, con regolare documentazione i quali, per lavorare, hanno dovuto emigrare. www.corriere.it

Un altro sasso contro un camion “Sono vivo per miracolo”

12 novembre 2017

«Sono ritornato a casa, da Torino a Foggia, e ancora mi tremavano le gambe. Avevo dei pezzi di vetro fino nelle scarpe ma almeno sono vivo». Arcangelo Antonacci è un camionista di 48 anni e ha ragione a Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2017

sentirsi fortunato. Venerdì un sasso di oltre due chili gli ha sfondato il tetto in vetro della motrice. La pietra, deviata dalla tenda parasole dell’abitacolo, lo ha sfiorato e si è fermata alla destra del sedile, in fondo all’abitacolo.

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ATTUALITA - NEWS Ancora sassi lanciati dal cavalcavia. Questa volta a Torino. Sulla tangenziale Sud, poco prima dell’ingresso dell’Interporto Sito: quasi tre milioni di metri quadrati tra magazzini, piazzali di smistamento e binari collegati alla linea ferroviaria che corre verso la Francia.

Il ponte di strada del Drosso è poco prima dell’ingresso al centro logistico. E Arcangelo, i presunti lanciatori, è sicuro di averli visti. «Tre, quattro ragazzi. Con le biciclette». Lui era alla guida di un bilico che doveva caricare carta e plastica. In coda all’ingresso, è passato lento sotto le barriere che si affacciano sulle corsie. Blocchi di cemento armato e grate d’acciaio alte meno di due metri. Non abbastanza, insomma, per evitare che qualcuno possa sollevare sopra la propria testa un masso e lanciarlo giù, contro auto e camion di passaggio. Tanto basse da riuscire quasi a prendere la mira, puntando una motrice che si muove a passo d’uomo, incolonnata tra gli altri bisonti della strada. Subito dopo l’impatto, Antonacci ha preso il telefono e si è fatto passare la polizia stradale. Agli agenti ha consegnato la pietra e un sacchetto pieno zeppo dei frammenti del tettuccio di vetro. Ha raccontato quello che aveva visto, cercando di ricordare qualsiasi dettaglio che possa rendere riconoscibili quei ragazzi. Trovarli non sarà facile, ma i poliziotti stanno già controllando se la loro fuga, oppure l’arrivo su quel cavalcavia nei minuti precedenti al lancio, siano stati ripresi da qualche telecamera della zona.

Intanto, ieri la Polstrada ha inviato una

prima relazione di quanto accaduto alla procura, dove è stato aperto un fascicolo per lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento. Almeno per ora, a carico di ignoti. Chi potrebbe essere stato? Di fatto chiunque. Perché la strada che arriva al ponte corre dritta per chilometri fino a Mirafiori, uno dei quartieri più popolati della periferia Sud di Torino. Dall’altro lato, invece, si perde tra i paesi della prima cintura attraversati dal fiume Sangone. E, fino a ieri, di quei giovani in bicicletta non era ancora chiara nemmeno la direzione di fuga. La paura degli investigatori, però, riguarda soprattutto il movente. Perché il gesto di venerdì arriva subito dopo i fatti successi vicino a Milano, dove una donna è morta di infarto, forse provocato dalla paura di un sasso lanciato nell’abitacolo dell’auto su cui viaggiava. Il rischio è che si tratti di semplice, e folle, emulazione. Ma è anche vero che i sassi lanciati dai cavalcavia, su tangenziali e autostrade, non sono una novità nemmeno dalle parti di Torino. Due automobili erano state centrate nemmeno un anno fa. Una Golf a Beinasco e una Lancia Thema a Carmagnola: entrambi gli automobilisti erano rimasti illesi. Sempre nel 2016, ad aprile, un’utilitaria era stata raggiunta da un oggetto metallico proprio all’altezza dell’Interporto Sito. Gli occupanti, due giovani, erano stati feriti dalle schegge. E dei responsabili non si era mai saputo nulla. www.lastampa.it

Fmi conferma ripresa Italia:

"Ne approfitti per ridurre il debito" 13 novembre 2017

nell'Eurozona. Il pil italiano crescerà dell'1,1% nel 2018 e dello 0,9% nel 2019. Il Fmi conferma la ripresa dell'Italia Ribadite anche le stime per la quest'anno al +1,5%. Nel Regional disoccupazione, che calerà all'11,4% nel Economic Outlook per l'Europa, il Fondo 2017. Il debito quest'anno e' atteso al conferma l'accelerazione in un contesto di 133%, per scendere al 131,4% nel 2018 e crescita rafforzata in Europa e continua Issue 1

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ATTUALITA - NEWS al 128,8% nel 2019. Il deficit e' stimato al 2,2% nel 2017, per scendere all'1,3% nel 2018 e allo 0,3% nel 2019.

credito delle banche al settore privato e' in aumento, spinto dal credito alle famiglie. La crescita del credito alle imprese resta irregolare ed e' particolarmente debole nei La ripresa economica dell'Ue si sta paesi con un elevato livello di prestiti rafforzando e ampliando, contribuendo in deteriorati''. modo significativo alla crescita globale. "I rischi sono più bilanciati ma continuano a La ripresa economica europea - dice il Fmi essere al ribasso nel medio termine'', - accelera e le economie avanzate del afferma invitando gli stati membri ad Vecchio Continente con un elevato debito approfittare della ripresa per ricostruire pubblico dovrebbero approfittare di questo cuscinetti fiscali e rafforzare la capacita' momento positivo per ridurlo senza dell'economia di assorbire eventuali shock. mettere a rischio la crescita. In proposito L'attuazione delle riforme strutturali - vengono citati i casi di Belgio, Francia, mette in evidenza il Fondo - e' un elemento Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Il centrale per rafforzare l'economia Fmi ribadisce per il debito italiano le stime aumentandone la produttivita', rendendo presentate nel World Economic Outlook di piu' competitivo il mercato dei prodotti e ottobre, dove ha stimato un debito migliorando quello del lavoro e quest'anno al 133% del pil. dell'istruzione. Nel rapporto il Fmi ribadisce i dati presentati nel World ''La riforma giudiziaria e il controllo della Economic Outlook di ottobre per l'Europa, corruzione sono considerate priorita' in che sperimentera' una crescita del 2,4% diversi paesi europei'' e ''rafforzare gli nel 2017, in rialzo rispetto al +1,7% del sforzi anti corruzione in Bulgaria, Grecia, 2016, per poi rallentare al +2,1%. Ungheria, Italia, Romania e Ucraina'' e' ''L'attuale ripresa dell'Europa non e' importante, è un altro invito del Fondo. interamente paragonabile con la passate riprese che sono seguite a recessioni. Il ''In Italia la recente accelerazione delle problema fondamentale e' la difficolta' del vendite di non performing loan e' separare le componenti cicliche e quelle incoraggiante'', dice ancora. I prestiti strutturali, soprattutto dopo periodi deteriorati di Eurolandia sono calati di 160 prolungati di crescita debole. I recenti miliardi di euro dal picco del 2014, ma ''lo indicatori mostrano che l'attuale ripresa stock resta elevato a poco meno di 1.000 dell'Europa sia trainata anche da fattori miliardi di euro''. L'Unione Europea "deve strutturali'' afferma il Fmi, sottolineando essere rafforzata, soprattutto la resistenza che la crescita riflette in parte dell'area euro agli shock'' e l'unione l'accelerazione degli investimenti che, se bancaria va completata, cosi' come vanno sostenuta, puo' aiutare a migliorare la risolti i problemi delle banche. cresciuta potenziale''. Il Fondo nota come a sostenere la crescita sia anche una ripresa del credito in molti paesi. ''Nelle economie avanzate dell'Europea e in Eurolandia, il www.ansa.it

Nasce la Difesa europea, che cosa prevede e come funziona 14 novembre 2017

Jean-Claude Juncker l’aveva definita “la Bella Addormentata del Trattato di Lisbona”. Oggi si è svegliata e ha mosso i suoi primi passi, accompagnata da 23 Stati membri dell’Ue. Quelli che poco dopo Issue 1

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mezzogiorno hanno firmato e consegnato a Federica Mogherini la richiesta di aderire alla Cooperazione Strutturata Permanente sulla Difesa, che in gergo comunitario si chiama Pesco. Porterà a un esercito europeo, come vuole Emmanuel Macron? continua

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ATTUALITA - NEWS La strada è ancora molto lunga per arrivare fin lì, ma presto l’intenzione messa nero su bianco ieri si trasformerà in progetti concreti. La spinta necessaria è arrivata da due fenomeni storici: la Brexit, che vedrà uscire dall’Ue il Paese più restio a una collaborazione nel campo della Difesa, e l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, che ha mandato all’Europa un messaggio chiaro: per difendersi è meglio contare sulle proprie gambe. “In pochi mesi abbiamo fatto più passi che negli ultimi 60 anni” ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, oggi a Bruxelles con il collega Angelino Alfano (Esteri). “Quello di oggi è un giorno storico per la Difesa europea - ha aggiunto Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera Ue -, ma non si tratta di una giornata celebrativa. È l’inizio di una nuova storia”. CHI HA ADERITO L’Italia - con Francia, Germania e Spagna - fa parte del nucleo duro dei 23 Paesi che hanno deciso di salire su questo treno, che di fatto conferma un’Europa capace di compiere passi avanti solo se fatti a più velocità. Malta, Irlanda, Danimarca, Portogallo e Regno Unito infatti non parteciperanno alla Pesco. Almeno non subito: come in tutti i progetti “a più velocità”, la porta resta aperta a chi vuole aggiungersi in un secondo momento. “Eccezionalmente” anche Stati terzi (non Ue) potranno essere invitati a partecipare ad alcuni progetti se “forniranno un valore aggiunto sostanzioso”, ma non avranno potere decisionale nella governance della Pesco. Questo consentirebbe, in futuro, una collaborazione con il Regno Unito. QUANDO ENTRERA’ IN VIGORE Formalmente, la Pesco diventerà realtà dopo l’approvazione a maggioranza qualificata da parte del Consiglio Affari Esteri, voto previsto per l’11 dicembre. L’obiettivo è quindi dare il calcio di inizio ufficiale “entro la fine dell’anno”. Il processo decisionale si muoverà su due livelli: quello complessivo, che coinvolgerà il Consiglio, e in cui le decisioni verranno prese all’unanimità tra i Paesi partecipanti alla Pesco; e poi un livello specifico, all’interno dei singoli progetti, gestito dai Paesi che vi parteciperanno. IN COSA CONSISTE I progetti su cui i 23 Stati avanzeranno a braccetto non sono stati ancora definiti nel dettaglio, ma presto ci sarà una lista precisa. I progetti riguarderanno diversi aspetti, sia nello Issue 1

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sviluppo delle capacità sia nella dimensione operativa, “con l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e migliorarne l’efficacia complessiva”. Uno dei punti deboli dell’attuale sistema delle Difese europee - in cui ogni Paese fa da sé - è infatti legato proprio alla moltiplicazione di costi e alle diverse caratteristiche degli armamenti dei singoli Stati, che spesso non sono in grado di “dialogare” tra di loro. QUALI DOSSIER APERTI Proprio sul fronte dello sviluppo e della convergenza industriale, la Commissione Ue ha già fatto dei passi avanti in estate, istituendo un Fondo Europeo per la Difesa (che dovrà essere approvato dall’Europarlamento: si punta a finanziare i primi progetti nel 2019) che verrà usato per ricerca, sviluppo e acquisizione degli armamenti. Il Fondo avrà una dotazione complessiva di 500 milioni di euro per il 2019 e il 2020, con l’obiettivo di toccare quota un miliardo l’anno dal 2021. L’effetto moltiplicatore atteso (che dipende dagli impegni dei singoli Stati) prevede di generare investimenti per cinque miliardi l’anno. COME DIFENDERSI DALLA PROPAGANDA RUSSA C’è poi un altro campo su cui l’Europa cerca strumenti di difesa comune ed è quello che riguarda la lotta alle fake-news, che riguarda principalmente il confronto con la propaganda russa. Ufficialmente a Bruxelles si parla di taskforce dedicate alla comunicazione strategica della Ue: il Servizio per l’Azione Esterna (guidato da Mogherini), al momento ne ha avviate tre. Una per l’Est, una per i Balcani Occidentali e una per il mondo arabo. Mogherini ha chiesto “risorse aggiuntive” per questi progetti. E intanto la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica per contrastare le notizie false diffuse online: un appello a media, social network, ricercatori, autorità e cittadini per trovare il modo di affrontare il problema. Verrà inoltre costituito un gruppo di esperti (le candidature sono aperte fino a metà dicembre) che sarà operativo già da gennaio per contrastare la disinformazione. Per l’eurodeputato Marco Zanni (del gruppo Enf di cui fa parte la Lega) si tratta dell’istituzione di un “Ministero della Verità”: l’ex grillino ha annunciato un’interrogazione in cui chiederà “su quale base decideranno le autorità indipendenti cosa è vero e cosa è falso?”. www.lastampa.it

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Palermo una giornata di Sport con il Memorial Podistico Salvo D’Acquisto 01 novembre 2017

Palermo. Va a Fabrizio Vallone (Cus Palermo) e Laura Speziale (Universitas Palermo) l’ottava edizione del Memorial Salvo D’Acquisto che si è disputato stamane a Palermo. La manifestazione a marchio CESD, sponsorizzata dall'Università Telematica Pegaso è avvalsa della collaborazione con il Comune di Palermo , l’ASD Polisportiva Pegaso Athletic, il CESVOP , l’AVIS, l’ACSI Sicilia Occidentale, il Gruppo Sportivo Polizia Municipale Palermo. Dopo il festoso e sentito prologo con l’esibizione della majorette e dei tamburisti dell’ASD & Arcobaleno Terrasi e della fanfara dai Carabinieri che ha suonato l’inno nazionale, il via alla gara che non ha deluso le aspettative.

Partenza da piazza Mordini per una competizione che si è sviluppata sul circuito cittadino di 2500 metri da ripetere quattro volte, con il viale della Libertà palcoscenico principale della sfida. Bello il duello tra Vallone (neo campione europeo T20 nella mezza maratona) e Lorenzo Abbate (Universitas Palermo) risolto nell’ultimo dei quattro giri dall’atleta di Cinisi con un’accelerazione che ha lasciato sorpreso e quasi impotente il partinicese che si è dovuto accontentare del secondo posto. Terza piazza per Salvatore Pecoraro (Club Atletica Partinico). Non c’è stata storia invece nella gara al femminile con la vittoria di Laura Speziale campionessa italiana di categoria nei 1500 metri. Ancora una volta il salotto buono di Palermo, ha portato bene alla portacolori dell’ Universitas, che già a settembre, sulle Issue 1

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stesse strade si era aggiudicata il Trofeo Città Metropolitana di Palermo. Alle spalle della Speziale (giunta 38a assoluta), Rosaria Patti (Trinacria Palermo), terza la forte atleta del Cus Palermo Maria Grazia Prestigiacomo, che proprio un mese fa si era aggidacata il Triathlon olimpico Città di Palermo 4.0

La gara, valida come Criterium Europeo Interforze, ha premiato i primi tre di ogni categoria appartenenti alle forze dell’ordine ed ha assegnato punti pesanti per i campionati Superprestige e BioRace Trofeo Pegaso/Per…Correre. 600 gli atleti giunti al traguardo per loro la medaglia ricordo e un ricco buffet. A settembre la gara era stata annullata e rinviata a causa di un nubifragio che si era abbattuto in mattinata su Palermo, oggi il replay che a distanza di un mese e mezzo ha regalato una giornata finalmente serena, sprazzi di sole, ed un’ottima manifestazione. CLASSIFICA UOMINI Fabrizio Vallone (Cus Palermo) 33.38 Lorenzo Abbate (Universitas Palermo) 34.18 Salvatore Pecoraro (Club Atletica Partinico) 36.13 Calogero Di Gioia (Universitas Palermo) 36.23 Giuseppe Laudicina (L’Atleta Palermo) 36.25 CLASSIFICA DONNE Laura Speziale (Universitas Palermo) 36.27 Rosaria Patti (Trinacria Palermo) 41.24 Maria Grazia Prestigiacomo (Cus Palermo 42.00 Alessandra Corvaia (Equilibra Running Team) 42.50 Serena Zeferino (Universitas Palermo) 43.01

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alcuni flash della giornata

arrivederci al 2018

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro IMMIGRAZIONE

Prostituzione omosessuale, lo straniero fugge in Italia: protezione possibile.

L’uomo, originario della Nigeria, è dovuto scappare a seguito della reazione violenta dei familiari di un suo cliente. Riprende vigore la sua richiesta di protezione, soprattutto tenendo presente che l’omosessualità è punita come reato nel suo Paese. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 26921/17; depositata il 14 novembre))

OMICIDIO

Morte Pantani: confermata l'archiviazione e caso chiuso. Non fu ucciso.

Dopo più di 13 anni si può ritenere chiuso il caso sulla morte di Marco Pantani. La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso avverso l’archiviazione (per infondatezza) della notizia di reato del procedimento a carico di ignoti per omicidio.. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 52028/17; depositata il 14 novembre)

SANZIONI AMMINISTRATIVE

La società di riscossione può procedere alla riscossione coattiva?.

Il tema della riscossione coattiva di tributi ed altre entrate comunali, è stato oggetto di ripetuti (e disordinati) interventi legislativi che hanno portato la giurisprudenza ad affermare che sia il comune che i concessionari iscritti all’albo di cui all’art. 53, d.lgs. n. 446/1997 possano procedere tramite riscossione Page 29

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coattiva per le somme risultanti dall’ingiunzione prevista di cui al r.d. n. 639/1910.. (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 26736/17; depositata il 13 novembre))

VIOLENZA SESSUALE

L'importanza decisiva della finalità degli atti: gioco innocente o violenza?.

Al fine di individuare le condotte sussumibili sotto il fuoco applicativo del delitto di violenza sessuale occorre considerare che esse debbono essere finalizzate a soddisfare la concupiscenza dell'aggressore, ovvero a compromettere la libertà sessuale della persona offesa. Dovrà pertanto tenersi in debito conto l'intero contesto in cui è maturato il fatto storico e la dinamica autore-vittima.. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 51582/17; depositata il 13 novembre)

LOCAZIONE

Registrazione tardiva del contratto per iniziativa del conduttore: l'indennizzo forfettario non è incostituzionale La disciplina delle locazioni di immobili ad uso abitativo introdotta dall’art. 1, comma 59, della legge n. 208/2015 non ha ripristinato i pregressi contratti di locazione non registrati, violando il giudicato costituzionale, ma ha previsto una predeterminazione forfettaria del danno patito dal locatore e/o della misura dell’indennizzo dovuto dal conduttore, in ragione dell’occupazione illegittima del bene locato, stante la nullità del contratto. (Corte Costituzionale, ordinanza n. 238/17; depositata il 10 novembre)

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RUBRICHE

Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro L i m i t e v e rs a m e n t i i n c o n t a n t i

13 NOVEMBRE 2017 Hai accumulato una grossa somma in contanti, frutto della vendita a un privato di una serie di quadri e gioielli che conservati a casa da diverso tempo. Ora però, non potendo conservare il denaro in casa perché non hai una cassaforte, è arrivato il momento di depositarlo in banca. Non vuoi però insospettire il fisco che, un giorno, potrebbe chiederti da dove hai preso questi soldi e, magari, ipotizzare che si tratti di una evasione fiscale, mentre invece non lo è (visto che le vendite dei beni usati non devono essere dichiarate). Ecco perché ti chiedi se esiste un limite al versamento di contanti sul conto corrente bancario. Stai anche pensando a far firmare, all’acquirente, una carta in cui ammette di averti dato la somma come prezzo della vendita, in modo tale da avere un documento da esibire all’Agenzia delle Entrate qualora ve ne dovesse essere la necessità. Come risolvere questo problema? La risposta è stata data da una recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Milano [1]. Vediamo, nel dettaglio, cosa hanno detto i giudici in merito alle cautele da adottare, nel momento in cui si fa un versamento di contanti sul conto corrente e come non insospettire il fisco. Per salvarsi da un accertamento fiscale per contanti versati sul conto bisogna giocare d’anticipo Prima però di spiegare quali sono le cautele da porre in essere nel momento in cui si versa del denaro in banca, cerchiamo di capire se esiste un limite al versamento di contanti sul conto. La risposta è abbastanza semplice e banale: non esiste alcun tetto massimo di soldi che si possono depositare. La regola è identica sia per i prelievi che per i versamenti: il correntista può movimentare qualsiasi importo sul proprio conto, senza che ciò costituisca un illecito ai sensi della normativa sull’antiriciclaggio. Difatti, la legge pone il limite di 3mila euro solo per i «trasferimenti di denaro tra soggetti diversi», laddove per «trasferimenti» si intendono sia le vendite che le donazioni, mentre per «soggetti diversi» non ci si riferisce Page 30

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ai rapporti tra correntista e banca. Quando si preleva o si versa sul proprio conto corrente, infatti, la proprietà del denaro resta sempre del cliente, il quale delega la banca solo alla custodia del denaro. Dunque, non c’è un vero e proprio «trasferimento» della proprietà dei soldi. Risultato: si può effettuare un versamento sul conto anche oltre tremila euro. Esistono però limiti di natura diversa. Quanto ai prelievi, gli imprenditori non devono sforare il tetto di mille euro al giorno o di 5mila euro al mese; oltre questi importi, il titolare di reddito di impresa deve poter giustificare il beneficiario di tali prelievi (in altre parole, deve poter dire a cosa gli sono serviti i soldi presi dal conto corrente). Per tutti gli altri contribuenti, invece, questo tetto non vale e sono liberi di prelevare importi anche molto consistenti o, addirittura, estinguere in un sol colpo il conto e prendere il deposito in contanti. Quanto invece ai prelievi, chiunque deve poter giustificare – qualora l’Agenzia delle Entrate glielo chieda (e può farlo fino a cinque anni dopo) – da dove proviene il denaro, come cioè se l’è procurato. E qui viene “il bello”. Non bastano dichiarazioni testimoni e – sottolinea la sentenza in commento – neanche una semplice scrittura privata firmata dalle parti. In caso di denaro proveniente da una vendita tra privati di un bene di seconda mano, è necessaria la cosiddetta «data certa», ossia un’attestazione – posta da un pubblico ufficiale – che certifichi il momento esatto in cui il documento è stato firmato. Questo perché altrimenti sarebbe fin troppo facile, intervenendo un controllo fiscale, trovare l’accondiscendenza di un amico che possa dichiarare di aver corrisposto dei contanti come prezzo della vendita di un bene usato. Una dichiarazione, fatta per iscritto, ma ex post, che non avrebbe quindi alcun valore per vincere un accertamento fiscale. Allora bisogna prevedere per tempo il rischio che l’Agenzia delle Entrate possa chiedere chiarimenti sulla provenienza dei contanti versati sul conto corrente. Bisognerà quindi stilare un contratto, che attesta la vendita, e poi bisognerà munirlo di data certa. (...) www.laleggepertutti.it

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Il mondo della Tecnologia

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Apple Watch può rilevare ipertensione e a p ne e not t urne

Smartwatch abbinato a un'app che usa l'intelligenza artificiale

14 novembre 2017

ROMA - L'Apple Watch, con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, potrebbe essere in grado di rilevare apnee notturne e ipertensione, due condizioni cliniche associate a ictus e infarto. E' quanto indica una ricerca condotta dall'università della California e presentata a un meeting dell'American Heart Association.

I ricercatori hanno preso in esame i dati sul battito cardiaco e il contapassi rilevati dai sensori dell'Apple Watch ed elaborati da un'applicazione, chiamata Cardiogram, che sfrutta algoritmi basati sull'apprendimento automatico e le reti neurali profonde, tecnologie che rientrano nell'intelligenza artificiale. Lo studio è stato condotto su un campione Page 31

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di 6mila utenti dell'Apple Watch e della app, monitorati per un periodo compreso tra 1 e 53 settimane. In base ai risultati l'orologio della Mela, coadiuvato dall'applicazione, ha dimostrato una "previsione sorprendentemente buona dell'ipertensione e dell'apnea notturna". Per lo smartwatch non si tratta della prima possibile applicazione in campo medico.

Nel settembre scorso Apple ha annunciato di essere al lavoro con l'università di Stanford su uno studio che testerà la capacità dell'orologio di rilevare la fibrillazione atriale. fonte

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GIUDA Un grande romanzo per il quale non si esita a usare la parola «capolavoro» perché non gli manca nulla per stupire e coinvolgere. Giuda di Amos Oz - Feltrinelli, 2014, è un libro intenso, emozionante, dove ritroviamo tutti i grandi temi che caratterizzano la letteratura di questo importante scrittore e saggista israeliano. Il romanzo è tutto giocato sull’intreccio tematico storico religioso, cioè il rapporto tra Giuda e Gesù, dietro il quale si cela il rapporto tra ebraismo e cristianesimo, e la tematica politica, cioè il dibattito interno al movimento sionista, che ha portato alla nascita dello Stato di Israele e al conflitto con i palestinesi. A ciò si aggiunge la ricerca esistenziale di Shemuel che va di pari passi con la sua ricerca accademica su Gesù e Giuda. Questo spiega la continua alternanza tra pagine narrative e parti saggistiche dedicate alla storia della ricezione della figura di Gesù nell’ebraismo. La storia si svolge a Gerusalemme, nell’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald e dalle sere trascorse con l’intrigante e bella Atalia Abravanel. La guerra arabo – israeliana del 1948 con le dolorose conseguenze che comportò, rimane da sfondo a molti discorsi e riflessioni che riempiono i dialoghi fra Shemuel e Gershom Wald. Una storia bellissima, sensuale ed emozionante, di questo nuovo lavoro di Oz, rimane la vicenda o, meglio, il rapporto fra il protagonista e la misteriosa Atalia.

Una storia che seppur ambientata in un tempo passato e in uno specifico contesto storico e sociale, appare contemporanea nella sua freschezza, nella sua spontaneità, in quelle sue contraddizioni che solo l’amore riesce a creare. L’esperienza e la bellezza di Atalia contro l’istintività e l’immaturità di Shemuel. Una storia che colpisce e incuriosisce il lettore e regala delle pagine letterarie di straordinaria bellezza e intensità. Giuda è un libro da leggere dove la storia si unisce a questioni religiosi e morali, dove l’amore riesce a superare le barriere della solitudine e del dolore. Antonio Savastano Issue 1

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

L’ARTISTA

Non uccidermi alla schiena se come una spia, per evitare di netto che la terra promessa sia quella del sepolcro, presenzio alla vita per conto dell’arte (guardiana del mondo) per poi riferirle con un quadro o una poesia.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

R i s o t t o a l l a p es c a t o r a c o n p ep er o n c i n o e s em i d i p a p a v er o

Cosa vi serve:

400 g di cozze, 200 g di vongole, 150 g di calamari o totani, 150 g di gamberi, 400 g di riso Carnaroli, mezzo litro di fumetto di pesce, mezzo bicchiere di vino bianco, 5 cucchiai di olio, prezzemolo, sale, peperoncino e semi di papavero.

C o m e f a re

mettete le vongole pulite in una casseruola capiente e aggiungete mezzo bicchiere di acqua. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fuoco medio soltanto il tempo che i molluschi si saranno aperti. Mescolate e spegnete il fuoco. Una volta fredde, scolate e togliete il guscio a circa la metà delle vongole. Con l’aiuto di un colino filtrate il liquido che si è formato durante la cottura. In un tegame versate l’olio, soffriggete la cipolla tritata e l’aglio. Aggiungete i calamari tagliati a pezzetti e continuate la cottura per due minuti. In un altro tegame fate tostare il riso con un filo di olio, bagnate con il vino e lasciatelo sfumare. Unite qualche mestolo di fumetto. Cuocete per 5 minuti circa. Aggiungete al riso il condimento di pesce, dopo aver tolto l’aglio. Continuate la cottura versando il brodo ogni qualvolta il sughetto si restringerà troppo. Un paio di minuti prima del termine della cottura, aggiungete i gamberi. Unite le cozze e le vongole aperte precedentemente. Coprite con un coperchio per facilitare l’apertura delle cozze e terminate la cottura. Unite il prezzemolo tritato, un po’ di peperoncino. Lasciate riposare il riso nel tegame a fuoco spento per un minuto circa senza farlo asciugare troppo. Una volta servito spolverate con semi di papavero Abbinamento consigliato: Valdobbiadene Prosecco Superiore Millesimato – Extra Dry - Val D’Oca FONTE Issue 1

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Effetto....gusto.. MILLESIMATO Exstra Dry

Valdobbiane Prosecco Superiore D.O.C.G. Solo i grappoli maturati in annate eccellenti vengono vinificati con estrema cura per dare origine a questo Millesimato. È uno spumante ottenuto in purezza varietale, 100% uve Glera, vendemmiate a mano in assoluto rispetto dell’annata di produzione. Caratteristiche Sensoriali: Trasparente e limpido con un perlage che apporta eleganza al bicchiere. All’olfatto gli aromi sono intensi e netto è il sentore di mela Golden. Lieve ma non trascurabile l’aroma floreale che ricorda il glicine e la rosa. Al gusto le note acide si uniscono alla morbidezza e ad una corretta sapidità. Una semplice armonia lascia in bocca una piacevole sensazione. Abbinamenti e temperatura di servizio: Singolare ed armonico, lo si può stappare durante gli aperitivi, abbinandolo a biscotti salati e focacce. Grazie alla sua delicata natura si presta molto bene servito accanto a primi piatti a base di verdura, pesce alla griglia o arrosti di carne bianca. Eccellente alla temperatura di 6 -8 °C circa. (Indicazione Geografica Protetta ) Tipologia Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. – Extra Dry Regione e classificazione Veneto – Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. Varietà 100 % Glera (nome storico del Prosecco) Vintage 2016 Presa di spuma

Metodo Charmat

Gradazione alcolica 11 % vol Zuccheri 16 g/l Va alore energetico * 69 Kcal ; 289 Kj Carboidrati * 2,39 gr Proteine *

0,13 gr

Grassi * < 0,01 gr *Valori per 100 grammi Page 35

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FONTE

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t

“Non troverai Mai la Verità se non sei disposto ad accettare ciò che non ti aspettavi!” Eraclito

Novembre 2017 • Anno X I 15 novembre 2017

• Numero 121

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

Issue 1

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