Effettotre – n 110 novembre 2016

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NOVEMBRE 201 6 • ANNO X • N UMERO 11 0

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Danilo Iervolino, Presidente UniPegaso:

“ C re d e re ne l l e p rop ri e i d e e con t e s t a p e r a ri a e p i e d i p e r t e rra ” formale e quello informale, Iervolino ha saputo creare un’Università che dialoga con tutte le principali forze produttive del Paese, di cui cura la formazione con master e corsi di aggiornamento. Alla base il principio, fortemente etico e democratico, che il sapere debba essere per tutti e di tutti.

Danilo Iervolino, classe ’78, è il più giovane presidente di Università d’Europa, un imprenditore brillante che si è particolarmente distinto nel panorama italiano per aver fondato nel 2006 l’Università Telematica Pegaso di Napoli, ateneo imperniato sui più moderni ed efficaci standard tecnologici in ambito e-learning. Particolarmente intuitivo, dotato di una intelligenza vivace ed immediata, ha saputo meglio di chiunque altro interpretare il cam-biamento epocale avvenuto nel settore dell’information technology. Mente rivoluzionaria ed eclettica, si è reso protago-nista di un nuovo modo di “fare imprenditoria”, coniugando lo spirito della libera iniziativa con il sano pragmatismo dei cavalieri di ventura del XXI secolo. L’Università, di cui è proprietario, ne incarna e ne rappresenta plasticamente la filosofia manageriale: agile, snella, ubiqua, tecnologica e qualitativa. Un gioiello nel panorama italiano in generale e nel Mezzogiorno in particolare, intorno a cui si è sviluppata una holding universitaria, una piccola silicon valley nel cuore di Napoli, dove albergano da sempre sen-timenti di ammirazione verso il nuovo che avanza, ma anche un sano e doveroso rispetto verso tutto ciò che è tradizione. Ideatore di un nuovo metodo di formazione, che coniuga l’apprendimento Page 1

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Ma Danilo Iervolino è anche e soprattutto filantropia e attenzione verso il sociale.

Non è un caso che la Croce Rossa Italiana abbia siglato con lui un accordo per l’utilizzo gratuito della piattaforma Pegaso in ordine alla formazione professionale del Corpo Volontario Femminile. E neppure è casuale che il giovane imprenditore abbia volto lo sguardo verso i nostri connazionali all’estero per implementare attività formative idonee a sviluppare l’italiano come lingua e la cultura italiana in ogni parte del mondo. L’accordo siglato con l’”Unione Italiani nel Mondo”, infatti, si caratterizza per un obiettivo ben preciso: promuovere ed esaltare l’immagine del nostro Paese attraverso una serie di attività formative erogate “in pillole” che spaziano dalla letteratura all’arte, passando per la cucina, per i costumi e per tutto quanto fa del nostro Paese il simbolo della creatività che l’ha reso dovunque famoso e amato. E poi l’idea che l’atavica piaga del precariato vada risolta con la forza delle idee. Di qui le iniziative incessanti e affascinanti che il presidente di Pegaso mette in pratica con inusitata disinvoltura, esse rappresentano la linfa vitale e la speranza per migliaia di giovani che a vario titolo gravitano intorno all’operato dell’imprenditore.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Uno spirito libero, autenticamente innovatore e solidale, temperato dalla robusta tradizione cattolica che ne connota l’incedere sobrio, ancorché risoluto.

Questo è Danilo Iervolino, un esempio per i giovani e i meno giovani, ma pure una speranza pe r un p opol o, quello meridionale, che da troppo tempo ha smesso di credere ai valori inestimabili dell’onestà, della solidarietà e della libera iniziativa.

Chi è Danilo Iervolino?

Per certi versi sono ancora quel ragazzo che nel 2004 ebbe l’intuizione di fondare la prima università telematica italiana. L’entusiasmo nei confronti della vita e la voglia di affrontare nuove sfide sono rimaste intatte. Forse è cambiato l’approccio al lavoro, oggi lo vivo con maggiore senso di responsabilità nei confronti della mia azienda e delle centinaia di dipendenti dell’Università. Ogni decisione è più ponderata, come quella di un buon padre di famiglia.

Dottor Iervolino lei è il più giovane presidente di università d’Europa, fondatore e presidente dell’Università Telematica Pegaso nata nel 2006, che conta 65 sedi in Italia, 15 all’estero e 600 poli didattici, in cosa consiste la formazione universitaria online?

L’idea di investire sulla formazione online mi venne dopo un lungo soggiorno in America, durante il quale ebbi modo di approfondire il modello della formazione telematica, delle piattaforme tecnologiche, della rete distributiva. Negli Stati Uniti ho potuto testare come la formazione online stava assumendo una rilevanza crescente. Tornato in Italia, misi a punto il progetto che poi avrebbe portato alla nascita dell’Università Telematica Pegaso, accreditata dal ministero nel 2006. La nostra mission, oggi, è offrire, grazie alla piattaforma tecnologica e al modello di apprendimento e-learning, una formazione più calzante alle nuove esigenze del

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mercato del lavoro, sempre più globale e in rapidissimo cambiamento. In soldoni, per far comprendere ad un ampia platea cosa significa studiare con l’Università Telematica Pegaso, mi servo dello slogan: studia dove, come e quando vuoi. Si tratta di un modello estremamente democratico che offre la possibilità di frequentare i corsi dei più accreditati professori universitari pur non essendo fisicamente all’università.

Quali sono le differenze tra l’università tradizionale e quella t e l e m a t i ca e soprattutto Lei crede che il sistema universitario italiano debba cambiare?

È una domanda che mi è stata posta centinaia di volte e, spesso con diffidenza. All’inizio non è stato facile squarciare il velo di diffidenza che leggevo sul volto degli interlocutori. Bene! Le differenze sostanziali sono nel diverso approccio allo studio. Da noi non solo si azzerano le distanze fisiche ma anche quelle tra docente e discente, ponendo le esigenze dello studente al centro dell’intero percorso didattico. Lo studente diventa così protagonista e artefice del suo futuro. Il nostro è un modello rivoluzionario contro l’immobilismo e ogni forma di resistenza alla tecnologia. Il sistema universitario nel nostro Paese deve cambiare, il sapere deve arrivare a tutti e la formazione online attraversa trasversalmente ogni tipo di barriera, di luogo e di tempo.

Nell’era digitale i giovani sono automi o pensatori critici?

Il pensiero critico è la spinta propulsiva ad ogni forma di cambiamento. Guai a derogare! La rivoluzione digitale deve rappresentare uno strumento, un’opportunità per l’affermazione delle proprie idee e del proprio progetto di vita. E poi, basta con il solito cliché dei giovani ammaliati dal web a tal punto da essere estranei alla realtà.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

Per la mia esperienza le giovani generazioni sono vive, desiderose di dare il proprio contributo alla società e di determinare il proprio futuro.

Un messaggio per tanti giovani sfiduciati.

La sfiducia è legittima e comprensibile. Anche io ho provato sulla mia pelle questa condizione, quando, nei primi anni della Da imprenditore, che ha rivoluzionato con mia esperienza da imprenditore, venivo successo la formazione universitaria in guardato con sufficienza come se Italia, crede che esista una ricetta ad hoc proponessi un progetto irrealizzabile. per creare occupazione in Campania? Bisogna credere nelle proprie idee e La ricetta credo non ce l’abbia nessuno, convinti di essere gli unici artefici del ma esistono delle opportunità interessanti. proprio destino. Tra queste, il settore delle start up. E’ necessario però favorire la creazione di un Giuliana Tambaro sistema organico, di un incubatore che metta a regime le idee degli start upper, che faccia crescere le imprese e le aiuti ad affrontare la difficile sfida del mercato globale. Napoli e la sua regione possono candidarsi a diventare la Silicon Valley italiana, abbiamo l’ingegno, la millenaria cultura scientifica. Non per caso la Apple ha deciso di insediare un polo sperimentale nella nostra città. “Testa per il segreto

aria e piedi per terra”: è questo del suo successo?

Certamente sì! E’ il mio motto, quello che cerco di trasmettere anche agli altri start upper. D’altronde, anche l’Università Telematica Pegaso, è nata come una start up ed oggi conta centinaia di dipendenti e decine di migliaia di studenti. La buona idea da sola è destinata al fallimento, bisogna fare i conti con la fattibilità del progetto, per non parlare delle difficoltà legate alla burocrazia. Per questo motivo, con l’Universitas Mercatorum (l’università che il gruppo Pegaso ha rilanciato in partenariato con Unioncamere) abbiamo creato un percorso formativo ad hoc che insegni a fare di una buona idea un’impresa vincente. E’ quello che ho cercato di sintetizzare anche nel mio ultimo libro “Just Press. Start Up”. Page 3

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Verona, 11 novembre 2016

Inaugurazione Sede VERONA

Presso il Palazzo Paletta dei Prè, via Arcidiacono Pacifico, si è tenuto il convegno su “Università e Impresa: Start Up, finanziamento e sostegno in Europa”. All’incontro, moderato dal giornalista Piero Muscari, hanno partecipato: il presidente dell’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino; il delegato di Confindustria Verona per l’Innovazione e le Start Up, Bruno Giordano; il presidente dei Giovani di Confindustria Verona, Michele Lovato; il presidente del Consiglio regionale Giovani di Confindustria Veneto, Giordano Riello; head of IM B2B and Operators Samsung Eletronics Italia SPA, Antonio la Rosa; il

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condirettore centrale di Veneto Banca, Carlo Pisani; il presidente e fondatore di Sicily by Car, Tommaso Dragotto; il funzionario dell’Unione Europea, Fanny Kerestezs; il questore del Senato della Repubblica, Antonio De Poli, il Responsabile Nazionale sedi esami dell’Università Pegaso, Calogero DI Carlo. In occasione della tavola rotonda ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della sede d'esame con la santa benedizione di monsignor Giuseppe Zenti, vescovo di Verona.

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NovitĂ dal mondo UNIVERSITARIO

10.11.2016, il presidente Iervolino e consorte in visita con il Prof Di Carlo allo stand Unipegaso presso la fiera cavalli

12.11.2016 - Si conclude la lunga giornata alla fiera cavalli con la premiazione del 1', 2' e 3' classificato della "coppa degli assi" da parte del signor Pegaso.

13.11.2016, giornata dedicata al gran prix finale. Siamo sul pezzo. Il Sen. De Poli consegna la targa d'argento del Senato al Prof. di Carlo. Oggi 4 concorrenti rappresentano Unipegaso con la sella Alata. Fine della giornata con la premiazione. Vince una Belga, un Italiano e un'americana. Anche questa esperienza sull'equitazione si chiude con risultati importanti per l'UniPegaso

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Maddaloni, 7 novembre 2016 - il dr Danilo Iervlino, presidente dell'Università telematica Pegaso, presenta il suo libro:

JUST PRESS START (UP) D a l l ' i d e a a l l ' i m p re s a

"Più che una lezione è stata una testimonianza di business education unita alla formazione universitaria", quella che si è svolta ieri al Villaggio dei Ragazzi a Maddaloni dove il presidente Danilo Iervolino ha presentato a centinaia di ragazzi il suo ultimo libro "Just press start (up). D a l l ' i de a all'impresa. (Giapeto Editore). Si è svolta a a Maddaloni (Caserta) presso la Fondazione "Villaggio dei Ragazzi" di don Salvatore d’Angelo la presentazione del libro "JUST PRESS START (UP). Dall’idea all’impresa" (Giapeto Editore) di Danilo Iervolino. Dopo i saluti di Giuseppe Alineri, Commissario Straor-

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dinario del Villaggio dei Ragazzi e di

Samuele De Lucia, Commissario Straordinario Comune di Maddaloni.

Con l’autore sono intervenuti: Umberto Minopoli, Presidente Sviluppo Campania; Eugenio Gervasio, Dirigente Sviluppo Campania; Gianpiero Zinzi, Presidente Commissione Speciale Terra dei Fuochi – Regione Campania; Lucia Esposito, Presidente Tavolo permanente del partenariato Economico Sociale – Regione Campania. Conclude Bruno Cortese, Presidente Movimento Maddaloni Green. Ha moderato Francesco Bellofatto, Direttore di Elea Academy.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Palermo, 28 ottobre 2016

Comunicazione ed Educazione Terapeutica

A Villa Magnisi (PA), si sono svolti gli esami conclusivi del Master Di I livello sanitario - Erogato dall'Universita Telematica Pegaso e l'Ordine dei Medici Palermo - Dal titolo "Comunicazione ed Educazione Terapeutica" direttore scientifico il presidente ordine Medici Toti Amato e per la Pegaso il Prof Calogero Di Carlo.

Palermo, 25 ottobre 2016

"La figura femminile nella Sagrada Familia"

Si è svolta a Palermo, presso la sede dell'Università Pegaso, una lectio magistralis dell’architetto Chiara Curti, docente presso la facoltà Antonio Gaudì di Barcellona. (TP), dal titolo “Il femminile nella Sagrada Familia di Barcellona”. Un tema inedito, trattato dall'architetto Chiara Curti, unica donna italiana a lavorare nel cantiere della basilica e tra i massimi esperti al mondo di Gaudì. Tra i soggetti promotori dei due appuntamenti, l’Università telematica Pegaso di Palermo - leader nel settore delle Università on line e dell'Alta Formazione e l’associazione Palma Vitae, dedita al supporto di donne in difficoltà e vittime di violenza. . Page 7

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Kastalia (RG), 23 ottobre 2016

Premio Nazionale Musa D'Argento

Consegnato il premio speciale per la cultura e formazione al prof Calogero Di Carlo dell'università Telematica Pegaso, presente in Sicilia con 13 sedi d'esame e 100 poli didattici.

Bisaccia, 17 ottobre 2016

Inaugurazione della sede UniPegaso: l ’ i nnov a z i one p e r p rom uov e re i l t uri s m o

BISACCIA – Puntare sull’innovazione per Cascio, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di una promozione turistica basata sulla Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nuscocultura. Bisaccia, una discussione alla quale hanno preso parte Marcello Arminio, primo E’ il tema del convegno che si è tenuto oggi cittadino di Bisaccia, Valentina Aloisi, alle 11 a Bisaccia, presso i Castello ducale assessore comunale ai Beni culturali, di Bisaccia, dal titolo “Innovazione e Giuseppe De Mita, deputato e membro sviluppo per le aree interne”, durante il della V Commissione della Camera quale si è svolta la cerimonia di (Bilancio, Tesoro e Programmazione), inaugurazione della sede di Bisaccia Corrado Matera, assessore regionale allo dell’Università Telematica Pegaso, una Sviluppo e Promozione del Turismo, Elio delle più grandi realtà del settore. Patriota, direttore generale dell’Università Moderato da Piero Muscari, di Pegaso TV, Telematica Pegaso, Calogero Di Carlo, oltre all’intervento di Monsignor Pasquale responsabile nazionale delle sedi d’esame, Page 8

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO e Danilo Iervolino, presidente di UniPegaso. E' stata un’occasione per parlare dello sviluppo dell’Alta Irpinia connesso alle nuove tecnologie, da utilizzare soprattutto per potenziare il settore turistico a trazione

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culturale. Nell’ambito della sua offerta formativa, oltretutto, UniPegaso prevede anche una laurea triennale in Scienze Turistiche, “con specifico riferimento alla valorizzazione del turismo culturale e del turismo sostenibile”. .

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Aperte iscrizioni a.a. 2016/2017

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a pplicativo unicesd Presentiamo un nuovo utilissimo strumento dall'Universidas Centro Studi Salvo D'Acquisto.

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L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE

Il giorno 8 ottobre 2013 è stata prodotta la comunicazione di apertura delle iscrizioni ai Master biennali per l'a.a. 2014/2015 - 2015/2016 con scadenza il 30 settembre 2014 afferente l’Accademia Forense, un’eccellenza dell’offerta formativa della nostra Università. L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 e/o 3313661000.

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Nuovi corsi per l'a.a. 2016/2017

Il CESD, oltre ai corsi di laurea, propone una vasta gamma di percorsi didattico/formativi in diversi ambiti per venire incontro alle complesse esigenze del Mercato delle Professioni e del Lavoro in Italia e nella Comunità Europea: -

Master di I e II livello Corsi di alta formazione Esami singoli Certificazioni di lingua inglese Certificazione di lingua italiana per stranieri Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo Corsi di aggiornamento professionale; Corsi per Operatore Socio Sanitario (O.s.s. ); Corso di riqualificazione da Osa/Ota a O.s.s.. Chiamaci o visita il nostro sito, diamo più assistenza e migliori servizi alla categoria.

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LAUREA MAGISTREALE MANAGEMENT - LM 77

L’ammissione al Corso di laurea magistrale (biennio)“MANAGEMENT”

LM - 77 richiede la laurea triennale delle Classi:

- L-18 (Classe 17 EX DM 509/99); - L-33 (Classe 28 EX DM 509/99); - L-15 (Classe 39 EX DM 509/99);

- L-16 (19 EX DM 509/99) o titolo estero equipollente.

Tutti gli studenti iscritti UNICESD OLYMPO beneficeranno di un importo

ridotto pari ad euro 1500,00, rispetto a quanto previsto in convenzione per le lauree triennali. In

particolare

i

laureati in Giurisprudenza LMG 01,

potranno

immatricolarsi al secondo anno della laurea magistrale in Economia

Mercatorum con una convalida di 40 cfu, ma prima dell’accesso dovranno sostenere due esami singoli da 6 cfu (Economia Aziendale – Statistica).

Il costo dei corsi singoli è compreso nella retta annua di 1500,00 euro (da

pagare in 4 rate)

Previsti per tutti gli anni di iscrizione il pagamento della tassa regionale

di 140 euro e la tassa annuale di 150 euro per gli esami fuori sede dalla

Regione Lazio (Bari – Palermo – Battipaglia – Napoli – Milano – Genova – Catania – Verona – Vibo Valentia).

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"Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA541" a.a. 16/17 - scadenza iscrizioni 30/11/2016

Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391

che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 391 (V edizione in corso) hanno riscosso un notevole

successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci.

Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario

Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e

illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di

Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e

Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più

esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2016/2017, il

Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA541 (2 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

Giurisprudenza.

studi

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Corso

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Laurea

Magistrale

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Per maggiori informazioni:

0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197

mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com

(di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re Se la Legge di bilancio dimentica di dare un aiuto ai disabili Hai una disabilità o qualcuno dei tuoi cari è costretto a muoversi con stampelle o carrozzina? Affari tuoi. Soprattutto quando entri tra le mura di casa. Chi ha le risorse per adeguare porte e mettere ascensori provveda. Chi non se lo può permettere se ne faccia una ragione. E pazienza se la casa si trasforma in una prigione. Questa è la situazione da quando la legge 13 del 1989 non viene più rifinanziata. La norma garantiva sgravi a fondi perduto per chi investiva nella rimozione di barriere architettoniche casalinghe. L’incentivo arrivava al 100% nel caso di investimenti fino a 2.580 euro. La percentuale del contributo scendeva poi all’aumentare della spesa. In generale, l’incentivo non poteva superare i 7.100 euro. Il governo aveva promesso risorse nella legge di Bilancio per finanziare la legge 13. «Invece non c’è un soldo», constata oggi Vincenzo Falabella, presidente della Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap. Non è una grande sorpresa:

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la norma è sulla carta da anni. I Comuni hanno continuato a impilare le domande presentate dai cittadini ben sapendo che l’esercizio era fine a se stesso: niente risorse per finanziare la legge. Gli unici fondi su cui si poteva contare erano eventualmente quelli delle regioni. Secondo un approfondimento pubblicato da lavoce.info, a oggi per soddisfare le richeste accumulate servirebbero 450 milioni di euro. La cifra è destinata ad aumentare visto che nel 2017 si continuerà con il so-lito gioco delle parti: i cit-tadini che depositano plichi, i Comuni che li mettono del cassetto. Non è l’unico caso. La legge 18 del 2009 ha ratificato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Peccato che poi la stessa Onu quest’anno ci abbia invitato a una sua più puntuale applicazione. Come dire: le leggi una volta scritte andrebbero attuate. Altrimenti le si modifichi. Ne guadagneremmo almeno in coerenza.

Co.Bo.Di. Novembre 2016 Riassumendo Pag. 1 - Se la Legge di bilancio dimentica di dare ...... Pag. 2 - ARMA Pag. 11 - Rappresentanza Pag. 13 - Attualità news Pag. 22 - Rubriche

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IL T. COL. FEDERICO REGINATO E' IL NUOVO COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI RAGUSA

01 novembre 2016

Cambio al vertice al Comando Carabineiri della provincia di Ragusa. Il tenente colonnello Federico Reginato assume infatti l'incarico di comandante provinciale di Ragusa. il territorio ibleo ne ricorda il suo ottimo servizio in qualità di comandante della Compagnia di Modica e successivamente della Compagnia di

Ragusa. La redazione di Ragusaoggi.it porge gli auguri per il nuovo prestigioso incarico di Reginato, abbinando gli auguri di buon lavoro. www.ragusaoggi.it

CARABINIERI E LE ACCUSE DI AMNESTY INTERNATIONAL: "SIAMO STANCHI DI ESSERE INSULTATI"

04 novembre 2016

Dura accusa di Amnesty International all’Italia: migranti torturati dalla polizia in hotspot italiani. I poliziotti italiani hanno fatto in alcuni casi ricorso a pratiche “assimilabili a tortura” per ottenere le impronte digitali dei migranti: è l’atto di accusa di Amnesty International, che ritiene l’Ue in parte responsabile di questa situazione. “Le pressioni dell’Ue sull’Italia affinché usi la mano dura con i migranti e i rifugiati, hanno portato a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in certi casi, sono assimilabili alla tortura”, scrive l’organizzazione a tutela dei diritti dell’uomo in un rapporto dedicato alla politica degli ‘hotspot’. Nei centri di registrazione voluti dall’Ue per facilitare l’identificazione dei migranti al loro arrivo sul suolo europeo, molti migranti rifiutano spesso di essere idenficati; il che ha spinto l’Italia ad agire “al di là della legalità” e a condurre “abusi scioccanti” da parte di alcuni poliziotti, spiega Matteo de Bellis, coordinatore del rapporto. “Nella loro determinazione a ridurre il perdurante movimento di rifugiati e migranti verso altri Stati membri, i leader europei hanno portato le autorità italiane

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al limite – e anche oltre – di ciò che è legale”, spiega De Bellis. “Il risultato è che gente traumatizzata, che arriva in Italia dopo viaggi drammatici, è stata sottoposta in qualche caso ad abusi scioccanti per mano della polizia, ma anche a espulsioni illegali”. Riportiamo la replica del delegato Co. Ce. R. Carabinieri Alessandro Rumore Ancora attacchi contro le Forze dell’Ordine. Stavolta a sferrare l’ennesima denuncia contro Poliziotti e Carabinieri ci pensa Amnesty International che intervistando 170 Extracomunitari, rende noto delle torture e umiliazioni subite da parte delle Forze dell’Ordine. Ancora una volta siamo noi Carabinieri e Poliziotti che dobbiamo subire un umiliazione di chi per un motivo o per l’altro, svegliandosi la mattina senza nulla da fare, comincia a tirare calci verso i servitori dello Stato. Oggi tocca ad Amnesty International tirare schiaffi contro le Forze dell’Ordine con un indagine che ha nella sua stesura del ridicolo. Forse chi attacca le Forze dell’Ordine su questo delicato tema, non conosce gli aspetti umanitari che tale personale mette

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ARMA a disposizione di questi fratelli e cittadini del mondo come noi, che si ritrovano in situazioni critiche esistenziale.

Gli Operatori di Polizia pur non avendo materiale sanitario adatto alle situazioni di emergenza, compiono il loro dovere giornalmente con alta dedizione e con altrettanto pericolo igienico sanitario. Forse Amnesty International avrebbe dovuto occuparsi proprio degli Agenti delle Forze dell’Ordine che anche di tasca propria cercano di rendere più cordiale l’approccio di questi sventurati fratelli nel nuovo mondo cosiddetto civilizzato. Forse Amnesty International avrebbe dovuto porsi la domanda se noi Forze dell’Ordine siamo tutelati da questa emergenza Mondiale, che grava sulle nostre spalle, mettendo ogni giorno la nostra vita a repentaglio per sopperire alle deficienze di uno Stato sempre in continua emergenza e che ci devolve incarichi e compiti assurdi, non adeguati e con tante lacune organizzative e logistiche.

Uno Stato che li usa ma non li difende, che li sfrutta ma non li ricompensa a dovere, sprovvisti di un Ufficio Legale che li possa accompagnare nei vari processi accusatori ed ove gli stessi si ritrovano in piena solitudine all’or quando un Magistrato decide di puntare anch’esso il dito accusatorio. Forse è questa la vera indagine che andrebbe eseguita, per sapere se chi difende è difeso, se chi Opera in situazione critiche è tutelato, se chi consola i malcapitati è a sua volta consolato ed aiutato. Ma questo non importa a nessuno. Allora rimaniamo nel nostro silenzio, urlando dentro di noi e aspettando una nuova inchiesta, una nuova indagine che ci butti immeritatamente fango sul nostro operato. http://infodifesa.it

Forse sarebbe stato opportuno fare un indagine su quante pattuglie vengono tolte giornalmente nel territorio Italiano per sopperire a emergenze continue di sbarchi di clandestini, di risse all’interno dei Centri di Raccolta, di violenze eseguite da taluni extracomunitari ai danni dei responsabili e preposti dei Centri di accoglienza o dei tanti Carabinieri e Poliziotti malmenati proprio da taluni criminali che rifugiandosi sotto la veste di immigrati clandestini entrano nel nostro paese dettando le loro regole. A fronte di un una criminalità che avanza a dismisura interi contingenti di Carabinieri e Poliziotti strappati alle necessità di sorvegliare strade e quartieri a favore della tranquillità dei Cittadini Italiani per rimediare al menefreghismo Europeo su un tale e delicato compito assistenziale. Invece no. Come sempre arrivano attacchi proprio alle Forze dell’Ordine che oggi sono l’ultimo baluardo al fine non di avere un paese nel caos più totale. Oggi è toccato ad Amnesty International, in passato Parlamentari e Associazioni vari che hanno puntato e puntano tutt’ora il dito accusatorio contro Carabinieri e Polizia, senza sapere che essi sono l’anello più debole dello Stato. Page 3

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Carabiniere uccide bandito albanese: condannato a un anno. E non basta… 07 novembre 2016

Ecco una storia di ordinaria ingiustizia che suscita rabbia e sconcerto. Ne è vittima un carabiniere “colpevole” solo di aver fatto il proprio dovere. L’antefatto accade il primo febbraio del 2015, nei pressi di Ancona. Una pattuglia di carabinieri intercetta un Suv Mercedes rubato, con a bordo tre banditi albanesi reduci da una rapina in un appartamento. Ne nasce un inseguimento. Per qualche minuto, i militi dell’Arma perdono forse di vista l’auto in fuga. Fatto sta che, dopo un po’, scorgono il Suv fermo sul bordo di una strada. I carabinieri si fermano. Scendono dall’auto un maresciallo e un appuntato. Immaginano che i delinquenti abbiano abbandonato il veicolo, dandosi alla fuga. Invece il Mercedes riparte a razzo rischiando di investirli. Il carabiniere rimasto in macchina, l’appuntato Mirco Basconi, agisce fulmineamente in soccorso dei colleghi: spara quattro colpi contro le ruote del Suv. Fatalità vuole che un proiettile rimbalzi sull’asfalto, perforando il lunotto. L’albanese seduto sul sedile posteriore, Korab Xheta, 24 anni, è colpito a morte. Il carabiniere non ha fatto altro che adempiere al proprio dovere. Ma finisce egualmente sotto processo. Oggi lo sconcertante epilogo. L’appuntato è stato condannato dal Gup di Ancona a un anno di

reclusione per omicidio colposo, derivante da un eccesso colposo nell’uso dell’arma di servizio. Che doveva fare, forse rimanere inerte davanti alla fuga dei rapinatori? Ma non finisce qui. Il carabiniere rischia il pagamento di un risarcimento di oltre 2 milioni di euro alla famiglia della vittima, che si è costituita parte civile. Gli avvocati difensori faranno con ogni probabilità appello contro il verdetto la cui motivazione verrà depositata entro 90 giorni. Attestazioni di solidarietà sono già arrivate all’appuntato. Fuori dell’aula erano presenti i vertici dell’Arma di Ancona, compreso il colonnello Stefano Caporossi, comandante provinciale, per testimoniare la loro vicinanza al collega finito sotto processo. La Lega Nord delle Marche ha organizzato un picchetto davanti al Tribunale di Ancona. ”Siamo qui per dare sostegno morale all’imputato – ha detto il segretario regionale di Ln Luca Rodolfo Paolini – e per chiedere una giustizia giusta. Non è possibile che un tutore dell’ordine possa essere condannato e la famiglia di un ladro risarcita”. Non è possibile? Purtroppo è possibile, eccome se è possibile, in questa Italia di farabutti impuniti e di galantuomini inguaiati. www.secoloditalia.it

C a ra b i n i e ri s v u o t a n o c h i e s e d a n n e g g i a t e

Tpc porta opere d'arte al sicuro in deposito a Spoleto 07 novembre 2016

NORCIA - Stanno 'svuotando' di ogni opera d'arte le chiese danneggiate dal terremoto i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e artistico impegnati a mettere al sicuro i beni presenti tra Norcia, Preci e Cascia. Oltre 200 gli interventi compiuti finora. Con la collaborazione dei vigili del fuoco le opere vengono portate al sicuro in un deposito in località Santo Chiodo di Spoleto allestito dal Ministero dei beni culturali. Tutta l'area colpita Page 4

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dal sisma è comunque attentamente vigilata dalle forze di polizia per evitare eventuali episodi di sciacallaggio. Proseguono intanto le indagini dei carabinieri del Tpc sulla scomparsa del Perdono di Assisi, olio su tela del 1600 sottratto da una chiesa a Nottoria, una frazione di Norcia. L'ipotesi degli investigatori continua a essere quella del furto anche perché dai rilievi è emerso che il bordo del quadro è stato tagliato per essere asportato. Non vengono comunque escluse altre ipotesi. www.ansa.it

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Orlando esprime compiacimento all'Arma dei Carabinieri 07 novembre 2016

Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha espresso 'vivo compiacimento ed apprezzamento, a nome mio personale e dell'intera Amministrazione, all'Arma dei Carabinieri, al Suo Comandante Provinciale ed ai motociclisti protagonisti dell'operazione' che nei giorni scorsi avevano arrestato un uomo di 54 anni, F.R., colto in flagrante mentre caricava su un furgone quattro panchine, del valore di circa 3.200 euro, divelte da un giardino comunale di via della Cingallegra, nel quartiere di Falsomiele. 'E l'ennesima conferma - ha dichiarato

Orlando - che le istituzioni, ognuna per la propria competenza, lavorano costantemente e proficuamente per il controllo del territorio, il mantenimento dell'ordine pubblico, la valorizzazione e la salvaguardia dei beni comuni. Auspichiamo che la cittadinanza, sempre più numerosa, recepisca il messaggio che ciò che è 'comune' appartiene a tutti e chi danneggia il bene comune, oltre a compiere un'azione becera ed incivile, è come se forzasse la porta di casa nostra, violasse la nostra intimità domestica e danneggiasse i nostri beni personali'. www.comune.palermo.it

Tribunale, carabinieri in pensione in Procura a colmare carenza di personale

08 novembre 2016

Gela. I carabinieri in pensione scendono in campo per colmare la carenza di personale all’interno del tribunale. “Garantiranno, tre giorni la settimana, attività amministrative – assicura il procuratore Fernando Asaro – negli uffici della Procura. E’ un tentativo di sopperire alla carenza di personale che lo Stato non ci dà”. Era stato lo stesso procuratore, nel giorno del suo insediamento in città, a puntare l’indice contro una carenza di uomini e mezzi ipotizzando “l’utilizzo di autovetture e mezzi confiscati alla mafia per colmare alcune carenze”. Da allora non è dato sapere se i mezzi confiscati alla mafia sono in loro possesso. Di certo, Fernando Asaro, è tornato alla carica ribadendo l’assenza dello Stato nel parlare di una carenza pari al 60 percento in Procura e dell’80 riferita agli incarichi dei sostituti.

organico – tuona il procuratore – oltre alla mia figura. Dobbiamo essere grati a due colleghe che per sei mesi, comunque solo fino a marzo del nuovo anno, consentono di colmare in parte questa grave carenza”.

Intanto, da lunedì, i carabinieri in pensione della sezione “Sebastiano D’Imme” torneranno in azione con un servizio volontario. La sezione è presieduta dal maresciallo Domenico Resciniti, noto anche per avere diretto la locale caserma durante la guerra di mafia. “Per colmare una carenza di organico devastante – aggiunge Fernando Asaro – potremo contare del supporto dei carabinieri in concedo. E’ stato possibile grazie al protocollo d’intesa firmato tra la Procura e i Carabinieri”. www.quotidianodigela.it

“Mancano 4 dei 5 magistrati previsti in Page 5

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L e a u to d e i ca ra b i n i e ri s i ti n g o n o d i ve rd e 09 novembre 2016

Di colore verde, il verde smeraldo della Forestale. Ma con la scritta bianca “Carabinieri” sulle fiancate, sul cofano e sul retro. Eccolo il primo prototipo dell’automobile che sarà a disposizione, dal primo gennaio 2017, del “Comando tutela ambientale, agroalimentare e forestale”, cioè la vecchia Guardia Forestale accorpata all’Arma, come stabilisce il decreto legislativo 177 di riorganizzazione delle forze di polizia. “Sembrano le macchine della Lega Nord”, è il commento più sobrio che circola in queste ore tra i forestali arrabbiati per una riforma che faticano a digerire. Le foto si riferiscono a un prototipo: il mezzo (un’Alfa Romeo attualmente in uso alla Forestale ridipinta in un’officina dei Carabinieri a Roma) porta ancora il numero di telefono 1515 per l’emergenza ambientale e la targa con la sigla Cfs, Corpo forestale dello Stato. Un paio di settimane fa i bozzetti della nuova livrea delle macchine e la nuove divise sono stati presentati ufficialmente in una cerimonia nella quale è stato ribadito che a dirigere il Comando tutela ambientale sarà il generale di Corpo d’armata Antonio Ricciardi. “La ministra Marianna Madia ipotizza un risparmio di 100 milioni di euro con l’accorpamento, cifra impossibile perché solo per modificare la livrea degli elicotteri per uniformarla a quella dei Carabinieri servirebbero 4,5 milioni”, commenta Marco

Moroni, segretario del Sapaf, il sindacato autonomo dei Forestali. “Anche il servizio bilancio del Senato ha espresso dubbi. Adesso però cominciamo a capire da dove arriva il risparmio. Dal maquillage. Prendono le nostre macchine e cambiano la scritta sulle portiere. Ci sembra poco dignitoso, sia per l’Arma e la sua storia bicentenaria, sia per i forestali”.

Il Sapaf ha presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, perché con l’accorpamento il sindacato si dovrà sciogliere. E al Tar sono stati depositati migliaia di ricorsi da parte dei forestali che non vogliono essere militarizzato. Giusto lunedì sono stati pubblicati i primi decreti attuativi, che dividono i 7.563 forestali così: circa settemila possono andare nei Carabinieri, un centinaio nella Polizia, una settantina nella Finanza, quattrocento nei Vigili del Fuoco e una sessantina al dicastero dell’Agricoltura. Manca ancora il decreto della Presidenza del consiglio che dovrà individuare le amministrazioni pubbliche a cui potranno fare domanda di transito chi si rifiuterà di vestire una divisa militare. “Le auto dei 'forebinieri' rendono perfettamente l'idea del pastrocchio di una riforma che è nata male e sicuramente finirà peggio”, dice Luca Comellini, del Partito dei Militari. “Renzi è ancora in tempo per fermare questa baggianata”. www.repubblica.it

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione al 7° corso triennale (2017-2020) di 546 Allievi Marescialli del ruolo

Ispettori dell’Arma dei Carabinieri. Scadenza 09/12/2016 9 novembre 2016

Per presentare domanda di partecipazione al concorso bisogna identificarsi mediante PEC (Posta Elettronica Certificata – art.3, comma 2 del bando) e all’atto dell’apertura del modulo di Page 6

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richiesta verrà chiesto di dichiarare che l’indirizzo di posta comunicato è una PEC (Posta Elettronica Certificata intestata alla persona che intende inoltrare la domanda) e non una semplice posta elettronica standard (es.: …@gmail, …@yahoo, …@hotmail ecc.).

www.carabinieri.it

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Commemorazione eccidio carabinieri al casello autostradale di San Gregorio 10 novembre 2016

Era il 10 novembre del 1979, quando, al casello autostradale di San Gregorio di Catania, la mafia uccise barbaramente tre servitori dello stato, il Vice Brigadiere Giovanni Bellissima, 24 anni, e gli Appuntati Salvatore Bologna, 41 anni, e Domenico Marrara, 50 anni, in servizio al Comando Provinciale di Catania. Il commando entrò in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone, alias “faccia d’angelo”, che doveva essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna. Questa mattina, alla presenza di autorità civili e militari, al casello autostradale di San Gregorio, il Sindaco Carmelo Antonio Corsaro ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Catania, Colonnello Francesco Gargaro, hanno deposto una corona d’alloro nei pressi del monumento

voluto dal comune in ricordo dei tre eroici militari, decorati di M.O.V.C.. La cerimonia si è conclusa nella locale chiesa madre con la celebrazione di una santa messa officiata dal parroco Don Ezio Coco, al termine della quale, il Colonnello Gargaro si è rivolto ai giovani presenti in chiesa invitandoli a rifuggire da qualsiasi forma di illegalità nella consapevolezza di rappresentare il futuro della società onesta ed operosa che fonda le proprie radici anche nella memoria di chi è caduto nel servire la patria. Il Sindaco Corsaro nel suo intervento ha ringraziato l’Arma dei Carabinieri per la quotidiana attività svolta al servizio del cittadino e dei più bisognosi. Fra i presenti c’erano anche i rappresentanti delle associazioni di carabinieri in congedo, liberi cittadini, rappresentanti del consiglio comunale e diversi studenti dell’ istituto comprensivo “Purrello”. www.cataniatoday.it

San Cristoforo, blitz dei carabinieri nel fortino della droga: 29 arresti e 100 perquisizioni 10 novembre 2016

Dalle prime ore del mattino, circa 200 carabinieri del comando provinciale di Catania stanno passando al setaccio un intero agglomerato del centro storico della città, nel popolare quartiere San Cristoforo, considerato il più redditizio supermarket cittadino della droga. Una complessa attività investigativa che ha portato all’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 29 indagati, emesso dall’Ufficio Page 7

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Gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese. I particolari illustrati nel

dell’operazione verranno corso della mattinata.

www.cataniatoday.it

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Omicidio del carabiniere Della Ratta, chiesta la conferma delle 11 condanne 12 novembre 2016

«Nessuno sconto per gli assassini del carabiniere Tiziano Della Ratta», morto nel tentativo di sventare una rapina durante la quale rimase ferito anche un altro militare, Domenico Trombetta. Era l’aprile del 2013. Due anni dopo, il gup di Santa Maria Capua Vetere emetteva undici condanne su richiesta del pubblico ministero Carlo Fucci. Ieri, il sostituto procuratore generale, Antonio Ricci, ha chiesto ai giudici della Corte d’Appello (presidente Monaco, giudice relatore Santaniello) la conferma dei verdetti che chiusero l’abbreviato con riconoscimenti di colpevolezza, a vario titolo, per i reati di omicidio, tentato omicidio, rapina e porto abusivo di arma. Ieri il pg ha chiesto la conferma delle pene inflitte in primo grado: ergastolo per Antonio Iazzetta, 19 anni e tre mesi per Paolo Brucci, 17 anni e tre mesi per Antonio Mastropietro e per lo slavo Bruslin Djordievic (che fu rintracciato in Belgio), vent’anni per Antonio Capone, 12 anni e sette mesi per Giuseppe De Rosa, 12 anni e due mesi per Rosario Nuzzo Esposito, 15 anni e 6 mesi per Domenico Ronga, 7 anni e sei mesi per Luca Aprea, quattro anni per Rosa Farina, 4 anni e due mesi per Vincenzo Della Valle. La sentenza verrà letta a fine mese. A partire dalla settimana prossima, invece, ci saranno le conclusioni del collegio difensivo, composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Abet, Sergio Simpatico, Antonio Mallardo, Luca Mottola, Mario Cerbo, Gabriele Roberto Cerbo, Felice Belluomo, Marco Argirò e Massimo Trigari. Nel processo si è costituita l’Avvocatura dello Stato. Per la parte civile, gli avvocati Page 8

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Giuseppe Cipullo e Marianna Febbraio. La banda di cui gli imputati facevano parte fu sgominata dopo l’omicidio dell’appuntato scelto Tiziano Della Ratta, carabiniere originario di Sant’Agata dei Goti. Dopo il drammatico episodio, iniziarono infatti le indagini che portarono alla ricostruzione delle attività di un vero e proprio sodalizio al quale sono poi state contestate cinque rapine (tre tentate e due consumate), messe a segno tra i mesi di marzo e aprile 2013 tra Maddaloni, Grumo Nevano e Cassino. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, la gang utilizzava sempre lo stesso modus operandi. Tutti i colpi, infatti, sono avvenuti dopo un primo sopralluogo nelle oreficerie ad opera di due rapinatori, un uomo e una donna che fingevano di essere interessati all’acquisto di gioielli. La banda disponeva di mezzi di trasporto, individuati dalle videoregistrazioni, e di pistole di grosso calibro a tamburo e semiau-tomatiche. Tiziano Della Ratta perse la vita nella gioielleria Ogm di Maddaloni il 27 aprile 2013, quando la banda di rapinatori mise a segno il colpo dopo due tentativi andati a vuoto: uno a Grumo Nevano quella stessa mattina e un secondo tentativo nella stessa gioielleria teatro della tragedia dove uno dei componenti fu riconosciuto dalla titolare in quanto già autore di una rapina nell’oreficeria della cugina. Fu per questo motivo che all’apertura pomeridiana, il carabiniere Tiziano Della Ratta e il maresciallo Domenico Trombetta si appostarono e aspettarono i finti clienti. I due militari erano nascosti nel retro del negozio. Ne vennero concitati, la sparatoria, l’inseguimento. In dieci giorni il cerchio si chiuse con l’arresto di autori, esecutori e complici dei raid mortale. Tiziano Della Ratta ha lasciato un figlio piccolo e la moglie. Il dolore per una perdita così prematura non è mai passato. E neanche il desiderio di giustizia. www.ilmattino.it

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Ndrangheta: 26 arresti, smontata la rete che favorì l a l a t i t a nz a d e l b os s D om e ni co C ond e l l o 15 novembre 2016 REGGIO CALABRIA Duro colpo al clan Condello. Per ordine della Dda di Reggio Calabria, 26 persone sono finiti in manette con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione ed altri reati. Per il pm Giuseppe Lombardo, che insieme al procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho, ha coordinato il lavoro del Ros dei carabinieri, si tratta di capi, reggenti e gregari che hanno permesso al boss Domenico Condello di sfuggire alla cattura per oltre vent’anni.

Cugino del superboss Pasquale Condello, Domenico, meglio conosciuto come "Micu u Pacciu" (Domenico il pazzo, ndr), è finito in manette il 10 ottobre del 2012. Considerato all’epoca uno dei trenta latitanti più pericolosi d’Italia, Condello è stato scovato tra Catona e Rosalì, frazioni a nord di Reggio Calabria. Da allora non è mai uscito dal carcere, dove dovrà scontare diverse condanne divenute definitive nel corso della sua lunga latitanza, ma all’esterno la rete che aveva costruito ha continuato ad operare. A ricostruirla, nel corso di un’indagine durata oltre due anni, è stato il Ros dei Carabinieri, che con il supporto del nucleo investigativo hanno individuato l’attuale organigramma del clan, come delle altre famiglie satellite che operano in zona nord. “L’inchiesta - spiega il procuratore Cafiero de Raho - è partita con la ricerca del latitante Domenico Condello, ma è proseguita sulle articolazioni territoriali dei clan, legati alla cosca Condello, che operano su Villa San Giovanni”. Popolosa cittadina alle porte di Reggio Calabria, è da sempre considerata il cortile di casa dei clan di Archi, ma è tornata con prepotenza al centro delle attenzioni della Dda, quando sono iniziate le grandi manovre - politiche e imprenditoriali - per Page 9

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le opere compensative del Ponte sullo Stretto. Un boccone prelibato per i clan, che su Villa non hanno mai allentato la morsa estorsiva. “Si tratta nello specifico degli Zito-Bertuca, che in accordo con la più potente famiglia dei Condello, si sono fatti notare per un’attività estorsiva a tappeto”. Da sempre gravitanti attorno ai Condello, anche quando i vertici del clan di Archi sono stati azzerati da arresti e condanne, gli Zito-Bertuca hanno continuato su mandato del direttorio dei clan che governa Reggio, finendo per condizionare l’intero tessuto imprenditoriale. C’erano loro - hanno scoperto gli investigatori dietro il misterioso incendio delle trivelle che avrebbero dovuto fare i saggi geologici a contrada Pezzo, nell’area destinata ad ospitare uno dei piloni del Ponte. Sempre loro, per anni hanno firmato le loro estorsioni con una misteriosa mano nera, che appariva sui cantieri prima che gli uomini del clan si presentassero reclamare l’ormai nota tassa di sicurezza. Più di recente, inviano a commercianti e imprenditori richieste di “regali” per “lo zio” in carcere. Nessuno si poteva sottrarre, tutti dovevano pagare. Dalla società messinese Mts, che a Villa San Giovanni gestisce lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, alle ditte che si occupavano della manutenzione straordinaria della sede della Direzione Marittima CalabriaLucania e della Capitaneria di Porto. Dall’impresa che ha tirato su il Lido del finanziere, sulla Costa Viola, a quelli per il complesso edilizio “La Panoramica”. Chi si ribellava, subiva la ritorsione del clan. Bombe, incendi, pestaggi. Ad autorizzarli era Felicia Bertuca, sorella del boss Pasquale, che raccomandava al figlio minore di seguire le indicazioni del più grande, giù in carcere. “Ma che li picchi, che li mandi all’ospedale gli devi dire che la facciano in culo…gli devi dire di seguire l’istinto”, le aveva ordinato di dire al piccolo. E lei, fedelmente, ha riferito.

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ARMA Ma non tutti gli imprenditori erano vittime. Per i pm, Pasquale Calabrese, detto “u Raia”, attualmente impegnato con la sua ditta nei lavori di ammodernamento dell’A3, era uno di loro. Per gli Zito Bertuca, non solo si occupava “dell’allestimento dei luoghi individuati per i sondaggi (a ciò servono le trivelle), propedeutici alle realizzazioni dell’A3 e del Ponte”, ma faceva anche confluire in azienda i soldi delle estorsioni raccolte dal clan. Strategie decise dal boss Pasquale Bertuca, che nonostante sia da tempo dietro le sbarre, non ha mai smesso di dirigere il suo

clan. Ad aiutarlo, il nipote e braccio destro Vincenzo Sottilaro, considerato dagli investigatori anche il contabile di famiglia e fermato oggi a Reggio Calabria. Insieme a lui, sono finite in manette altre 22 persone, fra cui Andrea Vazzana, uomo di fiducia del boss Pasquale Condello detto “il Supremo”, Santo Buda, Alfio Liotta, Vincenzo Bertuca e Domenico Zito. In tre sono finiti invece ai domiciliari, mentre più di 40 persone sono iscritte sul registro degli indagati. www.repubblica.it

Milano, maxi blitz al boschetto dello spaccio di Rogoredo: oltre cento agenti per sgomberare l’area vicina alla stazione

15 novembre 2016

Maxi blitz delle forze dell’ordine al boschetto dello spaccio di Rogoredo, a Milano. E’ iniziato poco dopo le 8 di questa mattina un intervento congiunto di oltre cento uomini della polizia locale e carabinieri per “bonificare” il “fortino” dello spaccio a due passi dalla stazione ferroviaria di Rogoredo. Si tratta di un’area incolta vicino alla tangenziale, da tempo al centro di un giro di spaccio e nota per la permanenza di senza fissa dimora. L’area è costantemente sorvolata da un elicottero, militari e polizia locale hanno circondato la zona. Finito l’intervento di polizia giudiziaria, per trovare tracce di spaccio e o clandestini, le ruspe del Comune raderanno al suolo eventuali baracche abusive e bonificheranno l’area verde da rifiuti e sterpaglie. In particolare, i mezzi dell’Amsa stanno attendendo la fine dell’intervento dei carabinieri e l’allontanamento di eventuali presenti nel boschetto per iniziare ad operare. “L’intervento di oggi al boschetto di Rogoredo è una delle tappe del programma condiviso al Tavolo dell’ordine e della Sicurezza pubblica presso la Prefettura, puntiamo ad eliminare una piazza dell’eroina che esiste da più di 20 anni: un impegno preso dal primo giorno in cui ci siamo insediati”. Lo ha detto l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza commentando l’operazione di stamattina a Rogoredo. Page 10

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Nel boschetto dello spaccio il 9 novembre scorso sei persone tra i 22 e i 50 anni sono state arrestate e diverse dosi di cocaina e hashish sono state sequestrate. Quell’operazione era il risultato dell’ultima operazione antidroga dei carabinieri del comando provinciale di Milano, svolta nelle ultime ore nei quartieri periferici della città: Rogoredo, Porto di Mare e Corvetto. Il blitz dei militari dell’Arma si era concentrato nell’area boschiva che costeggia via Sant’Arialdo, zona particolarmente impervia e frequentata da pusher e consumatori di stupefacenti. Nel corso dell’intervento delle forze dell’ordine erano finiti in manette un 30enne gambiano, irregolare in Italia e con precedenti, bloccato dai carabinieri mentre tentava di scappare con oltre venti palline di cocaina, e due marocchini, di 22 e 23 anni, sorpresi mentre vendevano alcune dosi di hashish. Sono in tutto 80 le persone identificate nel corso dei controlli, e nella rete dei militari dell’Arma sono stati rintracciati due italiani, di 25 e 50 anni, (...) e un egiziano 27enne destinatario di un ordine di carcerazione per furto. Dopo la sparatoria avvenuta sabato 12 novembre in piazzale Loreto, che ha causato la morte di un dominicano, sulla questione della sicurezza a Milano ieri è intervenuto il sindaco Giuseppe Sala, chiedendo “l’intervento dei soldati da destinare al controllo delle periferie” (...). www.ilfattoquotidiano.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

I CONTI SI FANNO ALLA FINE PER CHI SI OCCUPA DEGLI INTERESSI DEI CARABINIERI DA CARABINIERE. I CONTI SI FANNO ORA PER CHI DEVE GIOCARSI LE SUE CARTE NELLE DINAMICHE DI OPPORTUNITA' PERSONALI. La manovra non è leggibile per le nostre aspettative ma ci sono tecnicismi che, associati a impegni presi, portano a fare i conti alla fine dell'approvazione manovra e ai susseguenti eventuali D.P.C.M. Noi andiamo avanti ma dobbiamo convivere con chi non si occupa di interessi collettivi ma si muove verso dinamiche personali.

Ci sono degli impegni e degli intenti che non sono rientrati. C'è la manovra di stabilità che recita testualmente alcuni aspetti ma non precisando tutto. Ci sono i sindacati che curano gli interessi del pubblico impiego e lamentano sempre che il comparto difesa e sicurezza non deve avere alcun privilegio diverso da quello dell'impiegato pubblico. La legge sulla specificità del comparto ci consente anche di avere interventi differenziati con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Noi si continua a fare quello che dobbiamo fare per gli interessi di tutti i carabinieri e non certo per gli interessi di chi sente la necessità di curare le proprie dinamiche di opportunità politica e, dopo aver raccolto quà e là nella raccolta differenziata sul web, veicolare parole riciclate vendendole per considerazioni e informazione d'interesse. E' vero c'è sempre chi pur di parlare scava anche nella spazzatura mediatica, ma tantissimi sono esseri pensanti e dotati di riflessione autonoma e trovano giusto riscontro solo in materiale informativo di prim'ordine e senza etichette politiche o con riferimenti a nomi di chi si è schierato politicamente, o tantomeno agisce nell'ombra degna di chi non vale nemmeno il coraggio di metterci la faccia. Ma vogliamo dare un altro momento di chiarezza e aprire alle riflessioni di chi ne ha interesse, analizzando percorsi politici nel tempo e gli interventi positivi e negativi che ci hanno riguardato. Nel Governo Berlusconi, nel 2008 e sino al mese di Novembre 2011, abbiamo avuto "Blocco del tetto salariale e Blocco della contrattazione fino al 2013. Poi ci sono stati azzerati i fondi dedicati al riordino dei ruoli fino al 2009. Abbiamo avuto un aumento contrattuale sulle 90 euro medie lorde procapite, con riduzione irpef per redditi inferiori a 35.000 euro. Furono stanziati 80 + 80 milioni di euro per " una tantum" per gli anni 2011 e 2012. Il passaggio delle risorse dei 119 milioni euro anno dal riordino carriere per il pagamento una tantum anno 2011,2012,2013. Nel Governo tecnico "Monti" , novembre 2011 ad aprile 2013, abbiamo avuto la Riforma delle pensioni con il passaggio al sistema "contributivo" pro rata per tutti a partire dal 2012. Il Regolamento Fornero che poi, con interventi importanti, fu escluso per gli appartenenti al comparto difesa e sicurezza. Sempre nel Governo Monti la riduzione irpef per redditi inferiori a 35.000 euro. Nel Governo "Letta", aprile 2013 al febbraio 2014, la conferma della vacanza contrattuale anche per gli anni 2015-2017. Il prosieguo del blocco della contrattazione fino al 31 dicembre 2014. Nel Governo Renzi, dal febbraio 2014 atutt'oggi, abbiamo avuto il prosieguo del blocco della contrattazione economica a tutto il 2015. L'Indennità di vacanza contrattuale confermata, abrogate le promozioni alla vigilia del congedo, la riduzione dell'indennità ausiliaria dal gennaio 2015. L'azzeramento, per il 2015, dei fondi destinati al riordino della carriere per finanziare l' "una tantum". Rinnovo dei contratti con 76 milioni euro per il comparto difesa e sicurezza. Bonus 80 euro mensili netti per le Forze armate e di polizia, non pensionabile. continua EffettoTre 15 Novembre 2015

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

Sblocco definitivo del tetto salariale. 1.900.000.000 di euro per contratto pubblici dipendenti ivi compreso comparto difesa e sicurezza. Per il 2017 riordino, bonus 80 euro e con i dubbi da chiarire con stanziamenti da definire con successivo DPCM. Certo, immaginiamo se, come ci auspichiamo, vada in porto un intervento che di certo porta a compimento il riordino e dia anche ulteriori economie provenienti dagli attuali 80 euro, quale crisi profonda debba attestarsi nella politica che sempre ha voluto attestare una posizione sempre vicina alle forze armate e forze dell'ordine ? I Governi trascorsi Berlusconi, Monti e Letta hanno portato in concreto 3 miliardi di euro sottratti al personale del Comparto Difesa/Sicurezza. Il Governo Renzi ha restituito 3 miliardi di euro al personale Comparto Difesa e Sicurezza. Si può fare di più? Noi siamo convinti che assolutamente si puo' fare di piu'. Ma occorre partire dalla realtà e non da sterili polemiche o inutili piagnistei, nè tantomeno interessi politicamente direzionati ad opportunismi e dinamiche interessate a scopi personali. Occuparsi di interessi collettivi vestendo i panni colorati che richiamano ad un simbolo per cui ci si è schierati nel tempo è demagogia. La cura degli interessi collettivi con mandato non puo' convive re con opportunismo politico interessato e dichiarato. Ecco perchè poi la necessità di contrastare o tentare invano di sollevare dissensi e cori che possano giovarela propria posizione per un futuro interesse politico personale. Noi restiamo carabinieri che rappresentano carabinieri e non avendo necessità di curare gli interessi o il coro politico d'interesse, ci occupiamo con responsabilità degli interessi dei carabinieri mettendoci la faccia ed esponendoci quando lo devi fare e non certo quando devi solo veicolare "politichese" interessato. Il Co.Ce.R. Carabinieri, in questo XI° Mandato, ha contribuito in modo decisivo e determinante a far invertire le tendenze Governative riuscendo prima a "neutralizzare" il colpo del "Regolamento Fornero" e successivamente ad ottenere la ripresa del pagamento delle spettanze ai carabinieri d'Italia con lo "sblocco del tetto salariale" esponendosi al momento opportuno e con cio' che andava fatto potendo mettere la faccia e parlare a nome dei carabinieri da carabiniere. Ora si stà lavorando per portare a casa un buon riordino e la strutturazione del bonus degli 80 euro. Noi alle parole preferiamo i fatti e siamo soliti parlare sui fatti. Su pianetacobar abbiamo sempre lasciato un archivio di cio' che abbiamo detto e fatto ed è a disposizione di tutti, carabinieri, giornalisti e politici. I conti e gli esiti si potranno valutare solo quando la Legge di Stabilità sarà approvata e quando prederemo atto dell'emanazione di un successivo eventuale D.P.C.M. Li' non troveremo piu' le dichiarazioni che oggi fanno e veicolano per spostare il centro di attenzione di chi stà premdendo atto che si puo' concretizzare una importante risposta economica e normativa che metterebbe in crisi politica e politicanti di altra bandiera e schierati da tempo con i loro interessi di opportunità e le relative dinamiche economiche personali e non certo per gli interessi dei carabinieri tutti. Noi non ci fermiamo alle chiacchiere e andiamo avanti fino in fondo, poi, come successo in passato, solo dopo, ci fermeremo e faremo i conti su quello che abbiamo fatto e cosa abbiamo portato ai coleghi per cui abbiamo un mandato elettivo da onorare per gli interessi collettivi, senza se e senza ma. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 05 novembre 2016

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Terremoto, il dolore sulle pagine del Guardian: "Quel patrimonio distrutto è dell'intera umanità" 02 novembre 2016

quella chiesa simboleggia tutto quello di meraviglioso che ha l’Italia.

LONDRA – Gli edifici non sono persone. Miracolosamente il terremoto di questi giorni in Italia non sembra avere causato morti. Eppure il dolore per la distruzione di chiese, torri, palazzi e intere cittadine è lo stesso enorme, non soltanto per gli italiani o per solidarietà nei confronti di decine di migliaia di senza tetto, ma per la perdita arrecata all’umanità intera dalla scomparsa di un patrimonio culturale unico. È l’opinione espressa stamane da un columnist del Guardian, Jonathan Jones, che aggiunge la sua voce ai tanti editoriali, reportage e servizi dedicati dai media di tutto il mondo alla nuova tragedia sofferta dal nostro paese. “Il terremoto dell’Italia ci riguarda tutti”, si intitola l’articolo del quotidiano londinese, “perché la ricchezza culturale italiana è senza eguali”. Ed è profondamente triste, afferma il commentatore, quando la natura distrugge una storia tanto ricca.

Da nessun’altra parte sul nostro pianeta esiste una ricchezza artistica e culturale come nella penisola italiana. È ammissibile che io mi senta rattristato dal danno subìto dall’Italia più che da ogni altro?”. a grandezza culturale italiana, spiega il columnist del Guardian, sfida la sua instabilità geologica. “Dalla cattedrale di Orvieto alle strette, ripide stradine di Siena, questa è una terra di gente che ha costruito sulla sommità di colline, montagne e precipizi. È una terra in cui puoi sentire il passato medievale, avvertire la presenza di generazioni dopo generazioni. La vita stessa è incastonata nelle pietre d’Italia”.

Certo, conclude Jones, i disastri naturali non sono una novità per gli italiani, come rammentano Pompei ed Ercolano, sommerse dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo. “Da Pompei a Norcia, le genti d’Italia hanno convissuto con le catastrofi per millenni”, scrive il commentatore inglese, “e da quella instabilità hanno tirato fuori la bellezza. Perciò ogni perdita di quel magnifico tessuto umano è una perdita per tutti”. Un pensiero conclusivo che sembra riecheggiare l’Hemingway di Per chi suona la campana. www.repubblica.it

“Non posso fare a meno di sentirmi a lutto per la basilica di Norcia”, scrive Jones. “E dire che non l’ho nemmeno mai visitata. Ma sono in preda alla tristezza perché Issue 1

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Bonus di 500 euro in cultura per i 18enni, da oggi possibile richiederlo

03 novembre 2016

ROMA - Da oggi è possibile avviare la procedura per avere i 500 euro di bonus cultura per i giovani che compiono 18 anni. La procedura, però, è complessa: i giovani che ne vogliono usufruire devono ottenere lo Spid, l'accredito elettronico presso la Pubblica amministrazione che comprova l'identità digitale e poi scaricare un'App (18app, reperibile sul sito www.18app.italia.it) e creare il proprio borsellino virtuale. A questo punto è possibile cominciare a spendere i 500 euro per formazione culturale, ma solo con gli esercenti convenzionati. Tra i primi ad aderire figurano Ibs.it, Libraccio.it e Amazon. "L'iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicata al Bonus Cultura per i giovani ci piace molto - ha dichiarato Eugenio Trombetta Panigadi, amministratore delegato di Ibs.it - perché investire sui valori e sulla formazione culturale delle nuove generazioni è un impegno spesso sottovalutato. Grazie a '18app' i diciottenni acquisiranno una maggiore consapevolezza

e una nuova autonomia nella loro scelte culturali. Un'iniziativa di sensibilizzazione, un vero e proprio investimento morale, non solo economico, fatto su un'intera generazione e sul futuro del nostro Paese. In definitiva, un progetto di grande importanza a cui non potevamo di certo mancare". Il provvedimento varato dal governo riguarderà circa 500 mila giovani che compiono gli anni nel 2016. L'annuncio del bonus era stato fatto da presidente del Consiglio il 24 novembre dello scorso anno e dopo un lungo iter era stato varato dal governo successivamente. "I 550mila italiani che compiono diciotto anni potranno usufruire di una carta, un bonus di 500 euro per poter partecipare a iniziative culturali, come i professori" aveva spiegato il presidente del Consiglio.

L'iniziativa del governo aveva suscitato molte polemiche, soprattuto da parte della Destra e dei 5Stelle, ma anche da parte di esponenti www.repubblica.it

4 novembre, celebrazioni in tutta Italia. Mattarella al Vittoriano, omaggio al Milite Ignoto 04 novembre 2016

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è giunto all'Altare della Patria per rendere omaggio ai caduti con la deposizione della corona al Milite Ignoto, per le celebrazioni del 4 novembre, Giorno dell'Unita nazionale e della Giornata delle Forze armate. Mattarella è arrivato sul luogo della cerimonia accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.

continua

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ATTUALITA' -NEWS Ha quindi ricevuto gli onori da parte di un reparto interforze, che ha suonato l'Inno nazionale. Un paracadutista militare, Giuseppe Tresoldi, è atterrato al centro di Piazza Venezia con una bandiera tricolore di 250 metri quadrati. Nel frattempo, la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha sorvolato l'area della cerimonia, disegnando il Tricolore sul cielo di Roma. Ultimo atto della cerimonia, la consegna delle onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia allo Stendardo del primo Reggimento Aviazione Esercito 'Antares' e alla Bandiera di Guerra del primo reggimento Carabinieri 'Tuscania'. La ricorrenza del 4 novembre viene celebrata, oltre che a Roma, anche in 28 città italiane con l'iniziativa "Caserme Aperte" e "Caserme in Piazza": è possibile visitare strutture militari aperte al pubblico e musei, assistere a cerimonie di commemorazioni in diverse aree del territorio nazionale. Tutti i palazzi della Difesa inoltre, come lo scorso 2 giugno, sono coperti dalla bandiera italiana.

"Questa cerimonia è stata più bella del solito. Mi è piaciuta di più", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando con i militari. Prima di lasciare piazza Venezia, il premier ha deciso di fare un breve saluto a chi ha riportato ferite in guerra. Tra loro c'era Gianfranco Paglia, tenente colonnello dell'esercito ed ex parlamentare. Ai piedi del Vittoriano le massime cariche dello Stato: il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini (che in tarda mattinata saranno, rispettivamente, alla cerimonia al Sacrario militare dei Caduti d'Oltremare, a Bari, e al Sacrario militare di Redipuglia), il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi e i vertici delle Forze armate e di polizia. Presenti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Davanti all'Altare della Patria sono schierati più di mille uomini e donne delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato. C'è anche una rappresentanza dei reparti di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza impiegati nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Presenti pure molti studenti delle scuole romane. Durante la cerimonia saranno consegnate le insegne dell'Ordine Issue 1

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Militare d'Italia allo Stendardo del 1/o Reggimento Aviazione Esercito 'Antares' e alla Bandiera di Guerra del 1/o reggimento Carabinieri 'Tuscania'.

Il messaggio del Quirinale

"Ricorre oggi una data ricca di significato si legge nel messaggio di Mattarella, inviato dal Quirinale - suggello dell'Unità Nazionale raggiunta ed espressione della riconoscenza del Paese per il contributo alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale offerto dalle Forze Armate. Donne e uomini in uniforme che oggi, in un contesto che se pur lontano dalle guerre di annientamento del secolo scorso, servono il Paese con gli stessi valori di lealtà, impegno e umanità, propri alla nostra storia. Lo strumento militare rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità. Il terribile terremoto che ha devastato intere comunità del Centro Italia, ha messo in luce, ancora una volta, il pronto e fondamentale contributo delle Forze Armate, in concorso e con il coordinamento della Protezione Civile, nell'assistenza della cittadinanza duramente colpita. Con generosità ed altruismo i nostri militari continuano a salvare vite nel Mediterraneo in una crisi che ha assunto dimensioni epocali, meritando la riconoscenza generale. Con questi sentimenti rivolgo il mio augurio ed un caloroso saluto a tutti i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri, i finanzieri e al personale civile della difesa che, con impegno e grande professionalità, operano in Italia e nelle missioni internazionali di pace. Un particolare pensiero vada a tutti i militari impegnati in missioni in Patria e all'estero, dai Balcani all'Afghanistan, dal Corno d'Africa alla Libia e al Mali, dal Mar Rosso al Mediterraneo, dal Kuwait all'Iraq, dal Libano alla Palestina. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!". (ANSA)

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Libia, liberati i tecnici italiani rapiti a

settembre: «Non hanno subito violenze» 05 novembre 2016

Sono stati sempre nelle mani dello stesso gruppo di sequestratori e non sono mai stati separati Danilo Calonego e Bruno Cacace, i due tecnici italiani rapiti in Libia e liberati oggi. È quanto emerge dal racconto che i due hanno fatto oggi al pm di Roma, Sergio Colaiocco che indaga sulla loro vicenda. In base alla ricostruzione del sequestro, iniziato il 19 settembre scorso, i sequestratori erano un gruppo di criminali comuni senza alcuna matrice religiosa. I due italiani hanno riferito inoltre che le persone che li tenevano in ostaggio bevevano regolarmente alcol e non pregavano. Il blitz per liberarli, in base a quanto si apprende, sarebbe avvenuto a 300 chilometri da Ghat. Bruno Cacace, 56 anni, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), che vive in Libia da 15 anni, e Danilo Calonego, 66 anni, della provincia di Belluno, erano stati rapiti tra le 7 e le 8 del mattino del 19 settembre scorso a Ghat, nel sud della Libia al confine con l'Algeria, da sconosciuti armati e mascherati nei pressi del cantiere dove lavoravano. La banda armata aveva bloccato la vettura sulla quale viaggiavano. Con loro era stato rapito anche l'italo-canadese Frank Boccia. Tutti e tre sono tecnici della Con.I.Cos. e al momento del rapimento lavoravano all'aeroporto della cittadina libica. La Farnesina conferma che i due tecnici italiani della società Conicos e il cittadino canadese Frank Boccia, sono stati liberati questa notte nel sud della Libia e hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. La vicenda si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche. Colonego e Cacace verranno ascoltati dai magistrati della Procura di Roma. All'atto istruttorio, che potrebbe avvenire in una caserma del Ros, parteciperà anche il sostituto procuratore Sergio Colaiocco che sulla vicenda ha avviato un'inchiesta in cui si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso sollievo e Issue 1

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soddisfazione per la liberazione e ha ringraziato tutte le istituzioni che si sono prodigate per la positiva conclusione della vicenda. «Oggi è un momento di sollievo e di gioia che vorrei condividere con i familiari dei nostri tecnici. Un pensiero grato a tutti coloro che hanno lavorato per la loro liberazione, dagli apparati di sicurezza all' unità di crisi della Farnesina. Un grazie particolare alle autorità e alle forze di sicurezza libiche. Riconoscenza per la sincera solidarietà fatta sentire dai sindaci e dalle kabile del sud della Libia», ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «La notizia più importante è che Danilo Calonego e Bruno Cacace hanno riferito di non subito trattamenti di particolari violenza e di essere in buone condizioni di salute», ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. «Certamente c'è grande soddisfazione - ha aggiunto - per la liberazione dei nostri due connazionali e del loro collega canadese». «Ho passato dei giorni infernali, ma ora è tutto passato», commenta Maria Margherita Forneris, la mamma di Bruno Cacace. Intorno a lei, a villa Primula in Borgo San Dalmazzo, si è stretta tutta la famiglia: «Oggi è una giornata bella, non vedo l'ora di abbracciarlo perché quando tornava dalla Libia, abitava con me - ha detto - Ho avuto tanti momenti di sconforto, ma la comunità di Borgo ci è stata vicino. Faremo una festa di famiglia e una festa di ringraziamento». Da Roma Cacace ha chiamato le figlie che abitano in Francia.

«Finalmente è un buongiorno. So che mio fratello è libero e sono felice. Non l'ho ancora sentito. Aspettiamo tutti il suo ritorno», ha detto a caldo Daniela Calonego aggiungendo di essere stata avvertita dalla Farnesina della conclusione positiva della vicenda. «Sono contenta, veramente contenta. È da quel 19 settembre che non avevamo più notizie di Danilo. Non so quando tornerà a casa ma l'aspettiamo». www.ilmessaggero.it

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M o d i f i c a a l D l f i s c a l e , ro t t a m a z i o n e p e r t ut t e l e m ul t e 06 novembre 2016

Davanti alle cartelle esattoriali i cittadini di tutti i comuni saranno uguali. A fare la differenza potrebbe non essere più il ruolo o l’ingiunzione di pagamento. Ma soltanto il proprio consiglio comunale. Con un emendamento del Pd, primo firmatario Michele Pelillo, la maggioranza punta ad allargare a tutti i Comuni la possibilità di accedere alla definizione agevolata delle cartelle. Con una doppia chance di scelta lasciata alla discrezionalità del municipio la proposta di modifica (6.6), sostenuta anche dal Governo, consente agli enti locali: da una parte di deliberare l’applicazione della sanatoria anche ai «crediti di propria spettanza» oggi recuperati con l’ingiunzione di pagamento; dall’altra di comunicare online all’agente della riscossione entro il 28 febbario 2017 la decisione di non partecipare alla sanatoria. In questo modo si provano a superare i rilievi mossi nell’audizione dei giorni scorsi proprio dall’Anci, secondo cui oggi la norma del Dl è limitata solo alla riscossione coattiva a mezzo ruolo ed è imposta dall’alto senza lasciare spazio decisionale a quei comuni che non vogliono aderire alla sanatoria in virtù del loro grado di compliance normalmente registrato e l’efficacia delle azioni di recupero dell’evasione condotte sul territorio.

L’adesione alla sanatoria dei 4.500 comuni che oggi non riscuotono attraverso Equitalia Mentre il capogruppo di Ap, aprirebbe la strada alla chiusura delle cartelle esattoriali relative non solo alle violazioni del codice della strada ma anche ai tributi locali non pagati come i classici Ici, Imu, Tasi o ancora tariffe e imposte sui rifiuti. Con un altro emendamento della maggioranza, a firma di Giulio Sottanelli (Sc-Ala), si punta a far rientrare nella definizione agevolata anche a tasse e servizi maturati a tutto il 2015 delle Regioni. Maurizio Lupi, ha sottoscritto un emendamento che punta a includere nella sanatoria anche i ruoli relative a sanzioni amministrative pecuniarie irrogate da Issue 1

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Banca d’Italia, Consob, Ivass e a tutte le Authority. Sulla possibilità invece di aumentare il numero delle rate (ora sono 4) il relatore della Commissione Bilancio , Paolo Tancredi (Ap), si dice «pessimista» perché «ancora non ci sono coperture credibili» e non crede «che si possa andare oltre il 2018».

Sul fronte comunicazioni Iva, invece, dopo la dialettica tra il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e la direttrice dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, sulla periodicità dell’invio delle nuove comunicazioni Iva - semestrale il primo trimestrale la seconda -, la parola prova a prenderla il Pd indirizzando la scelta con l’emendamento Pelillo 4.3 verso la semestralità con l’invio del «secondo semestre da effettuare entro l’ultimo giorno del mese di febbraio». Per quanto riguarda gli studi di settore si punta a introdurre dal prossimo anno d’imposta i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale. A farlo sarà un decreto dell’Economia che dovrà prevedere anche un regime premiale che porti anche all’esclusione dai controlli per i contribuenti più fedeli.

Novità in vista anche per la data finale di invio del modello 730. Tra le 26 misure di semplificazione previste dall’emendamento 7.03 messo a punto dal relatore della commissione Finanze, Giovanni Sanga (Pd), c’è anche la possibilità di inviare con il «fai-da-te» il 730 precompilato entro il 23 luglio di ogni anno . Lo stesso termine varrà anche per le trasmissione tramite Caf e professionisti abilitati, a condizione che abbiano inviato il 70% delle dichiarazioni entro il 7 luglio. www.ilsole24ore.com

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Papa Francesco: "Uno scandalo salvare le banche e non la gente" 06 novembre 2016

C'è "una bancarotta" dell'umanità al quale non si vuole porre riparo. Lo ha detto il Papa nell'udienza ai movimenti popolari. "Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell'umanità non c'è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il

Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo... molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente". La situazione dei migranti e dei rifugiati è "obbrobriosa, che posso solo descrivere con una parola che mi venne fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna". Per il Papa il terrorismo è legato al denaro che governa il mondo con "la frusta della paura". (ANSA)

Agente ferito va in ospedale: costretto a pagarsi il ticket 07 novembre 2016

L'agente infatti dopo essersi recato in ospedale per farsi controllare un braccio dolorante è stato costretto a pagare un ticket da 10 euro.

L'episodio, come racconta ilGiorno è avvenuto all'ospedale Santa Maria Nuova. Di fatto il polziotto ha pagato il ticket per una radiografia al braccio dopo avre subito alcuni colpio mentre teneva in mano lo scudo per parare l'assalto dei manifestanti. E a prevedere il pagamento è una norma del 2012 della Regione Toscana che obbliga il paziente al pagamento di 10 euro per la diagnostica per immagini e lo esonera nel caso in cui segua un ricorvero all'accesso in pronto soccorso.

Una giornata passata a parare ogni tipo di colpo, al servizio della collettività”. Il punto, per il sindacato, “non è il costo, cioè i 10 euro – continua Landino –, ma la ricaduta in termini di motivazione sugli agenti”. Agenti sempre più “costretti a ricorrere a polizze assicurative private perché, come denunciamo da tempo, la tutela sanitaria in polizia presenta pesanti lacune”. www.ilgiornale.it

E il sindacato di polizia, il Siulp di Bologna dopo aver segnalato quanto accaduto fa sentire la sua voce: “È sconcertante doversi trovare anche a pagare dopo una giornata di guerriglia urbana, dove i colleghi sono stati oggetto di lanci di pietre, bombe carta e sbarre metalliche – commenta il segretario del Siulp Bologna, Amedeo Landino –. Issue 1

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Consulta, scelta storica: "Via libera al cognome della madre per i figli" 08 novembre 2016

Cognome della madre ai figli: via libera della Consulta ROMA - Hanno vinto le donne, hanno vinto le madri. Ora i figli potranno finalmente portare il loro cognome accanto a quello del padre dal giorno in cui vengono al mondo. Senza pratiche burocratiche, attese. Dopo secoli in cui le origini materne in nome del pater familias sono state ignorate, cancellate, perse, inesistenti nei registri delle parrocchie, nelle anagrafi, adesso cambia tutto. Sempre se tutti e due i genitori lo vogliono. La Consulta ha infatti accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio e ha dichiarato l'illegittimità della norma che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori. Da adesso in poi, se d'accordo, i genitori potranno dare il doppio cognome. In caso di mancato accordo tra padre e madre sembra che il bambino terrà il cognome paterno. La questione infatti non è normata per legge. E' sempre stata consuetudine dare il nome del padre ai bambini. La legge che affronta il problema e finalmente sancisce la possibilità per i figli ad avere entrambi i cognomi, approvata alla Camera nel 2014, sta infatti sepolta da due anni al Senato. Forse questa sentenza della Consulta, che arriva dopo tirate di orecchie dall'Europa, spingerà alla sua approvazione. Nel caso di mancanza di identità di vedute tra i neo genitori, o di battaglia per quale cognome mettere per primo, questa legge ancora sospesa in aula e in attesa di approvazione, prevede l'ordine alfabetico. Ancora una volta è stata la magistratura, la Corte Costituzionale ad aprire un varco, a dare la linea, a superare la politica su problemi che toccano la vita quotidiana della gente. Dalla fecondazione assistita, a quella eterologa, dal riconoscimento dei figli di coppie gay, sono sempre stati i tribunali e infine la Consulta a delineare il cambiamento Issue 1

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riconoscendo le richieste che venivano dalla società.

Sino ad oggi l'unico modo per ottenere il doppio cognome è stato quello di fare richiesta al Prefetto, come si fa, ad esempio, quando il proprio cognome è ridicolo o offensivo. Ma la concessione è sempre stata a discrezione. Oppure, nel caso di coppie non sposate, molte hanno scelto di far riconoscere il piccolo prima alla madre e solo in un secondo tempo al padre in modo da fare avere al bambino i due cognomi.

La storica sentenza nasce dal ricorso di una coppia italo-brasiliana residente a Genova che aveva chiesto di poter registrare il proprio bambino con il doppio cognome. Per senso di parità ma anche per armonizzare la condizione anagrafica del piccolo, che ha la doppia cittadinanza, tra il Brasile dove è identificato con il nome materno e paterno, e l'Italia dove ha soltanto il cognome del padre. Ma la richiesta della coppia assistita dall'avvocata Susanna Schivo - era stata respinta per quella "norma implicita" secondo la quale ai figli nati nel matrimonio va attribuito soltanto il cognome paterno.

Ora sarà necessario attendere il deposito della sentenza, relatore il giudice Giuliano Amato, per capire quali siano le motivazioni della Corte alla base della decisione presa oggi. Già nel 2006 la Consulta aveva trattato un caso simile, in cui si chiedeva di sostituire il cognome materno a quello paterno: in quell'occasione i 'giudici delle leggi' pur definendo l'attribuzione automatica del cognome del papà un "retaggio di una concezione patriarcale della famiglia", dichiarò inammissibile la questione sottolineando che spettava al legislatore trovare la strada risolutiva. Ma quella legge ancora aspetta in Senato. www.repubblica.it

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L'addio a Veronesi, le lacrime del sindaco Sala: "Grazie per aver compreso il nostro dolore" sempre. Grazie Umberto per tutte le volte che hai compreso il nostro dolore".

10 novembre 2016

La commemorazione civile e la Sala Alessi aperta già al mattino per dare ancora ai milanesi la possibilità di salutare Umberto Veronesi. La cerimonia laica trasmessa su due maxischermi, sistemati nel cortile di Palazzo Marino e in piazza Scala. Il lutto cittadino proclamato dal sindaco Beppe Sala che si commuove fino alla lacrime ricordando il medico che lo ha curato e gli ha insegnato a convivere con la malattia "che fa parte di noi" - e a combatterla. A Milano è il giorno dell'addio a Umberto Veronesi. La cerimonia a Palazzo Marino inizia sulle note dei brani 'Il chiaro di luna' di Beethoven e 'Tu che di gel sei cinta' dalla Turandot, con l'omaggio musicale eseguito dal figlio dell'oncologo, Alberto, musicista e direttore d'orchestra. Era stato lui a raccontare della volontà del padre di non ricevere cure: "Ha rifiutato di essere ricoverato. Non ha voluto nessun prolungamento, se ne è andato in maniera naturale". Attorno al feretro ci sono i figli, i nipoti e la moglie dello scienziato, Sultana Razon Dopo l'omaggio musicale, il sindaco Sala ha ricordato l'oncologo. A cui lui stesso, quando anni fa si è ammalato per un linfoma non Hodgkin, si è rivolto per un consiglio: "Umberto Veronesi è stato il mio medico, ma mi ha anche regalato un insegnamento - ha detto il primo cittadino, tra lacrime di commozione -. Mi ha detto più o meno questo: la malattia farà parte della tua vita, non sbagliare a considerarla altro a te, ma vivi e pensa ogni momento che siete la stessa cosa e che ci si cura Issue 1

EffettoTre 15 Novembre 2015

Dopo il sindaco, ha ricordato Veronesi il figlio Paolo, che ne ha seguito le orme oggi dirige il reparto di Senologia dello Ieo - e ha scritto una lettera: "Ciao papà. Adesso siamo rimasti orfani, non solo noi fratelli ma una generazione di medici e ricercatori che vedeva in te un esempio". Dopo, è stata la volta di Pier Giuseppe Pelicci, che dirige il campus di ricerca dello Ieo e con Veronesi ha lavorato oltre 20 anni. E poi della leader radicale, ed ex ministro, Emma Bonino, legata a Veronesi da un lungo rapporto di amicizia. Anche grazie alla condivisione di tante battaglie politiche, come quella per la legalizzazione della cannabis: "Molti di noi - ha infatti spiegato, rivolgendosi al feretro - oggi non sono qui perché sono impegnati a Roma a portare a termine l'impegno per la legalizzazione della marijuana. Ma tu ci lasci tanto: le tue battaglie le porteremo avanti. E credimi, anche tardi, le vinceremo".

"In Italia - ha aggiunto Bonino - ci sono ormai molti medici e professori che hanno imparato il tuo metodo che non guardano più solo l'organo malato ma la persona, con i suoi sogni, le sue debolezze e suoi punti di forza. Questo metodo, che si sta espandendo, è la tua eredità". La cerimonia si è chiusa con un ricordo, commosso, delle nipoti Elena e Gaia. E con una brano di Sant'Agostino, 'La morte non è niente', letto dalla regista teatrale Andrée Ruth Shammah, che di Veronesi è stata amica e paziente. A porgere l'ultimo saluto al Professore, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e dell'Agricoltura Maurizio Martina. E poi, tra gli altri, anche l'ex sindaco di Torino Piero Fassino (...) Ma soprattutto, tanti amici della famiglia Veronesi, dai medici che con l'oncologo hanno lavorato fino all'ultimo, fino agli amici partigiani (...) www.repubblica.it

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ATTUALITA' -NEWS

Afghanistan: esplosione in base Nato, a l m e no 4 v i t t i m e

12 novembre 2016

Sono tutti statunitensi i quattro morti all'interno della base aerea militare americana a Bagram, in Afghanistan, nell'attentato suicida rivendicato dai talebani: due di loro sono militari e due contractor addetti alla sicurezza. Lo ha reso noto il capo del Pentagono, Ashton Carter, che ha anche precisato che vi sono almeno 17 feriti: 16 americani e un militare polacco. In base a una prima ricostruzione, il kamikaze è riuscito ad eludere la

sorveglianza della base aerea mescolandosi a un gruppo di impiegati. Una volta dentro si è fatto esplodere, riferisce il New York Times, citando il portavoce del governatore di Parwan. L'esercito americano ha poi confermato in un comunicato che quattro persone sono morte nell'attacco suicida. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha rivendicato l'attentato sostenendo di "aver ucciso un alto numero di soldati americani". Al momento dell'esplosione, i militari erano riuniti per il Veteran's Day. (ANSA)

Sicurezza, Sala: "A Milano voglio l'esercito" 14 novembre 2016

all'angolo con via Padova, nella quale è rimasto ucciso un domenicano, morto oggi dopo il ricovero in terapia intensiva al San Raffaele, aveva sottolineato di aver chiesto l'arrivo dei militari ora impegnati a Roma. "Nessuno di noi ha mai negato" che nelle periferie della città compresa quella di via Padova "esiste un problema sicurezza.

"Terminato il Giubileo io mi auguro, ed è questo il fronte su cui proverò a lavorare, che parte dei militari impiegati lì vengano qua. È una via che sto considerando".

Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala parlando della sicurezza nelle periferie della citt , a margine della visita della presidente della Camera Laura Boldrini.

Obiettivamente più persone servono, ha concluso. Da Loreto in su agiremo perché il tema della sicurezza è più vivo che da altre parti". (ANSA)

Già due giorni fa l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, dopo l'aggressione con colpi di pistola sparati in piazzale Loreto, Issue 1

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RUBRICHE

Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro problemi di alcolismo.

ASSEGNO DIVORZILE

Moglie priva di redditi: assegno dalla data della domanda di divorzio.

Sancito in via definitiva l’obbligo dell’uomo nei confronti dell’ex consorte. Le dovrà versare 350 euro al mese. Evidente la posizione di debolezza economica della donna, già al momento della richiesta di divorzio.

(Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 23181/16; depositata il 14 novembre)

DIFFAMAZIONE

Preso di mira con numerosi articoli giornalistici offensivi: non ipotizzabile lo stalking. Preso di mira con numerosi articoli giornalistici offensivi: non ipotizzabile lo stalking.

(Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 23263/16; depositata il 15 novembre)

MINACCE E INGIURIE

Niente stipendio, non punibili i messaggi rancorosi all'ex datore di lavoro Confermata l'assoluzione nei confronti del lavoratore. Comprensibile la sua reazione, per quanto poco ortodossa, alla condotta dell'imprenditore. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 48245/16; depositata il 15 novembre)

IMMIGRAZIONE

Precedenti penali datati, nessuna pericolosità: ricongiungimento familiare con la moglie.

Accolta la richiesta presentata dalla donna, e originariamente respinta dal Commissariato del Governo e dal Tribunale. Impossibile considerare ancora il marito pericoloso socialmente. I suoi precedenti penali sono datati, e comunque lui ha portato a termine un percorso terapeutico per superare i Page 22

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(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 48007/16; depositata il 14 novembre)

MISURE INTERDITTIVE

LIncandidabilità: opera da quando la si dichiara con provvedimento definitivo e vale per tutti i turni elettorali successivi. L’incandidabilità temporanea e territorialmente limitata – che rappresenta una misura interdittiva, volta a rimediare al rischio che quanti abbiano cagionato il grave dissesto possano aspirare a ricoprire cariche identiche o simili a quelle rivestite e, in tal modo, potenzialmente perpetuare l’ingerenza inquinante nella vita delle amministrazioni democratiche locali – opera solo quando sia dichiarata con provvedimento definitivo e vale, quindi, per tutti i turni elettorali successivi che si svolgeranno nella Regione nel cui territorio si trova l’Ente interessato dallo scioglimento. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 23069/16; depositata l'11 novembre)

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Il mondo della Tecnologia

RUBRICHE

PayPal si allea con Siri, pagamenti 'vocali' Si potrà inviare e ricevere denaro con un comando a voce.

12 novembre 2016

ROMA - Per farsi dare 20 euro da mamma, papà o amici basterà un messaggio vocale al telefonino. Va in questa direzione l'integrazione della piattaforma per lo scambio di denaro PayPal con Siri, l'assistente vocale degli iPhone di Apple. Il supporto a questa funzione - anche per la lingua italiana - per l'applicazione di PayPal è stato integrato per la prima volta con l'aggiornamento di iOS, il sistema operativo dei dispositivi mobili della Mela morsicata, rilasciato in queste ore.

ancora più semplice, chiedendo a voce a Siri di inviare denaro con l'app di PayPal. Per essere effettuata la transazione richiede lo sblocco del dispositivo con il codice pin o l'impronta digitale. L'integrazione è disponibile in 30 Paesi, Italia inclusa.. (ANSA)

Scambiarsi denaro con amici e familiari è una delle attività più diffuse con PayPal, spiega la compagnia sul suo blog, "infatti l'anno scorso sono stati scambiati tramite 'peer to peer' 41 miliardi di dollari" attraverso PayPal, Venmo e Xoom. Per la prossima stagione natalizia si prevede un volume di "17 milioni di transazioni solo nel mese di dicembre". Da ora in poi gli utenti di iPhone e iPad potranno usare questa funzione in modo Page 23

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L a ca s a a nord - e s t Il rapporto di un uomo con la sua casa non è nuovo alla nostra letteratura come non è nuova la vicenda, che vede al centro il classico intellettuale in crisi, vuoi per la mezza età vuoi per il disagio di transitare in un'epoca confusa, accidentata dove gli "astratti furori" non finiscono mai.

La casa a Nord-Est di Sergio Maldini - Marsilio, 1994, è un romanzo elegante, solido e intenso, venato di tenerezze e di malinconie, di orgoglio e dignità, delicato e dolente, non privo di ironia e di realismo, di riferimenti storici e culturali. Quella che leggiamo è la storia di un’ossessione. Il desiderio irrefrenabile di costruire una casa vera, che corrisponda a una misura più autentica e piena del vivere. Tutto ruota intorno alla figura di Marco Gregori, un giornalista che vive a Roma, lavora in televisione, ha una moglie, Martina, e un figlio, Giovanni e non riesce più a sopportare i ritmi estenuanti del suo lavoro e della vita cittadina. Ma tutte queste cose, famiglia, lavoro e soprattutto Roma, sono per Marco esperienze di cui avverte diradarsi il senso. La moglie è ormai più una sorella che una moglie. Nel lavoro vive l’esperienza frustrante di una pervasiva insensibilità culturale a fronte delle sue originarie aspirazioni “letterarie” che pensava di infondere nel lavoro. E poi Roma, percorsa da arroganza, protervia, sciattezza, che in Marco alimenta un istinto di fuga verso un altrove che lo allontani da quel senso di volgarità che sente intorno a sé. Nei suoi progetti c’è ormai un’unica volontà: fuggire in un luogo che sia solo suo per ritrovarsi. Così Marco acquisterà un vecchio rudere, che ristrutturerà, in quella campagna friulana in cui lo sguardo si perde tra distese di cielo e distese di mais. Un luogo che assumerà per lui le sembianze del sogno e dell’incanto, di un lontano da tutto, su cui riversare i suoi bisogni di senso, ma anche di poesia e di intimità, di bellezza e di amore, alla ricerca di una “rinascita” e di un “ritrovarsi”, un luogo veicolo della passione e delle passioni, della voglia di vivere, del sentirsi liberi, della fantasia e dell’immaginazione, in una parola della felicità. Qui poi l’incontro con Antonia di cui si innamorerà intensamente e che cercherà in tutti i modi di legare a sé, ma invano. È un romanzo, più che da leggere, da centellinare, da coccolare e da riprendere in mano spesso, perché è la testimonianza sofferta e autentica di una ricerca umana che forse sentiamo così vicina perché potrebbe davvero appartenerci. Nel ‘92 Sergio Maldini con La casa a Nord-Est vinse il Campiello e anche altri premi. Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che, incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Ditemi se non è vero: ogni volta che ci prende l’estro di leggere, il nostro televisore si rattrista e finisce per sentirsi trascurato. A volte, addirittura, cade vittima della depressione, non è così? Ma per fortuna, in quei momenti, basta spingerlo a reagire: insomma stargli accanto, o meglio di fronte, per consolarlo un pochino. Non so… magari raccontandogli una pietosa bugia (bugia?): “Mi hai beccato: leggevo. La guida dei programmi, però. E indovina che c’è stasera… La partita! Dài, la guardiamo insieme?”.

IL TELEVISORE APATICO

(ovvero GUARDANDO GLI EUROPEI) Non hai nerbo. Non hai verve. Non so… ti vedo spento. E mentre ti fai schermo d’un mutismo viscerale, sì di tanto in tanto (magari per un’ora ed anche fino a un paio: il tempo di due tempi) abbandoni l’abulia e d’un subito t’accendi. Però a (tele)comando e giammai spontaneamente: insomma sei passivo, ti manca iniziativa; sei privo in ogni istante di vera volontà.

Un dolore un dolore appassionante: mi scorre sulla pelle e trasuda nella carne. Ché tu sei digitale tal quale le mie impronte. E terrestre, soprattutto! Proprio come me. Non capisci? Siamo uguali! Reagiamo dunque insieme. Imitiamo i cari eroi, emuliamo i semidei dell’undici italiano che hanno ripudiato l’indolenza vile dell’ultimo mondiale

Di’, cos’è quest’apatia? Mi trasmette il tuo dolore.

e ad una voce!

ad una voce sola coi loro grandi cuori cantiamo a squarciagola, pervasi dal fervore nuovo e disinvolto che adesso li trascina: «Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte (o forse ai milioni) Il mister chiamò!».

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

Pasta 'ncasciata alla siciliana La pasta ncasciata alla siciliana è un piatto unico della tradizione messinese, realizzata con ingredienti molto semplici come caciocavallo, carne tritata e melanzane. Per un’ottima riuscita di questa ricetta vi suggeriamo di utilizzare dei maccheroni e di non scegliere mai la pasta fresca che difficilmente potrebbe reggere la cottura al forno. La pasta ncasciata si differenzia dalla pasta al forno perché è costituita da un unico strato, in cui il formaggio è il collante, e non da molteplici “livelli”. Vi consigliamo di gustare questa pasta ancora calda e magari accompagnata da un ottimo vino rosso. Vediamo insieme come realizzarla!!

Ingredienti • • • • • • •

500 gr di maccheroni 2 melanzane medie 250 gr di mozzarella 100 gr di parmigiano reggiano salsa di pomodoro 2 foglie di basilico q.b. cipolla tritata - olio - sale - q.b.

Preparazione

1. il primo passaggio è quello di tagliare le melanzane a cubetti, non molto piccole, e di metterle sotto sale per un’ora: ponetele in un colino, salatele e lasciatele scolare adagiando un peso sopra che farà perdere il liquido amarognolo. 2. Terminato il tempo necessario, lavate i cubetti di melanzane per bene in modo da togliere il sale; successivamente poneteli tra due strofinaci puliti e, aiutandovi con le mani, eliminate l’acqua in eccesso. Versate in una padella ampia e antiaderente, abbondante olio necessario a friggere le melanzane. 3. Iniziate quindi a preparare il sugo unendo in una pentola, dai bordi alti, la salsa, l’olio, la cipolla, il sale e 2 foglie di basilico. Successivamente, all’interno di un’altra pentola lasciate bollire l’acqua per la pasta. 4. Mettete quindi a cuocere i maccheroni che, per la buona riuscita del piatto, dovranno rimanere necessariamente al dente. Scolate la pasta e mettetela in una pentola, aggiungete ora la salsa, le melanzane e la mozzarella tagliata a dadini (in alternativa è possibile utilizzare anche un altro formaggio). Lasciate cuocere tutto a fuoco bassissimo, mescolando e aiutando la mozzarella a sciogliersi per bene. 5. Terminata questa prima cottura, trasferite il composto in una teglia e cospargete con abbondante parmigiano reggiano. Lasciate cuocere in forno per 15 minuti a 180° e successivamente servite il tutto molto caldo!

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Effetto....gusto..

Il M a s c a l e s e U ni co i l v i t i g no, i nf i ni t i g l i a b b i na m e nt i . Il vitigno Nerello Mascalese è autoctono non solo della Sicilia, ma proprio della zona dell’Etna. Il Mascalese Antichi Vinai nasce da 100% uve Nerello Mascalese dai vigneti sulle pendici dell’Etna, vinificate in purezza con una tecnica particolare volta ad esaltare i delicati profumi floreali ed una fragranza aromatica mai evidenziata per questo vitigno. Pur mantenendo struttura e morbidezza, per questa sua particolarità si è dimostrato idoneo ad accompagnare elaborati piatti di pesce. Vitigni Nerello Mascalese Zona di produzione Vigneti alle pendici dell'Etna, ricadenti nei comuni di Castiglione di Sicilia e Randazzo. allevamento a controspalliera su terreni sabbiosi di origine lavica, con forti escursioni termiche tra giorno e notte in fase di maturazione Tecnica di produzione Raccolta manuale delle uve nella prima decade di ottobre. Macerazione a freddo delle uve e fermentazione a bassa temperatura sulle bucce per alcuni giorni Affinamento Affinamento in acciaio 4 mesi Colore Rosso rubino tenue con piacevoli sfumature violacee Profumo Intenso floreale, tipico del vitigno, con piacevoli sentori di frutti rossi Sapore Fresco, rotondo, persistente con retrogusto fruttato Abbinamento ai cibi Molto versatile negli abbinamenti. Insuperabile servito fresco su pesce alla griglia, fritture miste o zuppe piccanti e particolarmente elaborate Tenore alcolico 13,5 % vol. Temperatura di servizio 12-14°C

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t

"La vita è un mistero da vivere, non un problema da risolvere” Osho

Novembre 2016 • Anno X 15 novembre 2016

• Numero 110

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

Issue 1

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