Effettotre – n 109 ottobre 2016

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OTTOBRE 201 6 • ANNO X • N UMERO 1 09

Un iP e g as o ap r e a M ilan o

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

UNIVERSITA' PEGASO APRE A MILANO Danilo Iervolino: "Con la telematica, un sapere accessibile e democratico" Il presidente dell’Università Telematica Pegaso ha sottolineato le grandi opportunità offerte da questo tipo di formazione. studente anche alla fine del percorso formativo. È per questo motivo che abbiamo avviatocontestualmente al “Il presidente del Massachusetts Institute rilancio dell’università delle Camere di of Technology, all'ultimo forum economico Commercio, l’Universitas Mercatorum- un mondiale, ha affermato che la formazione programma a sostegno delle start up. I digitale può distruggere il modello eco- giovani starupper hanno la necessità di nomico degli atenei che non si adeguano. imparare a ottimizzare il connubio tra L’università telematica può rappresentare formazione, intuizione e creatività. una minaccia per quei sistemi ormai anti- La nostra università è aperta, inclusiva, moderni, chiusi, un po' solipsistici che si offre dei curricula adatti a coloro che vogliono fare gli start upper, e riserva alimentano di autoreferenzialità. attenzione all’Internet of Grazie alle opportunità prospettate dalle particolare telematiche il sapere è finalmente diven- everything, all'industria 4.0, alle nuove professioni. tato accessibile e democratico”. Questa è l'università che si vuole proiettare . Lo ha dichiarato il presidente del- al futuro e al mondo moderno”. l’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino, all’inaugurazione della sede mila- Della possibilità che “l’Università Telematica Pegaso possa rappresentare una nese di Ateneo a Palazzo Durini. stampella di accompagnamento per la “La formazione deve essere flessibile – ha quarta rivoluzione nel tessuto imprencontinuato - e consentire l’alternanza stu- ditoriale ed economico della città di Milano” ha parlato l’assessore alle politiche dio – lavoro. Lo studente, presso il nostro ateneo ha la del Lavoro del Comune di Milano, Cristina possibilità non solo di scegliere il corso di Tajani. laurea, ma lo stesso docente, il tutor dal quale vuole essere seguito, la modalità di Il presidente del Giovani Imprenditori di esame. Può scegliere la sede, e noi, con Confindustria Lombardia, Federico Ghidini, questa di Milano, siamo arrivati a 58 ha presentato la sua esperienza nel settore sull’intero territorio nazionale. Ecco, delle start up. “In tre anni di percorso interno all’Associazione questa è per noi un'università moderna”. formativo Industriali – ha sottolineato Ghidini - circa “È necessario – ha aggiunto - creare un ventiquattro idee d’impresa si sono modello che non solo dia un'opportunità trasformate in Srl. d'accesso allo studio, ma anche di risultato. continua L’università deve accompagnare lo 0 4 o t t o b re 2 0 1 6

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Erano tutti giovani con un’idea che non avevano risorse economiche, noi li abbiamo accompagnati nel loro progetto con supporti legali e consulenze gratuite”.

ingresso

nel

mondo

della

formazione”.

È necessario cambiare testa – ha concluso la dirigente dell’area Business di Google Italia, Paola Scarpa - bisogna formare i Il maniging director di Buzzoole, Gianluca giovani alle competenze digitali e portare Perrelli, si è soffermato sull’utilità della per mano i piccoli imprenditori che in Italia certificazione delle competenze acquisite e sono milioni a considerare il web come una della necessità di proiettare risorsa per la propria azienda”. l’apprendimento online “su una piattaforma multicanale sempre più interattiva che All’evento su “Innovazione, Formazione e soddisfi le esigenze dell’utenza”. Lavoro, moderato dal giornalista del Corriere della Sera, Federico Cella, ha “La Regione Lombardia – ha aggiunto il preso parte, tra gli altri, il generale di direttore generale dell’Assessorato alla Corpo d'Armata, Vincenzo formazione della Regione Coppola,Comandante interregionale Lombardia,Giovanni Bocchieri - favorisce la carabinieri “Pastrengo”, il presidente di formazione universitaria e professionale Only Italia, Irene Pivetti, che ha attraverso un sistema di voucer rivolti agli prospettato le opportunità che il mercato studenti, ai disoccupati, ma anche per i orientale e, segnatamente quello cinese, lavoratori in costanza di rapporto. Su 4 potrebbe offrire al settore della formazione milioni di euro appostati per questo a distanza. progetto sono stati attivati poco più di 100 percorsi formativi. L’università telematica, più flessibile di quella pubblica, potrebbe favorire l’applicazione di questo modello di

Il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino e l'assessore al Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani.

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(Da sinistra a destra) il responsabile delle sedi dell'Università Telematica Pegaso, Calogero Di Carlo; il conte Giulio Durini di Monza; il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino; il com.te inter.le dei Carabinieri “Pastrengo”, Vincenzo Coppola; Chiara Giuliano

Un momento dell'inaugurazione della sede milanese dell'Università Telematica Pegaso a Palazzo Durini, 3 ottobre 2016

(Da sinistra) Il Generale dei Carabinieri, Vincenzo Coppola; il giornalista del Corriere della Sera, Federico Cella; la dirigente del settore Business di Google Italia, Paola Scarpa; Il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino; l'assessore al Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, il managing director di Buzzoole, Gianluca Perrelli, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia, Federico Ghidini.

Il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino; il presidente di Only Italia, Irene Pivetti.

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(da sinistra) Il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino; la moglie Chiara Giuliano; il direttore generale dell'Università Telematica Pegaso; Elio Pariota.

Il presidente dell'Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino, con la moglie Chiara

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U ni v e rs i t à onl i ne i n cre s ci t a : e l ' a t e ne o d i g i t a l e Pegaso è di casa a Milano Studiare online? «Sempre più cool». Intervista a Danilo Iervolino, presidente dell'Università telematica Pegaso che ha aperto una sede a Milano Un’università virtuale, innovativa e tecnologica, ospitata in un location d’epoca, tra statue di marmo e chandelier. Ha inaugurato qualche giorno fa, nel seicentesco Palazzo Durini (in via Santa Maria Valle 3) la nuova sede milanese dell’Università telematica Pegaso. Abbiamo fatto un’incursione alla scoperta di questa realtà appena insediatasi nella capitale lombarda, destinata a diventare punto di incontro non solo per giovani ma anche per professionisti di ogni livello in cerca di aggiornamento. Del resto, in tempi di formazione flessibile come confermano anche i dati per questo anno accademico 2016/2017, l'apprendimento online è una tendenza in crescita, un'opportunità aperta dalle nuove tecnologie, che sta garantendo nuove interessanti chances a tutti (e spesso con costi più che competivi rispetto alle accademie tradizionali).

professioni 3.0, abbiamo parlato con il giovane presidente di Università Pegaso: Danilo Iervolino, 39enne, autore fresco di stampa anche del libroJust Press Start(up) (ed. Giapeto Editore). Uno che il futuro è abituato a immaginarlo prima degli altri. Oltre dieci anni fa (a soli 26 anni) ha avuto l’idea di fondare un’accademia online. Oggi è alla guida di un’istituzione universitaria con 58 sedi sul territorio, oltre 1.000 impiegati e decine di lauree e master certificati per ogni livello.

(Nella foto: Danilo l'Università Pegaso)

Iervolino,

presidente

de l -

Università online: come funziona? «Nel nostro caso, attraverso una rete reale (Nelle foto: alcune immagini della nuova sede di tutor, mentor e consulenti che offrono milanese dell'Università Pegaso a Palazzo Durini) un’impalcatura di sostegno a chi ne ha bisogno. E poi c’è la piattaforma, dove lo E dunque: potrebbe essere giunto il studente può crearsi la propria aula momento di tornare a scuola online. Di virtuale. lifelong learning, startup e nuove continua Page 4

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Ovvero: può scegliere i propri compagni di studio, può fare esami in tutte le sedi, contattando gli altri alunni che fanno lo stesso esame. Può ricevere o dare aiuto. Sui chiama e-tivity, una cornice che facilita l’apprendimento attivo in un ambiente virtuale. Ed è una piattaforma di nostra proprietà che abbiamo in esclusiva e che garantisce la massima personalizzazione e privacy».

tradizionali che hanno una tradizione millenaria. Ma di certo c’è esigenza di renderle più aperte e flessibili rispetto al nuovo».

Quali sono le tendenze della scuola alla luce delle nuove professioni 3.0? «La metodologia sta cambiando di rapidamente. Noi stessi abbiamo evoluto i moduli anche secondo le esigenze che avvertivamo. È interessante, a tal proposito, la recente dichiarazione di Rafael Reif, presidente del MIT Massachusetts Institute of Technology Rafael Reif che ha dichiarato come la “formazione digitale possa distruggere il modello economico degli atenei che non si adeguano”. E come l’università telematica “possa rappresentare una minaccia per quei sistemi ormai anti-moderni, chiusi, un po' solipsistici che si alimentano di autoreferenzialità”. Grazie alle opportunità prospettate dalle telematiche il sapere è più accessibile e democratico».

Milano è la città della moda: qui avete appena aperto una sede…C’è un legame? «In effetti si. Stiamo lavorando a un’accademia della moda che lanceremo per fine anno. Vogliamo fare formazione per manager e professionisti che lavorano in campo fashion ma anche per semplici appassionati».

Parlare di tecnologia significa parlare di startup: che consiglio darebbe a uno startupper oggi? «Bisogna essere geniali ma anche ferocemente concreti. Di startup ne ho incontrate tantissime. Diciamo che in Italia A che tipo di target si rivolge la scuola sono molto visionarie o artigianali, t e l e m a t i ca ? decollano sul breve periodo ma stentano a «Un target trasversale, che coinvolge tutti: imporsi sul lungo. Per questo, tra i nostri uomini e donne, ventenni in cerca di prima nuovi progetti, stiamo preparando un laurea come cinquantenni che desiderano laboratorio per startup. In Italia ci sono aggiornare la propria formazione. Ma ciò tanti ottimi incubatori finanziarti, ma su cui la telematica ha il primato è la questo sarà qualche cosa di diverso: sarà formazione continua, il cosiddetto lifelong una palestra, una scuola che allena a learning, esigenza sempre più forte sul creare un modello di business, a studiare i mercato flessibile del lavoro». canali di sbocco, profittabilità, e così via».

Laura Ligabue - 6 ottobre 2016

Qual à la vostra sfida per il futuro come prima accademia telematica d'Italia? «Sapere più democratico e accessibile per tutti. E poi internazionalizzazione: presto infatti saremo pronti a esportare il nostro modello anche all’estero. Si badi bene che rispetto all’Italia, in America la telematica è considerata un plus non un minus. E la formazione online è considerata cool. Un gap culturale che spero andrà a colmarsi da noi. Non voglio criticare le università Page 5

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 24 settembre 2016

la sede UniPegaso di Brà festeggia il primo com p l e a nno

Danilo Iervolino e la governance dell'UniPegaso accolti con una grande manifestazione durante la quale hanno partecipato il sindaco è tutta la cittadinanza

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Aperte iscrizioni a.a. 2016/2017

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a pplicativo unicesd Presentiamo un nuovo utilissimo strumento dall'Universidas Centro Studi Salvo D'Acquisto.

messo

a

vostra

disposizione

Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

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L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE

Il giorno 8 ottobre 2013 è stata prodotta la comunicazione di apertura delle iscrizioni ai Master biennali per l'a.a. 2014/2015 - 2015/2016 con scadenza il 30 settembre 2014 afferente l’Accademia Forense, un’eccellenza dell’offerta formativa della nostra Università. L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 e/o 3313661000.

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Nuovi corsi per l'a.a. 2016/2017

Il CESD, oltre ai corsi di laurea, propone una vasta gamma di percorsi didattico/formativi in diversi ambiti per venire incontro alle complesse esigenze del Mercato delle Professioni e del Lavoro in Italia e nella Comunità Europea: -

Master di I e II livello Corsi di alta formazione Esami singoli Certificazioni di lingua inglese Certificazione di lingua italiana per stranieri Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo Corsi di aggiornamento professionale; Corsi per Operatore Socio Sanitario (O.s.s. ); Corso di riqualificazione da Osa/Ota a O.s.s.. Chiamaci o visita il nostro sito, diamo più assistenza e migliori servizi alla categoria.

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L’ammissione al Corso di laurea magistrale (biennio)“MANAGEMENT”

LM - 77 richiede la laurea triennale delle Classi:

- L-18 (Classe 17 EX DM 509/99); - L-33 (Classe 28 EX DM 509/99); - L-15 (Classe 39 EX DM 509/99);

- L-16 (19 EX DM 509/99) o titolo estero equipollente.

Tutti gli studenti iscritti UNICESD OLYMPO beneficeranno di un importo

ridotto pari ad euro 1500,00, rispetto a quanto previsto in convenzione per le lauree triennali. In

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i

laureati in Giurisprudenza LMG 01,

potranno

immatricolarsi al secondo anno della laurea magistrale in Economia

Mercatorum con una convalida di 40 cfu, ma prima dell’accesso dovranno sostenere due esami singoli da 6 cfu (Economia Aziendale – Statistica).

Il costo dei corsi singoli è compreso nella retta annua di 1500,00 euro (da

pagare in 4 rate)

Previsti per tutti gli anni di iscrizione il pagamento della tassa regionale

di 140 euro e la tassa annuale di 150 euro per gli esami fuori sede dalla

Regione Lazio (Bari – Palermo – Battipaglia – Napoli – Milano – Genova – Catania – Verona – Vibo Valentia).

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"Criminologia e Studi Giuridi Forensi-MA541" a.a. 16/17 - scadenza iscrizioni 30/11/2016

Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100, 127, 213, 240, 297, 391

che si accingono ad iscriversi, quasi tutti, al V anno della Facoltà di Giurisprudenza, ed il 391 (V edizione in corso) hanno riscosso un notevole

successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci.

Prima di Voi, oltre 9600 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario

Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e

illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di

Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e

Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più

esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2016/2017, il

Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA541 (2 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

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0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197

mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com

(di carattere generale, logistiche/organizzative)

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E f f e t t o T re

Co.Bo.Di.

Bob Dylan vince il Nobel e la canzonetta diventa letteratura Philip Roth e Don DeLillo devono aspettare. Gli scandinavi scelgono un americano più sorprendente. E dopo il teatro del "giullare" Dario Fo, le canzoni del "menestrello" più popolare del mondo. Vorrei davvero dare un Nobel all'Accademia Svedese. Perché ogni anno quella banda di cervelloni scandinavi riesce a stupire il mondo intero pur rimanendo sui binari della prevedibilità. Riesce a farci sognare una realtà in cui abbiano valore la scienza, la ricerca, la cultura, la pace...

E malgrado l'attesa, l'aspettativa spasmodica, malgrado le previsioni e le scommesse dei bookmaker, la giuria del Nobel riesce a sorprenderci. Decidendo di premiare finalmente Bob Dylan i giurati hanno dato un premio che tocca davvero tutti. Tutti quelli che nella loro vita hanno cantato anche una sola volta " Blowing in the wind " o " I want you ", "Hurricane" o"Like a rolling stone" , "The time they are a-changing"

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o"Knocking door"

on

Heaven's .

Strana giornata, oggi. Dal pantheon della letteratura esce un giullare e arriva un menestrello. Muore il Nobel Dario Fo e "nasce" il Nobel Bob Dylan. Due premi fuori dagli schemi, ma simili nello schema. Perché come Dario Fo non è grande solo per i suoi testi ma soprattutto per la sua inimitabile personalità scenica, così Bob Dylan non è solo parole ma neanche solo musica e parole: è lui che canta sul palcoscenico, e ogni volta che canta una canzone vecchia ne fa una canzone nuova.

Ottobre 2016 Riassumendo Pag. 1 - Bob Dylan vince il Nobel e la ...... Pag. 3 - ARMA Pag. 15 - Rappresentanza Pag. 17 - Attualità news Pag. 30 - CESD Pag. 33 - Rubriche

Il premio Nobel per la letteratura 2016 è stato assegnato a Bob Dylan. Il musicista, all'anagrafe continua

Anno X - n.ro 109

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continRobert Zimmerman, classe 1941, è stato insignito del premio per "aver creato delle nuove espressioni poetiche all'interno della traduzione della grande canzone americana"

È un Nobel meritato non solo perché Dylan è un grandissimo poeta - e le raccolte delle sue canzoni stanno lì a dimostrarlo. Non solo perché è un cantautore eterno, e lo dimostrano i ventenni che ancora scaricano i suoi sucessi degli anni Sessanta e l'omaggio del nostro più grande cantautore, Francesco De Gregori, che giusto un anno fa ha dedicato un disco, "Canzoni rubate", alla traduzione del suo Bob Dylan preferito. Dylan è come Dario Fo perché quella musica e quelle parole nel suo Never Ending Tour è venuto reinventandole concerto dopo concerto davanti a tutte le platee del mondo. Quelle platee non gli chiedevano altro che di ripetere se stesso, di ricantare i suoi vecchi successi come se fosse un mangiadischi incantato. E invece lui dal 1988 ogni volta nasconde la melodia sotto arrangiamenti diversi, variazioni sul tema, mugolii e invenzioni vocali che rendono irriconoscibili anche le canzoni più note.

che io abbia nulla contro Don DeLillo o Philip Roth, ma cambierebbe qualcosa il giorno che davvero vincessero un Nobel? Cambierebbe qualcosa per loro, per il mondo, per la letteratura? E il romanzo americano, che già ha un quasi il monopolio dei mercati e delle classifiche di vendita in tutto il mondo, merita davvero di conquistare anche i giurati di Stoccolma? Da oggi invece la galassia della letteratura ha ufficialmente un pianeta in più. I critici che studiano la crisi del romanzo o che si lambiccano il cervello su dove cercare la poesia hanno nuovi campi affascinanti da esplorare.

E i cantautori di tutto il mondo hanno un sogno in più. Forza,esordienti di quest'anno. Non c'è solo Sanremo o la Targa Tenco, non c'è solo la hit parade, non c'è solo il disco di platino. A chi ancora non vi prende sul serio da oggi potete rispondere: «Io? No, non faccio canzonette: mi occupo di letteratura». DI ANGIOLA CODACCI-PISANELLI

Mi ero molto intristita ieri leggendo i nomi più probabili secondo i bookmaker. Non

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ARMA

Settantatreesimo anniversario della morte del Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto 23 settembre 2016

Questa mattina è stato celebrato il 73mo anniversario del sacrificio del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. Dopo l'8 settembre 1943, a seguito dei combattimenti alle porte della Capitale, un reparto delle Schutzstaffeln (SS) naziste aveva occupato, a Torrimpietra, una caserma abbandonata della Guardia di Finanza sita nella borgata "Torre di Palidoro". La sera del 22 settembre, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa abbandonata, provocarono lo scoppio di una bomba a mano che uccise un militare e ne ferì gravemente altri due. Quel fortuito episodio, però, fu interpretato dai tedeschi come un attentato. Il giorno seguente, il comandante del contingente delle SS, per rappresaglia, prese in ostaggio 22 persone, affidando al carabiniere più elevato in grado il compito di individuare, anche a caso, un colpevole. I tedeschi obbligarono, infatti, Salvo D'Acquisto, Vice Brigadiere di soli 23 anni in sottordine alla vicina Stazione di Torre in Pietra, a trovare un colpevole tra i civili in ostaggio, ma egli intuendo le intenzioni dei nazisti, decise di autoaccusarsi, immolando la sua giovane vita in cambio di quella dei 22 innocenti. Il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette ha celebrato la ricorrenza conferendo il premio "Salvo D'Acquisto" a cinque militari e a un orfano dell'Arma distintisi in attività caratterizzate da spiccato senso di solidarietà. A Torre di Palidoro il Comandante della Legione Carabinieri Lazio Gen. D. Angelo Agovino ha deposto una corona nel luogo dove il Sottufficiale dei Carabinieri venne trucidato. Alla cerimonia hanno inoltre partecipato il fratello dell’eroe, Alessandro, alcuni congiunti degli ostaggi, numerose autorità civili e militari, un nutrito gruppo di appartenenti all’Associazione Nazionale Carabinieri nonché esponenti degli organismi di Rappresentanza dell’Arma. www.carabinieri.it

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Carabiniere sparò a ladro che voleva uccidere i colleghi. Il pm chiede la galera il bottino, pensando che i ladri si fossero dati alla fuga a piedi. Ma si trattava di una trappola. I malviventi partono a tutta velocità con l'auto rischiando di investire i carabinieri. Per evitare vittime l'appuntato rimasto nella volante esplode 4 colpi. Un altro proiettile parte dalla pistola di un altri appuntato che sperava così di fermare i ladri ed evitare che i colleghi venissero Un anno e 8 mesi per aver sparato ad travolti. Come ricostruisce il Corriere un'auto carica di banditi che cercava la Adriatico, "Due proiettili colpirono una fuga e voleva investire i colleghi del gomma e il parafango, un altro, di carabiniere ora imputato. rimbalzo, ferì alla testa il 24enne trovato poi in fin di vita nell’auto abbandonata È questa la richiesta del pm della procura poco distante dagli altri due malviventi. Il di Ancona ha depositato sulla scrivania del ragazzo morì quattro giorni dopo in Gup in merito alla morte di un ladro ospedale ad Ancona". albanese di 24 anni. L'accusa al carabiniere La vicenda Il 7 ottobre prossimo il Gup di Ancona, Il caso risale al primo febbraio del 2015. I Francesca Zagoreo, deciderà sulla richiesta carabinieri intercettano sulla provinciale di incarcerazione avanzata dal pm nelle zone intorno ad Ancona. Sulla Mariangela Farneti. La famiglia della Mercedes bianca viaggiano a tutta velocità vittima chiede pure2,5 milioni di euro. La tre banditi appena segnalati in una frazione difesa, invece, ha provato a dimostrare che vicina per aver commesso un furto in l'accusa di "eccesso colposo di uso appartamento. Anche l'auto è rubata e dell'arma da fuoco" è assurda. Secondo il quandoi carabinieri piazzano il posto di pm l'imputato non avrebbe dovuto sparare blocco i tre albanesi lo forzano. Ne scatta in direzione dell'auto, mentre per gli un lungo inseguimento che si conclude avvocati difensori si trattò di uso legittimo. dopo alcuni chilomentri. I militari trovano l'auto a bordo strada, apprentemente abbandonata. A quel punto un appuntato e www.ilgiornale.it il marescialloscendono dalla volante per controllare se nella Mercedes fosse rimasto 29 settembre 2016

Chieti, immigrato armato e con finta cintura esplosiva aggredisce i carabinieri: fermato a colpi di pistola

31 settembre 2016

Dramma in mattinata a Fossacesia (Chieti). Secondo le prime informazioni un immigrato ghanese, durante una collutazione, avrebbe aggredito i carabinieri. I militari sono stati costretti a sparargli alle gambe. continua

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ARMA L'episodio vicino alla Stazione ferroviaria. L'immigrato, arrivato da pochi giorni, aveva tre coltelli e una finta cintura esplosiva (riso al posto della polvere da sparo). Alla vista dei carabinieri ha perso la testa e si è scagliato contro di loro, senza alcun motivo. Un militare ha fatto fuoco per difendersi. L'uomo è stato colpito due volte. Non sarebbe in pericolo di vita. Dopo le prime notizie contraddittorie sembra confermato che nel caos scatenato dall'immigrato ganese sia rimasto ferito anche un vigile urbano. Un ferito da arma da taglio è stato soccorso in strada, ma i carabinieri non hanno ancora confermato ufficialmente l'accaduto. Intanto la zona è stata transennata per i rilievi. L'immigrato sarebbe un ambulante abusivo, il vigile ferito al collo (non in pericolo di vita) il comandante della Polizia municipale. Lo straniero si chiama, Jaw Tabiri Isaac, di 28 anni, ospite del Camping

Sangro a Torino di Sangro. A ferirlo un carabiniere della compagnia di Ortona. L'episodio è avvenuto alle 9,20 di questa mattina. L'extracomunitario era giunto da pochi giorni al centro immigrati senza dare alcun tipo di problemi. Questa mattina invece, dopo aver litigato con un altro ospite, aveva iniziato a dare segni di squilibrio e armato ha raggiunto la stazione ferroviaria. Intervenuti prontamente i Carabinieri, il ghanese ha opposto resistenza e con dei sassi e un coltello ha pesantemente danneggiato tre auto dei militari. Divenuto sempre più pericoloso i carabinieri sono stati costretti a fermarlo sparando due colpi di pistola che lo hanno colpito alla gamba destra. www.ilmessaggero.it

Rionero, carabiniere spara e sventa colpo a Bancomat 0 1 o t t o b re 2 0 1 6

Un carabiniere del comando provinciale di Potenza - libero dal servizio - ha sventato la notte scorsa, sparando quattro colpi con l’arma di ordinanza, andati a vuoto, il furto di un bancomat di un istituto di credito, a Rionero in Vulture (Potenza), che quattro ladri avevano già fatto saltare con l’esplosivo. Grazie all’intervento del militare - che è rimasto illeso - i quattro ladri sono scappati abbandonando anche l’auto, sulla quale i Carabinieri hanno trovato un sacco con circa diecimila euro che, poco prima, erano stati rubati da un bancomat a Lioni (Avellino).

che era nella sua auto, ha sentito lo scoppio del bancomat. E’ sceso dalla vettura e ha affrontato i ladri, sparando quattro colpi, senza conseguenze. I quattro hanno lasciato il bancomat, che conteneva circa 16 mila euro (molte banconote si erano disperse nella zona dopo l’esplosione ma sono state recuperate) e sono fuggiti. Poco dopo, i Carabinieri hanno trovato anche la refurtiva del colpo - attuato con la stessa tecnica - a Lioni. www.lagazzettadelmezzogiorno.it

I quattro, per il momento, hanno fatto perdere le tracce, anche se sono ricercati in tutta l’area nord del Potentino e nelle regioni vicine. Tutto è cominciato quando il Carabiniere, Page 5

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Spello, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri ricorda il sacrificio del maresciallo capo Andrea Angelucci 2 o t t o b re 2 0 1 6

SPELLO

– Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette ha preso parte domenica, a Spello, alla ricorrenza del settimo anniversario della morte del maresciallo capo dei Carabinieri Andrea Angelucci, medaglia d’oro al valore civile. Per la circostanza, i familiari, tutta l’Arma dei Carabinieri e la città di Spello hanno ricordato il giovane carabiniere tragicamente scomparso all’età di soli 36 anni nell’adempimento del dovere. Le celebrazioni si sono aperte presso i giardini pubblici davanti al monumento “Alle vittime del Dovere” di Spello dove sono stati deposti dei fiori ai piedi della stele

intitolata alla memoria del militare, cui è seguito un breve momento di preghiera con il parroco don Diego Casini. Quindi nella chiesa di Santa Maria Maggiore è stata celebrata la Santa Messa in suffragio, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno - on. Gianpiero Bocci, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri - Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, il Comandante della Legione Carabinieri Umbria - Generale di Brigata Francesco Benedetto ed il Colonnello Cosimo Fiore - Comandante Provinciale dei Carabinieri di Perugia. E con loro gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri provenienti dalle diverse Compagnie territoriali del Comando Provinciale di Perugia e moltissimi cittadini. www.ilmessaggero.it

FORZE DELL’ORDINE POSSONO SCEGLIERE SOLO SE FARSI UCCIDERE O ANDARE IN CARCERE 2 ottobre 2016

“Farsi uccidere o andare in carcere: è questa l’unica opzione disponibile per le Forze dell’Ordine che si trovano ad affrontare un criminale che tenta di attentare alla loro vita. A dimostrarlo è l’assurda vicenda di un Carabiniere di Ancona, per il quale il pm ha chiesto una condanna ad un anno e 8 mesi di reclusione per aver sparato ad un'auto carica di banditi che cercava la fuga e voleva investire i suoi colleghi ad un posto di blocco”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Potrebbe costare cara al Carabiniere – Page 6

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prosegue Maccari – la scelta di salvare la vita ai propri colleghi sparando quattro colpi contro la Mercedes che stava per travolgerli a tutta velocità, per la casuale fatalità di un proiettile che, di rimbalzo, ha colpito un ladro albanese uccidendolo. L’ulteriore beffa è la richiesta di risarcimento da due milioni e mezzo di euro avanzata dalla famiglia del bandito, e che siamo certi che il nostro premuroso governo non esiterà a staccare il generoso assegno nel più breve tempo possibile, per poi rivalersi sul Carabiniere. Evidentemente per qualcuno la vita di chi

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ARMA veste una divisa non vale nulla e chi la difende è considerato un criminale da buttare in galera. Dopo l’assurda richiesta del pm, vorremmo essere fiduciosi nell’operato della magistratura giudicante, purtroppo temiamo che il Carabiniere che ha salvato la vita ai suoi colleghi, dopo il supplizio di un estenuante e costoso processo pagherà per aver fatto il proprio dovere, mentre i banditi se la caveranno con uno scappellotto da parte del giudice e

torneranno presto per strada a rubare ed a forzare posti di blocco. Purtroppo le Forze dell’Ordine non sono messe in condizione di fare il proprio lavoro e non hanno alcun tipo di tutela. Solo il loro senso del dovere, di cui lo Stato abusa, li spinge a non voltarsi dall’altra parte di fronte ad un episodio criminale”. www.imgpress.it

“Solidarietà ai militari della Stazione dell’Arma dei Carabinieri di Ostra Vetere” nostre comunità. Grazie al loro lavoro, come a quello di tutte le forze dell’Ordine, L'ex Sindaco Massimo Bello: ci rendiamo conto di quale sia il loro "L’ipotesi di condanna e prezioso contributo per la sicurezza del quella di risarcimento sono nostro Paese. L’ipotesi di condanna e quella di un ‘oltraggio’ " risarcimento sono un ‘oltraggio’ perché ad Ho letto con amarezzala notizia, che essere oltraggiata non solo l’Arma e riguarda i militari della Stazione dell’Arma l’appuntato, ma tutti noi, cittadini italiani. dei Carabinieri di Ostra Vetere, in Chi ci difende dalla delinquenza rischia il particolare del giovane appuntato, per il carcere e tanto altro, mentre chi delinque quale il Pubblico Ministero ha chiesto la viene premiato o addirittura ‘forse’ anche condanna ad un anno ed otto mesi. Ho letto risarcito! Questo è davvero troppo! Aspettare la sentenza è senz’altro la notizia con rabbia e delusione. doveroso, ma altrettanto doveroso è far “Eccesso di legittima difesa“, così le sentire la voce di una comunità cittadina conclusioni del PM; quindi, l’appuntato va violata in uno dei suoi irrinunciabili diritti: condannato ed oltre al danno anche la quello di essere tutelata da azioni beffa: la famiglia del delinquente, morto delittuose e criminali. aspettare la sentenza ‘per aver commesso il fatto’, si è costituita è senz’altro doveroso, ma è altrettanto è affermare con giusta ‘parte civile’, chiedendo circa due milioni e doveroso mezzo di euro di risarcimento al militare determinazione che i nostri Carabinieri dell’Arma. Davvero inaudito! In sostanza, il hanno semplicemente fatto il proprio delinquente vale due milioni e mezzo di dovere e che per questo andrebbero euro, mentre il nostro Carabiniere vale premiati, sostenuti e protetti anziché puniti poco più di un anno e mezzo di galera e ed umiliati. tutto ciò che ne consegue per un militare delle forze dell’ordine. L’Italia, il Paese dei Di fronte a tali episodi, di cui non solo ad Ostra Vetere, è necessario avere il coraggio paradossi! di ribellarsi, anche Sindaco e AmminiDetto ciò, desidero ancora una volta strazione di Ostra Vetere, prendendo esprimere la mia vicinanza all’Arma dei immediatamente una posizione chiara e Carabinieri e ai militari della Stazione di pubblica a favore dell’Arma e del Ostra Vetere, che conosco benissimo. Carabiniere-Eroe. Uomini della Benemerita, che svolgono seriamente, con impegno e abnegazione il www.valmisa.com loro lavoro ed il loro dovere ogni giorno quali servitori dello Stato per proteggere le 3 o t t o b re 2 0 1 6

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Vile aggressione in caserma, ferito il comandante Rapisarda Un biancavillese convocato nella stazione di via Benedetto Croce a cui veniva contestato il coinvolgimento negli episodi di violenza alla fiera abusiva degli animali, si è scagliato contro i militari. Il maresciallo costretto al pronto soccorso. L’uomo posto agli arresti domiciliari. 0 4 o t t o b re 2 0 1 6

pubblico ufficiale e lesioni, oltre ad essere segnalato per i fatti di domenica.

Il mar. Rapisarda è stato costretto a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” per farsi medicare. I medici hanno stabilito la prognosi in 5 giorni.

(nella foto il M.llo Rapisarda Roberto)

Il comandante dei carabinieri di Biancavilla ferito nell’esercizio delle sue funzioni. Una reazione vigliacca, ancor di più perché avvenuta all’interno della caserma. Un 45enne era stato convocato alla stazione di via Benedetto Croce per contestargli il coinvolgimento agli episodi di via della Montagna, alla fiera abusiva degli animali, in cui sono stati feriti un carabiniere, il responsabile della Lav Catania, Angelica Petrina, e l’avv. Pilar Castiglia, legale dell’associazione. All’uomo veniva fatto notare che con la sua condotta avrebbe ostacolato il lavoro dei militari, sul posto per colmare il mancato intervento dei vigili urbani. In particolare, il 45enne biancavillese sarebbe stato tra coloro che hanno tentato di impedire l’arresto di un anziano 85enne, lo stesso che ha ferito alla testa un maresciallo. Mentre era in caserma, l’uomo avrebbe avuto una reazione violenta, inveendo contro i militari, insultandoli, fino a procurare al comandante della stazione, il maresciallo Roberto Rapisarda, una ferita al gomito, battuto su un mobile durante i momenti concitati.

Si tratta di un atto gravissimo, un affronto spudorato contro uomini in divisa.

I militari non indietreggiano e stanno procedendo con minuziose indagini per individuare ed assicurare alla giustizia altri ignobili protagonisti delle violenze alla fiera illegale. Gli arresti eseguiti finora sono due, mentre i denunciati sono sei. Un numero destinato a salire nelle prossime ore. I vertici nazionali della Lav, intanto, chiedono al prefetto di Catania di convocare ilComitato per l’ordine e la sicurezza e, alla Procura, di verificare eventuali condotte omissive del sindaco Giuseppe Glorioso e della polizia municipale. www.biancavillaoggi.it

Fatti che sono avvenuti lunedì pomeriggio. Il biancavillese è stato, quindi, arrestato e posto ai “domiciliari” per resistenza a Page 8

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M a f i a , i " n u o v i c a p i " c o n t ro i v e c c h i C ol p o a l cl a n d i Sa n G i us e p p e : 1 5 a rre s t i

SAN GIUSEPPE JATO. Il nuovo che avanza contro la vecchia generazione. Quella che era prima Cosa Nostra si scontra con la gioventù che morde il freno. Con un'eccezione, forse: stavolta non sono i "nuovi" ad infrangere ogni regola etica e morale, ma quelli che ci sono cresciuti, con il "codice". Dalle prime luci dell’alba i carabinieri di Monreale stanno eseguendo un’operazione antimafia sul mandamento di San Giuseppe Jato. Circa 100 militari, con l’ausilio di unità cinofile ed elicotteri, stanno battendo i territori di San Giuseppe Jato, San Cipirello e Monreale per trarre in arresto boss e gregari.Sedici le ordinanze di custodia cautelare. Nel corso dell’indagine è stata monitorata in presa diretta una violenta

reazione da parte dei nuovi vertici nei confronti dei vecchi, accusati di avere violato ripetutamente le regole di Cosa nostra. I nomi degli arrestati: Antonino Alamia, 52 anni, Sergio Denaro Di Liberto, 42 anni, Ignazio Bruno, 43 anni, Giovan Battista Ciulla, 35 anni, Onofrio Buzzetta, 42 anni, Vincenzo Simonetti, 56 anni, Domenico Lupo, 57 anni, Salvatore Lupo, 28 anni, Giovanni Pupella, 26 anni, Benedetto Isidoro Buongusto, 66 anni, Antonino Serio, 62 anni, Pietro Lo Presti, 32 anni, Alberto Bruscia, 38 anni, Francesco Balsano, 40 anni, Salvatore Billetta, 47 anni. Per Giovanni Matranga, 54 anni, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. http://palermo.gds.it

«Devo assistere mia madre malata», capitano dei carabinieri rifiuta il trasferimento 0 5 o t t o b re 2 0 1 6

Genova - Ufficiale dei carabinieri dice no alla carriera e al trasferimento da Genova a Canelli (Asti) perchédeve assistere l’anziana madre malata. Il capitano Giacomo Ravo, da otto anni comandante del nucleo operativo della compagnia di San Martino, contesta la decisione del comando dell’Arma perché il cambio di sede non gli consentirebbe di assistere la mamma disabile grave che necessita di cure ad ogni ora del giorno e della notte. L’ufficiale, infatti, beneficia della Legge 104 che garantisce permessi per assistere un familiare. Il problema nasce dal fatto che tutti gli ufficiali dei carabinieri sono consapevoli di essere soggetti a periodici trasferimenti in altri regioni al fine di accumulare esperienze diverse e dare nuovi stimoli al personale degli uffici interessati. Ravo aveva chiesto di rimanere Page 9

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quantomeno in provincia di Genova, per avere la possibilità di assistere la madre, come concesso dalla legge 104. Unica risposta dell’Arma, un trasferimento a Genova, ma senza alloggio di servizio. Ma Ravo non ha accettato.

La risposta dell’Arma è stato il trasferimento a Canelli, nell’astigiano. È stato a questo punto che l’ufficiale ha fatto ricorso al Tar della Liguria: i giudici hanno subito sospeso il trasferimento. La decisione finale verrà presa domani quando Ravo, insieme al suo avvocato Mattia Crucioli, comparirà davanti ai giudici del tribunale amministrativo della Liguria. www.ilsecoloxix.it

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Roma, Cantone inaugura il corso anticorruzione per i carabinieri. Obiettivo formare ed aggiornare 50 marescialli

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Oggi a Velletri (Roma), presso l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma dei Carabinieri (ISTI), alla presenza del presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e del comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, è stato inaugurato il secondo Corso sul "Contrasto alla Corruzione", incentrato sull'analisi degli strumenti processuali di riferimento e sugli istituti di prevenzione amministrativa, con l'obiettivo di formare ed aggiornare gli investigatori dei Carabinieri nel delicato settore del contrasto alla corruzione. L'iniziativa si inserisce nell'ambito della collaborazione tra l'Arma dei Carabinieri e l'Anac, formalmente sancita da un protocollo d'intesa siglato il 28 giugno 2015, finalizzato a rafforzare il contrasto ai

fenomeni corruttivi che interessano l'Italia. La platea dei discenti è composta da 50 marescialli appartenenti ai Reparti Speciali, ai Nuclei Operativi di Compagnia ed ai Nuclei Investigativi di Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri. I docenti del corso saranno alti magistrati, dirigenti Anac nonché Ufficiali del Ros e del Nas. L'ISTI, nato nel 2008, è un centro addestrativo di eccellenza presso il quale vengono programmati e tenuti corsi post formativi di aggiornamento professionale, qualificazione e specializzazione per Ufficiali ed Agenti di polizia giudiziaria, impiegati nelle unità operative ed investigative dei Reparti territoriali e speciali dell'Arma. www.askanews.it

Choc a Giugliano, Carabinieri investiti da due rom i n f ug a 8 ottobre 2016

Giugliano. Carabinieri investiti da auto sospetta appena intercettata. Indagini in corso sui responsabili.

E’ accaduto ieri notte a Giugliano, in località Ponte Riccio. Durante un servizio per la prevenzione e il contrasto ai furti di rame e alle rapine in abitazione i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Casoria hanno intercettato un’auto condotta da

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almeno due uomini di etnia rom che per guadagnarsi la fuga ha ingranato la retromarcia e, aprendo uno sportello, ha urtato due militari. Poi con il bagagliaio hanno colpito un terzo militare. hanno urtato ancora contro un’auto civetta e poi contro un muro, prima di darsi alla fuga a piedi. I militari si trovano ora in ospedale a Giugliano per gli accertamenti di rito e hanno riportato lesioni guaribili in qualche giorno. Sono in corso le indagini per individuare i fuggitivi, focalizzate anche sui rilievi svolti sull’auto abbandonata. http://tg24notizie.altervista.org

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Picchia la fidanzata in ristorante e minaccia i camerieri: arrestato un carabiniere

minacciati di morte dal militare. Poi la vittima dell'aggressione ha tentato di chiamare la polizia ma l'aggressore l'ha afferrata per il collo e le ha strappato il telefono portandoglielo via. La vittima ha riferito agli agenti che con l’uomo intratteneva una burrascosa relazione sentimentale che durava da circa un anno nel corso della quale, dopo un breve periodo in cui lui aveva un atteggiamento assolutamente pacato, era diventato violento e la maltrattava e la minacciava in continuazione. L’uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di Uta.

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Un carabiniere di 34 anni è stato arrestato a Cagliari per maltrattamenti nei confronti della fidanzata e rapina. Il militare, di origini napoletane fuori servizio da un anno dal Battaglione e senza arma d'ordinanza, è stato bloccato ieri sera verso le 22,30 in viale Poetto dagli agenti della Squadra volante. Secondo quanto riferito dagli agenti, il carabiniere è entrato in un ristorante dove si trovava la donna. C'è stata una lite, prima solo verbale. Poi la donna ha tentato di allontanarsi e il carabiniere l'ha raggiunta, l'ha afferrata per un polso, l'ha presa per i capelli e l'ha scaraventata a terra. Sono intervenuti www.unionesarda.it due camerieri che - sempre secondo la ricostruzione della polizia - sono stati

Banda di ladri scovata dagli "occhi elettronici" e inseguita dai carabinieri

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I sistemi di controllo elettronico hanno permesso di mettere in fuga una banda di ladri molto addestrati, a guardare la loro “attrezzatura”, nonché a recuperare un’auto rubata. Nella serata d venerdì è giunta la segnalazione del transito di un’auto rubata davanti ad uno degli “occhi elettronici” presenti in città. Le pattuglie dei carabinieri si sono messi quindi alla ricerca del veicolo rubato, una Citroen C3, ad un’auto sospetta intercettata lungo la via Emilia dai carabinieri di Castel Bolognese: a nulla è valso l’alt intimato dai militari dell’arma al conducente della Citroen, che ha schiacciato l’ acceleratore ingaggiando un inseguimento ad alta velocità. Superata la rotatoria delle “Cicogne”, i Page 11

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carabinieri hanno tallonato l'auto fino a Ponte del castello, in direzione di Castel Bolognese, dove il conducente della Citroen ha imboccato una strada senza uscita. A quel punto sono “schizzati” fuori dall’abitacolo quattro individui incappucciati che di corsa si sono dileguati per la campagna circostante. Sul posto veniva fatto convergere un altro equipaggio del nucleo radiomobile ed uno dei carabinieri di Solarolo per cercare i fuggitivi che tuttavia sono riusciti a farla franca, favoriti dal buio. L’autovettura è stata recuperata e trasportata alla compagnia carabinieri di Faenza dove, dai preliminari accertamenti, si è appurato che risultava rubata da circa un quindicina di giorni da un comune della

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ARMA provincia di Ancona. In attesa dei rilievi tecnico – scientifici, i carabinieri hanno rinvenuto a bordo dell’auto un vero e proprio “armamentario” destinato ai furti in abitazione: un grosso flex con dischi di ricambio ideale per tagliare inferiate e casseforti, un piede di porco, cacciaviti, guanti e torce elettriche. Sicuramente si trattava di una “batteria” di ladri molto esperti vista la tipologia di arnesi da scasso che avevano al seguito, inoltre non vi è

dubbio che sarebbero entrati in azione nel territorio tra Faenza e Imola, vista l’ora serale che spesso coincide con l’assenza da casa dei proprietari per gli acquisti dell’ultim’ora. L'auto è poi stata ispezionata anche dal personale specializzato Ris del nucleo operativo per ritrovare indizi utili per risalire agli occupanti. www.ravennatoday.it

Carabinieri Ntpc recuperano campana '500 1 1 o t t o b re 2 0 1 6

PERUGIA, - I carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio culturale di Perugia hanno sequestrato, dopo una prima ed articolata fase di indagine, una campana in bronzo, ferro e legno, realizzata da Crescimbene da Perugia, mastro campanaro del '500, operante nel territorio perugino. Nell'ambito della stessa indagine, i militari hanno denunciato una persona per

furto aggravato: avrebbe presa l'antica campana da una residenza storica del perugino, per poi consegnarla ad un antiquario in conto vendita. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Perugia, sono ancora in corso: i carabinieri del Ntpc vogliono accertare ulteriori responsabilità penali e non escludono altri sequestri anche in altre località italiane. (ANSA)

R o m a , n u o v i c o m a n d a n t i c a ra b i n i e ri a i g ru p p i d i R o m a e F ra s c a t i 1 1 o t t o b re 2 0 1 6

«Sono entrambi due ufficiali di altissimo profilo che daranno un contributo importante all'azione svolta dai carabinieri a Roma e nella provincia». Così il Page 12

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comandante provinciale dei carabinieri di Roma Antonio De Vita ha presentato alla stampa i nuovi comandanti territoriali dei gruppi di Roma e Frascati, Antonio Petti e Stefano Cotugno. «Entrambi si sono confrontati con realtà operative importanti e in aree sensibili», ha aggiunto. Petti, 44 anni, ha assolto numerosi incarichi nelle varie organizzazioni sia operative che di Stato Maggiore, tra cui il comando delle compagnie di Scalea (Cosenza), Latina e Roma Cassia, gli incarichi di capo sezione

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ARMA ordinamento prima e poi del contenzioso del Comando generale dell'Arma dei carabinieri. È arrivato al vertice del Gruppo di Roma il 27 settembre scorso dopo aver comandato il Gruppo di Torre Annunziata (Napoli). «Il tema della legalità si affronta con la promozione della cultura della legalità, la prevenzione e la repressione - ha detto il nuovo comandante del Gruppo di Roma Antonio Petti - Il nostro impegno sarà rivolto a tutti i luoghi in cui avremo modo di cogliere la necessità di sicurezza». Dal Gruppo dei carabinieri di Roma dipendono dieci Compagnie: Casilina, Roma Centro, Eur, Montesacro, Parioli, Piazza Dante, San Pietro, Trastevere, Trionfale e la Compagnia Speciale. Il colonnello Stefano Cotugno, 45 anni, ha avuto numerosi incarichi nelle varie organizzazioni sia operative che di Stato Maggiore, tra cui il comando delle

compagnie di Nicosia e Padova e gli incarichi di capo della Sezione contenzioso dell'Ufficio personale marescialli del comando generale dell'Arma, nonché quello di capo della sezione pianificazione corsi di formazione e aggiornamento dell'Ufficio addestramento e regolamenti del Comando generale. Prima di arrivare al comando del Gruppo di Frascati, il 13 settembre scorso, era capo sezione diritti umani all'Ufficio legislativo del ministero della Difesa. «La priorità - ha detto il nuovo comandante del Gruppo di Frascati - è dare sempre risposte concrete in termini di sicurezza alle popolazioni che ci vengono affidate». Dal Gruppo di Frascati dipendono nove Compagnie: Anzio, Castelgandolfo, Colleferro, Frascati, Palestrina, Pomezia, Subiaco, Tivoli, Velletri. http://ilmessaggero.it

"Caserme aperte", il progetto Ania-Carabinieri 1 3 o t t o b re 2 0 1 6

Al via una nuova - grande - iniziativa per la sicurezza stradale: oltre 800 ragazzi in 5 città italiane avranno a disposizione un percorso formativo dedicato: il via il 13 e 14 ottobre dalla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Parte così ufficialmente l’edizione 2016 di “Caserme aperte alla Sicurezza Stradale”, iniziativa realizzata dalla Fondazione ANIA in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. Le lezioni teoriche tenute dai Carabinieri dei reparti impegnati nel controllo stradale, test al simulatore di guida e prove pratiche con scooter su un circuito che verrà realizzato all’interno delle caserme prescelte. "Il progetto - spiegano all'Ania - nasce perché l’incidentalità stradale è la prima causa di morte tra i giovani. Nel solo 2015, secondo i dati provvisori diffusi da AciIstat, una vittima della strada su cinque aveva meno di 30 anni: un totale di 697 ragazzi hanno perso la vita a causa degli incidenti stradali. Particolarmente grave, poi, la situazione degli utenti deboli della Page 13

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strada e, in particolare, quella che coinvolge i motociclisti: sempre nel 2015 sono stati 875 quelli che hanno perso la vita sulle strade italiane". "Gli ultimi dati sull’incidentalità stradale che coinvolge i giovani – spiega Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA – indicano una diminuzione nel numero delle vittime under 30, nonostante il numero totale dei morti sulle strade sia aumentato dopo oltre un decennio di costante diminuzione. Questo non ci deve assolutamente far pensare di aver vinto la battaglia, ma ci deve spingere ad insistere nelle attività di formazione rivolte ai giovani che, cifre alla mano, stanno dando gli effetti sperati. Per questo abbiamo deciso di ripetere l’iniziativa “Caserme aperte per la sicurezza stradale”, uno schema perfetto di collaborazione tra le assicurazioni, le forze dell’ordine, la scuola e le famiglie, soggetti a vario titolo coinvolti sul tema stradale. I giovani sono il futuro di un Paese ed è inconcepibile che vengano falcidiati dagli incidenti stradali al ritmo di una vittima ogni 12 ore". www.repubblica.it

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ARMA

Milano, 36 arresti per traffico di shaboo. Carabinieri: “Chiuso più grosso canale di 1 3 o t t o b re 2 0 1 6

rifornimento del Nord Italia”

Operazione internazionale contro la produzione e lo spaccio della potente metanfetamina, utilizzata soprattutto all'interno delle comunità asiatiche, che in questi anni ha inondato le strade della Chinatown milanese. La droga veniva "cucinata" in Polonia da chimici vietnamiti e arrivava nelle città italiane passando dalla Repubblica Ceca o dall'Ungheria “Abbiamo chiuso il più grosso canale di rifornimento di shaboo per il Nord Italia”. Le parole del comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Canio Giuseppe La Gala, fanno capire bene la portata della maxi operazione che gli investigatori dell’Arma hanno messo a segno all’alba di giovedì 13 ottobre: 36 arresti in tutta Europa e tre chili e mezzo di metanfetamina sequestrata. Non solo. Perché con questa indagine gli specialisti dell’antidroga sono riusciti a ricostruire e a cristallizzare una delle maggiori reti internazionali di produzione e spaccio della potente metanfetamina – utilizzata soprattutto all’interno delle comunità asiatiche – che in questi anni ha inondato le strade della Chinatown di Milano, e non solo. I carabinieri sono partiti proprio dalle città del

Nord Italia per ricostruire la filiera del traffico. Lo shaboo veniva “cucinato” in un sobborgo industriale a 25 chilometri da Varsavia, in Polonia. All’opera c’erano chimici vietnamiti che raffinavano la droga sintetizzando medicinali prodotti in Cina e vietati in molti Paesi europei. Da lì, una volta confezionata, partiva verso altre nazioni, compresa l’Italia, dove arrivava attraverso il passo del Tarvisio dopo aver percorso Repubblica Ceca o Ungheria (base operativa dei trafficanti). Dall’inizio dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato circa tre chili e mezzo di shaboo, il cui valore al dettaglio si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Questo perché, a differenza di altre sostanze, la singola dose equivale a un decimo di grammo. L’alta concentrazione rende facile anche il trasporto e l’occultamento. Difficile stabile quanta ne sia arrivata dall’inizio del traffico da questo canale, i carabinieri hanno stimato circa un chilo a settimana per il Nord Italia. I vietnamiti avevano solo un ruolo di chimici, i vertici erano tutti cinesi, i veri padroni del mercato dello shaboo a livello mondiale. I 36 arrestati sono tutti cittadini stranieri (...) www.ilfattoquotidiano.it

Blitz contro il traffico di droga: premiati due carabinieri di Crema

Crema, 14 ottobre 2016 -

Trentanove arresti e il sequestro in un'unica occasione di un oltre quattro chili di cocaina purissima a un corriere albanese. Questa mattina presso il comando della legione carabinieri Lombardia di Milano, alla presenza del comandante, generale di divisione Teo Luzi, si è svolta una cerimonia di premiazione di quei carabinieri della Regione Lombardia che nell’arco degli ultimi anni si sono resi protagonisti di fatti straordinari o che per continuità di elevato impegno professionale sono risultati meritevoli di ricompensa. Per la compagnia di Crema sono stati premiati due appuntati in servizio alla radiomobile, Santo Accardi e Domenico Giglio, che nel corso degli ultimi due anni hanno ottenuto risultati operativi ineguagliabili di elevatissimo rilievo sia per quantità che per qualità. Tra le operazioni più eclatanti che la pattuglia della radiomobile ha compiuto ricordiamo, ad esempio, nel settore della lotta al contrasto del traffico di stupefacenti, quella del 26 novembre dello scorso anno, quando arrestarono un corriere albanese con 4 chili di cocaina pura del valore di milioni di euro, senza dimenticare il costante contrasto ai reati predatori con i tanti arresti (39) di bande di predoni spesso a seguito di pericolosi e prolungati inseguimenti, dei diversi catturandi latitanti nonchè le numerose denunce. www.ilgiorno.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

PRONTA LA MANOVRA DI STABILITA' ? MA QUANTE E QUALI LE RISORSE PER IL RIORDINO DEI RUOLI SE DI RIORDINO SI TRATTERA' ? ORA SI VA' AL SODO. MA IL CONTRATTO PERO'.... La manovra di Stabilità è quasi pronta e tra poco sarà presentata ufficialmente dal premier. E' il momento della verità, quello dove si fanno i conti in concreto. Contratto, Riordino, le risorse per il comparto difesa e sicurezza. Si ci aspetta una buona risposta in termini di risorse, ma abbiamo le nostre riserve. Temiano che....

Le risorse economiche stanziate per il riordino dei ruoli investono 500.000 uomini e donne del comparto difesa e sicurezza. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto di lavoro investono circa 2.500.000 impiegati pubblici. Il riordino dei ruoli è articolato con decreto e stanziamento economico dedicato che è per il comparto difesa e sicurezza. Il contratto di lavoro e relativo stanziamento è per tutto il pubblico impiego. Cosi' stabilito con legge. Gli 80 euro mensili, con stanziamento "una tantum" annuale, che non incrementano la pensione già violentata dalla riforma che porto' il cambio da retributivo al sistema misto e poi sistema contributivo pieno per chi si è arruolato nel 1996, non danno alcun incidenza su quella che è la nostra retribuzione previdenziale che per decine di migliaia di carabinieri sarà fissata a circa 950 euro mensili fra 20 anni di lavoro ancora da prestare. Lo stanziamento sul riordino dei ruoli puo' e deve essere importante, tale da consentire piu' manovre d'intervento che vanno sia a migliorare le funzioni associandole a remunerazione economica modificata e cosi' incidendo su cio' che poi fà parte delle contribuzione previdenziale. Uno stanziamento importante sul riordino dei ruoli puo' consentire piu' interventi che vanno dal piu' giovane in una proiezione di carriera ed economicamente migliorativa e sia ad una gratificazione per chi la carriera l'ha già fatta subendo l'appiattimento dettato dall'assenza d'interventi normativi. Uno stanziamento mediocre puo' solo poi nascondere il tutto in una mini-spalmata economica ad incremento dei ruoli già esistenti, che seppur importante, non dà alcuna risposta concreta alle aspettative dei nostri carabinieri, degli uomini e donne del comparto. Non si puo' prescindere dal trascurare le anzianità come è importante dare le giuste proiezioni di crescita professionale ai carabinieri di domani e garantire loro migliori incrementi stipendiali che nella crescita vadano a cancellare quella stima drammatica dei 950 euro di pensione. Il Contratto è fermo nettamente da sei anni ma a memoria di incrementi stipendiali importanti ed adeguati si deve andare a piu' di un decennio addietro. Se dobbiamo smanettare sul "fisso" sarebbe interessante puntare direttamente su stanziamenti a regime per un contratto di lavoro importante e si chiudono tutti gli altri discorsi. Ma per avere 60 euro nette ne devi stanziare circa 100 euro lorde e li devi moltiplicare per 2 milioni e mezzo di impiegati pubblici e da non trascurare che, come per il riordino, è uno stanziamento a regime. Quindi il Governo deve programmare questo stanziamento per tutti gli anni a seguire. Impensabile ed irrealizzabile. Ma è ovvio che l'opposizione politica deve usare ogni gancio dove poter reggere l'attività di contrasto alla corrente politica al Governo e inizia continua

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza

una campagna sul contratto scaduto, facendo credere che stà dalla parte del contratto, piuttosto che andare tecnicamente a toccare reali punti sensibili battendo a colpi di politica su uno stanziamento per il riordino dei ruoli che sia davvero adeguato. Ma questo non conviene perchè poi se il riordino dei ruoli è quello che si aspettano tutti, sarà questo Governo a mettere il timbro in ceralacca sul riordino dei ruoli di cui tutti ne hanno parlato da oltre un decennio ma nessuno ne ha mai messo le basi concrete come ora è stato fatto. Ma questa è la politica, e ancor peggio lo sono chi si muove intorno giocando con la sconoscenza di dinamiche e di reali obiettivi di chi pone in essere proclami e campanellini da prateria. Tra questi giochi su contratto-riordino, destra-sinistra e qual'è il mio e quale il tuo, c'è di concreto che su uno stanziamento che stà per arrivare sul riordino c'è da stabilire in che direzione andare. Il CoCeR carabinieri ha condiviso una linea d'intesa con lo Stato Maggiore in uno studio ed analisi che ha portato i suoi stati d'avanzamento a conoscenza e partecipazione dei vari organismi intermedi e, in parte, di base. Ma il riordino dei ruoli non lo decide solo l'Arma dei Carabinieri. Gli Stati Maggiori del comparto difesa e sicurezza devono trovare i punti di condivisione e a sua volta ogni amministrazione si dà per scontato che l'abbia fatto con la sua parte sociale, sindacato e rappresentanza che sia. In questo quadro tra forze armate e di polizia deve avvenire l'intesa finale. Ora sarà definito l'ultimo chilometro di questo riordino con i conti alla mano e con l'intesa della maggioranza degli appartenenti al comparto difesa e sicurezza. Quindi qui si deciderà se l'orientamento è per spalmare un po' a tutti nei vari passaggi di ruolo o modificando i passaggi da una funzione ad un altra, oppure nell'andare a gratificare i ruoli apicali accompagnandoli ad un miglioramento funzionale come recita il decreto sul riordino dei ruoli negli obiettivi da raccogliere. Sarà un momento delicato e complesso e torna nuovamente a bomba il ruolo di pianetacobar nella partecipazione del personale avendo oramai in quel logo il segno della trasparenza e della particolare caratteristica di far arrivare ai carabinieri d'Italia esclusiva realtà dei fatti. L'importanza di sapere come stanno realmente le cose e in quale direzione si stanno orientando serve per rendere parte attiva il carabiniere, perchè cosi' li abbiamo abituati in questi cinque anni nelle attività dedite agli interessi collettivi di tutti noi. Ora partirà "il fumus" intorno a cio' che di concreto sarà da noi trattato e messo a disposizione dei colleghi. Chi avrà interesse a sminuire le attività di governo, chi avrà interesse a indebolire il Governo in acrica e chi deve preparare la campagna elettorale per il 2018 dimenticando che tutte le scelte fatte sinora, tra Governi tecnici e di transizione vengono fatte proprio con il loro voto. Peggio ancora chi si muove nell'ombra, certo di non essere visto, per sostenere l'una o l'altra parte per dinamiche di opportunità. I carabinieri si aspettano una risposta importante, quelli di oggi e quelli di domani. Cosi' chi li rappresenta da carabiniere con la responsabilità di dover porre in essere ogni azione utile affinchè sia fatto il meglio per i carabinieri che rappresenta, per se' carabiniere come tutti. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 08 ottobre 2016

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ATTUALITA' - NEWS

A l f a no, e s p ul s i 5 m a ce d oni : s u F b m e s s a g g i ji ha d i s t i " 0 2 o t t o b re 2 0 1 6

"In esecuzione di un mio decreto sono stati espulsi, per motivi di sicurezza nazionale, 5 cittadini macedoni che risiedevano a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia, a seguito di lunghe e complesse indagini avviate due anni fa dalla Digos di Trieste e dalla Procura della Repubblica su un account Facebook, dove venivano postati innumerevoli video e documenti a sostegno dell'autoproclamato Stato Islamico". Il ministro Alfano spiega come "gli stranieri monitorati avevano esternato la loro esultanza in occasione dei diversi, recenti attacchi terroristici compiuti in Europa e avevano sempre giustificato le azioni dei miliziani dello Stato Islamico, anche le più crudeli, come le torture e le esecuzioni dei prigionieri". "Gli approfondimenti eseguiti sul profilo social - aggiunge il ministro - hanno permesso di individuarne il titolare (un 28enne macedone) e di estendere le attività investigative ad altri soggetti che utilizzavano le proprie pagine Facebook per acquisire e diffondere messaggi di propaganda jihadista, in particolare, due fratelli macedoni di 31 e 28 anni, cognati del titolare del profilo, insieme ai quali, tra

l'altro, veniva gestita una società che operava nel settore dell'edilizia". "Le attività investigative - dice ancora Alfano hanno documentato l'odio ideologico-religioso che accomunava questi stranieri, nonché il padre dei due fratelli, di 52 anni, e la moglie trentaduenne di uno di loro, tutti fanatici seguaci dell'autoproclamato Califfato, che più volte avevano parlato con disprezzo dell'imam e della comunità islamica locale perché ritenuti "moderati" e aperti agli influssi occidentali". "Il nostro lavoro di prevenzione riveste una grande importanza nel contrasto al terrorismo - conclude il ministro Proseguiamo, quindi, su questa strada perché consideriamo la prevenzione uno degli strumenti strategici per diminuire il livello di rischio terrorismo in Italia, anche se nessun Paese, lo ripeto, oggi può dirsi a rischio zero". "Con le espulsioni dei 5 cittadini macedoni eseguite dalle Questure di Trieste e Gorizia, sale a 121 il numero degli estremisti islamici espulsi dal gennaio 2015, di queste 55 espulsioni sono state eseguite nel corso di questo anno" ha aggiunto il ministro. www.ansa.it

L'appello del Papa in moschea: "Mai più violenza in nom e d i D i o" 02 ottobre 2016

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"Non ci sia mai più violenza in nome di Dio". Questo il grido di Papa Francesco alla moschea "Heydar Aliyev" di Baku dove ha chiesto che tutte le religioni si impegnino a"dialogare con gli altri e pregare per tutti" e che con questi "mezzi" contribuiscano continua

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ATTUALITA' - NEWS a"superare le barriere, debellare le povertà e le ingiustizie, denunciare e arrestare la proliferazione di armi e i guadagni iniqui fatti sulla pelle degli altri".

Dopo essersi tolto le scarpe ed essere entrato nella moschea "Heydar Aliyev" di Baku (guarda la gallery), Bergoglio ha ricevuto in dono un piccolo tappeto denominato "preghiera", che viene usato per pregare all'interno del luogo sacro, e ha risposto regalando un mosaico che raffigura Castel Sant'Angelo. "La voce di troppo sangue grida a Dio dal suolo della terra, nostra casa comune - ha detto papa Francesco - ora siamo interpellati a dare una risposta non più rimandabile, a costruire insieme un futuro di pace: non è tempo di soluzioni violente e brusche, ma l'ora urgente di intraprendere processi pazienti di riconciliazione". Bergoglio ha, quindi, spiegato che "dio non può essere invocato per interessi di parte e per fini egoistici" né "può giustificare alcuna forma di fondamentalismo, imperialismo o colonialismo". "Ancora una volta, da questo luogo così significativo, sale il grido accorato - ha, poi, concluso il Santo Padre mai più violenza in nome di Dio! Che il suo santo nome sia adorato, non profanato e mercanteggiato dagli odi e dalle contrapposizioni umane". Alla moschea di Baku Bergoglio ha rilanciato l'appello biblico che invoca di "mutare le lance in falci, per far sorgere amore dove c'è odio e perdono dove c'è offesa, per non stancarci di implorare e percorrere vie di pace". "Una pace vera, fondata - ha spiegato - sul rispetto

reciproco, sull'incontro e sulla condivisione, sulla volontà di andare oltre i pregiudizi e i torti del passato, sulla rinuncia alle doppiezze e agli interessi di parte; una pace duratura, animata dal coraggio del dialogo". Per il Santo Padre, "le religioni hanno un compito educativo: aiutare a tirare fuori dall'uomo il meglio di sé. E noi, come guide, abbiamo una grande responsabilità, per offrire risposte autentiche alla ricerca dell'uomo, oggi spesso smarrito nei vorticosi paradossi del nostro tempo. Vediamo, infatti, come ai nostri giorni, da una parte imperversa il nichilismo di chi non crede più a niente se non ai propri interessi, vantaggi e tornaconti, di chi butta via la vita adeguandosi all'adagio 'se Dio non esiste tutto è permesso' - ha continuato dall'altra parte, emergono sempre più le reazioni rigide e fondamentaliste di chi, con la violenza della parola e dei gesti, vuole imporre atteggiamenti estremi e radicalizzati, i più distanti dal Dio vivente". Infatti, ha ricordato, "le religioni, al contrario, aiutando a discernere il bene e a metterlo in pratica con le opere, con la preghiera e con la fatica del lavoro interiore, sono chiamate a edificare la cultura dell'incontro e della pace, fatta di pazienza, comprensione, passi umili e concreti". "Così - ha scandito - si serve la società umana". Al contrario, ha raccomandato il Papa, "le religioni non devono mai essere strumentalizzate e mai possono prestare il fianco ad assecondare conflitti e contrapposizioni". www.ilgiornale.it

Def, l’Ufficio parlamentare Bilancio boccia i conti del governo: “Su crescita Pil eccesso di ottimismo” 0 3 o t t o b re 2 0 1 6

Un po’ tutti – Bankitalia, Istat, economisti sparsi, eccetera – pensano che il governo abbia gonfiato le previsioni di crescita per il 2017. Da adesso, però, questa non è più un’opinione scientificamente fondata, ma una dichiarazione ufficiale di un corpo continua

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ATTUALITA' - NEWS dello Stato chiamato per legge a certificare quei numeri. L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) infatti – una sorta di Autorità indipendente sui conti pubblici coordinata con enti simili esistenti in tutta Europa – ha bocciato i numeri scritti dal governo nella“Nota di aggiornamento” al Documento di economia e finanza (Def): l’analisi delle ultime stime del governo, ha detto il presidenteGiuseppe Pisauro, conduce “a un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico 2017 e, in particolare, delle stime di crescita del Pil per il prossimo anno, sia in termini reali che nominali. Stime, che appaiono contrassegnate da un eccesso di ottimismo”.

In sostanza, i conti messi nero su bianco da Pier Carlo Padoan eMatteo Renzi sono inventati: il Bilancio dello Stato per il 2017 è scritto sulla sabbia. Il movente è semplice: potersi permettere una manovra d’autunno con cui supportare la campagna referendaria. Il bluff, se tutto va bene, verrà scoperto solo dopo il 4 dicembre, l’unico orizzonte conosciuto a Palazzo Chigi. Una bocciatura così netta dell’Upb è peraltro un’assoluta novità dacché esiste l’Ufficio (2012) e Pisauro l’ha appena comunicata al Parlamento nell’audizione sulla Nota di aggiornamento al Def in corso in commissione Bilancio alla Camera. Domenica sera, della scelta dell’Autorità sui conti, erano stati informati preventivamente i presidenti di Camera e Senato e, soprattutto, il capo dello Stato. Le linee telefoniche tra Quirinale e Bruxelles sono infatti caldissime in questi giorni: la Commissione europea non ha preso bene le magie numeriche del governo. Per capire il livello della contestazione, serve qualche premessa. Funziona così: nel Def c’è uno “scenario tendenziale”, che descrive come andranno le cose per l’economia italiana nel prossimo triennio, e poi ce n’è uno “programmatico”, che modifica le previsioni a seconda delle scelte di politica economica a cui il governo intende dare corso. È questo secondo scenario che l’Upb ha bocciato perché, in sostanza, Padoan e Renzi si sono inventati uno 0,4% di crescita in più per il 2017 senza alcun motivo valido. Lo scenario tendenziale del governo per l’anno prossimo prevede, infatti, il deficit al 2% e la crescita del Pil allo 0,6% (le fantasiose Issue 1

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stime precedenti erano: 1,8% e +1,4%). L’Upb lo aveva promosso con qualche perplessità: a Bruxelles, ad esempio, ritengono che quel 2% di disavanzo pubblico già così sia una presa in giro. Solo che poi, al momento della pubblicazione della Nota di aggiornamento, arriva il magico “scenario programmatico”: il governo annuncia di volersi prendere un ulteriore 0,4% di deficit per “eventi eccezionali” (migranti e terremoto) e questo, secondo Padoan e soci, fa salire la crescita di un altro 0,4% portandola all’1% complessivo. Ovviamente più sale il Prodotto interno lordo e più facile è tenere sotto controllo deficit e debito, che vengono misurati proprio in rapporto al Pil. Peggio ancora, peraltro, il governo fa per le stime degli anni 2018 e 2019: “Significativamente fuori linea”, le definisce Pisauro. Torniamo al 2017, l’anno su cui si gioca tutta la partita: “La crescita programmatica è superiore dello 0,3% rispetto alla media delle stime del panel Upb e dello 0,2% rispetto al valore massimo rilevato”. Com’è possibile? Semplice: il governo ritiene che persino tagliare la spesa per 8 miliardi (per rimandare di un anno l’aumento dell’Iva) farà crescere il Pil. Sostiene Pisauro: “Perplessità riguardano in particolare l’effetto marginalmente espansivo (+0,1%) della riduzione del deficit (-0,5%) necessaria per correggere parzialmente il maggior indebitamento derivante dalla disattivazione della clausola di salvaguardia (+0,9)”. In letteratura questo tipo di previsione è famosa come “austerità espansiva”, fattispecie mitologica che in Italia abbiamo imparato a conoscere dai tempi di Monti coi risultati che sappiamo. Problema: il governo, e lo scrive lui stesso, non ha affatto intenzione di fare una manovra espansiva. Il deficit 2016, infatti, dovrebbe chiudersi al 2,5% e l’anno prossimo si promette di scendere al 2,4% (2% programmatico + 0,4% di spese “emergenziali”). Dal punto di vista dei saldi finali, insomma, la manovra d’autunno sarà leggermente recessiva. Tradotto: non ha alcuna speranza di incentivare la crescita, al massimo di non causare una recessione. Ma le magie di Renzi e Padoan non si fermano al cosiddetto “Pil reale”, quello a prezzi costanti per permettere paragoni

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ATTUALITA' - NEWS pluriennali, ma estendono i loro trucchi anche a quello “nominale” (quello che tiene conto anche della crescita dell’inflazione) e non a caso come vedremo: “Più elevata (0,2% sulla media delle stime del panel) risulta anche la crescita nominale del Pil per il prossimo anno, variabile che ha un ruolo chiave nel determinare i rapporti di finanza pubblica”, dice Pisauro. Perché è così importante per i conti pubblici? Perché è sul Pil nominale che si calcolano il rapporto con deficit e debito. Infine c’è il tema dell’Unione europea. La Commissione di Bruxelles dovrà decidere se – stabilito che l’Italia ha già esaurito tutta la flessibilità possibile sul deficit nel 2015 e 2016 – può prendersi dei soldi per “eventi eccezionali”, vale a dire migranti e terremoto. Anche qui c’è un giallo. Il

governo scrive che farà salire il deficit di 4 decimali di Pil sopra il 2%. In soldi fa sei miliardi e mezzo scarsi, ma nel Def si parla di 7,7 miliardi, che somigliano di più a uno sforamento dello 0,5%. Secondo il presidente dell’Upb, comunque, non è detto che Bruxelles ci dia il via libera: “C’è incertezza sulla possibilità che la richiesta di considerare le spese menzionate quali connesse a eventi inconsueti, nel limite di importo di 4 decimi di Pil, sia accolta in sede europea”. Il ministro Pier Carlo Padoan, atteso domani a mezzogiorno in audizione, avrà parecchie cose da spiegare. www.ilfattoquotidiano.it

Amatrice, la ricostruzione sulla via dello spreco

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C’è una domanda che Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, dovrebbe fare a Fabrizio Curcio, capo nazionale della Protezione civile: «Perché nel 1997 bastarono quarantacinque giorni per dare un tetto provvisorio a oltre tremilaquattrocento persone, dopo il terremoto di Marche e Umbria e oggi servono sette mesi per 2.304 sfollati?». La stessa questione riguarda perfino noi contribuenti, se teniamo davvero ai principi dell’articolo 97 della Costituzione sul buon andamento della pubblica amministrazione. Ma non solo i tempi di intervento si sono paurosamente dilatati da allora, con un salto del 366 per cento. Anche i costi sono letteralmente esplosi. Il dopo-terremoto 2016 ha già imboccato la strada lastricata d’oro (per pochi imprenditori) che aveva guidato l’emergenza a L’Aquila nel 2009: cioè la via dello spreco, già pesantemente sanzionata dalla Commissione di controllo del Parlamento europeo sui bilanci Ue e dalla Corte dei conti europea (Special report Issue 1

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24/2012), dopo che l’Unione ci aveva rimesso svariate centinaia di milioni. Perché, come vedremo, ciascuna casetta di legno che costruiranno ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto la pagheremo perfino più di quanto in Abruzzo ci era costata la Protezione civile di Guido Bertolaso, l’ex capo dipartimento che si avvia felicemente alla prescrizione dei processi penali che lo riguardano. Questione di giorni.

Il prezzo al metro quadro per i moduli abitativi provvisori che la Protezione civile sborserà è infatti di 1.075 euro (contratto Consip del 25 maggio 2016 per “fornitura, trasporto, montaggio di Sae - soluzioni abitative in emergenza”). Il costo supera il valore di tutti i tipi di edifici nuovi e in muratura nella provincia di Rieti e nella zona di Amatrice prima del terremoto: 990 euro al metro quadrato un appartamento, 840 una casa di edilizia economica, 1.000 una villa. Quotazioni immobiliari che nei paesi subito al di fuori dell’area del disastro scendono a 790 euro al metro

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ATTUALITA' - NEWS quadro per un appartamento, 740 per una casa economica, 840 per una villa in ottime condizioni (dati Agenzia del territorio). Ecco quindi una seconda domanda che il sindaco Pirozzi potrebbe porre al capo dipartimento Curcio, ma anche al ministro dell’Economia, Gian Carlo Padoan: lo Stato può pagare una casa di legno provvisoria in proporzione il 28 per cento in più di una villa di lusso?

Stando così le cifre, è difficile ricavare benefici dalla gara d’appalto organizzata attraverso Consip, la centrale acquisti del ministero dell’Economia. Il valore della fornitura stabilito da Consip per la prenotazione preventiva di diciottomila “soluzioni abitative in emergenza” è infatti di un miliardo e 188 milioni di euro: i contratti, firmati il 25 maggio di quest’anno e suddivisi in tre lotti, sono stati vinti da aziende legate alla Lega Coop, riunite intorno al “Consorzio nazionale servizi” di Bologna, lo stesso attraverso cui l’imprenditore romano arrestato, Salvatore Buzzi, si era garantito alcuni appalti di “mafia Capitale”.

Ad Amatrice fornitura, trasporto e montaggio di ciascuna Sae, così sono state rinominate le casette di legno, ci costerà 66 mila euro Iva esclusa, più i costi di esproprio dei terreni, le opere di urbanizzazione, gli allacciamenti, eventuali urgenze. Perfino più del prezzo stabilito in Abruzzo dalla Protezione civile di Bertolaso. Perché nella cifra del 2009 l’Iva era compresa: 68mila 559 euro per ciascuna delle 3.473 casette, allora chiamate Map. I costi di oggi condizionano inesorabilmente il nostro futuro. E soprattutto il domani degli sfollati. Come hanno evidenziato sia la Commissione di controllo sui bilanci Ue sia la Corte dei conti europea, ogni spesa inutile, eccessiva o fuori norma durante le emergenze sottrae importanti risorse economiche alla ricostruzione e alla prevenzione dei disastri. Concetti che il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il suo vice, Angelo Borrelli, certamente conoscono. Curcio per essere stato dal 2007 al 2008 responsabile della segreteria personale di Guido Bertolaso e dal 2008 al 2012 capo dell’ufficio gestione delle Issue 1

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emergenze. Borrelli per aver ricoperto dal 2003 al 2010, sempre sotto la direzione di Bertolaso, gli incarichi di coordinatore dell’ufficio amministrazione e finanza, dell’ufficio bilancio e risorse umane e poi dell’ufficio amministrazione e bilancio. Ma anche per aver firmato, il 25 maggio scorso, i tre contratti sulle casette che impegnano lo Stato con le Coop per i prossimi sei anni in caso di calamità per un miliardo e 188 milioni. Ed è una spesa che non si esaurisce con la firma.

Le case prefabbricate scelte da Curcio e Borrelli e dai loro consiglieri tecnici provocano uno strascico di costi incontrollabili, come il terremoto 2009 in Abruzzo insegna: dagli indennizzi per gli espropri dei terreni alla spesa per le piattaforme di cemento armato su cui costruire i quartieri di legno, dalle opere urbanistiche definitive all’inutile distruzione di territorio. Fino alla desertificazione dei paesi. Con gli interventi imposti dalla Protezione civile a L’Aquila e in provincia, migliaia di sfollati sono stati trasferiti su terreni isolati. E i centri storici si sono spopolati. Anzi, sono finite le risorse che avrebbero dovuto stimolarne la ricostruzione e l’orologio non si è più mosso dall’ora della scossa. In altre parole, le casette provvisorie sono diventate definitive. Ed è proprio quanto sostiene la Commissione Ue per il controllo dei bilanci. Così è scritto nella relazione del 2013: mette sotto accusa l’uso dei 493,8 milioni del fondo europeo di solidarietà nella costruzione dei condomini in cartongesso del progetto “Case”, perché si tratta di opere definitive e non di emergenza, e delle casette di legno “Map”, per la scarsa qualità dei materiali forniti, in alcuni casi tossici, e gli errori di realizzazione che hanno già provocato qualche incendio.

Ad Amatrice e dintorni gli abitanti rischiano lo stesso destino. Perché sulla carta l’epoca di Bertolaso è terminata. Ma Curcio e Borrelli continuano in buona fede ad applicare i suoi piani. Modelli che servivano da vetrina al governo di Silvio Berlusconi. E ancora oggi obbligheranno lo Stato ad affrontare costi altrimenti evitabili. A cominciare dai trasferimenti in albergo sollecitati in questi giorni in vista

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ATTUALITA' - NEWS dell’inverno, fino al “contributo di autonoma sistemazione”: 600 euro al mese a famiglia, somma che nei paesi risparmiati dal terremoto nelle province di Rieti e Ascoli equivale al canone mensile per affittare non uno ma contemporaneamente tre appartamenti di 80 metri quadri (dati Agenzia del territorio). L’alternativa praticabile è ancora scritta nei fascicoli sul terremoto 1997, depositati negli archivi delle amministrazioni regionali di Umbria e Marche e negli armadi romani della Protezione civile. Un protocollo applicato più volte dal dipartimento allora guidato dal vulcanologo Franco Barberi. E subito stravolto con l’arrivo di Bertolaso. A differenza di quanto è avvenuto in Abruzzo, è un modello totalmente in linea con le direttive di impiego dei fondi di solidarietà dell’Unione europea che dal 2002 a oggi (Amatrice esclusa) ha stanziato per le calamità italiane un miliardo e 246 milioni (di cui 493,8 in Abruzzo e 670,2 in Emilia per il terremoto 2012). È il record europeo: la Germania, seconda, si è fermata a 610,9 milioni.

Nell’emergenza Umbria-Marche il 26 settembre ’97, la magnitudo della scossa più forte fu di 6,1, non molto superiore all’intensità del 24 agosto ad Amatrice. «Anche se il numero delle vittime si fermò a undici, avevamo ventimila sfollati», ricorda Piero Moscardini, allora coordinatore del centro operativo misto di Nocera Umbra. Una vita trascorsa nei vigili del fuoco, poi nella Protezione civile nazionale e una voce sempre critica del modello Bertolaso: «In appena tre mesi a Nocera furono predisposte 37 aree su cui furono posizionati 126 moduli sociali e 941 moduli abitativi per 852 famiglie e un totale di 2.132 persone. Lo stesso fecero gli altri Comuni. Tutti sistemati in tre mesi, non in sette. E se consideriamo l’intero territorio coinvolto dai crolli, bastarono quarantacinque giorni per togliere dalle tende le prime tremila persone. Più di quante oggi attendono una sistemazione nell’area di Amatrice. Vorrei sottolineare il periodo: quarantacinque giorni. Se non mi crede, ecco qua lo stato dei lavori all’11 novembre 1997», conclude Moscardini e mostra la tabella.

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intervento

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Protezione civile era dovuta all’impiego di moduli abitativi trasportabili come container: piccoli appartamenti mobili e riutilizzabili che non richiedevano espropri, varianti al piano regolatore, permessi a costruire o piattaforme in cemento armato. Conclusa l’emergenza, le aree occupate ritornavano al loro impiego precedente: parcheggi, campi sportivi, terreni coltivati. Invece lo staff di Bertolaso se ne liberò dandone qualcuno alle Regioni e lasciando marcire migliaia di moduli nel deposito dell’esercito a Capua, in provincia di Caserta. Oggi l’evoluzione nella produzione mette a disposizione case mobili su ruote: si parte da dodicimila euro a chalet per strutture pronte all’uso in 48 ore. Una soluzione contemplata dalla legge, che affida alla Protezione civile soltanto opere provvisorie. Ma non dai protocolli del dipartimento nazionale.

La confusione in materia è evidente sul sito istituzionale: «È possibile realizzare moduli abitativi con struttura prefabbricata in cemento armato?», chiede un imprenditore in merito alla fornitura delle casette di legno. «La struttura portante potrà essere realizzata in qualunque materiale scelto dal fornitore... Si conferma pertanto la possibilità di realizzare i moduli abitativi con struttura prefabbricata in cemento armato», risponde il dipartimento, esponendo gli sfollati a qualunque materiale, scelto da chi vende e non da chi compra: quindi anche polistirolo, gommapiuma, truciolare scadente, esattamente come a L’Aquila. Mentre il cemento armato provvisorio proposto per Amatrice è un ossimoro strutturale ancora ignorato dalla normativa edilizia. Basta una visita a San Giuliano di Puglia, paese della strage di bambini nella scuola crollata con la scossa del 2002, per verificare cosa succede alle case di legno provvisoriamente fisse: usciti gli sfollati, cadono a pezzi perché costerebbe troppo smontarle e rimetterle a disposizione per una nuova emergenza. Sempre seguendo il modello Bertolaso, sui conti pubblici già provati dal disastro si abbatte poi il cataclisma degli espropri. In Abruzzo per far posto a “Map” e “Case”, le ordinanze di protezione civile hanno requisito 24mila particelle catastali

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ATTUALITA' - NEWS caricando sui cittadini un costo aggiuntivo di 215 milioni. Tre anni dopo il terremoto, gli interessi legali sugli indennizzi non ancora pagati facevano lievitare la spesa al ritmo di 700 mila euro al mese. Un regalo alla Curia e ai latifondisti aquilani, proprietari di terreni agricoli pagati dallo Stato come fossero edificabili. Ma non è bastato ad aumentare la guardia. Il report interno della Protezione civile “Assistenza alla popolazione - ore 12 del 21 settembre 2016”, informa che per 2.672 sfollati alloggiati in tenda nelle quattro regioni interessate e 967 volontari in servizio sono tuttora allestiti 7.467 posti: cioè un totale di 3.828 letti fantasma. È

comprensibile che nelle prime ore si muovano più forze del necessario: ma dopo un mese dal 24 agosto è giustificabile che la Protezione civile le lasci sul posto, con i relativi costi per le indennità di missione? Il record è della Regione Lazio: 558 volontari con rimborsi di circa 103 euro al giorno a persona per appena 796 ospiti alloggiati su 2.045 posti tenda. Quasi un assistente per ogni assistito. Saremo pure indietro nella prevenzione antisismica: ma nello spreco di soldi pubblici, non ci batte nessuno. http://espresso.repubblica.it

Campania, carabinieri indagano sui v e l e ni ne l l e a cq ue . E i l s i nd a co d e l P d cerca di far rimuovere il comandante

0 5 o t t o b re 2 0 1 6 A Solofra, capitale campana dell’industria delle concerie, l’acqua è contaminata dal tetracloroetilene, ci sono pozzi sequestrati da più di due anni e c’è il rischio che l’inquinamento si propaghi neicomuni irpini a valle. Risulta da una inchiesta della Procura di Avellino che ha aperto un fascicolo per avvelenamento delle acque, delitti colposi contro la salute pubblica e omissione d’atti d’ufficio. Ed il Pd locale, che governa il territorio, che fa? Trama altelefono per vedere se è possibile rimuovere il comandante dellaStazione dei Carabinieri di Solofra che indaga sui presunti responsabili dell’inquinamento. Ovvero su di loro, ed in particolare su un sindaco dem. Intercettato mentre sollecita pressioni sul ministro della Difesa Roberta Pinotti (estranea a queste vicende e tirata in ballo a sua insaputa), dal quale dipendono gerarchicamente i militari dell’Arma. Lo si evince dalle telefonate depositate dai pm alla conclusione di una prima tranche di indagini, che contesta a un manager e a Issue 1

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un tecnico di Irno Service il reato di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Si tratta delle intercettazioni del sindaco Pd Michele Vignola a colloquio con l’ex senatore, ex assessore regionale e componente della segreteria campana dem Enzo De Luca (solo omonimo del Governatore). Conversazione del 26 marzo 2014, ore 13.12. Vignola, indagato e col telefono sotto controllo, chiama De Luca: “Poi quell’altra cosa… mi stai facendo pigliare collera… una cosa che non ti posso parlare per telefono…”. De Luca: “Io tutto quello che potevo fare l’ho fatto…”. Vignola insiste: “Mah… e no… possiamo andare a Roma… al ministero della Difesa…”. De Luca ribatte: “Ho capito… devo parlare con quella madonna… devo parlare con Roberta (Pinotti, ndr)”. Vignola: “Me la devi fare questa cosa qua… me la devi chiudere… questa è una cosa personale… che ti sto chiedendo”. E’ una delle quattro telefonate che il procuratore capo di AvellinoRosario Cantelmo cita come indizi delle manovre di

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ATTUALITA' - NEWS Vignola “per intervenire su politici avellinesi di primo piano per far trasferire il comandante dei Cc di Solofra Giuseppe Friscuolo, evidentemente troppo attivo nelle indagini”. Indagini che secondo la Procura danno fastidio a un sindaco che “più che preoccuparsi della contaminazione della falda idropotabile del suo Comune, sia preso essenzialmente dal problema di non scontentare il potente ceto dei conciatori solofrani, costituente il suo bacino elettorale”. Le telefonate tra Vignola e De Luca in cui si discute di come ‘arrivare’ al ministro si intensificano con l’avanzare delle indagini, culminate nel sequestro di due pozzi idropotabili di Solofra. Il 31 marzo 2014 De Luca informa Vignola: “Vado dopodomani a Roma, quasi certamente incontro pure la Pinotti”. L’11 aprile gli comunica che la missione è compiuta: “Ho fatto quella cosa… l’ho fatta al massimo livello… dovrebbe andare in porto… anche tranquillamente… quindi volevo tranquillizzarti su questo… e martedì forse vado di nuovo… detto questo, poi ci possiamo vedere in questi giorni…”. Segue

lunga discussione su questioni politiche locali. Ma Vignola appare impaziente: “Che tempi ti hanno dato per questa cosa?”. Si riferisce, secondo gli inquirenti, al trasferimento del comandante Friscuolo. De Luca: “Gli ho detto di fare una cosa immediatamente… di intervenire fortemente e senza mezzi termini… e poiché la il capogruppo… tra l’altro con ilGenerale… e quella (la Pinotti, ndr) tiene proprio rapporti diretti… ehhh che ti devo dire…”. Il comandante non è stato trasferito ed è ancora al suo posto, non ci sono tracce che De Luca abbia davvero provato a fare pressionisul ministro Pinotti e il pm propende per la tesi che l’ex senatore abbia solo millantato per rabbonire il suo interlocutore e collega di partito. Resta da capire perché, di fronte alle insistenze di unsindaco che chiede la testa di un carabiniere servitore dello Stato, un ex parlamentare ed uomo delle istituzioni non abbia risposto “questo non si può fare, pensiamo invece a come disinquinare il nostro territorio”.

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Moscovici apre all’Italia sulla flessibilità per rifugiati e terremoto 0 6 o t t o b re 2 0 1 6

La Commissione Europea apre alla flessibilità sulle «spese per la crisi dei rifugiati, o un terremoto, o per un paese che soffre attacchi terroristici. Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate» afferma Pierre Moscovici, il commissario europeo agli Affari Economici, intervenendo all'Atlantic Council a margine dei lavori del Fmi a Washington. Un’apertura che potrebbe valere lo 0,4% in più di deficit aggiuntivo, pari a 7,7 miliardi di risorse disponibili per i conti pubblici italiani. Apertura attesa dal Governo dopo settimane di confronto serrato con Bruxelles. Ma per nulla scontata. Si tratta infatti di un “bonus” importante ma «limitato» che dovrà essere «chiaramente spiegato» ha osservato il commissario francese agli Affari economici. Secondo Moscovici, in generale «un Paese Issue 1

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deve rispettare i criteri e ridurre il debito, e' il principale problema di Italia e Belgio». Per il commissario «ci sono ovviamente casi specifici come la Grecia» che ha ricevuto un programma di aiuti dai partner Ue. Le posizioni di Bruxelles secondo l'esponente comunitario non sono certo una novità. Moscovici ha spiegato che la Commissione Ue ha «detto chiaramente cosa è la flessibilità nel gennaio 2015. Dobbiamo incoraggiare i Paesi che creano molti investimenti, lo abbiamo fatto con l'Italia. Dobbiamo aiutare il Paese che porta avanti riforme strutturali affinché possa avere più tempo. L'Italia potrebbe così godere di qualche decimale in più rispetto al 2,0% di deficit inserito nelle tabelle della Nota di aggiornamento al Def. (...) www.ilsole24ore.com

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Premio Nobel per la Pace a J ua n M a nue l Sa nt os 0 7 o t t o b re 2 0 1 6 Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, si é aggiudicato il premio Nobel per la Pace 2016. E' stato premiato, dunque, l'accordo di pace in Colombia tra lo Stato e le Farc che, fino alla bocciatura nel referendum, sembrava essere il vincitore naturale di questa edizione. Betancourt, anche Farc meritano il Nobel per la Pace - Anche le Farc meritano il premio Nobel della Pace? "Sì, credo di sì". E' la risposta di Ingrid Betancourt, l'ex ostaggio franco-colombiano delle Farc in Colombia, dopo l'attribuzione del Nobel al presidente colombiano Juan Manuel Santos. Intervistata in diretta telefonica su I-Télé, Betancourt non ha saputo trattenere le lacrime e ha espresso grande

soddisfazione per la decisione di Oslo. "Sono ottimista per il futuro", ha aggiunto. Molta attenzione aveva ricevuto alla vigilia anche la candidatura degli abitanti delle isole greche, in particolare di Lesbo, che da quando è scoppiata la crisi dei migranti hanno salvato migliaia di vite. C'era sostegno poi alla candidatura di Edward Snowden, nonostante il suo ruolo piuttosto controverso in quanto se per molti è un eroe per aver svelato il programma di spionaggio americano dell'Nsa, per gli Usa resta un 'nemico' di Stato. Tra i nomi che erano circolati anche quelli della cancelliera tedesca Angela Merkel, di papa Francesco e del medico congolese Denis Mukwege, che ha salvato migliaia di donne vittime di stupro. (ANSA)

Corleone, i commissari del Comune chiedono di costituirsi parte civile contro i boss 0 7 o t t o b re 2 0 1 6

L'anno scorso, era finito in carcere un dipendente comunale boss, il Comune di Corleone aveva dimenticato di costituirsi parte civile. E' stato uno dei motivi dello scioglimento dell'amministrazione retta dal sindaco Leoluchina Savona. Da agosto, ci sono tre commissari a reggere le sorti del Comune, nominati dal governo: loro non hanno dimenticato di costituirsi parte civile contro i mafiosi, gli eredi di Riina e Provenzano arrestati di recente dai carabinieri. Il rito abbreviato è iniziato questa mattina: anche il Comune di Chiusa Sclafani e la Fondazione Pio La Torre hanno chiesto di costituirsi. Imputati sette capimafia, che nelle intercettazioni parlavano anche di un progetto di attentato nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Dicevano di volergli far fare la stessa fine di John Fitzgerald Issue 1

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Kennedy, il presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas il 22 novembre 1963 da un tiratore solitario. Un'intercettazione inquietante, con annessa presunta rivelazione: i mafiosi di Corleone sostenevano che sarebbe stata Cosa nostra a decidere la morte di Kennedy, per punirlo di un suo voltafaccia. Per la serie: prima ti sei preso i nostri voti, poi non ti sei più interessato delle nostre questioni. La stessa accusa mossa ad Alfano. Da una parte il boss Pietro Masaracchia, dall'altro Pietro Pollichino. Adesso, la difesa dei due imputati, sostenuta dall'avvocato Antonio Di Lorenzo, chiede l'audizione al processo del ministro dell'Interno. Non è ben chiaro su che cosa. Mossa a sorpresa, su cui dovrà pronunciarsi il giudice. Udienza rinviata a venerdì prossimo. www.repubblica.it

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A scuola esercitazione antiterrorismo 0 9 o t t o b re 2 0 1 6 VARESE -

Esercitazione antiterrorismo, domenica mattina, in una scuola elementare di Olgiate Olona (Varese). Cento bambini e il personale scolastico hanno vissuto l'esperienza di un'evacuazione simulata a seguito dell'ingresso nella struttura di un gruppo 'armato' e animato dai più disparati motivi. Studenti e maestri, sistemati nella scuola come vi fosse regolare lezione, sono stati fatti allontanare dalle aule dai volontari

quando un professore ha fatto partite l'allarme antincendio, seguendo i protocolli di evacuazione coordinati dal Gruppo di Protezione Civile. Successivamente è stata simulata la liberazione dei restanti 'ostaggi', coordinata dalla Squadra Operativa di Supporto del Terzo Reggimento carabinieri Lombardia. All'esercitazione - organizzata per testare i protocolli di intervento operativo in emergenza - era presente fra gli altri il neo Comandante Provinciale dei carabinieri di Varese Claudio Cappello. (ANSA)

Pensioni, bonus alle imprese che f i na nz i a no l ’ A p e 11 ottobre 2016

Premio fiscale alle imprese che utilizzano l’anticipo Ape della pensione per il turnover e facilitazioni per i finanziamenti: sono due capitoli della legge di Bilancio che - come ha spiegato il premier Matteo Renzi sarà approvata sabato. La detrazione fiscale per le aziende che finanzieranno la flessibilità pensionistica dei dipendenti più anziani attraverso l’Ape (l’anticipo pensionistico per coloro che hanno compiuto almeno 63 anni) è stata anticipata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenuto a Milano a un forum della Cassa di previdenza dei ragionieri. L’Ape - ha commentato Poletti - potrebbe diventare una chance per «le imprese che hanno interesse a costruire un processo di ringiovanimento». L’ipotesi è accompagnare l’anticipo con una facilitazione fiscale, in modo da abbassare i costi per i lavoratori e per le aziende. L’Ape, infatti, sarà a carico dello Stato in casi particolari: per disoccupati e per Issue 1

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lavoratori impiegati in attività gravose, anche se l’estensione della platea sarà definita in funzione delle risorse finanziarie per il pacchetto pensioni, che oscillano tra 1,2 e 1,6 miliardi. Al di fuori dei casi “sociali”, l’onere dell’anticipo pensionistico, compresa l’assicurazione di premorienza, sarà a carico del lavoratore che è chiamato a restituire in 20 anni il prestito-ponte a partire dal momento del pensionamento secondo le regole generali. Il conto, per il lavoratore, sarà dato dal capitale, dagli interessi e dal costo dell’assicurazione, ma sarà alleggerito da un’agevolazione fiscale di cui non sono ancora resi noti i valori. Il dipendente, però, potrà essere aiutato dall’impresa, che – ha detto Poletti – avrà un incentivo fiscale. Proprio il fattore-costo dovrebbe rendere più appetibile – secondo Poletti –il turnover attraverso lo strumento dell’Ape rispetto all’utilizzo dell’articolo 4 della legge Fornero. c o nt i nua

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ATTUALITA' - NEWS Una misura, quest’ultima, finora utilizzata soprattutto da grandi aziende, non solo perché riservata alle imprese con almeno 15 dipendenti, ma anche per gli alti oneri. Nella legge Fornero, rispetto all’Ape, l’esodo può interessare i lavoratori che raggiungono l’età di pensionamento nei quattro anni successivi ed è subordinato a un accordo sindacale (l’Ape è una scelta volontaria). In base alla legge Fornero, il datore di lavoro si impegna a corrispondere al lavoratore una prestazione pari all’importo della pensione, oltre ai contributi fino all’età dell’effettivo pensionamento. Come funzionerà la provvista per l’Ape da parte delle imprese è in parte anticipato dall’accordo tra il Governo e i sindacati del 28 settembre: «Il datore di lavoro può sostenere i costi dell’Ape attraverso un versamento all'Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro, in presenza di accordi collettivi anche attraverso appositi fondi bilaterali in essere o appositamente creati, in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell’Ape». La legge di Bilancio punta anche a smuovere il credito alle imprese, con un occhio di riguardo ai prestiti finalizzati agli investimenti, attraverso il Fondo di garanzia per le Pmi. Al già preannunciato rifinanziamento per 900 milioni nel 2017, da inserire nella legge di Bilancio, potrebbe aggiungersi un altro intervento. A Milano, all’assemblea di Assolombarda, il premier Matteo Renzi ha ammesso con le imprese che esistono «difficoltà nel

credito» e ha parlato di un anticipo di una parte dei 900 milioni «nel 2016 con un provvedimento d’urgenza, come deciso con il ministro Padoan». L’operazione allo studio è abbastanza articolata. Un anticipo secco di una parte dei 900 milioni - in ambienti tecnici si sarebbe parlato di 300 milioni - potrebbe in realtà risultare non necessario, in quanto le risorse impiegabili dal Fondo per il 2016, al netto di rientri e sofferenze, risulterebbero sufficienti e coprirebbero anche i primissimi mesi del 2017. Il discorso potrebbe cambiare se alcuni singoli dossier, come quello di Eurofidi, tra i più grandi consorzi di garanzia fidi italiani, messo recentemente in liquidazione, dovessero richiedere coperture straordinarie (un incontro sul tema dovrebbe svolgersi giovedì allo Sviluppo economico). Un’altra opzione porterebbe invece a un incremento (e non a un anticipo) dei 900 milioni. Strada, quest’ultima, percorribile nel caso in cui dovesse perfezionarsi la procedura di riattivazione di una parte dei residui passivi perenti del ministero dello Sviluppo. Si tratta di circa 7,6 miliardi sottoposti a eliminazione contabile dal bilancio perché non spesi entro un certo periodo. Di questo “tesoretto” congelato, circa 2,5 miliardi sono in avanzata fase di analisi con il ministero dell’Economia e il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda vorrebbe utilizzarne una parte proprio per il Fondo garanzia Pmi (si parla da tempo ad esempio di estendere l’accesso alle cosiddette imprese mid-cap, fino a 499 dipendenti).

13 ottobre 2016

La notizia è arrivata in mattinata: Dario Fo è morto all'ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni per problemi respiratori. Aveva 90 anni. Personalità incontenibile, Fo era stato attivo fino all'ultimo. Il 20 settembre scorso aveva presentato a Milano il suo ultimo libro, 'Darwin', dedicato al padre dell'evoluzionismo. In estate, nel Palazzo

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Addio Dario Fo, eterno giullare: "Se mi capitasse q u a l c o s a , d i t e c h e h o f a t t o d i t u t t o p e r c a m p a re "

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ATTUALITA' - NEWS del Turismo a Cesenatico, il rifugio creativo di Fo e della moglie Franca Rame, aveva esposto dipinti, opere grafiche, bassorilievi, sculture e pupazzi creati dall'artista e accompagnati da testi collegati al suo ultimo libro 'Darwin'.

Negli ultimi tempi era diventato impaziente di fare, scrivere, parlare, dipingere. Si ubriacava di impegni, lavorava fino a stordirsi, come volesse bruciare il tempo. Dario Fo ha lasciato la vita con l'energia e la carica con cui l'ha vissuta. "Se mi dovesse capitare qualcosa, dite che ho fatto di tutto per campare", scherzava fino all'ultimo. Aveva 90 anni, a 71 era stato insignito del Premio Nobel, e 70 li aveva passati nel teatro che ha dominato da re, reinventando la satira, la comicità con oltre cento commedie, racconti, romanzi biografici, saggi, e da attore, scrittore, autore di canzoni, ma anche pittore, regista, scenografo, saggista, politico: un talento rinascimentale che ha fatto di Dario Fo il più grande e famoso artista italiano dei tempi moderni. "Con Franca abbiamo vissuto tre volte più degli altri", diceva ripercorrendo una vita straordinaria celebre in ogni parte del pianeta.

Eppure tutto era partito da un luogo minuscolo, Sangiano, dove era nato il 24 marzo del 1926, "il paese delle meraviglie", diceva. Effettivamente, insieme a Primo Tronzano e Porto Valtravaglia, dove si era trasferito con la mamma Pina e il papà Felice, capostazione, è uno spicchio di Lombardia, tra il lago Maggiore e la Svizzera, alquanto particolare, dove la cultura popolare ha le forme del teatro. "Giravano contrabbandieri e pescatori, più o meno di frodo - ha raccontato Fo in Il paese dei mezaràt (Feltrinelli), l'autobiografia dei primi sette anni di vita -. Due mestieri per i quali occorre molta fantasia. È a loro che devo la mia vita dopo: riempivano la testa di noi ragazzi di storie, cronaca locale frammista a favole. Da grande ho rubato a man bassa". Anche il grammelot, la lingua inventata di Mistero buffo e altri suoi testi, che ha segnato la nostra storia culturale, viene da lì, dall'incrocio di dialetti locali, neologismi e lingue straniere. Un apprendistato che mette in pratica invadendo di racconti il Bar Giamaica, a Milano, quartiere Brera quando, studente dell'Accademia delle Belle Arti e del Politecnico, conosce i Issue 1

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pittori Morlotti, Treccani, Crippa, Trevisani, Peverelli, Cavaliere, Emilio Tadini. Gli anni Cinquanta contano molto per Fo. Lasciata architettura ("prestare il fianco alle speculazioni edilizie non era per me"), nel '51 si propone all'attore Franco Parenti con piccoli monologhi surreali per la radio. Molti di quei pezzi, memori dei fabulatori di Porto Valtravaglia, entrano nel '52 nella raccolta Poer nano, successo radiofonico e l'anno dopo nella farsa Il dito nell'occhio, gran debutto teatrale nientemeno che al Piccolo di Milano sempre con Parenti e Giustino Durano,un testo che rompe le convenzioni della rivista e fa satira di costume. Intanto la sua formazione teatrale prosegue con qualche spettacolo di strada e nei varietà delle Sorelle Nava. Con loro recita anche Franca Rame, figlia di una famiglia di teatranti girovaghi, bellissima, bionda, alta. "Aveva fuori dal teatro le macchine di ricconi che l'aspettavano. Io non ero nessuno, ero uno spilungone tutto orecchie, intimidito dalla sua bellezza e dunque casto. Allora un giorno lei mi prese dalle spalle, mi mise contro un muro e mi baciò. Lì iniziò tutto". Si sposano nel '54, l'anno di Sani da legare, seconda commedia di Fo, sull'Italia dei conflitti politici, e insieme vanno a Roma, dove nel '55 nasce il figlio Jacopo, per tentare la strada del cinema: ma Lo svitato di Carlo Lizzani resterà l'unico suo film, più alcune sceneggiature, tra cui Rosso e nero,Souvenir d'Italie, Rascel fifì.

È Franca a spingere per il ritorno al teatro e a Milano dove nel '60 nasce la compagnia Fo-Rame: dalle farse (Ladri, manichini e donne nude), Dario-autore passa alle commedie satiriche ispirate alla tradizione dei comici dell'Arte: Gli arcangeli non giocano a flipper (1959), Chi ruba un piede è fortunato in amore (1961), Isabella, tre caravelle e un cacciaballe (1963), tutte campioni di incassi, anche perchè il Darioattore si rivela un talento. "In realtà ero un parvenu, senza diplomi. Franca è stata la mia maestra che mi ha tolto gli impacci, la convenzione, le paure". Inventa una maschera, quella dello svitato, del clown che sarà protagonista anche dei lavori successivi. È grazie a questi successi che la Rai 'democristiana' di Ettore Bernabei, nel

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ATTUALITA' - NEWS '62 affida alla coppia di artisti Canzonissima, lo show del sabato sera abbinato alla lotteria che incolla l'Italia alla tv. Dario e Franca presentano sketch a sfondo sociale, sul malaffare e le morti bianche. I burocrati Rai reagiscono e chiedono il controllo dei testi prima della messa in onda. Dopo sette puntate FoRame sbattono la porta. Il clamore è enorme, ma la Rai calerà su di loro la saracinesca per 15 anni, una censura inaudita. Ricompariranno in tv nel '77 con Il teatro di Dario Fo, registrazioni degli spettacoli ormai applauditi in tutto il mondo (nell'89, poi, Fo venne perfino chiamato nella produzione internazionale I promessi sposi nel ruolo dell'Azzeccagarbugli).

Tornando a quel '62, la strada è segnata. Dario Fo e Franca Rame non abbandoneranno più il teatro e l'impegno politico. Nascono Settimo: ruba un po' meno (1964), La colpa è sempre del diavolo (1965); dallo studio dei canti popolari tradizionali, il disco Ci ragiono e canto del 1966, e nel '69 Ci ragiono e canto 2 con Ho visto un re, scritta con l'amico Enzo Jannacci. “In quegli anni Franca e io, capivamo che con le nostre commedie finivamo però per fare da alka seltzer ai borghesi, ridevano di loro stessi e si lavavano le coscienze. Decidemmo allora di andare fuori dai circuiti ufficiali, volevamo un altro pubblico. Era la fine degli anni Sessanta e c'era in giro una bell'aria di risveglio". Il '68 è l'addio ai teatri borghesi per le sale Arci e le case del popolo. Fonda il gruppo Nuova Scena, poi nel '70 il Collettivo La Comune, con cui nel '74 occupa la Palazzina Liberty a Milano che diventerà un centro della controinformazione politica di quegli anni. La pietra miliare, artisticamente parlando, è Mistero Buffo, il cui primo abbozzo si vede nel '69 in un teatro di La Spezia, che avrà diverse stesure (Dario recitava, Franca trascriveva e correggeva), l'ultima nell'aprile 2016: monologo in grammelot, dove Fo rielabora come non si è mai visto prima, fantasticamente, antiche giullarate, testi popolari e vangeli apocrifi attirando le ire del Vaticano. È un successo planetario. Intanto la contestazione e la stagione delle stragi, lo convincono che il teatro deve essere specchio di quello che succede nel paese: Morte accidentale di un anarchico Issue 1

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(1970), Non si paga, non si paga (1974), Pum, pum! chi è? la polizia! (1972), Il Fanfani rapito (1975) cambiano di sera in sera sulla cronaca.

Fo rompe con il Pci, si avvicina alla sinistra exraparlamentare, con Franca fonda “Soccorso Rosso” per sostenere detenuti politici: Pietro Valpreda, poi gli ex di Lotta Continua, Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, accusati dell'omicidio Calabresi dal pentito Leonardo Marino, oggetto di satira nel '98 in Marino libero! Marino è innocente!. Sono anni 'pieni'. Di "casini, dolori, violenze, sgombri, bombe nei teatri, la casa incendiata, nessuno che voleva più affittarcene a Milano, 40 processi. Noi mandavano sempre il copione per il visto di censura, ma era la pantomina a farli arrabbiare. Capitava che mimando un personaggio io lo trasformassi in un Andreotti. In una tournée raccoglievo anche 260 denunce".

Nel '73 l'arresto di Fo a Sassari per resistenza a pubblico ufficiale durante la replica di Guerra di popolo in Cile fa clamore, ma ancora di più il rapimento e lo stupro a Franca Rame per opera dei fascisti ma, come verrà fuori, con la connivenza di organi dello Stato. L'orribile violenza non li zittisce. Per Fo si aprono anche le porte della Scala che nel '78 produce tra mille polemiche il suo Histoire du soldat da Stravinskij, prima di una lunga serie di regie liriche. Piovono inviti dall'estero e ottiene la solidarietà perfino di Arthur Miller e Martin Scorsese quando nell'80 gli Usa gli negano il visto. La celebrità mondiale culmina nel '97 col Nobel per la Letteratura (già nel '75 era entrato nella lista), ma rinfocola vecchie diatribe sul suo passato di repubblichino di Salò. “Non l'ho mai negato – spiegherà -. Mi sono arruolato volontario per non destare sospetti sull'attività antifascista di mio padre”. Dopo il '95, quando un ictus rischia di renderlo cieco, Fo rallenta l'attività teatrale (ma pure realizza alcuni cult: Lu santo jullare Francesco nel 1999, Ubu rois, Ubu bas e L'Anomalo Bicefalo negli anni Duemila, sulle vicende giudiziarie di Berlusconi) per quella letteraria e pittorica(...) www.repubblica.it

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Podismo. Strepitoso successo del 7° Memorial Podistico Salvo D’Acquisto. Grandi numeri per il 7^ Memorial Podistico Salvo D’Acquisto che ha portato (domenica 25 settembre) sotto l’arco di partenza PEGASO/TecnicaSport oltre 1000 atleti provenienti da tutta Italia. A trionfare, tra gli uomini è stato BIbi Hamad (ASD Universitas Palermo) che ha chiuso i 10 Km in 31’51”. Tra le Donne ottima prestazione di Barbara Bennici (ASD Fiamma Rossa Palermo) con il crono di 38’41”. Una chicca tra le tante novità di successo della manifestazione è stata il corner intitolato “Il Salotto di Salvo D’Acquisto” un salotto mediatico dove sullo sfondo della cronaca sportiva condotta dal bravissimo Mimmo Piombo si intersecavano momenti di racconti dei partner e delle personalità ospiti nel salotto coordinato dalla dinamica Tiziana Zappulla e diretto da Feel Rouge Tv in diretta televisiva streaming.

Il primo ospite del talk show “Salotto Salvo D’Acquisto” tanto gradito quanto rappresentativo per la città di Palermo è stato il Sindaco Prof. Leoluca Orlando, di seguito la Presidente 4 Commissione Igiene e sanità Giusy Scafidi, Filoramo Rosario dell’ACSI SICILIA OCCIDENTALE, Prof. Antony De Lisi Docente Università PEGASO, Responsabili della cantina Vini Tola, Vini Costantino, Gustosita Lounge bar Restaurant, Conte Of Florence , il grande Maestro Giorgio Ravazzolo ed ancora l'importante l’intervento dell’Avv. Salvatore Sansone Direttore Centro Studi Salvo D’Acquisto nel quale si evidenziava l'intenso significato sociale e collaborativo del “Memorial Podistico Salvo D’Acquisto”.

Il successo di odierno ci da tanto entusiasmo per crescere ancora di più nel futuro, oggi i sacrifici dello STAFF organizzatore sono stati ripagati dai tanti complimenti ricevuti dagli atleti, dichiara Peppino Terenzio il coordinatore principe dell’evento “Memorial Podistico Salvo D’Acquisto”, condiviso dal presidente dell’ ASD Universitas Palermo Ino Gagliardi.

Un'altra novità è stata vissuta sul podio tra i vincitori della Gara podistica ambita dagli atleti siciliani grazie alla presenza di tantissimi premi firmati dalle più importanti aziende siciliane e non come i quadri del Maestro Giorgio Ravazzolo, pregiati piatti in ceramica personalizzati, Coupon omaggio cena offerto dal “BIOSSERIE” Restaurant Pizza , la statuetta atleta offerta dalla 4 commissione sanità comune di Palermo, caciotte di formaggio della ditta “IL PASCOLO VERDE”, vino offerto da “KM ON LINE”, vodka Absolut, confezioni di cioccolatini, Bottiglia di Moscato di “Terre di Bruca”, Coupon Soggiorni offerti da TEAM S.P.A Ipervacanze. Come Tutte le grandi gare sportive ufficiali, anche i vincitori del 7^ “Memorial Podistico Savo D’Acquisto” hanno brindato con Champagne della Maison Mumm. Un momento di grande entusiasmo e carica emotiva è stato inciso sul palco durante il

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sorteggio estratto dalla vincitrice assoluta della gara Barbara Bennici , i cinque fortunati estratti hanno ricevuto quadri creati dal Maestro Giorgio Ravazzolo e capi della pregiatissima azienda “Conte of Florence”.

Si ringraziano i volontari della ANC e Le Aquile Palermo insieme allo Staff CESD/Universitas Palermo che hanno permesso un servizio di sicurezza e logistico eccellente visto il gran numero di partecipanti e massa di presenze attorno alla Piazza Mordini divenuta piccola per il forte numero dei partecipanti, nonostante ciò l’organizzazione ha saputo assicurarei servizi essenziali come i rifornimenti d'acqua durante e dopo la gara e l'oramai mitico ristoro finale unico in Sicilia dedicato allo street food siciliano per tutti gli oltre 1000 atleti e visitatori. Momenti di pura emozione prima della partenza grazie alla Fanfara dei Carabinieri che sulle note dell’Inno di Mameli è riuscita ad innalzare ancora di più l’adrenalina agonistica dei partecipanti, regalando anche al pubblico assiepato lungo viale della Libertà grande gioia e coinvolgimento.

La gara valida come Prova del Gran Prix Fidal di corsa su strada e Prova Challenger del Circuito BioRace ha assegnato i titoli e relative maglie di Campione regionale di specialità individuale e di società ecco i vincitori : DONNE: SF 35 Sebastiana Bono (Podistica Messina), SF40 Laura Speziale (Sport Nuovi Eventi Sicilia), SF45 Tatiana Betta (Podistica Messina), SF50 Lucia Calafiore (ASD Pol. Placeolum), Elena Plantera (SAL Catania), Maria Clara Minagra (Fiamma Rossa Palermo), SF65 Rosaria Lanza (Atletica Lentini). UOMINI: SM35 Bibi Hamad (ASD Universitas Palermo), SM40 Salvatore Geraci(ASD Barrafranca Running), SM45 Alberto Fieramosca (ASD Marathon Club Sciacca), SM50 Carlo Filiberto (ASD Universitas Palermo), SM55 Angelo Falletta (ASD Fiamma Rossa Palermo), SM60 Giovanni Tavano (ASD Marathon Club Taormina), SM65 Vincenzo Montalto (ASD Marathon Monreale), SM70 Antonino Russo (Pol. Atl. Bagheria), SM75 Badagliacca Giovanni (ASD Marathon Monreale), SM80 Sebastiano Caldarella (ASD Marathon Club Avola). SOCIETA’ FEMMINILI: 1) ASD Podistica Messina, 2)ASD Sport Nuovi Eventi Sicilia, 3)ASD Atletica Sicilia. SOCIETA’ MASCHILI: 1)ASD Universitas Palermo, 2)ASD Podistica Messina, 3)ASD Trinacria Palermo.

Un ringraziamento particolare ai partner che hanno creduto e puntato al successo dell’ evento sportivo palermitano come PEGASO Università Telematica- TV New YorkEXTROART- ENTE BILATERALE PROVINCIALE TERZIARIO PALERMO – KM 0N LINE E COMMERCE – IL PASCOLO VERDE SRL Alimentari- Bar Manhattan di Palermo- Biosserie Restaurant Pizza- Gustosita Lounge bar- Visual Ottica- Team Vacanze S.P.A.- Mare in tavola di Sanclemente C.- Gomme MICHELIN- Dr.ssa. Anna Lo Presti- Maestro Giorgio Ravazzolo- KARHU- TECNICASPORT- LA FARMACIA di Menni G.- Pane & Caffè- ACSI Sicilia Occidentale- Maratona di Sicilia- Acqua La Fonte Sabrinella - Comune di Palermo IV Commissione Igiene e sanità- Vini TOLA- NATFOOD products & services- Acqua VERAANVPC Le Aquile Palermo- ANC- Kantharos- ASFA Sicilia Onlus- ASP 6 Palermo- AVISNutri Sicilia- Lega Italiana Fibrosi Cistica- WELEDA- Conte of Florence- SUDGELSiciliaRunningMultipower- COT Ristorazione- RG distribuzioni- Nick Carter investigazioni Palermo- Latte Sole- Costantino wines- Cleaning Service Group- Gin CoTecnocasa Group- GALLO Gelati- MM Parrucchieri- AMUNI’gelati di Sicilia.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

l'aggravante per le centinaia di persone presenti alla manifestazionere.

O B B L IG H I E U R O P E I

Italia condannata: non garantisce un indennizzo equo alle vittime dei reati dolosi violenti. Secondo la Corte, infatti, gli Stati membri devono garantire alle vittime non soltanto l'accesso a un indennizzo secondo il principio di non discriminazione, ma soprattutto un livello minimo di indennizzo per qualsiasi tipologia di reato violento. (Corte di Giustizia UE, Grande Sezione, sentenza 11 ottobre 2016, causa C-601/14)

C O D IC E D E L L A S T R A D A

Troppo tempo al volante: legittima la sanzione operata dagli ispettori del lavoroo In ballo l’applicazione della norma relativa alla durata della guida di autoveicoli adibiti al trasporto di persone o cose. Il conducente è stato fermato dagli uomini dell’'Ispettorato del lavoro’, che, preso atto dei riscontri forniti da registri di servizio e dischi cronotachigrafi, lo hanno correttamente punito con un verbale.. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 2, sentenza n. 20594/16; depositata il 12 ottobre)

OCCUPAZIONE ABUSIVA

'Rave party' nel capannone abbandonato: condanna per l'organizzatore.

Evidente l'abuso compiuto per realizzare la mega festa. Sfruttata una struttura di proprietà pubblica ma affidata a privati. Esclusa, però,

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(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 43120/16; depositata il 12 ottobre)

CODICE DELLA STRADA

Multa 'congelata': sanzionato il proprietario che ha 'coperto' il conducente. Multa 'congelata': sanzionato il proprietario che ha 'coperto' il conducente.

(Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 2, sentenza n. 20477/16; depositata l'11 ottobre)

INAMMISSIBILITÀ DEL RICORSO

L'interpretazione dell'art. 360-bis codice di rito è rimessa alle Sezioni Unite. L’omessa notifica dell’inizio delle operazioni peritali è una nullità a carattere relativo e, pertanto, l’inadempimento formale deve essere eccepito nella prima istanza o difesa successiva intendendosi, per tale, anche una mera udienza di rinvio per consentire alle parti di esaminare la consulenza stessa. Stante l’introduzione degli art. 348-bis e 348-ter codice di rito l’interpretazione dell’art. 360-bis c.p.c. deve essere rimessa alle Sezioni Unite.. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 2, ordinanza interlocutoria n. 20466/16; depositata l'11 ottobre)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

Parte l’Ispettorato unico del lavoro: sostituisce INPS INAIL e M i ni s t e ro 27 settembre 2016

L’Ispettorato nazionale del lavoro, previsto dal Jobs act quale nuovo soggetto destinato a vigilare sul rispetto delle norme per il Lavoro, ha la prospettiva di aggregare le attività e le funzioni oggi svolte dal ministero del Lavoro, dall’Inps e dall’Inail. Proprio ieri il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato notizia dell’avvenuto insediamento del Consiglio di Amministrazione dell’ente, nonché del relativo collegio dei revisori. Gli organi si affiancheranno a Paolo Pennesi, già nominato direttore del nuovo ente.

Con l’ispettorato unico ci si attende che si possa ridurre il fenomeno dei controlli “doppi” ad opera prima dell’INPS e poi dell’INAIL, o del Ministero.

Il coordinamento dovrebbe insomma ottimizzare i processi, con potenziali vantaggi per le aziende in termini di gestione dei processi di verifica esterna.

Una maggior efficacia dovrebbe essere determinata anche dalla possibilità di incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati, tra cui quella dell’Agenzia delle Entrate.

Come lavorerà l’ispettorato unico del Insomma, in definitiva, meno ispezioni e l a v o ro più controlli telematici basati sull’ottimizzazione dei dati in possesso L’ispettorato unico del lavoro prenderà il dell’Amministrazione. C’è da sperare che via da un punto di vista operativo a seguito tutto parta nei tempi previsti. Vi terremo della firma di una convenzione con il aggiornati. Ministero. http://business.laleggepertutti.it L’ispettorato userà il personale e le strutture del Ministero, della direzione ispettiva, in particolare, fino alla completa soppressione della direzione e alla sostituzione della stessa con le strutture operative appunto dell’ispettorato unico. Sin qui un maquillage istituzionale. Ma il vero punto di svolta del nuovo organismo dovrebbe essere la riunione in un unico ente di tutte le funzioni di controllo precedentemente “spalmate” tra ministero, INPS e INAIL. Nessuna variazione tuttavia per il personale di questi due enti, che dovrebbe restare in servizio presso l’ente di appartenenza fino alla pensione. Riduzione

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Il mondo della Tecnologia

P c, m e rca t o g l ob a l e a ncora i n ca l o Gartner, declino per ottavo trimestre consecutivo.

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Cala ancora il mercato globale dei personal computer: secondo i dati della società Gartner nel terzo trimestre del 2016 sono stati consegnati complessivamente quasi 69 milioni di pc, il 5,7% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Si tratta, spiegano gli analisti, dell'ottavo trimestre consecutivo col segno meno, il periodo di declino più lungo nella storia dell'industria dei pc. In questa direzione vanno anche i dati della società Idc, secondo la quale nel terzo trimestre sono stati venduti 68 milioni di pezzi, il 3,9% in meno rispetto all'anno prima. Secondo gli analisti di Gartner i fattori principali di questo declino sono due: l'estensione della durata di vita di un pc, anche a fronte della proliferazione di dispositivi informatici (dagli smartphone ai tablet), e la domanda debole nei mercati emergenti.

"non sono più una priorità per la maggior parte dei consumatori, che non sentono la necessità di rinnovare i propri pc con la stessa frequenza di un tempo. Alcuni potrebbero decidere di non comprare mai più un pc nuovo". Nella top 5 dei principali venditori per Gartner c'è in testa Lenovo (20,9% del mercato nel terzo trimestre 2016), seguito a stretto giro da HP (20,4%), e poi da Dell (14,7%), Asus (7,8%) e Apple (7,2%). L'azienda di Cupertino, secondo indiscrezioni, sarebbe in procinto di lanciare una nuova linea di Mac, i computer della Mela. (ANSA)

I pc, spiega Mikako Kitagawa di Gartner, Page 35

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MIELE Lo scorso 23 giugno i cittadini britannici hanno deciso, con un referendum di uscire dall’Unione Europea ma agli inizi degli anni Settanta l’Inghilterra cominciò a fare i conti sul serio con l’idea di Europa unita perché, era sull’orlo del precipizio, schiacciata tra crisi petrolifera, scioperi dei minatori e terrorismo irlandese ed è in questo contesto che si ambienta una storia di amore e di letteratura e di servizi segreti. Segreti e bugie, verità difficili da sopportare e realtà diverse da quelle che appaiono. Scelte obbligate dal caso o dalla necessità e strade intraprese volutamente o meno, ma da cui è molto difficile poter tornare indietro. Ne sa qualcosa Serena Frome, la protagonista del romanzo di Ian McEwan, Miele, pubblicato in Italia da Einaudi - 2012 nella collana Supercoralli. Ian McEwan, grande scrittore inglese, dà ai suoi protagonisti pressappoco l’età che poteva avere lui allora, e li fa muovere tra Londra, il bordo orientale dell’isola e le romantiche spiagge di Brighton. Gradualmente si chiarisce che sono due, questi protagonisti, una giovane donna, di cui utilizza la voce narrante e un giovane uomo, una spia e uno scrittore, entrambi, ognuno a proprio modo, apprendisti. Serena è una ragazza borghese, romantica e sognatrice, a tratti ingenua e goffa, "cresciuta in una graziosa cittadina dell'Inghilterra orientale" dove suo padre è un vescovo anglicano. Ha dovuto studiare matematica e non letteratura - come invece avrebbe voluto - per rispettare le decisioni dei genitori, ma la sua passione continuerà a coltivarla leggendo molto e scrivendo per una rivista studentesca su Solženicyn eKoestler. La aiuterà il suo professore di Storia, Tony Cunning, un uomo sposato e molto più grande di lei, il suo pigmalione, "l'inizio delle sue bugie", che prima di abbandonarla definitivamente la porterà a Londra e le troverà un incarico niente meno che all'MI5, l'Agenzia per la sicurezza ed il controspionaggio britannico.

In quell'ambiente maschilista e tradizionalista, diventerà partecipe dell'operazione "Miele" con cui l'agenzia intende finanziare segretamente i lavori di alcuni scrittori ed intellettuali purché sembrino dei possibili anticomunisti. Si imbatterà in Tom Haley, un giovane scrittore di cui si innamorerà, prima che di lui, delle sue storie, dando inizio ad una relazione intensa ed appassionata, fingendo di essere quello che non è. Una spy story decisamente atipica e surreale, ricca di ironia e di colpi di scena, che coinvolge e ci confonde, ricca di menzogne ed ambiguità, ma anche di cultura e di amore, mescolate abilmente tra realtà e fantasia, con un finale che sorprende e commuove. Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che, incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana.

M A PO I . . . Hai voglia se voglio ogni tanto. Ed anche in passato ho voluto (lo dimostra ad esempio lo slogan-mascotte che inventai – “Volley, sempre volley, fortissimamente volley” – per il mio liceo, il Classico “Vittorio Alfieri”, e più precisamente per la sua squadra

di pallavolo). Ma poi nonostante i miei tentativi di costituirmi brillantemente pubblicitario di successo o schiacciatore famoso, son finito calciatore sconosciuto nella Pol. dil. Casteltodino – ad affrontare da terzino avversari scorretti che non sono di certo (para)stinchi di santo.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

S p a g h et t i c o n g em b er i e p es t o

In questo numero vi proponiamo un primo piatto di ispirazione ligure con due degli ingredienti tipici di questa regione: gamberi e pesto genovese. E’ un piatto semplice da preparare e dal gusto irresistibile.

Ingredienti • • • • • • • •

320gr di spaghetti 300gr di pomodorini 300gr di gamberi 100gr di pesto genovese 1 spicchio di aglio Sale Pepe Olio di oliva

Preparazione

Dopo aver lavato e tagliato in quattro spicchi i pomodorini, mettete a soffriggere uno spicchio d’aglio intero, in una padella ampia, con olio d’oliva. Non appena sarà dorato aggiungete i pomodorini e lasciate rosolare per qualche minuto, poi aggiungete il gambero sgusciato, sale e pepe. Lasciate cuocere per 5 minuti. Nel frattempo cuocete la pasta in acqua salata e scolate al dente. Versatela in padella insieme al condimento precedentemente preparato e aggiungete il pesto. Fate saltare per un minuto. Per mantecare al meglio è possibile usare qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, in modo da favorire l’amalgama degli ingredienti. A cottura terminata mettete nel piatto e aggiungete una spolverata di pepe. Potete decorare con qualche foglia di basilico fresco

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Effetto....gusto..

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Indicazione Geografica Tipica

Uve impiegate: Chardonnay 100%, proveniente da vigneti allevati a spalliera a bassa resa. Resa per ettaro: 40 q.li. Vendemmia: 7 - 8 agosto. Imbottigliamento: unico lotto. FERMENTAZIONE Metodo: Temperatura controllata, in serbatoi di acciaio inox fino a 4 gradi Babo, completa poi la fermentazione in barriques nuove di quercia francese di tipo Allier. Temperatura: 18° - 20° C. - Durata: 10 - 12 giorni. Affinamento in barrique: per 5 mesi circa. Malolattica: no. Capacità di invecchiamento: si apprezza l’evoluzione nei successivi 2 anni. CARATTERISTICHE TECNICHE pH: 3,80 Alcol: 13,74% - Acidità: totale: 4,70 - volatile: 0,38 S02 (mg/lt.) totale: 120 - libera: 20 CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Colore giallo paglierino carico. Profumo ampio e intenso. Sapore deciso, pulito, raffinato con buona persistenza. ABBINAMENTI: Da bere a 10° - 12° C. con piatti importanti a base di pesce, crostacei e salumi delicati.

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"Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura!” Salvo D'Acquisto

Ottobre 2016 • Anno X 15 ottobre 2016

• Numero 109

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

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