Effettotre – n 104 maggio 2016

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MAGGIO 201 6 • ANNO X • N UMERO 1 04

L ' U n i v e r s i t a s Me r c a t o r u m g u a rd a a l f u t u ro d i g i t a l e

EffettoTre è consultabile anche on line www.cesd.onlus.com Per un'informazione in tempo reale


E f f e t t o T re L'Universitas Mercatorum guarda al futuro digitale Inaugurati nuovi corsi di laurea nell'università telematica controllata da Pegaso. Obiettivo: formare competenze necessarie per le start-up Un corso di laurea in scienze del turismo e due corsi di economia aziendale, magistrale e specialistico: è l'"antipasto" dell’ambizioso programma formativo con cui è stato presentato a Roma il nuovo corso dell’Universitas Mercatorum, l’università telematica costituita nel 2006 dall’Unioncamere che da pochi mesi è passata sotto il controllo dell’Università telematica Pegaso, fondata e presieduta da Danilo Iervolino, con l’Unioncamere ancora azionista ma di minoranza: “La chiave della vostra sfida è che la didattica universitaria deve cambiare, avvicinando molto di più di quanto sia finora accaduto nel nostro Paese lo studente con il mondo delle imprese”, spiega il Rettore della Mercatorum, Giovanni Cannata, già Rettore della Statale del Molise: “È un approccio learn ad act, apprendi e fai, che offre un’ opportunità significativa per lo sviluppo della cultura

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della formazione ai problemi dell’impresa nei territori”. I programmi dell’Universitas sono ambiziosi, ha aggiunto Cannata parlando nel salone ottocentesco della nuova sede romana dell’Ateneo, in piazza Mattei: “In futuro ci dedicheremo anche, e con determinazione, a formare le competenze necessarie per le start-up, un fenomeno molto rilevante che richiede formazione specifica, per aiutare sia le nuove imprese sia le professioni che cooperano con esse ad acquisire sempre maggiore consapevolezza del loro ruolo e delle opportunità”. “L'Universitas Mercatorum è la prima università pubblico-privata italiana”, sintetizza il presidente Iervolino. “Azionista di riferimento è l’Università telematica Pegaso che proviene da 10 anni di successi e che oggi, con i suoi 30mila studenti, risulta essere l’università t e l e m a t i ca pi ù grande d’Europa.

Anno X - n.ro 104

Co.Bo.Di. Maggio 2016 Riassumendo Pag. 1 - L'Universitas Mercatorum guarda al futuro digitale Pag. 3 - ARMA Pag. 16 - Rappresentanza Pag. 19 - Attualità news Pag. 28 - Cesd Pag. 29 - Altre Rubriche

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Insieme a Unioncamere, Pegaso ha rilanciato l’Universitas Mercatorum con l’obiettivo di formare i giovani nelle professioni 2.0 e quello di formare giovani imprenditori che possano sviluppare delle start up vincenti. Ci auguriamo che i futuri Larry Pages Zuckerberg possano provenire proprio dall’Italia, e dalle file dei nostri studenti”.

Roma, tra i più convinti sostenitori del progetto Mercatorum fin dall’inizio.

“Anche questo è long-life learning”, aggiunge Iervolino, “cioè l’attitudine, ormai irrinunciabile, anon considerare mai definitive ed esaurite le proprie competenze, come l’era digitale impone ormai a tutti di fare”. . In una sala gremita e con in prima fila “Una sfida cruciale per noi, ma per l’intero personalità di spicco – dal presidente sistema Paese”, aggiunge il direttore emerito del Senato Renato Schifani scientifico dell’Universitas Mercatorum all’attuale vicepresidente Maurizio Francesco Fimmanò, “è anche questa di Gasparri, da Antonio Catricalà già sfatare un luogo comune secondo il quale è presidente dell’Antitrust ad Adriano normale, e in fondo giusto, che gli imGiannola, presidente dello Svimez – il prenditori anche di successo siano promotore de l nuovo corso della ignoranti, siano dei ciucci. Mercatorum, Danilo Iervolino, dà fuoco alle polveri: “Quando mi chiedono se Non deve essere così, non può più essere l’innovazione tecnologica ha creato più o così, ammesso che in passato sia stato meno posti di lavoro di quanti ne abbia possibile”. distrutti, io rispondo senza esitazione che ne ha distrutti molti di più, perché molti Tra i tanti saluti istituzionali – e una lavoratori, moltissimi in Italia, sono stati benedizione solenne impartita dal vescovo spinti fuori dal mondo del lavoro dalla loro – un intervento toccante, quello della incompetenza. giornalista Rai Laura Santarelli, grande esperta del linguaggio dei sordi: a Senza una formazione calibrata sulle sottolineare come i corsi della Mercatorum nuove specializzazionie sulle nuove saranno i primi in Italia ad essere proposti dinamiche del sistema basate sulla anche interamente tradotti appunto nel tecnologia questo trend non si potrà sistema di simboli gestuali che permette invertire”. anche ai non udenti profondi di E questo vale per i giovani ma anche, e comprendere le parole del docente. C’è forse a maggior ragione, per chi nel mondo oggi un’unica università per sordi, negli del lavoro c’è già e deve riconvertirsi, Stati Uniti, che naturalmente rappresenta aggiornare le proprie competenze, proprio un sogno irraggiungibile per la maggior per non sganciarsi dall’evoluzione parte di coloro che, dall’Italia come da professionale: “Con questo criterio”, ha qualunque altro Paese, sognano di potervisi ricordato Iervolino, “siamo diventati iscrivere. Oggi, per la prima volta, c’è l’università del sistema dell’Forze un’alternativa concreta, in Italia, dell’ordine, laureando diecimila tra infinitamente più accessibile. carabinieri, uomini della Polizia e della Guardia di finanza; come anche del www.panorama.it sindacato, grazie alle convenzioni con Cisl, Uil, Cisal, ed anche questa nostra vocazione ci ha avvicinati a Unioncamere nell’avventura della Mercatorum”. Perché una delle scommesse dell’Ateneo costituito dalle Camere di commercio italiane ed oggi passato nell’orbita Pegaso, “era anche quello di permettere ai tanti imprenditori che iniziano il percorso di laurea e lo interrompono a metà, soverchiati dagli impegni in azienda, di completarlo”, spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di

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Palermo, Teatro al Massimo: Unipegaso un d e ce nna l e t ra g i ov a ni e b ors e d i s t ud i o d e d i ca t e a Sa l v o D ’ a cq ui s t o

Prometteva di essere una vera e propria festa dedicata ai giovani e lo è stata in pieno, con tanto di amarcord per gli albori di una realtà che di passi ne ha fatti da gigante. Il primo decennale dell’Università Telematica Pegaso è stata, infatti, l’occasione giusta per raccontare a quanti non avevano contezza di quale realtà fosse, la storia di un’impresa culturale digitale che forma 30mila persone all’anno. Presente in Sicilia con una sede in ogni provincia, si tratta di un Ateneo telematico, costruito sui più moderni ed efficaci standard tecnologici in ambito elearning. Tanto per capirci, ha 58 sedi d’esame in tutt’Italia, 500 ECP, circa 1.000 dipendenti, tra collaboratori e stakeholders, e un’offerta formativa che si compone di 9 corsi di laurea e oltre 100 corsi specifici di perfezionamento, post diploma e laurea. A condividere con i presenti un momento memorabile per la storia di questa Università è stato Danilo Iervolino, il più giovane presidente di un’università, insieme a Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d’esame Unipegaso e Presidente dell’Unicesd. Entrambi moderati con la sua proverbiale capacitò di stimolare riflessioni e pensieri, il giornalista Francesco Panasci. «La giornata odierna – ha detto Iervolino – non vuole essere un momento auto celebrativo, ma un’opportunità per raccontare cosa è diventata la Pegaso in questi primi dieci anni di vita. Da sempre invitiamo i nostri ragazzi a non omologarsi, ma ad avere il coraggio di fare ciò che vogliono. Nulla è impossibile e la nostra storia lo dice. I cambiamenti che abbiamo portato in questi dieci anni in Sicilia, però, li dobbiamo anche a Calogero Di Carlo, che ha creduto in questo percorso determinando un corso felice e proficuo». E di desideri sembra che in tanti ne abbiamo esauditi proprio in questa giornata. «Oggi si è sicuramente realizzato uno dei miei sogni – ha sottolineato Di Carlo – che era quello di riempire un teatro con ragazzi di tutta la Sicilia. Domani, però, si apre un nuovo corso per noi, che richiede un impiego di forze da parte di tutti.

Ci sono tanti ragazzi che ci seguono, ma anche un corpo docenti unico. Abbiamo creato relazioni con le forze politiche e il territorio, formando figure che hanno avuto grande successo nella vita. Crediamo che si possa fare e dare ancora tanto a questa regione». Page 3

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO E a credere da sempre che questo sia un progetto vincente, è anche l’avv. Salvatore Sansone, direttore del CESD, per il quale Pegaso è un progetto straordinario. «La nostra realtà si occupa di promozione dei valori più belli e sani della società, di quella legalità che passa attraverso la voglia di formarsi. In via Principe di Belmonte ci è stato assegnato un bene confiscato alla mafia e vi abbiamo creato un museo dedicato all’Arma dei Carabinieri. Oggi riceviamo due borse di studio alla memoria di Salvo D’Acquisto e Vito Ievolella, che ci fanno credere che la strada intrapresa sia quella giusta». Inevitabile e significativa, in tale contesto, la presenza di Lucia Ievolella, la figlia del maresciallo ucciso dalla mafia il 10 settembre del 1981. Allora aveva 20 anni. «Mio padre ci ha sempre insegnato il valore dello studio, in quanto capace di rendere liberi grazie alla conoscenza. Io avevo 20 anni quando venne ucciso, e ricordo tutto. Il suo era il temperamento di una persona molto determinata, che faceva delle scelte e le portava avanti sino in fondo. Una persona semplice, animata da quei valori genuini che stanno alla base della società civile». Quindici in tutto le borse di studio che la Pegaso ha consegnato oggi ad altrettanti istituti scolastici superiori di Palermo e provincia per delle lauree triennali con Unipegaso, dedicate alla memoria di Salvo D’Acquisto, del maresciallo Vito Ievolella e di Antonio e Angelo Iervolino. Un importante impegno che si concretizza grazie alla collaborazione dell’Università Telematica Pegaso con il Centro studi “Salvo D’Acquisto” e l’Unicesd. Durante l’evento è stata, poi, lanciata l’iniziativa, dal titolo Pegaso Celebration, che vedrà un’area dell’Ateneo dedicata all’attivazione di buone prassi e di percorsi che facilitino le pari opportunità e valorizzino i giovani talenti e le “buone” idee. Si vuole, infatti, progettare, insieme a ogni scuola, un percorso per il prossimo anno scolastico, che porti gli studenti a proporre un’idea imprenditoriale, la migliore delle quali sarà premiata con il finanziamento di una startup. A partecipare al primo decennale della Pegaso è stata anche la campionessa di equitazione, la giovanisssima e dolcissima Emilia Bignardelli, per la cui bravura e semplicità la Pegaso ha voluto sponsorizzarla, dandole modo di credere ancora di più nelle sue capacità. Presente anche Raffaele Bonanni, il quale ha sottlineato l’importanza di girare il mondo per fare i dovuti confronti. «Si, andare fuori, per poi tornare più preparati e decisi che mai». Per una conclusione degna di nota, così come meritava questo evento, non poteva mancare un ricco parterre di artisti: il giocoliere Mario Barnaba, ma anche Ernesto Maria Ponte con la sua pungente e “sempre verde” ironia. All’Aeolian Vocal, ensemble corale composto da 30 giovani artiste, diretto da Monica Faja, è poi spettato il compito di introdurre la parte musicale che, dopo la propria emozionante esibizione, ha dato il là a Diaria Biancardi e Massimiliano Cusumano, capaci come sempre di incantare il pubblico in sala e chiudere con classe una giornata celebrativa veramente unica.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO alcuni momenti della giornata. Visita gallery su Facebook

LA COPPA DEI CAMPIONI

"Al Presidente dell'Università Telematica Pegaso Dr Danilo Iervolino Sono già 10 anni ma è solo l'inizio....

Una grande Università per un grande Presidente. Il Più giovane del mondo".

Prof. Calogero Di Carlo

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CATANIA

Università Pegaso - Presentazione del libro " M a l e Ca pi t a l e "

"Male Capitale - la misera ricchezza del clan dei Casalesi", il libro dossier sui beni confiscati al clan dei Casalesi, è stato il protagonista indiscusso dell'incontro che si è svolto il 13 maggio. Presente Catello Maresca, autore del libro e PM della DDA di Napoli, che dedica il librodossier “a tutte le persone che amano la nostra terra, a quelli che non scappano alla ricerca di posti migliori, a quelli che si ostinano a restare per renderla più bella”. Catello Maresca, insieme agli altri magistrati del pool anticamorra di Napoli, ha coordinato le indagini che hanno portato alla cattura del superlatitante Michele Zagaria.

Il libro, edito da Giapeto, è arricchito da una serie di straordinarie fotografie di Nicola Baldieri, raffiguranti in modo emblematico e dissacrante la realtà drammatica e complessa rappresentata. All’evento, oltre all'autore sno intervenuti: Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Nazionale Antimafia "Antonino Caponnetto"; Stefania Cacciola, vice presidente dell'Unione Nazionale Magistrati Onorari. Il dibattito è stato moderato dall'avv. Mario Savio Grasso.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 1 2 m a ggi o 2 0 1 6

TRAPANI

i na ug ura z i one s e d e e s a m i Si è svolta, nel più prestigioso palazzo della nobiltà trapanese “Palazzo Platamone”, la cerimonia di inaugurazione di una delle più importanti Università telematiche italiane. All’evento erano presenti le massime autorità civili e militari locali. Dopo il saluto del Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco e del responsabile della sede di Trapani Dott. Simone Trapani sono stati molto apprezzati i saluti e gli auguri dì sua eccellenza il Vescovo Pietro Maria Fragnelli, dell’Onorevole Nino Oddo Deputato Regionale e del Dirigente scolastico Filippo de Vincenzi. Nel corso dell’evento si è svolto un breve incontro dal tema “Cultura e (il)Legalità – Evoluzione del mondo digitale“ al quale hanno preso parte il Presidente della Pegaso Danilo Iervolino, il responsabile nazionale delle sedi Pegaso Prof. Calogero di Carlo , l’ex segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, docente Unipegaso e il Dott. Piero Grillo Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, il tutto coordinato e moderato da Francesco Panasci noto giornalista. Molto interesse ha suscitato tra tutti i presenti l’intervento del Presidente Danilo Iervolino che, dopo aver parlato dei progetti dell’ateneo da lui presieduto, ha offerto la prestigiosa sede di Trapani proponendola come uno spazio vivo, aperto al servizio del territorio e della cittadinanza per creare sviluppo ed emancipazione culturale attraverso la divulgazione dei valori dell’Antimafia, della Giustizia e della sicurezza legale promuovendovi e organizzando incontri, dibattiti, manifestazioni, corsi formativi, seminari ecc.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 30 Aprile 2016

A Palermo Ecu Creative Lab, la sfida anticrisi dell’imprenditore Francesco Panascii

Si chiama Ecu Creative Lab ed è l’ultima scommessa dell’imprenditore palermitano Francesco Panasci che ha investito oltre 500mila euro per riqualificare un locale in un’area marginale seppur poco distante dal centro di Palermo. Una iniziativa nell’ambito del ventennale di Panastudio, il gruppo editoriale fondato da Panasci che spazia dalla TV all’editoria su Internet è con i produzioni a tutto campo: da quelle cine-televisive, a quelle discografiche, dall’editoria musicale, agli eventi musicali, artistici, e didattici, oltre che alla formazione professionale e alle attività di ricerca. Ed è una iniziativa, quella di Panasci, che vuole avere un alto carattere simbolico e culturale come dimostra il tema di uno dei convegni che venerdì 29 aprile hanno preceduto l’inaugurazione dei nuovi studi: gli ospiti si sono confrontati su “Crisi economica? Linee guida per ri-scrivere un’Opera imprenditoriale”. Panasci ha colto l’occasione per dedicare un’intera giornata allo sviluppo economico, alle imprese, “alla voglia di crederci e alla Sicilia”. All’isola l’imprenditore palermitano ha dedicato Sicilia HD, progetto tecno-culturale. (...). “Un invito rivolto a tutti gli imprenditori –commenta Panasci- che, in barba ad ogni crisi esistenziale, dovranno ancora una volta dimostrare di avere “coraggio”. Il coraggio di crederci. I nostri padri, cultori della vita di strada, ci hanno insegnato che quando si cade per un qualsiasi incidente di percorso, dobbiamo trovare la forza e il coraggio di rialzarci per riprenderci, con tenacia e determinazione, il tempo e le risorse perdute”. “Riflettori accesi su cultura e turismo, per sviluppare nuove proposte imprenditoriali da presentare al governo nazionale e regionale, quest’ultimo se vorrà lavorare per il bene della Sicilia e con cadenza semestrale- aggiunge Panasci – per sconfiggere sette anni di crisi che hanno visto la morte di troppe imprese, attraverso uno strategic management” utilizzando gli applicativi e le tecniche in uso per i progetti europei. “Fondamentale- continua il presidente di Ecu Creative Lab – fornire agli imprenditori, gli strumenti per continuare a credere nella loro attività, da questo la sinergia con le parti sociali e datoriali: le associazioni di Categoria tutte, Confindustria, l’Università degli Studi, gli Istituti di Credito e gli esperti di economia e sviluppo e di imprenditori di successo con l’obiettivo di redigere semestralmente un documento programmatico e di indirizzo da presentare alle istituzioni per un efficace supporto alle imprese del territorio”, conclude Francesco Panasci

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 29 aprile 2016

G i a rd i ni

La cul t ura d e l l a m e d i a z i one

e l a m e d i a z i one com e cul t ura

"Felice esordio nel settore convegnistico per la nuova Pro Loco di Giardini Naxos, che alcune sere

addietro, nei locali della Biblioteca Comunale della cittadina turistica, ha tenuto un interessante incontro sul tema “La cultura della mediazione e la mediazione come cultura: verso un metodo alternativo di gestione dei conflitti”. «E’ stata un’occasione di confronto e dialogo – dichiara soddisfatto il presidente del sodalizio Giuseppe Carmeni – che segna la nascita di un rapporto di collaborazione tra la nostra associazione e l’Università Telematica “Pegaso”, finalizzato ad investire nella formazione di qualità, convinti che essa rappresenti la leva più importante per lo sviluppo di un territorio e del suo tessuto sociale». All’introduzione del presidente Carmeni hanno fatto seguito i saluti dei presidenti regionale e provinciale dell’U.N.P.L.I. (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), rispettivamente Nino La Spina e Santi Gentile, e della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Giardini Naxos, Maria Concetta D’Amico. La parola è passata, quindi, ai relatori ufficiali, a cominciare dal dott. Salvatore Coniglio, dello Studio “EPC Management Progettazione Europea” nonché dirigente della Pro Loco naxiota, il quale si è particolarmente soffermato sul tema della mediazione culturale e sulle relative opportunità di accesso ai finanziamenti comunitari a gestione diretta (come “Erasmus Plus” ed “Europa per i Cittadini”) ed a favore delle istituzioni scolastiche e degli enti pubblici per il raggiungimento degli obiettivi di integrazione ed inclusione sociale. Il dott. Salvo Coco, responsabile Comunicazione del Coordinamento Rete “Olympo” dell’Università Telematica “Pegaso”, ha invece illustrato l’offerta formativa dell’innovativo ateneo “online” e la particolare metodologia didattica, che consente di poter studiare comodamente e liberamente a casa davanti al proprio pc, spostandosi solo per andare sostenere gli esami in una delle tante sedi di “Pegaso” dislocate sul territorio italiano (tra cui anche a Taormina, Acireale e Catania). L’avvocato tributarista Giuseppe Carà, che a “Pegaso” è docente di Diritto della Previdenza Sociale, si è quindi addentrato nel tema centrale del convegno, ossia la mediazione ed il ruolo che la stessa assume all’interno del sistema socioeconomico, migliorandone le relazioni attraverso un diverso modo di approccio a situazioni problematiche e conflittuali, quali sono le liti civili e commerciali. La dottoressa Rosalba Cannizzaro, psicologa e consulente organizzativo, ha infine “esplorato” i diversi ambiti di applicazione della mediazione, come le questioni penali, i rapporti familiari e la scuola.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 28 aprile 2016

PulciNellaMente

consegna del Premio Iervolino a Catello Maresca Sant’Arpino Spettacoli, conferenze, dibattiti ed incontri, tutto questo è stata la sesta giornata della XVIII edizione della Rassegna Nazionale di Teatro Scuola PulciNellaMente, svoltosi a Sant’Arpino.

Nella sala convegni sita al pianto terra del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” in Piazza Umberto I si è svolta laa consegna del Premio Speciale PulciNellaMente in ricordo di Antonio e Angelo Iervolino al pubblico ministero, nonché uomo simbolo della lotta alla criminalità organizzata, Catello Maresca. Il riconoscimento in questione nasce dalla partnership fra la kermesse atellana e l’Università Telematica Pegaso, avviata lo scorso anno, in memoria del padre e del fratello di Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso, scomparsi prematuramente. Il Premio, assegnato a chi si è particolarmente distinto nella cultura e nella valorizzazione del proprio territorio, vuole ricordare l’impegno che Antonio e Angelo Iervolino hanno profuso durante tutta la loro vita per contribuire al riscatto della nostra terra, attraverso la formazione dei più giovani. La scelta, quest’anno, è ricaduta su Maresca, che oltre ad essere un servitore dello stato, è un esempio a cui le nuove generazioni possono guardare con ammirazione e sprone a fare bene e meglio.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 22 Aprile 2016

PADULA

i na ug ura z i one s e d e e s a m i ll convegno dal titolo “Cultura e Sviluppo: Prospettive per il Vallo di Diano” ha tenuto a battesimo la nuova sede d’esame dell’Università Telematica Pegaso nella Certosa di San Lorenzo a Padula. All’incontro, moderato dal direttore di Onda News, Rocco Colombo, sono intervenuti: il sindaco di Padula, Paolo Imparato; la direttrice della Certosa di San Lorenzo, Emilia Alfinito; il presidente dell’Arechi Multiservice Salerno, Donato Pica; il presidente dell’Associazione BCC di Monte di Pruno, Giuseppe Nese; il presidente di Rete Impresa, Carmine Cardinale; il presidente della Comunità montana del Vallo di Diano, Raffaele Accetta; il presidente della Fondazione Mida, Francescoantonio D’Origlia; il presidente dell’Ente Parco del Cilento e del Vallo di Diano, Tommaso Pellegrino; la responsabile del polo didattico di Padula dell’Università Telematica Pegaso, Antonella Pessolano; il rettore dell’Università Telematica Pegaso, Alessandro Bianchi; il presidente dell’Istituto nazionale dei Revisori legali, Virgilio Baresi; il consigliere regionale, Vincenzo Maraio; il presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora; il ricercatore aziendale della Fondazione nazionale dei Commercialisti, Roberto De Luca; il presidente dell’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolin e Calogero Di Carlo, responsabile nazionale sedi Pegaso. Tra le autorità: Mauro Laus, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte; Luca Cassiani, consigliere del Comune di Torino; Bruno Conca, giudice della VI Sezione Civile del Tribunale di Torino; don Luca Peyron, delegato del Vescovo per la Pastorale Universitaria Giovanile della Diocesi; Giorgio Possio, vice presidente nazionale della Piccola Industria; Mario Napoli, avvocato civilista; Davide Di Russo, vice presidente del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; il generale di brigata, Gioacchino Angeloni, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Torino; il colonnello Luigi Vinciguerra, comandante del Nucleo della Polizia Tributaria di Torino.

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Devolvi il 5 x mille all'Università Telematica Pegaso Grazie alla generosità del contributo di quanti hanno voluto devolvere il 5x1000 per il finanziamento della Ricerca Scientifica all’Università Telematica Pegaso, l’Ateneo ha potuto sostenere e promuove lo sviluppo dell’Istruzione e della Ricerca nazionale ed internazionale, anche e soprattutto attraverso lo scambio culturale tra i diversi Paesi e la collaborazione con gli Atenei di maggiore prestigio dell’area comunitaria e non.

Conferenze, convegni, pubblicazioni inedite e scambi culturali in ambito comunitario ed extracomunitario, sono la testimonianza dell’operato di un soggetto attivo e vivo nel mondo della Ricerca scientifica italiana e straniera.

Anche per l’anno in corso l'Università Telematica Pegaso rientra fra i soggetti beneficiari del 5 x mille che ciascun contribuente può destinare per il finanziamento della Ricerca Scientifica e dell’Università nella dichiarazione dei redditi sul CUD o 730 o Modello Unico persone fisiche. La procedura richiesta è molto semplice.

Per devolvere il 5x1000 all’Università Telematica Pegaso occorre semplicemente:

Compilare la scheda CUD, il modello 730 o il modello Unico; Firmare nel riquadro indicato come "Finanziamento della Ricerca scientifica e dell’Università”; Indicare nel riquadro il codice fiscale dell’Ateneo: 05411471211

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a pplicativo unicesd Presentiamo un nuovo utilissimo strumento dall'Universidas Centro Studi Salvo D'Acquisto.

messo

a

vostra

disposizione

Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso. Si tratta di un’app, nata per gli studenti che vogliono essere sempre aggiornati sui nuovi corsi di alta formazione, corsi di laurea, e certificazioni informatiche dell' Università Telematica Pegaso.

FUNZIONALITÀ:

L’App mobile UNICESD si suddivide in 2 aree principali, una pubblica ed una ad

accesso riservato. L’area pubblica offre la possibilità di controllare le nuove attività promosse dal mondo Unipegaso, con collegamenti diretti ai canali social. L’area privata consente di apprendere tutte quelle nozioni che servono ai poli didattici per guidare i propri iscritti sui percorsi universitari, modalità di svolgimento degli esami e tante altre notizie interessanti. È inoltre possibile condividere le informazioni con la propria rete network, per essere sempre aggiornati sui calendari di esami e sugli aggiornamenti normativi e degli assetti universitari.

SCARICA APP PER:

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SEDE DI PALERMO

I S CRI ZI O N I AP E RTE

Il giorno 8 ottobre 2013 è stata prodotta la comunicazione di apertura delle iscrizioni ai Master biennali per l'a.a. 2014/2015 - 2015/2016 con scadenza il 30 settembre 2014 afferente l’Accademia Forense, un’eccellenza dell’offerta formativa della nostra Università. L’unica Accademia Forense on-line partecipata da 107 docenti provenienti da 40 Università! Si tratta di Master di II livello, vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per la specializzazione e l’aggiornamento professionale nelle varie discipline giuridiche. Si compone di vari ambiti formativi di notevole interesse, sia in termini di moduli didattici, svolti da Docenti di elevata e riconosciuta professionalità (clicca il link per visionare elenco dei Docenti) http://www.accademiaforensepegaso.it/i-docenti-dell-accademia/ co on esperienza a livello internazionale, siia come strumenti e tecniche che trasmette al discente, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni ad alto valore innovativo. I Master sono destinati a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di Laurea quadriennale, Laurea di II livello (3+2) e/o del previgente ordinamento Laurea Magistrale ed in particolare a tutti i laureati “PEGASO -CESD” che durante il “quinquennio” hanno conseguito la Laurea Magistrale (Vds. Progetto Siena ecc.). Possono, altresì, iscriversi al Master coloro i quali sono iscritti all’Albo degli Avvocati, una delle professioni in continuo aggiornamento, o coloro che sono abilitati alla professione, compresi i praticanti avvocati, abilitati all’esercizio della professione forense e/o non ancora iscritti all’Ordine degli Avvocati. Il titolo che si consegue al termine del Master è: Diploma Universitario Master Biennale di II livello, con il riconoscimento di 60 CFU. Ha la durata di due anni accademici per un numero complessivo di 1500 ore. Si può inoltre usufruire del permesso dedicato al diritto allo studio per un totale di 150 ore annuali. Ebbene, La Pegaso da oggi, ci consente di diffondere tale opportunità di formazione sull’aggiornamento professionale, ad un costo pari a € 600,00 anziché € 850,00 + 50,00 perbollo. I master di specializzazione • Diritto di famiglia, dei minori e delle persone; • Diritto commerciale; • Diritto amministrativo; • Diritto e Processo Penale; • Diritto delle responsabilità civile e delle assicurazioni; • Diritto industriale e della concorrenza; • Diritto della navigazione e dei trasporti; • Diritto del lavoro; • Diritto e Processo Tributario; • Diritto dell’Unione Europea. Si avvia un progetto di ampia divulgazione dell’Accademia Forense la cui responsabilità per la ricerca ed analisi è stata affidata al Prof. Calogero Di Carlo. Per info e dettagli: calogero.dicarlo@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it 091/7654200 - 3318682197 e/o 3313661000.

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Per la formazione continua, per l’aggiornamento professionale e per chi sceglie la formazione di qualità! Page 21

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

Nuovi corsi per l'a.a. 2015/2016

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Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di

Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e

Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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ARMA

CARABINIERI TUTELA DEL LAVORO. RICOMPENSE PER L’ATTIVITÀ SVOLTA 21 aprile 2016

Ieri mattina nella sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania si è tenuta la cerimonia di premiazione del personale in servizio al locale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Il comandante dei Carabinieri Tutela del Lavoro Colonnello Marco Turchi è giunto da Roma a consegnare l’elogio scritto al Maresciallo Capo Maurizio Andriola e ai suoi collaboratori, un maresciallo, quattro brigadieri e tre appuntati per l’attività ispettiva e di polizia giudiziaria che ha consentito di denunciare all’autorità

giudiziaria ben 104 persone per reati di vario tipo: dalla truffa in danno degli enti previdenziali al caporalato, dalla somministrazione irregolare di lavoro, alle infrazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, dagli appalti illeciti al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Inoltre nel contrasto al lavoro nero ed irregolare sono stati individuati 218lavoratori in nero che hanno consentito di deferire alla autorità giudiziaria e amministrativa oltre 70 datori di lavoro, sospendere 39 attività imprenditoriali e 21 cantieri edili, nonché contestare sanzioni amministrative per €. 853 mila e ammende per 165 mila euro. L’attività ispettiva di controllo sul rispetto delle norme giuslavoristiche e di verifica delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro sta proseguendo fervida anche nel 2016, pur con le limitazioni derivanti dagli stanziamenti approvati dalla legge di bilancio. www.cataniaoggi.it

Chiaravalle C.le: è morto il luogotenente Alfredo Anselmo – lutto per l’arma dei carabinieri

24 aprile 2016

CHIARAVALLE C.LE (CZ) – Si è spento improvvisamente il comandante della Stazione dei carabinieri di Chiaravalle C.le, luogotenente Alfredo Anselmo. Il militare secondo le prime notizie rimbalzate sul web è deceduto per un problema cardiaco. Sui social la notizia, data fra i primi dal giornalista Bruno Cirillo da Cardinale, sta rimbalzando e immediatamente si stanno registrando numerosi messaggi di cordoglio.”Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana – scrive fra le altre cose sul suo profilo facebook il giornalista Francesco Page 3

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Pungitore – il luogotenente Anselmo era già stato insignito: della Medaglia militare di bronzo, d’argento e d’oro al Merito di lungo comando; della Croce d’argento e della Croce d’oro per anzianità di servizio; del Diploma di Benemerenza con medaglia a testimonianza dell’opera e dell’impegno prestati nello svolgimento delle attività connesse all’emergenza “Calabria”; della Medaglia mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare.(...) Sarebbe andato in pensione fra qualche anno. Il destino ha voluto però che non lasciasse la sua divisa con la stelletta di luogotenente alla quale è rimasto legato senza soluzione di continuità per l’intera sua esistenza. www.soveratonews.com

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ARMA

Rosarno. La villa del boss diventa Caserma dei Carabinieri 27 aprile 2016 Rosarno (Reggio Calabria). Una nuova sede per il Comando dei Carabinieri della città di Rosarno, simbolo e presidio di legalità, è quella che prenderà vita grazie ai lavori di ristrutturazione inaugurati ieri con l’apertura del cantiere. Alla cerimonia per l’avvio dei lavori e la formale consegna degli immobili alla ditta Zenit Consorzio Stabile erano presenti, oltre al Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, il Comandante Interregionale Calabria-Sicilia dei Carabinieri, Sergio Ghiselli, il Segretario generale del Comune di Rosarno, Mariella Alati e Matilde Pirrera dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il complesso immobiliare abusivo è stato confiscato alla cosca dei «Bellocco» e destinato dall’Agenzia del Demanio all’Arma dei Carabinieri di Rosarno per ospitare la nuova sede della locale Tenenza, con relativi alloggi di servizio, per cui fino ad ora lo Stato pagava un canone di affitto. Il Comune di Rosarno, con l’approvazione del progetto definitivo di recupero dei due edifici, ha attivato la Variante di Piano consentendo così di

regolarizzare anche la posizione urbanistica degli immobili. Con la formale consegna del cantiere alla ditta incaricata dei lavori si avvia la ristrutturazione dei due immobili generando da una parte risparmio per le casse dello Stato, con la chiusura di una locazione passiva e, dall’altra, rilevante impatto sociale con il ripristino della legalità e il presidio del territorio in un luogo simbolo per la lotta alla criminalità organizzata. “Questa operazione rappresenta un importante esempio di proficua collaborazione tra le Amministrazioni pubbliche che, quando si uniscono e lavorano insieme con lo stesso obiettivo, riescono a dare una risposta forte e chiara ai cittadini” ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. “Lo Stato si riappropria di luoghi sottratti alla criminalità organizzata e li utilizza per potenziare il controllo sul territorio, riuscendo al contempo a razionalizzare l’utilizzo degli spazi in uso alle amministrazioni e ad abbattere i costi delle locazioni, con un notevole risparmio per le casse dello Stato”. www.newz.it

CACCIA AL CARABINIERE, ULTIMA MODA SUI MASS MEDIA 29 aprile 2016

Tira una brutta aria sul fronte della sicurezza, non solo sul fronte delle buste paga, con la futura legge di stabilità che impedirà di vederle crescere. Dal punto di vista mediatico, però, si alza sempre più l’attenzione sui casi che coinvolgono le forze dell’ordine, messe sul banco degli imputati (anzi già condannate in via definitiva) di processi mediatici prima ancora che un magistrato decida il solo Page 4

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rinvio a giudizio di chi è ritenuto responsabile di abusi. Premesso che se un tutore dell’ordine sbaglia è giusto che debba risponderne senza sconti davanti alla legge. Quella stessa legge che però deve essere davvero uguale per tutti e non generare attenuanti solo in base alla provenienza o alla cosiddetta «condizione sociale» della parte lesa.

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ARMA In altre parole se l’«imputato» è un carabiniere o un poliziotto si apre in pochi istanti un movimento di opinione che non lascia spazi all’esame oggettivo dei fatti, ma che arriva subito alla sentenza. Raramente di assoluzione. Molto diversa la situazione opposta, quando – ad esempio – la vittima di un omicidio indossa una divisa. Qualche ora di cronaca, con il puntuale «sentito cordoglio» delle istituzioni di turno, e i riflettori si spengono rapidamente. Una volta c’era il telegramma di vicinanza e solidarietà, ora non c’è più neanche quello. Lo stesso avvocato Fabio Anselmo, il legale che segue i principali casi in Italia di presunti abusi delle forze dell’ordine, ammette in una recente intervista al quotidiano «La Nuova Ferrara», la sua città: «La verità è che senza processi mediatici, quelli reali poi non si farebbero, nella grande maggioranza dei casi». Ma l’aria che tira in questi tempi sembra riguardare in particolar modo i Carabinieri. L’uccisione a Napoli di un giovane diciassettenne da parte di un altrettanto giovane carabiniere che lo stava inseguendo scatena la protesta di piazza. Folla ai funerali e, com’ è stato osservato, tanta gente pronta da subito a testimoniare contro il militare. Un po’ meno di quella disposta a fare altrettanto quando c’è da puntare il dito contro la camorra. A Firenze ci sono voluti sei mesi per ottenere una perizia sulla morte di un ex

calciatore, andato in arresto cardiaco poco dopo essere stato bloccato dai carabinieri e trattenuto a terra in attesa del 118: «Assunzione di cocaina, asfissia, probabilmente causata dalle modalità dell’arresto». Nel mezzo ai due casi ci sono quattro carabinieri feriti a Roma giorni fa da uno squilibrato, ma di questo ormai la cronaca non si occupa più. E tutta una casualità? Si fa fatica a crederlo, come però è altrettanto difficile sostenere che è in atto una «campagna d’odio» verso i Carabinieri, con tanto di cabina di regia. I segnali non sono però rassicuranti. E, sullo sfondo, la perdurante incertezza del quadro politico e le prossime scadenze dei vertici militari (Capo di Stato Maggiore della Difesa e Comandante Generale dei Carabinieri) non aiutano a rasserenare la situazione. E soprattutto non aiuta lo stato d’animo di chi ogni giorno è chiamato a stare in prima linea a difendere lo Stato, ma che guardandosi allo specchio sa che domani sarà sempre più difficile di ieri. E allora? Serve rispetto per tutti. E obiettività. Anche da parte dei media: ossessionati, talvolta, dalla voglia di andare controcorrente aprendo con facilità la caccia a chi è in divisa. Magari per far sensazione, e avendo letto in maniera superficiale le carte. www.sostenitori.info

Camerino, cittadinanza onoraria al generale dei Carabinieri Tullio Del Sette 0 2 m a g gi o 2 0 1 6

Compirà sessantacinque anni da cittadino onorario di Camerino. Il generale Tullio Del Sette, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, sarà infatti insignito della cittadinanza onoraria il prossimo 2 maggio. Due giorni prima del suo sessantacinquesimo compleanno. Lo ha ufficialmente stabilito il Consiglio Comunale diCamerino, che ha favorevolmente votato, all’unanimità, la proposta formulata dalla giunta. La volontà del sindaco Gianluca Pasqui di Page 5

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proporre il riconoscimento al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri era nota da diversi mesi, ma il percorso burocratico ha richiesto tempi non brevissimi. Fino al Consiglio Comunale di mercoledì 27 aprile, che ha chiuso un percorso cominciato pochi mesi dopo la nomina di del generale Del Sette alla guida dell’Arma. Dopo il voto dei consiglieri presenti, nell’aula consiliare di Palazzo Bongiovanni è partito un lungo applauso da parte degli stessi rappresentanti delle forze politiche cittadine.

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ARMA “E’ in assoluto, da quando sono sindaco, l’atto che porto a conclusione con maggiore emozione, per la persona del generale Del Sette, ma anche e soprattutto per quello che l’Arma dei Carabinieri rappresenta per la nostra Nazione. Non avevo dubbi sul fatto che il consiglio si sarebbe espresso all’unanimità sulla proposta della giunta e, anzi, ringrazio i consiglieri di opposizione per aver sostenuto concretamente questa iniziativa. Una iniziativa che, quindi, non è dell’amministrazione comunale, ma della Città di Camerino e di un territorio intero”. Il sindaco, nel presentare la proposta al consiglio ha ricordato il profondo legame del generale Del Sette con Camerino, dalla laurea in Giurisprudenza conseguita nel locale ateneo, fino alle origini della famiglia della moglie e, quindi, ai frequenti soggiorni in città. “Ho ritenuto doveroso –

ha aggiunto Pasqui – coinvolgere l’Università per la cerimonia del prossimo 2 maggio ed il rettore Corradini si è detto onorato di esserci”. Per le opposizioni hanno preso la parola il consigliere Tapanelli, che ha annunciato il suo voto favorevole ricordando la figura del nonno materno, carabiniere, e il capogruppo di Comunità e Territorio, Fabio Trojani, che ha suggerito al sindaco di invitare alla cerimonia del 2 maggio anche l’amministrazione comunale di Bevagna, città natale del generale Del Sette. Sia Tapanelli che Trojani hanno anche affermato di aver particolarmente apprezzato la presa di posizione pubblica del generale Del Sette sul “caso Cucchi”. www.sindacatosupu.it

Del Sette e Bocci ai funerali di oggi pomeriggio. Tanti colleghi hanno portato l’ultimo saluto al Maresciallo Massaccesi

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Ai funerali del Maresciallo Capo dei Carabinieri Massimo Massaccesi, che si sono tenuti oggi pomeriggio presso la Chiesa di Santa Apollinare in Capodacqua di Assisi, c’erano tutti i suoi colleghi. Una chiesa gremitissima. A dargli l’ultimo affettuoso saluto c’era l’Arma dei Carabinieri e l’intera comunità di Nocera Umbra. C’erano il Comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette, il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro e il questore Carmelo Gugliotta. Tante persone Page 6

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che si stringono intorno alla famiglia di Massaccessi, un uomo e un militare che in tutte le sedi si è sempre distinto per altissimo spirito di servizio, la totale dedizione e e il profondo spessore umano. C’era chi ha salutato il collega, chi l’amico, c’erano tutti a dare l’ultimo simbolico abbraccio ad una persona che lascia un enorme vuoto. Perché purtroppo Massimo Massaccesi non ce l’ha fatta. Ha lottato come un leone contro quella terribile malattia che si chiama leucemia, combattendo fino alla fine con l’assoluta dignità e coraggio che lo hanno sempre contraddistinto. È morto l’altro ieri notte all’Ospedale di Perugia il Maresciallo Capo dei Carabinieri Massimo Massaccesi. Comandava la stazione di Nocera Umbra, stimato da tutti e apprezzato per i suoi straordinari tratti umani. Aveva appena 47 anni, lascia la moglie Annalisa e due figli Giacomo e Massimo Maria di 8 e 5 anni. Poche settimane fa ad Assisi si era visto con il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette. Si era detto fiducioso, era convinto di farcela, voleva tornare al suo posto. continua

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ARMA Amava il suo lavoro, adorava la divisa e si sentiva di servire con fedeltà l’Arma dei Carabinieri. Ieri mattina all’obitorio del Silvestrini si è presentato il sottosegretario Gianpiero Bocci. Ha portato le condoglianze ai

famigliari, ha reso omaggio al povero Massaccesi e ha stretto in un lungo abbraccio i genitori. www.umbriadomani.it

Informazioni riservate ai clan, scoperti due Carabinieri 0 3 m a g gi o 2 0 1 6

La camorra pagava mazzette a due carabinieri per avere informazioni riservate anche riguardo a operazioni anticrimine: è quanto ha scoperto il Nucleo Investigativo dei carabinieri di Napoli. Uno dei carabinieri è stato arrestato, l' altro ha avuto il divieto di dimora. In carcere sono finite anche altre tre persone - ritenute legate a tre gruppi camorristici - mentre per una sesta persona, che ha fatto da intermediario per agevolare il

trasferimento di uno dei due carabinieri, il gip di Napoli ha disposto i domiciliari.

I tre pregiudicati finiti in cella sono ritenuti contigui ai clan Polverino, Nuvoletta e al gruppo emergente degli Orlando, tutti attivi nella zona di Marano (Napoli), in particolare nel traffico di droga. L'Arma dei carabinieri ha sospeso immediatamente i due militari coinvolti nell'inchiesta, partita nel 2015. (ANSA

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è la nuova "supercar" dei Carabinieri 0 5 m a g gi o 2 0 1 6

La gazzella più veloce del mondo vive in Italia e ha le sembianze dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio in forza, da oggi, all’Arma dei Carabinieri e che guideremo nei prossimi 9 e 10 maggio al centro prove di Balocco. La cerimonia della consegna Page 7

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ufficiale delle due Giulia Quadrifoglio nella classica livrea blu con le folgori rosse si è svolta nel cortile del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, del Presidente del gruppo FCA John Elkann, dell’Amministratore Delegato Sergio Marchionne, del COO della Regione EMEA Alfredo Altavilla e dei Ministri dell'Interno e della Difesa, Alfano e Pinotti. Nella stessa giornata la Giulia è stata presentata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Premier Matteo Renzi

L'ultima fra le super-gazzelle Con l’arrivo di questa nuova “supercar”, si rinnova, quindi, la grande tradizione che lega il marchio del Biscione alla

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ARMA Benemerita. Le due Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio diventano, così, le auto più potenti (e prestigiose) presenti nel parco mobile dei Carabinieri. Più potenti anche delle dueLotus Evora consegnate nel 2011 che, in quanto a cavalli e sportività, non la mandavano di certo a dire. Trecentocinquanta, quelli delle Evora, che sembrano niente se confrontati con i dati della Giulia Quadrifoglio che dal suo 2.9 V6 biturbo di cavalli ne riesce a tirar fuori ben 510 con un coppia di 600 Nm e che gli permettono di raggiunge i 307 km/h di velocità massima e accelerare da 0 a 100 in 3,9 secondi, grazie soprattutto a un peso di poco superiore ai 1.500 kg e ai molti componenti in carbonio. Al servizio del cittadino Un valore di mercato che, di base, si aggira sui 160 mila euro, utilizzati per la sicurezza e i servizi al cittadino; le due nuove Gazzelle saranno, infatti, utilizzate a Roma e Milano per interventi speciali come il trasporto urgente di organi e sangue e come scorta in occasione di cerimonie istituzionali, quindi, per il momento, in nessun inseguimento al limite sulle autostrade italiane. All’avanguardia le dotazioni specifiche presenti nelle due

Giulia tra cui troviamo un defibrillatore, speciali unità portatili per il raffreddamento, il sistema di connessione globale ODINO (Operational Device for Information, Networking and Observation), un porta arma lunga e torce led ricaricabili. ...ma non per tutti i Carabinieri Un'auto di questo tipo non può essere guidata da tutti, infatti, il volante delle due Gazzelle Giulia Quadrifoglio sarà appannaggio di un ristretto numero di Carabineri, selezionati direttamente dall’Arma, che seguiranno uno specifico corso di guida presso l’autodromo di Varano de Melegari, tenuto da istruttori Alfa Romeo. Il sodalizio fra il Gruppo FCA e l’arma dei Carabinieri non si fermerà, però, alle due “super Giulia”. Alla cerimonia ufficiale, infatti, insieme con la Nuova Giulia Quadrifoglio, erano esposti diversi modelli della gamma FCA fra cui Alfa Romeo Giulietta, Jeep Renegade e Panda 4x4 che verranno consegnati, per un totale di 800 unità, nel corso del 2016 e che verranno utilizzati per il controllo del territorio. www.omniauto.it

Caccia all'uomo a Nesima Forza posto di blocco e fugge 0 7 m a g gi o 2 0 1 6

Quando i carabinieri lo hanno bloccato, la gente della zona ha tolto il sospettato dalle mani degli investigatori e lo ha lasciato fuggire.

CATANIA -- Sono ancora in corso le ricerche dei carabinieri per catturare il trentenne fuggito oggi a Nesima grazie all'aiuto della gente della zona. Erano le 13 quando dopo un inseguimento con spari dei militari è scattata una vera e propria caccia all'uomo. I carabinieri che sono stati assaliti dalla gente per permettere la fuga del fermato hanno riportato solo ferite lievi e qualche escoriazioni. La

cronaca.

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I

carabinieri

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di

Catania

inseguono una Smart con a bordo una persona che non si ferma per un controllo, la raggiungono in una strada senza sbocco e quando l'autista della vettura tenta di travolgerli per fuggire un militare esplode dei colpi di arma per bloccare il mezzo. Poi lo catturano, nel rione Nesima, vicino al corso Indipendenza, ma quando lo stanno per ammanettare sono assaliti da gente della zona, che toglie letteralmente il sospettato dalle mani degli investigatori, colpiti con schiaffi e pugni, e lo fa fuggire. I due militari hanno riportato delle escoriazioni. Sul posto sono giunte altre pattuglie che hanno disperso i presenti ed è in corso una caccia all'uomo. (...) catania.livesicilia.it

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ARMA

Inaugurazione della caserma dei carabinieri di Baschi 0 7 m a g gi o 2 0 1 6

Si è svolta nella mattina di sabato 7 maggio la cerimonia d’inaugurazione della nuova sede del comando stazione carabinieri di Baschi alla quale hanno preso parte l’On. Giampiero BOCCI, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno, il Gen. C.A. Vincenzo Giuliani, Comandante dell’Interregionale Carabinieri “Podgora”, il

Gen.B. Francesco Benedetto, Comandante della Legione Carabinieri “Umbria”, la d.ssa Angela Pagliuca, Prefetto di Terni, il Col. Giovanni Capasso, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Terni, ed il dott. Anacleto Bernardini, Sindaco di Baschi, nonché numerose altre autorità civili, militari e religiose di livello regionale e provinciale. http://corrieredellumbria.corr.it

Campi nomadi, blitz dei carabinieri « A nd a t e v i a o v i s f a s ci a m o l ' a ut o»

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CASTELFRANCO - «Vi spacco la macchina con la mazza». È una delle minacce rivolte ai carabinieri impegnati in un controllo all’interno di campi nomadi e giostrai tra Castelfranco e Vedelago. Il blitz ha però scoperchiato una serie di irregolarità. E tolleranza zero. Il risultato? 14 giostrai, già noti alle forze dell’ordine, denunciati (due per ricettazione e uno per minaccia a pubblico ufficiale). È stata un’operazione in grande stile, coordinata dal capitano Alessandro Albiero: una trentina di militari di Castelfranco e del Noe di Treviso, con l’aiuto degli agenti delle Polizia locali di Castelfranco e Vedelago e di tecnici comunali, hanno passato al setaccio tutti i campi nomadi. Il primo obiettivo è stato il campo nomadi di via Grotta a Castelfranco. Qui i carabinieri hanno denunciato 9 persone per reati quali lo scarico di acque reflue senza autorizzazione, abbandono di rifiuti, abusi edilizi. Per gli stessi reati sono stati denunciati altri tre giostrai del campo di via S. Brigida a Casacorba di Vedelago. In quest’ultimo campo i carabinieri hanno trovato anche Page 9

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alcuni dischetti da play station risultati rubati. Per questo sono stati denunciati per ricettazione C.I., 27 anni, e il 30enne P.G.. Nei frangenti di concitazione M.F., 53 anni, ha minacciato i carabinieri e si è beccato la denuncia per minacce. Controlli anche al campo nomadi di via Monte Bianco a Vedelago dove sono state denunciate due persone sempre per abusi edilizi, scarico illegale di acque reflue. Controlli anche al campo di via Montello a Barcon di Vedelago, risultato in regola. Sino ad ora sono state elevate sanzioni amministrative per 3mila euro ma altre arriveranno dagli uffici comunali. «Questo è solo il primo controllo - spiega il capitano Albiero - perché stiamo già preparando altri controlli su altri campi nomadi della Castellana». www.ilgazzettino.it

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ARMA

Traffico di farmaci illeciti dall’est: i Nas s e q u e s t ra n o m i g l i a i a d i m e d i c i n a l i 0 9 m a g gi o 2 0 1 6

Ancora una volta i carabinieri del Nas di Napoli, il Nucleo Anti Sofisticazioni, prendono di mira la vendita abusiva dei farmaci, un traffico illecito che si sta espandendo a macchia d’olio tanto che ormai viene addirittura svolto alla luce del sole: una valanga di medicine importante abusivamente dall’estero e che sono quotidianamente esposte alla vendita sulle bancarelle di piazza Garibaldi, tutt’intorno alla stazione centrale. Qui durante il fine settimana i Nas hanno messo a segno

l’ennesimo sequestro a carico di due cittadini ucraini, entrambi risultati in regola con i documenti di soggiorno. Sono stati denunciati per commercializzazione illecita e priva dell’autorizzazione all’immissione in commercio V.K., di 42 anni, e I.K., di 29. I due stavano vendendo all’altezza dell’angolo tra corso Arnaldo Lucci e piazza Garibaldi circa 1000 confezioni di medicinali di provenienza estera, in particolare dell’est europeo, per un valore presunto di 5000 euro. http://ilmediano.com

Terrorismo, fermati a Bari afghani ospitati nel Cara. E' polemica 1 0 m a g gi o 2 0 1 6

Sono state trovate foto di siti sensibili, un catalogo di bersagli di possibili attentati che vanno da Bari a Roma passando per Londra e Parigi. Cominciano a delinearsi i contorni dell'operazione anti terrorismo condotta a Bari che ha portato al fermo di due afghani sospettati di far parte di una 'cellula' del Is e di un altro loro connazionale rintracciato, in seconda battuta, a Milano. Il provvedimento scaturisce da un'indagine avviata dal Nucleo Investigativo e dalla Sezione Anticrimine del capoluogo pugliese il 16 dicembre 2015, allorquando una pattuglia della Compagnia di Bari S. Paolo, durante un normale servizio preventivo, notava e controllava quattro afgani (due dei quali muniti di permesso di soggiorno, gli altri nella posizione di richiedenti asilo politico e domiciliati presso il Cara del capoluogo pugliese), mentre erano intenti ad effettuare riprese all'interno di un importante e rinomato centro commerciale della zona. L'attivita' investigativa svolta dai reparti ha permesso di accertare come Page 10

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uno dei due regolari, un 30enne afgano, mantenesse stabili collegamenti telematici con un noto sito talebano, scaricando video e proclami inneggianti alla jihad e fotografie raffiguranti un noto capo carismatico talebano, ucciso durante un raid dell'aviazione statunitense, il 13 ottobre 2015, mentre come l'altro, un 28enne afgano, avesse effettuato sia il filmato girato nel menzionato centro commerciale, sia la ripresa dell'area d'imbarco, accessibile solo a seguito di check-in, dell'aeroporto di Bari - Palese. Entrambi rientravano in aereo, in patria, il 18 dicembre 2016. Inoltre e sul conto di uno dei due stranieri in attesa di asilo, un 23enne afgano, e' stata documentata la disponibilita', in Gran Bretagna, di un'arma d'assalto (tipo M16). L'inchiesta ha tra l'altro messo in luce gli stretti contatti esistenti tra i tre indagati con un pachistano 25enne e un ulteriore 29enne afgano, il primo, regolare, in Italia, l'altro, in attesa di permesso di soggiorno, "ambedue attivi nel favoreggiamento

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ARMA dell'immigrazione clandestina di connazionali, mediante l'offerta, dietro lauti corrispettivi in denaro, di sostegno logistico, in ordine alla possibilita' di regolarizzare la loro posizione in Europa attraverso documenti contraffatti, nonche' al reperimento di luoghi di dimora e titoli di viaggio aerei per muoversi nel Continente". E' stata adottata una misura restrittiva d'urgenza, in quanto il 29enne afgano, nella mattinata di ieri, ha ricevuto il riconoscimento di rifugiato e ha manifestato l'intento di recarsi in Calais (F), ove risulta avere una stabile dimora e gestire i questi traffici illeciti. In relazione ai due afgani rientrati nel Paese d'origine, saranno avviate le procedure di internazionalizzazione dei provvedimenti emessi nei loro confronti, attraverso gli ordinari canali di cooperazione di polizia. "L'indagine non e' terminata: siamo alla ricerca degli altri soggetti che non sono ancora stati catturati" ha detto il pm della Dda Roberto Rossi nel corso della conferenza stampa relativa all'indagine sul terrorismo internazionale che ha portato al fermo di alcune persone di origini afghane a Bari. Intanto proseguono anche le indagini sui cellulari sequestrati "anche noi come l'Fbi non siamo stati in grado di sbloccare l'iPhone" ha detto Rossi. Ma intanto monta la polemica politica.“Il

nostro lavoro di prevenzione contro la minaccia terroristica si basa anche su una forte attività investigativa ed è a seguito di un lungo lavoro di indagini che oggi abbiamo aggiunto un altro successo a quelli della nostra Squadra Stato, grazie all’eccellente lavoro dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros di Bari" ha detto in una nota il ministro dell’Interno Angelino Alfano che aggiunge: "Le nostre leggi antiterrorismo funzionano e la sicurezza dei cittadini, in questo particolare momento in cui nessun Paese è a rischio zero, è una priorità di questo Governo.” Di segno opposto le dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini. "Due immigrati sono stati fermati a Bari per terrorismo, secondo le indagini preparavano attentati in Italia e in Europa. Uno dei due era ospite, a nostre spese, del Cara di Bari. Quante "bombe umane" stanno facendo entrare in casa nostra? Il governo e' complice. Dobbiamo aspettare un attentato (Dio non voglia) per controllare le frontiere, limitare gli ingressi, aumentare le espulsioni?" scrivein un post su Facebook il segretario della Lega Nord che lancia anche l'hastag #renziclandestino www.ilvelino.it

Cagliari, i componenti della gang del caro estinto incastrati da microspie e telecamere 1 0 m a g gi o 2 0 1 6

Pur di agevolare le agenzie funebri "giuste" erano pronti a fare di tutto, anche cessare i panni dei necrofori e sostituirsi agli addetti ai lavori per vestire i morti prima ancora che giungesse l'ora indicata dalla legge per la chiusura delle bare, cioè 15 ore dopo il decesso. Un trucco che agevolava la pratica e snelliva i tempi. Fin troppo come è stato accertati dai carabinieri grazie all'utilizzo di microspie e telecamere nascoste che hanno provato le ipotesi accusatorie e fatto scattare 20 arresti. I carabinieri ipotizzano un patto tra le agenzie funebri e un gruppo di necrofori Page 11

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che lavorano in 5 ospedali di Cagliari.(...) L'operazione "Caronte" è scattata a Cagliari, Quartu, Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili e ha coinvolto 150 militari del Comando provinciale dei carabinieri di Cagliari con l'ausilio dell'elicottero di Elmas. Oltre ai 20 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, altre 148 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. I reati contestati dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia sono induzione indebita continuata in concorso, peculato continuato, truffa aggravata continuata, faso in atto pubblico continuato.

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ARMA Si tratta dell'ultimo atto di una lunga e complessa attività d’indagine, denominata “Caronte” condotta dalla Stazione Carabinieri di Cagliari-Villanova dal 2013 al 2015. Grazie alle intercettazioni ambientali e alle telecamere i militari hanno controllato gli indagati mettendo in luce un sistema che ha visto coinvolte e indagate 168 persone (tra cui le 20 arrestate) tra necrofori dipendenti di 5 ospedali cagliaritani e 11 agenzie funebri. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare come i necrofori avessero favorito sistematicamente alcune agenzie funebri compiacenti piuttosto che altre, aiutandole nella vestizione delle salme, permettendo loro di “incassare” i soldi per il defunto prima del tempo previsto dal regolamento di polizia mortuaria (non prima di 15 ore dal decesso), accelerando la relativa prassi burocratica, mettendo a disposizione la camera mortuaria più grande ed arrivando, in alcuni casi, a segnalare ai parenti dei defunti le agenzie “amiche” cui rivolgersi; il tutto in cambio

di un compenso in denaro variabile tra 20 e 200 euro per servizio funebre (stimato su alcune migliaia all’anno). Tale sistema consentiva ai necrofori di intascare un vero e proprio “secondo stipendio” (dai 1000 a 1500 euro al mese), per un giro d’affari stimato in mezzo milione di euro fino al settembre del 2015, ovvero al periodo in cui sono state chiuse le indagini. Ma tutte le persone coinvolte nell'incheista avrebbero portato avanti i loro affari fino a ieri mattina, continuando a incassare cifre a molti zeri. L'attività non si sarebbe fermata nemmeno quando qualcuno ha sospettato l'esistenza delle telecamere nascoste. C'è un'intercettazione in cui il necroforo Piero Usai il primo settembre 2014 al Santissima Trinità diceva al collega Gesuino Cocco: «Come fai adesso? Se qualcuno deve darti ( i soldi, spiega il gip ) gli dici no. Dammeli fuori che qui non mi fido. Altrimenti si sparge la voce e...». www.unionesarda.it

Spaccio di droga a Roma: in manette un carabiniere in servizio in Sardegna

Oltre al sottufficiale, M.C., 45 anni, all'epoca dei fatti di stanza a Roma, sono coinvolti un dipendente Alitalia dell'aeroporto di Fiumicino, A.L., 49 anni, e D.B., 38enne già noto alle forze dell'ordine. A essere colto in flagrante è stato il dipendente dello scalo romano, sorpreso con un chilo di hashish che, secondo i carabinieri, era destinato alla vendita. Altri 35 chili sono invece saltati fuori durante la perquisizione in un residence nella zona dell'Infernetto, nel garage che era a disposizione anche del sottufficiale.

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C'è anche un carabiniere in servizio in Sardegna fra le tre persone arrestate dai militari del Nucleo Investigativo di Roma nell'ambito di un'indagine su un traffico di stupefacenti.

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La scoperta è stata fatta nel corso delle indagini sul traffico di droga nelle periferie romane. www.unionesarda.it

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ARMA

La vittima? È un "mostro". Ecco come la Sciarelli demolisce un carabiniere 1 1 m a g gi o 2 0 1 6

L'inquisizione, pur non santa, brucia. Quando mediatica incenerisce. E «Chi l'ha visto?», che ormai dei missing si è quasi scordata in nome di ben più prosaici ma proficui share d'ascolto, l'ha capito da tempo. In questo sabba salottierocamaleontico mix tra «Le iene», «Striscia», «Quarto grado» ecc. ecc.- la trasmissione condotta da Federica Sciarelli sulla pira ci ha messo un carabiniere. Un sottufficiale dell'Arma da additare al pubblico ludibrio. Filmato (la registrazione era stata fatta proprio da un carabiniere dell'equipaggio che evidentemente presagiva il pericolo) e «sputtanato» senza possibilità di replica lo scorso 13 aprile. Un violento, un cattivo che protetto dalla divisa ha colpito una donna, il succo del servizio lanciato- e addirittura rilanciato- da Rai 3. Eppure una storia vecchia, già finita nelle mani dei giudici, passata per tutti i gradi giudizio e cha sempre visto il carabiniere uscirne immacolato. Peccato che a finire condannata fosse stata la «vittima» (ma solo per la nobile Sciarelli) e il di lei fratello. Il maresciallo in questione si chiama Roberto De Razza Planelli, comandante della stazione di Grezzana, provincia di Verona. La sua giurisdizione arriva anche a Cerro Veronese, villaggio di poco più di duemila abitanti tra la Valpantena e la Val Squaranto. Un borgo incantato e incantevole, ma proprio come avviene nei borghi, si sa, pure qui dietro la bucolica pace si celano invidie, rancori e piccole vendette. Perfidie, inutili, infinite gelosie capaci di sfociare in abusi e soprusi. Al centro di una sorta di singolar tenzone una stradina che fa litigare da cinquant'anni. Una strada privata in cui alcune famiglie devono passare per tornarsene nelle Page 13

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rispettive abitazioni e che il Comune aveva fatto parzialmente asfaltare a proprie spese proprio per agevolare i residenti. Non la pensavano così i proprietari, che motu proprio, avevano deciso che no, che da lì, sul loro «terreno» i confinanti non dovessero più transitare. Insomma basta con quell'odiosa «servitù di passaggio». E tanto per essere chiari ci avevano parcheggiato una macchina di traverso, a mo' di barricata. In barba alla legge, e soprattutto al diritto dei vicini. Arrivarono i carabinieri, chiamati dal sindaco, per cercare di ristabilire l'ordine. Trattarono un paio d'ore cercando di convincere la litigiosa famiglia a spostare la vettura. Per tutta risposta finirono aggrediti. Il maresciallo De Razza, uno che dopo 32 anni la divisa la porta cucita addosso, si beccò un telefonino in faccia, reagì per difendersi colpendo con un ceffone la signora esagitata, fu a sua volta preso a cazzotti dal fratello della donna. La prepotente famiglia, padre e madre compresi, finirono in manette. Il maresciallo, invece, all'ospedale con una costola incrinata e contusioni al viso. Poi le condanne: un anno a fratello e sorella, sei mesi ai loro genitori. Pene confermata in appello- tranne che per il papà assolto- e ribadite definitivamente in Cassazione. Adesso quello spezzone di filmato diffuso da «Chi l'ha visto»- prova già esaminata e straesaminata da giudici, gip, da due comandanti provinciali dei carabinieri e persino da un comandante genererale dell'Arma e capace di dimostrare la legittimità del comportamento del maresciallo- si trasforma in una gogna mediatica. Finita sulle versioni on line di diversi quotidiani e capace di suscitare indignate reazioni dei troppi internauti in perenne caccia di «nemici». Che bello «linciare» una divisa. A lui la Sciarelli manco l'ha chiamato per chiedergli se avesse qualcosa da dire. Poco importa che si stato oltraggiato, picchiato e anche assolto dai tribunali. Ecco cosa ci offre il servizio pubblico. www.ilgiornale.it

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ARMA

Camorra, arrestato Umberto Accurso: è il mandante dell'assalto alla caserma dei carabinieri 1 1 m a g gi o 2 0 1 6

NAPOLI - Colpo al clan di Secondigliano della Vanella Grassi: i carabinieri hanno arrestato a Qualiano il latitante Umberto Accurso. È ritenuto il mandate dell'attentato intimidatorio contro la caserma dei carabinieri di Secondigliano. Accurso era nell'elenco dei latitanti più ricercati in Italia. È stato bloccato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli. Gli uomini del generale De Vita lo hanno arrestato poco dopo le 14. L'operazione è scattata dopo le 13,30 a Qualiano. Accurso si nascondeva in un appartamento di Qualiano protetto dalla porta blindata. Era ricercato dal 2014 per associazione a delinquere di stampo camorristico, destinatario di quattro ordinanze di custodia cautelare. Accurso è considerato il reggente del clan della Vannella Grassi, attivo nell'area nord e tre i

maggiori fornitori di droga nelle piazze dello spaccio di tutta Napoli. Ventitre anni, sposato e padre di due bambini, Umberto Accurso è considerato uno dei soggetti più pericolosi fino a un'ora fa ancora in libertà. A Qualiano si nascondeva in un covo offertogli da un fiancheggiatore, attualmente ricercato e indagato per favoreggiamento personale. Non era armato. Fortemente dimagrito rispetto alle ultime foto in possesso degli investigatori, quando i carabinieri del Nucleo investigativo dell'Arma hanno bussato alla sua porta per catturarlo non ha aperto. E' stato neccessario sradicare letteralmente la porta blindata dai cardini delle murature per raggiungerlo. Umberto è il fratello di Antonio, oggi collaboratore di giustizia. www.ilmattino.it

Sicilia. Operazione "Himera". I carabinieri recuperano centinaia di reperti archeologici.

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TERMINI IMERESE (PA) - A conclusione di un’indagine a carico di un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di beni archeologici, provento di scavi clandestini in vari siti siciliani i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, unitamente a militari dell’Arma Territoriale, hanno eseguito 3 misure cautelari (1 misura di custodia cautelare in carcere, 1 misura degli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora). Nelle medesima indagine, altre 22 persone risultano indagate in stato di libertà. È stato arrestato un 56enne di Siracusa, ritenuto elemento di vertice del sodalizio. Per un altro siracusano sono stati disposti gli arresti domiciliari e, infine, l’obbligo di dimora, è scattato per un 50enne Page 14

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paternese. Numerose perquisizioni sono inoltre state eseguite in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Siracusa, a carico dei cosiddetti “tombaroli”. Le misure cautelari sono state emesse dal GIP del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato l’attività investigativa del Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, con l’ausilio della Compagnia CC di Termini Imerese (PA). L’indagine, avviata nel 2014, a seguito di un esteso fenomeno di scavi clandestini a Termini Imerese (PA), presso il sito archeologico di “Himera”, ha accertato che tali reati erano riconducibili a un gruppo criminale ben strutturato, operante sull’intero territorio siciliano. continua

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ARMA L’indagine, quindi, ha avuto come obiettivo quello di disarticolare la rete criminale, risalendo fino ai vertici dell’organizzazione.

Il gruppo era in grado di gestire tutte le fasi del traffico illecito: gli scavi clandestini in Sicilia; l’esportazione illecita(tramite corrieri) in Germania, la vendita all’estero dei beni (attraverso canali in via di

ulteriore approfondimento). Nel corso delle indagini sono stati accertati scavi clandestini nei siti archeologici di Termini Imerese (PA), Corleone (PA), Petralia Sottana (PA), Augusta (SR), Cattolica Eraclea (AG) e Mussomeli (CL). www.artemagazine.it

Lipari, inaugurata la caserma dei carabinieri “Horacio Majorana”. Presente anche il ministro Alfano. 1 4 m a g gi o 2 0 1 6

Inaugurata la nuova caserma dei carabinieri di Lipari. Per l’occasione la nuova struttura delle forze dell’ordine è stata intitolata alla memoria di Horacio Majorana, caduto il 12 novembre 2003 a Nassiriya in Iraq ed insignito della croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero. A presenziare all’incontro anche ilministro dell’interno Angelino Alfano, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette, il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, i familiari di Horacio Majorana, la madre Bernardina Leone e i figli Patricia ed Ettore, le scolaresche locali, i Reparti schierati in armi e la Fanfara del 12° Btg “Sicilia”. Presente anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa che ha voluto porgere i propri saluti personali, ricordando l’importanza della posizione strategica di Lipari a difesa del territorio dalla criminalità: “Oggi siamo circondati dall’affetto della comunità liparese rappresentata anzitutto dai suoi figli più giovani: gli studenti degli Istituti comprensivi e di istruzione superiore Lipari, Santa Lucia e Isa Conti Vainicher. A loro affidiamo il ricordo di questa giornata, che si iscrive nello scorrere della vita civile dell’isola, da sempre legata ai propri Carabinieri, in un vincolo di amicizia che affonda le proprie radici nel tempo. La stazione dei carabinieri presente sull’isola Page 15

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–ha aggiunto- è l’unico presidio di polizia sull’isola, posto di frontiera marittimo e sede dell’unità navale che provvede al controllo della navigazione nelle acque dell’arcipelago. L’acquisizione di una nuova caserma, più moderna e funzionale, consentirà sicuramente di migliorare le condizioni di vita dei militari e, soprattutto, di qualificare ulteriormente il servizio reso alla collettività. È una bel successo, frutto di uno sforzo di squadra di rilevante entità, anche sul piano finanziario, che ha visto impegnati l’Arma e la Curia Arcivescovile di Messina, con il sostegno delle Istituzioni e dei cittadini di Lipari”. A precedere il taglio del nastro da parte del ministro dell’interno la benedizione di Mons. Benigno Luigi Papa della bandiera, poi issata sulle note dell’inno di Mameli, e della lapide posta a memoria del caduto. Si è proceduto poi con una visita dei locali che ha permesso ai cittadini presenti di scoprire la nuova stazione liparese. L’Appuntato Majorana, nato il 25 ottobre 1974, a Caracas in Venezuela, dove si erano trasferiti per lavoro i suoi genitori, dopo aver vissuto i primi anni di vita in Sud America, è cresciuto a Catania e arruolandosi nel 1996 nei Carabinieri. Nel 2003 l’Appuntato Majorana, che faceva parte di una squadra del Reggimento M.S.U., impegnato in missione all’estero, a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, perse la vita a causa di un attentato terroristico.(...) ww.tempostretto.it

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Notizie dalla Rappresentanza

RAPPRESENTANZA

DEPONETE LE ARMI, LA VITA NON E' UN VIDEOGIOCO. IL MESSAGGIO DEL GENERALE DE VITA, COMANDANTE PROVINCIALE DI NAPOLI. IL TRISTE EPISODIO DI IERI A NAPOLI AI CARABINIERI DI SECONDIGLIANO. Ieri notte a Napoli, avanti alla Stazione Carabinieri di Secondigliano, un atto intimidatorio con lo sparo di decine di colpi kalashnikov diretti alla caserma dei carabinieri. I carabinieri di secondigliano stanno facendo un grande lavoro e tutti noi siamo con loro. Continuate a fare quello che avete fatto sinora, siamo con tutti voi. La pattuglia serale è da poco rientrata e dopo che il portone si è chiuso, di li a poco, un frastuono che rimbomba nelle mura della stazione carabinieri. Sono i colpi che impattano sul portone, sulle mura, sui finestrini delle auto, nei vetri della caserma, infrangendoli. Intensi, forti, assordanti....susseguiti da lunghi secondi di un pesante silenzio che precede la mobilitazione di tutti i ragazzi della Stazione Carabinieri di Secondigliano. La giornata di ieri si è aperta con le notizie che ci giungevano, dalla nottata, dai colleghi che erano in servizio nella zona che erano stati allertati subito dopo gli spari alle mura della caserma della Stazione Carabinieri di Secondigliano. E' stato triste prendere atto di questo vile gesto, ma, immediatamente tanta rabbia. Consapevolezza della difficile realtà partenopea che rende l'idea del grande lavoro e del grande senso di responsabilità e sacrificio dei carabinieri, dei carabinieri di secondigliano e non solo. Il Generale De Vita, Comandante Provinciale di Napoli, non ha fatto attendere in tarda mattinata una suo messaggio nelle dichiarazioni alle tv ed alla stampa. " Non ci intimidiscono affatto, le nostre attività e indagini danno fastidio. Ai giovanissimi che hanno agito dico deponete le armi, la vita non è un videogioco o un annuncio sui social network ". Sono le parole decide e marcate che vanno a sostegno dei carabinieri di secondigliano e garantiscono ai citatdini napoletani che i carabinieri continueranno a fare quanto di buono stanno facendo per opera di ordine e sicurezza in questa comunità. Il Generale di Corpo d'Armata Giovanni Nistri non ha tardato ad essere li sul posto con i carabinieri esprimendo vicinanza unitamente al Comandante Provinciale. Questo gesto è un atto grave ma che non spaventa e non spaventerà chi si adopera con grande senso di responsabilità a fare la propria opera per l'istituzione e per l'ordine e la sicurezza del nostro paese facendo rispettare le leggi e operando con prevenzione e repressione di tutti quelli che sono i reati che tutti i giorni sono il quotidiano in quest'area sensibile nel napoletano. Vita di tutti i giorni a contrasto del crimine degli atti violenti, di chi violenta la nostra civiltà, schiaffeggia la nostra società. No, i carabinieri di secondigliano non si fermano davanti ad un atto simile. I carabinieri di secondigliano faranno quello che hanno fatto ieri, l'altro ieri e un mese fà. Con la stessa determinazione, lo stesso orgoglio che tutti i giorni gli fà indossare la loro divisa. La stessa forza che gli fà iniziare quelle lunghe giornate a tutela di una civiltà che reagisce e che ha sempre la stessa fiducia verso chi, specie in queste realtà, rappresenta lo Stato, l'ordine e il rispetto delle regole. I nostri colleghi hanno il nostro sostegno nel continuare a lavorare con lo stesso spirito. Noi tutti, siamo carabinieri di secondigliano e lo saremo sempre e per sempre FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 21 aprile 2016

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Notizie dalla Rappresentanza

RAPPRESENTANZA

CARABINIERE SCELTO ACHILLE OMAR DE ANGELIS. A CINQUE ANNI DALLA SUA SCOMPARSA I COLLEGHI DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA LO RICORDANO IN UNA RACCOLTA DI AFFETTI E MEMORIE. UNA BELLA GIORNATA DI FAMIGLIA ARMA DEI CARABINIERI.

Il CoBaR Toscana, con la collaborazione di tutti i carabinieri della Provincia di Massa Carrara e con l'autorizzazione del Comando Legione Carabinieri Toscana, ha organizzato un memorial con gare di calcio a 5 a Carrara per ricordare il collega scomparso a soli 33 e carabiniere scelto alla Stazione Carabinieri di Fossola. A Carrara, una giornata bellissima fatta da carabinieri appartenenti a quello che si dice spesso "famiglia Arma". Il CoBaR Toscana, già forte di queste iniziative, ha voluto organizzare una giornata di festa con le famiglie in un memorial con gare di calcio a 5 e pranzo sociale alla presenza della Famiglia tutta del nostro collega scomparso 5 anni fà Achille Omar De Angelis. Il memorial è iniziato piu' di un mese prima quando, dopo la delibera del Consiglio di Base di Rappresentanza Militare della Legione Toscana e relativa autorizzazione, è iniziata la vera e propria paretcipazione a questa organizzazione che ha coinvolto tutti, ma proprio tutti i carabinieri della Provincia di Massa Carrara. Una raccolta fatta di ricordi, emozioni e l'adoperarsi per dare anche un senso a sostegno economico della famiglia di omar, che da 5 anni affronta una vita quotidiana che non sarai mai semplice. Una vera e propria mobilitazione sociale fatta di semplici cose ma con la pertecipazione di tutti. La giornata è iniziata con l'arrivo sul campo dei carabinieri delle tre compagnie del provinciale, Carrara, Massa e Pontremoli. Cosi' i colleghi amici che lo conoscevano che sono venuti da altri reparti della toscana e da qualche reparto della Legione Liguria che, unitamente ai delegati del CoBaR Toscana, hanno formato la quarta squadra nell competizione di calcio a 5. E' letteralmente sceso in campo anche il Comandante della Legione Carabinieri Toscana, Generale di Brigata Emanuele Saltalamacchia, che ha guidato la squadra del CoBaR Toscana, che, in finale con la squadra della Compagnia Carabinieri di Carrara, si è aggiudicata il primo memorial "Crs Achille Omar De Angelis ". Una giornata di aggregazione tra colleghi, famiglie, bambini e la splendida famiglia di Oscar, Gianna e i piccoli Gabriele e Gaia. Ma presenti anche la sorella di Omar, papa' sabatino e mamma maria che hanno lasciato per qualche giorno la loro residenza nell provincia del rietino. Dopo la competizione calcistica, tutto ha assunto la formalità del momento e in uno spazio dedicato ad un momento cerimoniale si è commemorato il collega Omar con i suoi familiari. centinaia di colleghi e familiari, bambini e divise di colleghi. Spiccavano i cappellini con quella fiamma che dava la forma alla scritta "Omar". Dopo un breve momento goliardico con le premiazioni si è entrati nel momento del ricordo, della memoria. le due grandi foto di Omar che davano vita al palco, quel sorriso su quel volto che dava il senso a questa splendida giornata. La commozione forte che ha avvolto tutti nel vedere tutta la famiglia di Omar che era li' per ricordare e per dire grazie a tutti coloro che non hanno dimenticato suo padre, suo marito, suo figlio, suo fratello. Non sono quelle diverse migliaia di euro raccolte per accompagnare questo abbraccio alla famiglia di Omar, per un gesto di ulteriore sostegno, vicinanza, di una vita non piu' semplice. Le parole di ringraziamento della sorella rosanna a nome di mamma maria e papa' sabatino, le parole di Gianna avanti a tutti gli intervenuti, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Toscana, Comandante Provinciale di Massa continua

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Notizie dalla Rappresentanza

RAPPRESENTANZA

Carrara, i Comandanti di Compagnia e vari Comandanti di Stazione, la delegazione del CoBaR Toscana con a capo Salvatore, che è stato ideatore e curatore responsabile dell'evento, nonchè collega di Stazione con Omar. Gianna, con una commozione e con dolore sempre vivo, avanti a quei due splendidi bambini che, seppur piccoli di età, sentivano il momento e l'emozione del ricordo. Le parole di Gianna che hanno dato un valore inestimabile alla giornata, alla partecipazione di tutti. "Sono passati cinque anni da quando mio marito non c’è più, cinque anni di dolore e di tristezza infinita, cinque anni di rabbia e di rassegnazione che io e i miei due bimbi, accanto ai genitori di Omar e sua sorella, affrontiamo giorno dopo giorno, con la consapevolezza di chi sa che cio’ che è stato non ci sarà piu. I ricordi sono cio’ che ci portiamo dentro custoditi gelosamente come un tesoro per poter non dimenticare mai. Il ricordo è cio’ che ci rende veramente immortali " con una commozione che superava nel rispetto del ricordo del suo omar e di chi era li' perchè lo vuole bene ancora " …ringrazio fortemente tutte le persone che in questi cinque anni mi sono state vicine aiutandomi, confortandomi, condividendo il mio dolore. Un ringraziamento speciale va ai genitori di mio marito e a sua sorella perché insieme stiamo portando avanti una battaglia che dura da cinque anni ormai, tutto affinchè i diritti di mio marito vengano riconosciuti e affinchè un giorno i miei due bambini possano essere consapevoli che il sacrificio e la vita del loro papà non saranno stati per nulla vani. Per la solidarietà e per l’affetto dimostratoci grazie a tutti. Gianna Vulpiani in De Angelis ". Gianna ha perso Omar, carabiniere scelto con pochi anni di servizio che all'improvviso perde conoscenza e in pochi giorni lascia la vita di tutti i giorni a causa di quei mali che vengono fuori da queste esperienze all'estero fatte in territori di guerra, residui bellici, chimici, uranio impoverito etc. Gianna riceve il 50% della pensione del marito, carabiniere. Sistema contributivo previdenziale che prevede per carabiniere, come lo sono io, una pensione di 950 euro. Gianna con meno di 450 euro manda avanti la vita di tutti i giorni di gabriele e gaia senza il loro papa'. Trovare lavoro per dare loro una adeguata dignità e ringraziare l'aiuto dei genitori di omar senza del quale non potrebbe andare avanti. questa è la trieste rrealtà dei fatti. Oltre ad avere la perdita del marito e non poter dare un papa' ai suoi piccoli deve anche lottare per dare dignità alla famiglia. Il momento della memoria ha commosso tutti i presenti, non era semplice riuscire a controllare le emozioni che sovrastavano ogni invano controllo dei sentimenti. Dopo poco, si riprende il programma della giornata che ha visto tutti fermarsi in un pranzo sociale, anch'esso parte della raccolta benefica, che ha visto un momento di aggregazione e di allegria nell'essere tutti li' per ricordare, colleghi e familiari. Una giornata con qualche sorriso in piu' per Gianna, per i suoi piccoli, per mamma, papa' e per rosanna. Vedere tutto l'affetto di quei colleghi e la loro partecipazione, si', ha dato qualche bel sorriso di fiducia sui loro volti. Quel sorriso che ha dato gioia a tutti gli intervenuti. Dal pranzo, tutti insieme, alla torta delle giornate di festa, all'interpretazione delle "livella" con la napoletanità di battista, alla canzone deidicata a Omar cantata da Marcello e suonata dagli strumenti di umberto e "ramon". Quel pezzo "tatanka", da cinque anni scritto e suonato da loro in memoria di omar. Quel nome "tatanka", che piaceva tanto a Omar, giovane paracadutista e poi carabiniere. Una giornata straordinariamente bella, significativa, piena di emozioni, dolore, gioia, sorriso e felicità. Una giornata di vita della famiglia dell'Arma dei Carabinieri. Omar, carabiniere, non viene dimenticato perchè ha lasciato la sua passione, le sue gioie tra noi colleghi che lo abbiamo voluto ricordare. La sua famiglia, i suoi cari, sono oggi i nostri cari, la nostra famiglia. Loro sanno che non sono stati lasciati soli e non lo saranno mai. Omar .....oggi ha sorriso anche lui. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 30 aprile 2016

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NEWS - ATTUALITA'

Magistratura onoraria, le nuove competenze per valore aprono ad una giustizia di classe

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Ho sempre avvertito un certo senso di fastidio tutte le volte che, giunto in aeroporto, son passato davanti ai varchi preferenziali riservati ai possessori di carte fedeltà: mi sono sempre sembrati i segni più tangibili del fatto che siamo tutti uguali, ma non troppo. Ed anche le scandalose pensioni d'oro sono un altro incontestabile esempio di una insopportabile ingiustizia.

Ma dinanzi alla legge, almeno sino ad alcuni anni or sono, si poteva dire di essere tutti uguali perché i diritti trovavano tutti tutela in Tribunale, indipendentemente dal loro valore economico: ogni cittadino poteva confidare che la ragione e/o il torto fossero dichiarati da un giudice professionale, selezionato in maniera molto rigorosa e la cui autonomia ed indipendenza fossero presidi irrinunciabili. Poi, in nome di un'emergenza, ha cominciato a prevalere un diritto su tutti, la ragionevole durata del processo, e si è affermata l'idea che non c'è giustizia se questa arriva tardi. Pur condividendo la necessità che il processo sia celebrato in tempi accettabili, lasciano molto perplessi le politiche messe in atto dallo Stato per affrontare il problema. Il legislatore, preferendo le scorciatoie, si è mosso in tre direzioni: ha aumentato i costi di accesso alla giustizia; ha aumentato le decadenze a carico delle parti processuali attraverso ossessive riforme del codice di rito che hanno anche ridotto i rimedi nel caso di provvedimento errato; ha accresciuto le funzioni e le competenze della magistratura onoraria.

di riforma della magistratura onoraria che, tra l'altro, dovrebbe estendere la competenza per valore dei “giudici onorari di pace”, ai quali saranno affidate le cause civili sino a 30.000 euro e quelle sino a 50.000 euro di risarcimento del danno da circolazione stradale.

Ed allora non può non prendersi atto della volontà politica di proseguire sulla strada di riservare ad una giustizia di serie A (affidata a giudici professionali) le questioni di maggiore rilevanza economica e ad una giustizia di serie B (affidata a giudici onorari, e dunque non professionali) le questioni di minore valore economico ma certamente, in considerazione del loro numero, di maggiore rilevanza sociale. E così neppure davanti alla legge saremo più tutti uguali e la massima parte degli affari civili, quelli – per essere chiari – che riguardano i comuni mortali e che non possono certo definirsi “bagatellari” (per un pensionato, un artigiano, un piccolo professionista, un lavoratore dipendente 30.000 euro equivalgono ad uno/due anni di guadagni), saranno affidati a giudici non selezionati attraverso un rigoroso concorso e le cui competenze ed attitudine (pur non potendosene escludere a priori il possesso) nessuno valuterà.

Ma poco importa se i cittadini italiani saranno meno uguali dinanzi alla legge perché a guadagnarci sarà senz'altro lo Stato che, remunerando i giudici onorari con emolumenti lontani anni luce dagli stipendi dei magistrati togati, otterrà considerevoli risparmi. Giuseppe Sileci - www.diritto24.ilsole24ore.com

Poiché l'emergenza è sempre attuale, nei giorni scorsi il Parlamento ha delegato il Governo ad emanare un decreto legislativo Issue 1

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NEWS - ATTUALITA'

Il Comune di Aosta inventa i “ v i g i l i i n a f f i t t o” 0 3 m a g gi o 2 0 1 6

Saranno a pagamento tutte le attività della polizia locale «in occasione di spettacoli, Serve una pattuglia della polizia locale per manifestazioni, eventi sportivi» ma anche un trasloco? Si paga. C’è bisogno che i per «scorte a veicoli eccezionali» e per vigili regolino il traffico per un trasporto «riprese cine-televisive, attività culturali e eccezionale, un cantiere stradale o una ricreative» o per attività imprenditoriali gara sportiva? Bisogna aprire il portafoglio. come «traslochi, cantieri edili o stradali Ad Aosta, da ora in poi, i servizi «privati» eccetera». Se nell’organizzazione c’è il dei vigili urbani saranno a pagamento. La Comune o si vede comunque un interesse giunta comunale di Aosta, che aveva pubblico, il pagamento è escluso. È previsto di risparmiare 65 mila euro prevista la «gratuità delle prestazione» per stanziando meno risorse in bilancio per la «eventi organizzati dall’amministrazione polizia locale, ha approvato venerdì una comunale» o solo «patrocinati delibera che istituisce i«vigili a dall’amministrazione», ma anche pagamento». L’obiettivo è doppio: fare «manifestazioni promosse da gruppi cassa riducendo la quota di servizi da politici, organizzazioni sindacali o di coprire con soldi pubblici e ridurre gli categoria». Sono escluse le «feste straordinari del personale della polizia patronali, le manifestazioni religiose, le locale. cerimonie funebri» e anche «eventi sportivi di rilevante interesse pubblico» come «Giro Domande in aumento d’Italia e Giro della Valle d’Aosta». L’esecutivo comunale prende atto «delle sempre più numerose richieste di servizi Le tariffe della polizia locale in occasione di Il costo di una pattuglia della polizia locale particolari eventi» si legge nella delibera, varia in base all’orario di servizio e al che «obbligano al ricorso all’istituto dello grado del personale coinvolto. Dal lunedì al straordinario, comportando un aggravio di sabato dalle 6 alle 22, il costo di un agente costi per l’amministrazione oltre alla è di 30 euro l’ora, quella di un ufficiale o conseguenza di dover sguarnire i servizi sottufficiale di 35 euro l’ora; nella fascia ordinari per consentire i riposi o i recuperi notturna tra le 22 e le 6, la domenica e nei orari al personale impegnato». E il sindaco festivi il costo sale a 35 euro per gli agenti Fulvio Centoz spiega: «L’obiettivo è e a 40 euro per un ufficiale o sottufficiale; risparmiare. Ridurre le spese e gli l’orario notturno di domenica e festivi è il straordinari. Non abbiamo fatto previsioni più caro in assoluto, con il costo orario di sul risparmio, ma abbiamo voluto indicare un agente che sale a 40 euro e di un un principio. Vedremo più avanti gli ufficiale o sottufficiale a 45 euro. effetti». I casi previsti

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www.lastampa.it

Ad Acireale il festival internazionale d e l l a g ra n i t a s i c i l i a n a

ACIREALE - Entra nel vivo il festival internazionale della granita siciliana, presentato da Nivarata, che vedrà protagonista ancora una volta la città di Acireale il 3, 4 e 5 giugno 2016. Issue 1

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La manifestazione, organizzata da Progetti Collaterali e Studio Muse in collaborazione con ilComune di Acireale, anche alla sua quinta edizione prevede un programma ricchissimo: dalledegustazioni ai convegni storici, passando per le mostre e

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NEWS - ATTUALITA' concludendo con i concorsi per le migliori granite. Anche quest’anno continua la partnership, iniziata nel 2014, tra Nivarata e la città di mare britannica Brighton che accoglie uno fra i più importanti e frequentati eventi enogastronomici di tutta l’Inghilterra: il Brighton & Hove Food and Drink Festival. In programma ad Acireale l’esposizione di alcuni prodotti enogastronomici della cittadina inglese e la cena a tema del 2 giugno, nella pizzeria Frumento di piazza Mazzini. Saranno protagoniste le creazioni culinarie dello chef Kieron James e del gelatiere Seb Cole. Sono ad ogni modo tanti i grandi nomi attesi per la serata inaugurale di Nivarata venerdì 3 giugno, quando il suggestivo scenario di piazza Duomo ad Acireale ospiterà, alle ore 20,30, il talk show “Una granita con … Il racconto del territorio tra sfida e opportunità”, a cura del dottor Salvo Noè e Noè Com training: tra gli ospiti, Mariella Gennarino, Giuseppe Benanti, Mario Faro, Salvo Filetti e Luciano

Privitera. A seguire, alle 21,30, spazio alla solidarietà con “La granita buona che fa bene anche agli altri”,serata di sensibilizzazione sulle neoplasie alla tiroide, in collaborazione con il centro di riferimento regionale per i tumori della tiroide dell’Uoc di Endocrinologia dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, e l’associazione pazienti Neoplasie endocrine. Non mancheranno i momenti di spettacolo ed intrattenimento: a garantirli saranno il maestroMiraglia dell’orchestra di fiati “G. Miraglia” di Acireale, che eseguirà musiche da film. Sabato 4 giugno alle ore 21,00, sempre in piazza Duomo, appuntamento da non perdere con lo spettacolo/laboratorio “Ho trovato dell’H2O nella mia granita”, alla scoperta della scienza in cucina con il gelatiere inglese Seb Cole e la collaborazione tecnica di Enrica Laprocina www.newsicilia.it

L' 8 m a g g i o s i ce l e b ra l a f e s t a d e l l a m a m m a , e cco com e è ca m b i a t a l a maternità in Italia 0 8 m a g gi o 2 0 1 6

Oggi, 8 maggio, in quasi tutto il mondo si celebra la festa della mamma. Come è cambiato in Italia il volto della mamma negli ultimi anni? Sonosempre più anziane, rispetto a soli pochi decenni fa, mentre si registra un calo delle culle con un numero di nuovi nati in netto decremento. Con una nota allarmante: ancora oggi sono circa 400, secondo alcune stime, i neonati abbandonati ogni anno sul territorio nazionale, in 4 casi su 10 da mamme italiane. Meno figli Cala dunque il numero medio di figli per donna arrivato, come rilevano i dati del ministero della Salute, a 1,39 nel 2013 rispetto a 1,46 del 2010. Le Province Autonome di Trento e Bolzano mostrano livelli più elevati di fecondità, mentre le regioni meno prolifiche sono Sardegna, Issue 1

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Basilicata e Molise. L'età media delle mamme italiane intanto si alza, avvicinandosi ai 33 anni, mentre il numero complessivo delle nascite continua a diminuire, attestandosi a 512.327. In particolare, una nascita su 5 è relativa a madri di cittadinanza non italiana, ma in regioni come Emilia Romagna e Lombardia, questa percentuale arriva al 30%. Nascite a rischio Ci sono però anche altri aspetti preoccupanti: l'8,6% delle donne, ad esempio, mette al mondo figli in punti nascita 'a rischio', perché effettuano meno di 500 parti annui (soglia minima, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, affinchè la struttura possa essere considerata sicura). Altra criticità è poi è la percentuale di cesarei, pari al 35,5% dei continua

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NEWS - ATTUALITA' parti, ma con picchi del 53,8% nelle case di cura private contro il 33,1% degli ospedali pubblici. Le madri italiane vi ricorrono nel 37,3% dei parti, mentre quelle straniere solo nel 28,5%. Dal punto di vista geografico, alla Campania resta la 'maglia nera', con cesarei oltre quota 50%. Neonati abbandonati E a destare allarme, in un periodo in cui le prestazioni inutili sono nel mirino, sono pure le troppe ecografie non necessarie. In media ogni gestante ne fa 5 in 9 mesi di gravidanza quando è 3 il numero raccomandato. Ma nel giorno della Festa della mamma vanno forse anche ricordate le gravi situazioni di disagio che, spesso, sono alla base dei tanti abbandoni di neonati in ospedale alla nascita: accade a circa 400 bimbi ogni anno, secondo le

stime della Società italiana di neonatologia, per i quali si apre poi la strada dell'adozione. In 4 casi su 10 le mamme che non riconoscono i piccoli alla nascita sono italiane, ed hanno molte volte alle spalle situazioni difficili, mentre nel 62% degli abbandoni si tratta di donne straniere. Disagio psichico e sociale nel 37% dei casi, la paura di perdere il lavoro in quasi il 20% ed il terrore di essere espulse o di dover crescere un figlio da sole in un Paese straniero nel 12% dei casi sono i principali problemi che si nascondono dietro la decisione di rinunciare al proprio bambino. www.panorama.it

C i t t à m e t r o p o l i t a n e , a l l ' A rs p a s s a l a n o r m a D e l ri o 1 0 m a g gi o 2 0 1 6

Passa sul filo di lana la norma Delrio che prevede l'elezione automatica dei sindaci di Palermo, Catania e Messina a guida delle aree metropolitane che coinvolgono tutta la provincia. La legge regionale, voluta e sostenuta dal governo e da buona parte della maggioranza, prevedeva un'elezione di secondo grado. Ma questa scelta da un lato era stata impugnata dal governo nazionale, dall'altro rischiava di creare il caos per l'utilizzo dei fondi destinati alle aree metropolitane, investimenti per oltre 800 milioni di euro come risorse già spendibili. Da qui la decisione del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone di portare subito in aula una norma che recepisce di fatto la legge Delrio in materia con l'elezione automatica dei sindaci dei capoluoghi a guida delle aree vaste metropolitane. L'emendamento Ardizzone alla fine passa per soli 34 voti contro 32 contrari. Un pezzo dei renziani, che sulla carta dovrebbero appoggiare la norma Delrio e le scelte volute da Palazzo Chigi, erano contrari . In particolare l'area che fa riferimento a Luca Sammartino e Valeria Issue 1

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Sudano, che da tempo sono in rotta con il sindaco di Catania Enzo Bianco. I due hanno sostenuto il voto segreto, insieme ad altri dem come Paolo Ruggirello, Raffaele Nicotra e Gianfranco Vullo. E nel Pd si apre un caso: "Il fatto che alcuni deputati del Pd abbiano sostenuto la richiesta di voto segreto apre un grave problema politico da discutere nel gruppo e nel partito, le opinioni sono tutte rispettabili, ma ci sono comportamenti scorretti che non possono passare sotto silenzio”, dice Filippo Panarello, parlamentare regionale del PD.

Sul caso intervengono con una nota congiunta anche l'ex ministro Gianpiero D'Alia e il segretario regionale dei dem Fausto Raciti, che chiedono di abolire il voto segreto all'Ars: "Se non si vuole affossare definitivamente l’Autonomia siciliana, la madre di tutte le riforme è la revisione del voto segreto all’Assemblea regionale siciliana. Per troppo tempo – aggiungono i due – il ricorso al voto segreto è stato un espediente per affermare piccoli interessi a discapito del bene comune. La votazione odierna sul

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NEWS - ATTUALITA' recepimento della ‘norma Delrio’ è stata l’ultima triste conferma di una pratica mortificante che ci auguriamo prima o poi venga limitata secondo le norme vigenti e le prassi applicative del Parlamento nazionale”, concludono D’Alia e Raciti. "Il Pd è uno - chiarisce Raciti - Non si può parlare nell'ufficialità di riforme e poi in aula comportarsi all'opposto. Su questo occorre un chiarimento politico" "La maggioranza di fatto non esiste", attacca il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Adesso con questa norma i sindaci di Catania, Bianco, Palermo, Leoluca Orlando, e Messina, Renato Accorinti, saranno i presidenti anche delle aree vaste che corrispondono alle rispettive ex province di Catania, Palermo e Messina. "Finalmente la riforma delle Province e' completa: si chiuda una fase segnata da troppe incertezze, adesso inizia nuova stagione per i sei Liberi Consorzi e per le tre Citta' Metropolitane". Lo dicono Alice Anselmo e Giovanni Panepinto, presidente

e vicepresidente del gruppo PD all'Ars, a proposito del voto con il quale l'Ars ha recepito la 'norma Delrio' sui sindaci metropolitani. "Un risultato - proseguono Anselmo e Panepinto - al quale abbiamo lavorato da tempo e che assicura certezza amministrativa e garanzie per i dipendenti. Ora tocca allo Stato erogare le risorse destinate agli enti di area vasta" Soddisfatto Ardizzone: "Finalmente otteniamo questo grande risultato. Sono convinto che adesso tre grandi città insieme alla Regione possano spingere di più sul Governo nazionale per avere quello che ci spetta, che ci è dovuto. E' stato anche importante il dibattito d'Aula. Sono dispiaciuto che siamo arrivati in ritardo, ma alla fine è prevalsa la buona politica anche nel gioco delle parti". http://palermo.repubblica.it

Pensioni e flessibilità, Poletti: il 20 maggio parte la sperimentazione del part time in uscita

quindi, anche se il ministro considera molto più «significativi», per un corretto bilancio 1 0 m a g gi o 2 0 1 6 delle nuove norme sul lavoro, «i 400mila «Non credo che questo cambi posti di lavoro stabili in più» creati con il significativamente i numeri del Jobs act. I Jobs Act «che costituisce un risultato posti a tempo indeterminato creati con la straordinario». decontribuzione sono più di un milione: Flessibilità: da escludere penalizzazione quindi cambia poco in termini assoluti». Il del 3% per tutti ministro del Lavoro Giuliano Poletti L’assemblea Rete imprese Italia è stata commenta così, a margine dell’assemblea anche l’occasione per un aggiornamento di Rete Imprese Italia, i dati diffusi ieri sul tema caldo della flessibilità in uscita dal dall’Inps sui circa 100mila lavoratori mondo del lavoro. La soluzione cui sta assunti da imprese che nel 2015 hanno lavorando il governo, ha spiegato il utilizzato indebitamente le norme sulla ministro, non prevede una penalizzazione decontribuzione dei contratti a tutele secca del 3% tout court. «Non possiamo crescenti previsti dal Jobs Act. dire - ha affermato Poletti - via il 3% per In arrivo contromisure per chi ha usufruito tutti. Non possiamo fare un'operazione indebitamente degli sgravi uguale per tutti, alla stessa maniera perché «In Italia accade molto spesso che su una c'è chi lavora e chi è in disoccupazione». Il legge ci sia qualcuno che fa il furbo», governo è alla ricerca di «soluzioni che prosegue Poletti, che annuncia immediate siano economicamente compatibili e contromisure del ministero perché «è socialmente eque. Stiamo lavorando per giusto che chi ha usufruito indebitamente costruire un'operazione complessa». di sgravi fiscali venga duramente colpito». Nessuna sottovalutazione del problema, continua Issue 1

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NEWS - ATTUALITA' Part time agevolato, si parte il 20 maggio In un videomessaggio inviato a Napoli alla Giornata nazionale della previdenza ha Poletti ha invece confermato il via, in forma sperimentale a partire dal 20 maggio, del part-time agevolato per i lavoratori prossimi alla pensione, così come previsto dalla legge di Stabilità. 2016. «Vedremo se quest'iniziativa piacerà alle imprese e ai

lavoratori», ha sottolineato nel video . «Di fronte alla reazione di cittadini e imprese capiremo - ha concluso Poletti - il tema va considerato perché è dentro le logiche in cui si costruisce un nuovo welfare nel nostro Paese». www.ilsole24ore.com

U ni oni ci v i l i : e cco com e f unz i one ra nno potere di attuare l’indirizzo concordato.

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La legge si divide in due “capi”: uno per le unioni omosessuali, e l’altro per le coppie eterosessuali. Queste, in previste:

sintesi,

le

principali

novità

COSTITUZIONE DELL’UNIONE CIVILE L’unione civile tra due persone dello stesso sesso si costituisce di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. L’atto viene registrato nell’archivio dello stato civile. OBBLIGHI RECIPROCI Dall’unione deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Non c’è obbligo di fedeltà, ma entrambe le parti sono tenute, in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. COGNOME Per la durata dell’unione civile le parti possono stabilire di assumere un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. Si può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome.

VITA FAMILIARE Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il Issue 1

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REGIME PATRIMONIALE Il regime ordinario è la comunione dei beni, a meno che le parti pattuiscano diversamente.

La legge sulle unioni civili spiegata in 90 secondi ADOZIONI La legge non prevede la possibilità per uno dei due partner di adottare il figlio dell’altro partner, essendo stata stralciata la stepchild adoption dal testo. Tuttavia, all’articolo 3 si prevede che «resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozioni dalle norme vigenti», il che consente alla magistratura ordinaria di decidere caso per caso.

PENSIONE, EREDITÀ E TFR La pensione di reversibilità e il Tfr maturato spettano al partner dell’unione. Per la successione valgono le norme in vigore per il matrimoni: al partner superstite va la «legittima», cioè il 50%, e il restante va agli eventuali figli.

SCIOGLIMENTO DELL’UNIONE Si applicano in quanto compatibili” le norme della legge sul divorzi, ma non sarà obbligatorio, come nello scioglimento del matrimonio, il periodo di separazione. Tanto da far parlare di `separazione lampo´ davanti all’ufficiale di stato civile.

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NEWS - ATTUALITA' CONVIVENZE DI FATTO La legge disciplina anche le unioni tra due persone eterosessuali, ma non sposate. Si hanno quando due persone maggiorenni sono unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile. ASSISTENZA IN CARCERE E OSPEDALE I conviventi hanno gli stessi diritti dei coniugi nell’assistenza del partner in carcere e in ospedale.

ABITAZIONE In caso di morte di uno dei partner, l’altro ha diritto di subentrare nel contratto di locazione. Se il deceduto è proprietario della casa, il convivente superstite ha

diritto di continuare a vivere in quella abitazione tra i due e i cinque anni, a seconda della durata della convivenza.

REGIME PATRIMONIALE I conviventi possono, non hanno l’obbligo, sottoscrivere un contratto che regoli i rapporti patrimoniali, anche in comunione dei beni.

ALIMENTI In caso di cessazione della convivenza, il giudice stabilisce il diritto di ricevere gli alimenti qualora versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento. Gli alimenti sono assegnati in proporzione alla durata della convivenza. www.lastampa.it

Arrestato il ginecologo Antinori, avrebbe prelevato " f o rz a t a m e n t e " o v u l i

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ginecologo Severino Antinori è stato arrestato, oggi, a Roma, dai carabinieri del Nas di Milano. I militari stavano indagando su un caso, a lui contestato, di espianto di ovuli con violenza. Ad arrestarlo sono stati i militari dell'Arma mentre si trovava in aeroporto. Secondo quanto si è appreso l'espianto forzoso degli ovuli sarebbe avvenuto nella clinica Matris di Milano, che i carabinieri dei Nas stanno ponendo sotto sequestro. L'espianto degli ovuli sarebbe stato, se venisse accertato l'assenza di consenso, una sorta di "rapina" ai danni di una giovane straniera, una spagnola di 24 anni, che era stata sottoposta ad un intervento per una cisti ovarica. La ragazza - secondo le accuse - era trattata con una cura ormonale fatta passare per una terapia per il trattamento di una cisti ovarica, e ha riferito di essere stata immobilizzata, anestetizzata e costretta a subire un'asportazione di ovuli, Issue 1

Il

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nonché privata del proprio telefono cellulare, per impedirle di chiedere aiuto. La donna, al risveglio dall'anestesia, approfittando della distrazione del personale infermieristico, era riuscita a raggiungere un telefono della clinica ed a chiamare, di nascosto ed in lacrime, il 112. Sono stati sequestrati e congelati su ordine dei magistrati di Milano gli embrioni scaturiti dalla fecondazione degli ovociti "rubati". Stando alle indagini del pm di Milano Maura Ripamonti, infatti, Antinori, dopo aver prelevato senza consenso gli ovuli li avrebbe fecondati con spermatozoi e li avrebbe voluti impiantare su un'altra donna. Il ginecologo ora è indagato per i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Milano. A due sue "strette collaboratrici", per i medesimi reati, è stato notificato il divieto di dimora nei comuni di Milano e Roma. www.panorama.it

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NEWS - ATTUALITA'

Thyssen, il procuratore generale firma gli ordini di carcerazione: in cella i cond a nna t i

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Si sono già aperte le porte del carcere per i quattro dirigenti italiani della Thyssen le cui condanne, per il rogo dove persero la vita sette operai nel dicembre 2007, sono diventate definitive. Tutti si sono consegnati spontaneamente come avevano concordato tramite i loro avvocati con la procura generale alla viglia della sentenza. Così quando dal Palazzo di giustizia sono partiti gli ordini di carcerazione per i quattro imputati, tutti stavano già concludendo le pratiche burocratiche per scontare le condanne che ieri sera la Corte di Cassazione ha deciso, confermando la sentenza della Corte d'Appello di Torino. La pena più alta è quella a 9 anni e 8 mesi inflitta all'ad Harald Espenhahn, quella più bassa, di 6 anni e 3 mesi, per i manager Marco Pucci e Gerald Priegnitz. Condannati inoltre gli altri dirigenti Daniele Moroni a 7 anni e 6 mesi, Raffaele Salerno a 7 anni e 2 mesi e Cosimo Cafueri a 6 anni e 8 mesi. A Torino è arrivato al carcere delle Vallette, accompagnato dai carabinieri e dall'avocato Guglialmo Giordanengo, Cosimo Cafueri, che in mattinata si era costituito ai carabinieri della stazione di Castiglione Torinese. Marco Pucci e Daniele Moroni, dirigenti della Ast-Acciat Speciali Terni, si sono consegnati in questura a Terni poco dopo le 9,30 e, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti nel carcere ternano di Vocabolo Sabbione. Anche il torinese Raffaele Salerno si è presentato al commissariato di Rivoli, alle porte del capoluogo piemontese, da dove è poi stato trasferito in prigione.

Diversa invece la procedura per i due condannati tedeschi, Hespenhahn e Priegnitz. Per loro è stato emesso un mandato di cattura europeo dalla procura generale di Torino. A occuparsene, secondo gli accordi tra i due Paesi, sarà l'autorità giudiziaria tedesca. Un effetto del Mae è Issue 1

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che se i due condannati lasciano la Germania possono essere arrestati immediatamente.

Si chiude così, all'indomani della seconda e ultima sentenza della Cassazione un travagliato e doloroso iter giudiziario durato oltre otto anni. A Torino questa mattina si è celebrata una commemorazione delle vittime della Thyssen. "La conferma della sentenza ha finalmente fatto giustizia" ha detto il sindaco Piero Fassino in occasione della tappa torinese del tour nazionale della sicurezza Anmil di Bruno Galvani che, con la sua carrozzina motorizzata sta girando l'Italia per sensibilizzare sui temi della sicurezza del lavoro."Il dramma accaduto a Torino nel 2007 ci ricorda che sono ancora troppe le vittime sul lavoro - ha detto Fassino -. i passi da compiere per rendere sicuro e dignitoso il lavoro è sono ancora molti e grazie al tour dell'Anmil si sottolinea proprio l'importanza della sensibilizzazione, anche degli stessi lavoratori". Ma, tra lunghezza abnorme del processo e critiche alla condotta in aula dei parenti delle vittime, che ieri sono usciti dall'aula gridando ai giudici "vergogna, venduti" dopo che il pg aveva chiesto un nuov annullamento del processo, l'indomani della sentenza non è esente dalle polemiche. "Non dite più che abbiamo preso i soldi. Non volevamo i soldi, ma la vita dei nostri cari": ha detto Gianna Pisano, zia di Roberto Scola, alla cerimonia di commemorazione con Fassino. E più tardi sul profilo Fb di Antonio Boccuzzi è comparso un commento in difesa degli imprenditori condannati. "Si vergogni" così si chiude uno dei messaggi lasciati in merito alla fine del processo sulla pagina Facebook di Antonio Boccuzzi, operaio Thyssen sopravvissuto all'incendio del 2007 e ora parlamentare. L'autore, Tommaso Giovannini, originario di Terni,

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NEWS - ATTUALITA' prende le difese di uno dei condannati. "Sono state rovinate - si legge - le vite di 7 persone innocenti e famiglie, e da ieri avete rovinato la vita di un'altra persona innocente e della sua famiglia. Non vi rendete conto dei danni che potete provocare, e per un caso puramente mediatico ci avete giocato". "Hai giocato con la vita delle persone - è stato il messaggio del ternano - e hai malfamato una persona che è partita da zero e si è creata la sua carriera. Ora hai contribuito a rovinare la sua vita e quelle dei suoi familiari e figli. Avete creato

un caso mediatico e per questo ci ha rimesso una persona che non aveva nessuna responsabilità e colpa. Per la vostra visibilità ci rimettono le persone innocenti. Vergogna". Il messaggio è a commento di un post che Boccuzzi aveva pubblicato lo scorso 19 gennaio per criticare la nomina di Marco Pucci, imputato al processo Thyssekrupp, a direttore generale dell'Ilva di Taranto. http://torino.repubblica.it

I sommergibili che difendono l’Italia

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Nascosti sotto il pelo dell’acqua, invisibili e in continuo movimento, da oltre un anno quattro sommergibili della Marina militare italiana svolgono davanti alle coste libiche un compito di importanza strategica: controllano le comunicazioni che si scambiano - tra di loro e via etere - singoli o gruppi terroristi o potenzialmente eversivi. Potendo così seguire mosse, spostamenti e piani. E’ un’operazione coperta dal più stretto riserbo, i cui dettagli non possono essere rivelati anche quando consente di acquisire informazioni di grande utilità per la sicurezza nazionale. I sommergibili sono parte integrante della missione Mare Sicuro, affidata dal governo alla Marina, che da tredici mesi vede 900 marinai pattugliare il Mediterraneo centrale, al largo delle coste del Nord Africa e in particolare della Libia. «L’operazione - recita l’unico comunicato ufficiale della Marina militare, risalente allo scorso anno - prevede missioni da svolgere, a tutela degli interessi nazionali, con attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale». È il termine «sorveglianza» a implicare l’uso dei sottomarini. La missione Mare Sicuro fu varata nel febbraio del 2015 quando venne accertata la presenza di terroristi dell’Isis a Sirte, la città sulla costa che aveva dato i natali a Gheddafi. Avere i terroristi che si affacciano sul Mediterraneo costituisce una minaccia diretta alle piattaforme petrolifere off-shore dell’Eni, al gasdotto che congiunge la Libia all’Italia, e alle Issue 1

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nostre coste. Da quel momento, tredici mesi fa, la Marina militare non ha mai mollato la presa nell’azione di sorveglianza verso le coste libiche. A questo scopo, determinanti sono stati i due sommergibili della nostra flotta, classe U212, che sono un fiore all’occhiello della tecnologia italo-tedesca della navigazione in immersione, del combattimento e soprattutto della guerra elettronica. Ci sono state ironie, in passato, sulla presenza dei nostri sommergibili al largo della Libia. La Difesa ha risposto al le critiche sottolineando quanto sia stato importante il loro apporto per seguire alcune navi-madre cariche di migranti, bloccate in alto mare prima che facessero scendere il carico umano sulle carrette che trainavano e che poi avrebbero lasciato andare alla deriva verso le nostre coste. Il ministero guidato da Roberta Pinotti non ha parlato invece di quanto i sommergibili si sono alternati lo «Scirè» e il «Salvatore Todaro» - siano stati preziosi per monitorare le comunicazioni del nemico. Poco nota, e addirittura coperta da segreto militare quanto ai dettagli, è la capacità dei nostri sommergibili nelle funzioni “ESM”, l’acronimo dell’Alleanza atlantica per «Electronic Support Measures» ovvero misure di sostegno elettronico. Le “ESM” includono capacità di intercettare, localizzare, registrare e analizzare fonti. Si tratta della frontiera più avanzata dell’impiego dei sommergibili: non più la guerra dei siluri, come avveniva nel secondo conflitto mondiale, ma la guerra elettronica. (...) www.lastampa.it

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

RUBRICHE

PREVIDENZA FORENSE

Il nuovo regolamento dell'assistenza in Cassa Forense, l'intervista del Presidente a Iuslaw, lo stato di bisogno individuale. Nell'intervista rilasciata qualche giorno fa alla radio degli avvocati Iuslaw, il Presidente di Cassa Forense ha criticato, pur ammettendo di non averla letta, la recentissima sentenza emessa dalla Sezione lavoro del Tribunale di Trani. ((Tribunale di Trani, sez. Lavoro, sentenza n. 807/16; depositata il 2 maggio)

AUSILIARI DEL GIUDICE

Compenso degli ausiliari: il decreto di liquidazione non è opponibile sine die L'attrazione dell'opposizione al decreto di liquidazione delle spese di giustizia nel modello del rito sommario comporta che il termine per la relativa proposizione sia quello di trenta giorni stabilito in generale per il riesame dei provvedimenti adottati in prima istanza nell'ambito di procedure riconducibili allo schema del rito sommario.. (Corte Costituzionale, sentenza n. 106/16; depositata il 12 maggio)

della detenzione domiciliare. Non contestata la sindrome ansioso-depressiva che affligge l’uomo, né le malformazioni alle dita delle mani e dei piedi. Egli però può comunque condurre una vita dignitosa dietro le sbarre.. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 19795/16; depositata il 12 maggio)

LICENZIAMENTO

Assume droga durante l'orario di lavoro: licenziata.

Segnalazione dei cittadini e la Polizia ritrova la portalettere in condizioni fisiche precarie. Inequivocabili i risultati degli esami tossicologici a cui viene sottoposta la donna. Grave la condotta da lei tenuta, e tale da legittimare il drastico provvedimento adottato dall'azienda. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 9759/16; depositata il 12 maggio)

REVOCA PATENTE

Sulla decorrenza del triennio a piedi non può decidere il TAR.

Sulla decorrenza del triennio a piedi non può decidere il TAR.

ORDINAMENTO PENITENZIARIO Problemi psicologici e malformazioni per il detenuto: condizioni compatibili col carcere

(TAR Emilia Romagna, sez. I, sentenza n. 500/16; depositata il 10 maggio)

Respinta definitivamente la possibilità del differimento della pena, o l’applicazione

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

RUBRICHE

Perché tutor e autovelox vanno segnalati preventivamente?

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La necessità della esistenza di un cartello stradale che avvisi, in anticipo, gli automobilisti circa la presenza di tutor e autovelox lascia spesso perplessi i più rispettosi del codice della strada: perché mai bisognerebbe dare modo, agli spericolati del volante, di anticipare le mosse della polizia e, prima del luogo ove vengono situati gli apparecchi di controllo elettronico della velocità, decelerare per poi, qualche metro dopo, tornare a infischiarsene delle regole? Sarebbe come rivelare all’evasore il preciso giorno in cui la finanza arriverà presso la sua azienda, dandogli così modo di regolarizzare, nel frattempo, tutta la contabilità.

velocità, specie sulle percorrenza come superstrade.

strade ad autostrade

alta e

Insomma, non è corretto sostenere che il cartello di avviso sia previsto solo come garanzia per gli automobilisti spericolati: la sua presenza è anche a garanzia di tutti gli altri che, invece, rispettano le norme e potrebbero non riuscire a evitare il tamponamento o lo scontro con eventuali mezzi arrestatisi tutto d’un tratto www.laleggepertutti.it

La norma che impone la segnaletica o i cartelli luminosi che preannuncino la possibile rilevazione elettronica della velocità non è, in realtà, solo una garanzia per chi viola il codice, ma si rivolge soprattutto a tutelare la circolazione e, in definitiva, tutti gli utenti. Difatti, proprio la presenza improvvisa e non segnalata di un tutor o un autovelox potrebbe portare il conducente più imprudente a frenare bruscamente per evitare la fotografia e, quindi, la multa. Il che sarebbe certamente un fatto non meno pericoloso dell’eccesso in sé di

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Il mondo della Tecnologia

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H u a w e i P 9 L i t e , p e r c h é p o t re b b e e s s e re u n s u c c e s s o

Dopo l’annuncio del P9 e del P9 Plus, Huawei è pronta a immettere sul mercato il terzo elemento della sua collezione primavera-estate: si tratta del nuovo P9 Lite, versione alleggerita, nelle funzionalità e nel prezzo, dell’ormai noto Android Phone creato in collaborazione con Leica. La partnership con il popolare marchio tedesco della fotografia professionale – lo diciamo subito a scanso di equivoci – non è stata qui replicata: il P9 Lite integra una fotocamera apprezzabile (l’obiettivo principale si basa su una lente grandangolare da 28mm con apertura pari a f/2.0) ma priva di quei dettagli raffinati (su tutti il doppio obiettivo) che caratterizzano il modello standard del telefono. Un 5,2 pollici ben costruito È questa la rinuncia più evidente di un dispositivo che per il resto non si discosta troppo dal fratello maggiore: il P9 Lite resta un telefono sottile (7,5 millimetri) e ben rifinito (i bordi sono in metallo), costruito intorno a un display da 5,2 pollici Full HD. Piuttosto ricca anche la dotazione base del telefono che prevede, fra le altre cose, un lettore di impronte digitali (Fingerprint Sense 2.0), una fotocamera anteriore da 8 megapixel, 16 Gb di memoria (espandibile) e una batteria da 3000 mAh. Un cuore (anzi otto) generoso A livello prestazionale, Huawei si affida all’ormai collaudato chipset di casa (Kirin), qui configurato con un processore octa-core (650) e 3 “giga” di RAM. Quanto alla parte “radio”, il P9 Lite pur senza toccare i picchi dei modelli top di gamma garantisce una qualità e una velocità di connessione connettività più che rassicurante, sia su hotspot (c’è il supporto al Wi-Fi WiFi: 802.11 b/g/n con WiFi Direct), che su rete cellulare (fino a 150Mbps in download su network LTE). Marsmallow ed EMUI 4.1 sono di serie Nessun “taglio” è stato operato a livello software: il P9 Lite arriva già aggiornato al’ultima versione di Android (la 6.0, Marshmallow) e con la più recente delle personalizzazioni Huawei (EMUI 4.1). Ciò garantisce la compatibilità con tutte le ultime funzionalità del mondo Huawei, compresa la possibilità di modificare le foto con filtri colore ed effetti, o registrare i video in time-lapse o al rallentatore. Ma le notizie migliori arrivano sul fronte dei prezzi: Huawei P9 Lite sarà proposto in italia con un cartellino suggerito di 299 euro, un prezzo che pare perfettamente centrato con le necessità di tutti coloro che vorrebbero un telefono nuovo ma senza spendere follie. FONTE

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Bentornati in casa Esposito. U n nuov o a nno t ra g i com i co La recente cronaca napoletana di questi giorni, che vede una recrudescenza di episodi violenti in particolare nel famoso quartiere Sanità, con la così detta guerra di camorra, mi ha subito riportato alla mente il bellissimo romanzo di Pino Imperatore edito da Giunti (2013) "Bentornati in casa Esposito. Un nuovo anno tragicomico". Dopo il successo di Benvenuti in casa Esposito, scoppiettante capitolo della saga che ha deliziato migliaia di lettori, mostrando gli aspetti più cafoni e ridicoli della malavita, Pino Imperatore torna con questo romanzo satirico che racconta e denuncia in modo nuovo la criminalità organizzata, che fa ridere e fa riflettere attraverso le vicende dei suoi protagonisti: Tonino, camorrista imbranato che ne combina di tutti i colori, e la sua famiglia allargata, lo spietato boss Pietro De Luca, il sacerdote anticamorra Padre Francesco. Un messaggio metaforico lanciato alle giovani generazioni contro il potere criminale della camorra. È per spiegare il perché la “la camorra è stupida” Imperatore nel romanzo si rifà ad una delle leggi fondamentali del pensiero: ”Il principio di non-contraddizione”. Aristotele, infatti, sostiene che, in un enunciato, non si può affermare e negare un predicato del soggetto, nello stesso tempo e nello stesso senso, cioè Aristotele dice che: «E' impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e nella medesima relazione» (Metafisica IV, 1005b, 1920). Uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza in un futuro migliore. Prendete un camorrista di 4 soldi, Tonino Esposito, incapace e sfigato, succube della moglie Patty e delle femmine della famiglia, un suocero guascone, una suocera stizzosa, una vedova d’animo nobile, una nerboruta cameriera ucraina, una coppia di iguane meditans e un coniglietto nano. Sistemate tutti questi personaggi in una palazzina napoletana del rione Sanità. Quello dove è nato il principe della risata Totò, per intenderci. Aggiungete un boss spietato e i suoi scagnozzi, un giovane sacerdote antimafia, una violenta faida di camorra, una campagna elettorale ai limiti dell’assurdo e tanti altri avvincenti episodi. Tonino e famiglia sono napoletani veraci. Vivono nel cuore del capoluogo campano e si esprimono sempre in un dialetto del quale l’autore riesce a cogliere anche sottigliezze incisive e indimenticabili, regalandoci slang e gag esilaranti. Un vero mix di comicità e commozione. Gli Esposito sono di nuovo tra noi. Bentornati!. Antonio Savastano Issue 1

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Effetto ..... Letteratura

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a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che, incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana.

SEDICI ROMANZI Ammontano a sedici romanzi tutti da scrivere le mie ambizioni di gran narratore. Ma di fronte alla stazza dell’impresa capisco senza dubbio che fra tutte le risa quelle isteriche soltanto son proprio le uniche sempre sincere (anzi spontanee!) ... e mai forzate.

Pietro Pancamo (pipancam@tin.it)

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Presi per la..... Gola!!!!

Pasta con gamberetti e ricci di mare.

Quando si parla di “sapore del mare” ecco che sbuca la ricetta della pasta con i gamberetti ed i ricci di mare.

INGREDIENTI (per 4 persone)

500 grammi bavette; 300 grammi gamberetti sgusciati; 60/70 ricci di mare; 2 spicchi d'aglio; 500 grammi pomodorini di Pachino; 1 mazzetto di prezzemolo; olio extravergine d’oliva; ½ bicchiere di vino bianco secco; sale e pepe bianco macinato al momento q.b.;

PROCEDIMENTO

1. Pelate i pomodorini e fateli a piccoli cubetti. 2. In un'ampia padella, fate rosolare uno spicchio di aglio, privato dell'anima – sarebbe il germoglio – ed il prezzemolo (ambedue tritati). 3. A questo punto aggiungete i pomodorini e fateli appassire leggermente in padella. 4. Aggiustate il sapore con un po' di sale e del pepe e lasciate che i vari ingredienti si sposino a fiamma viva per qualche minuto. 5. Successivamente abbassate la fiamma e, solo a cottura ultimata, tuffate in padella i gamberetti e altro prezzemolo tritato. 6. Fate fare a tutti gli ingredienti in padella un altro giro e poi toglieteli dal fuoco. 7. Prendete un'altra padella e versate al suo interno molto olio. Fate scaldare l'olio e poi mettete un po' di aglio tritato (anche questa volta privato dell'anima) a soffriggere. {Nota} Occhio a non far bruciare l'aglio. 8. Poi aggiungete qualche cucchiaio di uova di ricci di mare. 9. Sfumate con il vino e togliete dal fuoco anche questa seconda padella. 10. Non resta che preparare la pasta al dente e poi versarla nella padella con la salsa ed i gamberetti. Solo a cottura completa, unite la salsa di ricci di mare e date una mescolata al tutto.

NOTE

lasciate qualche uovo di riccio da aggiungere tal quale al piatto già finito. Mi raccomando, servite a caldo!

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Effetto....gusto..

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Fashion Victim Rosé Extra Metodo Charmat 2015 Astoria

Colore rosa tenue. Perlage minuto in una trasparenza brillante, colorata di tenue rubino. Il profumo è invitante, di frutta fresca e fiori bianchi. Al palato è asciutto, sapido, armonico e delicatamente aromatico. Equilibrato, delicato, di grande eleganza. Ottimo come aperitivo, o in abbinamento carni bianche ed a primi e secondi di pesce

Tipo: Spumante Extra Dry Rosato Metodo Martinotti o Charmat Denominazione: Spumante di Qualità

Uve: varietà aromatiche tipiche dell’Alto trevigiano Produttore: Astoria

Gradazione alcolica: 10,50 - 11,5% vol.

Residuo zuccherino: 17,00 – 18,00 grammi/litro

Zona di Produzione: Provincia di Treviso. Ottenuto dalle uve prodotte sulle colline della Tenuta Val de Brun - Vigneti: 4.000 – 5.000 ceppi per ettaro - Età Viti: 10 – 15 anni Produzione media: 80/90 quintali per ettaro

Sistema di allevamento: Sylvoz - Temperatura di Servizio: 6°-8°C.

Vendemmia: La vendemmia avviene manualmente in Settembre con le uve al massimo equilibrio chimico/organolettico

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"Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l'occasione per comprendere” Pablo Picasso

Maggio 2016 • Anno X 15 maggio 2016

• Numero 104

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

Issue 1

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