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VITA PARROCCHIALE
Santa Lucia
Quest’anno grande è stata la gioia della comunità di Colle di poter riabbracciare senza particolari restrizioni tutte le persone che avevano piacere di arrivare in paese per la festa della santa patrona Lucia. Alla messa solenne delle ore 10 erano presenti diversi parroci provenienti dai paesi limitrofi che hanno poi pranzato tutti assieme nella nostra canonica con un menù a base di piatti tipici del terrritorio; i fedeli hanno invece potuto trovarsi dopo la S. Messa per un momento conviviale organizzato nelle ex scuole elementari e poi al pomeriggio per la recita dei Vesperi cantati. La festa di quest’anno è stata allietata dalla presenza di tutti i bambini delle scuole elementari che, grazie ad un progetto culturale di conoscenza del proprio territorio avviato da alcune delle loro insegnanti, hanno potuto partecipare alla Messa assieme ai loro compagni di Selva.
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Corone Avvento
Tra novembre e dicembre
Anche quest’anno le abili mani delle nostre donne hanno confezionato delle belle composizioni sia per la festa di Tutti i Santi che per l’Avvento. Il ricavato di queste e di altre future iniziative verrà destinato a scopi di beneficenza e nel prossimo numero vi daremo notizia di come il tutto sarà stato ripartito.
Nadal a Col
Bondì e Bon an
Pochi ma buoni sono stati i tre bambini che il 1 gennaio sono passati in alcune case di Colle ad augurare il Buon anno alle persone anziane. Purtroppo, a causa dei pochi bambini, non è stato possibile arrivare in tutte le case, col pensiero però l'augurio è arrivato a tutti.

Quanti leggono vorranno perdonare lo strafalcione volutamente commesso per adattare il titolo alla celebre citazione manzoniana.
In effetti la cosiddetta “partecipazione attiva” dell’assemblea ai sacri Riti non è un concetto conosciuto da tutti, per altri invece è cosa nota, anche se spesso fraintesa.
Per quanto riguarda la liturgia, il Concilio Vaticano II produsse la costituzione Sacrosanctum Concilium, la quale pone grande attenzione a questo aspetto.
L’idea della partecipazione del popolo, tuttavia, precede di molto l’ultimo concilio ecumenico; basti pensare al motu proprio Inter sollecitudines di San Pio X, che è salito al Soglio di Pietro all’inizio del XX secolo, nel quale si raccomanda la “partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa”. Similmente, anche nelle bolle Divini cultus di Pio XI (1928) e Mediator Dei di Pio XII (1947), si trattano i medesimi argomenti. È dunque erroneo pensare alla partecipazione attiva dei fedeli come un concetto introdotto per la prima volta dal Concilio Vaticano II.
La predetta costituzione conciliare del 1963 definisce la partecipazione attiva come la necessità che i fedeli “non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma che, comprendendolo bene nei suoi riti e nelle sue preghiere, partecipino all’azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente”. Alla base, dunque, non c’è il protagonismo