Bhagavad-gita - Una Mappa per Conoscerla

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42 43. G l i uomini d i scarsa conoscenza si lasciano attrarre dal linguaggio fiorito dei Veda, che raccomandano la pratica di attività interessate per raggiungere i pianeti celesti, per ottenere una buona nascita, il potere e altri benefici simili. Desiderando la gratificazione dei sensi e una vita opulenta, essi non vedono nienfaltro. 44. Nella mente di coloro che sono troppo attaccati al piacere dei sensi e alla ricchezza materiale, e sono sviati da questi desideri, la risoluta determinazione a servire con devozione il Signore Supremo non trova posto. 45. O Arjuna, supera le tre influenze della natura materiale che costituiscono l'oggetto principale dei Veda. Liberati da ogni dualità, dall'ansia di guadagno e di sicurezza materiale e stabilisciti nel sé. 46. Come una grande riserva d'acqua adempie a tutte le funzioni del pozzo, così colui che conosce il fine supremo dei Veda raccoglie tutti i benefici che i Veda procurano. 47. Ti hai il diritto di compiere i tuoi doveri prescritti, ma non di godere dei frutti dell'azione. Non considerarti mai la causa dei risultati delle tue attività e non cercare mai di sfuggire al tuo dovere. 48. Compi il tuo dovere con equilibrio, o Arjuna, senza attaccamento al successo o al fallimento. Tale equanimità si chiama yoga. 49. O Dhanafijaya, allontana da te tutte le attività detestabili col servizio di devozione, e in questa coscienza arrenditi al Signore. Avari sono coloro che vogliono godere del loro lavoro. 50. L'uomo impegnato nel servizio devozionale si libera dalle conseguenze buone o cattive dell'azione in questa vita stessa. Sforzati dunque di apprendere lo yoga, che è l'arte dell'agire. 51. Inpegnati nel servizio devozionale offerto al Signore, grandi saggi e devoti si liberano i n questo mondo dalle conseguenze dell'attività. Si svincolano così dal ciclo di nascita e morte e raggiungono la condizione che è al di là della sofferenza [tornando a Dio]. 52. Quando la tua intelligenza avrà superato la densa foresta dell'illusione, diventerai indifferente a tutto ciò che hai ascoltato e a tutto ciò che potrai ancora ascoltare. 53. Quando la tua mente non sarà più distratta dal linguaggio fiorito dei Veda e rimarrà fissa nell'estasi della realizzazione spirituale, avrai raggiunto la coscienza divina.

c c i 5 5 gratificazione dei sensi generato dalla speculazione mentale, e con l a mente così purificata trova . soddisfazione soltanto nel sé, è situato nella pura coscienza trascendentale. D 56. Chi non è più turbato dalle tre forme di sofferenza né inebriato dalle gioie della vita, ed è libero i o dall'attaccamento, dalla paura e dalla collera, è considerato un saggio dalla mente ferma. , 57. La persona che in questo mondo resta impassibile di fronte a qualsiasi forma di bene o di male che le l si presenti, e non apprezza la prima né disprezza la seconda, è fermamente situata nella perfetta a conoscenza. P 58. Chi è in grado di ritrarre i sensi dai loro oggetti, come una tartaruga ritrae le membra nel guscio, è e fermamente stabilito nella perfetta conoscenza. r 59. L'anima incarnata può astenersi dal godimento dei sensi, sebbene il gusto per gli oggetti dei sensi s rimanga. M a se perde questo gusto sperimentando un piacere superiore, resterà fissa nella coscienza o spirituale. n 60. a I sensi sono così forti e impetuosi, o Arjuna, che travolgono perfino la mente di un uomo saggio che siS sforza di controllarli. u C h i frena i sensi tenendoli sotto controllo, e fissa la coscienza in Me, è considerato un uomo 61 p dall'intelligenza ferma. r 62. Contemplando gli oggetti dei sensi si sviluppa attaccamento per essi; dall'attaccamento si sviluppa la e m 67 a ,


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