Notiziario Celim Bergamo n.4 mag-ago 2010

Page 1

Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c Art. 2 Legge 662/93 Bergamo

Notiziario Anno 14 Nr. 3/4

O.N.G. Organizzazione Cristiana

Cooperazione Internazionale e Territorio

 I

di Servizio Internazionale Volontario

Maggio Agosto 2010

l sopraggiungere di una crisi, di qualunque genere e tipo sia, è sempre segno che il modello in essere non funziona più come prima o che nel frattempo sono sopraggiunti degli elementi distorsivi che rendono inefficace quanto fino a poco prima era più che valido. È in momenti come questi, che i processi di cambio e di rinnovamento si fanno più consistenti e subiscono delle brusche accelerate. Se il soggetto in questione sono le ONG e gli Organismi di Volontariato Internazionale, possiamo con tranquillità affermare che la attuale crisi internazionale non ha risparmiato nemmeno quello che conosciamo con il termine di Terzo Settore (ONLUS, ONG, Associazioni, Cooperative Sociali, ecc). Particolarmente in crisi sono le opportunità di recuperare risorse economiche e finanziarie per sostenere i differenti programmi di sviluppo nei Paesi Poveri in cui si opera o le azioni di formazione/in-

formazione che si collocano sul territorio nazionale, che potremmo sintetizzare con il termine di “progetti di educazione alla mondialità o di educazione allo sviluppo”. In pratica, essendo le ONG degli enti che trovano linfa e senso come espressione di solidarietà nella società civile, quando la stessa si trova in difficoltà ad elargire donazioni e sostegni economici, allora le iniziative che fino ad oggi sono state avviate, subiscono una battuta di arresto. E la subiscono ancora di più se anche gli “abituali” enti o istituzioni pubbliche, vengono meno al loro ruolo di sostenere queste iniziative con opportune linee di co-finanziamento (es: MAE, UE, Fondazioni Bancarie, Enti Locali, ecc). In pratica le ONG perdono in poco tempo i parametri e le modalità con le quali fino ad oggi sono riuscite a raggiungere i propri scopi progettuali. A questo punto si apre un bivio inesorabile: o chiudere l’esperienza o cer-

care di trovare nuovi canali di sostegno ed elaborare una nuova progettualità. Anche il Celim Bergamo è di fronte a questo bivio. Scartando ovviamente la prima opzione, diventa necessario investire risorse ed energie per promuovere quei cambi necessari a permetterci di continuare con l’opera che ormai quasi 50 anni fa è stata avviata. Se ad una prima impressione sembra che il necessario cambio sia solo una diretta conseguenza di una situazione di crisi, come dice il detto “non tutto il male viene per nuocere”, io credo che momenti come questo possono essere letti anche come incredibili opportunità per assumere quelle scelte coraggiose che la precedente sicurezza impediva di assumere. Per quanto ci riguarda, i cambi che dovremo apportare al nostro essere ONG, saranno quelli di cercare di saperci maggiormente “sciogliere” nel territorio, andando a dia-

logare ed appoggiare tutte quelle iniziative di solidarietà internazionale che nascono proprio da esso, nelle sue incredibili e differenti sfaccettature e, in una ottica di collaborazione e sinergia reciproca, condividere progetti ed iniziative oltre che le ormai rare risorse economiche. Vuol dire in parole povere andare ad operare e lavorare su iniziative dove ci sia una forte presenza di entità appartenenti al nostro territorio bergamasco, trovando insieme le opportunità di finanziamento, riducendo magari anche la portata dei progetti avviati, a favore di iniziative più piccole ma di sicura efficacia e più snelle nella loro sostenibilità. Per una organizzazione come il Celim Bergamo vuol dire magari non riuscire ad avviare progetti della stessa portata e complessità di quelli avviati fino ad ora, per arrivare a cogestire molti piccoli progetti continua a pag. 3

Sommario

pag. 2 • Il tempo del ritorno in Bolivia 3 • La Conferenza Mondiale dei Popoli sul cambiamento climatico pag. 4 • Bolivia: missione di valutazione 5 • Etiopia: missione di valutazione 5 • Volontari Celim Bergamo nel mondo pag. 6 • Assemblea FOCSIV 6 • Assemblea dei SOCI 7 • Seminario di studi pag. 8 • Calendario • La “Formazione” si trasferisce in Bolivia


Primo Piano

Il tempo del ritorno in Bolivia

 È

2

il tempo del ritorno in Bolivia: sembrerebbe aprirsi una nuova tappa della migrazione tra Bergamo e Cochabamba. Le condizioni economiche del nostro Paese (non più così vantaggiose per via della crisi del mercato del lavoro) e il desiderio di ricostituire dei legami famigliari rotti dalla distanza spingono sempre più boliviani a lasciare la nostra città per rientrare in Bolivia. Per ora si tratta di una tendenza registrata da chi opera da anni a contatto con i boliviani, difficile da fissare nei numeri ma confermata sia da Bergamo che da Cochabamba. «Abbiamo l’impressione che, dopo l’introduzione di regole più restrittive per ottenere anche il visto turistico dal primo aprile 2007 il flusso incontrollato di boliviani verso la Spagna e l’Italia si sia interrotto - spiega padre Eugenio Coter, missionario bergamasco e direttore della Caritas di Cochabamba -. Il visto turistico infatti dal 2004 al 2007 aveva permesso a molti boliviani di raggiungere Bergamo grazie ai finti pellegrinaggi organizzati dalle agenzie turistiche. Moltissimi boliviani entravano in Italia come turisti pagando un volo aereo e un contatto nel nostro Paese per poi trovare lavoro nella clandestinità. Un “servizio” venduto a caro prezzo che aggiungeva nuovi debiti alla povertà che portava a una scelta così radicale di vita. È così che a Bergamo si era stimata la presenza di circa 12 mila boliviani, la maggior parte clandestini. In generale i boliviani continuano a migrare, ma le restrizioni europee hanno bloccato l’afflusso. Ora prediligono l’Argentina, che invece allora escludevano per via del crack finanziario che aveva colpito il Paese sudamericano, oppure altri Paesi del Nord Europa come la Svezia». «Ci sembra - continua monsignor Tito Solari, arcivescovo di Cochabamba - , ma non abbiamo dati nazionali che ci supportano, che molti boliviani stiano rientrando spinti anche dalle sollecitazioni a riprendere i legami famigliari interrotti. La partenza soprattutto di molte donne in cerca di un lavoro ha mandato in rovina le famiglie: la donna è il centro della famiglia boliviana. I figli sono rimasti in carico a zii e nonni ma non è la stessa cosa. Il cambiamento delle condizioni economiche in Europa e il desiderio di riunire la famiglia spingono a riconsiderare il percorso migratorio. Qui poi trovano comunque opportunità di crescita». La Bolivia infatti tra mille contraddizioni politiche ed economiche conosce una

nuova stagione di sviluppo rispetto a qualche anno fa e offre quindi opportunità proprio ai migranti che hanno appreso competenze nuove nel loro percorso migratorio. La tendenza a rientrare è confermata anche dal Console onorario di Bolivia in Italia, Giuseppe Crippa, e da Pinuccia Schopf Fadda, a capo della Casa dei boliviani di Bergamo, ma anche da don Mario Marossi, referente della parrocchia dei latinoamericani in San Lazzaro a Bergamo. «L’impressione - spiegano - è che molti stiano rientrando in maniera definitiva in Bolivia. Il costo della vita è aumentato: per chi vive in Italia da solo non è più così conveniente sostenersi e mandare nel Paese di origine qualcosa. La crisi economica poi ha penalizzato soprattutto le famiglie inserite qui da anni costrette a riconsiderare il percorso migratorio e rientrare. Se il capofamiglia perde il lavoro diventa difficile coprire le spese del mutuo o mantenere una famiglia numerosa: meglio rientrare. Per chi ha i figli nati in Italia però non è così facile pensare a un inserimento in un Paese di origine che di fatto non conoscono». D’altro canto infatti, secondo i dati ufficiali arrivano quasi a quota seimila i boliviani che hanno un regolare permesso di soggiorno e vivono in Bergamasca, prevalentemente concentrati in città. La Prefettura di Bergamo, alla fine del 2008, ha registrato 4.107 iscritti all’anagrafe dei comuni orobici. Con l’ultima regolarizzazione di colf e badanti (al momento sono state istruite tre quarti delle pratiche) sono stati regolarizzati 1.136 boliviani. Sono dunque 5.243 i boliviani con le carte in regola residenti nella nostra provincia. Considerando lo smaltimento delle ultime pratiche e i successivi ricongiungimenti famigliari la quota dei regolari potrebbe giungere intorno alle seimila presenze. Ma, per chi rientra, che cosa ha lasciato questa esperienza di migrazione? Stanno tentando di rispondere a questa domanda Carmen Ledo, coordinatrice del Ceplac, Centro de planificacion y gestion dell’Università Mayor de San Simon di Cochabamba e un’équipe di ricercatori boliviani ed europei. Hanno condotto, grazie ai fondi della cooperazione belga, una serie di 35 mila interviste nella città di Cochabamba tra famiglie che hanno almeno un familiare all’estero. Un migliaio di questi hanno parenti in Italia, e a Bergamo in particolare. Un lavoro scientifico fatto di numeri ma


Primo Piano anche di raccolta di tante storie. Carmen Ledo rileva anche le potenzialità della migrazione: «Abbiamo notato una mentalità più aperta nei migranti - rileva - e la possibilità di sviluppare idee imprenditoriali. Molti hanno ben investito le rimesse e hanno migliorato la situazione famigliare. Molti quartieri hanno conosciuto un nuovo sviluppo edilizio a cui deve seguire un aggiornamento infrastrutturale. Proprio i migranti possono essere il motore di un nuovo sviluppo per il Paese grazie alle competenze acquisite anche all’estero». Il tavolo delle associazioni di boliviani che vivono a

Bergamo coordinato dal console Crippa è partito proprio da quest’ultima considerazione per far ripartire il lavoro del gemellaggio istituzionale tra Bergamo e Cochabamba. Puntare sulla formazione professionale, ma anche sul rinsaldare i legami famigliari e il valore delle tradizioni culturali sono i punti da portare avanti con il Comune di Bergamo. Al tavolo del gemellaggio partecipa anche il Celim Bergamo che da anni lavora sui due fronti con il progetto Filo diretto. Elena

La Conferenza Mondiale dei Popoli sul cambiamento climatico

“O muore il capitalismo o muore la madre terra“: l’alternativa di fronte a cui si trova l’umanità è tutta in queste parole del Presidente boliviano Evo Morales pronunciate durante il discorso di inaugurazione della “Conferenza mondiale dei Popoli sul cambiamento climatico e i diritti della Madre Terra” svoltasi a Tiquipaja (Cochabamba) dal 19 al 22 aprile scorso. Se alla conferenza di Copenhagen sul clima del dicembre 2009 la logica del capitale si era decisamente imposta sui diritti della Madre Terra e dunque anche dell’umanità, a Cochabamba il discorso è stato completamente ribaltato: è il capitalismo con la sua ostinata ricerca di una crescita infinita in un pianeta finito, la causa della distruzione del nostro pianeta, come pure delle terribili e sempre più grandi disuguaglianze sociali, e finchè non si sostituirà questo sistema con un altro che ristabilisca l’armonia con la natura e l’equità fra gli esseri umani,”le misure che adotteremo – ha dichiarato Morales - avranno un carattere limitato e precario. Del resto, “se gli esseri umani possiedono dignità e diritti, come è universalmente accettato, e se la Terra e

gli esseri umani costituiscono un’unità indivisibile, possiamo dire – ha evidenziato il teologo brasiliano Leonardo Boff – che la Terra partecipa della dignità e dei diritti degli esseri umani”. Da qui l’importanza del progetto di “Dichiarazione Universale dei diritti della Madre Terra”, elaborato, alla vigilia della Conferenza di Cochabamba, “come complemento della’ Dichiarazione Universale dei Diritti Umani’, affinché - si legge nel testo della dichiarazione - serva come fondamento comune mediante il quale si possa guidare e valutare la condotta di tutti gli esseri umani, delle Organizzazioni e delle culture”, sulla base dell’impegno “a cooperare con le altre comunità umane, le organizzazioni pubbliche e private, i governi e le Nazioni Unite, per garantire il riconocimento universale ed efficace e l’osservanza delle libertà fondamentali, dei diritti e dei doveri consacrati in questa Dichiarazione, tra tutti i Popoli, le Culture e gli Stati della Terra”. Hanno partecipato alla Conferenza oltre 35mila rappresentanti di 142 Paesi, con la presenza di 47delegazioni ufficiali. (da “Adista doc.” 38/2010)

segue da pag. 1

nati anche attraverso iniziative di solidarietà di differente matrice e cultura e cercare in questi di riportare il proprio patrimonio maturato fino ad ora, per renderlo disponibile ai fini

di un miglioramento reciproco. Questo significa aprirsi al territorio dove mi colloco e sapersi riconoscere anche in iniziative che fino a qualche anno fa potevano essere molto

poco “seducenti”, ma che ad oggi hanno il valore della profonda relazione fra cittadini di qui e di là. Il progetto perciò come strumento di comunicazione; una sorta di spazio

comune in cui provare a lavorare insieme su piccole iniziative, per conoscersi e seminare la speranza per un auspicato domani più fecondo. Andrea

3


Progetti

BOLIVIA

Missione di valutazione

D

al 26 aprile al 7 maggio si è realizzata la ormai consueta missione di valutazione dei progetti in Bolivia. Lo scopo di questa missione, oltre a monitorare lo stato di avanzamento dei tre progetti attivi, è stato quello di iniziare a studiare con le controparti delle possibili nuove idee progettuali. Per quanto riguarda i progetti:

Produzione latte CLIZA e TOCO Dalla riunione con il consiglio di amministrazione dell’associazione “Latte Klach”: emerge come il progetto stia continuando positivamente secondo gli obiettivi prefissati. Dopo due anni e mezzo di progetto, sono 60 i soci attivi. Ci sono chiaramente alti e bassi e problematiche da affrontare e risolvere ma il nuovo consiglio, recentemente formato (dopo le elezioni di gennaio 2010), pare essere molto più rappresentativo dei produttori di latte, più interessato, determinato e capace di affrontare le diverse sfide, dando un aiuto prezioso gli allevatori locali che hanno deciso di intraprendere questa faticosa attività. Fanno parte del direttorio anche due donne mentre prima non c’era alcuna rappresentanza femminile. Il terreno acquistato con il fondo di microcredito lo scorso anno è stato utilizzato per costruire la sede dell’associazione. La produzione complessiva di latte si aggira attualmente attorno ai 680 litri/giorno (garantita da 40 produttori). La produzione di latte è un po’ diminuita negli ultimi mesi a causa delle condizioni climatiche (anche se la produzione per capo è stabile ed ha raggiunto e consolidato una media di 17 litri/giorno/capo). Si stima che con l’entrata in funzione della cella frigorifera, con il potenziamento delle inseminazioni artificiali previste e con l’aumento del numero di produttori, si possa raggiungere alla fine del progetto la produzione di un quantitativo di

4

Laboratorio di infermeria. Istituto Tecnologico di Eterazama

latte compreso tra 1.000 e 1.500 litri/giorno . La produzione di foraggi continua ed è sempre più conosciuta dagli allevatori che ne hanno compresa l’importanza ai fini della produzione di latte. È evidente il miglioramento quantitativo - si è passati da 4 litri/giorno/ capo a 17/litri giorno/capo e qualitativo – il contenuto di grasso del latte è superiore a quello degli altri allevatori non appartenenti al progetto. Soprattutto gli allevatori hanno appreso le tecniche di produzione di insilato ed ora sono indipendenti. La testimonianza di Doña Catalina (membro del directorio): “da quando ho imparato a fare l’insilato ho potuto comprare più vacche, adesso ne ho 6 e 5 vitelli. Prima vendevo il poco mais che producevo e poi migravo per guadagnarmi da vivere. Adesso no! Con la produzione di latte posso vivere sempre qui, tutto l’anno e posso mandare i miei figli all’università”. L’associazione sta anche cercando alternative locali di mercato e sta valutando la possibilità di vendere yogurt direttamente.

ETERAZAMA Istituto Tecnologico Superiore Le costruzioni sono ultimate, anche l’ampio cortile interno è stato realizzato, manca solo l’allestimento del giardino, a completamento di un’opera edile di buona fattura e di discrete dimensioni. L’equipaggiamento dei laboratori è a buon punto, grazie anche al nuovo finanziamento garantito dalla Fondazione San Zeno di Verona. L’istituto Tecnologico Superiore di Eterazama risulta essere un modello di scuola superiore per tutta l’area dipartimentale di Cochabamba con attrezzature e strumentazioni di qualità superiore rispetto agli altri centri. A marzo è iniziato il secondo anno accademico con un buon numero di iscritti. Dall’incontro con i professori: emerge come il riconoscimento ministeriale consenta la copertura di tutti i loro stipendi (ne mancano solo due che dovrebbero essere riconosciuti a breve). Con le nuove iscrizioni il numero degli alunni è cresciuto ed i 3 corsi funzionano regolarmente nei due livelli (1° e 2° anno). Nel 2010 si diplomeranno i primi studenti in infermeria a cui sono state aggiunte ore extra di computer per rafforzare e completare la loro formazione. Il corso di agroindustria prosegue nella parte teorica mentre la pratica inizierà a brevissimo. Il corso di informatica prosegue senza particolari problemi. Le attrezzature principali sono state installate e collegate agli impianti idraulici ed elettrici ed il laboratorio è stato fornito di estrattori di calore a vento al fine di limitare l’aumento di temperatura che generano i macchinari in funzione.


Progetti I professori evidenziano inoltre come l’istituto sia un luogo in cui si possa lavorare bene ed uscire ben formati allo stesso livello di preparazione che si riceve in città.

CETHA – SACABA Il progetto prosegue senza problemi particolari, si ribadisce di nuovo come a causa delle mutate condizioni sociali e delle offerte di altri istituti sorti negli ultimi anni, rimanga un problema di sostenibilità in prospettiva futura che si pensa di affrontare ampliando l’offerta formativa. Si conferma quindi la realizzazione di un istituto tecnologico superiore, per dare un futuro al CEA, denominato “Corporaciòn Educativa Berto Nicoli”. Il piano formativo è stato già presentato a SEDUCA ottenendo l’approvazione ministeriale per il funzionamento e quindi la copertura delle spese del personale docente.

Ipotesi nuovo progetto: con il Celim si pensa di iniziare lo studio di un altro progetto che sarà parte integrante delle attività del nuovo Istituto Tecnico Superiore e che riguarderà la trasformazione dei rifiuti organici in concime ed il riciclaggio di quelli inorganici. Si ipotizza di terminare lo studio di progetto, realizzato in modo partecipativo con la popolazione locale, entro ottobrenovembre del 2010 e quindi di trovare i finanziatori adatti (Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Fondazione san Zeno, altri) in modo da poter renderlo operativo nella seconda metà del 2011. Il partner operativo sarebbe l’istituto tecnologico superiore di Sacaba, mentre il partner giuridico sarebbe l’associazione di irrigatori di Sacaba che possono rendere fattibile il reperimento di finanziamenti locali attraverso la legge di partecipazione popolare. Nicola

ETIOPIA

Missione di valutazione

L

a missione di fattibilità per il progetto Kobbo è stata realizzata dal 1 all’11 marzo 2010. Gli incontri e i rilievi fatti sul campo hanno permesso di esprimere parere favorevole per la realizzazione del progetto in partenariato con la Congregazione delle Suore Orsoline di Gandino. Il progetto sarà presentato alla CEI a nome della congregazione. Il budget previsto si aggirerà attorno agli 800.000/1 milione di euro. Al Celim Bergamo verrà affidata la progettazione, la gestione, l’amministrazione e rendicontazione del progetto e l’invio del volontario coordinatore, il tutto registrato da un accordo economico operativo. Nicola Kobbo. L’ospedale da attrezzare

Volontari Celim Bergamo nel mondo Il volontario veterinario Giovanni Grisenti ha terminato il suo servizio per il Celim Bergamo il 30 aprile 2010 ed ora si appresta ad affrontare un’altra sfida come veterinario della Ciudad del niño, incaricato di sviluppare le attività produttive della loro fattoria, nell’area di Capinota (Cochabamba). A lui va il nostro più sentito ringraziamento per l’impegno che ha sempre dimostrato e per i risultati raggiunti e un “in bocca al lupo” per il suo nuovo incarico. Il volontario Giampaolo Uristani in servizio sul progetto di Eterazama è rientrato in Italia i primi di maggio per un periodo di vacanza ed il suo ritorno in Bolivia è previsto per il 9 giugno. Marco Aresi, Gigi Riva ed Elisa Bettani continuano il loro servizio in Bolivia rispettivamente come coordinatore del Celim per i progetti in corso ed in studio, come volontario sul progetto di Eterazama e come volontaria in servizio civile per il progetto di produzione latte a Cliza e Toco. A tutti i volontari auguriamo buon lavoro. In accordo con il Celim Bergamo e la Congregazione delle Suore Orsoline di Gandino, Sara Reghenzani è stata inviata a Kobbo in Etiopia per lo studio del progetto integrale di salute materno–infantile e di promozione della donna e rientrerà in Italia i primi di giugno. Con lei si valuteranno le modalità di ritorno in Etiopia, in funzione anche dell’iter di approvazione previsto per il progetto che sarà presentato dalla Congregazione delle Suore Orsoline alla CEI. Nicola

5


Attività

Assemblea FOCSIV 17 aprile 2010

 I

l 17 del mese di aprile si è tenuta la consueta Assemblea della FOCSIV a Roma, preceduta da una riunione di Consiglio Nazionale del quale il sottoscritto fa parte. Le questioni di rilievo in agenda che sono tema di discussione riguardano “in primis” le profonde difficoltà che sta vivendo l’intera compagine della cooperazione italiana, sia dal fronte delle ONG con le grosse difficoltà a trovare una concordanza per la costituzione politica della Associazione ONG Italiane, ma sopratutto dal fronte delle istituzioni pubbliche (MAE: Ministero Affari Esteri) con i profondi tagli operati dall’attuale Governo verso quello che una volta era il cosidetto APS (Aiuto Publico allo Sviluppo) che ormai si è ridotto ad un lumicino quasi vergognoso nei confronti degli impegni internazionali

assunti (Obiettivi del Millennio) verso i Paesi cosiddetti in via di Sviluppo. Questo ambito del Terzo settore sta vivendo un profondo stato di crisi generale che potrà essere risolto solo cercando nuove forme di coesione e soprattutto di collaborazione fra le stesse ONG. In particolare si è pensato di poter immaginare di promuovere 3 o 4 programmi generali dell’intera area FOCSIV, provando ad aggregare azioni progettuali di più ONG su tematiche specifiche o su aree geografiche di intervento. È una sfida nuova ed interessante che potrebbe portare le ONG aderenti alla FOCSIV a provare a promuovere percorsi comuni e progetti condivisi. Andrea

Assemblea dei SOCI

 E

6

24 aprile 2010

rano presenti 20 soci con 7 deleghe. Il Presidente, Andrea Milesi, ha introdotto la riunione notificando ai presenti che, dopo le elezioni del settembre scorso, a seguito delle dimissioni da consigliere di Mazzoleni Tamara, era subentrato, primo fra i non eletti, Roberto Petriccioli, mentre i Sindaci avevano eletto Presidente del Collegio, Claudio Labaa. Tema forte dell’assemblea è stata la presentazione del “piano strategico triennale” predisposto dal Consiglio sulla base di due motivazioni: la necessità di qualificare sempre meglio l’attività del Celim riguardo ai progetti, alla formazione dei volontari e alla presenza sul territorio, cercando di interagire con tutte le realtà che si occupano del mondo giovanile; considerare con più attenzione l’andamento economico dell’Organismo per mantenerne la sostenibilità economica con particolare riferimento al controllo delle spese, al livello delle entrate e alla completa valutazione economica di ogni attività (progetti, iniziative culturali, ecc…) per evitare di trovarsi di fronte a situazioni stravolgenti. Il dibattito ha messo in evidenza la necessità di percorrere nuove strade, ad esempio interagire con gli immigrati, maggior collaborazione con Enti e Associazioni territoriali, avvertire la possibilità di appoggiare iniziative con i Paesi emergenti al di là del classico progetto….., e di coinvolgere il più possibile i

Soci, altri e i volontari rientrati. In conclusione il Presidente assicura che il prossimo Consiglio esaminerà accuratamente quanto emerso dagli interventi per arrivare a delle precise indicazioni operative. Si passa poi all’approvazione dei bilanci che vengono presentati dal Tesoriere ed esaminati attraverso il fascicolo del bilancio sociale 2009. Vengono chiesti chiarimenti e fatte osservazioni alle quali rispondono il Tesoriere e il Presidente del Collegio dei Revisori dei conti. Il Bilancio 2009 chiude con una perdita di gestione di Euro 27.550,92. Viene approvato con 19 voti a favore e 3 astenuti. Il Preventivo 2010 viene presentato in pareggio, ma con una forte accentuazione del livello della raccolta fondi (cosa del resto che ci accumuna ad altri Organismi che, come il nostro, registra un calo della “raccolta” dovuta all’incidenza dell’attuale negativa situazione economica): ciò provoca un vivace dibattito con alcuni dissensi. Il Preventivo viene approvato con 19 voti favorevoli, 2 contrari ed una astensione e con la decisione di verificare la situazione del bilancio alla fine del I° semestre. L’Assemblea infine mantiene invariate le quote relative ai Soci e ai Simpatizzanti. u.a.


Attività Seminario di studi

“Cittadinanza attiva, Diritti Umani e Costituzione”

Bergamo, 13 Maggio 2010

G

iovedì 13 Maggio 2010, il Celim Bergamo presso la Casa del Giovane, ha organizzato il Seminario di Studi “Cittadinanza attiva, Diritti Umani e Costituzione” in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, della CCI – Centro di ricerca sulla cooperazione internazionale Cattedra UNESCO: Diritti dell’Uomo ed etica della cooperazione internazionale, Università degli Studi di Bergamo, del Centro Missionario Diocesano e dell’Eco di Bergamo. Il Seminario ha inaugurato il percorso Legalità e Diritti del Piano di Formazione Provinciale per i Docenti – USP di Bergamo, a.s. 2009/2010 – 2010/2011 e ha chiuso il ciclo d’incontri a livello regionale organizzati dal Coordinamento di Educazione allo Sviluppo di COLOMBA – Associazione ONG della Lombardia. Hanno partecipato all’incontro Umberto Amadigi, VicePresidente del Celim Bergamo, Felici Rizzi, Titolare della Cattedra UNESCO-Università degli Studi di Bergamo, Sonia Claris, Pedagogista e Ricercatrice presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Andrea Crippa, Vice-provveditore e Dirigente Scolastico della Direzione Didattica 2° Circolo – Treviglio e Cesare Quarenghi, Dirigente Didattico del Liceo Scientifico Statale “Filippo Lussana”. Moderatrice Susanna Pesenti, giornalista del L’Eco di Bergamo. Umberto Amadigi ha illustrato ai presenti che il Seminario è nato per dare rilevanza al ruolo che l’Educazione allo Sviluppo svolge nella formazione delle nuove generazioni e per mettere in relazione il Nord e il Sud del mondo, promuovendo percorsi di cittadinanza attiva (educazione alla mondialità) e azioni di sostenibilità per il pianeta Terra (cooperazione internazionale). Andrea Crippa ha concordato sul lavoro d’insieme che si sta avviando con il Celim Bergamo e ha sottolineato l’importanza della centralità della relazione istruzioneformazione indicando come la scuola stia passando da istituzione che programma degli obiettivi, a scuola che progetta per promuovere delle competenze, ciò significa che la scuola deve farsi strumento vivo per la formazione e la promozione della cittadinanza. Felice Rizzi ha affrontato il tema “Diritti dell’uomo e cooperazione internazionale: un nuovo paradigma” evidenziando, fra l’altro, che la scuola deve saper educare tutti al rispetto delle diversità e che ogni bambino/ ragazzo deve avere il suo percorso educativo. “Ognuno, ogni popolo è un tesoro che va sviluppato”.

Sonia Claris ha proposto una riflessione su “Cittadinanza e diritti. Tra insegnamento e buone prassi” rilevando, in una esposizione ricca di spunti metodologici, la valenza educativa delle diverse discipline e l’importanza delle competenze nella progettazione scolastica. I veri protagonisti del seminario sono stati le ragazze e i ragazzi della Direzione Didattica 2° Circolo di Treviglio e del Liceo Scientifico Statale “Filippo Lussana” che nella seconda parte del Seminario hanno presentato i loro progetti ri ricerca-azione realizzati durante l’anno scolastico. I due progetti presentati “Agorà delle Cittadinanze” e “Tecnologie per la pace: i bambini soldato” hanno vinto, nel 2009, per Bergamo, il Bando “Cittadinanza e Costituzione” del Ministero dell’Istruzione, Università delle Ricerca (http://www.indire.it/cittadinanzaecostituzione”), classificandosi rispettivamente al 1° e al 6° posto per la Regione Lombardia. Il Celim Bergamo è soddisfatto della partecipazione di insegnanti/educatori, studenti universitari e dei risultati dell’incontro che hanno consolidato la collaborazione con la Cattedra UNESCO e hanno inaugurato un nuovo spazio di collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo che continuerà, nel corso del prossimo anno, con la realizzazione di incontri di formazione/ informazione per gli/le insegnanti e gli educatori e di percorsi didattici nelle scuole. A breve sul sito del Celim Bergamo, saranno presenti i materiali del Seminario di Studi e i percorsi di formazione in contesti scolastici ed extrascolastici e i percorsi didattici che il Celim Bergamo sta progettando insieme ad altre realtà del territorio.

Immagine del progetto “Tecnologie per la pace: i bambini soldato”

7


Informazioni CALENDARIO

Settembre - Assemblea dei Soci La data è da definirsi

LA “FORMAZIONE” SI TRASFERISCE IN BOLIVIA Nell’ambito generale della formazione giovanile alla cooperazione internazionale e al volontariato il Celim-Bergamo, a partire dal dicembre dello scorso anno, mise in campo una nuova iniziativa che prevedeva un certo numero di “incontri” culminanti con un viaggio in Bolivia per conoscere la cultura del Paese e incontrare gli attori dei progetti che il Celim sta mettendo in atto. L’iniziativa prevedeva uno stretto collegamento fra il percorso di formazione e la permanenza in Bolivia fino al punto che la continua presenza agli incontri (da gennaio sono stati sei) era la condizione necessaria per poter poi partire per l’America Latina. I fedelissimi sono stati 6 e il 29 maggio scorso si sono di nuovo incontrati con il responsabile dell’iniziativa per organizzare il viaggio che avrà inizio il 4 agosto e terminerà il 24 dello stesso mese. Insieme agli accompagnatori il gruppo visiterà Cochabamba e da lì si sposterà a Sacaba, Potosì, La Paz (TiwanakuCopacabana) sul lago Titicaca, per arrivare poi a Villa Lunari nella zona del Chapare. Il giro prevede l’incontro con i volontari presenti nei progetti (Cochabamba-Cliza, Sacaba e Eterazama nella zona del Chapare), e con persone autorevoli locali che aiuteranno i “turisti” ad acquisire conoscenze di carattere culturale e sociale e a riconoscere i luoghi che saranno visitati in particolar modo sotto il profilo archeologico ed estetico. Al ritorno, per il gruppo dei 6, sono previ-

8

sti due incontri, uno sulla restituzione delle impressioni ed emozioni vissute durante l’esperienza del viaggio e uno per prendere in considerazione le opportunità ad operare all’interno del Celim sia in Italia che all’Estero. Daua

Celim Bergamo - Notiziario Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8 24125 Bergamo tel. 035/4598500 fax 035/4598501 E-mail: info@celimbergamo.org Sito internet: www.celimbergamo.org Registrazione del Tribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983

Proprietario pro-tempore: Presidente Celim Bergamo, Andrea Milesi

Garanzia e tutela dei dati personali ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03

Redazione: Daniela Agazzi, Umberto Amadigi, Elena Catalfamo, Tina Pedrinelli, Nicola Vitali, Daua Zanelli. Bimestrale interno dell’O.N.G. Distribuzione gratuita fuori commercio

I dati personali vengono trattati solo in relazione alle finalità della nostra Organizzazione, in particolare per la creazione di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative in genere.

Direttore Responsabile: Umberto Amadigi

Stampa: Tipografia dell’Isola - Terno d’Isola (BG)

I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.