Celim Bergamo nel mondo n.1 Mar-Mag 2012

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O.N.G.

BERGAMO

Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo

nel mondo OrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO

LA TERRA NELLE NOSTRE MANI Diritto al cibo e rispetto dell’ambiente Il Celim Bergamo incontra Vandana Shiva il 26 e 27 marzo Marzo-Maggio 2012 Anno 16 Nr. 1


O.N.G.

BERGAMO

nel mondo Video e dibattiti sul diritto al cibo

Sommario

Il diritto al cibo e alla sua equa ripartizione è stato il tema al centro dell’ultima giornata per i soci, sostenitori e volontari del Celim Bergamo. È stato anche il momento per ricordare un nostro volontario, Riccardo Giavarini, che ha ricevuto dalla presidenza della Repubblica il riconoscimento di volontario dell’anno per il suo impegno nelle carceri in Bolivia. È stato poi proiettato un estratto del documentario di Ermanno Olmi, Terra Madre per presentare Vandana Shiva, nostra ospite nelle giornate del 26 e 27 marzo che ha suscitato grande interesse tra i presenti. L’ultimo video ha, invece, proposto il progetto in Ecuador sulla sicurezza e sovranità alimentare.

Organizzazione di Volontariato Internazionale Cristiano

Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8 24125 Bergamo tel. 035 459.85.00 fax 035 459.85.01 e-mail: info@celimbergamo.org www.celimbergamo.org Registrazione del Tribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983 Direttore Responsabile: Elena Catalfamo Proprietario pro-tempore: Presidente Celim Bergamo: Andrea Milesi Hanno collaborato:

Video e dibattiti sul diritto al cibo pag. 2 Daniela Agazzi, Umberto Amadigi, Andrea Milesi, Nicola Vitali

Celim Bergamo, la riforma va avanti pag. 3

Trimestrale interno dell’O.N.G.

Burkina Faso: acqua per la vita pag. 5 Distribuzione gratuita fuori commercio La terra nelle nostre mani pag. 6 Stampa: Tipografia dell’Isola - Il Celim Bergamo incontra Vandana Shiva pag. 6 Terno d’Isola (BG) - Le iniziative nelle nostre mani pag. 9 L’ANALISI - Riccardi ministro senza deleghe

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EVENTI CELIM

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11 Garanzia e tutela dei dati personali

IL PROGETTO ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03 I dati personali vengono trattati solo Orti crescono in Ecuador pag. 12

in relazione alle finalità della nostra Organizzazione, in particolare per la creazione Notizie Flash pag. 14 di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative in genere. Nozze solidali con il Celim Bergamo pag. 15 I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione.

Il tuo 5x1000! pag. 16


Editoriale

Celim Bergamo la riforma va avanti

U

na costruttiva Assemblea si è svolta nella sede operativa del Celim Bergamo sabato 11 febbraio, presenti soci, simpatizzanti e volontari, convocata dal presidente, per concludere l’itinerario che, da oltre sei mesi, ha impegnato il Consiglio direttivo e due Assemblee sul tema della “riforma” o se si vuole dell’“aggiornamento” del Celim alle esigenze dell’oggi. Nessuna marcia indietro, ma un ricondurci all’essenziale per poter proseguire a svolgere il nostro servizio nella cooperazione internazionale tenendo conto che vogliamo continuare ad essere un organismo che invia volontari, e perciò riflettere sulle nostre fondamenta per renderle più salde e condivise, anche con l’apporto di una “mission” adeguata al nostro status di Associazione di laici e autonoma nella Chiesa di Bergamo. Tutto ciò comporta, ha precisato il presidente, che si faciliti e si dia spazio alla presenza dei giovani, che ci si colleghi, nei diversi ambiti nazionali e internazionali, per dar vita a “progetti” sempre più coinvolgenti noi e gli “altri”, che si dia una struttura più snella ed efficiente agli organi decisionali e all’insieme dell’operatività del Celim, e infine che ci si preoccupi di accrescere l’autonomia finanziaria, considerata la progressiva impotenza del Mae, rivolgendoci, laddove è possibile, al mondo privato, dell’impresa, alle Fondazioni e ai gruppi d’appoggio, oltre che alla Diocesi, per una sostenibilità adeguata. Diversi e puntuali sono stati gli interventi che hanno sostanzialmente concordato con il documento “proposta” del presidente,ampliandone la portata e portando suggerimenti. Operare all’estero ma perché no anche a Bergamo? Perché non passare da “costruttori di progetti” a “ programmi territoriali” (ItaliaEstero)? Raggiungere una forma di coordinamento con Caritas e Patronato S. Vincenzo come già avviene con il Centro missionario diocesano. Valorizzare i volontari rientrati. Perché non ci occupiamo anche delle emergenze? Non agganciamo le cooperative sociali? Aiutare gli immigrati che vogliono rientrare al loro Paese preparandoli tecnicamente perché poi possano trovare un preciso lavoro. Il Celim potrebbe assumere il compito, in accordo con il Cmd, di dare una formazione adeguata a quei laici volontari che operano presso le missioni. Dare più incisività alla nostra attività di comunicazione per presentarci in modo più diffuso. Tutte buone idee che si tratterà poi di coniugare in un programma, che avrà una gradualità e dei tempi ed esigerà di avere la disponibilità di persone operanti in sede e fuori. In conclusione l’Assemblea ha deciso di riconvocarsi alla fine di aprile per approvare il bilancio consuntivo del 2011 e in aggiunta di approvare, se necessario, modifiche allo Statuto eleggendo poi il nuovo Consiglio direttivo.

Serve una struttura più snella ed efficiente per gli organi decisionali

Umberto Amadigi Vicepresidente Celim Bergamo CELIM marzo 2012

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Fotonotizia Burkina Faso Acqua per la vita Il Celim Bergamo ritorna in Africa con un progetto innovativo che ha l’obiettivo di facilitare la disponibilità di acqua per migliorare la produzione agricola. Per tre anni coordinerà il progetto con 450 famiglie di contadini soci della cooperativa Sogcam, la cui sede si trova a Gouran, un villaggio del dipartimento di Lanfierà, nella provincia del Sourou in Burkina Faso al confine con il Mali. Il progetto prevede lo sviluppo di un nuovo prototipo di pompe a pedali che verranno migliorate rispetto alle pompe tradizionali per consentire un basso impatto energetico e la cui realizzazione è resa possibile grazie alle innovazioni tecnologiche della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo con la quale il Celim Bergamo ha stretto una collaborazione. Le nuove pompe a pedali renderanno l’uso dell’acqua accessibile, flessibile e svincolato dalla stagionalità del funzionamento di tutto l’impianto dell’ampia valle rurale del Sourou. Le famiglie potranno quindi dimensionare i propri appezzamenti a seconda della stagionalità delle colture, avendo sempre la possibilità di accesso all’acqua. Oltre alla realizzazione delle pompe, l’intero progetto si articola in diverse attività: allestimento dell’officina meccanica già presente sul territorio di intervento con le attrezzature e i macchinari necessari per il mantenimento delle pompe; realizzazione dell’impianto elettrico per il funzionamento dell’officina; ricerca sulla tipologia delle produzioni, le tecniche di produzione, le competenze correlate e la redditività delle attività agricole; formazione agli operatori locali per l’installazione di impianti di irrigazione che verrà realizzata da volontari italiani; organizzazione e gestione della produzione che prevede il recupero dei suoli, la diversificazione dei tempi di produzione, l’utilizzo di piccole pompe per la flessibilità colturale, la realizzazione di un magazzino per la conservazione dei prodotti agroalimentari. Al momento il progetto ha una durata di tre anni, per un costo di 300 mila euro, ma è in studio un programma di intervento decennale suddiviso in fasi triennali. Sul sito www.celimbergamo.org nella pagina dedicata al progetto sono indicate le varie modalità per sostenere il progetto. Bastano anche piccole donazioni ma che garantiranno alle famiglie locali l’acquisto di sementi e del materiale indispensabile per iniziare l’attività agricola. Daniela Agazzi

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Primo Piano Diritto al cibo, sovranità alimentare, rispetto dell’ambiente e delle culture locali sono i temi centrali degli incontri tra Vandana Shiva, il Celim Bergamo e la comunità bergamasca che avranno luogo a Bergamo lunedì 26 e martedì 27 marzo

LA TERRA NELLE

IL CELIM BERGAMO INCONTRA VA

DANIELA AGAZZI

Oggi più che mai, in un complesso contesto di emergenze ambientali e alimentari internazionali, di discussioni sulla globalizzazione e di storici cambiamenti politici, il Celim Bergamo ritiene importante trasmettere la consapevolezza delle conseguenze che lo sfruttamento delle risorse naturali produce. Per questo motivo si è rivolto all’economista indiana Vandana Shiva per veicolare una discussione che - attraverso una lucida analisi dei meccanismi di un’economia sempre meno in armonia con la natura e con l’uomo - vuole arrivare ai diversi e complementari attori della realtà bergamasca, dagli studenti agli imprenditori. Il rispetto dell’ambiente e la sovranità alimentare, nella tutela delle culture oltre che delle colture locali, sono i temi centrali di questo incontro tra Vandana Shiva, il Celim Bergamo e la città di Bergamo. Dalle popolazioni del Sud del mondo al nostro territorio, il concetto è trasversale, pur con risvolti specifici. Si tratta di trasmettere la consapevolezza delle conseguenze che lo sfruttamento delle risorse naturali produce. Nei paesi poveri ciò si sostanzia nell’im6

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poverimento della natura, senza un beneficio in termini alimentari e di sviluppo delle popolazioni. Vandana Shiva lo chiarisce tracciando una lucida analisi dei meccanismi di un’economia sempre meno in armonia con la natura e con l’uomo e sempre più in mano a stati esteri e alle multinazionali. Nei paesi che non hanno emergenze alimentari, le conseguenze sono la distruzione di larga parte del patrimonio naturale e la creazione di un sistema alimentare basato sullo sfruttamento, sulla produzione intensiva, sulla quantità spesso a discapito della qualità, aspetti che hanno ripercussioni sulla salute della popolazione interessata. I progetti agroalimentari del Celim Bergamo Il rispetto della biodiversità, della sapienza delle popolazioni locali, della natura e dei suoi tempi sono i criteri che caratterizzano i progetti del Celim Bergamo in campo agroalimentare e sono i concetti che la Ong condivide con Vandana Shiva. In particolare tre sono i progetti in cui l’attenzione all’ambiente è centrale: a Eterazama in Bolivia si tratta di

proseguire il percorso di formazione in campo agroindustriale intrapreso con la popolazione, in particolare con i giovani, della zona tropicale di Cochabamba. L’attività consiste nella lavorazione di frutta tropicale per il confezionamento di prodotti trasformati - ad esempio marmellate e succhi di frutta - in alternativa alla tradizionale e remunerata produzione di foglie di coca. Il progetto coinvolge circa 50 mila persone. In Ecuador (P.to Limòn, Guasaganda e Pucayacu) l’impegno è un progetto di formazione sui temi della sicurezza e


E NOSTRE MANI

ANDANA SHIVA

Vandana Shiva

della sovranità alimentare e la loro applicazione pratica. In tutto coinvolge 35 comunità, 450 famiglie, 2.000 persone in zone rurali dal clima tropicale. Le famiglie verranno sostenute nella realizzazione di un sistema di produzione integrale, per la diversificazione dei prodotti. A Gouran in Burkina Faso l’intervento riguarda la realizzazione di pompe a pedali per l’accesso all’acqua: strumenti gestibili dalla popolazione locale, grazie alla collaborazione della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

Gli obiettivi degli incontri Gli obiettivi saranno improntati alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in generale, con particolare riferimento agli studenti degli Istituti scolastici superiori di Bergamo e Provincia e agli imprenditori del settore agro-alimentare in merito ai temi dell’Expo 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”: diritto al cibo, sicurezza e sovranità alimentare, salvaguardia della biodiversità e sviluppo sostenibile. Si tratta di far prendere coscienza all’opinione pubblica dell’importanza

delle scelte politiche ed economiche generali e dei singoli cittadini in merito agli stili di vita, ai consumi, ai diritti umani, alla tutela dell’ambiente, di modo che consentano di pensare a uno sviluppo integrale e sostenibile dell’uomo e della nostra società. A chi rivolgiamo Bergamo nella sua interezza è chiamata a fare da protagonista, non da spettatrice, a questa occasione. Gli studenti delle scuole - medie superiori e dell’università - le istituzioni, i rappresentanti delle realtà CELIM marzo 2012

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Primo Piano economiche, la popolazione e le associazioni sono invitate a dare il loro contributo a quello che vuole essere, fortemente, un momento di confronto e non una semplice lezione. Noi del Celim Bergamo siamo convinti che i temi veicolati da Vandana Shiva e condivisi dalla nostra Ong siano trasversali e non più prescindibili dalle scelte sociali, personali o di categoria. Le istituzioni sono un motore fondamentale delle scelte del territorio. Le realtà economiche sono determinanti nelle scelte produttive e nell’approccio allo sviluppo. Gli

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studenti, con la loro sensibilità e la loro capacità comunicativa, possono essere, a loro volta, il veicolo della riflessione, moltiplicandola nei gruppi e nelle comunità a cui partecipano. E infine, ma non con minore importanza, la popolazione, che anche attraverso questa occasione, può consolidare la consapevolezza di essere non solo la destinataria, ma anche la protagonista delle scelte. Si pensa di poter coinvolgere 1.000 studenti delle scuole superiori di Bergamo e provincia che saranno preparati all’incontro dai loro stessi insegnanti.

Al convegno cittadino, aperto a tutta la popolazione, si prevede la partecipazione di circa 420 persone (capienza massima della sala Oggioni del Centro Congressi di Papa Giovanni XXIII a Bergamo). Saranno invitati 50 imprenditori bergamaschi, con particolare riguardo a quelli appartenenti al settore agroalimentare a una cena di conoscenza con Vandana Shiva che si tradurrà in una occasione per approfondire i temi da lei sostenuti e per far conoscere il mondo della cooperazione internazionale e l’impegno delle Ong a favore delle popolazioni del sud del mondo.

VANDANA SHIVA

PUBBLICAZIONI

Fisica ed economista indiana, Vandana Shiva nasce nel 1952 a Dehra Dun (India del nord) dove dirige il Centro per la scienza, tecnologia e politica delle risorse naturali. È tra i massimi esperti internazionali di una nuova scienza: l’ecologia sociale. È vice presidente di Slow Food. Chiave di volta della vita e delle opere di Vandana Shiva è l’Himalaya. Nel 1979, tornata a casa dopo gli studi in università americane e inglesi, trova quella montagna, che aveva lasciato verde e ricca d’acqua, trasformata in un labirinto di strade e miseria. Una conseguenza del progetto della grande diga, finanziato dalla Banca mondiale. Essere testimone di una tale devastazione della propria terra è per Vandana lo stimolo ad approfondire i temi dello sfruttamento ambientale, a partire dal territorio e dalle popolazioni indiane. Negli anni a seguire diverrà un’attivista politica e ambientalista, criticando aspramente il sistema economico mondiale, produttore di miseria ambientale e culturale, soprattutto ai danni delle popolazioni povere. Nella sua opera più importante “Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo” affronta con grande passione il tema della rivoluzione del verde, riferito alle culture alimentari, del bianco, riferito al latte, e dell’acqua. Tre elementi indispensabili all’equilibrio umano che non vanno stravolti e che vedono nella donna l’elemento centrale del rapporto con la natura. In una strumentale ottica di produzione, infatti, la donna, come la natura, viene oppressa, sfruttata e relegata a un ruolo marginale. Una concezione di sviluppo contro la quale Vandana Shiva si batte da più di trent’anni.

Vandana Shiva ha scritto numerosi saggi, alcuni tradotti in italiano:

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✓✓ Monocolture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura scientifica (Bollati Boringhieri -1995); ✓✓ Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi indigeni (Cuen - 1999) ✓✓ Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali (Derive Approdi - 2001) ✓✓ Campi di battaglia. Biodiversità e agricoltura industriale (Edizioni Ambiente - 2001) ✓✓ Terra madre: sopravvivere allo sviluppo (Utet Università - 2004) ✓✓ Le nuove guerre della globalizzazione (Utet Università - 2005) ✓✓ Dalla parte degli ultimi. Una via per i diritti dei contadini (Slow Food Editore - 2007) ✓✓ India spezzata (Il Saggiatore - 2008) ✓✓ Ritorno alla Terra. La _ne dell’ecoimperialismo (Fazi Editore - 2009) ✓✓ Semi del suicidio (Odradek - 2009) ✓✓ Il mondo sotto brevetto (Feltrinelli - 2002) ✓✓ Le guerre dell’acqua (Feltrinelli - 2003) ✓✓ Il bene comune della Terra (Feltrinelli 2006) ✓✓ La debolezza del più forte. Globalizzazione e diritti umani (Mondadori - 2004), di Vandana Shiva; Chomsky; Stiglitz


Le iniziative nelle nostre mani Tre sono le iniziative che coinvolgeranno Vandana Shiva: incontri di formazione e dialogo con gli Istituti scolastici di Bergamo, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale di Bergamo; convegno cittadino per sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi trattati dalla relatrice principale; cena di condivisione e approfondimento con gli imprenditori del settore agroalimentare e i rappresentanti delle diverse Istituzioni Pubbliche bergamasche.

attraverso domande o approfondimenti sui temi affrontati, che saranno moderati da Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv e presidente del Comitato Italiano Sovranità Alimentare (CISA). È prevista la pubblicazione degli atti del convegno che verranno diffusi attraverso i canali di comunicazione aperti dal Celim Bergamo e le diverse associazioni operanti sul territorio con le quali la Ong collabora.

Incontri con gli studenti

Cena

Gli incontri con le scuole saranno affrontati nella seguente modalità: una prima formazione da parte degli insegnanti delle classi 4e e 5e delle scuole interessate (Liceo Scientifico Statale “Lorenzo Mascheroni” e Istituto di Istruzione superiore “Andrea Fantoni” di Clusone); l’invio da parte del Celim Bergamo del materiale informativo riguardante le opere e la biografia di Vandana Shiva, articoli di giornali, saggi sugli argomenti affrontati e filmati d’autore sui temi principali del convegno per preparare gli studenti sulle tematiche che verranno affrontate da Vandana. Gli studenti interessati potranno, inoltre, scrivere articoli sulla manifestazione e video-riprendere la protagonista dell’evento in tutte le fasi della sua permanenza a Bergamo.

A conclusione delle due giornate, avrà luogo presso il Ristorante Balicco di Via Borgo Palazzo a Bergamo, una cena che consentirà agli imprenditori e ai rappresentanti della pubblica amministrazione di discutere con Vandana delle tematiche più importanti affrontate nei vari incontri. Alcuni artisti bergamaschi hanno offerto al Celim Bergamo la disponibilità ad allestire le loro opere all’interno del ristorante, cosicché sia possibile vendere le opere e devolvere parte del ricavato alla raccolta fondi del Celim Bergamo per sostenere i progetti di sviluppo attivi nel settore agroalimentare.

Convegno Il convegno cittadino si svolgerà con l’ausilio di una traduttrice e sarà presentato da Andrea Milesi, presidente del Celim Bergamo, che illustrerà brevemente i progetti della Ong e gli sviluppi dell’attività di cooperazione internazionale e di educazione. Durante il simposio i partecipanti avranno la possibilità di dialogare con la relatrice

Mostra Inoltre, durante gli incontri con gli Istituti scolastici superiori, il convegno e la cena con gli imprenditori verrà allestita una mostra fotografica ed audiovisiva curata dal Celim Bergamo. La mostra è dedicata al progetto del Celim Bergamo in Ecuador sul tema della sovranità e sicurezza alimentare. Essa è composta da 20 fotografie a colori 40X55 cm. con didascalie montate su pannelli e un video di 15 min. in lingua spagnola sottotitolato in italiano. CELIM marzo 2012

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L’analisi

Riccardi

Ministro senza deleghe Incognita a Roma sul ruolo del neoministro alla Cooperazione e l’Integrazione del nuovo governo Monti: Andrea Riccardi si trova infatti a esercitare un ruolo senza portafoglio e incarichi specifici sulla cooperazione ANDREA MILESI

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ome già indicato e riferito precedentemente, il Celim Bergamo aveva espresso un parere favorevole alla nomina di Andrea Riccardi quale ministro per la Cooperazione e l’Integrazione del nuovo governo presieduto da Monti. Questo favore lo vedevamo espresso per il fatto che come Ong ritenevamo ormai maturo il tempo per la nascita di un nuovo Ministero che prendesse su di sé la questione della Cooperazione internazionale, che la integrasse in maniera organica con le questioni dell’immigrazione e dell’integrazione e soprattutto che correggesse le numerose difficoltà e contraddizioni di cui siamo stati testimoni fino ad ora (e che abbiamo descritto e denunciato in più occasioni). Nel resto dell’Europa infatti questo passo politico è stato realizzato già da tempo e i risultati osservati sono da considerarsi sicuramente incoraggianti. Riprova di questo è il fatto che in Italia, dove la Cooperazione internazionale rimane nell’ambito di politica estera, le logiche della cooperazione rischiamo di continuare ad essere “condizionate” da interessi e mec10 CELIM marzo 2012

canismi geo-politici e strategici non sempre virtuosi ed indipendenti. Ne sono esempio gli interventi di emergenza e le commistioni fra presenza militare e presenza umanitaria nelle aree medio orientali. Fare un bilancio perciò a soli due mesi di lavoro di un nuovo Ministro è davvero difficile e troppo limitativo e per tanto manteniamo favorevole il nostro giudizio, ma una cosa importante c’è sicuramente da dire; sebbene sia comprensibile l’assenza di un portafoglio a disposizione di que-

sto Ministro e sebbene possa essere accettabile il fatto che Riccardi non sia ancora titolare di un nuovo Ministero (che comunque auspichiamo a breve), ci diventa invece un po’ difficile comprendere come mai il neo Ministro abbia fino a oggi ricevuto deleghe solamente sulle questioni della famiglia, del servizio civile, delle tossicodipendenze e delle adozioni, restando però completamente a secco rispetto a quelle proprio della Cooperazione internazionale, che rimangono ancora a carico del Ministro degli Esteri. Le deleghe ricevute sono sicuramente importanti e le competenze del Ministro Riccardi sono altrettanto autorevoli, ma l’assenza di deleghe sulla Cooperazione rischia di svuotare il senso di questo Ministero e gettare benzina sul fuoco delle polemiche di coloro che immaginano che la nomina di Riccardi possa essere stato solo un favore alla componente sociale della Chiesa che si era trovata a Todi nel passato autunno e che le attuali deleghe concesse, siano soltanto un bel “biglietto da visita” per dare lustro a questo Ministro. La recente esclusione di Riccardi dalla delegazione governativa in Libia e l’incontro dello stesso con le Ong Italiane delle scorse settimane non ha ancora sciolto questo singolare dubbio. Rimaniamo fiduciosi che il tempo vada a sanare questa contraddizione, anche se siamo coscienti che in Italia, cambiare processi e poteri consolidati da ormai 50 anni non sia così facile e senza traumi. Presidente Celim Bergamo


Eventi Celim

Bergamo in missione da 50 anni Convegno del Cmd

I prossimi 3 e 4 marzo ricorre la 88ª edizione del Convegno missionario diocesano nella parrocchia di Colognola in città. Nella giornata di domenica si rinnoverà anche l’esperienza dell’incontro missionario ragazzi. Quest’anno si ricorda il 50° dall’inizio della cooperazione missionaria della nostra Chiesa con le Chiese di Bolivia, Costa d’Avorio e Cuba. Un anniversario che non ha solo il sapore della celebrazione, ma soprattutto si colora dei volti, delle storie, della passione di preti, religiose, consacrati e laici che in questi anno hanno offerto la loro vita alla missione con competenza e generosità (tra gli altri porteranno la loro testimonianza: monsignor Eugenio Scarpellini, vescovo ausiliare di El Alto, Bolivia; mons. Félix Kouadjo, vescovo di Bondoukou in Costa d’Avorio; don Mario Cassera, sacerdote diocesano missionario in Myanmar). Il Convegno missionario diocesano vuole essere un momento di condivisione e riflessione rispetto alla “missionarietà diffusa” che viviamo nelle nostre parrocchie. Per questo don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, estende l’invito a partecipare a tutti coloro che, in qualche modo, sono partecipi dell’azione pastorale all’interno di associazioni, movimenti e gruppi a beneficio del cammino parrocchiale che i nostri Vescovi indicano come luogo significativo per l’accompagnamento e la cura della fede. Il programma dettagliato sul sito: www.celimbergamo.org.

Giovani in missione estiva con il Cmd

La proposta è certamente interessante. Un tempo, pur breve, a stretto contatto con la vita di un missionario, della sua comunità per imparare un concreto lessico di parole che insegni a coniugare la vita e le sue scelta con il mondo e la sua bellezza. È l’invito del Centro missionario diocesano a un’esperienza estiva di full immersion nella vita di un missionario. Quest’anno, per i 50 anni delle missioni diocesane bergamasche nel mondo, tra le mete ci saranno anche Cuba, la Bolivia e la Costa d’Avorio. Il viaggio è preceduto da un percorso formativo obbligatorio avviato ormai a febbraio e in corso fino a fine aprile. Gli incontri si tengono presso il Cmd dalle 17 alle 21.30. Per ulteriori informazioni. 035.4598480; cmd@diocesi.bergamo.it.

GIANFRANCO CATTAI

presidente delle Ong italiane È stato eletto il nuovo presidente dell’Associazione Ong Italiane (Aoi): Gianfranco Cattai, dal dicembre 2009 anche presidente della Focsiv, federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana di cui il Celim Bergamo è socio. La Ong bergamasca si congratula con Cattai per questa sua nuova carica fiduciosa dell’apertura di un nuovo scenario della cooperazione che sia flessibile ai cambiamenti della nostra società. L’assemblea dell’Aoi riunita giovedì 16 febbraio ha, inoltre, eletto Silvia Stilli (Arci) come vicepresidente e i componenti del coordinamento nelle persone di Gemma Arpaia (Iscos), Fabio Laurenzi (Cospe), Giancarlo Malavolti (Cocis), Francesco Petrelli (Oxfam-Italia), Umberto Salvi (Cop). Per affrontare queste sfide, l’assemblea incarica il nuovo coordinamento “di esplorare nuove formule aggregative con quante delle Ong italiane di solidarietà e cooperazione internazionale, nel rispetto delle pluralità, vorranno esprimere una rappresentanza unitaria mediante un proprio portavoce. Il fatto che il Governo Monti abbia proposto un Ministro della Cooperazione e Integrazione va esattamente in tal senso: non solo ci trova convinti ma è proprio nella direzione che da tempo molti di noi auspicano. Coerentemente, quindi, al fatto che l’innovazione necessita inevitabilmente di momenti di sintesi e convergenza, l’assemblea dell’Aoi ha deciso di fare la propria parte”. CELIM marzo 2012

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Il progetto

ORTI CRESCONO IN ECUADOR

Al via il progetto per dotare 450 famiglie di orti da coltivare nella zona rurale. Il viaggio di Nicola Vitali, responsabile area progetti, in Ecuador ELENA CATALFAMO

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rti per 450 famiglie dell’area rurale in Ecuador. Sta entrando nel vivo il nuovo progetto dedicato alla sovranità alimentare del Celim Bergamo, in collaborazione con la Caritas Ecuador, la Cei e la diocesi di Bergamo. Un cammino triennale che porterà almeno duemila persone a una maggiore consapevolezza sulla nutrizione, e la realizzazione in concreto di forme di sostentamento per le famiglie che vivono nelle aree più remote del Paese. “Dopo l’approvazione del progetto da parte della Cei - spiega Nicola Vitali, responsabile dell’area progetti del Celim Bergamo di ritorno da una missione a Quito in Ecuador presso la Caritas nazionale -, era prioritario concludere le varie formalità e gettare le basi per l’inizio della fase operativa. Per questo durante la missione si è predisposto, in forma definitiva, l’accordo di cooperazione tra Celim Bergamo, Caritas Ecuador, Caritas spagnola e Centro missionario diocesano di Bergamo che è stato successivamente firmato da tutte le parti. Vi sono stati diversi incontri con l’amministratrice di Caritas Ecuador per affrontare gli aspetti finanziari del progetto e definire le modalità e le forme di rendicontazione economica. Incontri con i coordinatori di 12 CELIM marzo 2012

Caritas Ecuador, la responsabile in loco del progetto e con i tecnici, per stabilire tempi e metodi del monitoraggio in itinere dello stesso”. Il progetto prevede, oltre alla parte pratica, anche percorsi di formazione per i bambini, le donne e le famiglie e di specializzazione per i tecnici locali attraverso la partecipazione e la collaborazione con le realtà accademiche e imprenditoriali del posto. “La missione si è concentrata molto sulla preparazione dell’evento nazionale a chiusura del progetto Danpec - Diritto alimentare per i bambini in Perù ed Ecuador - che era stato finanziato dalla cooperazione spagnola (Aecid) e dalla Caritas spagnola ed apertura progetto del Celim Bergamo - spiega Vitali -. Denominata fiera dell’alimentazione, è stata realizzata con la collaborazione delle comunità appartenenti al progetto appena concluso e ha permesso alla popolazione di Quito di apprezzarne i risultati raggiunti e di conoscere il tema della sovranità e sicurezza alimentare con approccio basato sui diritti umani”. “Per il Celim - continua Nicola Vitali in Ecuador per una decina di giorni - è stata una preziosa occasione per presentarsi, per presentare il nuovo progetto e portare anche i saluti del Vescovo di Bergamo. Anche se non è stato possibile recarsi direttamen-

te nelle aree di progetto, visto il gran lavoro necessario al coordinamento dell’evento, è stata però l’occasione per incontrare tutti i diversi attori che parteciperanno al progetto e i “beneficiari” dello stesso. In particolar modo i tecnici delle Caritas diocesane di Pto. Limòn e Pucayacu e le famiglie di contadini al completo con mamme e bambini che hanno animato e reso interessante e divertente la fiera. Le autorità locali infine hanno confermato il loro impegno a continuare a lavorare attivamente ed in collaborazione con la Caritas locale al fine di contribuire a creare migliori condizioni di vita per la popolazione che sono chiamati ad amministrare. Per questa occasione è stata realizzata una guida per la difesa al diritto all’alimentazione (in lingua spagnola)”. È a disposizione una mostra itinerante sempre sul tema della sicurezza e sovranità alimentare composta da fotografie dell’area del progetto e da un video in lingua spagnola, sottotitolato in italiano che illustra i risultati del precedente progetto ma che aiuta meglio a capire l’intervento che si realizzerà nei prossimi tre anni. Per chi fosse interessato è possibile prenotarla contattando Daniela Agazzi presso la sede del Celim Bergamo.


LA SCHEDA DEL PROGETTO L’obiettivo: 450 orti familiari per il settore rurale delle province Cotopaxi e Santo Domingo de los Tsáchilas in Ecuador. L’impatto della denutrizione cronica è significativo ed attualmente colpisce un bambino su cinque. La presenza della povertà e dell’estrema povertà nelle popolazioni indigene ed afroecuatoriane continua ad essere allarmante in quanto più di uno su due indigeni sopravvive con entrate equivalenti a meno di un dollaro al giorno e un afro-ecuatoriano su tre si trova nella stessa situazione. La tendenza alla riduzione della povertà estrema è più significativa tra gli indigeni, che nelle ultime decadi sono stati più attenti ai progetti di sviluppo dei governi locali, del governo centrale e della cooperazione nazionale ed internazionale, rispetto ai popoli afro-ecuadoriani. Il luogo: l’Ecuador ha una superficie totale di 256.370 km2 ed una popolazione di 14.306.876 abitanti, secondo il censimento del 2010 ed è distribuita in 24 province, 219 cantoni e 1.149 comuni. La popolazione urbana corrisponde al 62,8% del totale e la rurale al 37,2%, con un segmento di popolazione indigena del 52% (circa il 90% di origine kichwa).

Comuni rurali del cantone La Manà: il cantone la Manà è localizzato nella regione naturale occidentale dei contrafforti esterni della Cordillera delle Ande, nella Provincia Cotopaxi. È ubicata nella zona temperata sub-tropicale tra i 200 ed i 1150 m. slm. È situata a 150 km da Latacunga, capitale della Provincia ed è una zona importantissima del Paese per la produzione agricola, allevamento, turistica e culturale. Comune Puerto Limón, Provincia di Santo Domingo de los Tsáchilas: il comune di Puerto Limòn è ubicata nella provincia di santo Domingo de los Tsàchilas, cantone Santo Domingo, nella regione Costa dell’Ecuador. Ha una superficie di 238,40 km2 e si trova ad una altitudine compresa tra i 185 e i 450 m. slm. Ubicata nel tropico ecuadoriano, la parrocchia ha una temperatura media che oscilla tra i 23 ed i 26°C. Il progetto: creazione di una rete locale di istituzioni per la difesa del diritto al cibo, la sicurezza e sovranità alimentare, formare direttamente le autorità locali per rafforzare l’incidenza politica, le capacità direttive, la comunicazione, la gestione e lo sviluppo locale, realizzare il monitoraggio, l’accompagnamento e l’attenzione nutrizionale dei bambini e bambine minori di cinque anni e madri gestanti delle comunità di P.to Limòn, Pucayacu e Guasaganda, sviluppare e realizzare un programma di formazione teorico-pratico per la produzione biologica (agro-ecologica) dei piccoli produttori beneficiati dal progetto, creare 450 orti biologici familiari integrati: si tratta di realizzare iniziative di produzione agro-ecologica con coltivazioni diversificate per l’autoconsumo, la commercializzazione e la vendita, progettare e realizzare un programma di formazione alla microimpresa, con il fine di rafforzare le capacità nelle comunità di negoziazione e vendita dei prodotti. CELIM marzo 2012

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Notizie flash

Nasce il mensile “Qui Bolivia” a Bergamo

Bergamo si conferma capitale boliviana, anche per quanto riguarda l’informazione. È uscito il primo numero del nuovo periodico “Qui Bolivia”, mensile in lingua spagnola voluto dalla comunità sudamericana immigrata a Bergamo, in Lombardia e in generale in Italia. “Qui Bolivia” sarà distribuito solo in tre città, almeno in una prima fase: Milano, Roma e Bergamo, perché il capoluogo orobico è la città italiana e probabilmente europea con la percentuale più alta di immigrazione boliviana. “Parlare di Bolivia in Italia senza parlare di Bergamo non ha senso” dicono i redattori del mensile. Tutti immigrati che hanno lavorato nel settore dell’informazione in Bolivia o hanno seguito studi sulla comunicazione in Italia. Una squadra con un direttore italiano: don Mario Marossi, della missione di Santa Rosa de Lima. “La comunità boliviana nutre una grande aspettativa per questa uscita - dicono dal periodico -. Ci saranno tutte le possibili informazioni di servizio e spazi per una riflessione sulla vita in Italia”. (Fonte: www.bergamonews.it).

Raduno mondiale delle famiglie a Milano

Mancano pochi mesi al VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà alle porte di Milano, dal 30 maggio al 3 giugno. Il Comune di Milano si sta preparando ad accogliere le oltre 7 mila persone previste per il convegno iniziale dell’Incontro internazionale delle famiglie 2012, e le oltre 200 mila che arriveranno nel weekend successivo. Per la Messa e le giornate conclusive, lombardi compresi, si potrebbero raggiungere le 500 mila persone. L’apice dell’accoglienza sarà tra venerdì sera e sabato sera, e si parla di almeno 5mila volontari necessari per gestire l’evento. L’evento è stato fortemente voluto da Papa Benedetto XVI. A conclusione del VI Incontro mondiale delle famiglie, svoltosi a Città del Messico nel gennaio 2009, annunciò che il successivo appuntamento delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema “La Famiglia: il lavoro e la festa”. “Ai nostri giorni – riflette Benedetto XVI nella lettera inaugurale -, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico. Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà”. Info: www.family2012.com

Ambiente

dopo 20 anni si torna a Rio de Janeiro Nel 2012, venti anni dopo il primo, un nuovo summit sull’ambiente e sviluppo sostenibile sarà nuovamente organizzato a Rio de Janeiro. Dal 20 al 22 giugno si terrà la conferenza delle Nazioni Unite Rio+20. Il primo Summit della Terra si tenne a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992: è stato la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente. È stato un evento senza precedenti anche in termini di impatto mediatico e sulle scelte politiche e di sviluppo che l’hanno seguita. Vi parteciparono 172 governi e 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative e oltre 17 mila persone aderirono al Ngo Forum. Un importante risultato della conferenza fu un accordo sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che a sua volta portò, alcuni anni dopo, alla stesura del protocollo di Kyoto. 14 CELIM marzo 2012




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