Celim Bergamo nel mondo n.4 Dicembre 2012 - Febbraio 2013

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O.N.G.

BERGAMO

Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo

nel mondo OrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO

NATALE AUGURI DA TUTTO IL MONDO I volti delle persone incontrate quest’anno nei progetti ci accompagnano nelle festivitĂ

Dicembre 2012-Febbraio 2013 Anno 16 Nr. 4


O.N.G.

BERGAMO

nel mondo BUON RISULTATO DELLA SOTTOSCRIZIONE A PREMI

Sommario

Domenica 28 ottobre presso la sede del Celim Bergamo si è svolta l’estrazione dei numeri vincenti della sottoscrizione a premi. Causa maltempo la castagnata prevista in centro con gli Alpini è stata sospesa all’ultimo momento, tuttavia il pomeriggio è stato trascorso in buona compagnia di tanti amici che hanno voluto essere presenti al momento finale davanti ai tanti premi in palio. L’organizzazione ringrazia quanti hanno disposto gratuitamente i premi e tutti coloro che hanno acquistato i biglietti permettendo di raccogliere 4.500 euro a sostegno del progetto “Non solo coca” di Eterazama.

Il Natale nella solidarietà tra i

Organizzazione di Volontariato Internazionale Cristiano

Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8 24125 Bergamo tel. 035 459.85.00 fax 035 459.85.01 e-mail: info@celimbergamo.org www.celimbergamo.org Registrazione del Tribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983 Direttore Responsabile: Elena Catalfamo Proprietario pro-tempore: Presidente Celim Bergamo: Andrea Milesi

Hanno collaborato: Daniela Agazzi, Umberto Amadigi, Andrea Milesi, Nicola Vitali, popoli pag. 3 Laura Arnoldi

Petizione online pag. 5 Trimestrale interno dell’O.N.G. Distribuzione gratuita fuori commercio

PRIMO PIANO - Natale i volti del mondo nel cuore pag. 6 Stampa:

Tipografia dell’Isola Terno d’Isola (BG)

LE ATTIvità - In Albania per un nuovo futuro

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EVENTI CELIM

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LE ATTIvità Garanzia e tutela dei dati personali - A piccoli passi verso nuovi progetti pag. 12 ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03 I dati personali vengono trattati solo in

relazione alle finalità della nostra OrgaNotizie Flash pag. 14 nizzazione, in particolare per la creazione di un indirizzario (invio del notiziario) e Idee solidali per il tuo Natale pag. 15 per informare sulle attività associative in genere. I dati non saranno comunicati a terzi o Sostienici adesso! pag. 16 diffusi all’esterno dell’Organizzazione.


Editoriale

IL NATALE NELLA SOLIDARIETà TRA I POPOLI

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arissimi amici del Celim Bergamo,

fra molte domande aperte e molti dubbi su quello che ci attende, come un piccolo faro nella buia notte, veniamo a cercarvi anche quest’anno, con la gioia di chi è sicuro che solo stando vicini e prossimi è possibile ripararsi dalle paura. Una immagine, quella che ho pensato di usare quest’anno, che potrebbe apparire un po’ inquietante, ma che si apre alla speranza di una nuova luce che viene sempre in nostro soccorso: quella del Salvatore. Sono ormai diversi anni che occupandoci di cooperazione internazionale sentiamo con molta insistenza che il futuro delle nostre generazioni e di quelle future si trova in uno stato di profonda incertezza e che le cause di questo preoccupante momento storico siano da ritrovare in un’impari relazione di forza fra chi detiene potere e risorse e che rimane invece ai margini. La finanza e le politiche che abbiamo di fronte agli occhi sembrano dirci che peggio di così non può andare e che c’è bisogno di un radicale cambiamento. I segnali di una ripresa, almeno culturale sembrano esserci, soprattutto da parte di quella che viene definita la società civile, di cui siamo parte integrante. Siamo perciò diventati la nuova speranza verso la costituzione di una società nuova fondata sui valori della pace, della giustizia e della fratellanza.

Volontariato e vicinanza tra culture per rinascere dalla crisi

Per questo motivo, nonostante la difficile situazione sia del nostro Paese sia delle nostre famiglie, riteniamo che sia necessario continuare ad alimentare semi di speranza e di fratellanza, in modo che la delusione e la paura del futuro non siano il leit motiv dominante.

Vi chiediamo perciò di farci sentire la vostra presenza e la fattiva partecipazione al lavoro quotidiano che vorremmo portare avanti in questa direzione. Siamo convinti che, nonostante questo difficile tempo, sia sempre prezioso e profetico provare a sostenere e rilanciare una organizzazione come la nostra, che ha il compito e la missione di ricostruire le società di domani. Il volontariato internazionale e la solidarietà fra popoli e culture può davvero essere la chiave di volta per uscire a testa alta da questo difficile periodo storico. Che questo Natale possa esserti di augurio per la nascita del sogno che ormai da 50 anni insieme stiamo coltivando. Ti aspetto con la tua voglia di farti portatore di nuovi sogni. Il tuo aiuto al Celim Bergamo sarà il tuo apporto concreto al mondo che vorremmo insieme. Grazie di cuore. Andrea Milesi Presidente Celim Bergamo

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Fotonotizia petizione online MALALA NOBEL DEI DIRITTI Il 9 ottobre 2012 Malala Yousufzai, una ragazza pakistana di 15 anni, è stata vittima di una terribile aggressione a colpi di arma da fuoco solo perchè, nonostante la giovanissima età, aveva dato vita ad una battaglia culturale contro la chiusura delle scuole per ragazze in Pakistan. Qualcosa che in un paese come il Pakistan non può essere, evidentemente, tollerato. A spararle è stato un talebano, salito a bordo dello scuolabus su cui la bambina viaggiava con i suoi compagni: un colpo alla spalla e uno alla testa perchè “diffonde idee scolari ed occidentali”. Nonostante l’assurdo gesto la bambina è ancora viva, ma ha rischiato la sua vita per aver difeso i diritti delle ragazze in tutto il mondo. La storia e il coraggio della giovane pakistana hanno ispirato un movimento globale e sul sito www.change.org è stata avviata una petizione online con l’obiettivo di convincere tutti i leader dei partiti politici del mondo a sostenere insieme la candidatura di Malala per il Premio Nobel per la Pace: una missione apparentemente difficile, ma che sta trovando sempre più supporto, grazie alla delicatezza ed importanza dell’argomento e alla potenza di Internet in casi come questo. In Italia a farsi promotrice della petizione è stata Giovanna Fiume, insegnante di Storia moderna all’Università di Palermo che ha fatto parte del movimento delle donne degli anni ’70, dei movimenti per i diritti civili e del movimento antimafia. Altre petizioni in favore di Malala sono state lanciate anche in Canada, Germania, Francia, Inghilterra e India e sicuramente ne seguiranno altre. Il Nobel per la Pace a Malala manderà un messaggio inequivocabile e darà coraggio a tutti coloro che si impegnano per la parità di genere e per il rispetto dei diritti umani universali, tra i quali il diritto all’istruzione per le ragazze. Per sostenere la petizione basta cliccare su www.change.org Daniela Agazzi CELIM DICEMBRE 2012

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Primo Piano

NATALE i VOLTI del mondo nel cuore

Un altro anno è passato e il Celim Bergamo, grazie a tutti i donatori, è riuscito a fare molto. Per questo Natale l’impegno è a raccogliere fondi per combattere la malnutrizione in Ecuador e Bolivia. Senza puntare a facili assistenzialismi ma promuovendo progetti di cosviluppo. Elena Catalfamo

A Puerto Limon abita Rosa, 20 anni. Rosa, che ha un piccolo negozio in cui vende acqua, bibite colorate e snack di ogni genere, ha una bimba, Luz, nata da pochi mesi. Rosa ha anche un altro bimbo, Pedro, di due anni. È sola, la sua famiglia vive in Argentina e il suo compagno da qualche settimana è sparito. Per andare avanti si appoggia alla Caritas Ecuador: attraverso una visita medica gratuita gli operatori hanno scoperto che Rosa e Luz sono anemiche. E non sono le sole: la malnutrizione nei bambini da zero a cinque anni è altissima da queste parti e provoca patologie diffuse anche tra le madri. Dall’Ecuador alla Bolivia. A Eterazama, un grande centro di traffici di ogni genere nel tropico andino c’è il piccolo Juan, 7 anni. Frequenta la scuola primaria locale ma i suoi genitori sono molto poveri, vivono della coltivazione di banane e le rivendono al mercato. Intorno a loro molti campesinos 6

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fanno quadrare i conti vendendo le foglie di coca non solo per le cure tradizionali ma anche per produrre quel distillato da cui poi esce il principio attivo della cocaina. Ma i genitori di Juan vogliono stare lontani dalla blanca con cui ci si arricchisce facilmente. Purtroppo però pagano questa scelta a caro prezzo perché vivono in condizioni di continua indigenza. Juan non ha neppure i soldi per prendere una merenda da portare a scuola.

I dati sulla malnutrizione infantile Luz, Rosa, Juan, e i suoi genitori sono solo alcuni dei nomi delle tante persone che gli operatori e volontari del Celim Bergamo hanno incontrato in un anno di progetti in Sudamerica, in Ecuador e in Bolivia in particolare. Hanno cercato di stare vicino a queste persone occu-

pandosi di un diritto fondamentale, quello dell’accesso al cibo, ma lo hanno fatto non solo in termini puramente assistenzialistici quanto piuttosto di promozione di progetti di cosviluppo. L’ultimo rapporto del Fondo delle nazioni
Unite per l’infanzia (Unicef) sostiene che i bambini al di sotto dei cinque anni,
con problemi gravi di denutrizione infantile, sono oggi circa 146
milioni in tutto il mondo. Il rapporto dell’Unicef, significativamente intitolato “Progresso per
l’infanzia, un bilancio sulla nutrizione”, specifica che il 28% dei
bambini denutriti si trova in Africa, il 17% in Medio Oriente, il 15%
in Asia, il 7% in America Latina e il 5% in Europa Centrale. In


Sudamerica solo Cuba è riuscita a far fronte alla piaga della malnutrizione infantile, mentre Bolivia ed Ecuador restano tra le aree più problematiche. Gli sforzi del Celim si sono concentrati su alcune aree di questi Paesi.

Orti famigliari in Ecuador I bambini da 0 a 5 anni, nelle comunità di Puerto Limon, Pucayacu e Guasaganda in Ecuador, soffrono di carenze nutrizionali dovute ad una scarsa e scorretta alimentazione. Causa principale è la povertà delle famiglie di contadini. La mancanza di un reddito adeguato non

consente ai genitori di soddisfare pienamente il fabbisogno alimentare dei loro figli e l’anemia nutrizionale è diffusa anche tra le mamme incinte. I volontari e le infermiere della Caritas Ecuador, attraverso frequenti visite alle famiglie tengono monitorati i valori di altezza, peso e livello di ferro nel sangue per i bambini da 0 a 5 anni e per le donne incinte, somministrando integratori alimentari e vitamine quando necessario. Inoltre i volontari e i tecnici agronomi della Caritas Ecuador insegnano e propongono a queste famiglie la realizzazione di un orto integrale e biologico che consenta di produrre varietà di frutta e verdura che migliorino fortemente la qualità

della dieta alimentare. La formazione si conclude in cucina. I prodotti della terra vengono sapientemente cucinati per renderli piacevoli anche ai bambini, curando i diversi aspetti nutrizionali e fornendo loro una dieta equilibrata. In questi giorni il nostro responsabile progetti, Nicola Vitali, è in Ecuador per monitorare il progetto.

Merendine nel Chapare La popolazione del Chapare nel dipartimento di Cochabamba in Bolivia, si trova in condizioni di elevata vulnerabilità, a causa di fattori strutturali di povertà e di impatto negaCELIM DICEMBRE 2012

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Primo Piano tivo sulla vita sociale delle famiglie a causa delle monocolture a coca, nonché delle ripercussioni del narcotraffico. Secondo i dati Fao, presentati nel dossier “Mapa del Hambre 2011”, la Bolivia si trova nella “zona rossa” delle nazioni aventi un elevato tasso di fame e povertà. Pur essendosi ridotta, negli anni, la percentuale di denutrizione cronica in età scolare (dai 6 ai 12 anni) rimane grave. Il problema della denutrizione infantile, incide in modo marcato, sul rendimento scolastico e di conseguenza sul fenomeno della dispersione scolastica. Il Celim Bergamo intende affrontare il problema della denutrizione in età scolare, promuovendo processi di sviluppo economico attraverso la promozione del desayuno escolar (la merenda scolastica) con prodotti locali. Si vuole così migliorare lo stato nutrizionale degli scolari e incentivare l’accesso al sistema educati-

vo, evitando la dispersione e ottimizzando il rendimento scolastico. Il progetto sarà rivolto a circa 17.000 alunni dei 24 nuclei educativi (ciclo primario) del municipio di Villa Tunari. Si realizzerà un’analisi nutrizionale della zona di interesse. Verrà elaborato un prodotto da forno che consiste in una barretta energetica da distribuire nelle scuole di Eterazama il cosiddetto desayuno escolar. Gli ingredienti della barretta energetica sono tutti da prodotti locali e biologici come riso, quinoa, amaranto, miele e frutta disidratata un vero e proprio integratore della dieta giornaliera dei bambini.

COME DONARE, BASTA uN PICCOLO SEGNO Per realizzare questi progetti il Celim Bergamo ha bisogno di tempo e

di fondi da investire per continuare quest’opera importante: ecco perché oltre a trovare grandi sponsor come la Fondazione Ubi Banca popolare di Bergamo onlus, la Cei, la Diocesi di Bergamo, il Centro missionario diocesano, il ministero della Cooperazione internazionale, la Caritas Spagnola e la Fondazione San Zeno, ha bisogno dell’aiuto di tanti donatori. Un gesto di tutti può fare un grande tesoro: per l’Ecuador l’invito è a sostenere l’acquisto di integratori alimentari per ogni bambino under 5 con una donazio-


ne di 15 euro all’anno mentre per chi può con 60 euro è possibile garantire l’acquisto di materiale agricolo per la realizzazione di un orto famigliare. In Bolivia con tre euro si garantirà la distribuzione di una barretta energetica per un bambino per un mese. Con 36 euro per un anno intero. Per le donazioni è possibile utilizzare il bollettino postale allegato al notiziario o fare una donazione online su www.celimbergamo.org.


Le attività

IN ALBANIA

per un nuovo futuro Mauro Platè è il volontario internazionale dell’anno 2012 premiato dalla Focsiv lo scorso 1° dicembre 2012. Impegnato con Ipsia lavora al progetto “Riconoscimento e formazione per i migranti rientrati nel Nord Albania”. DANIELA AGAZZI

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abato 1 dicembre, a pochi giorni della Giornata mondiale del volontariato indetta dalle Nazioni Unite, è stato consegnato il Premio del volontariato internazionale promosso da Focsiv - Volontari nel mondo a Mauro Platè attualmente impegnato in Albania con l’organismo, socio Focsiv, Ipsia (Istituto pace sviluppo innovazione Acli). La premiazione, giunta quest’anno alla XIX edizione, ha avuto luogo a Roma nella Sala degli Arazzi della Rai e ha visto la partecipazione del cardinale Roger Etchegaray presidente emerito del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Mauro Platè, 34enne originario di Cremona, da circa dieci anni svolge il servizio volontario internazionale con Ipsia impegnata sul territorio italiano, nei Balcani, in Africa e in America Latina in progetti che riguardano il tema della migrazione e del co-sviluppo, nei quattro ambiti: lavoro, donne, giovani e imprese sociali. Da tre anni vive in Albania, dove Ipsia è presente dal 1999, ed è impegnato in un progetto di riconoscimento e formazione per i migranti rientrati nel Nord del Paese. Obiettivo del suo lavoro è favorire il reinserimento socio-economico dei migranti di rientro cercando di 10 CELIM DICEMBRE 2012

valorizzare le competenze acquisite all’estero. Una scelta, la sua, che non è solo professionale, bensì una vera e propria scelta di vita, condivisa con la moglie Cristiana che lo sostiene nel suo impegno quotidiano. Grazie alla sua dedizione in questi anni anche il network delle istituzioni albanesi coinvolte nelle attività di formazione dei migranti e di sensibilizzazione sul tema della migrazione si è ampliato in modo significativo portando frutti importanti in termini di dialogo e co-sviluppo che riguardano anche l’Italia. Con la scelta di questo volontario, che per il 2012 rappresenterà il volto pubblico di oltre mille volontari, Focsiv si propone di valorizzare l’impegno della Federazione e dei

suoi soci sul tema della migrazione e sul contributo in termini costruttivi che il volontariato e la cooperazione internazionale possono dare in questa materia. Come ha spiegato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, il co-sviluppo, infatti, che la Federazione propone come modello, è una risposta concreta alla mobilità umana, fenomeno contemporaneo in crescita, affinché la migrazione possa essere risorsa e occasione per uno sviluppo integrale dei popoli e delle persone, e non un’emergenza. L’anno scorso il premio Focsiv al volontario dell’anno è stato assegnato a Riccardo Giavarini, impegnato in Bolivia e originario della provincia di Bergamo, già volontario del Celim Bergamo.


Eventi Celim

Per gli auguri di Natale aperitivo il 15 dicembre

Si avvicina il Natale e, come ogni anno, chiediamo a tutti i soci, ma anche ad amici e simpatizzanti, di tenersi liberi il 15 dicembre. La data va appuntata sul calendario. Perché? Perché vi chiediamo di trascorrere con noi un pomeriggio in sede in via Conventino 8 per scambiarci con semplicità gli auguri natalizi. Ognuno di noi porta qualcosa da mangiare o da bere (o anche semplicemente passa a trovarci) per aprire insieme una bottiglia di spumante e gustare un panettone in amicizia. Il presidente del Celim, Andrea Milesi, introdurrà i progetti che abbiamo portato avanti in un anno di lavoro, l’opera dei volontari e le attività in sede. Sarà un’occasione per guardare anche al futuro, pur tra mille incertezze. Ci sarà anche un momento di preghiera insieme. Potranno partecipare i soci ma naturalmente l’iniziativa è aperta anche a tutti i curiosi e a chi si vuole avvicinare ai temi della cooperazione e del volontariato internazionale. Per chi non ha ancora pensato ai regali natalizi poi potrà scegliere tra collane, bracciali, portafogli, biglietti di auguri e borse da tutto il mondo che potrà regalare con una offerta alle attività del Celim Bergamo. L’inizio dell’incontro è previsto per le 15. Per maggiori informazioni basta cliccare su www.celimbergamo.org.

Il Celim Bergamo

nella redazione di Volontari per lo sviluppo Una novità per il Celim Bergamo: oltre al nostro notiziario trimestrale la nostra organizzazione internazionale, partner sul territorio italiano di Focsiv, è entrata tra i soci fondatori della rivista Vps, Volontari per lo sviluppo. Una scelta che mira a far conoscere le attività e i progetti del Celim Bergamo fuori dai confini cittadini e che punta a sostenere una rete qualificata di informazione sui temi dello sviluppo a livello nazionale. Sempre di più i mass media tradizionali lasciano poco spazio per i temi che ci stanno a cuore: volontariato, cooperazione, progetti di co sviluppo, attualità internazionale, conflitti dimenticati. Ecco dunque una rivista che sia in forma cartacea sia online invece si occupa esattamente di quello che più ci interessa. Lo fa con grande professionalità e grazie a preziose antenne sul campo: i volontari e gli operatori di gran parte delle ong che si ritrovano nella Focsiv. Per i soci che desiderassero ricevere la rivista oppure segnalarla a qualche conoscente e sostenitore è possibile inviare una mail a info@celimbergamo.it oppure telefonare allo 035.4598500. Per chi volesse è possibile consultare alcune notizie online sul sito di Vps: sempre sul sito è aperta una piattaforma di corsi online sui temi della cooperazione (www.volontariperlosviluppo.it).

Le attrezzature

degli Ospedali Riuniti nel Sud del mondo Il Celim Bergamo ricoprirà nelle prossime settimane un ruolo molto importante nella dismissione delle attrezzature sanitarie degli Ospedali Riuniti di Bergamo in vista del trasloco nella nuova sede alla Trucca che avverrà proprio a partire da metà dicembre. Sono 27 mila le attrezzature in dotazione all’attuale struttura di Largo Barozzi che non verranno trasferite nel nuovo ospedale. Perché abbiano una seconda vita Regione Lombardia ne ha autorizzato, nell’ambito del progetto “Dall’Ospedale agli Ospedali”, l’assegnazione a enti e associazioni no profit perché possano essere destinati in ogni parte del mondo. Si tratta di ecografi, elettrocardiografi, microscopi, apparecchi per elettromiografie, elettrobisturi, fino ad arrivare a macchinari più complessi come strumenti radiologici e intere sale operatorie. In totale sono già più di 70 le domande arrivate all’Ospedale di Bergamo da parte di associazioni, organizzazioni non governative, fondazioni e parrocchie attive soprattutto in provincia di Bergamo, ma anche a Viareggio, Como, Novara, Roma e Milano. Organizzazioni che nella maggioranza dei casi si fanno da tramite per altre realtà con cui collaborano in tutto il mondo, dall’Etiopia al Madagascar, dal Ghana al Senegal, fino alla Tanzania e a Santo Domingo. Partner dell’iniziativa l’Associazione Banco informatico, tecnologico e biomedico onlus (Biteb, il Celim Bergamo e Medicus Mundi Attrezzature. Le aggiudicazioni verranno comunicate all’inizio del prossimo anno, quando è prevista anche l’emissione di un altro bando, dedicato all’alienazione di mobili e oggetti d’arredo che non verranno trasferiti al Papa Giovanni XXIII.

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Le attività

A PICCOLI PASSI

VERSO NUOVI PROGETTI Il Consiglio sta lavorando sui progetti e sulle iniziative locali, guardando al futuro con nuove prospettive ANDREA MILESI

Come purtroppo ormai da molto tempo stiamo dicendo, i tempi che viviamo oggi, lasciano molti dubbi sulla possibilità che organismi come il nostro possano garantirsi sostenibilità nel breve e medio periodo. Non lo dico per incapacità degli stessi a saper promuovere iniziative di qualità o a saper rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni che i nostri partner del Sud ci sottopongono, quanto per il fatto che lo scenario nazionale ed internazionale della cooperazione avrà bisogno a breve di soggetti più forti e più complessi rispetto alla maggioranza di quelli che oggi vediamo impegnati. Chi infatti ha partecipato o letto qualcosa intorno al Forum della Cooperazione del Ministro Riccardi di questo autunno, avrà certamente chiaro di cosa stiamo parlando. Non è nuovo infatti per chi naviga dentro questo mondo, sapere che gli attori che animeranno il nuovo decennio della cooperazione italiana, non saranno solo quelli tradizionali come le ONG o le organizzazioni no-profit, ma anche tutte quelle realtà che stanno dentro il mondo della cultura (es. Università ed Istituti di ricerca) e soprattutto nel mondo del profit (imprese, aziende, etc). La sfida che la cooperazione vorrà lanciare sarà quella di coniugare le tradizionali azioni di solidarietà con una decisa azione di internazionaliz12 CELIM DICEMBRE 2012

zazione delle imprese e dell’economia, da negoziare direttamente con le istituzioni nazionali od internazionali dei Paesi beneficiari. Insomma, per chi si immaginasse che bisogna solo aspettare il ritorno dei bei tempi di prima, il risultato scontato sarà l’esclusione dal sistema dei co-finanziamenti pubblici ed una regressione allo status di semplici onlus di solidarietà, che già si contano in più di 30.000 solo sul nostro territorio nazionale. Non credo necessario ed auspicabile che ne aggiungiamo una in più. E’ necessario semmai riuscire a darsi un nuovo assetto e trovarlo in tempi rapidi. Questo non significa “svendere” il Celim al miglior offerente o peggio ancora decidere di annullare da subito la sua capacità operativa, ma significa trovare un’idea o una strada su cui immaginare questa esperienza di volontariato internazionale cristiano, almeno nel prossimo decennio. Sono queste le riflessioni che in questi pochi mesi dal suo avvio, attanagliano le menti dei giovani consiglieri e del suo meno giovane presidente. Siamo forse giunti al momento di provare a lanciarci “anima e corpo” in una esperienza nuova? La risposta è: assolutamente si! La riflessione non può che spaziare in tutte le direzioni, cercando di immaginare appunto come sarà la cooperazione italiana già dai prossimi

anni, sapendo per certo che sul tavolo del Ministero Affari Esteri sono già pronte bozze di modifiche alla attuale Legge 49/87 di cooperazione e soprattutto al Regolamento della DGCS (Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo) per l’erogazione dei fondi sui progetti promossi e sulle nuove misure per il mantenimento della idoneità, che non saranno più automatiche come fino ad oggi abbiamo visto, ma da “riconquistarsi” di volta in volta. Insomma, seppur qualche piccolo co-finanziamento anche in questi mesi siamo riusciti ad ottenerlo, è inimmaginabile pensare che già da domani si possa riuscire a continuare in questo modo, perché i prodromi di un radicale sconvolgimento della assegnazione degli stessi è ormai incipiente, oltre che una riorganizzazione in chiave impresariale (di capacità economica e visibilità mediatica) delle altre sigle di ONG attive sul nostro contesto nazionale, che già vede nella sua pancia il forte affermarsi delle conosciute sigle dei network della solidarietà (es. ActionAid, Save The Children, Oxfam, Terres des Homme, Medici Senza Frontiere, ecc) Le strade che abbiamo perciò davanti, e che a ragione veduta bisognerebbe “testare”, sono sostanzialmente due: la prima è quella di una reale e convinta unità di intenti e di sistema con le nostre realtà


Le attività

diocesane che si occupano di Sud del Mondo (CMD e Caritas in primis) rispetto alla questione della progettazione in contesti di post emergenza oltre che di sviluppo; e la seconda è quella della necessità di cominciare ad intravedere una simile via di integrazione e di sistema con altre realtà sorelle della Focsiv a noi vicine in termini di territorio e di dimensione operativa. Entrambe le vie devono e possono essere percorse simultaneamente, per verificare come e in che modo queste due opportunità possano diventare il nostro futuro. Ovviamente l’una non esclude l’altra, è possibile addirittura immaginarsi una omogenea integrazione di entrambe, senza per questo avere particolari contraddizioni o incongruenze di azione. L’obiettivo primordiale che soggiace ed entrambe le vie illustrate sta

nel fatto che in un momento in cui c’è scarsità di risorse in grado di finanziare progetti o programmi di cooperazione allo sviluppo, è necessario evitare di mantenere la frammentarietà di sigle come quelle che vediamo oggi, per creare sistemi più complessi che siano una sintesi nuova e più grande, frutto della unione di forze e capacità delle attuali strutture. Questo nuovo soggetto (o sistema) potrebbe avere la capacità di sapersi rendere maggiormente recettivo verso tutta quella fascia di popolazione giovane desiderosa di poter esprimersi dentro questo ambito della solidarietà internazionale, senza consolarsi solamente nella realizzazione di esperienze estive limitate, che seppur di grande valore, non possono essere l’orizzonte ultimo nel tema del volontariato internazionale dentro i contesti di svi-

luppo e promozione umana. Insomma, una organizzazione come il Celim, dovrebbe ricollocarsi dentro uno scenario dove la cooperazione internazionale e il volontariato possano di nuovo trovare uno sbocco reale e fattivo, senza rimanere in quella situazione di ambiguità che ad oggi contraddistingue il nostro agire in seno al territorio in cui ci muoviamo e dentro la Chiesa a cui apparteniamo. La sfida non è facile, ma questo non esclude che non ci si debba per lo meno provare. Qualche partner lo abbiamo interpellato (vedi Mons. Giuseppe Nozza e alcune della ONG della Focsiv che operano in Lombardia) e nei prossimi mesi vedremo l’interesse di questi soggetti a ragionare o meno insieme a noi. Presidente Celim Bergamo CELIM DICEMBRE 2012

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Notizie Flash

RIFLESSIONE

IL DIRITTO A NON EMIGRARE La 99esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato verrà celebrata domenica 13 gennaio con tema “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza” che Benedetto XVI ha indicato nel suo “messaggio” pubblicato nell’ottobre scorso e nel quale espone le ragioni. “In effetti fede e speranza formano un binomio inscindibile nel cuore di tantissimi migranti, dal momento che in essi vi è il desiderio di una vita migliore, unita molte volte alla ricerca di lasciarsi alle spalle la “disperazione” di un futuro impossibile da costruire. Al tempo stesso i viaggi di molti sono animati dalla profonda fiducia in Dio che non abbandona le sue creature e tale conforto rende più tollerabili le ferite dello sradicamento e del distacco, magari con la riposta speranza di un futuro ritorno alla terra d’origine”. La “giornata” si inserisce nel quadro delle celebrazioni del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e nel 60° della promulgazione della Costituzione apostolica “Exul Famiglia”. Fra l’altro, nel messaggio, il Papa, collegandosi a quanto sottolineò Giovanni Paolo II nel 1998, ribadisce che “nel contesto socio-politico attuale, prima ancora che il diritto a emigrare va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra”.

Giornata del dialogo così si conosce l’ebraismo

Nel 1990 la Chiesa italiana ha istituito una giornata di conoscenza dell’ebraismo. È stato un segno di attuazione del Concilio Vaticano II nel quale la dichiarazione “Nostra Aetate” continua a essere la base e la guida per promuovere la maggiore comprensione e rispetto verso le religioni non cristiane e in particolare verso la comunità ebraica. Questa dichiarazione non solo assunse una netta posizione contro ogni forma di antisemitismo, ma gettò anche le basi per una nuova valorizzazione teologica del rapporto della Chiesa con l’ebraismo, e mostrò la sua fiducia nel fatto che l’apprezzamento dell’eredità spirituale condivisa da ebrei e cristiani avrebbe portato a una comprensione e a una stima reciproca sempre più grandi. La giornata si celebra il 17 gennaio, alla vigilia della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Scopo della giornata è quello di sensibilizzare i cristiani verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica, nella consapevolezza che la riscoperta e l’ascolto dell’ebraismo sono importanti per le Chiese, per lo stesso dialogo ecumenico e per l’unità dell’umanità.

Unità dei cristiani le voci dei “dalit” indiani

Trae la sua origine, nel 1740, quando un movimento pentecostale scozzese lanciò un appello per il rinnovamento della fede con l’invito a pregare per tutte le Chiese e con esse. Dopo altre iniziative e diversi adattamenti nel 1935 la preghiera per l’unità assunse la particolare forma della settimana e venne proposta in tutto il mondo nel periodo dal 18 al 25 gennaio di ogni anno. A partire dal 1968 i testi per le preghiere degli otto giorni sono preparati ufficialmente in collaborazione fra il Consiglio ecumenico delle chiese e il Consiglio pontificio per la promozione dell’unità dei cristiani. Per il 2013 il tema biblico scelto è stato tratto dal libro del profeta Michea “Che cosa ci chiede il Signore?” nel quale il profeta ricorda che la vera fede in Dio esige da noi “il rispetto del diritto, l’amore della fedeltà e la vigilanza nel nostro cammino con Dio” (Mi 6,6-8). I diversi testi sono stati preparati in India in collaborazione fra studenti, universitari e il Consiglio nazionale delle chiese, considerando soprattutto la grande ingiustizia verso i Dalit (= fuori casta, intoccabili, oppressi) marginalizzati socialmente, sottorappresentati politicamente, sfruttati economicamente e asserviti culturalmente.

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