Celim Bergamo nel mondo n.1 Mar-Mag 2011

Page 1

O.N.G.

BERGAMO

Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo

nel mondo OrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO

IN CAMMINO CON L’ETIOPIA

Marzo-Maggio 2011

Viaggio a Kobo per seguire i lavori al centro materno infantile e i progetti legati all’agricoltura

Anno 15

Nr. 1


O.N.G.

BERGAMO

nel mondo Organizzazione di Volontariato Internazionale Cristiano

Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8 24125 Bergamo tel. 035 459.85.00 fax 035 459.85.01 e-mail: info@celimbergamo.org www.celimbergamo.org

Auguri a Giovanni e Julia Giovanni Grisenti, 38 anni, veterinario partito due anni fa per Cliza come volontario nel progetto del Celim Bergamo “Latte che bontà”, si è sposato il gennaio scorso con Julia, una ragazza boliviana conosciuta durante il soggiorno in America Latina e ora vive felicemente con la moglie ad Albano Sant’Alessandro, a Bergamo. Il Celim manda le più sincere congratulazioni ai novelli sposi.

Registrazione del Tribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983 Direttore Responsabile: Elena Catalfamo

Sommario

Proprietario pro-tempore: Presidente Celim Bergamo: Andrea Milesi

Auguri a Giovanni e Julia

pag.

2

Nuovo look per continuare a raccontarci

pag.

3

Bolivia. Primi diplomi a Eterazama

pag.

4

Al lavoro in Etiopia - Il progetto

pag. pag.

6 8

EVENTI CELIM pag. 9 - Volontari si diventa: viaggio in Bolivia - Nuova progettualità: una giornata di riflessione - Il notiziario si rinnova: inviateci le vostre e-mail per riceverlo on-line ATTIVITà - Nuovi obiettivi per guardare al futuro - Concorso a fumetti - La mostra ¿Está Bien?

pag. 10 pag. 11 pag. 11

Con noi l’esperto della raccolta fondi

pag. 12

Notizie Flash

pag. 14

La nostra urna all’aereoporto di Orio al Serio

pag. 15

Il tuo 5x1000

pag. 16

Hanno collaborato: Daniela Agazzi, Umberto Amadigi, Andrea Milesi, Giuliana Ubbiali Trimestrale interno dell’O.N.G. Distribuzione gratuita fuori commercio Stampa: Tipografia dell’Isola Terno d’Isola (BG)

Garanzia e tutela dei dati personali ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03 I dati personali vengono trattati solo in relazione alle finalità della nostra Organizzazione, in particolare per la creazione di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative in genere. I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione.


Editoriale

NUOVO LOOK

per continuare a raccontarci

I

l notiziario del Celim Bergamo si rinnova per continuare ad informare sui progetti e i valori del volontariato internazionale. Diciannove anni dopo la sua fondazione il Celim Bergamo (finalmente) si dà una sua pubblicazione che viene registrata nel 1983 con la testata “Africa - America Latina, volontariato internazionale”, stampata in bianco e nero, con periodicità quadrimestrale e spedito in abbonamento postale a tutti i soci. Propone articoli formativi e sui problemi della cooperazione internazionale e dello sviluppo, le attività per i soci, i progetti, la preparazione dei volontari, le loro lettere dal “campo”, notizie dalla Focsiv, sui volontari rientrati, dai gruppi missionari. Il periodico di 32 pagine viene redatto fino a tutto il 1987. Poi il vuoto. C’è qualche “aquila” che si impone dicendo che sono soldi sprecati e il “gregge” consente. Si riparte con un misero ciclostilato di 4/6 pagine nel luglio 1997 (10 anni dopo) a cadenza bimestrale che riporta le notizie essenziali sulle attività del Celim Bergamo, sui progetti e un articolo di fondo. La testata cambia in “Celim Bergamo Notizie”. Poi la “nostra” pubblicazione progressivamente migliora. Dal fascicolo 6/2004 si passa a uno stampato in bianco e nero e la testata viene rifatta graficamente. Con il numero 1/2005 si raggiungono le 8/12 pagine, si aggiunge un colore (il celeste) e dal fascicolo 6/2005 viene stampato in quattro colori. I contenuti vengono raccolti in sei rubriche (editoriale - primo piano - progetti - attività - informazioni - proposte). L’invio, che attualmente riguarda circa 1.800 persone, è sempre in abbonamento postale con il costo, dal 2010, raddoppiato dalla perdita della detassazione sulle tariffe postali (ovviamente per sostenere le ong e la cooperazione internazionale). Ora, da questo fascicolo, l’aspetto grafico, qualitativo e contenutistico è ampiamente migliorato, con una piccola riduzione nel formato, 16 pagine, periodicità trimestrale, sempre quattro colori con blu e arancio dominanti, ampio impiego di fotografie, testi più ridotti e più leggibili. La testata utilizza graficamente l’attuale logo del Celim con l’aggiunta “nel mondo”, per cui diventa “Celim Bergamo nel mondo”. I contenuti, oltre l’editoriale, riguardano i progetti, l’attualità della cooperazione internazionale, le diverse attività del Celim Bergamo, i percorsi di formazione, l’educazione allo sviluppo, notizie flash dal mondo, interviste ai volontari, iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi. Per ora la spedizione sarà ancora in abbonamento postale, in attesa di attrezzarci per un invio anche online ma il periodico, da subito, potrà essere letto in pdf sul sito Internet del Celim Bergamo. È un notevole impegno che speriamo di poter portare avanti nel migliore dei modi per continuare a fare memoria e informare sulle attività della nostra organizzazione di volontariato internazionale. Umberto Amadigi Vicepresidente del Celim Bergamo

Il notiziario si rinnova, 16 pagine a colori, periodicità trimestrale

CELIM marzo 2011

3


4

CELIM marzo 2011


Fotonotizia BOLIVIA PRIMI DIPLOMI A Eterazama Gianpaolo Uristani, volontario del Celim in Bolivia, ci racconta il primo risultato concreto dell’Istituto Tecnologico di Eterazama: la promozione delle prime infermiere. Si può quasi considerare la realizzazione di un sogno: venticinque ragazze del Chapare, zona tropicale della provincia di Cochabamba, sono diplomate in infermeria. Un sogno iniziato due anni fa nel tecnologico di Eterazama e realizzato grazie allo sforzo di diversi attori: autorità locali, parrocchia, volontari del Celim, studentesse, docenti, rettore e vice direttore. Un obiettivo inaspettato perché pensare di vedere queste ragazze, la maggior parte madri, finire un percorso di studi in una regione conflittiva come il Chapare, sa d’impresa. Spesso si leggono articoli sul Chapare che parlano di narcotraffico, però il Chapare non e’ solo questo: è anche vita, coraggio, voglia di cambiare! Il lavoro delle nuove diplomate risponderà alla richiesta di personale nei centri di salute e porterà miglioramenti nell’appoggio effettivo alle comunità più isolate: buona parte di loro sono già state contattate dai dirigenti delle varie comunità per prestare servizio nei loro centri. Il 17 dicembre le infermiere hanno festeggiato il loro impegno lanciando un grido unanime e chiaro: Chapare non è solo narcotraffico! Concludo ricordando Sandra l’infermiera più “anziana” che con i suoi trentotto anni dà un esempio di forza di volontà e positivismo: ha concluso la cerimonia di consegna dei diplomi, proferendo parole meravigliose e di ringraziamento al Celim, alla parrocchia di Eterazama e a tutta la comunità. “Eppur si muove” disse Galilei a chi credeva che fosse il sole a orbitare intorno alla terra. “Eppur si muove” ripetiamo a Eterazama! CELIM marzo 2011

5


Primo Piano

Kobo: il progetto è iniziato, è impegnativo e molto articolato. Sanità, agricoltura, formazione sono le parole chiave. È anche il ritorno del Celim in Africa, dove nel 2009 si è chiuso l’ultimo progetto (Tominian). Nicola Vitali, referente area progetti, spiega motivazioni e sfide di questo nuovo impegno.

Al lavoro in ET Giuliana Ubbiali

Kobo, un progetto particolare. Ce lo spieghi? È un progetto integrale sanitario e agricolo che vede coinvolti le Suore Orsoline di Gandino, il Celim Bergamo e l’Associazione Infermiere Oltreconfine di Parma. Progetto integrale significa anche una serie di attività di alfabetizzazione, di formazione informatica, sanitaria e agricola. In particolare, la parte sanitaria prevede il completamento dell’attrezzatura dell’ospedale delle Suore già realizzato, con il contributo dell’Associazione Infermiere Oltreconfine di Parma. Tutto questo in quanto tempo? Il progetto si articola in tre anni. A che punto siamo? È stato finanziato dalla CEI per 435.000 euro in tre anni, quindi di fatto è partito. La nostra volontaria coordinatrice Sara Reghenzani è sul posto dall’8 gennaio di quest’anno. Quali dunque i primi passi? Quella sanitaria è la sfida più grossa. Non si tratta, infatti, solo di attrezzare l’ospedale per realizzare, in particolare, un reparto materno infantile con la possibilità di effettuare i tagli 6

CELIM marzo 2011

cesarei, cosa già di per sé impegnativa, ma anche e soprattutto di impostare i principi di gestione sostenibile dell’ospedale stesso. Spieghiamo meglio. In concreto che cosa significa? Significa che la gestione locale, cioè le religiose col personale etiope, sarà in grado di far funzionare l’ospedale sia dal punto di vista della cura dei pazienti che della gestione economica. Gestione economica. Come si può conciliare con il contesto di povertà dei villaggi? L’ospedale sarà in una forma mista tra pubblico e privato. I pazienti pagheranno le cure secondo i parametri indicati dalle organizzazioni internazionali, diversamente a seconda delle possibilità di ciascuno. In ogni caso, anche chi non può pagare verrà curato. È chiaro che, di conseguenza, i costi dell’ospedale non sono interamente sostenibili, ci sarà il sostegno di organizzazioni come l’Unicef per la fornitura dei medicinali, ma le donazioni manterranno un ruolo di grande importanza per garantire il servizio.

I VOLONTARI Diverse persone, a vario titolo, ruotano attorno al progetto di Kobo. Per lavoro, per passione, per missione, per esperienze precedenti in Africa. La volontaria coordinatrice è Sara Reghenzani. Dopo tre mesi a Kobo la scorsa primavera per prendere contatti e per una prima mappatura della realtà locale, è ripartita il 7 gennaio. In questo momento sta frequentando un corso di health managament, di gestione sanitaria, ad Addis Abeba, fondamentale per conoscere meglio la sanità etiope. Le Suore Orsoline di Gandino sono le titolari del progetto. L’Associazione Infermiere Oltreconfine di Parma è tra i principali promotori (compresa la ricerca di fondi) della realizzazione dell’ospedale, costruito nel settembre 2008.


TIOPIA Giuliana Ubbiali e i medici volontari nel villaggio di Kobo

Il Celim Bergamo è intervenuto, su richiesta delle religiose, in un secondo momento, per l’elaborazione e la realizzazione del progetto integrale sanitario e agricolo. Marco Cremaschini, in collaborazione con Roberto Moretti, entrambi i medici con esperienze in Africa, è il consulente del progetto. Giovanni Saccenti di Brignano, proprietario di un’azienda, è il consulente per la parte agricola. I volontari di Castel Rozzone già in passato hanno dato aiuto concreto alle Suore Orsoline di Gandino. Andranno a Kobo per ristrutturare l’orfanotrofio, affiancando il personale locale. C’è anche un’azienda che ha manifestato la volontà di contribuire al progetto. È la Lisa Spa di Como, non nuova a iniziative del genere, visto che ha una persona che si occupa a tempo pieno di sostenere realtà missionarie.

Fino ad oggi l’ospedale è in grado di fornire visite, analisi di laboratorio e radiografie. I pazienti, anche per una questione culturale e di conoscenza della struttura, non sono moltissimi. Sta cambiando qualcosa? Sì. Le notizie che ci arrivano da Kobo sono di un discreto aumento di pazienti, che sono una trentina al giorno, segnale questo che si è diffusa la voce che esiste un ospedale che dà diversi servizi. Formazione del personale. Come e con chi? Adesso nell’ospedale lavorano un medico, un radiologo, un tecnico di laboratorio, due infermiere e una se-

gretaria. Tutti etiopi. Presto arriveranno un medico e un’infermiera italiani, inizialmente per sei mesi, che si occuperanno dell’affiancamento al personale locale per il lavoro quotidiano e della formazione. Non solo sanitario, è un progetto anche agricolo. Che cosa prevede? La formazione e la produzione insieme, l’imparare facendo. A Hormat, vicino al fiume e non molto distante dalla missione, le Suore hanno un campo. La formazione coinvolgerà soprattutto le donne, perché apprendano le tecniche per la coltivazione di ortaggi e frutta, per la gestione dell’allevaCELIM marzo 2011

7


Primo Piano mento e, di conseguenza, la produzione di latte, e di un pollaio per la produzione di uova e carne, nonché la conservazione dei cereali. Ognuna a casa potrà poi rimettere in pratica ciò che ha imparato, sia per il sostegno alimentare della famiglia sia per la vendita del prodotto rimanente magari organizzandosi in piccoli gruppi insieme con altre donne. Ecco perché la formazione prevederà anche delle tecniche di gestione e contabilità. Anche in questo caso c’è un supporto formativo? Sì, dei trainers locali già formati dalla FAO saranno i formatori. La stalla ora è vicina alla missione. Infatti. Ma deve essere spostata, anche perché lì c’è l’orfanotrofio, la missione e, non distante, l’ospedale. Verrà realizzata a Hormat, proprio vicino al campo, così che tutta la parte agricola e di allevamento sia in un unico contesto. Giornalista e volontaria del Celim Bergamo

Visita alla clinica

il PROGETTO CHE COSA - Il progetto è integrale, si articola in tre anni ed è partito a fine 2010. Una parte particolarmente impegnativa prevede l’allestimento dell’ospedale realizzato nel 2008, grande, moderno, articolato in otto padiglioni, ma al momento sottoutilizzato. L’obiettivo principale, anche se non il solo, è realizzare un reparto materno infantile con la sala operatoria dove praticare i tagli cesarei. La struttura confina con la missione delle suore, da cui si accede, mentre un secondo accesso è dalla strada, l’unica asfaltata che attraversa Kobo. Dopo un periodo di accompagnamento e di formazione anche con personale italiano, saranno poi medici e infermieri locali a gestire la struttura in completa autonomia. La parte agricola prevede la formazione di un gruppo di donne, che verranno selezionate nei villaggi. Utilizzando il campo di Hormat delle religiose, acquisiranno le basi per imparare a coltivare i loro orti, quindi frutta e verdura, ma anche ad allevare mucche e produrre latte e conservare i cereali. La formazione prevede poi percorsi di alfabetizzazione e informatica. DOVE - Kobo. È un villaggio di 79.000 abitanti che fa capo a 38 villaggi, in tutto 277.000 abitanti. Si trova nel nord dell’Etiopia, nella regione Amhara. Dispone di una sola strada asfaltata, che è la stessa che collega la capitale Addis Abeba, più a sud, con l’Eritrea, dove il confine è chiuso e controllato dai militari. 8 CELIM marzo 2011

La popolazione vive di un’economia di sussistenza, coltivando (chi l’ha avuta dal governo) la terra e allevando mucche e capre. Per oltre il 60% il terreno è pianeggiante, si aggiunge un 15% di collina e un 20% di montagna. A Kobo esiste un health center pubblico, una sorta di poliambulatorio, dove lavorano 32 persone (nessun medico), dove c’è anche una sala parto (128 nascite in un anno, poche, tutte le altre avvengono in casa) ma senza la possibilità di effettuare i tagli cesarei. La struttura più vicina che li effettua è a 50 chilometri, a Woldija. SITUAZIONE SANITARIA - Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, in Etiopia l’aspettativa media di vita è di 55 anni. Se da noi la probabilità che un bambino sotto i cinque anni muoia è di 4 ogni mille, in questo Paese d’Africa è di 1,2 ogni 10. Eppure la spesa sanitaria pro capite è di 22 dollari a fronte dei 2.623 in Italia. Per quanto riguarda il parto, quelli assistiti almeno da un’ostetrica sono il 6% a fronte del 46% del resto del continente, mentre le visite prenatali sono il 12% rispetto al 45% del resto dell’Africa. Malaria e Aids sono malattie diffuse nella media del continente, mentre tubercolosi e malnutrizione sono presenti in percentuali superiori.


Eventi Celim

Volontari si diventa Viaggio in Bolivia

Torna per il secondo anno il percorso di formazione che il Celim Bergamo promuove per avvicinare i più curiosi al mondo della cooperazione internazionale. Un corso aperto a tutti e che prevede al termine, per chi lo desidera, un’esperienza sul campo guidata da una nostra volontaria, Sonia Mistrini. Si tratta di un viaggio di tre settimane, nel mese di agosto, in Bolivia, una terra in cui le nostre missioni bergamasche sono presenti da oltre 45 anni. Un viaggio per conoscere la cultura del Paese sudamericano ma anche per incontrare gli attori dei progetti che il Celim promuove. Per prepararsi al viaggio, ma anche per chi è curioso e intende conoscere meglio il mondo del volontariato internazionale e della cooperazione allo sviluppo, è possibile frequentare un corso di sei incontri che si svolgono presso la sede del Celim Bergamo (in via Conventino 8 in città) dalle 15 alle 18. Il corso, rivolto in particolare ai giovani tra i 18 e i 35 anni, è iniziato il 19 febbraio, e le iscrizioni sono chiuse ma per chi è interessato si può telefonare allo 035.459.85.00 oppure scrivere una mail a info@celimbergamo.org. La cadenza dei prossimi incontri sarà: 2 aprile (La Bolivia: il contesto socio politico economico attuale); 30 aprile (La Bolivia tra religione e cultura); 21 maggio (Come nasce e si evolve un progetto di cooperazione internazionale); 11 giugno (Il progetto di cooperazione internazionale tra luci e ombre, alcuni esempi di buone prassi) e infine 18 giugno spazio all’organizzazione del viaggio. A settembre al rientro è previsto un momento di raccolta delle testimonianze. Sempre nell’ambito della formazione vi ricordiamo anche un percorso aperto con i padri Monfortani di Bergamo: basta ciccare su www.missionimonfortaneonlus.it per conoscere tutto il programma. Il prossimo incontro è il 25 marzo.

Nuova progettualità Una giornata di riflessione

Un test per raccogliere le riflessioni dei soci su alcune parole chiave della cooperazione internazionale, del volontariato e dell’essere volontari testimoni del cristianesimo. Un’assemblea tra i soci per dirci in cosa crediamo, se e come ha senso oggi fare cooperazione e infine una giornata per riflettere e ripartire. Il Celim Bergamo ha preso sul serio il bisogno di ridefinire ciò in cui crede attraverso una riflessione allargata del Consiglio, dei soci e dei simpatizzanti. Ci si chiede se ha ancora senso partire, come farlo, come fare i conti con i costi e i benefici, i tagli della cooperazione internazionale, come affrontare il tema dell’educazione delle nuove generazioni allo sviluppo, che cosa vuol dire essere volontari cristiani e se per i giovani questa è una proposta ancora sostenibile in un mondo in cui hanno disperato bisogno di lavoro. Il 12 marzo, dalle 15 alla 18 in sede rifletteremo grazie all’aiuto del nostro assistente spirituale don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, su che cosa significa la testimonianza cristiana nel volontariato internazionale. Per noi è importante che tu partecipi: se sei interessato scrivi a info@celimbergamo.org. Ricordiamo a tutti i soci che la prossima assemblea si svolgerà come di consueto il 30 aprile alle 15 nella sede del Celim Bergamo per il bilancio annuale dei progetti.

Il notiziario si rinnova

Inviateci le vostre e-mail per riceverlo online A noi piace e speriamo che anche voi siate d’accordo: abbiamo cambiato la grafica del nostro notiziario e lo abbiamo reso più veloce da leggere e colorato come il mondo. Per questo bel progetto dobbiamo ringraziare soprattutto Oscar (Tipografia dell’Isola) e tutto lo staff della comunicazione del Celim Bergamo, tra cui Umberto Amadigi, Daniela Agazzi e Giuliana Ubbiali. Abbiamo deciso di raccontare a soci e simpatizzanti che cosa si muove al Celim Bergamo, aprire la riflessione su alcuni temi legati alla cooperazione e al volontariato ma anche raccogliere pareri, raccontarvi i nostri eventi, farvi conoscere tutti coloro che si impegnano nella nostra organizzazione perché credono in alcuni valori di uguaglianza e solidarietà. Inutile dire che vogliamo risparmiare il più possibile su questo progetto comunicazione per poter destinare tutti i fondi raccolti ai progetti. Noi ci mettiamo il nostro lavoro volontario ma restano comunque le spese di stampa e di posta: ogni sponsor è ben accetto. Purtroppo le nuove leggi sulle tariffe postali per la cooperazione hanno fatto lievitare i prezzi di spedizione. È per questo che stiamo pensando innanzitutto di mettere ondine in formato pdf sul nostro sito tutto il notiziario da scaricare e consultare e poi di inviarlo in futuro all’indirizzo di posta elettronica. Per questo passaggio è indispensabile il vostro aiuto: mandateci con una mail il vostro nome, cognome, indirizzo e e-mail a info@celimbergamo.org. Ci aiuterà ad aggiornare il nostro database. Grazie di cuore. CELIM marzo 2011

9


Attività

Nuovi obiettivi per guardare al futuro Andrea Milesi

O

ggi più che mai, dove la cooperazione internazionale e le organizzazioni non governative si trovano a dover rispondere ad una congiuntura molto difficile e complessa, è doveroso che si riesca ad intraprendere un percorso in cui si possano rimettere in discussione le modalità tradizionali con le quali si è operato, per cercare di approdare a una progettualità nuova che prenda spunto dal passato per arrivare a immaginare un futuro. Il limite della cooperazione Aprire una fase come questa è uno sforzo decisamente forte, anche perché il rischio di fare un buco nell’acqua c’è sempre, ma l’urgenza di non rimanere ancorati a una progettualità attuale che soffre in maniera quasi spasmodica della presenza di specifici bandi di co-finanziamento e di tutti i suoi effetti collaterali, è altrettanto vera. Ad oggi sull’altare della progettazione venivano sacrificate molto spesso altre aspirazioni come quelle del volontariato internazionale, della testimonianza cristiana, della ricerca di un modello di sviluppo e di partecipazione reale e attiva degli attori del progetto. Una sorta di spirale negativa in cui si cercava comunque di trovare una quadra, che molto spesso però non esisteva. Un po’ come avere una “coperta corta” che può essere tirata da diverse parti non senza il rischio di esporre qualche parte sensibile al freddo. Questa sfida della nuova progettualità insomma sembra più facile a dirsi che a realizzarsi, anche perché immaginare di realizzare progetti di cooperazione allo sviluppo cercando di riuscire a non subire quegli effetti collaterali di cui sopra è davvero opera difficile. Noi abbiamo deciso di procedere con un passo alla volta, cercando di approdare in tempi non biblici ad un dunque, ma senza rinunciare a darci il tempo necessario per raccogliere opinioni, riflessioni, suggerimenti e anche provocazioni.

10 CELIM marzo 2011

Il primo passo realizzato è stato quello del confronto con i nostri soci su alcuni termini base: la cooperazione internazionale, il volontariato, la testimonianza cristiana, lo sviluppo e la partecipazione

Volontari cristiani per scelta Il primo passo realizzato è stato quello del confronto con i nostri soci su alcuni termini base che possono essere immaginati come i tasselli fondamentali di questo quadro: la cooperazione internazionale, il volontariato, la testimonianza cristiana, lo sviluppo e la partecipazione. Dalla raccolta dei pareri che ci sono pervenuti abbiamo sicuramente riscontrato una certa omogeneità nelle risposte, che denotano come la base sociale del Celim Bergamo sia comunque concorde sul significato dell’agire dell’organizzazione e come sia a conoscenza dei vari parametri all’interno dei quali si muove il Consiglio. Un accento molto puntuale è stato fatto rispetto alle reali motivazioni che dovrebbero animare i volontari internazionali nell’invio sui vari progetti nel Sud del mondo.

L’accento è stato posto proprio sul fatto che andrebbero trovate nuove modalità e percorsi di formazione e selezione per far sì che queste figure non siano delle comparse estemporanee, ma che si inseriscano in maniera più profonda nella vita dell’organismo attraverso percorsi più lunghi e guidati da persone competenti e capaci. A questo infatti si legano i concetti successivi della testimonianza cristiana e della capacità della stessa di promuovere veri processi di partecipazione degli attori del progetto una volta inseriti in uno di questi, senza cadere nel rischio concreto, come spesso succede, del protagonismo operativo e dirigenziale degli stessi volontari. Il rapporto tra Nord e Sud Sul fronte della cooperazione internazionale, intesa come strategia di superamento delle situazioni di ingiustizia e povertà, dopo una attenta riflessione sui rischi di una cooperazione troppo slegata dalle dinamiche socio-economiche di questi Paesi (a titolo di esempio si è parlato della tesi emersa da un libro di una economista africana dal titolo: La carità che uccide), si è convenuto di poter immaginare l’operare del Celim Bergamo in contesti e reti anche più complesse rispetto a quelle fino ad ora sperimentati, con l’attenzione primaria di essere sempre un soggetto promotore la cooperazione allo sviluppo, sempre a partire dal nostro territorio, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di competenze e culturale affinché anche nuovi attori della cooperazione (come per esempio gli immigrati) possano acquistare il ruolo che naturalmente spetterebbe a loro sulle tematiche dello sviluppo dei loro Paesi (il concetto della cooperazione sud-sud o anche sud-nord). Al Consiglio ora spetta il compito di raccogliere le indicazioni emerse e di promuovere i prossimi passi della riflessione e della identificazione delle nuove strategie concrete di azione. Presidente Celim Bergamo


Attività

Concorso a fumetti Il Celim Bergamo ha un’area dedicata appositamente alle tematiche di Educazione allo sviluppo e ai diritti rivolte alle scuole, a insegnanti ed educatori, genitori, ma anche esperti di tematiche legate ai diritti umani, alla mondialità e alla cooperazione. Il Celim Bergamo, con il patrocinio e la collaborazione dell’Eco di Bergamo, con la collaborazione dell’Equipe Terre & Trame e della Fabbrica dei sogni, in occasione del XXI° Anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha indetto la seconda edizione del concorso di disegno a fumetti “Per fare un diritto… ci vuole un seme”. Il concorso invita le scuole (suddivise in tre sezioni: primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado) a realizzare un disegno con la tecnica del fumetto che illustri uno dei diritti sanciti nella Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. I partecipanti potranno inviare da uno a un massimo di tre tavole formato A4 o A3, su carta o cartone flessibile, a colori o in bianco e nero, eseguite con tecniche libere, compresa computer graphics. Gli elaborati dovranno essere consegnati in busta chiusa insieme alla scheda di partecipazione interamente compilata, entro il 29 aprile 2011 alla sede del Celim Bergamo. Nella giuria ci sarà anche l’illustratrice per l’infanzia Alessandra Castagni. Il concorso chiuderà con la Settimana dei diritti, prevista dal 21 al 27 maggio, con una serie di iniziative dedicate al tema. Nell’autunno del 2011, in collaborazione con i partner del progetto e con la partecipazione dei bambini e dei ragazzi, verrà pubblicata “La Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a fumetti”. Per informazioni: eas@celimbergamo.org.

La mostra ¿Está Bien? A partire dall’11 maggio sarà presente in Alta Valle Brembana la mostra “¿Está Bien?” sul tema del lavoro minorile in Bolivia.

CELIM marzo 2011

11


Il personaggio

CON NOI l’ESPERtO DELLA RACCOLTA FONDI Si chiama Filippo Cecchini Manara e aiuta un équipe di otto persone a migliorare le attività di “fund raising” e far conoscere la nostra organizzazione

Filippo Cecchini Manara, l’esperto fund raiser

daniela agazzi

U

n nuovo attore è entrato nel fondi in un comune vicino a Forlì dove team del Celim Bergamo: un prese coscienza dell’importanza strategiesperto in raccolta fondi. ca del fund raising nell’elaborazione dei Per tutto l’anno 2011 l’unità progetti culturali che lo portò a seguire la operativa del Celim sarà affiancata da strada della libera professione in questo Filippo Cecchini Manara il quale fornirà settore fondando il CQ centro di qualità, strategie per migliorare tutte le attività che studio di consulenza in fund raising e geruotano attorno ad un obiettivo concreto: stione del non profit. “La parola chiave del la raccolta di fondi per sostenere l’orgamio lavoro è ‘affiancamento’: più che esenizzazione e i suoi cutore, io affianco le “Dopo questa formazione progetti. organizzazioni nella improntata alla comunicazione definizione e nella Filippo Cecchini Ma- e alle relazioni pubbliche realizzazione delle nara in un intervista iniziai a lavorare strategie operative spiega il suo lavoro all’interno di realtà mirate alla sostenie come si muoverà bilità economica”. La della diocesi di Bergamo all’interno del Celim. sua attività di conInizia ripercorrendo con funzioni di organizzazione, sulenza, o meglio, i passi che lo hanno gestione e promozione di affiancamento, si portato alla sua at- di eventi culturali” muove su due filotività attuale: “Il mio ni: quello culturale, sogno era fare cinema, così mi iscrissi seguendo la fondazione Adriano Bernaall’Università Cattolica di Milano”. Duranreggi, la fondazione Benedetto Ravasio, te gli studi partecipò a un corso di orgal’Associazione ARTS e quello sociale, afnizzazione di eventi, dal quale uscì molto fiancando piccole realtà come l’associaentusiasta. Date le difficoltà ad entrare zione Fabbrica dei Sogni, la cooperativa nel mondo del cinema, una volta laureato La Perla Nera, la onlus Aiuto Donna-Uscieffettuò un master a Roma in Relazioni re dalla violenza. pubbliche ed europee specializzandosi Manara si è specializzato nel fund raising nello studio di bandi e progetti per le orper le organizzazioni non profit perché ganizzazioni non profit. “rappresentano il perno della società “Dopo questa formazione improntata alla odierna fondate su persone che trasforcomunicazione e alle relazioni pubbliche mano la loro vita, il loro lavoro e la loro iniziai a lavorare all’interno di realtà delenergia in valore per l’intera comunità”. la diocesi di Bergamo con funzioni di orQuesta impegno e entusiasmo però non ganizzazione, gestione e promozione di bastano a pianificare le attività. “Il CQ eventi culturali”. nasce - infatti - per offrire a queste realtà Nel 2005 frequentò un corso di raccolta affiancamento nel percorso di professio-

12 CELIM marzo 2011

nalizzazione, sviluppo e gestione delle attività in un’ottica di stabilità e sostenibilità”. Chiedendo a Manara se conosceva il Celim Bergamo prima di aver ricevuto questo incarico nell’organizzazione, ci risponde che ne aveva sentito parlare durante le sue esperienze di volontariato in Cile e in Bolivia, ma non era così consapevole delle attività del Celim così come lo era invece per il Cesvi. Proprio per questo motivo l’aiuto di un fund raiser può servire per capire l’identità del Celim, la sua mission e cosa lo distingue da altre realtà “competitive”. “Solo attraverso una riflessione sul chi siamo, a partire dal Consiglio stesso, sarà possibile comunicare in maniera chiara l’insieme delle attività e il conseguente ampliamento della cerchia dei donatori”. Quindi gli strumenti di comunicazione tradizionali del Celim notiziario, newsletter, lettere, sito - sono importanti, ma risulterebbero più efficaci se fosse chiaro il marchio distintivo che permette di riconoscere in maniera immediata la ong. Le nuove modalità di comunicazione sul web - social network, piattaforme di condivisione di video e foto, blog - “rappresentano strumenti funzionali alla raccolta fondi soprattutto negli Stati Uniti, mentre in Italia non si stanno ancora sfruttando appieno le potenzialità del web. Sicuramente questo sarà il futuro della comunicazione e del fund raising, perciò è importante esserci. Non ci portano direttamente dei fondi, ma rappresentano un’importante vetri-


na. Grazie al meccanismo del passaparola, il L’obiettivo è portare il Celim a creare un cominome del Celim gira e raggiunge in minor temtato di fund raising indipendente. Un gruppo le po un’ampia cerchia di possibili futuri donatori”. cui attività dovranno essere condivise da tutte le Contento di questo suo nuovo incarico all’interpersone che ruotano attorno al Celim, perché la no di una ong di cooperazione internazionale, raccolta fondi non è solo economica “non è posManara spiega la modalità che ha deciso di sibile andare da un’impresa e chiedergli subito utilizzare per pianificare un efficiente piano di i soldi per un progetto. Per ottenere il sostegno raccolta fondi. dei grandi donors bisogna innanzitutto coinvol“Il mio metodo è entrare in punta di piedi. Non gerli, appassionarli a quello che facciamo e poi elaboro delle soluzioni preconfezionate ma, da da lì nasce automatico il contributo”. E l’espersoggetto esterno, voglio capire prima le dinato in fund raising serve per accompagnare un miche dell’ente e poi adottare una strategia membro del Celim a un incontro con un’azienda ad hoc” e prosegue “l’idea è quella di aiutare il e, grazie alle sue capacità professionali, saprà Celim ad organizzare le varie cogliere quel “matrimonio di attività: database, gestione “In primis il Consiglio interessi” che il semplice opedonatori, eventi ma sarà una deve essere coinvolto ratore non sa intravedere di cosa graduale che non porte- e poi tutti i volontari primo acchito. rà risultati in termini economi- e soci del Celim Manara conclude sostenendo ci nel breve termine”. che la raccolta fondi deve esdevono sentirsi Già da circa due mesi operasere concepita come un modo tivo al Celim, Manara incontra parte attiva, d’essere “in primis il Consiglio ogni quindici giorni, un grup- perché grazie deve essere coinvolto e poi po di otto persone, tra dipen- alle loro esperienza tutti i volontari e soci del Celim denti e volontari del Celim, hanno conosciuto il Celim, devono sentirsi parte attiva, per organizzare degli eventi ci credono in questa realtà perché grazie alle loro espediretti sia alla visibilità sia rienza hanno conosciuto il Cee quindi si fanno alla raccolta fondi. Solo alla lim, ci credono in questa realtà fine dell’anno si potrà capire essi stessi promotori e quindi si fanno essi stessi se l’intervento del fund raiser delle varie iniziative promotori delle varie iniziative attraverso il passaparola” sarà andato a buon fine. attraverso il passaparola”.

IL GRUPPO Formato nel corso del 2010 per una necessità urgente di raccogliere fondi, il gruppo allora definitosi “unità di crisi” si è attualmente ampliato sino a comprendere otto persone: Nicola Vitali, responsabile Progetti, Daniela Agazzi, responsabile Comunicazione, Jennifer Dal Pian, responsabile Educazione allo Sviluppo e Umberto Amadigi, vicepresidente del Celim; Giuliana Ubbiali e Rossella Martinelli Ramirez, due volontarie giornaliste de Il Giornale di Bergamo; due ex tirocinanti, ora volontarie: Emilia Vavassori e Francesca Fenili. Secondo Manara il gruppo pare funzionare bene ed è caratterizzato da un desiderio di mettersi in gioco, voglia di partecipare e grande creatività. Mancano le capacità tecniche che verranno acquisite col tempo grazie all’intervento dell’esperto. CELIM marzo 2011

13


Notizie flash

IL TEMPO DELLA PASQUA CON LE MISSIONI

Il Centro missionario diocesano promuove l’87° convegno missionario diocesano in programma per il 19 e 20 marzo nella parrocchia di Colognola e in concomitanza l’8° Convegno missionario dei ragazzi. Il tema di quest’anno sarà “Guarda: c’è il missionario! Stupore nelle parole e nei gesti della missione” . Per scaricare il programma completo della giornata basta connettersi al sito www.cmdbergamo.org. Per la Quaresima il Cmd propone poi un’attenzione particolare alle missione di Bolivia, Cuba e Costa d’Avorio. Nell’augurare a tutti una Buona Pasqua ricordiamo il messaggio del nostro vescovo Francesco Beschi per il tempo della Quaresima. “Durante la Quaresima la preghiera intorno alla tavola sia anche un’occasione di riflessione familiare intorno ai consumi domestici, in particolare all’uso del cibo. La Quaresima è il tempo in cui siamo invitati ad aprire il nostro cuore e i nostri occhi sulle realtà lontane ed estremamente povere in cui operano i nostri missionari. È con i fratelli più deboli e indifesi, bisognosi ed emarginati che dobbiamo imparare a spezzare il pane, a compiere concreti gesti di aiuto e solidarietà. Il Giovedì santo faremo memoria, con tutta la Chiesa, di un pane spezzato e condiviso, segno di un amore infinito e misericordioso, capace di offrirsi tutto fino alla morte e di rioffrirsi, per sempre, nella Resurrezione. Che ciascuno di noi trovi il tempo di meditare e contemplare tanto amore affinché sia sempre modello di ogni nostra azione, in particolare di ogni azione educativa”.

MARCIA DELLA PACE AD ASSISI CON LA FOCSIV

Compie 50 anni la Marcia Perugia Assisi e quest’anno ricorderà nello slogan “per la pace e la fratellanza dei popoli” la prima organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961. Si svolgerà il 25 settembre e la rete Focsiv, di cui il Celim Bergamo fa parte, invita tutti fin d’ora a tenersi liberi per quella data. La Marcia partirà dai Giardini del Frontone di Perugia alle 9 e arriverà alla Rocca Maggiore di Assisi alle 15 dove si svolgerà la manifestazione conclusiva. Chi non può percorrere l’intero itinerario potrà unirsi al corteo partendo da Santa Maria degli Angeli o raggiungendo direttamente la Rocca di Assisi. La Marcia è aperta alle scuole, ai giovani in particolare, alle famiglie e a tutte le reti del volontariato. La Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli è promossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani insieme a tutte le persone, i gruppi, le associazioni e gli Enti Locali che ne condividono lo spirito e le finalità. La prima riunione nazionale dei “Comitati Perugia-Assisi” si svolgerà dal 15 al 17 aprile 2011 presso la Cittadella di Assisi. Per chi volesse avere maggiori informazioni è possibile consultare il sito: www.perlapace.it.

PAPA GIOVANNI PAOLO II il prossimo maggio sarà BEATO

Dal primo maggio, giorno della sua beatificazione, le spoglie di Giovanni Paolo II saranno esposte per la venerazione nella basilica di San Pietro, davanti all’Altare della Confessione, fino all’esaurimento del flusso dei fedeli. Lo rende noto il Vaticano, che ha stilato il programma della beatificazione suddiviso in cinque momenti. Quando si parla di “spoglie”, hanno precisato, si parla della bara. Non è previsto per il momento che il feretro venga aperto per una ricognizione della salma. Una veglia avrà luogo nella sera di sabato 30 aprile (ore 20-21: preparazione; ore 21-22.30: veglia), al Circo Massimo di Roma, e sarà guidata dal cardinale Agostino Vallini, Vicario generale per la diocesi di Roma e da papa Benedetto XVI, che si unirà spiritualmente all’evento tramite un collegamento video. La celebrazione della beatificazione, domenica primo maggio in Piazza San Pietro, avrà inizio alle ore 10 e sarà presieduta dal Santo Padre. La partecipazione non è regolata da singoli biglietti, tuttavia l’accesso alla piazza e le zone adiacenti saranno controllate di servizi di sicurezza. Subito dopo il termine della cerimonia di beatificazione sarà possibile ai fedeli venerare le spoglie del nuovo beato. La bara sarà esposta nella basilica di San Pietro, davanti all’altare della Confessione. Lunedì 2 maggio è prevista una Messa di ringraziamento, alle ore 10.30 in piazza San Pietro. Sarà presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di stato. La tumulazione delle spoglie del nuovo beato nella Basilica Vaticana, presso la Cappella di San Sebastiano, avverrà poi in forma privata. 14 CELIM marzo 2011


Eccola! Finalmente siamo riusciti a realizzare una bellissima urna trasparente che abbiamo posizionato all’aeroporto di Orio al Serio. Un modo in più per raccogliere fondi per il progetto di Kobo in Etiopia “Parto sicuro per un’infanzia felice”. Ringraziamo la Sacbo per la disponibilità e la sensibilità che ci ha dimostrato.



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.