Anno III Novembre-Dicembre 2011 n. 6
in san marino
PERIODICO DI INFORMAZIONE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
S OMMARIO Matching e incontri diplomatici Giornata dell’Economia Club Estero
Segreteria di Stato per gli Affari Esteri: trasparenza e cooperazione internazionale
Emissione filatelica: Giornata Mondiale del Teatro Philatelic issue: World Theatre Day Autore / Author: Cristian Ceccaroni
E DITORIALE di Massimo Ghiotti - Direttore Generale
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile San Francesco d’Assisi
L’economia sammarinese sta attraversando un periodo di transizione. Un’economia che vedeva il sistema bancario e finanziario sostenere ampiamente il PIL del Paese oggi si avvia verso un ridimensionamento di tale settore. La diversificazione dei settori e il non avere puntato tutto sul sistema bancariofinanziario è stata la nostra fortuna ed ha consentito al nostro paese di reggere l’urto della doppia crisi che sta affrontando, quella internazionale e quella della riduzione (causa decreto incentivi) dell’export verso l’Italia, nostro primo partner commerciale. Un altro cambiamento però è in atto. Si tratta del ridimensionamento del numero delle imprese, che se da un lato ha prodotto la
contrazione dell’indotto che era in grado di creare per il settore immobiliare (vedi minore necessità di locali da destinare ad attività) e per i servizi legali e amministrativi, dall’altro pare non avere effetti rilevanti sulla riduzione di valore aggiunto per il bilancio dello Stato. E’ vero infatti che dal 2009 ad oggi hanno chiuso molte imprese, ma molte sono imprese che avevano un basso radicamento sul territorio con un rapporto tra costo del lavoro e valore della produzione inferiore al 3%. Bisogna stare in allerta però perché i primi segnali di una perdita di imprese sane con alto valore aggiunto si sta notando e lo dimostra la perdita di 12 milioni di valore aggiunto derivante dalla recente uscita di scena di alcune di queste imprese. Tre priorità quindi per il futuro della nostra economia: monitorare le imprese sane garantendo loro la ripresa di vantaggio competitivo
nella localizzazione a San Marino (stiamo infatti assistendo ad un calo progressivo della percezione dei vantaggi di rimanere a San Marino); sbloccare i rapporti con l’Italia per recuperare la riduzione di export manifestatasi in seguito al decreto incentivi; promuovere l’internazionalizzazione delle imprese verso mercati esteri prestando massima attenzione ai mercati emergenti che seguiranno Brasile, Russia, India, Cina (BRIC), e cioè Messico, Indonesia, Korea del Sud e Turchia (MIKT). Grande dovrà essere lo sforzo da parte delle imprese ma anche delle istituzioni per creare condizioni favorevoli all’internazionalizzazione, ma anche per la riconversione di chi, per oggettive condizioni di tipologia di attività, non può che guardare ad un mercato locale. Insieme alle priorità anche due sfide quindi: quella del guardare fuori e quella del migliorarci e cambiarci dentro.
in san marino
novembre-dicembre 2011
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