Rivista Ferie delle Messi 2025

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Messium (Medieval Harvest Festival) 13-14-15 GIUGNO - JUNE 2025

L'ASSOCIAZIONE DEI CAVALIERI DI SANTA FINA The Cavalieri di Santa Fina association LE STORIE DELLA STORIA DI SAN GIMIGNANO (1199-1353) Stories about San Gimignano history (1199-1353) I PROTAGONISTI DELLA FERIE DELLE MESSI Ferie Messium main characters

Saremo lieti di ospitarvi nel nostro locale con vista mozzafiato sulle torri di San Gimignano.

Via Diacceto, 7 - San Gimignano SI 53037 +39 0577 940454 - +39 0577 940377 info@locandalamandragola.it - www.locandalamandragola.it locanda.lamandragola locanda_la_mandragola

The Palio 2024 and its author Domitilla Marzuoli

13-14-15

GIUGNO - JUNE 2025

La Ferie delle messi 2025 si presenta ancora una volta sulle piazze di San Gimignano. E’ la trentunesima volta, la terza da quando è stata inserita nel Calendario ufficiale delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana. Anche quest’anno, rimane, confermatissimo, il regista/presentatore Gianluca Foresi, così come voleranno di nuovo nelle piazze e nella rocca di San Gimignano i rapaci dei Falconieri del re ormai ospiti fissi della manifestazione, accompagnati dai trampolieri di CircaTeatro, dai musici della Compagnia del coniglio e dai nuovi arrivi, i giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi. Consueto gran finale del fuoco sabato notte con i Mercenari d’Oriente. La Rocca di Montestaffoli sarà animata dalla Compagnia Terre d’Elsa, assieme al gradito ritorno delle Lame scaligere di Verona e del Gonfalone del drago di Firenze. I diavoli di Annibale di Incisa Valdarno affiancheranno gli Arcieri delle Quattro Contrade nelle gare di tiro con l’arco mentre la Piazza del Duomo sarà percorsa dai Tamburi, le Bandiere, le Chiarine, l’Ensemble Medioevo Danza dei Cavalieri di Santa Fina, assieme alle tradizionali presenze della Fanfarenzug di Meersburg, degli Sbandieratori di L’Aquila. L’Associazione Antichi Mestieri di Medicina (BO) e il mercato medievale riempiranno di attività Piazza delle Erbe e Piazza della Cisterna. Tre giorni di festa con il gran finale della Giostra dei bastoni nella Rocca di Montestaffoli dove cavalli e cavalieri si affronteranno per conquistare “la spada d’oro”. Nel Prologo, che precede ormai da qualche anno la Ferie delle Messi, l’11 giugno si parlerà de Il meraviglioso sogno del Medioevo con la preziosa presenza in Sala di Dante del Prof. Tommaso Di Carpegna Falconieri e di Medioevo rievocato. Feste e Palii in Toscana dagli anni ’80 a oggi tra tradizione e nuove tendenze con Davide Iacono. Il giorno successivo, nella Rocca di Montestaffoli la compagnia dei Comici Ritrovati metterà in scena La farsa di mastro Pierre Pathelin con la regia di Tuccio Guicciardini.

Gli ultimi giorni di maggio il consueto anticipo con gli studenti e gli insegnanti dell’I.C. Folgòre da San Gimignano, (legato alla nostra associazione da una convenzione triennale) che presenteranno uno spettacolo dedicato al Medioevo dal suggestivo titolo: Quattro passi nel Medioevo.

Gran finale l’11 novembre nel Seguito della “festa” con la giornata folgoriana, in onore del celebre poeta sangimignanese Jacopo di Michele in arte Folgòre da San Gimignano, con Franco Cardini e altri (programma da definire).

Nuovo è anche, come consuetudine, l’autore del drappellone realizzato quest’anno dall’artista Serafino Magazzini che sarà mostrato al popolo in Piazza del Duomo domenica 15, alle ore 10.00, assieme ai nuovi costumi realizzati dalle Contrade che saranno presentati dalla prof.ssa Cecilia Martinelli. Un sentito ringraziamento al Comune di San Gimignano, all’Associazione Pro Loco, agli sponsor (quest’anno sono quasi cento: grazie!) e a tutti coloro che, a vario titolo e in modi diversi, hanno contribuito a questa edizione delle Ferie delle messi.

IL PRESIDENTE Marco Lisi. Il CONSIGLIO Giovanni Giannini (VicePresidente), Alberto Cecconi (Segretario), Daniele Leoncini (Tesoriere), Tina Fasulo (Comunicazione), Piero Nigi, Simona Pintucci. I CAPITANI DELLE CONTRADE Silvano Bulleri (San Matteo), Giancarlo Giomi (Piazza), Franco Mario Carmusciano (Castello), Aladino Masi (San Giovanni). Il Responsabile e GIUDICE della Giostra dei bastoni Angiolino Giannelli, il GIUDICE dei giochi in piazza Beppe Ceccarelli, il Responsabile della SICUREZZA Thomas Trosino.

Once again, the Ferie delle Messi 2025 takes center stage in the squares of San Gimignano. This marks the 31st edition of the festival and the third year since its official inclusion in the Calendar of Historical Reenactment Events of the Tuscany Region. This year, the director and presenter Gianluca Foresi returns, alongside I Falconieri del Re, now a staple of the event, soaring over San Gimignano’s squares and fortress. They will be joined by the CircaTeatro stilt walkers, the musicians of the Compagnia del Coniglio, and newcomers such as Teatro del Fantastico and Memento Ridi jesters. The spectacular fire show on Saturday night will be performed by the Mercenari d’Oriente.

The Rocca di Montestaffoli will come alive with the Compagnia Terre d’Elsa, alongside the welcomed return of Lame Scaligere from Verona and Gonfalone del Drago from Florence. The Diavoli di Annibale from Incisa Valdarno will stand alongside the Arcieri delle Quattro Contrade in archery tournaments, while Piazza del Duomo will resonate with the drummers, flag bearers, trumpeters, and the Medieval Dance Ensemble of the Cavalieri di Santa Fina, joined by longtime participants, Fanfarenzug of Meersburg and the Sbandieratori from L’Aquila. Meanwhile, Piazza delle Erbe and Piazza della Cisterna will host the Association of Ancient Crafts from Medicina (BO) alongside the medieval market. The festival’s grand finale will take place at Rocca di Montestaffoli with the Giostra dei Bastoni, where knights and their steeds will compete to claim the Golden Sword.

The Prologue and Special Events: The festival’s prologue, held in the Sala di Dante on June 11th, will feature the distinguished Prof. Tommaso Di Carpegna Falconieri, discussing “The Marvelous Dream of the Middle Ages.” The following day, at Rocca di Montestaffoli, the Comici Ritrovati theater company will present “La Farsa di Mastro Pierre Pathelin”, directed by Tuccio Guicciardini.

At the end of May, students and teachers from I.C. Folgòre da San Gimignano, linked to the festival by a three-year agreement, will perform a medieval-themed production, “Four Steps into the Middle Ages.”

Final Celebration in November: The Folgoriana Day on November 11th honors the renowned San Gimignano poet Jacopo di Michele, known as Folgòre da San Gimignano. Guests will include Franco Cardini and other cultural figures, with details to be announced. New Palio and Costumes: The 2025 Drappellone, created by Serafino Magazzini, will be presented in Piazza del Duomo on Sunday, June 15, at 10:00 AM, along with new Contrada costumes, introduced by Prof. Cecilia Martinelli.

Acknowledgments: A heartfelt thanks to the Municipality of San Gimignano, the Pro Loco Association, and the sponsors —nearly one hundred contributors this year!

Organizers and Leadership - President: Marco Lisi, Vice President: Giovanni Giannini, Secretary: Alberto Cecconi, Treasurer: Daniele Leoncini, Communications: Tina Fasulo, Board Members: Piero Nigi, Simona Pintucci Contrada Captains: - San Matteo: Silvano Bulleri - Piazza: Giancarlo Giomi - Castello: Franco Mario Carmusciano - San Giovanni: Aladino Masi Tournament Officials: - Judge of the Giostra dei Bastoni: Angiolino Giannelli - Judge of Piazza Games: Beppe Ceccarelli - Security Coordinator: Thomas Trosino

Il drappellone 2024 e la sua autrice, Domitilla Marzuoli

IL PROGRAMMA

Qualche giorno prima

Prologue

(few days before)

prologo

Duomo (Collegiata di Santa Maria Assunta) Partecipazione alla Festa di Santa Fina

Mercoledì 12 marzo 2025, ore 11.00

Piazza del Duomo e Sala di Dante

Ambasceria di Dante a San Gimignano.

Sabato 3 maggio 2025, ore 11.30

Centro Civico “Le Granaglie”

Cena medievale (sociale)

Sabato 10 maggio 2025, ore 20.00

Scuola I.C. “Folgòre da San Gimignano” Quattro passi nel Medioevo

Spettacolo dedicato al medioevo delle studentesse e degli studenti dell’I.C. Folgòre da San Gimignano - Scuola Primaria di San Gimignano e Scuola Secondaria di primo grado - Ensemble delle Torri

Direttore: Elisa Bartalini. Con la collaborazione del Liceo Musicale Piccolomini di Siena grazie al sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”

Giovedì 29 maggio 2025, ore 17.30

Sala di Dante

Il meraviglioso sogno del Medioevo

incontro con Tommaso di Carpegna

Falconieri

Medioevo rievocato. Feste e Palii in Toscana dagli anni ’80 a oggi tra tradizione e nuove tendenze

con Davide Iacono

Mercoledì 11 giugno 2025, ore 18.00

Cassero della Rocca di Montestaffoli

La farsa di mastro Pierre

Pathelin

Con i Comici Ritrovati e la regia di Tuccio Guicciardini

Giovedì 12 giugno, ore 21.15

Duomo (Collegiata di Santa Maria Assunta) Participation to Santa Fina Celebration

Wednesday, March 12th, 2025, 11:00

Piazza del Duomo and Sala di Dante Dante Embassy in San Gimignano

Saturday, May 3rd, 2025, 11:30

Civic Center “Le Granaglie” Medieval Dinner (for associated only)

Saturday, May 10th, 2025, 20:00

I.C. “Folgòre da San Gimignano” School “A Walk Through the Middle Ages” Performance dedicated to the Middle Ages by the students of I.C. Folgòre da San Gimignano – Primary and Lower Secondary Schools –Ensemble delle Torri.

Director: Elisa Bartalini.

In collaboration with the Piccolomini Musical High School of Siena, thanks to the support of MiC and SIAE within the “Per Chi Crea” program.

Thursday, May 29th 2025, 17:30

Sala di Dante

The Marvelous Dream of the Middle Ages

Meeting with Tommaso Di Carpegna Falconieri

“Reenacted Middle Ages: Festivals and Palios in Tuscany from the 1980s to Today – Between Tradition and New Trends” with Davide Iacono

Wednesday, June 11th, 2025, 18:00

Cassero della Rocca di Montestaffoli

The Farce of Master Pierre

Pathelin

Performed by “I Comici Ritrovati,” directed by Tuccio Guicciardini

Thursday, June 12th, 2025, 21:15

Hotel Casolare Le Terre Rosse

Loc. San Donato 53037 San Gimignano (Siena)

Tel: 0577 942073 - 0577 907046 Fax: 0577 902200 info@hotelterrerosse.com www.hotelterrerosse.com

Hotel Casolare Le Terre Rosse

A cinque minuti da San Gimignano, circondato da un ampio parco finemente curato, si trova l’Hotel Casolare Le Terre Rosse, un tipico casale in stile rustico toscano immerso nel verde, trasformato dalla passione della Famiglia Niccolini in un piccolo gioiello dell’ospitalità toscana.

All’Hotel Casolare le Terre Rosse di San Gimignano vivrete un’esperienza unica, fatta di calore e di accoglienza, a stretto contatto con la natura, i sapori e la cultura di questa impareggiabile terra.

IL PROGRAMMA DELLA FERIE DELLE

MESSI

Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 giugno

Cassero della Rocca di Montestaffoli

La taverna dei Cavalieri dalle ore 11.00 alle ore 22.00

“La città delle cento torri si apre ai gentili ospiti che sanno amare cultura, bellezza e storia per un viaggio di sogno all’epoca dei Cavalieri, per rivivere le loro battaglie e respirare le loro grandi passioni.”

“The city of one hundred towers opens to the kind guests who love culture, beauty and history for a dream trip at the time of the Knights, to relive their battles and breathe their great passions.

Manifestazione di rievocazione storica

Direzione artistica e coordinamento dei cortei storici a cura di Gianluca Foresi

MEDIEVAL HARVEST FESTIVAL

Historical reenactment event

Artistic direction and coordination of the historical parade by Gianluca Foresi

Friday 13th, Saturday 14th and Sunday 15th June

Cassero della Rocca di Montestaffoli

The Cavalieri tavern from 11.00 to 22.00

VENERDÌ 13 GIUGNO

Friday, June 13th

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11.00 Quando sumus in taberna

La Taverna dei Cavalieri

Apre dalle ore 11.00 alle ore 22.00

Da Porta San Giovanni a Porta San Matteo

18.15 Lettura proclama del banditore

Cassero della Rocca di Montestaffoli

18.00 In uccellare e volar di falconi

Spettacolo di falconeria con I falconieri del re

Piazza del Duomo

18.45 Nel cominciamento del primo die Saluto del narratore

19.15 E sonare a raccolta trombatori

Esibizione della Fanfarenzug di Meersburg

19.30 Acrobazie et Equilibri in doppio con il Teatro del Fantastico

Piazza del Duomo

21.30 Principio di tutta gioia

Saluto del narratore

21.40 E danzar alla provenzalesca (prima parte)

Esibizione dell’Ensemble Medioevo in Danza dei Cavalieri di Santa Fina

21.50 E sonare a raccolta trombatori

Esibizione della Fanfarenzug di Meersburg

22.10 E danzar alla provenzalesca (seconda parte)

Esibizione dell’Ensemble Medioevo in Danza dei Cavalieri di Santa Fina

22:20 Sianvi mudati girfalchi e astieri

Esibizione con i rapaci notturni dei Falconieri del Re

22.40 E riecheggiarono nell’aere timpani, vessilli e note

Esibizione dei Tamburi, Bandiere, Chiarine dei Cavalieri di Santa Fina

23.00 Rima all’improvviso con Gianluca Foresi

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11:00 – Quando sumus in taberna

Opening of the Cavalieri Tavern (open from 11:00 to 22:00)

From Porta San Giovanni to Porta San Matteo 18:15 – Town Crier Proclamation Reading

Cassero della Rocca di Montestaffoli

18:00 – In birding and falcon flying Falconry performance by I Falconieri del Re

Piazza del Duomo

18:45 – At the Beginning of the First Day

Narrator Welcome Greeting

19:15 – Playing together, trumpeters

Fanfarenzug of Meersburg performance

19:30 – Double Acrobatics and Balancing Acts Teatro del Fantastico performance

Piazza del Duomo

21:30 – Beginning of All Joy

Narrator Welcome Greeting

21:40 – Dancing in the Provençal Style (First Part)

Ensemble Medioevo in Danza of I Cavalieri di Santa Fina performance

21:50 – Playing together, trumpeters

Fanfarenzug of Meersburg performance

22:10 – Dancing in the Provençal Style (Second Part)

Ensemble Medioevo in Danza of I Cavalieri di Santa Fina performance

22:20 – The Flight of Falcons and Hawks I Falconieri del Re with nocturnal birds of prey performance

22:40 – The great game... and banners and notes echoed in the air

Drummers, Flag Bearers, and Trumpeters of I Cavalieri di Santa Fina performance

23:00 – Improvised Rhymes Gianluca Foresi performance

SABATO 14 E DOMENICA 15 GIUGNO

ANIMAZIONI VAGANTI

scorrerie per la Città, da Porta San Giovanni a Porta San Matteo, da San Domenico alla Rocca di Montestaffoli, dei giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi, dei trampolieri di CircaTeatro, dei musici della compagnia del Coniglio.

Sabato e domenica dalle 11.00 alle 20.00

GLI ANTICHI MERCATI, I MESTIERI, GLI

ACCAMPAMENTI E LE MACCHINE DA GUERRA

Piazza della Cisterna

Un vero e proprio mercato di oggetti medievali, fedelmente ricostruiti, da acquistare per ricordo o per futuri divertimenti. Cose oggi non più prodotte, e che fanno bella mostra di sé solo sui banchi allestiti in occasione di questa straordinaria festa, sabato e domenica dalle 10,00 alle 20,00

Piazza delle Erbe

Gli antichi mestieri medievali. Ricostruzione di un mercato medievale che propone in chiave altamente filologica l’attività e l’arte degli artigiani del tempo, con fabbri, vasai, filatrici, conciatori, pellicciai, erboristi e calzolai. Associazione

Antichi Mestieri di Medicina, sabato dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 10 alle 18.00

SATURDAY 14TH AND SUNDAY 15TH JUNE

ROAMING ANIMATION THROUGHOUT THE CITY

From Porta San Giovanni to Porta San Matteo, from San Domenico to the Rocca di Montestaffoli by Teatro del Fantastico jesters and Memento Ridi, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

Saturday and sunday from 11:00 to 20:00

ANCIENT

MARKETS, CRAFTS, MEDIEVAL CAMPS AND WAR MACHINES

Piazza della Cisterna

An authentic market selling faithful reconstructions of medieval goods, which visitors can buy as mementoes or future fun. Stuff that are no longer made today and which can only be found on stalls set up especially for this extraordinary celebration.

Saturday and Sunday from 10:00 to 20:00

Piazza delle Erbe

Ancient Crafts Market. A medieval market reconstruction, proposing the activities and arts of the medieval craftsmen in a highly philological key, with blacksmiths, potters, spinners, tanners, furriers, herbalists and cobblers. Associazione Antichi Mestieri di Medicina.

Saturday from 16:00 to 20:00 and Sunday from 10:00 to 18:00.

Magnino Bistrot

Piazzetta Buonaccorsi, 5 53037 San Gimignano (SI)

Tel. e Whatsapp: 0577940609

info@magnino.eu - www.magnino.eu

Magnino Bistrot magnino.eu

SABATO 14 GIUGNO

Saturday, June 14th

Cassero della Rocca di Montestaffoli

10,00 Manducar salvatico. Le piante spontanee nella cucina medievale: usi leciti e illeciti. Una passeggiata nel parco della Rocca di Montestaffoli con Maddalena Zuddas

11.00 Quando sumus in taberna LA TAVERNA DEI CAVALIERI

Apre dalle ore 11.00 alle ore 22.00 11.00 Giochi d’arme alla Rocca

• Accampamento della Compagnia delle Terre d’Elsa: didattica di vita civile e militare nel Medioevo e brevi esibizioni

• Accampamento delle Lame scaligere di Verona: didattica di scherma storica e brevi esibizioni

• Accampamento del Gonfalone del drago di Firenze: didattica di scherma storica e brevi esibizioni

• Accampamento degli Arcieri delle Quattro Contrade e dei Diavoli di Annibale di Incisa Valdarno: pratica di tiro con l’arco storico e brevi esibizioni dalle ore 11.00 alle ore 20.00

Da Porta San Matteo a Porta San Giovanni 10.30 Lettura proclama del banditore

Piazza del Duomo

11.00 Saluto d’inizio del narratore

11.00 Et festa grande sia con giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi, coi trampolieri di CircaTeatro, con i musici della compagnia del Coniglio

Da Porta San Giovanni e da Porta San Matteo verso la Rocca di Montestaffoli

11.30 Una marcia guerresca Parata del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina verso la Rocca per incontrare Arcieri e Armati

Cassero della Rocca di Montestaffoli

12.15 Una marcia guerresca. Breve esibizione del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina

Da Porta San Matteo a Porta San Giovanni 15.45 Lettura proclama del banditore

Piazza del Duomo

16.00 Saluto d’inizio del narratore

16.10 Et festa grande sia con i giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi, coi trampolieri di CircaTeatro, con i musici della Compagnia del Coniglio

16.30 Una marcia guerresca. Ingresso nella piazza del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina

Cassero della Rocca di Montestaffoli

16.45 Et festa grande sia con i giullari del Teatro del fantastico e i Memento ridi, coi trampolieri di CircaTeatro, con i musici della compagnia del Coniglio

Piazza del Duomo

16.45 Un magnifico apparato. Ingresso delle Quattro Contrade di San Gimignano: Castello, Piazza, San Giovanni, San Matteo per la presentazione al pubblico dei propri Cavalieri che all’indomani si cimenteranno nella Giostra dei Bastoni

17.00 Un labirinto di teli. Gara della Treccia fra le giovani delle Quattro Contrade

17.30 Trionfi di Forza. Gara di Tiro alla fune fra i giovani delle Quattro Contrade

17.45 Et festa grande sia con i giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi, coi trampolieri di CircaTeatro, con i musici della Compagnia del Coniglio

Cassero della Rocca di Montestaffoli

18.00E rompere e fiaccar bigordi e lance Combattimento degli armati delle Lame scaligere.

18.30 Donne in ballo sciolte Esibizione dell’Ensemble Medioevo in danza

19.00 Una marcia guerresca Esibizione del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina

Piazza del Duomo

19.30 Nostra Aquila Semper volat Esibizione degli Sbandieratori della Città dell’Aquila

Piazza del Duomo

21.00 Principio di tutta gioia Saluto del narratore

21.10 Udir sonar trombetti e tamburelli Musica e canti con la Compagnia del coniglio

21.30 E danzar alla provenzalesca (prima parte)

Esibizione dell’Ensemble Medioevo in Danza

21.40 E sonare a raccolta trombatori Esibizione della Fanfarenzug di Meersburg

22.00 E danzar alla provenzalesca (seconda parte)

Esibizione dell’Ensemble Medioevo in Danza

22.10 Il grande gioco… e riecheggiarono nell’aere timpani vessilli e note Esibizione dei Tamburi, Bandiere e Chiarine dei Cavalieri di Santa Fina

22.40 Apocalypse - Le Fiamme del Giudizio Finale

Gran finale di fuoco con I Mercenari D’Oriente

23.10 Rime della buonanotte Chiusura del narratore

Cassero della Rocca di Montestaffoli

10:00 – Manducar salvatico. The spontaneous plants in medieval cooking: legal and illegal uses.

A walk through the Rocca di Montestaffoli Park with Maddalena Zuddas

11:00 – Quando sumus in taberna

Cavalieri Tavern (open from 11:00 to 22:00)

11:00 – Arms games at the Rocca

• Compagnia delle Terre d’Elsa: civil and military life demonstrations and short performances

• Lame Scaligere of Verona: historical fencing and short performances

• Gonfalone del Drago di Firenze: historical fencing and short performances

• Archers of the Four Contradas and Diavoli di Annibale from Incisa Valdarno: historical archery practice and short performances

From 11:00 to 20:00

From Porta San Matteo to Porta San Giovanni

10:30– Town Crier Proclamation Reading

Piazza del Duomo

11:00 – Opening Greeting by the Narrator

Followed by “Let it be a great celebration” with Teatro del Fantastico jesters, Memento Ridi performers, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

From Porta San Giovanni and Porta San Matteo towards Rocca di Montestaffoli

11:30 – A Warrior March

Parade of the Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina towards the Rocca to meet the archers and soldiers.

Cassero della Rocca di Montestaffoli

12:15– A Warrior March

I Cavalieri di Santa Fina’s Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina short performance

From Porta San Matteo to Porta San Giovanni

15:45– Town Crier Proclamation Reading

Piazza del Duomo

16:00 – Narrator Welcome Greeting

16:10 – Let it be a great celebration with Teatro del Fantastico and Memento Ridi jesters, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

16:30 – A warrior march

Entrance of Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina into the square.

Cassero della Rocca di Montestaffoli

16:45– Let it be a great celebration with Teatro del Fantastico and Memento Ridi jesters, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

Piazza del Duomo

16:45– A Magnificent Array Entrance of the Four Contradas (districts) of San Gimignano – Castello, Piazza, San Giovanni, San Matteo – presenting their knights who will compete in the “Giostra dei Bastoni.”

17:00– A Maze of Canvas Braid contest of the maidens of the Four Contradas.

17:30– Triumphs of Force Tug-of-war competition among the Champions of the Four Contradas.

17:45– Let it be a great celebration with Teatro del Fantastico and Memento Ridi jesters, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

Cassero della Rocca di Montestaffoli

18:00 – Breaking and weakening bigors and spears Lame Scaligere battle demonstration

18:30– Women Dancing Freely

Ensemble Medioevo in Danza performance

19:00– A Warrior March Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina performance

Piazza del Duomo

19:30 – Nostra Aquila Semper volat Flag Bearers of the City of L’Aquila performance

Piazza del Duomo

21:00– Beginning of All Joy Narrator’s greeting.

21:10– The Sound of Trumpets and Drums Music and songs by La Compagnia del Coniglio

21:30 – Dancing in the Provençal Style (First Part)

Ensemble Medioevo in Danza performance.

21:40 – Playing together, trumpeters

Fanfarenzug of Meersburg performance.

22:00 – Dancing in the Provençal Style (Second Part) Ensemble Medioevo in Danza performance.

22:10 – The great game... and banners and notes echoed in the air

Performance by the Drummers, Flag Bearers, and Trumpeters Group of I Cavalieri di Santa Fina.

22:40 – Apocalypse – The Flames of the Final Judgment Great fire show by Mercenari d’Oriente

23:10 – Goodnight Rhymes

Closing remarks by the narrator.

L'azienda Agricola Palagetto oltre ad essere produttrice di due dei vini importanti sul nostro territorio: la nostra Regina Bianca, la Vernaccia di San Gimignano ed il Chianti Colli Senesi, vive anche di altre importanti attività. Una è quella delle degustazioni che si svolgono, su prenotazione, ogni giorno nella nostra barriccaia. Qui si può vivere un vero e proprio tour enogastronico, all'insegna del buon vino e di prodotti tipici toscani.

L'altra attività è l'agriturismo dove i nostri clienti possono rilassarsi nei nostri agriturismi completamente immersi nella campagna toscana. Per ultimo, ma non meno importante, è il Frantoio aziendale che da ottobre a tutto novembre lavora per darci la possibilità di gustare un buon olio Extra Vergine di Oliva.

Azienda Agricola Palagetto Via Monteoliveto, 46

San Gimignano (Si)

Tel: 0577 943090

Email: tasting@palagetto.it / booking@palagetto.it

Sito Web: www.palagetto.it

DOMENICA 15 GIUGNO

Sunday, June 15th

Piazza del Duomo

10.00 Presentazione del drappellone 2025 realizzato da Serafino Magazzini.

10.15 I nuovi costumi delle Quattro Contrade presentati dalla Prof.ssa Cecilia Martinelli

10:45 In uccellare e volar di falconi Spettacolo di falconeria con I falconieri del re

Da Porta San Matteo a Porta San Giovanni

11.00 Lettura proclama del banditore

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11.00 Quando sumus in taberna LA TAVERNA DEI CAVALIERI

Apre dalle ore 11.00 alle ore 22.00

11.00 Giochi d’arme alla Rocca

• Accampamento della Compagnia delle Terre d’Elsa: didattica di vita civile e militare nel Medioevo e brevi esibizioni

• Accampamento delle Lame scaligere: didattica di scherma storica e brevi esibizioni

• Accampamento del Gonfalone del drago: didattica di scherma storica e brevi esibizioni

• Accampamento degli Arcieri delle Quattro Contrade e dei Diavoli di Annibale di Incisa Valdarno: pratica di tiro con l’arco storico e brevi esibizioni, dalle ore 11.00 alle ore 20.00

11.00 Et fiaccar bigordi e lance

Combattimento degli armati della Compagnia delle terre d’Elsa

11.30 Et festa grande sia con giullari del Teatro del fantastico e i Memento Ridi, coi trampolieri di CircaTeatro, con i musici della compagnia del Coniglio

Porta San Giovanni

11.30 Nostra Aquila semper volat…e fuor le mura il tripudio

Parata e esibizione degli Sbandieratori della Città dell’Aquila con esibizione a Porta San Giovanni.

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11.30 Donne in ballo sciolte

Esibizione dell’Ensemble Medioevo in danza

12.00 Far trar del vino e fumar la cucina

Dimostrazione di cucina medievale della Compagnia delle

Terre d’Elsa

12.45 Una marcia guerresca.

Esibizione del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina

Piazza del Duomo

12.15 Il Rito della Purificazione

Trionfale ingresso delle Quattro Contrade, dei Cavalieri sui loro destrieri, per il saluto del Podestà, la ‘Benedictio’ del Ministro di Dio e il saluto del Primo Cittadino

12.30 Una marcia guerresca.

Esibizione del Gruppo Tamburi, Chiarine e Bandiere dei Cavalieri di Santa Fina

Rocca di Montestaffoli

14.30 A saettar frecce in arringo

Gara di tiro con l’arco con gli arcieri delle Quattro Contrade dei Cavalieri di Santa Fina

Piazza del Duomo, Piazza della Cisterna, Porta San Matteo e Porta San Giovanni

15.00 Lettura proclama del banditore

Piazza del Duomo

15.30 Saluto d’inizio del narratore

16.00 E sonare a raccolta trombatori

Esibizione della Fanfarenzug di Meersburg

Da Via San Matteo verso Piazza Duomo

16.00 Nostra Aquila Semper volat

Esibizione degli Sbandieratori della Città dell’Aquila

Piazza del Duomo

16:30 In uccellare e volar di falconi

Spettacolo di falconeria con I falconieri del re

Da Piazza Sant’Agostino, Via San Matteo, Via San Giovanni, Porta San Giovanni fino alla Rocca di Montestaffoli

17.00 Corteo delle Messi grande sfilata delle Quattro Contrade di Castello, Piazza, San Giovanni e San Matteo. Uno spettacolo indimenticabile, una ritualità oltre il sogno, un afflato d’antico.

Parco della Rocca di Montestaffoli (campo di gara del Torrione delle forche)

18.00 Giostra dei Bastoni

Una corsa mozzafiato per essere i primi a colpire. Una gara avvincente, a tratti anche pericolosa. Foriera di grandi gioie o di grandi delusioni.

Piazza del Duomo

19.15 Consegna dei premi ai vincitori delle gare e del Masgalano alla migliore Contrada

19.30 La Spada d’Oro Consegna al Cavaliere vincitore da parte del Podestà della Spada d’Oro, l’ambito premio conteso nella Giostra dei Bastoni, e del Drappellone alla Contrada vincitrice.

20.00 Siano lodi e onori!

Commiato in rima dei Cavalieri di Santa Fina

Piazza del Duomo

10:00– Presentation of the 2025 Palio Created by Serafino Magazzini.

10:15– Presentation of New Costumes of the Four Contradas, introduced by Prof.ssa Cecilia Martinelli

10:45– In birding and falcon flying Falconry show by I Falconieri del Re

From Porta San Matteo to Porta San Giovanni

11:00 – Town Crier Proclamation Reading

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11:00 – Quando sumus in taberna

Opening of the Cavalieri Tavern (from 11:00 to 22:00)

11:00 – Arms games at the Rocca

• Compagnia delle Terre d’Elsa: civil and military life demonstrations and short performances

• Lame Scaligere of Verona: historical fencing and short performances

• Gonf alone del Drago di Firenze: historical fencing and short performances

• Archers of the Four Contradas and Diavoli di Annibale from Incisa Valdarno: historical archery practice and short performances

Activities from 11:00 to 20:00

11:00 – Breaking and Shattering of Bludgeons and Lances Compagnia delle Terre d’Elsa battle demonstration.

11:30 – Let it be a great celebration with Teatro del Fantastico and Memento Ridi jesters, CircaTeatro stilt walkers, La Compagnia del Coniglio musicians

Porta San Giovanni

11:30 – Nostra Aquila semper volat… Beyond the City Walls, Joy

Parade and show by the Flag Bearers of the City of L’Aquila at Porta San Giovanni.

Cassero della Rocca di Montestaffoli

11:30 – Women Dancing Freely

Performance by the Medioevo in Danza Ensemble

12:00– Let the Wine Flow and the Kitchen Smoke

Medieval cooking demonstration by the Compagnia delle Terre d’Elsa.

12:45– A Warrior March

Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina performance.

Piazza del Duomo

12:15 – The Rite of Purification

Triumphal entrance of the Four Contradas and the Knights on horseback for the Podestà’s greeting, the “Benedictio” from the Minister of God, and the Mayor’s greeting.

12:30 – A Warrior March

Drummers, Trumpeters, and Flag Bearers Group of I Cavalieri di Santa Fina performance.

Rocca di Montestaffoli

14:30 – Shooting arrows in harangue

Archery tournament with the archers from the Four Contradas of I Cavalieri di Santa Fina.

Piazza del Duomo, Piazza della Cisterna, Porta San Matteo, and Porta San Giovanni

15:00– Town Crier Proclamation Reading

Piazza del Duomo

15:30 –Narrator welcome greeting

16:00 – Playing together, trumpeters

Fanfarenzug of Meersburg performance.

From Via San Matteo to Piazza del Duomo

16:00 – Our Eagle Always Soars

Performance by the Flag Throwers of the City of L’Aquila.

Piazza del Duomo

16:30 – In birding and falcon flying Falconry performance by I Falconieri del Re

From Piazza Sant’Agostino, Via San Matteo, Via San Giovanni, Porta San Giovanni to the Rocca di Montestaffoli

17:00 – Parade

Great parade of the Four Contradas: Castello, Piazza, San Giovanni, San Matteo.

An unforgettable show, a dreamlike ritual, an ancient spirit revived.

Rocca di Montestaffoli Park (Torrione delle Forche race field)

18:00 – Giostra dei Bastoni (Horse Race)

A breathtaking race to strike first.

An exciting, sometimes dangerous competition, full of great joy or bitter disappointment.

Piazza del Duomo

19:15 – Award Ceremony

Prizegiving to the competition winners and the “Masgalano” to the best Contrada.

19:30 – The Golden Sword

Awarding of the Golden Sword to the winning Knight by the Podestà, and the Palio to the winning Contrada.

20:00 – Praises and Honors!

Rhyming farewell by I Cavalieri di Santa Fina.

Una storica pasticceria nata nel 1970 dai fondatori Armando e Marcella. La pasticceria vi offre oltre al servizio bar, anche delle deliziose prelibatezze locali fatte con prodotti esclusivi e di alta qualità. A partire dalla crostata con crema pasticcera, torta della nonna, fino ad arrivare alla varietà di pasticceria secca assortita. Ricciarelli, cavallucci, cantuccini, brutti ma buoni, panforte, mandorlato e tanto altro ancora. Per non parlare poi del reparto cioccolateria!!

PASTICCERIA ARMANDO E MARCELLA

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Lasciati accogliere dall’atmosfera intima e genuina del nostro Bed & Breakfast. Una vera casa colonica toscana immersa nel cuore del Chianti e circondata da vigne e oliveti. La vista mozzafiato su San Gimignano renderà unici i tuoi momenti di relax a bordo piscina, mentre un buon calice di vino ti terrà compagnia in attesa dei romantici tramonti che accarezzano le nostre dolci colline.

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IL PROGRAMMA

In autunno a San Gimignano

AFTERWORD

In Autumn in San Gimignano

Cassero della Rocca di Montestaffoli

Medioevo in Rocca

seguito

Esibizioni, spettacoli, giochi e taverna.

Giovedì 11, venerdì 12, sabato 13, domenica 14 settembre, dalle ore 11.00 alle ore 22.00.

Castelvecchio

Pellegrin che sbaglia strada.

Camminata sulla via del sale da Montauto a Castelvecchio

con la Compagnia Terre d’Elsa e il Gruppo

Storico Castelvecchio

Domenica 21 settembre, ore 9.30 -18.00

Meersburg (D)

Mittellartermarkt di Meersburg

Partecipazione di figuranti, tamburi, bandiere e chiarine dei Cavalieri di santa Fina

Dal 10 al 12 ottobre 2025

Sala di cultura, Via San Giovanni Mostra personale di Serafino Magazzini, autore del drappellone delle Ferie delle messi 2025. dal 1 al 9 novembre 2025

Sala di Dante

Alla brigata nobile e cortese. Giornata folgoriana”

con Franco Cardini e altri (programma da definire)

Martedì 11 novembre 2025

Loggia nuova in Piazza del Duomo Caldarroste in piazza

Giovedì 30, venerdì 31 ottobre, sabato1, domenica 2 novembre.

Tutte le domeniche dal 9 al 30 novembre. Sabato 6, domenica 7, lunedì 8 dicembre, dalle ore 11.00 alle ore 19.00.

Centro civico “Le Granaglie” Auguri di Natale

Domenica 14 dicembre 2025, ore 18.0024.00

Cassero della Rocca di Montestaffoli Medioevo in Rocca

(“Middle Ages at the Rocca”)

Exhibitions, performances, games, and tavern. Thursday 11th, Friday 12th, Saturday 13th, and Sunday 14th September

From 11:00 to 22:00

Castelvecchio

“The Wayward Pilgrim”

Walk along the “Salt Road” from Montauto to Castelvecchio, with the Compagnia delle Terre d’Elsa and the Gruppo Storico Castelvecchio

Sunday, September 21st, 2025 from 9:30 to 18:00

Meersburg (Germany)

“Mittelaltermarkt” in Meersburg

Participation of reenactors, drummers, flag bearers, and trumpeters from I Cavalieri di Santa Fina.

From October 10th to 12th, 2025

Sala di Cultura, Via San Giovanni Personal Exhibition by Serafino Magazzini

Creator of the 2025 Ferie delle Messi Palio. From November 1st to November 9th, 2025

Sala di Dante

“To the Noble and Courteous Company – Folgòre Day”

With Franco Cardini and other guests (program to be defined).

Tuesday, November 11th, 2025

Loggia Nuova in Piazza del Duomo Roasted Chestnuts in the Square

Thursday, October 30th, Friday, October 31st, Saturday, November 1st, Sunday, November 2nd Every Sunday from November 9th to November 30th Saturday, December 6th, Sunday, December 7th, and Monday, December 8th.

Open from 11:00 to 19:00.

Civic Center “Le Granaglie” Christmas Wishes

Sunday, December 14, 2025 From 18:00 to midnight

I CAVALIERI DI SANTA FINA

I Cavalieri di Santa Fina: l’associazione

L’associazione “I Cavalieri di Santa Fina” nasce nel 1993 con lo scopo di riproporre alla città di San Gimignano antichi avvenimenti della sua storia medievale.

Il suo nome onora Fina di Cambio (di Ciardo), la giovinetta morta in odore di santità il 12 marzo 1253 e diventata compatrona di San Gimignano.

L’Associazione dei “Cavalieri”, riferendosi a documenti del XIII secolo, che comprovano la partecipazione di cavalieri sangimignanesi alle battaglie di Montaperti (1260) e di Campaldino (1289), vuole rievocare alcuni aspetti della tradizione cavalleresca, riportando in vita anche le quattro storiche contrade di San Giovanni, Piazza, Castello, San Matteo.

I Cavalieri partecipano agli avvenimenti ufficiali della città, in modo particolare, alla celebrazione della festa della Santa il 12 marzo e organizzano con cadenza annuale, le tradizionali “Ferie Messium” , la “Ferie delle messi” stabilite con rubriche statutarie dal titolo “De Ferriis Ponendis” del 1255 (II, 29) e del 1314 (II, 11). Questa festa, che veniva celebrata da tutta la popolazione come ricorrenza prioritaria ai raccolti, era motivo di divertimento con canti, balli, giochi e combattimenti tra campioni a cavallo armati di bastone (giostra dei bastoni).

Con il passare degli anni l’Associazione si è ingrandita fino a raggiungere 230 soci, ha creato diversi gruppi di attività e oggi vanta più di 200 figuranti, un gruppo di tamburi, un gruppo di sbandieratori, un gruppo di chiarine, il “Medioevo Ensemble Danza”, gruppo di ballo femminile, il gruppo Arcieri delle torri.

L’Associazione oltre ad onorare con la sua presenza tutte le ricorrenze cittadine, ha partecipato nel corso degli anni a numerose manifestazioni storiche svoltesi in altre città d’Italia e all’estero.

Dal 2002 I “Cavalieri di Santa Fina” sono legati da fraterna amicizia con la “Fanfarenzug”, di Meersburg città tedesca sul lago di Costanza gemellata con San Gimignano. Ogni anno a giugno la “Ferie delle messi” di San Gimignano ospita la “Fanfarenzug” e ogni ottobre il “Mittelaltermarkt” di Meersburg ospita i “Cavalieri di Santa Fina.

I Cavalieri di Santa Fina: the association

The association "I Cavalieri di Santa Fina" was born in 1993 with the aim of proposing to the city of San Gimignano ancient events of its medieval history.

Its name honors Fina di Cambio (di Ciardo), the young girl who died in the odor of sanctity on March 12, 1253 and became co-patron of San Gimignano.

The Cavalieri Association, referring to thirteenth century documents, which prove the participation of San Gimignano knights in the battles of Montaperti (1260) and Campaldino (1289), wants to recall some aspects of the chivalric tradition, also bringing back to life the four historic districts of San Giovanni, Piazza, Castello, San Matteo.

The Cavalieri participate in the official events of the city, for example in the celebration of the feast of the Saint on March, the 12th and annually organize the traditional "Ferie Messium", the "Ferie delle Messi" established with statutory sections entitled "De Ferriis Ponendis ” of 1255 (II, 29) and 1314 (II, 11).

This festival, which was celebrated by the whole population as a recurrence to the harvests, was a moment of entertainment with songs, dances, games and fights between champions on horseback armed with sticks (“giostra dei bastoni”).

Over the years the Association has grown to reach 230 members, has created various groups of activities and today boasts more than 200 participants, a group of drummers, a group of flag-wavers from 2013, a group of trumpets, the Ensemble Medioevo in Danza, female dance group, the group Archers of Castelvecchio.

Beyond honoring all the city anniversaries with its partecipation, the Association has attended over the years in numerous historical events set in other Italian cities and abroad.

Since 2002 the Cavalieri di Santa Fina have been twinned with the "Fanfarenzug" of Meersburg, a German city on Lake Constance twinned with San Gimignano. Every year in June the "Ferie delle messi" of San Gimignano hosts the "Fanfarenzug" and every October the "Mittelaltermarkt" of Meersburg hosts the Cavalieri di Santa Fina.

Iscriversi ai Cavalieri di Santa Fina

Noi Cavalieri di santa Fina siamo un’associazione di volontariato iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e all’Albo delle Associazioni di rievocazione storica della Regione Toscana.

Possiamo svolgere la nostra attività, la Ferie delle messi e le altre iniziative, solo grazie ai proventi del tesseramento, alle erogazioni liberali e ai contributi pubblici: Comune, Regione, Stato.

Per sostenerci e/o partecipare alle nostre attività è necessario iscriversi.

La tessera costa solo 10,00 euro e si può ottenere rivolgendosi ai Capitani delle Contrade, ai Consiglieri, oppure per mail scrivendo a info@cavalieridisantfina.it dopo avere effettuato un bonifico a favore dei Cavalieri di santa Fina IBAN - IT59 W084 2572 0000 0004 0198 145

BIC - CRACIT33 con la causale “iscrizione associazione + anno di riferimento”.

Riceverete in risposta la tessera digitale, mentre quella cartacea vi verrà consegnata alla prima occasione utile.

Entrare a far parte dei Cavalieri di santa Fina significa entrare in mondo di impegno, ma anche di amicizia e di divertimento ed è l’unico modo per partecipare alle straordinarie cene che ogni estate, le Contrade di Castello, Piazza, San Giovanni e San Matteo imbandiscono nelle piazze di San Gimignano.

How to join the Cavalieri Di Santa Fina

We, Cavalieri di Santa Fina, are a voluntary association registered in the National Register of the Third Sector (RUNTS) and in the Register of Historical Re-enactment Associations of the Tuscany Region.

We can carry out our activity, the Ferie delle Messi (Medieval Harvest Festival) and other events, only thanks to membership proceeds, donations and public contributions: Municipality, Region, State.

To support us and/or participate in our activities you must subscribe to our association.

The card costs only 10.00 euros and can be obtained by contacting the Captains of the Contradas, the Councillors, or by writing an e-mail to info@cavalieridisantfina.it, after having done a bank transfer to the Cavalieri di Santa Fina IBAN - IT59 W084 2572 0000 0004 0198 145

BIC - CRACIT33 with the reason "association registration + reference year".

You will receive the digital card in response, while the paper one will be given to you at the first available occasion.

Becoming part of the Cavalieri di Santa Fina means engaging in our activities, but also make friends and having fun together and it’s the only way to participate in the extraordinary dinners that take place every summer in the Contradas di Castello, Piazza, San Giovanni and San Matteo.

LA FERIE DELLE MESSI

La festa delle “Ferie delle Messi” si svolge annualmente la terza settimana di giugno e rievoca “le fiere delle mietiture” documentate nelle rubriche statutarie del 1255 e del 1319 [De Ferriis Ponendis" del 1255 (II,29) e del 1314 (II, 11)].

La consuetudine di festeggiare il raccolto avvenuto, e con esso propiziare quello a venire, testimonia una pratica culturale distintiva del calendario agricolo locale (e non solo); una consuetudine che l’associazione I Cavalieri di Santa Fina hanno deciso di recuperare. Negli anni il canovaccio festivo è andato arricchendosi di pari passo con l’attività di studio e ricostruzione che l’associazione ha promosso.

Dalla prima edizione (1994) della “Ferie delle Messi”, I Cavalieri hanno offerto alla propria comunità, e alle diverse tipologie di pubblico via, via accorse, una manifestazione sempre più ricca di particolari, dettagli e appuntamenti.

Le Ferie delle Messi riflettono l’importanza attribuita dai Cavalieri di Santa Fina al significato culturale originale della festa e in generale alla comune storia medievale,che cercano di rispettare seppur con adattamenti alle istanze contemporanee.

La durata complessiva delle Ferie di tre giorni, nei quali i protagonisti si alternano rievocando il tempo quotidiano (mercato, mestieri e taverne) e quello festivo (spettacoli, danza, gare) del medioevo locale.

Il perimetro celebrativo dell’intera manifestazione coincide con il centro storico di San Gimignano, dalle porte San Giovanni e San Matteo alle principali piazze (piazza delle Erbe, del Duomo e della Cisterna), fino alla Rocca di Montestaffoli. Nei giorni di Ferie questi spazi vengono chiusi al traffico così da favorire una sorta di viaggio temporale. Nelle vie cittadine i figuranti in costume si mischiano ai numerosi turisti internazionali presenti in quel periodo, le bandiere delle contrade sventolano, i tamburi suonano e scandiscono l’ingresso nel tempo festivo.

Ferie delle Messi History

The "Ferie delle Messi" festival takes place annually on the third week of June and recalls "the harvest fairs" documented in the statutory rubrics of 1255 and 1319 [De Ferriis Ponendis" of 1255 (II,29) and 1314 (II, 11)].

Celebrating the harvest that has taken place, and with it propitiating the one to come, attests a distinctive cultural practice of the local agricultural calendar (and beyond); a custom that the association I Cavalieri di Santa F ina have decided to recover. Over the years the scenography has been enriched with the study and reconstruction activity that the association has promoted.

Since the first edition (1994) of the "Ferie delle Messi", the Cavalieri have offered their community, and the various types of public, an event increasingly rich in details and appointments.

The Ferie delle Messi reflect the importance attributed by the Cavalieri di Santa Fina to the original cultural meaning of the festival and to the common medieval history, which they try to respect compared to contemporary requests.

The Ferie lasts three days, where the characters take turns recalling the daily time (market, trades and taverns) and the holiday time (shows, dance, competitions) of the local Middle Ages. The event celebration take place in the historic center of San Gimignano, from the San Giovanni and San Matteo gates to the main squares (piazza delle Erbe, del Duomo and della Cisterna), up to the Rocca di Montestaffoli. During the Ferie delle Messi these areas are closed to traffic to promote a form of time travel. In the city streets, the costumed figures mix with the numerous international tourists visiting the city, the waving of the Contradas flags, the playing of drums, that mark the entrance into the holiday season.

Via Berignano 58 , San Gimignano (Si) Prenotazioni: 0577 – 94 13 07

Email: ilfeudosangimignano@gmail.com www.ilfeudosangimignano.com

I PROTAGONISTI

I.C. Folgòre da San Gimignano

Con l’Istituto comprensivo “Folgòre da San Gimignano” è stata stipulata una convenzione triennale denominata “Il Medioevo a San Gimignano” che prevede la collaborazione continua con i Cavalieri di santa Fina per attività didattiche nel campo del teatro, della musica, della danza, dei costumi e della storia medievale. Le attività didattiche dedicate si svolgono durante tutto l’anno scolastico ed hanno come esito finale uno spettacolo che si tiene ogni fine maggio sotto la loggia vecchia del Palazzo del Podestà e la partecipazione di alcuni studenti ai vari gruppi che si esibiscono nella “Ferie delle messi.”

A three-year agreement called “Il Medioevo a San Gimignano” has been stipulated with the “Folgòre da San Gimignano” comprehensive institute which provides for continuous collaboration with the Cavalieri di Santa Fina for educational activities in the fields of theatre, music, dance, of customs and medieval history. The dedicated educational activities take place throughout the school year and have as their final outcome a show held every end of May in the Old lodge of the Palazzo del Podestà and the participation of some students in the various groups that perform in the "Ferie delle Messi (Medieval Harvest Festival)".

Tuccio Guicciardini

Figlio d’arte, inizia giovanissimo con suo padre Roberto Guicciardini nello spettacolo radiofonico “Antigone” (Rai, 1976). Fonda nel 1997 la compagnia Giardino Chiuso con la quale firma numerose regie collaborando con artisti tra i quali Virginio Gazzolo, Mariano Rigillo, Vittorio Cielo, Sebastiano Vassalli, Julia Kent, Giancarlo e Fulvio Cauteruccio, Giuliano Scabia. I suoi lavori sono stati rappresentati al Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Parma, Teatro Biondo di Palermo, Segesta Festival, Magna Graecia Teatro, Festival Fabbrica Europa, Künstlerforum (Bonn), NCA. Small Theatre a Yerevan (AM). Firma anche regie di opere liriche e dal 2016 al 2023 è Presidente della Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee (FI). Dal 1999 inizia una duratura collaborazione con la compagnia dei Comici Ritrovati

Attualmente è direttore artistico del Festival Orizzonti Verticali (San Gimignano) e della compagnia Giardino Chiuso

A son of the arts, he began his career at a very young age alongside his father, Roberto Guicciardini, in the radio production Antigone (RAI, 1976). In 1997, he founded the company Giardino Chiuso, with which he has directed numerous productions, collaborating with artists such as Virginio Gazzolo, Mariano Rigillo, Vittorio Cielo, Sebastiano Vassalli, Julia Kent, Giancarlo and Fulvio Cauteruccio, and Giuliano Scabia. His works have been staged at prestigious venues and festivals including: Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Parma, Teatro Biondo in Palermo, Segesta Festival, Magna Graecia Teatro Festival, Fabbrica Europa Festival, Künstlerforum (Bonn), NCA Small Theatre in Yerevan (Armenia). He has also directed opera productions and, from 2016 to 2023, served as President of the Fabbrica Europa Foundation for Contemporary Arts (Florence). Since 1999, he has maintained a long-standing collaboration with the company I Comici Ritrovati

He is currently the Artistic Director of the Orizzonti Verticali Festival (San Gimignano) and of the company Giardino Chiuso

I Comici Ritrovati

I Comici Ritrovati nascono nel 1999, rinnovando così un’antica tradizione sangimignanese, e esordiscono nel Teatro dei Leggieri appena restaurato e riaperto, con “Bee, ovvero la farsa di maitre Pierre Pathelin” con la regia di Tuccio Guicciardini e la direzione artistica di Cledy Tancredi. Vantano al loro attivo una ventina di rappresentazioni tra le quali “Le nozze piccolo borghesi” di Bertolt Brecht, “Le due mogli” e “L’uva” da Federico Tozzi, “Le ragazze di San Frediano” da Vasco Pratolini, “Beatrice e le altre” da Stefano Benni e una lunga serie letture pubbliche dedicate alla poesia (tra le quali ricordiamo quella dedicata ai poeti futuristi), al racconto, alla comicità toscana.

I Comici Ritrovati were founded in 1999, thus renewing an ancient tradition from San Gimignano. They made their debut at the newly restored and reopened Teatro dei Leggieri with Bee, ovvero la farsa di maitre Pierre Pathelin (Bee, or The Farce of Master Pierre Pathelin), directed by Tuccio Guicciardini and with artistic direction by Cledy Tancredi.

“Le nozze piccolo borghesi” di Bertolt Brecht, “Le due mogli” e “L’uva” da Federico Tozzi, “Le ragazze di San Frediano” da Vasco Pratolini, “Beatrice e le altre” da Stefano Benni

The company boasts about twenty productions, including: Le nozze piccolo borghesi (A Respectable Wedding) by Bertolt Brecht, “Le due mogli” e “L’uva” (The Two Wives and The Grape) from Federico Tozzi, “Le ragazze di San Frediano” (The Girls of San Frediano) from Vasco Pratolini, “Beatrice e le altre” (Beatrice and the Others) from Stefano Benni, along with a long series of public readings dedicated to poetry (notably one focused on Futurist poets), storytelling, and Tuscan comedy.

Tommaso di Carpegna Falconieri

Professore di Storia medievale dell’Università di Urbino dal 1998 conduce analisi delle istituzioni, delle culture, degli individui e dei gruppi sociali (soprattutto il clero e l’aristocrazia), studiando questi temi sotto varie angolature. Si è molto occupano della storia di Roma, della Chiesa romana e dell’Italia centrale e del tema generale delle testimonianze storiche, soprattutto in relazione al falso e all’impostura.  Attualmente sta concentrando i propri interessi sulle rappresentazioni del medioevo dopo il medioevo, il cosiddetto medievalismo. Su questo argomento ha pubblicato il volume Medioevo militante  (Einaudi), tradotto in spagnolo, in francese e in inglese. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Nel labirinto del passato. 10 modi di riscrivere la storia (Laterza, 2020); Cola di Rienzo (Salerno Editrice, 2024). Ha tenuto numerose conferenze su invito in Italia e all’estero e partecipa come ospite e/o consulente a diverse trasmissioni di RAI Storia.

Professor of Medieval History at the University of Urbino since 1998, he conducts analyses of institutions, cultures, individuals, and social groups (especially the clergy and the aristocracy), studying these themes from multiple perspectives.

He has extensively researched the history of Rome, the Roman Church, and Central Italy, as well as the broader topic of historical evidence, particularly in relation to forgery and imposture.

Currently, his research focuses on representations of the Middle Ages after the Middle Ages, the so-called medievalism. On this subject, he published the volume Medioevo militante (Einaudi), which has been translated into Spanish, French, and English.

Among his most recent publications: Nel labirinto del passato. 10 modi di riscrivere la storia (Laterza, 2020); Cola di Rienzo (Salerno Editrice, 2024).

He has given numerous invited lectures both in Italy and abroad and frequently participates as a guest and/or consultant on various programs of RAI Storia

Davide Iacono

Nel 2014 consegue la laurea magistrale alla Sapienza di Roma con una tesi sul medievalismo e nel 2015, insieme a Riccardo Facchini, crea su Facebook “MediaEvi. Il medioevo al presente” – pagina dedicata all’indagine sui medievalismi e alla divulgazione storica sui secoli di mezzo e nel 2021 conduce “MediaEvi. Il podcast”. Collabora con la rivista Medioevo. Un Passato da Riscoprire ed è membro del Centro Studi Ricerche sul Medievalismo presso l’Istituto storico italiano per il medioevo. La sua ricerca si concentra sui rapporti tra ventennio fascista e medievalismo, specialmente per quanto riguarda l’uso delle figure dei condottieri rinascimentali compiuto dalla propaganda fascista. Su questo tema ha scritto  Condottieri in camicia nera: l’uso dei capitani di ventura nell’immaginario medievale fascista in Medievalismi italiani (secoli XIX-XXI), T. di Carpegna Falconieri, R. Facchini (a cura di), Roma, Gangemi, 2018.

In 2014, he awarded his Master’s degree in Sapienza University of Rome with a thesis on medievalism.

In 2015, together with Riccardo Facchini, he created the Facebook page “MediaEvi. Il medioevo al presente” – a page dedicated to the study of medievalisms and to historical outreach on the Middle Ages. In 2021, he hosted “MediaEvi. The Podcast.” He collaborates with the magazine Medioevo. Un Passato da Riscoprire and is a member of the Centro Studi Ricerche sul Medievalismo at the Istituto storico italiano per il medioevo..

His research focuses on the relationship between the Fascist era and medievalism, particularly regarding the use of Renaissance military leaders in Fascist propaganda.

On this topic, he authored Condottieri in camicia nera: l’uso dei capitani di ventura nell’immaginario medievale fascista in Medievalismi italiani (19th–21st Centuries), edited by T. di Carpegna Falconieri and R. Facchini, Rome, Gangemi, 2018.

Gianluca Foresi

Attore, autore, regista e direttore creativo orvietano, da oltre 25 anni si esibisce all’interno delle maggiori rievocazioni storiche italiane. Come attore si è ispirato alla tradizione medievale dello joculator latino e del jongleur francese e ha così reinventato il personaggio dell’istrione in chiave moderna, colui che diverte la folla nelle piazze e allieta gli invitati ai banchetti. Negli anni ha lavorato come regista e consulenze artistico per varie rievocazioni storiche su tutto il territorio italiano. Tra le varie citiamo: “Solomeo rinascimentale”, “Il Mercato delle Gaite” a Bevagna, “L’Agosto Corcianese” a Corciano, “Il Palio del Daino” a Mondaino, "La Fiera del Crocifisso Ritrovato” a Salerno, “La Guerra del sale” di Torgiano. Dal 2012 al 2014 è stato la voce ufficiale della cerimonia di apertura e chiusura del “Mercato delle Gaite”. Come autore ha al suo attivo la scri ttura di 18 opere teatrali a sfondo storico. In teatro, da alcuni anni, sta portando in scena lo spettacolo “Uffa…sempre la stesa storia” una rivisitazione di eventi e personaggi storici attraverso la lente dell’ironia e della contaminazione. Recentemente ha intrapreso un percorso dedicato alla satira politica che, oltre alla collaborazione con le maggiori pagine di satira social, lo ha spinto a scrivere uno spettacolo tutto incentrato sul tema Satira.

Actor, author, director and creative director from Orvieto, for over 25 years he has performed in the major Italian historical re-enactments. As an actor he was inspired by the medieval tradition of the Latin joculator and the French jongleur, so he reinvented the character of the actor in a modern key, the one who amuses the crowds in the squares and cheers the guests at banquets. Over the years he has worked as a director and artistic consultancy for various historical re-enactments throughout the Italian territory. Among the various we mention: “Solomeo rinascimentale”, “Il Mercato delle Gaite” a Bevagna “L’Agosto Corcianese” a Corciano, “Il Palio del Daino” in Mondaino, the ” Fiera del Crocifisso Ritrovato” in Salerno, “La Guerra del sale” in Torgiano. From 2012 to 2014 he was the official voice of the opening and closing ceremony of the "Mercato delle Gaite". As an author he has written 18 theatrical works with a historical background. In the theater, for some years, he has been staging the show “Uffa…sempre la stessa storia” a reinterpretation of historical events and characters through the lens of irony and contamination. He has recently dedicated to political satire which, in addition to collaborating with the major social satire pages, has lead him to write a show all about the theme Satire.

Sandro Mugnanini

Banditore ormai storico della “Ferie delle messi” ha al suo attivo diverse partecipazioni teatrali con il gruppo “I Comici ritrovati” di San Gimignano con i quali ha esplorato molti testi della comicità toscana. Numerose nel suo curriculum anche le letture ad alta voce tra le quali ricordiamo “Poeti futuristi” e la sua mirabile interpretazione di “E lasciatemi divertire” di Aldo Palazzeschi.

A long-time auctioneer of the “Ferie delle messi”, he has taken part in several theatrical performances with the group “I Comici ritrovati” of San Gimignano, with whom he has explored many texts of Tuscan comedy. His curriculum also includes numerous readings aloud, among which we recall “Poeti futuristi” and his wonderful interpretation of “E lasciatemi divertire” by Aldo Palazzeschi.

Cecilia Martinelli

Dirigente scolastica, si è laureata con Luciano Bellosi nel 1994 con una tesi in storia dell’arte medioevale che analizzava i rapporti fra l’evoluzione della moda italiana nel XV secolo e la databilità di alcune opere coeve; ha pubblicato vari interventi su riviste specializzate ed è autrice e coautrice di testi di storia dell’arte di ambito sia scientifico che scolastico e divulgativo. Dal 2019 al 2022 ha diretto il Liceo artistico Michelangelo Guggenheim di Venezia; oggi è dirigente dell’Istituto Sarrocchi di Siena e reggente dell’Istituto comprensivo Folgòre da San Gimignano.

School Principal, she graduated under the supervision of Luciano Bellosi in 1994 with a thesis in medieval art history, analyzing the relationship between the evolution of Italian fashion in the 15th century and the dating of certain contemporary artworks. She has published various articles in specialized journals and is the author and co-author of art history texts in both scientific and educational fields, as well as for general audiences. From 2019 to 2022, she directed the Michelangelo Guggenheim Art High School in Venice; today, she is the principal of the Sarrocchi Institute in Siena and acting head of the Folgòre da San Gimignano Comprehensive School.

“Il mio forte interesse per la natura, l’arte, la storia e la musica ha sempre condizionato tutte le fasi della mia vita e i miei studi. Lavoro come Guida Ambientale Escursionistica dal 1985, anno in cui non esisteva ancora questa professione e della quale sono stata pioniera. Dal 2014 sono anche Guida Turistica. A chi mi chiede quale sia il mio lavoro rispondo che sono una “divulgatrice del bello”. La filosofia del mio lavoro è: camminare senza fretta per osservare e conoscere, guardare e non soltanto vedere tutto ciò che ci circonda per poterci meravigliare di ciò che appare scontato”.

“My strong interest in nature, art, history, and music has always influenced every phase of my life and studies. I have been working as a Hiking Environmental Guide since 1985, a time when this profession did not yet exist and of which I was a pioneer. Since 2014, I have also been a Tourist Guide. When people ask me what my job is, I reply that I am a ‘promoter of beauty.’ The philosophy of my work is: walk without haste to observe and learn, look rather than merely see everything around us, so we can marvel at what might seem commonplace.”

RISTORANTE PERUCÀ

Via Capassi 16 - 53037 San Gimignano (SI)

Tel: 0577943136 - 0577941213

Email: ristorante@peruca.eu - web: www.peruca.eu -

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Puoi contattare, Mirko al 3519140665 o Fabrizio al 3355632353

Puoi trovarci a San Gimignano in Via San Matteo, 100 e a Siena in Viale Mazzini, 2.

Forniamo anche assistenza per pratiche edilizie, attestati di prestazione energetica, riconfinazioni, relazioni tecniche, assistenza notarile, pratiche legali e TANTO ALTRO!

FB: Ristorante Perucà prestazione

Via S. Martino, 26

53037 San Gimignano SI 0577 940483

ristorantesanmartino26.it

I Capitani delle quattro contrade (The four Contradas Captains)

Gli ultimi podestà di San Gimignano

San Giovanni Ala (Ala) al secolo: Aladino Masi
Castello Carmu al secolo: Franco Mario Carmusciano
San Matteo
I’ Nonno (the Grandfather) al secolo: Silvano Bulleri
Piazza
I’ Papero (the Duck) al secolo: Giancarlo Giomi
Silvio de Simone Silvione
Folco Bracali Il Bomba
Osvaldo Filiali Zorro

La storia gustosa del ristorante LA GRIGLIA

Nel cuore delle colline toscane, incastonato tra i gioielli architettonici di San Gimignano, trova sede il ristorante LA GRIGLIA, divenuto un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina tradizionale toscana e per gli affezionati del borgo medievale.

La nostra storia affonda le radici nella passione per l'autentico sapore della Toscana.

Fondata nel 1978 dal sangimignanese Piero Fiaschi, imprenditore instancabile e custode delle antiche ricette di famiglia, il ristorante porta con sé l’eredità di secoli di tradizioni culinarie.

Attraverso gli anni, LA GRIGLIA, ha accolto viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo desiderosi di assaporare la vera cucina toscana, fatta di ingredienti freschi e genuini che riportano alla mente ricordi di tempi passati.

Le prelibatezze sono la ribollita, la fiorentina, la grigliata mista alla brace e la pasta fresca fatta in casa con i tartufi di stagione... ed i vini locali ne esaltano ogni boccone.

Mentre ci si delizia di una cucina unica, siamo spettatori di un panorama mozzafiato sulle colline toscane ammirabile dalla sala panoramica e dalla terrazza a cielo aperto.

Benvenuti al Ristorante LA GRIGLIA, dove ogni pasto è una celebrazione della tradizione e del buon vivere toscano... e cosa fondamentale... buon appetito!

The tasty story of the restaurant LA GRIGLIA

In the heart of the Tuscan hills, nestled among the architectural jewels of San Gimignano, you will find the restaurant LA GRIGLIA, which has become a reference point for lovers of traditional Tuscan cuisine and for the aficionados of the medieval village.

Our story is rooted in the passion for the authentic taste of Tuscany. Founded in 1978 by Piero Fiaschi, a tireless entrepreneur from San Gimignano and guardian of ancient family recipes, the restaurant carries with it the heritage of centuries of culinary traditions.

Over the years, LA GRIGLIA has welcomed travelers from every corner of the world eager to savor true Tuscan cuisine, made of fresh and genuine ingredients that evoke memories of times past.

Delicacies include ribollita, Florentine steak, mixed grill cooked over charcoal, and homemade fresh pasta with seasonal truffles... and local wines enhance every bite.

While delighting in a unique cuisine, guests are treated to a breathtaking panorama of the Tuscan hills from the panoramic dining room and the openair terrace.

Welcome to Restaurant LA GRIGLIA, where every meal is a celebration of tradition and the good Tuscan life... and most importantly... enjoy your meal !!!

Ristorante La Griglia

Via S. Matteo, 34

53037 San Gimignano (SI)

Tel. +39 0577 940005

Fax. +39 0577 942131

ristorantelagriglia.sg@gmail.com

www.lagrigliasangimignano.it

Memento Ridi

Compagnia di artisti toscani con esperienza decennale maturata in eventi in tutta Italia e specializzata in animazioni per ragazzi, animazione comica itinerante, feste e rievocazioni storiche, coreografia sfilate storiche, animazioni per centri commerciali e locali, cene a tema, animazione per cerimonie, feste a tema, laboratori ludico-didattici per ragazzi. A San Gimignano presenterà L’angelo e il profeta “Fuggite dai Memento Ridi, o voi permalosi e privi di senso dell’umorismo, perché per voi sarà l’inferno!  Farvi ridere è il loro mestiere, molestarvi è il loro piacere!”

A company of Tuscan artists with over ten years of experience performing at events throughout Italy, specialized in entertainment for children, itinerant comic performances, festivals and historical reenactments, choreography for historical parades, entertainment in shopping centers and venues, themed dinners, entertainment for ceremonies and themed parties, educational and recreational workshops for children.

In San Gimignano, they will present “The Angel and the Prophet”. “Flee from Memento Ridi, you who are sensitive and humorless, for it shall be hell for you! Making you laugh is their job; teasing you is their pleasure!”

Teatro del Fantastico

Il gruppo si esibisce nell’arte di strada da oltre vent’anni. E’ composto da Urana Marchesini, clown, acrobata di circo/teatro ha una formazione ginnico agonistica e vanta lunghi studi sulla commedia dell’arte, e Enrico Alimenti giullare, clown e focoliere, I loro spettacoli fatti di acrobazie giochi con il fuoco e coinvolgimento del pubblico, attingono al repertorio della commedia dell’arte e del circo mettendo in risalto la figura del giullare, un essere multiplo un poeta, un attore, un saltimbanco.

This group has been performing street art for over twenty years. It is composed of Urana Marchesini, clown and circus/theater acrobat, with a background in competitive gymnastics and extensive studies in commedia dell’arte, and Enrico Alimenti, jester, clown, and fire performer. Their shows, featuring acrobatics, fire games, and audience interaction, draw from the traditions of comedy of art and the circus, highlighting the figure of the jester — a multifaceted character: poet, actor, and acrobat.

Ensemble Medioevo Danza

Il gruppo delle danzatrici dei Cavalieri di Santa Fina nasce nel 2001 e ripropone e reinterpreta musiche e danze medievali. Dal 2024 il gruppo è guidato dal Maestro Angelo Paolo de Lucia.

The group of medieval dancers of the Cavalieri di Santa Fina was born in 2005 and re-proposes and reinterprets medieval music and dances. Since 2024 the group has been led by Maestro Angelo Paolo de Lucia

L’Associazione Antichi mestieri

Ospite ormai tradizionale della Ferie delle Messi, l’Associazione Antichi mestieri nasce nel 1997 a Medicina in provincia di Bologna e da allora ripropone sulle piazze d’Italia con grande attenzione filologica le attività artigianali del Medioevo

The Ancient Crafts Association was founded in 1997 in Medicina, in the province of Bologna and since then it has re-proposed the craft activities of the Middle Ages on the squares of Italy with great philological attention.

I tamburini, gli sbandieratori e le chiarine dei Cavalieri di Santa Fina

Il gruppo di tamburi dei Cavalieri di Santa Fina nasce nel 2000 come espressione delle contrade fino a diventare un gruppo autonomo. Dal 2012 è guidato dal maestro Valerio Nacci. Il gruppo degli sbandieratori dei Cavalieri Santa Fina nasce nel 2013 con la guida del maestro Michelangelo Capillo (con la collaborazione di Stefano Pola) e le chiarine si sono costituite come gruppo nel 2015. Hanno partecipato a numerose manifestazioni in Italia e all’estero tra le quali Meersburg (D) e Torremaggiore (FG).

The drum group of the Cavalieri of Santa Fina was born in 2005 as an expression of the Contradas, until it became an autonomous group. Since 2012 it has been led by maestro Valerio Nacci. The group of flag-bearers of the Cavalieri di Santa Fina was born in 2013 under the guidance of maestro Michelangelo Capillo (with the collaboration of Stefano Pola) and the clarions were formed as a group in 2015. They have participated in numerous events in Italy and abroad including Meersburg (D) and Torremaggiore (FG).

La Fanfarenzug

La Fanfarenzug di Meersburg è nata nel 1987 e ha fatto la sua prima apparizione l’anno successivo, con quasi 30 componenti. Oggi l’associazione vede la partecipazione di moltissimi soci. La Fanfara partecipa a vari eventi caratteristici della Città di Meersburg e del territorio limitrofo, tra cui l’apertura della festa del vino di Meersburg, varie apparizioni al carnevale, incontri di amicizia e di gemellaggi con altri gruppi, come la presenza alla festa medievale “Ferie delle Messi” di San Gimignano. The Meersburg Fanfarenzug was born in 1987 and it debuted the following year, with almost 30 members. Today the association has many members. The Fanfarenzug participates in various characteristic events of the City of Meersburg and the surrounding area, including the opening of the Meersburg wine festival, various appearances at the carnival, friendship meetings and twinning with other groups, such as the presence at the medieval festival " Ferie delle Messi” in San Gimignano.

La Compagnia delle Terre d’Elsa

La Compagnia delle Terre d’Elsa nasce nel 2014 a San Gimignano per promuovere la conoscenza della realtà storica del Medioevo nel territorio toscano, principalmente di San Gimignano e della Val d’Elsa, tra il 1250 al 1300. L’attività culturale, ricreativa e didattica della Compagnia consiste nella ricostruzione della vita quotidiana dell’epoca (modello “living history”), civile e militare, ed allo studio delle varie arti e mestieri che hanno segnato lo stile di vita dell’uomo medievale anche attraverso l’attività culinaria.

The Compagnia delle Terre d'Elsa was founded in 2014 in San Gimignano to spread the knowledge of the historical reality of the Middle Ages in the Tuscan territory, mainly in San Gimignano and the Val d'Elsa, between 1250 and 1300. The cultural, recreational and the Compagnia's teaching consists in the reconstruction of the daily life of the time ("living history" model), civil and military, and in the study of the various arts and crafts that marked the lifestyle of medieval man also through the culinary activity.

I Falconieri del re

I Falconieri del re nascono nel 2000 dall’unione di Gianluca Barone e Letizia Scarfiello. Nel tempo si è formato intorno a loro un gruppo composto da molti altri falconieri tutti accomunati dall’amore per la natura e per i rapaci.

I Falconieri del re è il primo gruppo in Italia che addestra al volo in libertà, in qualsiasi luogo, ogni specie di rapace: aquile, falchi, avvoltoi, gufi reali, barbagianni, civette comuni, civette delle nevi, poiane proponendo spettacoli unici e coinvolgenti. “Essere falconiere non è né uno sport, né un hobby, essere Falconiere è uno stile di vita”.

The Falconieri del re were born in 2000, from the union of Gianluca Barone and Letizia Scarfiello. Over time, a group of many other falconers formed around them, all sharing a love for nature and birds of prey. The Falconieri del re is the first group in Italy that trains every species of bird of prey to fly in freedom, in any place: eagles, falcons, vultures, eagle owls, barn owls, long-eared owls, snowy owls, buzzards in unique and engaging shows . “Being a falconer is neither a sport nor a hobby, being a falconer is a lifestyle”.

Via San Giovanni, 4 e 8

53037 San Gimignano (Si)

Tel e Fax +39 0577 942021

www.bazardeisapori.it

info@bazardeisapori.it bazar dei sapori

Compagnia Gonfalone del drago

L’A.P.S. Gonfalone del Drago si occupa della ricostruzione e rievocazione, tramite l’attento studio di fonti documentarie e iconografiche, della Firenze a cavallo tra il 1378 e il 1419 e prevalentemente della ricostruzione di diversi ambiti civili e militari, con particolare attenzione alle arti e mestieri del comune di Firenze, e alla loro influenza sul tessuto sociale. L’associazione dispone di un accampamento storico composto di molteplici tende (con una grande cucina da campo) adatto alla ricostruzione della vita d’accampamento, oltre che ai duelli e ai banchetti. I banchi didattici sono basati sia sugli statuti delle Arti maggiori e minori del comune di Firenze che su fondamentali elementi della vita medievale. Ad oggi, i mestieri di cui il Gonfalone del Drago si vanta, sono: Armaiolo, Cambiatore, Coltellinaio, Cucina e alimentazione, Cuoiaio, Dipintore, Milizia cittadina, Tecniche di scherma, Vinattiere, Orafo.

The association A.P.S. Gonfalone del Drago deals with the reconstruction and re-enactment, through the careful study of documentary and iconographic sources about Florence between 1378 and 1419 and mainly with the reconstruction of various civil and military areas, with particular attention to the arts and crafts of municipality of Florence, and their influence on the social fabric.

The association has a historic camp made up of multiple tents (with a large field kitchen) suitable for the reconstruction of camp life, as well as duels and banquets. The teaching desks are based both on the statutes of the major and minor arts of the municipality of Florence and on fundamental elements of medieval life. The main crafts that the Gonfalone del Drago reenacts are: Gunsmith, Changer, Knifemaker, Cooking and food, Leathermaker, Painter, City Soldier, Fencing Techniques, Vintner, Goldsmith.

I diavoli di Annibale

Gli Arcieri Storici medievali “I diavoli di Annibale” di Incisa Valdarno sono un gruppo che ha al suo attivo molta esperienza nell’ambito dell’arcieria storica. Il nome deriva da un episodio che sembra accaduto al pasaggio dei Annibale nell’allora Ancisa. Alcuni abi tanti dell’Ancisa nel vedere gli elefanti di Annibale sembra abbiano esclamato meravigliasti e impauriti: sono diavoli!

The Medieval Historical Archers “I Diavoli di Annibale” (Hannibal’s Devils) from Incisa Valdarno are a group with extensive experience in the field of historical archery. The name originates from an episode that is believed to have occurred during Hannibal’s passage through what was then Ancisa. Some inhabitants of Ancisa, upon seeing Hannibal’s elephants, are said to have exclaimed in amazement and fear: “They are devils!”

Gli Arcieri delle quattro contrade

Il gruppo degli arcieri dei Cavalieri di Santa Fina si costituisce nel 2003 e partecipa ogni anno alla Ferie insieme alla “I diavoli di Annibale” di Incisa Valdarno.

The group of archers of the Cavalieri di Santa Fina was formed in 2003 and participates every year in the Ferie delle Messi, together with the "I diavoli di Annibale" of Incisa Valdarno.

I “Circateatro”

I “Circateatro” nascono nel 2005 ad Urbino. Sono un gruppo di teatranti uniti dall’amore per il teatro di strada e di parola che prende le mosse dall’arte dei saltimbanchi e degli artisti girovaghi medievali. Propongono la “Paratrampolata in do” sui trampoli ma con il contatto diretto col pubblico, “Ignis rotae”: la magia della fiamma e la forza del fuoco con elementi di acrobatica circense, di arti marziali, teatro-danza al ritmo di tamburi e percussioni.

The "Circateatro" were born in 2005 in Urbino. They are a group of actors united by a love for street and spoken theater that takes its cue from the art of acrobats and medieval wandering artists. They propose the "Paratrampolata in do" on stilts but with direct contact with the public, "Ignis rotae": the magic of the flame and the strength of fire with elements of circus acrobatics, martial arts, theatre-dance to the rhythm of drums and percussion .

La Compagnia del coniglio

Il gruppo è nato nel 2012 e da allora non ha smesso di diffondere il suo modo di riproporre ed interpretare la musica antica e tradizionale in fiere medievali, feste celtiche e concerti. Negli anni sono cambiati formazione e repertorio, ma è rimasta inalterata la voglia di divertire e divertirsi, di mettersi in gioco e di giocare con il pubblico. La Compagnia del Coniglio vi farà ballare al ritmo di flauti, cornamuse, ghironda, liuto e tamburi. Il repertorio comprende brani medievali e rinascimentali italiani, occitani ed europei; bal folk, musica "celtica" e composizioni originali. L'approccio è scanzonato e irriverente, nello spirito dei musici di strada.

The group was born in 2012 and, since then, it has never stopped spreading its way of re-proposing and interpreting ancient and traditional music in medieval fairs, Celtic festivals and concerts. The lineup and repertoire have changed over the years, but the desire to entertain and have fun, to get involved and play with the public has remained unchanged.

The Compagnia del Coniglio will make you dance to the rhythm of flutes, bagpipes, hurdy-gurdy, lute and drums. The repertoire includes Italian, Occitan and European medieval and Renaissance pieces; bal folk, "Celtic" music and original compositions. The approach is light-hearted and irreverent, in the spirit of street musicians.

Gli sbandieratori della Città di L’Aquila

Il Gruppo Storico Sbandieratori città di L’Aquila nasce nel 1995 grazie alla passione e la forza di un gruppo di giovani ragazzi. Si articola in piccole e grandi squadre, singoli, coppie e figure particolari come “L’Aquila” o il saluto finale. Il gruppo Storico Sbandieratori Città di L’Aquila ha arricchito manifestazioni ed eventi in tutta Italia e all’estero, partecipando anche ad importanti tornei come quelli organizzati dalla LIS (lega Italiana Sbandieratori) conseguendo numerose ed emozionanti vittorie.

The Historical Group of Flag-bearers in the City of L'Aquila was born in 1995 thanks to the passion and strength of a group of young boys. It is divided into small and large teams, singles, couples and particular figures such as "L'Aquila" or the final greeting. The Historical Group of Flag-bearers of the City of L'Aquila has enriched demonstrations and events throughout Italy and abroad, also participating in important tournaments, such as those organized by the LIS (Italian League of Flag-wavers) achieving numerous and exciting victories.

L’Ordine delle Lame Scaligere

L’Ordine delle Lame Scaligere è una Sale d’Arme di Scherma Storica e un’Associazione Culturale di Ricostruzione Storica attiva a Verona dal 1999 che, con riconosciuta passione e attenzione storica, ricostruisce gli abiti, gli armamenti, gli usi ed i costumi della vita civile e militare del XIV secolo, rievocando con particolare attenzione il periodo finale del dominio Scaligero della città di Verona (1360 - 1387) e partecipa ai numerosi eventi che si svolgono annualmente in Italia e all’estero: dalla rievocazione di episodi di larga portata, con accampamenti e battaglie, alla riproposizione di spaccati di vita quotidiana negli antichi borghi italiani.

The Ordine of the Lame Scaligere is a Hall of Arms of Historical Fencing and a Cultural Association of Historical Reconstruction active in Verona since 1999 which, with recognized passion and historical attention, reconstructs the clothes, armaments, habits and customs of the civil and military life of the 14th century, recalling with particular attention the final period of the Scaligero dominion of the city of Verona (1360 - 1387) and participates in the numerous events that take place annually in Italy and abroad: from the re-enactment of large-scale episodes , with camps and battles, to the revival of glimpses of daily life in ancient Italian villages.

Hotel Bel Soggiorno

Via San Giovanni, 91 53037 San Gimignano (SI) Tel. 0577940375 info@hotelbelsoggiorno.it www.hotelbelsoggiorno.it

Ristorante Bel Soggiorno

Via San Giovanni, 91

53037 San Gimignano (Siena) +39 0577 943149 - +39 3402667386

e-mail: ristbelsog@libero.it www.ristorante-belsoggiorno.it/

Il Proposto / The Priest

Il Ministro di Dio che benedice i cavalieri e i cavalli che si apprestano alla Giostra dei bastoni (e tutti i partecipanti alla “Ferie”) è don Gianni Lanini, proposto (quello vero) di San Gimignano.

The Minister of God who blesses the knights and horses preparing for the Giostra dei Bastoni (and all the participants in the "Ferie") is Don Gianni Lanini, priest (the real one) of San Gimignano.

Mercenari d’Oriente

I Mercenari d’Oriente nascono nel 2007 in un piccolo borgo delle Marche dall’idea di Giordano Pomi e Maxim Agafonov. Il gruppo di artisti si è arricchito nel tempo e le loro esibizioni sono energetiche e ambiziose. I componenti sono sempre pronti ad accettare ogni sfida per divertire ed emozionare il pubblico.

I Mercenari d’Oriente sono esperti nella manipolazione del fuoco e combinano tra loro arti diverse come la danza, le acrobazie aeree, le arti marziali, la giocoleria, la scherma medievale con affascinanti effetti pirotecnici.

The Mercenari d’Oriente were born in 2007 in a small village in the Marche from the idea by Giordano Pomi and Maxim Agafonov.

The group of artists has grown up over time and their performances are energetic and ambitious. The members are always ready to accept any challenge to entertain and excite the public.

The Mercenari d’Oriente are experts in manipulating fire and combining different arts such as dance, aerial acrobatics, martial arts, juggling, medieval fencing with fascinating pyrotechnic effects.

Gruppo Storico di Castelvecchio

Il gruppo nasce negli anni ’70 del secolo scorso per iniziativa di Luciano Giomi e di altri sangimignanesi con l’intento di salvaguardare e valorizzare le rovine di Castelvecchio, castello abbandonato dagli abitanti nel Quattrocento situato al limite sud dei boschi del Poggio del Comune, e fino a quel momento seminascosto dalla vegetazione e sconosciuto ai più. Da allora l’attività dell’Associazione è stata instancabile: l’area è stata ripulita, i ruderi sono stati messi in sicurezza (come la chiesa di san Frediano) e resa visitabile. Con il sostegno della Banca di Cambiano molte ricerche e pubblicazioni hanno accompagnato i cinquanta anni della “rinascita di Castelvecchio”che attualmente è incluso anche nel sistema regionale delle aree protette.

The Castelvecchio Historical Group was founded in the 1970s through the initiative of Luciano Giomi and other citizens of San Gimignano, with the aim of safeguarding and promoting the ruins of Castelvecchio — a castle abandoned by its inhabitants in the 15th century, located on the southern edge of the Poggio del Comune woods, until then almost hidden by vegetation and unknown to most.

Since then, the Association’s activity has been tireless: the area has been cleared, the ruins — including the church of San Frediano — have been secured and made accessible to visitors. With the support of the Banca di Cambiano, numerous studies and publications have marked the fifty years of the “rebirth of Castelvecchio,” which today is also included in the regional system of protected areas.

Serafino Magazzini

Pittore sangimignanese si è diplomato Maestro d’arte presso l’Istituto Duccio di Boninsegna di Siena ed ha affinato la sua vocazione con il pittore Cesco Servato di Genova. Moltissime le sue esposizioni in Italia e all’estero tra le quali ricordiamo quelle di Roma, Genova, Firenze, Rapallo, Lugano, Padova. Di lui hanno scritto Tommaso Paloscia, il poeta genovese Domenico Camera e lo scultore Vincenzo Gennaro che afferma: “E’ il colore che si fa materia, una delle note dominanti di Serafino Magazzini, una materia che si raggrinza e slitta in note veloci, in ampie stesure cromatche (…)incise come la traccia di un fulmine”.

Painter from San Gimignano, he graduated as Master of Art at the Duccio di Boninsegna Institute in Siena and further refined his artistic vocation under the guidance of the Genoese painter Cesco Servato. He has exhibited extensively both in Italy and abroad, with notable exhibitions in Rome, Genoa, Florence, Rapallo, Lugano, and Padua. His work has been written about by Tommaso Paloscia, the Genoese poet Domenico Camera, and the sculptor Vincenzo Gennaro, who stated: “It is color becoming matter, one of the dominant notes of Serafino Magazzini’s art — a matter that wrinkles and slides into swift strokes, into broad chromatic fields (...) etched like the trace of a lightning bolt.”

Franco Cardini

Franco Cardini, fiorentino, ha insegnato in varie università italiane e estere prima di ottenere la cattedra di Storia medievale a Bari (1985-1990), Firenze (1990-2004) e all’Istituto di Scienze Umane e Sociali, ora aggregato alla Scuola Normale di Pisa (20042012). Da allora è professore emerito di Storia medievale ed è stato anche Directeur d’Etudes presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e Fellow della Harvard University - Fondazione Berenson. Si occupa soprattutto di storia delle crociate, dei pellegrinaggi e dei rapporti tra Europa ed Islam. Collabora con “Avvenire”, “QN”, “Il Messaggero”, “Il Sole 24 Ore” e con la Rai. La sua bibliografia è sconfinata. L’ultimo libro edito “La deriva dell’Occidente” (Laterza). E’ cittadino onorario di San Gimignano. Franco Cardini, Florentine, has taught in various Italian and foreign universities before obtaining the chair of Medieval History in Bari (1985-1990), Florence (1990-2004) and at the Institute of Human and Social Sciences, now part of the Scuola Normale of Pisa (2004-2012). Since then, he has been professor emeritus of Medieval History and has also been Directeur d'Etudes at the Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales and Fellow of Harvard University - Berenson Foundation. He mainly deals with the history of the crusades, pilgrimages and the relations between Europe and Islam. He collaborates with “Avvenire”, “QN”, “Il Messaggero”, “Il Sole 24 Ore” and with Rai. His bibliography is boundless. The latest published book “La deriva dell’Occidente” (Laterza). He is an honorary citizen of San Gimignano.

Le Vecchie Mura di Alighiero Bagnai & C. Sas Via Piandornella, 15 tel. e fax 0577 940270 www.vecchiemura.it info@vecchiemura.it

Ristorante Le Vecchie Mura

1 4 2 5 Z ona spettacoli / a rea shows

M ercatini M edievali / M edieval M arket t averna dei c avalieri / c avalieri t avern

3 a cca M pa M ento M edievale / M edieval ca M p

Z ona torneo “G iostra dei B astoni ” / a rea race “G iostra dei B astoni ”

i tinerario del “ c orteo s torico ” p arade route

VIADELLEROMITE

Contrada di CaStello

Contrada di San Matteo

Contrada di San Giovanni

Contrada di Piazza

1199 Il primo podestà

The first podestà

1241 Lo zafferano dell’imperatore

The emperor's saffron

1253 Santa Fina

Saint Fina

1255 Il primo Statuto del Comune

The first statute of the commune

1266 Il compromesso storico tra guelfi e ghibellini

The historical compromise between Guelphs and Ghibellines

1274 La pittura infamante

The infamous painting

1289 Arriva Carlo II d’Angiò

Charles II of Anjou arrives

1300 L’ambasceria di Dante

Dante's embassy

1308 La guerra con Volterra

The war with Volterra

1310 La Torre Grossa

The Torre Grossa

1317 La “Maestà” di Lippo Memmi

The "Majesty" of Lippo Memmi

1321 La prima vigna della Vernaccia

The first vineyard of Vernaccia

1348 La grande peste

The Great Plague

1352 La decapitazione di Rossellino e Primerano Ardinghelli

The beheading of Rossellino and Primerano Ardinghelli

1353 La sottomissione a Firenze

The submission to Florence

LE STORIE DELLA STORIA DI SAN GIMIGNANO (1199-1353)

1199 Il primo podestà

Numerosi ritrovamenti testimoniano le origini etrusche di San Gimignano collocato sulle colline prospicienti il fiume Elsa, limite orientale della lucumonia volterrana. Probabilmente sulle stesse colline è sorto anche un castello altomedievale ma l’atto ufficiale di nascita della Città risale al 30 agosto 929 quando Ugo di Provenza,  Re d'Italia dal 926 al 947, dona la vescovo di Volterra un monte chiamato “della torre” prope sancto Geminiano adiacente.

Situato sull’asse viario nord-sud noto come via Francigena San Gimignano costituiva anche la via d’accesso per il porto di Pisa per tutta la Toscana centrale. Grazie a questa condizione il borgo cresce intorno alla pieve e si sviluppano rapidamente il commercio, sempre attraverso il porto di Pisa di tessuti, spezie, vini e l’agricoltura con la produzione di cereali, zafferano e vino. Molti mercanti si arricchirono e già intorno al Mille incominciano a costruire palazzi e torri. Ben presto il prospero e popoloso borgo di San Gimignano entra in contrasto con il vescovo di Volterra che vanta i diritti su questa terra, tuttavia la spinta verso una maggiore autonomia è forte e nel 1199 messer Maghinardo de’ Malevolti di Siena diventa il primo Podestà di San Gimignano. A questa data viene fatto risalire l’inizio della cosiddetta “libertà comunale” che durerà fino al 1353.

1199: The first podestà

Numerous finds testify to the Etruscan origins of San Gimignano, placed on the hills overlooking the Elsa River, the eastern boundary of the lucumonia volterrana. Probably an early medieval castle also rose on the same hills, but the official act of the City's birth dates back to August 30, 929, when Hugh of Provence, King of Italy from 926 to 947, donated to the bishop of Volterra a mountain called "dellatorre" propesancto Geminiano adiacente

Located on the north-south road axis known as the Via Francigena San Gimignano was also the gateway to the port of Pisa for all central Tuscany. Thanks to this circumstance, the village grew around the parish. Rapidly the trade of textiles, spices and wines developed, again through the port of Pisa, and agriculture flourished with the production of cereals, saffron and wine. Many merchants became rich and, as early as about the year 1000, they began to build palaces and towers. Soon the prosperous and populous village of San Gimignano came into conflict with the bishop of Volterra who claimed rights to this land, yet the push for greater autonomy was strong and in 1199 Messer Maghinardo de' Malevolti of Siena became the first Podestà of San Gimignano.

To this date is attributed the beginning of the so-called "Communal freedom" that would last until 1353.

1241 Lo zafferano dell’imperatore

Negli anni immediatamente successivi al 1199 il Comune di San Gimignano cercò di costruirsi un proprio contado definendo i suoi confini prima con Colle (1199) e poi con Poggibonsi (1206) e sottomettendo molti castelli vescovili come Pulicciano, Montignoso, Gambassi, Ulignano, Fosci, Casaglia. I contrasti col vescovo di Volterra continuarono per tutta la prima metà del ‘200. Quando nel 1212 il Vescovo intimò ai Sangimignanesi di recarsi a Volterra a consegnare le chiavi della Città la risposta del podestà Tignoso di Ildebrando fu perentoria: quod non mitteret clavem nec venirem, cioè: non se parla nemmeno! Però bisognava fare i conti anche con l’imperatore Federico II e con le sue intenzioni di ridurre alla ragione i sempre più liberi comuni italiani. Alla fine del novembre 1241, comunque, dopo alterne vicende, il comune di San Gimignano si vide riconoscere le antiche consuetudini consolidatesi nel tempo e soprattutto il diritto, ora sancito dall’autorità imperiale, a eleggere i propri podestà e a darsi un proprio Statuto. Riconoscenti i Sangimignanesi inviarono al Vicario imperiale 25 lire in groco vel denaris, cioè in soldi e zafferano, spezia preziosa e carissima che il territorio comunale produceva in abbondanza e che i mercanti locali commerciavano detenendo quasi il monopolio dell’import/export del prodotto di tutta la Toscana centrale.

1241 The Emperor’s saffron

1253 Santa Fina

Serafina di Cambio di Ciardo e di Imperiera di Francobaglio nacque nell’agosto del 1238 in una casa del quartiere di Piandornella ancora oggi a lei dedicata. Una gravissima malattia la colpì a dieci anni e la costrinse a giacere a letto fino alla morte che avvenne il 12 marzo a soli quindici anni. I lunghi anni di immobilità sulla nuda tavola che serviva da letto le causarono piaghe dolorose, “la carne imputridì e si riempì di vermi, anche i topi corrodevano la sua carne se non c’era qualcuno a tenerli lontani”. Ma quando morì dalla tavola miracolosamente sbocciarono “fiori bianchissimi esalanti un profumo di soavità”, così ogni anno, a marzo, le mura si coprono di viole gialle che da allora si chiamano le viole di Santa Fina. E mentre il misero corpicino veniva portato in chiesa tutte le campane “della chiesa maggiore e di tutte le altre presero a battere da se stesse, non tirate dalla mano degli uomini, ma dalla forza degli Angeli”. Così narra il domenicano Giovanni da San Gimignano nella “Legenda sancte Fine” redatta nei primi anni del ’300. Nel 1481 Fina fu dichiarata beata dal papa Sisto IV ma, “siccome le fanciulle sono come le anime dei santi”, da subito è stata Santa per i Sangimignanesi che ancora oggi la venerano il 12 marzo e la prima domenica d’agosto di ogni anno.

In the years immediately following 1199 the Commune of San Gimignano sought to build its own contado by first defining its boundaries with Colle (1199) and then with Poggibonsi (1206) and subjugating many bishop's castles such as Pulicciano, Montignoso, Gambassi, Ulignano, Fosci, and Casaglia. Conflicts with the bishop of Volterra continued throughout the first half of the 1200s. When in 1212 the Bishop ordered the people of San Gimignano to go to Volterra to hand over the keys of the City, the reply of the podestà Tignoso di Ildebrando was firm: quod non mitteret clavem nec venirem, that is: not a chance! Besides, the Commune also had to deal with Emperor Frederick II and his intentions to bring the ever more independent Italian municipalities to reason. At the end of November 1241, however, after many vicissitudes, the commune of San Gimignano was granted the ancient customs that had been established over time and, above all, the right, now sanctioned by imperial authority, to elect its own podestà and to give itself its own Statute. Grateful, the Sangimignanesi sent the imperial Vicar 25 lire in groco vel denaris, i.e., in money and saffron, a precious and very expensive spice that the communal territory produced in abundance and that local merchants traded, holding almost a monopoly on the import/export of the product from all of central Tuscany.

1253 Saint Fina

Serafina di Cambio di Ciardo e di Imperiera di Francobaglio was born in August 1238 in the Piandornella neighbourhood, in a house that is still dedicated to her to this day. A very serious illness struck her when she was only 10 years old, forcing her to lie in bed until her death, which occurred on the 12th of March at only 15 years. The long years of immobility on the bare table that served as a bed caused her painful sores, "her flesh rotted and was filled with worms, even mice would corrode her flesh if there was not someone to keep them away". However, when she died, from that table miraculously bloomed "the brightest flowers exhaling a sweet fragrance" and therefore, every year in March the city walls get covered with yellow violets, which have been called the violets of Santa Fina ever since. And as the wretched little body was carried into the church, all the bells "of the major church and of all the others began to chime by their own accord, not pulled by the hand of men, but by the power of the Angels”. As narrated by the dominican John of San Gimignano in the "Legenda sancte Fine" written in the early 1300s.In 1481 Fina was declared blessed by Pope Sixtus IV nevertheless, "since maidens are like the souls of saints," she immediately became a saint to the people of San Gimignano who still venerate her on 12th March and the first Sunday of August every year.

1255 Il primo

Statuto del Comune

Nella prima metà del ‘200 tutta l’Italia era divisa tra guelfi e ghibellini e San Gimignano non faceva eccezione, ma il quadro non era sempre così lineare. Se le famiglie dei Gregorio e dei Salvucci militavano decisamente in campo ghibellino altre famiglie, come i Ruggerotti, i Cattani o gli Ardinghelli, stavano metà da una parte e metà dall’altra. Se con la vicina presenza dell’imperatore prevaleva il campo ghibellino, (nel 1251 divenne podestà il fiorentino Neri Piccolino degli Uberti, fratello del più famoso Farinata, che non a caso tornerà a ricoprire la carica nel 1261 e dal 1264 al 1266 dopo la battaglia di Montaperti), dopo la morte di Federico II gli equilibri vennero rimessi in discussione tanto che i Guelfi fiorentini occuparono Castelvecchio presto però recuperato dai Sangimignanesi. Nel 1254 i Fiorentini intervennero in una disputa tra il Comune e alcune corporazioni cittadine, che ritenevano eccessive alcune multe ricevute, e si schierarono dalla parte di quest’ultime intimando al Comune di abbattere una parte delle mura senza che si arrivasse tuttavia alla loro effettiva distruzione. Nel 1255 il Comune si dotò di nuovi Statuti che, se pure erano il frutto dei privilegi concessi dall’imperatore, sancirono anche, di fatto, una forma di subordinazione a Firenze che già aveva rafforzato la sua egemonia nell’area valdelsana con la sottomissione di Poggibonsi avvenuta l’anno precedente.

1266 Il compromesso storico tra guelfi e ghibellini

Il ‘200 viene definito la belle epoque di San Gimignano. In questi anni la crescita economica e demografica continuò impetuosa. Le famiglie si arricchirono e innalzarono ancora palazzi e torri. La città si allargò fino alla costruzione della seconda cinta di mura verso il 1265, dimensione rimasta insuperata fino alla contemporaneità. Il contado della città delle torri, però, non riuscì ad espandersi quanto era necessario a sfamare la crescente popolazione e quindi per il piccolo Comune la necessità primaria era quella di riuscire a commerciare soprattutto sulla direttrice delle ghibelline Siena - Pisa evitando l’ostacolo dei Volterrani e senza indispettire la guelfa e sempre più prepotente Firenze. Per questo motivo i Sangimignanesi dovevano barcamenarsi tra necessità di commercio e opportunità politica. Quando, dopo la battaglia di  Benevento del 1266, i Guelfi sconfitti a Montaperti ripresero il sopravvento si pose un grave problema politico, infatti la tradizione ghibellina a San Gimignano era forte e se i Ghibellini fossero stati esiliati ci sarebbero stati problemi economici e politici per tutti. Fu così che con decisione unanime il 26 aprile 1266 il Consiglio, su proposta del podestà, che era ancora Neri di Piccolino degli Uberti, deliberò di nominare di lì in avanti consiglieri per metà Guelfi e per metà Ghibellini quod sint tot de una voluntate, quot de altera.

1274 La pittura infamante

L’intelligente e razionale tregua cittadina tra Guelfi e Ghibellini non poteva che essere precaria. Nel 1267 Carlo d’Angiò e Firenze imposero a San Gimignano di rompere con Pisa e i risultati furono disastrosi per il commercio della lana, delle stoffe, delle spezie, dell’allume, del cuoio e di quant’altro, perché gli homines Sancti Geminiani sint Pisis cum eorum rebus et mercentur cotidie cum Pisanis. Nel 1269 poi, con la vittoria nella battaglia di Colle, i Guelfi riconquistarono pienamente il campo e la norma paritaria non andò oltre gli anni ’80, sempre messa in discussione anche da quanto succedeva in città.

Per esempio nel 1274 il ghibellino Nanza Paltoni uccise, con la complicità di un servo, il fratello Schiavo, capo di Parte Guelfa, riuscendo poi a fuggire nella ghibellina Pisa. Non potendo eseguire la condanna dell’assassino il podestà Deo de’ Tolomei, sentiti i Capitani e il consiglio di Parte Guelfa, ordinò di dipingere la scena dell’enorme et abominabile maleficium sulla facciata della pieve prospiciente la piazza. La decisione fu presa immediatamente e in meno di venti giorni la scena del delitto venne riprodotta in un dipinto infamante dal pittore Rinaldo da Siena subito remunerato pro suo salario et coloribus.

1255 The first Statute of the Commune

In the first half of the 13th century Italy was divided between Guelphs and Ghibellines, and San Gimignano was no exception, but the picture was not always so straightforward. While the Gregorio and Salvucci families militated decidedly in the Ghibelline faction other families, such as the Ruggerotti, Cattani or Ardinghelli, were keeping a foot in both camps. Even if the Ghibelline factionwas prevailingwhen the emperorand his army were nearby (in 1251 the Florentine Neri Piccolino degli Uberti, brother of the more famous Farinata, became podestà, whom not by mere coincidence would return to hold office in 1261 first, and from 1264 to 1266 after the battle of Montaperti), after the death of Frederick II the political balance was challenged, so much so that the Florentine Guelphs occupied Castelvecchio, soon recaptured by the Sangimignanesi. In 1254, the Florentines intervened in a dispute between the Commune and some of the city guilds, which considered the fines they had received to be excessive, and sided with the latter, ordering the Commune to tear down part of the walls, even though that eventually never happened.In 1255 the Commune adopted new Statutes that, despite being privileges directly granted by the emperor, they also ratified, de facto, a form of subordination to Florence, which had already strengthened its hegemony in the Valdelsa area with the subjugation of Poggibonsi the previous year.

1266 The historical compromise between Guelphs and Ghibellines

The 13th century is defined as the belle epoque of San Gimignano. During these years, economic and demographic growth continued apace. The families became richer and built new palaces and towers. The city expanded up until the construction of the second city wall around 1265, a structure that remains unchanged to this day. The county of the city of towers, however, was unable to expand as much as it was needed to feed its growing population, hence the ability to trade was the primary need for the small municipality, especially on the Ghibelline Siena-Pisa axis, avoiding the Volterrani's hindrance and without upsetting the Guelph and overbearing Florence. For this reason, the people of San Gimignano had to navigate between the need for trade and political opportunities. After the battle of Benevento in 1266, when the Guelphs, defeated at Montaperti, regained the upper hand, a serious political problem arose: the Ghibelline tradition in San Gimignano was so strong that if the Ghibellines had been exiled, there would have been economic and political problems for everyone.

And so it was that with a unanimous decision on the 26th of April 1266, the Council, at the proposal of the podestà, Neri di Piccolino degli Uberti, decreed to appoint, thenceforth, half Guelphs and half Ghibellines councillors quod sint tot de una voluntate, quot de altera.

1289 Arriva Carlo II d’Angiò

Nel maggio 1289 arrivò in Toscana Carlo II d’Angiò, detto lo Zoppo con un seguito di cavalieri francesi, diretto a Rieti per ricevere dal papa Niccolò V la corona di re di Napoli e di Sicilia. A Firenze fu accolto dalle delegazioni dei comuni di Parte Guelfa tra i quali San Gimignano, che in quest’occasione vide riconfermati

i privilegi concessi da Carlo I d’Angiò vent’anni prima. In tempo reale, nella seconda metà dell’anno 1289, il podestà fiorentino Tengo di Buondelmonte ordinò al pittore Azzo di Masetto di affrescare un omaggio a Carlo II d’Angiò con il suo corteo nel registro mediano della parete opposta alla porta d’ingresso della Sala del Maggior Consiglio. Il re venne rappresentato assiso in trono circondato da falconieri e cavalieri e dalle giostre, i giochi, i canti e i balli che lo avevano accolto. Sopra

furono dipinti gli stemmi di Firenze, d’Aragona, di Castiglia, della Francia, dello Stato della Chiesa, dell’Impero, d’Inghilterra oltre a quelli di Guy de Monfort, Amerigo di Narbona e Carlo Martello rispettivamente vicario, capitano e figlio del re. Sotto, un leone che brandisce la spada si riferisce probabilmente al trionfante partito guelfo fiorentino. Nel passaggio del potere imperiale dagli Svevi agli Angioini San Gimignano aveva mantenuto pressoché intatti i suoi privilegi.

1274 The defamatory painting

The intelligent and rational city truce between Guelphs and Ghibellines could only be precarious. In 1267, Charles of Anjou and Florence forced San Gimignano to break with Pisa, and the results were disastrous for the trade of wool, cloth, spices, alum, leather and everything else, because the homines Sancti Geminiani sint Pisis cum eorum rebus et mercentur cotidie cum Pisanis. Then, in 1269, with the victory at the Battle of Colle, the Guelphs prevailed, and the "rule of equals" did not survive past the 1280s, which was also continuously challenged by what was happening inside the city.

For instance, in 1274, the Ghibelline Nanza Paltoni, with the complicity of a servant, killed his brother Schiavo, leader of the Guelph Party, and then managed to escape to the Ghibelline Pisa. Unable to execute the murderer's sentence, the podestà Deo de' Tolomei, heard the Captains and the council of the Guelph Party, ordered to paint the scene dell’enorme et abominabile maleficium on the parish church façade, facing the square. The decision was taken at once, and less than twenty days later the scene of the crime was reproduced in an defamatory painting by the painter Rinaldo da Siena, immediately remunerato pro suosalario et coloribus.

1289 Charles II of Anjou arrives.

In May 1289, Charles II of Anjou, known as Charles the Lame, arrived in Tuscany with a retinue of French knights on his way to Rieti, to receive the crown of King of Naples and Sicily from Pope Nicholas V. In Florencehe was welcomed by the delegations of the Guelph communes, including San Gimignano which, on this occasion, got the privileges granted by Charles I of Anjou twenty years earlier reconfirmed. At the same time, in the second half of 1289, the Florentine podestà Tengo di Buondelmonte ordered the painter Azzo di Masetto to fresco a tribute to Charles II of Anjou and his retinue in the middle section of the wall across the entrance door of the Sala del Maggior Consiglio. The king was portrayed seated on a throne surrounded by falconers and knights and the jousting, games, singing and dancing that had greeted him. Painted above were the coats of arms of Florence, Aragon, Castile, France, England, the Papal State, the Empire, as well as those of Guy de Monfort, Amerigo of Narbona and Charles Martel, respectively vicar, captain and son of the king. Below, a lion brandishing a sword probably referring to the triumphant Florentine Guelph faction. In the transition of imperial power from the Swabians to the Angevins, San Gimignano kept its privileges virtually intact.

1300 L’ambasceria di Dante

Agli albori del 1300 la spinta economica che aveva fortemente caratterizzato i secoli precedenti si stava affievolendo. San Gimignano era una città di quasi 10.000 abitanti che ancora riusciva, sempre con maggior difficoltà, a difendere i propri margini di autonomia dalla dominante Firenze, si interfacciava culturalmente con Siena e manteneva proficui scambi economici con Pisa, anche se quest’ultima, sconfitta nella battaglia della Meloria nel 1284 dai Genovesi, (che nel 1290 distrussero anche Porto Pisano), e perso nel 1291 San Giovanni d’Acri in Palestina riconquistato dai musulmani, stava molto riducendo il raggio della propria attività mercantile. La situazione politica nella regione tuttavia restava irrequieta e Firenze inviò a San Gimignano come ambasciatore un potente politico, che di lì a due mesi sarebbe diventato uno dei sette  priori della città del giglio, ad ammonire e ricordare ai Sangimignanesi, riottosi a partecipare all’ennesima lega guelfa, che i due popoli, il fiorentino e il sangimignanese, dovevano essere unum et idem, anzi semper fuerunt unum et idem. L’ambasciatore era Dante Alighieri che sarebbe presto diventato famoso, ma come poeta. Il 7 maggio 1300 il podestà Mino de’ Tolomei lo ricevette nella Sala del Maggior Consiglio che oggi si chiama sala di Dante in suo onore.

1308 La guerra contro Volterra

Dopo una serie infinita di guerre e guerricciole per tutto il corso del ‘200 con dispute continue sulla proprietà dei castelli di Montignoso, Montevoltraio e della Nera in Valdera, alla fine nel 1308 scoppiò la grande guerra “contro i perfidi e nemici volterrani” nonostante che i rapporti fossero migliorati nella seconda metà del secolo precedente tanto che il vescovo di Volterra Ranieri era divenuto podestà di San Gimignano nel secondo semestre del 1288 e spesso i giudici sangimignanesi erano chiamati a dirimere le controversie dei Volterrani. Il problema era sempre il solito: de finibus districtuum utriusque Comunis, quello dei confini. La guerra fu condotta da ambo le parti con mezzi imponenti, furono assoldati più di 700 cavalieri per parte, e si rivelò un’impresa costosissima. Per ingaggiare il capitano di ventura Fulcieri da Calboli e altri comandanti con le loro masnade, oltre a 100 pedoni forestieri, i Sangimignanesi si indebitarono in modo spropositato per oltre 20.000 fiorini mentre le continue “cavallate” dei due schieramenti danneggiavano seriamente la campagna. Costretti alla fine alla pace dai soliti Fiorentini, la disfida si concluse nel 1309, senza vincitori né vinti, anche se la pace fu siglata solo nel 1313, ma con i due Comuni indebitati e con le rispettive campagne saccheggiate.

1300 Dante's diplomatic mission

At the dawn of the 14th century, the economic momentum that had strongly characterised the previous centuries was waning. San Gimignano was a city of almost 10,000 inhabitants that still managed, with increasing difficulty, to defend its autonomy from the dominant Florence. It was culturally interacting with Siena and was still maintaining profitable economic exchanges with Pisa, even though the latter, defeated in the battle of Meloria in 1284 by the Genoese (who also destroyed Porto Pisano in 1290), and lost San Giovanni d'Acri in Palestine to the Muslims in 1291, was greatly reducing the range of its mercantile activity. The political situation in the region, however, remained tense, and Florence sent to San Gimignanoa powerful politicianas ambassador, later to become one of the seven priors of the city of the lily. He warned and reminded the people of San Gimignano, who were reluctant to participate in yet another Guelph alliance, that the two communities, the Florentine and the Sangimignanesi, should be unum et idem, or rather semper fueruntunum et idem.The ambassador was Dante Alighieri, who would soon become famous as a poet. On the 7th of May 1300, the podestà Mino de' Tolomei received him in the Sala del Maggior Consiglio, which today is called the Sala di Dante in his honour.

1308 The war against Volterra

After an endless series of wars and guerrilla warfare throughout the 13th century, with continuous disputes over the ownership of the castles of Montignoso, Montevoltraio and Nera in Valdera, at the end of 1308 the great war "against the perfidious Volterrani enemies" broke out. This despite the fact that the relationships between Sangimignanesi and Volterrani had gotten better during the previous century, so much so that in 1288 the bishop of VolterraRanieri became podestà of San Gimignano, and sangimignanesi judges were often called upon to settle Volterrani controversies. It was always the same problem: de finibus districtuum utriusque Comunis, that of the borders. The war was waged by both sides with massive resources, more than 700 horsemen were hired on each side, and it proved to be a very costly undertaking. In order to recruit the mercenary captain Fulcieri da Calboli and other commanders with their companies, along with 100 foreign infantrymen, the people of San Gimignano ran into a disproportionate debt of more than 20,000 florins, while the constant riding from both sides seriously damaged the countryside. Eventually forced into peace by the Florentines, the feud ended in 1309, with neither winners nor losers, although peace was not signed until 1313, with the two Communes in debt and their respective campaigns sacked.

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1311 La Torre Grossa

Nel 1287, sotto il podestà Sinibaldo de’ Pulci di Firenze, i Sangimignanesi iniziarono a costruire il nuovo Palazzo Comunale dove, nel dicembre 1288, si tenne la prima congregatio in palazzo novo, ossia il primo consiglio mentre i lavori architettonici proseguivano di pari passo con la decorazione pittorica. Nel 1298 il Comune decise anche di costruire una propria torre affiancata al palazzo per poter disporre liberamente delle campane, che fino a quel momento erano state gestite dalla pieve. Infatti un lungo contenzioso con la chiesa in merito alla riscossione delle decime era stato risolto positivamente per il Comune dall’arbitrato del 1292 del sangimignanese Scolaio Ardinghelli, arcivescovo di Tiro e di Arborea, e da allora le ritorsioni della pieve erano continue.

Nel 1300 iniziarono i lavori con l’incarico al muratore Mannuccio di Bonaccorso Moronti ad faciendum fieri Turris e i lavori si conclusero nel 1307. Ultima ad essere costruita, la più alta con le sue 96 braccia, ossia 54 metri, con pareti spesse 2 metri, doveva assolvere a funzioni militari oltre a quelle civiche di campanile. E nel 1311 il Podestà Pazzino de’ Pazzi di Firenze ordinò che il campanone, la campana grossa in funzione sul campanile della pieve, venisse trasportata sulla torre del Comune.

1317 La “Maestà” di Lippo Memmi

Nel 1317 il podestà Nello di Mino de’ Tolomei, membro di una potente casata guelfa senese, commissionò a Memmo di Filippuccio, pittore ufficiale del Comune, la realizzazione di una grande “Maestà” nella Sala del Maggior Consiglio eliminando alcune scene di caccia e di torneo precedentemente dipinte. L’opera fu realizzata dal figlio Lippo Memmi sulla scorta di quella dipinta da suo cognato Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena due anni prima. Nell’affresco il Podestà si fece raffigurare a grandezza naturale, e non più piccolo della Madonna e dei Santi com’era uso per umiltà, con lo scopo politico di ribadire l’importanza del potere indirizzato al bonum commune, in un periodo nel quale questo era messo seriamente in dubbio. E infatti nel successivo 1319 Tribaldo e Fresco Baroncetti, appartenenti ad una ricca famiglia di prestatori, tentarono con un colpo di mano di “scacciare i magistrati del Comune”, ma il tentativo fallì, i due vennero esiliati e i loro beni furono confiscati. La situazione per il Comune di San Gimignano, tuttavia, diventava sempre più difficile. Costretti a partecipare alla guerra contro Castruccio Castracani i Sangimignanesi mandarono 25 cavalli e 100 balestrieri ma, dopo la sconfitta di Altopascio, videro i loro territori ripetutamente saccheggiati e nel 1329, stremati da una tremenda carestia, dovettero ulteriormente indebitarsi per 11.000 fiorini con i banchieri fiorentini.

1311 The Big Tower

In 1287, under the podestà Sinibaldo de' Pulci of Florence, the people of San Gimignano began to build the new Palazzo Comunale where, in December 1288, the first congregatio in palazzo novo, i.e. the first council meeting, was held, while the architectural work continued hand in hand with the pictorial decoration. In 1298, the municipality also decided to build its own tower next to the palace in order to freely use the bells, which until then had been managed by the parish. In fact, a long dispute with the church over the collection of tithes had been resolved in favour of the municipality by the 1292 arbitration of Scolaio Ardinghelli from San Gimignano, archbishop of Tyre and Arborea, and since then, the retaliation of the parish had been incessant. In 1300, the construction of the tower began with the appointment of the mason Mannuccio di Bonaccorso Moronti ad faciendum fieri Turris, and it was completed in 1307. The last tower to be built, the tallest of them all, with its 96 braccia, or 54 metres, and 2 metre thick walls, was intended to serve military functions in addition to its civic one as a bell tower.In 1311, the Podestà Pazzino de' Pazzi of Florence ordered that the campanone, the big bell that was in operation on the parish bell tower, was to be moved to the tower of the municipality.

1317 The “Maestà” of Lippo Memmi

In 1317, the podestà Nello di Mino de' Tolomei, a member of a powerful Guelph family from Siena, commissioned Memmo di Filippuccio, the official painter of the municipality, to paint a large “Maestà” in the Sala del Maggior Consiglio, erasing some previous hunting and tournament scenes. The masterpiece was painted by his son Lippo Memmi, inspired by the one painted by his brother-in-law Simone Martini in the Palazzo Pubblico of Siena two years earlier. In the fresco, the Podestà had himself portrayed life-size and not smaller than the Madonna and the Saints, as it was customary out of humility, with the political intent of reaffirming the importance of power aimed at the bonum commune, in a time when this was being seriously questioned. And indeed, in the following 1319, Tribaldo and Fresco Baroncetti, who belonged to a wealthy family of lenders, attempted to "drive the magistrates out of the Commune" in a coup d'état. However, the attempt failed, the two were exiled and their property was confiscated. The situation for the Commune of San Gimignano, however, became increasingly difficult. Forced to participate in the war against Castruccio Castracani, the Sangimignanesi sent 25 horses and 100 crossbowmen, but after the defeat at Altopascio, they saw their territories repeatedly plundered. And in 1329, exhausted by a terrible famine, they had to indebt themselves further for 11,000 florins to Florentine bankers.

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IL COLOMBAIO DI SANTACHIARA

il Colombaio di Santa Chiara colombaio_Santachiara

1321 La prima vigna della

Vernaccia

Per sfamare la popolazione in continua crescita, almeno fino all’inizio del Trecento, le attività agricole nel territorio sangimignanese si espansero a spese dei vasti boschi, il nemus Casperani, che pure, a loro volta costituivano un’importante risorsa economica. La campagna, condotta per lo più a mezzadria e coltivata a promiscuo con i campini di cereali o legumi intervallati dai filari degli alberi, produceva molto vino, il prezioso e remunerativo zafferano e, soprattutto cereali, (frumento, orzo, avena e miglio), in quantità importanti ma non sufficienti per le necessità interne tanto che la Città doveva spesso acquistare il grano sui mercati regionali e non solo. Alla fine del ‘200, quando irruppero sui mercati i preziosi vini “forti e/o navigati” come il Greco e la Vernaccia, registrati nelle Gabelle comunali del 1274 al costo di 3 soldi ad mulum e 2 soldi ad asinum, San Gimignano divenne subito anche produttore di vini speciali. Il primo documento disponibile del 1321 ricorda che “Narduccio del fu Saladuccio acquistò alcuni pezzi di terra nella villa di Casale, li riunì e li appoderò, costruendovi una casa nuova. Affittò questa proprietà (…) riservandosi l’orto, il pastino vernaccie, il solaio e la colombaia della casa nuova”.

1321 The first Vernaccia vineyard

1348 La Peste Nera

Con il progredire del Trecento la situazione economica sangimignanese diventò sempre più precaria anche se i numeri raccontano che alla diminuzione della ricchezza di molte famiglie di antica origine si contrapponeva una lieve crescita dei patrimoni borghesi. Il commercio oltremare tramite Pisa, che dal 1324 aveva perso anche la Sardegna conquistata dagli Aragonesi, si fece sempre meno intenso; i debiti contratti per la guerra contro Volterra e per l’acquisto di derrate di grano in conseguenza delle continue carestie cominciarono a pesare gravemente sui conti pubblici e fecero la loro comparsa in Città i prestatori ebrei; l’industria manifatturiera non decollava e la fiorente attività agricola, tradizionalmente costruita su aziende di dimensioni molto ridotte, tanto che nel 1314 se ne contavano ancora 2.091, subiva un forte accentramento ad opera del ceto mercantile/usuraio sangimignanese, e dagli anni ’30 anche fiorentino, che si stava appropriando di sempre maggiori estensioni di terreno anche utilizzando forme speculative come la compera del grano in erba.

Ma il colpo decisivo per la già sofferente economia sangimignanese arrivò nella primavera del 1348: una terribile epidemia di peste, arrivata a San Gimignano da Pisa, decimò gran parte della popolazione. Secondo il “Libro delle bocche della terra e delle ville” del 1350 i residenti in città e erano calati del 58,7% e del 45% nel distretto.

1348 The Black Death

In order to feed the ever-growing population, at least until the beginning of the 14th century, agricultural activities in the San Gimignano area expanded at the expense of the vast forests, the Casperaninemus, which also constituted an important economic resource. The countryside, mostly run on sharecropping and cultivated with cereal or legume fields interspersed with tree rows, produced a lot of wine, the precious and remunerative saffron, and, above all, cereals (wheat, barley, oats and millet), in large quantities. Nevertheless it was not enough for domestic needs, to the point that the city often had to buy the grain on regional markets and beyond. At the end of the 13th century, when the precious "strong and/or imported" wines such as Greco and Vernaccia, registered in the Gabelle Comunali of 1274 at the cost of 3 soldi ad mulum and 2 soldi ad asinum, burst onto the markets, San Gimignano immediately became also a producer of special wines. The earliest document available, dated 1321, records that "Narduccio del fu Saladuccio bought some pieces of land in the villa of Casale, brought them together and arranged them, building a new house there. He rented this property (...) reserving for himself the vegetable garden, il pastino vernaccie, the attic and the dovecote of the new house”.

As the 14th century progressed, the economic situation in San Gimignano became more and more precarious, even though the numbers tell us that the decrease in wealth of many ancient families was counterbalanced by a slight growth in bourgeois properties. Overseas trade through Pisa, which since 1324 had also lost Sardinia, conquered by the Aragonese, became less and less intense. The debts contracted due to the war against Volterra and to the purchase of grain as a consequence of continuous famine began to weigh heavily on the public accounts, and Jewish lenders appeared in town. The manufacturing industry was not taking off and the flourishing agricultural activity, traditionally built on very small farms, so much that in 1314 there were still 2,091 of them, was being strongly centralised by the San Gimignano merchant/lender class, and since the ‘30s by the Florentines, which were appropriating ever bigger areas of land, by using speculative forms such as the buying of grain futures as well.

But the final blow to San Gimignano's already suffering economy came in the spring of 1348: a terrible plague epidemic, which arrived in San Gimignano from Pisa, decimated most of the population. According to the 'Libro delle bocche della terra e delle ville' (Book of the mouths of the land and villas) of 1350, the number of residents fell by 58.7% in the town and by 45% in the district.

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1352 La decapitazione di Rossellino e Primerano Ardinghelli

Se per tutta la seconda metà del Duecento il Comune di San Gimignano era riuscito nella non facile impresa di arginare le liti tra i guelfi e i ghibellini, non riuscì però a impedire la costituzione su altre basi, stavolta economiche e non politiche, di potenti consorzi familiari in lotta endemica tra di loro e con velleità di dominazione signorile. Due veri e propri clan, i Salvucci e gli Ardinghelli, destabilizzarono mortalmente la vita cittadina a partire dagli anni ‘30 del Trecento in una continua interazione con le fazioni fiorentine o senesi o pisane. Nel 1332 i fuoriusciti Ardinghelli si rifugiarono a Camporbiano dove il Comune corse a “bandiere spiegate”, li sconfisse e diede alle fiamme la villa” provocando l’ira di Firenze. Nel 1344 gli Ardinghelli furono condannati per questi e altri fatti e alfine, il 19 agosto 1352 Rossellino e Primerano Ardinghelli e Angelo Bartoli, furono decapitati “appiè della scala del Palazzo del Comune”. La rivincita non si fece attendere e il 30 dicembre gli Ardinghelli, congiuntisi coi da Picchena e coi Rossi di Firenze, penetrarono “nella Terra da Porta Quercecchio, assalirono sulla piazza le case dei Salvucci, e dopo lunga e aspra zuffa, postele a sacco e fuoco, cacciarono da San Gimignano i vinti avversari”.

1353 La sottomissione a Firenze

Nel 1353 il Comune di San Gimignano, fiaccato dai molti debiti che aveva contratto con i banchieri fiorentini come gli Strozzi, gli Arrighi, gli Scolari e con la società di S. Maria d’Orsammichele, colpito pesantemente dall’epidemia che aveva provocato gravi danni economici e una grave penuria di manodopera, stanco delle interminabili discordie interne, decise di sottomettersi a Firenze anche in questo caso dopo un’aspra disputa tra gli Ardinghelli che erano favorevoli e i Salvucci che erano contrari. I Fiorentini sulle prime rifiutarono, forse per calcolo o forse per le pressioni dei Salvucci, ma alla fine ”si piegarono alla dimanda e sottoposto lo scrutinio segreto nel gran Consiglio della Repubblica, se i Sangimignanesi doveansi o no ricevere in perpetua, sudditanza, il partito restò vinto, ma solo di una fava nera”.

San Gimignano venne inquadrato come lega nel contado fiorentino sotto un capitano eletto dalla Città. Le istituzioni sangimignanesi non cambiarono, ma un delegato di Firenze, adesso, controllava gli Statuti e il podestà sarà, d’ora in poi, sempre nominato dai Fiorentini.

1352 The beheading of Rossellino and PrimeranoArdinghelli

Throughout the second half of the 13th century, the Commune of San Gimignano had succeeded in the not easy task of stemming the quarrels between the Guelphs and Ghibellines, but it could not prevent the constitution on other bases, economic and not political this time, of powerful family consortia in endemic struggle among themselves and with ambitions of lordly domination. Two real clans, the Salvucci and the Ardinghelli, mortally disrupted the town life from the 1430s onwards, in a continuous interaction with Florentine or Senese or Pisan factions. In 1332, the Ardinghelli outcasts took refuge in Camporbiano where the Commune rushed in "with unfurled flags", defeated them and burnt down the villa" provoking the wrath of Florence.In 1344, the Ardinghelli were condemned for these and other facts, and finally, on the 19th of August 1352, Rossellino and Primerano Ardinghelli and Angelo Bartoli were beheaded "appiè della scala del Palazzo del Comune", i.e at the bottom of the stairs of the Communal Palace. The revenge was not long to come and on the 30th of December, the Ardinghelli, joined forces with the da Picchena and the Rossi of Florence, infiltrated “the Terra from Porta Quercecchio, attacked the houses of the Salvucci in the square, and after a long and bitter fight, sacked them and set fire to them, driving their vanquished adversaries out of San Gimignano”.

1353 Submission to Florence

In 1353, the Commune of San Gimignano, burdened by the many debts contracted with Florentine bankers like Strozzi, Arrighi, Scolari and the society of S. Maria d'Orsammichele, heavily affected by the epidemic that had caused serious economic damage and a shortage of labour, and tired of the interminable internal disputes, decided to submit to Florence. Once again after a heated dispute between the Ardinghelli who were in favour and the Salvucci who were against. At first the Florentines refused, perhaps out of calculation or because of pressure from the Salvucci but, in the end, "they yielded to the plea and voted through a secret ballot in the Grand Council of the Republic whether or not the people of San Gimignano should be given in to perpetual subservience, but the Salvucci faction was defeated, only by one black bean".

San Gimignano was established as a league in the Florentine contado under a captain elected by the city. The institutions of San Gimignano did not change but, henceforth, a Florentine delegate would be in control of the Statutes, and the podestà itself would be appointed by the Florentines.

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DI BELLA PARTITA

Folgòre da San Gimignano, I sonetti de’ mesi, Luglio

Contrada di Castello

Il costume tratto dall’affresco “La Maestà”, dipinto da Lippo Memmi nel 1317, che si trova in Sala Dante, nel Palazzo Comunale a San Gimignano. Il personaggio che lo indossa è Sant’Ansano, patrono di Siena. L’abito cucito dalla sarta della Contrada, Grazia Bigazzi, con la consulenza di Barbara Turini, è stato realizzato con tessuti in cotone moderni ma con fogge, pesantezze e schemi di taglio utilizzati nel XIII secolo e fino alla prima metà del XIV. L’abito è composto da una camicia chiara (sottoveste leggera con maniche lunghe), una gonnella rosata (veste da sopra) foderata di verde acquamarina e guarnita con passamaneria dai toni tenui, un mantello rosso dalla forma asimmetrica rifinito da passamaneria a filo con inserti dorati. Sebbene non appaia nell’affresco, il costume è stato completato da un copricapo con infula (semplice cuffia) e “capperone invertito” (un ibrido tra un cappuccio e un turbante).

The costume is inspired by the fresco La Maestà, painted by Lippo Memmi in 1317, located in the Dante Room of the Town Hall (Palazzo Comunale) in San Gimignano. The character wearing it is Saint Ansanus, patron saint of Siena. The outfit, sewn by the Contrada’s seamstress Grazia Bigazzi with consultation fro. Barbara Turini, was made using modern cotton fabrics but follows the shapes, weights, and cutting patterns used in the 13th century and up to the first half of the 14th.

The costume consists of a light-colored chemise (a light underdress with long sleeves), a rose-colored gown (outer dress) lined with aquamarine green and trimmed with soft-toned braid, and an asymmetrical red cloak finished with gold-accented braid.

Although not shown in the fresco, the costume has been completed with a headdress including an infula (simple coif) and a “reversed capperone” (a hybrid between a hood and a turban).

Gli oltre 500 costumi dei Cavalieri di santa Fina sono stati realizzati nel corso di 30 anni grazie al lavoro delle costumiste delle Contrade che si sono avvicendate nel tempo. Quelli nuovi di questa edizione che presentiamo sono quattro in aggiunta al vestito di santa Fina confezionato nel 2024 e sono stati realizzati da Marinella Cataldo, Tiziana Cigni, Mara Burgassi, Daniela Di Bernardo, Nadia Foderi e Grazia Bigazzi. Sono sempre tratti da immagini pittoriche del XIII e XIV secolo che si trovano nei nostri palazzi, nelle nostre chiese, nei nostri musei. E quando diciamo nostri diciamo “toscani” con qualche licenza nelle regioni vicine, in Umbria per esempio (ma il pittore è senese).

More than 500 costumes of the Cavalieri di Santa Fina have been created over the last 30 years thanks to the work of the seamstresses from the Contrade: Marinella Cataldo, Tiziana Cigni, Mara Burgassi, Daniela Di Bernardo, Nadia Foderi, and Lisa Madau. The new costumes for this edition, which we are presenting, include four new ones in addition to the dress of Santa Fina made in 2024. They are always inspired by pictorial images from the 13th and 14th centuries, found in our palaces, churches, and museums. And when we say “our,” we mean “Tuscan,” with some allowances for nearby regions, such as Umbria, for example.

di Maurizio e Tiziana 53037 San Gimignano (SI) - Via San Matteo,19 Tel. e Fax 039 0577 941952 e-mail : enoantlat@valdelsa.net - enoantlat@libero.it

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Contrada di Piazza

L’affresco si trova nella basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, Cappella di San Martino e dipinto da Simone Martini tra il 1313 e il 1318. La tecnica usata è affresco con sovrapposizione di tempera all’uovo mischiata con olio di lino, per cui certe zone si sono alterate ed hanno perso le tinte originali. Questo è un personaggio raffigurato nella scena dell’investitura di San Martino a Cavaliere e rappresenta un suonatore di liuto. L’abito è quello tipico del periodo ed è composto da una lunga tunica di panno rosso con maniche aderenti e da una guarnacca di due colori nelle tonalità del verde con una profonda apertura sul davanti per rendere agevole il movimento e guarnita da ampie maniche foderate. Il costume è completato da una infula o cuffia di cotone, sormontata da un cappello di panno. Il pittore si sofferma sui particolari del tessuto, delle passamanerie di ornamento e dei decori dell’ agganciatura con una raffinatezza da miniaturista. L’abito è stato realizzato da Daniela Di Bernardo e Nadia Foderi.

The fresco is located in the Lower Basilica of San Francesco in Assisi, in the Chapel of Saint Martin, and was painted by Simone Martini between 1313 and 1318. The fresco technique used is a mix of fresco with overlapping egg tempera and linseed oil, which caused some areas to deteriorate and lose their original colors. The character depicted in the scene of Saint Martin’s knighthood is a lute player.

The outfit is typical of the period and consists of a long red wool tunic with fitted sleeves and a two-tone guarnacca (a type of overcoat) in shades of green, with a deep front opening to allow ease of movement and wide, lined sleeves. The costume is completed with a cotton infula or coif, topped with a wool hat. The painter focuses on the details of the fabric, ornamental braid, and clasp decoration with the finesse of a miniaturist.

The costume was made by Daniela Di Bernardo and Nadia Foderi.

Contrada di San Giovanni

Il costume è tratto dagli affreschi che il pittore fiorentino Azzo di Masetto ha realizzato nel 1289 in Sala di Dante, allora Sala del maggior Consiglio, nel palazzo Comunale di San Gimignano. Celebrano l’arrivo in Toscana di Carlo II d’Angiò re di Sicilia. Gli stemmi del registro superiore testimoniano di tutti i protagonisti dell’incontro. Il re è assiso in trono circondato da personaggi che gli rendono omaggio portando in dono falchi addestrati per la caccia. L’abito è composto da una camicia chiara, una gonnella mattone e da una guarnacca vergata verde. Il costume è completato da un copricapo coninfula e “capperone invertito” ed è stato realizzato da Mara Burgassi e Tiziana Cigni.

The costume is inspired by frescoes painted in 1289 by the Florentine artist Azzo di Masetto in the Dante Room—then the Hall of the Great Council—of the Town Hall in San Gimignano.

They celebrate the arrival of Charles II of Anjou, King of Sicily, in Tuscany. The coats of arms in the upper register represent all the key figures involved in the event.

The king is seated on a throne, surrounded by people paying homage and presenting him with trained hunting falcons.

The outfit consists of a light-colored shirt, a brick-red gown, and a striped green guarnacca.

The costume is completed with a headdress including an infula and a “reversed capperone” and was made by Mara Burgassi and Tiziana Cigni.

Contrada di San Matteo

La “Nascita della Vergine” è un affresco che si trova nella chiesa di Santa Croce a Firenze, nella Cappella Rinuccini, ma in realtà realizzata grazie ad un lascito della famiglia Guidalotti, di cui è rimasto lo stemma. La decorazione pittorica è di Giovanni da Milano, che vi lavorò dal 1359 al 1366 e rappresenta la nascita della Vergine. Le figure sono inserite in un interno ben caratterizzato con letto, tendaggi, cuscini e bacile. Gli abiti sono quelli tipici della metà del ‘300, ancora semplici nella forma ma ben dettagliati nei particolari decorativi dello scollo e delle maniche, come negli intarsi di tessuti diversi e dai colori contrastanti. L’abito, realizzato da Marinella Cataldo, è composto da una camicia chiara e da una gonnella color avorio con intarsi rossi e decorazioni dorate. I capelli sono raccolti e non velati come consentito ad una giovane donna.

The Birth of the Virgin is a fresco located in the Church of Santa Croce in Florence, in the Rinuccini Chapel, though it was actually commissioned through a bequest from the Guidalotti family, whose coat of arms remains.

The pictorial decoration was executed by Giovanni da Milano, who worked on it from 1359 to 1366, and it represents the birth of the Virgin Mary.

The figures are set within a richly detailed interior featuring a bed, curtains, pillows, and a basin.

The garments are typical of the mid-14th century—still simple in form, but with detailed decorative elements at the neckline and sleeves, including inlays of contrasting fabrics and colors.

The dress, made by Marinella Cataldo, consists of a light-colored chemise and an ivory-colored gown with red inlays and golden decorations. The hair is tied up and uncovered, as was allowed for a young woman.

Contrada di San Matteo

Questo costume di santa Fina è stato in realtà realizzato nel 2024 ma troppo tardi per poter essere presentato nella nostra rivista. E’ tratto da un affresco molto importante per la storia di San Gimignano realizzato da Lippo Memmi nel Duomo di San Gimignano prima del 1317 (quando realizza “ La Maestà” in Sala di Dante) perché è la prima immagine conosciuta della nostra Santa patrona. Purtroppo l’affresco è oggi è quasi invisibile in quanto si trova sul pilastro della prima arcata della navata destra semicoperto dal bussolotto di legno dell’antiporta “degli uomini”.

L’abito è composto da una camicia chiara, da una gonnella e da una guarnacca color rosa pallido decorate con passamaneria dorata. I capelli sono raccolti e non velati come consentito ad una giovane donna. E’ stato realizzato da Marinella Cataldo.

This costume of Saint Fina was actually made in 2024, but unfortunately too late to be featured in our magazine. It is inspired by a very important fresco for the history of San Gimignano, created by Lippo Memmi in the Duomo of San Gimignano before 1317 (when he painted “La Maestà” in the Sala di Dante), as it is the earliest known image of our patron saint. Unfortunately, the fresco is now almost invisible as it is located on the pillar of the first arch on the right nave, partially covered by the wooden vestibule of the “men’s entrance.”

The outfit consists of a light-colored underdress, a skirt, and a pale pink overgown decorated with golden trim. Her hair is tied up and uncovered, as was permitted for a young woman. It was made by Marinella Cataldo.

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SANTA FINA

Santa Fina (attribuito a Lippo Memmi), Duomo, antecedente il 1317

Esequie di santa Fina, Domenico Ghirlandaio, Duomo, 1475

Serafina nacque a San Gimignano nell’agosto del 1238, figlia di Cambio di Ciardo e di Imperiera di Francobaglio, una famiglia di nobili decaduti. Visse tutto il tempo della sua breve esistenza in umiltà, in una modesta abitazione situata nel centro storico, nel vicolo che oggi porta il suo nome.

A soli dieci anni fu colpita da una grave malattia e passò il resto della sua breve vita distesa su una tavola di quercia tanto che la sua carne si attaccò al legno e divenne putrida e cibo per vermi e topi. Alla sua morte, però, dal tavolaccio spuntarono miracolosamente dei fiori candidi e profumati e tutte le campane suonarono senza che nessuno le muovesse.

La storia di Serafina o Fina, la beata Fina, ma santa per i Sangimignanesi, diventò presto oggetto di culto popolare e le modeste violacciocche, simbolo di affetto che resiste nel tempo e sopravvive alle sventure, diventarono parte fondamentale della sua agiografia così come oggi la conosciamo immortalata da pittori come Lippo Memmi e Domenico Ghirlandaio.

Serafina was born in San Gimignano in August 1238, daughter of Cambio di Ciardo and Imperiera di Francobaglio, a family of faded nobles. She lived all her short life in humility, in a humble house located in the historic center, in the alley that takes his name in nowadays.

W hen she was ten, she was struck by a serious illness and spent the rest of her short life lying on an oak table so much so that her flesh stuck to the wood, becoming putrid, as food for worms and mice. After her death, however, white and fragrant flowers miraculously sprouted from the table and all the bells rang without anyone moving them.

The story of Serafina or Fina, the blessed Fina, considered as a saint for San Gimignano people, soon became an object of popular cult and the humble wallflowers, a symbol of affection which resists over time and survives misfortunes, became a fundamental part of her hagiography, like we know about her depicted by painters such as Lippo Memmi and Domenico Ghirlandaio.

Via San Giovanni, 54 Tel. 0577 940461 53037 San Gimignano

FOLGÒRE DA SAN GIMIGNANO

FOLGORE da San Gimignano (Iacopo di Michele)

Uomo d’armi e poeta, figlio di un Michele che risulta già morto nel 1305, Iacopo nasce a San Gimignano, forse tra il 1265 e il 1275, da famiglia di cui ignoriamo, per il silenzio delle fonti, le condizioni economiche e lo stato sociale. Però sappiamo che è un guelfo bianco, che nel 1305 fa parte dell’esercito sangimignanese, che ricopre numerosi incarichi militari e che nel 1332 è già morto.

Folgòre è il nome con cui egli fu conosciuto dai suoi contemporanei e con il quale appare sempre indicato nei documenti coevi. È ancora universalmente e unicamente noto nella storia della letteratura italiana come Folgòre, che è in realtà un onorifico e deve intendersi come “fulgore, splendore”. Il suo vero nome di battesimo, ci è stato conservato soltanto da un atto del 25 luglio 1367 relativo agli eredi del figlio Stefano che vi sono appunto indicati come «heredes Stefani quondam Domini Jacobi vocati Folgori de sancto Geminiano».

E’ noto per aver composto i Sonetti per l’armamento di un cavaliere, i Sonetti de la semana e i Sonetti de’ mesi, due collane elaborano il modello provenzale del plazer, e che cantano il gioco della vita bella delle corti e delle brigate con l’elencazione di cose piacevoli tratte dalla natura o dalle attività umane e sociali, battaglie e guerre incluse.

Ecco il bel finale del mese di maggio: «e pulzellette e giovani garzoni / baciarsi nella bocca e nelle guance; / d’amor e di goder vi si ragioni».

FOLGORE da San Gimignano (Iacopo di Michele)

A man of arms and a poet, the son of a Michele who was already deceased by 1305, he was born in San Gimignano, likely between 1265 and 1275, into a family whose economic and social status remains unknown due to the silence of historical sources. However, we do know that he was a White Guelph, that in 1305 he was part of the army of San Gimignano, held numerous military posts, and that by 1332 he had already passed away.

Folgòre is the name by which he was known to his contemporaries, always referred to as such in contemporary documents and still universally and exclusively known in the history of Italian literature. It is in fact an honorific, to be understood as “brilliance” or “splendor.” His real baptismal name has only been preserved in a document dated July 25, 1367, concerning the heirs of his son Stefano, who are described there as “heredes Stefani quondam Domini Jacobi vocati Folgori de sancto Geminiano.”

He is known for composing the Sonetti per l’armamento di un cavaliere, i Sonetti de la semana and i Sonetti de’ mesi (Sonnets for the Arming of a Knight, the Sonnets of the Week, and the Sonnets of the Months)—two series which develop the Provençal model of the plazer, celebrating the pleasures of courtly life and joyful company through the listing of delightful things drawn from nature or human and social activity, including battles and warfare. Here is the beautiful conclusion to the month of May: «e pulzellette e giovani garzoni / baciarsi nella bocca e nelle guance; / d’amor e di goder vi si ragioni».

(“and little maidens and young lads kissing on the lips and on the cheeks; let love and joy be spoken of.”)

Immagine tratta da "I mesi di Folgçre illustrati da Sanodi Pietro", Roma , Editalia, 1969

Ristorante Fuoriluogo Via Niccolò Cannicci 2/a 53037 San Gimignano Tel. 379 109 3484

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MANDUCAR SALVATICO

La specie umana ha sempre avuto con le piante un rapporto di sudditanza ma anche di complicità. Di sudditanza in quanto le piante, oltre all’ossigeno, possono fornire riparo, cibo, legno, medicine, fibre tessili; di complicità poiché, soprattutto in passato, chi conosceva l’uso delle piante aveva in mano il potere di vita o di morte sia sugli amici che sui nemici. La cultura popolare trasmessa oralmente permetteva a tutte le donne di avere le conoscenze di base sia delle erbe alimentari che di quelle curative, donne che, quando emergevano rispetto alla massa, potevano essere considerate a seconda dei casi figure negative e, pertanto, chiamate in modo dispregiativo maghe e streghe oppure erano considerate persone degne di rispetto come le sacerdotesse, le guaritrici, le monache erboriste, le medichesse.

I pochi uomini che si interessavano all’uso delle piante erano spesso religiosi, rispettati e tenuti in grande considerazione ed erano indicati come taumaturghi, medici e alchimisti. Ed ecco le donne, principali eredi dell’arte culinaria greca, etrusca e romana, affaccendarsi nelle cucine medievali, capaci di creare nuove pietanze innestando sulle loro antiche conoscenze sia le prescrizioni della Chiesa che le abitudini alimentari dei popoli che nel tempo sono venuti in contatto con gli abitanti della nostra penisola nel lungo periodo che comunemente viene chiamato Medioevo. Le ricette a base di piante, tramandate di madre in figlia, erano ovviamente più utilizzate dai ceti sociali poveri poiché le classi agiate facevano ampio consumo di carne e in particolare di cacciagione.

Le piante spontanee nella

cucina medievale: usi leciti e illeciti

WILD PLANTS IN MEDIEVAL COOKING: LEGAL AND ILLEGAL USES

The human kind has always had a relationship of both subjugation and complicity with plants. Subjugation because, in addition to oxygen, plants provide shelter, food, wood, medicine, and textile fibers. But also complicity, as in the past, those who possessed knowledge of plants held the power of life or death over both friends and enemies.

Oral folk traditions allowed all women to acquire basic knowledge of both edible and medicinal herbs . Women who stood out for their expertise could be regarded either negatively, labeled pejoratively as witches or sorceresses, or as respected figures such as priestesses, healers, herbalist nuns, or female doctors.

The few men interested in the use of plants were often religious figures , highly respected and considered thaumaturgists, physicians, or alchemists.

And so, women—heirs to the culinary traditions of the Greeks, Etruscans, and Romans — busied in medieval kitchens, creating new dishes by blending their ancient knowledge with Church prescriptions and the dietary habits of the various peoples who had come into contact with the inhabitants of the Italian peninsula over the long period known as the Middle Ages . Plant-based recipes, handed down from mother to daughter, were more commonly used by the lower classes, as the wealthy consumed large amounts of meat, especially game.

Dalla pianta del guado (Isatis tinctoria) si ricavava un bel colore azzurro

Lavanderia a secco

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LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

Nella lingua italiana il termine Vernaccia che indica un vino appare per la prima volta negli ordinamenti di gabella del Comune di San Gimignano del 1276 dove è contemplata una tassa di soldi 2 per «l'estrazione dal territorio del vino Greco e di soldi 3 per la Vernaccia» .

Nel secolo successivo la coltivazione si diffonde in tutto il territorio sangimignanese e non solo. Il 6 gennaio 1321 Narduccio del fu Saladuccio acquista alcuni pezzi di terra nella villa di Casale, li riunisce e li appodera, costruendovi una casa nuova. Affitta questa proprietà per 8 anni, riservandosi l’orto, e «il pastino vernaccie». Pochi anni dopo, il 13 gennaio 1330, il notaio Leo di Bindo Ruggerotti redige un atto nel quale Masa, vedova del notaio Domenico di messer Giovanni, lascia ai figli il poggio di Piancontra e il poggio «dieta vinea vernaccie» tra Collemucioli e Larniano.

La bianca e dorata Vernaccia diventa subito un vino prezioso ricercato dai ricchi e dai potenti e decantato da poeti come i senesi Cecco Angiolieri e Meo de’ Tolomei e il sangimignanese Folgòre da San Gimignano che nei Sonetti descrive con realismo l'abbondanza dei cibi nelle feste della "brigata franca”: lepri, starne, fagiani, pavoni, «cotte manze e arrosti capponi / e quante son delicate vivande», accompagnati da vini preziosi «coppe, nappi, bacini d’oro e d’argento / vin greco di riviera e di vernaccia».

In the Italian language, the term Vernaccia, referring to a wine, appears for the first time in the tax regulations of the City of San Gimignano in 1276, where a tax of “2 soldi” is mentioned for "exporting Greek wine from the territory and 3 soldi for Vernaccia." In the following century, its cultivation spread throughout the San Gimignano area and beyond.

On January 6, 1321, Narduccio, son of Saladuccio, purchased several plots of land in the villa of Casale, combined them, and enclosed them, building a new house. He rented this property for 8 years, retaining for himself the vegetable garden and the “pastino vernaccie" (a small vineyard for Vernaccia). A few years later, on January 13, 1330, the notary Leo di Bindo Ruggerotti drafted a deed in which Masa, widow of the notary Domenico, son of Messer Giovanni, left her children the Poggio di Piancontra and the Poggio "dieta vinea vernaccie" (Vernaccia vineyard) between Collemucioli and Larniano.

The white and golden Vernaccia immediately became a prized wine, sought after by the wealthy and powerful, and praised by poets such as the Sienese Cecco Angiolieri, Meo de' Tolomei, and Folgòre da San Gimignano. In his Sonnets, Folgòre vividly describes the abundance of food at the feasts of the "brigata franca": hares, partridges, pheasants, peacocks, «cotte manze e arrosti capponi / e quante son delicate vivande» ("boiled beef and roasted capons / and all kinds of delicate dishes,") accompanied by precious wines: «coppe, nappi, bacini d’oro e d’argento / vin greco di riviera e di vernaccia». (“cups, goblets, basins of gold and silver / Greek wine from the Riviera and Vernaccia.")

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CASTELVECCHIO

DI SAN GIMIGNANO

Le rovine di Castelvecchio sono uno dei luoghi più suggestivi del Comune di San Gimignano. L’insediamento è forse di origine longobarda, e si trova immerso e seminascosto nel verde dei boschi del Poggio del Comune. Sappiamo che nel XII secolo il castello era di proprietà della chiesa cattedrale di Volterra e che viene nominato nel 1199 nei patti che stabiliscono i confini tra San Gimignano e Colle.

Il Comune di San Gimignano, in rapida espansione, se ne impadronisce già dal 1205 sottraendolo al Vescovo di Volterra e consolida il suo possesso nei decenni successivi. Nel 1250 viene occupato dai Guelfi fiorentini ma prontamente recuperato dai Sangimignanesi in quel momento sostenitori dell’Impero. A parti invertite pochi anni dopo gli abitanti del castello si ribellano in favore di Corradino di Svevia, ma la rivolta viene repressa. Nel 1273 Castelvecchio gode il suo quarto d’ora di celebrità quando si scatena la ricerca di miniere d’argento nei suoi dintorni, ma senza esito. E’ il canto del cigno: San Gimignano costruisce il suo alter ego Castelnuovo sulla collina di fronte in funzione anti-volterrana, ma ci pensano i Fiorentini a chiudere di forza ogni disputa tra San Gimignano e Volterra sottomettendo tutti e due i Comuni. Il castello di Castelvecchio si spopola e risulta abbandonato già alla fine del XV secolo.

One of the most fascinating places in the City of San Gimignano is undoubtedly the ruins of Castelvecchio, a castle, possibly of Lombard origin, nestled and partially hidden in the greenery of the Poggio del Comune woods. It is known that in the 12th century the castle belonged to the cathedral church of Volterra and was mentioned in 1199 in the agreements establishing the boundaries between San Gimignano and Colle.

San Gimignano, in rapid expansion, took control of the castle as early as 1205, pitching it from the Bishop of Volterra and strengthening its possession in the following decades. In 1250, it was occupied by the Florentine Guelphs, but was promptly reclaimed by the people of San Gimignano, who at the time supported the Empire. In a reversal of roles just a few years later, the castle’s inhabitants rebelled in favor of Conradin of Swabia, but the uprising was swiftly suppressed.

In 1273, Castelvecchio had its fleeting moment of fame when a search for silver mines was launched in its surroundings, but without success. That was its swansong — San Gimignano built Castelnuovo, its counterpart, on the opposite hill as an anti-Volterra fortress. However, the Florentines soon forcefully ended any disputes between San Gimignano and Volterra by subjugating both towns. The castle of Castelvecchio eventually became deserted and was abandoned by the end of the 15th century.

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SAN GIMIGNANO AL CINEMA NEL MEDIOEVO

La città più cinematografata d’Italia tra quelle di piccole dimensioni è senza dubbio San Gimignano, luogo ideale, perfetta quinta scenica per moltissimi film di ambientazione medievale con qualche sconfinamento nel Rinascimento e nella prima Età moderna.

San Gimignano is certainly the most cinematic city among the small ones in Italy: an ideal place, a perfectlocation for a lot of movies set in the Middle Age, with some trespassing on Renaissance and on the first Modern age.

Il principe delle volpi

Le piacevoli notti

Il principe delle volpi (Prince of Foxes) è un film del 1949 diretto da Henry King, tratto dal romanzo Il principe delle volpi, di Samuel Shellabarger, ambientato in un immaginario Medioevo italiano e adattato per la Fox da Milton Krims. Personaggio protagonista è Andrea Orsini (Tyrone Power), che non si piega agli intrighi di Cesare Borgia (Orson Welles), suo padrone e generale, e per amore passa al nemico. Fatto prigioniero, riesce a fuggire e a guidare la riscossa contro il tiranno.

Prince of Foxes is a 1949 movie directed by Henry King, adapted from the novel “Prince of Foxes” by Samuel Shellabarger, set in a fictional Italian Middle Age and adapted for the Fox by Milton Krims. The main character is Andrea Orsini (Tyrone Power), a captain in the service of Cesare Borgia (Orson Welles), who doesn’tgive in to his master intrigues and he goes over the enemy for love. Taken prisoner, he succeed in escaping and in leading the resistance against the tyrant.

Pia de' Tolomei è un film del 1958 diretto da Sergio Grieco.Pia de' Tolomei (Ilaria Occhini) pur essendo innamorata di Ghino Perticari (Jacques Sernas), è stata costretta a sposare il nobile senese Nello della Pietra (Arnoldo Foà) che, quando viene a scoprire il suo amore per l'altro uomo, la fa rinchiudere in una torre.

Pia de’ Tolomeiis a 1958 movie directed by Sergio Greco. Pia de’ Tolomei (Ilaria Occhini), even if is in love with Ghino Perticari (Jacques Sernas), was forcedt o merry the Sienese noble Nello della Pietra (Arnoldo Foà). When he finds out her love for the other man, Nello Della Pietra locked her wife up in a tower

Le piacevoli notti è un film del 1966 diretto da Armando Crispino e Luciano Lucignani.Fonte di “libera” ispirazione sono state alcune delle 75 novelle appartenenti alla raccolta omonima composta dallo scrittore bergamasco Giovanni Francesco Straparola negli anni '50 del XVI secolo.

Le piacevoli notti is a 1966 movie directed by Armando Crispino and Luciano Lucignani. The movie is looselyi nspired to some of the 75 novels from the homonymous collection written by the Bergamo writer Giovanni Francesco Straparola in the 1650s.

Fratello sole, sorella luna

Fratello sole, sorella luna è un film del 1972 diretto da Franco Zeffirelli, liberamente ispirato alla vita e alle opere di san Francesco, dalla sua vocazione all'istituzione della regola francescana. Ha vinto il David di Donatello 1972 come miglior regia a Franco Zeffirelli ed è stato candidato all'Oscar alla migliore scenografia del 1974.

Fratello sole, sorella luna a 1972 film directed by Franco Zeffirelli, loosely inspired by the life and works of San Francesco, from his vocation to the foundation of the Franciscan rule. It was awarded with the David di Donatello in 1972 as best director to Franco Zeffirelli and it was nominated for the Academy Award for best scenography in 1974.

Pia de' Tolomei

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Lorenzino de' Medici

È un film del 1935 diretto da Guido Brignone.La pellicola è ispirata alle vicende realmente accadute nella Firenze della prima metà del Cinquecento, e già descritte nell'opera teatrale Lorenzaccio di Alfred de Musset. Lorenzino de' Medici spadroneggia insieme ad Alessandro, signore della città. Per impedire che l'amata Bianca Strozzi venga concupita o rapita dal suo compagno di bagordi, ordisce una congiura contro di lui, facendo leva sull'odio e sull'invidia di un suo soldato. Il duca Alessandro muore. Lorenzino fugge a Venezia dove viene assassinato da un sicario di Cosimo de' Medici.

Lorenzino de' Medici is a 1935 movie directed by Guido Brignone. The film is based on true events in the Florence in the first half of the sixteenth century, and already told in the play Lorenzaccio by Alfred de Musset. Lorenzino de' Medici bosses around together with Alessandro, lord of the city. To keep his beloved Bianca Strozzi from being coveted or kidnapped by fun companion, Lorenzino de’ Medici plots a conspiracy against him, getting on his soldier’shatred and envy. Duke Alessandro dies. Lorenzino flees to Venice, where he is killed by an hit man of Cosimo de' Medici.

Una cavalla tutta nuda

Una cavalla tutta nuda è un film del 1972 diretto Franco Rossetti, liberamente ispirato a novelle di Giovanni Boccaccio e Franco Sacchetti.Gulfardo de' Bardi (Renzo Montagnani) e il suo amico Folcacchio Folcacchieri (Don Backy) sono incaricati dal priore di Borgo d'Elsa di recare un'ambasceria al vescovo di Volterra. Durante il viaggio i due s'imbattono in una giovane e bella contadina di nome Gemmata (Barbara Bouchet), sposa di Niccolò. Folcacchio e Gulfardo fanno credere al marito ingenuo che possono trasformare Gemmata in cavalla e poi farle riavere di nuovo le sembianze umane.

Una cavalla tutta nuda is a 1972 movie directed by Franco Rossetti, loosely based on Giovanni Boccaccio and Franco Sacchetti novels. Gulfardo de' Bardi (Renzo Montagnani) and his friend Folcacchio Folcacchieri (Don Backy) are charged by the prior of Borgo d'Elsa with carrying an embassy to the bishop of Volterra. During the journey, the two come across a young and beautiful peasant girl named Gemmata (Barbara Bouchet), Niccolò’swife. Folcacchio and Gulfardo make the naive husband believe that they can turn Gemmata into a mare and then turn her back to human form.

Decameron Pie

Racconti proibiti... di niente vestiti

Racconti proibiti... di niente vestiti è un film del 1972, diretto da Brunello Rondi. Nel periodo di Papa Alessandro VI, Lorenzo del Cambio (Rossano Brazzi), pittore e poeta, induce al sesso Uccio, figlio di un suo amico, raccontandogli delle storie boccaccesche. Il ragazzo impara fin troppo bene le lezioni e ruba al maestro una bolla papale che gli permetterà di fornicare in un convento di monache. Nel finale il pittore muore, accompagnando la Morte sotto forma di una donna nuda.

Racconti proibiti... di niente vestiti is a 1972 movie directed by Brunello Rondi. In Pope Alexander VI age, Lorenzo del Cambio (Rossano Brazzi), painter and poet, lead to sex Uccio, his friend’s son, by telling him Boccaccio stories. The boy learns well hisl essons and steals from the master a papal bull, that will allow him to fornicate in a convent of nuns. At the end, the painter dies, taking Death in the shape of a naked woman.

Decameron Pie (Virgin Territory) è un film del 2007, diretto da David Leland, che mescola dramma a commedia giovanilistica e si ispira, piuttosto vagamente, al Decameron di Giovanni Boccaccio. Il film è uscito in Italia il 5 settembre 2008, incassando appena 1.119.000 €. Il film è ambientato nella Firenze del XIV secolo, investita dalla peste nera. La giovane e bella Pampinea Anastagi perde i genitori e il losco e perfido Gerbino della Ratta la vuole in sposa, mirando ai suoi soldi e alla sua magione, nonostante lei sia già stata promessa al conte russo Dzerzhinsky, in viaggio da Novgorod verso Firenze

Decameron Pie (Virgin Territory) is a 2007 movie, directed by David Leland, which mixes drama and youth comedy and is loosely basedon Giovanni Boccaccio's Decameron. The film was released in Italy on 5 September 2008, collecting just €1.119.000. The film is set in 14th century Florence, duringthe black plague. The young and beautiful Pampinea Anastagi loses her parents and the shady and evil Gerbino della Ratta wants to marry her, aiming for her money and her mansion, even if she has already been promised to the Russian count Dzerzhinsky, traveling from Novgorod to Florence.

L'età di Cosimo de' Medici è una miniserie televisiva in tre puntate del 1972 diretta da Roberto Rossellini. La pellicola propone uno spaccato di storia della Firenze rinascimentale del 1400. Attraverso tre parti, di cui è diviso il film: si scoprirà come Cosimo de' Medici, detto Il Vecchio, riuscì nei primi anni del '400 a impadronirsi del potere temporale e delle menti dei cittadini con abili sotterfugi, anche se faceva ciò per instaurare un nuovo governo, migliore, che rendesse la città della Toscana una delle più fiorenti dell'Italia. Si verrà a conoscenza del suo esilio nel 1433 e del suo ritorno successivo.

L'età di Cosimo de' Mediciis a 1972 three-part TV series directed by Roberto Rossellini. The film offers a cross-section Renaissance Florence history in the 1400s. The film is divided into three parts: we’ll find out how Cosimo de' Medici, known as the Elder, managed in the early 1400s to take over the temporal power and citizens minds with cleverd eceptions, evenif he did this to establish a new better government that would make the Tuscan city one of the most prosperous in Italy. We’ll aware of hise xile in 1433 and his subsequent return.

Condottieri

Condottieri è un film del 1937 diretto da Luis Trenker.Film storico del 1937 di produzione italo-tedesca co-diretto da Giacomo Gentilomo e Anton Giulio Majano.La versione tedesca è stata co-diretta da Werner Klingler.

Girato in bianco e nero, con l'estetizzante fotografia di Carlo Montuori, accompagnato da musiche dal sapore marziale, il film è di fatto un collage di episodi storici che hanno per protagonista il condottiero Giovanni dalle Bande Nere.

Condottieri is a 1937 movie directed by Luis Trenker. Historical film from 1937 of Italian-German production co-directed by Giacomo Gentilomo and Anton Giulio Majano. The German version was co-directed by Werner Klingler. Shot in black and white, with the aesthetic photography of Carlo Montuori, accompanied by music with a martial taste, the film is composed by historical events starring the leader Giovanni dalle Bande Nere.

Beffe, licenzie et amori del Decamerone segreto

Beffe, licenzie et amori del Decamerone segreto è un film erotico del 1972, diretto da Walter Pisani (alias Giuseppe Vari)Il saltimbanco cantastorie Cecco Angiolieri riesce a conquistare con i suoi trucchi delle donne ritenute "impossibili": monache, nobildonne, fidanzate e coniugate

Beffe, licenzie et amori del Decamerone segreto is a 1972 erotic movie, directed by Walter Pisani (alias Giuseppe Vari) The acrobat storyteller Cecco Angiolieri is able to conquer with his tricks “impossible” women like nuns, noblewomen, girlfriends and married ones.

Per saperne di più - For further informations:

• Giovanni Bogani, Good morning San Gimignano. Il cinema tra le torri, Città di San Gimignano, Quaderni del Cinestate, 1994.

• Franco Vigni, Oltre la porta. San Gimignano e il cinema, Firenze, Aska, 2008

• Un attimo di celebrità. I Sangimignanesi al cinema, San Gimignano, Associazione Pro Loco, 2008.

LEGGERE SAN GIMIGNANO E LA FERIE DELLE MESSI

Memmo di Filippuccio, Fillide seduce Aristotele, Camera del Podestà, Palazzo Comunale, primi anni del '300. Ricostruzione (parziale) di Luca Abete.

FOLGÒRE DA SAN GIMIGNANO.

STUDI E TESTI a cura di Michelangelo Picone, Città di San Gimignano, 1988.

Luigi Pecori

STORIA DELLA TERRA DI SAN GIMIGNANO 1853, ristampa Città di San Gimignano 2006 (a cura di Valerio Bartoloni)

GIOVANNI DA SAN GIMIGNANO.

STUDI E TESTI

a cura di Massimo Oldoni, Città di San Gimignano, 1993

Duccio Balestracci

BREVE STORIA DI SAN GIMIGNANO

Pacini, 2007 (disponibile anche in inglese)

Fabio Dei e Caterina di Pasquale (a cura di) LE RIEVOCAZIONI STORICHE. FESTE CIVICHE E CULTURA POPOLARE IN TOSCANA Donzelli, 2023

Fondazione Musei Senesi SAN GIMIGNANO. MUSEI CIVICI, PALAZZO COMUNALE, PINACOTECA, TORRE GROSSA (a cura di Antonello Mennucci), Silvana Editoriale, 2010

Inoltre presso la Biblioteca comunale “Ugo Nomi Venerosi Pesciolini” è disponibile la tesi di laurea di Beatrice Fiaschi MEDIOEVO IN FESTA A SAN GIMIGNANO. LA “FERIE DELLE MESSI” TRA STORIA E MEMORIA Università degli studi di Siena, A.A. 2006/2007

FERIE DELLE MESSI

Thirty Years of Ferie delle Messi

Un prezioso libro fotografico raccoglie la storia della Ferie delle messi degli ultimi trenta anni.

Realizzato nel 2024 in collaborazione con il Circolo Collezionisti “Il Castello” raccoglie oltre cento immagini fotografiche a partire dal 1994 che raccontano come la manifestazione è nata e cresciuta attraverso i volti dei suoi protagonisti, nelle sfilate, nelle gare, nella Giostra dei bastoni, nei mercati, nei momenti di riposo e di organizzazione.

Il volume vanta anche l’ introduzione di Fabio Dei, professore di antropologia culturale presso l’Università di Pisa, che assieme alla sua collega Caterina Di Pasquale, si è già occupato della manifestazione nel libro “Le rievocazioni storiche. Feste civiche e cultura popolare in Toscana” edito dall’editore Donzelli nel 2023.

Il libro “Trent’anni di Ferie delle messi” si può acquistare nella Bottega dei Cavalieri durante la Ferie delle messi, anche duerante Medioevo in Rocca dall’11 al 14 settembre 2025 oppure scrivendo a info@cavalieridisantafina.it

A precious photographic book captures the history of Ferie delle Messi over the past thirty years.

Created in 2024 in collaboration with the Collectors’ Circle “Il Castello” , it gathers over one hundred photographs dating back to 1994, telling the story of how the event was born and grew through the faces of its protagonists — whether in parades, competitions, the Giostra dei Bastoni, markets, moments of rest, or organization.

The volume also features an introduction by Fabio Dei, professor of Cultural Anthropology at the University of Pisa, who, together with his colleague Caterina Di Pasquale, has already studied the event in the book “Le rievocazioni storiche. Feste civiche e cultura popolare in Toscana” (“Historical Reenactments: Civic Festivals and Popular Culture in Tuscany”), published by Donzelli Editore in 2023.

The book “Thirty Years of Ferie delle Messi” can be purchased at the * Bottega dei Cavalieri during the association’s events ( including Medioevo in Rocca from September 11 to 14, 2025) or by writing to info@cavalieridisantafina.it.

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