Con un verso raccapricciante le fauci del bestione si spalancano, scoprendo un esercito di fetide zanne costellate di brandelli di carne. Io scalcio. Mi dimeno. E, a un passo dall’essere sbranato, MORDO. I miei denti affondano nella carne del mostro e la sua stretta si allenta, quel tanto che basta perchÊ io riesca a impugnare la mazza e...
Molla l’osso, stupido mostro!