Guida dello studente 2015 2016 web

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Identità Perché ci occupiamo d’arte? Per abbattere le nostre frontiere, trascendere i nostri limiti, riempire il nostro vuoto realizzare noi stessi - Jerzy Grotowski

Cassiopea è una comunità artistica operante nei settori dello spettacolo, della didattica e della cultura, ispirata al principio democratico di partecipazione all'attività da parte di tutti gli associati in condizione di uguaglianza e di pari opportunità, fondato sulla collaborazione e il dialogo fra gli elementi direttivi e l'assemblea dei soci, in un cammino dinamico ed evolutivo di crescita e di sostegno verso il singolo e verso il gruppo. Fondata da Tenerezza Fattore in collaborazione con artisti e insegnanti, tra i migliori del panorama artistico italiano ed europeo, dal 1997 dà vita ad una realtà teatrale e culturale che oggi risiede stabilmente a Roma nello storico quartiere S. Giovanni, con l'intento di studiare e recare il proprio apporto alla ricerca sulla comunicazione teatrale con una visione mistica ed eterica, oltre che promuovere e divulgare l'arte del palcoscenico, di proporre a giovani aspiranti attori percorsi di Formazione Professionale e di formare al teatro nuovi spettatori consapevoli. La scuola è sempre stata il fulcro della sua attività: anno dopo anno ha visto consolidarsi una concreta esperienza educativa, attenta al cambiamento e in continuo perfezionamento di un modello pedagogico olistico che sia capace di connettere la formazione teatrale e un insieme di pratiche educative, che acquistino senso e legittimità in relazione ad essa. In nome di questo impegno, Cassiopea è oggi riconosciuta come sede di

ricerca pedagogica da numerosi strutture formative tra cui la S.I.A.B. e la facoltà di Scienze dell'Educazione dell’Università Roma Tre con la quale collabora per il tirocinio dei suoi studenti. Parallelamente, Cassiopea svolge attività di produzione teatrale, realizzando spettacoli che sono coerente espressione dei valori etici ed estetici in cui l’associazione si identifica: un teatro del qui ed ora, in cui gli attori portino nella comunicazione l'urgenza e i disagi della loro attualità, con l'intento di restituire senso all'Atto Teatrale e di riempire il vuoto comunicativo che sempre più ci separa. E studiando il senso del fare Teatro oggi, restiamo connessi alla sua primaria funzione, sociale, rituale, catartica, in cui l’attore è veicolo di un processo di trasformazione dell’energia negativa verso la purificazione della collettività. In quest’ottica, pensiamo all’attore di palcoscenico come dotato di un corpo fisico e psichico dalle potenzialità sviluppate, virtuoso nell’arte della trasformazione e capace di trasferire vibrazioni autentiche al pubblico di spettatori. Nel corso di questo tipo di studio, la condizione personale del giovane allievo può ritardare od ostacolare il processo di crescita in modo significativo. Da questa premessa nasce il progetto della Scuola Olistica.

∆ La Compagnia Cassiopea offre spazio e opportunità di lavoro ai migliori studenti del triennio professionale. Nella foto una scena di Ciechi (2009) Teatro Piccolo Eliseo, Roma

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Scuola Olistica Spesso Stanislavskij e i suoi allievi [...] scoprivano che il lavoro su se stesso come attore diveniva un lavoro su se stesso come individuo - Eugenio Barba

“Penso che il teatro produca sempre un’attivazione conoscitiva e perciò debba contenere una preoccupazione pedagogica, uno sguardo sull’individuo, prima che sul mestierante. Ritengo che questo sia ancora più vero qualora ci si occupi di ragazzi in evoluzione e di addestramento professionale.” Questo assunto espresso da Stefano Masotti (cfr. Il corpo emotivo e poetico, ed. Antropologia e Teatro) spiega chiaramente l’esigenza e la vocazione della nostra scuola. Negli anni ’70, nella più famosa scuola di formazione di attori al mondo, l'Actor’s Studio di New York, tra gli insegnamenti programmati vi era quello della Bioenergetica. L’insegnante era Ellen Green Gianmarini, colei che, insieme ad Alexander Lowen e a sua moglie, aveva contribuito a sviluppare il metodo delle Classi di Esercizi come strumento di lavoro. Si stava prendendo coscienza del fatto che la condizione umana, qualunque essa sia, è sempre una comunicazione con il mondo esterno, ed è ancora più vero quando ci si espone nell’azione teatrale. Molti degli allievi che si innamorano della recitazione pensano erroneamente che questa sia l’arte dell’uscire fuori da sé, dalla propria pelle, per entrare in quella di

qualcun altro. Durante la buona pratica, gli allievi si accorgono di non uscire fuori da niente ma anzi entrano dentro di sé, raggiungendo nel profondo di loro stessi quelle parti espressive rimaste a lungo sopite; questo esercizio può a volte risultare doloroso o addirittura impossibile da praticare. Così la condizione personale entra, imprescindibilmente, nella comunicazione teatrale. Attraverso un lavoro ri-educativo e formativo, che tenga conto delle particolari caratteristiche di ogni studente, si possono ridurre le limitazioni alle competenze e potenzialità poetiche del futuro attore. La formazione teatrale, coadiuvata dalle metodologie di supporto, offre il giusto tempo del sentimento, propone di esperirlo in un contesto protetto, rassicurante e accogliente in modo incondizionato. E quando le parti oscure sono finalmente espresse nel gioco della recitazione, gli studenti provano una sensazione adrenalinica simile a quella che si prova in una grande avventura. Una sensazione di espansione. La Scuola Olistica opera con lo studente, riconoscendolo nella sua totalità biologica, psichica e spirituale e lo accompagna in un percorso di crescita evolutiva e di espansione della coscienza.

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Trasformarsi nella fisicità di un personaggio è per me un atto spirituale perché implica la compassione, la capacità empatica del corpo che consente di capire veramente gli altri esseri umani - Fay Simpson Dal greco olos = totalità, l'olismo crede infatti che l’intero sia maggiore o differente della somma delle parti che lo compongono, che tutto ciò che esiste sia interconnesso e che non sia possibile concepire separatamente le persone, così come gli avvenimenti, le cose, il nulla, noi stessi, l’ambiente sociale e naturale, etc. Tutto ciò che facciamo, diciamo, pensiamo e crediamo ha un effetto immediato su tutti quanti. In quest'ottica, il teatro è espressione potentissima di un valore politico, sociale e spirituale. L’attuale tendenza all’eccessiva tecnicizzazione spesso trasforma il giovane in una specie di robot il cui funzionamento è demandato a soggetti esterni. La specializzazione d’altro canto, con l’esasperazione alle sottodivisioni, ha notevolmente contribuito alla perdita della visione dell’insieme. La crisi dei valori infine, ha condotto alla perdita dei riferimenti - anche religiosi - che per secoli hanno prescritto didascalie sulle condotte da tenersi. In questo quadro risulta difficile ai nostri ragazzi trovare un riferimento autoctono cui poggiarsi, che non sia sottoposto al servizio di un potere sempre esterno e inafferrabile. Oggi più che mai crediamo che in un processo educativo professionalizzante non si possa prescindere da un sapere sentito, che trasformi le esperienze sia pubbliche che interpersonali e le riconduca ad una integrazione coerente. Integrazione capace di restituire il piacere di sentirsi protagonisti, oltre che sulla scena, anche nella propria esperienza di vita. Sappiamo che il corpo è regolato da una logica interna; incoraggiando lo studente ad ascoltare i propri bisogni e a vedere la malattia come sintomo di un disagio più ampio, l'approccio olistico stimola in lui le antiche e innate abilità di autoguarigione. Dal punto di vista sociale, esso consente allo studente di gestire i rapporti con le altre persone, migliorare la propria autostima e raggiungere gli obiettivi prefissati. Dal punto di vista artistico, gli insegnamenti della Scuola Olistica realizzano un lavoro specifico che rende la struttura e la funzione espressiva degli studenti duttile e flessibile, per esperire una qualità del sentimento che doti il futuro attore di un corpo autenticamente e credibilmente poetico, per una miglior qualità scenica e del prodotto d’arte nel suo insieme.

∆ L'obiettivo didattico degli studi dell'Accademia è quindi di espandere le capacità e la consapevolezza degli allievi, formando attori che lavorino su criteri di autenticità e credibilità, in connessione tra corpo e spirito e in profonda empatia con il pubblico.

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Progetto formativo Per ri-modellare artificialmente la propria energia, l’attore deve pensarla in forme tangibili, visibili, udibili, deve rappresentarsela, scomporla in una gamma, trattenerla, sospenderla in un’immobilità che agisce, farla passare con intensità e velocità diverse, come in uno slalom, attraverso il disegno dei movimenti. - Eugenio Barba

Partendo dal presupposto che l’uomo non è solo quel che si vede e che esiste un mondo interiore misterioso, a tratti ineffabile, sede dell’inconscio e di tutta la zona magica e poetica dell’esistenza, nonché prima sede della vocazione artistica, l’accademia propone un progetto di formazione professionale per l'apprendimento dell'arte scenica che affonda le radici nella pedagogia di tradizione classica del ‘900 (Stanislavskij, Lecoq, Cechov, Mejerchol’d) ma con il cuore rivolto ai principi innovativi dell’avanguardia teatrale (Grotowski, Barba) e della pedagogia teatrale contemporanea (Brook), condividendo con essi l’interesse per gli esperimenti parateatrali. Tra questi, l'approccio con uno studio originale e non ancora conosciuto in Italia (cfr. Fay Simpson - The Lucid Body), in cui sono centro dell’attenzione pedagogica la cura e lo sviluppo del corpo eterico dei futuri attori, attraverso lo studio e l'utilizzo delle potenti energie dei Chakras. Ospite fissa da oltreoceano la Meisner Technique; infine, la tecnica Pilates, Knaissef e Feldenkrais sono riferimenti per la danza, mentre lo è Ilse Middendorf per la respirazione e l'uso della voce. Nel suo senso assoluto l'accademia non è dogmatica, ovvero non impone l'utilizzo di una metodologia specifica ma, spaziando nell'arco della conoscenza e dell'esercitazione, permette allo studente di sviluppare intelligenze multiple (cfr. Howard Gardner) e corrispondere così a diversi tipi di richieste lavorative. Il progetto formativo dell'accademia è olistico nella sua più intima natura: ha il coraggio di abbracciare le differenze, spaziare nella vastità degli opposti, portando in sé non il bisogno di un riconoscimento servile, né l’impeto della contestazione ma la responsabilità di un dialogo adulto e bilanciato che osi integrare le divergenze e le fratture sapienziali. Non intendiamo fornire risposte allo studente bensì attivare dubbi e domande, incoraggiandolo all'indagine e all'elaborazione un proprio metodo per l'interpretazione dei personaggi. Restituendo il giovane alla sua irrinunciabile individualità, la scuola diventa garante della libertà personale; essa offre strumenti, educa ad essi ma non traccia linee precostituite, evitando di suggerire omologazioni a schemi d’attore contemporaneo. L’arte è fuori dal tempo e ogni artista è quel che è.

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Per questo il nostro studio libero attinge direttamente da antiche filosofie, dallo studio e dall’analisi dei centri energetici, dalla natura e dal corpo come sede di antica sapienza, perché l’allievo attore possa ripulirsi dalle sovrastrutture culturali e riferirsi a modelli archetipali e ai suoi simboli. I simboli universali conservano il loro potere attraverso i secoli: refrattari al passare del tempo e alle trasformazioni dei valori culturali, essi riescono a coinvolgere ogni nuova generazione. Il giovane artista imparerà che se un’immagine qualsiasi vale mille parole, un’immagine simbolica ne vale infinitamente di più; infatti essa apre la mente e consente alle idee di affluire ed associarsi liberamente dando vita a nuovi schemi di pensiero.


Ognuno deve cercare personalmente, domandarsi personalmente, capire personalmente e risvegliarsi personalmente - Detto Zen Il percorso didattico dell'accademia si articola in tre anni di studio, con frequenza di 8 ore al giorno + maratone residenziali di Bioenergetica + saggi ed esercitazioni sceniche per un totale di 1200/1360 ore formative annue. L'ingresso alla prima classe è su selezione e due esami annuali scandiscono e qualificano il percorso di ogni studente. Il programma di studio triennale ha l'obiettivo di condurre ogni allievo diplomato ad una formazione attoriale solida, completa e raffinata, puntando sulle singole personalità creative, senza tralasciare l'addestramento al rispetto dei valori e delle regole. Materie classiche e tradizionali – Storia del teatro, Versi, Lettura, Solfeggio, Danza classica - sostengono l'apprendimento delle tecniche fondamentali per l'arte scenica – Dizione, Recitazione, Movimento scenico, Ritmica, Canto, Teatrodanza -; e accanto agli stage di approfondimento – Combattimento scenico, Doppiaggio, Portamento del costume d’epoca - e agli studi professionalizzanti – Recitazione per il cinema, Acting, Musical theatre, Acrobatica, Organizzazione teatrale non si perde di vista la ricerca dentro di sé e fuori, attraverso lo stimolo degli insegnamenti innovativi –

Bioenergetica, Terapia del respiro, Kundalini e Chakras. L'accademia riconosce altresì la pratica d'attore elemento essenziale per l'apprendimento dell'arte scenica; pertanto ogni occasione sarà data agli allievi, soprattutto di terzo anno, di entrare in contatto con le realtà artistiche esistenti, collaborare con giovani registi e tecnici in progetti pubblici, svolgere attività teatrali e cinematografiche professionali e misurarsi con la regia di grandi maestri della scena. In particolare, l'a.a. 2015-2016 è dedicato all'incontro con la Scena Contemporanea. Fanno parte di questo progetto speciale il corso annuale di Drammaturgia contemporanea e le lezioni-incontro con i protagonisti del nostro tempo: Giacomo Ferraù e Giulia Viana (compagnia Eco di Fondo) uno dei gruppi più interessanti della nuova generazione teatrale lombarda, Sandro Lombardi, cinque volte premio Ubu come miglior attore, Roberto Latini (Fortebraccio Teatro) e autorevoli compagnie teatrali d'innovazione come i Motus. Altra grande novità di quest'anno, l'avvio del nuovo Corso Professionale per Registi teatrali e Dramaturg.

Il tipo di formazione proposta si avvale di avanzate metodologie didattiche e consente ad ogni allievo diplomato di affrontare con serenità e determinazione provini e audizioni nel mondo dello spettacolo, nonché di concorrere in modo propositivo e progettuale alla vita culturale e artistica di questo Paese.

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Corso per Registi e Dramaturg Quando qualcuno mi chiede un consiglio su come si fa a fare il regista, gli rispondo: si convince una compagnia che si è dei registi - Peter Brook Il corso per Registi e Dramaturg intende innanzi tutto rivolgere uno sguardo attento sull’Europa e sul teatro contemporaneo, sia nei suoi aspetti pratici che nelle sue formulazioni teoriche. Di strategica rilevanza, infatti, la scelta di formare, oltre alla figura del regista, quella del dramaturg (e non del drammaturgo); un ruolo strettamente legato al regista e/o ad una compagnia, volto alla creazione di materiali per la scena originali e non, che fuori dal nostro Paese è già da tempo all’ordine del giorno e in Italia sta diventando sempre di più una necessità. L'apertura verso il nuovo sarà messa in dialogo con lo studio approfondito del passato attraverso la Storia del

Teatro e dello Spettacolo, la Storia della Regia e della Drammaturgia: dialogo sempre più necessario per dei giovani aspiranti registi e dramaturg intenzionati a trovare un linguaggio sperimentale attraverso basi solide e radicate. E poiché riconosciamo la pratica come un veicolo d'eccellenza nell'apprendimento, la proposta didattica avrà sempre molti punti di contatto con il mondo del lavoro. A partire dal secondo anno, e soprattutto durante il terzo di specializzazione, oltre alle lezioni curriculari, gli studenti saranno chiamati a partecipare a stage esterni alla scuola presso teatri e festival di rilievo nazionale e/o in collaborazione con compagnie, singoli artisti e registi già affermati nel panorama nazionale e internazionale.

∆ Il corso vede nel lavoro con l’attore un punto cardine del compito del regista e nella collaborazione con una compagnia un punto cardine del lavoro del dramaturg. Il lavoro con gli attori verrà approfondito con esercitazioni, lezioni di direzione d’attore, tirocini con allievi attori e con giovani professionisti. Il dialogo con i collaboratori artistici (scenografi, costumisti, disegnatori luci, musicisti) sarà impostato prima di tutto sul piano della formazione culturale degli studenti, formazione che sarà stimolata in tutti i suoi aspetti attraverso un percorso che sente come necessario punto di partenza l’arte. La Storia dell’Arte, della Fotografia e della Musica saranno perciò il vero punto di partenza per un discorso serio e fondato sulla scenografia, sull'illuminotecnica e

sul disegno del suono di uno spettacolo. Le esercitazioni pratiche di Regia saranno preparate dalla stesura di progetti di regia personali. Le esercitazioni di Scrittura e le lezioni di Analisi del testo porteranno a elaborare testi o frammenti di testo individuali. Verrà affrontata la scrittura a tavolino e la scrittura scenica che nasce dall’improvvisazione e dal lavoro di palcoscenico. Gli stage di Organizzazione teatrale permetteranno agli allievi di capire qual è lo stato delle cose in Italia e in Europa nel teatro professionale e di uscire dalla scuola con una conoscenza reale del teatro, della produzione, della distribuzione, senza rischiare di essere presi alla sprovvista incontrando il mondo esterno.

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Ho imparato a conoscere il mondo attraverso il teatro. Da adolescente ero completamente chiuso su me stesso. Poi facendo il regista, non l'attore, ho imparato a conoscere gli altri e me stesso - Luca Ronconi Il corso intende far conoscere ai partecipanti il maggior numero possibile di approcci alla regia e alla drammaturgia affinché ogni allievo possa scoprire quale modo di fare teatro oggi gli sia più congeniale e possa così iniziare un percorso di approfondimento che durerà, ci auspichiamo, per tutta la sua vita nel teatro. Per questo motivo non seguiremo un metodo unico, ma apriremo una serie di finestre su vari modi di affrontare il lavoro nella pratica. Questi incontri modulari saranno accompagnati, nel corso del triennio, da due percorsi continuativi: la cattedra di Regia, che si occuperà di far sviluppare ai singoli partecipanti dei progetti di regia e drammaturgia personali, uno stile di approccio individuale e una maniera di rapportarsi agli attori e ai collaboratori specifica di ognuno e, in secondo luogo, lo studio dell’arte dell’attore. La scuola ritiene, infatti, centrale la conoscenza del lavoro dell’attore anche per i dramaturg; parallelamente i registi, che potranno sperimentare in prima persona che cosa significhi dar vita alle parole di un dramaturg o al progetto di un regista, potranno arricchire il proprio lavoro imparando a guardarlo anche dalla prospettiva degli attori che lo metteranno in vita per il pubblico.

Il percorso didattico del Corso per Registi e Dramaturg si articola in 2 anni di studio + 1 di specializzazione, con frequenza modulare, fino ad 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì, oltre a stage di approfondimento in alcuni fine settimana, saggi, esercitazioni, periodi di lavoro sul campo in strutture esterne all’accademia. Le lezioni teoriche e pratiche saranno in parte dedicate e in parte condivise con gli allievi attori del corso di Recitazione dell'accademia, perché i principi della formazione attoriale sono conoscenze indispensabili per ogni regista e per ogni drammaturgo. Lezioni teoriche sulla regia e sulla scrittura scenica, esercitazioni pratiche, lezioni di storia del teatro, dello spettacolo, della drammaturgia e della regia, collaborazioni con Teatri, Università, Accademie Artistiche, esami ed esercitazioni pubbliche sono alcuni dei punti di forza su cui si fonda il Corso per Registi e Dramaturg, che completa l'eccellenza del suo piano formativo attraverso il contributo attivo di alcuni dei migliori pedagoghi e artisti del panorama europeo. In ultimo, il contesto della scuola Cassiopea, già garante di storicità e stabilità, si pregia di offrire come valore aggiunto una significativa attività di Produzione Teatrale.

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Maestri C'è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano - Lucio Anneo Seneca

Gli insegnanti dell’accademia d’arte drammatica Cassiopea sono professionisti di grande esperienza che, oltre a distinguersi per la spiccata vocazione didattica, continuano ad operare attivamente e ad alti livelli nel mondo dello spettacolo, distinguendosi per professionalità e sensibilità artistica.

speaker e doppiatrice e Federica Santoro (Analisi del testo) attrice in diversi spettacoli di Giorgio Barberio Corsetti e regista della scena contemporanea.

Del resto l’insegnamento è un’occasione per mettere a frutto la propria vocazione pedagogica e verificare continuamente il lavoro propedeutico che sottostà al proprio impegno di artista: uno scambio che rende magica e fruttuosa la tensione creativa, accompagnando i giovani aspiranti attori in un viaggio ricco, formativo e capace di misurarsi con l'attuale mondo del lavoro. Per l’anno accademico 2015-2016 entrano a far parte del corpo docenti: Craig Peritz (Acting), attore e regista americano che ha partecipato al collettivo del Living Theatre; Luciano Colavero (Regia e Analisi del testo) regista e premiato drammaturgo, Francesca Macrì (Drammaturgia) regista e drammaturga nella scena contemporanea, Silvia Biferale (Tecnica del respiro ed espressione vocale), terapeuta e pedagoga del respiro, la Compagnia Atacama (Teatrodanza) fondata da Patrizia Cavola e Ivan Truol, danzatori e coreografi impegnati nell'elaborazione di un personale codice coreografico, stile e poetica espressiva, la redazione di Teatro e Critica (Sergio Lo Gatto, Andrea Pocosgnich, Simone Nebbia) per la cattedra di Storia della Regia, Ilaria Orlando (Dizione), diplomata all'accademia Cassiopea nel 2013, attrice,

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Craig Peritz in una foto di scena


Il nucleo storico di insegnanti dell’Accademia, anche quest’anno mettono ogni giorno la propria esperienza a servizio dei giovani talenti: Tenerezza Fattore, direttrice della Scuola, insegnante di Recitazione teatrale, nonché attrice, doppiatrice, regista e drammaturga; Andrea Pangallo, attore, trainer e affermato pedagogo teatrale; Claudia Frisone, counselor, attrice in produzioni teatrali, regista ed esperta formatrice; Valeria Baresi, ballerina e coreografa diplomata all’Accademia Nazionale di Danza; Maria Teresa Bax, interprete teatrale e indiscussa

maestra della recitazione in versi; Aureliano Amadei regista cinematografico, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento nel 2011; Camilla Di Lorenzo - nella foto - insegnante di canto, pianista, direttrice di coro e vocal coach, Ilaria Amaldi (Musical Theatre) attrice e performer con la Compagnia della Rancia e in altri importanti musical e Stefano Masotti, psicologo, regista e conduttore di classi di Bioenergetica. La solida squadra di formatori dell’Accademia si impreziosisce inoltre con Mauro D’Alessandro, percussionista affermato e curatore di colonne sonore per film e documentari che terrà le lezioni di Ritmica che si completano con lo studio dell'Armonia e della pratica strumentale di chitarra e piano, condotto da Giuseppe Lorenzoni. Il laboratorio musicale è un progetto sperimentale che offre agli allievi l’opportunità di instaurare un confronto ludico e creativo tra musica e recitazione. Fondamentale, tra gli insegnanti curriculari, Michelle Ellis, prima ballerina e coreografa in importanti contesti di danza sia in Italia che all’estero, che utilizza gli strumenti della Danza classica per guidare gli studenti nello sviluppo dell'armonia del movimento, preparandoli alle performance stilistiche e d'epoca. Inoltre Elena D'Angelo per Storia e Critica del teatro, Elio Ugenti, illustre Dottore di Ricerca presso l'Università Roma Tre, cultore della Materia per le cattedre di Teorie dell’immagine e Storia del cinema e Andrea Sorrentino, assistente di Piero Tosi, costumista in grandi produzioni cinematografiche americane, per le lezioni di portamento di costume d'epoca.

Insegnare è un mestiere del cuore.

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REGISTI ESTERNI

GLI STAGE

L'ultima parte del percorso formativo degli allievi di terzo anno prevede l'incontro e il confronto pratico con tre maestri-registi esterni, eccellenze del teatro contemporaneo, che formeranno anche la Commissione esterna agli esami di metà anno.

Numerose le opportunità che arricchiscono l’offerta formativa dell'accademia, tra le quali workshop e stage di approfondimento: in dicembre il Bob Fosse’s workshop condotto da Stefano Bontempi, musical coreographer e attore; Organizzazione teatrale condotto da Michele Mele, art manager Stabilemobile compagnia Antonio Latella, che aiuterà gli allievi attori e registi ad orientarsi nel mondo del lavoro, Combattimento scenico con il maestro d’armi Francesco Manetti, storico docente di Scherma e Acrobatica all'Accademia Nazionale Silvio d'Amico, Tecniche di doppiaggio con la doppiatrice e direttrice di doppiaggio Marzia Dal Fabbro e lo stage di Verse & Prose sul verso shakespeariano, sempre con la Dal Fabbro che si diploma attrice a Londra e si perfeziona nell'insegnamento della recitazione e della poesia in inglese. Attesissima la presenza di Silvia Calderoni della compagnia MOTUS per il workshop Talk to me.

Massimiliano Civica, che si forma come attore presso l'Odin Teatret di Eugenio Barba e come regista presso l'Accademia Silvio D'Amico e ha lavorato, tra gli altri, con il Teatro della Tosse di Genova, divenendone direttore artistico; due volte vincitore del Premio Ubu per la miglior regia. Civica tiene laboratori di recitazione per le più importanti scuole teatrali d'Italia e ha svolto il ruolo di docente universitario presso la cattedra di Metodologia della critica dello spettacolo dell'Università La Sapienza e quella di Regia presso l'Accademia di belle arti di Genova. Oscar De Summa, interprete di successo, che si forma alla scuola di teatro della Limonaia e partecipa come attore ad importanti e premiate produzioni (alcune con la regia dello stesso Civica), è anche regista per la Fondazione Emilia Romagna Teatro ed autore pubblicato, tra gli altri, da Minimum Fax. La Compagnia Biancofango, nata dall'incontro tra Francesca Macrì e Andrea Trapani, che si distingue per il progetto Trilogia dell'inettitudine che ha circuitato e continua a girare in Italia e all’estero (America Latina, Spagna, Austria) e di cui la casa editrice Titivillus ne pubblica le drammaturgie e per la recente collaborazione con il Teatro di Roma per due produzioni tra cui un Amleto, andato in scena al Teatro Argentina.

COLLABORAZIONI L’accademia estende ogni anno la sua rete di contatti e collaborazioni in ambito professionale e didattico. Novità di quest'anno le convenzioni con Romaeuropa Festival e con il festival Teatri di Vetro che offrono sconti sugli spettacoli in programma e l'accesso a progetti dedicati. Resta salda la collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tre – Corso di Laurea in Scienze della Formazione, con il Master in Professione e Linguaggi cinema, video e televisione promosso dal Dipartimento Filosofia, con la Scuola Romana di Circo, con l'Accademia di trucco professionale e il fotografo Federico Ferrantini.

Un combattimento in scena deve possedere tre requisiti fondamentali: deve essere sicuro, credibile ed emozionante – Francesco Manetti

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Materie e Insegnamenti Per il triennio Bioenergetica

Stefano Masotti

Perché la Bioenergetica - Da molti anni, per curiosità, svolgo un’informale indagine sulla credibilità dell’attore teatrale contemporaneo. Domando semplicemente a persone che fruiscono di spettacoli, teatranti e teatrologi, quanti sono gli attori ai quali hanno creduto, fino in fondo, nell’assistere ad una rappresentazione. Quanti sono stati capaci di emozionarli ed identificarli pienamente? Tutti rispondono che hanno incontrato, nella vita, solo due/tre attori di teatro che hanno riconosciuto essere molto bravi ed efficaci in questo. A volte solo uno. Se ciò è vero, se il teatro di questo tempo è poco credibile, si potrebbe pensare ad una debolezza del sistema di formazione degli attori, ipotizzando la necessità di sviluppare nuovi linguaggi, o di perfezionare quelli in essere per renderli più efficaci. Inoltre, la contrapposizione mente-corpo, cui l’individuo contemporaneo è soggetto per il sopravvento e predominio di una cultura narcisistica, che egemonizza il potere dell’intelletto, pone i giovani studenti in una condizione di partenza che rende difficoltosa l’acquisizione di un’intelligenza fisica e una comprensione profonda dei vissuti corporei. Siamo tendenzialmente spinti da un sistema educativo e culturale a sostare soprattutto nei vissuti della mente e a costruirci con essi immagini della realtà. A ciò contribuisce l’attuale massiccia presenza di modalità di relazione virtuali, che privano gli individui di esperienze mediate dai sensi, rendendole poco conosciute. Si può infine ritenere che

l’attuale contesto storico-culturale avvicini al teatro persone non sostenute da una reale e profonda motivazione e passione per quest’arte, ma affascinate dal ruolo sociale che riveste, col miraggio di corroborare una narcisistica immagine di Sé. A che serve - Se l’esperienza è tutto ciò che accade dentro l’organismo e che potenzialmente può diventare cosciente, quanto più si accompagna lo studente a riconquistare, ri-abitare, nuclei di percezioni escluse alla coscienza, tanto più si permette una maggiore competenza corporeo-espressiva come pro-motore dell’azione estetica-performativa. Si tratta di aumentare la fiducia nella propria esperienza, nel proprio corpo, e potersi permettere, in coscienza, quelle esperienze altrimenti negate al proprio sentire, escluse dal proprio vissuto. A tale scopo si propone un lavoro corporeo, che nei giusti tempi del sentire, permetta un riavvicinamento alla propria verità corporea e allenti l’egemonia dell’intelletto. Obiettivi - Ampliare la gamma di sensazioni, percezioni, emozioni e potenzialità espressive, sorrette da un sentimento sincero al servizio della forma e della scena. Elevare il livello energetico degli allievi mantenendolo adeguato ai bisogni e alla condizione di ciascuno, aprire la strada all’auto-espressione, restaurare nel corpo il flusso delle sensazioni, tradurre in modo immediato nel linguaggio attoriale la psicologia dei personaggi.

Bibliografia - Arrendersi al corpo, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini; Id. Il linguaggio del corpo, Feltrinelli editore; Id. La spiritualità del corpo, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini

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Metodo Meisner

Steven Ditmyer

Recitare è la capacità di vivere in modo veritiero circostanze immaginarie. - Sanford Meisner

Nel suo lavoro presso la Playhouse, Meisner ha addestrato molti dei nostri attori e registi più illustri, tra cui Robert Duvall, Sydney Pollack, Tony Randall, Christopher Lloyd, James Caan, Diane Keaton, Joanne Woodward, Steve McQueen, Jeff Goldblum, Allison Janney e molti altri. La sua tecnica è basata sulla verità. Programma Lavoreremo sulla prima parte di questa affermazione - la capacità di vivere la verità, tramite l’esercizio di ripetizione, che è un esercizio di improvvisazione che insegna a concentrarsi sul partner e se si è realmente in ascolto, si inizierà a rispondere realmente e

sinceramente. E questo è ciò che avremo dopo, la risposta vera, non una risposta meccanica (dal cervello), non il “questo-è-ciò che ritengo sia giusto dire”, ma “la cosa vera da dire perché è così che mi sento ora”. E’ un esercizio straordinario, perché è semplice e onesto. Non è facile, ma è semplice. In questo approccio le nostre emozioni vengono liberate, diventano un oggetto esterno da donare mentre la nostra attenzione è su qualcos’altro - e questo qualcos’altro è ciò che stiamo facendo: ascoltando veramente, relazionandoci veramente con i nostri colleghi attori ed essendo reattivi con ciò che sta accadendo. Meisner ci ha detto: Il seme al mestiere della recitazione è la realtà del fare.

In cinema si lavora sempre di più con co-produzioni girate in lingua inglese; per un attore sta diventando indispensabile padroneggiare un vocabolario tecnico e saper recitare in questa lingua.

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Recitazione - Corso di primo anno FREQUENZA • dal 9 novembre all’1 giugno per le materie curriculari, dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 18.00 e il venerdì dalle 9.00 alle 17.30, con un’ora di pausa; • dal 6 al 30 giugno, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00, per lo stage finale di Pratica di Palcoscenico; • maratona residenziale di Bioenergetica il 7 e 8 maggio 2016. MATERIE CURRICULARI Recitazione teatrale I

Tenerezza Fattore

Il corso è volto ad alimentare la vita interiore degli studenti, riattivando i centri sensoriali ed energetici, sviluppando immaginazione e sensibilità e incoraggiando l’osservazione della realtà. Partiremo dallo studio sul corpo dell'attore di Jaques Lecoq e inizieremo un'indagine poetica attraverso le esercitazioni sui Quattro Elementi Fondamentali della Natura (Terra, Acqua, Fuoco e Aria) intesi come simboli archetipici delle qualità primarie del genere umano. Attraverso lo studio di scene e monologhi, analizzeremo la differenza tra espressione e comunicazione, sperimentando varie opportunità per ricavare altre e nuove modalità comunicative. L’attenzione sarà posta sul silenzio che precede la parola, sulla comunicazione non-verbale, sul linguaggio del corpo. Parallelamente, praticheremo allenamento e addestramento ortodossi relativamente alle basi tecniche dell’attore, con particolare attenzione all’organicità e alla qualità della presenza scenica. Obiettivi - Le lezioni sono tese alla comprensione psicofisica del principio di Arte Scenica, nell’obiettivo di costruire i personaggi usando materiale del proprio sé organico. Bibliografia - Jacques Lecoq, Il corpo poetico, ed. Ubulibri Altre letture di riferimento verranno indicate nel corso dell’anno; i testi per le esercitazioni saranno disponibili in segreteria.

Training

Andrea Pangallo

Il corso affronta i principi fondamentali dell’arte scenica, principi che verranno poi applicati e sviluppati in dinamiche sceniche e partiture complesse ed è strutturato in due fasi/temi: organicità e organizzazione. Un primo periodo di allenamento psicofisico, in cui verranno attraversati elementi come la coordinazione, l’equilibrio, la tensione ed il contrappunto, la neutralità, il tempo-ritmo, il concetto di pausa, la percezione della forma in movimento e quella dell’attore nello spazio. Un secondo periodo dove l’attenzione sarà focalizzata sull’elemento creativo e compositivo; l’allievo, infatti, dovrà organizzare il suo materiale tecnico ed applicarlo nella condotta scenica attraverso una sequenza di esercizi di improvvisazione e di drammaturgia attoriale. Obiettivi - Superamento dei blocchi e delle sovrastrutture fisiche e immaginative, propriocezione e coordinazione corporea, organicità corpo - mente - voce, consapevolezza e presenza scenica. Programma • Maschera neutra e analisi delle sei linee del corpo dell’attore • Centro motore e dinamiche base del movimento teatrale organico • Elementi di acrobatica • Esplorazione delle relazioni sceniche con lo spazio e con il tempo

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• • • •

Esplorazione delle relazioni sceniche con il partner, il gruppo e con l’oggetto Analisi dell’impulso interno ed esterno e frasi di movimento Principi base della Biomeccanica teatrale La Drammaturgia organica dell’attore

➢ Letture di riferimento verranno indicate nel corso dell’anno. Si pregano gli studenti di munirsi di scarpe comode, basse, con suole in gomma.

Dizione e Articolazione I

Ilaria Orlando

Il corso è finalizzato all'apprendimento della corretta pronuncia della lingua italiana come base neutra da cui partire per poter costruire l'espressività vocale di qualsiasi personaggio. È previsto uno studio di elementi di fonetica e fonologia che permetta agli allievi il riconoscimento di tutti i suoni/fonemi di cui è composta la nostra lingua e la loro corretta riproduzione. Attraverso esercizi di respirazione, articolazione ed emissione si mira a sviluppare una maggiore consapevolezza nella fonazione; attraverso l'uso di un registratore, gli allievi impareranno inoltre a specchiare la propria voce e a rendere più concreto questo prezioso strumento invisibile. Bibliografia - Nicoletta Ramorino, Corso di Dizione, ed. Giunti

➢ Si pregano gli allievi di partecipare alle lezioni muniti di penna e quaderno. Lettura e Modulazione vocale

Claudia Frisone

L’attore si esprime e comunica attraverso il corpo e la voce. La modulazione vocale gli permette di veicolare significati cognitivi e contenuti emotivi. Essere consapevoli delle proprie potenzialità vocali ed acquisire tecniche di emissione, articolazione, pronuncia e modulazione è dunque indispensabile per acquistare un controllo della propria espressività ed approdare ad una ricchezza e libertà interpretativa. Obiettivi : • consapevolizzare la Respirazione ai fini di una gestione ottimale dell'aria, • Individuare aspetti respiratori e fonatori disfunzionali; • Costruire una base sicura rispetto alla fonazione ed emissione della voce; • Direzionalità vocale; • Veicolare attraverso la voce significati cognitivi e contenuti emotivi sottesi alla parola; • agevolare la comprensione e stimolare l’attenzione di chi ascolta; • ottenere una gestione congruente tra espressività fisica e vocale. • La modalità di lavoro, in parte teorica e soprattutto pratica, prevede esercizi individuali e di gruppo su respirazione, fonazione, articolazione, pronuncia,fluidità dell'eloquio, lettura espressiva. Bibliografia - Raimond Queneau, Esercizi di stile, ed. Einaudi - Baricco Alessandro, Novecento, ed. Feltrinelli, Milano 1994

Altri libri di testo saranno indicati nel corso dell’anno.

Analisi del movimento e Teatrodanza I

Compagnia Atacama/Valeria Baresi

Le lezioni prevedono l’acquisizione di un vocabolario tecnico–espressivo che permetta ai futuri danzattori di affrontare gli anni successivi con consapevolezza, capacità critica e familiarità con il proprio corpo. Il programma si sviluppa a partire da due punti fondamentali per uno studio sano e funzionale: conoscenza e ripetizione. La classe inizia con un riscaldamento fisso che si basa su tecniche di stretching estratte dal metodo Pilates e dal lavoro di Moshe Feldenkrais, con immediata applicazione nel floorwork. Nella seconda parte si affronteranno argomenti e tematiche utili al mestiere dell’attore, con particolare attenzione al lavoro sul ritmo e sulla coordinazione. Obiettivi - Conoscere e assimilare gli strumenti necessari per affrontare il lavoro sul corpo con la serenità di chi conosce e si conosce, con la consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si rappresenta, con la preparazione fisica di chi si vuole sentire in un corpo adeguato. Programma • Alfabetizzazione • Cerchi, Assi, Piani • Allineamento (arti inferiori - superiori - tronco)

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• • • • • • • • • • • • • • • • • • Acting I

Curve e Spirali Cinesfera Motori Corpo neutro Equilibrio e gravità Anatomia del movimento Applicazione Floorwork Analisi del movimento (secondo i principi labaniani) Relazione tra spazio, tempo ed energia Studio del centro – evasione dal centro Studio del peso Qualità di movimento (in particolare legato, staccato e accentato) Relazione con lo spazio esterno Elaborazione Studio di sequenze Camminate e andature Rapporto tra statico – dinamico (potenzialità dinamiche della posa)

Craig Peritz

Il lavoro avrà inizio con un primo approccio ad un workingvocabulary e sarà presentata una serie di esercizi dal repertorio di teatro sperimentale e dal mondo del metodo. Successivamente il lavoro si concentrerà sulle opere di William Shakespeare. Gli allievi prepareranno un monologo shakespeariano che sarà materia d’esame per il primo modulo. Nella seconda parte, approfondiremo il vocabolario introduttivo e gli allievi saranno guidati nella preparazione di scene dal repertorio di classici contemporanei (Williams, O’Neil, Hellman, Shepard ecc.) per il loro esame finale. Bibliografia consigliata - Julian Beck, The Life of the Theatre, San Francisco, City Lights, 1972; Joseph Chaikin, The Presence of the Actor, Kindle Edition; Uta Hagen, Respect for Acting, Wiley Publishing, 1973; Antonin Artaud, The Theatre and It’s Double – traduzione Mary Caroline Richards - ed. Paperback 1994

Il corpo della voce I

Silvia Biferale

L’ascolto del respiro sarà la guida per un percorso di conoscenza della materia di cui sono fatti la voce, il gesto, la relazione intra e inter soggettiva, il silenzio. Seguendo le indicazioni di Ilse Middendorf secondo la quale non esiste un respiro giusto e le fasi respiratorie sono caratterizzate da un lasciare entrare e un lasciare uscire e un attesa nella pausa del nuovo respiro, verrà offerta la possibilità di fare esperienza della parte attiva del lasciare come del momento creativo e rinnovativo. Ogni voce ha il suo corpo, ogni gesto si esprime attraverso un dialogo tonico continuo in cui anche i nostri limiti entrano in gioco. L’ascolto del respiro diventa per questo lo strumento per conoscere, per mettere in moto un processo di cambiamento che veda ogni soggetto artefice della costruzione del proprio corpo sonoro prima ancora che della propria voce. Bibliografia - Silvia Biferale, La terapia del respiro. Dall’esperienza sensoriale all’espressione musicale, ed. Astrolabio Roma 2014

Storia e Critica del teatro I

Elena D'Angelo

Il corso intende guidare gli studenti alla comprensione dei meccanismi del teatro attraverso una riflessione storicocritica sulle pratiche della scena, dalle origini ai giorni nostri. Gli insegnamenti propedeutici forniranno una conoscenza esaustiva delle civiltà teatrali, esplorandone i sistemi produttivi e le istanze teoriche. Gli interventi monografici avranno l'obiettivo di analizzare gli elementi costitutivi della comunicazione teatrale, con la finalità di comprendere il fenomeno nella sua totalità e sviluppare la capacità di formulare ipotesi e istituire relazioni di senso. Le lezioni in aula prevedono esercizi di lettura e visione critica di materiali forniti dal docente o proposti dagli studenti. Insegnamenti propedeutici • Teatro delle origini: mito, rito e spettacolo. • Dalla festa al teatro: forme rituali nelle società occidentali. • Il teatro Greco.

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Il teatro Latino. La spettacolarità diffusa dei teatri medievali: tra sacro e profano. Il teatro Rinascimentale e Barocco. L'invenzione del teatro: la nascita del teatro nella cultura moderna. Riti e simboli del potere. Il mercato delle maschere: il professionismo teatrale. La scena Barocca: i congegni segreti della meraviglia. Bibliografia - Nicoll Allardyce, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma 1966 - M. De Marinis, Capire il teatro, ed. Roma Bulzoni - E. Wilson, Storia del teatro, ed. Mc. Graw Hill

• • • • • • •

➢ Altre dispense saranno fornite dalla scuola Drammaturgia contemporanea

Francesca Macrì/Luciano Colavero

Una panoramica sui principali autori che hanno segnato la storia del teatro del Novecento e su alcuni dei più interessanti drammaturghi degli ultimi anni. Nel corso delle lezioni alcune opere saranno approfondite per portare l'attenzione degli allievi sulle caratteristiche specifiche del testo, sul ritmo della scrittura, sui temi che si intrecciano nell’opera, sul dialogo che i drammaturghi studiati instaurano con gli autori e i testi del passato, sullo specifico sguardo che offrono sulla realtà contemporanea e su come la nuova drammaturgia risponda alle esigenze di un modo nuovo di fare regia e di recitare o in certi casi suggerisca alla regia e alla recitazione nuove strade da percorrere.

Ritmica e Movimento I

Mauro D'Alessandro

Il Ritmo è nella vita e con la sua forza unisce i linguaggi della Musica e del Movimento. Il Movimento appartiene alla vita, all’equilibrio e coinvolge tutti i sensi che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra vita. Il movimento è il mezzo tramite il quale l’essere umano può espletare le sue più importanti funzioni: camminare, parlare e pensare. Il nostro lavoro si sviluppa partendo dall’ascolto del proprio ritmo spontaneo e naturale, per acquisire una maggiore consapevolezza e creare un rapporto con la musica, riconoscendo le sue differenti parti con cui dialogare con il corpo in movimento. Attività • Fare musica con il proprio corpo (tecniche base di body percussion) • Tecnica di ritmica con il corpo in movimento • Educazione all’ascolto della musica • Teoria del solfeggio ritmico • Lettura e scrittura del solfeggio ritmica di body percussion • Studio e uso di strumenti musicali percussivi • Improvvisazione individuale e di gruppo

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Obiettivi • Sviluppo delle sensibilità ritmica • Sviluppo di poliritmia e polimetria • Pattern di ritmi con il corpo (Body Percussion) • Performance di Body percussion e percussione • Relazione tra ritmo e movimento, voce, strumenti didattici d’arte e oggetti Bibliografia - Andrea Avena , Teoria e armonia, ed. Prima Parte.

Solfeggio e Melodia I

Giuseppe Lorenzoni

Programma • Melodia ed Intervalli: sviluppo del senso melodico; riconoscimento degli intervalli melodici in modo assoluto o relativo • Riconoscimento delle scale e del senso tonale (maggiore, minore armonica, melodica, jazz, blues ecc.) • Teoria degli accordi • Tecnica pianistica applicata agli accordi • Analisi e riproduzione di una melodia • Lettura e riproduzione parlata e cantata di brani nella chiave di Sol • Analisi dell’ascolto delle melodie e la loro evoluzione storica • Accompagnamento e Musica d’insieme Obiettivi • Sviluppare la sensibilità musicale e ritmica • Acquisire competenze di solfeggio e lettura degli spartiti • Accompagnare con lo strumento la propria o le altrui performance attoriali • Eseguire brani musicali

Danza classica I

Michelle Ellis

Le lezioni sono tese a fornire l’impostazione base di danza. Il metodo utilizzato guida l’allievo nella liberazione di blocchi e tensioni, nonché nello sviluppo dell’elasticità, della coordinazione e dell’armonia del proprio corpo. Lo studio è anche formativo per l'eleganza del portamento e propedeutico all'utilizzo dello stile e del costume d'epoca. Programma • Lezioni di danza con sbarra a terra (metodo Knaissef) • Stretching e rafforzamento (da ginnastica ritmica) • Lavoro sulla respirazione (esercizi di yoga e qi gong) • Movimento e voce (lavoro di improvvisazione)

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Recitazione - Corso di secondo anno FREQUENZA • dal 5 ottobre al 3 giugno per le materie curriculari, dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 18.00 e venerdì, dalle 9.00 alle 17.30, con un’ora di pausa; • dal 6 al 30 giugno, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00, per lo stage finale di Pratica di Palcoscenico; • maratona residenziale di Bioenergetica il 7 e 8 maggio 2016; • seminari Intensivi di approfondimento. MATERIE CURRICULARI Recitazione teatrale II

Tenerezza Fattore

Le lezioni del secondo anno saranno incentrate sullo studio dei primi quattro centri energetici Chakras in un’applicazione prettamente attoriale, con l’obiettivo di potenziare il processo vibratorio-interpretativo e stimolare il potere della trasformazione. Attraverso un percorso di scoperta e sensibilizzazione del proprio corpo eterico, nonché di analisi di molteplici processi umani, gli allievi saranno condotti all’interpretazione di scene e monologhi usando materiale del proprio sé organico. Accanto al percorso esplorativo non mancheremo di praticare regolari allenamento e addestramento per l’affinamento dei principi basilari della tecnica dell’attore. Studio del gesto archetipico elaborato da Michail Cechov, con particolare attenzione allo studio dei personaggi attraverso l'individuazione degli obiettivi, le azioni manifeste e le azioni interiori. Obiettivi - Costruire personaggi organici e credibili, lontani dai cliché, veicolare dal palcoscenico significati ed emozioni in modo funzionale e fascinativo, dando spessore a gesti e parole e connettendosi emotivamente con lo spettatore. Bibliografia - Michail Cechov - La tecnica dell’attore, ed. Dino Audino Editore

La dispensa didattica Chakras sarà fornita dalla scuola.

Arte della parola I

Claudia Frisone

L’attore si esprime e comunica attraverso il corpo e la voce. La modulazione vocale gli permette di veicolare significati cognitivi e contenuti emotivi. Essere consapevoli delle proprie potenzialità vocali ed acquisire tecniche di emissione, articolazione, pronuncia e modulazione è dunque indispensabile per acquistare un controllo della propria espressività ed approdare ad una ricchezza e libertà interpretativa. Obiettivi - Veicolare attraverso la voce significati cognitivi e contenuti emotivi sottesi alla parola; stimolare l’attenzione di chi ascolta; ottenere una gestione congruente tra espressività fisica e vocale. Questi strumenti saranno applicati alla gestione della vocalità interpretativa e nella lettura espressiva. Letture espressive. Lavoro di partitura vocale. Applicazione degli strumenti acquisiti alla recitazione drammatica. Bibliografia - Italo Calvino, Le città invisibili, edizione libera

➢ Altri libri di testo saranno indicati nel corso dell’anno. Si pregano gli allievi di partecipare alle lezioni muniti di penna, quaderno e calze antiscivolo per poter lavorare senza scarpe e favorire la percezione dell’appoggio.

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Movimento scenico

Andrea Pangallo

Il corso verterà sullo studio della tecnica dell’attore attraverso lezioni di movimento e di voce. Si prevede inoltre l’applicazione dei principi studiati su un brano di prosa comune a tutti gli allievi. Il training sul movimento prevede lo sviluppo delle qualità psicofisiche dell’allievo e l’assimilazione delle abitudini specifiche del movimento teatrale. Verranno analizzati ed applicati i metodi ed i principi del lavoro dell’attore attraverso il senso dello spazio, della forma, il pensiero per immagini, il gesto psicologico, il tempo-ritmo, stimolando l’assimilazione del metodo delle azioni fisiche. Lo studio delle dinamiche corporee e relazionali darà agli allievi la possibilità di confrontarsi con elementi fondamentali come l’atto teatrale, l’analisi attiva del testo e la drammaturgia attoriale. Obiettivi – Sensibilizzazione ed ampliamento delle dinamiche fisiche e vocali, fondamenti del metodo delle azioni fisiche, organizzazione dei principi attoriali in partiture complesse. Bibliografia - Thomas Richards, Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche, ed. Ubulibri - Toporkov Vasilij, Stanislavskij alle prove. Gli ultimi anni, ed. Ubulibri - Eugenio Barba, La canoa di carta, ed. Il Mulino (facoltativo)

Acting II

Craig Peritz

Il percorso inizierà con l’introduzione agli allievi di un workingvocabulary ed una valutazione del loro apprendimento. Il lavoro poi passerà al teatro ludico con uno o più opere di Samuel Beckett. Gli allievi presenteranno un lavoro sperimentale utilizzando scene e monologhi di Beckett. Nella seconda parte del modulo, gli allievi entreranno nel pieno del teatro psicologico, preparando scene di autori come Sara Kane, Lanford Wilson, David Mamet e David Rabe. Biblografia consigliata - Samuel Beckett, Tutto il teatro, ed. Einaudi - Michael Woolson, The Work of an Actor, ed. Paperback

Analisi del movimento e Teatrodanza II

Compagnia Atacama/Valeria Baresi

Le lezioni di teatrodanza al secondo anno di formazione prevedono l’elaborazione e il perfezionamento del linguaggio tecnico–espressivo acquisito al primo anno e l’apprendimento di nuove forme e tecniche utili nel percorso didattico e professionale dell’attore. Il programma si basa in parte sul lavoro dell’anno precedente, con particolare riferimento al floorwork, e introdurrà il partnering work, lavoro che prevede lo studio dell’interazione tra due o più corpi, con o senza contatto, in dinamica o in stasi. La classe di floorwork inizia con un riscaldamento fisso che si basa sull’uso delle spirali, delle torsioni, delle curve, delle cadute, dello spostamento di peso e quant’altro sia utile nell’attraversamento dello spazio in una seppur primordiale forma danzata, mentre la classe di partnering parte da un riscaldamento che trae spunto dai principi della contact improvisation e si sviluppa con laboratori di improvvisazione guidata attraverso la quale si apprenderanno frasi e sequenze date o frasi e sequenze elaborate attraverso l’improvvisazione. Lavorando insieme ad un altro corpo, scopriremo il nostro. Obiettivi - Allenare e consolidare i principi della danza contemporanea nelle tecniche proposte. Affinare la qualità di movimento e acquisire nuovi vocaboli utili nel linguaggio del corpo. Primo studio sull’improvvisazione su stimoli prettamente tecnici e relativa rielaborazione coreografica.

Recitazione per il cinema I

Aureliano Amadei

Le lezioni inizieranno con esercizi di concentrazione, dai quali gli studenti potranno attingere per formare, nel tempo, un proprio metodo per concentrarsi sul lavoro. Alleneremo le tecniche mnemoniche e di lettura del testo. Simuleremo diversi approcci ad un progetto, cercando un filo conduttore tra il provino, le prove e la messa in scena di un testo. Nella seconda parte del corso lavoreremo sull’improvvisazione, alla ricerca di un equilibrio tra pensiero dell’attore, situazione e personaggio. Si introdurrà l’uso di una videocamera, legando la recitazione a un campo cinematografico.

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Ritmo del verso I

Maria Teresa Bax Quando si parla di recitazione in versi, la prima cosa che viene in mente è la dizione di poesie, qualche volta noiosa, accompagnata per lo più da un sentimentale sottofondo musicale... Strana riduzione per un fenomeno che è la forma primaria della letteratura teatrale, dalle origini del teatro ai nostri giorni. Perché quei drammaturghi e quei poeti hanno sentito la necessità di usare una lingua che contenesse anche una precisa misura ritmica? E quali problemi questo rappresenta per l’attore in particolare, ma anche per il semplice lettore? Che tipo di sforzo interpretativo richiede? Il corso si propone di affrontare proprio questi problemi teoricamente e praticamente tramite un’attenta analisi di alcuni brani, sia poetici che teatrali; studio che si rivela estremamente utile per il lavoro dell’attore in generale in quanto lo costringe ad una concentrazione più intensa sul valore della parola e sull’uso espressivo del ritmo: due elementi fondamentali dell’arte attoriale, in versi o in prosa che sia.

Drammaturgia contemporanea

Francesca Macrì/Luciano Colavero

Una panoramica sui principali autori che hanno segnato la storia del teatro del Novecento e su alcuni dei più interessanti drammaturghi degli ultimi anni. Nel corso delle lezioni alcune opere saranno approfondite per portare l'attenzione degli allievi sulle caratteristiche specifiche del testo, sul ritmo della scrittura, sui temi che si intrecciano nell’opera, sul dialogo che i drammaturghi studiati instaurano con gli autori e i testi del passato, sullo specifico sguardo che offrono sulla realtà contemporanea e su come la nuova drammaturgia risponda alle esigenze di un modo nuovo di fare regia e di recitare o in certi casi suggerisca alla regia e alla recitazione nuove strade da percorrere.

Analisi del testo

Luciano Colavero/Federica Santoro

Gli allievi saranno guidati nella lettura di uno o più drammi classici affinché apprendano a scomporre un testo in parti, individuandone i punti di svolta, sviluppando la propria capacità di vedere la struttura di un'opera tanto nel suo insieme quanto nelle sue parti più piccole, fino alle singole frasi. Il corso prevede anche una cospicua parte di lavoro in piedi, che permetta agli allievi di comprendere come l'analisi di un testo non sia un processo che nasce e muore a tavolino, ma piuttosto il presupposto necessario per rendere un attore vivo in scena, autonomo, capace di fare proposte concrete e consapevoli sull'uso dello spazio, sulla direzione da dare alle battute, sul loro ritmo, sulle azioni fisiche che potrebbero essere sviluppate a partire dalle immagini e dalle parole del testo.

Canto I

Camilla Di Lorenzo

All'interno del corso si lavorerà prevalentemente sui seguenti aspetti: consapevolezza corporea, respirazione costodiaframmatica, riscaldamento vocale, rilassamento dei muscoli facciali, ear training, vocalizzi per gradi congiunti ed intervalli, studio di brani corali.

Ritmica e Movimento II

Mauro D'Alessandro

Il Ritmo è nella vita e con la sua forza unisce i linguaggi della Musica e del Movimento. Il Movimento appartiene alla vita, all’equilibrio e coinvolge tutti i sensi che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra vita. Il movimento è il mezzo tramite il quale l’essere umano può espletare le sue più importanti funzioni: camminare, parlare e pensare. Il nostro lavoro si sviluppa partendo dall’ascolto del proprio ritmo spontaneo e naturale, per acquisire una maggiore consapevolezza e creare un rapporto con la musica, riconoscendo le sue differenti parti con cui dialogare con il corpo in movimento.

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Attività

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Fare musica con il proprio corpo (tecniche base di body percussion) Tecnica di ritmica con il corpo in movimento Educazione all’ascolto della musica Teoria del solfeggio ritmico Lettura e scrittura del solfeggio ritmica di body percussion Studio e uso di strumenti musicali percussivi Improvvisazione individuale e di gruppo Obiettivi • Sviluppo delle sensibilità ritmica • Sviluppo di poliritmia e polimetria • Pattern di ritmi con il corpo (Body Percussion) • Performance di Body percussion e percussione • Relazione tra ritmo e movimento, voce, strumenti didattici d’arte e oggetti Bibliografia - Andrea Avena , Teoria e armonia, ed. Prima Parte.

Solfeggio e Melodia II

Giuseppe Lorenzoni

Programma • Melodia ed Intervalli: sviluppo del senso melodico; riconoscimento degli intervalli melodici in modo assoluto o relativo • Riconoscimento delle scale e del senso tonale (maggiore, minore armonica, melodica, jazz, blues ecc.) • Teoria degli accordi • Tecnica pianistica applicata agli accordi • Analisi e riproduzione di una melodia • Lettura e riproduzione parlata e cantata di brani nella chiave di Sol • Analisi dell’ascolto delle melodie e la loro evoluzione storica • Accompagnamento e Musica d’insieme Obiettivi • Sviluppare la sensibilità musicale e ritmica • Acquisire competenze di solfeggio e lettura degli spartiti • Accompagnare con lo strumento la propria o le altrui performance attoriali • Eseguire brani musicali

Il corpo della voce II

Silvia Biferale

Gli appoggi, gli spazi di risonanza, i timbri vocali saranno oggetto di un percorso di conoscenza e di sviluppo che vede ancora il corpo protagonista nella sua interezza, dai piedi alla testa. La coordinazione tra il respiro, il movimento e la voce permetterà di ampliare le capacità degli allievi e di costruire un corpo sonoro agile e disponibile a ogni interpretazione. Bibliografia - Silvia Biferale, La terapia del respiro. Dall’esperienza sensoriale all’espressione musicale, ed. Astrolabio Roma 2014

Storia e Critica del teatro II

Elena D'Angelo

Il corso intende guidare gli studenti alla comprensione dei meccanismi del teatro attraverso una riflessione storicocritica sulle pratiche della scena, dalle origini ai giorni nostri. Gli insegnamenti propedeutici forniranno una conoscenza esaustiva delle civiltà teatrali, esplorandone i sistemi produttivi e le istanze teoriche. Gli interventi monografici avranno l'obiettivo di analizzare gli elementi costitutivi della comunicazione teatrale, con la finalità di comprendere il fenomeno nella sua totalità e sviluppare la capacità di formulare ipotesi e istituire relazioni di senso. Le lezioni in aula prevedono esercizi di lettura e visione critica di materiali forniti dal docente o proposti dagli studenti.

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Insegnamenti propedeutici • Il siglo de oro • Shakespeare e dintorni • Il teatro preclassico francese • I paradossi del teatro illuminista • L'Ottocento teatrale • La massificazione dell'arte e il teatro Naturalista • Dalle compagnie di giro al teatro del Grande Attore • Teorici, registi e pedagoghi: l'etica del teatro • Il teatro contemporaneo Interventi Monografici • L'attore: teorie e pratiche. • Lo spettatore: guardare gli attori. Estetiche e nuovi linguaggi della scena. • La regia: Esperimenti sull'organicità. • Lo spazio scenico: la persistenza dei modelli, la crisi dello spazio unitario, la scena del nuovo teatro. • Dal testo alla scena: problemi e metodologie. • La pedagogia dell'attore: paradigmi e modelli Bibliografia - Nicoll, Lo spazio scenico, ed. Roma Bulzoni - M. De Marinis, Capire il teatro, ed. Roma Bulzoni - E. Wilson, Storia del teatro, ed. Mc. Graw Hill

Storia e Analisi del cinema

Elio Ugenti

Il corso si propone di fornire agli allievi una conoscenza di base delle principali tappe che hanno scandito la storia del cinema (dal cosiddetto cinema delle origini fino al cinema degli anni '60). Particolare attenzione sarà portata su alcuni momenti della storia del cinema che hanno contribuito a una significativa ridefinizione del linguaggio filmico. Sulla base di queste premesse, la storia del cinema sarà studiata prevalentemente da un punto di vista stilistico, dedicando all’analisi di alcune sequenze una consistente parte del corso. A un’essenziale capacità di contestualizzazione storica, gli allievi dovranno affiancare una buona conoscenza dei principi basilari della retorica filmica (inquadrature, figure di montaggio, principali movimenti di macchina). Filmografia essenziale- Viaggio sulla luna (1902) di G. Melies - Life of an American Fireman (1902) di E.S. Porter - The Great Train Robbery (1903) di E.S. Porter - A Drunkard's Reformation (1909) di D. W. Griffith - Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920) di R. Wiene - Entr'acte (1924) di Renè Clair - La corazzata Potemkin (1925) di S.M. Ejzenstejn - The Crowd (1928) di K. Vidor - Luci della città (1931) di C. Chaplin - Accadde una notte di F. Capra - Il grande sonno di H. Hawks - Quarto potere di O. Welles - Ladri di biciclette di V. De Sica - Fino all'ultimo respiro di J.L. Godard Visioni consigliate (facoltative) - Viaggio nel cinema americano, di Martin Scorsese (1995); Il mio viaggio in Italia, di Martin Scorsese (1999) Bibliografia - P. Bertetto (a cura di), Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti, Utet, Novara 2012 Letture consigliate (facoltative) - N. Burch, Il lucernario dell’infinito, Il Castoro, Milano 2001; S.M. Ejzenstejn, Lezioni di regia, Einaudi, Torino 2000; F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Il Saggiatore, Milano 2008; M. Pellanda, Cinema e teatro, Carocci Editore, Roma 2012.

Danza classica II

Michelle Ellis

Le lezioni sono tese a fornire l’impostazione base di danza. Il metodo utilizzato guida l’allievo nella liberazione di blocchi e tensioni, nonché nello sviluppo dell’elasticità, della coordinazione e dell’armonia del proprio corpo. Lo studio è anche formativo per l'eleganza del portamento e propedeutico all'utilizzo dello stile e del costume d'epoca. Programma • Lezioni di danza con sbarra a terra (metodo Knaissef) • Stretching e rafforzamento (da ginnastica ritmica) • Lavoro sulla respirazione (esercizi di yoga e qi gong) • Movimento e voce (lavoro di improvvisazione)

Acrobatica I

Luca Clarioni

Attraverso un allenamento fisico intenso, propedeutico alla preparazione attoriale, studieremo i principi base di ginnastica, fino agli elementi acrobatici più complessi: studio della caduta e applicazione pratica in scene teatrali.

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Recitazione - Corso di terzo anno FREQUENZA • dal 5 ottobre al 3 giugno per le materie curriculari, dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 18.00 e venerdì, dalle 9.00 alle 17.30, con un’ora di pausa; • i sabati 21/11 - 12/12 2015 – 1/01 - 13/02 2016 dalle 9.00 alle 18.00 per lo stage di Organizzazione Teatrale; • dal 6 al 30 giugno, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00, per lo stage finale di Pratica di Palcoscenico; • maratona residenziale di Bioenergetica il 7 e 8 maggio 2016; • seminari Intensivi di approfondimento. MATERIE CURRICULARI Recitazione teatrale III

Tenerezza Fattore

Il lavoro sarà teso a rendere il percorso esplorativo pregresso funzionale al lavoro quotidiano dell’attore, anche rispetto alle scadenze lavorative e i tempi di esecuzione. Studio e analisi degli ultimi tre chakras, compensazioni e armonie. Analisi del personaggio attraverso l'individuazione dei compiti occulti: la maschera, il bambino e l'ombra. Analisi del personaggio attraverso l'individuazione del suo carattere fisico. Definizione della poetica interpretativa personale e costruzione di un provino. Obiettivi - Perfezionamento delle tecniche interpretative. Credibilità, organicità, naturalezza, efficacia. Bibliografia - Herrigel Eugen - Lo zen e il tiro con l’arco, ed. Adelphi – Simpson Fay - The Lucid Body: A Guide for the Physical Actor, ed. Allworth Press (facoltativo)

Arte della parola II

Claudia Frisone

L’attore si esprime e comunica attraverso il corpo e la voce. La modulazione vocale gli permette di veicolare significati cognitivi e contenuti emotivi. Essere consapevoli delle proprie potenzialità vocali ed acquisire tecniche di emissione, articolazione, pronuncia e modulazione è dunque indispensabile per acquistare un controllo della propria espressività ed approdare ad una ricchezza e libertà interpretativa. Obiettivi - Veicolare attraverso la voce significati cognitivi e contenuti emotivi sottesi alla parola; stimolare l’attenzione di chi ascolta; ottenere una gestione congruente tra espressività fisica e vocale. Questi strumenti saranno applicati alla gestione della vocalità interpretativa e nella lettura espressiva. Letture espressive. Lavoro di partitura vocale. Applicazione degli strumenti acquisiti alla recitazione drammatica. Bibliografia - Italo Calvino, Le città invisibili, edizione libera

➢ Altri libri di testo saranno indicati nel corso dell’anno. Si pregano gli allievi di partecipare alle lezioni muniti di penna, quaderno e calze antiscivolo per poter lavorare senza scarpe e favorire la percezione dell’appoggio.

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Canto II

Camilla Di Lorenzo

All'interno del corso si lavorerà prevalentemente sui seguenti aspetti: consapevolezza corporea, respirazione costodiaframmatica, riscaldamento vocale, rilassamento dei muscoli facciali, ear training, vocalizzi per gradi congiunti ed intervalli, studio di brani corali e individuali.

Movimento scenico II

Andrea Pangallo

Il corso verterà sullo studio della tecnica dell’attore attraverso lezioni di movimento e di voce. Si prevede inoltre l’applicazione dei principi studiati su un brano di prosa comune a tutti gli allievi. Il training sul movimento prevede lo sviluppo delle qualità psicofisiche dell’allievo e l’assimilazione delle abitudini specifiche del movimento teatrale. Verranno analizzati ed applicati i metodi ed i principi del lavoro dell’attore attraverso il senso dello spazio, della forma, il pensiero per immagini, il gesto psicologico, il tempo-ritmo, stimolando l’assimilazione del metodo delle azioni fisiche. Lo studio delle dinamiche corporee e relazionali darà agli allievi la possibilità di confrontarsi con elementi fondamentali come l’atto teatrale, l’analisi attiva del testo e la drammaturgia attoriale. Obiettivi – Sensibilizzazione ed ampliamento delle dinamiche fisiche e vocali, fondamenti del metodo delle azioni fisiche, organizzazione dei principi attoriali in partiture complesse. Bibliografia - Thomas Richards, Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche, ed. Ubulibri - Toporkov Vasilij, Stanislavskij alle prove. Gli ultimi anni, ed. Ubulibri - Eugenio Barba, La canoa di carta, ed. Il Mulino (facoltativo)

Acting III

Craig Peritz

Il percorso inizierà con l’introduzione agli allievi di un workingvocabulary ed una valutazione del loro apprendimento. Il lavoro poi passerà al teatro ludico con uno o più opere di Samuel Beckett. Gli allievi presenteranno un lavoro sperimentale utilizzando scene e monologhi di Beckett. Nella seconda parte del modulo, gli allievi entreranno nel pieno del teatro psicologico, preparando scene di autori come Sara Kane, Lanford Wilson, David Mamet e David Rabe. Biblografia consigliata - Samuel Beckett, Tutto il teatro, ed. Einaudi - Michael Woolson, The Work of an Actor, ed. Paperback

Ritmo del verso II

Maria Teresa Bax

Quando si parla di recitazione in versi, la prima cosa che viene in mente è la dizione di poesie, qualche volta noiosa, accompagnata per lo più da un sentimentale sottofondo musicale... Strana riduzione per un fenomeno che è la forma primaria della letteratura teatrale, dalle origini del teatro ai nostri giorni. Perché quei drammaturghi e quei poeti hanno sentito la necessità di usare una lingua che contenesse anche una precisa misura ritmica? E quali problemi questo rappresenta per l’attore in particolare, ma anche per il semplice lettore? Che tipo di sforzo interpretativo richiede? Il corso si propone di affrontare proprio questi problemi teoricamente e praticamente tramite un’attenta analisi di alcuni brani, sia poetici che teatrali; studio che si rivela estremamente utile per il lavoro dell’attore in generale in quanto lo costringe ad una concentrazione più intensa sul valore della parola e sull’uso espressivo del ritmo: due elementi fondamentali dell’arte attoriale, in versi o in prosa che sia.

Musical Theatre

Ilaria Amaldi

Prerequisiti - Una preparazione di base nelle diverse discipline (recitazione, canto, danza). Contenuti - Il corso si propone di avvicinare gli studenti ad un genere espressivo caratterizzato dall’uso indistinto di tre forme espressive (recitazione, canto, danza), spiegandone le origini storiche e motivandone le ragioni stilistiche che ne definiscono le peculiarità drammaturgiche. Programma • Tecnica • Basi specifiche • Coordinazione e studio del ritmo e dell’armonizzazione del movimento • Uso della respirazione • Repertorio: studio di coreografie estrapolate dal ricco repertorio angloamericano. La prima fase predilige la scelta di brani che esigono una forte coralità utili per affinare il rapporto di affiatamento del gruppo. Nella seconda ci si soffermerà sull’analisi e lo studio di scene di repertorio avvalendosi di materiale in lingua originale ma anche di suite tradotte in italiano, così da favorire lo studio ed agevolare il percorso di comprensione del testo e di interpretazione dei ruoli.

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Obiettivi

• • •

Acquisire elasticità nell’uso simultaneo delle diverse forme espressive a favore dell’interdisciplinarietà richiesta dal genere musical. Procurarsi una preparazione di base versatile e completa che possa rispondere alle odierne richieste di mercato. Riuscire ad utilizzare in modo autonomo e consapevole tutte le abilità apprese negli anni di studio (recitazione, movimento, voce, dizione, acrobatica, arte scenica, ecc.) e metterle al servizio di un genere che per esprimersi le richiede tutte.

Drammaturgia contemporanea

Francesca Macrì/Luciano Colavero

Una panoramica sui principali autori che hanno segnato la storia del teatro del Novecento e su alcuni dei più interessanti drammaturghi degli ultimi anni. Nel corso delle lezioni alcune opere saranno approfondite per portare l'attenzione degli allievi sulle caratteristiche specifiche del testo, sul ritmo della scrittura, sui temi che si intrecciano nell’opera, sul dialogo che i drammaturghi studiati instaurano con gli autori e i testi del passato, sullo specifico sguardo che offrono sulla realtà contemporanea e su come la nuova drammaturgia risponda alle esigenze di un modo nuovo di fare regia e di recitare o in certi casi suggerisca alla regia e alla recitazione nuove strade da percorrere.

Analisi del testo

Luciano Colavero/Federica Santoro

Gli allievi saranno guidati nella lettura di uno o più drammi classici affinché apprendano a scomporre un testo in parti, individuandone i punti di svolta, sviluppando la propria capacità di vedere la struttura di un'opera tanto nel suo insieme quanto nelle sue parti più piccole, fino alle singole frasi. Il corso prevede anche una cospicua parte di lavoro in piedi, che permetta agli allievi di comprendere come l'analisi di un testo non sia un processo che nasce e muore a tavolino, ma piuttosto il presupposto necessario per rendere un attore vivo in scena, autonomo, capace di fare proposte concrete e consapevoli sull'uso dello spazio, sulla direzione da dare alle battute, sul loro ritmo, sulle azioni fisiche che potrebbero essere sviluppate a partire dalle immagini e dalle parole del testo.

Analisi del movimento e Teatrodanza III

Compagnia Atacama/Valeria Baresi

Le lezioni di teatrodanza al terzo anno di formazione prevedono l’elaborazione e il perfezionamento del linguaggio tecnico–espressivo acquisito al primo anno e l’apprendimento di nuove forme e tecniche utili nel percorso didattico e professionale dell’attore. Il programma si basa in parte sul lavoro dell’anno precedente, con particolare riferimento al floorwork, e introdurrà il partnering work, lavoro che prevede lo studio dell’interazione tra due o più corpi, con o senza contatto, in dinamica o in stasi. La classe di floorwork inizia con un riscaldamento fisso che si basa sull’uso delle spirali, delle torsioni, delle curve, delle cadute, dello spostamento di peso e quant’altro sia utile nell’attraversamento dello spazio in una seppur primordiale forma danzata, mentre la classe di partnering parte da un riscaldamento che trae

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spunto dai principi della contact improvisation e si sviluppa con laboratori di improvvisazione guidata attraverso la quale si apprenderanno frasi e sequenze date o frasi e sequenze elaborate attraverso l’improvvisazione. Lavorando insieme ad un altro corpo, scopriremo il nostro. Obiettivi - Allenare e consolidare i principi della danza contemporanea nelle tecniche proposte. Affinare la qualità di movimento e acquisire nuovi vocaboli utili nel linguaggio del corpo. Primo studio sull’improvvisazione su stimoli prettamente tecnici e relativa rielaborazione coreografica.

Il corpo della voce III

Silvia Biferale

Gli appoggi, gli spazi di risonanza, i timbri vocali saranno oggetto di un percorso di conoscenza e di sviluppo che vede ancora il corpo protagonista nella sua interezza, dai piedi alla testa. La coordinazione tra il respiro, il movimento e la voce permetterà di ampliare le capacità degli allievi e di costruire un corpo sonoro agile e disponibile a ogni interpretazione. Bibliografia - Silvia Biferale, La terapia del respiro. Dall’esperienza sensoriale all’espressione musicale, ed. Astrolabio Roma 2014

Ritmica e Movimento III

Mauro D'Alessandro

Il Ritmo è nella vita e con la sua forza unisce i linguaggi della Musica e del Movimento. Il Movimento appartiene alla vita, all’equilibrio e coinvolge tutti i sensi che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra vita. Il movimento è il mezzo tramite il quale l’essere umano può espletare le sue più importanti funzioni: camminare, parlare e pensare. Il nostro lavoro si sviluppa partendo dall’ascolto del proprio ritmo spontaneo e naturale, per acquisire una maggiore consapevolezza e creare un rapporto con la musica, riconoscendo le sue differenti parti con cui dialogare con il corpo in movimento. Attività • Fare musica con il proprio corpo (tecniche base di body percussion) • Tecnica di ritmica con il corpo in movimento • Educazione all’ascolto della musica • Teoria del solfeggio ritmico • Lettura e scrittura del solfeggio ritmica di body percussion • Studio e uso di strumenti musicali percussivi • Improvvisazione individuale e di gruppo Obiettivi • Sviluppo delle sensibilità ritmica • Sviluppo di poliritmia e polimetria • Pattern di ritmi con il corpo (Body Percussion) • Performance di Body percussion e percussione • Relazione tra ritmo e movimento, voce, strumenti didattici d’arte e oggetti Bibliografia - Andrea Avena , Teoria e armonia, ed. Prima Parte.

Solfeggio e Melodia III

Giuseppe Lorenzoni

Programma • Melodia ed Intervalli: sviluppo del senso melodico; riconoscimento degli intervalli melodici in modo assoluto o relativo • Riconoscimento delle scale e del senso tonale (maggiore, minore armonica, melodica, jazz, blues ecc.) • Teoria degli accordi • Tecnica pianistica applicata agli accordi • Analisi e riproduzione di una melodia • Lettura e riproduzione parlata e cantata di brani nella chiave di Sol • Analisi dell’ascolto delle melodie e la loro evoluzione storica • Accompagnamento e Musica d’insieme

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Obiettivi • Sviluppare la sensibilità musicale e ritmica • Acquisire competenze di solfeggio e lettura degli spartiti • Accompagnare con lo strumento la propria o le altrui performance attoriali • Eseguire brani musicali

Storia e Analisi del cinema

Elio Ugenti

Il corso si propone di fornire agli allievi una conoscenza di base delle principali tappe che hanno scandito la storia del cinema (dal cosiddetto cinema delle origini fino al cinema degli anni '60). Particolare attenzione sarà portata su alcuni momenti della storia del cinema che hanno contribuito a una significativa ridefinizione del linguaggio filmico. Sulla base di queste premesse, la storia del cinema sarà studiata prevalentemente da un punto di vista stilistico, dedicando all’analisi di alcune sequenze una consistente parte del corso. A un’essenziale capacità di contestualizzazione storica, gli allievi dovranno affiancare una buona conoscenza dei principi basilari della retorica filmica (inquadrature, figure di montaggio, principali movimenti di macchina). Filmografia essenziale- Viaggio sulla luna (1902) di G. Melies - Life of an American Fireman (1902) di E.S. Porter - The Great Train Robbery (1903) di E.S. Porter - A Drunkard's Reformation (1909) di D. W. Griffith - Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920) di R. Wiene - Entr'acte (1924) di Renè Clair - La corazzata Potemkin (1925) di S.M. Ejzenstejn - The Crowd (1928) di K. Vidor - Luci della città (1931) di C. Chaplin - Accadde una notte di F. Capra - Il grande sonno di H. Hawks - Quarto potere di O. Welles - Ladri di biciclette di V. De Sica - Fino all'ultimo respiro di J.L. Godard Visioni consigliate (facoltative) - Viaggio nel cinema americano, di Martin Scorsese (1995); Il mio viaggio in Italia, di Martin Scorsese (1999) Bibliografia - P. Bertetto (a cura di), Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti, Utet, Novara 2012 Letture consigliate (facoltative) - N. Burch, Il lucernario dell’infinito, Il Castoro, Milano 2001; S.M. Ejzenstejn, Lezioni di regia, Einaudi, Torino 2000; F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Il Saggiatore, Milano 2008; M. Pellanda, Cinema e teatro, Carocci Editore, Roma 2012.

Acrobatica II

Luca Clarioni

Attraverso un allenamento fisico intenso, propedeutico alla preparazione attoriale, studieremo i principi base di ginnastica, fino agli elementi acrobatici più complessi: studio della caduta e applicazione pratica in scene teatrali.

STAGE DI AVVIAMENTO PROFESSIONALE Recitazione per il cinema

Aureliano Amadei

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L'Accademia Cassiopea in collaborazione con il Master in Professioni e linguaggi cinema, video, televisione di Roma Tre offrono ai loro allievi uno Stage di pratica professionale per allievi attori e allievi tecnici - realizzazione del cortometraggio LORO SIAMO NOI prodotto da Motoproduzioni srl in co-produzione con Cassiopea teatrosperimentazione, per la regia di Aureliano Amadei. Gli allievi attori si eserciteranno delle tecniche specifiche: • Vocali, per l’uso del microfono • Movimento in relazione al campo • Movimento in relazione alla macchina da presa • Sguardo e fuoco, in relazione al campo • Uso del testo • Preparazione del ruolo Alla fine del terzo anno gli studenti avranno dei primi elementi cinematografici da inserire nello showreel.

Gli studenti dovranno indossare abbigliamento da prova e portare un cambio di diverso colore.

Recitazione applicata alla messinscena

Oscar De Summa

Facendo riferimento alla figura dell'attore, non solo come esclusivo interprete in senso stretto, ma anche come attoreautore sulla scena, studieremo e svilupperemo la consapevolezza della propria unicità all'interno dello spazio scenico e durante il momento della messinscena, alla ricerca di una recitazione organica che abbia consapevolezza di tutti gli elementi pertinenti alla recitazione. Dall'altro lato cercheremo e svilupperemo tecniche per svuotarci dai pregiudizi che potrebbero impedirci una reale aderenza alla persona che ci apprestiamo a portare sul palco. Tale svuotamento è necessario anche per poter essere tramite di un significato, un flusso, superiore, nonostante noi. Facendo un paragone con la musica è come se la musica fosse preesistente allo strumento ma solo dopo averlo incontrato in esso si rivela! Il lavoro si svilupperà in una prima parte di training fisico e vocale alla ricerca e scioglimento dei blocchi che impediscono una organica recitazione. E una seconda parte di studio delle scene prese a prestito dalla drammaturgia contemporanea. Alla fine del percorso ci sarà l’incontro col pubblico per una immediata e diretta verifica del lavoro effettuato. Non vi è teatro senza pubblico!

Recitazione applicata alla messinscena

Compagnia Biancofango (Andrea Trapani e Francesca Macrì)

Incontro con la compagnia, il suo training e la sua visione dell'attore. Esito performativo finale.

Recitazione applicata alla messinscena

Massimiliano Civica

Conoscenza e lavoro pratico con il vincitore del premio Ubu 2015 come miglior regista per la messinscena di Alcesti.

Organizzazione teatrale

Michele Mele

A partire da un'introduzione al sistema teatrale italiano ed europeo si presenteranno i diversi ambiti dell'organizzazione teatrale con particolare riferimento alla produzione, alla distribuzione e alla comunicazione. Una volta definito il quadro di riferimento, seguiranno approfondimenti specifici sul lavoro dell'attore, del regista e del drammaturgo nel delicato passaggio dalla formazione alla professione. Il programma si completa con esercitazioni, sessioni di lavoro one to one e incontri con professionisti del settore.

Tecniche di doppiaggio

Marzia Dal Fabbro

Il doppiaggio, in quanto specializzazione del mestiere dell’attore, oltre ad essere una tecnica alla quale gli attori devono spesso ricorrere nell’arco della propria carriera (sia doppiando se stessi, che altri attori), offre agli allievi uno straordinario strumento di approfondimento e affinamento delle tecniche di voce e recitazione. Il microfono diventa uno specchio sonoro per capire meglio la gestione dell’emissione vocale e scoprire il proprio modo di ricercare la verità all’interno delle costrizioni tecniche quali il sincronismo e il ritmo labiale. Riascoltare se stessi è un esercizio fondamentale per migliorare la dizione e i difetti di pronuncia. E, altro aspetto importantissimo, è il confronto con gli attori sullo schermo: capire come un collega ha creato e lavorato su un personaggio e cercare coglierne le sfumature interpretative, è un’opportunità unica e particolare per arricchire il proprio bagaglio attoriale.

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STAGE DI APPROFONDIMENTO Poesia e Verità del corpo

Compagnia Atacama (Patrizia Cavola e Ivan Truol)

La pratica fisica unisce lo studio tecnico del movimento (con particolare riferimento alle tecniche Floor Work, Release e Contact) l’ascolto, l’osservazione e la consapevolezza del proprio corpo, all’espressione artistica e alla ricerca di un proprio linguaggio coreografico. L’obiettivo e’ la costruzione o svelamento di un corpo poetico. Lo studio tecnico si fonda sulla ricerca di un uso organico del corpo, libero da tensioni e chiusure, disponibile allo scorrere energetico nel movimento e alla trasmissione delle spinte e degli impulsi necessari allo sviluppo della dinamica. Si ricerca la consapevolezza dell’uso del peso, degli appoggi e dei supporti possibili – pavimento, partner, gravità. Si studia la relazione tra il centro del corpo e le articolazioni e le estremità per muoversi nel modo più efficiente utilizzando il proprio centro, inseguendo il principio di un centro del corpo forte e motore del movimento e di una periferia libera ed espressiva. Il laboratorio indaga e propone esperienze su molti temi fondamentali per la crescita personale e per il lavoro di interpreti in scena: Consapevolezza, Presenza, Ascolto, Attenzione, Qualità della Concentrazione, Contatto e Lavoro di Relazione con l’altro, Sincerità del danz-attore. Attraverso l’Improvvisazione e la Composizione stimola la creatività e l’espressività dell’interprete. In particolare ci si propone di approfondire: • La ricerca di una certa qualità della presenza fisica e mentale del danz-attore che parte dall’ascolto profondo di se stessi, dal mettersi a nudo, dall’esporsi e porta alla ricerca di una propria verità del sentire, dell’agire, del relazionarsi con l’altro, come anche alla ricerca di una propria originalità ed unicità. • Il lavoro a terra o relazione tra il danzatore e il pavimento. L’appoggio, l’abbandono, la gravità, la sospensione, entrare e uscire dal pavimento, attraversare, rotolare, scivolare, sospendere, cadere, elaborare impulsi, saltare utilizzando come appoggi parti del corpo differenti. Sperimentare differenti flussi energetici, differenti velocità, entrare nella forma acrobatica con il minimo sforzo. • Il Contatto fisico e la Relazione con l’altro ovvero l’esplorazione di una danza che si sviluppa dall’instaurarsi di una relazione profonda tra i due partners, che si fonda sulla fiducia reciproca e sulla comunicazione possibile attraverso il contatto, un dialogo fisico in cui tutti i sensi sono coinvolti. Intimità e Vicinanza. • La sperimentazione nella dinamica lavorando sui principi di contrazione-decontrazione, costruzione-decostruzione, delle opposizioni e degli impulsi, di spinta, di dilatazione e velocità. • Improvvisazione Processo di integrazione alchemica tra movimento, sentimento e pensiero. Si cerca uno stato d’animo di disponibilità, apertura e coraggio per poter immergersi in una dimensione non mentale ed andare a percepire stati dell’essere che ci sorprendano. E’ un lavoro che comprende e unisce le capacità fisiche e psichiche per poter produrre un’immagine artistica. Pratica di composizione istantanea.

Combattimento scenico

Francesco Manetti

Un combattimento in scena deve possedere tre requisiti fondamentali: deve essere sicuro, credibile ed emozionante. Perché un duello abbia queste caratteristiche due cose sono necessarie: un totale controllo dell'azione da parte degli esecutori e la consapevolezza da parte del pubblico che a essere in pericolo siano i personaggi non gli attori. Il miglior modo per ottenere questa illusione mantenendo interrotta la sospensione dell'incredulità propria del teatro, è che chi usa le armi sia in grado di farlo. Ma la pratica dello stage combat non fornisce solo abilità di combattimento, è un'efficace via per ottenere un altro livello di complicità e di comunicazione tra gli attori, uno strumento utile per sviluppare negli attori la capacità di relazione sulla scena.

Shakespeare: il suono come motore dell'azione scenica

Marzia Dal Fabbro

Il pentametro giambico, il ritmo, la musicalità delle parole che comunicano le immagini e concetti non solo attraverso il loro significato semantico, ma attraverso l'impatto sonoro dei versi originali capaci di incidere emotivamente sul pubblico, grazie alla vocalità e alla fisicità dell'attore. Nel 1600 le opere di Shakespeare arrivavano ad ogni tipo di pubblico: ai nobili così come al popolo, è questo non solo grazie alla costruzione drammaturgica, ma proprio grazie al suo linguaggio: ai versi e alla prosa la cui forma è strettamente connessa con l'azione scenica. Nella forma stessa dei versi di Shakespeare, un attore può trovare tutte le indicazioni di recitazione necessarie per cogliere le situazioni, le circostanze, i pensieri e le emozioni del personaggio. Seguire la musicalità della parola è dunque la migliore regia che l'attore possa chiedere. L'azione drammatica nei testi shakespeariani si realizza in primis attraverso la parola. In

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Macbeth come in Julius Caesar, le scene più cruente non si svolgono sulla scena, ma vengono raccontate attraverso i versi dei personaggi testimoni. La disperazione di Desdemona che implora Othello di non ucciderla la sentiamo nel ritmo delle sue ultime parole. Così come Romeo e Giulietta si completano perché ciascuno completa il verso dell'altro. Esplorare i versi di Shakespeare nella sua lingua originale è uno strumento essenziale per l'attore che si troverà poi a lavorare sui testi shakespeariani in traduzione o in trasposizione. E' un mondo dove l'azione si sviluppa nel corpo e nella parola dell'attore per arrivare a creare immagini e concetti capaci di comunicare l'universalità dell'essere umano.

Costume e portamento

Andrea Sorrentino

Il costume di scena non è solo un abbigliamento più o meno ricco che l’attore indossa sulla scena, ma una vera e propria seconda pelle che ogni sera sul palcoscenico o davanti alla macchina da presa accompagna l’artista nella meravigliosa metamorfosi del personaggio interpretato. Il corso vuole condurre lo studente a muoversi e a sentirsi disinvolto anche con indosso elementi di costume d’epoca e a risolvere il problema comune ai giovani attori di rendere elegante e credibile il proprio portamento. Attraverso lo studio della storia del costume, la visione di film storici e l’analisi della pittura ritrattistica, lo studente potrà capire come l’abbigliamento nei secoli influenzava e determinava la società. Contemporaneamente praticheremo in classe un allenamento pratico a nuove gestualità, comprendendo le differenze posturali nei diversi secoli. Biografia - Giorgetti C., Manuale di Storia del costume e della moda, Cantini, Firenze 1992 (facoltativo)

Bob Fosse's workshop

Stefano Bontempi

In punta di piedi, avvicinarsi ed approcciare la geografia sempre attualissima e stimolante dell’eredità coreografica del maestro BOB FOSSE il cui stile inconfondibile continua a reclutare curiosi e nuovi adepti in tutti gli angoli del mondo.

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Regia e Drammaturgia - Corso di primo anno FREQUENZA • dal 9 novembre al 26 febbraio per le materie curriculari, dal lunedì al giovedì, dalle 9.00 alle 18.00, il venerdì dalle 9.00 alle 17.30 con un’ora di pausa; • alcuni sabato stage di approfondimento dalle 9.00 alle 18.00, con un’ora di pausa. • dal 29 febbraio al 6 maggio stage di pratica professionale dal lunedì al giovedì, dalle 09.00 alle 18.00 con un'ora di pausa (venerdì, dalle 9.00 alle 17.00 lezioni curriculari); • dal 6 al 30 giugno, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00, per lo stage finale di Pratica di Palcoscenico; • seminari intensivi. MATERIE CURRICULARI Drammaturgia contemporanea

Francesca Macrì

Una panoramica sui principali autori che hanno segnato la storia del teatro del Novecento e su alcuni dei più interessanti drammaturghi degli ultimi anni. Nel corso delle lezioni alcune opere saranno approfondite per portare l'attenzione degli allievi sulle caratteristiche specifiche del testo, sul ritmo della scrittura, sui temi che si intrecciano nell’opera, sul dialogo che i drammaturghi studiati instaurano con gli autori e i testi del passato, sullo specifico sguardo che offrono sulla realtà contemporanea e su come la nuova drammaturgia risponda alle esigenze di un modo nuovo di fare regia e di recitare o in certi casi suggerisca alla regia e alla recitazione nuove strade da percorrere.

Analisi del testo

Luciano Colavero

Gli allievi saranno guidati nella lettura di uno o più drammi classici affinché apprendano a scomporre un testo in parti, individuandone i punti di svolta, sviluppando la propria capacità di vedere la struttura di un'opera tanto nel suo insieme quanto nelle sue parti più piccole, fino alle singole frasi. Il corso prevede anche una cospicua parte di lavoro in piedi, che permetta agli allievi di comprendere come l'analisi di un testo non sia un processo che nasce e muore a tavolino, ma piuttosto il presupposto necessario per rendere un attore vivo in scena, autonomo, capace di fare proposte concrete e consapevoli sull'uso dello spazio, sulla direzione da dare alle battute, sul loro ritmo, sulle azioni fisiche che potrebbero essere sviluppate a partire dalle immagini e dalle parole del testo.

Analisi del testo

Federica Santoro

L’analisi del testo è una materia che va affrontata dall’interno, non è semplicemente teorica, non se ne può solo parlare, non basta; la comprensione di un testo, si muove in verticale e in orizzontale, analizzarlo con una propria scienza ci aiuta a essere coscienti di cosa facciamo, e quindi dopo eventualmente anche totalmente incoscienti.

Elementi di regia I

Luciano Colavero/Francesca Macrì

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Le basi della regia saranno introdotte con un approccio pedagogico che alternerà progettazione e realizzazione. Nella prima parte dell'anno si lavorerà sulla composizione di una scena senza battute, di cui si dovrà immaginare una progettazione completa, dalla scena alla luce, dal costume alla musica. Nella seconda parte del corso saranno introdotte le basi della direzione degli attori, attraverso una serie di esercitazioni su brevi scene dialogate che gli allievi realizzeranno con un piccolo gruppo di attori coinvolti appositamente. A fine anno gli allievi saranno impegnati nella realizzazione di un saggio aperto al pubblico.

Scrivere per il teatro I

Luciano Colavero

Dall'idea di partenza alla stesura di un breve testo, nel corso delle lezioni gli allievi apprenderanno i principali meccanismi della scrittura per il teatro attraverso un approccio pratico che li porterà a familiarizzare con la composizione, gli avvenimenti, l'azione, il conflitto, il personaggio. Il testo prodotto verrà analizzato e riscritto, passando anche attraverso la verifica della lettura da parte di un piccolo gruppo di attori con i quali gli allievi registi organizzeranno una lettura scenica di fine corso, aperta al pubblico.

Storia e Critica del teatro I

Elena D'Angelo

Il corso intende guidare gli studenti alla comprensione dei meccanismi del teatro attraverso una riflessione storicocritica sulle pratiche della scena, dalle origini ai giorni nostri. Gli insegnamenti propedeutici forniranno una conoscenza esaustiva delle civiltà teatrali, esplorandone i sistemi produttivi e le istanze teoriche. Gli interventi monografici avranno l'obiettivo di analizzare gli elementi costitutivi della comunicazione teatrale, con la finalità di comprendere il fenomeno nella sua totalità e sviluppare la capacità di formulare ipotesi e istituire relazioni di senso. Le lezioni in aula prevedono esercizi di lettura e visione critica di materiali forniti dal docente o proposti dagli studenti. Insegnamenti propedeutici • Teatro delle origini: mito, rito e spettacolo. • Dalla festa al teatro: forme rituali nelle società occidentali. • Il teatro Greco. • Il teatro Latino. • La spettacolarità diffusa dei teatri medievali: tra sacro e profano. • Il teatro Rinascimentale e Barocco. • L'invenzione del teatro: la nascita del teatro nella cultura moderna. • Riti e simboli del potere. • Il mercato delle maschere: il professionismo teatrale. • La scena Barocca: i congegni segreti della meraviglia. Bibliografia - Nicoll Allardyce, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma 1966; M. De Marinis, Capire il teatro, Roma Bulzoni; E. Wilson, Storia del teatro, Mc. Graw Hill

➢ Altre dispense saranno fornite dalla scuola Storia e Analisi della regia I

Teatro e Critica (Sergio Lo Gatto, Simone Nebbia, Andrea Pocosgnich) Il corso sarà diviso in tre tronconi di base: dalla nascita della regia e dai primi esperimenti del duca di Meiningen, fino all'evoluzione del concetto di messinscena. Craig, Stanislavskij, Appia e Copeau e la riscoperta del corpo e della pedagogia teatrale. Verso la definizione dello spettacolo come opera d'arte. Poi sarà la volta del Secondo Novecento: Brecht e il teatro epico, gli anni Cinquanta e Sessanta con il Nuovo Teatro in America ed Europa (Living Theatre e Grotowski, Carmelo Bene). Infine affronteremo i binari paralleli di teatro tradizionale e sperimentale che dagli anni Settanta dipingono il variegato panorama teatrale, giungendo ai criteri di analisi del contemporaneo.

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Tecniche di recitazione e direzione d'attore I

Tenerezza Fattore

Il corso, che sarà seguito insieme agli allievi attori del corso di recitazione, è volto ad alimentare la vita interiore degli studenti, riattivando i centri sensoriali ed energetici, sviluppando immaginazione e sensibilità e incoraggiando l’osservazione della realtà. Partiremo dallo studio sul corpo dell'attore di Jaques Lecoq e inizieremo un'indagine poetica attraverso le esercitazioni sui Quattro Elementi Fondamentali della Natura (Terra, Acqua, Fuoco e Aria) intesi come simboli archetipici delle qualità primarie del genere umano. Attraverso lo studio di scene e monologhi, analizzeremo la differenza tra espressione e comunicazione, sperimentando varie opportunità per ricavare altre e nuove modalità comunicative. L’attenzione sarà posta sul silenzio che precede la parola, sulla comunicazione nonverbale, sul linguaggio del corpo. Parallelamente, praticheremo allenamento e addestramento ortodossi relativamente alle basi tecniche dell’attore, con particolare attenzione all’organicità e alla qualità della presenza scenica. Obiettivi - Le lezioni sono tese alla comprensione psicofisica del principio di Arte Scenica, nell’obiettivo di costruire i personaggi usando materiale del proprio sé organico. Bibliografia - Jacques Lecoq, Il corpo poetico, ed. Ubulibri

Altre letture di riferimento verranno indicate nel corso dell’anno; i testi per le esercitazioni saranno disponibili in segreteria.

Tecniche di movimento I

Andrea Pangallo

Il corso, che sarà seguito insieme agli allievi attori del corso di recitazione, affronta i principi fondamentali dell’arte scenica, principi che verranno poi applicati e sviluppati in dinamiche sceniche e partiture complesse ed è strutturato in due fasi/temi: organicità e organizzazione. Un primo periodo di allenamento psicofisico, in cui verranno attraversati elementi come la coordinazione, l’equilibrio, la tensione ed il contrappunto, la neutralità, il tempo-ritmo, il concetto di pausa, la percezione della forma in movimento e quella dell’attore nello spazio. Un secondo periodo dove l’attenzione sarà focalizzata sull’elemento creativo e compositivo; l’allievo, infatti, dovrà organizzare il suo materiale tecnico ed applicarlo nella condotta scenica attraverso una sequenza di esercizi di improvvisazione e di drammaturgia attoriale. Obiettivi - Superamento dei blocchi e delle sovrastrutture fisiche e immaginative, propriocezione e coordinazione corporea, organicità corpo - mente - voce, consapevolezza e presenza scenica. Programma • Maschera neutra e analisi delle sei linee del corpo dell’attore • Centro motore e dinamiche base del movimento teatrale organico • Elementi di acrobatica • Esplorazione delle relazioni sceniche con lo spazio e con il tempo • Esplorazione delle relazioni sceniche con il partner, il gruppo e con l’oggetto • Analisi dell’impulso interno ed esterno e frasi di movimento • Principi base della Biomeccanica teatrale • La Drammaturgia organica dell’attore

➢ Letture di riferimento verranno indicate nel corso dell’anno. Si pregano gli studenti di munirsi di scarpe comode, basse, con suole in gomma.

Lettura e Modulazione vocale I

Claudia Frisone

Il corso sarà seguito insieme agli allievi attori del corso di recitazione. L’attore si esprime e comunica attraverso il corpo e la voce. La modulazione vocale gli permette di veicolare significati cognitivi e contenuti emotivi. Essere consapevoli delle proprie potenzialità vocali ed acquisire tecniche di emissione, articolazione, pronuncia e modulazione è dunque indispensabile per acquistare un controllo della propria espressività ed approdare ad una ricchezza e libertà interpretativa. Obiettivi : • consapevolizzare la Respirazione ai fini di una gestione ottimale dell'aria, • Individuare aspetti respiratori e fonatori disfunzionali; • Costruire una base sicura rispetto alla fonazione ed emissione della voce; • Direzionalità vocale; • Veicolare attraverso la voce significati cognitivi e contenuti emotivi sottesi alla parola; • agevolare la comprensione e stimolare l’attenzione di chi ascolta;

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• •

ottenere una gestione congruente tra espressività fisica e vocale. La modalità di lavoro, in parte teorica e soprattutto pratica, prevede esercizi individuali e di gruppo su respirazione, fonazione, articolazione, pronuncia,fluidità dell'eloquio, lettura espressiva. Bibliografia - Raimond Queneau, Esercizi di stile, ed. Einaudi - Baricco Alessandro, Novecento, ed. Feltrinelli, Milano 1994

Altri libri di testo saranno indicati nel corso dell’anno.

Acting I

Craig Peritz

Il lavoro avrà inizio con un primo approccio ad un workingvocabulary e sarà presentata una serie di esercizi dal repertorio di teatro sperimentale e dal mondo del metodo. Successivamente il lavoro si concentrerà sulle opere di William Shakespeare. Gli allievi prepareranno un monologo shakespeariano che sarà materia d’esame per il primo modulo. Nella seconda parte, approfondiremo il vocabolario introduttivo e gli allievi saranno guidati nella preparazione di scene dal repertorio di classici contemporanei (Williams, O’Neil, Hellman, Shepard ecc.) per il loro esame finale. Bibliografia consigliata - Julian Beck, The Life of the Theatre, San Francisco, City Lights, 1972; Joseph Chaikin, The Presence of the Actor, Kindle Edition; Uta Hagen, Respect for Acting, Wiley Publishing, 1973; Antonin Artaud, The Theatre and It’s Double – traduzione Mary Caroline Richards - ed. Paperback 1994

Ritmica e Movimento I

Mauro D'Alessandro

Il Ritmo è nella vita e con la sua forza unisce i linguaggi della Musica e del Movimento. Il Movimento appartiene alla vita, all’equilibrio e coinvolge tutti i sensi che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra vita. Il movimento è il mezzo tramite il quale l’essere umano può espletare le sue più importanti funzioni: camminare, parlare e pensare. Il nostro lavoro si sviluppa partendo dall’ascolto del proprio ritmo spontaneo e naturale, per acquisire una maggiore consapevolezza e creare un rapporto con la musica, riconoscendo le sue differenti parti con cui dialogare con il corpo in movimento. Attività • Fare musica con il proprio corpo (tecniche base di body percussion) • Tecnica di ritmica con il corpo in movimento • Educazione all’ascolto della musica • Teoria del solfeggio ritmico • Lettura e scrittura del solfeggio ritmica di body percussion • Studio e uso di strumenti musicali percussivi • Improvvisazione individuale e di gruppo Obiettivi • Sviluppo delle sensibilità ritmica • Sviluppo di poliritmia e polimetria • Pattern di ritmi con il corpo (Body Percussion) • Performance di Body percussion e percussione • Relazione tra ritmo e movimento, voce, strumenti didattici d’arte e oggetti Bibliografia - Andrea Avena , Teoria e armonia, ed. Prima Parte.

Solfeggio e Melodia I

Giuseppe Lorenzoni

Programma • Melodia ed Intervalli: sviluppo del senso melodico; riconoscimento degli intervalli melodici in modo assoluto o relativo • Riconoscimento delle scale e del senso tonale (maggiore, minore armonica, melodica, jazz, blues ecc.) • Teoria degli accordi • Tecnica pianistica applicata agli accordi • Analisi e riproduzione di una melodia • Lettura e riproduzione parlata e cantata di brani nella chiave di Sol • Analisi dell’ascolto delle melodie e la loro evoluzione storica • Accompagnamento e Musica d’insieme

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Obiettivi • Sviluppare la sensibilità musicale e ritmica • Acquisire competenze di solfeggio e lettura degli spartiti • Accompagnare con lo strumento la propria o le altrui performance attoriali • Eseguire brani musicali

Il lavoro dell'attore Gli allievi registi avranno inoltre l'opportunità di seguire tutte le lezioni di preparazione all'arte dell'attore per conoscerne le tecniche, il mondo, la visuale ed essere poi in grado di instaurare con loro un dialogo costruttivo e consapevole. Tecniche di respirazione ed emissione vocale, dizione, teatrodanza.

STAGE DI APPROFONDIMENTO Adattamento dialoghi per il doppiaggio

Marzia Dal Fabbro

Il doppiaggio, oltre ad essere una specializzazione del mestiere dell’attore, è una vera e propria organizzazione produttiva che prevede anche la traduzione dei dialoghi originali e il loro adattamento per il doppiaggio, lavoro che coniuga il mestiere del drammaturgo per la qualità del linguaggio, la psicologia dei personaggi, il rispetto dello stile del film, all'interno di un vero e proprio esercizio tecnico dettato dalle costrizioni d'obbligo quali le lunghezze e il ritmo labiale degli attori. Durante lo stage simuleremo il lavoro di adattamento dialoghi per poi confrontarlo in sala mentre gli allievi attori saranno impegnati a doppiarlo.

Organizzazione teatrale

Michele Mele

A partire da un'introduzione al sistema teatrale italiano ed europeo si presenteranno i diversi ambiti dell'organizzazione teatrale con particolare riferimento alla produzione, alla distribuzione e alla comunicazione. Una volta definito il quadro di riferimento, seguiranno approfondimenti specifici sul lavoro dell'attore, del regista e del drammaturgo nel delicato passaggio dalla formazione alla professione. Il programma si completa con esercitazioni, sessioni di lavoro one to one e incontri con professionisti del settore.

Shakespeare: il suono come motore dell'azione scenica

Marzia Dal Fabbro

Il pentametro giambico, il ritmo, la musicalità delle parole che comunicano le immagini e concetti non solo attraverso il loro significato semantico, ma attraverso l'impatto sonoro dei versi originali capaci di incidere emotivamente sul pubblico, grazie alla vocalità e alla fisicità dell'attore. Nel 1600 le opere di Shakespeare arrivavano ad ogni tipo di pubblico: ai nobili così come al popolo, è questo non solo grazie alla costruzione drammaturgica, ma proprio grazie al suo linguaggio: ai versi e alla prosa la cui forma è strettamente connessa con l'azione scenica. Nella forma stessa dei versi di Shakespeare, un attore può trovare tutte le indicazioni di recitazione necessarie per cogliere le situazioni, le

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circostanze, i pensieri e le emozioni del personaggio. Seguire la musicalità della parola è dunque la migliore regia che l'attore possa chiedere. L'azione drammatica nei testi shakespeariani si realizza in primis attraverso la parola. In Macbeth come in Julius Caesar, le scene più cruente non si svolgono sulla scena, ma vengono raccontate attraverso i versi dei personaggi testimoni. La disperazione di Desdemona che implora Othello di non ucciderla la sentiamo nel ritmo delle sue ultime parole. Così come Romeo e Giulietta si completano perché ciascuno completa il verso dell'altro. Esplorare i versi di Shakespeare nella sua lingua originale è uno strumento essenziale per l'attore che si troverà poi a lavorare sui testi shakespeariani in traduzione o in trasposizione. E' un mondo dove l'azione si sviluppa nel corpo e nella parola dell'attore per arrivare a creare immagini e concetti capaci di comunicare l'universalità dell'essere umano.

ESERCITAZIONI PRATICHE Gli allievi registi e dramaturg nella seconda parte dell'anno saranno impegnati con i maestri che dirigeranno gli allievi attori più avanzati. In particolare si eserciteranno in qualità di: • assistenti al lavoro di Massimiliano Civica • assistenti alla regia di Oscar De Summa • assistenti alla regia e alla drammaturgia della Compagnia Biancofango

Chissà se gli scrittori fanno la stessa fatica. Non credo. Non mi affatica suonare per ore, potrei andare avanti all’infinito. Il proprio mestiere è quello che si fa senza fatica - Alessandro Baricco

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Altre attività

LEZIONI-INCONTRI Per agevolare i contatti e la conoscenza del settore professionale, l’accademia promuove ogni anno degli incontri conoscitivi o delle lezioni-incontri con realtà emergenti di spessore artistico ed organizzativo o con accreditati professionisti del mondo dello spettacolo e della cultura. Negli anni passati, tra gli altri, hanno incontrato gli allievi di Cassiopea Ferruccio Soleri, Francesco Pannofino, Roberto Herlizka, Pietro Longhi, Carolina Crescentini, Santasangre, Giancarlo Sammartano, Roberto Chevalier, Carlo Simoni. Per quest'anno, sono attesi Giacomo Ferraù e Giulia Viana (compagnia Eco di Fondo) e Sandro Lombardi, cinque volte premio Ubu come miglior attore italiano. Nel corso dell'anno non mancheranno sorprese e novità.

IL TEATRO DEGLI ALLIEVI

valutato nell'ottica di poter essere prodotto da Cassiopea teatro-sperimentazione. Le buste con i termini della gara saranno disponibili in segreteria entro dicembre 2015.

COUNSELING, FONIATRA, FISIOTERAPISTA Gli studenti dell’accademia Cassiopea possono avvalersi, a prezzi agevolati, di professionisti nel settore della salute e dell'ascolto.

CORSI TECNICI Gli allievi dell’accademia possono frequentare, inoltre, a prezzi agevolati, i Corsi Tecnici organizzati dalla scuola. Attivo per quest’anno accademico è il corso di Danza Classica condotto da Aleksandra Pajovic; in arrivo nella seconda parte dell'anno Public Speaking, Canto, Tango argentino.

SERVIZIO AGENZIA E CASTING

Per stimolare gli allievi all’autonomia creativa, la direzione didattica propone l’Autocorso 2016, un’occasione di lavoro teatrale autogestito per divertirsi e mettere alla prova il proprio talento presentando degli esercizi teatrali. I lavori vengono poi proposti al pubblico e giudicati da una commissione di esperti. Il progetto vincitore è

Ogni occasione viene data agli allievi di terzo anno per confrontarsi e sperimentarsi come attori, in attività di spettacolo pubblico, in cinema o in tv: letture, partecipazioni, figurazioni o brevi ingaggi in stretto ambito professionale e in forme e contesti dignitosi e accreditanti la propria immagine pubblica e il processo formativo in atto. L’attenzione riservataci da agenzie di spettacolo, registi e organizzatori consente alla scuola di offrire ai propri allievi diplomandi e diplomati un servizio di casting e agenzia attori. La collaborazione con alcuni dei più autorevoli casting directors internazionali quali Barbara Giordani e Beatrice Kruger, la convenzione con Federico Ferrantini, la consulenza di un organizzatore del calibro di Michele Mele per la stesura dei curricula professionali, il materiale per lo showreel acquisito durante gli stage di recitazione per il cinema e la padronanza della lingua inglese agevolano i giovani attori nel muovere i primi passi e offrono un aggancio tutelato con il mondo del lavoro professionale.

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Libri di testo e materiale didattico

Un uomo che non legge buoni libri non ha alcun vantaggio rispetto all’uomo che non sa leggere. - Mark Twain

I classe Recitazione e Regia Raimond Queneau, Esercizi di stile, Einaudi Baricco Alessandro, Novecento, Feltrinelli, Milano 1994 Nicoletta Ramorino, Corso di dizione (con CD), Giunti editore Lecoq Jacques, Il corpo poetico, Ubulibri, Milano 2000 Lowen Alexander, Arrendersi al corpo, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1994 Nicoll Allardyce, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma 1966 S. Biferale, La terapia del respiro. Dall'esperienza sensoriale all'espressione musicale, ed Astrolabio, Roma 2014 M. De Marinis, Capire il teatro, Roma Bulzoni E. Wilson, Storia del teatro, Mc. Graw Hill Andrea Avena, Teoria e armonia, editore Prima Facoltativi Julian Beck , The Life of the Theatre – 1972- Torino, Einaudi Joseph Chaikin, The Presence of the Actor (Editore: Theatre Communications Group; Reprint ed. 27 febbraio 1992) Uta Hagen, Respect for Acting AntoninArtaud,The Theatre and It’s Double – traduzione Mary Caroline Richards - Paperback (1994)

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ulteriori dispense e appunti saranno disponibili in segreteria blocchi per appunti abbigliamento comodo nero, senza scritte e ciabattine infradito asciugamano personale

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II classe Recitazione Italo Calvino, Le città invisibili, edizione libera Dal Piai Giorgio, Dizione e fonetica. Un’esperienza didattica per il teatro, Ponte alle Grazie, Milano 2003 Lowen Alexander, Il linguaggio del corpo, Feltrinelli, Milano 1978 Nicoll Allardyce, Lo spazio scenico, Bulzoni, Roma 1966 Cechov Michail, La tecnica dell’attore, Dino Audino Editore, Roma 2001 Richards Thomas, Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche, Ubulibri, Milano 1997 Toporkov Vasilij, Stanislavskij alle prove. Gli ultimi anni, ed. Ubulibri M. De Marinis, Capire il teatro, Roma Bulzoni E. Wilson, Storia del teatro, Mc. Graw Hill Paolo Beltetto (a cura di), Introduzione alla storia del cinema - Autori, film, correnti, edizione UTET (Torino) Facoltativi Eugenio Barba, La canoa di carta, ed. Il Mulino Samuel Beckett, Tutto il teatro, ed. Einaudi Michael Woolson, The Work of an Actor, ed. Paperback Giorgetti C., Manuale di Storia del costume e della moda, Cantini, Firenze 1992

➢ ➢ ➢ ➢ ➢

le drammaturgie necessarie alle esercitazioni saranno comunicate direttamente in classe ulteriori drammaturgie, testi, dispense e appunti saranno forniti dalla scuola blocchi per appunti abbigliamento comodo nero, senza scritte e ciabattine infradito asciugamano personale

III classe Recitazione Italo Calvino, Le città invisibili, edizione libera Cechov Michail, La tecnica dell’attore, Dino Audino Editore, Roma 2001 Lowen Alexander, La spiritualità del corpo, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1994 Herrigel Eugen, Lo zen e il tiro con l'arco, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1994 Facoltativi Simpson Fay, The Lucid Body – A Guide for the Physical Actor, ed. Allwoth Press Samuel Beckett, Tutto il teatro, ed. Einaudi Michael Woolson, The Work of an Actor, ed. Paperback Giorgetti C., Manuale di Storia del costume e della moda, Cantini, Firenze 1992

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le drammaturgie necessarie alle esercitazioni saranno comunicate direttamente in classe ulteriori drammaturgie, testi, dispense e appunti saranno forniti dalla scuola blocchi per appunti abbigliamento comodo nero, senza scritte e ciabattine infradito asciugamano personale

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Calendario Scolastico 2015- 2016 (rif. Regione Lazio)

lunedì

5

ottobre

Inizio lezioni Secondo e Terzo Anno

domenica

1

novembre

Festa di tutti i Santi

lunedì

2

novembre

Giorno della Commemorazione dei Defunti

lunedì

9

novembre

Inizio lezioni Primo Anno

giovedì

26

novembre

Incontro sulla Bioenergetica

venerdì

27

novembre

Incontro sulla Bioenergetica

lunedì

7

dicembre

Ponte Immacolata Concezione

martedì

8

dicembre

Immacolata Concezione

mercoledì

23

dicembre

Inizio della sospensione natalizia

domenica

10

gennaio

Fine della sospensione natalizia

lunedì

22

febbraio

Inizio Esame Accademico

sabato

27

febbraio

Esame Accademico performativo

domenica

28

febbraio

Esame Accademico performativo

giovedì

24

marzo

Inizio della sospensione pasquale

martedì

29

marzo

Fine della sospensione pasquale

sabato

2

aprile

Serata finale Autocorso 2016

lunedì

25

aprile

Anniversario della Liberazione

domenica

1

maggio

Festa del Lavoro

sabato

7

maggio

Maratona Residenziale di Bioenergetica

domenica

8

maggio

Maratona Residenziale di Bioenergetica

giovedì

2

giugno

Festa Nazionale della Repubblica

venerdì

3

giugno

Ponte Festa Nazionale della Repubblica

mercoledì

29

giugno

Festa di San Pietro e Paolo, patroni di Roma

entro il

3

luglio

Saggi-spettacoli di fine anno

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Organigramma Responsabile dell’attività artistica e didattica dell’Associazione culturale Cassiopea è il Direttore Tenerezza Fattore direzione@cassiopeateatro.org cui si affianca il Consiglio di Amministrazione da lei presieduto, i cui membri sono eletti ogni anno dai Soci e che è attualmente composto da: Giovanna Coviello - Diego Galli - Claudio Nicolini - consiglieri@cassiopeateatro.org Il Corpo Docenti è formato da un nucleo fisso di insegnanti per le materie teoriche e tecniche, mentre i docenti dei workshop e dei corsi speciali sono scelti dalla Direzione su una rosa indicata dal Consiglio e dai Docenti, secondo il piano didattico generale. Responsabile amministrativo: Cristina Alleva - amm@cassiopeateatro.org Assistente di Direzione e Segreteria Organizzativa: Valeria Piciullo - organizzazione@cassiopeateatro.org Promozione: Angelo Locatelli – news@cassiopeateatro.org Segreteria didattica: Francesca Lombardi - scuola@cassiopeateatro.org

∆ Alcuni saggi di fine anno sono vere e proprie produzioni teatrali e possono essere inseriti nei cartelloni dei teatri della capitale. Nella foto una scena di Le figlie di Magdalene (2012) Teatro SalaUno e Teatro Ambra alla Garbatella, Roma

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