B U S I N E S S
M A G A Z I N E
Periodico di informazione economica edito da Mediaservice s.r.l. ANNO II | NUMERO 7 | 2010 | 2,50 EURO
Giovani Imprenditori alla Convention di Capri
Unioncamere
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% Aut: CBPA-SUD/NA/297/2009
Innovare per crescere
Michele Lico:
Economia e Arte binomio vincente
Al Sial di Parigi l’agroalimentare calabrese Gaglioti: la Banca di Garanzia un modello in cui credere
www.calabria Il Primo Quotidiano di Economia on-line della Calabria leader nella regione per informazione e comunicazione
Notizie economiche e politiche in tempo reale
Inviare comunicati stampa, testi e foto a: info@calabriaeconomia.it
economia.it
editoriale
Aiuti pubblici sì, ma per cambiare di
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’è stato un intervento, allo scorso Forum delle Pmi di Prato che, a mio avviso, merita un’attenta riflessione. Non lo ha tenuto un imprenditore ma un attento osservatore del mondo delle imprese: il direttore del “Sole 24 ore”, Gianni Riotta. La sua riflessione che, a dire il vero, non è nuova, è ampiamente condivisibile. Dice, Riotta, che la crisi di fronte alla quale ci troviamo non è da considerarsi ciclica. Cioè non si verifica con una specifica cadenza, quasi fosse qualcosa di fisiologico. Si tratta, al contrario, di una crisi sistemica legata alla globalizzazione. Proprio per questo difficilmente governabile. Una crisi che ha cambiato per sempre il modo di produrre e di finanziarsi e che ha causato una terribile emorragia di posti di lavoro. Per contrastarla, sostiene Riotta, si chiede un supplemento di impegno da parte del sistema delle Piccole e medie imprese, al quale si guarda per far riprendere, in Italia, una stagione di sviluppo. Ha ragione il direttore del giornale economico: occorre che nessuno si senta escluso da un processo virtuoso che, in qualche modo, possa contrastare la crisi. Ognuno deve industriarsi per riposizionare sul mercato la sua produzione. Perché, diciamolo con tutta onestà, non possono bastare, da sole, le politiche di stampo governativo, soprattutto quelle di natura meramente assistenziale. Spiego meglio il concetto
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Aldo Ferrara*
per non essere frainteso. Sarebbe da pazzi dire che i tanto attesi provvedimenti nel settore economico non siano funzionali a dare ossigeno alle imprese. Servono come il pane le riforme in tema di fisco, ammortizzatori sociali, ricerca, innovazione e infrastrutture. E serve anche che dai tagli messi in cantiere – quelli alla Sanità, ad esempio – si riescano a reperire quelle risorse da destinare agli incentivi per l’occupazione. A patto che, ed è questo il senso del mio ragionamento, non passi la vecchia logica del contributo ciclico, senza il quale non si riesce a sopravvivere. Se in questa fase, infatti, occorre trovare le risorse per sostenere le imprese e, quindi, l’occupazione, è altrettanto indiscutibile che nella prossima stagione si debba avere la forza di camminare con le proprie gambe, senza aspettarsi elargizioni pubbliche che non servono a farci uscire dall’attuale immobilismo. I provvedimenti messi in cantiere dalla giunta Scopelliti, quali le borse lavoro o i Pacchetti integrati di agevolazione per le Pmi, sono un toccasana in questo periodo difficile. Ma sarebbe un terribile errore se le imprese non li sfruttassero guardando al di là di questo momento storico. Servono per ripartire, per fare sentire le aziende meno sole e per progettare, così, un futuro nel quale bisognerà farne a meno. Altrimenti, se dovessimo restare legati ancora alla lo-
gica del finanziamento fine a se stesso, rischieremmo di perdere un’altra buona occasione. E altro tempo, quello che una Regione già in ritardo come la nostra non può certo permettersi. ● * editore di “Calabria Economia”
«I provvedimenti messi in cantiere dalla giunta Scopelliti, quali le borse lavoro o i Pacchetti integrati di agevolazione per le Pmi, sono un toccasana in questo periodo difficile»
editoriale
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Sommario
www.calabriaeconomia.it
PRIMO PIANO
business
8 Capri: una Calabria forte e coesa alla Convention dei Giovani di Confindustria
72 Il Metalmeccanico risolleva le sorti economiche di Vibo Valentia
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Il classico appuntamento caprese di “Anema e Core”
ATTUALITà 15
Gaglioti: "Credo nel modello della Banca di Garanzia"
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Arte ed economia, Vibo ci crede Intervista a Michele Lico
20 Lìmen Arte: un grande successo e l'avvio di un percorso innovativo e qualificante 24
calabria rurale 74
La Politica Agricola Comunitaria del futuro: “Europa 2020”
cultura 76
Gerace profumo di storia
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Galleria Antonio Battaglia
Ance Calabria in stato di mobilitazione
26 unioncamere calabria “Calabria 2020: innovare per crescere” 28 Da Confindustria Catanzaro un seminario per illustrare i nuovi bandi regionali 32
Bandi regionali per sviluppo economico e nuovi posti di lavoro
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Legacoop - cambio al vertice
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Confindustria Cosenza Pastore eletto presidente
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Politiche Ue e mobilità giovanile
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Banche: Abi, un conto su due è anche via internet, cellulare e telefono
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Svimez: Il Sud frontiera dei nuovi settori
economia 44 sial di parigi Aziende calabresi in fiera 50
Specialità cosentine al Sial
54 I formaggi italiani conquistano il Mercato Russo
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Editoriali 3 Aiuti pubblici sì, ma per cambiare di Aldo Ferrara
7 Montagne di spazzatura a Napoli! Questo Sud non lo vogliamo… di Massimo Tigani Sava
In Copertina Roberto Salerno Presidente Unioncamere Calabria
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Fiera Mediterranea Food & Beverage
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Un convegno per Consumare Calabrese
Commissario Camera di Commercio Vibo Valentia
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L’Istituto alberghiero di Trebisacce vince “Gustando la Calabria”
Giovani Imprenditori
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Il Mediterraneo e la Calabria
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Nautica e sviluppo turistico
sommario
Michele Lico
alla Convention di Capri
Giuseppe Gaglioti la Banca di Garanzia
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Sommario
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Lìmen Arte: un grande successo e l'avvio di un percorso innovativo e qualificante
Calabria Economia mensile di informazione economica Anno II - Numero 7 - 2010 Editore
Aldo Ferrara Direttore responsabile
Massimo Tigani Sava
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Da Confindustria Catanzaro un seminario per illustrare i nuovi bandi regionali
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Fiera Mediterranea Food & Beverage: vetrina d’eccellenza per più di cento aziende calabresi
Contatti redazione via Caduti sul Lavoro, 9 88100 S. Maria di Catanzaro tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 www.calabriaeconomia.it info@calabriaeconomia.it In redazione: Rita Macrì, Rosalba Paletta (Cooperativa Servizi editoriali) Catanzaro info@coopservizieditoriali.com Collaborazioni esterne Andrea Ansani, Stefania Argirò, Antonio Bevacqua, Maurizio Bonanno, Benedetta Caira, Giacomo Carbone, Angela Caridà, Vittorio Daniele, Pasquale De Pietro, Davide Lamanna, Angela Latella, Gianfranco Manfredi, Enrico Mazza, Monia Melia, Mario Meliadò, Raffaele Nisticò, Rosario Previtera, Simone Puccio, Concetta Schiariti, Luca Zema. Progetto grafico Gianluca Muzzi Fotografie: Icaro fotocronache Mediaservice srl Cooperativa Servizi editoriali
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Fabrizio capua Il Mediterraneo ridiventa Mare Nostrum
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Il Primo Quotidiano Economia della Calabria
leader nella regione per informazione e comunicazione Notizie economiche e politiche in tempo reale
Stampa Stabilimento tipografico De Rose Montalto Uffugo (CS) Società editrice Mediaservice srl via Caduti sul Lavoro,9 88100 S. Maria di Catanzaro www.mediaserviceagency.it info@mediaserviceagency.it Pubblicità tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 Responsabile Marketing Biagio Muzzi info: 333.3686792 marketing@mediaserviceagency.it Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Catanzaro al n. 14 Reg. Stampa del 07/07/2008
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Inviato in tipografia il 27 novembre 2010
sommario
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Montagne di spazzatura a Napoli! Questo Sud non lo vogliamo… di
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ontagne di spazzatura per le strade di Napoli! Uno strazio veicolato in tutto il mondo da internet, tv e giornali. Un danno immenso all’immagine dell’intero Mezzogiorno per il quale rimane un’unica ipotesi seria di sviluppo: il rapporto sempre più stretto, e valorizzato da un’azione politica illuminata, tra ambiente, turismo, cultura e produzioni agroalimentari d’eccellenza. Quelle tonnellate di rifiuti lasciate lì per strada, che sono l’emblema della responsabilità collettiva, che non possono avere un unico solitario colpevole, rappresentano in modo drammatico quella parte di Sud che vorremmo dimenticare. Eppure, mentre in maniera incessante cerchiamo di promuovere tutte le energie positive che pur ci sono e crescono dalle nostre parti, periodicamente le vergogne dei meridionali vengono fuori. Riappaiono, come fantasmi, l’incapacità di autogoverno, l’indifferenza, l’indolenza, l’attendismo passivo, l’inadeguatezza di quanti sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica, le inefficienze e le storture, ma soprattutto gli atteggiamenti inaccettabili di tanti, troppi cittadini. Tra quei sacchetti sporchi, brutti e maleodoranti sopravvive tutto ciò che noi vorremmo fosse definitivamente sepolto, ma che, evidentemente, continua a convivere con il Mezzogiorno europeo e, anzi, continua a condizionarlo in maniera pesante. Ci piacerebbe poter accet-
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Massimo Tigani Sava*
tare la sfida del Federalismo a testa alta, contando sulle nostre forze e capacità, spiegando che le tante recriminazioni rivolte contro quanti viviamo dal Lazio in giù sono solo luoghi comuni. E invece no, siamo ancora qui a temere che tonnellate di rifiuti abbandonati per le vie potrebbero addirittura far scoppiare epidemie. Che pena, che delusione, che amarezza! Se non ci meritiamo il diritto di amministrarci da soli, allora vengano giù prefetti ed esercito ad imporci quelle regole che da soli non sappiamo darci. Se la democrazia non ci piace o non fa per noi, accettiamo un’ampia delega di poteri. Né la nostra Calabria è immune da un ragionamento di questa natura. Basterebbe pensare a qualche voce stridente e petulante sul tema della sanità. Di un sistema sanitario da ricostruire e ripensare, da guarire dopo decenni di sperperi, di clientele, di disservizi, e anche, come dimostrato da diverse inchieste, terreno privilegiato di malaffare. C’è ancora qualcuno che pensa di fare demagogia alzando la voce contro i tagli necessari ed ineludibili, contro una riorganizzazione che dobbiamo a tutti i costi sostenere, perché altrimenti non si libereranno risorse finanziarie per aiutare lo sviluppo. Un populismo che agita l’ignoranza, che cerca consensi fra l’assoluta mancanza di senso civico, che prospera dove si negano meritocrazia, ordine, disciplina, efficienza, che esalta il parassitismo e le condizioni di
arretratezza del Mezzogiorno. E’ questa la piaga purulenta che impedisce la nostra rinascita! La Calabria non si divide semplicisticamente fra centrodestra e centrosinistra, ma fra due modi di essere molto trasversali e interclassisti: volontà di modernizzazione da un lato e bieca conservazione dall’altro, lotta per il cambiamento o persistenza di logiche feudali del privilegio, popolo consapevole o plebe neroniana, gente operosa o parassiti, instancabili costruttori o insaziabili sanguisughe che non hanno un’ora di lavoro vero alle spalle e che pure hanno vissuto immeritatamente fra gli agi e il benessere. ● *
direttore responsabile “Calabria Economia”
Scrivi a: direttore@calabriaeconomia.it
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XXV Convegno di Capri
Capri:
una Calabria forte e coesa alla Convention dei Giovani di Confindustria
Delegazione calabrese a Capri. Da sinistra: Rocco Colacchio, Paolo Filice, Luigi leone, Angelo Marra, Francesco Mangione, Nuccio Caffo, Mario Romano, Fortunato Amarelli, Florindo Rubbettino
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XXV Convegno di Capri
Folta delegazione guidata dal presidente regionale Nuccio Caffo. Presente l'assessore alle Attività produttive, Antonio Caridi. Tra i protagonisti: Florindo Rubbettino, Mario Romano, Fortunato Amarelli di
Stefania Argirò
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i è concluso sabato 30 ottobre, a Capri, il XXV Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nella tradizionale ed elegante cornice del Grand Hotel Quisisana. La più nota isola italiana nel mondo, famosa per le sue bellezze naturalistiche e il suo inconfondibile stile mediterraneo, ha ospitato un confronto molto alto e ricco di contenuti su un tema strategico per il Paese: "Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani". Sul palco, nella intensa due giorni di interventi, si sono alternate personalità di primo piano del mondo delle istituzioni, della politica, dell’economia, della società civile. Certo, in una fase di grande disorientamento per l’Italia intera, peraltro sottolineata sia nella relazione introduttiva di Federica Guidi, sia nell’intervento conclusivo di Emma ►
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XXV Convegno di Capri
Da sinistra: Rocco Colacchio, Federica Guidi, Nuccio Caffo, Alfonso Maiolo, Mario Romano, Francesca Piccione
Marcegaglia, molte considerazioni sono anche potute apparire retoriche, o quanto meno ripetitive. In verità, però, i messaggi lanciati dalla convention di Capri sono stati forti, diretti, autorevoli e anche “seri”, per usare un aggettivo che ha caratterizzato in molti passaggi la riflessione della Marcegaglia. Il Mezzogiorno, come peraltro è accaduto in ogni edizione dell’appuntamento caprese, è stato richiamato più volte e sempre in un’ottica positiva, rilevandone le enormi potenzialità sociali ed economiche. Del resto proprio la fantastica cornice dell’isola amata sin dai tempi dell’imperatore Tiberio, è la dimostrazione più chiara di come un modo intelligente e razionale di utilizzazione delle immense risorse ambientali, storiche, culturali ed enogastronomiche di cui dispone il Sud si possa tradurre, fattivamente, in
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proposta d’eccellenza e in ricchezza diffusa. La Calabria si è presentata al XXV Convegno dei Giovani Imprenditori con una folta delegazione, guidata dal presidente regionale Nuccio Caffo, che è stato anche coinvolto nei prestigiosi dibattiti coordinati dal giornalista Bruno Vespa. Presente il direttore regionale di Confindustria, Luigi Leone. Una partecipazione convinta e non rituale, intenzionata a far contare, sul piano nazionale e meridionale, le ragioni, le proposte e i contributi culturali provenienti da una regione, qual è appunto la Calabria, in cui continuano a convivere forti elementi di novità e di modernità, oltre che di chiaro successo imprenditoriale, con atavici ritardi e lentezze, puntualmente rilevati da ogni indagine statistica. Tra i giovani imprenditori calabresi che hanno seguito con grande attenzione l’interessante due giorni di lavori, sono stati
Nuccio Caffo stringe la mano a Cristiano Todde, presidente del Imprenditori di Confindustria
tra l'altro notati: Florindo Rubbettino, già presidente dei GI della Calabria, e oggi, nell’ambito dell’ufficio nazionale di presidenza di GI, direttore della testata “Quale Impresa”; Andrea Abramo, presidente dei GI di Catanzaro; Mario Romano, presidente dei GI di Vibo Valentia; Fortunato Amarelli, presidente dei GI di Cosenza; Rocco Colacchio, responsabile del settore Agroalimentare di Confindustria Calabria; Giacinto
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A sinistra: Luigi Leone, direttore di Confindustria Calabria, e Florindo Rubbettino
Delegazione calabrese a Capri, foto di gruppo. Al centro, alla destra di Nuccio Caffo, Mauro Maccauro, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania
Antonio Caridi:
Comitato interregionale del Mezzogiorno dei Giovani
Callipo; Alfredo Citrigno; Paolo Filice; Umberto Mungo; Angelo Marra in rappresentanza dei GI di Reggio Calabria; Alessandro Colacchio, vice presidente GI di Vibo Valentia; Andrea Poerio; Francesco Ruga; Stanislao Smurra; Alfonso Maiolo. Presente anche l'imprenditore vibonese Francesco Mangione. Ha voluto seguire l’evoluzione del dibattito a più voci l'assessore regionale alle Attività produttive, Anto-
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nio Caridi, che ha dichiarato: «Ho seguito un confronto davvero qualificato e stimolante su idee e programmi per lo sviluppo del Paese, di cui occorre tenere conto nell’azione politico-amministrativa. Rivolgo il mio apprezzamento alla nutrita e robusta delegazione calabrese che vedo ben inserita nell’organizzazione nazionale, nonché caratterizzata da uno spirito positivo di gruppo in cui anche i rapporti umani hanno un ruolo centrale e primario». “Calabria Economia” ha seguito la due giorni di lavori direttamente a Capri al fine di realizzare alcuni servizi sia per il giornale quotidiano economico online, sia per il magazine mensile, nella certezza che il lavoro portato avanti dai nostri Giovani Imprenditori abbia una rilevanza strategica per ogni tentativo di rilancio economico e sociale della regione. Riportiamo ora, qui di seguito, schemati-
«Ho seguito un confronto davvero qualificato e stimolante su idee e programmi per lo sviluppo del Paese, di cui occorre tenere conto nell’azione politico-amministrativa» camente, il programma del convegno. SABATO 30 OTTOBRE - Apertura dei lavori Mauro Maccauro, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania. Intervento introduttivo a cura di Paolo Scaroni, Delegato Presidente Confindustria Dinamiche nuovi scenari mondiali. Primo argomento del confronto a più voci: “Investire domani: fra crisi e regolamentazione, quale rapporto fra impresa e finanza?”. Interventi di: Antonio Catricalà, presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Fabio Cerchiai, presidente ►
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Foto di gruppo con l’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Caridi
Da sinistra: Fortunato Amarelli e Angelo Marra
Marcegaglia: «Il Paese è in preda alla paralisi e l'iniziativa del governo non c'è, in un momento difficilissimo dell'economia»
Ania; Antonio D’Amato, past president Confindustria; Roberto Nicastro, Deputy Ceo Unicredit; Enzo Rullani, TeDIS, Venice International University;
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Giorgio Squinzi, presidente Comitato Tecnico Europa di Confindustria. Secondo argomento della giornata: “Una ricetta per la competitività”, con interventi di: Enrico Letta, vice segretario del Pd; Raffaele Fitto, Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale; Renato Schifani, presidente del Senato; Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Ha moderato i lavori il giornalista Bruno Vespa. Le rapide conclusioni sono state affidate come di rito a Federica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. VENERDÌ 29 OTTOBRE – Apertura dei lavori: Cristiano Todde, presidente del Comitato interregionale GI Mezzogiorno; saluti di Giorgio Fiore, presidente Confindustria Campania; Stefano Caldoro,
Da sinistra: Francesco Ruga, l’assessore regionale alle Attività Produttive on. Antonio Caridi, e Andrea Poerio
Alfredo Citrigno
presidente della Regione Campania. Relazione sulle tesi dei Giovani Imprenditori. Federica Guidi, presidente GI Confindustria. Intervento di Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. Primo tema della giornata: “Come cambia il lavoro: capitale umano, nuove tecnologie, innovazione”, con interventi di: Nerio Alessandri, presidente Technogym; Domenico Arcuri, Ad Invitalia; Paolo Bertoluzzo, Ad Vodafone Italia; Alessandro Laterza, presidente Commissione Cultura di Confindustria; Stefano Scabbio, presidente Manpower Italia; Massimo Sarni, Ad Poste Italiane. Secondo tema della giornata: “La certezza del diritto come fattore competitivo: quanto conta la giustizia per le imprese?”, con interventi di: Sergio Dompé,
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XXV Convegno di Capri
Alcuni componenti della delegazione dei Giovani Imprenditori calabresi assieme all’assessore Antonio Caridi
presidente Farmindustria; Paolo Ielo, sostituto procuratore della Repubblicale presso il Tribunale di Roma; Stefano Parisi, presidente Asstel; Salvatore Rossi, direttore centrale Banca d’Italia; Filippo Sgubbi, Università di Bologna; Paolo Romani, Ministro dello Sviluppo economico. Nel corso della sua applaudita relazione, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha più volto usato termini come “responsabilità”, “dignità” e “serietà”, ha tra l’altro affermato: «Il Paese è in preda alla paralisi e l'iniziativa del governo non c'è, in un momento difficilissimo dell'economia. Occorre riprendere un'agenda vera di riforme per ridare crescita e occupazione. L'agenda c'è ed è quella che tutte le parti sociali hanno messo a punto. La riforma fiscale bisogna assolutamente
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farla: bisogna tagliare la spesa pubblica, fare la lotta all'evasione e trovare risorse per ridurre le tasse al lavoro e alle imprese». E poi, con decisione e fermezza: «Per non perdere posizioni competitive il Paese non deve perdere il senso di sé e in questo momento il rischio mi sembra forte. Se ogni giorno il dibattito politico viene travolto da questioni che nulla hanno a che fare con un'agenda seria, noi ci arrabbiamo e ci indigniamo. La politica deve riprendere il senso delle istituzioni, altrimenti l'Italia non ce la fa». In ogni caso, dalla Marcegaglia è partito un chiarissimo no al voto anticipato: «Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell'idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c'è il piano di crescita e compe-
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titività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese». Federica Guidi, la cui esposizione delle “Tesi” è stata scandita da ripetuti applausi, ha tra l’altro sottolineato che «non c'è più tempo da perdere, ne abbiamo sprecato troppo, è ora di cambiare», perché il Paese “si ostina a non voler cambiare ritmo”, mentre invece “ha un disperato bisogno di riforme”. E poi un monito preoccupato: «Se la politica non affretta il passo, con scelte coraggiose, a diventare sempre più veloce sarà solo il declino». ●
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XXV Convegno di Capri
Il classico appuntamento caprese di “Anema e Core” Amicizie, relax, rapporti, contatti e uno stile di vita mediterraneo
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om’è consuetudine, la convention di Capri non si svolge solo negli austeri saloni del Quisisana, tra interventi e confronti ufficiali, ma ha un corollario di incontri e anche di momenti conviviali che riempiono di ulteriori contenuti e colorano il tradizionale e qualificato appuntamento nazionale dei Giovani Imprenditori. La rete presieduta in questi ultimi anni da Federica Guidi è molto articolata e radicata nelle diverse regioni italiane, coprendo tutti i settori della vita produttiva ed economica del Paese, dal Piemonte alla Sicilia, dal Friuli alla Puglia. La due giorni che si svolge nell’amata e suggestiva isola campana, considerata tra le mete turistiche più prestigiose al mondo, oltre che nobilitata da una storia “vip” che risale all’impero di Tiberio, successore di Ottaviano Augusto, è una primaria occasione di affiatamento tra le diverse anime dei giovani di Confindustria. Si tessono amicizie solide, si plasmano occasioni di crescita e di conoscenza, si consolidano frequentazioni, si delineano percorsi comuni. Il tutto avviene anche e soprattutto attorno
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all’evento principale, dedicato prevalentemente all’ascolto delle relazioni ufficiali e dei dibattiti sempre di primissimo livello, e pertanto sfruttando anche attese occasioni di svago e di relax. Le cene ufficiali o quelle, ovviamente meno paludate, offerte dagli sponsor, le passeggiate lungo i meravigliosi vicoli che si diramano dalla mitica “Piazzetta”, le ore passate a sorseggiare aperitivi o cocktail nelle hall degli alberghi, gli spuntini in trattorie e ristoranti tipici fanno parte, a tutti gli effetti, di un evento che per molti inizia il venerdì sera e prosegue fino a domenica. Primeggiano, tra le occasioni di affiatamento, “quattro salti” notturni all’Anema e Core, locale di punta che ha visto passare, negli anni, i vip più celebri sul piano internazionale. Le tante fotografie che rivestono, a mo’ di tappezzeria, le pareti della Tavernetta, sono una vera e propria galleria, tra le poche al mondo, di personaggi di rilevanza internazionale che almeno una volta hanno fatto tappa in uno dei simboli mondani dell’iso-
la: attori, cantanti, stelle del cinema, politici, calciatori e altri campioni dello sport, bellissime donne, imprenditori di fama, nababbi e celebrità di ogni angolo della terra. L’imperatore notturno di Capri, Guido Lembo, con la sua abilità di intrattenitore, la sua voce, la sua chitarra, il suo gruppo affiatato e uno stile inconfondibile, ha tenuto compagnia, fino all’alba, a tanti protagonisti del XXV Convegno dei Giovani Imprenditori che tra canti, allegria e balli, consolidano rapporti, rinsaldano amicizie e, perché no, affinano anche qualche strategia di medio e lungo corso, precostituendo scenari ed eventuali accordi. La Calabria non è stata seconda a nessuna regione nell’animare le notti di “Anema e Core”. La folta delegazione di giovani calabresi si è distinta per vivacità, simpatia e intraprendenza, oltre che per una non comune capacità di aggregazione e di carica umana. (pa. am.) ●
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attualità
Politiche creditizie e sviluppo in Calabria
Accesso al credito Gaglioti: "Credo nel modello della Banca di Garanzia"
In dirittura d'arrivo a Cosenza un "esperimento" molto interessante
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l problema dei problemi per un imprenditore calabrese? L’accesso al credito! Non disponiamo di un’indagine demoscopica in tal senso, condotta con i crismi della scientificità, ma basta ascoltare un po’ di manager e proprietari d’azienda che operano nella nostra regione, per comprendere come l’assunto iniziale sia di molto vicino al vero. La Calabria, si sa, sul fronte delle politiche creditizie è penalizzata due volte: per un verso i soldi costano molto di più che nel Centro-Nord del Paese, con un differenziale di diversi punti percentuali sugli interessi passivi corrisposti che determina una sofferenza continua, un dissanguamento vero e proprio in alcuni casi; ma accanto a questo primo gap se ne accosta un altro, anche più pernicioso e paralizzante dal punto di vista economico: la difficoltà di accesso al credito da impegnare in azioni di sviluppo produttivo; la quasi impossibilità in diverse circostanze di ottenere liquidità utile per mandare avanti la propria impresa; un continuo, devastante tira e molla per
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Giuseppe Gaglioti
stare dentro i fidi concessi. Il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Giuseppe Gaglioti, è da sempre sensibile nei confronti di questa problematica, anche perché il suo ruolo lo mette, quotidianamente, a diretto contatto con una miriade di imprenditori, da quelli più blasonati ai piccoli artigiani. Da questa consapevolezza è nata l’idea di avviare la costituzione della Banca di Garanzia, con la specifica “mission” di andare incontro, in modo tangibile e risolutivo, a quella che ormai si presenta come una vera e propria emergenza. Il Comitato promotore della Banca di Garanzia, con un’attività intensa e articolata, è riuscito finora a far sottoscrivere ben 3.771 quote da 500,00 euro ciascuna (quasi due milioni di euro), che si vanno ad aggiungere ai 4 milioni stanziati dall’Ente Camerale bruzio e ad altri 4 dalla Provincia di Cosenza. Tra i sottoscrittori delle quote si possono ricordare organizzazioni di categoria quali Confindustria, Confesercenti, Cia, Confcooperative, Confagricoltura, Confartigianato, Ance, ma
anche banche di Credito cooperativo, Confidi, Società private. La sostanza, quindi, è quella di una banca di Credito Cooperativo non intenzionata, almeno in una prima fase, ad effettuare raccolta o ad avviare attività di sportello, ma concentrata unicamente sul core business, strategico per la Calabria, delle “garanzie”. Il presidente Gaglioti crede fermamente in questo modello, perché espressione del territorio, perché rafforzato da una partecipazione diffusa, perché agile ed efficiente, e quindi efficace. Del resto, c’è proprio da dire che altri interventi immaginati o portati avanti fino ad ora in questo specifico settore non hanno assicurato risultati decisivi. Inoltre, siamo di fronte a un possibile modello da imitare ed esportare sull’intero livello regionale, considerando che allo stato la Banca di Garanzia, alla luce delle normative vigenti, potrebbe operare solo nella provincia di Cosenza e in quelle confinanti di Catanzaro e Crotone. La voglia di fare bene c’è, le adesioni sono state tante e autorevoli, l’iter burocratico è ai passi finali. Speriamo bene! (pa. am.) ●
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McDonald’s prosegue sulla strada della qualità e dell’italianità A Montepaone, Siderno e Catanzaro McDonald’s continua a parlare di qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. Di fronte alla crescente richiesta di garanzie su tracciabilità degli alimenti, qualità delle materie prime e sicurezza nei processi di trasformazione e lavorazione McDonald’s ormai da anni risponde con l’adozione di regole e procedure consolidate, che vengono rispettate lungo tutta la filiera alimentare, dalla selezione delle materie prime fino ai prodotti disponibili nei ristoranti. Anche nei McDonald’s di Montepaone, Siderno e Catanzaro l’obiettivo è quello di garantire la sicurezza e l’alta qualità dei cibi, all’interno di tutta la filiera alimentare, fino ai clienti finali, oltre 650.000 in tutta Italia. Nel McDonald’s di Montepaone troverete anche l’angolo McCafè, il nuovo concept di McDonald’s studiato per vivere fuori casa un angolo di relax, completamente dedicata al caffè e ai dolci, perfetto per gustarvi un caffè o una colazione in un ambiente rinnovato, dal gusto rilassante e moderno. Da McDonald’s troverete ingredienti di qualità, che assicurano la sicurezza e la qualità del prodotto finale. Scegliere fornitori capaci di rispondere ai severi standard richiesti diventa quindi fondamentale. La qualità e la sicurezza della materia prima sono verificate e controllate nella fase di distribuzione e conservazione da Havi Logistics, centro di logistica e distribuzione, mentre sono gli stessi ristoranti a verificarne e controllarne le fasi di cottura e conservazione. Gli hamburger che trovate nei McDonald’s sono al 100% carne bovina di provenienza italiana La qualità della carne è controllata attraverso oltre 35.000 controlli a partire dalle fasi di produzione effettuati ogni anno e da rigidi standard di igiene e sicurezza lungo tutte le fasi di produzione. Parallelamente all’attenzione a qualità e tracciabilità, McDonald’s continua a promuovere e a valorizzare i prodotti italiani. Dal 2007 McDonald’s ha continuato a proporre ricette con ingredienti 100% italiani, tra cui lo Speck dell’alto Adige IGP, la Pancetta della Val Venosta, la Bresaola della Valtellina, il Parmigiano-Reggiano DOP e il Pecorino. Un percorso che prosegue, quindi, avvicinandosi ai gusti e alla tradizione culinarie italiane. Ne danno prova gli oggettivi dati di vendita che ne riconoscono il valore premiando la qualità e facendone dei casi di successo. Un esempio su tutti è stato McItaly che ha venduto oltre 3.000.000 panini nelle 8 settimane in cui era prevista la sua presenza nei ristoranti. Il sistema McDonald’s è un interessante volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo. Grazie al successo delle ricette McItaly a gennaio di quest’anno è stata annunciata l’esportazione di Parmigiano-Reggiano DOP nei ristoranti McDonald’s francesi, per un totale di 150 tonnellate di prodotto. A giugno, inoltre, 36 tonnellate di Parmigiano-Reggiano DOP e 30 tonnellate di Pancetta della Val Venosta, fornita da Recla, partner McDonald’s Italia dal 2008, hanno raggiunto i McDonald’s tedeschi.
www.persapernedipiu.info Š 2010 McDonald’s. Immagini puramente dimostrative.
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Calabria, cultura, sviluppo
Arte ed economia Vibo ci crede Intervista a Michele Lico Commissario della Camera di Commercio di
Massimo Tigani Sava
A
Vibo Valentia, a cura della locale Camera di Commercio, prende vita la seconda edizione di Limen Arte. Un’occasione importante per rivolgere qualche domanda al commissario Michele Lico. Ci riceve, come sempre cordiale e sorridente, negli eleganti uffici dell'ente camerale. Presidente Lico, se dovesse indicare alcuni tra i punti più qualificanti realizzati nel corso della sua guida alla Camera di Commercio di Vibo Valentia, quali citerebbe?
«Procedere ad una mera elencazione degli obiettivi raggiunti decontestualizzandoli dalle strategie e dalle politiche programmatiche sostenute in questi anni ritengo possa non dare compiutamente e immediatamente il senso del loro essere qualificanti rispetto alla nostra azione e agli effetti prodotti. Vorrei pertanto dire, preventivamente, che il nostro impegno a sostegno delle imprese e del territorio, oltre che attraverso una costante azione ordinaria, è stato anche quello di affermare il ruolo della Camera di Commercio come soggetto funzionale e attivo nei più complessivi processi programmatori di sviluppo e di marketing territoriale promuovendo il metodo delle alleanze
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e del partenariato pubblico-privato per determinare condivisi parametri di crescita e di competitività nella valorizzazione integrata delle risorse identitarie del territorio. In quest’ottica si inseriscono obiettivi assolutamente qualificanti: aver rafforzato il ruolo della Camera d Commercio come partner istituzionale, concreto e affidabile; aver dotato la Camera di Commercio di una nuova sede, più dignitosa, prestigiosa e funzionale, quella dello storico Convento Domenicano del Valentianum, per l’occasione ristrutturato e riqualificato e restituito alla città per una diffusa fruibilità; la valorizzazione del Porto di Vibo Marina con la costituzione dell’A.S.PO, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio, che si avvale di un forte partenariato pubblico-privato, e con l’istituzione di un evento, La Fiera Nautica delle Calabria e, quest’anno alla terza edizione, per la promozione delle attività economiche connesse alla filiera nautica locale e regionale. Altro importante obiettivo raggiunto è Vibovagando, il Portale del turismo della provincia di Vibo Valentia che sul web vetrina eccellente del territorio, ma anche e soprattutto, vero e proprio strumento di marketing turistico che intende promuovere tutto ci che rende competitiva la provincia di Vibo Valentia. Così come altri se ne potrebbero
Michele Lico
richiamare, meritevoli di menzione». Lei sottolinea spesso il concetto di marketing territoriale, ritenendo evidentemente che la Calabria, e quindi anche la provincia di Vibo Valentia, dispongano di un patrimonio unico e strategico per promuovere sviluppo: cultura, storia, arte, enogastronomia, ambiente, paesaggi, territorio…
«E’ indubbio, e come prima dicevo, è su questo che dobbiamo puntare in modo coordinato e coerente pensando ad uno sviluppo basato appunto su piani di marketing territoriale che più complessivamente e opportunamente determinino interventi integrati per superare criticità acclarate e prospettare soluzioni ed interventi sostenibili».
A proposito del valore dell'arte e delle azioni di marketing territoriale. Perché è nato il premio Limen Arte? Qual è il rapporto tra questa manifestazione e l'economia locale?
«Abbiamo istituito il Premio Internazionale LIMEN ARTE, quest’anno alla sua seconda edizione, nella convinzione che anche l’arte debba trovare sempre maggiori occasioni per essere apprezzata nella sua essenza e soprattutto valorizzata come importante risorsa di sviluppo culturale, sociale ed economico per il territorio. Un evento voluto anche per un progetto più ambizioso: la costituzione
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attualità di una raccolta d’arte della Camera di Commercio come patrimonio della collettività. Questo perché, pensiamo che ogni iniziativa non debba rimanere fine a se stessa ma debba fungere da moltiplicatore di esperienze positive. D’altra parte lo stesso Premio trae evoluzione ed ispirazione da un altro nostro punto qualificante e consolidato ovvero la Rivista della Camera di Commercio, appunto, Lìmen – Economia Arte Cultura. Oltre a questo, è stata attivata una sinergia operativa con il mondo della scuola, coinvolgendolo in iniziative programmate nell'ambito del Premio. E’ ovvio, poi, per rispondere alla seconda parte della sua domanda, cosa un evento a carattere internazionale possa significare per il territorio e per la sua economia movimentando flussi di persone e risorse, rendendolo accessibile e riconoscibile nelle sue specificità, veicolando un’immagine di attrattività e competitività». Presidente Lico, il fiume di finanziamenti europei che negli ultimi decenni è giunto al Sud e in Calabria non ha invertito la tendenza in settori fondamentali come quello delle infrastrutture, dei collegamenti con il resto d’Europa, della raccolta e trasformazione dei rifiuti, della tutela del mare e delle coste. Che cosa è accaduto a suo avviso?
«Credo sia mancata, anche questa volta, una programmazione omogenea, concertata e condivisa sui grandi progetti di sviluppo capaci di fungere da moltiplicatori di economia e si sia privilegiata, invece, ove comunque vi è stata capacità di spesa, una diffusa sovvenzione di microinterventi destinati a dispiegare effetti limitati tanto in termini produttivi che di maggiore occupazione. E’ evidente che i trasporti, la viabilità sono fattori di competitività per le imprese, incidendo in maniera determinante sui costi di fornitura – sia attiva che passiva – e sulle ipotesi di espansione, lo sono per l’attrazione degli investimenti produttivi sul territorio, lo sono per l’offerta turistica
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complessiva della regione. Non bisogna dimenticare poi che oggi lo sviluppo si gioca anche sui sistemi di innovazione tecnologica. Investire programmazione e risorse sulle reti di mobilità materiali e immateriali, vuol dire ridurre la distanza, e non solo chilometrica, che ci separa del resto d’Italia e dall’Europa, dal resto del mondo, favorendo il sistema di relazionalità e sempre maggiori opportunità di crescita e di benessere». I Giovani Imprenditori di Confindustria, che proprio nella provincia di Vibo Valentia sono particolarmente numerosi e attivi, chiedono sempre e più premialità al merito, all’intraprendenza, all’imprenditorialità. E’ d’accordo?
«Devo dire che il Gruppo Giovani Confindustria sta lavorando veramente bene, e forte della guida competente e lungimirante del presidente regionale Nuccio Caffo e del presidente Mario Romano, per quel che riguarda particolarmente la provincia di Vibo Valentia, sta portando avanti idee innovative e progetti concreti, rafforzando la rappresentatività dell’imprenditoria calabrese a più alti livelli associativi e la credibilità di un sistema che, nel cambio generazionale, trova nuovi elementi di competitività. Un gruppo che esprime eccellenze e qualificanti proposte, condivisibili come ovviamente quelle che fanno leva sull’intraprendenza e sull’imprenditorialità per incentivare crescita dell’economia calabrese e sul merito e sulla premialità quale fattori di qualità e competitività».
Unioncamere ha ritrovato, di recente e dopo una criticata frattura, unità d’intenti in Calabria. Sono buoni i rapporti con le altre Camere di Commercio della regione?
«I rapporti con e tra le Camere di Commercio calabresi sono sempre stati improntati al confronto e alla dialettica più produttiva nel pluralismo delle esperienze e delle idee. E proprio questo ha fatto sì che, dopo un vivace dibattito, il sistema ritrovasse unità e coesione, in
attuazione anche a quanto previsto dalla recente riforma delle Camere di Commercio, introdotta con il Dlgs n. 23 dello scorso febbraio, che rende obbligatoria l’adesione delle singole realtà camerali locali alle Unioni regionali di riferimento. I rapporti si sono così rinsaldati intorno al comune senso di responsabilità e alla piena consapevolezza che il futuro delle imprese calabresi e lo sviluppo della regione richiede partecipazione e condivisione per meglio ottimizzare le azioni singolarmente e quotidianamente messe in atto a favore di imprese e territorio e per determinare diffuse e integrate condizioni di sviluppo economico e sociale». E’ fiducioso sul futuro della Calabria, o teme che il divario con il resto d’Italia e d’Europa sarà destinato ad allargarsi?
«Non posso che essere fiducioso, come cittadino di questa terra, come imprenditore e soprattutto nella carica istituzionale che ricopro e che mi porta, nel guardare con realismo alle cose, a pensare che assolutamente ci siano soluzioni possibili alle criticità che di fatto impediscono lo sviluppo. Una fiducia alimentata dalla consapevolezza delle competenze e delle professionalità che la nostra regione riesce ad esprimere, della tenacia e dalla capacità del sistema imprenditoriale e produttivo, dalla spinta innovativa soprattutto dei giovani a cui si aggiunge la nuova logica di programmazione e d'intervento che caratterizza, oggi, l'azione regionale, più aperta ai territori, più vicina alle istituzioni, più attenta ad ascoltare e interpretare bisogni e aspettative di cittadini ed imprese. Una combinazione di fattori che credo possano dare nuovo impulso ad un percorso costante di sviluppo concreto e competitivo, a patto che ciascuno – istituzioni, cittadini, imprese – faccia la propria con responsabilità e partecipazione. E’ questa la condizione per dare positività al presente e costruire, anche in prospettiva, maggiore e più diffuso benessere». ●
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Lìmen Arte:
un grande successo e l'avvio di un percorso innovativo e qualificante di
Stefania Argirò
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orna anche quest’anno a Vibo Valentia il Premio Internazionale Lìmen Arte 2010. Dall’11 dicembre al 23 gennaio Arte nuovamente protagonista per volere della Camera di Commercio, presieduta dal Commissario Michele Lico. Da cornice all’esposizione farà, come di consueto, il prestigioso Palazzo Comunale Enrico Gagliardi, uno dei più significativi e suggestivi simboli del patrimonio storico ed architettonico della provincia tirrenica, da poco ristrutturato e restituito agli antichi splendori. Accanto al padrone di casa un ospite d’eccezione inaugurerà, alle 17.00 dell’11 dicembre, la seconda edizione della prestigiosa mostra: il professore Vittorio Sgarbi. All’organizzazione dell’evento hanno collaborato partner istituzionali di primo piano: la Regione Calabria, l’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, l’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, la Direzione regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria – Soprintendenza Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria. Il Premio Internazionale Lìmen Arte 2010 ha una storia recente ma di grande impatto. La sua nascita è
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legata, idealmente, a Limen, la rivista della Camera di Commercio di Vibo Valentia, nata nel dicembre 2009, per volere del Commissario straordinario dell’Ente Camerale, Lico. Il periodico spazia, con la leggerezza di una piuma, dall’Economia, all’Arte, alla Cultura, che ne completano anche la denominazione. Limen dà il suo nome, per l’appunto, e sempre per forte desiderio di Lico, al premio, che sempre nel 2009 nasce e viene battezzato Premio Internazionale Lìmen Arte. Ma perché l’arte è stata scelta come filo rosso di una proposta che arriva da una Camera di Commercio? La risposta è tanto semplice, quanto ricercata. Perché è nell’arte che si rintraccia la vitalità dei luoghi, la creatività degli uomini, il dinamismo delle idee. L’arte è confine, territorio di passaggio, limen, avrebbero detto i latini. L’arte è moltiplicatore di pensieri. E’ catalizzatore di iniziative. E’ motore di economia, che nasce dal movimento di persone. L’arte è un vero e proprio linguaggio, portatore di contenuti, e per essere compresa deve essere spiega-
ta, divulgata, diffusa. Ed è per questo che il Commissario Lico ha voluto che il suo territorio, mediante un appuntamento internazionale, avesse un luogo dedicato a questi scopi. Come pure ha voluto che questi processi e questi stimoli venissero associati, nell’immaginario artistico mondiale, ad un luogo simbolo della creatività che avesse sede nella nostra terra, qual è appunto la galleria espositiva che annualmente torna ad ospitare artisti di fama globale. Ha voluto che fossero racchiusi poi, perché restino ai posteri, in una rivista specializzata. E, infine, ha desiderato e ottenuto che fossero consacrati con un Premio Internazionale dedicato
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Calabria, cultura, sviluppo
Premio Internazionale Lìmen Arte 2010
Palazzo Comunale E. Gagliardi - Vibo Valentia dall'11 dicembre 2010 al 23 gennaio 2011 Apertura tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30
all’arte nella sua interezza, perché persone che si muovono nel mondo possano incontrarsi proprio a Vibo Valentia. Lo stesso Commissario Lico racconta così la “sua” Limen: «Nell’avviare ogni nuova azione non pensiamo mai che questa debba rimanere ermetica, limitata, negli effetti, al tempo della sua naturale evoluzione. Consideriamo ciascun progetto, potenzialmente, moltiplicatore di esperienze positive, fonte da cui attingere ed elaborare nuove sperimentazioni per comunicare e partecipare soprattutto attraverso eventi, il dinamismo e l’attrattività del nostro territorio. Ed è proprio da una concatenazione progettuale che nasce il
Premio Internazionale Limen Arte, evento, appunto, che la Camera di Commercio di Vibo Valentia promuove e realizza nella convinzione che anche l’arte debba trovare sempre maggiori occasioni per essere apprezzata nella sua essenza e soprattutto valorizzata come importante risorsa di sviluppo culturale, sociale ed economico. Ed infatti – afferma ancora Michele Lico nella sua introduzione al volume speciale dedicato al Premio Internazionale Limen Arte 2009 – come rivela la sua denominazione, il Premio trae evidente ispirazione ed evoluzione da Lìmen. Economia Arte Cultura”, rivista della Camera di Commercio di Vibo
Valentia, e l’idea progettuale si precisa, poi, in occasione della presentazione del volume edito dalla stessa Camera di Commercio “L’Enciclopedia dell’Arte di Calabria – Ottocento e Novecento”, del prof. Enzo Le Pera, e del contestuale felice incontro con il Prof. Giorgio Di Genova». Correlazioni non casuali, secondo il Commissario Lico, che afferma ancora: «Si tratta di intenzionali percorsi paralleli dalle finalità convergenti e funzionali a più ampi processi di promozione e valorizzazione di quanto oggi, in forma autentica e derivata, costituisce, comunque, la nostra contemporaneità. E l’arte, nelle sue diverse forme ed espres►
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Limen Arte, immagini della prima fortunata edizione
sioni ne è sicuramente elemento vitalizzante con la sua capacità di documentare il sentimento ed il gusto del tempo, che si animano dell’intenzione dell’artista e della sensibilità dell’osservatore. L’arte – prosegue la riflessione dell’ideatore di Lìmen – mutuando un’espressione del Prof. Di Genova, è un linguaggio, dunque, per essere amata deve essere prima compresa». Ecco la vera ed entusiasmante finalità dell’iniziativa culturale: «Il Premio Internazionale Limen Arte vuole contribuire a diffondere questo linguaggio – dice ancora Lico –, a favorirne la comprensione, dunque ad affezionare all’arte, proponendo quello che dai più viene ritenuto il “linguaggio difficile”, ovvero l’arte contemporanea». Un percorso che è possibile realizzare grazie
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alla partecipazione a Lìmen di personalità di rilievo. E’ ancora Lico a voler ricordare «la straordinaria competenza e professionalità del Direttore Artistico, Giorgio Di Genova, e dei critici Lucio Barbera, Massimo Duranti, Enzo Le Pera, Elena Pontiggia, ai quali pubblicamente esprimo gratitudine e riconoscenza per aver da subito accolto con entusiasmo e convinzione l’invito ad accompagnarci nell’organizzazione e realizzazione di questo evento (il riferimento è alla prima edizione del Premio, ndr), che vede protagonisti quotati artisti nazionali e internazionali, e le opere di indiscussi maestri della corrente futurista». Il direttore artistico del Premio, Giorgio Di Genova, nel ricostruire i momenti che vanno dalla proposta di curare l’evento, alla sua rea-
lizzazione, afferma: «Quando a dicembre 2008 Michele Lico, in occasione della presentazione dell’Enciclopedia dell’Arte di Calabria – Ottocento e Novecento – di Enzo Le Pera, mi ha interpellato per l’avvio di un’iniziativa artistica finalizzata anche alla costituzione di una raccolta pubblica, ho accolto con entusiasmo l’invito, proponendo la formula di una rassegna-premio, qual è appunto il Premio Internazionale Limen Arte, ispirato alla rivista “Limen” ed inteso quale “soglia” per entrare nel territorio dell’arte. Ho preferito – prosegue Di Genova – la formula della condivisione degli inviti con gli altri critici italiani, Lucio barbera (Messina), Massimo Duranti (Perugia), Elena Pontiggia (Milano), Enzo Le Pera (Cosenza), ciascuno dei quali ha se-
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Vibo Valentia, i partecipanti alla seconda edizione di Limen Arte
gnalato per la rassegna dai 12 ai 16 artisti. Quattro le sezioni individuate, una tematica, una di artisti stranieri, una libera ed una dedicata ad artisti nati o residenti in Calabria. Ricorrendo nel 2009 (anche in questo caso il riferimento del Direttore Artistico è alla prima edizione del Premio, ndr) il Centenario della Fondazione del Futurismo, ho ritenuto opportuno che la sezione tematica fosse dedicata alla influenze e persistenze del Futurismo negli ultimi 50 anni, a testimonianza del fatto che il suo seme ha continuato a dare frutti anche dopo la morte di Marinetti, avvenuta nel 1944, anno dagli storici giustamente considerato la fine del movimento». Quest’anno, ancora sotto la direzione artistica di Giorgio Di Genova, la Commissione Premi è composta da: Toti Carpentieri, Claudio Cerritelli, Fabio De Chirico, lo stesso Giorgio Di Genova, Enzo le Pera, Michele Lico, Daniele Marino, Nicola Micieli. In rassegna saranno le opere, suddivise in cinque sezioni, di artisti di chiara fama. ●
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Per la sezione “L’OPZIONE MONOCROMATICA: DAL TUTTO BIANCO AL TUTTO NERO”: Maria Baldan, Antonio Corpora, Pasquale Di Fabio, Renzo Eusebi, Sergio Floriani, Guido La Regina, Giovanni Leto, Bruno Lisi, Umberto Mariani, Max Marra, Elio Mazzella, Stefano Montagna, Teresa Noto, Gaetano Pallozzi, Vincenzo Parea, Adriana Pignataro, Gualtiero Redivo, Angelo Savelli, Augusto Sciacca, Giulio Turcato, Gianfranco Zappettini. Per la sezione “ARTISTI ITALIANI”: Maria Luisa Belcastro Schneidersitz, Maria Pia Campagna, Natino Chirico, Francesco Cinelli, Lorenzo D’Angiolo, Enzo Fabbiano, Giovanna Fra, Fiorentina Giannotta, Marcello Malandugno, Luigi Malice, Maria Micozzi, Salvatore Provino, Giuseppe Rumi, Eugenia Serafini, Nik Spatari, Francesca Speranza, Alessandro Taglioni, Stefano Tonelli. Per la sezione “ARTISTI STRANIERI”: Gabriela Bernalez, Emil Ciocolu, Greta Frau, Pierre Hamon, Fathi Hassan, Fukuschi Ito, Nataly
Maier, Shuhei Matsuyama, Mikulas Rachlfk, Tetsuro Shimizu, Zhu Ye. Sezione “SCULTURA”: Cesare Baccelli, Francesco Bombardi, Narciiso Bresciani, Marina Buening, Claudio Capotondi, Paolo Delle Monache, Christophe Demaitre, Roberto Di Trani, Yangsil Lee, Filippo Malice, Diego Minuti, Daniele Nitti Sotrez, Izumi Oki, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Meliton Rivera Espinoza, Boutros Romhein, Angiero Sabato, Salvatore Sava, Paolo Scirpa, Margherita Serra, Valdi Spagnuolo, Tormoriki Takahashi, Genti Tavanxhiu. Sezione “CALABRESI EMERGENTI”: Maurizio Cariati, Pasquale Maria Cerra, Antonello Curcio, Francesca De Bartolo, Pasquale De Sensi, Elena Diaco Mayer, Salvatore Falbo, Alejandro Garcia, Andrea Grosso Ciponte, Alessandro Lato, Elda Longo, Mario Loprete, Vincenzo Marsiglia, Marcello Montoro, Giuseppe Negro, Fabio Nicotera, Katia Perna, Ernesto Spina, Sonia Talarico, Luca Valotta.
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Ance Calabria in stato di mobilitazione
Grido d’allarme dell’Ance Calabria:
mobilitazione nazionale costruttori l’1 dicembre a Roma Il presidente Cava spiega le ragioni di una crisi che si aggrava
Francesco Cava
di
Rosalba Paletta
G
rido d’allarme dell’Ance Calabria: la crisi economica ha colpito in modo pesante il settore delle costruzioni. Sono circa 4000 i posti di lavoro persi nel solo primo semestre del 2010. Già il 2009 era stato un anno difficilissimo, ma quello in corso si chiuderà in maniera ancora più critica per le imprese calabresi. E il 2011 non si prefigura migliore, anzi, l’assenza di interventi anticiclici e la mancata programmazione per lo sviluppo, rischiano di aggravare ulteriormente una crisi già profonda. Il rischio è che si passi da crisi economica a crisi sociale. «Le imprese edili oggi sono come un codice rosso che arrivi in pronto soccorso – ha affermato Francesco Cava nel corso della conferenza stampa convocata a fine ottobre da Ance Calabria presso la sede catanzarese per richiamare l’attenzione della politica su questi delicati aspetti –. Un malato che necessita di interventi urgenti e non prorogabili. Solo dopo la loro attuazione si potrà pensare di spostarlo in corsia – ha stigmatizzato il Presidente dei costruttori edili –». Il riferimento va a quattro nodi cruciali, in particolare: Piano Casa, Edilizia sociale, Piccole opere, Pagamenti alle imprese. Quattro nodi sui quali i tempi dell’economia e quelli della politica proprio non riescono ad eguagliarsi.
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I costruttori annunciano lo stato di agitazione e una mobilitazione generale: conferma?
«Sì, confermo lo stato di agitazione dei costruttori edili: l’1 dicembre a Roma si terrà la manifestazione nazionale in cui scenderemo in piazza. Una nutrita delegazione partirà dalla Calabria. Ance Calabria ha anche scritto una lettera ai parlamentari regionali, deputati e senatori, chiedendo loro di scendere in piazza con noi, e ci aspettiamo che ci siano. Non è nel nostro stile, la mobilitazione degli Stati generali delle costruzioni è il sintomo di una condizione che l’intero Paese, e la Calabria in particolare, non può più tollerare».
Presidente, analizziamo i punti in questione che vi spingono a tale passo: quella nota come Piano Casa nasce come Legge finalizzata a introdurre da subito in circolazione fondi per le imprese capaci di dare loro una boccata di ossigeno. Ad oltre un anno e mezzo di distanza dal suo concepimento, oggi, dopo l’ultima proroga di 45 giorni prima della sua entrata in vigore, che cosa può dirci di nuovo sul Piano Casa?
«Sicuramente il passare del tempo ha snaturato la ratio del legislatore, che aveva in mente nel proporre questa legge di andare incontro alle classi medio basse e alle imprese edili in una fase congiunturale difficile. Per oltre 2 anni si è attesa l’entrata in vigore del Piano Casa
(che, il 5 dicembre partirà ufficialmente e finalmente, ndr). Tra discussioni, rinvii e polemiche la Regione Calabria ha subito anche l’onta del commissariamento su questo tema. Nell’estate scorsa, dopo una concertazione con le categorie molto proficua, è stato licenziato un testo, poi nuovamente richiamato in Consiglio regionale per proposte di modifiche oltre che per la proroga della sua entrata in vigore. Come dire che in Calabria non vi sono certezze neanche di fronte a fatti normativi e ad approfondite condivisioni istituzionali». Quale funzione anticrisi potrà svolgere uno strumento come il Piano Casa con un avvio ritardato?
«E’ questo il punto della questione che abbiamo cercato di rendere chiaro. Non si comprende che intanto la crisi è andata avanti e ha lasciato sulla strada molte imprese, che, stremate, hanno chiuso i battenti. Emerge, purtroppo, che i tempi della politica, e non parlo di partiti, ma di istituzione in generale, sono totalmente diversi e distanti da quelli dell’economia, o per dirla in termini più concreti, delle imprese e delle famiglie. Questo non è più accattabile, perché in Italia in generale, ed in Calabria in particolare, ciò rischia di trasformarsi in emergenza sociale, e non più solo crisi economica».
L’edilizia sociale è un altro punto sul quale la Calabria è ferma al palo, 120 milioni di euro bloccati: che cosa accade?
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attualità «Accade che il Presidente Giuseppe Scopelliti e l’assessore Pino Gentile annunciano, nei mesi scorsi, per ragioni in cui non vogliamo entrare, la revoca del bando pubblicato lo scorso anno. Si tratta di un intervento con una duplice valenza: si rivolge alle imprese per la realizzazione di alloggi sociali e soddisfa i bisogni abitativi dei cittadini delle fasce più deboli. Ma anche qui, bando bloccato, poi delibera annullata, il risultato è che anche questo intervento non è ancora partito e deve essere emanato un nuovo bando! Sono, come diceva poc’anzi, altri 120.000 euro fermi, in attesa dei tempi dei politica». Nota dolente dell’amministrazione calabrese: i ritardi nei pagamenti. Le imprese edili non sono immuni, anzi, da questo vero cancro dell’economia regionale, che erode ulteriormente i già deboli patrimoni delle nostre imprese. Che cosa chiedete?
«Ance anche in questo caso ha voluto sottolineare nel corso della conferenza stampa una situazione paradossale: il valore assoluto del rapporto finanziario Regione/imprese è simile, se non superiore, a quello riferibile alla Sanità. Parliamo di ritardi di 24 mesi. Abbiamo segnalato come ci si trovi in una situazione in cui le imprese non possono più fidarsi degli Enti per quanto riguarda non solo i tempi, quanto pure la certezza dei pagamenti. Abbiamo spiegato che ci rendiamo perfettamente conto che il Patto di stabilità blocca le casse degli enti, ma anche noi abbiamo dei taciti “patti di stabilità” nelle nostre imprese. Dovremmo arrivare a mettere in mora gli enti inadempienti, ma la nostra è, e vuole continuare ad essere, una posizione di responsabilità, ci rendiamo conto che scegliere questa via li metterebbe sul lastrico. Scegliamo quindi di non farlo, ma non possiamo non segnalare la gravità inaudita della situazione. Esiste una proposta di legge regionale, la famosa Legge Magarò sui tempi di pagamento della P.A., l’Unione Europea
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Ance Calabria in stato di mobilitazione
renderà fra due anni più stringenti i tempi, ma nel frattempo, che si fa? Qualche tempo dopo la nostra conferenza stampa abbiamo incontrato l’assessore regionale al Bilancio, Giacomo Mancini, il quale ci ha assicurato che, in sede di Conferenza Stato-Regioni, viene seguita con particolare attenzione la dinamica nazionale sul patto di stabilità, e la Calabria sta valutando insieme alle altre Regioni dell' “Obiettivo Convergenza” proposte alternative per evitare che il rispetto del patto determini conseguenze negative sulla possibilità di spesa dei Fondi Comunitari. L'Assessore Mancini ha prospettato, inoltre, una serie di strumenti per la cessione dei crediti vantati dalle imprese e l'accesso a un apposito fondo di garanzia. Tutto ciò al fine di rispondere alle esigenze non più procrastinabili dell’Ance, sul mantenimento dei livelli occupazionali». Per chiudere questo cahiers de doléances dei costruttori, veniamo al Piano delle Piccole opere, promesso ma, anch’esso, ancora non attuato: in che cosa sarebbe dovuto consistere?
«La scorsa legislatura nel 2009 aveva stanziato 50 milioni di euro, anche in base alla proposta di Ance alla Regione Calabria, sulla base sia delle risorse stan-
ziate dal Governo Centrale, sia della richiesta di risorse regionali dedicate. Di questi fondi abbiamo perso le tracce. Anche in questo caso si trattava di un piano in grado di rimettere in moto l’edilizia, soprattutto per le piccole imprese, poichè aveva ed ha il vantaggio di avviare piccole opere immediatamente cantierabili e traducibili in benessere sociale diffuso. Non dimentichiamo che ben il 30% del Pil regionale è generato dall’edilizia. Sono numeri che contano, eppure sembra che questo non venga compreso. Chiediamo pertanto: questi soldi ci sono ancora? Perché non vengono sbloccati?». Veniamo, dunque, alle richieste, Presidente: che cosa chiedete alla Regione, dalle cui mani passano i fili che generano i nodi in questione?
«Nel corso della conferenza stampa tenuta recentemente da Scopelliti e Gentile è stato detto che c’è piena disponibilità di ascolto da parte della Regione. Bene, con la nostra conferenza stampa siamo qui per chiedere che vengano ascoltate le nostre istanze e che seguano i fatti per salvare un settore che è allo stremo delle forze: i fondi ci sono, allora vengano impiegati adesso, questa decisione non è più rinviabile». ●
I numeri della crisi dell’edilizia secondo Ance Calabria «I dati in nostro possesso – spiega una dettagliata nota dell’associazione dei costruttori edili calabresi – evidenziano come, entro la fine dell’anno, in Calabria, avremo perso – rispetto al 2009 – oltre il 17% in termini di investimenti nel settore con un calo dell’occupazione che i riporta i livelli del settore ad oltre 15 anni fa. La crisi ha, infatti, espulso dal mercato del lavoro in edilizia circa 5 mila lavoratori nel 2009 (ed i dati del primo semestre 2010 confermano questa tendenza drammaticamente negativa). Sono 1.400 – sempre secondo i dati forniti da Ance – le imprese che si sono cancellate dai registri camerali. Forte è stata la riduzione sia del numero (-27%) che del valore ( -64% ) dei bandi di gara per lavori pubblici. Questi numeri così negativi assumono una rilevanza particolarmente significativa per la regione Calabria poiché riferiti ad un settore, come quello delle costruzioni, che, da solo, rappresenta il 30% del PIL. Il 2011 non si annuncia migliore, anzi: l’assenza – conclude Ance – di interventi anticiclici e la mancata programmazione per lo sviluppo, rischiano di aggravare ulteriormente la crisi già drammatica. Problematiche di carattere nazionale – fisco, patto di stabilità, grandi opere – che unite alle problematiche specifiche della Calabria – pagamenti alle imprese, interventi anticrisi, risorse comunitarie – fanno una miscela esplosiva per la stessa tenuta sociale della Regione».
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Importante appuntamento per le imprese
Strategie di sviluppo 1° Forum internazionale “Calabria 2020: innovare per crescere” La Calabria al centro del Mediterraneo
14 e 15 dicembre 2010 presso Unical - Arcavacata di Rende (Cs)
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nioncamere Calabria - Desk Enterprise Europe Network, in collaborazione con la Regione Calabria Assessorato alla Cultura e Assessorato all’Internazionalizzazione, e con il patrocinio del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, organizza il Primo Forum Internazionale: “Calabria 2020 Innovare per Crescere”. Due giornate di approfondimento e di promozione dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della cooperazione tecnologica che si svolgeranno il 14 e 15 Dicembre 2010, presso UNICAL - Arcavacata di Rende (Cs). L’evento è in linea con la nuova politica da attuare attraverso “Innovation Union” che è la chiave per il raggiungimento degli obiettivi della strategia "Europa 2020" per una economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Gli obiettivi del Forum: ● costruire adeguate piattaforme tecnologiche materiali ed immateriali; ● offrire contesti culturali, istituzionali, scientifici e imprenditoriali atti a promuovere lo sviluppo dell’ innovazione e il diffondersi dei processi di trasferimen-
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to tecnologico; ● migliorare le condizioni e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione nel Mediterraneo per assicurare che le idee innovative possano essere trasformate in prodotti e servizi capaci di creare crescita e occupazione, creare occasioni di partnership per le imprese. Il Forum si rivolge a: ● Imprese ● Università e Centri di Ricerca ● Enti pubblici e privati Il programma del Forum prevede: ● 14 dicembre: sezione seminariale plenaria ● 15 dicembre: sezione ai workshops ed agli incontri B2B I workshops focalizzati su capacità innovativa degli attori locali nei settori: ● Trasporti, logistica e trasformazione ● Tecnologie della salute ● Beni culturali ● Tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni ● Filiere agroalimentari di qualità ● Energie rinnovabili, efficienza energetica e tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali
● Tecnologie dei materiali e della produzione ● Risorse acquatiche e filiere alimentari della pesca Gli incontri B2b riguarderanno le possibili iniziative di cooperazione tecnologica e commerciale tra la Calabria ed i Paesi del Mediterraneo. La partecipazione al forum è gratuita previo accreditamento. Tutti i soggetti interessati a partecipare all’evento sono invitati a compilare la scheda di adesione a trasmetterla entro il 6 Dicembre 2010 tramite e-mail all’indirizzo: bridge@unioncamere-calabria.it oppure tramite fax al nr. +39 0968 53491. Si ricorda che i soggetti interessati a partecipare agli incontri B2b, dovranno inviare oltre alla scheda di adesione, anche il proprio profilo aziendale, in lingua italiana ed inglese. La modulistica di partecipazione al Forum ed il programma sono disponibili sui siti web istituzionali: Unioncamere Calabria (http://www. uc.cal.camcom.com.gov.it) Regione Calabria (http://www.regione. calabria.it). ● (redazionale)
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Importante appuntamento per le imprese
La sede di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme
Mario Caligiuri
Fortunato Roberto Salerno
Per ulteriori informazioni Segreteria Organizzativa: Unioncamere Calabria Desk Enterprise Europe Network Tel. +39 0968 51481 Fax +39 0968 53491 e-mail:bridge@unioncamere-calabria.it oppure: areapromozione@unioncamere-calabria.it Web: www.uc-cal.camcom.gov.it
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Aiuti e incentivi per lo sviluppo economico
Da Confindustria Catanzaro un seminario per illustrare i nuovi bandi regionali di
Rita Macrì
S
i è svolto lo scorso 19 ottobre presso la sede di Confindustria Catanzaro un interessante seminario informativo che ha avuto come tema centrale i nuovi bandi regionali pubblicati di recente sul Burc e quelli in corso di pubblicazione. In particolare l’assessore al Lavoro ed alla Formazione della Regione Calabria, On. Francescantonio Stillitani, e il funzionario Renato Scrivano, responsabile obiettivi operativi sull’occupabilità dello stesso assessorato, si sono soffermati a spiegare ad un folto pubblico di imprenditori l’avviso relativo alla concessione di aiuti alle imprese sotto forma di borse lavoro e incentivi occupazionali, previsto dal POR Calabria FSE 2007/2013 (D.g.r. n. 449/2010). Ha aperto i lavori il padrone di casa, Giuseppe Gatto, presidente di Confindustria Catanzaro, il quale ha sottolineato: «Confindustria vede con favore i nuovi bandi regionali. Il bando pubblicato giorno 15 ottobre ha come destinatari naturali gli imprenditori e tutti coloro che appartengono al sistema delle imprese. Abbiamo organizzato questo seminario per spiegare ai nostri associati in modo dettagliato quali sono i vantaggi per l’imprenditore che deciderà di assumere nuove unità partecipando al bando. L’obiettivo della Regione è quello
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di creare 7000 nuovi posti di lavoro sia pur in un periodo di particolare crisi; ciò rappresenta un’occasione concreta per il rilancio dell’occupazione nella nostra regione. L’auspicio, in questa occasione, è, però, quello di garantire uno snellimento complessivo di tutte le fasi amministrative procedurali al fine di consentire agli imprenditori interessati di usufruire agevolmente ed in tempi brevi dell’incentivo previsto, considerato che, ad oggi - i partecipanti al bando 2009 non hanno ancora ricevuto le somme spettanti». La parola è poi passata all’assessore Francescantonio Stillitani il quale ha fornito una descrizione minuziosa degli strumenti elaborati dalla Regione per incentivare l’occupazione in Calabria: «Ringrazio il presidente Gatto per averci dato l’opportunità di promuovere e pubblicizzare presso questa sede di Confindustria il "Piano Regionale per l’Occupazione e il Lavoro" al quale stiamo lavorando per dare un imput allo sviluppo del tessuto sociale ed economico calabrese. Vorrei precisare che è riduttivo parlare di un unico bando perché stiamo mettendo in campo vari strumenti per far in modo che la nostra economia possa ripartire; si tratta di un piano di lavoro a lungo termine. Non a caso lo slogan della nostra campagna di comunicazione è "Ripartiamo". E’ bene precisare che per la prima volta la Regione mette a disposizione dei disoccupati una tale quantità
di soldi con il fine di stabilizzarne 7000 mila in tutto. Vogliamo creare nuovi posti di lavoro in Calabria a tempo indeterminato». «La Regione sta utilizzando i fondi comunitari per creare occupazione a prescindere dal settore di appartenenza; il nostro obiettivo – ha precisato l’assessore – è quello di spendere bene questi soldi. Abbiamo a disposizione 150 milioni di euro da investire sul territorio regionale. Il nostro piano per l’occupazione prevede la pubblicazione di 5 bandi in tutto, dei quali due sono già stati pubblicati». «Nello specifico – ha proseguito Stillitani riferendosi ai bandi in corso di pubblicazione – uno riguarderà il mondo dell’artigianato e permetterà di stabilizzare circa duecento lavoratori in questo settore grazie ai due milioni e mezzo di euro messi a disposizione. Sette milioni e mezzo saranno destinati ai datori di lavoro che vorranno trasformare i contratti a tempo determinato dei propri dipendenti in contratti a tempo indeterminato. Un terzo bando sarà finalizzato ad incentivare l’assunzione di lavoratori usciti dal mondo del lavoro, come per esempio quelli in cassa integrazione». «La parte più cospicua dei fondi europei, circa 130 milioni di euro, è a disposizione di chi parteciperà ai bandi pubblicati il 15 ottobre 2010», ha aggiunto l’autorevole membro della Giunta Scopelliti, il quale si è soffermato a spiegare l'Avviso Pubblico per l'accesso al Fondo di Garanzia regionale per operazioni di microcredito
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Aiuti e incentivi per lo sviluppo economico
Da sin: Francescantonio Stillitani, Giuseppe Gatto, Renato Scrivano, Dario Lamanna
- POR Calabria FSE 2007-2013 (D.G.R. n. 843/2009), approvato con DDG n° 12053 del 18/08/2010 e successivi decreti di modifica n° 13757 del 29/09/2010 e n° 14086 del 13/10/2010, con il quale «vogliamo aiutare i soggetti deboli, categorie particolarmente svantaggiate, cosiddette non bancabili, appartenenti a fasce sociali particolari come: disoccupati di lunga durata, inoccupati, inattivi, lavoratori in Cig o in mobilità, donne, cittadini immigrati, diversamente abili, persone appartenenti a minoranze etniche, detenuti, ex detenuti». L’azione – si legge testualmente sul bando – ha come oggetto: la concessione di Garanzia bancaria per favorire l’accesso al credito al fine di sostenere la creazione di nuove iniziative imprenditoriali o attività professionali o altre attività di lavoro autonomo, da parte di soggetti deboli e svantaggiati residenti nella Regione Calabria al momento della pubblicazione del bando; l’erogazione di un contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito acceso
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presso l’istituto di credito convenzionato; l’erogazione di servizi di assistenza personalizzata per l’aspirante beneficiario, consistente nella stesura del piano di impresa e nel tutoraggio per i 24 mesi successivi alla data di ammissione. L’iniziativa è finanziata attraverso le risorse del Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013, per un ammontare complessivo pari a €. 25.000.000,00 (venticinquemilioni). «Il nostro obiettivo principale – ha affermato Stillitani – è quello di favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, con particolare riferimento a chi vive in condizioni di svantaggio occupazionale e di marginalità sociale; altro obiettivo è quello di sostenere l’integrazione sociale, tramite l’inserimento lavorativo di cittadini immigrati, con particolare attenzione alle donne. Questi stanziamenti sono finalizzati a favorire l’avvio o il rafforzamento di microimprese, anche in forma di lavoro autonomo, proprio per quei soggetti che hanno difficoltà di accedere ai crediti. I finanziamenti hanno la forma tecnica di
mutui chirografari, senza cioè iscrizione ipotecaria, e possono essere concessi per un importo minimo di cinquemila euro fino a un massimo di venticinquemila». Infine l’assessore si è soffermato a spiegare l’Avviso Pubblico per aiuti alle imprese attraverso la concessione di borse lavoro, di incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua come adattamento delle competenze che si rivolge alle imprese private individuali e collettive iscritte nel registro delle imprese, ai professionisti iscritti nei rispettivi albi professionali e, comunque, ad ogni entità indipendentemente dalla forma giuridica rivestita che eserciti un’attività economica compresi datori di lavoro, fondazioni, associazioni di volontariato, società sportive e associazioni dilettantistiche iscritte al Coni. «Le attività oggetto dell’intervento agevolativo – ha proseguito l’assessore regionale – devono essere allocate nel territorio della regione Calabria. Possono presentare richiesta di agevolazione i datori di lavoro che intendono ►
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attualità incrementare la propria base occupazionale nelle loro unità e/o sedi operative, che alla data di presentazione della domanda presentino i seguenti requisiti di ammissibilità: avere unità produttiva e/o sede operativa in Calabria; non trovarsi in stato di scioglimento, liquidazione o fallimento; essere in regola con le disposizioni normative in materia di obblighi contributivi, previdenziali, assicurativi ed in materia di sicurezza dei lavoratori; essere in regola con gli adempimenti di cui alla legge 68/1999; non aver effettuato licenziamenti per riduzione di personale nei 12 mesi precedenti la data della domanda. I destinatari del programma integrato sono individuati, nei lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati, disabili, disoccupati o inoccupati che non siano legati da rapporti di coniugio, parentela e affinità entro il terzo grado con il titolare e/o socio/i (salvo alcune eccezioni) del beneficiario, e che siano iscritti al Centro per l’Impiego territorialmente competente». «L’Obiettivo operativo dell’iniziativa – ha rimarcato Stillitani – è facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei disoccupati/inoccupati calabresi, contrastando il fenomeno della mancata assunzione per carenza di esperienza lavorativa, attraverso la realizzazione di percorsi integrati di inserimento, al fine di potenziare il capitale umano a disposizione del tessuto produttivo regionale. Sono convinto che non sia mai stato studiato un bando così, sia per entità economica per singolo occupato, sia per durata delle agevolazioni. Il datore di lavoro, infatti, usufruirà mediamente per 4 anni degli incentivi. In questo periodo il lavoratore diventerà patrimonio dell’azienda ed è molto più probabile che in questo arco temporale la risorsa sia diventata indispensabile quindi non venga licenziata. Per la prima volta un unico bando è articolato in tre linee di azioni, da attivare in tre fasi sequenziali. Una prima fase, caratterizzata dall’accesso al contributo di
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Aiuti e incentivi per lo sviluppo economico
€ 8.100,00 a destinatario da erogare a € 900,00 mese per nove mesi. La seconda fase si avvia con l’assunzione dei borsisti. Per tale operazione sarà riconosciuto ai beneficiari un contributo a fondo perduto, a titolo di integrazione salariale, pari al 50% dei costi del lavoro di un anno per i lavoratori svantaggiati (coloro che non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; chi non possiede un diploma di scuola media superiore o professionale; gli ultracinquantenni e gli adulti che vivono soli o con più persone a carico ecc). e di due anni per i lavoratori molto svantaggiati (i soggetti senza lavoro da almeno 24 mesi), mentre per i lavoratori disabili sarà concesso un contributo del 75% del costo del lavoro per tre anni. Il progetto di inserimento si conclude con la terza fase, che finanzia, per altri due anni, 100 ore di formazione continua. Questo contributo potrà essere esteso ad alcuni lavoratori già presenti in azienda oltre a quelli destinatari di questa misura». L’assessore Stillitani ha inoltre posto l’accento su due novità: «Per evitare che le aziende assumano un numero sproporzionato di dipendenti come è accaduto in passato per i call center abbiamo fissato un limite massimo alle nuove assunzioni (espresso in Ula), che è in misura proporzionale all’organico presente in azienda al momento della presentazione della domanda». In merito alla convezione con la società in house Fincalabra ha detto: «Vogliamo velocizzare i tempi di erogazione del contributo evitando i ritardi che si sono verificati per il bando 2009; per questa ragione abbiamo chiesto il supporto di Fincalabra, che gestirà per conto della Regione i pagamenti ed erogherà ogni tre mesi il contributo in base alla rendicontazione trimestrale del beneficiario». Riguardo la cosiddetta clausola sociale Stillitani ha infine evidenziato: «In questa regione non è frequente il mec-
canismo delle sponsorizzazioni. La Regione Calabria ha inteso coinvolgere il sistema delle imprese in un processo di responsabilizzazione condivisa, riconoscendo la funzione sociale delle attività motorie espressive, sportive, ricreative e inclusive, promuovendo la cultura e la pratica, quale strumento di inclusione sociale, di benessere e di salute, nonché di formazione culturale e civile ed educativa dei giovani. A questo proposito, le imprese beneficiarie, vengono invitate, ma non obbligate, a veicolare i benefici del FSE attraverso una azione volontaria di sostegno alla rete associativa dello sport, nella convinzione che soltanto da una sinergia tra istituzioni, imprese, giovani e territorio possa scaturire una reale spinta alla crescita economica e occupazionali». La possibilità di partecipare al bando data alle Società sportive dilettantistiche calabresi iscritte al Coni, le stesse che godono dei benefici della clausola sociale ha destato qualche perplessità nei presenti. L’ing. Gatto a tal proposito ha dichiarato: «Essendo qui nelle vesti di padrone di casa avrei preferito non entrare nel merito di una criticità che riguarda l’adesione alla clausola sociale del valore di 1000 euro da sottoscrivere in favore delle società sportive dilettantistiche che solo apparentemente è facoltativa. La clausola sociale è una scelta politica». Un’analisi della quale l’assessore al Lavoro ed alla Formazione della Regione Calabria ha preso atto dichiarando pubblicamente che «il piano, nonostante qualche aspetto eventualmente da migliorare, resta una grande opportunità per ogni operatore economico. Per partecipare bisogna inviare la domanda a partire dal 30 ottobre, corredata della documentazione esclusivamente secondo i format previsti dal bando nei modi e nei termini indicati. Per chiarire i dubbi e dare ulteriori informazioni – ha concluso Stillitani – è a diposizione negli orari d’ufficio il numero 0961858938». ●
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attualità
Bandi regionali per sviluppo economico e nuovi posti di lavoro
Accesso al fondo di garanzia regionale per operazioni di microcredito Intervista all'avvocato Enrico Mazza, direttore di una società specializzata in consulenza Enrico Mazza
di
Rita Macrì
N
el corso di un’intervista l’avvocato Enrico Mazza, direttore della M.i.a. Mondo Impresa Azienda, società specializzata nella consulenza ed assistenza alle imprese, responsabile della sezione aiuti alle imprese del portale “CalabriaEconomia” nonché assistente alla cattedra di Diritto commerciale della facoltà di Economia Aziendale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha spiegato un importante bando. Il bando è stato pubblicato sul BURC n. 41 del 15 ottobre 2010 parte III, sezione formazione e lavoro, per l’accesso al Fondo di Garanzia regionale per operazioni di microcredito – POR Calabria FSE 2007-2013 (D.G.R. n° 843/2009). Enrico Mazza è stato disponibile a svelarci qualche notizia in più su questa misura precisando
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che il primo giorno utile per iniziare a presentare le domande per accedere a detto beneficio è il 30° giorno dalla pubblicazione, ossia il 15 novembre. Avvocato Mazza chi può beneficiare di questa misura?
«Da un’attenta ed accurata lettura del citato bando, si evince che i beneficiari sono le persone fisiche rientranti in una delle seguenti categorie: lavoratore svantaggiato, molto svantaggiato, disabile, cittadini immigrati, donne vittime di violenza, soggetti sottoposti ad esecuzione penale, soggetti affetti da dipendenza ecc., comunque residenti nella regione Calabria al momento della pubblicazione dell’avviso sul Burc, che intendono avviare un’attività imprenditoriale in forma individuale o società (s.n.c. – s.a.s – soc. coop.) nella regione Calabria e con una compagine sociale composta dalla maggioranza numerica e in quote, da persone fisiche aventi le medesime caratteristiche
di cui sopra. Vorrei precisare che, la potenziale impresa che intende beneficiare di questa misura non deve essere già costituita nella fase di presentazione della domanda, ma dovrà costituirsi entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di adesione, acquisendo inoltre la partita iva e/o l’iscrizione al registro delle imprese. L’obiettivo sarà dunque quello di favorire l’integrazione e l’inserimento lavorativo delle persone “svantaggiate”, attraverso l’avvio di microimprese da parte di soggetti che hanno difficoltà ad accedere ai crediti.
Quali sono le attività finanziabili e soprattutto le tipologie di aiuti ammissibili?
«Le attività finanziabili possono riguardare le iniziative relative ai settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio; per individuare le attività che generano maggiore punteggio è possibile consultare il sito
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attualità della regione Calabria (www.regione. calabria.it) ovvero contattare uno dei tecnici esperti della M.I.A. Mondo Impresa Azienda di Catanzaro onde recuperare informazioni più dettagliate. Per quanto concerne le tipologie di aiuti ammissibili, il bando prevede la concessione di una garanzia bancaria pari all’80% del finanziamento richiesto. Per le attività da costituire in forma individuale, quest’ultimo non potrà essere inferiore a € 5.000,00 e superiore a € 25.000,00, mentre per le attività da costituire sotto forma di società, non potrà superare i € 25.000,00 euro per ciascun socio, e comunque non dovrà superare i € 75.000,00. E’ inoltre previsto un contributo in conto interesse pari al 100% degli interessi passivi maturati, nonché un servizio di assistenza e accompagnamento per i 24 mesi successivi alla stipula della convenzione con la Regione Calabria. Vale la pena fare almeno un’importante precisazione per quanto riguarda il programma di investimento, il quale può essere innalzato fino a € 50.000,00 per le ditte individuali, e ad € 150.000,00 per le società, purché la differenza sia a carico del destinatario». Ci spiega quali sono le spese ammissibili?
«Le spese ammissibili dovranno riguardare, pena l’esclusione, le spese, al netto dell’Iva, relative a macchinari, impianti, attrezzature, arredi purché nuovi di fabbrica, spese di costituzione, materiali necessari per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro, opere di ristrutturazione (nella misura del 40 % del prestito richiesto), hardware e software, certificazioni di qualità, realizzazione sito web. Per i primi 12 mesi dell’attività , sono inoltre ammissibili le spese di start-up, quali le spese di gestione, di utenza, quindi energia, acqua, riscaldamento, canoni di locazione per immobili e spese per l’acquisto
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Bandi regionali per sviluppo economico e nuovi posti di lavoro
di materie prime fino ad un massimo di €5.000,00». Ci può illustrare le modalità di presentazione delle domande e la loro valutazione?
«Le domande di agevolazione, debitamente compilate pena l’inammissibilità, utilizzando rigorosamente la modulistica pubblicata sul sito della Regione Calabria sopra indicato, dovranno essere inviate tramite raccomandata A.R., come già sopra indicato a partire dal 30° giorno dalla pubblicazione dell’avviso sul Burc ossia dal 15 novembre c.a., in plico sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura dal soggetto proponente, al seguente indirizzo: Regione Calabria - “Dipartimento n.10 Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione professionale, Cooperazione e Volontariato” Via Lucrezia della Valle - 88100 Catanzaro. Precisiamo che, a differenza di quanto accadeva per bandi analoghi, non è prevista anche la presentazione telematica. E’ inutile puntualizzare che la predisposizione del progetto rappresenta la fase più delicata, in quanto il mancato rispetto di termini, modi e modulistica previsti dal bando comporta, ribadisco, l’inammissibilità dello stesso; pertanto la compilazione della domanda, del formulario, degli allegati e di quant’altro richiesto deve essere effettuata utilizzando i format predisposti senza apportare alcuna modifica. Quanto invece alla valutazione delle domande, l’istruttoria prevede una prima verifica formale, volta ad accertare la sussistenza dei requisiti di accoglibilità, e una valutazione di merito circa la qualità della proposta progettuale. Il nucleo di valutazione provvederà a predisporre una graduatoria redatta sulla base dei punteggi assegnati a ciascuna iniziativa, per procedere al finanziamento delle stesse nei limiti delle risorse disponibili».
Qual è la sua opinione su questi bandi?
«A mio modo di vedere, questa misura che tutti gli operatori interessati aspettano dalla chiusura dei bandi sull’Autoimpiego, rappresenta sicuramente un’interessante opportunità per le giovani imprese che difficilmente troverebbero linee di credito con i circuiti ordinari ed infatti, nella fattispecie, trattasi di mutuo chirografario a tasso zero, facilmente concesso dagli istituti di credito convenzionati grazie alla garanzia prestata dalla Regione Calabria fino all’80%. Attraverso tale misura la Regione Calabria si pone l’obiettivo di combattere l’esclusione finanziaria determinata dai comportamenti delle banche verso tutti i soggetti che non risultano bancabili o solvibili dai tradizionali canali creditizi. Il credito erogato dal sistema bancario tradizionale raggiunge solo una piccola parte delle aziende negando la possibilità di avviare nuove attività ai soggetti che non possono prestare garanzia di solvibilità. Mediante tale strumento è possibile sostenere la crescita socio economica di persone a rischio di povertà, favorire il reinserimento socioeconomico di soggetti esclusi dal mercato del lavoro, creare i presupposti per la rigenerazione di aree economiche depresse, sostenendo la nascita di piccole imprese. La mia opinione, pertanto, è complessivamente positiva, in quanto tale misura offrirà la possibilità di intraprendere, nella nostra difficile terra di Calabria, un’attività di impresa. Concludo ricordando ai lettori che la M.I.A. Mondo Impresa Azienda (telefax 0961.777029 – email: miapscrl@ tiscali.it) offre ampia disponibilità da parte di tecnici specializzati a dare tutte quelle informazioni/delucidazioni necessari per allestire una domanda che possa raggiungere un punteggio utile alla sua ammissibilità». ●
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Legacoop - cambio al vertice
Dopo 35 anni Gemelli lascia la presidenza di Legacoop a Pellegrino La nuova dirigenza è composta da: Pellegrino, Robbe, Sibio, Innocente, Martilotti di
Rosalba Paletta
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ata storica per Legacoop Calabria. Alla presenza di Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop Nazionale, si è riunita la Direzione Regionale di Legacoop Calabria per l'elezione del nuovo Presidente, dopo le dimissioni di Giorgio Gemelli, attuale Vice Presidente Nazionale, chiamato ad un impegno organico a livello centrale. Importante riconoscimento per la Cooperazione calabrese. Calabria Economia ha raccolto a caldo le dichiarazioni del neo eletto Presidente, Pino Pellegrino, e vi propone una lunga intervista retrospettiva alla guida storica della Legacoop calabrese, Giorgio Gemelli. Su proposta della Commissione dei Saggi è stato eletto Presidente, come anticipavamo, Pino Pellegrino, attuale Presidente di Abitcoop Calabria e, su sua proposta, è stata eletta Vice Presidente Angela Robbe, attuale Responsabile del Settore Lavoro. La Presidenza, di cui fanno parte anche Tommaso In-
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nocente (Agroalimentare) e Salvatore Martilotti (Pesca), è stata completata con l'elezione di Lorenzo Sibio, che ha assunto l'incarico di Responsabile delle Cooperative Sociali. Nel corso dell'incontro è stata fissata la data del prossimo Congresso Regionale per i primi di Marzo del 2011. Nelle conclusioni Giuliano Poletti ha ringraziato Gemelli “per il lavoro di qualità svolto nella costruzione del movimento cooperativo calabrese e ha ribadito le ragioni della richiesta di mettere a disposizione le sue qualità a livello nazionale”. Poletti ha avuto parole di apprezzamento per la cooperazione calabrese e ha indicato alcuni punti per un suo ulteriore radicamento, che deve saper cogliere i bisogni dei cittadini organizzando imprese, anche indicando in particolare ai giovani come modello d'impresa quella cooperativa. Il neo eletto Presidente, Pellegrino, ci ha detto in una breve intervista telefonica: "Sono emozionato e contento di questo ruolo, al quale arrivo dopo 30 anni di presidenza di una cooperativa. Un ruolo importante per il peso che la Legacoop ha oggi in Calabria, per la responsabilità che mi compete di continuare ad accrescere il mondo cooperativo nella nostra regione". Abbiamo chiesto al nuovo Presidente di Legacoop Calabria che cosa si augura di realiz-
Da sin.: Pellegrino, Poletti, Gemelli
zare nel suo mandato quadriennale, ed il suo pensiero è andato subito ai giovani: "Mi auguro - ha risposto - che sempre più le giovani generazioni vedano nella cooperativa la risposta al bisogno di lavoro che c'è, e scelgano di intraprendere e realizzare i loro progetti di vita tramite questa formula, anzicchè lasciare la loro terra o affidarsi all'attesa del posto fisso. La cooperativa può essere per tutti l'occasione per un futuro migliore in Calabria". All’identificazione delle candidature si è giunti mediante l’indirizzo condiviso inizialmente dal 48% dell’attuale direttivo, poi votato all’unanimità dalla direzione. Il regolamento interno della Legacoop Calabria prevede, infatti, la scelta fra tre distinti criteri per giungere a tale individuazione: la proposta del presidente in carica; l’accordo di almeno 1/3 del direttivo; l’accordo di almeno 40 cooperative aderenti e rappresentative di almeno 3 settori. ●
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Legacoop - cambio al vertice
do, per descriverne l’intensità, il legame che può instaurarsi con un figlio, quando dice: “si tratta di tagliare un cordone ombelicale”, nella certezza che, comunque, quel vincolo non verrà mai meno. Il racconto è intramezzato da piccole pause, in cui Gemelli si allontana dal tavolo al quale siamo seduti, per cercare nei suoi armadi, in quelli sparsi nelle stanze di via Fares, documenti, immagini, foto, che corredino di dettagli visivi l’appassionata retrospettiva. In quegli uffici sono custoditi più di 30 anni di storia calabrese, visti tramite la lente della cooperazione, e sua personale.
Presidente Gemelli, quando è iniziata la sua esperienza alla guida di Legacoop?
Giorgio Gemelli past president Legacoop
Dal sogno di progettare case, a quello di costruire una nuova società La storia di Legacoop Calabria in un’intervista alla sua guida storica
A
lla vigilia dell’importante appuntamento elettivo abbiamo incontrato il Presidente Giorgio Gemelli, per ripercorrere insieme a lui la strada compiuta dalla cooperazione calabrese dagli anni ’70 ad oggi. Da giovane laureato in ingegneria a guida delle cooperative: dal sogno di progettare strade, ponti e case, a quello di costruire una nuova società. Abbiamo trovato, come sempre, una persona cordiale e disponibile, ma anche emozionata, che pur definendo “naturale” il passaggio ad un nuovo incarico, non nasconde l’attaccamento al mondo cooperativo calabrese, evocan-
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«Ero un giovane laureato in ingegneria e con i miei colleghi di Università avevo avviato uno studio professionale nel centro di Catanzaro, fatto un concorso all’Enel, aperto una serie di strade, insomma. A ottobre del ’75 mi ero laureato, a dicembre già la mia prospettiva era diventata un’altra. Credevo, come tanti allora, “nel sol dell’avvenire”, credevo nella possibilità di costruire il mondo cooperativo che usciva da esperienze fallite per disegnare un nuovo modello sociale. C’era stata l’occupazione delle terre, poi un tentativo di raccogliere quei fermenti, fallito nel tempo, negli anni ’60 ancora alcuni
sprazzi. Era diffuso il modo di pensare che vedeva la Calabria incapace di cooperare, tesa all’individualismo, non si poteva fare altrimenti. Le uniche esperienze nazionali di cooperazione che si erano realizzate con successo si concentravano nel Centro-Nord, nelle regioni storiche quali l’Emilia, la Toscana, il Veneto, il Friuli, ma anche il Piemonte, l’Umbria. Al Sud niente. Fino a quando, nel ’75, appunto, l’allora Presidente nazionale, Galetti, iniziò a perseguire come obiettivo lo sdoganamento della cooperazione: era giunto il momento che anche il Sud la facesse propria, che si facesse un tentativo mirato con le esperienze regionali. Si viveva, fra l’altro, un periodo di crisi soprattutto nell’edilizia, che portò alla costituzione delle prime cooperative del settore, con le quali oggi festeggio 35 anni di attività cooperativa, e delle quali mi pregio di essere socio onorario. A livello nazionale c’era l’intenzione di puntare su nuovi Quadri, gente pronta a mettersi in gioco. Fu così che venni contattato, anche sulla base delle mie motivazioni politiche e sociali. Iniziammo a costruire realmente le basi nel ’76, il contesto sociale e culturale ci aiutò, era vivace, di vero fermento, si credeva di poter cambiare il mondo…». La forma cooperativa rispondeva a questo sogno/bisogno…
«Sì, come fu per le cooperative edili, che nacquero per rispondere ad una crisi del mercato negli anni ’70; o negli anni ’80 per le cooperative sociali, che vissero un vero e proprio boom, la cooperazione in Calabria, ma questo accade ovunque, accompagna le esigenze della società, è figlia del contesto in cui opera, nasce con lo specifico obiettivo di rispondere a esigenze sociali del tempo in cui si sviluppa. E’una sorta di cartina di tornasole della società. E, cosa che la rende unica, essendo basata su principi di mutualità e solidarietà, che attengono principalmente al suo capitale umano,
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attualità
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attualità in periodi di crisi è più competitiva, più forte, poiché il fattore umano incide più di quello economico». Quali sono, Presidente, i momenti che secondo lei hanno segnato la storia della cooperazione calabrese e del suo mandato?
«La cooperazione non aveva un riferimento istituzionale: dopo la sua nascita, alla quale avevamo lavorato noi, dall’interno, e nel contesto sociale, si trattava di essere riconoscibili fuori, di essere percepiti come nuova forza sociale a livello istituzionale. Fu questo il momento immediatamente successivo alla nostra nascita che impegnò tutte le nostre forze. Vede, in questa foto in bianco e nero è ritratta la manifestazione che si tenne a Catanzaro, davanti alla sede della Regione, nel ‘79. Scendemmo in piazza tutti, i cooperatori di allora, e ricordo che al megafono scandivo i nomi di ciascuna cooperativa, perché eravamo tante, e volevamo noi per prime sentire di essere presenti per convincere i nostri interlocutori a prenderne atto. Questo volevamo: che fuori si prendesse atto della nostra esistenza. Nel 1979, così, arrivò la prima Legge regionale, la N° 13, che riconosceva l’esistenza della cooperazione, istituiva una Consulta e metteva a disposizione i primi, minimi, strumenti a sostegno di questo mondo».
Quali altri momenti, dopo il primo riconoscimento istituzionale, furono cruciali?
«Si trattava, dopo il primo riconoscimento, di consolidare l’interlocuzione cooperazione-Regione. Seguirono diversi altri momenti ufficiali, come la Prima Conferenza regionale sulla cooperazione, nel 1983, indetta appunto dalla Regione, intitolata “Esperienze e prospettive della Cooperazione calabrese”. Si prendeva atto della nostra esistenza e si rilanciava in termini di programmazione. Il nostro ruolo era quello di dimostrare che la cooperazione era solida, che resisteva perché aveva fondamenta robu-
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Legacoop - cambio al vertice
ste. Arrivammo alla terza edizione della conferenza, eravamo ormai entrati nella logica dell’interlocuzione. Nel frattempo attorno a noi era cresciuta la consapevolezza del nostro ruolo, della nostra identità sociale. Partiti, sindacati, quella parte della Chiesa che ci aveva sostenuto – ricordo gli incontri negli oratori con i giovani -, ci riconoscevano. Oggi, facendo un balzo in avanti e procedendo ulteriormente nel tempo, abbiamo preso atto della nostra indipendenza, come soggetto autonomo portatore di istanze specifiche».
Come si è concretizzata la crescita nell’ultimo ventennio?
«Abbiamo pensato alla strutturazione interna: sono nate le strutture di II grado, le strutture di servizi, è cresciuta l’interlocuzione con le strutture nazionali, abbiamo ampliato la base associativa. L’obiettivo perseguito, a tutt’oggi, è il consolidamento e l’organizzazione, sempre più capillare, dei servizi».
Oggi arriva un importante riconoscimento dalla struttura centrale: la vogliono a Roma per occuparsi di Mezzogiorno. Come vive questo momento?
«Sì, arriva una chiamata che dimostra grande riconoscimento per la cooperazione meridionale e calabrese in particolare. Accolgo la sfida, sono pronto ad affrontare nuove priorità, la vivo come un naturale passaggio, anche se non posso nascondere che si tratta di un passaggio emotivamente forte, la cooperazione calabrese per me è come un figlio, abbiamo vissuto fianco a fianco per 35 anni! Il lavoro a Roma è iniziato, in realtà, 9 anni fa, nel campo dei progetti intersettoriali e interterritoriali, che ora però richiede a tempo piano la mia presenza lì, per portare, nello specifico, a compimento un progetto che riguarda la salute secondo Legacoop. Si tratta di un’azione finalizzata a elaborare un sistema integrato di proposte della cooperazione sul tema della salute, imperniato su una filiera lunga e
diversificata di interventi (cooperazione sociale, mutua e volontaria, cooperative di medici, cooperative di consumatori). Questo progetto sarà presentato il 23 novembre ad Arezzo, al ‘Forum Cultura della salute e sussidiarietà cooperativa’».
Che cosa rimane da fare, in Calabria: quali le priorità che raccomanda alla
nuova dirigenza che prenderà il suo testimone?
«Raccomando di mantenere l’autonomia e la forte soggettività politica; di portare avanti con determinazione la politica associativa; di curare sempre il rafforzamento delle strutture di servizio alle cooperative, mettendo a frutto tutte le risorse e gli strumenti elaborati da Legacoop Nazionale».
Prima ha fatto cenno, per via della struttura mutualistica e solidaristica,
alla solidità e per certi aspetti maggiore competitività della struttura cooperativa in periodi di crisi. Ne viviamo uno particolarmente intenso ancora appieno: che cosa si aspetta, sull’uscio, dalla politica regionale?
«Mi auguro che il Governo regionale riesca a valorizzare risorse, uomini e donne calabresi, che hanno deciso di impegnarsi a fare massa critica e che sia superata definitivamente la considerazione della cooperazione come fatto residuale e volontaristico. Accade, ancora e purtroppo, diffusamente, ma questo tradisce una scarsa obiettività di vedute e bassa capacità di comprensione della società attuale. Abbiamo detto all’inizio di questa nostra chiacchierata che la cooperazione accompagna sempre gli eventi sociali, le mutazioni e anche gli stravolgimenti. La contemporaneità non fa eccezione. La cooperazione è una forma d’impresa che nasce dai territori: in quanto tale produce economia, produce lavoro, produce valore, rispondendo ai bisogni. In quanto tale merita di essere considerata». ●
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attualità
Organizzazioni di categorie
Confindustria Cosenza Pastore eletto presidente
In vista il rinnovo delle sezioni merceologiche
L
’imprenditore informatico Renato Pastore è il Presidente di Confindustria Cosenza per il biennio 2010-2012. Lo ha votato ed eletto l’Assemblea degli Industriali riunita nella sede di Via Tocci. Per Pastore, che ricopre l’incarico di Presidente facente funzioni in seguito alle dimissioni del collega Raffaele De Rango, è arrivata l’investitura della base associativa, che gli ha conferito il mandato di massimo rappresentante della categoria per il prossimo biennio. Laureato in Fisica, dapprima svolge l’attività di ricercatore presso l’Istituto di Fisica di Roma per poi collaborare con una multinazionale del settore informatico. E’ nel 1978 che decide di mettersi in proprio diventando Amministratore Delegato del Gruppo Sirfin, azienda che oggi occupa nel Centro-Sud oltre 200 ad-
detti. Tra gli incarichi ricevuti negli ultimi anni Pastore è Consigliere di Calpark (il Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria), di Confindustria Calabria e Consigliere nazionale di RetImpresa, l’Agenzia nazionale promossa da Confindustria per favorire il coordinamento di nuovi modelli di aggregazione tra imprese. Nel corso del suo intervento in Assemblea il Presidente Pastore ha ringraziato i colleghi per il consenso ricevuto ed ha tracciato le linee guida del suo impegno. «Avverto l’onore e l’onere di rappresentare un’Associazione che ha dimostrato nel tempo di avere un ottimo rapporto con il territorio di riferimento e di godere di ascolto, stima e senso di fiducia da parte di tutto il Sistema Confindustria. Il momento non è facile – ha dichiarato Pastore –, il quadro congiunturale ci consegna un Paese in difficoltà, che inizia a mostrare timidi e fragili segnali di ripresa. E’ opinione diffusa tra gli economisti che ci vorrà il 2013 per far registrare i livelli di crescita economica pre crisi. Il nostro territorio, anche se per alcuni versi è stato interessato in misura minore da queste tempeste, non riesce a compensare le penalizzazioni che arrivano dalle misure di finanza locale che hanno ridotto in maniera drastica e consistente gli investimenti pubblici da cui dipende parte della nostra economia». «E’ soprattutto in momenti di difficoltà che le imprese hanno necessità dell’azione delle Associazioni di cate-
goria che devono saper essere propositive e lavorare per le imprese su più fronti. Il mio impegno di breve periodo – ha continuato Pastore – sarà finalizzato ad agevolare il sistema delle imprese sulle tematiche che riguardano il credito, i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, l’accesso a misure di sostegno ed a partenariati in grado di affrontare nuovi mercati. In parallelo, però, bisognerà stimolare tanto l’iniziativa privata perché sappia guardare al nuovo quanto le iniziative pubbliche perché sappiano attuare politiche di territorio. L’unica possibilità che questo territorio ha per intraprendere il circolo virtuoso della crescita – ha concluso Pastore – è quella di allungare la catena del valore investendo in misure equilibrate a sostegno di tutti i settori capaci di creare ricchezza». Durante l'Assemblea è stato presentato il nuovo sito internet di Confindustria Cosenza a cura del Responsabile Maurizio Malavenda e del Direttore Rosario Branda. Oltre a Pastore sono stati eletti anche un membro del Consiglio Direttivo (Mario Brogna dell’azienda del settore agroalimentare Gabro di Lauropoli) e due Probiviri (il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Oreste Morcavallo, e l’avvocato Francesco Palma). Nei primi mesi del 2011 verranno rinnovati gli organismi di rappresentanza delle 12 sezioni merceologiche che daranno vita ad un nuovo Consiglio Direttivo Generale di Confindustria Cosenza. ●
Renato Pastore
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attualità
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attualità
Politiche Ue e mobilità giovanile
Unioncamere Calabria a favore della mobilità dei giovani in Europa
Dalla consultazione europea sul libro verde a “Youth on the move”
N
el settembre 2010 la Commissione Europea ha reso noti i risultati della consultazione pubblica sul libro verde “Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento” che ha riscosso un notevole consenso in termini di interesse ed adesioni evidenziando la sostanziale necessità di espandere le opportunità di mobilità dei giovani in Europa. Proprio in tale direzione si colloca l'iniziativa "Youth on the Move" lanciata dalla Commissione Europea per assicurare ai giovani una migliore istruzione e formazione e per aiutarli ad accrescere le proprie prospettive professionali, a formarsi e lavorare all'estero. «Concordo pienamente nel ritenere che l’Unione Europea per mantenere la sua competitività e raggiungere gli obiettivi fissati dalla strategia Europa 2020 – dice Fortunato Roberto Salerno, Presidente Unioncamere Calabria – debba disporre di un maggior numero di giovani altamente qualificati, informati e innovativi. A tale proposito, già nel 2009 la nostra Unioncamere Calabria, in quanto nodo della rete europea Enterprise Europe Network, ha promosso
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Donatella Romeo
la Consultazione pubblica sulla mobilità dei giovani per l’apprendimento per conoscere le opinioni dei principali stakeholders sugli ostacoli alla mobilità e gli strumenti per superarli e per sostenere una mobilità organizzata sia transfrontaliera che intersettoriale». Ben 73 i contributi sulla consultazione europea che abbiamo raccolto da scuole, organizzazioni e privati cittadini – commenta Donatella Romeo, Segretario Generale Unioncamere Calabria –. Dall’analisi dei questionari sono emersi numerosi spunti di riflessione. In particolare i soggetti appartenenti alla fascia di età inferiore ai 35 anni ritengono che per aumentare la mobilità siano predominanti l’informazione, la motivazione, la preparazione linguistica e lo scambio di buone pratiche attraverso l’Ict. Mentre risulta che la conoscenza dei portali Internet europei sia ancora una prerogativa dei soggetti più adulti e che degli studenti dichiarano di averne una scarsa conoscenza. Quanto ai benefici derivanti dalla mobilità questi vengono riconosciuti in termini di miglioramento delle competenze linguistiche straniere, aumento delle co-
noscenze interculturali e dell’occupabilità futura nonché nel rafforzamento dell’identità europea. Inoltre, la maggior parte dei soggetti partecipanti alla consultazione ritiene che le opportunità di mobilità per insegnanti, formatori ed operatori sociali debbano essere ulteriormente incrementate all’interno dei programmi europei e concordano nel ritenere che gli obiettivi di mobilità fissati per il 2020 siano uno strumento utile per definirne una forte strategia a livello europeo». «L’impegno del sistema camerale nel fornire agli studenti nuove opportunità per accrescere le proprie conoscenze e competenze – ricorda il presidente Salerno –, si sostanzia anche nella progettazione, assistenza ed affiancamento alle scuole calabresi in tema di alternanza scuola - lavoro. Quest’anno grazie alla nuova sensibilità della Regione stiamo implementando una modalità formativa propria di una didattica moderna che oltre a coinvolgere i protagonisti nelle scelte si inquadra anche nel più ampio contesto delle linee di sviluppo dei programmi dell’Unione Europea 2020». ●
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attualità
Credito e abitudini della clientela
Banche:
Abi, un conto su due è anche via internet, cellulare e telefono
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n conto corrente su due opera anche via internet, cellulare e telefono. Sono oltre 16 milioni, infatti, i conti abilitati ad almeno uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale (50%, +10,7% rispetto al 2008). Internet è il canale preferito dalle famiglie italiane che online fanno bonifici e pagamenti, ricaricano le prepagate, comprano e vendono titoli, e così via (naviga il 48% dei conti correnti). È la fotografia Abi che emerge dal settimo rapporto su “La multicanalità delle banche”, messo a punto dal Consorzio Bancomat e presentato oggi al convegno Carte 2010. Ecco, in sintesi, i risultati dello studio condotto su un campione di 283 banche (dati al 31 dicembre 2009).
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attualità
Internet banking: navigano 15,5 milioni di conti I conti correnti abilitati ad operare via internet sono 15,5 milioni, in aumento del 17,7% rispetto al 2008. Di questi, 4,2 milioni sono quasi esclusivamente online. Ogni conto effettua in media 1,4 accessi a settimana pari a circa 70 l’anno. Anche quest’anno - con 1,2 miliardi di informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto cor-
rente richieste alle banche - la consultazione dell’estratto conto è l’operazione più frequente (in media 2,4 volte a settimana). Al secondo posto, invece, si confermano i bonifici: nel 2009 ne sono stati fatti 58,4 milioni via internet (pari al 47% del totale), per un valore complessivo di oltre 98 miliardi di euro. Seguono i pagamenti online (32,7 milioni per 44,8 miliardi di euro), le ricariche del cellulare (26,8 milioni per 837 mi-
Ammontare totale Euro (mln euro) Bonifici Pagamenti Ricariche telefoniche Trading su titoli azionari
2009 98.018 44.769 837 83.045
2008 81.306 40.406 644 54.236
Per operazione (Euro) 2009 1.680 1.369 31 5.977
2008 1.908 1.697 42 3.099
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attualità
Credito e abitudini della clientela
lioni di euro) e le ricariche delle carte prepagate (4,9 milioni per 389 milioni di euro).
Il mobile banking cresce del 31% I conti abilitati via “telefonino” sono 6,2 milioni, pari al 19% del totale, con una crescita del 31% rispetto al 2008. Le operazioni più frequenti via cellulare sono: le richieste di informazioni (circa 6 milioni, 130 mila delle quali relative ad operazioni di trading), le ricariche telefoniche (2,1 milioni) ed i bonifici (circa 190 mila).
12 milioni di conti correnti rispondono anche al telefono I conti abilitati al phone banking sono 11,8 milioni, pari al 37% del totale dei conti correnti delle famiglie, con un aumento del 26,5% rispetto al 2008. In un anno, la “banca telefonica” ha fatto registrare oltre 39 milioni di contatti complessivi per chiedere informazioni sul conto corrente (34 milioni di richieste) o sull’attività di trading (8,1 milioni). Nello stesso periodo, via telefono sono stati fatti 2,3 milioni di bonifici (per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro), 2 milioni di ricariche telefoniche (40 milioni di euro), 230 mila ricariche di carte prepagate (40 milioni di euro), 240 mila pagamenti (102 milioni di euro) e 800 mila operazioni in borsa (5,2 miliardi di euro).
Trading online: aumenta l'azionario I conti abilitati alla compravendita di titoli via internet sono 4 milioni, stabili rispetto al 2008. Aumentano però del 9% le operazioni che raggiungono 21 milioni, grazie soprattutto al trading azionario che è cresciuto sia per numero di transazioni (19 milioni, +8,3%), sia in termini di valore (83 miliardi, +60% circa). ●
Volume operazioni dispositive relative ai servizi di trading
Migliaia
20.000
19.296 21.076
13.996
17.501
I conti correnti abilitati ad operare via internet sono
↑ 15,5
milioni
I conti abilitati via telefonino sono
↑
6,2
milioni
18.949
12.826
10.000 6.110 3.846 1.170
1.795 2.127
942
0 Trading Online
di cui Trading azionario 2007
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di cui Trading obbligazionario 2008
Fondi
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attualità
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attualità
Il futuro delle regioni meridionali
Svimez:
Il Sud frontiera dei nuovi settori A Palermo le Giornate dell'Economia del Mezzogiorno. Padovani: "Avremo 3.500 posti di lavoro in meno con la chiusura di Termini Imerese. Per nuove infrastrutture 49 miliardi"
«
U
n Sud “frontiera”, luogo delle opportunità da sfruttare per riscattarsi dalla crisi economica, e non soltanto area della fuga e della dispersione di talenti e di risorse. Dove ricerca e innovazione, energie rinnovabili e recupero edilizio aprono nuove opportunità di sviluppo». È quanto ha sostenuto il direttore della Svimez, Riccardo Padovani, nel suo intervento al seminario “Il Mezzogiorno: frontiera di un nuovo sviluppo del Paese”, che si è tenuto a Palermo nell’ambito della terza edizione delle “Giornate dell’Economia del Mezzogiorno” organizzate dalla Fondazione Curella. I dati sul Mezzogiorno, ha ricordato il direttore, “mostrano un processo di deterioramento economico e sociale in atto nel Mezzogiorno”. A metà 2010 gli occupati nel Sud sono calati più del doppio rispetto al Centro-Nord (-1,4% contro -0,6%),
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attualità
con punte del -2,5% in Sicilia. Una persona su due al Sud è fuori dal mercato del lavoro regolare: in valori assoluti, sette milioni di uomini e donne che convivono con lavori in nero o precari. A farne le spese soprattutto l’industria: dal 2008 al 2010 si sono persi 100mila posti di lavoro al Sud. In base a una simulazione Svimez-Irpet per misurare l’impatto macroeconomico delle scelte operate dalla Fiat a Termini Imerese, ha sottolineato il vice direttore Luca Bianchi, «la chiusura dello stabilimento potrebbe costare alla Sicilia dal 2012 meno 3.500 unità, praticamente più del doppio degli addetti allo stabilimento (1.400). Nel calcolo sono compresi, oltre ai posti di lavoro diretti e indiretti fisicamente persi, gli effetti negativi dovuti al minore livello di attività dell’intero sistema
economico. Emerge dunque un fortissimo impatto sociale della chiusura dello stabilimento, di fronte al quale il rilancio industriale in Sicilia e nell’intero Sud è “improcrastinabile”. Anche perché senza “una strategia condivisa di sviluppo siamo destinati a convivere con il rischio di altre Termini Imerese».Ma il quadro non deve far cadere nello sconforto. Secondo Padovani nuovi settori di sviluppo su cui puntare sono la ricerca e innovazione, le energie rinnovabili e il recupero edilizio. Per aumentare la competitività occorre puntare sull’innovazione, promuovendo collaborazioni tra imprese e centri di ricerca che permettano processi di trasferimento tecnologico. «In pochi anni, – ha ricordato il direttore – la Puglia è diventata la prima regione italiana per produzione energe-
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attualità tica da fonti rinnovabili, mentre regioni come la Calabria e la Basilicata presentano condizioni favorevoli al recupero energetico da biomasse». Inoltre, per rilanciare il patrimonio paesaggistico e l’attrattività turistica occorrono interventi di salvaguardia del suolo e di rivitalizzazione dei tessuti insediativi storici. La “frontiera Sud” rende più che mai urgente la realizzazione di grandi infrastrutture dei trasporti. La Svimez stima un costo di 49 miliardi di euro, di cui 11 miliardi già disponibili e quasi 38 da reperire, da dedicare al potenziamento dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria e della Statale “Jonica”; la realizzazione di nuove tratte interne alla Sicilia; l’estensione dell’Alta Capacità (se non dell’Alta Velocità) nel tratto ferroviario Salerno-Reggio Calabria-Palermo-Catania (a completamento del Corridoio I Berlino-Palermo); il nuovo asse ferroviario Napoli-Bari; infine, il Ponte sullo Stretto. «La Svimez rappresenta una struttura importante per il complesso studio dello sviluppo del Mezzogiorno – ha detto il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta, che ha aggiunto – riteniamo che la presenza degli studiosi della Svimez a questo terzo appuntamento con “Le Giornate dell’Economia del Mezzogiorno”, sia uno dei punti di forza, che però deve portare a riflessioni effettive rispetto alla generale mancanza di progetto». «I dati emersi da questo incontro con la Svimez – ha commentato Sergio D’Antoni, vice presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati – confermano quello che il Pd dice da tempo, ovvero che questa crisi colpisce in modo più forte le zone deboli e finisce col determinare situazioni molto pesanti con rischi di desertificazione industriale e ricadute occupazionali. A fronte di tutto questo abbiamo un Governo che continua a nascondere questa condizione di disagio del Paese citando
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Il futuro delle regioni meridionali
falsi dati sull’occupazione. C’è una fuga dalle responsabilità e intanto si continua con il trasferimento di risorse dalle zone più deboli alle zone più ricche; la cassa integrazione è per i 2/3 al centro-nord e noi del Sud la stiamo pagando tutta. A mio avviso, per far fronte a questa situazione, occorre fare esattamente l’opposto di quanto ha fatto il Governo e cioè investire su zone più deboli per far ripartire il circolo virtuoso di occupazione, produzione e sviluppo. Oggi ripartire dal Sud significa dare una risposta a tutto il Paese. Un Governo a filosofia e a trazione leghista non è in grado culturalmente di affrontare questo problema. Alle domande sul federalismo fiscale D’Antoni ha ribadito: «Il federalismo, quello vero, significa unire il Paese e non dividerlo. Si diano a tutte le regioni gli stessi livelli essenziali di servizi, a quel punto sarà giusto che le classi dirigenti siano responsabili dell’amministrazione». All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale all’Istruzione, Mario Centorrino, che ha parlato di spunti interessanti per il documento sullo sviluppo regionale. «I materiali di conoscenza e le analisi sullo stato dell’economia del Mezzogiorno presentate dalla Svimez – ha detto Centorrino – rappresentano un prezioso contributo al dibattito nazionale. Forniscono poi spunti interessanti per il documento sullo sviluppo regionale che un gruppo di lavoro coordinato dal
Sergio D'Antoni: «Il federalismo, quello vero, significa unire il Paese e non dividerlo. Si diano a tutte le regioni gli stessi livelli essenziali di servizi, a quel punto sarà giusto che le classi dirigenti siano responsabili dell’amministrazione»
Presidente della Regione siciliana si accinge ad elaborare. Colpiscono i dati sul divario che separa il Sud dalle altre regioni del Paese senza che alcuna politica economica provi al momento ad invertire la tendenza negativa. Ancora i moniti sull’impatto del federalismo in assenza di meccanismi perequativi. Mentre appare assai interessante la quantificazione in termini finanziari del deficit infrastrutturale. Si tratta di considerazioni che il Governo siciliano intende ulteriormente approfondire ed utilizzare per programmare il suo intervento sull’economia regionale. Intervento che, se inserito in un’azione complessiva delle regioni del Sud, aumenterebbe la sua efficacia ed il suo apporto ad un incremento di produttività e competitività». ●
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attualità
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economia
Aziende calabresi in fiera
Specialità agroalimentari calabresi protagoniste al Sial di Parigi Clementine Igp, pecorino crotonese, vini, pasta, olio extravergine di oliva, conserve, dolciumi, salumi e 'nduja: un vasto e variegato paniere di
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Luca Zema
ncora una volta apprezzati protagonisti e sotto la luce dei riflettori i prodotti agroalimentari della Calabria. Siamo di fronte, come più volte la nostra testata a sottolineato, a un settore di rilevanza strategica che continua, in molte occasioni, a dare il meglio di sé con l’obbiettivo di conquistare i mercati locali, nazionali e mondiali. Il 21 ottobre scorso ha chiuso i battenti il Sial di Parigi, una delle più importanti e prestigiose fiere enogastronomiche ed agroalimentari al mondo. Sono stati oltre cento i Paesi espositori (con un’ottima performance complessiva dell’Italia), circa 150.000 i visitatori provenienti da tutto il pianeta, 1.600 i giornalisti accreditati (compresa "Calabria Economia"), una miriade di eventi collaterali tra convegni, conferenze stampa, premi, degustazioni guidate, esibizioni culinarie, proiezioni, appuntamenti televisivi. La Calabria si è presentata al Parc des Expositions di Villepinte con un ampio paniere di specialità tipiche, tutte figlie di un territorio ancora poco toccato dai processi di omologazione e standardizzazione imposti dalla globalizzazione: le dolcissime Clementine Igp (l’agrume che nasce dall’ibridazione di arancio e mandarino), la piccantissima ‘Nduja (salume spalmabile
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Aziende calabresi in fiera
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La Calabria al Sial di Parigi 2010: promozione delle Clementine Igp
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Da sinistra: Giacomo Giovinazzo, Giuseppe Zimbalatti, Tamara MarquĂŠs Casey della Gelateria Callipo, l'assessore regionale Michele Trematerra
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Aziende calabresi in fiera
Giacomo Giovinazzo, dirigente del Settore Promozione del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, al Sial Parigi 2010
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Rocco Colacchio, dell’omonimo pastificio
maturato in budelli che possono contenerne anche venti chili), il nutriente e saporito Pecorino Crotonese (uno dei più antichi formaggi d’Europa), i formati di pasta più caserecci come le Scilatelle o Fileja proposti nella versione fresca e secca, le inconfondibili Freselle (un prodotto da forno molto apprezzato per la sua duttilità), l’olio extravergine d’oliva estratto da cultivar antichissime quali Carolea, Ottobratica, Sinopolese, i vini generati dalla massima utilizzazione dei vitigni autoctoni (malvasia nera, magliocco, gaglioppo, calabrese, greco nero e greco bianco…). La Calabria è stata presente a Parigi grazie a una positiva sinergia tra Ice e Regione, Dipartimento Agricoltura. La delegazione istituzionale è stata guidata dall’assessore Michele Trematerra, accompagnato dal direttore generale Giuseppe Zimbalatti, dal dirigente del settore promozione Giacomo Giovinazzo, dal dirigente di settore Giuseppe Calabretta. Una ventina le aziende calabresi presenti che hanno
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Ippolito Spadafora delle Cantine Spadafora di Donnici (Cosenza)
Franco Tramontana delle Cantine Criserà di Reggio Calabria
saputo, ormai forti di un’esperienza consolidata, valorizzare al meglio i contatti offerti da una manifestazione tanto grande e capace di attrarre interessi molteplici: Gruppo Gias Spa di Mongrassano (Cs) (surgelati, piatti pronti e vegetali grigliati); Conservificio Attinà di Reggio Calabria (sott’oli, olive); Conservificio Delizie di Calabria di Catanzaro (sott’oli, condimenti, piccante, spezie, sughi pronti); Cantine Spadafora di Mangone (Cs) (vini Igt); Liotti Spa di Crotone (succo di limone per condimento, concentrati, liquori, babà al limoncello e al rhum, torte); Facino Srl di Crotone (vegetali grigliati, surgelati, piatti pronti); Casa Vinicola Criserà di Reggio Calabria (vini Doc e Igt); Cantine Zagarella di Reggio Calabria (vini Igt); Apocc Società Coperativa di Crotone (pecorino crotonese, ricotta affumicata); Cantine Tramontana di Reggio Calabria (vini Igt); Laporta Group di Botricello (Cz) (pasta secca e fresca); L’Artigiano della ‘Nduja di Spilinga (Vv)
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Francesco Facino, di Crotone, nel suo stand del Sial di Parigi, assieme al giovane figlio Mimmo Scalise, Delizie di Calabria Catanzaro
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Mario Laporta, dell’omonimo pastificio di Botricello, assieme alla giovane figlia
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Ninni Tramontana, delle omonime Cantine di Reggio Calabria
(‘nduja); Le Nostrane di Reggio Calabria (conserve vegetali); Agricola Carbone di Delianuova (Rc) (olio extravergine di oliva); Pastificio Pirro di Corigliano Calabro (Cs) (pasta fresca e secca); Dolciaria Monardo di Soriano Calabro (Vv) (dolciumi, ciccolato); Colacchio Food di San Costantino Calabro (Vv) (pane, prodotti da forno). Un gran bel ventaglio di proposte enogastronomiche e agroalimentari, quindi, inserito in una dimensione produttiva calabrese molto propensa a sposare il concetto della filiera regionale, nel senso della massima possibile utilizzazione di materie prime provenienti dalla stessa regione. Il Dipartimento Agricoltura ha coordinato, nell’ambito della presenza al Sial di Parigi, uno sforzo particolare per il lancio, attraverso specifiche iniziative, delle Clementine, uno dei prodotti di punta dell’intera regione, esportato in molti Paesi e universalmente apprezzato per le qualità nutrizionali ed organolettiche. Un’azione mirata di promozione è stata realizzata
in collaborazione con il Consorzio di tutela delle Clementine di Calabria, presieduto da Angelo Minisci: una notevole quantità di clementine è stata fatta degustare al pubblico presente che ha avuto anche in omaggio un piccolo gadget contenente, oltre al frutto, anche materiale divulgativo. A tal proposito l’assessore Trematerra ha osservato: “Prosegue un lavoro qualificante e confortato da risultati assai positivi, a favore di una delle specialità agroalimentari più note della nostra regione. In stretta collaborazione con i produttori e con il Consorzio vogliamo continuare in quest’azione di promozione, nella convinzione di sostenere un comparto che, peraltro, può fare da traino anche alle altre tipicità del vasto e pregevole paniere di cui disponiamo”. Per l'Ice (Istituto Nazionale per il Commercio Estero) Calabria era presente Giovambattista Nicoletti, del Coordinamento promozione ed assistenza alle imprese. Altre aziende calabresi hanno partecipato in modo autonomo al Sial. Ricor-
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Da sinistra: Michele Trematerra, Giuseppe Zimbalatti, Mimmo Scalise, e Mario Laporta
A destra Santo Forti, del conservificio Attinà di Reggio Calabria, assieme ad alcuni importatori
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Mimmo Monardo, dell’omonima Dolciaria di Soriano Calabro (Vv)
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Umberto Cimino ed Enrico Pirro del Pastificio Pirro di Corigliano Calabro (Cs)
diamo, ad esempio, la Mangiatorella di Stilo (Rc), famosa per le acque minerali e rappresentata da Fabio Bencivenni, dell'area marketing; la Gelateria Callipo di Pizzo (Vv), con il giovane manager Giacinto Callipo, figlio del noto industriale Pippo; la Tenuta dei Baroni Capoano, cantina di Cirò Marina (Kr) giunta a Parigi con il titolare Massimiliano Capoano. Un altro nutrito gruppo di aziende ha preso parte alla fiera in due ampi spazi collettivi voluti dalla Camera di Commercio di Cosenza (vedi servizio a seguire, ndr). La partecipazione della Regione Calabria ad ogni nuova fiera a carattere nazionale e internazionale apre, ovviamente, una riflessione sul modo in cui ci si presenta ai mercati internazionali, al rapporto con il difficile mondo dei buyer, al confronto con le realtà più agguerrite sul fronte dei prodotti agroalimentari ed enogastronomici. In questi ultimi anni sono
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economia
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Pecorino Crotonese protagonista al Sial di Parigi. Nella foto Francesco Scarpino dell’Apocc di Crotone
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Francesco Bencivenni della Mangiatorella
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Massimiliano Capoano delle Cantine Tenuta Baroni Capoano di Cirò Marina (Kr)
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Alcune aziende calabresi si sono presentate autonomamente al Sial di Parigi
Aziende calabresi in fiera
Da sinistra: Natale Vadalà de “Le Nostrane” di Catona di Reggio Calabria, l’assessore regionale Michele Trematerra, Ferdinando Carbone dell’omonima azienda agricola di Delianuova
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Giacinto Callipo, della Gelateria Callipo di Pizzo, facente parte del noto gruppo vibonese famoso per il tonno
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Luigi Caccamo, l’Artigiano della 'Nduja di Spilinga (Vv). La 'nduja è stato uno dei prodotti tipici calabresi maggiormente apprezzati al Sial di Parigi
Da sinistra: l’assessore regionale Michele Trematerra, Maricle e Giovanni Zagarella dell’omonima cantina di Reggio Calabria
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stati compiuti notevoli passi in avanti, ma è ovvio, come accade per ogni attività, che si potrà fare ancora di più e meglio, soprattutto sul fronte della comunicazione (ci sia consentita l’espressione) del brand Calabria, con tutto il suo invidiabile portato di storie e culture che ne rappresentano il vero valore aggiunto. Ritorneremo su questo argomento nei prossimi numeri del magazine e sul giornale quotidiano online (www. calabriaeconomia.it), nella certezza di poter offrire, con umiltà, e forti di una consolidata esperienza maturata nelle migliori fiere internazionali del settore e non, un contributo positivo. E’ pur vero che si agisce in un contesto in cui le disponibilità finanziarie sono limitate, e di questo aspetto, tutt’altro che secondario, non si può non tenere conto. Ma le sinergie attivabili sono numerose, sempre con il fine di migliorare ulteriormente gli importanti traguardi già consolidati. ●
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Aziende calabresi in fiera
Specialità cosentine al Sial La Camera di Commercio si è presentata con due stand all'importante appuntamento parigino dedicato al mondo agroalimentare di qualità
di
Luca Zema
I
mportante presenza della Camera di Commercio di Cosenza, presideduta da Giuseppe Gaglioti, al Sial di Parigi, una delle più significative fiere agroalimentari ed enogastronomiche a livello mondiale. In due distinti e ampi stand, molto visibili e ben organizzati, è stato dato notevole risalto alle produzioni di una ventina circa di aziende della popolosa provincia bruzia. Dai latticini all’ortofrutta, come nel caso del Caciocavallo Dop Silano e delle Clementine Igp, dai vini ai dolciumi, tra i quali le diverse delicatezze a base di Fico del Cosentino; dalla prelibatissima pasta alla liquirizia; dall’olio extravergine di oliva, anche nella versione biologica, ai profumati prodotti da forno; dai succulenti salumi di suino nero alle bibite. Un’ampia gamma di specialità frutto delle radicate tradizioni di una terra antichissima e laboriosa. Tale paniere ha riscosso notevole attenzione da parte dei visitatori professionali del Sial. Queste le aziende che vi hanno preso parte: Caseificio Presila (Agrilat Società Cooperativa)
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Aziende calabresi in fiera
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Aziende calabresi in fiera
L’azienda agricola Romano di Acri sta lavorando sulla valorizzazione dei salumi da Nero di Calabria
di Casole Bruzio, che ha proposto latticini come provole affumicate e mozzarelle per pizza; Biosybaris di Corigliano Calabro, con ortofrutta biologica e olio extravergine di oliva; Caseificio Fazio Leonardo di Mirto Crosia, con una serie di latticini quali provola affumicata, caciocavallo, scamorza, burrino; Consorzio dei Vini della Calabria Citra, con una selezione di etichette Doc e Igt molte delle quali capaci di valorizzare al meglio i vitigni autoctoni; Dolci Pensieri di Calabria, di Rende, con lavorazioni di fichi (bocconcini, crocette, pallone), frutta candita (filetti di limone, di arancia e di cedro), cioccolato, biscotti e frutta secca; Pasta Forte di Rende, con diverse varietà di pasta di semola di grano duro trafilata al bronzo; Fratelli Marano di Amantea, con lavorazioni di fichi del Cosentino; Le Specialità del Conte di Marano Principato, con formati di pasta artigianale al bronzo a lenta essiccazione; Nature Med di Cosenza, con la liquirizia biologica di Calabria e i suoi numerosi derivati; Oleificio Gabro di Lauropoli, con olio extravergine di oliva da agricoltura biologica; Oleificio Sagario di Praia a Mare, con olio extravergine di oliva da agricoltura biologica e Dop Bruzio; Panificio Pascuzzo di Parenti, con prodotti tipici regionali da forno; Pasta Angotti di Fiumefreddo Bruzio, con numerose varietà di pasta fresca e secca sia convenzionale che biologica, a base di semola di grano duro o anche kamut, farro, orzo, segale, avena; Azienda Agricola Romano di Acri che sta lavorando sulla valorizzazione dei salumi di Nero
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Il Caciocavallo Silano Dop è uno dei formaggi più noti e apprezzati della Calabria
di Calabria, oltre che sull’olio extravergine di oliva Dop da agricoltura biologica; Industria Bibite Gassate Spadafora di Mangone, con una vasta serie di soft drinks e bibite analcoliche gassate, come la Frizz Coffee e la Liquir Frizz; Zoosilana Paese di Camigliatello Silano, con il Caciocavallo Silano Dop e formaggi tipici calabresi. In una nota stampa ufficiale diramata circa la presenza della Camera di Commercio di Cosenza al Sial, e in particolare sull’iniziativa promozionale che ha riguardato le Clementine Igp, è stato scritto: «Sono andate a ruba: un frutto fresco e pratico da consumare, che si sbuccia facilmente, profumato e succulento, ricco di vitamine e privo di semi, ha conquistato il pubblico e, quel più conta, i buyers di mezzo mondo. Fortemente voluta dal presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Giuseppe Gaglioti, la presenza al Sial ha avuto la sua “bandiera” nelle originali “bomboniere”, scatoline verdi e arancione, che contenevano, oltre a un frutto, un piccolo depliant illustrativo in francese e un mini-dvd con un suggestivo film-documentario sull’agrume e sul territorio che lo produce». Al Sial erano presenti un’altra ventina di aziende agroalimentari calabresi grazie alla positiva collaborazione tra Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, e Ice. Qualche altro marchio regionale ha preferito presentarsi autonomamente al fondamentale appuntamento fieristico parigino (in tal senso consultare il servizio pubblicato nelle pagine precedenti, ndr). (Ma. Spa.) ●
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Aziende calabresi in fiera
Molto importanti aziende della provincia di Cosenza al Sial di Parigi: a sinistra due immagini che ricordano gli stand di "Dolci Pensieri di Calabria" e "Bibite Spadafora"
► Luigi Angotti, dell’omonimo pastificio di Fiumefreddo Bruzio. L’azienda ha proposto numerose varietà di pasta fresca e secca sia convenzionale che biologica, a base di semola di grano duro o anche kamut, farro, orzo, segale, avena.
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Export in Russia dell'agroalimentare italiano
I formaggi italiani conquistano il Mercato Russo Continua il trend positivo dell’export di formaggi italiani in Russia
N
ei primi sette mesi del 2010 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa ben 1.594 tonnellate di formaggi, migliorando del 6,4% i risultati registrati nello stesso periodo del 2009 e confermando un trend positivo che continua ininterrottamente da un decennio. Basti pensare che, tra 2000 e 2009, l’export a volume si è moltiplicato per 30. Anche il controvalore dell'export di formaggi verso il mercato russo continua a migliorare: tra gennaio e luglio 2010 ha superato gli 8,89 milioni di euro. «Questi risultati premiano gli sforzi delle industrie casearie italiane, che, nonostante il contesto internazionale molto competitivo, hanno continuato a investire nei Paesi esteri e si sono impegnate per aprire nuovi mercati di sbocco per le eccellenze italiane, in modo da portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo» sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi. A fare da traino alle esportazioni nel mercato russo sono i formaggi freschi, come mozzarella e ricotta, che nei primi 7 mesi del 2010 hanno venduto in Russia quasi le stesse quantità totalizzate nell’intero 2007 (rispettivamente 787 e 836 tonnellate). Molto importanti anche il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, arrivati a quota 387 tonnellate nei primi sette mesi del 2010. Ma dall’Italia arrivano sul mercato russo anche buone quantità di formaggi fusi (79 tonnellate tra gennaio e luglio 2010), formaggi grattugiati (37 tonnellate), Gorgonzola (37 tonnellate), Fiore Sardo e Pecorino Sardo (12 tonnellate complessive). La performance dei formaggi italiani in Russia è stata recentemente al centro di una giornata di approfondimento,
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svoltasi presso la sede della Regione Lom- Una forma di Pecorino bardia. Esperti del ministero della Salute, Crotonese molto stagionato. Siamo di fronte a uno dei più di Assolatte e della Regione Lombardia importanti prodotti tipici di hanno approfondito tutte le opportunità di Calabria, nonché a uno dei mercato, gli adempimenti burocratici e le formaggi più antichi d’Europa. problematiche sanitarie legate all’export dei formaggi italiani in Russia. I prodotti alimentari rappresentano il 45,6% della spesa della popolazione in Russia e il mercato del formaggio cresce del 5% nonostante la crisi. Il consumo pro-capite di formaggi è ancora molto basso rispetto ai mercati occidentali, con preferenze oggi ancora orientate verso formaggi "poveri" nazionali. Con una popolazione di oltre 140 milioni di persone, la Russia rappresenta il mercato più grande a livello europeo. Nell'ambito dei Paesi Terzi, la Russia è la quarta destinazione dei formaggi italiani. ●
Il Caciocavallo Silano Dop, grande formaggio calabrese di straordinaria qualità. Un prodotto d’eccellenza sia per qualità organolettiche sia per caratteristiche nutrizionali
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Export in Russia dell'agroalimentare italiano
Pecorini
Export dei formaggi italiani verso la Russia *proiezione 3.000
18000 16000
2.500
tonnellate migliaia di euro
2.000
14000 12000 10000
1.500
8000
1.000
6000
124
241
338
508
781
1.139
2.066
2623
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Per maggiori informazioni: Carmen Besta Assolatte tel.02-72021817 Elena Vincenzi Ufficio stampa Assolatte c/o Fruitecom tel.059-7863894
Nata nel 1945, Assolatte - Associazione Italiana Lattiero Casearia - una libera associazione industriale. Assolatte è l'organo nazionale preposto a rappresentare gli interessi economici e sindacali delle imprese che operano nel comparto lattiero caseario. Le imprese che aderiscono ad Assolatte rappresentano, in termini di fatturato, il 90% dell'intero comparto industriale nazionale del settore lattiero caseario.
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2.734
75
0
2.502
4000
500
Formaggi calabresi
2000 0
2009 2010 *
Fiore Sardo, Pecorino Romano 1% Gorgonzola 2% Formaggi grattugiati 2% Formaggi fusi 5%
Principali categorie dei formaggi esportati volumi, gennaio/luglio 2010
altri formaggi 16%
Grana padano, Parmigiano Reggiano 24%
Mozzarella, ricotta e altri formaggi freschi 50%
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Agroalimentare: risorsa strategica per lo sviluppo della regione
Fiera Mediterranea Food & Beverage: vetrina d’eccellenza per più di cento aziende calabresi Una nuova occasione per ribadire i principi ispiratori di "Consuma e Spendi Calabrese" Rosalba Paletta
S
di
iete stanchi di sentire parlare di una Calabria improduttiva, assistita e inconcludente? Potete provare a sollevarvi seguendo il viaggio che Calabria Economia vi propone in queste pagine: un viaggio nella tensostruttura che dal 6 al 14 novembre 2010 ha ospitato la prima edizione della Fiera Mediterranea Food & Beverage, a Catanzaro Lido, nel Parco commerciale Le Fontane, realizzata da Catanzaro Fiere, ente presieduto da Floriano Noto, in collaborazione con diversi partner istituzionali, quali Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, Ufficio Scolastico regionale, e con l’unico e qualificato partner privato rappresentato dall’Associazione Jonici, guidata da Massimo Tigani Sava, nell’ambito del progetto culturale “Consuma e spendi calabrese”. Il meglio della produzione agroalimentare regionale, unito alla tenacia, all’intraprendenza, alla professionalità e al calore umano dei tanti imprenditori che hanno scelto di essere presenti all’importante vetrina, ha fatto mostra di sè, dando prova dell’immenso patrimonio agricolo ed agroalimentare della nostra terra, e svelando come sia possibile, a partire da esso, generare un forte processo economico che parte dal basso. Oltre alla soddisfazione dei piaceri del palato e della vista, infatti, è su questo che nel corso degli
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eventi culturali organizzati a margine della fiera, si è voluto insistere. Nell’ottica generale di un federalismo fiscale alle porte, iniziare da gesti semplici, ma concreti - come andare a fare la spesa privilegiando i prodotti locali -, per rispondere ai nuovi meccanismi fiscali, è un utilissimo passo che da cittadini possiamo compiere per andare incontro alle esigenze del nostro territorio. Far sì che i nostri soldi vengano spesi, per intenderci, nella terra in cui viviamo rappresenta una risposta responsabile per vivere da protagonisti, e non sulle nostre teste, decisioni assunte a livello centrale. Per questo facilitare e promuovere l’incontro con il consumatore finale, come accade nelle occasioni fieristiche, è un'azione che merita di essere compresa a fondo. Numeri ufficiali parlano di una media di circa diecimila visitatori giornalieri, che hanno conosciuto le più di 100 aziende del comparto agroalimentare presenti, provenienti dalle cinque province calabresi, su una superficie di 5000 metri quadrati, di cui 2600 occupati da stand per gli espositori. Oltre a questo, sono stati presenti oltre 200 partecipanti specializzati, fra buyers, importanti catene della grande distribuzione alimentare (Auchan, Pam, Panorama, Sidis, Sisa, Sma, Unes, Tuo, Carrefour, ecc.), importatori stranieri di prodotti italiani. I Paesi di provenienza degli importatori sono stati: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Austria, Russia, Ungheria, Danimarca, Svezia, Francia, e altri. E' proprio l'unione, strategica, di questi
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Agroalimentare: risorsa strategica per lo sviluppo della regione
L'inaugurazione della Fiera a Catanzaro Lido. Da sinistra: Olivo, Noto, mons. Ciliberti, Caridi, Ferro,Talarico
Un'immagine della prima edizione della Mediterranea Food & Beverage di Catanzaro
due mercati, quello interno e quello estero, che può determinare il successo ed il rafforzamento delle nostre imprese e, quindi, del nostro tessuto economico. Come da anni viene ribadito attraverso le attività di “Consuma e spendi calabrese”, infatti, è fondamentale sostenere e rafforzare in loco le aziende, per poi promuovere la presenza sui mercati internazionali di quelle che abbiano i numeri e le potenzialità adatti per affrontarli. Fra gli stand del ricchissimo percorso un paniere completo, che dà l'idea di come potremmo preferire in diversi contesti (bar, supermercato, ristorante, pizzeria, albergo, etc.), e in differenti momenti della giornata (prima colazione, pranzo, merenda, aperitivo, cena), produzioni nostrane, a quelle provenienti da fuori, senza doverci privare di qualità, anzi, molto spesso anche guadagnandoci, in tutti i sensi. E questo, è bene ribadirlo, non in un'ottica autarchica, quanto meno anacronistica al tempo della globalizzazione dei mercati, ma di illuminata responsabilità. C'era dell’ottima acqua di sorgente calabrese, del buon caffè, squisita pasta fresca e buon vino; latte fresco Alta Qualità munto nelle nostre stalle, latte di mandorla (adatto per i celiaci),
ottimo formaggio fresco e stagionato; si è potuto fare la spesa per un minestrone fatto in casa, nell’area Coldiretti che ha ospitato piccoli produttori di ortaggi e frutta di stagione (fra cui le dolcissime clementine di Calabria, le castagne, le mele e le noci biologiche), e anche artigiani del miele, della marmellata (anche senza zucchero, per i diabetici); si è potuto scegliere in mezzo ad una variegata offerta di salumi di qualità, realizzati a partire dal suino nero calabrese, razza autoctona, come è noto, tipica della cultura zootecnica della nostra regione; oppure a partire da maiali allevati in Calabria e distinti dal pregiato marchio D.o.p. (denominazione di origine protetta); c'erano, poi, molti dei marchi oleari che fanno della nostra regione la seconda a livello nazionale per produzione di extra vergine di oliva, dopo la Puglia; e ancora biscotti e dolci di ogni tipo: da quelli tradizionali, al miele, alle mandorle, alle noci, alla marmellata (oggi realizzati dalle nostre aziende in comode bustine monodose, utilissime come merenda - tutta calabrese - da far portare a scuola ai nostri bambini), a quelli moderni, che si presentano nei classici sacchetti formato famiglia per la prima colazione. Non sono mancati, ovviamente, i tradizionali prodotti sott’olio: olive, melanzane, funghi e ortaggi di ogni tipo, piccanti e non. E, parlando di piccante, non possiamo che ricordare uno dei prodotti principe dell’immagine della Calabria nel mondo: l'immancabile ‘ndujia. Su tutto questo e su molto altro si è discusso nel corso degli eventi promossi a margine dell'esposizione: il concetto del “fare rete” rimane il leitmotiv per costruire attorno a singole idee progetti reali per lo sviluppo della regione. E’ necessario che facciano rete fra loro gli artigiani, gli imprenditori, gli albergatori, i consumatori, le istituzioni. «I numeri di questi giorni - ha affermato il Presidente di Catanzaro Fiere, Floriano Noto - ci dicono quanto sia trainante il settore agroalimenta-
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Agroalimentare: risorsa strategica per lo sviluppo della regione
re: la presenza massiccia di pubblico generico (si stimano circa diecimila presenze giornaliere in media) e di operatori specializzati del settore, mi porta a tracciare un bilancio positivo e non posso che essere soddisfatto del lavoro fatto dalla società che ho l'onore di dirigere, per la quale si preparano nuove ed interessanti sfide. Nel frattempo pensiamo già a come migliorare ulteriormente le prossime edizioni di questa manifestazione». «La presenza in qualità di partner dell'associazione Jonici a questa vetrina - ha affermato Massimo Tigani Sava, direttore di Calabria Economia e portavoce dell’associazione Jonici - , vuole sottolineare la coralità del progetto "Consuma e spendi calabrese", al quale lavoriamo intensamente da anni, convinti della sua positività in termini assoluti per lo sviluppo della nostra regione. E' un progetto in cui c’è posto per tutti, nessuno escluso. Siamo felici che i Giovani Imprenditori lo abbiano supportato, siamo felici che l’abbia compreso appieno l’on. Antonio Caridi, siamo felici che l’ing. Floriano Noto ci abbia voluti come partner di questa straordinaria vetrina, per ribadire anche qui i nostri princìpi ispiratori, e non possiamo che continuare a ringraziare tutti coloro che tramite la loro presenza, in questa fiera, o in altre innumerevoli situazioni, ci sostengono e ci aiutano a portare avanti questa battaglia: una battaglia culturale, economica e sociale, per lo sviluppo di questa terra, che ha bisogno dell’impegno e del contributo di tutti!». ●
Il ricco programma di eventi proposti e gli ospiti di Jonici Nell’ambito della manifestazione un nutrito spazio è stato dedicato alla sezione educational: seminari, convegni, momenti di approfondimento e finanche un concorso gastronomico dedicato agli istituti alberghieri regionali (si vedano successivi approfondimenti). Di grande interesse il convegno promosso dall’associazione Jonici, tenuto mercoledì 10 novembre, sul tema “La Prima Colazione e i Prodotti Tipici Calabresi”, al quale hanno partecipato personalità di primissimo rilievo: Nuccio Caffo, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Calabria; Andrea Abramo, presidente G. I. Catanzaro; Fortunato Amarelli, presidente G. I. Cosenza; Pierluigi Imbalzano, presidente G. I. Crotone; Paolo Falzea, presidente G. I. Reggio Calabria; Mario Romano, presidente G. I. di Vibo Valentia; Rocco Colacchio, responsabile settore agroalimentare Confindustria Calabria; Santo Frascati, direttore Agenzia di comunicazione Progetto 5; Domenico Monardo, imprenditore settore dolciario di Soriano Calabro; Pino Orrico, presidente Arac, principale
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Foto in alto: un momento del convegno sui vitigni autoctoni organizzato nell'ambito del progetto culturale "Consuma e Spendi Calabrese". Da sini.: Domenico Davoli, Saveria Sesto, Massimo Tigani Sava, Salvatore Caparra, Luigi Viola, Aldo Ferrara
Piero Tassone e Antonio Caridi
Op del miele in Calabria; Gianfranco Scarfone, tecnico e specialista in sicurezza degli alimenti; Piero Tassone, Vice Presidente Nazionale Assipan, presidente Confcommercio Catanzaro (giunto alla fine del convegno, ne ha fatto le veci il figlio, Antonio Tassone, giovane manager dell'azienda ma anche dirigente di Confcommercio Giovani); Massimo Tigani Sava, giornalista e portavoce di Jonici. Ha portato i saluti dell'Assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, il capo struttura del Dipartimento, dottor Giuseppe Iero. Tra i partecipanti al convegno, Giovanni Cirillo dell'Assolac e di Coldiretti Calabria; Aldo Ferrara, presidente della Piccola industria di Confindustria Catanzaro; Guerino Anselmo, dell'omonimo mulino di Cittanova; Alfredo Citrigno, editore del quotidiano Calabria Ora; Paolo Filice, del direttivo dei G. I. di Confindustria Cosenza; Angelo Marra, del direttivo dei G. I. di Confindustria Reggio Calabria; Pino Saraceno, direttore commerciale di note aziende agroalimentari. Altrettanto importante, il 12 novembre, il tour del presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che è anche presidente dell’Upi regionale, tra le diver-
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Agroalimentare: risorsa strategica per lo sviluppo della regione
Un altro momento del convegno sui vitigni autoctoni calabresi. I primi due a sinistra: Antonio Senatore e Valentino Zito. Ultimo a destra: Maurizio Bisconte
Mario Romano e Nuccio Caffo
se aziende agroalimentari presenti, accompagnata da Floriano Noto, presidente di CatanzaroFiere, società organizzatrice della Mediterranea Food & Beverage, e da Massimo Tigani Sava, direttore di “Calabria Economia” e portavoce dell’Associazione Jonici. Tema di questo breve viaggio è stato: “Produzioni agroalimentari e territorio: un modello di sviluppo”, rispetto al quale le Province svolgono e possono continuare a svolgere una fondamentale azione trainante. Un nuovo appuntamento promosso da Jonici si è svolto sabato 13 novembre, dal titolo: “Vitigni autoctoni calabresi: realtà e prospettive”. Hanno partecipato al tour guidato: Aldo Ferrara, presidente della Piccola Industria di Confindustria Catanzaro, nonché editore di “Calabria Economia”; Gianfranco Scarfone, Esperto e Tecnico in Sicurezza Alimentare; Saveria Sesto, agronoma e delegato Onav per la Calabria; Maurizio Bisconte, delle Cantine Feudo dei Sanseverino di Saracena (Cs); Nicodemo e Salvatore Caparra delle Cantine Salvatore Caparra di Cirò Marina (Kr); Domenico Davoli, Cantine F.lli Davoli di Lamezia Terme (Cz); Raffaele Senatore e Antonio Senatore, delle Cantine Senatore di Cirò
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Foto in alto, da sinistra: Daniele Rossi, Francesco Talarico, Antonio Caridi, Paolo Abramo e Floriano Noto, presidente di CatanzaroFiere.
Foto a lato: Aldo Ferrara, presidente Piccola Industria di Confindustria Catanzaro
Marina (Kr); Valentino Zito delle Cantine Zito di Cirò Marina (Kr); Luigi Viola, delle Cantine Viola di Saracena (Cs). Gran finale si è avuto domenica 14 novembre: nell’ultimo giorno di fiera si è svolta l’iniziativa che l’associazione Jonici ha promosso assieme al Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria Dop, presieduto da Ernesto Madeo, e che porterà di qui a breve nelle pizzerie e nei pub della regione pizze e panini ai salumi Dop di Calabria, contraddistinti dal marchio di qualità “Consuma e spendi calabrese”. La partecipazione del Panificio Tassone di Catanzaro all’evento è stata importante per ribadire come una filiera calabrese possa, anche in pizzeria o in paninoteca, fare la differenza per il sostegno alla nostra economia. Ancora una volta, insomma, “Consuma e spendi calabrese” si è fatta paladina della Calabria migliore, produttiva e genuina: la Calabria che merita di essere valorizzata, promossa e premiata per il suo impegno e per la sua tenacia. La Calabria che, se adeguatamente riconosciuta, a tutti i livelli, saprà realizzare per l'intero territorio sviluppo sano e duraturo. Su questi eventi verranno realizzati appositi speciali televisivi di approfondimento. (Ro. Pa.) ●
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Sostegno alle produzioni calabresi
Idea rapida ed efficace per aiutare le nostre imprese Un convegno per Consumare Calabrese: "La prima colazione e i prodotti tipici" Presenti nella sala convegni della tensostruttura autorevoli relatori e numerose personalità legate al mondo agroalimentare ed enogastronomico calabrese di
Rita Macrì
L
a prima colazione e i prodotti tipici calabresi”. E’ stato questo il tema al centro del convegno organizzato il 10 novembre a Catanzaro nell’ambito del progetto culturale “Consuma e Spendi Calabrese” dall’Associazione Jonici, unico e qualificato partner privato della Fiera Mediterranea Food e Beverage, una validissima vetrina per le innumerevoli eccellenze agroalimentari che vanta la Calabria, realizzata da Catanzaro Fiere, in collaborazione con diversi partner istituzionali, quali Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, Ufficio Scolastico regionale. Il portavoce di Jonici, Massimo Tigani Sava, in apertura dei lavori ha evidenziato la finalità del progetto culturale Consuma e Spendi Calabrese, teso «a promuovere una vera e propria “rivoluzione” nella mentalità comune dei Calabresi e, di conseguenza, ad avviare processi immediatamente positivi ed efficaci sul fronte dello sviluppo economico, sociale e civile della regione». Il buon giorno si vede dal mattino, recita un proverbio, sottolineando l'importanza di iniziare bene la giornata. La prima colazione è il pasto più importante, perché ci deve ricaricare dopo il digiuno notturno. A tal proposito Massimo Tigani Sava ha ancora una volta esortato il consumatore a scegliere di consumare prodotti calabresi, dalle ottime qualità organolettiche, anche a colazione. «Questa iniziativa mira a sensibilizzare – ha precisato Tigani Sava – il mondo della ricettività alberghiera calabrese, e non solo, all'uso dei prodotti tipici calabresi per la prima colazione, anche come potente attrattore turistico. Pensiamo “
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ai prodotti da forno, alle marmellate, al miele (la Calabria ne vanta tra i migliori al mondo), ai succhi e alle bibite, all’acqua minerale, ai formaggi, ai salumi. Un’occasione straordinaria, rispetto alla quale partiranno iniziative specifiche, per creare rapidamente economia in modo concreto ed efficace, ma anche per contribuire a costruire un’offerta turistica sempre più unica e qualificata sul piano culturale». Grande successo, dunque, per il convegno organizzato il 10 novembre scorso al quale hanno preso parte autorevoli partecipanti, numerose personalità legate al mondo agroalimentare ed enogastronomico della Calabria. Seduti al tavolo dei relatori: Nuccio Caffo, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Calabria; Andrea Abramo, presidente Giovani Imprenditori Catanzaro; Fortunato Amarelli, presidente Giovani Imprenditori Cosenza; Pierluigi Imbalzano, presidente Giovani Imprenditori Crotone; Paolo Falzea, presidente Giovani Imprenditori Reggio Calabria; Mario Romano, presidente Giovani Imprenditori di Vibo Valentia; Rocco Colacchio, responsabile settore agroalimentare Confindustria Calabria; Massimo Tigani Sava, direttore di "Calabria Economia" e portavoce di Jonici; Santo Frascati, direttore Agenzia di comunicazione Progetto5; Domenico Monardo, imprenditore settore dolciario di Soriano Calabro; Pino Orrico, presidente Arac, principale Op del miele in Calabria; Gianfranco Scarfone, tecnico e specialista in sicurezza degli alimenti; Antonio Tassone, Giovani imprenditori Confcommercio Catanzaro; Domenico Tiriolo del Gruppo Appeal. Ha portato i saluti dell'Assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, il capo struttura del Dipartimento, dottor Giuseppe Iero, che si è tra l'altro soffermato sulle numerose opportunità esistenti per creare nuovo sviluppo e occupazione.
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Sostegno alle produzioni calabresi
I partecipanti al convegno di Catanzaro. Da sin: Tigani Sava, Frascati, Colacchio, Tassone, Falzea, Romano, Abramo, Balzano, Amarelli, Orrico, Caffo, Iero, Monardo, Scarfone, Tiriolo. Un appello unanime: "Consuma e Spendi Calabrese"
Hanno preso la parola nel corso del dibattito molti imprenditori che hanno riempito la sala convegni della tensostruttura i quali non sono voluti mancare ad un evento che ha contribuito a valorizzare l’immenso patrimonio agricolo ed agroalimentare della nostra terra tra i quali: Giovanni Cirillo, dirigente Coldiretti e membro del consiglio di amministrazione di Assolac; Pino Saraceno, direttore commerciale di note aziende agroalimentari; Guerino Anselmo, di Molino Anselmo, dell'omonimo mulino di Cittanova. Era presenti inoltre: Aldo Ferrara, presidente della Piccola industria di Confindustria Catanzaro; Alfredo Citrigno, editore del quotidiano Calabria Ora; Paolo Filice, del direttivo dei giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza; Angelo Marra, del direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria; Piero Tassone, Vice Presidente Nazionale Assipan, presidente Confcommercio Catanzaro. I giovani imprenditori di Confindustria Calabria, guidati dal presidente Nuccio CafNuccio Caffo fo, si sono dichiarati soddisfatti e ben lieti di mettere la faccia in un progetto che vuole cambiare le sorti della Calabria, una regione che vanta numerosissimi prodotti agroalimentari e una miriade di specialità di nicchia e stagionali. Eccellenze che parlano di territorio, che hanno la caratteristica
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della genuinità anche perché nascono in terre che sono in prevalenza incontaminate. «Abbiamo raggiunto un risultato straordinario – ha dichiarato Nuccio Caffo – in quanto dalle parole siamo passati ai fatti e la politica, grazie all’onorevole Caridi, si è avvicinata realmente al mondo delle imprese, sostenendole concretamente e avviando con loro un processo di rinnovamento. Occorre fare un salto di qualità e dare un’immagine nuova alla nostra regione. Abbiamo iniziato questo percorso lo scorso agosto quando è stato presentato ufficialmente questo progetto di comunicazione a palazzo Alemanni. Sono stati affissi dei grandi manifesti con i quali l’assessore Caridi insieme a noi ha lanciato l’appello “Consuma e Spendi Calabrese”. E’ un momento storico che ci vede uniti». Per Nuccio Caffo «la campagna di comunicazione Consuma e Spendi Calabrese permette ai giovani rappresentanti di categoria, circa 1000 nella regione, di poter esprimere direttamente ciò che di positivo si riesce a produrre in Calabria, soprattutto in termini di qualità e impegno». Pienamente d’accordo con il presidente Caffo, Giuseppe Iero, che, in rappresentanza dell’onorevole Caridi, ha manifestato pubblicamente la massima vicinanza della Regione alla classe imprenditoriale. Mario Romano ha apprezzato questa nuova sinergia tra l’en► economia
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Andrea Abramo e Giuseppe Iero
Sostegno alle produzioni calabresi
Numerosi i partecipanti al convegno di Catanzaro
te Regione, l’associazione Jonici e i Giovani di Confindustria Calabria, «un gioco di squadra che in passato è mancato; oggi abbiamo voglia di stare insieme e creare il “Brand Calabria” per mostrare al mondo il volto positivo e intraprendente della nostra regione». Andrea Abramo ha imposto che i tremila dipendenti del gruppo Abramo consumino e spendano calabrese nelle salette ristoro della sua azienda. «Grazie ad un accordo stipulato con le società che gestiscono i distributori automatici nel nostro gruppo, acqua caffè e prodotti da forno sono esclusivamente calabresi salvo l’indisponibilità di reperire alcune categorie merceologiche». Per Fortunato Amarelli «è importante consumare e spendere calabrese non solo a colazione ma a tutte le ore del giorno e della notte. La colazione è il primo pasto della giornata; consumare prodotti ‘made in Calabria’ a colazione è ancora più ben augurante: infatti Fortunato Amarelli chi ben comincia è a metà dell’opera – ha detto con il sorriso Amarelli –. Ringrazio Ionici – ha proseguito il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza – per aver creato questo slogan che volentieri abbiamo fatto nostro. E’ importante consumare e spendere calabrese e farlo comprendere a chi gestisce alberghi e strutture ricettive nella nostra regione, perché i prodotti del breakfast mattutino possono diventare un biglietto da visita del posto in cui ci si trova a villeggiare. In questo mondo fortemente globalizzato abbiamo bisogno della suggestione dei prodotti che ci parlano di territorio. Vivo nella Rocco Colacchio
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piana di Sibari, patria delle clementine e mi chiedo come mai gli albergatori della zona non preferiscano servire a colazione nelle proprie strutture ricettive i succhi di frutta freschi? Perché offrire al turista quelli confezionati…?». Pierluigi Imbalzano ha evidenziato: «Spendiamo sempre molti soldi fuori regione. Eppure se si evitasse di trasferire queste enormi somme di denaro per l’acquisto di prodotti che non sono nostri si produrrebbe enorme sviluppo per il sistema Calabria e i benefici indotti sarebbero inevitabilmente raccolti da tutti. Dietro ogni prodotto in vendita ci sono persone che giorno dopo giorno si impegnano per lo sviluppo del nostro territorio creando occupazione e sviluppo, proprio il senso della battaglia che stiamo portando avanti». Rocco Colacchio ha invece rivolto un appello ai gruppi che gestiscono la grande distribuzione organizzata e ai gestori dei piccoli market: «Dateci maggiore visibilità negli scaffali. Mettete i nostri prodotti in evidenza. Sono convinto che il consumatore deve innanzi tutto vedere il prodotto calabrese per scegliere di comprarlo. La mia azienda “Colacchio Food” produce prodotti da forno. A proposito di filiera corta vorrei precisare di essere disponibile ad utilizzare materie prime e grano Made in Calabria perché anche noi produttori dobbiamo consumare e spendere calabrese». Paolo Falzea si è infine soffermato sull’importanza dell’educazione alimentare nei bambini. «Mio figlio è in grado di riconoscere in pochi secondi i biscotti tipici calabresi e li preferisce alle merendine tradizionali». «Delle più grandi responsabilità che abbiamo verso la nostra società – ha continuato Falzea – passa attraverso la preparazione dei nostri figli Paolo Falzea
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Sostegno alle produzioni calabresi
Abbiamo in Calabria prodotti di grande qualità
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Mario Romano, durante il suo intervento, Santo Frascati e Rocco Colacchio
a vivere la vita nel migliore dei modi possibili e che da cittadini operino e interagiscano con la comunità. Sotto l'egida di questo concetto è indispensabile che l'educazione impartita sia anche quella che prediliga la conoscenza e l'utilizzo di quanto prodotto nei propri territori di appartenenza. Innanzitutto perché parliamo di un prodotto buono e di qualità, al pari di altri che insistono sul mercato ma che non sono espressione del nostro territorio; secondo perché direttamente contribuiamo a sostenere le imprese di matrice calabrese e tutto ciò che ad esse è direttamente e indirettamente collegato, su tutto le risorse umane che sono indispensabili all'impresa per portare avanti la produzione: in senso stretto nuove opportunità di lavoro per i giovani, conseguentemente benessere per la nostra terra». A proposito dei principi ispiratori del progetto culturale Consuma e Spendi Calabrese il dottor Falzea ha puntualizzato: «Il progetto è senza ombra di dubbio uno dei più sensati progetti di rilancio e salvaguardia delle risorse produttive locali che si sia posto in essere in Calabria negli ultimi anni. fronte a una così organica e strutturata strategia, l'accoglienza non poteva che essere calorosa. La nostra capacità produttiva ha un senso se il prodotto riesce ad essere conosciuto e apprezzato dagli utenti sia regionali che extraregionali. Uno slogan così incisivo è stato determinante per l'azione di promozione e propaganda realizzata dalla fervida attività dell'Associazione Jonici che ha saputo mettere in piedi, insieme ad altri qualificati partners, una così solida piattaforma di comunicazione». Infine il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria di Reggio Calabria ha rivolto un messaggio ai consumatori: «Non stiamo chiedendo la luna, ma solo uno sforzo di consapevolezza affinché lo slogan diventi un modo di essere. Il peggio che può capitare è che qualche azienda non calabrese guadagni di meno e il meglio che molti nostri giovani si realizzino nella vita attraverso il lavoro». ●
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margine dei lavori Gianfranco Scarfone, Funzionario Agrario dipendente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, (Dipartimento dell'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari – Ufficio di Cosenza), ci ha parlato della struttura del Ministero per cui lavora, radicata su tutto il territorio nazionale con Uffici periferici, sedi distaccate e laboratori. Gianfranco Scarfone Nel corso del suo intervento Scarfone si è soffermato inoltre sulla qualità dei prodotti calabresi. «L'Ispettorato è l'organo tecnico istituzionalmente preposto alla tutela economica dei prodotti agroalimentari. I compiti istituzionali vengono assolti attraverso l'effettuazione di controlli nelle fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari e di uso agrario e forestale. In tal modo viene realizzata un'azione di tutela degli interessi dei consumatori, sia sotto il profilo della sicurezza, che economico. Il personale tecnico dell'Ispettorato svolge attività di Polizia Giudiziaria (individuazione dei reati e ricerca dei colpevoli), che viene esplicata non solo nella lotta alle sofisticazioni ma anche nella lotta alle frodi a danno della Unione Europea (F.E.O.G.A.) e/o della finanza nazionale. L'Ispettorato Centrale, per esplicita previsione della Legge opera in concorso con i nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con il Corpo dello Forestale dello Stato e con l'Arma dei Carabinieri (NAS). In tal modo lo Stato consegue il fine primario della prevenzione e repressione di attività illecite, previste e sanzionate da norme mirate a tutela dei molteplici e ben definiti interessi primari della collettività. Dal 1990 al 1996 sono stato chiamato dal Ministro dell'epoca a far parte di una squadra speciale denominata NOC (nuclei operativi centrali) operante su tutto il territorio nazionale, riuscendo a scoprire numerose e sofisticate frodi, alcune dannose alla salute. La sicurezza alimentare, intesa a proteggere la salute dell'uomo ed anche degli animali, è garantita attraverso un aumento costante dei controlli sull'intera catena alimentare ►
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Sostegno alle produzioni calabresi
Da sinistra: Domenico Tiriolo e Pierluigi Balzano Un momento del convegno di Catanzaro
di tutti gli alimenti. Il settore alimentare a partire dagli anni '90, è stato scandito dal susseguirsi di criticità significative in materia di sicurezza alimentare, tanto da intaccare la fiducia dei consumatori. Mi riferisco alla BSE (mucca pazza), al pollo alla diossina, ad alimenti contenenti sostanze tossiche e contaminati da microrganismi pericolosi ed a tutti quegli alimenti adulterati come ad esempio olio, vino etc. di cui spesso si sente parlare in televisione. Obbiettivo primario è, dunque, ripristinare la fiducia dei consumatori che devono poter disporre di informazioni chiare e precise sugli aspetti che garantiscono la sicurezza alimentare. Il consumatore deve poter sapere che tutti gli alimenti, i mangimi per gli animali e gli animali stessi, sono frequentemente sottoposti ad un controllo rigoroso da parte delle autorità competenti, le quali vigilano lungo tutta la filiera dalla produzione, alla trasformazione, al trasporto fino alla vendita. Oggi, grazie alla tracciabilità degli alimenti, iniziativa che pone la qualità, la protezione dei consumatori e la difesa delle produzioni al centro delle preoccupazioni della UE, al consumatore, si consiglia di essere molto attento nella lettura delle etichette, le quali molte volte traggono in inganno circa la provenienza, la qualità e la composizione degli ingredienti. Purtroppo il consumatore bada quasi sempre ad acquistare un prodotto in base al prezzo più basso: così facendo non si acquista sicuramente un prodotto di qualità. Ad esempio non tutti sanno che per produrre una provola di latte fresco da 1 kg necessitano circa 12 litri di latte fresco che costano 7 euro, più la lavorazione ed il ricarico del produttore; al dettaglio non può essere venduta meno di 8/9 euro. Le provole che troviamo nella GDO al prezzo di 4/5 euro sono fatte con cagliata
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proveniente dall'estero che dovrebbe essere fatta con latte fresco, ma siccome nei Paesi di provenienza delle cagliate è ammesso l'utilizzo di latte in polvere chi ci assicura sulla qualità? Vorrei rimarcare che solo in Italia i controlli sono severissimi e professionali da tutte le Istituzioni preposte. L'olio extra vergine di oliva che troviamo sempre nella GDO, al prezzo di ¾ euro di qualsiasi ditta sia, altro non è che un olio di scarsa qualità e se leggiamo l'etichetta troveremo la dicitura sulla provenienza “miscela di oli comunitari” perfetto all'analisi chimica ma sicuramente irregolare all'assaggio organolettico. Potrei fare altri esempi ma bastano questi per capire che il consumatore calabrese deve consumare i suoi prodotti che, a fronte di qualche euro in più, gli garantiscono sicurezza e qualità. In questo contesto l'impegno dell’associazione Jonici che invita a “Consumare e a spendere calabrese” è sicuramente efficace sia per i produttori che per il consumatore finale. Dal mio osservatorio professionale non posso che affermare che i prodotti alimentari calabresi sono buoni ed in alcuni casi, delle vere e proprie eccellenze. La politica dovrà fare il suo compito che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo di questa magnifica regione». «Per 31 anni – ha concluso Scarfone – i calabresi per poter chiedere una informazione, vidimare un registro di carico e scarico (vino, zucchero, sementi, olio, latte in polvere etc), chiedere di essere sentiti per controversie amministrative e quant'altro, dovevano venire a Cosenza, unica sede per tutto il territorio Regionale. Finalmente a partire dal 15 novembre è stata aperta a Lamezia Terme presso la struttura dell'agroalimentare una sede distaccata dell'Ufficio di Cosenza dove verranno trasferiti 6 funzionari». ●
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Sostegno alle produzioni calabresi
Da sinistra: Amarelli, Colacchio, Falzea, Tassone
Sostenere l'imprenditoria calabrese in modo rapido ed efficace
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margine del convegno, Santo Frascati in merito alla specificità della comunicazione nel promuovere azioni di rilancio economico, ci ha detto: «Sostenere l’imprenditoria calabrese attraverso un piano di rilancio rapido ed efficace è lo scopo della campagna di comunicazione “Consuma e Spendi Calabrese”. Santo Frascati, direttore dell'Agenzia Il messaggio chiave di questa Progetto 5 encomiabile azione di marketing territoriale è far conoscere al mondo l’eccellenza made in calabria. Diffondere la filosofia del comprare Calabrese per incentivare le attività produttive locali e premiare il meglio che la nostra meravigliosa regione offre deve essere il risultato! La Calabria vanta un patrimonio agroalimentare, enogastronomico e artigianale straordinario, peculiarità di un territorio ancora incontaminato, culla fertile della straordinaria cultura magnogreca e della celeberrima dieta mediterranea. Salumi, latticini, vini, oli, lavorazione di pesce azzurro, funghi e castagne, dolciumi, pasta, pane, conserve, miele, sott’oli e molti altri prodotti artigianali sono gli ottimi frutti di ricette antichissime e di tradizioni tramandate di generazione in generazione. Il piano di comunicazione “Consuma e Spendi Calabrese” vuole e deve colpire emotivamente un numero sempre maggiore di attori sociali, guidandoli alla riscoperta della propria identità territoriale, rendendoli attivi protagoni-
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sti dello sviluppo socio-economico della regione. Un messaggio univoco rivolto ai consumatori finali, al mondo della ristorazione e della ricettività alberghiera. Attraverso questa campagna di sensibilizzazione, ogni calabrese dovrà essere consapevolizzato circa il ruolo fondamentale che è chiamato a svolgere in tutte le circostanze del proprio vivere quotidiano (ristoranti, pub, pizzerie, bar, alberghi, negozi di alimentari, supermercati, centri commerciali...) semplicemente privilegiando l’acquisto e il consumo del prodotto calabrese. Un piccolo gesto capace di creare rapidamente economia in modo concreto ed efficace, contribuendo attivamente alla costruzione di un’offerta turistica sempre più qualificata sul piano culturale ed enogastronomico. Dietro ogni azienda calabrese c’è l’impegno professionale e personale di gente che affronta con tenacia e determinazione ingenti difficoltà quotidiane, contribuendo allo Sviluppo del nostro territorio e creando concrete opportunità di occupazione. Esportare il brand “Calabria” sui mercati nazionali ed internazionali significa ridare fiducia e sicurezza sia agli imprenditori locali che ai potenziali investitori, creando Sviluppo e Occupazione attraverso un’attenta valorizzazione del rapporto esistente tra patrimonio enogastronomico, agroalimentare e artigianale da una parte, e offerta turistica fortemente radicata alla storia e alle culture del territorio dall’altro. Riprendendo lo slogan del nostro piano di comunicazione, Consuma e Spendi Calabrese ci si accorge che non è semplicemente un “claim pubblicitario” ma consumare e spendere calabrese: «È Giusto perché è il modo più efficace, diretto, rapido e utile per aiutare le nostre Aziende agroalimentari e artigianali a sopravvivere e a crescere, soprattutto in un momento di grande crisi economica. Ma è giusto anche sul piano istituzionale e politico, perché ormai il Federalismo è una realtà e ogni regione deve saper valorizzare se stessa. Aiutiamo le nostre Aziende a difendere e a creare posti di lavoro; Fa Bene perché nella gran parte dei casi il sistema agroalimentare calabrese è fatto di brava gente, è integro, trasparente, genuino, rispetta la natura ed è quindi legato ai concetti di sana alimentazione e di dieta mediterranea; È Bello perché i nostri prodotti agroalimentari e artigianali sono figli di culture ultramillenarie e consentono un suggestivo viaggio nella storia. Evidenti, quindi, le connessioni con lo sviluppo del Turismo e con la tutela dell’Identità culturale dei Calabresi». Il piano di comunicazione che stiamo elaborando prevede una comunicazione integrata che coinvolge quasi tutti i media. Sarà nostra cura, una volta definito, portarlo a conoscenza di tutte le aziende che così potranno sposarlo o eventualmente insieme a noi discuterlo e perché no arricchirlo». ●
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Agroalimentare ed enogastronomia: l'importanza della formazione
L’Istituto alberghiero di Trebisacce vince “Gustando la Calabria”
Interessante concorso organizzato dalla Fiera Mediterranea Food & Beverage presenti Wanda Ferro e Floriano Noto
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ell’ambito della prima edizione della Fiera denominata Mediterranea Food & Beverage, che si è svolta presso il parco commerciale Le Fontane a Catanzaro Lido molto successo ha riscosso il Primo concorso enogastronomico regionale “Gustando la Calabria”, che ha avuto come protagonisti le giovani promesse frequentanti undici Istituti Professionali per i Sevizi Alberghieri e della Ristorazione di tutta la regione. Alla gara, organizzata dall'Ufficio Scolastico Regionale, hanno partecipato studenti delle terze, quarte e quinte classi che, con grande professionalità e perizia tecnica, hanno realizzato primi, secondi e dolci utilizzando esclusivamente prodotti tipici calabresi e hanno abbinato i loro piatti ad etichette di vino locale bianco, rosso o rosato. Massimo Tigani Sava, direttore di Calabria Economia e portavoce dell’Asso- Un momento delle premiazioni ciazione Jonici (che ha dato il proprio patrocinio all’intera manifestazione), ha coordinato il breve ma significativo confronto pubblico, sottolineando l’importanza e il ruolo strategico svolto dalle scuole che “chiamate ad assolvere la funzione di educare le future generazioni, rappresentano un pilastro nel contribuire allo sviluppo del nostro
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Rita Macrì
territorio, anche attraverso la promozione, valorizzazione e consumo dei prodotti tipici calabresi”. “Questa Fiera – ha tenuto a precisare Tigani Sava – non è un semplice mercato, ma un grande motore di sviluppo culturale, sociale ed economico che ha permesso di far conoscere le eccellenze agroalimentari calabresi ai nostri stessi corregionali, ma anche agli importatori internazionali di prodotti italiani arrivati qui da tutto il mondo. Grande merito, quindi, a CatanzaroFiere qui rappresentata dal suo presidente, Floriano Noto”. L’attenta giuria composta da Emilio Vaccai, delegato nazionale dell'Associazione cuochi, Gustavo Congi, presidente dell'Associazione cuochi di San Giovanni in Fiore e Battista Salvatore Oliverio, componente del direttivo dell'Associazione nazionale cuochi, ha evidenziato che è stato molto difficile giudicare e scegliere un vincitore. Dopo aver degustato con attenzione tutti i piatti proposti dalle undici squadre in gara, la qualificata giuria ha assegnato il primo posto agli allievi dell'istituto “Aletti” di Trebisacce (Cs), che sono stati premiati con una coppa da Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro e presidente dell’Upi regionale. Le studentesse hanno spiegato alla folla
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Agroalimentare ed enogastronomia: l'importanza della formazione
Foto di gruppo degli alunni degli Istituti alberghieri calabresi che hanno partecipato al Concorso
dei presenti in che modo è stata realizzata la prelibata “Cupola di riso di Sibari con castagne e caciocavallo”, il gustoso piatto che ha permesso loro di conquistare il podio. Wanda Ferro ha consigliato ai ragazzi di scegliere come futura professione un lavoro legato ai due settori sui quali deve puntare la Calabria: il turismo e l’enogastronomia. «Mettetevi in gioco abbandonando la logica del posto fisso: ci sono tante professioni da svolgere in Calabria che possono darvi grandi soddisfazioni». Il presidente Ferro ha parlato inoltre di “Cibi per tutti i sensi” riferendosi ai piatti realizzati dalle squadre in gara, «perché sono stati curati in tutti i particolari deliziando non solo il palato ma anche tutti gli altri sensi». Wanda Ferro ha anche sottolineato che è stata ben contenta di ritornare alla Fiera: «Sono ritornata una seconda volta dopo l’inaugurazione proprio perché avevo voglia di “gustarmela con calma”. Ho avuto modo di conoscere personalmente i produttori all'interno dei loro stand; mi complimento con loro per come giornalmente si impegnano a far funzionaWanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro
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re la propria azienda nonostante le difficoltà quotidiane, contribuendo allo sviluppo del nostro territorio. Questo incontro mi ha fatto capire che hanno voglia di istaurare un rapporto con noi e avere un punto di riferimento nella pubblica amministrazione. Mi ha piacevolmente colpita il loro modo di essere legati al proprio prodotto: si legge nei loro occhi l’orgoglio di esserne gli artefici». Wanda Ferro ha infine invitato tutti a visitare la Fiera: «Si possono trovare anche tante idee regalo per Natale. Come rappresentante istituzionale mi impegnerò per omaggiare i miei ospiti con cesti colmi di veri e propri tesori, gli eccellenti prodotti enogastronomici calabresi: è stata brillante l’idea dell’Associazione Jonici di creare il cesto Consuma e Spendi Calabrese». L’ingegnere Floriano Noto, presidente di Catanzaro Fiere, la società che ha realizzato la Fiera Mediterranea Food & Beverage in collaborazione con diversi partner istituzionali, quali Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro, Camera ► I primi classificati
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Agroalimentare ed enogastronomia: l'importanza della formazione
Wanda Ferro e la delegazione dell'Istituto primo classificato
Un altro momento delle premiazioni: l'Alberghiero di Soverato
(Cz), con un piatto chiamato “Tortino leggero di castagne” di Commercio di ► Catanzaro, Ufficio Scolastico regionale, e con l’unico e qualificato partner privato rappresentato dall’Aspremiati da Angela Riggio, direttore coordinatore ufficio terzo sociazione Jonici nell’ambito del progetto culturale “Consuma Usr Calabria, la quale ha affermato: «Riteniamo che gli istituti e Spendi Calabrese, ha premiato i ragazzi dell'Einaudi di Laalberghieri siano una punta di diamante della scuola calabrese. mezia Terme (Cz) autori di un gustoso "Filetto di maiale” che Questa è una valida occasione per noi e i nostri ragazzi. È strasi sono posizionati al secondo posto della classifica. Floriano tegico che loro imparino ad utilizzare materie prime di qualità Noto dopo aver ringraziato Francesco Mercurio, direttore made in Calabria, per qualificare maggiormente il loro lavoro dell’ufficio Scolastico regionale, “per aver colto al volo l’idea del domani ed incentivare lo sviluppo della propria regione. di far gareggiare in questa maniC’è stata una grande partecipaziofestazione gli studenti calabresi” ne. Hanno accolto con entusiasmo ha parlato del grande successo questa iniziativa tutti gli istituti della Fiera che coinvolge “più di presenti fin dal primo momento. 100 aziende del comparto agroOgni scuola ha una squadra comalimentare di tutte e cinque le posta da tre studenti che oltre a province calabresi, si sviluppa preparare in modo estemporaneo su una superficie di 5.000 metri un piatto deve spiegare il motivo quadrati ed ha avuto in media dell’accostamento delle materie circa 12.000 presenze giornalieprime e il perché ha scelto da acre”. «La mia soddisfazione – ha compagnamento un vino piuttosto rimarcato il presidente di Catanche un altro. Sono moltissimi i rizaro Fiere – è data dal sapere che nomati chef di origine calabrese tutti gli espositori sono rimasti nel mondo: auguro ai ragazzi una Floriano Noto premia i secondi classificati contenti di questa nuova realtà. lunga carriera». Ecco l’elenco In particolare mi ha fatto davvero piacere avere appreso che gli completo degli Istituti Alberghieri presenti: l'Ipsar Dea “Perincontri B2B con gli importatori stranieri e con i buyers della sefone” di Locri; l'Istituto di istruzione superiore “Leonardo da grande distribuzione italiana hanno portato a risultati eccellenti. Vinci” di San Giovanni in Fiore; l'Istituto di istruzione superioAbbiamo centrato un obiettivo straordinario avendo ‘portato’ a re di Tropea; l'Ipsia “Aletti” di Trebisacce; l'Ipssar “Gagliardi” Catanzaro oltre 200 partecipanti specializzati, fra buyers, imdi Vibo Valentia; l'Istituto di istruzione superiore “Maresca” di portanti catene della grande distribuzione alimentare (Auchan, Taverna; l'Ipssar “San Francesco” di Paola; l'Ipssct “L. EinauPam, Panorama, Sidis, Sisa, Sma, Unes, Tuo, ecc.) e importadi” di Lamezia Terme, l'Ipssar di Villa San Giovanni; l'Ipsseoa tori stranieri di prodotti italiani provenienti da: Stati Uniti, Gerdi Soverato; l'Ipssar “Wojtyla” di Castrovillari. Con le foto dei mania, Gran Bretagna, Austria, Russia, Ungheria, Danimarca, piatti verrà realizzato un calendario del 2011. Per CatanzaroFieSvezia, Estonia, Lettonia, Finlandia». Hanno conquistato il re ha seguito la manifestazione la dottoressa Daniela De Fazio, terzo posto gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Soverato che si è distinta per professionalità e dedizione. ●
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Nuovi scenari
Il Mediterraneo ridiventa Mare Nostrum e la Calabria ha un ruolo centrale A Reggio una due giorni di confronto ai massimi livelli sulla strategia regionale per l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti esteri. Gli interventi di Scopelliti e Capua
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opo oltre mille anni in cui, per diverse ragioni storiche, il Mediterraneo ha rappresentato una barriera insuperabile piuttosto che una straordinaria occasione di sviluppo per nazioni e popoli, oggi la rotta può e deve essere invertita, recuperando quel ruolo centrale e di collegamento che il Mare Nostrum ebbe, per secoli e secoli, nell’epoca greca e romana. A quindici anni dalla Dichiarazione di Barcellona, creare un mercato integrato che riunisca l’Europa con i Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo si conferma una priorità. Il ruolo dell’area MEDA impone un’ampia riflessione circa i concomitanti risvolti economici, sociali, politici e demografici e sul significato della cooperazione nell’era della globalizzazione. Escludendo l’Unione Europea, i Paesi appartenenti alla Lega Araba costituiscono oggi il principale mercato di sbocco dell’export italiano e le previsioni di sviluppo per i prossimi anni sono particolarmente incoraggianti, essendo mercati in espansione con forte presenza di capitali e risorse da investire. La Regione Calabria, che ha visto crescere progressivamente negli ultimi anni l'interesse del settore produttivo per l’area nord africana e per i Paesi del Golfo, punta sul Mediterraneo e sul Medio Oriente quale scelta strategica di lungo periodo per l'internazionalizzazione produttiva e l'attrazione di investimenti esterni in grado di creare sviluppo economico-produttivo e occupazione. Questi nuovi scenari sono stati posti al centro di un ampio e autorevole confronto, nel corso della Conferenza internazionale organizzata al Teatro Cilea di Reggio Calabria il 9 e 10 dicembre con gli interventi, tra l’altro, del presidente della Regione,
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Fabrizio Capua
Giuseppe Scopelliti, e dell’assessore alle Politiche euro-mediterranee e all’Internazionalizzazione, Fabrizio Capua. Un primo step di un progetto di vasta portata che, negli intendimenti dell’assessore Capua, vedrà come protagoniste le imprese calabresi e il territorio regionale nel suo complesso; un prezioso momento di riflessione sull’individuazione delle strategie e degli accordi strategici per rafforzare gli investimenti bilaterali e la partnership imprenditoriale con mercati ad alto potenziale ed in forte crescita, le cui opportunità devono essere intercettate dal sistema regionale. Allo stesso tempo, l’occasione di diffondere le opportunità previste dalla nuova strategia regionale per l’internazionalizzazione e la cooperazione euromediterranea. Ecco quindi il Programma Calabria Internazionale, lo strumento fondamentale per il rilancio in chiave internazionale del sistema produttivo regionale e le linee guida del Programma InvestinCalabria, che pone le basi per una azione strategica di attrazione degli investimenti esteri; in particolare saranno stipulate convenzioni operative e conclusi protocolli di intesa volti all’avvio delle seguenti azioni strategiche/strumenti operativi: Forum Italo-Arabo, dedicato nel 2011 alla tematica “Ambiente ed Energia”, destinato a divenire un appuntamento annuale fondamentale per l’intera area, con importanti ricadute economiche sul territorio calabrese; Accordo di collaborazione economica e produttiva con Unioncamere Araba; Fondo Regionale Venture Capital in accordo con la Società Italiana per le imprese all’estero (Simest S.p.A.), finanziaria di sviluppo partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico, per incentivare la formazione di società o imprese all’estero. (Ma. Sp.) ●
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L'analisi
Nautica
e sviluppo turistico di
Vittorio Daniele*
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uello della nautica da diporto è un mercato in espansione. Negli ultimi anni, è fortemente cresciuto, sia in termini di utenti che di volume d’affari. Si tratta, dunque, di un mercato che meriterebbe maggiori attenzioni e più investimenti, soprattutto da parte delle regioni del Sud che, per ovvi motivi, hanno bisogno di sostenere il turismo sfruttando al meglio (possibilmente in chiave ecosostenibile) le risorse di cui dispongono e tra queste, ovviamente, il mare e le coste. L’ultimo Rapporto sul turismo nautico, recentemente presentato dall’Osservatorio nautico nazionale, mostra, però, come le regioni meridionali siano in una situazione di sostanziale arretratezza, sia nel numero di infrastrutture portuali, sia nei servizi annessi. In particolare la Calabria appare ancora impreparata per poter sfruttare appieno le opportunità che il turismo nautico può offrire. Nonostante i suoi 736 km di coste, la Calabria ha solo 15 strutture portuali, appena il 2,8 per cento delle strutture italiane. Di queste, 8 sono porti polifunzionali, 6 punti di ormeggio, mentre una struttura soltanto è un porto turistico (tecnicamente “marina”). Per avere un termine di confronto, si consideri che in Campania ci sono 46
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Nonostante i suoi 736 km di coste, la Calabria ha solo 15 strutture portuali, appena il 2,8 per cento delle strutture italiane»
strutture portuali, in Puglia 47 e in Liguria 53. Salvo che in Puglia, nelle altre due regioni la lunghezza delle coste è di gran lunga inferiore a quella calabrese. Solo 6 dei 15 porti calabresi sono, poi, in grado di accogliere navi da diporto (cioè superiori ai 24 metri), mentre la qualità dei servizi è, in media, inferiore a quella nazionale. L’insufficienza dell’offerta regionale si coglie, poi, dal fatto che nella regione risultano appena 4.611 posti barca, cioè il 3 per cento di quelli italiani. In Calabria ci sono 6,3 posti barca per km di costa; un valore inferiore a quello di altre regioni meridionali come Sicilia, Puglia e Campania, e considerevolmente al di sotto di quello di regioni del Nord, come Liguria e Veneto che, rispettivamente, hanno 62 e 92 posti barca per km. Graf. 1. Posti barca per km di costa
M A G A Z I N E
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L'analisi
Porto di Tropea (Vv)
Mentre in Calabria si registra una forte sottodotazione di infrastrutture portuali e di servizi, la domanda turistica legata alla nautica è in crescita in tutto il Mediterraneo. Per fare un esempio, in Italia risultano 3,8 unità da diporto per posto barca, mentre in Spagna il rapporto scende a 1,5. Tradotto in termini semplici, ciò sta a significare che nel nostro Paese una parte consistente della domanda di posti barca è, attualmente, insoddisfatta. Osservazioni simili possono essere fatte per molte regioni italiane, Calabria inclusa, in cui l’offerta di strutture portuali è ancora insufficiente. Quello nautico è un comparto in grado di generare un consistente indotto e di produrre ricadute significative sul territorio. Esso tende, infatti, a favorire forme di turismo diverse, come quello culturale ed enogastronomico. Gli effetti occupazionali, diretti e indiretti, sono, poi, significativi. Secondo le stime, in regioni come la Campania, ogni posto barca genera un reddito indotto di 8.500 euro all’anno. Si pensi, in aggiunta, alle rica-
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dute su settori complementari, come quelli della ristorazione e dell’intrattenimento. Oltre ad essere penalizzata dalla sottodotazione di porti, la Calabria sconta i grandi ritardi burocratici che si riflettono pesantemente sulla gestione di alcune strutture esistenti. In Italia, e in particolare al Sud, le procedure di affidamento delle strutture portuali alle società di gestione sono, infatti, molto lunghe e possono durare parecchi anni. Negli ultimi anni, in Calabria sono stati fatti alcuni progressi, tuttavia il gap rimane ancora ampio. Un piano di investimenti nella “filiera” della nautica da diporto oltre a recuperare i ritardi potrebbe, forse, dare slancio al settore turistico regionale. ●
* Professore di Economia politica Università Magna Græcia di Catanzaro
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Sezione metalmeccanica Confindustria
Il Metalmeccanico risolleva le sorti economiche di Vibo Valentia di
Maurizio Bonanno
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ono trenta le aziende che compongono la Sezione Metalmeccanica di Confindustria Vibo Valentia e danno lavoro a circa 900 addetti. Anche nel Vibonese, al pari di tutti i territori dei Paesi più industrializzati, il settore metalmeccanico riveste un ruolo particolarmente rilevante, sia dal punto di vista quantitativo, sia in termini di occupazione e di valore aggiunto. La Sezione Metalmeccanica in questo contesto, assolve un ruolo strategico, poiché tutela gli interessi della categoria nelle materie attinenti la produzione, lo sviluppo economico ed i problemi ad essi connessi. La produzione metalmeccanica è costituita per il 40% da beni di investimento, per il 45% da beni intermedi e per il restante 15% da beni di consumo prevalentemente durevoli. Secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, l’export della provincia di Vibo Valentia (92.477.385 euro), rappresenta il 21,6% del valore totale della produzione calabrese venduta sui mercati internazionali. Analizzando poi le macro- Saverio Cutrullà voci settoriali, si annovera tra i primi il contributo dei prodotti metalmeccanici pari a 82.371.904 euro, che rappresentano l’89,1% del totale export. Dunque, è il metalmeccanico che riesce a risollevare le sorti dell’export industriale in provincia di Vibo Valentia. Un’esportazione che, dalla mappatura dei Paesi di destinazione, fa emergere un particolare interesse per i Paesi
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asiatici verso i quali si indirizza il 35,1% delle esportazioni, con un 27,9% destinato al Medio Oriente, il 26,4% all’Africa e solo il 5,6% ai Paesi dell’Unione Europea. Emerge, inoltre, sempre più marcatamente, lo specifico ruolo svolto dal settore metalmeccanico vibonese per quanto attiene sia alla tipologia di prodotto esportato (impianti industriali per il petrolchimico), che per la destinazione finale (Nord Africa e Medio Oriente). Una premessa importante, questa, per comprendere il peso decisivo che ricopre questa Sezione all’interno del Sistema Confindustriale vibonese, considerato che lo sviluppo industriale ed il mantenimento dei livelli di competitività dell’intero comparto in questo difficile territorio, dipendono in larga misura dalla capacità del settore metalmeccanico di crescere e di rinnovarsi, perseguendo costantemente la politica dell’innovazione. Si capisce bene perché si è puntato su di un giovane dalle idee chiare ed innovative per la presidenza. Saverio Cutrullà non ha ancora fatto il grande salto verso gli “anta”: «Sono nato a Vibo Valentia il 27 dicembre 1970 per mia mamma – dice con una punta di vanità – mentre per l'anagrafe il 1° gennaio 1971». Attorniato da donne – con la moglie Anna Comito, nella sua casa di Piscopio scorazza la splendida Veronica, quattro anni e mezzo – due sono le sue grandi passioni: «Una volta diplomato al Geometra – racconta - mi iscrivo ad Architettura senza mai frequentare e rimarrà per sempre la mia passione, insieme a quella della cucina. Infatti, la progettazione e i primi piatti, sono le mie
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Sezione metalmeccanica Confindustria
eccellenze. Ultimamente si sono aggiunti i dolci: te li farò assaggiare…», quasi mi intima con tono cordiale, durante la breve chiacchierata che facciamo nella sede di Confindustria durante un incontro organizzato e curato da Corrado Gennaro, responsabile delle Relazioni Esterne di Confindustria Vibo Valentia. Saverio Cutrullà appare personaggio schietto, diretto, convinto delle sue idee che spiega con tono pacato ma entusiasta. Racconta di sé volentieri, per far capire soprattutto come con buona volontà e spirito di intraprendenza, si può riuscire a realizzare i propri sogni. «Subito dopo il diploma – racconta – lavoro per un anno. Per un po’ faccio l’elettricista, cosa che ho imparato a fare sin da ragazzino». Poi, ad appena vent’anni, scatta il pallino per l’impresa, la voglia di mettersi in proprio: «La prima struttura di vendita – ricorda – si interessava di porte e finestre. È durata quattro, cinque anni, poi l'inesperienza, la poca conoscenza dell'attività commerciale, l'esuberanza del ventenne non hanno contribuito a raggiungere il successo auspicato. Ho deciso quindi di chiudere queste attività definitivamente tra il ’94 e il ‘95». Saverio Cutrullà, però, è carattere forte, deciso sin da allora. Accetta il rischio e si rimette subito in gioco: «Prendo la rappresentanza di una gloriosa società italiana di ascensori. la SABIEM di Bologna». Ritorna subito l’entusiasmo: «Arrivano presto i buoni risultati di vendita ed insieme ad un amico decido il grande salto: nasce la Vibo Elevators snc, struttura che lavora in prevalenza con la SABIEM prima, Kone poi, come partner per l’installazione degli ascensori. Gli ottimi guadagni hanno fanno sì che io mi rilanciassi in termini di produttività aziendale, affrontando e vincendo nuove sfide che, ripartendo da zero hanno rappresentato per me una grossa rivincita che ha generato poi quella fiducia necessaria per poter fare impresa». Inizia così l’avventura che lo porta verso il successo imprenditoriale: «Dopo circa cinque anni – prosegue il suo racconto – la società si sgancia dalle multinazionali, per le quali ha lavorato sino a quel momento e comincia a vendere ed installare ascensori in tutta la Calabria. A questo si aggiunge il settore servizi ovvero la manutenzione degli impianti installati». Nel 2003 la Vibo Elevators si sposta nella zona industriale dell’Aeroporto, dove ha creato una struttura propria di oltre 2000 metri quadri. Si riempie d’orgoglio, Saverio Cutrullà, nel descrivere la veloce crescita della sua azienda: «La società ha un trend di crescita
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strepitoso: dai 35 milioni di lire di fatturato del 2006 ai 3 milioni di euro del 2007, per poi assestarsi sui 2 milioni negli anni 2008 e 2009. Oggi con non poche soddisfazioni è una delle aziende più importanti nel sud d'Italia, la prima in Calabria (escludendo le multinazionali) per organizzazione, presenza sul mercato, capacità tecnologica, e numero di impianti gestiti», perché le aziende di ascensori si misurano per il numero di impianti che hanno in manutenzione: da qui si misura il suo valore e la consistenza. D’altronde, l’elenco dei clienti fa capire il livello raggiunto, perché, oltre ai condomini privati, ci sono molti Comuni; ed ancora: gli ospedali di Lamezia Terme, di Catanzaro e di Soverato, l’Aterp di Catanzaro e quella di Crotone, l’Università della Calabria, la Banca d'Italia, la Capitaneria di porto di Vibo Marina, le Province di Catanzaro e di Cosenza, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, la Giunta Regionale della Campania, il Ministero delle Infrastrutture, le Poste italiane. Con due sedi, una a Vibo Valentia ed una a Napoli, raggiunge le 18 unità lavorative e la gestione di un parco impianti di 900 unità. Ed ora la prestigiosa presidenza della Sezione Metalmeccanica di Confindustria: «Lo spirito è lo stesso – spiega come intende interpretare il suo ruolo – credo molto nella forza del gruppo ed in questo il ruolo dell’Associazione è insostituibile. Spetta a noi predisporre una rete di proposte in grado dare segnali forti in direzione del cambiamento e dello sviluppo. Soprattutto, spetta a noi in quanto Associazione, il compito di affiancare le aziende e di tutelarle nel “modo di fare impresa”, mettendole in condizioni di poter competere sul mercato. Diciamoci la verità: in questo settore c’è ancora molta improvvisazione, molti di noi che vantiamo il titolo di imprenditori, dobbiamo ancor far crescere le nostre competenze. Un po’ di autocritica è necessaria!». «Io credo che sia necessario dare spazio alle giuste priorità, che possono essere anche semplici ma immediate, piuttosto che pensare ai grandi progetti difficilmente realizzabili, – aggiunge – bisogna cioè lavorare per gradi partendo dal basso se si vuole veramente arrivare in alto». Poi, mi guarda e quasi si illumina, quando gli chiedo di condensarmi in una frase il suo modo di vedere ed affrontare le cose: «La cosa che più mi piace, più mi rappresenta, è scritta nel video di presentazione della mia azienda. Recita così: “Ogni impresa somiglia agli uomini che l'hanno creata, perché sono gli uomini, le loro idee, la loro passione, l'impegno, la vera differenza; la storia dell'Azienda che stiamo per presentarvi riflette l'avventura umana ed imprenditoriale dei suoi fondatori”». Chiaro, schietto, semplice: così è Saverio Cutrullà, Presidente della Sezione Metalmeccanica di Confindustria Vibo Valentia. ●
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Calabria rurale
Gi scenari di un settore trainante per la Calabria
La Politica Agricola Comunitaria del futuro:
“Europa 2020” di
Rosario Previtera*
L
a Politica Agricola Comunitaria della prossima programmazione 2014-2020 inciderà sull’evoluzione delle produzioni agricole ed agroalimentari. Le nuove sfide della comunità europea impongono serie riflessioni sia politiche che tecniche, al fine di giungere pronti a ciò che viene definito “Europa 2020”. Si passa così da “Agenda 2000” figlia delle varie riforme susseguitesi dagli anni ’90 in poi ad “Europa 2020” con obiettivi vasti ed in un certo senso innovativi. La riforma “Mc Sharry” del 1992 puntava alla tutela e alla protezione dei mercati, Agenda 2000 che ha riguardato la programmazione 2000-2006, ha introdotto le misure di eco-sostenibilità, ha puntato alla competitività aziendale ed
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Calabria rurale
alla riduzione dei prezzi minimi garantiti. Nel 2003 la riforma Fishler puntò ulteriormente sul binomio competitività ed agricoltura sostenibile orientata al mercato. Con la cosiddetta revisione di medio termine del 2009 (Health Check) si è aumentata la modulazione dei contributi (spostando le risorse dagli aiuti diretti agli investimenti per lo sviluppo rurale) e si sono aggiunte le “nuove sfide” (clima, energie rinnovabili, biodiversità, gestione delle risorse idriche). La programmazione 2014-2020 punterà, tra i tanti obiettivi, anche a superare il dualismo città-campagna. Si vuole cioè rendere edotta la popolazione urbana, tramite azioni informative e divulgative sulla funzione strategica della ruralità: salvaguardia del territorio, sicurezza alimentare, importanza fondamentale e vitale della produzione agricola. E quest’ultimo tema è una sorta di “ritorno al passato”: si mirerà nuovamente all’incremento delle produzioni primarie che già scarseggiano ed alla equa
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Calabria rurale
Gi scenari di un settore trainante per la Calabria
distribuzione delle stesse, unitamente ad un incremento dell’occupazione nel settore agricolo. Infatti ci si attiverà per una crescita sostenibile grazie ad una produzione efficiente, rispettosa dell’ambiente e competitiva, ma anche per una crescita solidale che permetta una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e agisca per la lotta alla fame ed alla povertà. Dunque una politica “agricola ed alimentare” e non più solamente agricola con valenza solidale. Tematiche nuove ma che si integrano con parole chiave di importanza strategica le quali ci fanno intendere fin da adesso, ovvero per tempo, che dopo il 2013 le aziende agricole ed agroalimentari opereranno in un contesto politico comunitario che prevede il cosiddetto approccio strategico e “totale”: la garanzia della sicurezza alimentare e prezzi ragionevoli per i consumatori; l’orientamento verso la competitività aziendale; l’attivazione di strumenti specifici per la gestione dei rischi di mercato per l’azienda agricola; l’istituzione di forme di compensazione per la fornitura di servizi pubblici o la tutela di beni pubblici da parte dell’azienda agricola i quali hanno valore per la collettività e non sono altrimenti remunerabili (paesaggio agrario, presidio territoriale e biodiversità, conservazione dell’ambiente e sviluppo rurale, salubrità degli alimenti, benessere degli animali); l’attivazione di forme di tutela dell’ambiente e della biodiversità; la lotta al cambiamento climatico; la trasparenza nei pagamenti ed eque relazioni di filiera. Dunque è evidente come sia importante che le aziende agricole possano iniziare da subito ad orientarsi. Per lo sviluppo dell’agricoltura occorre però una volontà politica che deve essere tradotta in un aumento dei fondi comunitari destinati allo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020. Nel bilancio comunitario si punta generalmente a diminuire tali risorse e sta ai paesi a maggiore vocazione agricola riuscire a tamponare tale tendenza. Si pensi che il peso percentuale della spesa PAC sul PIL comunitario è sceso dallo 0,65% del 1985 a circa lo 0,43 % del 2008 e il peso percentuale della spesa PAC sul bilancio europeo è sceso da circa il 74% del
«Le nuove sfide della comunità europea impongono serie riflessioni sia politiche che tecniche, al fine di giungere pronti a ciò che viene definito “Europa 2020”. Si passa così da “Agenda 2000”, figlia delle varie riforme susseguitesi dagli anni ’90 in poi, ad “Europa 2020”, con obiettivi vasti ed in un certo senso innovativi»
1985 a poco più del 45% nel 2008. Il negoziato è in corso sia tra gli stati membri, a volte con interessi diametralmente opposti, sia tra la Commissione Agricoltura in sede comunitaria ed il parlamento europeo al fine di far comprendere la reale valenza strategica del settore agricolo sia sulla economia globale che rispetto ad altri settori. Il tutto, in un contesto di Comunità a 27 paesi con livelli di sviluppo differenti, per i quali si determina una maggiore complessità del sistema agricolo del vecchio continente il quale a sua volta, vede diminuire progressivamente le superfici coltivate e gli occupati in agricoltura in una realtà mondiale nella quale la globalizzazione è reale e progressivamente si vede stretto tra la concorrenza orientale e quella africana in genere. Pertanto anche a livello nazionale e regionale diventa fondamentale essere pronti a raccogliere le nuove sfide tramite strategie che siano consone al modello produttivo “made in Italy”: filiera corta, qualità ed ecosostenibilità dei prodotti, legame di prodotti simbolo col territorio di origine e col paesaggio tradizionale possono essere tutti punti di forza ma non basta; tanto più in un periodo di crisi generalizzata in cui occorre invece incrementare la capacità di spesa da parte delle aziende. Azioni di concertazione diffusa e di sensibilizzazione, nonché di raccolta territoriale delle esigenze sono già in atto dal nord al sud, in regioni quali il Veneto, la Campania, la Basilicata. Gli strumenti operativi regionali come il Piano di Sviluppo Rurale da qui al 2013, se ben rimodulati nelle strategie e nelle procedure fin da adesso, potrebbero contribuire a costituire quella piattaforma di lancio per il tessuto socioeconomico rurale calabrese verso il prossimo decennio. ● * agronomo
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Calabria rurale
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Comunità, città e paesi di Calabria
Gerace
profumo di storia di
Pasquale De Pietro
G
erace conta 2.973 abitanti (Geracesi) e ha una superficie di 28,6 chilometri quadrati per una densità abitativa di 103,95 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 500 metri sopra il livello del mare. Gli abitanti sono distribuiti in 1.122 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,65 componenti. Gerace (Rc) è una cittadina agricola e artigianale, dove si lavorano tessuti a mano e ceramiche. La sua storia l’ha resa nobile ed austera, padrona e guardiana di un vasto territorio. La leggenda vuole che a guidare i profughi di “Locri Epizephiri” ai piedi dell’alta e solitaria rupe fosse stato uno sparviero, come dall’immagine dello stemma cittadino che riporta un rapace che in greco è “Hiérax” da cui il nome di Gerace. In realtà però si è potuto verificare che già dal Neolitico, come ci dimostrano dei ritrovamenti di una necropoli preistorica, ci fossero degli insediamenti. Sotto i Normanni, poi, divenne una città molto potente, si potevano infatti contare allora ben 79 chiese, dodici conventi e otto monasteri. La città di Gerace conserva intatto il sapore medievale che si sprigiona ancor più scorgendo il suo meraviglioso panorama di rocce bianche in contrasto con le coltivazioni bellissime di ulivi. Una testimonianza del fastoso passato è la sua stupen-
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cultura
da Cattedrale. Il santo patrono di Gerace è SS. Antonio del Castello Veneranda e Immacolata festeggiati il 23 agosto. Prima di iniziare la visita della Città di Gerace, il forestiero non può non fare una breve sosta nel Borgo Maggiore, caratteristico per le non poche abitazioni scavate nel tufo, dove ancora oggi è possibile vedere un esperto vasaio modellare vasi di argilla di foggia greca che testimoniano, insieme ai numerosi monumenti, il suo glorioso passato. La Città è abbellita da sontuosi palazzi signorili dotati di portali in pietra lavorata da scalpellini locali. Fra i più significativi vi è Palazzo Grimaldi-Serra (di origine seicentesca, ma rifatto nell'Ottocento); Palazzo Migliaccio in Piazza del Tocco; Palazzo Candida, edificio nobiliare a corte; Palazzo Arcano con un bel portale in pietra; Palazzo Del Balzo, unica struttura civile di Gerace munita di feritoie difensive. Un bel loggiato cinquecentesco si può ammirare presso casa Zangara, mentre l'angolo che si affaccia in via Roma di casa Trombì è ornato da elementi decorativi lapidei. Il portale a tutto sesto di casa Lucifero (XVI-XVII sec.) presenta motivi decorativi ai piediritti e nella chiave di volta. Ed inoltre sono da ammirare le finestre bifore in conci misti neri e gialli. Caratteristica è anche la facciata principale di Casa Marvasi su cui vi è una caratteristica finestra bifora. ●
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cultura
Comunità, città e paesi di Calabria
Intervista al sindaco di Gerace «Da Sindaco di Gerace ho un ultimo sogno da realizzare: l’intervento di valorizzazione del tessuto urbano di Gerace». Salvatore Galluzzo, giunto quasi al termine del suo secondo mandato alla guida del paese delle cento chiese, confessa il suo "sogno nel cassetto" di amministratore accorto. Per quasi dieci anni è stato primo cittadino di Gerace ma ha saputo conquistare la stima e la fiducia dei colleghi della fascia jonica fino a diventarne il Presidente nell’organismo che associa i Sindaci di quel territorio. A Salvatore Galluzzo abbiamo chiesto di spiegare meglio questa scelta di puntare sulla "valorizzazione del tessuto urbano di Gerace". «Non si tratta di una scelta casuale ma una precisa strategia di intervento che si propone di mitigare il fenomeno della litoralizzazione urbana, intervenendo secondo il nuovo approccio che si sta affermando in alcuni Paesi europei che ne sono soggetti: rivitalizzare le aree interne attraverso la rigenerazione fisica, economica e sociale degli antichi borghi storici che ne rappresentano i relativi centri gravitazionali antropici, per attutire ed arrestare gli squilibri innescati sugli ecosistemi urbani costieri da una sconsiderata pressione antropica. Pertanto la scelta si può inquadrare in un disegno strategico maturato attraverso puntuali considerazioni». Quali sono le considerazioni a supporto di questo tipo di intervento? «La città di Gerace, pur gravitando nelle aree interne nel cuore della Locride, si contraddistingue positivamente per non aver subito processi di esodo e di abbandono devastanti e che, anche per questo, è riuscito a mantenere il proprio centro storico in un buono stato di conservazione. Quasi un esempio da perseguire e quindi da valorizzare. Anche se, debbo aggiungere, che si è trascurato, negli ultimi 40 – 50 anni, di valorizzare la cosiddetta “architettura minore” che costituisce il nerbo portante del tessuto urbano medioevale geracese». Può provare a spiegare meglio il tipo di operazione che ha in mente? «L’obiettivo è, appunto, quello del Recupero del patrimonio immobiliare privato abbandonato da destinare ad attività Turistiche, attraverso l’acquisizione. L’idea progettuale si inquadra all’interno di una politica di interventi ormai da anni
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intrapresa dall’Amministrazione comunale e finalizzata ad implementare nuovi processi di sviluppo economico basati sull’utilizzo delle risorse endogene e la valorizzazione di quei fattori che possono determinare un vantaggio competitivo rispetto ad altri contesti nazionali ed europei». Un processo, pare di capire, al quale ha già dato l’avvio con iniziative concrete? «Ormai da diversi anni nel centro storico di Gerace è in atto un processo di pianificazione e programmazione finalizzato sia al soddisfacimento dei bisogni infrastrutturali che dei bisogni socio-economici del contesto locale. Nello specifico sono stati già attuati diversi processi e programmi di pianificazione integrata, del miglioramento della qualità della vita della cittadinanza che risiede nel centro storico stesso, insieme ad un imponente intervento di recupero e restauro dei grandi monumenti di pregevole fattura artistica». Quindi Gerace non solo meta di turismo culturale o patrimonio artistico dell’umanità? «Insieme alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale attraverso azioni di messa in rete e comunicazione finalizzati a favorire l’inserimento del centro storico di Gerace in circuiti turistici e culturali internazionali, ho già iniziato ad avviare un grande studio di fattibilità sul recupero del tessuto urbano geracese, proprio sulla scia dell’esperienza già acquisita e nella possibilità di avere una adeguata prospettiva temporale del processo in atto, avanzata, cioè, quanto basta per poter intravedere i punti di debolezza ed i “colli di bottiglia” che non consentono un adeguato sviluppo del processo». Insomma, un programma ambizioso per disegnare il futuro del paese per i prossimi anni? «In effetti questo progetto intende lavorare sulla base di una strategia che punta sulle “positività”, sulla valorizzazione e sul potenziamento dei punti di forza del perimetro del centro storico di Gerace. Non quindi una scelta di interventi “di emergenza”, di risposte dirette a bisogni immediati, ma piuttosto la costruzione di una armatura strategica, di una spina dorsale che sorregga il sistema sociale, economico e territoriale come un organismo in evoluzione che ha bisogno di un forte perno che lo sostenga nella propria crescita ed evoluzione, anche attraverso la partecipazione di forze economiche private che potranno intravedere nell’investimento possibili strategie di profitto». (P. D. P.) ●
cultura
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cultura
Arte ed Esposizioni
Galleria Antonio Battaglia Fondata a Milano nel 2002
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ondata a Milano nel 2002, gli spazi della Galleria Antonio Battaglia si trovano all'interno di un cortile di uno storico palazzo nella zona di Brera, a due passi dall'omonima Pinacoteca. La galleria si occupa prevalentemente di pittura e negli ultimi anni di una interessante generazione di mezzo di pittori italiani tra i quali Francesco Correggia (1950, Catanzaro. Vive e lavora a Milano), Domenico David (1953, Stalettì (Cz). Vive e lavora a Milano), Alessandro Russo (1953, Catanzaro, dove vive e lavora), Nicola Salvatore (1951, Casalbore (Av). Vive e lavora a Como), che hanno ancora una quotazione di partenza destinata ad una crescita nel tempo (5.000 – 15.000 euro), Aldo Damioli (1952, Milano, dove vive e lavora) e Omar Galliani (1954, Montecchio Emilia (Re), dove vive e lavora) che invece rappresentano le cifre del mercato medio italiano con quotazioni costanti e consolidate (25.000 – 50.000 euro). Sono inoltre avviati progetti curatoriali e workshop per giovani artisti in collaborazione con le Accademie di Belle Arti. Sugli artisti della galleria è stata studiata una prestigiosa collana editoriale con la Giampaolo Prearo Editore, dove scrivono i maggiori critici italiani tra i quali Alberto Fiz, Elena Pontiggia, Giovanni Iovane, Marco Meneguzzo, Luca Beatrice. La Galleria Antonio Battaglia si occupa inoltre della consulenza e il trading per i collezionisti sulle opere dei più importanti artisti dell’ arte contemporanea internazionale. ●
Veduta parziale mostra 3 di cuori, Omar Galliani, Michelangelo Galliani, Massimiliano Galliani, marzo/aprile 2010, Galleria Antonio Battaglia
Domenico David, A basso voltaggio, 2010, acrilici e smalti su tela, 150 x 270 cm
Omar Galliani, 29 novembre 2009 la prima neve, 2009, olio su tela, 210 x 300 cm
Antonio Battaglia è nato a Milano nel 1977. Nel 1996 apre la prima galleria a Milano, Giacobbe Spazio, che nei primi anni di lavoro organizza diversi scambi culturali tra Italia e Austria, in collaborazione con la Galerie Bertrand Kass di Innsbruck e gli Istituti di Cultura. Nel 1997 apre la seconda galleria in via San Carpoforo nella zona di Brera e nel 2002 si trasferisce nell’attuale sede in via Ciovasso 5, sempre a Brera. Galleria Antonio Battaglia Via Ciovasso 5 - 20121 Milano - T/F +39.02.3651.4048 info@galleriaantoniobattaglia.com www.galleriaantoniobattaglia.com
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cultura
Aldo Damioli, Venezia-New York, 2008, olio e acrilico su tela, 175 x 250 cm
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Taranto
Melilli (SR)
Marcellinara (CZ)
Orciano Pisano (PI)
Non tutto va male in Calabria La Cal.Me Cementi SpA, società del gruppo Speziali ringrazia i suoi 250 collaboratori per l’insostituibile contributo che nel corso degli anni ha permesso il raggiungimento di risultati sempre crescenti. Evoluzione tecnologica, ricerca ed eccellenza sono da sempre i punti cardine della “mission” aziendale. Importanti società impegnate nella realizzazione delle grandi opere, come il tratto autostradale A3 Salerno-Reggio Calabria, hanno mostrato vivo apprezzamento per la proficua collaborazione avuta con i tecnici Cal.Me SpA. Ciò ha consentito la produzione di calcestruzzi di straordinaria qualità. Nella consapevolezza dell’assoluto valore del capitale umano, la Cal.Me SpA affronta il futuro forte della solidità e compatezza della propria struttura societaria. Perché in fondo…. “C’E’ UNA CALABRIA CHE PRODUCE”
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