Salire n°13 - Novembre 2017

Page 36

Rubrica Medica di Giancelso Agazzi Il primo cambiamento della figura corporea si verifica tra i 5 ed i 7 anni di età, mentre il secondo avviene alla pubertà, con conseguenti cambiamenti motori, umorali, comportamentali e della coordinazione. L’adattarsi al tipo di cibo di alcune regioni disagiate richiede molto tempo da parte del bambino. È bene, comunque, portare con sé anche cibo e bevande provenienti da “casa”, noti e collaudati. È fondamentale garantire al bambino delle soddisfacenti condizioni igieniche. La gastroenterite in regioni disagiate costituisce un importante fattore di rischio: è indispensabile portare al seguito soluzioni reidratanti per uso orale (es. in un litro: 2/3 di acqua, 1/3 succo di frutta, 1 zolletta di zucchero e una tavoletta di cloruro di sodio), oltre agli altri farmaci necessari. Abituare i piccoli a bere molto in montagna, anche se talvolta può riuscire un po’ difficile il convincerli. Il rischio infettivo non va sottovalutato soprattutto nelle regioni remote del pianeta, prendendo adeguate precauzioni e garantendo un’organizzazione molto rigorosa del viaggio. I farmaci in dotazione devono essere adeguati alla presenza di bambini, utilizzando dosaggi pediatrici. Genitori che decidono di affrontare un viaggio in quota con bambini affetti da patologie croniche devono essere in grado di far fronte a qualsiasi imprevisto legato alla malattia o garantire un’immediata evacuazione qualora necessaria. Come detto, è difficile fissare dei limiti di quota per i bambini in funzione dell’età. Prima di portare un bambino di meno di dieci anni in alta quota è opportuno valutare diversi fattori: la quota alla quale il bambino risiede, l’età alla quale ha avuto inizio l’attività in montagna, la conoscenza dei rischi da parte dei genitori, la motivazione del bambino, il rischio di un’ipossia eventualmente prolungata che potrebbe procurare danni seri al cervello di un bambino. È consigliato evitare di dormire al di sopra dei 2500 m di quota con dei bambini. Per i neonati il soggiorno in quota al di sopra dei 2500 m per più ore può portare ad alterazione di alcuni parametri respiratori. Il salire oltre i 3000 m per più di un giorno aumenta il rischio di mal di montagna. Occorre essere, perciò, molto cauti. Un altro aspetto molto importante è la cura

36

dell’allenamento del bambino, che necessita di un’adeguata, graduale e non eccessiva p r e p a r a z i o n e f i s i c a p r i m a d i a ff r o n t a r e un’escursione o un viaggio in montagna, nel rispetto delle caratteristiche antropometriche del soggetto. La preparazione è il mezzo migliore per prevenire incidenti e problemi dovuti alla quota. Carichi troppo pesanti sulle spalle dei bambini vanno sicuramente evitati. Il limite raccomandato circa il peso da trasportare nello zaino per un bambino è il 10 % in età scolare e adolescenziale. Vanno rispettate le varie fasi di crescita dell’apparato motorio, avendo cura di tutte quelle delicate strutture quali cartilagini articolari, legamenti, capsule articolari che, a causa di un’esagerata sollecitazione meccanica, potrebbero andare incontro a danni seri. Anche l’arrampicata può rappresentare per i bambini un’attività ludico-sportiva interessante in grado di motivarli e di incuriosirli, e può venire proposta tra i 6 ed i 15 anni di età.

Ph. Luca Festari - camosci in val di Foga


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.