Salire n° 7 - Giugno 2016

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La gestione di rifugi di montagna e capanne sociali – seconda parte Emanuela Gherardi

I rifugi si distinguono in rifugi alpini se sono situati a più di 1000 m di quota e rifugi escursionistici se si trovano oltre i 700 m di quota. I riferimenti normativi della legge regionale sono già stati citati nel numero 5 di Salire. In questo numero invece ci occupiamo dell’aspetto gestionale ovvero di ciò che è pratico e quotidiano nell’economia di un rifugio. Analizziamo le varie ipotesi di gestione di un

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rifugio, senza la pretesa di rispondere in modo esaustivo a tutte le possibili opzioni, ma con l’intento di individuare i casi più comuni. 1 - La Sezione I rifugi sono di proprietà delle Sezioni CAI, essi possono essere gestiti direttamente dalla Sezione oppure possono essere dati in gestione con un contratto di affitto di ramo d’azienda o meglio con un’apposita convenzione. La Sezione proprietaria del rifugio, che si occupa direttamente della gestione, dovrà possedere alcuni requisiti, infatti l’attività di gestione di un rifugio è a tutti gli effetti un’attività commerciale, quindi la sezione dovrà dotarsi di:


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