Rivista Arti Marziali Cintura Nera 305 Febbraio 1 parte

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In questo DVD, G.M. Larry Tatum (10 ° Dan) sviluppa tecniche del programma Kenpo al più alto livello. In particolare, alcuni delle sue "preferite", come Flashing Mace, Parting Wings, Entwined Lance… Magistralmente eseguite, e sulla base dell'esperienza del movimento, G.M. Tatum incorpora i suoi insegnamenti innovativi in queste tecniche che vi aiuteranno a aggiungere conoscenze e completare la vostra formazione nel sistema Kenpo. Inoltre, esse forniscono l'individuo con la scelta migliore per l'autodifesa, sulla base del pensiero logico e pratico, e lo mettono nel cammino della comprensione dell'arte del Kenpo. Questi sono i sistemi auto-difesa e di combattimento dei tempi moderni in cui viviamo. Essi sono stati progettati in modo che il praticante ottenga tutti i benefici che forniscono la pratica di queste tecniche. Questo DVD ha il sostegno del Maestro Adolfo Luelmo (9 Dan), che prosegue con una serie di tecniche eseguite in modo agevole e forte, per situazioni di aggressività estrema, in cui si possono apprezzare diversi stati dei movimenti, in un modo logico ed efficace. Finalmente, il Maestro Camacho Assisi (8 ° Dan), mostra una tecnica che combina la forza delle braccia e la sua esperienza con le gambe.

REF.: • DVD/LARRY4

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“Il tempo è il migliore autore: trova sempre un finale perfetto”. Charles Chaplin

C

he il tempo passa veloce o lento, ma che passa, è un'esperienza che tutti facciamo. Il tempo ci dimensiona tanto quanto lo spazio stesso, o anche di più; ci toglie e ci dà senza fare niente, perché la sua dimensione è tanto astratta quanto sconcertante. A volte guardiamo indietro e sembra che la vita ci sia scivolata tra le dita come granelli di sabbia in un giorno di vento. Altre volte, tuttavia, osservando i cambiamenti vissuti, ci sembra che siano passate migliaia di cose, eoni di tempo. Sortilegi della mente? Sorprendenti neuroni in fuga? Sinceramente, non m’importa. Quello che voglio segnalare e condividere, è quel fenomeno che, per tanto che lo viviamo ognuno diversamente, ci uguaglia tutti: la fugacità della vita. Il come riempiamo migliaia d’istanti, che si concatenano uno dopo l’altro il più delle volte inavvertitamente, è ciò che chiamiamo vita. Quello che fu, già non esiste, tuttavia perdura nella memoria, a volte e per molti, un’ancora tiranna, un obsoleto baule di gioie e dolori, senza altro potere di quello che gli concediamo. Ciò che è, si sbriciola e si mescola, il più delle volte, tra i rami che nascondono il bosco. Pochi sono i momenti nella vita, in cui facciamo partecipe e protagonista la nostra coscienza di essere e vivere quell'istante preciso. Come arrivano, ci abbandonano, allo stesso modo di quando ci sforziamo di riprendere il comando nel mezzo di un vivido sogno: la più piccola cosa si perde. Il futuro, arcano segreto che i più avvezzi all’occulto fino ai più ignoranti cercano di decodificare, è l'impero dove abita una sola certezza, la finitezza. Ad ogni passo, nascosto, il destino incita; ad ogni passo, nascosto, il libero arbitrio impone, saggio o ignorante, i suoi limitati ma decisivi piani. Scegliamo, optiamo per un sentiero quando in realtà quello che facciamo è disistimarne milioni e, nel farlo, la pietra nello stagno non fa onde, bensì tsunami che riverberano colpendo i confini dell'infinito; così, alla fine, causa ed effetto si confondono creando una sensazione di continuità che non è altro che un inganno in più invitato a perturbare la nostra lucidità. Il tempo è il maggiore degli inganni e la più imperativa delle realtà che c'incorniciano. Tanto inevitabile quanto inafferrabile, tanto perituro quanto eterno, tempus fugit, il tempo passa veloce, fugge, svanisce, perché la sua realtà dimensionale è immateriale e attraverso di essa,

“M’interessa il futuro perché è il luogo dove passerò il resto della mia vita”. Woody Allen

perfino il più comune dei mortali sperimenta il confronto con il trascendente. È questa caducità quella che ci obbliga, ci persuade, ci intima a compiere i destini. Ciò che in noi è eterno, non è quello che ci da il timbro di continuità, il marchio di individui, caratteristiche alle quali ci aggrappiamo. L’eterno, lo spirito che anima la nostra prima e ultima natura, si definisce indefinibile, perché, essendo ancora più sottile del tempo stesso, possiede abiti molto più fini; lo spirito, come l'acqua, filtra in questo setaccio del temporale; ciò che rimane lì catturato, non è l’essenziale. Il tempo è più che mai lo scenario della nostra opera. I luoghi cambiano, i personaggi si mescolano e si confondono nello scorrere delle scene, perfino il copione stesso, soggetto a cambiamenti, correzioni, cancellature e improvvisazioni, mutatis mutandis, è rivisto ed è revisionabile. Ma, ah il tempo! Niente esula dalla sua azione su questo piano. Torero di vanità, sterminatore di obiettivi, macellatore d’importanze personali, il tempo è spietato giustiziere di ogni vestigia di particolarità. Metro d’ogni cosa e ogni essere, Cronos divora i suoi figli, senza eccezione, perché suoi figli lo siamo tutti. Sublime mostro, divino boia, è sul suo patibolo, dove tutto acquisisce giusta misura, dove a volte con pietà finisce il dolore, dove le certezze si dileguano. Il tempo non passa, siamo noi che passiamo attraverso di lui. Brandelli del nostro essere, in ogni incontro rimaniamo a volte scolpiti dai suoi colpi, levigati dalle sue tempeste di sabbia, altre volte, sempre la forza della sua dimensione ci sagoma, ci modella e, all'ultimo momento, ci termina. Ma, senza il suo concorso, che cosa cambierebbe? Al cammino della consapevolezza nessuno s’iscrive volontario, perché le "carote" hanno più sostenitori che non il "bastone". È un re con una brutta fama, ma lui solamente offre l'opportunità del cambiamento. I suoi propositi, lontano dall’essere crudeli, sono grandiosi, perché anche il male si arrende davanti al suo potere. Tutto ciò che inizia, termina. Che cos’è l’importante in tutto ciò? Ognuno risponde alla questione a modo suo, ma nessuno può ignorare la domanda. È lì il suo potere, è lì il suo comando.

Traduzione: Chiara Bertelli


Alfredo Tucci è Direttore Gerente di BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO. e-mail: budo@budointernational.com

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Krav Maga RED, Concetti e Pedagogia Questo DVD è stato progettato per supportare i docenti del gruppo KMRED, e anche apunta a coloro che vogliano saperne di piÚ sul nostro approccio all'autodifesa Krav Maga. Non si tratta di applicare l'idea R.E.D. Development, Research and Evolution soltanto sul contenuto tecnico della nostra disciplina, ma anche nella pedagogia che usiamo per insegnare. La parola chiave della nostra ricerca è "Semplificazione", sia sul piano tecnico che pedagogico.




"SPIRITO KMRED" Innanzitutto noi siamo combattenti. Abbiamo la nostra propria identità tecnica e si adatta a noi. Noi non "plagiamo" gli altri. Accettiamo le critiche perché non c'è posto per l'ego nel mondo dell’Auto-difesa. Assembliamo i concetti di lavoro per evolvere verso l'interesse dei contenuti e soprattutto verso gli interessi di coloro che utilizzeranno i nostri fundamenti e principi per la sua difesa. Per noi, KRAV MAGA RED, o meglio, il "Metodo KMRED", non è un business, è una passione, uno stile di vita. Per scegliere le nostre opzioni tecniche, abbiamo analizzato per centinaia di ore videi reali e divei di versioni in situazioni realistiche per sottoporre loro finalmente al "crash test". Noi non siamo una nuova federazione o qualcosa del genere tentando di cavalcare sull'onda del Krav Maga e dell'Auto-difesa, e pensando solo dei profitti che questo potrebbe generare. Noi siamo un gruppo. Il nostro approccio è GENUINO e lo condiviamo con qualsiasi che abbia una MENTE VERAMENTE APERTA.

“Per noi, KRAV MAGA RED, o meglio, il "Metodo KMRED", non è un business, è una passione, uno stile di vita.” “Assembliamo i concetti di lavoro per evolvere verso l'interesse dei contenuti e soprattutto verso gli interessi di coloro che utilizzeranno i nostri fundamenti e principi per la sua difesa.”




L'IDEA PRINCIPALE: il concetto dei "3 giorni a 5 giorni." Nella nostra ricerca, siamo ritornati al concetto stesso del "Close Combat". La prima idea del combattimento corpo a corpo è quella di mettere a disposizione dei "professionisti" un metodo operativo di lotta per sopravvivere e salvare vite umane. Ciò richiede tenere conto del concetto di tempo. Infatti, di quanto tempo ha bisogno un professionista per completare la sua formazione? In origine, tra 15 giorni e 3 mesi per i più fortunati. Improvvisamente una domanda emerge: Avrà il tempo di imparare "molti" tecniche? ... Soprattutto quando è risaputo che nei momenti di stress, l'applicazione tecnica è piuttosto complicata... Inoltre, per essere veramente efficace, una tecnica non dovrebbe essere praticata durante un lungo tempo?...


Così, abbiamo preso in prestito un esercizio che potrebbe sembrare semplice, ma risulta essere piuttosto complesso ed estremamente ricco di insegnamenti. L'idea è che dobbiamo prendere un gruppo di persone con diversi profili, e abbiamo tra 3 e 5 giorni per dare loro la massima possibilità di sopravvivenza in una rissa di strada, comprese nozioni di difesa contro calci, pugni, prese e strangolamenti in attacchi con oggetti contundenti o anche attacchi di coltello. E là!... E non hai altra soluzione che tornare alle origini!!! - Un numero di tecniche ultra ridotto. - Basi e principi - Condizionamento mentale - Sviluppo dell'aggressività naturale, la parte "animale" che c'è in noi. Le basi del KMRED: STABILITÀ, SPOSTAMENTO, PROTEZIONE E RISPOSTA …

“Il nostro approccio è GENUINO e lo condiviamo con qualsiasi che abbia una MENTE VERAMENTE APERTA.”



“Accettiamo le critiche perché non c'è posto per l'ego nel mondo dell’Auto-difesa.”


Una triste realtà … Oggi, le discipline di autodifesa come il Krav Maga devono affrontare tre problemi principali. -Il Primo è che le nuove generazioni di praticanti sono in una perpetua ricerca delle novità e quando le viene chiesto di ripetere più e più volte la stessa tecnica ogni giorno (come un pugile della Boxe inglese ripete la sua gamma di colpi con solo 6 tecniche a disposizione) si stancano e optano per una disciplina più "ludica". -Il Secondo problema è che, con l'ingresso delle discipline di Autodifesa e Close Combat nelle federazioni sportive, come il Krav Maga in Francia, che è gestito dalla Federazione

Francese di Karate, il contenuto di questi metodi di combattimento (creati e riservati fino ad ora per i circoli professionali), ha presso una dimensione "sportiva" ed "estetica", sempre più in contrasto con i principi di semplificazione e di efficienza. -E il Terzo problema, che è direttamente collegato agli altri due, è il fatto che la necessità delle federazioni, club e altre strutture simili per accogliere il maggior numero di licenze (licenze = soldi...), li ha portato a sviluppare programmi di formazione molto densi, che corrispondono alle progressioni copiati dalle organizzazioni di Arti Marziali (cinture, etc.). E tutto questo al solo scopo di rimuovere l'aspetto 'noioso' della ripetizione di pochi tecniche, per mantenere il tesseramento... Infatti, i membri passano di grado in grado (o di cintura in cintura) scoprendo innumerevoli tecniche che dànno loro


la sensazione di dominare l'universo dell'Auto-difesa e di essere in grado di affrontare qualsiasi aggressione sulla strada. Il problema principale di questo approccio a un sistema anti aggressione come il Krav Maga, è che l'allontana dal suo scopo primario, l'efficacia. Non dimentichiamo che i praticanti dell'Autodifesa sono alla ricerca di soluzioni per affrontare una varietà di situazioni, ma a differenza dei tiffosi delle Arti Marziali e Sport da Combattimento, non ci saranno 20 anni in una stanza per sviluppare le loro capacità. Inoltre, l'aggressione può accadere domani e il nostro programma è basato su questa necessità.

METTERE IN DISCUSSIONE LE FORMAZIONI È METTERE IN DISCUSSIONE I FORMATORI C'è un'altra questione di sostanza... Molto spesso, alcune discipline hanno la loro origine in una o due persone che nel suo momento hanno avuto un approccio innovativo e questi sono gli ultimi riferimenti per i suoi "successori". Noi comprendiamo questo atteggiamento perché le "Arti Marziali" ci hanno accompagnato per tutta la vita. Che un'Arte Marziale mantega la sua



“Le nuove generazioni di praticanti sono in una perpetua ricerca delle novità e quando le viene chiesto di ripetere più e più volte la stessa tecnica ogni giorno (come un pugile della Boxe inglese ripete la sua gamma di colpi con solo 6 tecniche a disposizione) si stancano e optano per una disciplina più ludica.”



dimensione originale è più che legittimo, ma che un metodo progettato e sviluppato per la sopravvivenza rimanga bloccato in principi obsoleti in nome del fondatore e dei suoi discendenti è completamente assurdo. Quando si parla di 'Autodifesa', come mai si potrebbe bloccare il suo contenuto, tenendo conto dei problemi attuali e considerando lo sviluppo folgorante dei metodi di lotta con l'avvento delle MMA? Oggi, in particolare in Krav Maga, si fa riferimento ad alcuni "esperti" che in nome della sua notorietà, e anche con il rischio di perdere la sua credibilità, preferiscono rimanere nel 'mondo' che loro controllano, invece di svanire a beneficio dei contenuti... Domani noi stessi saremo forse considerati "creativi", ma una cosa certa è che la peggiore mancanza di rispetto dei nostri "eredi" sarebbe quella di continuare ad insegnare ciò che abbiamo creato ed esattamente nello stesso

modo, quando il contest, la situazione, la vita e le esigenze sono cambiate... Questo... perché non il nostro cognome quello che la gente dovrebbe ricordare di noi, ma il R.E.D., Research, Evolution and Development. Una piccola osservazione in conclusione... Il nostro lavoro ci ha portato a conoscere molte persone e in diverse occasioni ci hanno chiesto: "Perché lo chiamate Krav Maga ancora? Noi li abiamo risposto: È vero, i nostri contenuti differiscono significativamente dal fondatore del programma di Krav Maga, ma condividiamo la stessa mentalità con la quale quest'ultimo l'ha concepito, e non neghiamo le nostre origin tecniche, nonostante quello che si vede ogni giorno più e più nel "pianeta" Krav Maga; ci sono giorni in cui preferiamo chiamarlo solo KMRED per marcare la nostra differenza. Tra l'Essere e l'Apparire, ne abbiamo scelto. Allievo un giorno, allievo sempre.

“Tra l'Essere e l'Apparire, ne abbiamo scelto. Allievo un giorno, allievo sempre.”











Wushu FANZIQUAN CONTEMPORANEA Fanziquan (letteralmente, “Pugni rotanti di boxe”) è uno stile di Arte Marziale tradizionale nativa della regione nord-orientale della Cina, che offre una vasta gamma di tecniche per colpire, rapide e forti. A causa della sua lunga storia, lo stile Fanziquan è stato conosciuto con molti nomi come Bashanfan (Otto giri intermittente), Bafana (Scuola delle otto giri), Fanquan (Pugilato rotante) e altri. Lo stile, così come molti dei suoi movimenti principali, è stato ricreato dal generale anti-giapponese Qi Jiguang della dinastia Ming (13681644), in uno dei suoi saggi chiamato "Nuovo Libr o delle Discipline Efficaci", che indica che il Fanziquan era ben consolidato oltre 400 anni fa. Come lo stile è diffuso da diverse aree geografiche durante la dinastia Qing (16441911), è stato diviso in molti rami e sotto-stili diversi. Pertanto, fino ad oggi, possiamo vedere tracce di stili tradizionali combinati con Fanziquan in tutta la Cina.

EVOLUZIONE FINO ALL'ERA REPUBBLICANA Per capire le origini del Fanziquan moderno, è assolutamente essenziale dare un'occhiata alla storia delle famiglia di Arti Marziali Ma Tongbei, perché questa è la fonte principale su cui è stato creato il Fanziquan attuale. Originate nella provincia di Hebei, le Arti Tongbei non sono un solo stile di Arti Marziali, ma un tentativo di fondere i migliori elementi e principi di vari stili fondate da Pan Wenxue. Questi principi e le conoscenze sono state trasmesse a Li Yunbiao, un rinomato Maestro che ha guadagnato il soprannome di "la Rondine di Braccio di Ferro",

Testo: Emilio Alpanseque Foto: Benjamin Tang


Wushu che a sua volta le ha trasmesso a Huang Lin Biao, i cui successori includono i riconosciuti maestri Ma Fengtu e Ma Yingtu. Tornando al Fanziquan, si dice che lo stile sia originato dalla Han Luma di Hebei, che poi passò alla famiglia di Duan. A sua volta, la famiglia Duan lo trasmesse a Xu Zhaoxiong, della regione nord-orientale, che poi lo passò a Hao Mingjiu e Cheng Dongge. Ed è stato durante il primo periodo repubblicano (1991-1949), quando Ma Fengtu e Ma Yingtu sono stati in grado di scambiare tecniche con Hao Mingjiu e Cheng Dongge per un lungo periodo di tempo, e di conseguenza, lo stile di Fanziquan divenne parte integrante delle Arti Marziali Tongbei. Durante questi scambi amichevoli, il Fanziquan era praticato e fu notevolmente rafforzato per i Maestri Ma, partendo da otto movimenti di base che potrebbero essere praticati in modo indipendente o linearmente, fino a routine che duravano fino due volte più a lungo.

ERA DEL WUSHU CONTEMPORANEO Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), c'è stato uno sforzo per recuperare ed includere stili tradizionali come parte degli eventi di Wushu moderno per dimostrazioni e tornei. Ogni provincia ha le sue specialità; cioè, lo stile della Mantide Religiosa è venuto da Shandong, il Bastone della Scimmia è venuto dal Sichuan, e così via. Dopo, atleti e allenatori dell'Associazione di Wushu cinese hanno viaggiato in tutto il paese per svolgere un efficace scambio di tecniche e di routine. Il Fanziquan moderno, sviluppato in Shaanxi, è stato basato principalmente su lavori tardivi di Wushu del Gran Maestro Ma Xianda,




Wushu l'erede delle Arti Marziali della famiglia Ma Tongbei, che ha appreso direttamente da suo padre Ma Fengtu, e da suo zio Ma Yingtu dalla più tenera età. Sotto il Gran Maestro Ma, i movimenti compresi nella "nuova" routine Fanziquan non avrebbe potuto essere più tradizionali. In effetti, a partire dai primi anni '60, ha unito i principali movimenti di due routine tradizionali in in un unico procedimento pronto a soddisfare alcune delle nuove regole della struttura delle moderne gare di Wushu, come il limite di tempo, l'uso del suolo di competizione, ecc. Allora, lui e vari dei suoi allievi hanno viaggiato in tutto il paese per diffondere questa parte importante della sua straordinaria eredità, l'insegnamento della routine a tutte le principali squadre provinciali e allenatori. Raggruppati sotto la categoria "Altri Stili di Boxe Gruppo 2", il Fanziquan è diventato un elemento di competizione ufficiale nei Campionati Nazionali di Wushu in Cina, insieme agli stili Piguaquan e Tongbeiquan. Vale la pena di dire che i principali rappresentanti di Fanziquan attraverso questo primo periodo della moderna concorrenza di Wushu, in particolare prima della fine della Rivoluzione Culturale (1966-1976), sono stati i noti maestri Bai Wenxiang, attuale vice presidente della Associazione Wushu Shaanxi, e Xi'an Gao; entrambi sono veri discepoli delle famiglie di Arti Marziali Ma Tongbei. Inoltre, negli anni '70 è apparso il giovane Jet Li, probabilmente il più famoso atleta di Wushu che è diventato una star del cinema internazionale, ed è ben noto che il Fanziquan era una delle sue specialità, che sono state esposte in molte scenari in tutto il mondo e in parti di alcuni dei suoi film.

TATTICHE E CONTENUTO TECNICO L'essenza del Fanziquan viene ben captata nel vecchio nome Bashanfan, che si riferisce a giri o svolte improvvise e continue dei pugni verso l'alto, verso il basso, a destra e a sinistra; che sono eseguiti veloce come fulmini; e possono essere applicati in otto varianti specifiche, tra cui in avanti, indietro, su, giù, sinistra, destra, centro e le tecniche doppie. A differenza di altri stili del nord, noti per le tecniche di lunga distanza, calci e salti, il Fanziquan sottolinea tecniche a corto raggio che impiegano le braccia, i gomiti, le spalle e le fianchi, con un minor numero di tecniche di gamba. Questa funzione contrassegna lo stile come "Boxe in Breve" e lo rende più utile in combattimento. Jab, diretti, uppercut, ganci, pugni invertiti e altre tecniche di braccio vengono utilizzati in combinazione con giochi di gambe agili per mantenere una distanza sorprendente e ottimale dall'avversario e sopraffare lui con una pressione costante. Le tre posizioni principali del Fanziquan sono la Posizione del Cavallo, la Posizione Semi Cavallo, anche nota come 40-60, e la postura Unicorno, che forniscono un equilibrio solido senza sacrificare la mobilità, in quanto i piedi non sono ancorati al suolo completamente. I pochi calci del sistema sono normalmente allenati a livelo alto, ma sono applicati al di sotto del ginocchio; sono utilizzati principalmente per le spazate in combinazione con presi e soggezioni con le braccia e i fianchi. C'è solo un calcio alto, il "calcio di chiodo", un colpo in linea retta che esegue un'azione di pistone dal centro del corpo di solito diretto alla gola dell'avversario. La teoria di combattimento tradizionale in Fanziquan è aggressiva e implacabile. Non ci sono pause in battaglia. Avvicinarsi a una velocità fenomenale e schiacciare l'avversario. Infine, i membri della famiglia Ma praticano Fanziquan con il suo metodo distintivo dell'esecuzione di forza, spesso chiamato Energia Tongbei, che si è sviluppato organicamente mescolando alcuni dei più importanti elementi dei suoi diversi stili, come quello a lungo raggio e la flessibilità della Tantui e Piguaquan, la velocità e le spazzate di Chuojiao, i metodi


Wushu a corto raggio e la potenza di colpo del Bajiquan, insieme al proprio pugno fulmine del Fanziquan e i suoi metodi di scrimmage.

IL FANZIQUAN OGGI Il Fanziquan contemporaneo ha continuato ad essere ampiamente praticato in Cina e in tutto il mondo, diventando molto popolare nelle competizioni e dimostrazioni di Wushu. Negli ultimi 30 anni, la routine ritmica che il noto atleta Shaanxi Chu Fenglian ha utilizzato negli anni '80 rimane pressoché invariata nella forma o nell'enfasi. Anche se, confrontata con lo stile tradizionale, ci sono molti movimenti esagerati e alcune aggiunte per evidenziare alcune caratteristiche dello stile o anche le capacità fisiche degli interpreti. Per quanto riguarda il Fanziquan tradizionale, ci sono diversi rami tradizionali dello stile ancora praticati in Cina e all'estero, tra cui quello della famiglia Ma Tongbei Fanziquan, guidato dal Maestro Ma Yue, che è il figlio del GM Ma Xianda, e custode sesta generazione della famiglia Ma Tongbei di Arti Marziali. Ogni lignaggio dello stile può avere le proprie caratteristiche regionali e qualità uniche, ma tutti condividono gli stessi principi fondamentali, con colpi densi come gocce di pioggia e veloci come una raffica di fuochi d'artificio!

Ringraziamenti: L'autore desidera ringraziare il Maestro Ma Yue, custode della sesta generazione della famiglia Ma Tongbei di Arti Marziali, il suo monitoraggio e il suo contributo a questo articolo.

Una pagina del "Nuovo Libro di Discipline Eefficaci", che illustra il movimento di apertura del Fanziquan, chiamato postura "Bandiere e Tamburi". Riorganizzare bandiere e tamburi è un'espressione idiomatica che significa raggruppare dopo subire un attacco, è prepararsi per una nuova battaglia.





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"Forse uno dei migliori spettacoli teatrali per quanto riguarda gli argomenti marziali." Magnifica rappresentazione nel Teatro La Rambleta, di Valencia, Spagna, dello spettacolo teatrale "I Shizen. Il popolo di Tengu", una grande iniziativa dell'Ambasciata del Giappone in Spagna, uno spettacolo audiovisivo proprio inquadrato nell'anno duale Spagna-Giappone, che celebrano anche la creazione di relazioni tra i due paesi. Lo spettacolo, creato per l'occasione, è stato anche parte della celebrazione pubblica della Kaze no Ryu, della cerimonia di laurea dei 6 nuovi Shidoshi, o Joho, come sono conosciuti nella lingua Shizengo. Un documentario su questa rappresentazione, viene prodotto con il suo making off, back stage, interviste, ecc, che includerà gran parte dello spettacolo, al fine di garantire che tutti coloro che sono interessati alla cultura Shizen in tutto il mondo, che non hanno assistito allo spettacolo, possano accedere ad esso e condividere, imparare e godere! "Il popolo di Tengu" è stato progettato come una presentazione pubblica della tradizione Shizen, in cui si ha storicamente e culturalmente inquadrato, ed evidenziando i suoi due aspetti più interessanti: da un lato la sua tradizione marziale, Bugei, e dall'altro la sua cultura spirituale: l'E-Bunto .


Nuovo

"La magia, il fascino, ha il gusto dello genuino. La forza di una cultura e di un popolo messa in scena nei suoi costumi." Sei Nuovi Shidoshi hanno celebrato la loro laurea secondo la tradizione Shizen, con tutte le sue cerimonie, antichi rituali e danze intorno al fuoco, la freccia cerimoniale, e la grande compagnia dei loro cari; con generositĂ e abbondanza, loro hanno celebrato e onorato tutti i mondi visibili e invisibili, nel "vecchio stile" del potente popolo di Tengu in una notte magica e indimenticabile... Chi ha detto che non esistono piĂš delle cose reali? La Festa di Promozione dei nuovi Joho (Shidoshi) del lignaggio Kawa, nella scuola Ogawa Ryu Kaze no Ha, diretta da Shidoshi Jordan Augusto Oliveira.





Brazilian Jiu Jitsu

La Storia Vacirca Parte 2 Š 2015/2016 Franco Vacirca, Sandra GehrigerNagel Nel tardo autunno del 1989, presi contatto per la prima volta con i Gracie's e il suo Brazilian Jiu-Jitsu, dopo essere stato invitato da Sifu Paolo Vunak, il fondatore di PFS: Progressive Fighting System, ad un corso privato con Rickson Gracie. Anche se il fondatore del Jeet Kune-Do, il leggendario Bruce Lee, aveva dedicato uno sforzo intenso alla lotta a terra, queste tecniche non erano mai state una priorità per me. Ma tutto ha cambiato con questo workshop speciale. La semplice, familiare e rispettosa atmosfera di lavoro del Maestro Rickson mi ha motivato subito ad allenarmi con lui e altri parenti dei Gracies e dei lor o cugini, i Machado, e dare un'opportunità al Brazilian JiuJitsu.


Brazilian Jiu Jitsu uando mio fratello Demetrio ed io abbiamo aperto le porte della nuova Vacirca-Academy of Martial Arts (VAMA) in Eisfeld Street a ZurigoOerlikon, il 16 luglio 1995, il Gracie Jiu-Jitsu era già una parte molto importante del nostro programma d’insegnamento. JKD-Grappling è stato gradualmente sostituito dal Brazilian Jiu-Jitsu. Ciò ha determinato un nuovo programma di formazione nella nostra Accademia di Arti Marziali; a una distanza ravvicinata ci siamo concentrati sulla Thai Boxe di Sirisute Ajarn Chai; nella mezza distanza, o distanza di "Trapping", usavamo il programma PFS / JKD, e nella lotta a terra il Brazilian Jiu-Jitsu. Nell'ambito della lotta con le armi, siamo rimasti fedeli al Kali-Escrima filippino di Guro Dan Inosanto. In un'area grande di circa 150 metri quadrati, solidamente coperta di tatami di Judo, abbiamo offerto una varietà di classi per gli uomini e le donne. Improvvisamente un signore del quartiere è venuto con suo figlio chiedendo se potevo ammettere il ragazzo, Gazmend Amiti, in allenamento. Così, il piccolo Gazmend non è stato solo il primo bambino che ho accolto nella nostra scuola, ma anche il più giovane studente di Brazilian Jiu-Jitsu in generale. In poco tempo, la Vacirca-Academy sviluppato ben presto ad essere la prima base per il Brazilian Jiu-Jitsu in Europa. Attraverso varie apparizioni televisive, interviste radiofoniche e articoli di giornale su riviste internazionali, è aumentato l'interesse per la nostra accademia di Zurigo, e così presto abbiamo iniziato a gestire i propri seminari di Jiu-Jitsu all'estero. Il grado di notorietà aumenta ancora di più quando la nostra squadra svizzera di BJJ di quattro persone (Nikos Bachzetsis, Martin Hardmeier, mio fratello Demetrio ed io), è tornata dalla prima Coppa del Mondo a Rio de Janeiro nel gennaio 1996 portando a casa una medaglia d'argento, un bronzo e due quarti posti, il tutto nella categoria di cintura nera. La Federazione Internazionale di Brazilian Jiu Jitsu (IBJJF) anche ci ha riconosciuto ufficialmente come titolari della cintura nera ed io sono stato nominato rappresentante per lo sport nella Svizzera; Inoltre, sono stato invitato a rappresentare la Svizzera come membro fondatore della Federazione Mondiale di Brazilian Jiu-Jitsu. Quando siamo arrivati ??a Rio de Janeiro via Madrid, la nostra squadra si trovava in un albergo di Copacabana chiamato "Ouro Verde" (Green Gold). Il proprietario era uno svizzero che era stato in Ecuador per un lungo periodo di tempo e poi si trasferisce a Rio de Janeiro. E stavamo cercando un posto per allenarsi nelle vicinanze, ho chiesto e ho trovato un dojo che non era lontano dal nostro hotel.

Q


Vacirca Bros


Brazilian Jiu Jitsu Volevamo solo un posto con alcuni tatami nel suolo per allenarci solo noi, ma non è stato così. Quando andavamo al mattino, ho visto alcuni giovani in kimono che sono entrati un edificio. La maggior parte di loro portavano le loro cinture del kimono alla mano. Per i colori (giallo, arancione e verde) pensavo che fossero studenti di Karate e Judo, ma non era il caso. Siamo anche andati al terzo piano e aveva un unico centro d'allenamento con una superficie di tatami abbastanza grande. Poi, una signora si è avvicinata a noi, e mio fratello Demetrio, che conosce la lingua portoghese di noi, a causa del suo lavoro su Iberia, ha assunto il ruolo del traduttore. La receptionist ci ha accolti e ci ha detto che potevamo praticare lì un paio d'ore al giorno durante il nostro soggiorno a Rio. Ma anche ci ha detto che dovevamo parlare con il proprietario, il Maestro Augusto Cordeiro, che era anche un esperto di Jiu-Jitsu. A quel tempo non sapevo di nessuno che lo praticasse, tranne la famiglia Gracie. Ho pensato che i Gracie fossero l'unici e i primi che conoscevano e quasi avevano il monopolio del Jiu-Jitsu nel paese. Ho detto la gentile signora che ci piacerebbe allenare quella stessa sera nel Dojo, se possibile, e lei ha risposto: "Certo, nessun problema." Quella sera siamo andati i "quattro moschettieri" con i nostri kimoni bianchi all'Accademia Augusto Cordeiro per il nostro primo allenamento congiunto a Rio de Janeiro. All'arrivo, la receptionist ci ha mostrato dove era lo spogliatoio e ci ha detto che abbiamo dovuto aspettare un attimo perché il Maestro Cordeiro e il professor Georghino (George Junior) hanno voluto accoglierci. Il Maestro Cordeiro ci ha abbracciato come se fossimo gli amici di una vita che non si erano visti da molto tempo. Il Professor Georghino, d'altra parte, è stato un po' più distante, perché non capiva che stavamo facendo nel suo tatami. Ci abbiamo presentato noi stessi e gli abbiamo detto che solo volevamo praticare insieme. Il Professore Georghino ha detto che non era alcun problema, ma

“Sono stato invitato da Sifu Paolo Vunak, il fondatore di PFS: Progressive Fighting System, ad un corso privato con Rickson Gracie.”


Vacirca Bros


Brazilian Jiu Jitsu anche potremmo allenarci con lui e i suoi studenti. Non volevamo offendere nessuno, abbiamo apprezzato l'invito, ma abbiamo cercato un posto in cui potessimo essere soli. La lezione è iniziata dopo che gli studenti avevano formato un cerchio e salutato. Con i Gracie a Los Angeles non avevo mai visto quello del cerchio e ho detto a mio fratello che volevo farlo anche in questo modo nella nostra scuola. Gli esercizi di warm-up, tuttavia, sono stati molto speciali perché presso i Gracie a Los Angeles non hanno fatto alcun riscaldamento, tranne forse "drills" di Hupa o elbow-escapes, ma passando ben presto alle tecniche di autodifesa in piedi. Ma gli studenti qui non lo facevano in questo modo, il che mi ha sorpreso molto. Èra una forma che avevo visto piuttosto nel Judo giapponese. Forse era perché a Los Angeles, le strutture di formazione erano troppo piccole e non lo permettevano. A un certo punto mi sono arrivati migliaia di pensieri. Il Professore Georghino era lo studente di primo livello del Maestro Cordeiro, ma anche andava a lezione con il Maestro Carlson Gracie. Georghino ci osservava tutto il tempo, finalmente si è avvicinato a noi e ci ha chiesto se potevamo spiegare e insegnare lui un paio di cose; questo è stato spettacolare per noi! Così, dal giorno successivo, ci siamo allenati con il professor Georghino nella Accademia Augusto Cordeiro in preparazione per la Coppa del Mondo. Mi sento in dovere di dire che se non avessimo fatto il suo duro allenamento, non avremmo mai tornato a casa con il risultato che abbiamo ottenuto. Meno di un anno dopo, sono andato a Rio de Janeiro per visitare il Professore Georghino, ma quando sono arrivato mi hanno detto che era fuori di Rio de Janeiro per affari di famiglia e così ho dovuto rimandare la mia visita. Durante questo viaggio di formazione, ho visitato anche il Maestro Sylvio Behring, a chi avevamo incontrato con la squadra svizzera durante la Coppa del Mondo, e gli offrì di dare un seminario di Brazilian Jiu-Jitsu a Zurigo. Durante questo viaggio ho anche approfittato l'opportunità di allenarmi presso la scuola di Gracie in Humanita, ed è stato in questo modo che ho incontrato il Gran Maestro Helio Gracie, che mi ha raccontato la sua storia e la sua filosofia. Durante la conversazione io gli ho chiesto dove potrei continuare la mia formazione in Jiu-Jitsu secondo lui e lui mi ha detto: "...Qui a Rio de Janeiro con i miei figli; a Los Angeles con mio figlio Rorion, o a Sao Paulo con il professore Pedro (Hemetério)". Come fino a quel momento mi ero allenato a Rio de Janeiro e a Los Angeles, preferivo andare a San Paolo e incontrare il Maestro Pietro Hemetério. Questo desiderio si è intensificato quando siamo stati visitati dal Maestro Waldomiro Perez Junior, il fondatore della CIA, paulista e allievo di Marcelo Behring di San Paolo a Zurigo. Il Professore Junior è stato il primo maestro che ci ha insegnato la sua via di formazione, il che anche aveva un senso per noi; questa fu l'origine di una collaborazione lunga e stretta e una profonda amicizia. Franco Vacirca www.vacircajiujitsu.ch

“Nel tardo autunno del 1989, presi contatto per la prima volta con i Gracie's e il suo Brazilian Jiu-Jitsu.”


Vacirca Bros “Quella sera siamo andati i "quattro moschettieri" con i nostri kimoni bianchi all'Accademia Augusto Cordeiro per il nostro primo allenamento congiunto a Rio de Janeiro.�


















Weng Chun Kung Fu a Zhaoqing, Cina Un viaggio di studio relativo all'ultimo Gran Maestro cinese della vecchia generazione, Taam Pui Chyun (1917-2014). Dopo un intero decennio di ricerca per trovare l'ultimo Gran Maestro di Weng Chun ancora vivo in ??Cina (Nota: il G r a n M a e s t r o Ta a m h a chiamato la sua arte Wing Chun Chung Baan / Red Boat Wing Chun, ma per renderlo piÚ facile, terrò il nome Weng Chun), l'ho trovato finalmente nel 2012 con l'aiuto di una ragazza cinese attraverso il sito cinese di un suo allievo, S i f u L e u n g Wa i e , d i conseguenza, mi sono subito recato a Zhaoqing in Cina.


Poto: Andreas Hoffmann, Budo International, Testo: Andreas Hoffmann, Christoph FuĂ&#x;


haoqing, la città senza distretto nella provincia meridionale, Guangdong, è una città vicina a Foshan, che una volta è stata un centro di Weng Chun e di tutte le arti di Shaolin sud. Io stesso avevo imparato lì con il Gran Maestro Pak Cheung e durante questo periodo ho anche visitato il paese della famiglia Tang. Zhaoqing è anche importante per la nostra filosofia Shaolin, Chan o Zen, perché il famoso sesto Patriarca Hui Neng è stato lì, dove ha piantato un prugno sul tempio Mei'an. Arrivato ??a Zhaoqing, la mia prima destinazione era il bellissimo monastero di donne buddiste, e lì, sotto il magnifico prugno Hui Neng, ho ringraziato Bodhidharma e tutti i nostri antenati per averci trasmesso tutte queste meravigliose arti Shaolin. Poi, il Gran Maestro Leung Wai Choi, allievo del Gran Maestro Taam Pui Chyun, mi ha ricevuto a casa sua e ancora una volta mi ha sorpreso la cordialità speciale con cui le famiglie di Kung Fu in Cina ci hanno accolti come stranieri. Mi ha mostrato la sua casa, mi ha fatto conoscere la sua famiglia e mi ha mostrato, o piuttosto ha lasciato che i suoi studenti mi mostrassero alcune parti del suo programma di Weng Chun. Quella stessa sera fu invitato a una festa di compleanno di uno dei suoi studenti, dove non solo abbiamo avuto un sacco di divertimento, ma anche abbiamo ampiamente parlato di questioni professionali - il Kung Fu può essere facile se semplicemente scambiamo idee, se ci rispettiamo l'un l'altro e celebriamo la nostra arte . Nei giorni successivi, il Gran Maestro Leung Wai Choi mi ha insegnato le sottigliezze del suo programma e in particolare ha sottolineato le sedici parole, che sono l'is-

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truzione più importante del nostro antenato Fung Siu Ching per questa scuola di Weng Chun. Abbiamo anche visitato insieme la scuola di sua figlia e un suo allievo, e sono stato contento di vedere a Zhaoqing una famiglia di Kung Fu così intatta ed esemplare come questa. Tutti erano lieti di vedermi e mi hanno mostrato le loro abilità. Il Gran Maestro Leung Wai Choi è stato molto approfondito con i loro metodi d'insegnamento ed ho trovato interessante il fatto che il suo programma di combattimento di Weng Chung includeva anche molte tecniche di leva e spinta. Il giorno dopo fu il momento - l'incontro con il più vecchio membro della famiglia Weng Chun, il Gran Maestro Taam Pui Chyun, che aveva dedicato 83 dei suoi 96 anni di età allo studio del Weng Chung. Alla mattina, il Gran Maestro Leung Wai Choi e suo figlio, che era anche il mio traduttore, sono venuti all'albergo a cercarmi e portarmi in un altro quartiere di Zhaoqing. Lì, ho incontrato Taam Pui Chyun, di 96 anni di età, che mi ha invitato a casa sua. Nel corridoio che conduceva alla sala c'era un manichino di legno. Il

Maestro ci ha portato alla sala e prima di tutto ci ha offerto il tè. Il Gran Maestro Taam Pui Chyun ha toccato il mio cuore con la sua franchezza, la sua cordialità, la sua gioia per la mia visita e la sua passione per il Weng Chun. Poi, ho presso i miei libri e foti, ed ho mostrato al Gran Maestro Taam Pui Chyun immagini e film dei suoi fratelli di Weng Chun il Gran Maestro Pak Cheung e il Gran Maestro Tang Yick. Io ero molto eccitato e lui mi ha raccontato molte storie ed eventi dei loro fratelli, del suo Sifu Tang Suen e i suo Sigong Fung Siu Ching, che aveva vissuto personalmente. Avevo così tante domande sulle provenienze che infine potevo chiedere qualcuno che aveva imparato personalmente con il Gran Maestro Tang Shui, che conosceva Fung Siu Ching e aveva stato testimone oculare di molte storie raccontante personalmente. Quasi non osavo chiedergli se potevo girare, ma lui era contento e ha insistito in filmare tutte le forme e gli esercizi che mi ha anche insegnato. Poi ho invitato tutti a mangiare in un ristorante nelle vicinanze e il Gran Maestro Taam Pui



Weng Chun Chyun aveva più e più storie di Weng Chun, arricchite da alcune dimostrazioni pratiche. Sempre nel ristorante abbiamo rivisto i Wing Chun Kuen e i Siong Kung, e mi ha dato preziosi consigli per la realizzazione ed applicazione di queste forme. Fino ad allora non sapevo, per esempio, che Kung Siong appartengono a una serie di forme proprie. Anche è stato molto istruttivo conoscere gli esercizi Weng Chun Qigong di questa linea. Il Gran Maestro Tang Suen ha lasciato in eredità il suo manichino di legno e un lungo bastone di Weng Chun al suo allievo Taam Pui Chyun e il Gran

Maestro Leung Wai Choi ancora gode di entrambi. É stata una sensazione speciale e un grande onore giocare con questi strumenti storici. Inoltre mi hanno insegnato un libro scritto a mano con forme ed esercizi dal Gran Maestro Fing Siu Ching e il Gran Maestro Tang Suen - Che bello tesoro! Il tempo è volato, come si può immaginare. Anch'io ho presentato il Weng Chun che avevo imparato a Hong Kong dal Gran Maestro Wai Yan, e a Foshan dal Gran Maestro Pak Cheung. Ho detto al Gran Maestro come viene insegnato il Weng Chung oggi nel mondo e come le persone occiden-



tali sono anche molto eccitate e vogliono imparare in profondità. Questo ha colpito molto a tutti. Sono molto grato al Gran Maestro Taam Pui Chyun e al Gran Maestro Leung Wai Choi per ricevere me in questo modo, per avermi mostrato il suo Weng Chung, che ho potuto filmare, e per aver risposto a tutte le mie domande. Purtroppo, il Gran Maestro Taam Pui Chyun morì nel 2014 e insieme a lui è anche scomparsa questa vecchia generazione di Weng Chun. Taam Pui Chyun è stato l'ultimo di questa generazione in Cina, nonché il Gran Maestro Wai Yan è stato l'ultimo di questa generazione a Hong Kong. Ho avuto l'opportunità unica di incontrare e imparare il Weng Chun di Hong Kong e anche quello della Cina, e continuerò con il progetto del mio maestro Wai Yan di Dai Duk Lan per preservare e trasmettere al mondo il Weng Chun in tutta la sua ricchezza. Attraverso studi delle diverse linee di Weng Chung con gli ultimi Grandi Maestri, così come l'allenamento e l'insegnamento giornaliero, ho riconosciuto il filo conduttore che, con il tempo, unisce tutte le vie del Weng Chun. È quel filo conduttore che trasmetto agli insegnanti e studenti della nostra Associazione Internazionale di Weng Chun a Bamberg.



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In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro Marco Morabito sulla difesa personale con la presentazione in anteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questa opera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessun segreto quindi, ma una colossale opera che vi porterà nel vivo della difesa personale israeliana. Le tecniche sono illustrate in modo da essere facilmente comprensibili da tutti. Un’occasione davvero unica per avvicinarsi alla difesa personale o per approfondire le proprie conoscenze sul tema. L’autore di quest’opera è uno dei maggiori esponenti a livello mondiale di difesa personale e conta al suo attivo diverse esperienze in campo militare e società di sicurezza; pluripremiato in diverse nazioni, ospitato per corsi e seminari in tutto il mondo è diventato un portavoce internazionale di vari sistemi di combattimento corpo a corpo e difesa personale poco conosciuti ma estremamente efficaci. Studiando dal Giappone agli Stai Uniti, passando per Polonia, Spagna, Capo Verde, Germania, Israele, Francia e Russia. Una continua ricerca nelle zone più remote del mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senza mai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuove conoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il Krav Maga Israeli Survial System non è una disciplina, un complesso di rigide regole ma un metodo, un processo in continua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile ad ogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasi cambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri errori cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.

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WT Universe




WT Universe WTU Wing Tsun Wing Tsun Asiatico + Associazione Europea Per i principi WTU il WTU Wing Tsun è il primo Circolo (Esoteric Circle) del WTU. I campi del WTU sono: LOTTA, ASSOCIAZIONE, SALUTE, ESSERCIZI e FORZE. In ognuno di questi campi, sviluppiamo con l'aiuto di tre principi di Wing Tsun potenziali della natura umana. I campi non hanno divisioni, ma ogni lezione comprende aspetti di molti di questi campi. I temi sviluppati si studiano in modo approfondito nei seminari di alto livello o si vedono più diffusamente in classi speciali. Forze WTU è come si chiama il nostro programma per le forze di sicurezza. Una selezione di opzioni speciali per il settore è esclusivamente insegnata in corsi o seminari su richiesta. Ci sono le seguenti opzioni: • seminari di 2 giorni o • corsi con 10 unità Non vendiamo tecniche - sviluppiamo abilità!












Jeet Kune Do L'ALLENAMENTO NEL JKD Se da tutto ciò non otterrete altro che un nuovo punto di vista sull'allenamento,avrete ottenuto un elemento cruciale del mio insegnamento. Non illudetevi, se non vi allenate non otterrete risultati e, se non vi piace allenarvi con tutta probabilità non lo farete. Pochi di noi hanno bisogno di usare regolarmente queste abilità. E' dunque sensato dire che è difficile trovare la motivazione giusta per l'allenamento, ma dovrete farlo, non importa come, ma dovete assolutamente farlo, la responsabilità per la vostra crescita e per la vostra abilità sta solo dentro di voi. Se non migliorate o se vi sentite impotenti in un confronto reale, la responsabilità è solo vostra, vi raccomando di assumervi le vostre responsabilità. Se vedete che il vostro allenamento ha delle lacune, cercate di riempirle, nessuno lo farà al vostro posto. Il più importante concetto dell'allenamento è la progressione. allenamento deve progredire in modo logico e coesivo senza mai perdere di vista l'obbiettivo finale. Prendiamo un jab, eseguiamolo nella sua progressione, prima imparate la tecnica, allenatela a vuoto od allo specchio così da poterla correggere, poi passate al sacco, il sacco sviluppa potenza ed insegna al corpo come allinearsi dietro ad un colpo.. Dal sacco passate ai guanti focali, ora avrete un obbiettivo mobile da individuare continuamente ad al quale adattarsi. Dopo questi esercizi singoli passate ad esercizi con un compagno, cominciate con un eserciziscambio con poco o nessun contatto, gradualmente aumentate il contatto, ma mantenete i parametri chiaramente definiti. In seguito iniziate a fare dello sparring controllato contro strumenti specifici, iniziate con jab contro jab, passate poi ad un jab contro jab e diretto, jab e jab contro jab-diretto-gancio, jab contro tutti i pugni, jab contro tutti i calci, jab contro pugni e calci e così via, la lista è infinita. La chiave è muoversi gradualmente fino al combattimento libero, così facendo si riducono i traumi al minimo e si evita di prendere brutte abitudini. Un altro punto chiave è di sapere sempre cosa si sta cercando di sviluppare mentre si fa un certo esercizio, si tratta del tempismo, della resistenza al dolora o la sensibilità?

L'


Sifu Alessandro Colonnese

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Jeet Kune Do


Sifu Alessandro Colonnese Se non lo sapete non beneficerete appieno di quell'esercizio, tenete a mente che l'allenamento, per quanto realistico possa essere, non sarà mai combattimento, mai! Quindi non provate a fare il vostro allenamento in un combattimento reale, dovete assolutamente analizzarlo in termini di distanze: distanza dei calci distanza dei pugni distanza di intrappolamento distanza della lotta Tuttavia sono poche le metodologie che enfatizzano più di una o due distanze, in alcuni casi possono contenerne tre come la Muay Thai, ma sono delle eccezioni più che la regola. Nel JKD si allenano le diverse distanze di combattimento, ciò è molto importante perchè è proprio in questo procedimento che si scopre la salutare lezione delle distanze di combattimento. Indipendentemente dalla vostra bravura ad una determinata distanza, se l'avversario vi porta ad una distanza non congeniale la nostra abilità non servira più a niente, potete essere in grado di (gambizzare) una mosca ad un km di distanza con il vostro M16, ma se il nemico vi sta attaccando da molte miglia di distanza con l'artiglieria pesante, le conseguenze credo siano ovvie, pertanto lo strumento giusto, al momento giusto, per il suo scopo specifico, questo è il requisito per il successo in una grande battaglia.

LA FATICA

La fatica è un altro fattore determinante analizzato dalla psicologia del confronto. Quando vi sentite molto stanchi, anche l'azione più semplice sembra più complessa da realizzare. Durante il combattimento la stanchezza sopraggiunge molto velocemente, fattore che diventa difficile da gestire quando si verifica in uno psicosoma già provato dai sopra descritti sintomi di stress da combattimento. E' noto a tutti che raggiungendo i massimi livelli di stanchezza che un corpo può tollerare (deprivazione del sonno), si ottengono effetti nocivi non solo sul fisico, ma anche allucinazioni e disturbi di ordine mentale. Addrestarsi a tollerare e rimanere funzionali in momenti di grande e prolungata fatica è uno dei fini che sia le scuole militari, sia quelle marziali puntano ad ottenere. L'addestramento di alcuni Corpi Speciali prevede una deprivazione del sonno, procurata con sveglie frequenti nel corso di una stessa notte, riducendo il tempo di riposo dei loro allievi a tre ore per notte. Le scuole di Arti Marziali in genere praticano seminari intensivi di più giorni , durante i quali si alza notevolmente il livello di fatica fisica da gestire. Forti incrementi di fatica possono rompere le barriere psichiche difensive e scatenare inaspettate reazioni emotive. La finalita di tali allenamenti è puntata ad

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Jeet Kune Do addestrare gli allievi a mantenere in armonia funzionale il proprio corpo e la propria mente, affrontando rigorosamente e fino alla fine l'intero proceso del training. Solo alla fine del training si comprende l'importanza di aver imparato a non sprofondare ed annichilirsi di fronte ai propri limiti, ma a porsi una meta e perseguirla utilizzando a pieno le proprie risorse psicofisiche. Solo cosĂŹ facendo gli allievi potranno affrontare fino alla fine tutte le difficoltĂ di un confronto cruento. Il mio scopo era quello di darvi la giusta idea della fatica in un contesto di combattimento reale dove l'aspetto psicologico del confronto gioca un ruolo importante. Allenarsi senza considerare lo sviluppo delle abilitĂ mentali, passando per la motivazione, la


Sifu Alessandro Colonnese volontà e la programmazione degli obbiettivi è un grave errore. Le Arti Guerriere hanno prima di tutto bisogno di una funzione educativa del corpo e della mente attraverso un addestramento basato sulla psicologia del confronto che aiuta a decifrare e sviscerare quei blocchi mentali che ci portiamo dentro dalle origini, perchè nessuno ci ha mai spiegato quale fosse veramente la vera natura dell'essere umano. Il consiglio che posso darvi è quello di trovare un bravo insegnante tecnico che possa seguire passo passo il vostro percorso di formazione dandovi la corretta informazione sui principi che regolano qualsiasi disciplina marziale.

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Jeet Kune Do 1 - Difesa e colpo di gomito verticale 2 - Difesa e colpo di gomito orizzontale. 3 - Esercizio di sensibilita del kali a mani nude-legare slegare. 4 - Esercizio di sensibilita del kali a mani nude-legare slegare.

1. - esercizio di sensibilita tattile CHI SAO. 2. - esercizio di blocco ad ala attivo 3 - controllo del braccio e pugno col dorso della mano

Esercizio di sensibilita


Sifu Alessandro Colonnese La Distanza d’Intrappolamento

Questa è la situazione di combattimento che precede il finire a terra ed è anche conosciuta col nome di corta distanza o distanza di clinch, viene utilizzata generalmente da tutti gli specialisti della lotta (grapplers) che riescono a chiudere la distanza per entrare in stretto contatto con l'opponente portandolo a terra per tentare di finalizzarlo. É la più combattiva di tutte le altre, ed è per questo che il nostro obbiettivo è il raggiungimento della stessa per poter applicare le tecniche più efficaci dell'intrappolamento estrapolate dal Wing Chun e dal Chinna. Vi sono tre metodi per danneggiare l'avversario a questa distanza, e tutti e tre sono tremendamente efficaci, ogni tecnica ha il potenziale per terminare immediatamente l'incontro per K.O. La strategia è quella di colpire direttamente il nemico con un'arma naturale, dato che il nostro corpo ha molteplici strumenti di guerra tutti utilizzabili (accessibili) a questa distanza, un'incredibile quantità di pressione può essere portata sul nostro avversario.

La tattica necessaria è quella di intrappolare il nemico e provare a dislocare una giuntura od a colpire con i gomiti, con la testa o con le ginocchia. La maggior parte delle persone non riesce a combattere con una giuntura dislocata, specialmente quella del gomito. Una delle strategie più importanti utilizzate nel Combattimento reale è, quella di utilizzare l'ambiente circostante a nostro favore neutralizzando l'avversario attraverso azioni ripetute utilizzando il suolo ed altre strategie che possono tornarci utili. Non conosco persone che possano incassare una testata sul cemento armato o quant'altro, tutto può servire per arrivare ad avere la meglio nei confronti di un aggressore, se voi saprete essere efficaci in ogni ambiente sarete in una posizione migliore per dettare i termini del combattimento. In questa distanza traiamo tecniche utilizzabili da quattro noti sistemi o metodi di combattimento: Thai Boxe, Grappling, Wing Chun, Kali. Distanza d'intrappolamento 1. Pak sao/lop sao 2. Pak sao/pak sao

4 - blocco e attacco di pugno verticale simultaneo 5 - difesa e attacco di pugno verticale simultaneo 6 - difesa e colpo di taglio alla gola. 7 - difesa e attacco con le dita agli occhi.

1 - Controllo delle braccia su difesa. 2 - Secondo controllo delle braccia

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Jeet Kune Do

Esercizio dei pugni a catena

1 -Posizione di partenza. 2 - Controllo del braccio e pugno verticale. 3 - doppio controllo delle braccia e pugno verticale

“Il JKD attinse essenzialmente dalla filosofia taoista, anche se fu influenzato molto dal positivismo scientifico occidentale�


Sifu Alessandro Colonnese 3. Straight blast 4. Testate, ginocchiate, gomitate

Bruce Lee artista marziale e filosofo

Parlare di Jeet Kune Do è un'impresa ardua, una cosa è certa, che non vi è nessuna Arte Marziale o sistema di combattimento che abbia suscitato così tante polemiche, sconvolgendo l'intera comunità marziale. Furono scritti fiumi di inchiostro, e nonostante il trascorrere più di quarant'anni dalla sua morte, continua ancora ad essere il sistema di combattimento che interessa ed ha interessato moltitudine di persone. Pochi sanno che Bruce Lee dopo aver creato un'arte di combattimento completa, tecnicamente quasi perfetta, innovatrice e al passo con i tempi, dotò il suo stile non stile di principi e concetti filosofici legati alla tradizione della millenaria arte del Kung Fu. Attinse da molteplici correnti di pensiero filosofiche, quali: Confucianesimo, Buddismo Chan, Taoismo. E' proprio da quest'ultima che basò la struttura filosofica del Jeet Kune Do basata sull'individualismo, la ricerca dell'auto liberazione, l'anti-autoritarismo, valori che, con tutta onestà tentò di introdurre nelle Arti Marziali attraverso il suo progetto denominato Jeet Kune Do. E' per questo motivo che fu molto critico nei confronti dei tradizionalisti, denunciando la loro gerarchizzazione delle scuole, la rigidità e il loro uniformismo. Quindi il JKD attinse essenzialmente dalla filosofia taoista, anche se fu influenzato molto dal positivismo scientifico occidentale (che si plasmò sulla concezione scientifica dell'allenamento) e il senso pratico nord americano basato sulla ricerca dell'efficacia e dell'economia di movimento. Una massima che caratterizza e identifica la filosofia taoista del JKD è: “Using No Way as Way, Having No Limitation as Limitation” (utilizza la non via come via, usando nessuna limitazione come limitazione). E' una tipica sentenza taoista che gioca con le contraddizioni, gli opposti, Yin e

Yang e i paradossi, racchiudendo il tutto in un mondo di saggezza. Ricordando che i taoisti puri erano essenzialmente individualisti e liberali, cosa che traspare dalla prima parte della massima di Bruce Lee poiché quando parla di non via si riferisce al fatto di non avere legami con nessuna istituzione o sistema fisso, codificato, preordinato e quindi a nessuno stile o sistema di combattimento, poiché la liberazione e il pieno sviluppo personale è determinato solo dall'individuo, in quanto ogni individuo è diverso e irripetibile. Mentre quanto nella seconda parte della massima Bruce postula, che non bisogna lasciarsi limitare dalle tradizioni, dai pregiudizi, dai rituali, dai dogmi e da tutto ciò che può condurre ad una cristallizzazione di un sistema. Molti non conoscono Bruce Lee il filosofo ma è proprio questo aspetto che rese il JKD un sistema veramente speciale. Il mio incontro con Patrick Strong (studente di I° generazione di Bruce Lee, denominato “The Lord of the Speed”), oltre a migliorare le mie capacità tecniche, fu di grande utilità perché mi fece conoscere a fondo l'aspetto filosofico del Jeet Kune Do a me allora sconosciuto, mostrandomi quanto era profondo il lavoro che Bruce Lee fece a livello interiore, non a caso apprese dal padre il Tai Chi (Arte del Grande Supremo Pugno) che lo avviò allo studio dei testi classici alchemici, fino ad arrivare ad una profonda conoscenza della gestione del corpo umano sotto il profilo energetico (unione del corpo e della mente) tantè che una delle sue massime filosofiche che colpisce è il riferimento costante all'elemento acqua. “Be water my friend”-”I like water” era solito dire, mettendo in risalto l'elemento acqua che nella realtà delle cose rappresenta i fondamenti e la natura del Kung Fu tradizionale da cui Bruce Lee attinse buona parte della sua conoscenza filosofica marziale. Concetti e principi come affondare, fluttuare, sprofondare e riemergere come lo scorrere di un fiume verso il mare, combattere senza combattere, lavorare con intenzione senza intenzione, la mente non mente, il principio del vuoto Wu Wuei, lo svuotare la tazza, etc. Come potete vedere la sua propensione verso la filosofia orientale era un pezzo importante nella costruzione del suo eclettico sistema di combattimento e sono poche le persone che hanno avuto queste informazioni. Io ho avuto

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Jeet Kune Do la fortuna e il piacere di conoscere, di studiare e approfondire queste conoscenze con Patrick Strong , il quale apprese proprio da lui quest'aspetto che reputo sia il più sconosciuto nel mondo del JKD, ma a mio avviso il più importante. Il JKD amici miei non è altro che un raggruppamento di elementi e principi estrapolati soprattutto dal kung fu e in special modo dallo stile Wing Chun di Yp Man. Alcuni elementi furono presi anche da diverse discipline quali: il Taiji, il Tang Lang, la Scherma Occidentale ecc. C'è una massima del Tao Te Ching, il vangelo del Taoismo, che era solito recitare: “ Da vivo un uomo è flessibile, morbido; Da morto è inflessibile, rigido. Anche tutte le creature, l'erba e gli alberi, da vive sono malleabili e flessibili, e da morte sono secche e si sgretolano. Il rigore inflessibile è il compagno della morte e la dolcezza arrendevole è la compagna della vita. I soldati inflessibili non ottengono la vittoria; l'albero più rigido è quello più pronto per la scure. I forti e i potenti ruzzolano dai loro posti; e gli umili e gli arrendevoli si elevano sopra tutti loro” Il modo di muoversi e gestire il proprio corpo nel Kung Fu è strettamente legato al movimento della mente;” Mente che muove, corpo che pensa” è il significato profondo del processo interiore utilizzato nel Jeet Kune Do. Il riferimento dello Yin e Yang, principi universali Taoisti che Bruce Lee estrapolò dal Taiji e studiò a fondo con il padre, lo accompagnarono per tutta la vita, dandogli l'energia giusta per poter affrontare il percorso della sua breve ma tortuosa e travagliata vita. Il principio yang (rappresentato dal bianco) rappresenta la positività, il giorno, il cielo, il sole, la luminosità, il calore e così via, mentre lo yin rappresenta la negatività, la notte, il buio, il freddo e così via. Bruce Lee aveva capito perfettamente come il corpo era regolato e in equilibro con queste leggi universali e sapeva sapientemente utilizzarle. Ed ecco ancora riaffiorare l'elemento acqua che per lo sviluppo del jkd di Bruce Lee fu fondamentale, l'acqua amici miei è il fenomeno naturale che si avvicina di più al Wu Wei: Niente è più debole dell'acqua, ma quando attacca qualcosa di duro e che oppone resistenza, allora niente può resisterle, e niente modificherà il suo corso. Questi versi ci spiegano la natura dell'acqua, che essendo così lieve, non la puoi afferrare, se la tagli non la ferisci, se la percuoti non puoi farle del male, se la separi, non si dividerà mai, non ha una sua forma specifica ma si adegua a seconda dei suoi contenitori, si manifesta potente ed impetuosa come le Cascate del Niagara per poi giacere in uno stagno, è a mio avviso l'elemento dominante dell'universo è senz'altro l'acqua. “ Nell'intercettazione difenditi controlla e attacca all'unisono, trasformando il tuo corpo in uno tsunami inarrestabile. “


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Il Maestro Shaolin Shi Yanti è un monaco della 34a generazione del Tempio Shaolin Songshan e un discepolo diretto del Venerabile Abate Shi Yong Xin. In questo suo primo lavoro per Budo International, ci presenta la Luohan Shibashou, una delle più vecchie e più rappresentative forme fondamentali di mano vuota del Tempio di Shaolin. Secondo il libro "Shaolin Quan Pu", durante la dinastia Sui, i monaci guerrieri del Shaolin hanno sviluppato una serie di movimenti semplici, scelti in base al "18 statue Luohan", da cui il nome Luohan Shi Ba Shou (18 mani di Luohan). Lo stile di questo Taolu è particolare e nei suoi continui movimenti possono essere chiaramente viste combinazioni di movimenti reali e irreali, di difesa e di contrattacco, e una varietà di movimenti nascosti. Le principali tecniche di mano in questo Taolu sono quelle delle palme, e l'apprendimento richiede grande agilità e coordinazione, oltre che la padronanza delle posizioni Xubu, Dingbu, Gongbu e Mabu e le loro caratteristiche.

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Colonna Keysi "L'esperienza non è ciò che accade a noi, l'esperienza è ciò che facciamo con ciò che ci accade" Budo International: COS'È KEYSI, PER VOI? Il mio nome è Juanjo ed io sono un istruttore di Keysi a Madrid. Probabilmente si aspettava che io parlassi di un flusso infinito di tecniche sviluppate per l'auto-difesa, ma questo non avrebbe nemmeno graffiato la superficie di ciò che Keysi è davvero per me. Ho iniziato a praticare le Arti Marziali all'età di cinque anni, oggi ho 31 e ancora continuo ad imparare cose nuove ogni giorno. Se vuoi che vi dica che cosa è Keysi, potrei definirlo solo come "Famiglia". Credo che ora sia un po' perplesso e si chiede a questo proposito ... B.I.: Come mai può un metodo di AUTODIFESA essere definito come "FAMIGLIA"? Quando ho iniziato la formazione di Arti Marziali all'età di cinque anni, il maestro era praticamente irraggiungibile, non si poteva parlare con lui perché era superiore a te in grado e categoria; infatti, anche il mio insegnante è stato costretto a chiedere il permesso di parlare con il "Maestro". Amo la filosofia nelle Arti Marziali, ma a mio modesto parere, la maggior parte di essi sono fatti di regole e gerarchie; sono metodi progettati per un Tatami e un campionato. B.I.: In che cosa KEYSI si assomiglia ad un Arte Marziale?

In niente. Per cominciare, non ne abbiamo neppure regole di competizione, dal momento che il nostro scenario è la vita reale, dove i rivali possono essere più di uno e dove non ci sarà un arbitro per dirci che è legale o illegale. Noi non ci alleniamo in modo lineare contro un singolo avversario, lo facciamo contro diversi opponenti allo stesso tempo, e non abbiamo un filtro di età, peso o altezza. Non ci sono colpi illegali o tecniche vietate per noi. B.I.: PERCHÉ? Perché se un delinquente punta la sua pistola su di noi, non possiamo ragionare con lui e semplicemente dirgli: Non spararmi, per favore! Alla fine, sarà la sua decisione se sparare o meno. Ma la decisione di lottare per la tua vita è solo nostra. Se ancora non vi ho convinto, basta pensare: "Se vi trovate di fronte a una tigre, chiederla di non divorarvi solo perché siete vegetariani." Non avere regole non significa fare quello che vogliamo, ci infondono tanti valori come norme ignoriamo. Un giorno ho chiesto Justo Diéguez: Per che cosa stai combattendo? Ed egli disse: Per non combattere! Forse è una risposta contraddittoria, ma non è scriteriata, perché rende tutto il senso del mondo e, come ho appena detto, l'ho chiesto direttamente a lui. Non c'è bisogno di un salvocondotto, un permesso speciale o procedure burocratiche complicate; lo si può avvicinare e chiedergli ciò che si desideri.

KEYSI E IL VALORE DEI NOSTRI SBAGLI


Colonna Keysi


Nel corso della mia vita ho imparato Boxe, Kick Boxing, Kung Fu, Jeet Kune Do, Full Contact ... E ho sempre voluto saperne di più, sviluppare me stesso ed espandere la mia mente, ma ho sempre trovato le barriere. Le barriere sono limitazioni; una limitazione può essere una regola o un determinato numero di tecniche. B.I.: COSA SUCCEDE UNA VOLTA CHE SI HANNO IMPARATO TUTTE LE TECNICHE DI UN SISTEMA? Di solito dopo che abbiamo

imparato tutto, tutto quello che ci resta da fare è praticare più e più volte in modo che diventi qualcosa di naturale per noi, ma ho sempre voluto saperne di più, e in Keysi non ho bisogno di cambiare i metodi. B.I.: PERCHÉ? Perché non finisce mai, è incompiuto e questo significa solo che non si smette mai di imparare; sempre sarò un discepolo e loro mi invitano sempre di innovare, porre domande, sollevare i miei dubbi o creare le mie sfide. B.I.: CHE C'ENTRA LA FAMIGLIA IN TUTTO QUESTO? La mia risposta sarà schiacciante: noi non competiamo. Ma teniamo seminari Keysi in cui s'allenano istruttori provenienti da tutto il mondo; non usiamo cinture colorate, ma abbiamo anche gradi. In un seminario, il mio partner può essere un "Istruttore Master" o un "Dima I", ma entrambi faremo lo stesso lavoro, lo stesso numero di ore; e lui mi farà vedere quello che io non sappia, ed io gli insegnerò quello che ho imparato. Siamo "tutti" uguali; se cado io, lui mi aiuterà, e se cade lui, la mia mano sarà pronta ad aiutarlo a tornare sui suoi piedi. Quando abbiamo finito il nostro corso di formazione, forse otto ore saranno passati i



Colonna Keysi miei compagni di allenamento saranno stati un belga, un norvegese, un tedesco, un italiano o un portoghese. Lingua, età, condizione fisica o l'altezza non importa affatto. Questo non è rilevante, ci viene chiesto soltanto di allenarci e godere. Quando abbiamo finito la formazione, non ci dividiamo, restiamo per la cena, andiamo visita della città, visitiamo una spiaggia, un porto, un monumento; camminiamo attraverso un parco... Con la vostra macchina? Prendiamo la mia? Alla fine non ha importanza; infatti, l'anno scorso ho finito per andare in spiaggia con un ceco, un norvegese, un nicaraguense e uno spagnolo, e anche se potrebbe sembrare l'inizio della tipica battuta spagnola, è stato uno dei momenti più divertenti della mia vita. B.I.: COME È LA FIGURA DEL MIO GRANDE MAESTRO? Per essere onesto con voi e con me stesso, devo spìegare che io non ho un solo Maestro, ho avuto la fortuna di essere in grado di sviluppare me stesso in Keysi, ricevendo lezioni giornaliere per sei mesi a Murcia, dove i miei Maestri erano Fernando Gómez e Justo Diéguez se stesso. Sei mesi in cui ci siamo allenati giorno e notte; Dove ho conosciuto la famiglia di entrambi; Dove mi sono sentito a casa essendo lontano da casa. Accolto e protetto dove io ero io e non uno di più, perché per loro io sono Juanjo, e i miei compagni d'allenamento sono nominati dai loro nomi, e non da un numero di iscrizione. Forse adesso capisci un po' di più perché Keysi è "Famiglia" per me, ma se si chiede un altro istruttore, vi dirà esattamente lo stesso. Keysi ha aperto la mia mente in modi che non riuscivo a immaginare, e posso solo essere grato a tutti. Non arrendetevi mai!

KEYSI E IL VALORE DEI NOSTRI SBAGLI



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Minou Risso

mail: budo.cinturanera@gmail.com



Hwa Rang Do


HWA RANG DO®: FARE LE COSE AL 100% (LA MISSIONE DELLA WORLD HWA RANG DO® ASSOCIATION) Un’eredità di Lealtà, instancabilmente alla ricerca della Verità, dedita al rafforzamento dell’essere umano ed al servizio dell’intera umanità


no dei motti del Hwa Rang Do® è fare le cose al 100% o, equivalentemente, “massimizzare il potenziale umano durante l’addestramento”. Si tratta di uno stile di vita, un modo di affrontare le cose che si porta presto dal dojang (palestra) anche nella vita di tutti i giorni. Anche quando ci si difende bisogna dare il massimo e da questo punto di vista bisogna comprendere bene il significato della cosa. Se combatti con qualcuno per strada e ti fanno male è terribile. Ma se combatti con qualcuno e sei tu a fargli veramente male non è meglio di prima. Dare il 100% nel difendersi per strada va bene ma bisogna avere la forza di controllarsi nelle azioni valutandone i possibili risultati. La migliore opzione è naturalmente non combattere, gestire la situazione con la propria mente, con un’ottima strategia. Il Grand Master Taejoon Lee racconta: “…una volta una persona mi chiese di combattere per misurare la mia forza. Era grande e forte. Gli chiesi che esperienza avesse nelle arti di combattimento ed egli mi rispose che non gli interessavano. Io gli chiesi di fare un patto. Se fossi riuscito a metterlo giù con una sola tecnica non avremmo combattuto altrimenti avrebbe potuto picchiarmi a sua volontà senza nessuna mia reazione. Ovviamente con una mia semplice ed elementare leva cadde a terra senza accorgersene. Divenimmo grandi amici e nessuno di noi si fece male…”. Niente può sostituire l’intelligenza strategica nella propria vita. Circa l’autore: Istruttore Capo di Hwa Rang Do®, Tenente Colonnello dei Carabinieri ed Ingegnere Marco Mattiucci è il Capo delle EU Branches della World Hwa Rang Do® Association ed uno dei principali seguaci del Grandmaster Taejoon Lee.

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Hwa Rang Do

“…una volta una persona mi chiese di combattere per misurare la mia forza. Era grande e forte. Gli chiesi che esperienza avesse nelle arti di combattimento ed egli mi rispose che non gli interessavano. ”

“Io gli chiesi di fare un patto. Se fossi riuscito a metterlo giù con una sola tecnica non avremmo combattuto altrimenti avrebbe potuto picchiarmi a sua volontà senza nessuna mia reazione. Ovviamente con una mia semplice ed elementare leva cadde a terra senza accorgersene. Divenimmo grandi amici e nessuno di noi si fece male…”













Maha Guru Horacio Rodriguez è l'erede della stirpe di Pendekar Pak Victor De Thouars, di Pukulan Pencak Silat Serak, un sistema di combattimento importato dall'Indonesia agli Stati Uniti dai fratelli De Thouars nel 1960. Per molti anni, questa potente e sofisticata scienza è stata trasmessa oralmente in segreto solo a studenti selezionati (questi includono notevoli artisti marziali come Sijo Bruce Lee e Guro Dan Inosanto). Il Pukulan Pencak Silat Serak è un sistema completo con un programma di apprendimento di 10 fasi d'allenamento. Questo primo DVD della serie insegna posizioni di Tiga Lanka, i Sambuts di base 1-15, tecniche di finalizzazione, i Buang o takedown e le chiavi di presa, Tendjekan, difesa contro gli attacchi di massa, campi d'azione, cambi di gioco di gambe senza perdere spazio, punti di connessione Garisan, reindirizzare, base-angolo-leva, modi di occupare lo spazio, proiettare pressione in avanti per eludere o evitare un attacco, e come mantenere il controllo costante per dominare e ottenere il controllo finale.

REF.: • DVD/SERAK-1

Tutti i DVD prodotti da Budo International vengono identificati mediante un’etichetta olografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafie rispettano i più rigidi standard di qualità. Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o la copertina non coincide con quella che vi mostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

ORDINALA A:

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José Manuel Reyes Pérez, 7 ° Dan di Hapkido dalla Federazione Mondiale Hapkido (WHF) e membro del Consiglio di Amministrazione della stessa, Direttore Internazionale per l'Europa Occidentale e Presidente della Federación Española de Hapkido (FEH Federazione Spagnola di Hapkido), nel suo primo DVD, presenta un trattato completo sulle tecniche che rendono veramente grande questa tradizionale Arte Marziale coreana, attraverso l'eredità che gli è stata trasmessa direttamente dal Maestro Kwang Sik Myung, 10 ° Dan di Hapkido. Hapkido è l'arte dell'Auto-Difesa Dinamica per eccellenza, che combina velocità e fluidità, insieme con la preparazione fisica, la tecnica, la respirazione, la meditazione e la coltivazione dell'energia interna. Un'arte che copre una varietà di tecniche con e senza armi e combina difese e attacchi, comprese le tecniche di gamba, ginocchio, pugno, gomito, proiezioni e strangolamenti e, soprattutto, le tecniche di lussazione. In questo lavoro, il Maestro Reyes ci mostra gli esercizi di respirazione Danjon Hop, gli attacchi di braccio Gonkiok Sul, le tecniche doppie e triplici di gamba Jok Sul, l'auto-difesa Ho Shin Sul, le tecniche di attacco e difesa Dan Bong con bastone corto, e la difesa contro coltello. Un lavoro completo su un'arte, Hapkido, o la via per armonizzare l'energia, la cui pratica aiuta a migliorare notevolmente la nostra salute, sia fisica che mentale, offrendo ai praticanti vitalità, energia, fiducia in se stessi, carattere e personalità.

REF.: • DVD/FEH-1

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Testo e Foto: Kyoshi Angelo Bonanno e-mail: taigishinkan@gmail.com

SINZAN-RYU KARATE KOBUDO LO STILE SEGRETO DI OKINAWA Da un meticoloso lavoro di ricerca e preservazione delle radici più antiche dell’arte del karate e kobudo di Okinawa nasce il sistema Sinzanryu™ 振山流, custodito dal Okinawa Sinzanryu Koshinkan Karate Kobudo Kyokai™ di Okinawa. Il Sinzanryu è un sistema “segreto” che viene praticato secondo la logica e le caratteristiche dell’insegnamento più antico, e lo scopo principale dell’associazione Koshinkan è quello di trasmetterlo a future generazioni seguendo i dettami del metodo ortodosso preservato dal honbu di Okinawa. associazione Koshinkan è diretta da Takaya Yabiku Sensei, maestro di vecchia guardia, considerato uno dei massimi esperti del karate di tipo “ko-ryu” (vecchio stile) e de il Hakutsuru-ken, cioè il Pugno della Gru Bianca di Okinawa. Dopo molti anni di volontario isolamento, maturato alla luce di alcuni spiacevoli eventi legati ad ex discepoli, che l’hanno visto suo malgrado coinvolto e lasciato fortemente amareggiato, Yabiku Sensei ha deciso di riprendere in mano le sorti della propria eredità tecnica al fine di preservarla e tramandarla così come gli è stata insegnata dai suoi amati maestri. Egli ha stilato pertanto un programma di studio che, suggerito e avallato dal suo ultimo insegnante ancora in vita, Seiji Irimaji Sensei, unisce le sue esperienze negli stili ortodossi e la sua personale ricerca

L’


Karate & Kobudo

“Il più grande sogno di Yabiku Sensei è dunque diffondere il Sinzanryu Karate Kobudo, preservando l'arte per come gli è stata tramandata, senza modifiche alcune e con lo spirito più ortodosso.”


storico-tecnica iniziata alla fine degli anni ’70; è così che nasce il Sinzanryu Karate Kobudo. Nel corso dei suoi oltre sessant’anni di pratica del karate e del kobudo, Yabiku Sensei ha avuto modo di addestrarsi sotto svariati famosi maestri okinawensi e cinesi, ma alcuni di questi insegnanti possono essere considerati quelli che maggiormente hanno plasmato il “suo stile”, così come si evince dalle sue stesse parole: <<I più importanti maestri della mia vita sono stati Seiji Irimaji Sensei, Hohan Soken Sensei e Kochinda Saburo Sensei, perché sono stati per me modelli da emulare, nell’arte marziale così come nella vita. Essi mi hanno insegnato l’antico bujutsu di Okinawa e l'importanza di avere un grande cuore. Irimaji Sensei mi ha insegnato i segreti del karate più antico, aprendomi la mente su come esso sia collegato all’antica lotta cinese e quanto sia importante ritrovarne le radici. Ricordo che Soken Sensei spesso mi raccontava della famiglia Matsumura e dell'importanza che questa famiglia ebbe nello sviluppo del karate. Kochinda Sensei mi ha insegnato la storia e la tecnica dell’antico kobudo di Okinawa e delle nostre tradizioni. Mi ritengo pertanto molto fortunato ad aver conosciuto ed essermi addestrato con tali leggende viventi di Okinawa>>. Il più grande sogno di Yabiku Sensei è dunque diffondere il Sinzanryu Karate Kobudo, preservando l'arte per come gli è stata tramandata, senza modifiche alcune e con lo spirito più ortodosso. Yabiku Sensei insegnò spesso, in passato, kata o tecniche a studenti esterni alla sua scuola, sia okinawensi che stranieri. Per esempio, è risaputo che alcuni noti maestri di Okinawa (… omissis…) inviavano spesso i propri figli a casa di Yabiku Sensei affinché insegnasse loro kata del Koshiroryu o del Matsumura Seito Shorinryu. Yabiku Sensei, però, non insegna più pubblicamente da


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molto tempo, e nell’ultimo decennio ha avuto pochissimi “studenti interni” iniziati al sistema Sinzanryu; tra questi il Prof Angelo Bonanno, Koshinkan Shibu-cho per l’Italia, è ora nidaime 二代目 (seconda generazione) del Sinzanryu e attualmente l’unico autorizzato ad insegnare il programma completo del sistema.

UCHINAA-DII E CH’UAN-FA SAPIENTEMENTE MESCOLATI

Il karate Sinzanryu di Yabiku Sensei è il risultato dei suoi sessant’anni di pratica degli stili di Okinawa, e del lavoro di ricerca delle radici cinesi svolto in oltre 35 anni di studio del Koshiroryu. Il sistema, infatti, contempla metodi e tecniche del karate più antico, con evidenti radici nel Tii autoctono e negli stili di imitazione degli animali del Ch'uan-fa cinese. Il Sinzanryu include il metodo di lotta della famosa famiglia Koshiro (comunemente conosciuta come Kojo), e rari kata del metodo Hakutsuru-ken (Pugno della Gru Bianca) importati dalla Cina.

La scuola vuole tuttavia concorrere a preservare e diffondere il concetto più ampio di un vecchio karate di Okinawa che in passato veniva chiamato "karate di villaggio", così come si praticava quando non vi era alcuna distinzione di stili per come concepiti oggi. È possibile pertanto approfondire anche tecniche di altri metodi dello Shuri-te e del Naha-te, e questo anche grazie alla grande esperienza e conoscenza di Yabiku Sensei. Il programma di studio del Sinzanryu, nello specifico, prevede alcuni kata dello Shuri-te come basi tecniche per gli studenti principianti e di livello medio, e i kata del Koshiroryu e de il Hakutsuru-ken come core del sistema stesso per gli studenti avanzati: dal metodo Matsumura Seito Shorinryu sono previsti Naihanchi, Pinan, Paisai, Rohai e Kushanku. Questi kata hanno molto probabilmente radici nel Wuxing-quan, lo stile dei Cinque Animali del Ch'uan-fa, con la forte influenza del Pugno della Gru Bianca; dal metodo Koshiroryu sono previsti Tenkan, Kukan, Chikan, Hakko, Hakkaku, Hakuryu. Queste forme hanno probabili radici nel Xingyi-quan (Box del Corpo e della Mente), essendo infatti un mix dei dodici animali dello zodiaco cinese del Ch'uanfa; dal metodo Hakutsuru-ken derivano Shorinji-ken, Nipaipo, Sesan, Ruken Sanchin, Tsuru Sanchin, Matsumura


“Il Sinzanryu include il metodo di lotta della famosa famiglia Koshiro (comunemente conosciuta come Kojo), e rari kata del metodo Hakutsuru-ken (Pugno della Gru Bianca) importati dalla Cina.” “Il karate Sinzanryu di Yabiku Sensei è il risultato dei suoi sessant’anni di pratica degli stili di Okinawa, e del lavoro di ricerca delle radici cinesi svolto in oltre 35 anni di studio del Koshiroryu.”



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Karate & Kobudo Hakutsuru, Fukien Hakutsuru. Tutti questi kata derivano dal Baihe-quan del Ch'uan-fa del Fujian (o Fukien Hakutsuru-ken) sapientemente fuso con tecniche okinawensi, con influenze minori da altri stili di imitazione, soprattutto lo stile della Tigre. Questi kata, oltre ad insegnare le tecniche tipiche del Pugno della Gru, forniscono utili esercizi di kikou (qi-gong) e rappresentano l’approfondimento del sistema. Il Sinzanryu è un sistema di combattimento estremamente aggressivo, che miscela sapientemente in sé le caratteristiche degli stili cinesi di imitazione con il Uchinaa-dii autoctono, con particolare enfasi per le caratteristiche provenienti dal metodo della Gru Bianca. La peculiarità più importante e caratteristica del Sinzanryu, dunque, è proprio la sua stessa natura di metodo di lotta che trae ispirazione dagli stili di imitazione degli animali; i kata che derivano dal metodo Koshiroryu, infatti, si basano su tecniche e tattiche collegate ai 12 animali dello zodiaco cinese. Nello specifico, i tre kata Tenkan, Kukan e Chikan, contengono complessivamente 12 kamaegata (forme di guardia o posizioni) che rappresentano ognuno un animale e ne caratterizzano l’esecuzione. I tre kata avanzati, Hakko, Hakkaku e Hakuryu, sono basati rispettivamente sugli stili Tigre Bianca, Gru Bianca e Drago Bianco. La strategia del Sinzanryu si perfeziona man mano che la pratica conduce alla padronanza delle tecniche che derivano dal Pugno della Gru Bianca, considerato vertice tecnico ideale del sistema. Il Sinzanryu, al contrario della maggior parte degli altri stili di karate, utilizza poco la tecnica del seiken-tsuki; esso utilizza maggiormente il tatetsuki, l’ippon-ken, il hiji-uchi, il nikute-uchi, lo shuto-uchi e lo shotei-uchi. È uno stile ricco di tegumi (o tui-te), cioè di tecniche di lussazione articolare, che nel gergo ortodosso del sistema vengono identificate come le tecniche per scuotere i rami e le foglie, e strappare le canne. Il heiho-jutsu (strategia) del Sinzanryu è complesso e costituito a sua volta da varie tattiche autonome concatenate tra loro; il punto focale è l’applicazione costante de il atemi-no-jutsu


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(comunemente conosciuto come kyusho-jutsu) per annichilire l’avversario sin dal primo istante in cui si avventi addosso. Le tecniche vengono eseguite in modo concatenato per non lasciar tempo di reagire; ogni tecnica può fungere da sbarramento per gli attacchi dell’avversario ma nel contempo apre il varco per la tecnica successiva, e tutte vengono portate con l’intenzione di colpire un bersaglio provocando dolore. Come per tutti gli stili antichi di karate, l’anima del Sinzanryu risiede nei suoi kata, poiché in essi il praticante ritrova tutto il vocabolario tecnico tipico del sistema, le tattiche di lotta ed il lavoro energetico indispensabile. Tutti i kata del Sinzanryu sono unici nei loro enbusen e nelle loro tecniche, in quanto non esiste nessun altro stile di karate che abbia forme simili a quelle di tale sistema.

EREDITÀ DI UNA TRADIZIONE TECNICA E CULTURALE

Il Sinzanryu, come già detto, prevede non solo la lotta a mani nude, nel senso del karate, ma anche lo studio dei metodi di combattimento con armi tipiche della tradizione okinawense. Come per tutti i dojo di Okinawa, anche per il Koshinkan è di estrema importanza la preservazione dell’antica tradizione autoctona, e Yabiku Sensei ritiene che il kobudo abbia un inestimabile valore tecnico e culturale; per questo motivo, grazie al suo addestramento compiuto sotto vari noti maestri di Okinawa, ha inglobato nel sistema Sinzanryu i metodi della linea Matayoshi e del Yamanniryu (o Yamaneryu), nonché alcuni rari kata importati dalla Cina. Attualmente il Sinzanryu prevede lo studio di armi tipiche quali rokushaku-bo, sai, tunfa, nunchaku, kama, eku, con l’aggiunta di armi meno diffuse quali tanbo, nitan-bo, tsue-bo e yawara-bo. È importante evidenziare che il numero cospicuo di kata proposti, a mano nuda e con armi, è legato proprio al lavoro di ricerca storico-tecnica e preservazione delle radici del karate e del kobudo, così come alla possibilità di apprendere tecniche e tattiche per il combattimento, dando allo studente il modo di scoprire da solo la Via che maggiormente gli si addice. Il Sinzanryu è anche un metodo molto spirituale, e Yabiku Sensei è un insegnante estremamente saggio. Egli fa spesso riferimento alle filosofie tradizionali e alla cultura autoctona per far riflettere sugli aspetti della vita, e racconta aneddoti vissuti con i suoi amati maestri o riferitigli dagli stessi durante

i suoi allenamenti. Sensei ripete spesso che il Sinzanryu può essere praticato solo da chi possiede un grande kokoro (anima o cuore); egli dice che la semplicità è la tecnica più complessa e più importante, così nella dottrina del combattimento come nella dottrina della morale. Il praticante dev’essere una persona semplice, dal cuore puro: ciò lo condurrà sulla corretta Via per diventare un vero e forte karateka, e un giorno padroneggiare pienamente il Sinzanryu. Questo articolo è stato autorizzato da Yabiku Sensei, ed è un estratto del manuale tecnico scritto per la maggior parte dallo stesso Maestro e che presto verrà pubblicato dal suo allievo diretto, Prof Angelo Bonanno, con autorizzazione del maestro.










Ogni anno tutti gli studenti della KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER attendono con fervore un particolare evento nel calendario della scuola, cioè il MEGA evento annuale. Soprattutto perché ogni anno, gli studenti, nonché il comitato organizzatore riescono a fare questo "incontr o annuale delle élite" migliore del precedente anno.



Kung Fu


P

er la prima volta nella storia del MEGA Evento, quest'anno tutto è iniziato già nel pomeriggio, quando i partecipanti sono stati invitati a prendere parte in vari seminari di grande interesse. In quel momento, alle 3 ore del pomeriggio, numerosi ospiti erano già presenti, tutti in loro abbigliamento di Kung Fu, attendendo con ansia i prossimi seminari. Gli esperti nelle diversi discipline della nostra arte hanno offerto agli studenti un approccio efficace del nostro sistema di combatimento, come le tecniche "Kam Na", la risposta di Hung Gar al grappling, o le tecniche "Chat Sing Lin Wan Kuen". Questi seminari sono stati completamente gratuiti per gli ospiti della serata, Si tratta di un inestimabile e prezioso valore

aggiunto e un passo ulteriore verso l'Expo che dovrebbe sviluppare dal MEGA Evento. L'evento è stato perfettamente organizzato; i partecipanti sono stati guidati attraverso l'hotel, verso le doccie, spogliatoi e armadietti preparati per questa sera. Solo qualche ora più tardi, tutti si sono rincontrati nella sala d'ingresso. Poco dopo le porte si aprirono e tutti entrarono nella sala di eventi dove è stata servita una merenda a tutti i participanti. Naturalmente dopo scattare qualche foto, in cui gli ospiti importanti ed i loro accompagnatori sono stati immortalati in una ripresa. Una volta che tutti gli ospiti hanno preso i suo posto, è venuto un momento di gioia particolare: Grandmaster Martin Sewer è apparso sul palco in mezzo di applausi scroscianti


Kung Fu ed ha annunciato la prima grande novità: il seminario MEGA il 30 gennaio 2016 in cui il suo Maestro, la leggenda del Kung Fu, il Dr. Chiu Chi Ling, insegnerà nella Svizzera. Riassumendo, può essere testimoniato soprattutto che la scuola ha lavorato e raggiunto tutti gli obiettivi che aveva stabilito l'anno scorso, tra cui la formazione di una cava e l'espansione delle Arti Marziali, e presentare ambiziosi obiettivi proposti per il 2016. Subito dopo si è tenuta la tradizionale cerimonia con il Gran Maestro Martin Sewer, dove tutti gli ospiti e gli studenti gli hanno dato i loro complimenti personalmente e il suo Lai Si (soldi della fortuna). Allo stupore di alcuni volti nuovi tra il pubblico, dopo la cerimonia el Maestro Martin Sewer ha annunciato che la quantità di denaro ricevuto (alcune migliaia di franchi), la raddoppia dalla sua tasca e la offre in dono. Invitati sperimentati tra il pubblico, sanno bene che il


Grandmaster Martin Sewer ripete questo gesto ogni anno nel MEGA Evento. Allora tutti hanno fatto la coda all'opulento buffet e gli ospiti hanno goduto di una meravigliosa cena. Dopo si è proseguito subito con i seguenti punti all'ordine del gior no. Tutti sanno che, un sucesso così notevole come quello della KUNG FU SCHULE MARTIN SEWER, dipende in ultima analisi non solo degli istruttori, ma anche degli assistenti d'allenamento, degli allenatori e degli arbitri. E sono stati proprio questi membri del team che sono stati chiamati sul palco per essere premiati per il loro successo, che è stato riconosciuto con un grande applauso. Anche in quel momento, lo "Student of the Year" di tutte le scuole è stato onorato per i suoi successi straordinari e prestazioni nel 2015. Poi sono stati onorati gli allenatori aspiranti, che con grande dedizione e affetto supportano agli



istruttori nelle loro lezioni. E infine, i successi raggiunti nei diversi tornei, naturalmente dovevano essere anche menzionati. Così, i partecipanti e i vincitori dei tornei, che hanno raggiunto un grande successo ottenendo numerosi posti sul podio, soprattutto nel campionato del mondo in Argentina e nella Germania, sono stati richiesti sul palco. Dopo questo grande momento e l'ultimo applauso, c'era un'atmosfera di attesa tra il pubblico. In effetti, c'era ancora un dolce squisito da esplorare, ma quasi tutti sapevano che il leggendario Black Belt Show stava per iniziare. L'ultimo boccone del dolce era appena stato preso, quando la luce è stata oscurata. In eccitazione, anche il personale dell'hotel ha preso i loro telefoni cellulari e videocamere per registrare lo spettacolo. Accompompagnata da una musica impressionante e perfettamente adeguata, l'élite, tutti i possessori della cintura nera primo dan, hanno mostrato le loro abilità in uno spettacolo di 40 minuti, riuscendo a impressionare il pubblico di nuovo con ogni scena. Storie di significati profondi sono state dette, e impressionanti acrobazie e la vera Shaolin Kung Fu della Scuola di Kung Fu MARTIN SEWER sono stati mostrati. Lo spettacolo si è concluso con un applauso fragoroso, che il pubblico ha dedicato alle Cinture Nere sul palcoscenico, e con un chiaro e inequivocabile accordo: loro l'avevano fatto di nuovo! Avevano davvero riusciti a superare il Black Belt Show dell'anno scorso. Dopo che tutto si è calmato lentamente e i cinture nere hanno cambiato i vestiti, si sono dedicati a l'ultimo punto del programma. Nel corso della serata gli ospiti sono stati in grado di scrivere su carta le domande che volevano fare al Gran Maestro Martin Sewer a ai suoi odpiti d'onore, e che sono state raccolte durante lo spettacolo delle cinture nere. Naturalmente, el Gran Maestro Martin Sewer ha risposto alle numerose domande degli ospiti e studenti con un grande senso dell'umorismo. L'ultima domanda però la ha risposto sul serio e ha detto: "E 'molto importante che ci riuniamo in giorni come questo. Naturalmente, festeggiamo anche il mio compleanno, ma ciò che è di gran lunga più importante è il fatto che noi, i migliori artisti marziali nel mondo, ci siamo riuniti e scambiati opinioni, abbiamo imparato gli uni degli altri e ci siamo goduti una splendida serata. E questo è quello che è. Da parte mia, sto già pensando al prossimo anno."



“Ciò che abbellisce il deserto è che in qualche parte nasconde un pozzo d’acqua.” Antoine de Saint-Exupery “Quello che sappiamo è una goccia d’acqua; quello che ignoriamo è l’oceano” Isaac Newton Fluire non significa essere negligenti; l’acqua non lo è. Non c’è meandro che non copra, a tutto arriva. Dicono gli Asturiani che l’acqua ha “un muso molto fine”. Senza fretta, adattandosi alle circostanze, l’acqua è la metafora della persistenza e dell’adattabilità estrema. Il paradigma del cambiamento nella forma, senza trasformare l’essenza. L’acqua catalizza la vita, senza di essa la terra si secca e rimane deserta; il fuoco senza controllore inonda ogni cosa e l’aria, convertita in bufera di sabbia, non può portare la fertilità delle nuvole né la forza dei cambiamenti; persino il metallo con il suo uso è tornito nelle fucine! L’acqua ci conforta, ci pulisce, ci benedice. Immersi nei fiumi del momento, nuotiamo, lottiamo, naufraghiamo. Fluire, riconvenirsi davanti agli ostacoli, andare verso il basso, non opporsi a niente, l'acqua è la perfetta analogia dell'umiltà, dell'adattamento e del non conflitto. L'acqua vince senza obiettivo; seguendo la sua natura circonda qualunque ostacolo e ci insegna come vincere, ma con saggezza, senza logorio, senza perdere di vista l'obiettivo. Che cos’è una roccia sulla strada? Una montagna? Perfino incassata, filtra, o se tal cosa non è possibile, evapora; niente ferma il suo destino. Il fiume della vita ha lasciato sulle mie sponde questi testi che oggi condivido in formato libro. E dico “ha lasciato” perché ogni paternità è alquanto confusa, giacché tutti siamo parenti di coloro che ci precedettero, di coloro che c'ispirarono e inspirano, delle galleggianti nuvole dell'inconscio collettivo e perfino, chi lo sa, degli spiriti e delle coscienze che ci circondano. Non ho nulla da insegnare, perché nulla so, però chi vuole ascoltare i miei versi, lascio qui sincere e sentite riflessioni, ogni giorno più sentite che pensate, perché la mente è un ingannevole marchingegno che vede quel che vuol vedere e del quale ho imparato a sospettare.












eBook “Nonostante negli ultimi tempi sia notevolmente aumentato il numero delle persone che praticano Judo, in pr opor zione ci sono pochissimi istruttori. Alcune persone, anche se desiderano continuare a praticare l'arte, abbandonano questa idea semplicemente perché non riescono a incontrar e l’istr uttor e adeguato. Perfino coloro che hanno la fortuna di trovarne uno, non possono seguire le lezioni come vorrebbero perché ci sono troppi allievi. Date le cir costanze, è molto probabile che il Judo si stia praticando con principi sbagliati e metodi scorretti. E questo è un ver o peccato. Questo libr o è stato scritto con l'obiettivo di compensare, almeno in parte, questa mancanza e di offrire un aiuto agli allievi. In questo libro abbiamo tentato di analizzar e le caratteristiche generali del Judo in modo semplice e accessibile, evitando le complicazioni che potrebbero por tar e le descrizioni e teorie scientifiche. Non è necessaria una conoscenza profonda della materia per capire questo libro, chiunque abbia completato gli studi primari potrà comprenderlo. Molte delle tecniche trattate in questo libro sono state spiegate con la massima attenzione, in modo che il lettore possa riconoscere facilmente la tecnica che deve applicare quando il suo avversario si trova in una determinata posizione. Alcune delle immagini che appaiono nel libro sono riproduzioni di quelle che sono state prese dal Dai Nippon Butokukwai (Società Giapponese per la Promozione del Bushido), ma la gran parte di queste sono state scattate dagli autori proprio per questo libro”. Sakujiro Yokoyama & Eisuke Oshima (1915)



eBook 1. Origine del Kodokwan Judo Ai tempi del feudalesimo, gli abitanti del Giappone praticavano per proprio conto le tecniche militari utilizzando archi e frecce, spade e lance come armi principali. Dato che a volte dovevano lottare contro i loro nemici o affrontare ladri e altri malviventi, la gente si allenava ovunque per potersi difendere e difendere gli altri con bastoni corti o pugnali o senza niente: questo era qualcosa che si faceva in modo assolutamente naturale. La situazione è cambiata gradualmente. Con il passare del tempo hanno fatto la loro comparsa diverse scuole di Jujutsu, Taijutsu, Yawara, Torite, Judo, ecc... che impartivano lezioni con quei nomi. Così, l'arte del combattimento senza armi crebbe e divenne predominante in tutto il Paese. Nel frattempo, mentre alcuni scoprivano i segreti di queste arti e fondavano le proprie scuole, altri

impartivano lezioni senza averne i requisiti e ingannando gli allievi. Quando questo accadeva, succedeva che arti con lo stesso nome fossero diverse. D'altronde, la stessa arte si insegnava con nomi diversi, quindi risulta impossibile definire con esattezza qual sia Jujitsu o qual sia Taijutsu basandosi solo sul nome. Ciononostante, ognuna di queste era un tipo di arte di difesa e attacco e il suo unico obiettivo era ottenere la vittoria sul nemico. Il Professor Kano riunì tutte queste scuole, tra le quali c'erano Ju Taijutsu, Yawara Kogusoku, ecc... sotto lo stesso nome e diede loro la seguente definizione: “Jujutsu è l'arte per la quale un uomo senza armi o con un'arma corta attacca o resiste al nemico, con o senza armi”. Come indica la definizione, il fine principale del Jujutsu a quei tempi consisteva nell'ottenere la vittoria sul nemico. L’istruttore e l'allievo sembravano aver studiato la

Cerimonia di Promozione (Promozione a un grado superiore dei membri della fraternità del combattimento) nel Kodokwan.


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stessa forma di combattimento, senza prestare attenzione allo sviluppo fisico o all'allenamento mentale. Alcuni fondatori di queste scuole avevo ottenuto corpi e menti in forma perfetta, ma non si allenavano con l'obiettivo di sviluppare la mente o il corpo: era semplicemente una conseguenza naturale della pratica costante. Alla fine del regime Tokugawa, apparivano sparsi in tutto il Paese molti istruttori abbastanza competenti nelle loro rispettive arti ma carenti di nozioni per parlare del metodo di studio della mente e del corpo: per questo erano del tutto incapaci di dimostrare il vero principio e di insegnarlo al mondo. Verso l'epoca “ibis”, le armi del nostro Paese subirono un grosso cambiamento: gli archi e le frecce furono sostituiti da pistole e fucili, mentre i combattimenti corpo a corpo lasciarono il posto alle battaglie di truppa. Il risultato fu che la domanda di quelle arti si ridusse drasticamente. Specialmente dopo la Restaurazione, tutti i maestri perdettero i propri posti da ufficiali e furono costretti a trovare un altro modo per guadagnarsi da vivere, diverso dall'insegnamento delle tecniche militari. La maggior parte di quei maestri erano uomini semplici, senza cultura e privi di mezzi per intraprendere un'altra strada, quindi non avevano un altro modo per guadagnarsi da vivere. Anche se furono create accademie di Jujutsu, pochissimi allievi, sempre che qualcuno ci sia stato, si iscrissero, e perfino quelli che stavano imparando l'arte smisero di farlo. Alle persone, oramai, non interessavano le tecniche militari perché tutti, tanto le classi sociali elevate quanto le più umili, subivano il fascino della civiltà occidentale e abbandonarono tutto quello che avevano raggiunto durante il feudalesimo senza fermarsi ad analizzare se tutto ciò fosse positivo o negativo. Impotenti davanti a questa situazione, alcuni maestri di Jujutsu cominciarono a percorrere il Paese

da cima a fondo, accompagnati da lottatori esibendosi nelle fiere per guadagnarsi da vivere. Questo portò come conseguenza un progressivo degrado dell'arte. All'improvviso, sembrava che questa arte nobile e preziosa si fosse perduta completamente. Ma quando Kano, il fondatore e direttore di Kodokwan, apparve e iniziò a insegnare Kodokwan nel giugno del 1882, il numero degli allievi cominciò ad aumentare giorno dopo giorno, anno dopo anno e oggi si contano a migliaia. Oltre a questi, ci saranno tra i quaranta e quaranta cinque mila bambini che stanno imparando il Judo nei loro collegi o in altre istituzioni, ricevendo le lezioni dagli allievi del maestro Kano. Alcuni maestri di Jujutsu della vecchia scuola, che avevano smesso di insegnare le loro arti come conseguenza dei cambiamenti che si erano verificati, ripresero l'insegnamento 12 anni fa circa, in seguito alla resurrezione del Judo. E alcuni di questi iniziarono perfino a praticare Kokokwan Judo, tralasciando i propri personali stili. Oggigiorno, il Judo si è diffuso non solo in tutto il Giappone ma anche all'estero. Gli istruttori hanno viaggiato in Europa e in America e anche gli stranieri sono venuti in Giappone per studiare l'arte. Infatti, si sta diffondendo in tutto il mondo a una velocità impressionante,


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come il fuoco si propaga in una pianura. Questo grande sviluppo del Judo si deve alla sua grande utilità, al suo grande valore e alle sue qualità per lo sviluppo fisico, però non possiamo dimenticare che si deve anche all'energia, alla perseveranza e alla dedizione del maestro Kano. Comunque sia, il fatto è che Kano dovette superare molte difficoltà prima di rendere il Judo quello che è al giorno d'oggi.

2. Obiettivo del Judo Che cos’è il Judo? Lo scopo principale di questo libro è rispondere a questa domanda. Tuttavia, è praticamente impossibile farlo in un modo così limitato, quindi daremo una definizione generale dell'arte. Spiegare i punti più delicati del Judo e le misteriose azioni mentali che ne sono la causa va al di là delle potenzialità di carta e penna. Anche se si potesse scrivere riguardo questi argomenti, nessuno potrebbe comprenderli meglio di colui che è riuscito a dominare i segreti del Judo. E, anche se questo fosse il caso, non è per niente facile spiegare i segreti dell'arte. Tuttavia, possiamo spiegare l'obiettivo ultimo del Judo, come praticarlo e in quale condizione dovrebbe essere praticato.


Judo

“Non ha importanza la forza che sviluppa il corpo né quanto meravigliosa sia la nostra arte del combattimento: non potrai mai dire di aver raggiunto il “vero obiettivo” del Judo se nel tuo carattere e nel tuo comportamento resta ancora della strada da percorrere.” L'obiettivo del Judo potrebbe essere diviso in tre parti, ovvero: (a) Sviluppo fisico (b) Competenza nel confronto (Shobuho) (c) Sviluppo mentale Dal punto di vista pratico, gli esercizi di Judo si possono dividere in tre fasi, ovvero: (a) Renshinho (metodo di allenamento del corpo) (b) Tattiche che devono essere adottate nel combattimento (c) Shushinho (sviluppo mentale e allenamento del desiderio di potere) Nonostante il Judo sia diviso in queste tre fasi o metodi per questioni pratiche, i tre sono strettamente correlati e non possono essere praticati separatamente uno dall'altro. Spieghiamoli brevemente. Nella ginnastica, tutti i movimenti sono meccanici. Quando si eseguono, tranne per il fatto che certi movimenti di braccia o di gambe sono fondamentali per lo sviluppo di determinati apparati muscolari, tutti gli esercizi sono privi di significato e sono, di per sé, di scarso interesse o beneficio mentale. Quanto al renshinho nel Judo, si esegue sempre

con un obiettivo in mente, per non parlare dello sviluppo fisico risultante dall'allenamento. Un allievo di Judo utilizza sempre la mente e cerca perennemente il modo di sconfiggere l'avversario perfezionando al tempo stesso la sua difesa. È in continuo movimento per trovare varchi o possibilità di attacco. Non ci sono movimenti meccanici di braccia o di gambe che rendano gli esercizi interessanti di per sé. Dà ai partecipanti un'attività mentale mentre fornisce loro un allenamento intellettuale e morale. Ancora una volta, nella ginnastica gli esercizi si limitano a determinate parti del corpo e non sviluppano tutti i muscoli, mentre se si pratica il Judo tutti i muscoli sono in movimento. Così, quando si pratica con un istruttore qualificato, tutte le parti del corpo si sviluppano nello stesso modo. Un'immagine vale più di mille parole. Osserva l'immagine numero 1, che è una fotografia di Kosei Maeda (quarto grado). Questa immagine è sufficiente per mostrare lo sviluppo completo che è riuscito a raggiungere. Al di là del beneficio che si ottiene dallo sviluppo fisico del Judo rispetto ad altri metodi, il corpo è più leggero e tutti i muscoli sono sotto controllo. Di conseguenza, grazie all'agilità raggiunta, un esperto può evitare seri incidenti. Oggigiorno sono stati introdotti molti esercizi ma, dal punto di vista degli autori, il renshinho di Judo è il più pratico e quello che apporta maggiori benefici. L'obiettivo del renshinho è l'autodifesa e l'attacco nel caso in cui nasca


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uno scontro, ma non possiamo aspettarci di ottenere una vittoria a meno che il nostro corpo non sia totalmente sotto il controllo della nostra mente ed entrambi lavorino all'unisono. Coloro che praticano shobuho devono studiare in primo luogo la teoria dello sviluppo fisico, prima di provare a sviluppare i propri corpi. Infine, dovrebbero sviluppare anche la mente. Lo shushinho è un ramo del Judo focalizzato nello sviluppo del carattere attraverso la teoria del combattimento e con la pratica del renshinho. Se questa teoria di combattimento si applica correttamente alle situazioni quotidiane, riusciremo ad avere una maggiore resistenza per sopportare le disgrazie e per raggiungere lo stato di pace desiderabile unito alla rassegnazione. Per praticare shushinho non è fondamentale avere un compagno di allenamento come nel caso del renshinho e dello shobuho: puoi sederti tranquillamente nella tua camera e sviluppare la mente secondo la teoria del combattimento. In questo modo, quando pratichi gli esercizi con gli avversari, avrai molta più esperienza e autocontrollo, cosa che ti permetterà di acquisire in maniera graduale buone abitudini e una volontà d'acciaio, ottenendo un controllo completo su te stesso in qualsiasi momento. Quanto al renshinho e allo shobuho, non ci sono molte differenze tra l'uno e l'altro: il renshinho è il ramo specializzato nello sviluppo del corpo, anche se gli esercizi che si realizzano non sono contrari alla teoria del combattimento. Allo stesso tempo, si evitano gli esercizi nei quali esiste un elemento di rischio. In questo metodo si praticano esercizi che potrebbero apparire inadeguati dal punto di vista del combattimento, ma che risultano vantaggiosi per lo sviluppo fisico. Lo shobuho non dovrebbe comprendere esercizi pregiudiziali per lo sviluppo fisico; al contrario, tutti gli esercizi


realizzati sono più o meno utili per lo sviluppo del corpo. Tuttavia, dal momento che il principale obiettivo di questo metodo è sconfiggere l'avversario, è anche vero che a volte gli allievi praticano esercizi pericolosi e poco efficaci come mezzo per sviluppare la forma fisica. Questa è la sottile differenza tra i due metodi. Il primo è adatto perfino per i bambini più piccoli, con il fisico non ancora sviluppato o per quelle persone cagionevoli di salute; il secondo dovrebbe essere praticato da allievi già allenati e con una forza sufficiente per sopportare esercizi più violenti. Come abbiamo già detto, l'obiettivo dello shushinho è costruire il carattere. La formazione del carattere è il risultato dello shobuho e, allo stesso tempo, è il fine ultimo del Judo. Per questo potremmo dire che l'obiettivo principale del Judo è, in primo luogo, rafforzare il nostro corpo attraverso il renshinho; poi apprendere i segreti del combattimento con lo shobuho, alla fine sviluppare la mente e costruire il carattere. Quindi, non ha importanza la forza che sviluppa il corpo né quanto meravigliosa sia la nostra arte del combattimento: non potrai mai dire di aver raggiunto il “vero obiettivo” del Judo se nel tuo carattere e nel tuo comportamento resta ancora della strada da percorrere.




Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessioni genuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronte all’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva. La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero dei Miryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicato intensamente. Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerriero negli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere lette indistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi più svariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci di fronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i quali tutti sono abituati ad avere a che fare. Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza e l’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologie interessate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo per animi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete e scrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.



FIRST WORLD MEETING OF BUDO MASTERS Cari amanti del BUDO, questo evento sarà un'occasione unica per incontrare di persona Maestri di tutto il mondo oltre ad arricchire la cultura e la fratellanza tra arti, stili e persone; una grande festa di formato innovativo, dove poter condividere attraverso seminari le infinite tecniche delle Arti Marziali, e dove sarete in grado di scambiare opinioni e incontrare le persone che scrivono e sono diventate famose nelle pagine della nostra rivista. La nostra rivista, al momento pubblicata in sette lingue spagnolo, inglese, italiano, portoghese, tedesco, francese e cinese (e presto disponibile anche in edizione turca dal mese di novembre), sosterrà con tutte le sue potenzialità nel settore dei media, reti e contatti, questa eccellente iniziativa del rispettato Maestro Sifu Paolo Cangelosi. Gli studenti che fanno parte di un gruppo specifico

dovrannno contattare il loro Maestro per le prenotazioni. Quelli di voi che non fanno parte di una scuola ma vogliono partecipare singolarmente all’evento potranno fare direttamente la personale prenotazione sia ai seminari che alla cena di gala. Tutti sono benvenuti all’insegna del rispetto, della fratellanza marziale e della cooperazione.

L'evento si svolgerà in due giornate: SABATO 16 E DOMENICA 17 APRILE 2016, A ROMA – ITALIA Il programma verrà suddiviso in seminari e serata di gala.

Dettagli: SEMINARIO: ogni maestro avrà diritto a circa 15 minuti per poter insegnare le proprie tecniche, il tempo a


disposizione potrà variare in base al numero dei maestri partecipanti.

ORARI DEI SEMINARI: SABATO 16 APRILE: ORE 10,30 – 13,30 DOMENICA 17 APRILE: ORE 10,30 – 13,30 COSTO DEI SEMINARI PER GLI ALLIEVI: 1 GIORNO 30 € 2 GIORNI 40 € È importante che tutti i maestri che aderiranno all'iniziativa del nostro evento, dichiarino la loro presenza, se soli o con i loro allievi entro la fine del mese di Novembre, in un secondo tempo entro il 28 Febbraio 2016 dovranno inviare una lista dettagliata dei loro allievi con nome e cognome, con una caparra pari a 20 €uro per allievo. Il saldo del seminario verrà effettuato direttamente il giorno dello stage.

SERATA DI GALA SABATO 16 Aprile ore 20,30 Aperitivo e cena a buffet. Durante la serata verranno consegnati i certificati di partecipazione a tutti gli allievi. I maestri saranno premiati con il Certificato di “Membri della Budo Master Concil” riconosciuto a livello mondiale ed avvallato dalla firma dei maestri più famosi al mondo. Gli studenti, a loro volta, riceveranno un attestato di frequenza certificando la loro partecipazione alla riunione e firmato da tutti noi. Un Photocall sarà a disposizione tutto il tempo nello stesso posto del Gala, dove saranno effettuate le fotografie con tutti i membri del consiglio, amici, studenti, ecc. Testimonianze fotografiche appariranno sulla rivista Cintura Nera e Budo International, che sarà già stata tradotta in 10 lingue, in un articolo straordinario che illustrerà ampiamente l'intero evento e i suoi partecipanti, mettendo in evidenza la presenza di ogni insegnante.


Tutti gli insegnanti che confermeranno la loro partecipazione al Gala, saranno inclusi anche nelle pagine pubblicitarie dell'evento, sia nella rivista che in tutta la nostra rete. Alcuni esempi di questo tipo di pubblicità sono inseriti alla fine di questo documento, che mostra alcuni dei docenti provenienti da tutto il mondo, la cui presenza è già confermata. COSTO DELLA SERATA DI GALA: 80 € Poiché l'obiettivo della riunione non è monetario, ma quello di coltivare l'amicizia e la cooperazione, abbiamo stabilito un prezzo molto conveniente. Per la prenotazione alla serata di GALA ogni maestro dovrà inviare un elenco con il nome, il cognome e la quota di 80€ per ogni suo invitato, entro il 28 FEBBRAIO 2016. I partecipanti che verranno per conto loro potranno registrarsi personalmente. Considerando la grande richiesta di partecipazione a livello mondiale, consigliamo di non ritardare ad inviare le liste perché le prenotazioni sono a numero chiuso.

PER IL VERSAMENTO DELLE QUOTE DI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES E DELLA SERATA DI GALA: BANCO POPOLARE GENOVA AG.3 IBAN: IT90 X050 3401 4030 0000 0000 824 SWIFT: BAPPIT21Q60 PER LE LISTE DI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES E DELLA NOTTE DI GALA INVIARE TUTTO A: budo.masters1@gmail.com

I SEMINARI E LA SERATA DI GALA SI SVOLGERANNO PRESSO: CENTRO SPORTIVO FONTE MERAVIGLIOSA VIA ROBERTO FERRUZZI 110/112 (ZONA EUR) ROMA – ITALY (AMPIO PARCHEGGIO GRATUITO)


HOTEL Per il pernottamento in Roma, saremo riuniti con convenzione presso: HOTEL SHANGRI LA CORSETTI VIALE ALGERIA 141 00144 ROMA (ZONA EUR) ITALY TEL. +39 06 5916441 FAX. +39 06 5413813 email: info@shangrilacorsetti.it

COSTI DELLE CAMERE: SINGOLA 60 € DOPPIA 85 €€ COLAZIONE INCLUSA Per prenotare, contattare direttamente l'hotel identificandosi come partecipante alla convenzione con la parola d'ordine: BUDO MASTERS. Ci sono state riservate un numero limitato di stanze, si consiglia di prenotare entro il 15 Marzo 2016 (facciamo presente, che per coloro che

arriveranno in ritardo, non sarà facile trovare alloggi a Roma perché saremo nel periodo del Giubileo). Per tutti quelli che alloggeranno all'hotel Shangri La Corsetti, abbiamo messo a disposizione un pullman che trasferirà il nostro gruppo "Budo Masters" nel luogo dei seminari e della serata di Gala. Il nostro direttore Alfredo Tucci, si è gentilmente messo a servizio dell'organizzazione tramite la sua mail personale, budo@budointernational.com, per tutti gli amici non italiani che potrebbero avere domande circa l'evento, e non ha voluto perdere la possibilità di lasciarvi qualche parola: "Cari fratelli nel Budo, è un vero piacere per me di sostenere la grande idea con cui il Maestro Cangelosi apre una nuova fase nei rapporti tra gli amici della nostra rivista. Molti di voi conoscono i maestri solo di nome, per gli articoli che avete letto nelle pagine della nostra rivista; ora potrete incontrarvi di persona come parte di un evento unico nel suo genere, scattare qualche foto con loro e accedere alla possibilità di imparare dai migliori, portando


con voi a casa una grande esperienza come artisti marziali e come individui, insieme con un certificato firmato da tutti loro, che di certo decorerà la vostra storia personale come budoka. Mia nonna diceva che "tutto si trasmette, tranne la bellezza" ... Allora venite e fate parte della grandezza!" Alfredo Tucci Direttore di Budo International Publishing Co. Campioni dei certificati da consegnare e su cui stiamo lavorando. Naturalmente, vi saranno aggiunti i loro nomi man mano i partecipanti confermeranno la loro presenza. La prima è la certificazione per gli allievi e la seconda è quella dei Maestri.

"Sabato 16 Aprile dalle ore 17.00 alle ore 18.00 presso l'Hotel Shangri La Corsetti, si terrà la riunione con tutti i maestri ospiti dell'evento, per parlare di un progetto futuro che riguarda la diffusione delle Arti Marziali.”








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