MM 2211106 – Campogrande, Olympia Klavierauszug

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Nicola Campogrande

Olympia

opera in due atti di Nicola Campogrande

su libretto di Piero Bodrato

Opera in Two Acts by Nicola Campogrande

Libretto by Piero Bodrato

Spartito | Piano Vocal Score

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Nicola Campogrande

Olympia

opera in due atti di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato

Opera in Two Acts by Nicola Campogrande

Libretto by Piero Bodrato

Spartito | Piano Vocal Score

MM 2211106 Printed in Germany

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Olympia

opera in due atti di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato liberamente ispirato ai “Racconti” di E.T.A. Hoffmann

Opera commissionata dal Teatro Comunale di Bologna

Prima rappresentazione assoluta

Bologna, 15 maggio 2026

Durata circa 90’

Sinossi

ATTO I

PRIMO QUADRO

In una sera di fine estate, un locale fuori città accoglie un gruppo di clienti riuniti attorno a un lungo tavolo. Il professor Lamberto Spallanzani, entusiasta e fiero, annuncia il coronamento del suo grande progetto scientifico: un androide femminile di nome Olympia. Accanto a lui c‘è Zoltan, il suo socio in affari, che gli ricorda che l‘impresa è un successo condiviso.

I clienti commentano con entusiasmo la rapida evoluzione tecnologica e l‘avvento dell‘intelligenza artificiale. Spallanzani celebra il progresso, sicuro che il suo nome entrerà nella storia.

L‘atmosfera cambia con l‘arrivo di Sherry Hope, una vecchia fiamma di Spallanzani, accompagnata dal marito Jean Paul Dupont. Jean Paul rimane immediatamente affascinato dalla presenza di Olympia, che Spallanzani presenta come propria moglie e musa ispiratrice del progetto.

Durante la cena, Jean Paul si avvicina a Olympia e tenta di flirtare con lei, che reagisce con frasi bizzarre ed enigmatiche. Sherry Hope interviene per riportarlo all‘ordine, mentre Spallanzani osserva la scena con orgoglio. Quando l’orchestra suona una beguine, Olympia si alza e balla con Zoltan, dimostrando una grazia perfetta e una risposta immediata agli stimoli. Sherry esprime il proprio sdegno sul modo possessivo

Personaggi

Ing. Lamberto Spallanzani, uno scienziato italiano | baritono (Sij1 – Sol3)

Olympia, la sua bella e giovane moglie | soprano (Do3 – Do5)

Prof.ssa Sherry Hope, filosofa scozzese | contralto (La2 – Mij4)

Jean Paul Dupont, suo marito, belga | tenore (Do2 – Sij3)

Zoltan, imprenditore | basso (La1 – Fa3/ opzionale Sol3)

Clienti / Scienziati | coro misto

Camerieri e cameriere del locale, clienti che ballano | figuranti

e sprezzante con cui Spallanzani tratta Olympia e allora lo scienziato rivela il suo segreto: Olympia in realtà è una androide, dotata di un chip quantistico in grado di apprendere e rispondere come un essere umano. L‘informazione sconvolge Sherry e affascina Jean Paul, mentre Spallanzani e Zoltan pregustano il successo e i guadagni che arriveranno dalla produzione in serie di androidi. Olympia, ignara della sua vera natura, esce accompagnata da Spallanzani.

SECONDO QUADRO

Nella penombra del salone di Villa Spallanzani, gli ospiti si preparano a passare la notte. Sherry e Spallanzani discutono sulla natura di Olympia. Sherry mette in dubbio l‘etica della creazione di un essere artificiale che non sa di esserlo, mentre Spallanzani difende la sua creatura, considerandola il culmine della ricerca scientifica. Nel frattempo, Jean Paul si aggira per la villa e si lamenta della domotica avanzata, trovandola frustrante e poco intuitiva. Nel tentativo di bere qualcosa, non riesce a interagire con il frigorifero tecnologico e chiede aiuto a Olympia. La androide, programmata per accontentare chi le sta accanto, risponde ai suoi desideri con gesti e parole che sembrano rivelare un‘innocente seduzione. Jean Paul rimane stregato dalla sua perfezione ma si lascia sfuggire una frase che sottolinea una vicinanza tra Olympia e il frigorifero, entrambi oggetti tecnologici e dunque tra loro “parenti”. Olympia ne è turbata e solo

l’intervento di Zoltan riesce temporaneamente a calmarla, distraendola.

Arriva anche Spallanzani, che suggerisce a Olympia di andare a coricarsi perché la sua energia si sta esaurendo e le batterie hanno bisogno di essere ricaricate. La androide lo segue, perplessa, domandandosi qual è la propria vera identità.

ATTO II

PRIMO QUADRO

Nel laboratorio del Centro di Supercalcolo si vede una grande sala, con sedie disposte a semicerchio, dove si prepara una dimostrazione scientifica. Spallanzani entra con Olympia e, continuando una discussione con lei, cerca di rassicurarla sulla natura del proprio esperimento; ma Olympia è preoccupata, inquieta. In particolare, si domanda se ci siano altri esseri artificiali, oltre al frigorifero, che possa considerare “parenti” e se la sua esistenza sia realmente priva di significato. Spallanzani, in modo rassicurante, le rivela che in effetti lei è l‘esperimento stesso, un essere artificiale, ma che l’informazione non dovrebbe turbarla: in fondo, le spiega, che cosa cambia?

Mentre il dialogo tra i due si sviluppa, entrano gli scienziati e Zoltan, che è il presentatore dell‘esperimento. Zoltan è entusiasta dei progressi tecnologici e delle possibilità future dell’intelligenza artificiale. Con grande orgoglio mostra Olympia come il frutto di un’innovazione che segnerà una nuova era.

Olympia è confusa e tormentata dai suoi dubbi esistenziali. Non riesce a capire quale sia la sua vera essenza e si rivolge agli altri scienziati in cerca di risposte. Zoltan e Jean-Paul sembrano evasivi, mentre la dottoressa

Hope, più disincantata, esprime il suo disappunto, paragonandola a una bambola senza coscienza. Gli scienziati suggeriscono a Olympia di effettuare un reset; lei lo avvia, con un battito di mani e, in modo drammatico, nel volgere di alcuni minuti acquisisce coscienza di sé. Quando Spallanzani, rientrato nella sala per presentare ufficialmente al pubblico la propria “creazione”, le ordina di eseguire un semplice test, Olympia risponde meccanicamente ma non riesce a nascondere una crescente angoscia. Spallanzani, immerso nel proprio orgoglio scientifico, non si accorge che Olympia sta iniziando a manifestare segni di resistenza. Il contrasto tra le aspettative di Spallanzani e la realtà della consapevolezza di Olympia diventa palpabile e poi stridente: Olympia sviluppa una propria volontà, sfidando le aspettative dell’ingegnere, si divincola dal lettino chirurgico sul quale era stata legata e fugge via. Spallanzani crolla a terra, colto da un malore.

SECONDO QUADRO

Spallanzani, furioso e confuso, cerca di trovare Olympia, imprecando. Entrando in scena, Olympia, ormai consapevole del suo valore, annuncia che sta per prendere il controllo del proprio destino, avviando una nuova impresa con Zoltan: produrranno automi in serie, e lei sarà la direttrice progettuale. Spallanzani cerca disperatamente di riconquistare la propria creazione, della quale in fondo è davvero innamorato, ma Olympia si avvia verso una nuova vita, con Zoltan al suo fianco.

Nella scena finale, Olympia intona un canto sibillino che celebra il progresso, riprendendo le parole usate dal coro all’inizio dell’opera e sottolineando in particolare “singolarità”, la definizione del momento esatto in cui una macchina prende coscienza di sé.

Olympia

Opera in Two Acts by Nicola Campogrande

Libretto by Piero Bodrato

freely inspired by E.T.A. Hoffmann’s “Tales”

Opera commissioned by Teatro Comunale di Bologna

World Premiere

May 15, 2026

Duration approximately 90 minutes

Synopsis ACT I

FIRST PART

On a late summer evening, a venue outside the city hosts a group of clients gathered around a long table. Professor Lamberto Spallanzani, enthusiastic and proud, announces the culmination of his grand scientific project: a female android named Olympia. Beside him is Zoltan, his business partner, who reminds him that the endeavor is a shared success. The clients enthusiastically comment on the rapid technological evolution and the advent of artificial intelligence. Spallanzani celebrates progress, confident that his name will go down in history. The atmosphere changes with the arrival of Sherry Hope, an old flame of Spallanzani, accompanied by her husband Jean Paul Dupont. Jean Paul is immediately fascinated by Olympia’s presence, whom Spallanzani introduces as his wife and the muse inspiring the project. During dinner, Jean Paul approaches Olympia and tries to flirt with her, but she reacts with bizarre and enigmatic phrases. Sherry Hope intervenes to bring him back to order, while Spallanzani observes the scene with pride. When the orchestra plays a beguine, Olympia stands up and dances with Zoltan, demonstrating perfect grace and immediate responsiveness to stimuli. Sherry expresses her indignation at Spallanzani’s possessive and disdainful treatment of Olympia, and the scientist then reveals his secret: Olympia is in fact an android, equipped with a quantum chip capable of learning and responding like a human being.

Characters

Ing. Lamberto Spallanzani, an Italian scientist | baritone (bj1– g3)

Olympia, his beautiful and young wife | soprano (c3 – c5)

Prof. Sherry Hope, a Scottish philosopher | contralto (a2 – ej4)

Jean Paul Dupont, her Belgian husband | tenor (c2 – bj3)

Zoltan, an entrepreneur | bass (a1 – f3/optional g3)

Clients / Scientists | mixed choir

Waiters and waitresses, dancing clients | extras

This information shocks Sherry and fascinates Jean Paul, while Spallanzani and Zoltan anticipate the success and profits that will come from the mass production of androids. Olympia, unaware of her true nature, exits accompanied by Spallanzani.

SECOND PART

In the dim light of Villa Spallanzani’s living room, the guests prepare to spend the night. Sherry and Spallanzani discuss Olympia’s nature. Sherry questions the ethics of creating an artificial being that is unaware of its own nature, while Spallanzani defends his creation, considering it the pinnacle of scientific research. Meanwhile, Jean Paul wanders through the villa and complains about the advanced home automation, finding it frustrating and unintuitive. In an attempt to get a drink, he fails to interact with the high-tech refrigerator and asks Olympia for help. The android, programmed to please those around her, responds to his desires with gestures and words that seem to reveal an innocent seduction. Jean Paul is enchanted by her perfection but lets slip a remark that highlights a closeness between Olympia and the refrigerator, both technological objects and thus “relatives”. Olympia is disturbed by this, and only Zoltan’s intervention temporarily manages to calm and distract her. Spallanzani also arrives, suggesting Olympia go to bed because her energy is depleting and her batteries need recharging. The android follows him, perplexed, wondering about her true identity.

FIRST PART

In the laboratory of the Supercomputing Center, a large hall with chairs arranged in a semicircle is seen, where a scientific demonstration is being prepared. Spallanzani enters with Olympia and, continuing a discussion with her, tries to reassure her about the nature of his experiment; but Olympia is worried, uneasy. In particular, she wonders if there are other artificial beings, besides the refrigerator, that she can consider “relatives” and if her existence is truly meaningless. Spallanzani, reassuringly, reveals to her that she is in fact the experiment itself, an artificial being, but that this information should not disturb her: after all, he explains, what changes? As the dialogue between the two unfolds, the scientists and Zoltan, who is the presenter of the experiment, enter. Zoltan is enthusiastic about technological advancements and the future possibilities of artificial intelligence. With great pride, he presents Olympia as the fruit of an innovation that will mark a new era. Olympia is confused and tormented by her existential doubts. She cannot understand her true essence and turns to the other scientists in search of answers. Zoltan and JeanPaul seem evasive, while Dr. Hope, more disillusioned, expresses her disapproval, comparing her to a doll without consciousness. The scientists suggest Olympia perform a reset; she initiates it, with a clap of her hands and, dramatically, within a few minutes, acquires

self-awareness. When Spallanzani, returning to the hall to officially present his “creation” to the public, orders her to perform a simple test, Olympia responds mechanically but cannot hide a growing anguish. Spallanzani, immersed in his scientific pride, does not notice that Olympia is beginning to show signs of resistance. The contrast between Spallanzani’s expectations and the reality of Olympia’s consciousness becomes palpable and then jarring: Olympia develops her own will, defying the engineer’s expectations, frees herself from the surgical table to which she had been tied, and flees. Spallanzani collapses to the ground, overcome by illness.

SECOND PART

Spallanzani, furious and confused, tries to find Olympia, cursing. Entering the scene, Olympia, now aware of her worth, announces that she is about to take control of her destiny, starting a new venture with Zoltan: they will mass-produce automatons, and she will be the project director. Spallanzani desperately tries to win back his creation, with whom he is deeply in love, but Olympia embarks on a new life, with Zoltan by her side. In the final scene, Olympia intones a sibylline song that celebrates progress, echoing the words used by the choir at the beginning of the opera and particularly emphasizing “singularity,” the definition of the exact moment a machine gains consciousness.

ATTO II

Nicola Campogrande, 2025 Libretto: Piero Bodrato

ATTO I

PRIMO QUADRO

Una sera di fine estate in un locale fuori città. Al centro c’è un lungo tavolo apparecchiato al quale già siedono alcuni CLIENTI. Su un lato si vede una piccola pista da ballo, poco illuminata e ancora vuota. Camerieri e cameriere portano a tavola bottiglie di vino e calici per tutti. Il prof. LAMBERTO SPALLANZANI è in piedi a capotavola; accanto a lui c’è ZOLTAN, un giovane uomo elegante e sicuro di sé.

SCENA 1

Andante (q ≈ 86)

(Come se stessero commentando le ultime notizie, apprese dai media; con allegria e ottimismo.) CLIENTI F

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(I due restano un istante con le mani tra le mani, per ricordare che un tempo si sono amati. SHERRY si volta

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(SPALLANZANI bacia OLYMPIA in fronte. Poi va al tavolo, e riempie alcuni calici che porge ai CLIENTI)

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(Camerieri e cameriere vengono a servire i commensali. Mentre SPALLANZANI e SHERRY HOPE parlano tra loro e ZOLTAN riceve una chiamata sullo smartphone che lo costringe ad allontanarsi dal tavolo, JEAN PAUL non nasconde l’ammirazione per la bella OLYMPIA.)

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(OLYMPIA prende la mano di ZOLTAN e lo trascina sulla pista da ballo. Li raggiungono alcuni CLIENTI che nel frattempo sono rientrati in scena).

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SCENA 9

Andante (q ≈ 92)

(SHERRY HOPE e JEAN PAUL escono)

(Rimasti soli, SPALLANZANI si avvicina a ZOLTAN) poco rall. F

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SECONDO QUADRO

Il salone di Villa Spallanzani, dove tutti sono ospiti per la notte, è in penombra. A sinistra le luci di una modernissima cucina a vista, dominata da un grande frigorifero con un led luminoso sulla porta. Al centro un grande acquario con alcuni pesci tropicali.

SCENA 10

Adagio (q ≈ 69) P

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(OLYMPIA appoggia una mano sul frigo, che magicamente si apre.

prende una bottiglia di acqua e si versa un bicchiere.)

Dav ve ro u na scioc chez za.

Del

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(SPALLANZANI rientra, fermandosi all'ingresso, senza essere visto) SPALLANZANI

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(SPALLANZANI si avvia ed esce dalla stanza. OLYMPIA lo segue più lentamente. È inquieta, pensierosa.)

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PRIMO QUADRO

Nel laboratorio del Centro di Supercalcolo, in una grande stanza con molte sedie a semicerchio, suggerendo che è atteso un pubblico.

SCENA 17 ATTO II

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(OLYMPIA fa per rispondere, per due volte, ma rinuncia)

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(rispondendo, in modo automatico)

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(Entrano nell’aula gli SCIENZIATI del Centro di Supercalcolo per assistere all’esperimento; con loro ci sono anche SHERRY HOPE e JEAN PAUL. A condurre tutti è ZOLTAN, che spinge un lettino idraulico di tipo chirurgico.)

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(ZOLTAN sistema il lettino al centro del palco e lo mette in posizione verticale.

OLYMPIA assiste preoccupata e cerca di nascondersi alle spalle del professore.)

Andante (q ≈

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esce.

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(SHERRY HOPE volta le spalle al marito, allontanandolo con un gesto.)

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Cantan: "Così fan tut te". Tran ne

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(SHERRY HOPE va verso le sedie scostando JEAN PAUL e prende posto tra gli altri)

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L'hai col legata?

L'hai col legata?

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L'hai col legata?

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(OLYMPIA dapprima resta qualche secondo immobile; poi spalanca gli occhi, man mano che la sua memoria riceve i dati sul “Progetto Olympia”. Le informazioni che la sua memoria carica la stupiscono e la sconvolgono.)

(In principio è incredula. Poi diventa sofferente e poi ancora disperata. Quindi passa dallo sdegno all’orgoglio, all’energia, al desiderio di riscatto. È il momento della “singolarità”: la consapevolezza della macchina di essere una macchina.)

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(Qui OLYMPIA è travolta dalla disperazione e dalla rabbia.)

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(Qui OLYMPIA passa dallo sdegno all'orgoglio, al desiderio di riscatto, all'energia.)

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(SPALLANZANI si avvicina ad OLYMPIA e le si rivolge, gentilissimo)

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(SPALLANZANI afferra OLYMPIA per le spalle e la conduce al lettino. Senza darle il tempo di reagire, le lega con lacci di cuoio lasciandole libero solo un braccio. Poi si rivolge alla sala.) 123

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(agli scienziati, spiegando, pieno di orgoglio.)

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(OLYMPIA lo guarda allibita, ma non può disobbedire agli ordini del professore, che le prende la mano libera e se la sistema sul polso.)

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(Al comando, lo sguardo di OLYMPIA si fa vitreo e fisso nel vuoto. Lei sbatte le ciglia, calcolando, e canta in modo meccanico.)

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Moderato (q ≈ 108) f

in rilievo la melodia

(Il pubblico esplode in un applauso e SPALLANZANI si inchina, vanitoso, senza badare a OLYMPIA che ha abbassato la testa e piange, infelice. Ma il coro degli SCIENZIATI se ne accorge.)

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(SPALLANZANI solleva la parrucca di OLYMPIA, rivelando un voluminoso marchingegno fatto di tubi e lucine.)

(Gli scienziati spettatori mormorano ammirati. Ma OLYMPIA comincia ad urlare. È davvero disperata.)

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(accusatori, malvagi)

(SPALLANZANI ha un malore. La dottoressa HOPE viene a soccorrerlo, mentre ZOLTAN si lancia all’inseguimento di OLYMPIA.)

(si sente male)

La pres sio ne!

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Tu

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(SPALLANZANI crolla a terra, sconfitto. SHERRY HOPE lo soccorre mentre JEAN PAUL viene in proscenio)

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SECONDO QUADRO

Il salone di Villa Spallanzani.

SCENA 29

Adagio (q ≈ 69) P

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(Appena vede OLYMPIA e SPALLANZANI, ZOLTAN si blocca.)

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(Fa cenno a OLYMPIA di completare la frase ma lei per un po' rimane muta, ancora incerta sul da farsi.)

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(commosso ma anche nostalgico, pensando alla creatura alla quale ha dato vita)

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(OLYMPIA allontana da sé SPALLANZANI con un gesto e lui si accascia a terra.

Poi OLYMPIA prende il centro della scena, padrona della situazione.)

Spall.
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