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10-06-2009
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Notiziario della Sezione Bolognese-Romagnola “Angelo Manaresi”
Anno XXXVI - n.9 - aprile 2017
Editore: Vittorio Costa. Direttore responsabile: Francesco Tordonato. Comitato di Redazione:, Livio Franco, Roberto Gnudi, Ferdinando Marchesi, Davide Ugolini. Di questo numero sono state stampate n. 5.200 copie. Grafica: Redesign Stampa: Tipografia Sab Sito web: www.bologneseromagnola.it Email: bologneseromagnola@ana.it
Energia e collettività Vittorio Costa Presidente della Sezione
edicina e filosofia orientali sono entrambe basate sulla premessa che il mondo non si limiti agli aspetti fisici che possiamo vedere, sentire, toccare, odorare e gustare ma che insieme ad essi si muova un flusso di energia elettromagnetica. In Cina questa energia è detta Chi, in Giappone Ki ed in India Prana. È energia che attraversa il nostro corpo scorrendo come il flusso sanguineo. Come il sangue trasporta ossigeno e sostanze nutritive quali le proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali così l’energia Chi/Ki/Prana porta con sé le idee, i pensieri, le emozioni e i sogni che vorremmo realizzare. L’interesse diffuso per il pensiero positivo permette di apprendere come influenzare la qualità dell’energia ed occorre, a tal fine, concentrarsi sulle proprie caratteristiche migliori. Non solo i pensieri e le emozioni agiscono sulla qualità del Chi/Ki/Prana, ma anche la qualità di ogni singola cellula e quindi la qualità fisica incide sullo stato generale. Visto che siamo ormai multietnici e le nostre città hanno quartieri con lingue diverse dall’Italiano mi preme pensare, parafrasando, che ogni cellula è un individuo e se ogni individuo non è “sano” il flusso d’energia ne risente e viceversa se il flusso non è “forte” le cellule non permettono di realizzare i sogni collettivi. Siamo contenti dello stato attuale della nostra collettività? Siamo contenti di quanto oggi i nostri cinque sensi percepiscono? Siamo contenti delle idee, pensieri, emozioni e sogni del nostro quartiere, paese, città e nazione? No e No! Noi alpini siamo apartitici non apolitici e quindi possiamo e dobbiamo gridare che la
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CN/BO0218/2008 CN/BO1748/2013
nostra energia (Chi/Ki/Pran: Chissà che ai nostri “cittadini internazionali” sia più chiaro!) non fluisce come dovrebbe perché i nostri ideali non vengono realizzati! Ma questo lo devono, ed il verbo dovere è pregnante, capire i nostri politici che mi pare siano sempre molto impegnati nelle tematiche elettorali, rectius “poltrona” con tempo residuale dedicato alla gestione della “res publica”. Lo devono perché noi non possiamo più continuare ad essere supini e succubi d’una gestione pubblica che ci porta, oltre alla perdita d’identità ad una situazione di convivenza molto difficile ed il riaffiorare di paure ancestrali sulla sicurezza personale, sulla facoltà di movimento, d’espressione etc…etc… sono situazioni foriere di lotta e divisioni interne che inducano a considerare l’individuo non per il proprio valore culturale e morale ma per il denaro che possiede e quindi valori sempre più basati sul corso economico che sulle qualità della persona. Dobbiamo ritornare ai momenti formativi collettivi che uniscono, cementano, solidificano e rendono tutti più motivati e sicuri sul futuro e sul motivo d’essere collettività. La famiglia, la scuola e la leva. Si la leva che nazioni civilissime quali la Svezia reintroducono non per andare bellicosamente avverso gli altri ma per continuare a creare l’identità nazionale. I politici devono capire. Se non capiranno non ci resta che mandarli a casa votando solo chi ci garantisce la realizzazione normativa dei nostri ideali. Finché ci saranno alpini... una speranza l’abbiamo….ma non sprechiamola! W la Sezione Bolognese – Romagnola