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IL GIORNALE DEI GENITORI
Torna l’Enciclopedia della favola curata da Gianni Rodari
365 favole dal mondo per capire il mondo di Francesca Baldini
In un momento storico nel quale siamo alle prese con una emergenza pandemica che sembra non avere mai fine, gli Editori Riuniti si sono resi protagonisti di un’operazione culturale davvero meritoria: quella di riproporre – a distanza di cinquant’anni dalla prima edizione – l’impegnativo volume di oltre mille pagine, dal titolo l’Enciclopedia della favola. Curato da Gianni Rodari, e da lui stesso tradotto unitamente a Maria Lucioni Diemoz e Franco Prattico, il volume raccoglie 365 racconti, provenienti da tutto il mondo.
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al punto di vista della struttura, l’Enciclopedia della favola se da una parte si rifà palesemente alla tradizione illustre, rappresentata dal Decameron e da Le mille e una notte, dall’altra sembra ispirarsi ancor più – per il numero dei suoi racconti – alle Novelle per un anno di Pirandello. In esse, come è noto, lo scrittore siciliano si
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era proposto di narrare “una novella al giorno”, per tutti i 365 giorni dell’anno. Ricalcando tale modello, insomma, l’opera curata da Rodari ci propone una sorta di “viaggio” che, scandito per tappe successive, ha il merito di ricollegare la dimensione del quotidiano nelle nostre esistenze. Di più: il volume, attraverso una narra-
zione semplice e piana, ci conduce in giro per il mondo; dimensione, questa, che ci trova psicologicamente più che sensibili, in un momento in cui stiamo assistendo alla chiusura delle frontiere e alle progressive restrizioni sanitarie. Del resto, si potrebbe osservare, tale condizione creata dal racconto non è certamente nuova. Ce lo ricorda Giovanni Boccaccio, il quale, nella famosissima novella di Madonna Oretta, ci mostra quanto possa l’arte del novellare attutire la fatica e la noia prodotte dal “viaggio”, inteso come metafora della vita. Alla gentildonna fiorentina, che fa parte della celebre “brigata”, uno dei cavalieri si propone di “portarla” più speditamente, raccontandole per l’appunto “una novella”. Peccato però che egli, essendo malde-